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IX.-ìl^OMTO
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DIZIONARIO
DI OPERE
ANONIME E PSEUDONIME
DI SCRITTORI ITALIANI
0 COME CHE SIA AVENTI RELAZIONE
ALLMTALIA
DI gT MeX^>/
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TOMO I.
A - (»
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IN MILANO ;'
COI TORCHI DI LUIGI DI GIACOMO PIROLA
MDCCCXLVIII.
pf.,i.VC.i't.
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loia
La preseli le edizione è posta sotto la tutela delle vigenti leggi.
AVVERTIMENTO
"JoUa publlcazlone dell' ultimo tomo si darà la Prefazione,
nella quale il compilatore si riserba di rendere pienamente ra-
gione del presente lavoro e d'ogni suo andamento. Intanto gli
giova fin d'ora di far sapere che sua intenzione è stata di non
registrare in questo Dizionario che quelle opere le quali mancano
assolutamente del nome dello scrittore, ovvero lo hanno per qua-
lunque maniera alterato, od anche accennato colle sole iniziali.
Che se mai in alcuno de' libri indicati dovesse poi trovarsi il
nome vero dello scrittore, o vi stesse per esteso, protesta che
il relativo articolo avrebbe qui luogo, per mero errore, contro
il suo proposito. Dicasi lo stesso se per caso fra i nomi svelati
vi avesse quello d'alcun vivente, essendosi egli prefisso di non
riportare che i nomi di scrittori già trapassati.
Vuoisi anche notare che ne' primi otto fogli, non essendosi
ancora bene incamminata la stampa e mancando alle correzioni
l' ultima mano , sono trascorsi diversi errori , che si vedranno
emendati ntW Errata- Corride , almeno i più gravi; che gli altri,
i quali ognuno può agevolmente riconoscere e rettificare da sé,
si abbandonano all' indulgenza del discreto lettore.
DIZIONARIO
DI
ANONIMI E PSEUDONIMI
ABA
Abari Ite (del cav.^'Ip]>olitoPiNDEi\iONTE).
Sappiamo clie v'ha due edizioni di questo ro-
manzo politico-morale, e che i'u impresso la
prima volta a Nizza nel 1790, in-i^f, onde
ibrse è ristampa Tedizionc colla data di Londra
deir anno medesimo, seppure non è T islessa
di Nizza, con falsa indicazione di luogo. Tale
romanzo non accrcLbe air autore la fama
procacciatagli da altri piìi stimati componi-
menti; e se lia ancoi'a qualche rinomanza
(però poco lusinghiera), devesi piuttosto alla
breve postilla dal medico veneziano Aglietti
messa sotto all' epigramma che il Pindemonte
lanciò contro di lui , perchè in un giornale
aveva criticalo una sua novella intitolata Cle-
mentina. Ecco i quattro versi di IppoUto, che
r Aglietti, appena veduti, pose sùbito in dia-
logo, attribuendo, come segue, a se i due ul-
timi, ed aggiungendovi, f^edi Aharitte:
PlND. Oh fatai sempre ai vivi,
Se medichi o se scrivi!
Agl. Che importa che L' uom muoja
Di farmaco , a di noja'/
V'ha chi dice che delf Aglietti sono original-
mente i due ultimi versi, da esso improvvisati,
e non del Pindemonte. Ma in un modo o nel-
r altro con molto spirilo si rimbeccò il medico.
Abate (All') D. T. {Della Torre).
Napoli j 12 settembre 17B3, C. B.
(Carlo RosiNi), m-8." Fedi, FILA-
LETE. Lettera a Critobulo ec. —
CRITOBULO. — - Lettera all'abate R.
TOM. I.
ABB
ABBACO (Paolo cieli'), nato Ja ser
Pietro Dagomari da Prato.
Che vi sia stato un solo Paolo geometra ed astro-
logo, lo asseriscono i più; che un solo poeta
ed astrologo, lo provò il Manni. Imi appellato
anche Paiolo astrologo.
ABBANDONATO ( L' Academico). So-
netti e canzoni di Luigi Tansillo,
Bologna, Pisarri, 1 7 1 i , //i-4-"
L'editore Domenico Bagnari, raassese, si na-
sconde sotto un tal nome academico.
ABBATUTIS (Gio. Alessio): anagram-
ma impuroj col quale il cav.^ Gio.
Battista Basile, conte di Turrone,
stampò in dialetto napoletano:
i."Il Pentauierone, ovvero Lo cunto
de li cunti, ovvero Lo trattenin'.iento
de Peccerille. Napoli, Oilaviano
Beltramo, 1687, m-8."
La presente edizione non può essere In prima
(quando non sia postuma), essendo già morto
l'autore nel ig57; per altro non v'è chi ne ri-
ferisca una anteriore. Queste novelle, benché
credute sguajate ed insipide da' nostri più
saggi, hanno avuto molte ristampe, ora col
vero, ed ora col finto nome delP autore; in
alcune delle quali furono aggiunte quattro
egloghe dello stesso. Ne è da tacersi dell' e-
dizione di Napoli, per Antonio Bulifon,
1674 , publicata per cura di un regnicolo,
ABE
copertosi pure coli' anagramma di Masillo
Pappone, che vi promise un Avviso ai let-
tori. Il Pentamcrone fu trasportalo dalla na-
poletana all'italiana favella, e stampato in Na-
poli nel 1734, m-is.", ed anche in dialetto
bo!o<^ncse. Da questo lihro trasse Lorenzo Lippi
alcune novelle di cui ornò il suo poema del
Malmantile Racquistato, conforme si ha dalla
sua vita scritta da Filippo BaUlinucci. Anche
Carlo Gozzi ne trasse il soggetto di qualche
fiaba, e vi pescò pure il celebre Wieland
(Gamba, Cat. de' Novell, ecliz. l!',pag. 172).
2.° Le muse Napolitaiie, egloghe.
Napoli j per Donicnico Macarane^
i635, m-i2."; ed Ivi, altre volte
in séguito.
Dal Villani, o piuttosto dal P. Aprosio {Fisiera
alzata, pag. 60), viene la prima edizione ri-
portala colle sole lettere iniziali G. A. A., de-
notanti il nome anagrammalico Gio. Alessio
Abbatutis. Dette egloghe sono nove di nu-
mero, e tutte scritte in dialetto napoletano.
3.° La Vajasseide, poema di Giulio
Cesare Cortese, detto il Pastor Se-
Lejo, a compiuta perfezione ridotto,
con gli argomenti ed alcune prose
di ec. Napoli f per Gio. Cola Vi-
tale j, i644? ^d ii'ij, per Ottavio Bel-
tramo, i663, ambedue m-ia.°
ABBONE.
C informa il Piaccio di trovare fra le proprie
schede, che il P. Teofilo Raynaudo, gesuita,
abbia preso questo nome in qualche sua opera.
Abbozzi morali (del conte di S. Raf-
faele). 1779, i"-i2.°
Abdeker, o sia l'arte di conservare la
bellezza delle donne. Venezia^ 1787,
o
in-\ 2.
La traduzione di quest'operetta francese di Ca-
mus dicesi fattura di Vincenzo FormaleOìM,
presso il quale era vendibile.
Abdias Babylonicus. Fide , Carmen
heroicum, etc.
ABDUA (Stephanus) { Antonius Gat-
Tus ) , Justo Vicecomiti secundse
Romse defensori, profligalori ad-
monitionem et S. ( dat ). lii-^.°
Fide^ VICECOMES (Justus).
Abecedario del piccolo favolista. —
Delle arti e mestieri. — Della mi-
tologia, — Sacro. Toriìw , stamp.
ABR
Ghìriìigfiello , presso Reycends, 1828,
sempre m-iG.*^
Sono tulli compilazione del professore Manuzio
Chizzola.
ABEDONE MESSENIO P. A. (Francesco
Nicolai). Inno per santa Veneranda
vergine e martire di ec., tradotto
{dal latino) da Fociseo Sideate (Carlo
Migliaccio), ambedue Pastori Ar-
cadi, e della stessa Locri, oggi Gè*
race. Napoli, 177^, in-^.^
Abigail , poema drammatico (dell' ab.^
Michele Brugneres) rappresentato in
città di Pieve per la venuta in detta
città del signor duca Muti e signora
duchessa sua consorte e figliuola,
musica del signor Pietro Giacomo
Batti , Acad." Unisono , perugino.
Perugia, pel Costantini, 1 69 i , in-'òP
L'intermedio, che vi si legge a pagina 51, è
del signor conte MONTEMELLIISL
ABISIO CRATIDIO P. A. (conte Vin-
cenzo Sabbioni Orsini). Per la pro-
mozione alla sacra Porpora del-
l'emin.° e rever." principe il card.^
Andrea Corsini. Roma, per Nicolò
e Marco Pagliarini, 1759, m-4."
Abolizione della tortura. Opera di Son-
nenfels con osservazioni. Traduzione
dal tedesco (dell'ab.*^ Carlo Capret-
ti). Sfilano, Galeazzi, 1776, m-8.°
AERANTE (Cirillo) {anagramma di
Carlo Albertini). Capo-lavori del
teatro francese ti^adotti in lingua
italiana da ec. Italia, 1828. t^o/. /
{ed unico) , in-i 2.*^
Abrégé de la doctrine de Paracelse, et
ses archidoxes avec une explication
de la nature des principes de chimie
pour servir d'éclaircissement aux
traités de cet auteur. Paris,d' Hourj,
1724, m-8.^
L'autore (che è Francesco IMaria Colonna, figlio
naturale di Pompeo Colonna, principe di Gal-
licano) si cela in quest'opera coli' anagramma
Sum incola francus.
Abrégé de la vie et des miracles etc.
Fedii Sommario della vita del B.
Gaetano Tiene ec.
ACA
Abusi della giurisdizione ecclesiastica
nel regno di Napoli (di B. Bruzzoni).
Venezia, 1660, 7«-8.°
ACADEMIA DE' PASTI.
Era questa una scuola o convitto di giovanetti,
che nel sec. XVII tennero in Bergamo per al-
cuni anni Andrea e Pietro fratelli Pasti, i quali
diedero alle stampe sotto tal titolo alcune loro
produzioni. L' elenco delle medesime si può
vedere nella Scena letteraiia degli Scrittori
Bergamasclti di Donato Calvi.
Academia (L') degli Scelti del regio
ducale Collegio de' Nobili di Parma
nel ritorno da Parigi di S. A. R.
madama Luigia di Francia, Infanta
di Spagna ec. Panna, sLanip. Ro-
sati, 1753, in-\.
Questo poemetto in ottava rima è del P. Saverio
Bettiìselli, gesuita, allora direttore di quel-
TAcademia. Trovasi col nome di lui nelle sue
opere.
Academia di scienze, arti e costumi,
per istruzione e piacevole tratteni-
mento di ogni genere di persone.
Cremona j presso Gaetano Ferrari ,
m-4.°
E stampata in numeri separati che, a guisa di
giornale, uscivano ogni quindici giorni. ìNon ah-
hiamo sott' occhio se non Tanno 1781, ne pos-
siamo perciò asserire, se l'opera sia stata con-
tinuata. Veniamo assicurati che vi ebbero parte
nel publicarla T ab. Isidoro Biacchi, ed il
conte Gio. Battista Biffi, ambo cremonesi.
Academia Ferrariensis a Clemente
XIV restituta. Accedit oratio babita
IV non. novembr. 177I5 iu sol.
studiorum instauratione. Ferraricej
ex tjp. B. C. A., 1772, in-^.°
Il breve, ma giudizioso ragguaglio delle vicende
di queir Academia , è parto di mons.* Carlo
Federici. A carte LUI in fronte alF orazione,
si legge il nome del P. Gio. Luigi Buongioc-
chio, autore della medesima.
Academia (L') festeggiante nel giorno
natalizio del seren.*^ principe Fer-
dinando di Toscana, suo clemen-
tissimo protettore. Firenze j, per il
Vangelistaj 1695, in-/\.°
La prosa ed i versi sono dell^avv.*" Francesco
Maria Corsignam da Poppi, come risulta a
pag. 7. Potendo apparire anonimo, noi regi-
striamo qui ad ogni buon fine quest'opuscolo.
ACA
Academia Funebris Manfredo Septa-
lio in classe rbetoricaj Braydensis
(auctore Tboma Ckva S. J.). Mcdio-
lanij apudliììpr. archiep., i()Ho, in-/\.^
Academia Neapolitana Scientiarum.
Commentarius devesuvii conflagi'a-
tione, qua? mense majo an. 1737,
accidit (auctore Francisco Serao).
JVeapolij, (le Bonis, 1738 , in-^.^
Nel medesimo anno venne alla luce detto com-
mentario per cura dello stesso Serao anche
tradotto in italiano col testo latino a fronte, e
quindi di imovo h'i , riveduto ed accresciuto
nel 1740, i'/i-s." e nel 1778, in-A."
Academia per musica, cantata alla
Corte elettorale d'Annovcr, per la
funzione sposali/Ja del matrimonio
dell' A. A. S. S. di Rinaldo I duca
di INIodena e Carlotta principessa
di Brunswik e Luneburgo ec, 1695,
in-/^.""
Non vi è luogo di stampa, ma per cosa sicura
è impresso in Annover: nemmeno si vede il
nome dell' autore, ma è del sig. conte Fran-
cesco Palmieri.
ACADEMICI APATISTL
i.° Alcune rime degli Academici
Apatisti.
Trovansi dopo 1" indice del terzo volume dei Pro-
ginnasmi di UdenoNisiely (Benedetto Fioretti),
e diconsi per la maggior parte composizione
di lui, che fu il fondatore di quell' Academia.
2.*^ Polifemo Briaco, ditirambo (dello
Stesso, come sopra).
ACADEMICI CATENATI. L' Atamante,
tragedia degli Academici Catenati.
Macerata j> per Bastiano Martellini,
1579, m-4."
Il vero stabilimento di quell' Academia accadde
il 2 luglio del 1374, non ostante che fossero
precorsi trattati relativi alla sua fondazione.
Ne fu padre e fondatore Girolamo Zoppio, bo-
lognese (solo autore della presente tragedia),
il quale ebbe per soci Pirro Aurispa, il cav."
Aurispa Auri^pi, Claudio Giardini, Marcan-
tonio Amici, Fabio Compagnoni, Marcantonio
Cittadini, Girolamo Bisaccioni di Jesi, Gabi'iello
Percivalli di Recanati, Marcello Ferri, Dario
Lazzarini, ed in séguito altri dotti uomini di
quell'aureo secolo.
ACADEMICI DELLA CRUSCA. Difesa
dell'Orlando Furioso dell'Ariosto,
ACA
contro II Dialoj^^o dell' Epica poesia
di Camillo Pellegrino. Slacciata
prima. Firenze , per Donienieo Maii-
zniii; ma in fine, iicUa stanipcria di
Giorno Marasco Iti j i5H4, m-S."
Fu rislainp;ita insieme con T Apologia del Tasso,
0 altre opere, parte intlifesa, parli; in acrnsa
(Icir Ariosto e del Tasso (raccolte da (liani-
hattisla Licini, ])erganiasroV Afinitoi'n , per
FraììvcscoOsaiiìui. li!»»,///- 12.". e nelle Colle-
zioni {generali delle opere del 'l'asso. I'] indicalo
autore di questa malaugurata opericciuola Lio-
nardo Sauviati . o l'orse il niedesiino Bastiano
delloss!, che la inil)licò cjual editore.
ACADKIMICI DELLA VKINA.
i."lM(Hiile poetico di sonetti e ma-
drigali olFerto all' illnstr." sig. ab.
Anton Nicola Maggioni in occasione
clic celebra il primo s. sacrificio.
Feri ara j Poiìintellij 1724, in-'Ò.^
2," Inni alh; virtù teologali ec, in
onore del P. Giuliano di S. Agata.
Ferrara j lyaS, in-8.°
3.° Corona poetica al merito del
R. P. M. (Giacinto Buzi. Ferrara^
1725, m-8."
4.*' Giuochi nuziali celebrati in oc-
casione de' felicissimi sponsali del
conte Scipione Bonacossi con la N,
D. marchesa Felicita Ippolili, con-
tessa dìGazoldo, l'anno 1725. Fer-
rara, Poinatelli, lo stesso anno, in-^f*
5." Tempio della giurisprudenza a-
perto ec, in occasione che assume
la laurea dottorale in ambo le leggi
il conte Paolo Liberati. Parma^ c-
redi (li Paolo 3/onti , 1725, in-S.'^
6.*^' Tumuli ed cpilaflì, publicafi
in morte del dott. Giuseppe Cintò.
Faenza j 17 26. in- 11°
7.'* Doni nuziali ec. agi' illustris-
simi signori marc'" Lorenzo Ro-
magnoli e marc'* INIargherita Gua-
Icngo, in occasione delle loro nozze.
Ferrara j per Giuseppe Barhicri j
1727, m-8.**
8."I Vi/j capitali combattuti e vinti
dalle Virtù loro contrarie, mosse
«lallo zelo ed ebupienza del iM. R. P.
ACA
Ignazio Vittovclli, gesuita. Ferrara,
Barbieri j 1728, m-8,"
9." Epistole in terza rima ce, in
ragguaglio dell'assunzione del sig.
dott. Giuseppe Lanzoni alla catte-
dra juimaria di filosofia e medicina
nell'Università di Ferrara. IvijBar-
hierij 1728, Ì//-8."
Queste nove raccolto rontcngono composizioni
de'sotlo nominali Acadcmici della Vigna , cioè:
deir. Agresto ( Gio. Andrea IJarottO in tutte;
deir Alirostino liidello (Francesco HnviOM) 5.
7; delPAIliano (can." Carlo Ireneo Huasavoli)
in lutle; dell' Alhindo (dott. Giuseppe GcER-
nEsclll) 7; deirAIbalica (contessa Maria Isa-
hclla Ci.r.MENTiM Liberati, di l'arma) «. e. 7.
•J; deirAin1)ra ((Jaelano ìNovaura) 2. 4. «; del-
l'And)rosiaco (Sci[)ione Hoinacossa) 7; del-
rAnninio (doti. Francesco I'arolim) G. 7; del-
l'Asjìrino (dott. Giuseppe Itossi , napolitano)
2. 7,. 4. li. 7. »; dell' Artimino (dott. (iio. Bal-
lista Zappata) i. 4. 8. 6. 9; del Centellino {V.
1). (iiovainii SoNSis, somasco) 7; del Chianti
(conte Ascanio Bo>!A0OSSi) 2. 7. 9; del Clareto
(doli. Giorgio Barom) 2. 3; del Corinno (conte
l'aolo LiUKUATl, di l'arma) G; del Cremonese
(dolt. Francesco .Vrisi, cremonese) 2. 4. 7; del
Dolihio (doli. Pietro Francesco BoTTAZZOM,
bolognese) 4; di Fnaule ((iirolamo Barl'F-
FALDi) in tutte; del Falerno (1). Liborio Fron-
tini) 1. 2. .%. 4. G. 7. 8; del Giovese (doti. An-
tonio Francesco Botticim) 7; del Grappello
(doti. Nicolò Bellam) in Uilte; del Greco (doli.
Jacopo Agnelli) in tutte; dell'Ischio (doti. Ja-
copo Facciolati, padovano) G; del Liguslico
(conte Ippolito Strozza) 8; del Lividello (P.
D. Ignazio T A DISI, somasco cremonese) 4. g.
7; del Lorano (cav. Francesco Antonio Della
Torre, ravennate) G. 7; del Lugliatico (conte
Frcole UiMiNAi.ni) 4. G. 7; del Mar/.imino (conte
Ascanio Bonacossi ) 4; del iMassico (doli. Gio.
Paolo Negri) 7; del Moscadello (Fioravanle
L'osoiiim) 1. s. 4. 7; del Nericante (Carlo Fran-
cesco Marciieselli) 4. 7; dell' Olmeto (Ales-
sandro Pegolotti) 7; del Poliziano (ab. Bar-
lolonuneo Rotta, imolesc) 4; del Primaticcio
(Gio. Ballista Fregi glia) 2. 3. 4. 7; del Quer-
cente (F'rancesco Grotti) t, del Rubino (conte
Sebastiano Cremona) 2. 8. G. 7. 9; del Sa-
rellano (dott. .VHonso BoNACCiOLl) 7. 9; del
Salino (Francesco Ri VIOLI ) G; dello Spinose
((iaspero del Mo.nte) 2; dello Spino (doli.
Anurigo CiucoLi) l. 2. 3. 4. s. 6. 7; del Treb-
biano (conte Pinamonle BoACOSSl) 1.4; dcl-
ri'nguanno (D.Pier F'ranccsco Manetti, 2. ».
G. 7; del Vevdea (marc'" Giulio SACRATI) 6. 7.
ACA
Oj del Vernaccia (Giuseppe La>7.0m) l. 2. 3. 4.
». 6. 7. 8; del Zibil)l)o (conte Antonio Hec-
CAni) 1. 2. 5. 4. e. 7. 9.
LWcademia fu fondata in Ferrara dall' an-iin-.*
Girolamo Baruflaldi , onde contrapporla a
quella della Selva.
ACADEMICI DESIDEROSI. Filotyclicf-
gia, ovvero Efletti d'amore e tli
fortuna, cometlia degli Aeademici
Desiderosi. J'ciiczia, presso il Lesso j
i(h)c), e i(S3o5 ///-ia.°
Questa coniedia fu composta da Giulio Cesare
Zagagma, detto lo Svisceralo nellWcademia
de'Filocopi di Lanciano, ed è anche intitolata:
Ducilo d'Amore e tli Fortuna.
ACADE3IICI DI BANCHI DI ROMA. A-
pologia contro Lodovico Caslelvetro,
da Modena, in forma d'uno S])accio
di Maestro Pasquino ec, in difesa
de la seguente Can7.one del com-
mendatore Annihal Caro ec. Panna,
in casa tli Sctlì Tiotto, i558, /■//-4."
Questi sono Aeademici ideali usciti dalla fiintasia
diAnnibal Caro, col nome de" (piali volle co-
prire se stesso ed alcuni suoi amici. La men-
tovata edizione venne alla luce anche con di-
verso frontispizio, cioè col titolo di Spaccio
di Maestro Pasquino Iloviano a inesscr
Lodovico Casfeh'ctro da Modena ec, e l'o-
peretta fu anche ristampata /»'/, lìalìo stesso
fiotto «e/ 1875, /«-8.*' In Milano pure si e-
segul una terza impressione dalla tip. de' Clas-
sici Italiani l'anno 1820, col nome delFau-
tore, illustrata da dotta ed elegante prefazione
di editore anonimo, che si sa essere il chia-
rissimo letterato G. A. Maggi ^ milanese.
ACADE3I1CÌ ERRANTI. Lettera instrut-
tiva del P. Gigli, con una lettera
al medesimo {scritta in ììoihc) degli
Aeademici Erranti di Fermo (da
mous.^ Stefano Borgia).
ACADEMICI FEDELI. Raccolta di poeti-
che composizioni latine e toscane nel
solennissimo dottorato in leggi dcl-
l'illustr." sig. don Alessandro e don
Virginio Gesarini Romani, al mare.*^'
don Giorgio Gesarini loro maggior
fratello dedicate dal Leale Acade-
mico Fedele. Parma, appresso yiiiteo
Fiotto, iGi2, //z-B."
Crede il P. Affò che tulle le poesie di questa rac-
colta sicno composizione del conte Alfonso
ACA
Pozzo , segretario di essa Accademia ; ma du-
l)ila il chiar." cav.* Pezzana che non sieno da
ullrihuirsi ad un solo.
ACADEMlCt KILOMATL La felicità di
Saturno, dramma non nuiggior di
dodici scene, e (pulle , composte da
dodici principalissimi Aeademici
Filomali di Siena, nel tempo che
era colà governatrice Caterina Me-
dici, vedova di Ferdinando Gonzaga
duca di Mantova.
Ci è noto soltanto, clie una di esse scene fu
scritta da X'olunnio 1$a>di>elli , poscia Car-
dinale.
ACADEMICI GELATI. Ricreazioni amo-
rose. Bologna, ir)C)o, //j-12."
Contiene poesie, colle imprese: dell'Immaturo
(Gio. Batt. MairizjV, del Faunio (^l'aolu Kmilio
BalzamU del Tenebroso (Fraiieesco Maria Cac-
CIANEMICl); del Tardo (Gaspare Bo.MBAOl); del
Caliginoso (Melchiorre Zoppio) e d'altri.
ACADEMICI GllANELLESCUI. Lilrodu-
zione agli Atti dell' Academia Gra-
nellesca. DecemLre MDCCLX. Can-
to ditirambico de' partigiani del
Sacchi Truffaldino. MDCCLXI, Pro-
segucndo hi medesima nutnerazione
\'engono=AUì degli Aeademici Gra-
iielleschi. Deeembre 1^60; e quindi
nello stesso moilo =. Continuazione
degli Atti Granelleschi di Geunajo
MDCCLXI; m-8."
Noi possediamo questo volumetto, nel cpiale leg-
gonsi poesie deirArcigranellone (prete Gius.'
Sacchelari); del Solitario (conte Carlo Gozzi);
del Mancino (ah. Giannantonio DeLi'CA); del
Riservato (Giorgio I$richer); del Cognito (Da-
niele Farsetti); del Velluto (conte Gaspare
Gozzi); del Fecondo (lo Stesso); del Destro
(Giuseppe CnERCiu?il) ; del Pigro (Harloiommeo
PlAXTOM). Intorno all'origine della festevole e
capricciosa Academia Granellesca si possono
consultare le Memorie di Daniele Farsetti, che
leggonsi nel toni. XIV della iMuoi'ti i-accolta
di operette italiane, puhlicata in Trci'iso,
per Giulio Trento, nel 1708.
ACADEMICI INCOGNITI. Novelle cento
amorose, divise in tre parti. Fenc-
Zia, io5i, 7//-4-
Sonovi anteriori edizioni meno copiose. Giovanni
DA^D0L0 N. U. è lo scrittore delie novelle che
leggonsi col nome di Giovanni Crocehianca ;
così pure il P. Lodovico Della Casa, eremitano.
6
ACA
compose le tre numerate XVII, XVIII e XIX,
Lcncliè impresse come fattura d'uno Stefano
Della Casa.
ACADEMICI L\TRONATI DI SIENA.
i.° Delle comcflie degli Academici
Intronali di Siena raccolte nuova-
mente, rivedute e ristampate, Parte
Prima. — Delle comedie degli A-
cademici Intronati, la Seconda Par-
te, dopo il riaprimento dell'Aca-
demia Intronata. Sicnaj ad instanza
di Bartoloiììineo Fi anceschi, appresso
Matteo Fiorimi j 1 6 1 i , voi. 2, in- 1 2."
La Prima Parte contiene - Gì Ingannati , degli
Academici Intronati (i'cdi soUo).- L'amor
costante, dello Stordito (Alessandro Picco-
lomim). - L'Alessandro , (dello Stesso). -
L'Ortensio, sotto il nome degli Academici
(ma parimenti del medesimo Piccolomini). La
Seconda Parte- Gli Scambi, delF Aperto (Be-
lisario Bllgarim ).- Zrt Pellegrina, del Ma-
teriale Intronato (Girolamo Bargagli). - La
Descrizione del nuovo riaprimento dell' Ara-
demia Intronata , F Orazione in lode di quella,
e le Imprese de' suoi Academici, alle quali
fan séguito i soprannomi de' medesimi, f^ecli,
per le altre edizioni delle rammentate come-
die al rispettivo loro titolo.
2.° Gl'Ingannati, comedia (in prosa),
come sopra, degli Stessi. Senza luo-
go e nome di stampatore j i53^;e
di nuovo, Vinegiaj per Curzio Navò
ejratellij i538, m-S.", e varie volte
in séguito ristampata separatamente,
non meno che insie;iie alle comedie
degli Intronati (come sic veduto), e
con altre quattro comedie publi-
cate colle annotazioni del Ruscelli.
La detta comedia venne da alcuno erroneamente
attrijjuita ad Adriano Politi, che non era an-
cora nato allorquando la prima volta si rap-
presentò. L'avere il Politi composta una co-
media con simile titolo d' Ingannati , fece
forse nascere questo equivoco. La presente
che passa sotto il nome degli Academici In-
tronati, trovandosi anche impressa dietro al-
l'intermezzo intitolato: il Sagri fic io degli In-
tronati celebrato l'anno io3i sotto il Sodo
(Marcantonio Piccolomim) dignissimo Archi-
tronato , fu riportata anche col titolo di »Srt-
grificio in varj cataloghi , i cui estensori 0
non videro, o mollo superficialmente esami-
narono il lihro. Da qualcuno si dà per com-
posizione di Alessandro Piccolomim. Fu tra-
ACA
dotta in francese da Carlo Stefano col titolo:
Les Abusez, comedie. Paris, 1S38, /«-12.°
ACADEMICI MECCANICI. Fedi ^ ACA-
DEMICO SOTTOMECCANICO.
ACADEMICI ORTOLANI.
Questa graziosa, ma anche scandalosa Academia,
fu eretta in Piacenza l'anno 1S43. L'impresa
della medesima era la Falce di Priapo, o piut-
tosto quell'altro arnese, che più particolar-
mente distinguesi col molto equivoco = Se
l'humor non vien me7?o=r intorno a che non
è necessario fare commenti e s])endere pii^i
parole. Prendevano quegli Academici il nome
loro dalle cose che nascono negli orti, e al-
quanti ne registrò il Doni nella lihreria se-
conda, che sono il Porro, il Menfolone, il
Cipolla, il Cocomero, il Semenza, il Popone,
il Citriuolo, d Cardo, il Carota, ed il Radice.
Sotto il nome di Semenza si nascose Antonio
Francesco DOM; sotto quello di Cipolla Bar-
tolommeo Gottifredi, piacentino. Ci è ignoto
chi sotto gli altri nomi si tenesse precisamente
mascheralo , ma sappiamo che furono loro
colleghi senza duhbio Lodovico Domenichi,
Giambatlista Boschi , Tiberio Pandolo, Giro-
lamo Mentovato, Antonio Bracciforti, ec. Con-
sultisi il proposto Poggiali [Meni, per servire
alla st. lett. di Piacenza).
ACADEMICI PELLEGRINI. Pistolotti a-
morosi dei magnifici Academici Pel-
legrini, f'^eneziaj, neW Academia Pel-
legrina j per Francesco Marcolini^
i554, "^-8.°
Tre edizioni si fecero de' medesimi : l' una nel
1S32, la presente (in due libri), e la terza
nel 1338 (in tre libri) che è la piìi copiosa.
Benché stampati questi Pistolotti sotto diversi
nomi academici , sono probabilmente tutti fat-
tura di Antonio Francesco Do>'l. L' Academia
de' Pellegrini fu instituita in Venezia l'anno
1380 da sei virinosi, con legge che ninno pa-
lesasse il nome e cognome. Bordone si appellò
il fondatore della medesima , che fece tre
consiglieri , il Pellegrino , il Viandante , e lo
Stucco. Erano a quell'adunanza aggregati Er-
cole Bentivoglio, Giasone De Nores, Francesco
Doni, il Sansovino, il Coccio, il Dolce j e fio-
riva ancora nel 1393. A' citati quattro nomi
academici si devono aggiungere i seguenti, che
lo stesso Doni ci fa conoscere ne' sopra ram-
mentati Pistolotti amorosi, e ne' Frutti della
Zucca. Sono essi: L'Addormentato, il Capello,
il Desideroso, il Diligente, il Divoto, il Di-
sperato, l'Elevato , il Negligente, il Nicchio,
l'Ostinato, il Pazzo, il Pedante, il Pidocchioso,
il Pigro, il Perduto, il Piomeo, il Secco, lo
• ACA
Sviato, lo Smarrito , lo Sfaccendato, lo Svo-
gliato, il Tasca, ed il Zoppo.
ACADEMICI SVOGLIATI. Jacob! GadJi
de scrìptoribus non ecclesiasticis
critico-histoiicum et bipartitum o-
pus. Tom. I, FlorenticBj 1648; lom.
II, Liigdunij i64g, voi. 2, infogl.pic.
L'elogio epigrafico latino delFautore, che si trova
in fronte stampato sotto il nome degli Acade-
mici Svogliati , è opera di Valerio Chimitelli.
ACADEMICO ADDORMENTATO (Lodo-
vico Tagliarini, modonese). Per la
processione del Venerdì santo, rime.
Modena^ per Girolamo Solianì j in
fogl. voi.
ACADEMICO AFFIDATO (Un) ( Gio.
Maria Bigetti De' Buttinoni, da
Trevi). Il Perdon di Davide. Milano ^
per Pier Antonio Frigerio., 1 'j44-
ACADEMICO ALDEANO (Nicolò Vil-
LAi\i, da Pistoja). Ragionamento so-
pra la Poesia giocosa de' Greci, de'
Latini e de' Toscani, con alcune poe-
sie piacevoli del medesimo autore.
Venezia, per il Pinelli i63o, in-^!^
ACADEBIICO ALETOFILO (Sebastiano
RoTARi). Allegazione medico-fisica,
ec. Verona, per li fratelli 3 ferii j
I ^ I I , z«-4.°
Sotto tal nome leggonsi alle stampe altri opuscoli
medici dello stesso autore.
ACADEMICO ANIMOSO (Apostolo Zeno).
Vocabolario degli Academici della
Crusca, compendiato secondo l'ul-
tima impressione di Firenze del
MDCXCI. Venezia, presso Lorenzo
Baseggio, 1705, voi. 2, in-/^.^
Quattro ristampe se ne fecero dal Baseggio negli
anni 1717, 1725, 1727 e 1734. Si publicò poi
per la sesta volta in cinque volumi nel 174I,
accresciuto sopra la nuova edizione fiorentina
del gran Vocabolario della Crusca, fatta nel
1738, sopprimendo in esso compendio tanto
il nome di Academico Animoso , quanto la
prefazione dello Zeno, in cambio della quale una
ne pose il dott. Jacopo Baseggio.
ACADEMICO APATISTA (cav.^ Antonio
Filippo Adami). I Cantici Biblici, ed
altri Salmi della Sacra Scrittura con
i treni di Geremia, esposti in versi
ACA
toscani. Firenze j Giovanclli, 174B,
in-^.""
ACADEMICO APATISTA (Altro). Fcdi^
Vita e fasti di Giuseppe IL
ACADEMICO ARDENTE (Francesco Ma-
riani).
i.^ Risposta al sig. abate Ridolfiuo
Venuti, sopra la città di Corito,
se sia Cortona.
Sta nel giornale dei Letterali di Roma, per gli
anni 1786 e 17B7, p. 286 e seg.
2.° Risposta al sig, Filalete sopra
gli Umbri in Toscana, ed all'eru-
ditissimo sig, Lud. Ant, Muratori,
intorno alla città di Sorrento, ed al
decreto del re Desiderio, Roma,
Pagliai ini, ij4'^i if^-4°
ACADEMICO ARDENTE (Altro) (Sci-
pione Buonanni), Orazione funerale
in lode del cav,*^ Battista Guarini, re-
citata neli'Acadcmia degli Umoristi.
Roma, per Jacopo ^lascardi, itìi3,
//i-4."
L'Eritreo (cioè Gio. Vitt. Rossi) fece sul Buo-
nanni l'anagramma Nahonniis , siccome per
l'^alsìanus intese Gaspare Salviam.
ACADEMICO ARDENTE TOSSARO (P.
Andrea Rossotti, cistereiensc della
riforma di S, Bernardo). Il Sacro
Pi'esepe. Genova, pel Calvenzani,
i663, in-4.°
ACADEMICO ASTRATTO. Composizione
da recitarsi in musica nella trasla-
zione del Sacro Corpo e Sangue del
glorioso S. Traspadano martire in
Palma, data in luce da D. Felice Fo-
colaro, arciprete di Palma; ed Ap|)a-
recchio drammatico per musica, dis-
posto per la traslazione del suddetto.
Composizione dell' Acad.'^ Astratto,
tra i Mutabili; Mutabile, tra gli Of-
fuscati; Ofluscato, tra i nuovi Ris-
chiarati di Agrigento (dolt. France-
sco Del Carretto, d'Agrigento). Pa-
lermo, pel Bossi, 1667, in-4.°
ACADEMICO BRAMOSO DE' SOLLECITI
DI TREVIGI (Cipriano Giambelli, da
Verona, can.*^ l'f'g.*' lateranensc).
8
ACA
1.* Discorso intorno alla maggio-
ranza dell'uomo e della donna. TrC'
Vìgij Mazzoleìiij i589, m-4.° pie.
2." Ragionamento della forza d' a-
more e della morte, fatto nell'Aca-
demia de' Rapiti di Brescia. Brescia^
nella stanip. di Policreto TurlinOj
ACADE3IIC0 CLEMENTINO vSotto que-
sto nome Ferdinando Galli, dello il
Bibiena, fece risposta al caj)itoloIV
dell'opera: de IL^ Economia delle fa-
brìche di Doroteo Spinelli; la qual
risposta stampò a Bologna^, per il
Longhij 1721, in- 1 2."
ACADEMICO COSTANTE (P.Carlo Co-
stanzo Costa). Il consiglio degli
Dei, epitalamio nelle nozze di Am-
brogio Doria con Maria Lelia de'
Mari. Genova j 1671.
ACADEMICO CRESCENTE (arcid.-'' Leo-
poldo Guglielmo D'Austria). 1 Di-
porti, poesie. Brusselles j, pei' Gio.
Bonmariio j i656.
Trovansi unite a"' medesimi alcune rime del prin-
cipe MoMECUCCOLi , detto neir Academia dei
Crescenti il Distillato.
ACADEMICO DELIO (Un). Orazione re-
citata ueir Academia in morte del
sig. Gio. Francesco Musato, con al-
cune Composizioni latine di diversi
nel medesimo soggetto. Padova j
161 4) /n-4-"
Dagli Atti delFAcademia Delia del giorno 13 gen-
najo del precedente anno 1615, consta che fu
ordinalo di fare questa Orazione ad Antonio
Frigimelica, il quale ebbe la pluralità de' suf-
fragi per tale incarico. Da postille poi mss.,
che leggonsi in un esemplare Marciano, appa-
risce che autori delle composizioni latine sono
il mentovato Antonio Frigimelica, Lorenzo
Pignori A, Luigi Lollino, Ottavio Memm, An-
drea MoROsiM, Gio. Antonio Sforza, Paolo
Gualdo e Martino Sandelll
ACADEMICO DELL'ANCA (Matteo Re-
gali ).
i.° Dialogo del Fosso di Lucca e
del Serchio, in risposta al dialogo
dell' Arno e del Serchio sopra la
maniera moderna di scrivere e di
ACA
pronunziare nella lingua toscana
dell' Academìco Oscuro. Lucca j ap-
presso il Fredianij 17 io, in-^."
La lettera, che precede il suddetto Dialogo, è di
Angelo Paolino Balestrieri.
Fedi^ ACADEMICO OSCURO-
2.*^ Il Filofilo, dialogo in risposta
alla Dieta de' fiumi, tenuta l'anno
171 I, ec. Lucca j per il medesimo
Fredianij 17 12, /«-4." Fedi, come
sopra, ACADEMICO OSCURO.
ACADEMICO DELLA CRUSCA. (Filippo
Corsini). Istoria della conquista del
Messico di Antonio De Solis, tra-
dotta. Firenze j Cecchij 1699, in-/\.°
con liti:
ACADE3nC0 DISSONANTE (Gio. Bat-
tista Vicini). Inni della Chiesa vol-
garizzati. Mantova, '753, //i-8."
L'editore Alceste P. A., che fa la dedica, è Pel-
legrino Salandri.
ACADEMICO EREINO. H Converso del
P. Ceva in difesa d'alcuni sonetti
del detto Padre, dialoghi quattro
copiati e publicati da un Acade-
mico Ereino. Milano, nella regia
ducal Corte, per Giuseppe Richino
Malatesta, stanip. reale e conninale,
1789, m-8.°
Credesi dal Quadrio {Storia d' ogni poesia, tom.
HI, png. 69) e dal P. Zaccaria {Annali lei-
ter., tom. I, pog. 23) che autore di quest'o-
pera contro il Filalete del dott. Biagio Schiavo
sia stato il medesimo P. Ceva ; ma il P. Me-
rati, senza negare assolutamente che il sud-
detto possa aver avuta qualche parte nella
compilazione, T attribuisce a! conte Gian Fran-
cesco Ardizzdxe Sanmartiìno di Front, che
publicò anche col proprio nome un libro por-
tante il seguente titolo, affine di far proibire
da Roma il Filalete dello Schiavo : Dio Reden-
tore, difeso, contro di alcune proposizioni
di Filalete, da Gio. Francesco Ardizzone
Sanmartino di Front, opera presentata al
tribunale della suprema inquisizione. To-
rino, stamp. Mairesse, 1740, in-B."
ACADE3IIC0 ESTINTO (sac.^ Carlo Mo-
sabra). L'Idolatria abbattuta nel
trionfo della vergine santa Lucia,
dramma. Siracusa, 1681, i>z-i2.*^
ACA
ACADEMICO ESTINTO RIACCESO (Giu-
seppe Fernandes De Medrano). In-
vito ai signori Academici Riaccesi di
Palermo a ritornare agli studii poe-
tici ec. Palermo 3 Cortesi, 1701, in-^.
ACADEMICO ETRUSCO (ab. Gaspare
Luigi Odorico, ex gesuita, genovese).
Lettera al sig. Giuseppe Vernazza,
barone di Fresney, sopra un antico
epitaffio. Torino, sLainp. Soffietti,
1790, m-4"
ACADEMICO ETRUSCO e GEORGOFILO
(mons.^ Arnaldo Speroni Degli Al-
vAROTTi). Trattalo sopra la coltiva-
zione delle vili, del modo di fare i
vini, e di governarli ec, descritto
dal signor Bibel, traduzione dal
francese. Venezia, 1707, in-'6° fig.
ACADEMICO FILOMATO (cav.^' Giro-
lamo Ubaldino IMalavolti). I Servi
nobili, comedia. Siena, per SiU'estro
Marchetti , i6o5, m-8."
Abbiamo dello stesso L'Amor disperato e La
Menzogna, ambedue impresse in anni diversi
da Matteo Fiorimi in Siena.
Fedi, SBATTUTO, Acad.° Filoni."
ACADEMICO FIORENTIPsO (Uberto Ben-
voGLiENTi). L'Aniinta, di Torquato
Tasso, difeso ed illustrato da Giusto
Fontanini con osservazioni critiche
d'un Academico Fiorentino. Vene-
zia, Coleti, iT'So, in'S°
ACADE3IIC0 FISSO (Lattanzio Stella,
benedettino da Brescia). Il giusto
sdegno, comedia nuova, politica ed
economica. Venezia, presso Marco
Ginaninii, 1628, in-^.°
ACADEMICO FORTUNATO detto il CO-
STANTE (Nicolò Degli Oddi). Rime,
nelle nozze del seren.° don Fran-
cesco De' Medici, granduca di To-
scana , con la seren.^ signora Bianca
Capelli, figliuola della Serenissima
Signoria di Venezia. Padoua , per
Ji liberto 3 f eietti y '^795 "'-4-"
ACADEMICO FRUSTO (Giulio Cesare
Croce ). Banchetto de' Malcibati .
comedia {iti terza rima) recitata
ACA
dagli Aflamati nella città calami-
tosa. Venezia, per Sebastiano Cambi,
1591,6 Bologna, per Fausto Sonar-
di, 1608, ambedue m-12."
ACADEMICO FULGINIO. Ragionamenti
due sopra la città di Fuligno nel-
l'Umbria, detti nelle pubbliche adu-
nanze da un Academico Fulginio,
con in fine una Dissertazione epi-
stolare sopra un'antica lapide, di
Lodovico Castellini. Assisi, ij8i,
per Ottavio Si^ariglia, //?-4-"
Si allribuiscono al P. M. Antonio PROSPERI, con-
ventuale.
ACADEMICO INCAMMINATO (avvocato
Luigi Bramieui). Tentativi dramma-
tici. Parma, J798, in-S.'^
ACADEMICO INNANIMATO (P. Gabriele
Sacchim, cappuccino, da Modiglia-
na). Disamina intorno al passaggio
dell'Appennino fatto da Annibale
ec. Bologna, nella stamp. di S. Tom-
maso d'Aquino, 1780, m-4.°
Questa dissertazione venne a torto , nelle Novelle
Leti. Fior., attribuita al conte Gioachino Pa-
piani. Essa è in difesa di due altre dissertazioni
sopra lo stesso argomento, date fuori da fra
Pietro da Modigliana, confratello del P. Sac-
chini suddetto, e publicate in Faenza, per
l'Archi, che erano state criticate da Pasquale
Amati con uno scritto diviso in tre parti, im-
presso in Bologna nel 177G. Nel catalogo Bor-
bonico {tom. I, pag. 90) per errore si fa autore
anche della Disamina il medesimo fra Pietro.
Nel modo, che riferisce Tab. Moreni {Bill.
Tose, tom. Il, pag. 288), una delle disser-
tazioni sembrerebbe uscita sotto il semplice
nome d'un Rehgioso.
ACADEMICO INNOMINATO (ab. Seba-
stiano Marcucci, trivigiano).
i.*' Notizie intorno a mons.^ Giro-
lamo Beltramini , vescovo di Feltra.
Venezia, 1780, m-8."
2.° Apologia dello stesso. /wj 1781,
in.8.°
ACADEMICO INNOMINATO (Al Irò). Ri-
me del sig. ab. Ani. Maria Borga,
pastor Arcade ed Academico Rico-
vrato di Padova. Bergamo, Santinij
1743, /«-8."
IO
ACA
Celatosi con tal nome academico V ab. Pier An-
tonio Serassi, pose in fronte a questo canzo-
niere (dairautore riflutato) un Avviso, dove
parlasi degli studi poetici coltivati dagl' Italiani.
ACADEMICO INNOMINATO LIBERO.
Filippiche {contro la Spagna).
Le prime due Filippiche vengono attribuite ad
Alessandro Tassom, benché non sia certo che
sieno sue: le altre a Fulvio Savojano, sotto il
qual nome si crede celato quel Giacomo Ca-
stellami autore d'altri consimili Ubelli contro la
Spagna, seppure di lui non sono ancor le prime
due, come afferma il Muratori. Dette Filippiche
non hanno frontispizio, ma la prima pagina ci
offre il titolo di Caducatoria prima, allusiva al
Caduceo di Mercurio, simbolo della pace. Questa
Caducatoria è in carattere corsivo, diverso
dal restante del libro; ed è un'esortazione alla
pace, a cui nel line vedesi sottoscritto V In-
nominato Academico Libero. Seguono poscia
le sei altre Filippiche in cai-altere tondo, e la
Risposta alle Scritture intitolate: Filippiche.
Si consulti il Tiraboschi {Bibl. Mod. , toni. V,
pag. 204 e seg.). Due esemplari esistono di
questo raro libro in Milano: l'uno presso il
cons.* emer." Bernardoni; T altro presso di noi.
Fedi^ FULVIO SAVOJANO.
ACADEMICO INSENSIBILE (Ruggiero
Ventimiglia, palermitano). Confuta-
zione della genealogia de' Conti di
Geraci, addotta dal Pirri nella cro-
nologia de' Re di Sicilia l'anno i644>
e prodotta nel tribunale della gran
Corte Sede Piena di Sicilia nel 1692.
Venezia j appresso il Pezzanaj 1692,
infogl.
ACADEMICO mSPERANZATO( Lattan-
zio Stella , benedettino). Partimenti
della penna addobbati di pensieri
spiegati in ode, prose academiche,
poesie liriche, ritratti ec. Brescia ^
per Ant. Rizzardi^ iSSy, m-8.°
ACADEMICO INTREPIDO (Gio. Battista
Zappata). Lezione sopra un sonetto
di Luigi Tansillo. Colonia (Ferrara),
ACADEMICO INTREPIDO (Altro) (Gi-
rolamo Baruffaldi).
i.*' Annotazioni sopra il trattato
delle particelle, e dei verbi della
lingua italiana del Cinonio.
ACA
Queste sono impresse dietro alcune edizioni del-
l'opera del suddetto autore.
Fedij CINONIO.
a.^ Lettera sopra un dubbio di lin-
gua italiana. Ferrara j lyi/^, in'Q°
3. ''Le Nozze saccheggiate dalli Dei,
baccanale. Feneziuj per Bonifazio
Fiezzerij i 7 1 8 , in-^.°
ACADEMICO INTRIGATO (Un) (P. Bar-
TOLi, domenicano). Istoria di S. A-
gnese di Monte Pulciano, con delle
memorie della medesima città , e
de'suoi uomini illustri. Siena^ Rossij
'779' if^-^-^\ con ritratto.
ACADEMICO INTRONATO (Un) (P.Gio.
Nicolò Bandiera, sanese, della Con-
gregazione di S. Girolamo della Ca-
rità). Trattato delli Studii delle
donne, in due parti diviso Fenezia^
appresso Francesco Pitterij iy4^,
//;-8.«
E libro lodato dal mare* Maffei, siccome scritto
doti amente.
ACADE3IIC0 IRRESOLUTO. Sotto que-
sto nome academico diede alla luce
Carlo Papini, gesuita romano:
I." Fiori di sacra poesia, raccolti
da Gio. Francesco Polello {che è
probabilmente lo stesso P. Papini).
Bomaj 1625, m-i2.^
2.° Della Guerra di Fiandra, di Fa-
miano Strada, deca prima, tradotta
dal latino, /w'j appresso Ermanno
SchcuSj i636, m-4.°
3.** Considei-azioni, del P. Geremia
Dresellio, sopra l'eternità, tradotte
dal latino. Ivi ^ 1639.
4.° La Vxeik vincitrice e l'empietà
domata da Carlo Magno. I\>i, 1647.
Quest'ultima operetta è volgarizzata dal francese,
nella qual lingua la scrisse Nicolò Cassim.
ACADEMICO LOQUACE (Saverio Ca-
stelli, dottore messinese), publicò:
i.^ La Pietà atlante che sostiene le
monarchie, discorso istorico. ]Sel li-
bro I delle prose degli yicademici
della Fucina j Monteleone j 1 667 ,
m-4.^
ACA
2." L'Oroscopo della fede messinese,
discoi'so in memoria della sagra
lettera recitato nell'Academia della
Fucina. Nel libro II delle suddette
prose j Napoli j appresso Andrea Co-
licchiaj 1669, in-Z^.^
ACADEMICO NASCOSTO (€n) (P.Tan-
credi Cottone, gesuita, sanese). Tra-
gedie cinque, cioèrl'Olao, l'Eduino,
il Sidrach Misach e Abdenago, il
Davide e la Caduta dei falsi Dei
nell'Incarnazione del Verbo. Homa^
appresso Guglielmo FacciottOj 1628,
in- 12.°, - e colle altre poesie dell' au-
tore raccolte da Francesco Giaiietli.
ACADEMICO OCCUPATO.
E Ferdinando III , imperatore, che scrisse alcune
rime rammentate dal Crescimbeni ne'' Conim.
della volgare poesia, voi. I, pag. 324.
ACADEMICO OCCULTO (cav.'' demen-
tino Vanisettj). Epistola all'ab. Vin-
cenzo Monti contro a' Poeti enciclo-
pedici , con note. RoverelOj per il
Marchesani, 1779, in-'Ò.^
ACADEiMICO OLIMPICO (P. Bonaven-
tura Antonio Bravi, min.'' convent.*^).
La Idropica, comedia tratta dall' au-
tore del Pastor fido (cav.^GuARiNi), e
messa in versi italiani. Verona^per
Marco Morenij 1762; e di nuovo,
Ivi, 1767, //z-8.°
In ambe le edizioni furono sostituite all' originale
le quattro maschere che parlano il loro dia-
letto. Nella seconda edizione , il riformatore
prende il nome arcadico di Olgisio Egisco.
ACADEMICO OSCURO (Donato Anto-
nio Leonardi).
i.*' Dialogo dell'Arno e del Sercliio
sopra la maniera moderna di scri-
vere e di pronunziare ec. Perugia^
Costantinij 1 7 i o, in- 1 2.°; ristampata
in Lucca j pel Fredianij in'l\.°
2." La Dieta de' Fiumi, tenuta l'anno
171 I, per fare il processo al Fosso
di Lucca ec. Macerataj Silvestri^
I 7 I I , wi-8.", Fedi , ACADEMICO
DELL' ANCA.
Si consulti il Gior.de' Lett. d' Italia , toni. Vili,
pag. 181; e Lucchcsinij St. Leti, di Lucca,
toni. II, pag. ìli.
{{
ACA
ACADEMICO OSCURO (Altro) (Fede-
rico Vincenzo Poggi, domenicano).
Lettere ragionate ad un Amico in
villa ec. Lucca, Giusti, 177.^, in-?>.^
Sono tre lelterc; ma poi T autore vi a2;giunse una
Dissertazione, e quindi, mutalo il frontispizio,
publicò TopiTa di nuovo col titolo di Let-
tere ragionate, con una dissertazione con-
trapposta all' illustrazione di un antico si-
gillo della Garfagnana ( del card.' Garampi ),
scritta da N. N. Lucca, ma, in-e.°
ACADEMICO OSCURO (Altro) (Anni-
bale Campeggi). Novelle due, esposte
nello stile del Boccaccio. Feneziaj
ifS3o, /•/?-4.°
Furono queste due Novelle poi inserite nella
Parte I delle Cento Novelle amorose degli
Academici Incogniti. Fenezia, 16S1 , in-A."
La seconda Novella è tratta dal racconto di Pe-
tronio Arbitro, risguardante la matrona d'Efeso.
ACADEMICO PARTENIO. Carlo Magno,
ovvero la Chiesa vendicata, poema
di Girolamo Garopoli. Roma j per gli
Eredi del Corbelletli, 1660, i//-i6.°
Questa che è seconda edizione, accresciuta e ri-
corretta, ha in ultimo una risposta alla censura
fatta ad esso poema dall' Academico Parteaio;
sotto il qual liuto nome sospetta il Crescim-
beni siasi occultato lo stesso Garopoli, onde
procurar fama alla sua opera con supposte
critiche.
ACADEMICO PLANOMACO (conte Carlo
Gozzi). Riflessioni critiche sopra al-
cune proposizioni trovate nel libro
intitolato: Il Genio ed i Costumi del
.secolo corrente; proposte al celebre
sig. ab. Chiari. Venezia j i 762, inS°
ACADEMICO QUIRINO (Orazio Bianchi,
romano). Dell' Achilleide di Stazio
lib. V, tradotti. Milano j nel regio
ducal Palazzo, 17^2, in-^.^
Questo è il tomo IV della gran Raccolta fatta in
Milano degli antichi poeti latini volgarizzati.
Fedi, CLAUDIANO (CI.). Le lodi di
Sirena regina.
ACADEMICO RICOVERATO (Un)(Tom-
maso Giuseppe Farsetti). La morte
d'Ercole, tragedia. Fenezia, Occhia
1758, m-i2.°
ACADEMICO RICOVRATO (Altro) (con-
te Gio. Rinaldo Carli). La Ifigenia
12
ACA
in Tauri, tragedia. Venezia^ Re.'
CUI ti j 1744» in -li."
Ristampata nel tomo XVII della raccolta delle
opere delF Autore {Milano, 1787).
ACADEMICO RINNOVATO D'AZOLO.
Errata-Corrige delle memorie ve-
nete del Gallicinli.
Contro quest'operetta, scritta dalFex gesuita spa-
gnuolo ab. Cristoforo Teintori, montato nella
maggior furia il Gallicioli, inserì nelF Vili
volume delle suddette memorie V intero Erra-
ta-Corrige a cui appose le sue risposte; e
poiché il Tentori diede in luce altre sue Os-
sen'azioni , anche a queste fece il Gallicioli la
sua risposta, che s'impresse da Pietro Zcr-
letti Tanno 1797.
ACADEMICO RINVIGORITO {prof.Gio.
Battista Spotòp.no di Cento, barna-
bita). Ragionamento sulla Bibbia
poliglotta di mons.^ Agostino Giu-
stiniani. Bologna, stamp. Franceschi j
18 19, m-8.°
ACADEMICO RINVIGORITO (Altro) (P.
Guglielmo Artegiam, eremitano).
Lettera ad un amico scritta sopra
l'elezione del seren.° principe di Ve-
nezia caduta in persona dell' eccoli,
signor Alvise Mocenigo, li 7.^ agosto
1722 , m-4.°
ACADEMICO RIPULITO (P. Giuseppe
Fozio, della compagnia di Gesù).
Dell'Istoria Santa, libri V, per ciò
che principalmente si contiene nel
Pentateuco, composto dal P.Nicolò
Talonio della compagnia di Gesù,
tradotti dal francese in italiano. Bo-
logna, per Carlo ZenerOj 1649,
|-«-I2."
ACADEMICO RITIRATO. Fedi, MlEDEh
(Francesco).
ACADEMICO ROxMANO, SONZIACO e
GIUSTINOPOLITANO. Considera-
zioni apologetidie.
L'' autore è il marc' Girolamo Gravisi, di Capo
d'Istria, che confuta il breve ■Saggio di storia
antica e moderna della città di Parenso
neW Istria, stampato nel 1796 da Barto-
lommeo f^ergotinoj col quale questi scredi-
tava Capo d'Istria.
ACADEMICO ROZZO (ab. Giuseppe Fa-
ACA
BiANi). Vita di Pietro Andrea Mat-
tioli. Lii'ornOj lySB, m-4'"
Sta nella parte seconda delle /^<7e degli nomini
illustri toscani, e fu anche publicata separa-
tamente Tanno 1787. DalT autore ddV Esame
di un paragrafo di essa Tifa non si teme
d'affermare che fu la medesima composta dal
P. Gio. Nicola Bandiera, sanese, P. dell'Orai.,
e che le annotazioni gli furono somministrate
in Siena da Francesco CALVI, prof, di medicina.
ACADEMICO SEMPREVIVO. Vivezze
poetiche. Parma , per il Fio Ili ,
i668, m-i2."
Siccome potrebbesi da alcuno credere che Sem-
previvo fosse veramente nome Academico; cosi
giova sapere eh' è il cognome del casato d'un
Gesuita veronese, il cui nome era Sempronio
Bernardino.
ACADEMICO SOLINGO (Cesare Barba-
bianco, di Capo d'Istria). L'Assonto
amoroso. Trcvigi , appresso Aurelio
BcglieLlinij 159^; ma in fine, per
Domenico Amici, i593, i«-4.°; e di
nuovo, L'i, i6o3, ì/z-8."
Il Mazzucchelli, forse tratto in errore dalla du-
plice data che ripetesi nell'edizione del 1895,
registrò due diverse edizioni siccome stampate
in Treviri nell'anno medesimo: ed egli non
ci fa neppur sapere essere quesl' operetta
pseudonimamente impressa.
ACADEMICO SOTTOMECCANICO (Giu-
lio Cesare Becelli). Ragionamento
degli Academici Meccanici, esposto
e diviso in dialoghi due sopra un
libro intitolato: Cronica della città
di Verona, descritta da Pier Zagata,
con giunte e supplementi (di Giam-
ballisla Brancoli.m, Par. /.). Ferona^
per il Tumermani, 1746, m-8."
ACADEMICO TENEBROSO tra' Zelanti.
Ai)ologia intorno la nascita di S. Ve-
nera in Aci, contro il P.Giovanni
Fiore; in-/\.'
Sta in fine al hbro che porta per tìtolo ; Aci an-
tico, di Sebastiano Vasta- Cinelli. Palermo,
appresso Angelo Felicella, 1751. Sotto il nome
d'Academico Tenebroso nascondesi lo stesso
Vasta-Cinelli.
ACADEMICO TICINESE (ab. Francesco
Delfo G111RARDELL1). All'immortale
signora Maddalena Grassi, che rap-
ACA
presenta la parte di Semiramitle iti
Parma nell'anno i8o5. Co' tipi Rossi j
fo^l. voi.
ACADE-MICO TDIIDO (P- Saverio Bet-
tinelli, f;;esuita). Rime per la signora
Teresa Zanardi che veste l'abito di
S. Teresa. Mantova j Panzoni j 1764,
in-^.''
ACADEMICO UMORISTA ED OZIOSO.
La Poesia filosofante esaminata, in
difesa di un componimento platonico
del sig. Gio. Battista Manso, calun-
niato dal R.D. Scipione Errico, mes-
sinese.
Sta fra le prose di Giuseppe Campanile, Napoli,
1666, in-iì.°, che è V autore della suddetta
difesa.
ACADE3IIC0 UNITO (Vincenzo Auria,
siciliano). Relazione della machina
alzata in Palermo a di i5 di luglio
1660, celebrandosi la festa di S.Ro-
salia, nobilissima palermitana, dal
sig. Pandolfo Malgouelli, nobile fio-
rentino, con il dialogo in musica
recitato in detta machina. Palermo ^
appresso Giuseppe BasagniOj 1660; e
di nuovo, Firenze,, appresso ì^incen-
zo Evangelista^ l'anno stesso; sempre
ACADEMICO VENETO SCONOSCIUTO.
(Girolamo Priuli, senat.^ venez."). La
Galatea, poema lirico, colle alle-
gorie dello stesso. Senza luogOj ed
anno j in-S., e di nuovo, Cremona j
1628, m-i2.°
ACADE3IICUS INNOMINATUS (P. Boni-
facius Agliabdus , bergomas cler.
reg. theat. ). Cleopatra orans, non
exorans. Bergoniij ijpis Marci An'
tonii Ruheij, i653, in-ii.^
ACADEiMICUS SOLITARIUS. Epitome
Cattanea, seu compendium heroum,
ac virorum illustrium Cattaneorum
de Lendinaria. Bononice ^ {)'P'^ P-
M. Monti, 1701, in-^P
Dal sig. Lancetli {Aggiunte) viene riferita come
pseudonima questa epitome ; del che dubitiamo,
poiché nel Cat. delle Storie d'Italia, pos-
sedute dal Bali Farsetti, è riportata col nome
43
ACC
deir autore così: Julii de Vincentiis epitome
Cattanea, etc.
ACADEMICUS VERTUMNIUS. Examen
thematumccelestiunivariorumastro-
nomorum usque ad Tyconem - Ra-
tio supputandi eclipses - Theorica
planetarum.
11 Sottvello {Bib. Soc, pag. Goe) dice che queste
tre opere furono lasciate mss. dal suo confra-
tello P. Melchiorre Inchofer; ma il P. Riccioli
assicura che furono stampate, vivente Fautore,
sotto il sopracitato tinto nome di Academico
Vertunnio. Lo stesso ci fa sapere puranco che
il P. IiNCHOFER, cosi Celato, diede medesima-
mente alla luce : Poema in laudem medicince
et contra malos medicos.
ACAMPI (Simonis). Neapolitani in va-
rios Galeni libros Commentaria.
JVeapolij 1642, et iteram, Ibidem j
apud Dominicum Maccaranunij 1647.
m-4.«
Costui è un plagiario: compose l'opera Erasmo
Salati, medico siciliano.
ACASTO LAMPEJO P. A. (Floriano
Caldani ). Epigrammi. Bussano ,
1809, in-\^P
ACATO EVOETICO P. A. (CamilloVoL-
ta). Prose e rime pel trasporto del
monumento e delle ceneri di Lodo-
vico Ariosto. Ferrara, anno X(i 80 1-
1802), Bianchi e Negri, in-^.^
Sonovi inoltre composizioni di Curiate Acrisioneo
(marc' Alessandro Palli cci Colboli), e d'altri.
ACCARISIO NICOPOLITANO. Pensieri
circa alla direzione del Reno e di al-
tri fiumi, acciocché non danneggino
il territorio di Bologna ed altre
città circonvicine, e del modo di
formare un alveo di acqua, cioè
un naviglio che porti in retta linea
al mare. Bologna^ per il Peri, 1660,
in-f^.''
Dice r Orlandi {Scritt. Bolognesi), che sotto tal
nome piacque nascondersi al P. D. Lorenzo Nl-
COLIM, monaco vallomln'osano.
Accattabrighe. Giornale, stampato in
Milano dal Fanfanij di cui com-
parvero alcuni numeri negli anni
1818 e 18 19.
Non fu continuato: ne era principale estensore
il conte Trussardo Caleppio. bergamasco.
44
ACE
ACCESO Acad.'' Rinnovato. Fillide,
favola pastorale. Ferrara, Baldinij
iSyg, in-8.°
Fu ristampata questa rappresentazione dallo stesso
Baldini, l'anno 1884, per errore col nome
di Catullo, invece di Camillo Della Valle, che
è il sopra mascherato autore della medesima.
ACCESO Acad.'^ Rozzo (Giuseppe Fa-
biani). Storia dell' Academia dei
Rozzi, estratta dai mss. della stessa
dall' Academico Secondante, publi-
cata ' dall' Acceso. Siena j Pazzini^
Carile fi^Uj '775, m-8.*^, colf im-
presa dell' Academia.
Ignoriamo chi sia il Secondante.
ACCIAJOLUS (Donalus). De adventu
Spiritus sancti Oratio. RomcEj typis
Corbelettij 1646, m-4."
Fu recitata alla presenza di Urbano Vili , S. P.,
da Donato Acciaiuoli, ma fu scritta dal P. Gio.
Batt. Cancellotti della Compagnia di Gesù, di
s. Severino nella Marca.
ACCIOLI (Zenobius).
Così si legge nella versione di Eusebio contro Jero-
cle, stampata da ^Ido nel l»02, col testo greco
dietro a Filostrato de iuta Apollon, Tyan.,
siccome pure nella ristampa di Colonia , per
Gio. Gimnico, in-8.° nel issa , dove ancora
Zanobio Accioli vien detto; ma s'avverta che
il vero nome è Zanobio Acciajloli, ilorentino,
frale domenicano. Benché si tratti, a dir vero,
non di un anonimo , ma piuttosto di correg-
gere un nome errato, abbiamo tuttavia stimato
che non potesse a taluno non dispiacere que-
sta nostra avvertenza. Si consulti intorno al-
l'autore Pompeo Litta {Famiglia A cciajuoli,
tai>. V).
ACCURSIUS (Bonus), pisano di patria,
detto anche BONACORSUS , si dee
considerare diverso da quel Buono
fratello di Accorso il Glossatore,
bolognese.
E da rammentarsi con lode il Buonacorso, pisano,
a motivo d'essere stato uno de' primi, dopo la
invenzione della stampa, a promulgare in Mi-
lano opere greche, principalmente gramma-
ticali, affine di far fiorire lo studio di quella
classica lingua.
Acerba (L') di Cecco (Stabili), d'A-
scoli, col commento d'incerto.
L'autore del commento è Nicolò Massetti da
Modena, col cui nome poi apparisce egli in
varie edizioni.
ACH
ACESTE ITALICO. Ragionamento apo-
logetico aFilalete, contrapposto alle
riflessioni fatte sopra un disegno
del cav.*^ Gio. Francesco Buonamici.
Senza luogo ed annOj in-8.°
Sotto il mentovato finto nome, lo stesso Buona-
mici, architetto ed Academico dementino, pu-
blicò questo ragionamento.
ACHILLE da Siena Achille de' Conti
D' Elci.
Achille in Sciro, favola drammatica
per musica (d' Ippolito Bentivo-
GLio). Venezia j dirti j 1664, in-^^"
Achilles, tragsedia, Albertini Mussati.
Fedij MUSSATUS (Albertinus).
ACHILLINI (Philothffii) Consiliarii Re-
gii. Somnium Viridarii de jurisdic-
tione regia et sacerdotali libri II,
Extat in voi. I. Monarchice S. -Ro-
mani Imperli pag. 58, et seg. Ha-
noi'icBj 161 I, in fogl.
L'editore Melchiorre Goldasto per equivoco sin-
golare ne fece autore il mentovato Filoteo A-
chillini, bolognese, tratto in errore, perche
questi compose un poema detto il f^iridario.
L'opera da noi sopra riferita fu publicata la
prima volta in francese col titolo di Songe du
f^ergier. Lyon, par Jac. Maillet , 1491, in
pie. fogl. Avvi disparità di parere , se sia essa
slata originariamente scritta in francese ovvero
in latino, e così pure a chi debbasi la medesima
attribuire, cioè se a Raoul de Presle, a Charles
de Luviers, ad im preteso Jean de Vertùs , a
Philippe de Maizieres, o ad altri ancora. Camus
{Lettres sur la profession d' Avocai, pag.
460, 4."' édition), che dice d'avere fatte molte
ricerche in proposito, credette di poterla asse-
gnare a Jean de Lignano ( da Legnano , bor-
gata nel milanese, patria di lui), giureconsulto,
il quale, creato cittadino di Bologna, fece varj
viaggi ad Avignone, residenza in quel tempo
de' Papi. Ma le nessune prove , che adduce egli
in conferma di ciò, ed il silenzio del Fantuzzi
{Scritt. Bolognesi), che non accenna il presente
scritto nel difigente catalogo delle opere del Le-
gnano, ci costringe a non far caso di questa
asserzione del Camus. Il chiar." Paulin Paris, in
due sue erudite dissertazioni inserite nelle Me-
morie dell'Istituto (rt7i«ol042), col titolo di
Noui'elles Recherches sur le véritable auteur
du Songe du Fergier, dopo avere posto in disa-
mina se l'originale testo sia piuttosto stato com-
posto in francese che in latino, brevemente
confuta gli scrittori, che propendono ad attri-
AGI
buirlo a' singoli autori da noi menzionati ; e
concliiude che V opera fu originalmente scritta
in latino da Filippo di Maizières, c da lui
medesimo in séguito tradotta in francese. Ma
questo Filippo di Maizières è egli francese di
nazione, oppure italiano? Può nascere questo
duhio dal vedere citato nella Bibl. Stenla del
Mongitore {toni. II, pag. 172), un Philippus
Mazzerius, detto anche Macerius, de Mazcriis,
e de Maseriis, siciliano, a cui viene attribuito il
Viridario, sull'appoggio del Gesnero, del Vos-
sio, del Possevino, del Maracci e delTeisero;
il qual ultimo scrittore è però incerto nel dirlo
piuttosto siciliano che veneto. In ogni modo,
poiché si narrano dagli storici le medesime
vicende riguardanti tanto questo Filippo ita-
liano, di cognome Mazzerio, quanto il Filippo
francese , nativo di Maizières diocesi d'Amiens,
dehbonsi aniJ)edue avere per un solo, qua-
lunque ne sia la patria.
Achillis Gagliardi compendium Chri-
stianae perfectionis. J^iennce , apiid
Mieli. Rictiwn, i633, m-i6.°
Lo tradusse dalP italiano in latino il P.Giovanni
BucELLEJii, gesuita, bresciano.
ACHMET ZIRUF, gran Satrapo della
Persia (Pompeo Colonna, piùncipe
di Gallicano ). Lettera al signor
Lelio Menadupena [don Einanuello
Del Pino), sopra un pronostico di
Osniar Zerit.
L"' autore la ristampò col proprio nome nelle
Operette contro gli Astrologastri. Roma,
1CS7, /«-12.°
AGI DELPUSIANO P. A. Vedi, LEAN-
DRO ORESTEO P. A.
ACIA STEFFALIDE. Vallestain iscol-
pato.
Intendesi con questo libro di discolpare il Vallen-
stein (che pure trovasi scritto Waldstein, Wal-
lestain, Wallenstain) dalla taccia di congiura,
contro quel libro , che fu da prima scritto in
lingua tedesca, e poscia tradotto in lingua la-
tina e stampato senza nome di traduttore, che,
al riferire del Piaccio {Theatr. Anon., pag.
516, num. 12G9) , fu Alberto Curcio, gesuita,
della città di 3Ionaco, il cui titolo è questo
- Conjuratio Alberti FriecUandia; diicis.
P'iennce Austrice , ig5o. - Il detto Piaccio
{pag. GS3, num. 2634, aa'), dice che la ri-
ferita difesa fu scritta da Davide Spinelli , cit-
tadino veneto ; ma la colloca a dirittura fra
le anonime quando è pseudonima , perchè
stampata sotto il finto nome di Ada Steff a-
lide. Il Rodio la riporta col nome del vero
i5
ACT
autore, e col titolo Vallestain scolpato. La
storia della vita di questo duca fu scritta in
Imgua italiana , e fu impressa col seguente
titolo - H istoria della vita d'Alberto Vin-
ceslao duca di Fritland , del conte Gualdo
Priorato. Lione, 164S, in-A.° - D'un amico
dello Spinelli, coperto coiranagramma di Gil-
dipePropase, e la dedica al Duca di Caudale.
Acqua (L") alta, ovvero le Nozze in
casa dell'Avaro, comcdia (di Fran-
cesco GniTTi , patrizio veneto , in
versi vernacoli veneziani). Venezia^
Bassaglia, 1796, in-S.°
ACQUARIO (mons.^' Lodovico).
Ne' sei sonetti che si leggono alle pagine 212, 2li»,
1915 e 1214 del libro IV, delle Mime di di-
versi eccellentissimi autori, stampate in Bo-
logna, per cura di Ercole Bottrigari, issi,
(in molti esemplari ) al nome delF Aquario fu
sostituito quello di Lodovico Castelvetro, e
fu cambiato il primo.
ACROPOLITANI (Sex.Mii), adEume-
nem Parthenium epistolse. mDCCV^
Credette da prima Apostolo Zeno {lett. 214) che
fosse autore delle sopra indicate lettere il P.
Capassi ; ma potè assicurarsi in séguito che
sono dell'abate Norcia {lelt. 228).
Acta alia auctore anonymo coa3vo.
Vide 3 Vita S. Athanasii episcopi
neapolitani, etc.
Acta canonizationis S. Aloysii Gon-
zagffi et lectiones in officio (auctore
Andrea Budriolo, soc. Jesu).
Acta canonizationis S. Andrese Cor-
sini (auctore Eodem).
Acta funeris Caroli Sangrii et Jose-
plii Capicii (edidit Jo. Bapt. Vicus).
Consulta Calogerà {Opusc., tom. I. pag. 233).
Acta legationis Helvetioe ab anno i yaS
ad annum 1729. Turici ^ per Fran-
ciscuni Leontiuni Schellin.
L'autore è Domenico Passio>ei, poi cardinale.
Acta novJG Academia; Philoesoticorum
naturse et artis. Brixice, apud Joan.
Mariani Ricciarduni , 1 686 , in- r 2.°
Così il frontispizio , dopo il quale viene un
indirizzo agli amatori delle scienze ed arti
liberali, di N. N., segretario (Francesco Lan-
tena), che l'anno susseguente fece prece-
dere otto pagine con altro frontispizio in tal
modo concepito: Acta novre Academiai Plii-
46
ACT
loesoticorum natura: et artis, a mnrtio anni
1G8G ad fcbruanwn 1C87, - Brixim, 1687-
CeAs. Princ. Joaiini Francisco Gonzagce duci
Sahioneta;, etc, dicala. Hermete Francisco
Lantena, patritio Brixiano , Acadcmice a
secretis, alatore. Brixioi, apud Mariani Ric-
ciardum. In quest'opera non vi sono trattati
speciali^ ed è il segretario die scrive^ nar-
rando le cose contenute nelle Memorie in
forma di sunto ec.^ dicendo però quasi sem-
pre il nome degli autori. Cessò questo Dia-
rio per la seguita morte del gesuita Francesco
Lana Terzi, che n'era il principale sostegno,
e che vi aveva fatto inserire : - Obsen>ationes
mutaiionis declinationwn niagneticarum in
eodem loco, eie. {nani. \,pag. \%).- Nova
methodus construendoi pyxidis magneticce
et ohservandi, etc. (iium. %l,pag. 17). - Ex-
perimcntwn singulcv quo bini liquores, etc.
tmm. XVII , pag. òi). - Effcctus meteorolo-
gicus insignis, etc. {num. XXII, pag. 49). -
Nova fruclus diutissime asservandi metho-
diis {num. XXXX, pag. 183). - Le prime os-
servazioni (cioè il num. X) si veggono pm-e
stampate negli Ada Erudilorum. Lipsice ,
1686, a pag. B37 e seg.
Ada passionis, ac translaliouis S. Ma-
gni Episcopi Tranensis et martyris
ex pervetustissimis codicibus, notis
illuslrata. j^sii, tjpis Joaii. Bapt.
De Juliisj 1743, wi-4-°
Fu publicata quest' opera dal I*. Giovanni Ma-
RANGOM , filippino, sotto il nome di un Cano-
nico dWnagni, quale era infatti stato fautore.
ACTIUS SINCERUS (Jacobus Sanna-
ZARIUS).
Actius, dalla villa che ai lidi (i quali in latino
si dicono Ada) di Mergellina il re Federigo
gli aveva donata: Sincerus , dal suo candido
■ e sincero costume. Accius stampò Aldo nel-
r indrizzargli Tedizione dell'Arcadia, impressa
nel 1S14, ma con errore, come altri mala-
mente Azzio, Accioj così Syncerus. Varj suoi
satirici epigrammi contro ai Borgia, ad Adria-
no VI, ed a Leone X, che leggonsi nelle poesie
latine del Sannazaro e che furono anche stam-
pati seixiratamente, si nega che siano di lui, e si
• attribuiscono invece aireretico Celio Curioue da
mons." Fonlanini {Eloq. Ita!., toni. ì,pag. ASó).
Ma ragioni ben pii^i convincenti militano a far-
celi credere veramente composti dal primo.
ACTIUS SYNCEPtUS (Ovidius Montal-
BANus) Bononiensis. Legalis resolu-
tio resolutioiiis in causa collectoris
arlis salaroloruin , ole. Bononice ,
Joau. Bapt. Ferronij 1660, infoi.
ADA
Acliones duse Secretarli Pontificii ;
quai'um altera disputat an Paulus
Papa IV debcat cogitare de instau-
rando Concilio Tridentino (magna
est enini spes de pace). Altera vero
an vi et armis possit deinde impe-
rare Protestanlibus ipsius Concili i
decreta. i556, in-Q."
Questi discorsi sono di Pietro Paolo Vergeuio,
che ve ne aggiunse un terzo sullo stesso sog-
getto nella seconda edizione dell' anno 1359.
Celio Secondo Curione ha preteso che il Ver-
gerlo avesse involato quest'opera da una biblio-
teca, e publicata come sua; ma sembra asser-
zione arrischiata senza fondamento.
ACUTO, Acad." Rinnovato (Bernardino
Lombardi, ferrarese). La Fillidc, fa-
vola pastorale. Ferrara^ per Vittorio
Baldini j iSyg, in-^.^
ADALSIO METONEO P. A. ( P. Gian-
nantonio di S. Anna, delle Scuole
Pie, nel secolo Orazio Pedrocchi, da
Panano nel modonese). Rime. i^/Vc/i-
zc, Tartini e Franchi ^ 1738, in- ii.°
ADAMI (Annibalis). Oratio habita in
funere Princ Francisci Borboni).
Ronice, tjpis Tinassii, 1 669 , in fot.
Pretendesi che non sia composizione del P. A-
daini, gesuita, del quale porta il nome, ma
bensì del suo confratello P. Bovio. Noi però
crediamo che siavi equivoco e confusione, forse
perchè, avendo questi descritto la pompa fu-
nebre e fatte le iscrizioni , si pensò che di lui
fosse pur anco l'orazione.
Adaiiiira, ovvero la Statua dell'onore,
opera scenica (m prosa). Venezia j
1 657; Perugia^, 1 SSg; Venezia, 1 662;
Bolo£^naj senz'annOj sempre in-\i.^
È la stessa che V Amore nella statua, di Gia-
cinto Andrea CicOGMM, iiorentino.
ADAMIUS (Joau. Michael). Litterarum
studia esse perjucunda, oratio ha-
bita in seminario lucensi a Joan. Mi-
chaele Adamio ejusdem seminarii a-
lumno, et per AureliuniThcopliiluui
in luceni edita. Liicce^ 1757, m-4-°
Il P. Zaccaria vuole che ne crediamo autore Ja-
copo Bacci, rettore del seminario arcivescovile
di Lucca. Anche il Lucchcsini,a motivo del-
r età allora tenera dell'Adami, conghieltura
medesimamente. Questi la recitò.
47
ADE
ADAMO (Antonio di). Anatomia della
messa ec. , con un sermone dell'Eu-
carestia per l'humil servo di Cristo
ec. Senza luogo j i552, i/t-4."
Il celato autore di questo eterodosso lil)ro è A-
gostino Mainardo, da Asti, irate apostata del-
l'ordine di S. Agostino, poi ministro in Cliia-
venna, di cui abbiamo alle stampe qualch'al-
tra ereticale opera. L'anatomia venne anche
tradotta in lingua francese, e due volle nella
latina, Tuna delle quali traduzioni Ialine fu
falla sulla francese.
ADAMRO DEL CONTE ROMAGIOJA
{anagramma di Adriano del conte
Majoragio, ossia di Mariago, monaco
cistcrciense). Il Segretario nobile,
apologetici tratti, con l'origine dei
Conti Maioragia. Milano j, per il
3Ionzaj i656, in-^.^^
Additiones ad Bartulum.
URossotti (Scritt. Pieni., pag. 19) dice che da
alcuni furono attribuite ad Alessandro d' Imola,
ma erroneamente, poiché sono di Alessandro
LosEO, 0 LozEO, da Aviliana nel Piemonte.
Additiones ad Confessionale Hiero-
nymi Savonarola, idest j Compen-
dium Censurarum a S. Concilio
Tridentino inflictarum. De matri-
monio. CoUectio dccisionum mora-
lium. Catechismus Ordinandorum
et Confessorum (auctore B. Ale-
xandro Saulio , congr. S. Barn.).
Ticini j MDLXV.
Ristampate, col nome dell' autore e con aggiunte
d'altri, varie vohe in séguito.
ADELASTO ANASCALIO P. A. (Jacopo
Rebellim). Saggio di lettere piace-
voli, critiche, morali, scientifiche,
instruttive, in versi martelliani a
varj soggetti di qualità. Venezia j
Piotio^ lySg, m-8.°
11 Rebelum è pure autore d'alcuni articoli con-
tro il Barelli, publicati ncWa. 3Iineri>a, gior-
nale che slampavasi in Venezia dopo la metà
del passato secolo.
ADELFO CARITEO E FILARMINDO
ARENIO. Lettere sul libretto publi-
cato in risposta alle Lettere teologi-
co-morali di Eusebio Eraniste (P.Vin-
cenzo Patuzzi). Trento j ijSa, /,7-8."*
TOM. I.
ADI
La prima e la terza di queste lettere tono dcl-
l'ab. D. Paolo Patlzzi, fratello del suddeUo
P. Vincenzo. La seconda è di Eudosso Filenio,
sotto il quale celasi lo slesso P. Vincenzo.
ADELFO DORITEO (P. Ciò. Vincenzo
Patuzzi, domenicano).
i.'^'La causa del probabilismo richia-
mata ad esame da mons.*^ Alfonso
Liguori , e convinta novellamente
di falsità ec. Ferrara {Venezia)^ a
spese del Remondini j 17(^45 in-^-'*
Fu ristampata con aggiunte in Napoli nello
stesso anno e sesto, da Giuseppe de' Dome-
nichi. Mons." Liguori rispose con un\-ipologia
circa l' uso moderato dell'opinione proba-
bile j ma il P. Patuzzi rephcò. f-^edi, sotto.
2." Osservazioni teologiche sopra
l'apologia dell' illustr.*'e reverend."
mons.^' D. Alfonso De Liguori con-
tro il libro intitolato: La causa del
Probabilismo ec. , nelle quali si e-
spongono con maggior lume la fal-
sità e l'insussistenza del nuovo si-
stema probabilistico da monsignor
proposto e difeso. Ferrara {Venezia),
a spese del Jìemondinij 1^65, in-ii.^
ADELFO FIDENTINO (P. Antonio Fo-
scHiERi). Lettera commonitoria al
compilatore del Magazzino Fioren-
tino. Parma j Borsij 1781, m-8."
ADELFO 3IARI0DUL0 ( P. Lottaringo
Prospero Trebbi, servita, bolognese).
Dissertazione epistolare sull' osser-
vanza del precetto divino della san-
tificazione delle Feste, a confuta-
zione di una Dissertazione stampata
in Modena. Bologna^ a S. Tommaso
d'uéquinOj i 7 8 1 , in- 1 1.^
Adelmanni (De) Brixiani episcopi e-
mortuali anno, atque vindiciis N. N.
(Caroli Donedìe) saccrdotis brixiani
ad concivem suum epistola. Sia nel
tom. XLFII della raccolta del P. Ca-
logerà. Venezia j Occhi j 1702, in-\i.^
ADIAFORO FILETDIO (P. Filippo Ca-
merini, oratoriano). Esame di quanto
ha scritto Francesco Mariani in-
torno a' Camenti Umbri mentovati
da Livio. Perugia j lyS'j, in-/\.^
■À
48
ADO
Di questo scriUore non fa menzione il marc'' di
Villarosa nella sua Biografia Fil/jjpina.
ADIAPIIORUS ILtCPJNES. De primario
conjiigii fine, dissertatio. Mediolanij
apud Agnellam j iy5'ò , m-4."
Di quest'operetta fu creduto autore il ran.''Gian-
nandrea Irico; masi venne in séguito a sco-
prire essere lavoro delFab. Rovereto^ geno-
vese, dimorante in Blilano. Così leggesi nelle
Noi'. Ictt. di Fir., 1753, col. 33o e col. 312.
ADIAPIIORUS PHILALETUS ( P. Phi-
lippus Camerim). Anuotationes ad
responsioneni Francisci Mariani prò
Umbris Camertibus Etrurios, seu
Clusinis. Pisaiirij ex typ. Gcwcllij
Fu confuso da alcuni il P. Camerini Filippino
col P. Bernardi, conventuale, essendo stata
attribuita al primo, in vece che al secondo, la
Disamina di qual ordine sia il B. Andrea
Cacciali, ec.
Fedi^ FILALETE ADIAFORO.
ADIAPHORUS THEOLOGUS. Epistola
in qua animadversiones in liistorlam
theologicam earumque defensio ad
crisim theologicam eniguntur. LucWj
tyyis Benedinì_, lySi, ìji-^P
Vuoisi che siasi così mascherato il P. Benedetto
Bo.\ELLl da Cavallese, minore riformato.
ADINIVA (Candidi Grananesii) (Didaci
ViDARiA, aragonensis), inscriptiones
et subscriptiones Justinianei codicis
a typograpliorum incuriis vindica-
tae. Neapolij lyiS, in-.\.^
AAEIZIAAIMONOS <I'lAOPIlMAIOY ( idest
Adisidaemonis Piiilorom.ei) vindiciae
adversus Sycopliaiitas juvavienses.
Operta quoe fuere^ aperta sunl : pn-
tenl prwstigia. Plaut. Capt. Ac. Ili,
S. III. Colonke. apiid Pctruni Mar-
tcaUj 1741 5 //?-4 '"*
Quest'operetta di Giambattista Gasperi, trentino,
fu composta in difesa del celebre proposto Mu-
ratori. La data di Colonia è falsa.
Admirandis (De) narrationibus.
È un'operetta d' Aristotile , che dicesi tradotta
in latino da Giovanni Boccaccio, e che per
avventura non è diversa da quella impressa
senza nome di traduttore in diverse etlizioni
di quel filosofo.
Adoksccntibus ontimis sludiosissimis
ADR
in speni patri» crescenlibus collcgii
imperatorii nobilium conviloribus
compendiariam liane eloquentia3 in-
stifutioncm, qua uti feliciter con-
sueverunt, Josepluis Mazzuccliellius
typographus Mediolanensis , obse-
quii sui monumentum cxcuditanno
Ì777 {Haec in front, liitcris maju'
sciilis ). Ill-\^P
Ne fu autore il P. Giovenale Sacchi, barnabita.
Adolescenza (L') vittoriosa. Vita della
divota giovane Gesualda Antenori,
una delle prime Sorelle della Ca-
rità di Bologna, scritta e data in
luce dal Parroco di sant'Isara (cioè
dal sac.^ Giulio Cesare Luigi Ca-
nali ). Bologna j per Lelio Della
Volpe j 1734.
ADONIO NATALIZIO (Giuseppe Di
Voglia, cav.^' palermitano). Lettera
contro Ferdinando De' Comitelli.
Venezia^ 1648, in-^P
ADOXO ASMENI (ab. Francesco Bo-
NACcni, pistojese). Lettera a Giando-
menico Stellanti circa la relazione
del libro intitolato: Ze 5e;wa2^o77^^, e
immaginazione vindicatej ec. Pistoia^
per Gio. Silvestro Gatti ^ 174^, in-'òP
ADRASTO IDESEO. De Salinis Cervien-
sibus carminum libri tres, quos am-
plissimo viro Joan. Baptistce Donato
episcopo Cerviensi D. D. D. Petrus
Antonius Zanonius Regiensis inter
Hjpocondriacos Logisticus. Cesenoe,
opiid Gio. Blasinunij 1786, in-S.^
Comparve questo Poema Tanno stesso della morte
deir autore, stampato in Cesena, per opera di
Ignazio Chiaramo.mi e di Adeodato Ressi, che
vi aggiunse una versione in versi italiani sotto
il suddetto nome di Adrasto Ideseo, noumeno
che un commentario della Vita dell' ab. Zanoni,
posto in line del poema.
ADRESTO P. A. Fedi^ A. P. A.
Adria festosa, notizie storiche dell'ar-
rivo e passaggio della regina delle
due Sicilie ec. Venezia^ Occhia 174O}
/«-i 2." /^e<^?j Concordia del tempo.
ADRIANI (Alfonso). Della disciplina
rnilitarc, libri tre. yeneziaj i566,
Il vero autore della suddetta opera fu il cav."^ Au-
relio ClCL'TA , come appare nella ristampa della
medesima, fatta in f^cnczia, per Lodovico
Avanzo, nel 1372.
ADRIANO CARDINALE , da Corneto.
Era della famiglia C.^stellesi.
Adunanza tenuta dagli Academici di
Fossano in occasione delle auguste
nozze di madama Carolina di Sa-
voja col principe Clemente di Sas-
sonia. Torino 3 stamp. Reale ^ senza
nota (V anno j /«-4-°
La poesia di N. N. piemontese, è del cav.^ Bit-
fatti, di Chialamberto.
Adversus exageratam a Jo. Clerico lin-
guaruni orientalium ad theologiam
necessitatenijOratio in pontiGcio fer-
rariensi Archi-Gvinnasio liabita (a
Fr. Nicolao Augustiko, ord. praed.).
Nel toni. VI, pag. 21 e seg. della Raccolta
Ferrarese d' Opuscoli.
^GIDIUS CORBILENSIS (di Nantes)
vel CORBOLENUS (di Corbeil).
A questo Francese (prima medico, poscia teolo-
go), ad im S. Egidio, ed anche ad im Gio-
vanni di Parigi vennero attriljuite alcune opere
che spettano ad Egidio COLONNA, romano, e-
remitano di S. Agostino, poi arcivescovo di
Bourgcs, conosciuto autore del trattato De
Regimine Principum, stampato la prima volta
nel 1475. Fra esse opere non è da omettersi
il Correctorium corriiptorii doctrince S. Tho-
mce, che a lui restituisce il Naudé nel suo pa-
negirico della scuola medica di Parigi. Vedi,
RainaldiLS de malis et bonis lihris ,pag. l!2,
ed il Placcius , toni. II, pag. 14, num. 30 e
40. Hyde Cat. Bib. Rodi, pag. 7.
.EGIDIUS R03IANUS (Egidio Colonna,
romano), f^edi sopra.
miAUS QUINTIUS yE:\ÌILIA!NUS.
Gio. Stefano Emiliano che cambiossi il nome
secondo Fuso de" letterati del suo tempo deno-
minandosi anche CniBRlACO, per dinotare la
patria da cui ebbe la sua origine, che fu la
città di Vicenza, la quale da alcuni si crede
o fondata, o ristorata dai Cimbri.
^NEAS SYLVIUS, che fu poscia Papa
sotto il nome di Pio IL Era della
famiglia Piccolomim.
yEPYTUS CRANINIUS (Joannes Guida-
iiELLi, pcrusinus). Irene ecloga Paci
19
.ETE
jam jain adventanti proludcbat In-
ter pastorcs arcades. Sine annOj et
typ. (secl circa i6c)y), m-4'°
^Equilibrio (de) I. Aeris cum Mercurio
in tubo suspcnsivo. II. Aeris rum
INIercurio in barometro. III. Flui-
dorum in vasis quiescentium, exei'-
citatio aereo-hvdrostatica habita in
Collegio Romano.
. die I aprilis
1764, (auctore Josepbo Maria A-
SCLEPI, soc. Jesu ).
^SOPUS PRIMNELIUS E MNIANOPOLI
[anagramma Pompei Sarnelli, a Po-
ligiiano). Bestiarum scliola ad ho-
mines erudiendos ab ipsa rerum na-
tura provide instituta decem et cen-
lum lectionibus explicafa. Cesenoe^
apiul Pctrum Pauluni Reccputuni ^
1680, in-\7.P
iEtatibus (De) Ecclesia?.
Argomenta il Goldasto che quest' opera , da lui
publicata a car. 23 del tom. I della Monar-
chia Impcriì, sia di Fra Buonagrazia, da
Bergamo, francescano, che fioriva nel isso:
il Piaccio tuttavia duibita che tale congettura
non sia appoggiata a valido fondamento.
.ETHEREUS STYMPHALICUS ( Alexan-
der Marcellus). Inter scria studia ju-
veniles ]oc\.ParisiiSjSÌne anno^in-^.^
Il libro V degli epigrammi, intitolato Cribrarla ,
doveva contenere gli epigrammi dal 49S al Gii
inclusivamente; ma non vi è che il solo ^iOS
e un altro epigramma, ne' quali Fautore dà
ragione, per cui non inserisce quelle poesie,
ed è per non mescolare il profano col sacro.
Si vede poi chiaramente che questo libro V
fu lacerato, ossia levato dagli esemplari, e
fatto girare a parte col registro num. i , e vi
è sostituito quel carlino col titolo di Cribrarla,
e coi due epigrammi teste indicati. Cosi il Ci-
cogna nelle Iscriz. Vcn., toni. W , pag. 63».
Lo slesso aveva già rammentato nel tomo III,
pag. 233, un'edizione medesimamente impressa
in Parigi, nel 1710, in-i."; ed un'altra, Ivi,
senz'anno, »i-i2.°, che crede eseguita in Ve-
nezia. In questa, dopo varie poesie latine, ven-
gono gli epigrammi dell'autore col suo nome.
Fedi, ETERIO STINFALICO.
iEterna Clirisli ninnerà etc.
limo attribuito a S. Ambrogio, che si canta per
la solennità do' SS. Apostoli. I PP. Maurini
non esitarono a porlo nelle sue opere. Le mu-
ao
AFF
larioni dell' antico sono leggiere nelle voci e
nel metro; ma 1" ultima strofa nel riformato è
diversa , secondo che si può osservare neW In-
nario Tommexscano , pag. 79.
Vedi j Exultet Orbis gaiidiis , etc.
jEterna Cceìi gloria etc.
Inno, che si canta alle laudi della feria sesta
delle ore canoniche. Benché non inserito fra le
opere di S. Ambrogio dai Maiu'ini, è stalo però
composto dal detto Santo, come consta da un
codice Vaticano della regina Cristina di Svezia.
Sonovi piccole mutazioni dall' antico.
.eterne Rector Sidei'uni etc. Vedi j
Custodes Hominum psallimus An-
geles.
jE terne rerum auditor.
Inno, che si recita alle laudi della domenica,
preso, con mutazione di poche parole, dall'E-
samerone di S. Ambrogio.
jElerne Rex altissime.
Inno, che recitasi a mattutino per T Ufficio del-
TAscensione del Signore. 11 Magri {Dick.' degli
inni) dice, che da un breviario antichissimo
mss. ricavasi essere componimento del papa
S. Gregorio Magno, sebbene il Roligni vo-
glia che possa essere invece di S. Ambrogio, a
motivo che vien dietro immediatamente, senza
titolo, ad un altro inno segnato col nome del
Santo, siccome osservasi neir/«wrtno del car-
dinale Tommasi.
AFFAITATI (Casimiro) (fraAnt. Mario
Affaitati, cappuccino). Il semplice
ortolano in villa_, e l'accurato giar-
diniere in città. Milano j Quinto _,
171 2, in-d>P
In séguito uscì col vero nome dell'autore.
Affetti caritativi, di N. N. Padova
(data falsa) . in-\ 2.°
Quest'opera, tirala a pochi esemplari, fu scritta
da Giuseppe Battista contro Federico Men-
nini. Il Crescimbeni dice che usci alle stampe
l'anno 1C74.
Vedi j Furti svelati, ec.
Affetti della gloriosa Vergine Maria
nel tempo della sua felicissima gra-
vidanza e sacratissimo parto, spie-
gati da un religioso gran servo di
Dio (P. D. Tommaso Pellicione,
teatino), e dati in luce da Egidio
Longo (o meglio dal P. D, Fran-
cesco BoLviTo). Napolij nella slanip.
del suddetto Longo, i633, m-12."
AFS
Affetti di s. Agostino verso Dio, ca-
vali dai libri delle Confessioni, e
trasportati dal latino in italiano.
Napoli.
Ne è autore il P. Reggente Gio. Nicola Chiesa,
eremitano.
Affetti di s. Gaetano nel Presepio al
Bambino Gesù (del converso teatino
Giovanni Di Aprile). Roma j De
Lazari j 16^3, in- iQP
Affetti sacri (del P. Ignazio Bompiano,
gesuita). Boniaj Varese^ 1 67 2, in- 1 a.*'
AFFLITTI (Massimo Degli). Lettere
sulla materia del probabile. Colo'
nia_, \'jì)i [da ta falsa ) , in-\iP
Sotto il mentovato nome ascondasi il P. Paolo
Seg>eri, seniore.
Aforismi del divino Platone ad arre-
stare il morbo epicureo, da filosofo
cristiano adattati. Padova^ Conzattij
I yjQ , toni. 4? i'i-^ 2.°
Opera periodica del P. Bernardo, di Venezia,
della famiglia Baffo.
AFRICANI SCIROTiE , ET CURSINI
FRANCOBACCI, ad Placidianam do-
ctrinam additamenta excerpta ex ter-
tio libro astronomicarum rerum.
Sono osservazioni astronomiche stampate sotto
que' due anagrammi , co' quali coprironsi
Francesco Brunacci, e Francesco Maria Ono-
rati, socj ambedue dell'Academia istituita io
Roma da mons.* Ciampini.
AFRISIO (Camillo). Vedij Lamento di
Cecco da Verlungo,e CLASIO (Luigi).
AFSCALCO (Bernardino) [anagramma
di Francesco Alibrando, messinese).
Termine rimessa in stato, oppur
risposta ad uno scritto del dottor
Vincenzo Auria, ec. Venezia {Mes-
Sina), i664; in-/^.^
L'autore pretende di favorire i Termìnesi intorno
alla patria del B. Agostino Novello, nella cui
vita , scritta dall' Auria e stampata in Pa-
ler/no nel iGi4, ave\3i questi chiaramente di-
mostrato essere stato palermitano della nobile
famiglia Termine. Se il libro è dettato come
il titolo (che noi abbiamo riferito in iscorcio )
guai a chi vorrà leggerlo ! Oltre alla barbarie
dei modi, errò l'autore nel dire che Vincenza
Auria fosse cefalutano per nascita, e genovese
per origine {Mongitore).
AG/V
AGAMFRO Pl'LOPlDEO P. A. (conle al).
Lodovico Flangini, veneziano). Rime
(li mons.^' Bernardo Cappello, cor-
re Ite, illustrate e accresciute, colla
vita dell'autore scritta dall'ai). Pier-
antonio Serassi, e le annotazioni
di Aganiiro Pelopideo. Bergamo ^
1753, voi. 2, in-'Ò.'' Vedi, QUIREÌNO
TELPUStACO.
AGANIPPEO (Alessio) (Gio. Evangelista
Di Blasi). Giudizio sojira una lettera
di L. De Veillant, proposto da oc.
Palermo j slanip. reale, 1788, zVjt-8."
Fu ]uil)licato in difesa del falso Codice diplo-
matico di Sicilia sotto il dominio depili A-
rahi, famosa impostura di Giuseppe Velia , mal-
tese, contra una lettera scritta in cattiva lingua
francese stampata in 31 alla, con la data del 50
marzo 1738, sotto il nome di cotale Veillant,
attribuita al can." Gregorio, di Palermo, che
. metteva in derisione i' autenticità del sopra in-
dicato codice.
AGANUTI (Ambrosio). Aggiunta al rag-
guaglio di Gio. Francesco Loreda-
110, percliè il Bembo perseveri in
carica di revisore de' libri. Presso
ad Apollo 3 ec.
Argomentasi che ne sia autore Pah. P. D. Cle-
mente Gavami, monaco cisterciense di S. Bar-
tolo di Ferrara, il quale scrisse forse anche
l'opera: Ambrosio Agauuti difeso dal dott.
Buonafede. Casale, presso la Speranza,
1C47, in-\.°
AGAPETO FILALETE (Cosimo Betti,
d' Orciamo).
AGAPITO da Ficheto. Fedi, ANASTA-
SIO da Verroccliio.
AGARIMANTO BARONIO [anagramma
del prete Antonio Maria Borga).
i.° Il Frusta tor frustato. Edizione
seconda. Casale di 3IonfcrratOj per
Onorio Matti/rena all' insegna dello
Spedale, l'jQ'ì , in-^P
La data di Casale è finta, essendo T opera stata
stampata in Venezia, presso Pietro Valva-
sensej e benché dicasi seconda edizione, essa
però è la prima. Fu ristampalo in uno de' vo-
lumetti della Mineri'a di Venezia.
2.*^ Lettera coli' aggiunta d'un po'
di prosa e d'alcuni versi che ponno
beiiissimo aver per titolo il Frustator
21
AGA
rifrustato, con note ed intagli bellis-
simi. Parigi {Venezia), 17(^/1, //;-8."
Scrive Pietro Custodi nella vita ilei BarettiiuÈ
lavoro insulsissiino deirex-prevoslo Ant. Maria
IJoHCA e delTab. Giambattista ^'l(•.I^I, in difesa
delle poesie di questo malmenate nei numeri
XLX. e XXIV della Frusta. I tre intagli rap-
presentano \m salirò frustato da una figura
di manigoldo che ha una zampogna appesa al
fianco, Apollo che scortica Marsia, e 1" Invidia.
Nel primo leggonsi sotto il satiro le tre prime
lettere del nome del Barelti, e sotto il frusta-
tore altrettante del nome del Borga; modo \'C-
ramcntc , disse con verità il Barctti nelP in-
troduzione del foglio XXVI della Frusta, non
jìiii. immaginato di far disonore a me, e
onore a so stesso ». Il Merati crede autore di
questo libretto il solo prete Borga, e ne attri-
buisce piuttosto al Vicini un altro che posterior-
mente riferiremo col titolo: // Barelli istruito
nelle cose di Portogallo.
3." Lettera ad Aristarco Scannabue
(Giuseppe Baretti) in cui dimo-
strasi, che lo Scannabue è pazzo,
temerario e ignorante in materia di
letteratura; e si risponde a due suoi
fogli stampati col titolo di Frusta
Letteraria, Roveredo, a' i o di settem-
bre 1763, in-/\.^
Sta nella Minerva Veneta, pel Doregni, set-
tembre 1765, num. XIIX, art. V.
4." Madrigalone. A spese di Pietro
3Iarcuz.zi stanip. pn\'il. delle Jlimo-
sissime Gazzette venete. Lucca, • 761,
Si consulti il tom. II, pag. 517 della Biogr.
Tipaldo.
AGASONE (Andrea).
Sotto questo finto nome trovasi una lettera la-
tina indirizzata a Paolo Begino. Appoggiati
alla sospetta autorità del Trapesunzio contro
cui è dessa lettera scritta, alcuni credettero
che ne sia autore Guarim il Vecchio, vero-
nese; ma il chiar." cav.'' Rosmini {Vita di lui
tom. II, pag. 85 e seg.) pone ciò in dubio,
e r attribuisce piuttosto a cpialclie suo scolare.
AGASTARl (Biagio). È Biagio Astari.
AGASTI THESSALIDIS (Iacinti Ignatii
Chiaramonti ) carminum libri III,
Pars Prior. Cesence , excndchanl
hceredes Blasinii ad sigiuim Palladis,
1788, m-8.''
Non comparve la seconda parte.
22
' AGA
AGATO o AGATONE (Pietro Angelo).
Fedi, FALOPPIUS (Gabriel).
AGATONE COCANONI. Anagramma pu-
rissimo di CANONICO Gaetano del co-
gnome BuELLi, che trovasi a piedi
di una lettera critica al libro Bobbio
illustrato dall' ab. Bossctli.
Notizia desunta da lettera di D. Mauro Benedetto
Zufti a mons.* Turchi, vescovo di Parma.
AGATOPISTO(J. F.) (Gio. Francesco
BoNAMici, medico maltese).
AGATOPISTO CROMAZIANO.
La prima parola è grecizzata colle voci Agathe-
Pistis , che significano il cognome delP au-
tore, cioè il P. ah. Appiano BUONAFEDE, monaco
celestino, di Comacchio. Cosi coperto puhlicò:
I.'' Delle conquiste celebri esami-
nate col naturai diritto delle genti,
libri due. Lucca j 1768; Venezia,
1784; e Genova, 1787; sempre
af/z-8.°; e di nuovo Venezia, Pa-
squali , 1788, in-\iP
2.^ Il Genio Borbonico, versi epici
nelle nozze di Ferdinando di Bor-
bone e dell' arciduchessa Amalia
d'Austria. Parma, 1769.
3.° Istoria critica e filosofica del sui-
cidio. Lucca, Giuntini, \'^6i, in-S.
4.0 Istoria (Dell') e dell'indole d'
ogni filosofia. Lucca, i 766-1 781,
tom. 7, z/z-8.^
V hanno ristampe di Venezia e d'altrove.
5.° Restaurazione (Della) d'ogni fi-
losofia ne' secoli XVI, XYII e XVIII.
Venezia, Graziosi, 1785, 1786,
1787 , voi. 3, m-8.°
6.° Saggio di comedie filosofiche
con ampie annotazioni. Faenza, pel
Benedetti , 1754, in-^.^
Questo Saggio non comprende che una sola co-
media col titolo . / Filosofi fanciulli. Fu cri-
ticato dal Baretti nella Frusta letteraria {tom.
II, num. 18, pag. 278 e seg.): il che diede
occasione alla lamosa guerra letteraria tra il
Buonafede e lui.
7.° Storia critica del moderno diritto
delle genti. Perugia, 1789, in-8.^
È tratta dal tomo terzo dell'" opera Della Re-
staurazione cV op;ni filosofa. Vedi sopra.
Avvene una ristampa.
AGA
8," Versi liberi di Agatojiisto Cro-
maziano, messi in luce da Timo-
leone Corintio, con un'epistola della
libertà poetica. Cesena, per Gre-
gorio Biasini, 1766, //i-8." gr.; e
di nuovo, Venezia, Pasquali, 1797,
m-8.° Vedi, Dell'Imprudenza kt-
teraria.
9.^' Opere diverse. JSapoli, Orsini, e
Porcelli, I 785, 1 789, voi. 1 6, in- 1 2."
Il nome battesimale del P. Appiano, prima di
entrare nel chiostro, era Benvenuto.
AGATOPISTO CROxMAZIANO JUNIORE
(Amanzio Ant. Buonafede, nipote):
I." Elogio storico letterario di Aga-
topisto Cromaziano (cioè dello zio
ab. Appiano Buonafede). Ferrara,
eredi Binaldi, 1791, in-^.^, con ritr.
2.° Della letteratura Comacchiese,
lezione parenetica in difesa della
patria di Agatopisto Cromaziano
Giuniore. Senza indicazione di luogo
e nome di stampatore, 1786, in-?).^
È dedicala alle ombre arcadiche di Euride Co-
riniano (Gio. Matteo Zappata), e di Britone
Dionisiopolita (Gio. Battista Zappata, fratello
di Gio. Matteo, ambedue comacchiesi).
3." Saggio critico filosofico sull'ul-
tima orazione del sig. ab. Antonio
Villa. Ferrara, per gli eredi Bi-
naldi, 1786, //z 8.°
AGATOPISTO EPIFANE P. A. (ab. Fi-an-
cescoViLLARDi, poi francescano). Ca-
pitoli due ai castigatori del dia-
letto toscano. Si aggiunge una let-
tera dell'ab. Villardi, eia risposta
dell'ab. Cesari. Verona, eredi 3Ierlo,
1818, m8.''
AGATOPISTO FILARCO. Lettera all'au-
tore delle lettere teologico-politiche
sul punto : Se 1 Giansenisti siano
Giacobini 7/2-8. °
Loda le lettere teologiche composte dalFab. Pietro
Tamburini^ si crede autore eh questa lettera,
come della seguente, il prof. Palmieri.
— Lettera seconda sul libro dell'ab.
Bolgcni int. Problema : se 1 Gian-
senisti siano Giacobini. Colla data
di Alclopoli 20 giugno, m-8."
AGG
AGATUS SECURUS. Vendi cujusdam
legati relatio de notabili aula ro-
mana ex italica lingua in romanam
versa, i663. Kedij Relazione della
corte Romana.
AGELLIUS (Andreas). Lucubrationes
in Surrentinorum ecclesiasticas, ci-
vilesque antiquitates (auctore Pbi-
lippo Anastasio). Roma. iy3i-i j38,
toni. 2, iìi-^.^
La vita ili mons.* Anastasio, che leggesi in questa
sua opera e che appare scritta da Andrea
Agellìo suo segretario, dicesi fattura dello
stesso mons.* Anastasio.
AGENORE (P. Camillo Miglioli, cre-
monese, domenicano della congr.*^
di s. Sabina). Lettere a Filarco, suo
amico, intorno la quinta lettera del
P. Filiberto Balla, e le censure di
Francesco Antonio Zaccaria nel tom.
VII della storia letteraria, in difesa
del P. Concina e di Eusebio Era-
niste. J^eneziat lyBG, tom.^, in-S.^
AGGIRATO Acad.° Fileno (Francesco
Berm, ferrarese). Il torneo a piedi
descritto ec. Ferrai a j Gironi j j63i,
AGGIRATO Acad.° Incognito (Giro-
lamo Brusom). La vita di Ferrante
Pallavicino. Keuezia^ i65i; e di
nuovo, Ivij, pel Turrinij 1 655, in- 1 2.";
e poscia in fronte alle opere scelte
del Pallavicino colle note del Bru-
sonij stampate nel 1 660.
Aggiunta al catalogo de' Padovani ce-
lebri ne' loro secoli. Padova^ 1797,
Conzattij in-S.^ P'^edij Catalogo de'
Padovani celebri.
Aggiunta al secondo volume di don
Rogello di Grecia, che è in ordine
il quarto libro di don Fioriscilo ....
Vedij Prima (La) parte del terzo-
decimo libro di Amadis di Gaula ec.
Aggiunta al secondo libro di don Fio-
riscilo cbiamato libro delle prodezze
di don Florariano ec. Vedi, Prima
(La) parte del terzodecimo libro ec.
Aggiunta al quarto libro dell' bistoria
23
AGI
di Amadis di Gaula .... ridotto
nell'idioma italiano per Mambrino
Roseo da Fabriano. Vedi, Prima (La)
parie del terzodecimo libro ec.
Tulte rpiesle aggiiinle lianno diverse edizioni,
delie quali si possono vedere gli anni nella no-
stra bihliogralia de' romanzi.
Aggiunta alla raccolta de' Cremonesi
eminenti ce, almanacco. Vedi,k\-
manacclii anonimi num. i5.
Aggiunta e supplemento alla storia
degli Uscoccbi di Minuccio Min ucci
ec. Vedi, Istoria degli Uscoccbi ec.
AGGO^IITOLATO. Vedi, Stanze in
lode del Cocco.
AGGRAVATO Acad.'' Delio (Antonio
Barisom). Orazione funebre in morte
dell' ili ustr." ed cccell." sig. Gio. Bat-
tista del IMonte, generale capitano
della fanteria della serenissima re-
publica di Venezia ec. Padova, ap-
presso Gaspare Crivellari , i6i5,
AGGREGATOR de Brixia, detto ancbe
GULIELMUS RRIXIENSIS. È Gugliel-
mo Corvi o Corvis, bresciano.
AGGREGATOR PATAVL\US. È Gia-
como DojNDi , padovano.
Di lui aLLiamo fra le varie sue opere rammen-
tate dall' H} de nel Cai. Bodlejano {pag. io e
pag. m)-Liber in quo sunt medie niìiento-
rum sinipliciwn, et compositorwn facidtates
ex variis scriptorihus aggregatce. f^eii., apud
Juiictasj il qual libro fu più volte stampato col
titolo di Prornptiiarium medicina;, etc.
Vedi, Exarnen leprosorum.
AGGUINDOLATO. Vedi , Stanze in
lode del Cocco.
AGIBIO CHIVASO. Anagramma del
dott. Biagio Schiavo, da Este.
AGITATO Acad.'' Olimpico (Antonio
Costantini, maceratese).
i.° L'amante infelice nelle felicità
d'amore. Praga, Leopoldi, 1617,
in-^:'
Da questo poemetto il gran P. Cormeille avrà
forse preso Tidea di quello licenzioso da lui
composto nella sua gioveniìi sotto il titolo : De
l' Occasion perdue et recoin'rc'e.
24
AGN
a." LcUcre familiari di Toi-quato
Tasso non più stampale, con un
dialogo delle imprese. Prn^n , per
Tobia Leopoldi, i6iy, in-^!'
Ne Cu edilorc lo stesso CosTAlSTlM-, che nella
flcdica prende il sopra mentovalo nome aca-
demieo. .
AGLAJA ANASSILIDE. Copresi Angela
Veronese Mantovani, di Treviso.
Il diligente catalogo delle edizioni
delle varie sue rime si può leggere
nella bibliografia femminile del
conte Leopoldo Ferri, padovano,
pag. 38 1 e seg.
Furono esse rime pulilicate anche sotto il nome
di una Pastorella Trivigiana, per rAndreoln,
nel 1804, in-ii.°, edizione rilìulata dairautrice.
AGNELLUS FRANCtSCUS. Oratio de
spiritu sancto habita ad Urbanum
Vili. Roince j apiid Corhellcituin j
1626, in-i^.^
L'Agnello la recitò: il P. Francesco Baicelo
della compagnia di Gesù la compose.
AGNESIS (Maria dt). Oratio qua ostea-
ditur: Artium libei-alium studia a
femineo sexu neutiquam abliorrcre,
habita a Maria de Agnesis ilieto-
ricse opera m dante anno cetatis sua3
nono nonduin exaeto,die 18 augusti
i^ay. lìlcdiolani _, in curia Regia j
Fu ristampata dal Manfvh di Padova. Come
Lene è da immaginarsi era troppo tenera d'età
r Agnesi per poterla comporre ; e dee quindi
credersi fattura dui suo maestro ah. D. Nicolò
Gemelli. Dopo le orazioni seguono alcune poe-
sie in lode dell' Agnesi; la prima delle quali
sottoscritta con le sigle P. C. L. P. A., è di
Pier Cesare Larghi, Pastore Arcade. Ignoriamo
poi che cosa signilichino le altre sigle , con
le quali medesimamente cclansi altri diversi
autori.
AGNOLO da Urbino.
Angelo Gallo, nohile urhinate, poeta e letterato
del secolo XV. Ha creduto erroneamente il
Quadrio {toni. II, pa^. 213) di chiamarlo A-
gostino, ingannato per avventura dalla lettera
iniziale A, che puossi in egual modo adattare
ai nomi di Angelo e di Agostino.
Agonia (L') felice di sant'Andrea
Avellino. Oratorio cantato nell'Ot-
tavario solennizzalo in Milano per
AGR
la canonizzazione del medesimo
Santo. Milano j 3Ialatestaj 1718,
Opera postuma del P, Ilaria Pavesi, teatino, cre-
monese; il quale autore fu dimenticato dalj*.
Vezzosi ne' suoi Scrii t. Teatini.
AGOSTINO da Urbino. Era della fa-
miglia Staccoli.
Nella raccolta di poesie di Cesare Torlo, e d'altri,
trovasi un sonetto sotto il nome di Agostino
da l rhino che principia - Quante volte, ma-
donna , ho giù provato. - Ma il Crescimherti
vuole che questo sonetto sia di Bernardo da
Montalcino, detto Bernardo Illicino sul fonda-
mento ch'esso leggesi con molte altre rime
di Bernardo da Montalcino, ossia Bernardo La-
PIM, in un codice della Chisiana, e si stupisce
che l'editore l'ahhia collocato fra quelli di Ago-
stino da Lrhino, se non fu ingannato per la
somiglianza dello stile essendo stati tutti e due
imitatori del Petrarca. In conferma avverte il
detto CrescimLeni, che Bernardo Lapini da
Montalcino amò una gentildonna chiamala
Francesca Cervia , e che in lode di lei com-
pose molte rime, e fra le altre il mentovato
sonetto: sonetto di cui il prefato Crescimheni
si valse per saggio delle di lui poesie che dice
esser noLili e scevre d'ogni harharic, dall'or-
tografia e da qualche voce non toscana iu
fuori. Ma ciò non sem])raci bastevole argo-
mento onde fare piuttosto l'uno che l'altro
autore del sonetto in questione, perchè del
pari le rime dello Staccoli s' aggirano sopra
una donna da esso amala, e d'altronde leg-
gesi questo sonetto puranco in un codice an-
tico membranaceo da noi posseduto, e nell'e-
dizione delle rime dello Staccoli, stampate se-
paratamente, senza anno, luogo, e nome di
stanip.. Ì71-4.''; sul finire del sec. XV per cura
di B. Partolo. Tre edizioni ci son note della
sopra riferita raccolta delle rime di Cesare Torto
e d'altri poeti suoi contemporanei, due ram-
mentate dal Quadrio; cioè quella di Firenze,
1490, pel Bonacorsi , rinnovata con poche
diversità in Venezia pel Rusconi nel 1398; la
terza, intermedia e sconosciuta (per quanto
è a nostra cognizione), che sta fra' nostri li-
bri, impressa pure in Firenze, per Ser Pa-
cini da Pescia, sul principio del sec. XVI.
Agraria d' un dilettante. Venezia j
Fenzo, 1770, m-8.° Vedi_, Dialoghi
tra il Bue e l'Asino.
AGRESTINO DE' CALZANTI. Piego in-
dirizzato ad Erasto Afrone, di lui
come figliuolo amalissinio. Vinegia ,
25
AIR
appresso Francesco Grossi j 161 5 e
1616, m-8/'
E un (liaIo;;o ili Franrcsco Angeloxi, con cui
s'intcìule iF istruire un giovine a scliivare le
fraudi ck'lle rie donne.
AGRESTO (Sei) DA FICARUOLO. P^eilì^
BARBAGRIGIA (II) Stampatore.
Agricoltore (L') esjierimentato. Pe-
rugia j M illesi j 1784, in-^P
Durò solamente tre anni. Il proposto Lastri ci fa
sapere che veniva diretto da Adamo FabroM:
taluno però pensa che vi avesse gran parlo
Giovanni suo fratello.
Agricoltore (L') pratico, ossia istru-
zione sulla coltivazione della terra,
di cui possonsi servire i parroelii
e sacerdoti rurali per ammaestrare
i loro popoli. Pa/v/zrtj Bersi j 1790
e 1791 , in-\ 1°
Almanacco, di cui era autore Giovanni FoMA-
NESi, reggiano.
Agricoltura (Dell') italiana, lettera
tradotta dal francese ed inserita nel
tomo III della Biblioteca di cam-
pagna ec. Milano j Silvestri j i8o5,
m-8.°
L'originale francese è di Pietro Bois^efond.
Agricoltura sperimentata, f^cnezia j
i'j'J'i , in-8.^^
Non è che l'opera di Affrico de Clementi im-
pressa la prima volta in Venezia nel 1S72, che
fu riprodotta come cosa nuova per ingannare
gli allocchi.
AGYxNODAMUS ENNOSIGERPIUS (An-
tonius Oliverius). Epistola ad For-
tunatum Licelum.
Leggesi in rcsjìonsis Liccti, toni. I, pag. 49.
Vedi Niceron {toni. XXVII, pag. 388).
Aigle (L'), et le Ilibou, iable avec
des notes (par l'abbé J. A. J. Ce-
ruti, ex jésuite). Glasgow et Parisj
1783, i/z-8."
Questa dissertazione fdosofica, piuttosto che a-
pologo, riguarda il viaggio di Pio VI a Vienna
nel 1782.
AIROLDUS (Franciscus ). De curren-
tium temporum allegoria. Tractatus
quartus de Leone. Ferrarice ^ apiid
Hieronrmiini Filoniinij 1702, m-8."
Nascondesi Nicolò Foscarim , come fece noto il
cav." Rambaldo degli Azzoni Avogadri di Tre-
viso al P. Merati.
ALA
AIROr.DUS (Alphonsus). Fi'dij Codice
diplomatico di Sicilia sotto il go-
verno dogli Arabi ec.
Ajace in fiore, poema nelle metamor-
fosi volgarizzato dall' ab. Giovan-
nantonio Pedrini, veneto, cui segue
l'originale latino di Ovidio, indi
la traduzione francese del sig. De
la Condamine, con alcune lettere
missive e responsive de' rispettivi
due traduttori da Parigi e da Lon-
dra. Aggiuntavi in fine la tradu-
zione dell' Anguillara: pel solenne
ingresso di S. E. Alvise Sebastiano
Mocenigo, ec. Vencziaj 1795,1/1-4.°
T^edi , Duello eloquente ce.
AjO (L') de' cristiani fanciulli che si
portano a comunicare la prima volta
con cento dubi spettanti alla santa
comunione. Padova j 1661, m-i2.°
Libretto del P. D. Paolo Botti, teatino. Fu ri-
stampato li'i nel 1648, col titolo: Breve in-
struzioìie per li giovajietti che si devono
comunicare la prima volta, con V aggiiaita
delle cose necessarie a sapere per ben con-
Jessarsi.
Ajo (L') fedele all'animo divoto nel
corso di questa vita mortale per il
vero acquisto della perfezione ne-
cessaria a tutti i religiosi e secolari
(del P.D. Giovanni Maria Ranieiu,
di Nocera, eremita camaldolese di
monte Corona). Padova j per Pietro
Mario Framhotto , 1670.
Al: Li: Aeq. Ve. I. V. D. (Alexandri
Lisce aequitis veronensis Juris u-
triusque doctoris ) Epistola ( sec.
XVII) ad Summum Pontificem.
Opuscolo in favore della republica di Venezia
contra l'Interdetto di Paolo V. Vi è unita: La:
Gu: Co. Cr. I. F. D., epistola contra edic-
tum etc, della quale ci è ignoto l'autore.
Aladario, dramma per musica (di
Borso Buonacossa). Ferraraj slanip.
Camerale , 1 68 5 , in- 1 2 .°
ALAGONA (Idelfonso) (P. Giuseppe
Landolina , gesuita, siciliano). Il
mondo rifatto da Cristo appassio-
nato, in sei discorsi sopra la pas-
26
ALB
sionc del Signore per i venerdì della
santa quaresima, con altri due so-
pra sant'Agata e s. Carlo Borro-
meo. Catania, per f^iiicenzo Petro-
nio, i()52, in- 11°
ALANUS SICULUS. De planctu natura,
liber partim Carmine, partim soluta
oratione compositus.
Non è di Alano Siciliano : va restituito ad Alano
Magno de Insllis. Il Piaccio ed il Lancelli
per errore lo chiamano Adamo.
Alarico re de' Goti, dramma (di Boi'so
BuoNACossA ) recitato in Ferrara nel
i685 sul teatro Buonacossa. Bolo-
gnaj Lojighij i685 e 1688, in-ii°
ALARISCOTTUS (Gratiosus). Disputa-
tio optica de Iride proposita in
collegio romano anno i6i8.Dispu-
tatio altera astronomica de tribus
cometis anni 161 8, habita in eodem
collegio. BomcBj apud Jacohum Ma-
scardunij 1619, in-^ P
Sotto il riferito nome si celò il P. Orazio Grassi,
gesuita , savonese , del quale alcune opinioni
furono confutate da Ilario Guiducci, scolaro
del celebre Galileo Galilei, col Discorso sulle
comete ec. Firenze, 1619.
Vedij Libra Astronomica ac pliilo-
sophica, e te.
ALASSIO (Tommaso). È il P. Gio.Tom-
maso Gastaldi.
ALATRI (Francesco D'). Il cappuccino
scozzese in iscena, con la seconda
parte, e sua morte, non ancoi-a mai
pili stampata, data in luce da ec.
Roma, Mancini, i6^3, in-ii.°
E una spirituale rappresentazione di cinque atti
in prosa , e V autore fu il P. Eleuterio di
Alatri, cappuccino, e non già Francesco suo
fratello che ne fu soltanto T editore, come ab-
biamo dal Quadrio (/ow. VII, ^«g". 207). Nella
Drammaturgia r/e//' Allacci (col. 163) se ne fa
scrittore un certo Eleuterio Rozzi, che forse
sarà il cognome di famiglia che aveva nel se-
colo il suddetto cappuccino.
ALBASIS (Nicola De) (P. D. Pietro Ur-
SLNo, monaco cassinese). Memoria
del ramo Ursino degli antichi conti
di Sarno, data in luce da ec. Napoli^
1696, in-^:'
ALB
ALBERERÀ (Leonello D') (Enrico Bt-
KELLi, cremonese). Lettera a Silvio
Eraclito. Milano, i 834, '«-8." Fedij
SILVIO ERACLITO,
Alberi (Gli), idillio francese tradotto in
versi latini e toscani. Firenze, nella
stanip. Iinper. , lySi, in^S.^
In questa edizione procurata da Ant. Francesco
GoRl, compariscono il testo originale francese
del sig. Des-Forges Maillard, gentduomo bre-
tone, una traduzione in versi volgari del P.
Casaregi, ed un'altra latina di un anonimo,
che è il P. Gio. Francesco Baldim, somasco.
Albero della virtù, chiamato nell'A-
pocalisse Legno di vita, in cui rac-
colgonsi le virtù teologali e cardi-
nali ec, presentato alle anime cri-
stiane e religiose da un Religioso
Carmelitano (P. Maestro Po.ntalti).
Venezia, Bassanese, iy53, in-^.
Albero genealogico ed istorico della
nobile e distinta famiglia de' signori
Crispo. Messina, 1797, in-'òP, con
rami.
Ne è autore Cesare Crispo, sacerd.', montelionese.
ALBERGATI CAPACELLI (marc.^ Fran-
cesco) (Giovanni Dona Pasquali, cor-
cirese). Lettera in apologia alla let-
tera del sig. ab. Compagnoni, quella
che verte sulla conformità da lui ot-
timamente scoperta in fra gli Ebrei
e i Greci. Lipsia, 1 793 , in-S.°
Si consulti Tipaldo, Biogr. degli illustri Ita-
liani, toni. II, sup. p. tì03.
ALBERTI (Federigo di Scipione). Le
difese dei Fiorentini contro le false
calunnie del Giovio. Lione, per
GioK'anni Mirtino, i566, m-4-"
Parrebbe dirsi meglio : Folgarizzamento di Fe-
derigo Alberti della prefazione latina di
Michele Bruto alla sua Storia Fiorentina.
La prefazione del Bruto cosi tradotta è però
alquanto diversa dalla stampata in latino.
ALBERTIM (Antonii) (D. Aloysii Oli-
GNANi, canon, regni.) Epistola ad
Joan. Aloysium Bongiocchium. Jio-
mce, 1755, m-/j."
ALBERTIM (Canonico) (Ant. Francesco
ALG
Baldi, sac.^, romano). Gli errori del
P. Albertini. Ronìn^iPo^i^ìnoìij, 1808.
E una risposta alT analisi, clic il P. M. Giorgio
Maria Albertini. domenicano di Parcnso, aveva
pu])licata conira la dissertazione di esso Baldi,
nella quale censurava ini lavoro delF Albertini
intitolato; Acroases de cliristiaììoriim ctli.,
che non era se non la somma delle sue teo-
logiche lezioni.
ALBERTO (la Gandino, nel Bergamasco.
Credesi della famiglia Crema, e che vivesse circa
la metà del sec. XIII. Le sue opere di Giu-
risprudenza furono stampale in f^eneùa, nel
1491, e di nuovo ncWdi Raccolta degli illustri
Giureconsulti Tanno 1B34.
ALBINO ESADASTE de Vargas.
Sotto questo nome il P. Sebastiano Dolci, fran-
cescano, raguseo, confutò alcuni suoi critici
ili un'' operetta stampata io. Ancona, nel 17C4,
presso il Bellelli.
ALBO CRISSO {anagramma di Carlo
Bossi, piemontese). Versi, raccolti
da alcuni suoi amici. Eridam'a (To-
rino) j anno ni e IX, voi. 3, in-S.°
pie.
ALBORGHETTI (JustusvEmilius). Dis-
sertationes quinque de rebus primis
ediloe per Justum iEmilium etc.
lìomcCj, tjpis Buagnij 1708, in-^.^
Alcuni esemplari dell'opera medesima, avanti il
frontispizio cangiato col titolo di Disserta-
tiones plìilosoplncce , portano il vero nome
dell'autore P. D. Antonio Alborchetti, so-
masco, ferrarese, al quale piacque di diffon-
derne altri , come sopra , sotto il nome del
capitano Giusto Emilio Alborghetti di fami-
glia ferrarese, ma traspiantata in Venezia,
di cui si vede alle stampe il seguente libro :
Compendio della fortificazione , scritto per
comando dell' eccell. Sebastiano Mocenigo
da Giusto Emilio Alborghetti ec. Veìiezia,
per lAlbrizzi, 1694, in fògl.
ALCADIMO. Fedi, EUSTATIUS DE
MATERA.
ALCAINI (Bartolommeo) (Giacomo
Berti). Proposizione per sradicare
l'abuso de' soldi falsi. . . . svelato al
pubblico ec. Milano, see. \Y\U,in-i\.'^
ALCAINO. Fedi, EUSTATIUS DE MA-
TERA.
ALCEO Acad. "Rubicondo (conte Giulio
Perticari). Il pianeta Piazzi, poe-
metto.
27
ALC
ALCESTE P. A. (ab. Pellegrino Sa-
LANDRi), Fedi, ACADEMICO DISSO-
KANTK.
Alchimia delle passioni dell' anime,
ovvero Modo di convertire i nostri
dispiaceri in diletti.
Questo opuscolo va unito ad un altro col titolo di
Ragionamento dello studio di Padova nella
partenza dell' illustr. sig. podestà Ottaviano
Bon. Venezia , senz' anno e stamp. ( sec.
XV'I). In una copia che passò per le mani del
P. Merati, cravi scritto: Munus Illustrissimi
Canonici Querenghi auctoris. Questo Cano-
nico non può essere che Antonio Qierengo
che fu canonico di Padova. Fuvvi ancora Flavio
Qucrengo, nipote di Antonio, ma i detti opu-
scoli non possono a lui attribuirsi; giacche, sic-
come scrisse il Tommasini, Antonio rinunziò
a Flavio il canonicato nel 1607; nel qual tem-
po i rammentati due opuscoli eran già venuti
alla luce. Tralasciò il suddetto di riferire nel
catalogo delle opere di Antonio i due mento-
tovati componimenti.
ALCIATUS (Andreas).Pauli Jovii histo-
rice sui temporis ab anno i494 ^'^
annum i547, ^il^^'i XLV. Fioren-
ti ce , Jhirentinus , i55o, i552, in
Credesi che la lettera preliminare , avente il
nome di Andrea Alciati , sia fattura dello
stesso Giovio.
Alcibiade fanciullo a scuola, di P. A.
In Oranges _, par Juan Uyart, i65a,
in-\ 2.°
L' edizione originale , che è rarissima e che
credesi fatta in Venezia, pel Ginammi, si
compone di pag. 104. Avvene una ristampa
sotto la medesima data di pag. 128. Questo
oscenissimo libro da alcuni viene attribuito
air Aretino; e vuoisi ciò dedurre dalle lettere
P. A. interpretate per Pietro Aretino. Ma se
anche chi ve le ha poste avesse ciò latto con
intenzione di dargli uno spaccio maggiore,
dallo stile tuttavia di esso, come ci assicura
chi rha letto, si viene in chiaro non essere 0-
pera di lui , ma bensì di qualche pii^i moderno
scrittore {Mazzucchclli , Vita dell' Aretino,
pag. 301 , edizione di Brescia). Da noi pregato
r illustre Carlo Nodier (di cui non sappiamo
se fosse maggiore la dottrina 0 la cortesia),
onde egli ci manifestasse il suo apprezzabile
parere intorno alF autore di questa nefanda
composizione, ci fece T onore di scriverci ciò
che segue: u Le livre dont V Alcibiade fan-
ciidlo me paroit ctre la traducliou, est inti-
28
ALG
tuie: Arnatus fornacius. Amator ineptus.
Cest un très-petit in-ii.° de la date de Pal-
ladii 1633, et qui a quelcjues rapports typogra-
phiques avec Ics éditions elzL'viriennes. Le seul
exemplaire que j' ai vu annone e, étoit porte
dans le catalogne de De Boze {pag. iC, édi-
tion injol.). Gabriel Marlin qui avoit dressé
ce catalogne, n'ignoroit point la rarclé de ce
petit volume , et il en jugeoit probahicment
corame moi, car il Tavoit place immédiate-
ment à còte de V Alcibiade. ^ì\irwnc\. , nelP ul-
tima edizione, non pone il minimo duhio a
dare per positivo ciò che , con qualche esita-
zione, venne a noi manifestato da quel cele-
bre letterato.
Alcide (L'), prologo per il dramma in-
titolato: La caduta de' Decemviri (di
Antonino Del Giudice, da Palermo).
h'ìj appresso Felice Marino ^ i^9^)
Alcidiana, favola Mllesio-Gallica tra-
dotta in italiano (da Tobia Pal-
lavicino, genovese). Par. I. Genova^
per il Cnlenzi/ii j i656, m-12."
LV^prosio {Vis. alzata, pag. 153, Pentecoste,
XLVIII ) nel riferire il presente romanzo con-
fessa d'ignorare Fautore dell' originale fran-
cese, che noi diremo essere monsieur Le ROY
DE GoMBEVlLLE, siccome ci fa noto Gordon de
Percel, o a meglio dire Le.\glet Dufres.>OY
{Bibl. des rontans , tom. Il, pag. 62).
ALCIMELO EGRATXEO (Francesco Gì a-
coMETTi , genovese). Opere diverse.
Geno^'a, 17B7, 7/i-8.°
ALC13I0 TITArs'lO. Lettere di raggua-
glio sopra l'opera intitolata: An-
tichi monumenti di Siracusa, illustrati
dal t antiquario Giuseppe Maria Ca-
podicci.
Queste lettere impi-essc in Palermo, per Lo-
renzo Datoliti 1746, sono probabilmente del-
Fab. Luigi Bo>GiovA>M, autore della Guida
per le antichità di Sit\icusa.
ALCINIO LUPA. L'Ambasciatore invi-
diato, il Giuseppe, e la Tacliclea.
Queste operette di Ferrante Pallavicino furono
pubiicate sotto il riferito liuto nome, che è
l'anagramma del cognome Pallavicino.
ALCUNO MELPEO P. A. ( Felice Santi ,
medico perugino). Dell'educazione
de' fanciulli, sermone dell'ab. Mor-
celli , tradotto da ec. Perugiaj i yg5,
ALC
Dee correggersi lo sbaglio di Jacopo Gussago,
il quale nella Bibl. Clarense scrisse essere
questa versione di .\lessandro Vermiglioli.
Alcinous puer(Antonii Nigri). ParnicCj
1730, in-?,:'
Le No^>. della Bep. lett. di Venezia, 1732,1' at-
tribuirono al P. Vela, barnabita; ma dopo lo
restituirono al vero autore soprannominato.
ALCISTO SODALIO P. A. Epicuro di-
feso. Osservazioni critiche sopra la
di lui filosofia. Venezia, Bettinelli j
1756, in-l\:'
L'autore si sottoscrive nella dedica con questo
nome arcadico, sotto cui si coperse il mare.'
Eugenio Guasco in questa ed in qualche altra
sua produzione.
Fedi, Satire del Menzini, e PANEMO
CrSEO.
ALCOrsE SIRIO P. A. (P. Carlo D'A-
quino ). Palinodie anacreontiche.
Roma, 172(1, //7-i2.°
E una traduzione iìdVAnacreon cantatus, scritto
già in versi latini dallo slesso autore , e che
leggesi nel tom. I delle sue poesie latine.
Alcorano di Macoinetto, nel quale si
contiene la dottrina, la vita, i co-
stumi e le leggi sue, tradotto dal-
l'arabo in lingua italiana. Senza
luogo e nome di stamp. , \ 545 , m-4.*'
Dalla dedicatoria a Gabriele Ludes d'Aramon,
ambasciatore di Francia presso il Turco, si
conosce essere stato stampato in Venezia, per
cura di Andrea Anivabene , al quale alcuni
hanno erroneamente attribuito il presente vol-
garizzamento italiano che non fu eseguito sul-
r originale aralio, come si dice, ma bensì su
la traduzione latina assai difettosa di Roberto
Rete>e>se, Alita nel sec. XII (Fabricius, /?//;/.
med. ed inf, latin., toni. VI, pag. 107). '
ALCUINUS. Formulariuni cum pr^evia
Caroli ALtgni epistola. Spirai ^ per
Pctrwn Drachj 14^2, in Jògl.
La suddetta prima edizione di questo Omeliario,
ossia Lezionario latino riformato per comanda-
mento di Carlo Magno, comparve sotto il nome
di Paolo Diacono; le altre edizioni, ora sotto
il nome di AlccinO, ed ora con quello del
primo. Quale veramente dei due sia stato il
compilatore, gli scrittori non vanno d' accor-
do. Chi pretese che Paolo Diacono non ne fosse
già stalo il compilatore, ma il riformatore, cioè
che Alcuino il compilasse, e che poscia Paolo
Diacono il correggesse e ripuhsse. Chi in vece.
ALC
the Paolo Diacono il compilasse, e che poi Al-
cuino (il quale sopravvisse a Paolo) T aumen-
tasse. Di quest'ultimo sentimento è ii Liruti
(Not. de' lett. del Friuli, toni, I, pag. lOiS).
Alcune annotazioni criticlic alla let-
tera (li Boriilo Dafnejo (conte Carlo
di Rezzonico) sul gruppo di Venere
e di Adone, scolpito da Canova,
per il marc,*^ Berio(del marc.'^Toni-
maso Gargallo). Napoli j in-S.^ f^edij
DORILLO DAFNEJO.
Alcune considerazioni (del P. Gugliel-
mo Ap.tegiani o Artigiani, eremi-
tano) sopra la causa ora pendente
avanti mons.^ illustr." e reverend,°
Vescovo di Pavia circa l'identità
del corpo di Sant'Agostino. := Altre
poche considerazioni aggiunte alle
prime già date in luce sopra la
causa ce. (dello Stesso). Senza luogOj
ed anno ( ma Pavia, pel Ghidinij
.728).
Furono pure inserite nella Collcctio auctorum,
atqiie allegatorum quibus ossa sacra Ticini
in Coìifessione S. Petri in cìbIo aureo rcperta
anno lC9i> esse sacras excuvias proba tum
est.Acceditetc. Fen. apud Seb. Coletti, 1729,
m-4.°
Alcune difficoltà principali della gram-
matica coi precetti di ciascuna re-
gola, date in luce ad instanza ed ad
uso delli scolari della compagnia di
Gesù. Ancona^ appresso Marco Sai-
vieni j i63y, i/i-8.°
L'Alegamhe {Bibl. S. Soc. Jesu ....) ed il Giusti-
niani {Scritt. Ligur. , pag. i9) ne fecero autore
Agostino Oldoiri\o, della compagnia di Gesù,
genovese. Il primo scrisse che l'opuscolo è a-
nonimo ; il secondo , impresso sotto Unto nome,
che non ci manifesta però qual sia.
Alcune idee sui mezzi che ci forni-
scono le scienze, 1' agricoltura e le
arti, compresi gli utili mestieri,
offerte al Ministro dell'Interno della
republica Italiana da L. C. (Luigi
Couturier). Milano j stamp. del ge-
nio _, 1804, in-/^.^
Alcune idee sulle cose naturali ( del
conte Alfonso Turconi, comasco).
Lugano j, agnelli j 1786, j>2-8.°
29
ALC
Alcune lettere dell' aulore dell' £co-
noniia nazionale [c'ioiàcWdib. Gian-
nantonio Ortis), scritte a diverse
persone in proposito di detto suo
libro. MDLXXVIII, /«-4."
Alcune riflessioni (cioè XIII) intorno
alle cose presenti della Cina: opera
di un dottore della Sorbona tras-
fiortata dal mss. francese da un re-
igioso italiano. Stampate ne primi
anni del sec. XVllI.
Molti le hanno credute, coirArgelIati, fattura del
P. Tommaso Ceva, gesuita; ma altri le dicono
del P. Carlo Ambrogio Cattaneo, della stessa
Compagnia. Nel cat." mss. della Bibl. di Brera
però, dove ambedue vissero quc'' religiosi, sono
poste fra le opere del primo. Il Zeno (lett. 200,
tom. \,pag. 207) avverte che vi è maggior fon-
damento di attribuirle al sig. Tommaso Cat-
taneo, buon letterato , vivente allora in Ve-
nezia. L'opera è scritta originalmente in ita-
liano; e fu tradotta in francese, e stampata
poi in Parigi.
Alcune riflessioni su l'opera del sig.
marc,*^ Giuseppe Gorini Corio, in-
titolata: Politica j diritto e religione.
MilanOjper P. Francesco Malatesta^
1742, 7>J-I3.°
Sono del sac* Tommaso Andrea Gipponi, mi-
lanese.
Alcuni apologetici scritti conti'O l'au-
tore della Storia letteraria d'Italia
Napoli j 1757, parli diWj in-^.^
La prima anonima parte e tutta del P. Gio. Lo-
renzo Berti di Seravezza nella Toscana, agosti-
niano, che qui difende se stesso. Nella seconda
parte vi sono opuscoli che in fine hanno il
nome dei loro autori. Dopo vi è una lettera
dello stesso P. Berti, in cui sforzasi di persua-
dere eh' egli non è V autore della Lettera di
Fra Guitone , zoccolante , a Fra Zaccaria,
gesuito.
Alcuni avvenimenti di Telemaco, fi-
gliuolo d' Ulisse. Componimento
drammatico ec. Piacenza j 174^»
m-4.''
Luigi Bernardo SalvoM, piacentino, ne è autore
e stampatore; e di lui trovansi pur anco im-
pressi due voi. in-8.° di poesie. Piacenza,
presso l' autore tipografo. Nelle Novelle lett.
di Venezia (l780, pag. 60 ) vuoisi che del
suddetto componimento sia autore il doti. Guido
Riviera.
30
ALC
Alcuni cenni sulle antiche lucerne
perpetue e sul piano d'una lam-
pada eterna. Venezia _, stamp. Ca-
salij senz' annOj in-S.*^
Vengono attribuiti (\n\yiiiiu{Biog}\ radoi>., tom.
l, png. 42g) a Lodovico Fra>'CO, nobile pado-
vano, dott/ in legge, che viveva nel sec. XVII.
Alcuni importanti luoghi tradotti fuor
dell'epistole latine di M. Francesco
Petrarca, con tre sonetti suoi e
XVIII stanze del Berna, avanti il
XX canto ec. Basilea, i555, m-8.'^
Con tale titolo viene riferito questo libro ( che
diede alla luce Pietro Paolo Vergerio) da Apo-
stolo Zeno , come pure neir indice de' libri
proibiti. Un esemplare che ne avemmo noi sot-
t' occhio in Ziu-igo, porta invece il titolo di
Stanze del Berna con tre sonetti del Pe-
trarca, doi'c si parla dell' Ei'angelio e della
Corte Romana. Neil' anno 1334, m-8."
Alcuni monumenti del museo Caraffa.
Napoli, 1778, in-S."
Opera di D. Francesco Damele, della quale si
stamparono soltanto dodici esemplari.
Alcuni opuscoletti delle cose morali
del divino Plutarco, in questa no-
stra lingua nuovamente tradotti.
ll/iegiaj per 3Iichcle Tramezzino j
1543, m-8.°; e di nuovo col titolo
di Operette di Plutarco tradotte da
incerto. Ivi, i56o.
Il traduttore fu Antonio Massa, non gita però di
tutti che sono nel numero di undici , ma sol-
tanto di sette, cioè del primo, terzo, quarto,
quinto, sesto, ottavo, ed undecime. Tali no-
tizie ricaviamo dall'indice degli opuscoletti di
Plutarco tradotti per la massima parte da Marco
Antonio Gandini, publicati postumi da suo fi-
gho Francesco in Finegia, nel 1S08, colle
stampe di Fiorai<ante Pratij dove il medesimo
dichiara quali de' suddetti opuscoli fossero i
tradotti dal padre, quali i tradotti da altri, no-
minando fra essi, oltre Garzia Maria Grazi, e
Giovanni Tarcaoota, il mentovato Antonio
Massa da Gallese ne'Marsi, di cui si riproduce
la versione de' sette surriferiti opuscoli.
Alcuni opuscoli anonimi in difesa di
Alessandro Pascoli (sec. XVIII).
Si credono di lui Stesso , e sono in risposta ad
altri opuscoli del medico bresciano Cristoforo
Zannettin
Pascoli.
ALD
Alcuni opuscoli filosofici di don Be-
nedetto Castelli. Bologriaj Monti j
1669, in-^.°
La dedicatoria a nome di Pietro Dozza e la prefa-
zione al lettore sono di Gio. Battista Cappo.m,
bolognese.
Alcuni pensieri e detti filosofici scher-
zosi e diversi di Francesco Maria
Zanotti, raccolti, notati e descritti
da un suo discepolo ( Gregorio
Casali). Venezia, Hemondini, 1799.
Alcuni Salmi iviiàoiVìl^in (piarla rima)
ad uso filmi gì iare di orazione. Vc'
ìiezia, Coleti j 1701, in-\i.°
Il traduttore , che è il nobile sig. Gianfrancesco
Maria Be'BTOM, cela il proprio nome con le sole
lettere iniziali G. BI. B. nella dechea al doge
Pietro Grimani.
f^edi j Preghiere Davidiche.
ALGYONII (Petri) Medices. Legatus.
De. Exsilio. Venetiisj apiid u^ldunij
i522, m-4."
Venne l'autore accusato di essersi fatto bello del
trattato di Cicerone de Gloria, e d'averne
in séguito distrutto il manoscritto. Non si po-
trebbe decidere se l'asserzione è vera senza il
fortunato accidente che facesse rinvenire in
qualche altro manoscritto il detto trattato. Del
resto questa accusa è il più beli' elogio che
si possa fare all'opera dell'Alcionio in quanto
all'eleganza con cui è scritta -iSt l'auteur a
volé Cieéron, il n' a point tue san liomme.
{Renouard , Annales des Aide, troisième é-
dition, pag. OS).
ALDELFRANCIII (Luigiano). È ana-
gramma di Giuliano Francahdelli.
ALDIBERTl (Vittorio). Compendio i-
storico della nobilissima antichità
di casa Cavoli, ec. Firenze, nella
stamp. di S. S., 1671, in-ia.*^
Fu detto al P. Aprosio {Fis. ah., pag. q. XCIX),
essere autore Unto, sospettandosi che sia o-
pera dello stesso marc' Nicolò Cavoli, de' mar-
chesi del Cari-etto, a cui è il libro dedicato.
Se ne fece una ristampa. Ivi, nel 1673, con la
giunta d'una seconda dedica , perche era stata
esaurita la prima edizione, tirata a poco più di
cento esemplari.
ALDIGHERIO FONTANA, parmigiano,
canon." della cattedrale in patria.
Le glorie immortali della sacra ed
illustrissima religione di S. Stefano,
31
ALD
Jalc alla luce da cc.FuiiOj per Ber-
nardino P^igolinìj 1708, m-4-"
Questa è r opera che il P. Fulvio, zio del canon."
Aldigherio, aveva puLlicata in Fiorenza, nel
1701 , infoiai., col titolo : J pregi della\Tosca-
Tia Tiell' impresa de' Cai', di S. Sfidano, e che
il nipote fece ristampare, con assenso dello zio,
corretta e con aggiunte. Ha verificato il cliiar."
Pezzana {Seritt. Parm.) che questa edizione
supposta Fancse, non è se non ([ueila di Mi-
lano dell'anno antecedente 1707 , pei /rateili
Sirtori, aggiuntivi i ritratti ed i cataloghi, e
mutati i preliminari; e sospetta il prelodato
litografo, che essa pure nulF altro sia che una
precedente del 1706, del pari impressa in Mi-
lano, cangiativi titolo e preliminari , e toltine
gP intagli.
ALDI3IAR[, lo stesso clic Altomare.
ALDIMJS (Tobias, cmsenas). Hortus
Farnesianus, sive exactissima de-
scriptio variarum quavumdam plaii-
tarum aure contiiientur Romse in
liorto Farnesiano etc. jRo7?JG?j 1625,
in fjgl.
Quest'opera 0 non è deir Aldino, 0 è soltanto
sua in parte. Viene da molti altrDjuita a Pietro
Castelli, medico romano.
ALDO LE GRANE ( anagramma di
Andrea Gallo , messinese). Lettere
ad un amico, nelle quali, dandogli
ragguaglio di quanto osservò nel suo
viaggio di Sicilia, mettea all'esame
la V e VI lettera del P. Antonio Ma-
ria Lupi. Livorno, per Anton San-
tini j J757, m-4.° pic-
he lettere del P. Lupi sono inserite nelle sue
opere stampate in jJ rezzo Tanno 17S3.
ALDO MANUCCI JUNIORE.
i.° L'eleganze con la copia delle
lingue toscana e latina utilissime
in compor nell'una e nell'altra
lingua, f^enezia, i556, in-'ò.^ Con
r àncora Aldina: pili volte ristam-
pate con aggiunte nel sec. XVI 3 e
nel seguente.
Uscirono sotto il nome di Aldo. Per ritrovarsi
questi, quando comparve la mentovata prima
edizione, nelTetà di circa sett'anni. Francesco
Rohortello e Cristiano Danmio, hanno attri-
buito tale compilazione a Paolo suo padre; ma
Apostolo Zeno, se piir colpisce nel vero, vuole
che sia di .\ldo e che Paolo solamente la li-
ALE
masse e correggesse. Si consulti Renouard,
.Jan. dcs Aide, t/'ois. edit., jìag. 107.
2." Il perfetto gentiluomo, descritto
da ec. Fenetiuj CIOIDXXCIV, (i584),
in-4:'
Quest" opera andò soggetta a due plagi, o, a dir
meglio, a due furti letterarj. Francesco Sanso-
vino aveva puhlicato^ nel iati», il dialogo del
Gentiluomo l'eneziano , che fah. Morelli, nel
catalogo de' mss. Naniani, scopei'se non esser
altro che copia d'una lettera di Bernardino To-
mitano, esistente tra que' mss., dal Saiisovino
ridotta in forma di dialogo. Aldo Manuzio in
séguito, doppiamente plagiario , fece uso d'am-
bedue, adottando talvolta l'andamento della
lettera. Questo dialogo fu dappoi puhlicato in
f^enezia, nel I8I2.
ALDOBRANDINUS (Joan. Franeiscus).
Oratio de Sancti Spiritus adventii
etc. , liabita in Sacello Pontificum
Quirinali ad Urbanura Vili Pont.
Opt. Max. Romw j tjpis Francisci
Corhellettij iGSy, in-^.^
Il vero autore fu il P. Francesco Briccio , ge-
suita: l'Aldobrandino non ebbe altro merito
che di recitarla.
ALDROVANDI (Ulysses).
Sotto il nome eh questo sommo naturalista bolo-
gnese si hanno vari libri da lui sicuramente
'lini'
pretUsposti, quanto alla materia e ali ordine,
ma non interamente composti per mancanza
di tempo e di vita. Sua, senza duhio,è VOr-
nithologia {voi. 5 in fol., Bononiiv , 1399-
1605); suo il tomo De Inscetis {ibid. 1602).
Ma quel De Serpentihus et Draconihus {ibid.
1640) fu oreUnato da Bartolommeo Ambrosini,
come ancht 3Ionstrorum /ustoria {ibid. 1642),
e quello De Quadrupedibus digitatis vii'ipa-
ris {ibid. 1657). Giov. Cornelio Uterverio , e
poscia Tommaso Denostero fecero quello de'
Quadrupedis solipcd. {ibid. 1616). Siccome
medesimamente è dell' Uterverio il tomo Qua-
drupedum omnium bisulcorum hisioria{ibid.
1621), e l'altro De Piscibus {ibid. 1613). Fi-
nalmente la Dendrologia , ossia la Storia de-
gli Alberi, appartiene ad Ovidio Montalbano.
ALE ANDRO ODESIDERt, SIGANESE (a-
nagramma di Desiderio Alderano ,
monaco cassinese). Dialogo in occa-
sione che l'eccell." sig. Viceré di Si-
cilia fu di passaggio a venerare la
chiesa e monastero di S. Martino
dalle Scale di Palermo della Con-
32
ALE
gvegazioiic Cassincse. Roma ^ nella
stamp. della B. C. ^p.j 1686, /«-8."
ALEANDRO PISANO (Giovanni) {ana-
gramma di Gio. Andrea Spinola,
cav.*^ genovese). L'Ariodante, dram-
ma da rappresentarsi nel teatro del
Falcone di Genova. Con gì' incanti
d'Ismenio, intermedii (due) dell'A-
riodante. Genova , per Benedelto
Guasco j i655, m-i2.°
Ci' intermedii, stampati anonimi, si attribuiscono
al medesimo Andrea Spinola nella Dramma-
turgia dell' Allacci , {col. loc), ed a Stefano
Gerommi, {pag. 443). V.\4riodante fu ristam-
pato di nuovo in Genova, nel 1G98 dal Ca-
samara, in-z.", col vero nome delP autore nel
voi. II delle di lui poesie. In questa edizione,
dopo la lettera posta nel fine A chi legge per
criticare, si vede una giunta con cui Fautore
fa sapere che in questa seconda edizione ha
rambiato in toscano il linguaggio genovese
de' personaggi {Drammaturgia citata).
ALERANI (Scipione).
i.° La scuola de' Principi, cavata
dalle opere francesi del signor De
la Motte Lavayer. Bologna, Monti ^
i6y^, m-12.*'; e di nuovo, f^eneziaj
Pczzanaj '73^.
^° Aristippo, o della corte, del
signor di Balzac. Bologna^ Montij
1678.
Sotto questo finto nome li tradusse il conte Si-
gismondo Po>zOM, cremonese, al riferire del-
V A risi, tom. 3, pag. 299.
Alessandro inSusa, tragi-comedia (del
conte Girolamo Fbigimelica Roberti,
padovano), f'^eneziaj Bossettij 1708,
Alessandro Magno. Tedi j Istoria di
yllejcandro Magno ^ etc. ALEXAN-
DREIDA.
Alessandro in Armozia, cantata del
cav.^ Luigi \^^m\niY\.'\.3IUnnOj stamp.
reale j 1808, in fogl. ed m-4.°
La stessa cantata con alcune modificazioni ne-
cessarie air esecuzione teatrale fu poi ritoccata
da Luigi Romanelli, e stampata separatamente
senza nome d'autore, m-8.", nell'anno me-
desimo.
ALESSI (Jacopo). E Jacopo Casteleo>'0.
ALE
ALESSIO PIExìIONTESE ( Reverendo
Donno). Secreti. Venezia^ per Sigis-
mondo Bordognaj i555; Milano, . . .
1557; Lione, per Teobaldo Pagano,
i558, in-ìG.'^', f^enezia, appresso il
San sovino , i56y; di nuovo, Vene-
zia,presso Olivier de Alberti , iSpS;
Ivi, eredi Imberti, i644j e, per Bia-
gio Maldura, \6'Ò?> , in IF Parti.
Fu quest"' opera ristampata ancora in F^enezia
modernamente col titolo : Secreti del rev. D.
Alessio Piemontese, dii>isi in quattro parti
nuovamente ristampati , e da molti errori
espurgati, ec. P''enezia, presso Stefano Orlan-
dini, 1749, in-a.'^ Il Mazzucchelli, dopo d'aver
detto che tutti quelli che parlano di Alessio Pie-
montese, non ci han renduto noto il cognome e
la patria di costui, si dimostrò propenso a cre-
dere che Alessio Piemontese sia il vero nome
dello scrittore del libro, benché vi sia stato
chi abbia scritto di esser nome Unto, preso
da Girolamo Ruscelli nel publicarlo. Noi di-
remo poi che non va lontano dal vero chi ciò
asserisce, stantechè Girolamo Muzio, autore
contemporaneo, scrisse di Girolamo Ruscelli:
« per avventura fece egli questa metamor-
fosi in virtÌL della sua alchimia , donde ne
nacque il libro puhlicato sotto il nome di D.
Alessio di Piemonte jj. Non è dunque da stu-
pirsi se molti scrittori non abbiano saputo ren-
derci conto del cognome e della patria di
Alessio Piemontese, essendo il nome supposto,
e non già vero dell'autore del libro. Soggiun-
geremo che i delti Secreti furono tradotti in
varie hngue: nella latina da Jacopo Veckero,
che stampò i medesimi con aggiunte, in Basi-
lea, appresso Pietro Penìa, nel 18C8, ed
Ivi, appresso Lodovico Kunig, 1C05 e lG«a;
m-o.^j ma prima della detta edizione del 1603
altra ne fu fatta in Antuerpia. nel isso, m-12."
Il suddetto Veckero tradusseli eziandio in lin-
gua tedesca. Furono del pari translatati nella
irancese da .\lfonso Santacroce, e nella spa-
gnuola da Antonio Rocco. Conclude il suilo-
dato Mazzucchelli, che fra questi Secreti molti
ne sono de' buoni ed approvati, e molti d'inu-
tili e vani.
ALETE (ab. Sebastiano Ciampi). Poche
parole intorno al libello intitolato:
Appendice alle Osservazioni sopra
l'opera del sig. Alessandro Morona,
che ha per W\.o\o:Pisa illustrata nelle
arti del disegno.
Arlicolo che sta nel numero 41 del Gior. Enci-
clopedico di Firenze.
ALE
ALETHINI (Tlieophili). Epistola, qua
ex doc trina fere sola aliata in re-
centi libro cui titulus De nioralihus
criticce 7'egiilis etc.j ostenditur in ce-
lebri controversia inter clarissimos
Medicos Marcellum Malpighiunr et
Hieronyrnum Sbaraleam non illuni,
sed hunc fuisse provocantem inju-
riam contra sententiam in libro
praedicto assertam, infoi.
Fu inclusa nel secondo volume delle opere di
Domenico Guglielmim come fattura di lui;
la qual cosa non teme di affermare il FaLroni.
ALETHINI (Philaretoe). Epistolarum
de veuerabilis Job. Palafoxii, Ange-
lopolitani prinium, tum Oxomensis
episcopi, ortbodoxia. S. L.et tjpi.s.
ly^a-i^yS, ioni. 3, /«-8/'
Diconsi stampate in Roma nella residenza del
Commenda d'Almeìda, ministro di Portogallo,
e se ne fa autore il P. Tommaso Maria Mama-
CHl, maestro del sacro Palazzo. La lettera d'un
anonimo stampata a tre colonne che in dette
lettere si vuol confutare, si attribuisce al P.
Francesco AsQUASCiATi, gesuita , consultore
della sacra Congregazione detriti. DalfHoranyi
{Script. Piarum Schol., toni. \, pag. 533) ven-
gono invece, forse per errore, dette lettere at-
tribuite al P. Gio. Luigi Buongiocclii, scolopio,
ferrarese, che scrisse e tradusse però altre opere
nella celebre controversia concernente il Pa-
lafox.
ALETHINI PHILOLAI (Rapbaelis Nuix
DE Perpigna, ex jesuita bispani). Ora-
liones quinque ad Romanos prò
bumanae reipublica; felicitate ad-
versum incredulam sec. XVIII ])bi-
losopbiam.^5.«5Wj tjpìs Octavii Sga-
rigHuj 1788-1797, i/«-8.°
ALETHINI FISTI (P. Tbom. Mari® Ma-
macchi, ord, prsed.). Epistola ad
auctoreni anonymum opusculi in-
scripti: Quid est Papa? Sine locoj
vi typ. noin.j 1787, m-8.°
ALETINO (Benedetto) (P. Gio. Battista
de' Benedictis, gesuita). Lettei-e (cin-
que) apologeticbe in difesa della teo-
logia scolastica e della filosofia pe-
ripatetica di ec, contro Leonardo
TOM. I.
3i5
ALE
da Capua. J^apoli j per Jacopo
Bnillard ^ i ^94 ? i^~ ^"^-^
L' autore prese forse il finto cognome di Aleti-
no della provincia di Lecce , della quale egli
era nativo , e che in latino si chiama Aletiuni,
ovvero, siccome è più probabile, dalla voce
greca àX-fi^noi;, cioè veritiero, pt'r dimostrarsi
amante della verità. Il P. Benedictis poscia
stampò : Difesa della scolastica teologia. Ro-
ma, per Antonio de' Rossi. 1705, m-12." Il
libro è diviso in due parti : la Prima s'intitola:
Lettera di Benedetto Aletino in difesa della
teologia scolastica, al sig. Luigi Oligero (per-
sona ideale, come attesta Fautore); e questa è
una ristampa, ma con qualche variazione, della
prima delle mentovate cinque sue Lettere apo-
logetiche. La Seconda s'intitola: Difesa della
lettera precedente, al sig. Costantino Gri'
ni aldi.
Predi' j Risposta alla lettera apolo-
getica a difesa della teologia sco-
lastica ec. , e — Difesa della terza
lettera ec.
ALETOFILO (Gio. Stefano Granaka,
de'PP. ministri degli infermi). Co-
pia di lettera, in cui si contengono
varie osservazioni criticbe pertinenti
alla istoria romana, scritta in fran-
cese dai PP. Gatrou e Rouillé. Senza
nota di stampa [Alilano), in-^.^
In Verona esisteva TAcademia degli Aletofili.
ALETOFILO PACIFICO (P. priore Ro-
TIGNI ).
i.*^ Trattato della confidenza cri-
stiana, e dell'uso legittimo delle
verità, cbe riguardano la grazia di
Gesìi Cristo, tradotto dal francese
per opera ec. Venezia ^ ^y^i, in-i^.'^
L'opera francese è dall' ab. Fourquevaux.
2.° Resjjonsio ad auctorem appen-
dicis positse ad calcem epistolse pa-
reneticse sub nomine Pritanii re-
divivi.
Sta ih un libro anonimo d'un padre carmelitano
scalzo, stampato in Fenezia, Occhi, 1787,
col titolo di Brevi osservazioni sopra un
volume intitolato : Lamindi Pritanii redi-
vivi epistola jìarcnetica ad Patreni Bene-
dictum Piazza e soc. Jesu.
ALETOFILO SACERDOTE (lo stesso P.
ab. Costantino Rotigni ). Osserva-
zioni sopra l'ottavo capo della re-
5
34
ALE
gelata divozione ce, da aggiungersi
alla nuova edizione di Firenze del
medesimo libro di Lamindo Prita-
nio, a mons.*^ illustr." e rever.° ve-
scovo di Fiesole Francesco Ginori.
leggasi sopra. Trattato della con-
fidenza cristiana, a cui queste Os-
servazioni seivono come d' appen-
dice.
ALEVARODINO (Angelo). Riflessioni
apologetico-isloriche ad un passo
degli Annali dell'emin.'^ card *^ Ba-
ronio, intorno alla patria di Tra-
jano imperatore, a favore del testo
ed autorità di Sesto Aurelio Vittore.
Ci fa sapere il Merati ne' suoi Zibaldoni mss.
{pag. 4l7-i8)j che le presenti riilessloni erano
pronte per la stampa, e che sotto tale nome
tinto voleva occultarsi Pah. Andrea Giovan.'velli,
da Todi ^ il quale riconosceva la suddetta città
per patria di Trajano. A questo scritto anda-
vano annesse certe note di D. Cinesio da Carpi
sopra la patria di Trajano, le quali sono pure
lavoro dello stesso Giovannelli , che prese in
prestito il nome da D. Crispino Gino da Se-
stino^ curato del Castello di Cisterna di cui
è il nome ridotto in anagramma. Se quest'o-
pera abbia in séguito veduta la luce, noi Ti-
gnoriamo.
ALEXANDER III (Papa). Instruclio fi-
dei ad Soldanum Iconii.
E stampata sotto il nome di quel pontefice ( Ro-
lando di Ranisuccio Ba>dinelli, sanese), ma
questi non fece che indirizzarla al Soldano
d'Iconio, ossia di Cogni, nella Cappadocia;
ed in vece se ne tiene comunemente per autore
Pietro PoLESENSE, e fra le opere di lui vedesi
impressa (Mazzucchelli, Scritt. d'Italia, tom.
I, pag. 414).
Alexandreida in rime, cavata dal la-
tino. Venetia, per Bernardino de
f^iano da Lexona, 1621, in-^!^; ri-
stampata Ivi pili volle, ed in Milano.
Noi possediamo un esemplare di questa prima
edizione del presente poema, che comprende
dodici canti in ottava rima. Da una stanza del
medesimo sembra potersi arguire che ne «ia
autore lo stesso che compose il Trojano (/^^'cf/i
a suo luogo quest'aì-ticolo). Dall'ultima stanza
si viene puranco in cognizione che certo Ber-
foccio (l'orse scorrettamente nella stampa così
appellato in vere di Otlavante Barducci , come
sospetta il Quadrio) scrisse un altro poema sopra
ALF
lo stesso argomento. 11 defunto ah. Vincenzo
Folliiii lesse alla Società Colombaria {tom.W,
ptig. 2C Opusc. scient. Fior., stamp. d'Ognis-
santi) una dissertazione intorno un manoscritto
esistente nella Magliabechiana, che contiene
un poema del pari intorno ad Alessandro , dal-
l'ultima ottava del quale si desume essere stato
posto in rima da un Domenico Solari, fio-
rentino d'origine, ma dimorante nel Trivi-
giano. Tale mss., che pare abbia appartenuto
a Gio. Boccaccio j non è che una parairasi di
una prosa latina, contenente la vita di Ales-
sandro Magno romanzescamente scritta. Un
Qualichino di Spoleto compose, sopra il me-
desimo soggetto, un poema in versi elegiaci
latini : dagli ultimi de' medesimi si deduce che
fu composto in Recanati, terminato nel 1236,
corretto e copialo nel 1257, in tempo che Gre-
gorio IX occupava la cattedra di S. Pietro, e
r imperatore Federico II il trono imperiale.
Nella Bibl. Reale di Parigi ne esiste un co-
dice membranaceo, segnato 8301, che appar-
teneva al card.*^ Mazzarini. Il medesimo codice
contiene pure l'istoria di Alessandro Magno
in prosa. Più esatti confronti converrejjjje fare,
onde accertarsi che i versi del Qualichino ab-
biano servito d'originale per tessere alcuno di
questi poemi italiani. Intanto noi diremo, che
il poemetto latino di Filippo Gualtero, che
tratta lo slesso argomento e che fu impresso
varie volte, nulla ha a che fare con l'Ales-
sandreida da noi riportata.
ALEXANDRI HALENSIS. In Aristollie-
lis metaphysicam, commentarli, /^e-
nctiis j 1672, in fol.
Questi commenti vengono attribuiti piuttosto a
fra Alessandro d' Alessandria della Paglia,
che a fra Alessandro inglese.
Alexandri Sardii Ferrariensis numi-
num et heroum origities nunc pri-
mum in lucem editae, etc. Romce ,
apud Benedictum Franccsiuni, 1775,
La lettera dedicatoria, sotto nome di mons." Clautho
Tedeschi, e dell' ab. Gio. Cristoforo AjlADUZZl,
che somministrò varie notizie alFab. Ferri, e-
ditore di tal opera. Dell' Amadlzzi sono pure
y Index I in cojnmentarium et monumen-
tum de vita Alexandri Sardii, e l'Index III
deorum et dearum.
Alfabeto Spirituale di fra Giovanni
Falconi, con due lettere dello stesso,
traslatato dalla lingua spagnuola in
italiano ( dal P. Nicolò Balducci,
filippino romano).
ALF
Comparve anche col litolo di Jlfabeto per sa-
per leggere in Cristo, libro della vita eter-
na, composto dal vcnerabil padre F, Gio.
Falconi, dell'ordine della Mercede, tra-
dotto dalla li?igua spapnuola neW italiana.
Quinta impressione , con l' aggiunta del ri-
stretto della i'ita dell' autore , ce. Roma .
<680, ad istanza di Carlo Capo d' Oro.
Alfea riverente;, rappresentata nella
seconda venuta della sereniss."^ Vit-
toria della Rovere, t,'raii ducliessa
di Toscana, in essa Città l'anno
1 689. Pisa^ per Francesco della Dote,
in-l"
Questa è opera del cav.' cap.'' Pietro Cascina ;
i disegni sono del cav." Navarettij gF intagli,
del Bezicaluva (Cinelli, toni, il, pag. 97).
ALFESIBEO (Maestro). Avvertimento
di M. Galateo a M. Gacamusone
epigra nmiatieo.
E un sonetto pedantesco, stampato in un foglio
volante circa la metà del sec. XVII , del quale
è autore Tommaso Cornelj , cosentino.
ALFESIBEO CARIO P. A. (ab, Gio. Ma-
rio Crescimbeìni, custode d'Arcadia}.
L'Elvio, favola pastorale. Roma^
Mollo j 1695, m-4.°
Sotto tale nome arcadico ha il Crescimbcni alle
stampe vaine composizioni.
ALFIANEO (Vespasiano) (Vespasiano
Aluertoni, min.^ conv.^, ferrarese).
Opera, nella quale s'insegna a scri-
vere varie sorti di lettere. Venezia^
i565, m-4°
Ehbe altre edizioni.
ALFIER LOMBARDO ( Giuseppe Co-
LOMBANi, parmigiano).
ALFIERI (Vittorio). Socrate, tragedia
una. Londra j per G. Ilawh'nSj i 788,
o o
Questa censura, onde mettere in parodia lo stile
del gran tragico astigiano, falsamente un tempo
attribuita al conte Alessandro Pcpoli^ fu scritta
per una satirica piacevolezza dall'improvvisa-
tore duca Mollo, insieme con Gasparo Saile
e con Giorgio ViAìNi. Venne ristampata col ti-
tolo di Socrate dil^.A., tragedia una. Lon-
dra, 1796. Trovasi in Firenze, presso Luigi
Carlieri, in-af
ALFIO LUSSANO (D. Alfonso Salvo,
sac.^ palermitano). La Melia, idillio
35
ALI
siciliano. Palermo, ajì presso il Ci-
rillo , iG4<), ///-8.'*
Sotto lo stesso anagramma l'autore ha; Canzoni
Siciliane nelle .Muse Sicdiane, toni. ì ,pag. 2;
Canzoni Siciliane burlesche nelle stesse 3Iu.<;e
Siciliane. Ivi, Bisagni, 16S1 ; e Canzoni Si-
ciliane sacre. Ivi, pel medesimo stamp. nella
Parte IV; sempi'e m-12.''
ALGAROTTI (Francesco).
yjlfiii .s' è scossa dal pro/òiido sonno
La. ìiei^hillosa. Italia ec.
Cosi comincia un'epistola in versi contra i cen-
sori di Dante, alFab. Savagnini, che legf^esi
nel tomo VIII, pag. 78, delle Opere del conte
Francesco Algarotti, stampate in Livorno. Essa
non è di lui, ma bensì delFab. Giuseppe Gen-
nari, padovano.
ALI BEY ABBASSI (Domingo Baoia y
LErsLicFi). Viag.<4Ì in Affrica ed in Asia
nell'anno iOo3, a tutto il 1807,
tradotti da Stefano Ticozzi. Milano^
Sonzogno, i8i6j i>ol. 4» in-ii°
Formano il tomo XXIX e seguenti, della Rac-
colta de' viaggi, publicati da quello stampatore.
ALTDAURO NINFEO. Fedi^ Discorso
academico ec.
ALIDAURO PENTALIDE P. A. (Gian-
pietro Tagliazucchi, modenese),
i." Arianna, dramma. Bonia^ presso
Gio. Zcmpel j 1744? iVi-8."
2." La primavera, poema in vei'si
endecasillabi. Postdanij i'j55yin-S.'^;
e poi Ginevra; ed alti'e volte in
Lipsia j ed in Berlino.
ALI EBN OMAR MOSLEM. Fedi ,
ELLVALL (E.), dit l'Inspiré.
ALIGIERI (Costanzo). Osservazioni
critiche intorno al libro intitolato:
Politica j diritto e relii^ione_, del marc'
Corio Goriìiij ed intorno ai critici
del medesimo libro. Momigliana^
presso Claudio Da-Pay, 174-^? in-^P
Troviamo in una nostra memoria che soiio detto
Unto nome copresi lo stesso mare.* Corio Go-
rim; ma noi avendo letto qualche squarcio del
libro, dubitiamo di ciò, poiché è bensì vero
che in esso si difende qualche volta l'opera
di lui , ma ben più spesso si critica ; quando
per altro questo non sia un mezzo per meglio
mascherarsi.
Alimento spirituale ce. f^edij L'anima
in traccia ec.
36
ALL
ALINDO SClRTONIAiNO P. A. (Filippo
Fabbri, romano). Sedcci'a re di Ge-
inisalemmc, oratorio posto iu mu-
sica dallo Scarlatti, dedicato dai
convittori del Seminario romano al
card.'^ Ottoboni. Romcij pel Zcno-
bjj 1706, in-^.^ pie.
ALISIO SERBIDIO (ab. Pellegrino S\-
LANDRi). Il Calvario, poema. F^er-
cellì, 1774? "«-8.°
ALITEO FILOMUSO (GiacoraoVERiTÀ).
ALITOFIDO MATHIALITO (Francesco
Simonetta). Apologia divisa in tre
parti, colla quale si mantiene il
foglio stampato in Roucì^lionej in-
titolato: Giustificazioni ec. Messina^
1644; i/i-4''^'
ALLARGO GNACCI da Reggio {ana-
Qranima del conte Carlo Calcagni
di quella città). L innocente giusti-
ficato, tragi-comedia. Parma j per
Francesco Cervia 164(3, in-^.°', L'ij,
per Erasmo Vigna j i65o, m-8.°; e
Milano j per Gioseffo Marcili ^ sen-
z' annOj in-\^.^
L'Allacci {col. 4S7), nel riferirla, chiama, per
isbaglio, l'autore Carlo Calcagniiii.
Allegatio in causa Angeli Marise Ri-
valoi'a ejusque consanguinei, Pa-
nornUj in fi^l.
Fattura di Federigo e di Gio. Francesco fratelli
Auria.
Allegatio theologico-juridica prò opera
pia cui destinatse sunt decimse pa-
pales circa deductionem congruse
in earura solutione septem et vi-
ginti theologorura suffragio com~
probata (scribente P. Jo. Baptista
Frangino de Arola ex Riparia S.
Julii dioeces. novar. ). 3Iediolanij
apud imp. ylrchiep.j i685, /«-4-°
Allegationes prò Ecclesia D. Carolo
dicata 161 5. Sine loco et typ. no-
mine _ in-^.°
Si viene in cognizione dell' anonimo scrittore
dalla ristampa fattasi del libro per cura del
domenicano fra Girolamo Gattico, con aggiunte,
che ha questo diverso titolo : Perinsignes prò
Ecclesia allegationes olini per rever. DD.
ALL
Carolum a Basilica Petri collecta; etc. Bo-
noiiice , apud htvredes Bart. Cocchi, 1622,
Quest'opera del Bescapè fu ommessa dall'Ar-
gelati nel Catalogo delle opere di quello scrit-
tore.
Allegazione a difesa della ecclesiastica
giurisdizione de' vescovi contro le
pretese del capitolo canonicale della
città di Belluno. Uanno 1774? '«-4'"
Ne fu autore lo storico veneto Vittore Sandi,
fratello dell' alloi'a vescovo di Belluno.
Allegazione in difesa del P. Carlo Am-
brogio Cattaneo. Vedij Esercizio
della buona morte ec.
Allegazione {probabilmente di Jacopo
Castellani) per confermare quanto
si scrive nelle annotazioni all'av-
viso di Parnaso al num.°57, cavata
dalla vita di F. Bartolommeo della
Casa, vescovo di Chiapa, descritta
da fra Michele Pio, bolognese. .Ari-
topoli, stamp. regia j 161 8, in-/^.^
Vcdij Avviso di Parnaso ec.
ALLEGRI (Fabio). Istruzione al fat-
tore di campagna per esercitar netto
e diligente il suo ufficio auclie di
mese in mese, per misurar teri'e ,
far fabriclie, con altre necessarie
osservazioni anche rispetto a curar
li mali ed infermità bovine, data
in luce per comun beneficio da ec.
Ferraraj per Bernardino Pomatelli j,
1688; e di nuovo, Bologna^ 1694,
in-ii.^; e poscia, PadoK^a e Palermo.
Fabio Allegri, nome vero o fìnto, non fu lo scrit-
tore della presente operetta , ma bensì la stese
il marc'* Alberto Penìna, 0 Dalla Pe?ìna, ferra-
rese, matematico, storico ed idraulico, a cui
piacque sempre occultarsi nelle sue produzioni,
ALLEGRI (Giulio Cesare) Acad." Rav-
vivato. La Bernarda, comedia rusti-
cale [in prosa) di ec. Bologna^ Monti,
1 65 4 ji"-8."; e di nuovo, Ivi j, Pisani ^
1705, i«-i2." Fedi, TIMIDO Acad."
Dubbioso. La Togna ec.
Allemagna, di mad.'^ di Stael. Mi-
lano, Silvestri, 1814? voi. 3 , /«-8.°
11 primo volume è traduzione di Bertolotti 3 gli
altri due sono tradotti dal DoPiADELLi.
ALM
ALLII (Pelli Francisci). Consilia ad
salubriter acquirendam scientiani,
ec. Pisaurìj 1668.
Opera del P. Raimondo Nidi, domenicano, da Soli-
cino, il quale si coperse col nome del nipote.
Allocuzione del cardinale N. N. al
Papa (dell' ab. Francesco Saverio
Salpi) Beìiewnto (Napoli), circa il
1788, m-4."
Scrittura in favore della corte di Napoli, riguar-
dante la nota questione della Ghinea.
Allocuzioni due, pubblicate per l'ar-
mamento generale nel 1793, e per
un giubileo, presentate al Governo
di S. M. Sarda.
Ne è autore il P. Giannagostino De-Levis, ago-
stiniano, di Cresccntino nel Vercellese.
AUoquia amatoria ad Virginem Dei-
paranj SanctorumPalrum, aliorum-
que pi'obatissimorum Ecclesize vi-
rorum verbis expressa, alque in u-
num collecta ad pios erga eamdem
ardores fervendos, etc. (auctore Fr.
Fulgentio Cunigati , ord. prred.
cougr. B. Salomonis). f^enetiisj apiid
Jo. Bapt. Becuriij MDCCXXXIX, z/i-8:'
Alloro (L') trionfante nella laurea del
dottore Rinaldo Gavardo, nobile
justinopoiitano. Pado^'a, pel Ciwel-
lori , 1 66 1 .
Carlo AssONiCA, o Sosica, olire la dedicazione,
ha di suo due sonetti, cioè il primo e l' ulti-
mo colle iniziali C. S. D. (Carlo SoMCA Dottore).
^lina gentil, ch^or nel p/incipio nostro
Così principia un sonetto, che fu attribuito a
varj poeti, ma che, al dire dell' ah. Vincenzo
Cavallucci {Annotaz. sopra le rime di Fran-
cesco Beccuti, detio il Coppella , pag. 227) ,
è di Cesare Caporali, della famiglia Bensari,
d"' origine vicentina, trovandosi tra le rime rnss.
d''esso Caporali. Questo sonetto Icggesi anche
fra le poesie del Tasso, pari. Il, edizione
di fcuczia del 175G.
ALMAGIORE (Tobia) {anagrarmva di
Biagio Altomari). Raccolta di varie
notizie istoricbe non meno apparte-
nenti alla storia del Summonte che
curiose, di ec. JS'apoli , iQ'j^ ,iìi-l\.^^
Fu anche aggiunta per modo di .-\ppendice al
IV tomo delia Storia del Summonte delF edi-
zione del Culifon.
37
ALM
Almanacchi anonimi, attribuiti all' ab.
Isidoro Bianchi, cremonese, già mo-
naco camaldolese,
i.*^ La conversazione, discorso per
l'Alni.'' del 1779. Cremona, Manirnj
ristampato in Milano dal Galeazzi
pel suo almanacco dello stesso anno.
2." L'originale, h'ij 3Ianini , 1780;
ristampato medesimamente dal Ga-
leazzi in Milano.
3." Il senso comune. Cremona j pel
suddetto j 1782.
4.*^ La donna di talento. Ivij 1783.
5." Idee d'un Orientale sul giuoco
del Faraone. A7 ^ Ferabolij 1 795.
6." Idee d'un Egiziano sul giuoco
del Tarocco. Ivij, pel suddetto j 1 796.
7." Il teatro. /l'z'j pel saddetto, 1797.
8." Le società letterarie, hi, pel
suddetto j I 798.
9." La necessità delle riflessioni ,
almanacco per l'anno 1798 coll'ag-
giunta di r-br. , 8br. , 9br. e lobr.
1797 P*^*' "■''^ dell'anno III repu-
blicano. h'ij presso Giacomo Della
Noce.
1 o.*^ Della instruzione nazionale,
almanacco per l'anno 1799 (V. S.)
con notizie relative al decadario re-
publicano. L'i^ Feraboli.
1 i.° Caratteri del vero republica,no,
almanacco per l'anno 1799- h'i j,
Della Noce.
12." I Giardini, almanacco per
l'anno 1800. L'i j pel suddetto.
i3." La iilosofia di tutti gii uo-
mini, almanacco per l'anno 1800.
L'i , pel suddetto.
i4-'^ Lo studio dell'uomo, alma-
nacco per r anno 1 80O. h'i^ pel
suddetto.
i5.° Aggiunta alla raccolta da' Cre-
monesi eminenlL in santità, alma-
nacco per r anno 1 80 1 . hi, Feraboli.
16." La verità dipinta dal Dome-
nichino, almanacco per l'anno 1802.
Ji'ij, pel suddetto.
y
38
ALM
17." Saggio di contraddizioni filo-
sofiche sui diversi stati della vita
umana, diario per l'anno i8o2./t'/j
Della Noce.
18." La satira, la critico, la di-
sputa. Diario per il i8o3. Aww
li rep.j luij Fer abolì.
\g.° Le stravaganze delle stagioni,
almanacco per l'anno 1804. Anno
111 rep.j L'ij pel suddetto.
20." Vicende della coltura de' Cre-
monesi, almanacco pel iSo5. Anno
IK rep.j Ivij, pel suddetto.
In questa serie di tliscorsi per via d'almanacchi,
molli ne sono accennati, dei quali non si è
fatta menzione nò dal sig. Lancetti {Biogr.
Cremori., art. Bianchi), ne nell'elenco delle
opere edite ed inedite di Isidoro Bianchi, puhli-
cato in Milano, nel 1803, pel Silvestri. I titoli
furono tratti da un volume esistente nella Bibl.
Comun. di Cremona, nel quale lutti questi
discorsi erano insieme raccolti con un fronti-
spizio fatto a mano, su cui leggevasi: Opii-
xeoli del sig. ab. D. Isùìoro Bianchi. Glie
tulli gli accennati discorsi sieno dell' ab. Bian-
chi, non si saprebbe guarentire con prove di
fatto: guardando allo stile si direbbe che lo
sono. Il primo di tutti questi discorsi, che non
fu superiormente indicato, è il seguente: //
Passeggio, discorso per l'alni, del 1778, di
M.Lorii.Lb:T, viaggiatore fiammingo, tra-
dotto dal francese , Cremona . Manini. Nasce
il dubio che sia veramente traduzione dal fran-
cese o finta traduzione. Noi attenendoci alla se-
conda supposizione, diremo che è, probalùl-
mente, anch'esso lavoro del suddetto Bl.v>CHl,
a cui piacque, al dire d'alcuno , con tale liuto
nome nascondersi altre volle (Ffr//, Loviuet).
Neh'elenco datoci dal chiar." sig. Lancetti trovia-
mo pure del medesimo autore rammentati : Su
i diversi stati della vita umana, diario per
l'anno iii02. Cremona, Della Noce j e Delle
Donne illustri Cremonesi, almanacco, ossia
diario per l'anno 1806. Ivi, per Giuseppe
Fer ah oli.
Almanacchi due ad uso de' Pedanti
( di Zaccaria Serimak).
Almanacco enciclopedico per Tanno
I 791 (del P. G. M. PujATi). Fenezda.
— per l'anno 1792 (dello Stesso). Ivi.
Almi prophetas progenies pia eie.
Inno per la festa di S. Giovanni Battista, che si
canta da' monaci cistcrciensi, ed è componi-
mento di S. Ambrogio, conforme dimostrò.
ALP
coli' autorità di S. Tommaso, il l*. Paolo Maria
i'aciaudi, chier." regol.* teat."
ALODNARIM (Fabrizio).
E Antonio Mirandola, can.° regol.* di S. Sal-
vatore, col cognome scritto a rovescio.
I." La Gerusalemme di Torquato
Tasso, tradotta in lingua popolare
di Bologna da Gio. Francesco Negri,
con annotazioni di ec, 1628.
Furono pubhcali soltanto i primi tredici canti,
a.*^' Graziano volubile, eomedia di
ec. Bologna j presso Clemente Fer-
ronij i632, in-m.^^
3." I Sacchi, eomedia {in prosa) di
ec. Ivij, per lo stesso j i633, m-ia.°
ALOPIXII (Jacobi) (P. Matthsei Volpi,
ord. prffid.);, in dissertationem tbeo-
logicam anonvmi de Sacramenti mi-
nisterio, ejusque forma, animadver-
siones criticai, f^enetiis _, apud Si-
moneiìì Occhi j 1762, f«-8.°
Aloysii LoUini, episcopi bellunensis,
lacrymae in funere Andrene Mauro-
ceni senaloris optimi, scriptoris re-
rum venetarum disertissimi etc. Pa-
tauiij typis Laurentii Pasquali ini-
pressoris canieralis ^ 16 19, in-^!'
Vi è un indirizzo al lettere scritto da L. P. (Lo-
renzo PloORlA ) , un' apostrofe al defunto Mo-
rosini di M. S. (Martino Sandelli, padovano) j
indi poesie, fra le quali un sonetto di F. L.
( Fortunio LiCETo) diretto al vescovo Lollino.
ALPAGO MILA OMO P. A. (P. ab. D.
Floriano Maria Arrigoni, camal-
dolese). La sacra di dieci monache
camaldolesi, fatta con solenne pom-
pa nel monastero di S. Maglorio
in Faenza l'anno 1722, dal rev."
D. Michelangelo Gasparini, abate
generale di tutto l'ordine camal-
dolese, poemetto di ec. Faenza^ per
Carlo Antonio Maranti_, in-^.*^*
ALPESEI LANDINO. Il Crivello nel
quale si vagliano alcune cose con-
tenute nella lettera in difesa di un
problema risoluto da D. Pietro Em-
manueli. 3Iaceiataj per Pietro Salvi j
1647, "^-4-°
Sotto laìe anagramma nascondesi Daniele Spi-
ala . Acad." Addormentalo, senovese.
ALP
Alj)ìial)cLuni Ibcricuin si ve Gcorgia-
nuni Clini oratione (loniiijicali ole.
Roinne, Ijpis Scic. Corigr. de pro-
pns;nnda fide. 1659, ///-B."
Publicalo dal V. Jacopo di Stefano, Icaliiio.
ALPIIyEF P. A. (Nicolai Galeotti, jc-
suitai senensis) epistola ad Fran-
ciscuin Benalium.
ALPHEI (Q. Lucii) diacrisis in secun-
dam editioneni pliilosophia? nova?
antiquse R. P. ThoniK Gaivffi cum no-
tis Jani Valerii Pansii. Augustoduni j,
1724, sumptihiis Piorurn j vi-/^." gr.
Questo componimento (che dicesi impresso in
Roììia verso il 1727'^ e un iiinsolìco poema in
difesa de' professori publici di Pisa, criticati
dal P. Ccva, gesuita. Da quasi lutti gli scrit-
tori di storia lettei'aria si attribuisce ai P. ì).
Guido Grandi, ab.*^ caraald.*, uno de" profes-
sori di quella Università, benché lo abbia egli
negalo per cosa sua. Alcuni credettero autore
delle note il doti. Pascasio Gianetti; ma esse
sono pure del Grandi. Leggcsi anche nella rac-
colta di Composizioni dii'crsc sopra akiim:
vontrovei-sie letterarie insorte nella Toscana
nel corr. sec. , toni. I , pag. XLI e scg.
ALPHEUS vc4 Alpliijiuis { BencditUi'^).
Gosnome assunto da Benedetto Lajipiudio , crc-
monesc, che scrisse versi lalmi al tempo di
Leone X, in cui si solevr.no grecizzare i Tionii.
Alphonsi Ciccarelli plijsici inajvar.aLis
de Cliturno Umbria? flumine (vlc-
bervimo, opusculum. Patavii_. i5(>4.
o o
in-h.
Fu ristampato nel tomo IX del Burmanno. flic
nella prefazione loda questo libretto. " Il Cic-
5> carelli, onde tentare come disposti fossero gli
j) uomini a ricevere le sue imposture in questa
n operetta, citò Gabinio Leto, autore da lui sup-
5? posto e poscia sovente da lui allegato e dai suoi
5> seguaci '5 (Tirabosclii, Scrilt. geneaL.pag. 40).
Fedi^ MANENTE (Cipriano), e —
MONALDESCHI (Monaldo).
Dello stesso Ciccarelli abbiamo pure alle
slampe l'opuscolo De Tuhcrihus , impresso
in Padoi'a nel 137-1.
ALPINO SAMMOSTO RIMA {anagram-
ma di Tommaso Spìnola Mari:-;ì). Il
Giudizio appassionato, cicaleccio di
ec. Faslemherg, presso gli credi del
Fornij 1634, in-xi.'^
Scritto dopo che il padre delT autore fu esilialo.
39
ALT
ALSARCO GANIPACE {anagramma di
Carlo Paganicesa, di Belluno). Antio-
chidc, tragedia. Fcneziaj scnzdnno
(<irca il ijiio), appresso Carlo Buo-
narrigo, in-H."
(.on lo slesso anagramma ])ul)licò pure in f^e-
nczia il Campanile , insieme ali" Almanacco
«kiranno 1759.
Altera ( De ) ir.aclunula parallatica
ad Hcliomelriun erigcndum . liber
nnns. Feuctiis , i^^m, m-4."
Con le sigle P. L. Z. (Presbyter Lodovious ZiiC-
co.m) neir avviso Lectori Benci'olo.
Aiticliiero par madame J. W, C. D. R.
(Justinc Wynne Comtcssc De Ro-
semberg). Padane j, 1787, in-^.^ gr.
Barlolommeo Bemncasa fu. V editore di ([uest'o-
pera; vi aggiunse alcune note, e la lece or-
nare di alcuni intagli in rame, dedicandola al
marc'" di Lausdown. Questa è la seconda edi-
zione: la prima, poco corretta, fu fatta stam-
pare da Giovanni Iliibcr in Ginevra sul mss.
mandatogli da Angelo Querini, proprietario di
quella magnilica villeggiatura.
ALTIDORA ESPERETUSA ( Eleonora
FoNSEGA PiMENTEl).
1 ." Ode elegiaca per un aborto nel
quale fu maestrevolmente assistita
da mj Pean. Napoli ^ 1789, m-8.'*
2.*^ Sonetti, in morte del suo unico
figlio. Ivi^ '779' ^'^-8.°
ALTISSIMO POETA FIORENTINO.
Pu tenuto universalmente che questo Altissimo
fosse Cristofano Fiorentino, il quale pel credito
acquistatosi venisse detto T Altissimo. Ma pri-
mieramente è da dubitare, se Altissimo sia dato
per eccellenza, ovvero se sia cognome di fami-
glia ; ed in secondo luogo una Stanza che
leggcsi fra le opere dell" Altissimo {Firenze,
senz'' anno , in-a." ) , ci fa sapere che il suo
nome era Angelo , e eh" egli era sacerdote di
professione. Fuvvi bensì un Cristofano Sordi,
cieco, da Forlì, improvvisatore. Ora ciò che fu
proprio di fpiest" ultimo, si è scritto per isba-
glio del Poeta Altissimo; ed ali"A!tissimo si è
attribuito il nome di Crislofimo, propria di que-
sto cieco: ed in tal modo si confuse Funo col-
Paltro, o, per meglio dire, di due persone se
ne fece una sola. Veggasi a questo proposito
il Quadrio, tom. II, pag. 21G.
Altitudine(De) atmospli^ra? ssstimanda
critica disquisitio (Jacobi Belgrado).
40
ALU
Sta dopo De aé'ris vivibus et liquoviim (equi-
librio, pro/jositiones a C. Pelro Nisello etc.
publiciv censura; subjectce ac vindicatcv.
Parmoe, apud Jo. Rosati, 1743, ^«-4."
Alto ex Olympi vertice etc. Vidcj Cce-
lestis urbs Jerusaletn eie.
Altobello (L') di Francesco Tromba.
F^eneziaj Iinberiij i6i i, ì/ì-8.° F^edij
TRABISONDA.
ALTOMARE (Donatus Antonius). De
mannse tlifferentiis ac vicibus tleque
ea dignoscendi via ac ratione. J^e-
netiisj i562, in-^.^; ed in séguito
varie volte colle opere dell'autore.
Dopo che r Altomare era già morto da venl^ anni,
sorse Annibale Briganti ^ nella sua Storia de'
Seìiiplici, ad accusarlo ili plagio, come che
avesse approflttato di un trattato di simile ar-
gomento, da lui comunicatogli a line di sen-
tire il suo parere. Ma da. tale imputazione è di-
feso r Altomare dairAfflitto {31 em. degli Se riti.
Nap., toni. \, pag. 233).
Altra lettera (del proposto Lod. Anto-
nio Muratori) diretta ad un Prelato
romano, in risposta ad una scrit-
tura publicata nell'ottobre del 1708,
e intitolata: // dominio temporale
della sede apostolica ec. Modena,
1708, in fogl. pie.
Non rammentata nel catalogo delle opere del
Muratori steso dal nipote.
Vedi^ Osservazioni sopra una lettera
intitolata: // r^omi/HO temporale ec.
— Raccolta di tutto ciò ec. N. III.
jàltri ohimè del mio sol si fa sereno . . .
Cominciamento di sonetto, che leggesi fra le rime
rigettate del Casa. Il Seghezzi però crede che ne
possa essere stato autore Annibal Caro, e ciò
per lo stile eh" è assai confacente a quello di lui.
Altro parere intorno la natura e l'uso
della cioccolata (del dott. Giuntini,
medico fiorentino) circa il 1728,
E una difesa di cjuesta gradita bevanda contra
il parere //ito/vio l'uso della cioccolata, scritto
in una lettera dal conte dott. Gio. Battista Fe-
lice, stariìp. in Firenze, pel Manni, V anno
1728, e di nuovo ristampalo in Liicca Vanno
medesimo.
ALUNNO (Francesco).
AMA
Alunno non fu il cognome, ma il soprannome.
Era della famiglia Bailo, ferrai'ese, e non della
Negri come qualcuno erroneamente suppose.
Abbiamo di lui - La Fabbrica del mondo -
Osscìvazioni sul Petrarca - // Boccaccio
illustrato - Ricchezze della lingua volgare
- Opere più volte impresse.
ALUSTA (De) (Basilio). Esame dell'ar-
ticolo di Palermo... publicato nel-
\ Enciclopedia ec. Palermo, 1785,
m-8."
Il celato autore è il P. D. Salvatore De' Blasi,
monaco cassinense.
ALVARUS (Emmanuel). Grammaticae
linguse latina institutiones.
Ci assicura V Horanyi {Script. Piarum Schol.,
tom. \,pag. 708) essei'e, fra" suoi correligiosi,
tradizione che quest'opera, portante il nome
di Emmanuele Alvaro, gesuita, sia lavoro di
Gasparo Dragouetti , scolopio , siciliano. Lo
confutò vittoriosamente il gesuita Lagomarsini.
ALVI (Antonio) (Giuseppe Lombardi,
siciliano, della congr.^ dell'oratorio).
Granelli di senape, ovvero motivi
efficaci ad amar Gesù crocifisso, la
di cui miracolosa immagine si ve-
nera neir insigne cliiesa collegiata
della città di Monreale, seminati
nel cuore de' fedeli. Palermo , coi
tipi di Felice Marini, '711, m-ia.'^
ALYITO (D') (Mario). È Mario Equicola.
Alzira, tragedia di m.^ di Voltaire, tra-
dotta dal francese. Bologna, 1738,
m-8.'^, ed in- 12.°
Nella Drammaturgia dicesi traduzione d" incerto
che potrebbe però essere quella medesima ram-
mentata dal Bartoli {Notizie de' Comici , tom.
II, pag, 271), ed impressa nello slesso anno
in Venezia, pel Valvasense , che viene da
lui attribuita ad Antonio Vitalba, comico ve-
ronese.
Alzira, tragedia di m.'' di Voltaire, tra-
dotta in prosa (dal marc.^ Alfonso
Vincenzo Foktanelli). Bologna, per
Lelio della J^olpe, 1737, in-^.^
Alzira, tragedia di m.'^ di Voltaire, tra-
dotta. Kedi, Tragedie del signor
di Voltaire.
AMADASPI (D. Prudenzio) (P. Pio
Costa, benedettino). Vita e mira-
AMA
coli di S. Cristoforo martire, apo-
stolo della Licea, cavata da molti
scrittori greci, latini, caldei ed a-
rabi. VeìieziajPezzana, lòBo, m-8."
AMAGRIMA ( Gio. Francesco ). Sotto
tale anagramma puhlicò il P. Fran-
cesco Maria Maggi, chierico regolare
teatino :
i.** Corona stellarum XII sive XII
prperogativoe fere insigniorcs ac sin-
gulares quse praisertim S. Cajetani
caput ejusque nobilissimutn ordi-
nem mirifice decorant et illnstrant
etc. j\eapolij apiid Piovellum de
Bonis _, i6-^^, in-^.'^
2.° Gloriosa vittoria dell' armata
della serenissima republica di Ve-
nezia e altre mei'aviglie avvenute
nella festa di S. Gaetano quest' anno
ì G'ò 5. Palermo j per Pietro Coppola^
/' anno istesso j in-'ò,
3.° De memorabilibus aliquot gestis
D. Aloysii de S. Severino Bisiniani
Principis ctc, qui Religiosum ho-
minem in ScGCulo egit, habitumque
in morte induit theatinum, commen-
tariolus. Neapolij, ex regia typogr.
Egida Longìj, 1679, z>?-8."
4." La miracolosa Madonna della
providenza coll'acqua che scaturisce
sotto il suo altare, e la devozione
degli scolari di Gesù e di Maria
nell'oratorio della Sciabica dentro
il cimilerio della chiesa di S. Giu-
seppe de' padri cherici regolari. Pa-
lermo _, per Didaco Buaj, 1668, in-S^;
e di nuovo, Ivi^per Pietro Coppola j
i685, m-S.*'
^.^ Relazione dell'immagine della
SS. Vergine della Concezione col
Bambino Gesù tra le braccia secondo
r insegnamento della M. D. Orsola
Benincasa, che portano oggi sopra
l'abito le madri dell'Immacolata
Concezione di N,' S. del Rosario
della terra di Palma. Palermo j per
Pietro Isola 1666, in fogl.
44
AMA
6." Relazione delle feste celebrate
quest'anno 1661 in onore del B.
Gaetano Tiene, glorioso fondatore
de' padri chierici regolari nella città
di Napoli. Napoli, per Giuseppe Pa-
staro e Girolamo Fagioli j 1 66 1 , in-^.
7." Relazione d'un maraviglioso mo-
nastero di teatine romite che si fa-
brica in Napoli dall' cccell.° signor
D. Pietro d'Aragona, duca di Feria,
viceré di quel regno ec, scritta da un
personaggio divoto, e data in luce
da ec. Palermo j per l^ Isola, 1666.
8.*^ Specialis ac propria S. Cajetani
et PP. clericorum regularium laus,
sive etc. Neapolij De Bonis, 1674»
in-i.""
9.° Voto e giuramento de' PP. chie-
rici regolari della città di Palermo,
e divozione de' fedeli a onore del
SS. Sacramento e della gi'an Madre
di Gesù M. V. concetta senza pec-
cato originale. Palermo, per Pietro
Dell'Isola j 1667, m-8.°
AMAI (Francesco) l'Elevato, Acad."
Riacceso. L' esempio contro la scan-
dalosa esemplarità farisaica, dove
si vedono dodici articoli degni di
fede in dodici anagrammi puri so-
pra l'arrogante titolo di Messina
città nobile et esemplare. Macerata,
appresso Pietro Salvi j, 1649, in-^.^
Il nome è vero, e il cognome è anagramma del
vcognome dello scrittore, poiché si chiamò D.
Francesco Maia., palermitano, che spogliatosi
deìr abito basiliano, al cui ordine apparteneva,
vesti quello di prete.
Amalasunta, di m.rQuinault, tradotta
da incerto (P. D. Filippo Merelli,
somasco). Bologna, Lelio della T^olpe,
senz' anno, in- 1 2.°
AMALFIDENO FLATARD. Poesie amo-
rose. Napoli, per Giovaimi Simone,
X753.
Queste poesie composte in gioventù da Bernardo
Valeua, da Chieli (che fattosi cappuccino chia-
mossi fra Bernardo Maria da Giugliano,;, ed
anche di Lanciano ) , si diedero fuori a spese
tii Giuseppe Jurelio Gennaro. Nel I7d9 uscì
42
AMA
poi : Raccolta delle poesie di fra Bernardo
Maria da Lanciano , cappuccino. in-S." ; e
nel 1853 i l'F.CapiniCfini di quella ritlà stavano
publicaiido le poesie del V'alerà pivi ampliate.
AMALTEO CIPARISSIO. Adunanza dei
Pastori Arcadi della colonia ferra-
rese per la laurea dell'acclamato
Pastore Poliarco Taigelide, l'cccell."
sig. D. Annibale Albani. Ferrara^
Poaiatellij, in-^.^
Quello cTie dedica ed ha gran parto in quest'o-
pera ^ è il pastore Amaiteo Ciparissio, cioè il
sig. mare." Luigi Bentivoglio.
AMALTEO (Gio. Battista). Vedi^ No-
tizia de' Novellieri posseduti dal
conte Anton Maria Borromeo ec.
Amante (L') di Gesù Cristo, tradu-
zione dal francese. Bergamo^ Lo-
catelli j 1790, m-24.*^
Fu incominciata da donna Angiola Baglioe,
moglie del nipote del can.'' Mozzi, bergamasco,
che la terminò studiandosi d' imitare lo stile
della defunta, rapila ai vivi da morte immatura.
Amanti (Gli) in contesa, dramma
giocoso per musica (di Vincenzo
'Bosi). Ferrara^ Rinaldi ^ \'j6i,in-^.^
Amanti (Gli) ladri nottui-ni, cocchiata
in versi. Firenze j all'insegna della
Stella j 1667, in-^P
Scrisse il P. Negri {St. chicli Scritt. Fior), che
è di Carlo Dati, tuttoché senza nome, come
di lui sono pure molti Cartelli in prosa e versi
per (Uverse feste che si fecero in Firenze al
suo tempo. Don Gaetano Volpi (Z/ZZTC/vrt./w^.
288) gli fa meritamente quest'elogio « 11 Dati
«fu uomo mirabile, avendo egli resistilo quasi
»» solo alla corrottissima eloquenza del suo se-
" colo. 3J
AMARANTI IPPONESE (Giustiniano)
(Giuseppe Antonio Santini, carme-
litano). Le iinime del purgatorio
domandano soccorso dal pulpito e
dall'altare; colla giunta di una No-
vena di discorsi in apparecchio alla
festa del S. Natale ec. Venezia, Gi-
rardi, 1744? in-^.^
AMARANTO FILOMENIO (Paolo Ba-
RALDi, modonese), autore del terzo
canto del poemetto intitolato: Gli
augwj per le nozze Cortesi. Modena,
1783.
AMA
AMARANTO SCIADITICO O SCIDIA-
TICO. Nome arcadico di Girolamo
Gigli, sotto il quale publicò :
I ." Amoic fra gt' impossibili, dram-
ma per musica. Roma, e Siena,
i6g3; Padova, Corona, 1707 e
1708, sempre m-i2.°
Nella sopraccennata ultima edizione seguì qual-
che mutazione dall" originale delF autore.
2." Balzana poetica detta in Arca-
dia, al chiudersi del bosco Par-
rasio quest'anno IMDGGXII. Siena,
Quinza, 1712, m-4.*^
Con dedica in versi a Poliarco, cioè al card.*
Albani, del quale leggesi il nome a pie di pa-
gina: come pure si trova quello di Cleme.me
XI (Alnano) a pagina 21.
3.*^ Custodia vacante.
E una capricciosa lettera del suddetto GiGLi, a
guisa di diploma, contra Tarcipr.*^ Gio. Mario
Crescimbeni, spedito da Poli/none Sicurio ,
Ccsennio Isuntco. Cleogene Nasio ec. Pa-
stori del Supremo Collegio ec. In fine si legge:
Dato dal scrbntojo supremo pastorale del
Bosco Parrasio. Nel luogo del sigillo si vede
a caratteri niajuscoli: CLJLS pecus, firmato A-
maranto Sciaditico Epimileta ( cioè cin-a-
lore) Reggente del Bosco Parrasio pel Cu-
stode Filargiromaniaco . ed Elasgo Cran-
nonio Sottocustode. Tutto è compreso in 7 pp.
4." La Giuditta, dramma sacro.
Siena , nella stamperia del Puhlico,
1693, in-i'ì.'^'
5.^* Il martirio di S. Adriano, dram-
ma sacro ec.
Alcune altre delle prime ethzioni de' drammi del
Gigli trovansi ora sotto il sopra citato nome
arcadico, ora con altro registrale nel Catalogo
della Casanatense . e nella Drammaturgia,
che si possono consultare.
6." lì pazzo di Cristo, ovvero il
Brandano da Siena, vaticinante
nell'esaltazione al Gran Magistero
gerosolimitano dell'emin.^e rever.*^
fra Marc'Antonio Zondadari, poe-
sia fanatica. Siena, senz' anno, per
Francesco Quinza, in-^.°
La seconda edizione di Siena , pel Quinza
(ma Roma), 1720, non porta il nome acade-
mico; una terza ne esiste Cn Lucca, del 1737,
in-s.'^, col titolo di Brandoneide.
AMARILLI ETRUSCA ( Teresa Bandet-
TINI LaNDUCCi).
AMA
1." La gralitiulinc alla pati-ia, oJe.
Senza data [Lucca, '795), in-S."
2." Polidoro, tragctlia. Lucca j presso
Francesco Bonsi^norij, '794? "^-H"
Varie altre ooinposizioni di questa cele])rc im-
provvisalrine furono puljlicate soltanto col
mentovalo nome arcadico.
AMAllLSCA PALLENIA P. A.
Culerina SoFFlKTTl, naia Bettolim , di Chiari,
che Ila alcune poesie nelle raccolte dello scorso
secolo.
AfllATORI (Mariano Degli) ( P. Ful-
genzio CuNiLiATi , domenicano ga-
votto).
i.° Ritratto di Maria Viatrice e
Beata, formato co' vivi colori delle
sue gesta venerande, e col pennello
de'.anti Padi e di altri gravi scrit-
tori. J^eneziaj Recurii j 1789, m- 12."
2." Biblioteca Eucaristica ec. Ve-
nezia j, B e LLiiielli, 1744? toni. 2, ìn-^J^
La medesima fu rislampata col nome deirautore
dallo stesso Bettinelli, nel I7r.2, col tilolo di
Predicatore Eucaristico ec.
Amatori (Agli) della vera pietà e sana
dottrina sopra gli undici tomi delle
lettere del Duguct, stampate in ita-
liano dal PczzaiHij 1793.
Ne è autore il P. Pl'Jati, henedetlino.
Amatori (Agli) delle antichità cri-
stiane. AlilaiiOj circa il 1760.
Opuscoletto del barnahila Angelo Maria Corte-
NOVIS contra il P. Allegranza, che aveva cre-
duto un antico anello col monogramma di
Cristo, essere un moiiumcnlo ambrosiano del
secolo IV 0 V. Pretese il primo dimostrare che
fosse una moderna imposlura; il secondo pro-
dusse la sua difesa in un foglio volante.
AMATUS LUSITAINUS.
i."^ Curationutu medicinalium cen-
turiee VII. Pramiittitur commentalio
de introita medici ad gcgrotantem.
Florentice^ i555, in-'ò.'^
2.° Ejusdem cuarrationcs in Dio-
scoridem cum annotationibus R.
Costantini et simplicium pictiiris.
Argentorati, i554, m-4."; et Lug-
dunìj i556, in-Sy
Sotto questo nome copresi Giovanni Kodrigl'Ez,
di Caslelbianco in Portogallo, medico ebreo.
43
AMB
che, abjurato il giudaismo e fallosi cristiano,
mori ])oi nel ghetlo di Salonicchi, dove pro-
fessò di nuovo la prima religione. Fu da più
d'uno reputato plagiario, e tra gli altri dal
Mattioli, che publicò una propria apologia nel
ii>!;a, accusando il medico portoghese di aver-
gli rubali gfinUri commenti sopra Dioscoride.
Ambasciata del Gallo, discorso aca-
detuico (di Gregorio Leti).
Fra le opere del suddetto autore che si rammen-
tano come cosa sua wW Awcrti/nento ante-
posto alla vita di Cromwell da lui scritla, avvi
anche la presente operetta. Di questo ^éwcr-
tiniento avremo spesso occasione di parlare,
quando sarà uopo riferire altri anonimi scritti
del Leti.
Ambasciata di Romolo a' Romani nella
quale vi sono annessi i trattati,
satire, pasquinate ec. , durante la
sede vacante dopo la morte di Cle-
uiente IX sino a! giorno della crea-
zione di Clemente X. Brusselles,
167 r, in-\i.°
Venne attribuita a Giuseppe Francesco Borri,
milanese, celebre impostore, da Langlel Du
Fresnoyj ma non avvi dubio, che sia opera
di Gregorio Leti , assicurandolo egli stesso
ì\yt\V Avviso od Avvertimento che sia avanti
alla prefala vila di Cromwell. Fu rislampata
detta Ambasciata colla data di Colonia l'anno
seguente; e di nuovo, colla Fita e processo
del mentovalo Borri.
AMBROGI (Bernardino). Chiave delia
toscana pronunzia intorno al chiu-
dere ed aprire delle vocali E ed O,
dialogo tra Lonapante e Notifireno,
interlocutori, di ec. Firenze^ all'in-
segna della Stella, 1674, m-12."
Bernardino fu il nome di battesimo del P. Giu-
seppe Maria Ambrogi , teatino , con cui volle
egh qui occultarsi. Questa, che è una ristam-
pa, seguì per opera di Ostiho Conlalgeni, cioè
Agostino Coltellini. In questa seconda edi-
zione, riveduta ed emendata , furono aggiunte
le Osservazioni di Gio. Battista Strozzi in-
torno allo scrivere e parlare. Al dire del Ci-
ucili i due nomi degf interlocutori, Lonapante
e Notifireno, voghono denotare Pantalone e
l''iorentino.
/^ec/i^ Lucidoro, ovvero Modo del
pronunciare ec.
AMBROGIO CATERINJ DA SIENA,
domenicano , è Ambrogio Gate-
44
AMB
rino Politi. Nel secolo Lancellotto
Politi , senese.
Ambrosii Traversarii , camaldulensis
aliorumque ad ipsum epistolae: ac-
cedit ejusdem Ambrosii vita, etc.
Part. II. Florentice, 17^9, infoi.
Le note furono composte da varj, cioè da Fi-
lippo Elmi, da Giovanni Lami^ da Antonio Van-
wucci, da Antonio Francesco GoRi, da Ales-
sandro ?.Iacchiavelli, e più di tutti dalUabate
Canneti, del quale portano però il nome.
AMBROSIUS CAMALDULENSIS. Il sud-
detto Ambrogio Traversa ri, camald.^
AMBROSIUS CORANUSjvW Coriolanus.
Ambrogio, delia famiglia MASSARI, detto Corano
da Cora, città antica del Lazio, sua patria,
nome da lui e da altri non bene in quello di
Coriolano cangiato. Fu delford." di S. Agostino.
AMBROSIUS (S.). Tractatus iti quo
loca,doctrinani ao raores Brachma-
norum describi tur.
Fu errore T attribuire al mentovalo Santo questo
trattato. Infatti i Benedettini di S. Mauro, nel-
r edizione delle opere di lui fatta in Parigi non
vollero nemmeno riporlo nelF appendice delle
opere falsamente attribuite allo stesso. Ne è au-
tore Ambrogio Traversar!, camaldolese. Al-
tre cose sono slate ascritte a S. Anibi'ogio che
non sono sue. Quelforazione, che si legge nel
messale romano, ripartita per tutti i giorni della
settimana , la quale principia : Summe Sacer-
dos et vere Ponti/ex, si attibuisce a S. Am-
brogio. Teofilo Raynaudo pretese restituirla a
S. Anselmo, osservando che in un mss. Cartu-
siano, esistente in Parigi, si ritrovava il nome
dell^ autore, segnato colla prima lettera A.,
motivo per cui furono attribuite lorse a S. Ago-
stino puranco alcune meditazioni ed orazioni,
che, come dii'emo al suo articolo, non sono
sue, ma bensì di Gl0VA>'NELLlM0 di Ravenna,
ossia di Giovanni , abate di Fécamp. Suppone
il mentovato P. Raynaudo che molte sieno le
orazioni preparatorie attribuite a S. Ambrogio
nel messale romano, ed in ciò prende errore,
perchè è una sola, sebbene assai prolissa, e
per essere tale fu divisa in sette pai'ti per ogni
giorno della settimana. Vera cosa è che a que-
sta ne seguono altre due da dirsi dopo la messa
e dopo la comunione di questa; si dice che
runa è di S. Tommaso d'Aquino, e Tallra di
S. Bonaventura. Il P. Ginanni {Dissertazione
sulla letteratura j'aveiinate) osserva poi col-
l'appoggio del P.^Iabillone, che la surriferita
orazione di cui trattasi, cioè: Summe Sacer-
dos et vere Pontifex, non è di S. Ambrogio,
AME
ma del suddetto abate di Fécamp, in alcune
parti alterata. Aggiungeremo ora che a S. Am-
brogio sono state attribuite alcune Omelie, che
si ritrovano stampate nelle opere sue, le quali
sono di S. Massimo, vescovo di Torino, e quali
queste sieno ci furono additate da Guglielmo
Cave {Scrijit. Eccles. , voi. I, pag. 404). Di
altre Omelie di S. Massimo, le quali vanno
solto il nome di S. Ambrogio , parla diffu-
samente il Mabillone , siccome pure Lodovico
Antonio Muratori negli Aneddoti che trasse da'
codici della Bibl. Ambrosiana. L'operetta in-
titolata - Libcllus ad lapsam virginem - fu
attribuita a S. Ambrogio nelle opere sue, ed
anche a S. Girolamo malamente. Infatti che
non sia di S. Ambrogio T osservarono i nuovi
editori delle opere del Santo ; che non sia di
S. Girolamo se ne viene in cognizione dal di-
mostrarsi il vero autore esser vescovo. Il Cave,
appoggiato air autorità di Gennadio , l'attri-
buisce a NlCEA, patriarca dWquileja, nel qual
sentimento conviene altresì il Liruti. Al dire
dello stesso debbonsi pure attribuire al sopran-
nominato NiCEA r invettiva contro il corruttore
di questa Vergine e Torazione consolatoria spet-
tante alla medesima; le quali cose nelle opere
di S. Girolamo si hanno collocate immediata-
mente dopo la riprensione. {Dai mss. Merati.)
Ame (L'j fidèle (de M.*^ la comtesse Sa-
Luzzo Gastelleì^go). Turirij Pomba^
1 833 , in-iQ.^
Amedeus Pacificus, seu de Eugenii IV
et Amedei Sabaudice ducis in sua
obedientia Felicis pap^e V nuncu-
pati controversia , commentarius
jussu serenissimi ducis ab ejus lii-
storiographo (Petro Movono Cam-
BERiENSi, soc. Jesu) digestus, Tau-
rììiij apud hceredes Dontiuici Tarini,
1624, m-4-"; et Parisiisj apud Sec.
Crainoisj, 1626, in-S.°
AMENUS ET COMPOSITUS. lutrona-
torum Academise fasti senenses al-
tera editio auctior et ad autographi
fidcm emendata. Senis j apud Bo-
netlum, tjpis publici, 1G69, i'/z-l 2.*^
Con questi nomi academici si celano i due ge-
suiti P. Gio. Battista Ferrari, ed il P. Seba-
stiano Conti, i quali diedero alla luce la pre-
sente opera rifusa, già fatta slampare anonima
antecedentemente dal solo P. Conti.
Fidcj Fasti Senenses, etc.
America {L'), academia di belle let-
tere, con esercizi d'arti, umiliate a
45
AMI
S. A. sereniss.'^ Ercole III, «luca dì
Modena ec, dai convittori del du-
cale collegio di Con-cggio, dirotto
dai chierici regolari delle scuole pie.
Ne è autore il P, Pompilio Pozzetti, scolopio.
AMERISPATE GIUPACI {anagramma di
Giuseppe Maria Cati). Lcudaclo e
Tosi (anagramma di Lucadelo e Ti-
so), egloga. Venezia j per BURRANO
ARGOLICO [anagramma di Carlo
BuoNARRiGo). 1^33, in-^f {Vedij
Drammaturgia j col. 482).
AMETAINO (Scipione) (Bruto Capece).
Della famiglia Capece. Napoli^ Vi-
tali j i68y, z>z-4.''
AMFIAREO (fra Sebastiano) (P. Se-
bastiano Albertacci, mou.° cassin.^,
ferrarese). Il perfetto modo d'im-
parare a scrivere. Venezia^ Vecchij
1620, in-i\.^ pie.
Amfiareo «ignifica in greco. Ambiguo,
x\mica responsi© ad anonymi pseudo
Panorniitani epistolam. Nelle Nov.
Lett. Fior., ottobre 1771-
L'autore è Domenico Cerulli, che risponde a
Giacomo Marlorelli. il quale aveva censurala
un'' operetta del Cerulli , che avea per titolo ;
In Metrohil titulum Pandettarice iìisulce
Jur. Die. Prcefecti. Neapoli , 1771, in-9.°
AMICHEVOLI (Costanzo) (P. Francesco
EsciJNARDi, gesuita).
I." Architettura civile ridotta a me-
todo facile e breve ec. Terni, i6n5 ,
in fogl.
2.^ Architettura militare ridotta a
metodo facile e breve, col modo di-
stinto di formar ciascuna parte.
Romaj per Angelo Bernabò , 1684,
m-4.''
Amichevoli riflessioni sopra l'opuscolo
intitolato : Expositio declarationis
Cleri Gallicani j an. 1682 (del P.
Ahfossi, domenicano). Senza luogo
e nome di stamp.j 1814, in-S.'^'
Amici ad Amicum epistola de belli
causis inter Augustissimam Homa-
norum Imperatricera Hungariie et
Bohemice Reginam et Borussorura
AMI
Kegom rcfercns supplemeiita in facto
et in jure ad libellum Mènioire rai-
sonné j ejusque asscrloris Dantisco
scribentis ej)istolam, Sinc notisj tj^p.
(sed Mediolanij 1754)5 in-^.^, di
pag. So.
Ne è autore il conte Beltrame Cristiam, mini-
stro austriaco in Milano.
Vedi, Lettera di amico ad amico ec.
Amici (Agli ) della libertà italiana (del
cittadino Leopoldo Cicognara, allora
Ministro della republica Cisalpin;i
in Torino). Torino, i798,?/z-8,"
Volevasi con questo opuscoletto inculcare ai Pie-
montesi i vantaggi, che il loro paese facesse
parie della republica Cisalpina. Contro esso
in favore della Francia scrisse del pari anoni-
mamente, per ordine de' governanti francesi,
il cav." Gaspare Gregori, piemontese : Risposta
as;li amici della libertà italiana. Torino ,
presso il Morano, 1798, in-12..^
Amico (L') A. G. al tumulo di Pietro
Tonini (prosa di Agostino Giaco-
Muzzi). Udine, Matiuzzi, i 83 i. in-'i'i.^
Annco {Per un) cacciatore che mandò
in dono una beccaccia all'autore,
sonetto.
Principio di alcune rime piacevoli di Angelo
Mazza , stampate in Parma, per il Paganino,
Vanno I810, che terminano a pag. 64 numerate
m-ie." Si consulti: Pezzana, Continuaz. delle
Memorie degli Scritt. Parmig. raccolte dal
P. Affò, toni. VII, pag. 485.
Amico carissimo: Voi mi chiedeste il
mio parere, e quello io ne sentissi
nella causa e querela fra queste due
dame ec.
Cosi principia una scrittura cavalleresca, senza
titolo, impressa in Zucca, dal F'enturini . di
facce 12, e venula alla luce circa il 1724, di
cui diccsi autore Francesco Maria Strozzi, av-
vocato fiorentino. Essa termina :
. . . E qui pregandola a scusarmi se
mi sono allungalo più del dovere e
\'i averò arrecato tedio ed inconimodo ,
con tutto V off etto ed il mio solito
ossequio mi sosciwo. Vostro amico
e servitore JY. JY.
Amico (Ad un) contro il dominante
famoso linguaggio della bestemmia
(Pel P. Amadeo Canciani). 1800.
46
AMI
Amico (L') de' fanciulli di Berquin. yi-
ceììza, Tom. /, //, 111 stamp. Turraj
iyc)5-iyg6, Tom. If^ stamp. Jìossij,
lygc), in tutto voi. 4^ in-ì^.^
La traduzione è della Cami>er sino a carte 184,
il rimanente del N. U. G. B. (Bra>zo Loschi
Za>'CH1>). Nel corrente secolo XIX fu tradotto
di nuovo dal conte Bartolommeo Bem^casa a
spese di Fortunato Stella, sopra im' altra edi-
zione aumentata francese.
J^edi j Libro di famiglia.
Amico (L') della libertà italiana. Mi-
lano ^ Mainardi, i8oo, in-^.°
Giornale piJjlicato dal S giugno al 29 agosto,
che contiene soltanto 23 numeri. Il principale
estensore fu Pietro Custodi , poi cavaliere della
Corona Ferrea^ barone ec.
Amico e signore stimatissimo
Cosmopoli j diecinove marzo 1^64 -
Il j'icevere dela stimatissima vostra
del 1 2 marzo i ^64 ec. - Vedi^ Bi-
lancio del commercio dello Stato di
Milano ec.
Amico (Ad un) pcrcliè e come si debba
pregare (del P, Amadco Caj^ciani),
•799-
AMICUS (Antoninus ). Dissertationes
epistolares ad Amicum directoe qui-
bus stemma et patria D. Francisci
Alessi de Paula vindicantur. Mes-
sancCj apud J^incentiwn De Amico ^
1693, m-i2."
Antonino fu il nome che aveva al secolo il P.
Lorenzo Amico, min.'' osserv.% a cui piacque
di stampare sotto il detto nome queste disser-
tazioni.
AMINTA LAGARmO (prete Gio. Bat-
tista Betta da Rovereto).
I.*' Alfabeto delle sante virtù e pre-
rogative di M. V., dedicato alla di-
vozione delle giovani del santo ri-
tiro salesiano. Bovereto _, Bcrno j
178^, in-11.'^
2.° Una giornata pastorale per l'e-
lezione di S. A. R. Leopoldo Er-
nesto, conte di Firmiano, in coa-
diutore del vescovado e principato
di Trento. Trento, ly^S.
3.^ Note al saggio del sig. Jacopo
Tartarotti. Boveredo^ i733.
AMM
AMINTA ORCIANO P. A. (conte Gre-
gorio M. Gasali, bolognese). Poesie.
Bassano j 17B7.
AMISTRATO (Tonnino d') (Tommaso
Aversa, d'Amistrato, nella Sicilia).
La corte nelle selve, trattenimenti
pel carnevale. .^o/«aj iGS^, m-i2.°
AM3IANATI (Jacopo), detto il Cardinal
di Pavia, Jacopo Piccolomini.
AMMIRANTE Acad.° Intento (Aurelio
Corbellini).
I ." Corona di dodici sonetti in lode
della sacra e cattolica reinadi Spa-
gna, con una canzone bellissima in
ultimo del sig. Gherardo Borgogni ,
'%9-
2.*^ Nella morte della molto illustre
signora Costanza Beccaria Mandello,
contessa di Caorso, egloga pasto-
rale. Pavia j appresso Andrea P^ianij
iSgy, m-4-°
AMMIRATO (Scipione) il Giovine. Le
istorie fiorentine di Scipione Am-
mirato, con le giunte di Scipione
Ammirato il Giovine. Firenze, per
Andrea Massi, ad istanza di Gio.
Battista Landini e suoi eredi, 1647,
Parte I divisa in due volumi con
ritr.j Parte II, Ivi, 1641; in tutto
voi. 3 , in Jbgl.
Questa seconda edizione della prima parte è piìi
copiosa dell'antecedente del icoo a motivo delle
sopraccennate giunte di Scipione Ammirato il
Giovine, il cui vero nome era Cristoforo Del
Bianco, domestico, poi erede adottivo dell'/Vm-
mirato: il quale Cristoforo assunse quello del
suo benefattore per condizione da lui impo-
stagli. Della seconda parte avvi una rara edi-
zione deri639, con la data i\i Frankfurt, in
fogl.y ed avvi pure una contraffazione della
medesima seconda parie eseguita in Firenze,
nel sec. XVIII. Il Bianco, sotto l'adottato nome,
fece del pari le aggiunte alle altre opere in-
torno ai vescovi di Fiesole, di Volterra e di
Arezzo. Firenze , Massi e Sardi, iG57,in-4.°
AMMONE ACONZIANO P. A. ( Giam-
battista Tamagni , dottore modo-
nese). Rodoguna, tragedia di Pieti-o
Corneille, trasportata in italiano.
Parma, Bassetti, 1696.
AMO
Va inanzi ad essa un prolofjo del suddetto Am-
inone Aconziano 1*. A., del quale polixMic es-
sere, come sospetta il Tirabosclii {Bibl. Mod.),
anche la traduzione.
AMUIONIO MONACO. Mavliiio de' santi
Padri del monte Sinai e dell' e-
remo di Raitu , composto da ec. ,
volgarizzamento fatto nel buon se-
colo della nosira lingua, non mai
stampato. Milano^ Stella ^ 1826,
Finzione del ronte Giacomo Leopardi. Qualche
buon conoscitore di nostra lingua s'accorse
della beffa che voleva fare ai meno intelli-
genti quel letterato.
AMMONIUS.
Nome che dal greco prese Andrea Della Rena ,
lucchese, di cui rimangono a stampa sola-
mente dieci od undici lettere latine fra quelle
d'' Erasmo, ed un'egloga del pari latina nella
raccolta - Bucolicoriim auctores. Basilcce ,
1346, in-z.°
Amor (L') del Crocillsso, o Esercizio
per ogni venerdì dell'anno da farsi
a Gesù Croeiiìsso (del P. Vincenzo
Uguccioni, teatino, fiorentino). Fi-
renze^ per l' Onofii, i656.
Vezzosi, Scritt. Teatini, toni. W, pag. 473.
Amor (L') della patria figurato nella
partenza di Ulisse dall'isola di Ca~
lipso, cantata (di Gaspare Gozzi).
Venezia, Palese^ in-^P
Amor (L') di Gesù, nel SS. Sacra-
mento dell'altare, di Enrico Maria
Boudon, dottore di teologia ec, tra-
dotto dal francese da un servo di
Dio A. P., il quale lia aggiunto la
seconda parte del Risvegliarino spi-
rituale ec. Venezia 3 per l' Hertz j
j6y9, in-\iP
Il traduttore della prima parte fu P autore della
seconda parte, ed è il P. D. Agostino Cremoli,
chierico regolare teatino, nativo di Codogno,
sul Lodigiano.
Amor fisico , saggio academico del
D ( Gregorio Marcucci , dot-
tore lucchese). Lucca j 1779, in-'6.^
Amor generoso , comedia di N. N.
(dott.^" Felice Altima.m, di Novellara).
Reggio j Torreggiani e Comp.j i838.
47
AMO
Amor giardiniere (di Melchiorre Ce-
sarotti ). Padova, Penada , 1802,
Ìn-S.''
Amor innamorato, dramtna recitato
nel teatro di S. Mosà in Venezia
l'anno 1642. /«-12."
L'Allacci {Drammaturgia, col. gì) rallribui a
Carlo Corvetti ; ma il Giustiniani {Scritt. Ligur.,
pag. sa?) volle che ibsse di Agostino Fe-
SCOM, canonico regolare, che nel secolo chia-
mavasi Giambattista. AncJie lo scrittore delle
Glorie della poesia e della musica {pag.
41 e so), ed il Quadrio riconobbero per au-
tore di questo dramma il FtscOiM, soggiun-
gendo però ambedue che v'ebbe parte non
poca nel comporlo Pietro i>hCHELi, nobile ve-
neziano.
Amor medico , ode (di Francesco A-
MALTEO ). Treviso _, per il Trento ,
1794, m-8.*'
Amor messaggiero, epitalamio di B.
M. (Bernardo Monodo) nelle nozze
de' molto illustri signori, il signor
Benedetto Lomellini e la signora
Maria Anna Merello, Piacenza, ap-
presso gli eredi di Gio. Battista
Bazzaciniy 161 5, in-/^.°
Amor non vuol politica , comedia (di
Federico Gallesi ). Bologna^ senza
anno 3 in-ii.^
Amore (L') di Florio e di Biancofiore,
poema in ottava rima di Lodovico
Dolche. Venezia j per Bernardino
De' Vitali , 1 5 3 2 , in-[^?
E il Filocolo (o Filocopo) di Giovanni Boccacci,
che il Dolce , trovandosi nella prima gio-
vinezza, ridusse in ottava rima; ed in pro-
gresso avendolo assettato, ma non finito, ne
lasciò uscire alle stampe i IX primi libri (Zeno,
ISote al Fontanini). Non deve questo poema
confondersi con un altro più piccolo poemetto
impresso sulla fine del secolo XV, e di nuovo
Tanno ISOS, in Milano, pei fratelli di Le-
gnano, che fu attribuito malamente al Boc-
caccio con manii'esto errore, perche, come si
è veduto, compose un Romanzo in prosa, dove
i protagonisli portano gli stessi nomi.
Amore (Dell') di Gesù Cristo e dei
mezzi d' acquistarlo , operetta del
P. Nepveu, gesuita, tradotta dal
francese in italiano (dal can.°Gio.
48
AMO
Ballista Casotti). Firenze :, 1716;
e di nuovo, Ivij 17 18, m-12."
Amore e libertà, versi di L. R. (Luigi
RiCHERi). Senz'anno e nome di stainjy.j
o o
m-b.
Con frontispizio intaglialo in rame; slainpali in
Torino ai tempi delle Republica Francese.
Amore e patria, versi (dell'avv.'^ Luigi
Opici, di Parma). Italia [Lugano
Buggia), i832, in-i^y
Amore opera a caso, comedia di M.
M. B. Firenze^ ed in Bologna, per
Gioseffb Longhij senz' anno, in-\i.^
Il continuatore della Drammaturgia deirAllacci
la dice d'autore incerto; ma il Quadrio non
esita a dirla composizione del M. Mattia Bau-
TOLOMMEI, fiorentino.
Amore trasformato, favola pastorale.
Ferrara, senza nome di stampa-
tore, 16 18, i/i- 12."
L''Allacci, rìdWApes Urhance (pag. i5&), ne fa
autore Girolamo Tortoletti, veronese; non
cosi il continuatore della Drammaturgia dello
stesso Allacci che la assegna in vece ad Ago-
stino, fratello di Girolamo, e la dice stam-
pata dal Baldini, in-s.° Anche fAprosio ed
il Piaccio r attribuiscono ad Agostino.
AMORETTI ( M arise Peregrince) one-
liensis, Jur. Utr. Deci., de jure do-
tium apud Romanos liber singu-
laris. Mediolani, apud Galeatiiiiiij
1788, ?7/-8.°, con ritratto.
11 Monti {Star, di Como, toni. II, pag. 492-93)
lo dice lavoro del prof.* Tommaso Nani , di
Moi'begno, ed impresso in /*rtf /a verso Tanno
1793. Limitandoci a porre in duLio la verità
della prima asserzione , abbiamo per fallace
la seconda. Appare opera postuma publicaia
per cura di Carlo Amoretti, cugino deir au-
trice.
AMORGAMIA CONO (Giacomo Rome-
no). Canzoni siciliane. Stampate
nelle Muse Sicule. Palermo, Cirillo,
1647, i"-12."
Amori (di Lodovico Vittorio Savioh).
Mantova, costipi dell" erede Pazzoni,
i8i45 in-iiP (Mss. Fantuzzi).
Amori (Gli) alla moda, scherzo me-
lodrammatico (di Borso BoNAcossA,
nobile ferrarese). Ferrara, pel Po-
matelli, 1688, in- 12.^
AMP
Amori di Rinaldo con Armida, dram-
ma per musica. Brescia, 1697, ^^-^
e col titolo = L'onor al cimento.
Venezia, 1708, =: e con altro ti-
tolo = Il trionfo d'Armida. lui,
1726, sempre /'/?- 1 2."
Dicesi da alcuni fattura di Girolamo COLATELU ,
veneto.
Amori (Gli) Eunristici, ovvero Sacre
poesie sopra l'Augustissimo Sacra-
mento per tutte le domeniche e
feste principali dell'anno, Lucca,
pel Marescandoli, 1691, m-12."
Furono publicati per cura del P. Massimiliano
Deza, della Madre di Dio, che vi aggiunse
alcune sue poesie: quelle colle sigle P. F. M.
G. sono del P.Francesco Maria Grammatica,
della slessa congregazione religiosa.
Amori innocenti di Sigismondo d'Arco
ec. P^edi, Strane (Le) ed innocenti
corrispondenze ec.
Amorosa (L') ambasciatrice, idillio,
di C. A. (Carlo Achillini). Vicenza,
1612,
Amorosi ragionamenti, nei quali si
racconta un compassionevole amore
di due amanti, tradotti per Lodo-
vico Dolce da' frammenti d'un an-
tico scrittore greco. Vinegia , per
Gabriel Giolito, \5^G; e di nuovo,
1547, '"-^•"
Sono gli ultimi quattro degli otto libri del ro-
manzo greco d'Achille Tazio, i quali, capi-
tati in mano di Annibale Della Croce, mila-
nese, li tradusse in latino e li piiblicò in Siena
nel 1344. Tanto nelFediziono latina, quanto
neiritaliana , de' due ultimi hbri VII e Vili,
se ne fa un solo in ciò seguendo il codice
greco da dove furono la prima volta tratti.
(Zeno.iVoie al Fontanini, lem. !l, pag. 137;
Paltoni, Bihl. de volg., tom. ì,pag. ics).
Ampliitheatrum glorise seraphicae S.
Matris 'l'heresia:: ( auctore Angelo
Benedicto de S. Vikcejntio, carm.
excalceato). Anno 1725, in-^.^
Amphitheatrum legale, seu biblio-
theca legalis amplissima ab Augu-
stino Fontana congesta. Parmce,
1688, part. V-, s'ol. 2, infoi.
ANA
Non avendo polulo 1" autore , per maialila, dar
ordine e compimenlo all'opera, la ordinò eia
compiè il sacerdote Carlo Maria Gauriello ,
bolognese; e vi fece la prefazione che porta il
nome di Lorenzo De Mattei.
AiMPIGOLIUS ( Anton i US ). Fi guise Bi-
blise.
L'edizione che si fece in Parigi nel irtii, dal
Badia , ìn-\°, fu impressa sotto il detto nome
di Antonio Ampigoli; ma ciò avvenne o per
fallo di stampa, o perchè Fautore allora fosse
corrottamente col riferito nome chiamato. Il
vero nome dello scrittore fu i[uello di Antonio
Rampegolo, siccome apparisce nelle anteriori
e postei'iori edizioni alla presente.
Amplissima (De) ac vera jurisdictione
mendicantium et communicantium
in privilegiis et gratiis in ordine
ad absolvendos et dispensandos tum
saeculares , tum suos ( auctore Ja-
cobo De Alexajvdris, ci. reg.). Sine
ulla nota tjp-j in-^.^ Nella prima
metà del sec. XJ^III.
Anacreontiche (di Giovanni Fontano)
per le nozze del JNegro-Viscontini.
Venezia Picotti, 1820, j/2-4."
Anacreontiche d'un anonimo (Tom-
maso Luigi Berta). Parma,, Paga-
nino ^ 1827, in-\6y
ANADAC.
E il P. Cadala, min.* osserv.'', che nelle sue
prediche e ne' suoi sermoni cita spesso ad auten-
ticare i suoi pensieri im autore detto Anadac.
Stimerà alcuno che sia forse qi^alche autore
originario di Turchia o delF Arabia ; ma chi
leggerà a rovescio . troverà essere lo stesso
P. Cadana.
ANAPESTO (Paolo). Risposta all'av-
viso del sig. Antonio Quirino, no-
bili veneziani [sic), circa la sco-
munica della Santità di papa Paolo
V contro il Duce e Senato di Ve-
nezia ec. Bolognaj per Bariolommeo
Cocchi, iGoj, z«-4-'^
L'egregio Cicogna {Inscriz. Ven., toni. IV, png-
43B) crede che il supposto Paolo Anafesto
possa essere il P.Antonio PossEvi^o, gesuita.
L' autore vuole simulare d' appartenere a Ve-
nezia; ma il sullodato Cicogna, dallo stile e
dalla parola Duce invece di Doge, sospetta
che non sia veneziano.
TOM. i.
49
ANA '
Analecta variorum pastorum arca-
dum in pseudo-Luciliuni , siv^ 'S^-
pha3uni (idcst Anloniani Cocchi).
Sine anno et loco ( sed Roiìuv ,
1755) , /«.4."
Epigrammi lalinissimi, de' quali una gran parte
è di Francesco Maria LouE.\zi.M , l'altra di varj
suoi amici.
Analisi chitnica del carbon fossile di
Arcignanoec. V^enczia.Zatla, 1786,
o o
Benché Giovanni Bascggio la volesse publicata
col nome del defunto tiglio An'onio, fu però
scritta da GiamJiattisia Galvam.
Analisi critica del trattato del signor
Levayer de Boutigny: Dell' autorità
del He sopra l' età necessaria alla
professione de' Religiosi (del P. Er-
manno Domenico Gristianopolo ,
domenicano ). Senza luogo e nome
di stanìp.j '762, toni. 2, in-'Ò.°
Analisi critica dell'opera di raons.*^
Borgia Sul dominio temporale della
sede apostolica nelle Due Sicilie (di
D. Saverio Polito, decano della
cattedrale di Tropea). Napoli^ 1789,
m-8.''
Analisi del libro che ha per titolo :
Della dii'inità e da' pr imaij capi della
religione naturale,, del conte Lodovico
Barbieri J^icentino. (In fine) Vicenza
per Gio. Battista Vendramini-Moscaj
1776, 7>z-4.°
Fatta dal P. Luigi Maria Grandi, dell'ordine dei
Servi di Maria, Acad." Olimpico e professore
in Vicenza, morto Tanno 1787.
Analisi del libro delle prescrizioni di
Tertulliano (dell' ab. Pietro Tambu-
rini). Pavia., 1781; e di nuovo, Pa-
via e Bassaìio_, 1784, t'o/. 2, m-8."
Avvene, al dire del Perroni {Minerva Bresciana),
pure un'edizione anteriore di i?/'<?5cv'a portante
lo stesso anno 1781 ed il nome dell'autore.
Analisi (SulT) del libro delle prescri-
zioni di Tertulliano^ osservazioni di
G. B, N. ( Gio. Battista Noghera ,
ex-gesuita). Bassano , Remondini _,
1784.
Analisi del succo concreto naturale
50
ANA
di china-china. Stampata nel Gior-
nale medico di Fenezia l'anno i ^96.
L'autore ù Domenico Galvam, veneziano.
Analisi dell'uomo e sopra i punti
principali che allo stesso si appar-
tengono (del P. ab. Ajello, basi-
liano). JSapolij toni. 2, m-8."
Analisi della giurisdizione commer-
ciale, compilata dal sig. R. G. (Gae-
tano Del Re). JSapolij per Luca
Maretta^ 1823. w-8.°
Analisi della storia arcana della na-
tura (del P. ab. Ajello, basiliano).
Napoli j toni. 3, in-^.°
Analisi delle apologie di S. Giustino
martire, con alcune riflessioni. Bre-
scia j per Daniele Berlendis ^ 1^80;
e di nuovo, Pauia^ per Baldassare
Coniinij 1792, in-S.*^
La dedica al marc'* Giambattista Archetti ha le
iniziali P. T., le quali significano Pietro Tam-
BURIM.
Analisi delle facoltà scientifiche e me-
todo di studiare (del P. ab. Ajello,
basiliano). Napoli ^ presso Vincenzo
Manfredinij, 1792, in-Q.°
Analisi delle Osservazioni Sahadoriane
sul morbo tisico (di Benigno Canella,
prof.^ di chirurgia). Mantova j nella
stamp. di Giuseppe Braglia.
Analisi di alcune nozioni preliminari
al diritto di natuia, di R. G. ( Rai-
mondo Guariti, domenicano). A'aoo/i.,
i8o5, in-S.""
Analisi di un nuovo fenomeno di un
fulminctto.
È del P. D. Carlo Barletti, prof di fìsica nella
Università di Pavia.
Analisi e confutazione delle sediziose
lettere {attribuite alt ex-gesuita Fel-
ler) intorxio agli editti di S. M. I.
riguardanti alcune materie di disci-
phna ecclesiastica. Pavia^ per Giu-
seppe Bolzani j 1787, m-8.°
Dicesi traduzione dal francese dell' ab. Gio. Bat-
tista RODELLA.
Analisi e difesa della celebre opera
intitolata: Alimurgiaj, o sia Modo
ANA
di rendere meno gravi le carestie per
sollievo de' poveri^ publicata già dal
chiar.^ sig. dolt. Giovanni Targioni
Tozzetti, contro un maligno libretto
dato fuori in foi'ma d'estratto nel
Giornale della letteratura eurooea
_per l'anno 1727.
E fattura dello stesso Targiom Tozzetti.
Analisi e difesa del libro intitolato:
L' Episcopato (dell'ab. Gian Vincenzo
Bolgeni, ex-gesuita). Roma^ '79''
m-8."
Analogia (De) hujus nominis vcrbum.
Et quorumdara aliorum. Et latina
lingua grsecam antiquiorem non esse
(auctore Bartolomaeo Bemvoglienti).
Scec. XF, in-^.^ pie.
Opuscolo di sole dieci carte. Si consulti De
Angelis [Scritt. Saìiesi, png.89).
ANANIENSIS (Canonicus). Fide^ Acta
passionis, ac translationis ec.
AN ASSILLA.
Gaspara Stampa di Padova, amica di Collaltino
de' conti di Collalto, a cui piacque cosi chia-
marsi dall'antico nome del fiume Anasso (lati-
namente Anassiis)^ cioè la Piave, che bagna le
terre della famiglia del suo amante. La prima
edizione delle rime di lei fu fatta in T^enezia,
per Plinio Pictrasanta , iSS4, /n-s." Una
ristampa delle medesime accresciuta, fu ese-
guita poscia h>i , 1753, a spese di Antoìiio
Ramhaldo de' conti di Colla! to , la quale
edizione fu assistila ed illustrata da Gaspare
Gozzi e da Luisa Bekgalli, sua moglie.
ANASTASIO (Michele) (Antonio Gatti
di Garbagno). Dissertazione circa il
sommo impei-o e libertà di S. Remo
in risposta d' una scrittura , del
sig. avvocato Nicoli di Piacenza ,
intitolata: Ragioni della magnifica
comunità di S. Remo. In fogl.
Francesco Nicoli prese a confutare questa disser-
tazione in difesa della propria scrittura, inti-
tolata: Ragioni della Università di S. Remo,
e la confutazione uscì dalle stampe di Piacen-
za, per il Giacopacci, in-l": a questa il sup-
posto Michele Anastasio contrapose il seguente
libro : Documenti enunciati nella presente
confutazione di ec, non prodotti ne stam-
pati prima nella seconda scrittura, dal si-
gnor ai'vocato Nicoli. Piacenza, 1757, pel
Giacopacci , in-i°
AND
Anatomia delle acque.
Opera dui dolt.* Francesco VerrATTI, medico, di
Ravenna, stam]>ata nel nià, o nel l7iS.
Anatomia (L'j, poemetto di G. P. (Giu-
seppe Pasta, esimio medico berga-
masco). BergamOj i8ao, m-8." gr.
ANAURO DIRCEO P. A. Amor chimico,
sopra la scoperta della decompo-
sizione dell'acqua. Perugia, 1794»
m-8.°
Copresi con questo nome arcadico il professore
di fìsica Luigi Canali, perugino.
ANAURO TESSALIDEO P. A.
È il doti.® Giuseppe Bottim, pisano, che stampò
i suoi l'ei^si in Pisa, Tanno 1808, in-o°
ANCARANO (Jacobus de). Fide^ THE-
RAMO (Jacobus de).
Anche una volta: Chi è il Papa?
1783, in tedesco, indi in francese,
poi in italiano con qualche nota.
L'autore e Francesco Giorgio Ditterich, prof.'
a Strasburgo; la traduzione e le note sono del-
Pab.'^ Francesco Antonio Zaccaria, ex-gesuita.
ANCHISE D'ALBA (P. Alessandro Ma-
ria Bianchi , chier.° reg.'^, padovano).
Modo facile ed esercizio divoto a
ben ispendere 1' ora assegnata per
r adorazione perpetua del Santis-
simo Sacramento, con aggiunte al-
tre divozioni spettanti al medesimo
Venerabile. Padouaj per Carlo Zi-
liotto, scnz annoj, (171 1).
Ancien (L') clergé constitutionnel jugé
par un Evéque d'Italie. Lausanne,
i8o4, in- 11.^
E un compendio d'un' opera di mons.^ Solari,
vesc.*' di Noli, fatto dall' ab.*^ Eustachio Degola.
Ancoram (x\d) sauciatorum Joannis
Cornelii Weeber , observationes a
medico ferrariensi (Francisco Maria
Negrisoli) habitse. Ferrarice, tjpis
Bernardini Pomatelli, i68y, in-S°
Alcuni esemplari hanno la data di f^ratislai'ice,
apud Jo. Adam Kitstner, 1687, e trovaiisi
dopo le opere di esso Weeber su lo stesso ar-
gomento; ma l'edizione è sempre la stessa del
Fomatclli, coi solo frontispizio cangiato.
ANDRADA (Joannes de) (Theophilus
Raynal'dus. soc. Jesu). Ordiuis Ss.
Trinitalis rcdemptionis captivorutn,
51
AND
provincia) Portugallia; , alumnus.
Apologia prò vero et proprio mar-
tyrio per pestem.
Stampata l'anno icc9 nel XX volume delle opere
dell' autore col riferito supposto nome.
ANDREA DA BERGAMO (Pietro Nelli).
Satire alla carlona. Volume I, Fé-
neziaj per Andrea Gherardo j i546;
Volume II, Ivi, per Co min da
Trino j i547i in-'òP
Il Gherardo ristampò nel 1548 il primo volume,
e Alessandro De Viano amljednc i volumi nel
15€6.
ANDREA DA FUCECCHIO. Fedi, PA-
RACLTTO (Fra) LIVORNESE.
ANDREA DA PISA, poeta. Era della
famiglia de Victoriis , o sia de'
Vettori.
Visse dal 1332 al 1413. Ila rime nelle Raccolte
de' poeti antichi.
ANDREA (Joannes de), episcopus Ale-
riensis.
Si è renduto celebre nella republica letteraria per
avere corrette e publicale, con sue dediche e
prefazioni, molle prime edizioni di classici au-
tori latini, che uscirono in Roma nel secolo
XV, colle slampe di Sweynheim e Pannartz.
Era della famiglia Bussi 0 Bossi, di Vigevano.
ANDREA DE ANDREIS ( Hieronymi
Marchionis De Carretto), de jure
immediato imperii super urbe Ge-
nuse WheWns. HanovicBj lySi, in-^.^
Sta nel libro col titolo - Impcrii Germanici
jus ac possessio in Genna Ligustica età. -
La prima edizione è di Magonza, 1720.
ANDREAS ASULANUS.
Andrea Torres AKO, d'Asola, suocero d'Aldo i]
vecchio, esercitò l'arte tipografica nell'ultimo
torno del secolo XV; quindi dopo il 1S07, in
società col genero, diede alla luce alcune opere
greche e latine ; la quale società prosegui co''
suoi nipoti.
ANDREAS BELLUNENSIS.
Fu chiamato altresì Andrea Bongajo, oppure Mon-
gajo: è Andrea yVlpagO, medico bellunese.
ANDREAS DE BARTHOLOM^O.
Andrea Bakbazza , siciliano, chiaro giureconsulto
del secolo XV. Alcun vuole essere egli stato
cognominalo Barhazza dal portar che faceva
una lunghissima barba, il che dal Mazzuchelli
{toin. Il, pag. 282) si trova soggetto a non
tenue difiicoltà.
ANDREAS DE BARULO (e non De Ba-
52
AND
nulo), volgarmente detto ANDREA
DA BARLETTA.
Fu Andrea Bo.nello da Barletta^ autore di alcuni
Commentarj sopra le leggi Longobardiche ,
colle quali essi sono stati stampati in Vene-
zìa. IS57^ m-8.°
ANDREAS RAVENNAS.
Andreas Agnellus, storico ravennate, che visse
nel secolo IX, non è da confondersi con S.
Agnello, del secolo V.
ANDREAS SALERNITANUS , della fa-
miglia GuARNA, cremonese.
ANDRELINUS (Faustus). Vide, Dia-
logus viri cujuspiam, eie.
ANDREOTTI (Giulio) NOLANO (P. D.
Francesco Maria Maggi, chier.°reg.*^
teat.*^). Risposta di ec. , a ciò che ha
dato in luce il R. P. D. Pietro Anto-
nio Tornamira, mon.^cas.^, nel suo
patriarcato sopra tutti i religiosi ec,
coU'autorità.... massimamente del-
l'ab.^ Costantino Cajetauo e del Buc-
celino, intorno al monacato del san-
tissimo pontefice Paolo IV ec. f^ene-
zia, per G. B. Catenij 1678. iiifogL
Questa hreve risposta, preceduta da lungo titolo,
non e che di quattro fogli di stampa contenenti
un preambolo e cinque capitoli.
ANDREUCCI (Luigi). De' mezzi per
impiegare i mendichi in vantaggio
dell* agricoltura e delle arti, dis-
sertazione dell' eccell.'^ dott.^ Luigi
Andreucci , che nell* adunanza del
6 marzo 1771 dell'academia di agri-
coltura di Firenze ottenne il pre-
mio ec. Senza data, in-S°
Sotto il nome di Luigi Andreucci si nasconde
l'auditore CiA>'!.
ANDREUCCI (Giannangelo). Lettere fa-
migliari. Parte prima {la sola publi-
cata). Milano j Galeazzij \y5S in-S.^
Queste lettere, scritte contro le 3Iemorie di Pia-
cenza del proposto Cristoforo Poggiali, sono
frutto de'' congiunti studj del prop." Giuseppe
Valla, del can." Michel'' Angelo Fiorenza, e
del sac' Lodovico Audemari. Il primo n'era
Festensore; gli altri due fornivano i materiali.
Altri aggiungono a questo triumvirato uno
de' COPPELLOTTI.
ANDROMIO PETROSARIO P. A. (Ales-
sio Niccolò Rossi). Dissertazioni iu-
AND
torno ad alcune materie alla città
di Napoli appartenenti. Napoli j
1^58, toni. 2 , in-Z^y
ANDRONICO FILALETE, Pastor d'E-
lide (GuARDucci, maestro delle scuole
comunali di Pisa). Alcune osserva-
zioni sopra le Poesie di Ossian, figlio
di Fingal, dirette all'ab.^ Melchior
Cesarotti. Firenze, 1765, m-8.°
ANDRO VINCI MELISONE (Alessandro
Tassoni). La Secchia, poema eroi-
comico, con gli argomenti del can."
Albertino Barisoni. Aggiuntovi in
Tiltimo il j)rimo Canto dell'Oceano,
del medesimo autore. Parigi, presso
Tussan da Brajj, 1622, in- 12."
Si fecero due edizioni nello stesso anno in Pa-
rigi, ed una ristampa colla medesima data in
l'enczia, la quale può riconoscersi facilmente
per la pessima carta e pe' caratteri logori con
cui fu eseguita. L'autore riprodusse il poema
con correzioni, preceduto da un discorso apo-
logetico a D. Antonio Barberini, sotto il nome
dello stampatore Bnigiotti (che credesi però
Girolamo Reti), colla data di lìoncigìione (cioè
Roma), neli6U4. Un'altra edizione ne fece lo
Scaglia in Venezia nel 1G50, aggiungendovi le
dichiarazioni sotto il nome di Gaspare Salviani,
che è il Tassoni medesimo. La migliore e più
stimata edizione è quella publicala con la prefa-
zione e le annotazioni di Giannandrea Barotli, e
la vitf dell'autore composta da Lodovico An-
tonio Muratori nel 1744, in-4.°, e con piccole
giunte alle annotazioni, in-s^ Anche la recente
di Firenze del 1824 è da tenersi in pregio.
ANDRUCCI (Giuseppe Maria). Delal
Poesia italiana, libri due, ne' quali,
prima si tratta appieno del verso
e in sé stesso considerato e riguai'-
dato all'unione che può avere con
altri; appresso, delle diverse specie
de' componimenti e della loro in-
terna ed esterna bellezza distinta-
mente si ragiona. Venezia, appresso
Cristoforo Zane, ly^i, in-^.°
Saverio Quadrio scrisse questo libro pseudo-
nimo qual saggio dell'opera sua più vasta,
che diede poi alla luce col titolo di Storia e
ragione d'ogni poesia, come ci fa sapere egli
slesso nell'Introduzione della medesima. A
riferire del P. Zaccaria {Annali Iclt. d'Italia,
toin. I . pag. 270) devesi la publicazione dei
ANE
presenti due libri ad Apostolo ZejìO e ad Ant.
Feder. Seghezzi , al secondo de" quali aveva
fatto Tautoi'e dono del mss. col patto che non
si facesse stampare. Ma non volendo però il
Seghezzi privare di sì belP opera gli stuiliosi
della volgar poesia, e dallo Ze?ìO inoltre con-
sigliato, lo diede alla luce.
Aneddoti contenenti: Pronte e giudi-
ziose risposte di alcuni Comasclii,
raccolte da un loro compatriota
(Can.° D. Giacomo Ciceri). — Le
due Giornate d'Agosto (dello Stes-
so). Como j presso Pasquale Osti-
nelli j 1824, in- 11.^
Ne abbiamo una ristampa di Milano del i83o ,
in-i6y, col nome delF autore.
Aneddoti interessanti di storia e di
critica sulla Memoria Cattolica.
MDCCLXXXVJI (1787), z>?-8."
Con questo libro si riproduce la Memoria Cat-
tolica in favore de' gesuiti contro il Breve di
Clemente XIV, che li aliolisce. La prima edi-
zione della medesima era stata fmlivamente
stampata in Roma, con la falsa data di Cos-
mo])oli nel 1780, dallo stampatore Perego ,
già laico della Società , che venne per ciò car-
cerato. Quest'opera è attribuita alf ex-gesuita
Carlo DORGO. Se bene ci sovveniamo, sembraci
d'avere inteso che nella seconda edizione ebbe
pur parte un altro ex-gesuita (Francesco Ricca,
novarese, autore d'una vita di Boscovich), che
fu nostro superiore quando fummo educati nel
collegio de' Nobili di Parma , e che mori a
Vilna, in Lituania, nel principio del corrente
secolo. Con lo stesso titolo eli Memoria Cat-
tolica comparve anche uno scritto ( di cui si
fa autore ini frate domenicano) onde confutare
la Memoria in difesa de' gesuiti. In favore di
questi avvi una seconda Memoria Cattolica,
nella nuova stamp. eli Buonai'ia, 1785-1784;
che nella seconda edizione della prima Memoria
dicesi composta da un ex-gesuita spagnuolo.
Aneddoti secreti della vita dell' ab.
Pietro Metastasio, colla Storia del
progresso della poesia e musica tea-
trale, memoria storico-satirico-cu-
riosa (di Saverio Mattei, avv.° na-
politano). Colle yinieno, .. .., iii-'ò.^
A pag. S9 comincia l'elogio del Jomelli, o sia //
Progresso della poesia e musica tcatralej
ed ivi il Mattei pone il proprio nome.
Aneddoto appartenente alla vita del
card.^' Jacopo Isola n' , scoperto e
dato in luce con annotazioni, a di-
53
Ai\G
samina posto ed illustrato da
D. P. B. (cioè da D. Petronio Bel-
vedere, bolognese). Per Lelio Della
Folpe^ 1777-
Aneddoto d'antiquaria relativo al mo-
derno disfacimento dell'antico tea-
tro de' Fiesolani (publicato dal cav.*'
Giuseppe Del Rosso). Pisa, i825.
ANEO PISONE. Logista , ecloga a Bato
Pisti.
Sotto tal nome quasi anagrammatico ci fa sapere
l'ArgcUali {Scritt. Miì., toni. II, col. 14 e 17)
che si nascose Gio. Batt. Sito>e, medico mi-
lanese, senza però incUcarci l'anno in cui com-
parve l'edizione.
ANERTO EPITIMIONE (Ettore Mazzuc-
CHELLi INIaruli, filippino bresciano).
Apologia in versi , indirizzata al no-
bile Ellenico Filostrato. Senza nota
di luogo e stanip.j m-8."
ANETA ATLIO. Le sue avventure, scrit-
te da lui medesimo, e publicateda
Gaetano Rodino. Napoli _, stainp.
Flautina, 1808.
Sono composizione dello stesso RoDixò.
ANETO SCOLARIO (P. Viganego , del-
ordine de' minimi). Risposta ad uu
teologo, o sia Esame del dettato
Semel fractuni senwer fractum , dato
in luce da ec. Cesena^ Sirainbazzi,
iy56, Ì//-4-"
ANFILENIO Acad.° Agiato (Gio. Bat-
tista Chiaramonti, bresciano). Elogio
del P. Giampietro Bergantiui, scritto
da ec. Nella Minerva di Venezia^
maggio 1764, art. XXIII.
ANFRISO ANDROSIACO, Pastor Arcade
della Colonia Genovese (Giovanni
Granelli, gesuita, della famiglia
Basadonna, genovese). Dione Sira-
cusano, tragedia di ec. Bologna,
1734, in-8."
Gli fu cambiato il cognome vestendo 1' abito re-
ligioso, a motivo che il vero non suonava bene
a caste orecchie.
ANGELA DE FULGINEO. Libellus spi-
ritualis doctrin» ac visionum et
consolatiouum divinarum. Sine loco
et anno {see. XV), j/i-8.°
4*
54
ANG
Gli scrini di questa monaca, al inferire del Fa-
Lrizio, sono lavoro del buon frate Arnaldo ^
francescano, il quale andava notando ciò che
egli asseriva aver udito dalla viva voce di lei.
ANGELI (Giovanni) (P. ab. Angelo
Calogerà, monaco camaldolese).
i.° Giornale de' letterati d'Europa,
per servire di continuazione alla
Storia letteraria df Europa. Venezia,
appresso Cristoforo Zane, 1727, voi.
2 , m-i2.°
Serve di continuazione all'opera seguente.
2.^ Storia letteraria d'Europa, tra-
dotta dalla lingua francese da ec.
Venezia, per Antonio Sortoli, 1 726,
i'ol. 2 divisi in IV parti, in-ii.^
ANGELI (Angelo) (marc.^ Felice Gar-
rone di S. Tommaso). Viaggio da
Roma alla China, ed avventure di
ec, membi'o della Società degli Om-
niscienti di Peckino, narrate da lui
medesimo a D. Eugenio Scimitarra,
canonico onorario in Roma. Livorno
{Lugano) 181 4 (i835), opusc. di 8
cart.j in-S.°
Scherzo, del quale bisognerebbe avere la chiave
per conoscerne le allusioni.
ANGELIERI (Antonio).
i.° Brevi notizie intorno alla terra
di Este, sì per anello die riguarda
l'antichità delli. sua origine, che
perle sue varie mutazioni fino allo
stato in cui presentemente si ri-
trova, raccolte da ec. Este, presso
Stefano Orlandini, 174^5 m-8.°
2." Saggio istorico intorno alla con-
dizione d'Este, altra volta stam-
pato col titolo di Brevi notizie {vedi
sopra), ed ora in questa seconda
edizione migliorata ed accresciuta
in molte parti da ec. aggiuntavi
in fine la Lettera di Ansaldo Par-
tenio sopra l'estratto istorico della
prima edizione. Venezia, appresso
Luigi Favini, \']^5, in-S.^
Tanto sotto il nome di Antonio Angelieri, quanto
sotto quello di Ansaldo Partenio, si cela sem-
pre il dott." l'aolo Vagemi, d'Este.
Vedi, PATROFILO ANTIBABAZO e
ANSALDO PARTENIO.
ANG
ANGELIUS (Andreas). Lucubrationes
in Surrentinorum ecclesiasticas, ci-
vilesque antiquitates, auctore Phi-
lippo Anastasio. Romce, 1781-1 782,
voi. 2j in-l\f^
La vita del suddetto mons.*' A.^ASTASIO, arcive-
scovo di Sorrento, inserita in esse Lucubra-
tiones sotto il iiome Andrea Angelio, è fattura
di lui stesso.
Angelo (L') Custode, tragedia (del
P. Paolo Principe, gesuita, napo-
litano).
Non ne troviamo fatta menzione nella Dramma-
turgia deir Allacci e suo continuatore. E un
dramma, anziché tragedia.
Angelo (L') di Tolentino, panegirico
in sesta rima del Semplice Acad."
Apparente (Pietro Antonio Federici,
sac.*^ carpigiano). Carpi, per Antonio
Guidoni, 1647.
ANGELO (Fra) Eremita. Le Venti-
quattr'orc della passione di Nostro
Signore. — Meditazioni delle tre
ore che Gesù Cristo stette in croce.
Opuscoli di Giacinta Fabrom, monaca domen.%
morta nel 1G4-.
ANGELUCCI (Teodoro). L'Eneide di
Virgilio, ti'adotta in verso sciolto.
Napoli, per Ettore Cicorio, 1649,
in- I 2.°
5) 11 Sot vello {Bibl. Script. Soc. Jesu) ci vuol far
" credere che il vero autore di questa tradu-
'5 zione fosse Ignazio Angelucci , gesuita ....
» Essa per altro porta in fronte il nome di
») Teodoro. Forse questi lasciolla dopo la sua
smorte imperfetta, ed il P. Ignazio, che, per
" quanto apjjare, era della sua famiglia, la com-
"piè e publicolla ». Mazzucchelli {Scritt. d It.,
tom. I, part. II. pag. 779).
ANGELUS DE ARETIO.^^iV^e^ARETINUS
( Angelus ).
ANGIOVINO FIDELNO NITANO ( An-
gelo Antonio Fedinovi ). Argia ,
dramma per musica. Roma, pel
Delfino, 1657, in-i^.^
Avvene un' altra edizione con alcune variazioni
e col titolo : L'Argia, dramma musicale fatto
rappresentare nelV aprimento del nuovo tea-
tro di Siena. Ivi. alla Loggia del Papa,
1669, m-12."
ANGUISCIOLA (Gabriello). Della E-
55
ANI
braica medaglia, delta Moglicn Da-
vid et Abraliain, dicliiaiazione di
D. Angelo Gabriello Anguisoiola.
uNon deve ommcltcrsi eli dii'e che T Imbonali
il {Bill. Lat. Ifeh:) sapendo che Rafl'aello
'jAquihno fatto aveva un Ulìi'o sullo stesso
«argomento, esistente mss. fra' codici della
ì^ Bibl. Vatic, dubitò che questo Anguisciola
«potesse essere un plagiario, e pulìlicato avesse
«sotto il proprio nome il suddetto libro del-
« r Aquilino '?. Mazzucchelli {Scritt.d'Jt.. toni.
I. fìciì-t. II, pag. 792).
ANICETO NE3IESI0 (dott.*^ Giovanni
Lajii). Dialogbi di ee., in difesa e
confutazione delle stolte e indegne
lettere ebe contro il libro De erii-
diiioìie A postolorum elc._, furono date
in luce. Rovereto {Firctize), 1742?
Sono due mordaci dialoghi scritti contro Leone
Pascoli e contro i due gesuiti Zaccaria e La-
gomarsini, che diconsi autori del libro intito-
lato : Sei lettere d' A tramo Traseomaco {l^edi
quest' artieolo). I mentovati dialoghi del Lami
furono ristampali nel volume II della Rae-
colta di composizioni sopra alcune contro-
versie letterarie insorte in Toscana ec.
{Lucca), 1761.
ANICETUS ALINAS DE XERDA (P. D.
Cajetanus De Alexajsdris, eli. reg.
bergoinensis). Confessarius jMonia-
lium commoda, brevi et practica
methodo instructus circa earuni ob-
bligationes, privilegia et cheterà fere
omnia ad liane materiam spectantia.
f^enetiisj apucl Joan. Bapt. Chiarelli j
1706, ?«-I2.°
Questo libro ristampato più volte , emendalo ed
accresciuto, uscì in séguito col vero nome del-
l'" autore.
Anima (L') ammaestrata dalla confi-
denza in Dio (dell' arciv." Girolamo
Crispi). Ravenna j slamp. arcivesc. 3
1723, in-'òf'
Animo, benedetta ce.
Principio di laude spirituale che senza nome del
poeta leggesi nella raccolta di Laudi; fatta in
Firenze, per Francesco Bonacorsi, nel 1483.
Fu attribuita a S. Caterina da Bologna, e
come di lei trovasi impressa nella Collezione
de' Poeti Fenrtresi {Ferrara 1715). Il Gre-
ANI
scini])eni {voi. Il, Uh. VI, pag. 2) ])ensa,
in cambio, che sin di Bianco De Sami, ge-
suato, fiorentino.
Anima brutorum secundum senioris
pbilosopbiffi canoncs vindicata. Al-
tera editiocum additionibus etnotis,
quae illud omne complectuntur quod
liactenus Iiac in re scitii dignum a
pbilosopbia excogitatum est. Lucoe,
tjpis JosepJii Rncchii j 17^1, /Vi-8."
Il P. Gio. Filippo Monti, barnabita, aveva nel
1742 data alla luce anonimamente quest'opei-a,
a cui nella presente ristampa fece giunte ed
annotazioni il P. Sacchetti, canonico di S.
Salvatore, di patria lucchese.
J^edi, Pvisposta ad una lettera sopra
il Sermone quinto del P. S. Ber-
nardo ec.
Anima (L') di Aristotile, la cogni-
zione della quale è necessaria molto
all'intelligenza de l'etbica per esser
materia congiunta, et brevemente
raccolta. Vines^ia , iSSi, //i-8.°
Benché nella dedica a Pandolfo Altavanti chia-
ramente non dica Francesco Sa>'SOVI>0 che sia
questo un suo volgarizzamento; pure non è da
(labitarsene , essendo posto dal medesimo fra
le sue traduzioni nella Lettera al Magnanini
{Secretarlo , pag. 220 ), della quale avremo
luogo vax'ie volte cU far menzione.
Anima (L') di Ferrante Pallavicino,
divisa in sei vigilie. Colonia ^ ap-
presso Reinaldoj fanno 1675, voi.
2, in- 10..°
Troviamo accennata una posteriore edizione del
1G77 per lo stesso Reinaldo divisa in tre vo-
lumi, del pari /«-12.° Le due prime vigilie,
che si attribuiscono commimemente a Fran-
cesco LOREDANO, grande amico del Pallavi-
cino, erano state publicate da Giorgio Faìlar-
di, che, secondo ogni apparenza, è nome sup-
posto, sotto il titolo di Anima di Ferrante
Pallavicino. Il chiar.'' prop." Poggiali {Mem.
lett. di Piac. toni. II, pag. 29l) possedeva
di questo libro due diverse edizioni, ambedue
con la falsa data di Fillafranca. In una di esse,
che era divisa in due torneiti m-i2,°, leggevasi
sul frontispizio Ultima impressione j ma, ciò
che è osservabile , il primo volume Irovavasi
segnalo coiranno MDXLllI, nel qual anno
era il Pallavicino in vita tuttavia; là dove il
secondo aveva la noia delFanno MDLXY, e
allora egli era morto. Fa riflettere però il pre-
fato scrittore : " che non occorre ghiribizzar
56
ANI
>j molto per trovar maniera di salvare un così
«patente anacronismo, certo essendo che qne-
»>sto non può esseve che uno sl)aglio dello
5? stampatore, e che un X anteposto ad un L
»> a cui dovevasi posporre , ha di vent' anni
«anticipata F epoca vera di quella edizione. »
É ignoto il continuatore che scrisse le altre
quattro vigilie sul gusto delle prime e che tutte
e sei poscia diede unitamente alla luce. Il P.
Merati, appoggiato all'edizione colla data del
MDXLIJI, vorrebbe attribuire le prime due
allo stesso Pallavicino.
Animse (De) immortalitate, libri duo.
Venetiis, iSsS, m-8."
Questo trattato è di Gaspare CoTARiM, nobile
veneziano, cardinale, poi vescovo di Belluno,
contro Pietro Pomponazio , non perchè questi
negasse T immortalità delF anima, come al-
cuno credette, ma soltanto perchè sosteneva
che non potevasi dimostrare la sua immor-
talità con la ragione, come ha preleso di fare
il Contarini.
Anima (L') e la Vigilia del P. Pal-
lavicino (d' un Greco di casa Dan-
dolo).
E un volumetto satirico e mordace , scritto con-
tro il Mercurio di Vittorio Siri. Del)])'' essere
stato publicato dopo i primi due tomi del 3Ier-
curio , cioè dopo il 1G46 e 47, ne' quali anni
uscirono essi in Venezia, pel Bnglioni, con
la falsa data di Casale, come dice il P. Affò
(Scr-itt. Parmigiani, tom. V, pag. 22) sulla
fede del Bollo ilei suddetto Siri {pag. 99). Noi
non abbiamo potuto fare confronti; ma stando
ad im tal detto, pare potersi dedurre essere
la presente operetta una cosa ben diversa dalle
sei Vigilie di sopra rammentate.
Anima fìdelis 1 5o5. Senza nota di
luogo e di stainp.j ?Vz-8."; e di nuovo,
F'eneziaj iSo^; Lione, iSoG, m-i6.°;
e Parigi j i53i, ?«-M."
E questo un quaresimale il cui autore anonimo
è il P. Antonio Piccioli, domenicano, di patria
bolognese.
Anima (L') in traccia del suo ultimo
fine con la scorta della fede : ve-
rità solite a proporsi da considerare
negli esercizj spirituali, esposte in
ristretto da un ecclesiastico. Vene-
zia, j)r esso il Recurii , 1724, in-'òP
Il P. Jacopo Sa>vitale, gesuita, vi ha del suo
un Di'^'Oto colloquio ad ogni ])unto di ciascuna
meditazione. L'operetta fu ristampala in Pia-
cenza, Tedesclii , nel ìtit. Crediamo poi di
registrar qui anche altre opere ascetiche rom-
ANI
poste 0 tradotte da questo pio religioso, sapendo
avere egli amato di publicare le cose sue senza
il proprio nome , benché non possiamo dire
con certezza che tutte sieno veramente ano-
nime. A suo luogo porremo però i relativi ti-
toli di richiamo.
1." Ahmento spirituale per munire l'anima in
ciascun giorno del mese con altrettante Medi-
tazioni sulle virtù cristiane estratte dalle opere
di alquanti autori della compagnia di Gesù.
Fenczia, Recurti, 1723, m-i2.°
2." Atti ed affetti di alcune virtù teologiche e
morali. Ferrara, Barbieri j e con diverse
mutazioni. Ivi, pel Pomateìli, sempre ìu-ia!^
5." Cibo dell'anima, ovvero dell'orazione men-
tale sopra la passione di Cristo S. N., dato in
luce sotto nome di Giuseppe Rainaldi della
comp.'' di Gesìi, ed ora ristampato con ag-
giunta di Affettuosi colloqui ad ogni meiUta-
zione ec. Ferrara. Barbieri, 1720, m-iG."
I colloqui e le altre aggiunte sono lavoro del P. Sanvit.^le.
4." Cincpie (Le) piaghe di Gesù fatte stanza
dell'anima. Ferrara, Pomateìli , 1729, in-iì.'*
i5.° Considerazioni sopra la nobiltà, bellezza,
prezzo ed altre qualità dell'anima nostra, estrat-
te dalle opere del P. Gio. Pietro Pinamonti
della comp." di Gesù, coli' aggiunta de' Collo-
qui tra \m punto e l'altro. Fenczia e Ferrara,
per Bernardino Pomateìli , 1750, /rt-12.'*
6.° Dieci domeniche in onore di sant'Ignazio,
fondatore della Compagnia di Gesù. Bussano,
Ferrara ed altrove.
7." Divozione in onore del glorioso patriarca
s. Benedetto, colla Meditazione delle principali
sue virtù. Venezia, Recurti, 1745, /«-12.*'
8." Imitazione (La) di Gesù Cristo, necessaria
a chi vuol salvarsi , e come tale proposta al
Cristiano da meditare in tutti i tempi, ma spe-
cialmente in apparecclùo alla solennità del
Santo Natale. Ivi, come sopra , 171S, /«-I2."
9." Massime cristiane proposte a meditarsi in
ciascun giorno del mese, scelte dalle opere dei
PP. della comp.^ di Gesù. Venezia, Betta-
nini, 1740, in-ie."
10." Meditazioni applicate a ciascun giorno del
mese, estratte dalle opere del P. Gio. Crassei
della comp.'* di Gesù. Ivi, pel Recurti, 1726,
Ììl-i2.°
11." Meditazioni o ritiramento d' un giorno per
ciascun mese, estratte dalle opere del P. Croiset
della compagnia di Gesù, tradotte dal francese.
Ferrara, Barbieri, 1720, m-l2."
12." Meditazioni per ciascun giorno del mese
sulla passione tU Gestì Cristo , tradotte dalle
opere francesi d'alcuni padri della comp.'' di
Gesù. Venezia, pel Recurti, i7St, /«-12.°
13." Meditazioni (Cento) raccolte dalle opere
del P. Francesco Nepueu della comp.^ di Gesù.
Ferrara. Barbieri. iii22. //?-l2.°
57
ANI
a." Mcililazioni sopra alcune verità cristiane,
estratte (lall<r opere di alquanti autori trauccsi
e spagnuoli della rompaguia di Gesù. I^eneziu ,
lìccttrti . 17S'2. /«-l'i."
IJJ." Meditazioni (Brevi) sopra i quattro Novis-
simi (lislril)uili ])er ciascun giorno dcir anno-
Ferrara, pel Pomatclli . 1732. in-'ìA."
Quesl' ojuTclla è d'incerto autore, ma i Colloqui aggiunti
alle Meditazioni e il Ritiro, o sia Esercizio di prepara-
zione alla morte da farsi una volta al mese posto in
fine, sono lavoro del P. Sanvitale.
IG." Meditazioni suireccellenza della santissima
Eucaristia... , estratte dalle opere di alcuni au-
tori della comp.'' di Gesìi. Venezia, pel Reeur-
ti, 1751, in-ld."
17." Mese (li) santificato dalle meditazioni
delle virtù cristiane, estraltc dalle opere di al-
quanti autori della comp." di Gesù. I^'i , per
lo stesso, 1712, in-\<ì.°
18." Motivi al Cristiano di concepire una per-
fetta speranza e piena confidenza nel sommo
Iddio ec. Ivi. come sopra, 1715, /«-12.°
19." Motivi di amare Iddio , spiegati in medi-
tazioni , estratte dalle opere di alquanti autori
della comp.^ di Gesù. Ivi, come sopra, 1740,
W-12."
Sonovi antecedenti edizioni.
20." Novena dello Spirito Santo da praticarsi
in apparecchio alla solennità di Pentecoste.
Ivi, come sopra, 1750, m-12.''
21.° Ossequio alla Santissima Vergine assunta
in cielo. Ivi, come sopra, 1722, /«-12.''
22." Paradiso (II) aperto al Cristiano, medi-
tazioni estratte da varj autori della comp.'"' di
Gesù. Ivi, come sopita, 1748, in-8."
25." Peccatore (II) convertito a fervorosa peni-
tenza, meditazioni estratte da varj autoi'i delia
compagnia di Gesù. Ivi, come sopra, 1727,
/rt-Ì2."
24." Umiltà ( L') di M, V. proposta a meditare
ec. Ivi, come sopra. 1715, in-ii.°
2S." Virtù della carità del prossimo proposta
a considerare ne' suoi motivi in apparecchio
alla festa della Natività di M. V. Ivi, come so-
pra, 1715, m-12.°
Ristampato nel 17P8 in Verona da Biodesto Feii-o, clic
riprodusse niol' delle sopraccennate operette.
Animadversiones ad scripturam qua;
dicitur vulgatain Rom?e die prima
Augu.sti 1707, cujus titulus est: De-
daratio nullitatis cnjiisdain Concor-
dice in Sedis Apostolicce etc. Me-
diolani j 1708.
Se ne disse autore il senatore conte don Luigi
Carielli; da altri si credette che venisse da
Modena.
Animadversiones apoIogeHcffi in vitam,
quam sui scripsit Yen. Rob. Card.
ANI
Bcllarminus editamque Zot^rtz/à" (vel
alibi) 1753. BiixicCj typis Marice
nizzardi , \']^^i\. in- 1 5.°
Né da Vincenzo Peroni {Hibl. Bresciana), uè da
allri rhe diedero il Catalogo delle opere del
card.' QiEiUNl, rammentasi il presente scritto
die viene però a lui attrilniito nelle Memorie
del Valvaseuse, tom. Ili, jìart. V, pag. 47; e
dal Mazzucchelli, tom. Il, pag. C42.
Animadver.siones in historiam tlieolo-
gicam a CI. Viro March. Scip. Maf-
fejo elabora tam. Fiancofurti ad Maz-
ìiam j 1749? "i-4-^5 ristampato in
Lucca, l'anno susseguente.
E autore di quest'opera il P. ah. Celso MlGLl.v-
VACCA, can." reg.*^ di Milano. Avendogli risposto
il Maffei, replicò il MlGLlAVACCA con un altro
lihro anonimo.
f^edij Dilesa delle animaversioni ec.
Animadversiones in lamellam aeneam
vetustissimam Musei Victorii (segue
la figura intagliata in rame) (auctorc
Francisco Victorio). Ronice _, Zeni-
pel j 174') in-^.'^
Animadversiones in notas quas non-
nuUis Pistoriensis Synodi proposi-
tionibus damnatis in dogmatica con-
sti tutione D. N. Pii VI quse incipit
Auctorem Fidcij Clar. Feller clario-
ris intelligentifc nomine adjiciendas
curavit (auctore Car. Hyacinto Si-
gismundo Gerdil ). Romce j, apud
Lazzai'inios.
Animadversiones super votum cardi-
nal is Cavalcbini in causa Ven. Rob.
Card. Bellarmini. Con la data di
Milano.
ì^eWjJntologia Romana, tom. II, ms,pag. 60,
diconsi di mons.^ Gio. Gaetano Bottari.
Animaversioni critiche sopra il not-
turno congresso delle Lammie per
modo di lettera indiritta ad un let-
terato. S'aggiunge il Discorso del
P. Gaar sulla strega di Erbipoli ,
la Risposta dello stesso alle note,
il Ragguaglio sulla strega di Sali-
sburgo, ed il Compendio storico
della stregheria (del P. Benedetto
BoNELLi). Venezia j, presso Simone
Occhi j 1701, ì'm 4-"
58
ANN
Animaversioni sopra la Dissertazione
critica canonica [del sig. Chiarelli)
stampata iti Lucca, che servono di
compendiosa confutazione dell'o-
pera ( Maffejana) DeW impiego del
denaro (del P. D. Andrea Ll'jato,
veneziano, prete dell' oratorio di
Verona). Lucca, lySS, in-^.°
ANIMOSO Acad." Selvaggio.
È Gio. Cappom della Peretta nel Bolognese. Acad.°
Gelato , che sotto tal nome diede alle stampe :
1." // moribondo Armido, idillio. T^inegia,
I61S, /w-ia." - 2." // testamento di Glori, idil-
lio. Ivi, l'anno medesimo, i?i-ì^.°-5." Ura-
nia, panegirico. Bologna, Benazzi , i/i-io,"
Vivendo pure in quel torno Onorato Beati e
Castore Montalbani^ Tuno col nome di Animoso
Acad." Selvaggio^ T altro con quello di Ani-
moso Acad." Gelato, potrebbe insorger dubio
intorno alF attribuire al Capponi le tre indicate
composizioni ; ma il dubio cessa al vedersi
esse ristampate col suo nome insieme con altre
opere di lui.
ANISCO LAMPIRIACO P. A. ed Acad."
Timido (can.° Vincenzo Paiu di Aso-
la nel Bresciano), Primizie armo-
niche della ceti-a, di ec. Venezia ,
Valvasense, lySa, in-S.'^
Nelle Noif. della Rep. Leti. {an. 1732, pag.
289) si dice invece per errore che sotto quel
nome arcadico nascondesi Fab. D. Paolo Re-
sini, di Lonato nel Bresciano.
Awnales Ecclesiastici Cresaris Baronii
una cum critice historico-chronolo-
gica Antonii Pagii singulis Baronii
paginis subiecta, ac eorumdem an-
nalium continuatione studio Odorici
Raynaldi. Lucce j, tjp. Venturini ^
1738-59, voi 38 infoi.
Le note sono dell' ab. Domenico Giorgi e del P.
Gio. Domenico Mansi, il nome di uno de' quali
compare ne' primi volumi.
Annales (Ad) Sardinicc per F, Salvato-
rem Vitalem etc, prcesertim vero in
ejusdeni epistolam nuncupatoriam
ad raagnum Hetrurioe ducem la-
tam, eensurje, et observationes quse-
dam non aspernendae, auctore qui-
dem innominato, sed magni nominis
litteraturai etc. Gerundce^ ex tjp.
Hier. Palolanij 1640, z>2-4-°
ANN
La data del luogo ti iinta, essendo impresso il
libro in Sassari , per cura dell'" arcivescovo
Turritano Giacomo Passamar, che vi premise
lettere dedicatorie al pontefice Urbano VII! ed
al re di Spagna Filippo IV. L' opera venne at-
tribuita a Francesco Aneglo De Vico, giure-
consulto sassarese, ma debb' essere certamente
fattura del gesuita Giuseppe Seql'I suo paesano
il quale non è rammentato dal Sotvello {Bihl.
Script. Soc. Jesu).
Annali del regno di Maria Teresa
(compilati dall'ali. Francesco Bec-
CATi.Ni, fiorentino). Firenze ^ presso
Ranieri Del Vivo j 1782, voi. 2,
m-8.°
Troviamo pure mentovato un Compendio sto-
rico della l'ita di Maìia Teresa, puldicato
anonimamente dallo stesso Beccatim [f^enezia,
1788, voi. 2); ma non potemmo verificare se
sia l'opera medesima con diverso titolo. Nel
Compendio, dopo la prefazione, sottoposte ad
un sonetto, leggonsi le sigle F. B. F.
Annali della Società dei se-dicenti Ge-
suiti, ovvero: Raccolta storico-ero-,
nologica di tutti gli atti, scritti,
denunzie, ec. dall'anno i552, epoca
del loro stabilimento in Francia,
fino al 1763; traduzione dal fran-
cese. 1780, voi. 2, in-^.°
L'originale francese, contenente molte falsità, è
dell' ab. Filiberto, il cui vero nome era Ga-
ZAIOES; il traduttore (a noi ignoto) fece la
prefazione. Consultisi Lucchesini {Sior. Leti,
di Lucca, tom. I, pag. 46).
Annali (Gli) (e le Storie) di Cornelio
Tacito, tradotti dal latino in lingua
toscana da Giorgio Dati; con un
discorso del C. L. S. (Cavaliere
Lionardo Salviati) sopra le prime
parole dell'autore, dove si mostra
perchè Roma agevolmente potè met-
tersi in libei'tà, e, perdutala, non
potè mai racquistarla. Venezia^ per
i Giunti j i5S2, in'l\.^
Materiale ristampa è l'edizione del 1309. La prima
del io65 non ha il discorso del Salviati.
Annali d'Italia, compilati dal proposto
Lodovico Antonio Muratori, con-
tinuati dal MDCCL fino ai nostri
giorni dall' A. G. O. V. (Avvocato
Giuseppe Oggeri Vincenti). Roma^
1789-90. ioni. i5, voi. 3o, m-8.°
ANN
Dal permesso per la slampa tleir opera si desume
che cosa signirichiiio le riportale sigle. Avvi
uir antecedente edizione del pari di Roma ,
])ul)lifala nel 1706, con le prefazioni critiche
del Catalani, arricchite di note critiche ed eru-
dite ec, che l'autore delF Elogio del Morcclli
(Nel Giorn. di Morale e Religione stampato
in Modena), vuole in parte a lui attribuire;
ma crediamo che v' aLhia equivoco, e che le
note sudilette sieno siale confuse con quelle
risguardanti le dissertazioni su le Antichità Ita-
liane, stampale per cura delFab. Gaetano Cenni,
nelle quali leggonsi in falli illustrazioni del
Morcelli e del Soldati: ciò che apparisce dalla
nota che incontrasi dopo la prefazione alle
mentovate dissertazioni.
Annali di scienze e lettere. Milano ^
Dcstcfanis, 1 8 1 o- 1 8 1 3, voi. 2 , />z-8."
Ne fu principale compilatore il doti. Rasori , del
quale sonovi anche memorie originali. Michele
Leom vi ebbe pure parte.
Annali ecclesiastici di Firenze , dal
1^81 al 1792. Iwij pel Pagani 3 voi.
i3, m-4.°
Diresse questo giornale T ab. ToNSiM, a cui pre-
starono ajuto, somministrando articoli, gli abati
Carlo Mengoni ed Aldo\Tando Paolini , non
meno che il prof Palmieri, Giuseppe Laltanzi
(soggetto reso celebre pe' versi pungenti di
Monti), il P. Pujati, benedettino, ed altri.
Annali letterai^j d'Italia (del P. Fran-
cesco Antonio Zaccaria, della comp.^
di Gesìi) dal MDCCLVI al MDCCLVIII,
con l'aggiunta d'un quarto libro
di biblioteca di varia letteratura
straniera. Modena [P"enezia)j a spese
di Antonio Zatta 3 1762-64? voi. 3,
m-8.«
Molti articoli sono del P. Gioachino Gabàrdi,
carpigiano, dello slesso istituto.
Fedi, ' " "
niera. — Storia letteraria d'Italia.
Annali politico-religiosi dal 1797 al
1799. Genova.
Erano compilati dagli abati Degola e Carrega.
Alcuni credono che vi sia qualche articolo del
Palmieri.
Annibale in Capua , opera dramma-
tica per musica (di Ippolito Ben-
TivoGLio). Ferrara. Sappi j i665,
Z/i-12."
ANNIO DI MIRABELLO.
Domenico Na?)i, di Alba Pompeja in Piemonte.
Saggio di Letteratura stra-
59
ANN
Annis (De) M. Aurelii Antonini Ela-
gabaìi, et de initio imperii ac duo-
bus consulatibus Justini junioris ,
dissertatio apologetica ad annum
Faustina? tcrti;fi ejusdem Elagabali
uxoris (auctoi'e Pliilippo deTuRRE,
Adria? episcopo). Patavii j tjy. Se-
minariij 1713, in-^.^
ANNIUS, vel potius INANNIUS (Joannes)
VITERBIENSIS. Commentaria super
opera diversoruni auctorum de an-
tiquitatibus loquentium , ejusdem
chronographia etrusca et italica,
Romce j per Eachariwn Silher^ i49^-
Vedij Antiquitatum variarum vo-
lumina etc.
Anniversario (L') della gloria, cele-
brato dagl' illustr.' sigg.' Abbati e
Collegio de' sigg.' Conti e Cavalieri
giureconsulti per il solenne ricevi-
mento dell' emin.*^ sig. card.*^ Bene-
detto Erba Odescalco, arcivescovo
di Milano. Ivi, iyi5, ^7^-4•*'
Questa descrizione è di Giuseppe Antonio SASSI,
bibliotecario delF Ambrosiana.
Anno (L') complimentario del secolo
XVIIl vendicato e difeso contro i
pretesti di chi vorrebbe attribuirlo
al secolo futuro, ragionamento di
N. N. (sac.*^ Faustino Bendiscioli)..
Brescia, 1800, i/z-8.°
Anno di Gesìi Cristo, cioè Meditazioni
per tutto r anno , accomodate agli
evangeli ed ai misteri solennizzati
dalla santa chiesa. Venezia , per
Francesco Pitteri, 1733, voi. 4>
m-i2,°
— di Maria , cioè Meditazioni per
tutto l'anno, nelle gesta, virtù e
prerogative della Ss. Vergine Madre
di Dio ec. Ivi, per lo stesso, iy^4>
voi. 4j in-i^."^
— de' Santi, cioè Nuovo Leggendario
de' Santi a modo di meditazioni
per ciascun giorno dell' anno ec. Ivi,
per Gio. Battista Becurti, i'^'iS,vol.
6, in- 11.^
Sono produzioni di fra Fulgenzio (nel secolo
60
ANN
Gio. Bencdelto) Ct'MLUTi, domenicano, della
congr." del B. Salomone.
Anno (L') 1800, o principio del se-
colo decimonono, memoi'ia ragio-
nata di N. N. ( Giacinto Schilijni ,
bresciaiìo). Brescia j pel Bendisciolij
1000, Ill-O.
Anno (L') 181 5, ovvero gli ultimi
cinque mesi di Napoleone di L. D.
(Luigi Detoma). Torino j presso Rej^-
ceiidj 18 15, in-8°
Anno sacro ripartito in dodici eser-
cizi spirituali per ogni primo mer-
coledì di ciascuno mese ad onore
della gloriosissima vergine e martire
sant'Agata (scritto da Stefano Ab-
bati, palermitano). CatanJaj presso
il Bi sagni j 1699, m-8.*^
Annona (Dell'). Cremona j Manini_,
1780, w-8.°
Si dice esserne autore Gio. Battista Gherardo,
conte d' Arco.
Annona, ossia Piano economico di
publica sussistenza (di Domenico De
Gennaro duca di CANTALUPo).iV/3:;rtj
1785, in-ii.°
Questa è la seconda edizione.
Annotationes margina les in Ciacco-
nium et collationes Ciacconianje
cum Baroniana. Vide j, Vitse et res
gestse Pontificum Roraanorum etc.
Annotazioni agli Annali di Genova ,
di mons.^Agostino Giustiniani; edi-
zione procurata da Vincenzo Canepa.
Genovttj 1835-38, voi. 2, in-'ò.^
Si attriLuiscono al Prefetto della civica Biblioteca
di Genova, professore Spotorno, harnahita.
Annotazioni al voto attribuito al Col-
legio teologico di Siena (del P. Fa-
brizio Dotto, teatino). Venezia ^
1785.
Annotazioni alla carta del sistema so-
lare ec. , del signor Wistlion ec, con
varie aggiunte spettanti alla stessa
materia (del P. D. Giovanbernardo
Pjsenxi, somasco). Venezia j Pasi-
nelloj 1735, in-^.^
Annotazioni (del monaco benedettino
Tali a) alla Dissertazione {del P. Ce-
ANN
sari) sopra lo stato presente della
lingua italiana. Padova _, Bettoni j
1810, z/z-8."
Annotazioni alle Memorie istorìche
della Valtellina ( di Pier Angelo
Lavizari). In-^.^
Opuscolo di pagine XI, impresso in Trento. Si
trova unito spesso alle Memorie istorie/te della
mentovata provincia dello stesso Lavizari, e
pur anco alla Storia (Iella famiglia Lai>i-
zari, parimente opera di lui.
Annotazioni brevissime sopra le rime
di messer Francesco Petrarca, le
quali contengono molte cose a pro-
posito di Ragion civile, sendo stata
la di lui prima professione; a be-
neficio de li studiosi bora date in
luce, con la traduzione {in latino)
delle canzoni: Chiare, fresche e dolci
acque ec. - Italia mia ec. - Vergine
bella ec.y-et del sonetto: Quando
veggio dal del scender l' aurora ec.
(di Marco Mantova Benavides , pa-
dovano ). Padova, appresso Lorenzo
Pasquali, i566, in-^.^
Annotazioni critiche (del P. Sebastiano
Paoli) sopra il IX libro del tomoli
della Storia del regno di Napoli del
sig. Pietro Giannone. { Senza luogo j
forse Lucca).
Si hanno piìi ristampe, fra le quali alcuna con la
risposta del Giannone.
Annotazioni di autore moderno (D,
Paolo Vagenti, da Este ) sopra la
Gerusalemme. Venezia, per Stefano
O riandini, in- 1 2.°
Annotazioni e discorsi sopra alcuni
luoghi del Decamerone di messer
Giovanni Boccaccio. Firenze, Giun-
ta, 1573, ma in fine, 1574? in-^.°
Le annotazioni furono, a parere deg»li eruditi,
distese da Vincenzo BORGiil.M ; ed in fatti, presso
il marc.^ Frior Carlo Rinucciui , mons.^ Bottari
vide un mss. di esse , tutto di mano del sud-
detto B0RGHI>I. Alcuni discorsi si attribuiscono
però a Bastiano Aminori ; anche Francesco
Cambi, Antonio Bemviem, Agnolo Glicciardim
ebbero parte nella puhlicazione di quest'opera.
Vedi, Decamerone.
Annotazioni nuove sopra la storia di
61
ANN
Cento in difesa delle precedenti cen-
sure nei Trattenimenti di Gio. Fran-
cesco Erri. Venezia j pel Zattaj 1772,
Forse sono di MarcWntonio Crescimbem, autore
delle prime annotazioni storico-critiche sopra
il libro del medesimo Erri, intitolato: Esame
dell' origine di Cento ce.
Annotazioni (Le) pacifiche confermate
dalla nuova pastorale di nions.^ ve-
scovo...., da due lezioni academiche
del sig. ab. Tamburini, e dalle let-
tere di Finale del sig. ab. Del Mare.
Senza ìuoi^Oj 1788, in-S.
Opera delPab. Giovanni MARCHETTI, da Empoli.
Annotazioni pacifiche di un parioco
cattolico (ab. Giovanni Marchetti)
a monsignor Vescovo di Pistoja e
Prato sopra la lettera pastorale del
5 8bre 1787. Boma, 1788, m-8.*^
Ne furono fatte piìi edizioni nello stesso anno,
e molte altre in séguito {redi sopra).
Annotazioni sincere dell'autore del-
l'Elogio premiato di Amerigo Ve-
spucci per una seconda edizione.
Senza data, Ì7i'S.
Hanno le sigle P. S. C. delle S. P. le quali si-
gnificano : Padre Stanislao Canovai delle Scuole
Pie.
Annotazioni sopra le annotazioni pa-
cifiche di un parroco cattolico ec. (del
P. D. Giuseppe Maria Pujati, mo-
naco cassinese). Italia, 1788, m- 12.°
Sono una confutazione dell' opera delF ab. Mar-
chetti col succennato titolo della quale si fece
superiormente menzione.
Annuis (De) fixarum aberrationibus.
Vide, Nova methodus etc.
Annus sacer, per cujus dies singulos
eorum pia recolitur memoria , quo-
rum triumphis sacra Servorum Ma-
riae familia coronatur (edente Jos.
Jac. Maria Bergantini, ex ord. ser-
vorum). Oeneponti [Venetiis) , apud
Nicephorwìi Oscaj 1729, in- iS.'^
ANNUTINI (Farnabio Giovachino). Con
questo supposto nome diede alla
luce Fra Giovann' Antonio Bianchi,
minore osservante, varie rappreseu-
ANO
tazioni. sì in versi, come in prosa,
le edizioni e i titoli delle quali pos-
sono vedersi nel Mazzucchelli e nella
Drammatiirs^ia dell' Allacci.
Noi rammenteremo soltanto la tragedia del Davide
perseguitato per la critica che sotto finto nome
si fece alla medesima da un altro francescano.
/^iV/e.. Tlieodori Parlhcnii Judicium.
Rispose il Bianchi con le Osservazioni con-
tro-critiche, f'^enczia pel Falvascnse, 1782;
alle quaU replicò l'avversario con una Lettera
apologetica contro il P. Bianchi, autore del
Davide. Ivi, per lo stesso, 1785, m-8.°
AN0NI3I0.
Così facevasi chiamare Buonafede Vitali, seniore,
da Biisseto, famoso medico empirico del se-
colo XVIII, che in tal modo celato publicò:
i.'^ Lettera scritta ad un Cavaliere
suo Padrone, in difesa della pro-
fessione del saltimbanco, coli' ag-
giunta in fine d' un Tesoro di se-
greti ec. Verona , presso i fratelli
Merlo, in-^P
Due edizioni, del pari senz'anno, si hanno stam-
pate in Verona dagli stessi Merlo, oltre ad
una terza di Milaìw, pel Malatesta, 1752.
Fedi, VER ANO ZONAGIRA.
2.° La bella Negromantessa, come-
dia {in prosa) breve, onesta , e pia-
cevole. Bologna, pel Longhi, 1735,
m-i2.°
3.° Operibus credite. Facoltà , uso
e dose de' dodici arcani che s in-
chiudono nella cassetta medica di-
spensata dall'Anonimo. Palermo,
nella stamp. di Antonio Gramignani,
1726, in-S.°
Anonimo (L') (Stefano Sciugliaga, ra-
guseo) ad un suo amico. Venezia,
1754, z«-8."
ANONIMO (Un). All' illustrissimo mon-
signor Giordano , patriarca di An-
tiochia, K'icegerente di Boma.
È una lettera di Jacopo Martorelli, nella quale
si critica la spiegazione , data da Mattia Zarillo
Acad." Ercolanese, d'una lapide di M. JuMO
Pi'DEXTE , ed inserita nell' Effemeridi lette-
rarie di Roma dell' anno 1775, num. 21. In
favore del Zarillo replicò Gaetano Migliore, ri-
stampando la lettera del i^Iartorelli con «note
Tanno medesimo 1775, in-A.°
62
ANO
Anonimo (All') autore del libro del
diritto della civile sovranità sopra
il matrimonio e suoi impedimenti,
risposta di piena confutazione tratta
dalle gallicane dottrine ec, contro
l'opera del Launojo ec. , disserta-
zione del C. A. C. M. Verona, Rn-
mazzini j 1798, //z-8.°
Si può sospettare che quelle sigle vogliano forse
significai'e Canonico Cristoforo Mvzzam , op-
pure Canonico Alfonso Conte MuzzARELLi^ am-
bedue ex-gesuiti, e battagliei'i in simili con-
troversie.
ANONIMO COMASCO. ( D. Domenico
Cerasola, arciprete di sant'Agostino,
sobborgo di Como). Lettere sopra
l'orazione funebre del prof.^ D. Gio.
Battista Berardi, di un ec.
ANONIMO CORTONESE (proposto Fi-
lippo Venuti).
ANONIMO D' UTOPIA.
i.° Commentario delle più nota-
bili cose d'Italia e d'altri luoghi,
tradotto dalla lingua aramea in
italiano, con un catalogo in fine
degli inventori delle cose che si
mangiano e delle bevande che og-
gidì si usano, composto ec. Venezia,
al segno del Pozzo, i55o; Ivi, per
Bari. Cesano, i553; Ivi , senza nome
di stamp. i554; ed Ivi, presso Gio.
Bariletto, iSSg, sempre in-^.^
Il TiraLoschi accenna un'anteriore edizione del-
l'anno lS48j quella del 1S34 non ha la dedica
al Rangone; ed il ritratto laurealo premesso al-
l'altra del 1SS5, non è altrimenti il ritratto
del Landi siccome pensò mons.* Fontanini. ma
sibb€ne un'insegna del Cesano stampatore ,
la quale ha molta somiglianza coli' effigie di
Augusto. In fine del libro sta scritto così:
SUISNETBOH SUDNAL TSE ROTUA ,
le quali parole, leggendole al rovescio, ven-
gono a dire:
HORTENSIUS LaNDUS EST AUTOR.
In fine del catalogo trovasi una Brieve apo-
logia di M. Ortensio Landò per l'autore, che
e una delle più pazze cose che si possano
immaginare.
2.*^ La sferza degli scrittori antichi e
moderni di ec, con un'Esortazione
ANO
allo studio delle lettere. Venezia,
per Andrea Arrivahene, i 55o, in-8.*^
Questa satira disperata contro i più celebri poeti
trovò un degno panegirista in Pietro Aretino.
ANONIMO FILARETE. Vedi, Nuove in-
venzioni di tubi ec.
ANONIMO VENEZIANO- Vedi, Cinque
(I) libri delle favole di Fedro ec.
ANONYMI DE ARMINIS {anagramma
di Hieronymi De Marinis), observa-
tiones ad annales ecclesiasticos Hen-
rici Spondani Apamiarum in Gallia
episcopi ec. Sine loco et tjp. noni.,
i656, m-4."
Il libro fu impresso in Genoi'a da Benedetto
Guasco. Tali Osservazioni l'urono fatte in di-
fesa dell'onore delia nazione genovese. Nel
Giustiniani {Scritt. Lig., pag. 445) si legge:
Hieronymi de Arminis, in vece di Anonymi
de Arminis.
Anonymi dialogi tres. - I: De con-
stantia. II: De dignitate tuenda.
Ili: De amore erga rempublicam.
Edidit e privatis schredis Jacobus
Cantellus etc. Mutinw, Ijpis hcere-
diim C assi ani , 2691; et iterum Par-
vice , tjpis Josephi Rosati, 1721,
L'autore de' Dialoghi è il celebre ab. D. Bene-
detto Bacchim : il che viene pur anco confer-
mato da una copia di essi, sul cui frontispizio
era scritto di propria mano del P. ab. Pietro
Caneti: D. Petri Caneti ab. camald. ex mu-
nere P. D. Benedicti Bacchini inon. cassinen.
horuni dialogoruni auctoris.
ANONYMI RAVENNATIS. De geographia
li ber, Paris iis , 1688, in-S.''; e di
nuovo ìielle edizioìii Gronoviane di
Pomponio Mela.
E un compendio della geografia di Guidone , prete
ravennate, la cui opera è forse perduta. L' edi-
tore Porchera fa vivere l' autore nel secolo IX.
Non cosi il P. Baretta che lo dice fiorito nel
secolo VII. Veggansi gli argomenti da ambedue
addotti in sostegno della loro opinione nel Gi-
mnm {Scritt. Rav., toni, l, pag. 422, e seg.).
Anonymi tractatus varii de morbis
ad recentiorem mortcm concinnati,
nunc primum in unum collecti, no-
tulis aneti , et public! juris facti.
Ferrarice, 1699, m-S.*^
63
ANO
Dell" anonimo non vi sono ohe le sole osserva-
zioni, stante che i trattati sono presi da una
raccolta intitolata: Zodiacus Medico-Gallicus
di Nicolò di Blegny. L'annotatore fu Francesco
Maria Negrisoli, medico ferrarese.
ANONYMUS CASSINENSIS. Antiqui
chronologi quattuor, Herempertus
Langobaidus , Lupus Protospata ,
Anonymus Cassinensis, Falco Be-
neventanus cum Appendicibus hi-
storicis... nunc primum e mss. co-
dicibus aspiciuut lucetn opera et
studio Antonii Cai'accioli ex ord.
cler. regul. presb. ... Neapolij typis
Scorigianij 1626, /«-4-°
Furono inseriti anche da Camillo Pellegrini nella
sua ff istoria PrincipumLaugohardorumj dal
Burmanno nel suo Thesaurus antiquitatnni et
historiarum Itaìice [toni. IX), e iinahnente
dal Muratori {Rerum Ital. script., toni. V)
che attribuisce la cronica dell'Anonimo Cassi-
nese al famoso Alberico, autore della Fisione.
AN0NY3IUS DALMATA. E il dottor D.
Antonio Mattia Sevio, che fece al-
cune note latine ad Faslos Ovidii
stampate in Venezia pel. Basegsio
sul principio del passato secolo.
ANONYMUS MUTINENSIS.
I." Rerum Mutinensium Sylva. //i f.
1.° Ejusdem de variis locis Muti-
nensibus etc. In fol.
3.^ Ejusdem de sacris aedibus col-
lectanea varia. In fol.
Al dire del Tiraboschi {Bill. Mod., toni. \\,pag.
344) queste tre opere che si hanno mss., sono
probabilmente di Francesco Forciroli, mo-
donese.
ANONYMUS PALERMITANUS.
Copertosi con tal nome Tab.* Jacopo Martorelli
fece una critica a Domenico Cernili.
Vedij Amica responsi© etc.
ANONYMUS PHILOGRAMMATICUS
CORRIGIENSIS. In apologeticam de-
terminationem diplithungorum aii
et eu R. D. P. Mamertii Soleriensìs
Antagonistarum Coi'rigiensium ani-
madversiones . . . , studiosa et obse-
quenti voluntate ad eumdem con-
sarcinata. Begiij 1667, infoi.
L'autore è il dottore in medicina, poi sacerdote
Pietro Maria Tesei, di Correggio.
ANS
Anonymus Poetai Comico salutem.
Epistola. Vedi j Osservazioni anti-
critiche ec.
ANONYMUS SICULUS.
E Jacopo Martorelli, napolitano, che in un
articolo impresso nelle Nov. Lett. di Firenze
(1771, luglio, mini. 20, pag. 4K8) impugna
una dissertazione di Gaetano Migliore col ti-
tolo : In inutilum Ncophyti Preshyteri titu-
lum commentarius. Neapoli , 1773, in-A."
Questa censura del Martorelli ebbe una rispo-
sta anonima dallo stesso Migliore, il quale fece
ristampare (probabilmente in Napoli) l'arti-
colo inserito in dette Novelle, aggiungendovi
alcune sue note. Questo opuscolo occupa quat-
tro carte in-A.'^
ANSALDI (Antonio).
i."I sogni di Euterpe, saggio primo
di ec. Trapani j presso Giuseppe Bar-
bera^ 1684, "i-I2.°
2.° Il trionfo della Costanza, spie-
gato nel martirio dell' invittissimo
levita Lorenzo, dialogo di ec. Ivi^
presso il suddetto j i685, in-^.^
Non Antonio, ma Gerardo Ansaldi suo fra-
tello, min.* coiivent.", fu autore di questi due
componimenti. Pare che erroneamente riferisca
il Coronelli che la prima operetta sia venuta
alla luce coli' anagraramatico nome di Graderò
ne! 1GC4.
ANSALDO PARTENIO(dott.^ Paolo Va-
genti, da Este). Lettera di ec. al-
l'amico N. N. sopra l'estratto dal-
l'istoria d' Este della pi-iina edizione.
E ima risposta alla lettera d'Isidoro Alessi (co-
pertosi sotto il nome di Patrolllo Antibabazo)
la quale comparve contro le Brevi notizie della
terra d'Este, publicate nel 1743 siccome opera
dell' Angelieri. La critica però fatta del men-
tovato Alessi indusse l'AngeUeri (ossia il Va-
genti ) a correggere e ad arricchire la seconda
edizione delle Brevi notizie suddette che fu-
rono date alla luce postume col titolo di Sag-
gio istorico etc.
Fedi, ANGELIERI (Antonio).
ANSELMINI (Teodoro) (sen.'' Cesare
Bianchetti, bolognese). Vita del glo-
rioso martire san Giorgio, tradotta
dalla lingua latina da ec. Trevigij
Beghettinij 161 2, in-^.°
Altre opere ascetiche sotto lo stesso supposto
nome pubHcò il Bianchetti , ora originali ora
tradotte.
64
ANT
ANTANDO SPIGA (Giambattista Rizzo-
LATi). Per le faustissime nozze Ci-
galatti Freschi, epistola di ec. Tre-
viso ^ Andreoluj 182^, in Jogl.
ANTEMINELLI (Sebastiano) (Guido
Postumi© Ferri, da Bologna). La
Catonea di ec. Ivi _, pel Benaccij
i568, m-8.°
ANTEO DI ARUPINO (doti. Sebastiano
Sbisa di Rocco da Rovigno nell'I-
stria). Versi lirici di ec. Padova,
stamp. del Seminario j 1 8 1 1 j ««- 1 2.°;
e ristampati con aggiunte nella stessa
tip. Vanno 181 3.
Anthologia selecta gr. et lat. ( cum
notis J. B. Zanobetti). Lìburnij 1753,
m-8.°
Barbier^ Dictionnaire , N, 19C73.
Antialmanacco per V Almanacco di
Cremona dell'anno 1774 con le os-
servazioni su le pitture di Cremona
di Coringio Vermagi, ed una let-
tera apologetica dell' Antialmanacco.
Brescia j pei figliuoli del q."^ Giu-
seppe Pasini j 17745 in-Sy
Scopo di questo libretto, composto da Giuseppe
Aglio, si è di confutare i giudizj che il giovin
pittore Giacomo Guerrim, nascosto sotto Ta-
iiagramma di Coringio Vermagi , aveva pro-
nunziato poco prima sulle più insigni opere
di cremonesi pennelli. Puossi consultare la
Biogr. Crem., toni. I , pag. 94 del sigìior Lan-
cetti , che giudica essere pure dello stesso
Aglio la Lettera apologetica sotto il nome di
un Padre lettore di teologia.
Fedi, CORINGIO VERMAGI.
Antibacinata, ovvero Apologia per la
mossa dell' armi di Papa Urbano
Vili contro Parma. Macerata, per
Agostino Grìfeij senz'anno, in-^°
Ne fu autore, al riferire del P. Aprosio {Fisiera
ah., pag. 9, iiiwi: 99) , Tommaso TOMASI da
Urbino. Prospero Mandosio [Bihl. Boni., toni, l,
pag. 206, cent. num. 88), per lo contrario,
vuole che sia fattura di Leopardo de" Leopardi,
romano.
Vedi, Bacinata ec.
Antica (Dell') agricoltura italiana, let-
tera di V. C. (Vincenzo Cuoco) au-
tore del Platone in Italia. Milano,
Silvestri, i8o5, m-4.°
ANT
Antica leggenda della vita e de' mi-
racoli di s. Margherita di Cortona,
scritta dal di lei confessore Fran-
cesco Giunta Bevegnati dell'ordine
de' minori, colla traduzione italiana
di detta leggenda posta di contro
al testo originale latino e con an-
notazioni e dissertazioni diverse ad
illustrazione del medesimo testo per
opera di un sacerdote (il P. Lodo-
vico da Pelago, minore osservante)
divoto di detta santa, e socio del-
l' insigne Academia di Cortona.
Lucca, per Francesco Bonsignori ,
I 793 , in-^.^
Consultisi : Moreni , Bill. Storica della Tosca-
na, toni. I, pag. 119.
Antiche relazioni dell' Indie e della
China, di due maomettani, che nel
secolo nono vi andarono, tradotte
dall'araba nella lingua francese ed
illustrate con note e dissertazioni
dal sig. Eusebio Renodozio, ed in-
sieme con queste aggiunte fatte ita-
liane per un anonimo (il P. D.
Abondio Collina, monaco camal-
dolese da Bologna). Bologna, a s.
Tommaso d'Aquino, l'j^t^^in-^.^ p.
Antichi (Sugli) Zodiaci dell'Egitto,
di Francesco Gysman, traduzione
dal tedesco (dell' ex-gesuita Lorenzo
Ignazio Thiulem ). Venezia , An-
dreola, 1802.
Antichità (Le) di Ercolano, incise
con spiegazioni. — Catalogo degli
antichi monumenti. Napoli, stamp.
reale, ij55, voi. i. — Pitture. Ivi,
1757, 1760, 1762, 1765, 1779,
voi. 5. — Bronzi. Ivi, 1767, 1771,
voi. 2. — Lucerne e candelabri. Ivi,
1792. — Origine e sistema della
sacra architettura. Ivi, i83i; in
tutto voi. IO, in Jhgl. gr. fig.
Illustratori di cjuesla magnifica opera furono :
mons.* Ottavio Antonio Bajardi ; Giacomo
Castelli; can.° Mazocchi; Camillo Paterisi
conte di PiAXURA; can.° Pr.ìTILLi; P. Tarugi,
deir oratorio; Francesco Valetta; Salvatore
Aula; Pasquale Carcani ; ab. D. Ferdinando
65
ANT
Galiaini; Girolamo Gioudanoj Nicolò Ignarra;
barone Ronchi; 1'. Torre, somasco; Mattia
Zarillo; i -([iiali componevano TAcadcmia Er-
colanese, fondala da Carlo III per quest'o-
pera. Gaetano Gargano, figlio del sopra no-
minato Pasquale, pm-e vi coadjuvò, come an-
che Domenico DlODATI (facendosene cenno
nelle memorie della sua vila a pag. iJ4). Il
tomo IX i: per la inaggior parte fai tura di
Francesco Damele e del cav.* Arditi. Il tomo
X, è del prof." Francesco Carelli.
Antichità (Le) di Roma raccolte bre-
vemente dagli autori anticlii e mo-
derni per opera di Andrea Palladio;
aggiuntovi un Discorso sopra i fuo-
chi degli antichi. Roma, per Gia-
como M ascardi j, 1622, «2-8."
Esistono antecedenti e posteriori edizioni di cjue-
st'operetta. il Discorso de' fuochi non si crede
del Palladio.
Antichità (Delle) di Sarsina, discorso
di Filippo Antonini, ristampato ed
accresciuto di notizie spettanti alla
storia della chiesa di detta città, e
di una memoria di Giuseppe Fan-
tini sull'antica Sarsina, e d'altri
monumenti aggiunti. Faenzajpresso
V Archi j 1769, in-^.^
Di Gio. Antonio Azzali porta il nome la dedica
a D. Paolo Borghesi Aldolirandini, principe tli
Sarsina. I prologomeni e P appendice de' mo-
numenti aggiunti spellano ad Andrea Zain>om,
faentino, successore di Girolamo Ferri nelle
scuole della Comunità di Faenza, secondo as-
serisce il P. ab. Mittarelli {De Hit. Fcweri., pag.
87). L'ab. Bianchi però neW Elogio dell' ab.
Gio. Cristoforo Amaduzzi {pag. 8i), vuole in
vece che fossero somministrati daU^MADUZZl
medesimo.
Antichità di S. Dionigi et origine in-
sieme del nome di Cassano sopra
Adda (di Antonio Castiglione). Mi-
lano ^ per Paolo Federigo Gagliardi j
1691, ì/i-8.° pie.
Questa è la terza edizione anonima.
Antichità (Delle) Longobardiche-Mi-
lanesi, illustrate con Dissertazioni
dai monaci della congr.*^ cisterc'cnse
di Lombardia. Milano j stamp. di S.
jdmbrogioj, 1792, voi. 4, in-^.^ gr.
E comune o])inione che sicno le suddette Dis-
sertazioni pressoché tutte lavoro del P. D. An-
TOM. I.
ANT
gelo Fumagalli, abate cisterciense, al quale
prestarono ajulo nelle ricerche alcuni dotti
monaci suoi correligiosi. Vien detto che an-
che il canonico Michele Della Torre e Val-
s ASINE, che fu poi archivista del capitolo di Ci-
vidale e che allora era discepolo del Fumagalli
negli studj diplomatici, vi abbia avuto parte
AINTICOSMI STRACTjEI, epislolae. Pit-
risiisj sine anno (i554), /«-8."
Ci communicò il sig. Lancetli che si cela il doti.'
Pietro Battista, medico, di Cremona. Della
presente operetta di questo suo paesano non
aveva fatto cenno il medesimo nella Biogr.
Crem., e prima Taveva del pari dimenticala
r Arisi.
Anticritica apologetica (del P. Luigi
Maria Benetelli, minimo di s. Fran-
cesco da Paola), f^enczia^ Bartoli 3
1722, m-4.°
Antidotario per il tempo di peste,
composto in lingua latina dal R, P.
M.Jacopo Soldi, fiorentino, dell'or-
dine de' servi, l'anno i/\ò'., nuo-
vamente tradotto in lingua toscana
da D. B. S. (P. Dionisio Bussoxi,
servita). Firenze^ i63o, //i-4."
AntiJotarium Bononiense auctum et
emendatum. BononicBj i6i5; et ite-
rum, /^iV/emj 1674 et 1750, m-4.°
Ne fu autore il celebre naturalista Ulisse Aldro-
VANDI, bolognese.
Antidotarium speciale sacra; domus
magni hospitalis nobilis urbis Mes-
sanse sub litulo S. Marire Pietatis.
VenetiiSj exojjicina Juntarunij i Q^^,
m-4."
Avvene un' altra anteriore edizione h'i impressa
nel iC42, del pari m-4.° Il compilatore fu
Pietro Paolo Pisano, messinese.
Antidoto (dei P. Francesco Antonio
Zaccaria) contro i libri prodotti e
da prodursi dal sig. avv." Camillo
Blasi intorno la divozione del Sacro
Cuore di Gesù ec. Firenze j j)rcsso
Gio. Ball. Stecchi j '773, m-8.°
Antierasto, o sia Erasto preteso amico
della gioventù, dimostrato vero ne-
mico di essa e traditore. Assisi j, per
Lo Sgariglia^ '79^> in-S."
Opera dell' ex-gesuila Gio. Carlo Bricnole.
5
66
ANT
Antifebronius vindicatus, seu suprema
Romani Pontificis Potestas adversus
Justinum Febvonium ejusdem vin-
dicem Theodorum a Palude iterum
adserta et confirmata (auctore Fran-
cisco Zaccaria, soc. Jesu). CcesencBj
apiicl Gregoriani Blasinhim y 1771,
voi. 4; "i-H."
Quest" opera è una difesa dcirAntifei)roiiio dello
stesso P. Zaccaria, stampato a Pesaro, nel itct,
in 2 voI.„ m-4.", e ristampato a Cesena, in 4 voi.,
in-s.'^ dal suddetto stampa Biasini. 11 titola del
libro che porta il nome di Giustino FeJjronio
(sotto il quale nascondesi nions.*^ Gio. Nicolò
Di HoTHEiM , vescovo di Miroiito e suifraganeo
dell' arciv.° elettore di Treveri, e non Giorgio
Cristoforo ISeller, come si credette da princi-
pio) è il seguente: Justini Febronii, de stata
Ecclcsice et ìegitinta potestate Romani Pon-
tificis liher singiiìaris ad reuniendos dissi-
dentes in religione Cliristianos compositiis.
Fu stampato nel 17G5 a Francojbrt, colla falsa
data di Buglion. A questa edizione tennero
dietro altre due, Tuna del 176S e l'altra del
1770-74^ con aggiunte apologetiche dello stesso
autore, celatosi coi tinti nomi ora di Joannis
a Calorie,, ed ora di Thedori a Palude. La
suddetta opera fu tradotta anche in italiano e
stampata due volte in Venezia dal Bettinelli.
Il mentovato finto Febronio diede alla luce,
medesimamente in Francofort nel 1777, il
compendio della siia opera, che intitolò: Fe-
bronius ahreviatus et emendatiis , idest de
stata Ecclesicj tractatus.
Antigone, tragedia, f^enczia^ per Ma-
rino Bassetti j '7'7; '''-8."
In line della breve prefazione si leggono le ini-
ziali del nome e cognome dell'autore Ab. A.
M. L. , che signilicano Abate Antonio Maria Ll-
CHIM. Benché la presente tragedia sia stata pubh-
cata qualche mese prima di un'altra del mare*
Pier Maria Suares, che non solo tratta lo stesso
soggetto, ma che ha perllno lo sviluppo, la
peripezia, e bene spesso anche i versi della me-
desima, è fuor di dubio, come ce ne attestano
gli autori del Gior. dei lett. d'Italia {nani.
XXVIII , pag. 463), che quella del SuARES fu
scritta e verseggiata due anni avanti.
ANTIGONO DE VILLA (dott*" Valli,
fiorentino). L'Enriade di Voltaire,
li'adotta in vei'si italiani da ec. Fi-
renze j presso Luigi Carlierij 1772.
ANTILASTRI (Clarice). Dialogo apo-
logetico della signora ec. per Ap-
ANT
pendice alla serie degli aneddoti
Dionisiani (dello stesso can." Dio-
jvisi). Verona, 1791, z«-8.°
Antilira (L') Focense, o Dialoghi con
cui si renda ravveduto un Mesme,
o libero muratore (dell'ab. D. Fran-
cesco Spadea). 1789, m-8.° Vedi,
Lira Focense.
Antilogia de'jYobili reintegrati al Con-
siglio ed a' Magistrati di Ascoli, in
cui si mostra lo stile solito da os-
servarsi dalla detta città nella rin-
novazione de' bussoli degli officj o
podestarie de' castelli del suo con-
tado, e si scoprono gli errori, equi-
voci, e falsità contratte w^ Apo-
logia di Gio. Pacifici. Roma, 1673,
i'ifogl-
" Giovanni Pacifici , Acad.° Disunito , e veramente
» {tale) per le disunioni da lui accresciute fira'
" cittadini d'Ascoli nella lunga e terribile fazio-
"ne de' Gentili e degli Ugolini (0 sienoUrlini)
» intorno alla nobiltà del primo grado ec, diede
'jalla luce un'opera in foglio sopra le famiglie
"del primo grado, diretta alla sacra Consulta,
" rigettata poi nel principio di questo secolo dalla
"sacra Ruota Romana; essendo stati suoi prin-
»> cipali emuli gli avvocati Petrelli e Novelli,
"che vinsero alla fine, e l'avvocato Ridolfi.
" Fu il Pacifici autore di molle Canzoni enco-
jjmiastiche, raccolte in un tometto impresso
" in Ascoli , per Marco Salvioni , V anno
" 16S9 ". Da questa memoria tratta dall' Ar-
chivio de" Canonici della cattedrale d' Ascoli
può supporsi che alcuno de' soprannominati
avvocati sia l'autore della predetta Antilogia
e d'altre scritture di simile argomento. Nar-
rano gli storici municipali d'Ascoli che in
quella controversia si oltraggiarono la verità,
la moderazione e la buona morale , e si mera-
vigliano che si avesse l'audacia di publicare
le scritture alla mentovata controversia relative.
Devesi credere quindi che gli autori delle me-
des'"ie sci'itture non ardissero in questione agi-
tataci con tanto fervore, ed in mezzo a gravi
discordie di palesare i lor nomi per non esporsi
ai risentimenti degli avversar]. L'opera di Gio-
vanni Pacifici ha per titolo : Apologia diretta
alla sacra Consulta dai Nobili del primo
ordine d'Ascoli in cui si risponde all' in-
formazione fatta l'anno 1663 in Macerata
dai Cittadini supposti aggrai'ati. Ascoli ,
1670. appresso Marco Sah'ioni, in Jogl. A-
veinino questa notizia dalla cortesia dell'egregio
ANT
sig. Cantalamessa Carboni, autore ilcllc oriulitc
Memorie de' letterati e degli artisti d'A-
scoli, sua patria.
Kedi, Informazione sopra gì' inte-
ressi tic' Cittadini d'Ascoli ce. —
Specchio di verità ce.
Antilogia Pappe, hoc est de corrupto
ecclesia) statu ete. , scripta aliquot
veterum authornni.. mine primum
in lucein eruta et interim vindicata
(colleetoreMatlhiaFlacio,vel Fiacco,
vel Francovitz, illyrico), cuin proe-
fatione Wolf. Wissenburgii. Basi-
lecBj eoe off. Oporiiii^ i655, //z-8.°;
rista ni pa ta nel VAppeiìdix ad fasci-
culuni rerum expctendaruin et fugieii-
danuiij edente Edvar. Brown. Lon-
dini, 1690 5 in fot.
Non è ben certo che sin stata publicata da Fiacco
Illirico, copertosi colla maschera di Wolf. Wis-
scmburoio, teoìogo di Basilea, o se piuttosto ne
fu raccoglitore veramente esso W issemburgio.
Il Niceron, tessendo il catalogo delle opere di
Fiacco Illirico, tace di quest'opera da lui edita.
ANTIMACO FILALETE (Michele Laz-
za ni).
\° Breve e succinla notizia delia
risposta di ee. al Ragionamento in-
torno le antiche iscrizioni della città
di Treviso ec.
Sta nel tom. XX della Raccolta Calogeriana.
Il Lazzari fece sì lunga risposta che avrebbe
empiuto un intero vohmie di essa raccolta;
perciò, essendo stata esclusa, fu ridotta nel
modo e col titolo sopra descritto.
2.° Confutazione di alcuni errori
del dottor D. Bernardino Zanetti
nella Storia del resino de" Longobardi,
distribuite in sei lettere. Boveredo _,
pel Marckesani _, 1756, ?/z - ^ . "
Le sole tre prime lettere vanno sotto il mento-
vato supposto nome . e V altre sollo il vero
nome delF autore, cioì; del suddetto Michele
Lazzari, fiscale ed avvocato veneziano. In line
di questa censura si ha uu opuscolo latino col
nome di Attemano Slinvaleni, che si crede
poter essere Girolamo Beltrajum, di Asolo,
poi professore nelF Università di Padova, ^^e!la
prefazione alla risposta, che fece il Zanetti al
Lazzari , si desume , che la stampa delle confu-
tazioni non seguì in ìioveredo. ma ne" contorni
di Venezia.
67
ANT
f^edij Difesa delle Memorie sto-
rico-critico-cronologiclie ce.
Antiinaestro di Camera.
E contro il Maestro di Camera di Francesco
Seslini, da IJiJjbiena. L'autore è Nicolò Aldim,
cappellano della Metropolitana di Firenze.
ANTINOO NIVALSI. Fedi sotto ^ ANTI-
NOO RULLO.
ANTINOO RULLO.
i.*^* Il primo libro delle opere bur-
lesche di messer Fj-ancesco Berni,
di messer Giovanni Della Casa, e
del Varchi ee. — Il secondo libro
delle medesime ec., con l'aggiunta
in fine, del Simposio del Magnifico
Lorenzo de' ISIediei. Londra, Pickardj
1721- 1724, voi. 2, m-8."
L'ethtore fu Paolo Rolli, il quale si cela sotto
il mentovato nome di P. \ntinoo Rullo. Egli ci
fa sapei'e che venne ajutato nelle annotazioni
da Antinoo Nivalsi , che è Fanagramma delFab.
Antonio Maria Salvixi.
2.*^' Della natura delle cose, di Tito
Lucrezio Cai'o, libri sei, tradotti
da Alessandro Marchetti, lettore:
prima edizione. Londra j per Gio.
Pickardj ì'Jì'J, in-Q.'^, con antiporta
incisa in rame.
ÌSc lu editore lo stesso Rolli, che sotto F indicato
finto nome dedicò il libro al famoso principe
Eugenio di Savoja.
ANTIOCO ANATONE {anagramma di
Antonio Cataneo). Lo Sbandito,
comedia [in prosa) di ee. Bologna,
per Antonio Pisani j 166^, i?i-i2.'^
Anti-Parpenesis ad card. Baronium
prò republica Veneta (auetore Ni-
colao Crasso). Palavii, 1608. Fedij,
Christianorum rei pubi icce veneta)
civium eie.
Antiperistasi pisane nel risorgimento
e coltura delle belle arti (dell' ab.
Ranieri Tempesti). Pisa, Nistri ,
18 12, /;z-4.°
E una forte critica contro la Pisa illustrata
da Alessandro Morrona.
Antipoligrafo (L'), a chi ha letto, ed
a chi non ha letto il Poligrafo,
giornale ebdomadario di O. A. Y. Z.
AN'T
Lo pubi ira va Francesco Contarim, veneziano. In-
comiiiriò a slampai'si nel maggio del 1811 e
terminò col giorno óo novembre tlello stesso
anno, essendo slato per ordine superiore sop-
presso. Sono 16 numeri.
Antipurismo (clell'ab, Francesco Torti,
da Bevagna), nuova edizione clic
comprende i seguenti opuscoli: —
I." Il Purismo nemico del Gusto.
— 2." Risposta ai puristi. — 3."
Dante rivendicato, o Lettera al cav.*^
Monti. - — 4-° DoU'affinità poetica
fra il getiio di Ossian e il genio
di Monti. — 5.*^ Venti lettere ine-
dite del eav.^' Monti all'autore. Fo-
ligno, tip. Tomasinij iSag, in-ii.'^
Antiquario (L') delia diocesi di Mi-
lano contenente diverse notizie sto-
riche, sacre, ec. , di tutte le par-
rocchie forensi ec. ( dell' arciprete
oblato Francesco Bombognini). i^f/-
laìiOj, f^eladinij 1790, in-S°
Fu ristampato, col nome delF autore, da Gio.
Piroita nel 1828, con correzioni ed aggiunte
di Carlo Redaelli. In questa nuova edizione
ebbe parte anche il canonico teologo D. Pietro
RUDONI.
Antiqua; inscriptionis, qua L. Scipionis
Barbati F. expr^ssum est elogium,
explanatio. Parisiis _, 16 17, iii-^."
Fu atiril)uita al P. Giacomo Girmondi, ma e di
Girolamo Aleandro.
Antiquissimi vesperarum paschalium
rittis expositio; de sacro inferioris
ifitatis processu doniinica resurrec-
tionis Christi ante vesperas in Va-
ticana Basilica usitato conjectura
( auctore Philippo Laurentio Dio-
Kisi, romano). Homre j lySo , in-S.'^
Antiquissimi Virgiliani codieis fi'ag-
menta et pieturaj ex Vaticana Bi-
bliotheca ad priscas imaginum for-
mas a Petro Sancte Bartoli incisse.
JRomcp, cr cJ/alcogr. R. C. A., i 74 • 5
in Jòl.
Di mons.'" Gio. BoTTARi sono la dotta prefazione
e r indice arricchito di belle ed erudite notizie.
Antiquitates (Ad) Etruscas quas Vo-
laterra? nuper dcderunt, observa-
tiones. in quibus disquisitioiiis a-
ANT
stronomicoe de Etruscaruni antiqui-
tatum fragmentis author quoque
nolatur. Amslelodami, i63c), in-ii.^
Alcuni, fra' quali è Vincenzo Piaccio, hanno
attribuita quest'' opera ad Enrico Ernstio, che
riia fatta imprimere. Ma essa è di Gaudenzio
PAGAìNI^O, e Toriginale mss. dell'autore col
proprio suo nome esisteva in Ponte nella Valtel-
lina presso Giannantonio Quadrio, di Brunasso,
cugino delFab. Francesco Saverio, dal quale im-
prontiamo la presente notizia {Diss. su la Val-
teli., tom. Ili, png. 388).
Vedi, Etruscarum antiquitatum
fragmenta.
Antiquitatum variarumvolumina XVII
cum commentariis Joannis Annii
[yel potius Nannii) Viterbiensis. Ro-
mce, per Eucharìuni Silber^ MCCCC-
XCVHI, 2 tom. in 1 voi., in fot.
Con questa raccolta, seguendo Fuso di trasfor-
mare nome o casato, Giovanni Nan.m, frate
domenicano, maestro del sacro palazzo de' due
papi Sisto IV ed Alessandro VI, intese di re-
galare agli eruditi le opere originali di moUi
storici della più alta antichità , come: Beroso,
Fabio pittore, Mirsilo, Sempronio, Archiloco,
Catone, Mcgastene (ch'ei chiama Metastene,
quantunque autore non abbia mai esistito di
tal nome), Manetone, ed altri pai'ecchi, che
dovevano rischiarare la cronologia de' primi
tempi. Annio non ebbe sùbito alcun contrad-
dittore, ma non andò guari che si alzò un
grido che di errore e d'impostura l'accusava.
Alcuni per altro presero le sue difese. Si pos-
sono partire in quattro classi i sentimenti degli
autori sopra tale soggetto : gli uni pensano che
egli ebbe realmente in suo possesso alcuni
frammenti degli antichi autori che publicò,
ma che furono estesi da lui considerabilmente;
altri credono che tutto sia falso ed inventato,
ma che Annio siasi ingannato, e che publi-
casse di buona fede ciò che per vero tenne ed
autentico. Varj autori difesero Annio ed hanno
per vere antichità tutto ciò che publicò sotto
tale titolo; ma la maggior parte de' suoi sosteni-
tori è senza sapere e critica. Finalmente v'ebbe
chi sentenziò che l'intera mentovata raccolta
altra sorgente non aveva che nella testa del-
l'editore; la quale opinione è ora generalmente
adottata. INel secolo XVII sorse una viva di-
sputa sopra questo punto di storia letteraria.
Numerose di quest'opera sono le edizioni della
fine del XV e del principio del XVI secolo.
Rammenteremo soltanto ([nella di Venezia del
1493, per Bernardino l^eneto , in-4.°, senza
commentar], alla quale sta avanti Silicee de-
ANT
scriptio, di Pausania, tradotta da Domizio
Calderino j e TaUra: Bcrosi antiqui tatum
Italia; ac totius orhis libri V, commcntariis
Joannis A unii Fiterhicnsis illtis frati j adjccto
mine primiun indice locupletissimo et rcli-
quis ejus argumcnti auctorihus. Antucrpirv,
Joannes Steelsius, I84i>, vel Ibidem, isì;2,
in-i." In tale ristampa si rinvengono due ope-
rette che non sono nelle precedenti edizioni,
cioè: CI. Marii .Irctii de sita insuhv Sicilia;
liber, et ejusdem dicdogus quo Ilispania dc-
scribitnrj riprodotta poi nelF edizione di T^it-
tembergn , 1612, in-Q.° Pietro Lauro, modo-
ncse, fu così scioperalo da impiegare il tempo a
volgarizzare tutto ciò che venne publicato da
Annio e di farlo stampare in Venezia nel lìJoO,
in-A.°; e Francesco Sansovino non contentan-
dosi di questo volgarizzamento, vi fece sopra
giunte ed annotazioni^ che diede alla luce Ivi ,
pel Salicato , li385_, in-A.'^
Antirisposta apologetica per le 3Ie-
morie {storiche della terra di Cesij
raccolte da monsl^noì' Felice Cante-
lori. (Ili fine) Napoli, per Michele
Monaco, 1600, iii-i^.''
Lavoro dello stesso Camelori.
P^edij Risposta al libro intitolato:
Memorie ec.
Antisatira di D. A. T. (Donna Ange-
lica o Arcangela Taracotti, o Taba-
ROTTi, monaca di sant'Anna in Ve-
nezia), contro la satira 31enippea
del signor Francesco Buoninsegni.
V^enezia, Vahasensej 1 644 5 "^" ' ^-^
Fra gli altri che scrissero contro il suddetto li-
bro della Tarabolli, il P. Angelico Aprosio a-
vcva preparato una risposta al medesimo, ma
non gli si permise da' revisori veneti di darla
alle stampe; portava il titolo -La Maschera
scoperta di Filo/ilo Misoponero , in ri-
sposta dell' Antisatii'a di D. A. T., scritta
contro la satira Menippea del sig. Fran-
cesco Buoninsegni , ec. - L' Antisatira della
Tarabotti leggesi anche nel libro intitolato -
Censura dell' Antisatira della signora An-
gelica Tarabotti. Dal suddetto 1*. Aprosio
vien detta Angelica nella Bill. Aprosiana ,
ma nella Fisiera alzata , dallo stesso vien
chiamata Arcangela. Il Mazzuchelli scrive Ta-
barotti: Tarabotti il primo. Trabotti per er-
rore si registra dal signor Lancetti.
Fedij LUCIDO OSSITEO — GLA-
REANO (Scipio). Scudo di Rinaldo.
ANTISICCIO PRISCO (Lucio) (Giuseppe
69
ANT
Battista Passeri), Della seccatura,
discorsi cinque di er. Venezia j P^al-
vasensCj, 1^53. — Discorsi cinque
posteriori di ec. Ji^ij iy55 , in tutto
toni. 2, in-?) P e di nuovo j con una
Lettera di Q. Vittorino Capitolino
(che è lo stesso Passeri) a monsù
Cartoccio inventore ed intagliatore
di architetture oltremontane. Ivif
I761, voi. 2, J«-I2.°
ANTIVIGILMI (Cornelio Aspasio) ( P.
Angelico Aprosio, agostiniano, di
Venlimiglia). La Biblioteca Apro-
siana, passatempo autunnale di ec.
tra' Vagabondi di Tabbia detto
l'Aggirato. Bolognaj perii Mano-
lessi, i6y3, z'/z-i2.°
Non arriva che alla lettera C inclusive, termi-
nando alla pagina G6G, dopo la quale viene un
altro frontispizio che porta per titolo - La Bi-
blioteca Aprosiana, cantata da Pier Fran-
cesco Minozzi, ec. Ivi, per li Manolcssi ,
1675. Quest'opuscolo, nel quale si seguita il
numero ]irogressivo delle pagine , contiene an-
che r indice di tutto il libro che fu dato alle
stampe, secondo scrisse Gregorio Leti {Ital.
regn., toni. IV, pag. 54o), a spese di Nicolò
Cavanna, nobile genovese, ed a lui da Lo-
renzo Legali fu dedicato. Venne poi tradotto in
lingua latina e ristampato per cura di Cristo-
foro Volilo ad Amburgo nel 1754, con note.
In questa edizione non si trova la prima parte,
e furono levate molte cose della seconda parte,
essendo stata intenzione del traduttore di pu-
blicare il migliore deir opera. Intorno al me-
todo tenuto dal F. APROsio nel compilarla, leg-
gasi ciò ch'egli stesso , parlando in terza per-
sona , ne dice a carte 20.
ANTON CHI CHIAMA, Bidello dell' A-
cademia Veneziana (abate Antonio
Martinelli ). Quattro discorsi che
possono servir di risposta a quanto
scrisse, scrive e scriverà iu biasimo
della scuola veneta e degli artisti
il cav,^ Giosuè Reynolds, presidente
dell' Academia di Londra. Venezia,
1783, m-8.°
ANTONELLI ( Giuseppe ) , messinese.
Lettere del sig. ec. sopra le con-
troversie nate tra il sig. Francesco
Maria Zanotti e il P. Casto Inno-
ANT
cente Ansaldi, intorno alla filosofia
morale del sig. Maupertuis, Lucca,
Benedilli, \']55, in-S.°
Furono ristampate in Venezia nel 17S7, e sono
dello stesso Francesco Maria Zanotti, benché
nella lettera col proprio nome che le precede
dica di non volere più replicare al P. Ansaldi,
parendogli di aver dicliiarala alibastanza la con-
troversia, lanlo nel ragionamento suo , quanto
ne'' suoi discorsi antecedentemente puljlicali.
ANTON GIUSEPPE DA COMO. Lettere
di Yorick ad Elisa e di Elisa a
Yorick, dall'inglese (di Sterne) re-
cate in volgare italiano con note.
Milano j 18 15, iìi-i-ì..'^
Contro il sistema propostoci di non favellare degli
scrittori ancora viventi, crediamo, onde cor-
reggere la Pseiidoniinia del signor Lancetti
che attribuisce la presente traduzione ad Ugo
Foscolo, di dire eh" essa è dell'avv." Anton
Francesco Cairoli, comasco, ricopertosi sotto
il riferito nome di Anton Giuseppe da Como,
e che sotto quello di Samuele da Vercurago
si cela il prof '^^ Samuele Biava , di cui è la
traduzione delf elogio di Elisa fatto da Raynal.
ANTONIANUS. Fide, SECTANI (Quinti).
ANTONINO ( Santo ) , Arcivescovo di
Firenze.
Alia fonte gli fu messo nome Antonio (come si
legge in alcune edizioni delle sue opere), ma
per essere di poca persona, fu comunemente
detto Antonino. La sua famiglia era de' FoR-
CIGLIOM, di Firenze , di cui fu arcivescovo. Suo
padre fu Nicolò di Pierozzo, di Cenni-Forci-
glioni , onde fu detto Nicolò Pierozzi , la-
sciando r antico cognome di Forciglio.m : e
però lo stesso Antonino, suo figliuolo, per fede
di molle vecchie ricordanze, si scriveva: Frate
Antonino di ser Nicolò Pierozzi da Firenze.
Aveva vestito Tabilo domenicano {Zeno, Diss.
Voss., toni. I, pag. 256, num. 44). Per le edi-
zioni delle sue opere consultinsi lo stesso Zeno,
Brunet, Panzer, e Scrittori Domenicani.
ANTONIO (Alfonso).
Cosi celato, ritenendo però il nome battesimale,
il P. Alfonso GiANOTTO, della comp.'* di Gesù,
siccome riferisce il Sotvello , diede alla luce
in lingua italiana più libri ascetici , de' quali
riproduciamo i titoli secondo ce li dà il Tira-
boschi nella Bibl. ÌÌIodon., senza potere però
noi con certezza assicurare , che tutti siano
veramente pseudonimi.
i.° La guerra cristiana. Bologna j
per Giacomo Masi, 1646, z/i-i2."
ANT
2.° Trattenimenti spirituali con
Gesù ec. Ji'i , per gli eredi Benacci,
1645 , m-24."
3." Modo di ben comunicarsi sa-
cramentalmente, con un trattato
della comunione spirituale. Ivi, per
Ferdinando Pisani, 17 12, in-i^.^
4." Il mistico Girasole, cioè: indu-
strie dell'anima amante per unirsi
al Signore Iddio. Ivi, per gli eredi
Benaccij i64i, in~^^.°; ristampato
col nome dell'autore nel 1646.
5." Pratiche morali delle virtìi, ca-
vate dalla dottrina e dagli esempi
della comp.'^ di Gesìi ec, lui, 1648,
{11-10,.°; e di nuovo, Fenczia, 1664.
6." Il modo di ben confessarsi, Bo-
logna, eredi Benacci, i653, in-S.^
7." Diario religioso. Bologna, m-i 2."
ANTONIO DA ASCOLI , detto anche
DA PATRIGNONE.
Antonio Bonfim da Patrignone, castello antica-
mente compreso nel contado d' Ascoli.
ANTONIO DA CARPI. Fedi, Lettera
critica , ossiano Osservazioni contro
i Madrigali ec.
ANTONIO DA FANO.
Antonio CosTANZi da Fano, e non Antonio Ne-
gusanti ,■ come alcuno ha sospettato.
ANTONIO DA FERRARA. Antonio
Beccari , detto anche Dal Beccato,
poeta.
Viveva al tempo del Petrarca, di cui fu amico.
Si leggono sue rime nella raccolta del Corbi-
nelli ed in quella de' poeti ferraresi fatta dal
Baruffaldi, non meno che nelle raccolte dei
poeti antichi.
ANTONIO DA PISTOJA, detto anche
IL PISTOIA.
Era figlio di Tommaso Camelli che abbandonata
la patria e stabilitosi in Ferrara , lasciato il
proprio cognome, lo prese da quella, secondo
riferisce il P. Zaccaria nella Bibl. Pistojese
{pag. 177-178), il quale e' infprma puranco
esservi stato un Marc'Antonio del pari poeta,
di cui fu padre il mentovalo Antonio. 11 Zeno
{Note ed Fontanini , /;«g". 2o5-3g) però vuole
che Antonio da Pistoja, autore della tragedia
Fdoslrato e Panfda { publicata anche col solo
tilolo di Tragedia di Antonio da Pistoja) e di
altre poesie, sia del casato Vinci; la qual cosa
ANT
non ammette il siuklctto V. Zaccaria che de-
sidera prove più soddisfacenti, onde di ciò con-
vincersi. Col cognome di Antonio Vinci da
Pistoja esiste un sonetto avanti le rime di Ber-
nardo Bellincioni, stampate Tanno 1495 in Mi-
lano. Comnhinsì inoltre il Cat. Capponi, pag.
302-505; ed il BavuU'Mì, nte de' Poeti Fer-
raresi, dove favellasi d'esso Antonio da Pistoja.
ANTONIO DA SIENA, dell' ordine dei
PP. Gesuati, poi vescovo di Foli-
gno , autore del Monte Santo di
Dio, che fu impresso nel 1477? '"
Jogi; e di nuovo nel i49i5del pari
in Jogì.j con stampe in legno.
Era della famiglia Bettim. È noto che nella so-
praccennata edizione del 1477 di quelf opera
comparvero per la prima volta incisioni in rame
su libri stampati.
ANTONIO (Frate) DA VERCELLI, mi-
nore osservante.
Questi, che nel secolo XV ebbe fama di buon
predicatore , era della famiglia Balocco tli Ver-
celli, e fu eziandio chiamato da alcuni Valotto.
Scrisse varie opere ascetiche, delle quali sono
riportati i titoli dal cav." Gaspare De Gregory
nella sua Storia della l^ereellese letteratura
{toni. I , pag. 437 e seg.). E qui cade in pro-
posito delle medesime di aggiungere la notizia
d'una sconosciuta edizione del Trattato de'
consigli della salute, composto da questo
frate, la quale sta presso di noi. Comincia:
TRATTATO . UTILE . E . SALUTIFERO . DE
LI . CONSIGLI . DE . LA . SALUTE . DEL
PECCATORE .
e termina:
Forniti sono li cousigli de la salute
del peccatore. M. CCGC. LXX.
Poiché si legge pure la stessa indicazione del-
l'anno 1470 in un mss. Trivulziano del pre-
sente trattalo, conviene dubitare che debbasi
riferire la data suddetta piuttosto alla compo-
sizione delPopera , che al tempo della stampa.
L'unica edizione rammentata da' bibliografi è
quella di Modena del 1492, m-4.'' La nostra
ha 34 linee sopra ogni pagina intera; e siccome
e senza numeri alle pagine, senza segnature,
e senza richiami, cosi è da supporsi con fon-
damento che sia venuta alla luce avanti Tanno
J47.'>. Il Della Chiesa {Scritt. Pieni, e Sav) fa
per errore due diverse persone : Antonio da
Vercelli, ed Antonio Balocco.
ANTONIO DI ADAMO. Fedi, ADAMO
(Antonio di).
74
ANZ
ANTONIO DI CAPOHIACO.
Sotto il costui nome v'ha un capitolo di fra CiRO
DI Pers nel volume II delle opere di Ermes
di Coiloredo. Udine, i78iJ, m-».**
Antonio Sellajo, novella (di Antonio
Tarchini). Pavia^ per Gaetano Ze-
noìiij i832, /«-8."
ANTONIUS TUDERTINUS, o vogliam
dire DA TODI, discepolo di Fran-
cesco Filelfo, fu della famiglia de'
Paci, o Paccini.
Sebbene a lui si attribuiscano varie traduzioni la-
tine che trovansi nelle prime edizioni delle vite
di Plutarco, fatte nel secolo XV; pure in parte
sono d'altri, fra le quali alcime furono certa-
mente traslatate da Alamanno RlNLCClM, fio-
rentino, del che il medesimo Rimjccim fa fede
in una lettera che precede la storia della vita
di Apollonio Tianeo scritta da Filoslrato e da
lui tradotta.
Vedi 3 Plutarchi illustrium virorum
vitre etc.
Antra deserti teneris sub annisj prin-
cipio d' inno. Fedi, Queant {Ut) laxis
resonare Jibris etc.
ANTROPISTO TERIOMACO. Vedi^ CRI-
STOTIMI AMERIST^ , adversus epi-
stolas etc.
ANZI (Aurelio Degli) (conte Valerio
Zani, bolognese), publicò sotto tale
anagramma :
I." Bologna sacra -compendiosa, de-
scrizione delle vite de' Santi bolo-
gnesi e protettori della medesima,
tributo di divozione del sig. ec, an-
nessovi il Catalogo de'nomi de'Beati
ec. Bolognaj, pel Monti ^ 1 68o, in- 1 6.*'
2.*^ La Dama supplicatite, declama-
zione per la passione di G. C. ec.
/v7j pel Manotessij, 1 68o, in- 1 2."
3.*^Encbiridion sacro-morale, divina
m Oli ita ad vitam niorestjue ree te
constituendos. Edilio locuplctior.
Bononioe^ tjpis Manolesium, 1682,
wi-4.°; Fenetiisj typis Combij eodeni
aiuio; Bononios j ex tjp. camerali j
1687.
Questa si dice quarta edizione; sembra dunque
che siavi un' edizione anteriore alle tre da noi
rammentate.
72
AON
4.° Esercizi spirituali di s. Fran-
cesco di Sales, estratti dall' opei'a
celebre della di lui Introduzione
alla vita divota ec, aggiuntovi una
scelta di varj opuscoli portati dal-
l'idioma francese in italiano, /wj
pel Manolessij 168 3, m-12."
5.^ Genio volante, biblioteca cu-
riosa di cento e piìi relazioni di
viaggi stranieri de' nostri tempi ,
opera del conte ec. ParmUj per Ip-
polito e Francesco Rosati ^ 1691-93,
voi. 3, in- l'i."
Presso gli eredi si conservavano mss. altri due
torneiti.
6." L'Umiltà esaltata, lezione aca-
demica in onore dell' Immacolata
Concezione. Bologna., pel Manolessij
1680, m-4.°
7." Vita del B. Arcangelo Canetoli
bolognese , can.° reg.^ di S. Salva-
tore, tratta da ciò che ne scrissero
varj autori ec. Bologna ^ Pisarrij
1686 , in- 11.°
AONIO PALEARIO (Antonio Della Pa-
glia). Concetti di ec. per imparare
insieme la grammatica e la lingua
di Cicerone, col supplemento dei
concetti della lingua latina e col
dialogo delle false esercitazioni delle
scuole. V^enezia^ per Francesco Fran-
ceschini, 156^, j/z-8."
Questa edizione, per lo meno quinta, fu procu-
rata da Orazio Toscanella, che viene accusato
dal Zeno {Note al Font.) d'avere tolto via i\
nome di Lazzero BoNAMiCO, autore de' concetti ,
per sostituirvi quello del Paleario; quando di
quest'ultimo non erano che il Supplemento ai
concetti medesimi e un Discorso delle false eser-
citazioni delle scuole. La prima edizione porta
il seguente titolo: Concetti della lingua la-
tina di un valente uomo letteratissimo (ma
poi nel principio dell'opera): Concetti della
lingua latina di messer Lazzaro (Bonghi jco)
da Bussano , per impararle insieme la gram-
matica e la lingua di Cicerone , nuovamente
a utilità comune posti in luce, f^enezia, ap-
presso Bolognino Zaltieri, 1S62, w-s."
Vediy Trattato utilissimo ec.
APE
A. P. A.
Con queste iniziali, dinotanti Angelica Paola An-
giola (Negri), è sottoscritta una lettera diretta
a mad. Gasparina Stampa. Leggesi essa a
tergo della carta 98 del Nuovo libro di lettere
dei pili rari autori della lingua italiana ,
con nuova edizione ristampata a f^inegia, per
il Gerardo, 1S4S; la qual lettera fu anche
riprodotta nelle Opere vulgari della Stampa
(ii5i54 e 1738) e nella Raccolta di tiUte le let-
tere, impresse nel 1874, che portano il nome
della Negri.
Fedi, NEGRI {Angelica Paola An-
giola).
A. P. A. (Adresto Pastor Arcade).
E questi D. Giuseppe Pecis, milanese, di cui si
hanno molte rime volanti, stampate o colle
lettere iniziali sopraccennate, oppure col sud-
detto nome arcadico.
A. P. R. D. R. (Andrea Patrizio Renzi
di Reusenbach di Trento).
Autore d'un sonetto con note, stampato in Ve-
rona nel 1791, per avere il sig. conte TaLa-
relli terminata la facciata del suo palazzo in
Trento. Scrisse sopra lo stesso argomento, G.
F. di C. T., cioè: Giuseppe Francesco di Ca-
stello Terlago.
Apercus philosophiques - Non Jlimum
ex fulgore, sed ex fumo dare liicein
cogitai- Horat. Art. Poet. I.re Partie:
chez Pierre Joseph Pio, 18 16. —
II.de et Ill.me Partie : Ibidem, 181 7,
m-8."
Ne è autore il mare* Orazio Falletti, di Barolo.
APERTO Acad.'' Inti'onato (Belisario
BuLGARiJNi, sanese). Gli Scambi, co-
media {in prosa) recitata in Siena
dall'università degli scolari l'anno
i574- Siena, per Matteo Fiorini j
161 I [con le comedie degli Intronati);
e di nuovo, lui, pel Bonatti, 1623,
sempre in-i^.^
E pure sua la comedia col titolo: Le Trasfor-
mazioni, recitata dalla scolaresca della città
di Siena.
Apertura (L') del costato, traduzione
dal francese (del nion." benedett.*^
cassin.^' Girolamo Cazzam). Fenezia.
i^Si.
L' originale è di monsieur DCGl'ET.
APO
APHOBUS PHILALETHES. Priorum
quatnor de cultu Sanctorum dis-
scrtationura a D. Joanae Chryso-
stomo Trombelli, anno MDCCXL e-
ditarum, vindicise adversus Jo. Rud.
Kieslingii exercitationes. Boiioniae^
E opera dello stesso TrOMBELLI.
Aphorismi de stata ecclesise restau-
randse. Fedi, Consiliura Gregorio
XV exhibitum etc.
Apocalypsis Batavica reformata (auc-
tore" Carolo Scribano, soc. Jesu).
Apocastasi celeste, ovvero Considera-
zione delle stelle ed influssi per
l'anno 1682, discorso astrologico.
Firenze e Fiterhoj, 1682. Vedi, TI-
MONE (Francesco).
APOLLINARIS, medicus et pliilosophus
crenionensis.
Era della famiglia Offredi^. e fiori verso la metà
del secolo XV.
Apollo enimmatico, ovvero Concetti
poetici per indovinare, ijxi. Fedi,
TIMONE (Francesco).
APOLLO OLEBRABBA. Effemeride sin-
cerissima di quanto successe nelli
due attacchi di Cremona fatti dai
Francesi, Piemontesi, e Modonesi
l'anno 1647 ^ 164^ ^c. ec, con le
gloriose palme dell' eccell." signor
marc.^ di Caracena ec. Cremona j
per Gio. Pietro Zanni, in-ii."
Data alla luce sotto tal nome anagrammatico da
Paolo Barbabello.
Apollo Vaticanus. Ahsque ulla nota
(1767), i>2-8.°
Se ne fece una piccola stampa in Fenezin senza
nome d'autore, che fu D. Natale Delle Laste,
ma questa da pochi fu veduta, ed è rarissima.
Un'altra edizione ne fu latta nel 1773 in Bus-
sano, parimenti in-8.°, colla traduzione italiana,
senza però indicare ne Fautore, ne il tradut-
tore che fu il can.° Sebastiano Pajello.
Apologetica risposta in cui si conten-
gono le ragioni fondamentali di
Filippo V sugli stati e monarchia
di Spagna, contro due libretti, l'uno
intitolato: Giudizio d' Europa; l'al-
73
APO
tro : Sincero e dispassionato discorso.
1704.
Il Tirahoschi {Bibl. Mod., toni. Ul) dice che
non sa con qual fondamento viene attribuita
al P. Gio. Francesco Leom, cappuccino.
Apologetiche riflessioni sopra del fon-
damenta! privilegio a' Canonici di
Verona concesso dal vescovo'^ Ra-
loldo l'anno 8i3, 24 giugno, fatto
da loro incidere sopra di un rame
e publicato in un gran foglio (dal
canon." Gio. Giacomo de' marcai
DioNisi). Ferona, Andreoni, 1^55.
Apologetico Cristiano , contro il P.
Stintz, domenicano, prof.^ in Ca-
gliari (di Saverio Mattei). Torino,
m-8."
ApologeticusChristianus quo anonymi
couvinciatoris error veritate, livor
caritate dispellitur (auctore Carolo
Majello). Part. I et li: Roniae,
1709, m-4.° Fedi, Ragioni del re-
gno di Napoli ec.
Apologia ad alcuni casi morali che
in certe città e terre dello Stato
serenissimo Veneto frequentemente
usansi ec. , data in luce da un Pro-
fessore di sacra teologia (P. Ales-
sandri , ch.° reg.*^ teat.°). Roveredo ,
1744, m-4.°
Apologia adversus duos libellos nuper
in lucem editos, quorum alteri ti-
tulus est: Consultatio etc; alter vero
inscribi tur: Pro libertate status ac
Reip. Fenetorwn ad Philenetwn epi-
stola Gallofranci. Anno 1607.
Si attribuisce ad un Salis, grigione, residente
a Parigi. Ad abondanza riportiamo questa. ^^o-
logia , trattandosi del famoso Interdetto di
Paolo V contro la republica Veneta, che diede
motivo a varj scritti, dei quali dovremo fare
spesso menzione.
Apologia compendiosa del Breve del
S. Padre Pio VI - Super Soliditate -
dall'autore della Conjiitazione (card.^
G. S. Gerdil) indirizzata a un Gior-
nalista ecclesiastico di Roma.
Sta nel quinterno II del Supplemento del Gior.
Eccles. di Roma per / Vz 7 / ) 1 7.1 1 . ;\i • > 1 .
74
APO
pressi esemplari a parte, ed abbiamo pure della
stessa Apologia una seconda edizione accre-
sciuta: Roma, pel Lazznrini, I79a, in-A.° gr.
f^edij Confutazione di due libelli ec.
Apologia con cui si dimostra vera e
fondata la inveterata tradizione che
la Beata Chiara di Rimino sia stata
dell'ordine francescano. Senza luogo,
1768, m-4.''
Si disse da alcuni opera d'un certo P. Righini,
imolese; ma le N(W. leti, di Fir. per l'aimo
176S, col. ino, r attribuirono al P. Gio. Gia-
cinto Sbaraglia, minore conventuale.
Apologia de conveuientia institutorum
Romanae Ecclesia cum evangelica
libertate, tractatus adversuni Lu-
iherum de hoc pessime sentientem
Laurentio cardinali Puccio tit. SS.
quatuor Coronatorum etc. nuncu-
patus. RomaCj iSaS, in-^.^^; eodern
anno, Veuetìis ^ per Bernardinwn
de Vianis; Parisiisj pei' Pascasiwn
Tellieriuinj, i 5 5 2 , ?/z- 1 6 . "
Questa Apologia fu erroneamente attribuita al P.
Silvestro da Prierio, domenicano, maestro del
Sacro Palazzo Apostolico, che era della fami-
glia MozzoLiNO, quando in vece è del P. Fran-
cesco Silvestri, da Ferrara, generale dell' or-
dine medesimo.
Apologia dei Missionari domenicani
della China, ossia: Risposta a un
libro del P. Le Tellier, gesuita,
intitolato: Difesa dei nodelli Cri-
stiani ec.j di un religioso domeni-
cano e professore in teologia del-
l' ordine di s. Domenico (P. Natale
Alessandro , dom.° di Rohan ), con
l'aggiunta di documenti intorno alla
controversia delle missioni aposto-
liche nell'imperio cinese ec. (opera
tradotta dal francese). Colonia^ he-
redi di Cornelio Egmondj 1 Ggg, z/z-8,°
Apologia del Breve del Sommo Pon-
tefice Pio VI a monsignor Martini,
arciv." di Firenze, ovvero: Dottrina
della Chiesa sul leggere la Scrittura
Sacra in lingua vulgare (del sac.'^
Giuseppe Tavelli, bresciano). Pavia^
presso Pietro Galcazzi^ 1784, in-ò.^
APO
Apologia del capo XXXII della vita
di sant'Ilario. Bologna j pel Sassi j
1795.
Di Jacopo Sangiorgio , che scrisse pur anco la
vita suddetta.
Apologia del catechismo sulla comu-
nione del sacrifizio della messa (del
P. Michele Maria Nannaroni, dom."
gavotto) f^edij Catechismo esposto
in forma di dialoghi ec. — Comu-
nione (La) del sacrifizio ec. — Sen-
timenti (I) del Concilio di Trento.
Apologia del commendatore Annibal
Caro contro Lodovico Castelvetro.
Fedi^ ACADEMICI DI BANCHI DI
ROMA.
Apologia del Matrimonio Cristiano,
ossia: Memoria critica-anatomica-
politica per servire di risposta al
trattato intitolato: Degli impedi-
menti dirimenti dal contratto del ma-
trinionio ec. ( tradotta dal francese
da Gaspare Vivia.m). Strasburgo (Ro-
ma), 1790.
L'originale francese è opera dell' ab. DuVivier,
segretario del vescovo di Malines , cardinale
Franchenerg.
Apologia del quadro politico di Mi-
lano di M. G. (Melchiorre Gioja).
Ji'i j Pirotta e MasperOj 3o pratile
anno VI (iS giugno 1798), in-\i.^
Apologia dell' autore delle Risposte
(dott.^ Pascoli) ad alcuni consulti
ec. , per le riflessioni critiche pu-
blicate in Venezia in difesa del si-
gnor dottor N. N. (dott.*^ ZanettIim),
supposto calunniato, ed inserite nel
tomo XVI della Raccolta degli Opu-
scoli scientifici ec. Roma^ Barnaba ^
1738, //i-4-" V^cdi, Riflessioni (del
dott.^ Zanettini) sopra la relazione
ec.
Apologia àtW Informazione di quanto è
successo negli emergenti ec. V^edij In-
formazione di quanto è successo ec.
Apologia della Giurisprudenza Ro-
mana, o Note critiche al libro in-
titolato: Dei delitti e delle pene ec.
APO
di A. G. P. E. (Antonio Giudici.
professore emerito). Milano ^ Gei-
leazzij 1784, i^ol. 2, m-4.°
Apologia della Religione cristiana ,
compilata dalle risposte degli an-
tichi padri della Chiesa alle accuse
fatte al cristianesimo (del P. Fran-
cesco CoLANGELO, filippino, p0Ì VC-
scovo). Tom. I e //, Napoli^ presso
Vincenzo Orsino, 1 8 1 8 , in-'Ò°
Avvene una seconda edizione.
Apologia delle esenzioni, privilegi e
giurisdizioni del capitolo de' Cano-
nici di Belluno in risposta del libro
intitolato : Allegazione a difesa della
ecclesiastica giurisdizione de" vescovi
contro le pretese del capitolo cano-
nicale della città di Belluno. L'anno
1774, in-^P
Ne è autore D. Priamo Alpago, bellunese.
Apologia delle risposte date dal pro-
curatore del card.*^ di Tournon alli
cinque memoriali del P. Provana,
intorno al Sacrificio Cinese contro
le osservazioni fatte sopra di esse
da un autore anonimo. 1710, in-^!^
Il procuratore è lo stesso abate Gio. Jacopo Fa-
tinelli , luccbese , scrittore della presente A-
pologia, il cui nome si legge alla pagina 4. Il
libro l'u stampato in Roma. L'autore anonimo
si dice essere il F. Mamiani, gesuita. In questa
Apologia si trovano interi tutti i memoriali
del P. Provana , le osservazioni ed altri scritti
in proposito.
Apologia delle Tesi difese nel vener.°
Seminario di Verona l'anno 1760.
Ivij pel Carattoni j l'anno ìstesso,
in-l"
L'' autore è Giuseppe Francescati, di cui erano
le Tesi.
Apologia di molte verità spettanti alla
dottrina della Chiesa, esposte in
più casi morali (di Gaetano Maria
Del Giudice, ex-gesuita, siciliano).
Pantopoli (Roma), 1789. — Conti-
nuazione dell'Apologia ec. Ivi, come
sopra. — Continuazione dell'Apo-
logia ec, opuscolo secondo. Li,
come sopra. — Continuazione del-
75
APO
l'Apologia ce, opuscolo terzo. Ivi,
come sopra. — Fine dell' Apologia
ce., opuscolo quarto ed ultimo. Ivi,
come sopra. In tutto voi. 5, in-^.^
Apologia di mons.^' Bel tramini, già
vescovo di Feltre, e del suo elogio
ec. (di Sebastiano Marcuzzi). Vene-
zia, Gatti, 1781, ««-8."
Apologia di quanto l'Arcivescovo di
Sorrento ha praticato con gli eco-
nomi de' beni ecclesiastici di sua
diocesi, consegrata alla santità di
N. S. Papa Benedetto XIII. Roma,
senza nome di stamp., 1724, in-^.'^
Autore di questa fu lo stesso arcivescovo di Sor-
rento, mons.Tilippo Anastasio, come si af-
ferma dal Gior. de lett. d'Italia.
Apologia di Vitale Papazzoni in di-
fesa della sua Ampliazione contro
le Opposizioni di O. P. {Orlando
Pescetti). Padova, per Paolo Me-
jetti, 087, m-8."
V Ampliazione della lingua volgare dello stesso
Papazzoni, a cui diede causa la presente A-
pologia, era stata impressa in questo mede-
simo anno 1387 a Venezia.
Vedi, Lettera di O. P. a Guiscardo
Raineri.
Apologia filosofico-storica in cui si
mostra il sesso delle donne supe-
riore a quello degli uomini (di Vin-
cenzio Di Blasi e Gambacorta). Ca-
tania, per il Trento, 1797, m-8.°
Apologia Graecorum de purgatorio igne
in Concilio Basileensi exhibita.
Publicata in greco ed in latino, senza nome di
autore , con un libro di Alessandro Alesio con-
tro Lodovico Nogarola De traditionibus. Lip-
sia;, 1538, i/z-s." Il Tafuri {Scritt. Nap., tom.
Ili , pag. 86 ) r attribuì al monaco basiliano
Barlaamo, da Seminara, città della Calabria,
senza osservare che questi ilorì un secolo prima
di quel Concilio, e che nessuno ha detto che
il medesimo avesse scritto su tale materia ; ne
alcuna cosa, relativamente ad essa, esiste fra
le sue opere manoscritte. Altri fanno autore di
(.hna Apologia Marco Efesio, secondo ci in-
slruisce Gio. Alberto Fabrizio {Bibl. Grceca).
Pietro Arcudi , romano, la impugnò ristam-
pandola in Roma Tanno I622 e 1652.
76
APO
Apologia in Hieronymum Tartarot-
tum nuperum censorem doctrince
Fr. Rogerii Baconis Minoritse. J^e-
netiisj, apud Simonem Occhi j i']5'X,
in- J 2.°
Slesa dal P. Giovanni Degli Agostim^ minore
osservante, che unitamente al P. Giovanni Il-
luminato da Venezia, suo correligioso, aveva
composto il Prologus galeatus all'opera del
Bacone.
Apologia istorico-critico-legale a fa-
vore della giurisdizione ordinaria
dell'arcivescovo di Reggio sopra la
Chiesa di Santa Maria de' Greci,
detta la Cattolica, contro le pre-
tensioni del Protopapa della Chiesa
medesima.
Stampata in Napoli, senza nome, poi in Roma,
presso Komarech, 1754, in-\°, col nome
deir autore mons.^ Antonio Zavaroìni, cala-
brese, vescovo di Montalta.
Apologia per la critica fatta dal gior-
nalista delle mode verso l' alma-
nacco che ha per titolo : Le Frane-
Macon j almanach pour fan 1788,
ou éloge de la franche- maconnerie.
Milano^ 1788, in-^.""
L'autore àtW Almanacco e AeW Apologia fu
Pietro Besozzi, speziale milanese.
Apologia per la legge e disposizione
generale con cui ha Carlo VI riu-
nito alla sua real corona tutti gli
ufficj del Corso publico della sua
monarchia, ed Osservazioni fiscali ec.
(del fiscale Martino Colla). Milano ^
senza nome di stamp., 1731, in-f\.^
Apologia per la Scrittura {di Luigi
Cjruelli) j puhlicata in Milano
r anno 1707, ed Osservazioni cri-
tiche sopra r Istoria del dominio
temporale della sede apostolica nel
ducato di Parma e Piacenza j pu-
hlicata in Roma l'anno 1720, e
sopra la Dissertazione istorico -poli-
tico-legale della natura e qualità della
città di Piacenza e Parma. Nel ducal
palazzo di Milano ^ per Giuseppe Ri-
chino Malatestaj 1 727, tom. 3, infogl.
Compose (\aQS\.\4pologia D. Gio. Martino Felice
De Colla, mentre era avvocato (iscale in Mi-
APO
lanoj il quale nella dedica si sottoscrive colle
sole lettere iniziali G. M. F. D. C.
Apologia per l'operato nella dieta di
Inspruck intorno al battaglione del
Tirolo (di Bartolommeo Antonio
Passi, di Pressone nel Tirolo).
Il Passi ha publicato inoltre una Dissertazione
canonica contro la città di Trento, perchè
aveva collcttato il suo Massadore de' beni pre-
postiturali a Pedecastello.
Apologia prò actis SS. Cresci! et Soc.
1708, infoi.
L'autore fu creduto lo stesso P, Giacomo La-
DERCHI, faentino, fdippino, che aveva stampati
gli atti di que' Santi, e che furono contrastati
nell'autenticità. Alcuni la credettero opera di
un altro scrittore.
Apologia prò voto sanguinario de Im-
maculata Virginìs conceptione ad-
versus librum pra^positi Ludovici
Muratori! , vel Muratorio supposi-
tum anno 1744 (auctore Gregorio
Pio MiLESio, ord. min. conv,). —
Epistolse prò vindicanda ccrtitudine
sententiae expangentis a Virgine dei-
para originale peccatum contra La-
mindum Pritanium, AntoniumLam-
pridium, Ferdinandum Valdesium
(idest eumdem larvatum Morato-
rium), voi. 2, in-i!\.°
Anche le Lettere sono dello stesso conventuale.
Questi due volumi furono impressi nel 1752
e 1784.
Apologia seconda per la serenissima
Casa di Savoja (del P. Pietro Mo-
jNODo, gesuita) in risposta alle scan-
dalose invettive intitolate: Prima e
seconda Savoiana^ fatta in francese,
e nuovamente tradotta ed aumen-
tata d'ordine di S. A. S. Torino ^
per Gio. Domenico Tarrino^ i632,
7>/-I2."
La prima Apologia non si ha che in lingua
francese {Vedi sotto). A queste due apologie
del P. Monodo diede occasione il seguente hbro:
La première et la seconde Savoyenne, oìi se
voit comment les ducs de Savoie ont usurpé
plusieurs Estats aux roys de France
(attribuées, la première à Antoine Arnaud, a-
vocal; la seconde à Matthieu De MoROES, ou
à Francois De Rechigjìevoisir). Grenoble, P.
Marnioles , icio, m-o."
77
APP
Apologie francaise pour la serenissime
Maison de Savoie contro Ics scanda-
leuses invcctives etc. (par le P. Pierre
MoNODo, jcsuite). Clininhcry^ iG3i,
m-4." P^edij Apologia seconda ec.
Apologie generale de l'institut des Jé-
suites (par le P. Joseph Antoine Joa-
cliim CiiRUTTi). 1762, m-8." et m-4-°
Ajìologista (L') del P. Cattaneo. F^cdij
Esercizio della buona morte, TV. 4."
AnOAOrOY.MENA ( Apologumena
seu Defensio), prò graeco epigram-
mate latine converso a Jacobo
JMartorello, etc. Neapolij pridie idus
aprilis, MDCCLIXj in-^P
Opuscolo dello stesso Jacopo Mautorelli.
Apostolo (L') delle Indie san Fran-
cesco Saverio , proposto in esem-
plare di ben vivere (dall'ex-gesuita
Pasquale Matteis). Roma, co' tipi
del Salomoni, 1786, m-i2.°
Apoteosi all'immortale memoria del
ser.^princ.*^ Pietro Grimani, fu doge
di Venezia (di Medoro Ambrogio
Rossi Ambrogi). Venezia, i']S'2,in-^.^
Apparati e felici successi dell'incoroua-
zione della Regina de' Cieli nel San-
tissimo Rosario di Castelleoue, histo-
rico racconto ec. Cremona, Mani'
brino Tagliacanne, 1646, in-l\° pie.
Fra Vincenzo (Caimi) da Cremona, predicatore
cappuccino, fu quegli che indusse gli abitanti
di quel borgo a celebrare questa funzione, che
poi divenne una festa annuale. Di lui è forse
pur anco il racconto (Lancetti, Biogr. Cre-
monese, toni. I, pag. 120).
Apparatus brevis ad theologiam et jus
canoaicum, complectens indicem hi-
storico-clironologicumConciliorum,
Paparum , Antipaparum , Patrum
et Scriptorum ecclesiasticorum, nec
non ha^reticorum, etc. (auclore Jo.
Bapt. Faure, jesuita). Romcej ijSi,
in-ii.^; et iterum, Venetiisj apiid
Rcmondinum, ijSS, Vide infra.
Apparatus omnigenai eruditionis ad
theologiam et jus canonicum (auc-
tore Frane. Ant. Zaccaria).
APP
Il Caballero lo dice trailo dai Riulimcnti teolo-
gici del gesuita Francolini: la qual cosa,
al (lire del medesimo, fece pure il P. Giovanni
Faure nel!' Apparatus brevis , etc. sopra ri-
portato.
Apparecchio e ringraziamento alla
santa Messa per ciascun giorno della
seltiinana, col santo e colla virtù
da proporsi ogni dì, e con un dop-
pio ritiro del mese in preparamento
alla morte (del paroco Girolamo
Careno). Cremona, 1797, //i-8."
Apparecchio pratico alla festa della
Immacolata Concezione di Maria
Signora Nostra (del P. D. Girolamo
Meazza, teatino). Milano ^ per Giu-
seppe Pandolfo Malatesta^ in- 11.^
Apparecchio spirituale alla festa di S.
Parisio (del P. D. Angiolo Calo-
gero , monaco camaldolese). Ve-
neziaj, pel Fiotto, 1745, in-\i.^
Apparenti (De) objectorum distautia
et magnitudine, exercitatio optica
habita in Coli. Rom. 1769 (auctore
Josepho Maria Asclepi, soc. Jesu).
Appari tionum et celebriorum imagi-
nura Virginis Marice in civitate et
dominio Veuetiarum enarrationes
historicse (auctore Flaminio Cor-
nelio). Venetiis, ex typ. Remondi-
nianaj 1760, in-ii.^
Apparizioni (Delle) di alcune ombre,
novella letteraria di T. B. B. (Tito
Benvenuto Buonafede). Lucca, ap-
presso Jacopo Giusti, 1758. — Se-
conda novella letteraria (dello Stes-
so). Cosmopoli, per Bernardo Ta-
rigOj I 760, m-8.°
Precede ad ambedue una Lettera, parto della
dotta penna di Francesco diaria Zanetti. L'a-
bate P. Appiano Buonafede, celestino, chia-
mavasi nel secolo Tito Benvenuto, del qual
nome sono iniziali le sigle T. B.
Appendice al Trattalo de' giuochi nu-
merici, puhlicalo dal signor Antonio
.liberti. Bologna , stamp. di Lelio
Della Volpe, 1749? "z-4-°
Di quest'operetta contro il Trattato de' giuochi
numerici , publirato dal suddetto Alberti nel
78
APP
1747, diccsi aiilorc il paroco Gio. Anlonio Ca-
STELVETRi a ciii rispose lo slesso Albeiii colle
Osservazioni all'Appendice ec.
Appendice alla Confutazione della pre-
tesa dumauda di S. Filippo Neri a
S. Ignazio per l' ingresso nella com-
pagnia di Gesù (del P. Carlo Bar-
bieri, lilippino). Bolo^na^ a S. Toni-
ìuaso iV Aquino j ly^^, z«-B.°
Alcuni esemplari di quesf opuscolo medesimo
vanno in mano di molti col fronti spizia caii-
"ialo, dove leggesi : Edizione seconda, e Tanno
1732 invece deiranno 1712. Sappiasi però che
questo non e die un raffazzonamento della
prima edizione, alla quale furono aggiunte sei
pattine in carattere corsivo, contenenti il nome
dello stampatore e una difesa delle critiche al-
quanto amare fatte al P. Barbieri nel toni. HI
della Storia letteraria d'Italia.
ì^edij Difesa d'alcune proposizioni
ec. — Giunta alla Difesa ec.
Appendice alla lettera del 2 settem-
bre lySg, scritta da osservatore
anonimo sopra il ritorno della Co-
meta dell'anno 1682 die dissero
verificato nell'anno 1759 ce, con
alcune difficoltà e pensamenti in-
torno al cometario sistema , del-
l' anonimo istesso { D. Lodovico
Zucconi). Senza alcuna data (ma
circa il 1760), m-8.^ Vedij Ri-
torno dell'insigne Cometa ec.
Appendice all' Ottica della natura e
dell' educazione y o sia Risposta alla
censura di un professore anonimo
ce. Luccaj presso Bonsignorij i 792,
o o
in-b.
E questa una confutazione delle otto censure ,
che in una lettera anonima furono fatte all'o-
pera del prof.^ Cristolbro Sarti sopra simile
argomento. Non può dubitarsi che non sia u-
scita dalla penna del medesimo autore.
Appendice alla scoperta di tre spe-
cie di auimaletti nell'acqua di al-
cune cisterne di Venezia e del ter-
ritorio Padovano, colla descrizione
di una quarta .«specie luiovamente
osservata da D. L. Z. (D. Lodo-
vico Zucconi). Senza (dcuna datUj,
APP
iVi-8." F^edij Tre nuove specie di
animaletti ec.
Appendice alla Serie delle edizioni Al-
dine, ristampala in Padova fanno
1790 (di Pietro Bf.andolese). Pa-
dova, Brandolese j 180 3, m-12."
Kcdi, Serie delle edizioni Aldine.
Appendice alle Bleditazioni sopra la
vita di S. Geniiniano (del dott.^ Do-
menico Vandelli). Venezia, ly/iò,
i>/-8."
Appendice alle Novelle di Berna del
i3 maggio 1740. — Appendice alle
Stesse del 7 dicembre dell' anno me-
desimo.
L'autore (dolt." Giovanni Lami) le fece stampare
in lìlilano per mezzo delPArgelati.
Appendice ( del professore Ciampi )
alle Osservazioni sopra l'opera del
signor Alessandro Morrona, che ha
per titolo : - Pisa illustrata nelle
arti del disegno. Pisa, Nistrij 1812,
in- 1 2.°
Appendice alle Riflessioni del Porto-
ghese sul memoriale del Padre Ge-
nerale de' Gesuiti, presentato alla
santità di Papa Clemente XIII, fe-
licemente regnante, o sia Risposta
dell'amico di Roma all'amico di
Lisbona (di mons.'^ Giovanni Bot-
tari). In quest'ultima edizione ac-
cresciuta d'una lettera apologetica
dell'autore in risposta ad un'altra
publicata contro di lui dal marc.^
Angelo Gabrielli, romano. Lugano,
I 760, m-8.°
La presente Appendice era comparsa nelFanno
antecedente colla data di Genova.
Vedi, Riflessioni d'un Portoghese ec.
Aj)pendice apologetica al libro àc Pen-
sieri sopra l' agricoltura (del paroco
Ferdinando Paoletti, toscano). Fi-
renze, • 772- i'i-8."
I Pensieri sopra l agricoltura impressi in Fi-
renze l'anno i7e.s, a cui si riferisce la pre-
sente Appendice , hanno il nome dell'autore
nella dedicatoria.
Appendice contenente una breve di-
fesa della nostra nazione contro le
APP
incolpc attribuitele da alcuni scrit-
tori esteri (di Michele Forgia). Neii-
stad d'Italia (Napoli), 1788, m-8.°
Appendice storica (di Antonio Filippo
Adami, livornese) alla prefazione del
libro stampato in Colonia V anno
1^56, col seguente titolo: ^rt^j^tirt-
glio slorico di tutto V occorso giorno
per giorno nel sacco di Roma del-
l'anno \5i5y scritto da Jacopo Buo-
naparte , gentiluomo saniniiniatese ,
che vi si trovò presente j per servire
di schiari mento ad alcuni dubbj su-
gli antichi nobili, grandi e magnati
al tempo della republica Fiorentina.
Colonia, iy56, in-4°
APPENNINGENA. È Donato Degli Al-
BANZANi. Fedij Vite (Le) degli uo-
mini illustri di raesser Francesco
Petrarca.
Appiano Alessandrino , delle guerre
civili ed esterne de' Romani, con
diligenza corretto, e con nuova tra-
duzione di molti luoghi migliorato.
Vinegia^ in casa de figliuoli d'Aldo,
1545, m-8.°
È diviso in tre parti. Paolo Manuzio ritoccò, col
confronto del testo originale greco, il volgariz-
zamento delle due prime parti, che fece Ales-
sandro Braccio su l'antica traduzione latina
ili Pietro Candido, e volgarizzò inoltre la terza
parte , che contiene le guerre di Spagna.
APPIO ANNEO FABA CROMAZIANO
(Appiano Buonafede, abate celest.°).
Ritratti poetici, storici e critici di
varj uomini di lettere composti da
ec. Napoli, 1745, in-^P
Furono fatte parecchie ristampe di questi turgidi
sonetti. La migliore edizione che ii arricchita
di note e divisa in due parti, venne alla luce
in f^enezia, per il Pitteri, nel lieo. In essa
l'autore corresse ciò che Roma aveva disap-
provato, essendo stata nel I73S proibita Po-
pera. Al dire del sig. Lancetti in questa edi-
zione il P. Buonafede assunse il nome arca-
dico di Lavisio.
redi^ TIMOLEO>TE CORINTIO-
Applauditissima (Per 1') promozione
alla sacra porpora del rever." P. D.
79
APP
Francesco Fontana, generale de' che-
rici regolari di s. Paolo, tripudio
della patria. Casalmaggiore j per i
fratelli Bizzarri j 1 8 1 6 , in-Z^.'^ pie.
Steso dall'ab. Giovanni RoMAM.
Applausi di Parnaso consecrati (dal
P. Giuseppe Guidetti, da Miasino)
a D. Giuseppe Maria Maraviglia,
vescovo di Novara, signore di So-
riso e conte della Riviera di San
Giulio, nell'occasione che ne prende
il possesso. Milano j fratelli Camagnij
1668, m-4."
Applausi (Gli) felici d'una vittoria
celeste, dialogo (diGuTTERRAs Della
Valle, palermitano, barone di Vàl-
DORo)per la solenne professione della
signora suor Domenica Felice Bolo-
gna nel monastero di Santa Cata-
rina delle Dame di questa città di
Palermo. Roma^ pel Tinassij 1686,
m-4.°
Applausi poetici per le nozze di Fer-
dinando IV, Re delle Due Sicilie ec.
I sonetti sono di Carlo Pecchia ; le altre poesie
appartengono a Basso Bassi.
Applauso (L') delle Corone nel solenne
trionfo di santa Rosalia, vergine
palermitana , fatto celebrare nel-
l'anno 1696. (Del P. D. Michele Del
Giudice, mon.*' cass.^) Palermo j per
Agostino Epiro j 1697, '"■4-*^
Applauso poetico nel giorno del so-
lenne ingresso di sua signoria il-
lustr.^ e rev.'* mons.*^ Marco Gra-
denigo, patriarca di Venezia e pri-
mate della Dalmazia ec. Venezia j
pel Sortoli j 1725, m-4'°
E una Raccolta, tutta opera del P. Giovanfran-
cesco Bortolotti, delle Scuole Pie.
Appuntamentos sobre las leyes de la
partida ec.
Dell'autore di queste leggi, che per lo passato fu
sconosciuto, e delle varie edizioni, che se ne
fecero, si rende conto nelle Novelle letterarie
di Firenze per l'anno 1760 {col. 745-744),
riportandosi l'edizione fatta in f'enezia Tanno
1 7S9 in tre tomi in fo^rlio. Il re Alfonso X or-
80 ;
APU
(lino quest'opera a Giacomo Pagano, genovese,
che la compiè dopo sette amii di lavoro Tanno
1263.
APROSIO (Lodovico). Della patria di
A, Perseo Fiacco, dissertazione di
ec. Acad.° Incognito di Venezia ec.
Genova^ per Pietro Gio. Calenzani,
1664, m-4.°
11 P. Angelico Aprosio, autore di questa Disser-
tazione, prese il nome che aveva nel secolo,
siccome medesimamente fece negli Ozj Estivi.
APTESTO DAMASFITO (P. Vincenzo
DA S. Eraclio, predicatore capp.").
Considerazioni critiche di ec. so-
pra le Lettere critiche-giocose-mo-
rali-scientifiche del conte Agostino
Santi Pupieni, o sia dell'avvocato
Giuseppe Antonio Costantini. Fo-
ligno j per Francesco Tosi e Comp.j
iy55 e lySG, uol. 2, in-^.^
APULUS (Fianciscus). Hieronymi Sa-
vonarolse Ferrariensis Monachi Do-
menicani, processus iuquisitionis
et examinationis cum confutatione
errornm ejus. Anno iSgg, m-4-°
■Giovanni Deckero (V. Placcius, toni. II, pag. 70,
nuni. 213) scrisse qualmente ne sia stato il
vero autore Simone Rucellai, da lui chiamato
Rucellanus. Molto confusa, se non forse del tutto
erronea, crediamo questa notizia, poiché a-
vendo sott 'occhio la suddctt' opera in italiano,
di slampa contemporanea, non appare in e^sa
il nome di questo frate Francesco Apulo, ossia
Calabrese, quale autore della confutazione. Se
dunque lo scritto in questione fosse anche del
Rucellai, sarebbe anonimo, e non mai pseudo-
nimo. Questi, eh"' era canonico della Metropo-
litana Fiorentina e che godeva la particolare
.stima del Papa (come consta da queir Archi-
vio), è sottoscritto nel processo quale uno
de' due commissari delegati da Alessandro VI.
In quanto al frate conventuale Francesco Ca-
labrese, si sa che si oppose anch'esso, predi-
cando, alle massime del Savonarola, e che
gimise perlino a sfidarlo di passare in mezzo
al fuoco col Sacramento e tentare cosi la di-
vina onnipotenza perchè il cielo decidesse chi
aveva ragione. Un Breve Pontificio, risguar-
dante F operato delf Apulo, che commenda lo
zelo di lui, trovasi impresso dopo il processo
avanti la confutazione, con un secondo breve
ash altri suoi correlifiiosi francescani. Forse ciò
fece credei'c al Deckero che portasse il suo
nome la suddetta confutazione.
ARA
Aqua (De), carmen (auctore Fran-
cisco Fini). Florentiae^ ad signum
Dantisj 1829, in-%P
Aquila (L') d'Oreto alla nuova stella
del Vaticano S. Giovanni di Dio,
trionfo festivo nella chiesa de' RR.
PP. Fate-bene-fratelh di Palermo,
sotto il titolo di S. Pietro in Vin-
culis, a' 8 di marzo 1691 (del sac.*^
D. Francesco Mannelli, palermit.").
Palermo, co' tipi di Giacomo Epiro j
1691, in-^.^
Aquila (L') rediviva, oratorio musi-
cale (del P. Antonio Santi, gesuita)
nell'assunzione di D. Carlo Molza
al vescovato di Modena. Ivi j pel
Cassianij in-/^.°
Aquile (L') confederate contro i ne-
mici della religione Cristiana (del
P. Giuseppe Maria Polizzi, gesuita,
palermit.°). Palermo^ per Tommaso
Romolo ed Orlando, i684, in^^.'^
AQUILINUS (Csesar) (Scipio Herricus,
sac. messanensis). De tribus histo-
ricis Concilii Tridentin. Anislelo-
damij 1662, m-8."; et Àniuerpiae^
eodem anno.
I tre istorici di cui parlasi, sono: Pietro Soave
Polano, cioè Paolo Sarpi; card.* Sforza Palla-
vicino, e Sergio Herrico.
AQUINO (Gio. Paolo D'). FeJi,, Rac-
colta di rime de' Poeti Napolitani.
Ara amicitise Parma, in foro majori
VII, idus JuniiCIOIOCCLXVlIII(i769)
in fot. inip.
A piedi del frontispizio vedesi la medaglia del-
l'imperatore Giuseppe II. e nel rovescio un
ara coli" epigrafe: Achentus aug.felicissimus.
Opuscolo che occupa sei carte, numerizzate
alla romana: fu stampato da Bodoni, e ne è
autore il P. Paciaudi.
ARABASSALDO BARIMOLDI ( P. Bal-
dassare Lombardi, minore conven-
tuale, da Vimercato, borgo nel mi-
lanese). Capitolo ai Romani dell'or-
dinato camminare per la città.
81
ARC
ARAGONIA (Joanues ab). Oralio l»a-
bita .... ad Sixtum IV P. Max. eie.
XIVRal. Januarias anno MCCCCLXXI.
Sine lilla nota, in fol.
Segue uifaUra orazione dello Stesso:- llcihìlti ad
Fevdìnandwn Rcgcììi etc. Queste due orazioni
sono usrite in Roma colle sttimpe di Gio. Fi-
lijìjìo De Lic;nainiric. messinese, che le dedica
allo stesso (ìiovanni d'Aragona, dioendo d'aver-
le avute da l'ietro Ranzano. prerellore di esso
Giovanni d'Aragona, iiglio di l'Y-rdinando re di
Napoli. Egli per altro mori nel 14«4 o nel 148j,
in età (Panni ventidue o ventilrì;, e ([uando re-
citò le dette due orazioni ritrovavasi nciretà di
otto o nove anni; laonde non essendo rrcdi-
bile ch'esso le abbia composte^ tultocli'e vadano
sotto il suo nome, si può congbietturare , clie
il vero scrittore ne sia stato il sopra mentovalo
suo precettore Pietro Ranza>'0, detto volgar-
mente Razza>o.
ARATA SlLVAxNO (Girolamo) (fra An-
gelo Maria Salvatori, servita cremo-
ne.se). Capricci diversi, cioè poesie,
anagrammi italiani e latini, di ec.
Milano^ pel Ranit'llatij \ 6^9, in- 1 2."
Arato in Sparta, dramma. P\-neziaj
pel Zuccato, lyoS, in-xi.^
Ne è autore Benedetto Marcello, patrizio veneto,
per quanto si crede.
ARCA (conte Andrea Dell') (conte Fer-
rante Gianfattori, parmigiano). Esa-
mina intorno alle ragioni del conte
Lodovico Tesauro in difesa d' un
sonetto del cav.*^ Marino. Bologna,
per fritto rio Benaccij 161 4, in-/^.^
L' Aliò {Meni, degli Seriit. Fami., tom. V, png.
20 e seg.) paria ili questa celebre lite, nata dal-
l''avere il Marino in un sonetto chiamalo il
leone La fera ìnagnaniìna di Lerna. quando
che la liera uccisa in Lerna da Ercole fu l'idra,
e non il leone ch'egli allerrò in Nemea. Nella
Bibl. .J/irosiana (/mg. 434 e seg.) dassi l'e-
lenco delle opere appartenenti a tale conlesa.
Fedi, INSTABILE (Academico). Pa-
rere.— TENAGLIA (Snlpizio). Let-
tera. — CLAVIGERO (Girolamo).
ARCADI (Pastori) della Colonia del
Reno. Egloghe nella gloriosa esal-
tazione del N. S, Clemente XL Bo-
logna, per Costantino Pisarri, i yo i .
Il Crcscimbeni {Stor. della volgar i>ocsia, toni.
l, pag. 214) ci manifesta 1 veri nomi degli
TOM. I.
ARC
auloii che si nascosero in questa raccolta col
nome ]iastorale. Eccoli: Marco ( marc.^ Gio.
Giuseppe Orsi, vice-custode); Leandro (conte
Agnolo Antonio Secchi); Aci (dott.* Eustachio
Ma\fre1)I); Genisco (doti.*' Pietro Na>(.m); Ma-
raco (sen.'' Grei;()rio Casali); Eahillo (Carlo
Antonio JJedori); Metagene (doli." Antonio Ma-
LISARDI); Cromiro (Pietro Antonio Rer.NAK-
no.M); Millo (mare.'" Francesco Pepoli); Mir-
tillo (Pier Jacopo Martelli).
Arcadia (L') di niesser Jacopo Sanaz-
zaro con le antiche annotazioni di
Tommaso Porcacchi, Francesco San-
sovino e Giambattista Massarengo,
insieme alle rime dell'autore. Pado-
va {Napoli , per Felice Mosca), 1720,
///- 1 o.P
Ne fu editore il P. Tommaso Maria Alfam, do-
menicano, che fece le aiinolazioiii alla vita del
Sanazzaro, scritta da Gio. Battista Crispo, e
di cui è anche la prefazione a nome dello
stampatore Mosca.
Arcana Societatis Jesu publico bono
vulgata cum appendicibus utilissi-
mis. Gene\'ce , i635,m-8."
In questa edizione Irovansi : Motiita Secreta Soc.
Jesu. Gaspare Scioppio, che compose presso
che tutta questa raccolta, si cojire in essa coi
nomi ili Fortuniits Galltnuus, di Jugusti-
nus Ahdinghellus, di Bernardinus Gi-
RALDus, e di Daniel Hospitaliis.
ARCANGELI (Bonaventura), ferrarese.
La descrizione del Po, tratta dai
commentai'j de' fiumi, di ec. Pa-
dova, per Lorenzo Pasquali ^ 1578,
«Forse che stampandosi (questo libro) senza la
"presenza ilell'autore, ne rimanesse cos'i al-
" terato il cognome, forse eh'' egli medesimo
" per ([ualche suo particolar line se lo volesse
"cangiare, non è da richiamarsi in dubio, che
"non ne sia autore quel Bonaventura Angeli,
"il cpiale diede alla luce la Storia di /'armaci
(Affo, toni. IV, pag. 213).
ARCANO Acad/' Occulto, di Brescia
(Flavio Alberto Lollio). Orazione
in biasimo vlell'ozio, dell' ec. Senza
luogo y anno e stainp _, in-/^.'^
ARCHANGELI (Fratris) a Parma socii
P. M. (Patris Macedi), epistola obvise
adventoriifi P. Noris super questione
grammatica. Romae, 1674- in-^.°
6
82
ARD
Sotto il noiiKi d'un suo corrcligioso coprcsi lo
slesso P. Francesco Macedo, portoghese.
Archiepiscopatus Beneventani, nec
non Archiepiscopatuum. Episcopa-
tuuni, inferiorumque Regni Neapo-
litani beneficiorum libertas vindi-
cata adversus argumenta anonynii
recenlioi'is, auctore sfficiilari presby-
tero. Sirie nota inip. et locOj lyBB,
in- 4P
Dicesi scrittura di Giovanni De Vita, beneven-
tano: è contro Pietro Giannone.
f^edij, Ragioni, per le quali si di-
mostra ec.
ARCHILOCUS. Fichj Antiquitatum va-
riarum etc.
Architettura di Andrea Palladio, vi-
centino, posta di nuovo alla luce,
corretta, arricchita di tavole in ra-
me, ed accresciuta di piìi fabriche
con annotazioni dell'architetto N.
N. (Giorgio Fossati). Venezia^ Pa-
sinellij 1740.
Architettura (Dell') egiziana, disser-
tazione d' un corrispondente del-
l'Academia delle scienze in Parigi,
membro dell' istituto di Bologna
(dell' ex-gesuita Jacopo Belgrado).
Parma, stanip. reale , '7^^!» in-4-^
ARCI? AVOLA (Amadeo ) (Giovanni
Maria Parolo ). Trattato in com-
pendio della bellezza, secondo l'o-
pinione di diversi filosofi. Casalniag-
giore j senz' anno.
L'autore, che fu cremonese, fiori verso Tanno
1584.
ARCIPRETE DEL CAMPANILE. Fedi,
Memorie enciclopediche di Bologna.
ARDANO ASCETTI (conte Andrea Ca-
sotti , da Prato, poi domenicano
col nome di Lodovico Agostino).
I ." La Celidora , ovvero del governo
di Maini antile, di ec. Firenze j Man-
nij 1734, in-4-^
y." Fasciculus Myrrha;, nempe de
Christi Jesu in cruce ejusque dul-
cissiniae matris sub cruce doloribus,
medilationes pueseos legibus alli»
ARD
gatse. Flore/ dice j apud Fivianum ,
1739, in-'ò!^
ARDANUS ASCETTI. Fedi sopra.
ARDELFRANCHI (Luigiano) (Giuliano
Fra^cabdelli, romano, chierico re-
golare di S. Gio. di Dio). La bella
riveduta di Egitto, libri IV, di ec.
Boma, 1642.
ARDENTE ETEREO. Fedi, INQUIETO
Acad.° Cassi nese.
ARDINGHELLUS (Augustinus) (Gasp.
Scioppius). Congeminata vox Turtu-
ris florentissimorum ord. statura,
disrupta cavea anonjmi iterato oc-
ciuentis. Opus e ìuss. tractatibus
Graviuianis excerptum. Neapoli, tj-
pis Scorri 2,1 ani s , i633 , in-l\P
E contro l'opera col titolo: Cavea Turfuri male
cantra gementem Bellurinini colunibam exul-
taiiti a T/ieologo strucln et a Giorgio Rie-
flclio piihlicata. 3/onachii, anno iGòl (Bar-
Iiier, Dictionidrc, toin. \\\,num. 20095; Bihì.
Casanatensis , cat. I, pag. 231). Con esitanza
viene da noi atlribuito allo Sdoppio ({uesto
libro , non rammentandolo il Niceron nella
biografia di lui.
Fide-) Arcana Soc. Jesu etc,
ARDIO RIVAROTA.
1 y II Cembalo d' Erato , centuria
di sonetti in lingua veneziana, ag-
giuntavi la traduzione in quarta
rima delle due prime satire di Gio-
venale, ed. un senario di sonetti
toscani di ec, altre volte Orazio
Vavardi. Fenezia , appresso Pietro
Antonio Zamboni, 1664? m-12."
Tanto sotto T anagramma di Ardio Rivarola,
quanto sotto cpiello ili Orazio Vavardi, nascon-
desi Dario Varotapj. Quali produzioni desse
alla luce col secondo finto nome ci è ignoto.
Anche il P. Merati non potè trovare chi ne
iàccia cenno.
2.° Cesare amante, dramma per
musica, di ec, Acad ° fra' Delfici
il Volenteroso, rappresentato nel
teatro de' Ss. Giovanni e Paolo di
Venezia l'anno i65i Ivi, pel Giu-
liani, i65i, in- 10..°
3." Il Vespajo stuzzicato , di ec
167 i.
ARE
ARDITO Acad.*^ Risoluto (Agostino
Michele, veneziano). Stanze a Cle-
mente VITI, sopra la perdita di Gia-
varino. Bergamo, iSgS, m-4.*'
ARDIZZONE (Gio. Domenico).
Alnine poesie si leggono sparsamente sotto il
sinnmeiitovato nome, ma sono poesie del 1*.
Tommaso Elia Ardizzo>e. domenicano, die
al secolo cìiiamavasi Gio. Domenico.
AUDOINO, can." reg.'" della eongr.'' di
S. Frediano di Lucca, poscia cardi-
nale, forse della famiglia ARDuiM,è
autore dell'opera -DeDeo immortali.
Fu errore l'attribuire a Ini il Trattato contro i
Greci, stante che lo compose Ugone Eteri.\>o.
che hensì lo dedicò al suddetto cardinale.
ARETINO ( Angelo ) , vel ANGELUS
DE ARETIO. Così detto da Arezzo
sua patria; fu della famiglia Gam-
BIGLIONI.
ARETINO (Benedetto).
Tre della medesima famiglia ACCOLTI (appellala
anticamente Da 1^0>TERAN0, luogo nel contado
d'Arezzo) hanno lo stesso nome; cioè: il primo
lìorito nel secolo XIV; il secondo, detto lo
storico, ed il terzo nipote di questo. che venne
chiamato puranco il Cardinale di Ravenna. Con-
sultisi il Mazzucchelli (tom. I, pag. 88 e scg.) .
e Zeno {Dìss. Foss., toni. 1, pag. ics).
ARETINO (Carlo).
Il Moreri, coir appoggio del Vossio, lo credette
della famiglia de' Tortelli, ma è de' Marscp-
PIM, famiglia nobile d'Arezzo. ^
ARETINO, detto l'Unico. E Bernardo
Accolti, d'Arezzo.
ARETINO (Francesco).
Due diversi individui portano il nome di Fran-
cesco Aretino. L'uno era della famiglia Accolti
d'Arezzo, l'altro è Francesco LlPPl di Mariollo,
parimenti d'Arezzo, a! quale debbonsi riven-
dicare le seguenti versioni dal greco, credute
finora fatture invece dell'Accolti, come sem-
])ra aver provato il can." Angelo Batlaglini in
un'erudita dissertazione, che leggesi negli Atti
dell' Academia Archeologica Romana {toni. Ili,
pag. 371): i.° Plialaridis tyranni .4grigenti
cpi.<;tol(B , che diconsi supposte. 2." S. Joan-
?iis Clirysostomi honieliiv. 5." Diogcuis c/>i-
stolce. Di Francesco Accolti poi che fu giuie-
consulto, abbiamo alle stampe alcune opere
di sua professione.
ARETINO (Giovanni). È Giovanni
Tortelli , d' Arezzo.
83
ARE
ARETINO (Leonardo) (Leonardo Bru-
ni, d'Arezzo).
I." Ac[uila volante, composta in la-
tino da ec. , e da lui poi tradotta
in italiano. Napoli , jéjolfo de Can-
iliono, 1492, Kcnelia, per Pelegrino
de PasqiialibuSj 1 4^)4 > I^JUano, An-
tonio Zarotlo, 1 49^; P^enetiisj Theod.
de Iìagazoìiibu.<!, i497J ■^^'*-' P^^ ^^
stesso j i5oG; Ivi, pel Quarenghi Ber-
gamasco 3 i5o8; Ivi, per Alessandro
Paganino j 1 5 1 y, sempre injògl.; Mi-
lano ^ a spese di Gio. di Legnano y
i5i8, in-^.^; Venezia ^ pel Sessa,
i535, i54o e i543; Ivij per i fratelli
da Sabbio j i549, ^^ Ivi j per Coniin
da Trino, i563, sempre m-8.''
Tu tutte r edizioni del secolo XV non solo si
fa traduttore Leonardo Aretino, ma anche au-
tore dell'opera: non così in alcune di quelle
del seguente secolo, dove si dice che l'Are-
tino ne fu soltanto il traduttore. Erroneamente
poi si asserì ila varj bibliograli che per la prima
volta fu aggiunto il V libro nell'edizione del
1S43, giacche possiamo assicurare, che le
edizioni da noi vedute, di l^enezia, 1494.
di Milano, 1493, ed h>i , 1S18, contengono
tutte il mentovato quinto libro. Pensa il Maz-
zucchelli {Scritt. d'Ital.. toni, lì, pari. II,
pag. 2196) che alla presente opera così ripiena
di cose favolose ed insulse, e così poco sti-
mala, sia stato da taluno posto in fronte il
nome dell'Aretino, afline di darle credito mag-
giore; ed aggiunge che il Manni crede essere
stata la prima volta publicata da Alessandro
Paganino, col nome di Leonardo. Ma leggen-
dosi nelle sopra rammentate edizioni, come
si è veduto, il nome di lui, non può reggere
tale supposizione. Intorno al vero autore di essa
opera parleremo piìi di proposito, quando sarà
d' uopo tener discorso tlel Fiore , o Fiorita
d'Italia, di cui \\4quila volante è una spro-
positala e magra contraffazione , mancando
in essa molti capitoli, che abbiamo nella tra-
duzione stampata del Fiore d'Italia, ed al-
l'incontro parecchi leggendosene, alcuni dei
finali sono tolti dal Tesoro di ser Brunetto
Latini, ed altri tradotti forse dall'opera pri-
mitiva più voluminosa, scritta in latino. Onde
poi conoscere il titolo delle diverse opere ia-
line, che il BrCiM scrisse, ommettendo questo
suo cognome, si può consultare la vita latina
che di lui scrisse l'abate Lorenzo Mehus, la
quale pi-ecede Leonardi Aretini epistolce.
84
ARG
/^ectr^iore, o Fiorita d'Italia.
2.° De hello italico adversus Gothos.
V^edij, Prima (La) guerra Punica
ec. — Pia tardi i illustrium virorum
vitse etc.
ARETINO (Pietro).
Nome famigerato nella ]>il»iiografia oscena. Costui
dicesi figlio naturale di Luigi Bacci d'Arezzo.
L'elenco delle sue opere è riporlato in line
della vita , che di lui dottamente scrisse il conte
Gio. Maria Mazzucclielli, stampata in Padova,
e poscia di nuovo accresciuta in Brescia. Noi
non riporteremo che le due seguenti, siccome
attinenti al nostro scopo :
i.° Dubbj amorosi di ec. Senza nota
d'anno e di stamp., in-S.'^
Edizione che il Mazzucclielli crede di impressione
oltremontana, soggiungendo lo stesso, essere
verisimile e per Io stile, e per altri motivi che
i Dubbj amorosi sieno opera di alcun altro
scrittore, che per accreditarli ablìia voluto porvi
il nome dell'Aretino: e infalli troviamo che
un'edizione anteriore senza nome di lui ne fu
l'atta in f^enezia, presso il Giolito, iSoC, //«-e."
Vedi 3 Corona de' .... sonetti lus-
.SUriosi ec. insieme a' quali furono in Pa-
rigi impressi i mentovati Dubbj.
2." Aretino pentito, cioè Parafrasi
sopra i sette salmi di Davide. Lione^
t648, m-i2.°
E la slessa opera che ha il titolo: I sette salini di
Parteiiio Etiro, cioè di Pietro Aretimo.
Vedi^ PARTENIO ETiRO.
AREZZO GATEATICO, o GATEATE. Fe-
di, TITANIO GATEATICO.
ARGELATI (Filippus). Bibliotheca scri-
ptoi'um Mediolanensium.iJ/ef/«o/rt«Zj
in aedihus Pala ti ni s , iy^5 , toni. 2
in 4 t^o/.j in fol.
Si volle che oltre l'Argelati vi avesse parte nel
comporla il can." Gio. Andrea Imco, di Trino.
Argenide, tragedia (del marc.*^ Giulio
Sacrati, feiTarese). Ferrara , per Ber-
nardino Pomatelli, 17475 i'i'^-^'
ARGENORE.
i " Lettere di ec. a Filarco suo
amico, intorno la quinta lettera
del P. Filiberto Balla, e le censure
del P. Francescantonio Zaccaria nel
tomo VII dell' Istoria letteraria in
dijl'sa del P. Concina e di Eusebio
ARG
Eraniste ( P. Gio. Fincenzo Pàtuzzi).
Fenezia, presso Simone Occhi, 1 756,
2.*^ Lettere di ec. a Filarco suo
amico ec. Si aggiunge altra lettera
del P. Spiridione da Fano, intorno
la necessitate di correggere le cor-
renti Epatte. Fenezia , appresso lo
stesso stanip. e nel medesimo anno,
toni. 2 , iVì-8."
3.° Lettere di ec. a Filarco ec. Si
aggiungono due lettere di mons.^
Giovanni Palafox a papa Innocenzo
X. ed altra latina del P. M. C. al-
l'autore della Storia letteraria d'Ita-
lia (P. Zaccaria). Fenezia, appresso
Simone Occhi, in-H.*^
L'autore che si cela sotto il nome di Argenore,
venne scoperto nelle Memorie per servire alla
Storia letteraria {toni. IX, png. 319), ove
dicesi essere il P. Camillo Migliori, cremonese,
domenicano, della stretta osservanza, che do-
vrebbe essere pur anco autore della lettera al
P. Zaccaria, giacche le iniziali P. M. C. sem-
hrano ciò indicare.
Argentina e Silfredo, novella di A.
N. (Angelo Nani). Torino^ stamp.
reale, i835.
ARGILIO CERERIO P. A. ( P. Luigi
Lanzi , allora gesuita). Trasporto
dell'Arca di Sion, cantata di ec.
Roma, 1763, m-4.°
ARGINIZZI (Gio. Matteo) (Gaetano
Tkemigliozzi). Stafìetta di Parnaso.
Roma, per JSicolò Angelo Tinassi,
1676, m-i2.°
Si consulti Gimma {Elogi academici , part. II,
pag. 160).
Fedi, BARTOLI (Sebastiano).
Argiope, dramma. Fenezia, per Gio.
Pietro Pinelli , 1649, '"-^•'^
Composto da Agostino Ftsco.M insieme con Pietro
Micheli, nobile veneziano.
Fedi, Amor innamorato.
Argo (L'), nave riposta in cielo nelle
solenni esequie di donna Teresa
Della Cerda ed Aragona (del P.
Giuseppe Maria Polizzi, gesuita,
palermitano). Palermo,, per Tom-
maso Romolo j i685, m-4-°
85
ARI
ARGOLO (Carlo).
Sotto questo nome, Carlo Magri, maltese, arci-
prete della chiesa di Gozo, brevemente de-
scrisse la vita del can.*' Domenico, suo fratello.
Argomenti sopra ogni canto del poema
(li Dante (del dolt.^ Lodovico Salvi).
T^vroiia , presso Luigi Rainaiizini ,
Argomento al funerale che si fa nel
Tempio maggiore di questa città
dal fedelissimo regno di Sicilia ec.
nella morte del suo Infante Bal-
dassare, principe delle Spagne ce.
(di Mariano Biciietti , della conip.''
di Gesù, palermitano). Palermo^
appresso Delio Cirillo j 1647, '""4-"
Argomento (In) di cordiale affetto
per le nozze del diletto nipote si-
gnor Pietro Bigaglia con la signora
Marianna Micheli, l'avvocato Spiga
suo zio. Udine, Matliuzzij ib32,
Questo libricciuolo contiene un sermone di Gio.
Battista RizzoLATi.
Argonauti (Gli) nelle campagne Elee,
anacreontica (di Luigi Sekio). Na-
poli 3 1785, W"8.°
Argonautica (L'), di Apollonio Rodio,
tradotta ed illustrata (dal card. ^'Lo-
dovico Flangini). Roma- a spese di
Venanzio Monaldini e Paolo Giunchi,
^79 '"94 5 ^''^^- ^' i''ì-4-\ '-'^'^ tavole
in rame.
Anche il P. abate Biagi, camaldolese, prestò
l'opera sua alF erudito porporato nel tessere
lo note.
Arianna (L') abbandonala, idillio (di
Jacopo DuRANDi). Tori/iOj 1759.
Fu ristampato con altre poesie dell'autore nel I8O8.
ARIAS RIPPAMONTE GIELVEGRA. È
Carlo Giuseppe Maria Reina , che
cosi celato j)ublicò :
I." Compendio istorico delle pre-
senti guerre fra' Collegati e la Fran-
cia. Trento j 1708, in-i7..°
2.^ Ordine, origine e fine del Po.
Milano, pel Malntesta, 1700, in- 1 2.°
La prima opera non viene accennala dall"Ar-
gelali ne' suoi Scrii t. Mil., il quale la bensì
ARI
menzione ih un' ultr' opera del Reina, intito-
lala: Descrizione corografica ed istorica di
Lombardia. Milano . per lo stesso Mala-
testa, 1714, in- l'I."
Arione (L'), dramma (di Giovanni
Catpo.m). Bologna, 162.5.
Non rammentata ni; dall' Allacci, ne dal suo con-
tinuatore.
ARIOSTO (messer Lodovico) (P. Ireneo
Affò, minore osserv.*'). Lettera di
ec. al publieatore delle opere di
Callo Innocenzo Frugoni, stampate
in Parma nel «779. In fine leggesi:
Dagli Elisi Udì primo d' .Aprile 1 780
- Lodovico Ariosto.
Occupa questo opuscolo dieci facce deir^^;o/o-
gia dell'edizione Frugoniana ec, pu!)licata dal
Rezzonico in Firenze , per Giacomo Cam-
biagij ed era stato primitivamente inserito nel
tomo VII dei Magazzino unii'crsale fioren-
tino, come dice lo stesso Rezzonico nell'Apo-
logia mentovata. Al dire del cliiar." cav.*^ Pez-
zana però rimane ancora incerto il luogo dove
per la prima volta venne alla luce la riferita
Lettera.
Aristarco (L') filantropo, almanacco
novissimo per l'anno 1829 (del dott.^
fisico Giuseppe Bedeschi , di Casal-
grande sotto Scandiano, provincia
Reggiana). Reggio, Torreggiarli.
ARISTARCO SCANNABUE ( Giusej)pe
Bauetti, piemontese). La Frusta let-
tej-aria. i'J6'^-65, voi. 3, in-/^.^
Edizione originale di questa frizzante opera pe-
riodica, che è divisa in XXXIII numeri. I primi
XXV furono impressi in I^cnezia, per Antonio
Zatta, colla falsa data di Roveredoj gli altri
in Ancona, colla falsa data di Trento. Fu
ristampata in Carpi, nel 1799, pei- Paolo
Feìiiandij in Milano, nel I804, dalla stamp.
Sirtori. e con tutte le opere dell'autore nuo-
vamente in Milano. Le poesie, che in essa si
leggono sotto iinti nomi, ad eccezione delle
Stanze capricciose inserite nel N.° XXI (che
appartengono a Domenico Balestrieri) sono
tutte dello stesso Baretti, che le aveva per la
maggior parte recitale nell'Academia de' Tras-
formati di Milano. I numeri posteriori al XXV
stampati colla falsa data di Trento, col titolo
di Discorsi, servono di risposta al Bue Pe-
dagogo , Novelle Menippee di Luciano da
Firenzuola ee. {Fedi quest'articolo'). S^ì ron-
sulli: Custodi, f^ita del Baretti, avanti plt
Scritti scelti. Milano, 1822 e 1823.
6*
86
ARI
ARISTARCO SCANNABUFALI.il vaglio
critico, ossia Memorie critiche e.
letterarie di ec. per l'anno 1800.
Modena, in-^P, {di pagine i36).
Ne compare editore Giuseppe Boracchi, impie-
gato nella stamperia, il quale dava il nome,
non volendo il vero autore prof.'' Santo Fat-
tori, che scriveva in compagnia dell'ab. Gio-
vanni MoREALi, palesarsi apertamente.
Vedi, Giornale, ossia Memorie di
mollale, politica e religione.
Arislippo (L') moderno sopra i co-
stumi del secolo, trasportato dalla
lingua francese nell'italiana da un
sacerdote de' cherici regolari ( P.
Gio. Battista Negri, pavese). Ve-
nezia, 1744? "2-8.°
La sottoscrizione della dedica al conte Gaspare
Melzi che sta nella prima edizione di Milano
delFanno stesso, ommessa però in questa di
Venezia, ci manifesta il nome del traduttore.
Il Vezzosi {Scria. Teat., tom. II, pag. 93)
stampò per errore Aristarco invece di Ari-
si ippo.
Arislippo, sogno (descritto dall'ab.*^
Zaccaria Seriman). Venezia^ presso
il Pecora, iy44f in-^.^
ARISTO SCOLARIO (P.Vig anego, del-
l'ordine de' minimi). Risposta ad
un Teologo, o sia Esame del detto :
Semel Jìactiini seinperfiactain, data
in luce da ec. Cesena, nella stanip.
di Giuseppe Strambassi j, 17^5, in-Z^.'^
Aristocrazia (Dell') Lucchese, opu-
scoli 3. Pisa, 1799, m-8."
Se ne crede autore il Code>?(A.
Aristodemo, cantata (di Donnino Ber-
TOLiNi, reggiano) posta in musica
da Francesco Sirotti, ed eseguita
nella sala della Società Filarmonica
la sera dell' 8 marzo i S i i . Reggio ,
Da\>oliOj //Z.-8."
Ariston redivivus e tricis Grammati-
starum manumissus. Neapoli, in-Q.°
L'autore è T abate Nicola SCHIAVARELLI.
Aristotile fatto prigione per la lan-
terna proibita (di Michele Milani,
romano). Amsterdam, 1 698 , in- 1 2.°
ARISTOTILE. Rettorica ad Alessandro
ARM
Magno, falla italiana da Matteo
Franceschi. Venezia, i574, m-8."
Vuoisi da molti, che sia piuttosto opera di A?<AS-
SIMEKE, di Lampsaco, coetaneo di Aristotile.
ARISTOTILES DE BENEDICTIS (P- Pe-
trus Antonius Spinelli, soc. Jesu).
Nomina Sanctorum qui habcnlur
in Martyrologio Romano.
Arithmetices et geometria^ dementa ad
Subalpinos. Taurifii , typ. regia j
1 795 , m-8.°
Gli autori sono Ea>di e Vassalli, che avevano
prima dati gli elementi di tisica.
Arlecchino (L'), poema dedicato ai sig."
Academici Sfaccendati. Seconda edi-
zione. Heidelberga^ appresso FrancQ-
sco Milller stampatore di corte, 1 7 1 8,
ZA?-4."
Il Fantuzzi che negli Scritt. Bolognesi annovera
le altre opere di Giorgio Maria Kaparini, ignora
il presente poema, clie è pure di lui.
ARLOTTO (Piovano).
Era Arlotto Mai>ardi, piovano di S. Giusto di
Fiorenza, di cui furono stampati i motti e le
facezie in varie edizioni sul cominciare del se-
colo XVI. La prima edizione è di Firenze, per
Bernardo Zucchetta , senz'anno, in-4.'^, che
potrebbe essere venuta alla luce sulla line del
secolo antecedente.
ARMANNUS (Domenicus). Monumenta
selecta conventus sancii Dominici
Venetiarum. Venetiis., ex tjp. Stc-
phani Tramentini, 1729, in-'Ò.
Questi Monumenti furono publicati da Domenico
Armanni, il quale non ebbe altro merito se
non di averli raccolti, poiché furono distesi,
discussi ed illustrati dal P. Bernardo Maria De
RcBEis, domenicano, come il medesimo De
Rlbeis palesò neir opera sua De Rebus Con-
gregationis sub titulo B. Jacobi Salomonis
{pag. 482); la qual cosa avrebbe egh taciuta,
se non fosse stata già cognita.
Arme Calaniese, panegirico della glo-
riosa sant'Agata vergine e martire
(del P. Vincenzo Moncada, gesuita).
Catania^ per Giovanni Nossi, 1 647,
m-4.°
ARMENOLDO SAMPOGNANO. Gli A-
morosi sospetti, favola pastorale di
ec. Venezia, pel Ciotti, i6o5, in-^.^'
Fu posto dal sig. Lancelti fra' suoi pseudonimi.
ARM
sebbene il nome delT autore, mons." Angiolo
Gabuieli, sco[)rasi nella dedica.
Armi (L') da ferir da presso, poe-
metto in ottava rima (di Serafino
Maffei). Milano, nella nuova stamp.
di S- Mars,herita, i8o3, m-8.'*
Armi delle famiglie nobili di Siena
che al presente si trovano e godono
o possono godere gli onori del su-
premo Eccelso Magistrato in que-
st'anno 1^06. Senz'aldina nota
iipoi^ra/ica , in fogl.
Sono XII tavole in rame: nella seconda vi è la
spiegazione de^ colori, delle cifre e de' segni
che Irovansi nelle medesime armi. Vedonsi
spesso imite al Diario sanese di Girolamo
Gigli, per cui credonsi fatte eseguire dallo
stesso.
Arniida impazzita per amor di Ri-
naldo, opera eroica. Modena, per
Domenico Degni, '^77' "'-•2-"
Forse, secondo il continuatore della Dramma-
turgia dell' Allacci {col. 115), è di Angela
D'Orso, comica, di cui si legge la dedira:
era la medesima donna di sufliciente lette-
ratura.
ARMIDORO FILALETE (Albertino Ba-
RisoNi, canonico di Padova). Degli
antiventagli, di ec. , fase." \.^\sola-
mente). J^enezia, per Antonio Pinelli,
ì6^5, in-l""
In difesa delT opinione del Pignoria in proposito
della patria di Paolo Giureconsulto.
Fedi, MENIPPO FILOSOFO. Attesta-
zione di Giulio Paolo. — Morfeo e
Panteso. — Relazione di Hisipeto.
ARMINDO MANDORO (Morando Mo-
RANDi). Lettere di ec. contro il dott.^
Giampaolo Ferrari , )iella prima
delle quali pruova non esser l'aria
composta di acqua rarefatta; nella
seconda dimostra farsi la genera-
zione degli ovi; nella terza sostiene,
le cose dolci, non le amare, ucci-
dere i vermi.
Leggonsi nelle Noi>. lett. di Venezia, delVanno
1730.
ARMINIO DANNEBUCHI ( anagramma
di Vendramino Bianchi, segretario
del Senato Veneto). Relazione del
paese de' Svizzeri, Grigioni e loro
87
AMR
Alleati, di ce. V enezia , presso An-
drea Poleti, 170B; e di nuovo, Ivi,
per lo stesso, 1719, sempre inS."
La seconda impressione fu riveduta e corretta
dall'autore.
Arminio, tragedia (di Ermolao Fe-
rtRiGo). Brescia, Bettoni, 1817,1/1-8.°
ARMINIS (Hieronymus de). Vide,k^O-
NYMI DE ARMINIS.
Armonia celeste di lodi spirituali, rac-
colte e stampate in grazia delli fra-
telli dell'oratorio delli RR. PP. Tea-
tini di Ferrara (dal P. Angelo Pe-
verati, teatino, ferrai-ese). Ivi, per
gli eredi Suzzi , 1662, z«-8.°
Armonia (L') dell'universo, a Zava
Domenico che si addottora, poesia
di D. S. (Domenico Sanfermo). Tre-
viso j 1834, /«-4."
Armonico (L') decacordo toccato da
Febo e dalle Muse. Napoli, 1678,
m-8.°
L'autore è il P. Dionigi da S. Aindrea, earme-
litano scalzo, al secolo Leonardo Rizza.
ARMONIDE ELIDEO P. A. ( Angelo
Mazza, parmigiano).
I. All'aura armonica, versi estem-
poranei di ec, rapjiresentandosi nel
teatro del sig. Fabio Scotti - L'A-
gnese, di Ferdinando Piier. Parma ^
nella stamp. imper., iSog, in-^.*^ pie.
Furono ristampali nel tomo terzo delle opere
dell'autore.
a,*^ Le lodi della Serenissima Re-
publica di Venezia , scritte in versi
esametri latini da mons.^ Giovanni
Della Casa , e volgarizzati da ec.
Sono seguite da 53 versi originali del Mazza.
Stamio in una raccolta stampata I^'i, in-i.",
nell'occasione che un Contarino fu nominato
procuratore di S. Marco.
3.° Sonetti cinque sulle stesse rime
di Armonide Elideo (cioè dello stesso
Mazza) e Pippo di Touia (Vincenzo
M1STRAL1) per la venuta in Italia
di S. M. r Iinp. e Re Napoleone
nel novembre del 1807. Parma,
Carmigìiani :, 1808, m-8.''
4.'' Sonetto di ec. ad Amarilli Etru-
88
ARN
sca {Teresa Bandettini); comin-
cia: Due della patria di Virgilio a
noi Parma, co' tipi Bodom, 1 792,
in-^.^ reale, fogl. s,>oL
Altri componimenti del Mazza hanno medesi-
mamente soltanto il nome arcadico.
Armonie sacre (del tlott.*^ Nicolò Gia-
xiCH, (li Zara, consigliere di quel
governo). Venezia. Picotti , i83o,
m-8.°
Arnaldi (In) librum de frequenti Com-
muuione Mediolani nuper recusum
et in alterum ejusdem de traditione
ecclesiae etc. , dissertatio postbuma
et imperfecta prreclarissimi theologi
(Joan. Bapt. Faup.e, ex-gesuita) ab
altero ejusdem perfamiliari e tene-
bris educta, in ordinem digesta, ad
metam usque perducta. Romae, ex
officina Saloinoniana, 1791, in-^.^
Crede il Caballero {pag. 130) che il continua-
tore di questa dissertazione sia un ex-gesuita
napoletano.
ARNERIO LAURISSEO P. A. ( Luigi
Raineri, di Meldola). La coltivazione
dell'Anice, di ec. Cesena, Biasini,
1772, m-8.°
ARNO (D') (Giovanni) (Gennaro D'A-
viNo). L'Annella, comedia [atti tre
in prosa) in lingua napolitana di
ec. Napoli f per Gian fra ncesco Paci,
1756, m-i2.°
ARNOBII, disputaliones advcrsus gen-
tes, libri octo. Romae, apnd Priscia-
nenscìu , \5i\^, in fol.j Basileae ,
apiid Frobenium i546 et i56o; Pa-
risiis, apiid Juliaìunn, i58o, m-8.°
In queste edizioni si attribuiscono ad ArnoLio
otto libri, quando non sono che sette; Tultimo
de' quali anzi non è nemmeno compiuto. Quello
che impropriamente si crede ottavo libro, è
invece VOctauius di Mi.\L'Cio Felice, che com-
parve la prima volta col nome del suo vero
autore, ex oleina Lud. Ludi Heidelhev-
gensis , Tanno iseo, m-s."
ARNOLFINI (Paolino). Annali ed i-
storie di Cornelio Tacito, tradotte
nuovamente in vulgare toscano, pu-
blicate da ec. Roma, per Luigi Za-
netti, i6o3, in-Q.^
ARR
Il traduttore è Adriano Inoliti; rArnolfmi è
solo editore.
Arpa (L') discordata, nella prima e
seconda venuta del Duca della Fo-
gliada sotto Torino, poesie piemon-
tesi (di D. Tarizzo). {In fine) Mi-
lano. Malatesta, 1706, in-Q.^
ARRIGHI (Antonio) di Castel del Piano.
Apologia di ce. in difesa di quanto
il dottor Pieti'O Cornacchini, filo-
sofo e medico, criticò delle anno-
tazioni di Ottavio Nerucci contro
le di lui lettere fisico-mediche, ^m-
sterdani {Lucca), i749'
E lo stesso Nerl'cci, che copresi pseudonima-
menle in tal modo.
Arringa degli Ebrei di Casale al tempo
del nuovo governo (del sac.^ Gio.
Angelo Berganciìni , di Livorno nel
Biellese). h>i , pel Ma.ffei , 1799-
Arringhe (Le) di Cornelio Tacito, sag-
gio di traduzione di P. C. S. (Spi-
ridione Petrettini, corcirese). Ve-
nezia j Andreola, 1806, in-'è.^
Arringhe (Le) di Demostene per ec-
citare gli Ateniesi contro Filippo
re di Macedonia, volgarizzate ed
illustrate con prefazioni ed anno-
tazioni storiche (del P. D. Venceslao
Barcovich , somasco , dalmatino).
Venezia, B a glioni, 1767, //ì-8.°
Ristampate dal Silvestri in Milano. Tanno 1827,
col nome del traduttore.
ARRIO DOSENNO. Il Maestro, sermone
di ec. colle tiote di Pacato Midarce.
Fu inserito da dementino Vannetti a carte 3 del
tomo II del Giornale Enciclop. di licenza:
il che potrebbe far supporre che ne fosse egli
fautore.
ARRISCHIATO Acad." Intronato (Gio.
Marsili, sanese). Applausi alle nozze
de' seren.™i sposi il principe Ferdi-
nando Maria di Toscana , e la prin-
cipessa Violante Beatrice di Baviera.
Roma, per Domenico Antonio Er-
cole, 1 689 , in fogl. *
Il P. Merati pone siccome anonima la presente
opera, sulla fede del Cinelli.
ARS
ARRIVABENE (Andrea). Fedi, Alco-
rano di Macometto.
Arrivo e partenza da Venezia del Som-
mo Pontefice Pio VI, colla cantata
del Tobia. Venezia, Benvenuti, i ^82.
Fedi, Ritorno (II) di Tobia.
Ars memorativa (auctore Jacopo Pc-
BLicio, fiorentino). Sine ulla nota
car. golii., in-^.^
DuIjitiamOj che questo libro citato siccome ano-
nimo dal Barbici- {mun. 10779) su la fede del
Cai. De la T^allière {nwn. 1»3g)j non sia da
porsi in tale categoria, poiché il Panzer ne' suoi
Annali, nei quali registrò le diverse edizioni
della presente opera, tutte le pone col nome
deir autore.
Ars salntis, sive institutio perfecte
vivendi tribus prrcceptis compre-
hensa (auctore Angustino Coltel-
lini). Colonice, per Filhelmwn Fries-
sem, 1649.
ARSICCIO Acad.° Ricreduto (Ottavio
Magisaniinì, ferrarese). L'Alceo, fa-
vola piscatoria di Antonio Ongaro
ec. con gì' intramezzi del sig. cav.'^
Battista Guarini, descritti e dichia-
rati dall' ec. Aggiuntivi alcuni di-
scorsi del medesimo Arsiccio sopra
ciascun intramezzo. Ferrara, per
Antonio Baldini, 161 4? iti-^.'^
ARSICCIO INTRONATO. Antonio Vi-
gnali, da Siena.
Con tal nome academico abbiamo di lui alle
stampe :
I. Alcune lettere amorose, una
dell'Arsiccio Intronato in proverbi,
e le altre di Alessandro Marsi Cir-
loso Intronato, con le risposte ed
alcuni sonetti. Siena, per Luca Bo-
netti, iSyi; e di nuovo, iSy^, i58o
e i58y, sempre in-^.°
2.° La Impressa in Napoli
(data falsa, probabilmente in Vene-
zia, fra il i53o al i54o), per Curtio
e Scipione Navò, m-8.° pie.
Si conoscono altre due edizioni, T una composta
di 91 carte, Taltra di 97. Chi bramasse maggiori
particolarità bibliografiche intorno questa turpe
produzione del Vignali, può consultare la nota
89
ART
di Marollcs che leggesi in Brunel (Dict. libi.,
tom. \, pag. eoo, W ediz.).
3." La Floria , comedia. Firenze^
presso i Giunti, i56o; e di nuovo,
Ivi, per gli stessi:. 1667, sempre
in-S." pie.
4° Delle Rime di diversi nobili uo-
mini ed eccellenti poeti, libro II.
Venezia, Giolito de' Ferrari, iS/^j;
e di nuovo, i548 e i54q, sempre
m-8."
In queste edizioni si leggono alcune rime del
Vignali, copertosi collo stesso nome academico,
e dell'Astratto, che il Quadrio propende a cre-
dere essere Vincenzo BcoAiMSI, iioreutino.
Arsinda (L') del signor conte Fulvio
Testi, ridotta ad uso di teatro e
dedicata a' Cavalieri die in pasloral
guisa sogliono con leggiadre Dame
ragunarsi ne' colli di S.Lionardo di
Verona. Seconda edizione. Ivi, per
Pietro Antonio Bcrno, 17 19, m-8."
Questo drammatico componimento lasciato im-
perfetto dal conte Testi, fu rifatto e ridotto in
versi sciolti dal conte Girolamo Spolverini,
veronese.
Art (L') de Clievalerie selon Vegèce,
lequel tiaite de la manière que Ics
Princes doivent tenir au fait de leur
gucrres et hatalWcs. Paìis, par An-
tonio Ferard, XX FI de juingj, 31 il.
ecce quatre vingts et huit^ in f'ol.
Fu un errore T attribuire a Giovanni di Meun
quest'opera: altronde non è una traduzione di
Vegezio, come fu creduto, ma bensì un'opera
originale sull'arie della guerra. Giovanni di
Bleun fece la sua traduzione di Vegezio pel
figlio di Filippo l'Ardito, che, morto il padre,
venne chiamato Filippo il Bello. Ora quella da
noi citata è posteriore a questa, alludendosi e
parlandosi nella prima dei successori del men-
tovato Filippo il Bello. Non si può dubitare
che la presente non sia stata composta da
Cristina, figlia di Tommaso, astrologo, na-
tivo di Pizzano nelle montagne bolognesi; la
quale Cristina, nata l'anno 1564 in Venezia,
fu recata, in età di quattro o cinque anni, a
Parigi dal padre in corte di Carlo V, detto il
Saggio, grande amatore di astrologia. Si con-
sulti Paulin Paris, Cai. des mss. de la Bibl. du
Boi, tom. \,pag. 94; Promis, Dissertazioni
sul trattato dell' aìxhitettura del Martini,
tom. II, pag. 17).
90
ART
Artaserse, tragedia. Reggio, 1700; e
di nuovo, Venezia^ ^7^4 > in-S."
Questa composizione fu altril)uita da un moderno
scrittore a Giulio Cesare Agosti, bergamasco;
ma è di Giulio Agosti , nativo di Reggio di
Loml)ardia.
Arte (De) bene moviendi - Dell' Arte
e modo di ben morire in grazia di
Dio - Discorso sul ben morire -
Tractatus de arte bene moriendi.
Questo libretto ascetico fu più volte impresso nel
secolo XV e nel susseguente, coi diversi ram-
mentati titoli, tanto in latino quanto in volgare,
ed ancbe con ligure xilografiche. Alcune edi-
zioni sono anonime, altre appajono soltanto
come composizione del Cardi/tale di Fermo,
ommesso il nome ed il casato delP autore, Do-
menico Capramca. Tommaso Costo, che ri-
stampò tale operetta, non si vergognò di ap-
propriarsela nella prefazione de"' suoi Ragio-
namenti stampali in Napoli Tanno I39S. Igno-
riamo se in altre opere del Capramca (Te-
lenco delle quali si può vedere ntW'Ateneo
Romano dell' Oldoino) si legga soltanto Car-
dinale di Fermo. Non è poi da tacersi che
Matteo da Cracovia (0 meglio da Krokow,
castello della Fomerania). vescovo di Worms ,
scrisse un'opera con simile titolo di Ars mo-
riendi, della quale abbiamo un'edizione di Ve-
nezia, coiranno 1478, senza nome d'autore, e
che quest'opera di lui fu tradotta in varie lin-
gue totalmente od in parte, ed anche soltanto
imitata. E faremo finalmente osservare che è
tutt' altro testo quello che contiene VArs mo-
riendi, impresso varie volte con istampe xilo-
grafiche, o sia in legno, da una sola parte,
il quale servi a' primi tentativi delF invenzione
dell arte tipografica.
Arte (Dell') de' Giardini inglesi. Mi-
lano j, anno XI (1801), fig. — La
stessa, edizione accresciuta. Monzaj,
Corbella f 181 3, voi. 2, in-'^P
E del conte Ercole Silva , patrizio milanese, che
fece rivivere il gusto degli impropriamente detti
Giardini inglesi, arte già conosciuta in Italia
per lo meno sino dal tempo di Torquato Tasso.
Arte (L') del disamorarsi, traila da
Ovidio, alla moderna gioventù (del-
l'ab.^ Vincenzo Rota, padovano).
Piacenza, per Giuseppe Cantatori ,
'747J *^ ^^ nuovo, Parma j Carnii-
gnani, iy5g, sempre m-8.°
Arte (L') della guerra, poema del filo-
sofo di Sans-Souci (Federico II, re
ART
di Prussia), tradotto in versi sciolti
(dal P. Olmo, minore conventuale,
veronese ). f^enezia.
Arte della parola, considerata ne' varj
modi della sua espressione, sia che
si legga, sia che in qualunque ma-
niera si reciti (del cav.^ Giuseppe
Compagnoni). Milano, Stella, '827,
m-8 °
Arte della perfezione cristiana, divisa
in tre libri (del P. Sforza Palla-
vicino, della comp.'' di Gesù). Roma,
appresso Jacopo Antonio Celso, 1 665,
Le posteriori edizioni hanno il nome dell'autore.
Arte (L') della salute, ovvero Regola
per vivere perfettamente sano (del
carmelitano Jacopo Alberto Gavina,
di Massa Lombarda). Roma,Zempel,
1^34, in-xi.*^
Arte (L') delle combinazioni ne* giuo-
chi d'azzardo, con le osservazioni
suir arte di congetturare di Giacomo
Bernonlli.
Venne attribuita a Celestino Galiam, distinto
malematiro, nativo di Foggia.
Arte (L') di amare Dio, libri tre, mo-
nacandosi la contessa Pepoli. Bo-
logna, Pisani.
Il libro III, fino alla stanza 15, è di Eustachio
Mamfredi; il resto di quest'operetta è di Pier
Jacopo Martelli.
Arte (L') di ben concettare, dimo-
strata prima colli insegnamenti ret-
toriei , e poi colli esempi dei più
celebri autori in varj trattati sacri,
morali e politici. Parte I , Palermo j,
eredi Dell'Isola, i6go. Parte II, Ivi,
per gli stessi e col medesimo anno,
in-l"
Dicesi dagli autori della Galleria di Minerva
(toni. IV, pag. i5i e 82) che ne è autore Fra
D. Giovanni Innocenzio Maria Caravita Mo-
LESi Capece e Brancia , gran Croce della Re-
ligione Gerosolimitana, prioi'e di Lombardia.
Arte di ben morire, ossia Discorso
sul ben morire. Vide, Arte (De)
bene moriendi.
Arte (Dell') di fare il vino, ragiona-
ART
mento premiato dalla R. Academia
Economica di Firenze nel settembre
lySy. L'i.
Si vuole che T autore sia Giovanni FadbroM.
Arte (L') di moltiplicare la seta, o
sia Trattato sopra i gelsi, l'educa-
zione de' bachi, e la filatura delle
sete; opera tradotta dal francese con
alcune aggiunte. Milano, u4gnelli,
1766, in-S°
L'autore francese lu Costante Castellet. Igno-
riamo finora il nome del traduttore, che fece
anche le aggiunte.
Arte (L') d'insegnare la lingua fran-
cese per mezzo dell'italiana, ovvero
la lingua italiana per mezzo della
francese. Firenze, alla Condotta ^
iSjy, m-8.°
Chi la compilò si sottoscrive nella dedicatoria M.
B.; le quaU iniziali vogliono indicare Michele
Berti.
Arte (L') di pensare, o sia la logica
di Arnaldo (tradotta dal P. Cate-
rino Zeno, somasco). p^enezia, per
Cristoforo Zane, 1728.
Arte (L') di piacere nella conversa-
zione, tradotta dal francese (dal
P. Tommaso Vairani, domenicano,
cremonese).
L'originale^ erroneamente attribuito al P. Bou-
hourS;, gesuita, è di Pietro Vaoiorier^^
Arte di predicar bene, di mons.^ Paolo
Aresi, vescovo di Tortona, cherico
regolare teatino, compendiato da
un padre della medesima religione
(P. D. Giovanni Moiundi, veronese).
Roma, De Lazari, 1664, in-12.^
Arte di servire a Dio, o specchio delle
persone illustri, di Fra Alfonso da
Madrid, francescano, tradotto dallo
spagnuolo nella lingua italiana, ed
ora di nuovo rivisto (da Carlo Be-
scAPÈ , barnabita, poscia vescovo di
Novara). Venezia, 161 5, in-\6.'^
N'enne impressa la prima volta in Milano nel
lifss. Avvi pure un'edizione della stessa opera
coW Aggiunta all'arte per conoscere chi
serve a Dìo (del medesimo autore Fra Alfonso),
posta nuovamente in luce da un Religioso
cappuccino. Foligno, Campana, 17S7, /«-s."
94
ART
Arte (L') di supplire alla inaucanza
dei foraggi (del cav.^ Filippo Re).
Pavia, Bolzani , 1802, in-^.^
Arte ( Dell') di vedere nelle belle arti
del disegno, secondo i principii di
Sulzer e di Mengs. Kenezia, Pa-
squali, 1 1781. Con aggiunte e cor-
rezioni, Genova, 1786; e di nuovo,
Venezia, 1792 e 1798, ed altrove,
sempre in-'Ò.^
E fuor di dubio clie ne sia autore Francesco Mi-
lizia, come in altra sua opera egli stesso ce
ne assicura, e non Francesco Zacchiroli a cui
si attribuisce ne' Brevi cenni su la vita di
esso, che scrisse il Compagnoni nel Racco-
glitore. Milano, Stella, 1827.
Arte (L') di vivere sano e lungamente
(di Gaspare Morardi, d'Oneglia).
Napoli, I 798 , in- 12."
Nell'avviso anonimo dell'autore questi dice che
tenne lo stesso metodo dell'altra sua opera col
titolo: L'Uomo guidato dalla Ragione j la
qual opera porta il nome di Gaspare Morardi.
Arte (Dell') e modo di morire in grazia
di Dio. Vidcf Arte (De) bene mo-
riendi.
Arte (L') oratoria del P. Giuseppe
Maria Platina, conventuale. Boio-
gna, 1716 , /7;-4."
La dissertazione e la prefazione sono del mare*
Gio. Giuseppe Orsi.
Arte poetica, compilata dal P. L. P.
(Prof^ Luigi Portirelli). Milano,
18 17, //J-12.°
Arte (L') poetica d'Orazio, volgariz-
zata {in verso sciolto) da Pandolfo
Spannocchi (il Vecchio), con la
giunta del Rapimento di Proserpina
di Claudiano, tradotto da M. An-
gelo Ginuzzi. Siena, 1714? "^-8.*^
La prefazione, che vi si legge a nome dello stam-
patore, è lavoro del dott.^ Claudio Vaselli, già
professore di medicina nello studio di Siena sua
patria. Questi opina che la lettera premessa al
Ratto di Proserpina, già prima publicato colle
stampe del Franceschi di Venezia nel I6O8,
sia di Scipione Bargagli (Zeno, Note al Font.,
iom. II , pag. 233).
Arte (Dell') poetica, libro primo {in
versi). Piacenza, 1049, '""^'^
92
ART
Colla deiliruloiia a lucsser Lodovico Domeinchi
falla da Coslanzo Laudi, così il Quadrio {Stor.
e Ragion, ec, loin.W ,pag.iz) che sospetta
« essere questo libro tutto componimento di
1» esso Costanzo Landi, il quale volesse tuttavia
j> occultare il suo nome fin tanto che non sen-
»»tiva il parere de' letterati, onde animarsi a
>j dar compimento al disegno ". Il Poggiali
(Mem. per la Stor. leti, di Piacenza, tom.
II, pag. iSì) a ciò non aderisce, ed anzi pre-
tende che il Domenichi dedichi il libro al Landi.
Arte (L') vera di approfittarsi del
collegio. Bologna f 17175 iVz-8.°
L'autore è il P. Jacopo Bomaretti, gesuita, reg-
giano.
Arte (Suir ) Vetraria in Venezia, di-
scorso di Francesco Aglietti.
Il signor Zannini che scrisse la vita dell'Aglietti
{Biogr. Tipaldo, tom. V. pag. 298), dichiara
tale discorso non essere opera di lui, benché
egli lo leggesse in occasione della distribuzione
dei premj l'anno 1831, ma essere in vece un
estratto fatto da mano inesperta di una memoria
inedita del fu abate D. Santo Della Valentina ,
« vietando d' averla per cosa sua la ninna
'> condotta di quella diceria , la mancanza di
jj stile , la sconnessione delle materie ce. >?
Artefila, dialogo nel quale da una
parte sono quelle ragioni allegate,
le quali afFermano lo amore di cor-
poral bellezza poter ancora per via
del Pud ire pervenire al cuore. Lione,
pel Roviìlio, 1662, in-^!^
Viene attribuito a Luc'Antonio Ridolfi dal Negri
e dall' Ha) m.
ARTEMIO TALSTOSA {nnagraninui àc\
P. Matteo di Sant' Orsol.\ , delle
Scuole Pie, palermitano). Ragiona-
mento istorico della vita e virtù
della madre suor Maria della Con-
cezione, fondatrice del venerabile
monastero delle monache Mariane
della terra di Palma, nel secolo
Donna Rosalia Tornasi, scritto dal
rever.'^ sac.*^ ec. Palermo ^ Granii-
gnani, 1722, m-4-°
Artemisia, dramma per musica. Mi-
lanOf stamp. archiepiscopale i 1662,
m-i2."
l'air aaonimo avviso al lettore si raccoglie essere
composizione di Nicolò MINATO^ bergamasco;
poiché si difc in esso avere i! medesimo au-
ART
tore fatto anche il Xerse, che fu stampato col
nome di lui.
ARTENISIO TEBANO. Fedi sotto.
ARTENISIUS THEBANUS.
I." Astrologia quam vocant judicia-
riam, in aj)horismos resoluta, auc-
tore Luca Gaurico ex italico in ma-
ternum idioma restituta per Arteni-
sium Thebanum. Francofurli^ typis
Jonn, Theohalfli Schoìiwert, iG.^H.
Questo Artenisio Tebano è il gen.* mare* Cor-
nelio Malvasia, bolognese, che col medesimo
supposto nome, publicò in italiano:
2.^^ Discorsi astrologici per gli anni
1646, 1647, 1648 e 1649.
Il primo discorso fu stampato in Modena, per
il Cassiani , e gli altri in Bologna, per gli
eredi del Dozza , e tutti in-A."
Arti (Delle) del disegno, discorsi del
cav.*^ Reynold, presidente della R.
Academia di Londra ec, traspor-
tati dall' inglese in italiano (da Giu-
seppe Baretti). Livorno f colla data
ài Fireìize , '778, in-^P
In proposito di quest'opera veggasi la curiosa
nota posta a pagina 37 da Pietro Custodi nel
Catalogo da lui compiiato, che sta in fronte agli
Scritti scelti inediti o rari di Giuseppe Ba-
retti , dal medesimo Custodi piiblicati in Mi-
lano nel 1823, con le stampe del Bianchi.
Articoli del testamento della duchessa
dìBullion, scritti dalla stessa in lin-
gua francese e tradotti in italiano
(dal P. Giuseppe Fozio, gesuita).
Bonia, pel Varese, 1670, m-8."
Articolo di lettera di Venezia ad un
amico di Roma del di 4 novembre
innS. — Lettera di Venezia ad un
amico di Firenze del di 23 marzo
'776 (dell' ab.^ Giammaria Ortes).
Stanno al iV." XLV, anno 1776, mese di maggio,
dell'Antologia di Firenze.
Articolo di lettera, scritta da un eru-
dito al P. Rubbi, nella quale si ri-
sponde circa al luogo dove si con-
serva il capo di sant'Apollinare,
vescovo di Ravenna.
Lcggesi nelle Noi', leti, di Firenze {anno 1767,
col. MA e seg.) sotto la dala falsa di Bologna
ne fu autore il P. ab. D. Andrea Giovanetti.
ASC
Articuli et positloncs in causa cano-
nizalionis servae Dei Marise Caraffe
etc. (auctorc Bernardo Acquaviva,
ci. reg. ). Romae, tjpis Corbcletti,
i65i.
Articuli et positiones probandi in
causa canonizationis servre Dei ()r-
sulcie Benincasa, neapolitanse (auc-
tore Sera pili no Filingerio, eh. reg.
neapolitano). Neapoli, ex tjp. Ron-
calioH, iSiy, m-4."
ARTINO CORASIO P. A. (Pietro Me-
TASTASIO).
Il vero cognome di lui era Trapassi , che il suo
maestro Gravina, seguendo il coslume di al-
cuni uomini eruditi del secolo XV e XVI ,
canihiò, chiamando il suo alunno in vece Me-
TASTASIO, parola derivante ila verbo greco,
che significa trapassare. Ci son noti , impressi
col suo nome arcadico:
1.° Catone in Utica , tragedia. i?o-
niay 1728, in-xi.^, ed altrove.
2.° Semiramide riconosciuta, dram-
ma per musica. P^eneziayBuonarn'gOy
1729, in- 11.°
ARTOPOLITA (Sebastiano). Fedi, Vita
di Benvenuto Cellini.
ARUNTE LUNESE (eonte Luigi Fan-
toni ). Effemeridi biennali di ec, o
sia Doppio lunario storico, econo-
mico e letterario della Lunigiana
per gli anni 1779 e 1780. Livorno,
Falerni, 1779, ?«-8,°
ARUTENURANO TRIADAT (P. Gio-
vanni Attardi). La verità ne' tri-
bunali non si dice, non si ascolta,
non si pratica, discorso politico, mo-
rale, cristiano, di ec. Palermo, Gra-
mignani, l'j^o, in-/\.'^
L'autore viveva verso la metà del secolo XVIII.
Si sogliono trovare uniti al presente libretto
due opuscoletti senza numerazione di pagine,
i quali hanno per titolo : // lusso in trionfo,
ed // matto stimato savio.
ASCANAGELFI (Giusto) (Stefano Sciu-
GLiAGA, raguseo). Il Parosismo del-
l' ipocondria, di ec. Fenezia^ Occhi j
1754, 7>Z-8.°
Ascanio in Alba, festa teatrale (di
Giuseppe Parini) da rappresentarsi
93
ASI
per le faustissime nozze delle LL.
AA. RR. Ferdinando, arciduca d'
Austria, e la seren.'* Maria Beatrice
d'Este, principessa di Modena. Mi-
lano, 1771, in-^.°
ASCOSO Acad." Gelato (Cesare Carlo
Malvasia ). Trovansi di lui alle
stampe, così celato:
I." Il Pantheon di Pindo, eretto
già e consacrato ai Santi dell'anno
dalla giovanile musa, dell' ec. Bo-
logna , presso gli eredi di Antonio
Pisarri, 1691, in- 12.°
2.° Le pitture di Bologna (;he nella
pretesa e rimostrata fin bora da
altri maggiore antichità et impa-
reggiabile eccellenza nella pittura,
con manifesta evidenza di fatto,
rendono il passaggero disingannato
et instrutto. Bologna, per Giacomo
Monti, in- 12..°
Fu riprodotto cpiesto libro varie volte in séguito
con correzioni ed aggiunte di Giampietro Za-
netti, di Carlo Bianconi e d'altri, togliendo
ed emendando gli errori nelle diverse edizioni
che di mano in mano se ne facevano. Andarono
di questo passo le ristampe del medesimo libro
lino alla quinta edizione . data alla luce nel
17GG, dallo stampatore ZortgAi. contro la quale
si scagliò il can." Luigi Crespi. Quindi in sé-
guito comparve di nuovo T opera , perdendo
l'antico suo nome, con altro titolo.
Fedi, Pitture, scolture e architet-
ture delle chiese, luoghi ec. della
città di Bologna.
ASDENTE.
Cosi sopra nominato. Benvenuto, calzolajo, che
credesi del casato de'MARAM; visse nel secolo
XIV, e passava per indovino. Si consultino:
Opuscoli Ferraresi, tom. W,pag. IS9; Affò,
Storia (li Parma, tom. Ili, pag: 39 e seg.j
Pezzana, fifa delUjJò , pag. 4T.
Asinata Guadaluppese (di Gio. Maria
Febrari, bresciano).
ASINO CAPO DI BUE (Messer) (Fran-
cesco Moneti, min.*^ conv.^). Osser-
vazioni astronomiche sopra l'anno
MDCLXXXI. Perugia.
Asino (L') mutato in frate (di Mi-
chele Colombo). Oniatej 18 io {Fene-
ziaj 1822), in-S°
94
AST
il Se ne fece una ristampa nel medesimo anno
»in Trevigi, col titolo di f/na beffa che fece
^lun romito ce , e poi altrove, ma con non
» poche mutazioni dall'autore medesimo sugge-
j'rite. affinchè riescisse castigata » (Gamba,
Catal. de' lìoveìl.).
ASIRIO FRANCO. Fedi , CINTIO DI
NICO GATTAFILOTA.
A. S. P.
Iniziali che si trovano in fronte a varie operette
devote di Serailno Aceto de' Porti.
ASPASIUS CARAMUELTUS ( Caspar
SciiOTTus, soc. Jesu). Joco-seriorum
naturse et artis sive magise natura-
lis ceiituria3 III. Accessit diatriba de
prodigiosis crucibns (auctore Atha-
nasio KiBCHERO, ejusdem soc). Sine
loco et armo (1666), in-^.^
Esistono esemplari privi del finto nome di Aspa-
sia Caramiicle. Riportiamo la presente opera
a motivo della stahilila massima di far men-
zione anche degli scrittori stranieri, che vis-
sero però in Italia , nella quale categoria de-
vonsi annoverare tanto il P. Scotto, rpianto il
P. Kircher, perchè ambedue tedeschi. I/Apro-
sio ( Visiera ah. . num. W , pag 98) accenna
un'edizione Francofurti, in-i.°
Aspranionte. Fedi, Libro chiamato
Aspramonte.
Assedio (L') di Copenaghen nell'anno
180^, di Federico Mùnler, tradu-
zione libera di E. B. S. (Ermanno
barone di Sciiubart), [Pisa)j 1B09,
m-8.°
Assemblea, ovvero Comizj astronomici
intorno alle comete (del P. Gio-
vanni Rho, gesuita, milanese).
ASSICURATO Acad.° Incognito (Jacopo
Badoaro, nob.'^venez.*'). L' Ulisse er-
rante, dramma. Fenezia. per Gio.
Pietro Pinelli j i6445 '«-•2."
Assiomi e pensieri cristiani (del cav.^
Giandomenico Bertoli, friulano).
Udine j per Gio. Battista Murerò ,
1758, m-i6."
Da un avviso premesso si ricava che l'autore
canon." Giandomenico Bertoli. ha publicato
anche iin lijjrettino di Divote orazioni gia-
culatorie, e che ne fece ristampare un altro
intitolato: // Capezzale premeditato.
ASTEMIO, latinamente ABSTEMIUS.
Con questo nome trovansi alcuni endccassilabi ed
AST
un epigramma a carte 74 e 7S del Tempio
fahricato a Giovanna d'Aragona. Venezia,
per Plinio Pietrasanta, 1334, /«-»." Vuole
lab. Lancelotti che nascondasi sotto esso nome
Adriano Bevilacqua, cugino d'Annibal Caro,
che ha pure alcune poesie nelle Rime di di-
versi, raccolte dalDomenichi. Venezia, Gio-
lito, 1347; e di nuovo, Ivi, 1348; e nelle
Rime spirituali. Ivi, al segno della Speranza,
1330, m-ia." Il Zeno nelle Disset^t. Vossiane
favella puranco di un Lorenzo Astemio, ma-
ceratese, del pari Bevilacqua di casato, che
diede alla luce in Fano , pel Soncino, Tanno
1302, la Vita di Epaminonda, latinamente da
lui scritta, la quale venne aggiunta a qualche
edizione delle vite di Plutarco, tradotte in la-
tino da varj. Alcune opei'e latine dello stesso
Lorenzo, sono rammentale nella Bihl. Picena,
toni. I, pag. 255 e seg. , dove si fa cenno an-
che d'un Nicolò Astemio, suo figlio, egual-
mente letterato.
Fedij Plutaichi illustrium virorum
etc.
ASTEMIO LUGTINMIO P. A. Crisi po-
litica dell'isola di Sardegna, ossia
Risposta imparziale di ec. ai due
quesiti propostigli sulla medesima
da un Oltremontano. Italia, 1800,
/«-i6.''
ÌVe è autore latteo Luigi Simon, che convertì il
proprio nome e cognome in un anagramma
perfetto; le lettere P. A. significano Patrizio
AlgJierese. Il soggetto poi della scrittura è un
sTUito delle cose publiche accadute in Sardegna
ilal 1795 al 1800, con parecchie considerazioni
politiche.
ASTIANATE COLOCINTI ( P. Ettore
Mazzucchelli Marl'li , filippino).
Sette sonetti sulle affezioni ipocon-
driache, di ec. Brescia, pel Tarlino,
1768, m-8.*'
ASTORIINT (Tommaso Antonio). De
vitali seconomia faetus in utero.
Groningce j 16S6.
E opera del P. Elia Astorim, carmelitano, che
per la qualità dell' argomento non volle publi-
carla coi nome preso, vestendo l'abito religioso.
ASTORRE DA FAENZA.
Era de' Manfredi, e signore di Faenza. Viveva
al tempo di Franco Sacchetti. Ha rime nelle
Raccolte de' Poeti antichi.
ASTRATTO. Fedi, ARSICCIO INTRO-
NATO.
ATA
ASTROLOGO IMPERFETTO NOVA-
RESE (Gio. Gasparo Prina). Diceria
astrologica sopra la cometa di que-
st'anno 1680. Milano j pel Monza,
1681, in-'èP
ASTRONO.MIDO CONOGI (sac>' D. Ja-
copo SoRTiNo). Faville spirituali, ot-
tave siciliane, di ec. Palermo, per
Giacomo Epiro, 1684, in-\Q.^
Astuzie (Le) d'amore, ode ( di Gio*
vanni Dall' Oglio) in occasione di
nozze. Bussano, tip. Bascggio, 1B24,
m-8.° pie.
ASUMPTIOAE (Maria Petronilla De).
De jui'e Christi Domini ad re-
gnum temporale Judfflorum disser-
tatio. jEsii, 1774? i«-4-"
L" autrire religiosa della congr.*' dell" Immacolala
Concezione di Ascoli, era di origine romana.
Nacque in Bobbio , e fu Capoci di casato.
Atalipa (L'), dramma per musica (di
Girolamo Gigli). Siena, nella stam-
peria del Publico, in- 17..^
ATALO ECUDINO. Lettera di ec. Sa-
luzzo, pel Bodoni , 1759.
Sotto questo ilnto nome il P. Diodato di Ci>eo.
min.*" osserv.*, della provincia di S. Tonnoaso
in Piemonte, piiblicò la presente lettera colla
quale venendo all'oggetto ch"ebl)e mons.* Can-
gianiila nella sua Embriologia sacra . notilicò
a' parroclii, a" medici, ed a cbiunque tiene de-
bito d' invigilare sopra i parti e leti umani, la
necessità di provvedere alla salvezza de' bam-
binelli, o non nati 0 abortivi, ovvero projelti.
ATANASI BRIVAL DE LONIGO (ab.''
Gio. Battista Rodella, bresciano).
Notizie intorno alla vita del conte
e cav.^ Federico Mazzucchelli, pa-
trizio bresciano e giureconsulto,
scritte da ec.
Leggonsi nel tomo XVII della ]\uova Raccolta
degli Opuscoli scientifici e filologici, e so7io
sconosciute alla ^/og/v7/?fl Bresciana del Pe-
roni.
ATANASIO DA VERROCCHIO (Padre)
(Domenico Batacchi, livornese),
i.^ll Zibaldone, poemetto burlesco
in dodici cauti, del padre ce. Ael-
l' impero, l'anno che si spera il pili
felice {Parigi , 1 8 o 5 ) , in- 11.^
95
ATA
u.°Raccolta di novelle in sesta rima,
dell' ec. Milano (forse Firenze, o
Roma), 181 I, \'ol. 2, m-8.°, ed altre
volte, sempre impresse alla macchia.
ATANASIO. Fra Aleandro, bolognese,
in un suo libro stampato in Bologna
nell'anno i55o, ha tolto a cele-
brare per cose verissime, cattoliche e
sante: il concorso de' popoli alla sta-
tua et ai muri di Loreto; il san-
gue uscito fuor dell' hostia di Boi-
sena ; gli altari fatti e consacrati
per mano di S. Michele Arcangelo
sul monte Gargano , ec. ec. Senza
luogo e nome di stamp., i 554, ifi-^°
La presente scrittura publicata, al dire del Niceron
(toni. WWllì. pag. 77), sotto tale liuto nome,
è di Pietro Paolo Vergeuio, già vescovo di
Capo d'Istria. Questi nello stesso modo si coprì
publicando altre sue opere contro la Chiesa
Cattolica Romana, siccome nelle seguenti:
i.*^ Delle commissioni et facultà che
papa Giulio III ha dato a mons.^
Paolo Odescalco , comasco , suo
nuncio et inquisitore in tutto il
paese de' magnifici signori Grisoni.
Al signor P. Antonio Di Nassale.
Nell'anno MDLllIl, in-S."
iP Contra Durantem de Palazzolo
Cardinalem. In-S.'^
3." Copia di una lettera scritta a
ini di gennaro MDL, nella quale
sono alcune nuove di Germania e
d' Inghiltei'ra circa la religione. Di
Basilea, a quarto (sic) di Gennaro
neir anno M • D • L • in-S.° pie.
4.*^ La Dichiarazione del Jubileo
che ha da essere in Roma nell'anno
M • D • L • Basilea, MDXLIX, m-8.°
5.° Declaratio Jubilei futuri Rompe
an. i55o ad Raphaelern Paravici-
num cui eam mittit Borrseus etc,
addita de ortu, natura, usu alque
discrimine eorum jubikeorum etc.
explicatione. Basilece , sine anno,
in-S."
Quest' ultimo articolo è traduzione dell" antece-
dente, a cui il BoRREO. chiamato paranco Cel-
96
ATR
6° Fasciculi rerum expetendarum
et fugiendarum. In-S.°
y,°Scholia ad Reginaldi Poli ora-
tionem ad Cffisarem, qua illum ad
arma contra eos, qui evangelio no-
men dederunt, instigat. i554, i?i-/^.^
8.° Del matrimonio de' preti e
delle monache. A"" XX di dicembre
MDXLIX j stamperia di Giacomo
Parco^ in-S.'' Fedi^ BONINI (Bonino
De'). — Camera ( Della ) e Statua ec.
ATEGA ONANZIO (Antonio Da Gaeta,
cav.''' napoletano). Breve discorso di
ec. per la riformazione della Bolla
Gregoriana ec. Messina, i6y3,in/bgl.
Il Cat. Imperiali ne cita un'' eilizione di fcne-
zia , per Giulio Galasso, 1G71, parimente
in Jogl.
ATENEO ( M. Antonio ). La gramma-
tica volgare di ec. Napoli j SidtzbaCf
i533, m-4."
Era del casato Carlino. Costui prese il nome di
Ateneo, avendo forse appartenuto alTAcademia
del Pontano.
Atestiiiorum (De) Principum calanii-
tatibus, commentarii (auctore D.
Salvat.VENTURiNo, Incensi). Lugdunif
Batavorum . 1 7 5 5 , in-^°
ATHANASIUS. Fedi sopra, ATANASIO.
Atlante letterario e cronologico per
lo studio della letteratura italiana,
di G. T. (Giovanni Tesia). Livorno,
i8a8, in Jogl.
Atrio (L') de' Sacerdoti, cioè Con-
siderazioni in ordine allo stato ec-
clesiastico e sacerdotale, presentato
alla congr.*^ de' RR. PP. detti della
Missione da un sacerdote della
congr.^ della Madre di Dio. Lucca^,
per Giacinto Paci, i6y5, m-12."; e
in Genova, appresso Giorgio Fran-
chi ^ 1687.
Se ne fece una terza edizione più corretta ed ac-
cresciuta appresso Domenico Ciuf etti , nel
1711, //?-i2.", dalla (piale si viene in cogni-
zione delfautore, portando quest'ultima il nome
del P. Bernardino l'EROTTi, della congregazione
della Madre di Dio.
ATROMO TRASEOMACO CALABRESE.
Lettere di ce. all'autore del testa-
ATT
mento politico sul libro De eriidi-
tione j4 postolorum di un tal Gio-
vanni'.Lami, dott.^ di santa Croce
in Toscana. Fenczia, presso Dome-
nico Tabacco con licenza de^ superiori
e privilegio, \y^i, in-S.°
Diconsi impresse in Lucca senza le dovute li-
cenze. Chi le attribuisce al P. Lagomarsini,
gesuita, chi al P. Zaccaria, altro gesuita, e
chi ad and)edue, ajulati da Leone Pascoli. Si
critica in esse ciò che contiene la prima edi-
zione del Lami De eruditione Apostolorum.
Questi si ribeccò nella seconda edizione del
17CG , notabilmente accresciuta. Secondo il
Cuccagni ( Elogio del Zaccaiia ) aveva il
Zaccaria preparata una nuova risposta a questa
nuova edizione ; ma , accaduta la morte del
Lami , non volle insultarne la memoria. Si du-
bitò dal Lami, che le su riferite lettere fossero
parto d'un minore osservante chiamato P. Co-
simo Pelli; tutti però convengono che non sieno
di lui. Desumiamo anche dalle nostre schede,
che alcuno le ascrive ad un Antonio Tommaso
Barbaro, calabrese, di Sant'Agata di Preca-
core , il quale venne preso di mira dal Baretti
nella Frusta letteraria.
Attalia , tragedia sacra del signor Ra-
cine, trasportata in versi da un Aca-
demico fiorentino (priore Nicolò Si-
MiNETTi). Pisa, Prosperi, i 792, m-8."
ATTEMANO STINVALENI. Fedi, ANTI-
MACO FILALETE.
ATTENIDE MELENIO. Fedi, ERINNIO
SOTERO Pastor Emonio.
Attentati politici e militari di alcuni
Grigioni contro i popoli del Dipar-
timento dell'Adda (di D. Cesare
Sertoli). Milano, 1814? ùi-^.^
ATTEO SINOPRIO P. A. (Girolamo Ga-
staldi, genovese). Poesie, di ec. Ge-
nova, 1780.
Atti de' gloriosi martiri Felice e A-
danto, volgarizzati ed illustrati di
alcune annotazioni da un divoto
de' medesimi santi (ab.^' Francesco
Valesio). Roma, Salvioni , i733,
in-l""
Atti degli Apostoli, con note dal fran-
cese tradotti (dal card.*"" Annibale
Albani). Boma , Pagliarini j 1747?
m-8.°
97
ATT
Alti (iella controversia letteraria, in-
sorta in Padova, per causa dell'e-
pitaffio del (7."» conte Daniello An-
tonini, seppellito in coro di vSan-
t'Agostino, dell'ordine de' Predi-
catori. Scìiz' alcuna data (nìa Fer-
rara o PadovajCivcA il ly^G), z/r8."
Ristampati nel tomo VI delle opere
del P. Giacinto Serry. Lugdiinì (ma
p^eneziaj per l'Occhi), 1770, infògl.
Questi Atti si compongono d' una lettera del P.
Serrv, in data di Roma, che era stata attri-
buita prima a mons.' Giusto Fontanini ; d'una
apologia del sig. AuRiGHl, e di altre sei lettere
dello stesso V. Serry. I primi due opuscoli
erano stali publicati in addietro separatamente.
Di questa stomachevole lite parla il Mazzuc-
cheili {Scritt. d'Italia, toni. I, pog. 1128), il
quale ci fa sapere che detto epitaffio era stato
composto dal cav.^ Alessandro Papaf.vva, pado-
vano, e che, secondo il parere dell' Arrighi ,
era stato corretto ed in alcuna parte cangiato.
Molte satire corsero manoscritte in tale occa-
sione; e perchè il Serry era francese e TAr-
RiGHi di Corsica, una fra le altre comparve che
incominciava - Un Gallo ed un Can Corso
insieme han zuffa. - Rigoroso comando supe-
riore fece terminare il contrasto. Intorno al
mentovato epitaffio dehb'essere pure alle stam-
pe un Esame, di cui, per cpianto veniamo
assicurati, fu autore Ferdinando Degli Obizi,
padovano.
Atti della coronazione del cav.^ Per-
fetti, fatta in Campidoglio. Roinaj
De Bossi j, 1725, in-^.^ Vedi ^ Re-
lazione dell' incoronazione ec.
Atti di fede, speranza e carità, dif-
fusamente esposti ec. (dal sac.^' Se-
bastiano Marcuzzi ). Treviso j Pa-
luel/oj 1 7 7 B , in- 12.°
Atti (Gli) di S. Nicolò, vescovo di
Mira (del sac.^ Francesco Antonio
MiLLANo, da Trino). Casale j 174^-
Atti e decreti del concilio diocesano
di Pistoja dell'anno MDCCLXXXVI.
Ivij per Alto Bracali j (1788), in-^.^
Vi è unito il riti'atlo di mons.^ Francesco Ricci,
che presiedè al detto Sinodo, e v'ha pure
una stampa rappresentante 1' interno della
chiesa, cogli intervenuti al medesimo. Sem-
brerebbe che a Cario Mengoni, segretario di
quello, delibasi attribuiic la compilazione degli
TOM. I.
ATT
Atti, portando essi il suo nome: ma il Potter
{Tic de Scipion Ricci) non dubita di assicurare
che i medesimi furono stesi dall'abate Pietro
Tamririm, promotore del Sinodo, unitamente
air oratoriano Vincenzo Palmieri, uno de' teo-
logi deputati. Anche il canon." Ferdinando Pa-
nieri, altro de" teologi, jìotrebbe averne avuta
parte, e medesimamente l'ab. Reginaldo Tansini.
Atti ed affetti ec. Vedi, Anima (L')
in traccia ec.
Atti viituosi interni dell'anima cri-
stiana con li quali facilmente si può
conseguire la perfezione, da un re-
ligioso raccolti e dati in luce ad
istanza delle Sorelle della Congre-
gazione dell'Umiltà ticBoma, 1616,
Furono ristampali in séguito varie volle col ti-
tolo di Palma spirituale fruttifera d'atti
i'irtuosi dell' anima ec. ora. col nome, ora
senza nome dell'autore Biagio Palma, chier."
reg.* della congr.* di S. Paolo.
Attila, dranjma in musica recitato nel
Regio Ducale Teatro di Milano (di
Ascanio Lo.NATi, milanese). Ivi, Ma-
latesta, in- 11.'^
Altri drammi compose il Lo>'ATi registrati dal
Quadrio {toni. Ili, part. II, pag. 477). Igno-
riamo se alcuni d'essi sieno del pari anonimi.
Attilse Hunnorum Regis historia. Vedij
Trattato della precedenza ce.
ATTIZZATO Acad." Addormentato,
Riacceso, e della Fucina (Daniele
Spinola). La Bietolata, dialogo in-
torno alla risposta alli quesiti di
Benedetto Maghetti, fatta da donno
Pietro Emmanueli. Macerata, ap-
presso Pietro Sah'ij iS^y, i/i-4-°
Fedi, LANDINO ALPESEI.
ATTIZZATO Acad." Ferrarese (cav.^
Gio. Battista Guariti). Il Verrato se-
condo, ovvero Replica ec. in difesa
del Paslor fido contro la seconda
scrittura di Giasone De Nores inti-
tolata: Apologia ec. Firenze, per
Filippo Giunti, 1593, i/2-4-^ Vedìj
Verrato (11) ec.
Atto di riconoscimento col (juale il
fanciullo pervenuto all'uso di ra-
gione deve alzare la sua mente a
7
98
AUD
Dio ec. (del P. Pietro Maria Lo-
MELLiNO, teatino, genovese). Genova^
per Antonio Casaniarrij 1 688, in- 1 2."
Attrattive (L') oninipo tenti dell'amore
di Giesù Chiisto nnico Paradiso di
questo mondo, descritte dal P. Ste-
fano Binetti , della comp.^ di Gesù,
tradotte dalia lingua francese nel-
l'italiana da un padre della stessa
compagnia (P. Giuseppe Fozio).
Roma, pel Mascardi^ 1 643 , in- 1 2."
Auctoris epistolae anonimse congressus
Parnassi, et observationum antecri-
ticarum in se ipsum animadversio.
Vedij Osservazioni anticritiche ec.
Auctoris (Jacynti Serry, ord. proedic.)
historire Congregationis de Auxiliis
defensio ad versus querela m Caroli
Casparis Mentzenii, Academise Tre-
visensis Syndici. Lovaniij apud yE^i-
diuni Deniquej 1701.
Auctoris vindiciarum prò V. CI. Ja-
cobo Martorellio Palinodia. Dal.
Neap. VlKal Sept. i']5g, in-4.°
Nicola Ig^ARRA, autore di questa scrittura, per
r interpretazione di un antico epigramma greco,
trovato in Napoli nella regione detta de' Ver-
gini, publicò altre due operette di simile ar-
gomento.
Auctoritate (De) sacr^e scripturae liber.
Cracovice, 161 i, i//-8."
Questo pericoloso scritto di Fausto Sociìvo, sanese,
che da prima lo dettò in lingua italiana , e che
poi lo tradusse nella latina e nella francese,
serve quale introduzione alla dottrina de' suoi
settarj. Fu stampato più volte, ora senza nome
d'autore, ora sotto il falso nome di Domenico
Lopez , gesuita. Secondo il Sandio {Bibl. An-
titrinitaria, pag. 6G e 67), l'edizione italiana
vide la luce verso il ia70.
AUDALGO TOLEDEMIO P. A. (marc.'^
Girolamo Teodoli). La Marchesa
di Prato Falciato, o sia l'Impostor
ravveduto, comedia di ec. IVel tomo
f^l della Biblioteca teatrale italiana^
scelta e disposta da Ottaviano Diodati.
Lucca, J^^allcj 1762, /«-8.**
Una raccolta di sue comedie aveva già publicato
l'autore sotto tale nome arcadico l'anno avanti
in Roma , pel Salomoiii.
AUG
Audi, beata Seraphin etc.
Principio d'inno (del sac* oblato Carlo ROSA)
che lessesi nel Brei'iario Ambrosiano.
Audi, benigne conditor etc.
Inno che recitasi a vespro ne' sabati di Quare-
sima, il cui autore si crede comunemente S.
Ambrogio, benché il Maori (Dick.' degli Inni,
png. ai) l'abbia ascritto a S.Gregorio Magno,
nelle cui opere fu anche inserito dai Maurini.
Michele Timoteo altribuillo ad Aurelio Pruden-
zio, sebbene ne' suoi Inni stampati non si trovi.
AUFILENIO Acad." Agiato (Gio. Bat-
tista Chiaramonti, bi'esciano). Cica-
lata in lode dei fichi, recitata nel-
l'adunanza letteraria di casa Maz-
zucchelli il dì i4 agosto i y56, da ec.
Bresciaj senza nome di stamp.j i 766,
in-S.^; e di nuovo, J^enezia , Zatta,
1767, //7-4.'*
Augurj (Gli) per le faustissime nozze
del signor marc.*^ Lanfranco Cortese
e di donna Anna Resta, milanese,
epitalamio. Modena _, Società tipo-
grafica _, 1783.
Poemetto diviso in tre parti; della prima è au-
tore Ergeo Plistene (Alessandro G.iVndi.m); della
seconda Nidasio (P. Maria Lorenzo Ronchetti,
min." conv."); della terza Amaranto Filomenio
(Paolo Baraldi). Sotto Zclindo Galafinio ,
autore del sonetto , copresi mons.* Francesco
Martinetti.
Augurio (L'), canto {in ottava rima,
del conte Agostino Amedeo Tana,
piemontese) per la nascita della prin-
cipessa Maria Clotilde di Borbone.
Senza data (ma certamente Napoli j
1786) m-8."
AUGUSTI (Apostolo). Lettera di ec.
al P. Benedetto Maria Brignole,
della congr.*^ della Madre di Dio,
in cui si contengono alcune rifles-
sioni soprala risposta data alla Dis-
sertazione intorno alla questione:
Se chi per giusta cagione è dispensato
daW astinenza dalle carni , s' intenda
dispensato dal digiuno. Lucca j pel
Marescandolij, 1738, m-8."
L'autore delle Nov. leti, di f^eìiezia {i7iO,pag.
29l), dopo aver dato notizia di un'altra opera
anonima, publicata in Milano nel 1740, in ri-
AUG
sposta alla mentovala letti-ra, cosi conchiude :
<i che poi Apostolo Augusti sia l'autore ilelle
" Annotazioni critiilie sopra il novo libro
•ideila Storia civile del regno di jS'apoli .
'>ella è Tannotazione migliore che crediamo
" poter fare sopra di ([ueste nuove carte " ; e
noi dunque soggiungeremo che questa lettera
è del P. Sebastiano l*AOLl, a cui furono attri-
buite le suddette Annotazioni al libro IX
della storia di Pietro Giannone: il clie
vien confermato dal suo biografo P. Paciaudi
{pag. 6),
ì^edij, Di,sini,'aiiiìO (II) flcH'Aposloh»
Ausfusti ce.
Augustiuiana Ecclesiae Romanse doc-
trina a cardinalis Sfondrali nodo
exti'icata per varios S. Augiistini
discipulos. ColonuBs ijpis hceredwn
Cornelii ah Es^mon ^ '700, ///-fi."
/•/z-4.°
L'opuscolo intitolato: Obseri'ationes in excerpta
e libro cui titulus : Nodus prcedestinationis .
collectcs ex Ecclesia; dogmatibus de gratia
Dei, che contiene questo hbro, è delTabate
Celso Cerri, milanese, canon." rcgol.'' di S.
Salvatore.
Augustini (S.), opera omnia. Penetìis,
1809, '"-4-"
La prefazione anonima è dell'abate Prosdocinio
Zabeo, padovano.
— EJUSDEM, opera varia.
Molti scritti furono attribuiti a questo Santo Padre,
che non sono suoij e noi ora rivendicheremo
a' loro veri autori i seguenti: —Liber exhorta-
tionis , ovvero, come volgarmente vien chia-
mato: De salularibus dociimentis adquein-
dam Coinitcm. Quesl" opera si continuò a
stampare fra le opere di lui fintanto che i bene-
meriti monaci Maurini scoprirono un antichis-
simo codice colberlino, reputato del secolo in
cui visse S. Paolino, in fronte del quale leg-
gevasi: Sermo Beati Paulini Forojidiensis
Episcopi cuidani amico in sasculo militanti
pacem etc.j e restituirono V opera al vero au-
tore. Già Erasmo di Rotterdam aveva sospet-
tato che questo scritto non fosse di S. Agostino.
— 11 P. Madrisio nelT edizione sua di tutte le
opere di S. Paohno {Venezia, Pi Iteri . 1757)
si fa inoltre a dire che quell'opuscolo publi-
cato sotto il nome d" incerto neìV opera di S.
Basilio {toni. II, ediz. di Parigi, 1722) che
ha per titolo : Admonitiones ad filium spiri-
tualem etc. , iia un pui'o ristretto dell' opera
di S. Paolin'o, raccozzato con diverso ordine da
quahhe mona'o. — Ci fa sapere il Cave (\ol.
99
AUG
I . ediz. di Basilea, pag. 217) che Ilario, dia-
'■ono romano, nativo di Sardegna, che (lori
negli anni del Signore 584 , scrisse , siccome
ne sono persuasi i dotti: Qucvstiones in vctus
et noi'um testamentuni quce inlcr Augustini
opera legiintur, et commentarios in Episto-
liis S. Paidifjui i/iter A mbrosii opera liaben-
tur. — Intorno a' commenti sopra le Epistole
di S. Paolo sono di parere i PP. Benedettini
che sieno di varj scrittori, atteso la diversità
dello stile e delle sentenze. — Il sermone XXII
dei CXLI De Sanctis attribuiti a S. Agostino .
dice Francesco Fabrizio ( Histor. Bibl. Fa-
briciana; , toni. I , pag. 228 ) che non sia di
lui, ma bensì di S. Pier Grisologo, arcive-
scovo di Ravenna , a cui S. Idelfonso ascrive
del pari: De quinque ìueresibus liber, contro
il parere di Beda che lo vuole di S. Agostino.
— Il medesimo Fabrizio aggiunge che il ser-
mone XXXVI sia di S. Eusebio, vescovo di
Vercelli. — ■ Tcolilo Rainaudo {De malis et bo-
nis libris erotema X, pag. 148) restituisce
a S. Leone I Papa due altri sermoni attribuiti
a S. Agostino, cioè: Sermo octainis S. Leonis
de Epiphania , che si legge Inter sermones
S. Augustini de tempore N. XXXIII : e
quello quivi numerato LXIII che si legge col
titolo: Sermo quintus S. Leonis de Quadra-
gesima.— Guglielmo Cave {De script. Eccl.
ut supra) restituisce a S. PIASSIMO, torinese,
molte omelie che furono attribuite a S. Ago-
stino, che si leggono nell'omelie De tempore.
e sono, rXI, la quale viene ad essere la
quarta delle sei, In Natali Domila, di S.
Massimo j la XXXVII, che è la settima delle
otto, In Epiphania Domini, e la CXX De
Juda traditore. — Inoltre delle omelie De
Sanctis attribuite a S. Agostino, la quinta è
quella di S. 3IASS1M0 In Natali B. Stephanij
la XXVII è la quinta del medesimo S. Mas-
simo, In Natali Sanctorum Petri et Pauli.
— Di più, il sermone XIX di quelli di S. A-
gostino, intitolato: Sermo de verbis Domini ,
giudicasi, al dire dei medesimo Cave, che sia
altresì di S. Massimo, tuttoché nelle sue opere
non si abbia. — Di altre omelie di S. Mas-
simo, che vanno sotto il nome di S. Agostino,
parla il P. Mabillon, a cui ci riporteremo {Mu-
seum Italicum , toni. I, part. II, pag. l). —
Furono ancora malamente ascritte al Padre S.
Agostino alcune meditazioni ed orazioni, ma
queste siccome pure altre orazioni attribuite a
S. Anselmo sono d'un certo Giov agnellino di
Ravenna , soprannominato anche il Piccolo
Gl0VA>.>l, secondo abate di Fécamp ni Nor-
mandia, sotto il cui vero nome furono date
alla luce dal teste mentovato Mabillon. Al dire
del sig. Lerou.\ de Lynci {Essai /list, et litt.
100
AUR
de VAbbaye de Fécamp) il cognome di questo
Giovanni era Dalie , il che si tace dal Ginaiuu
{Diss. sulla Ietterai. Ravennate e Scritt. Ra-
vennati). — A queste apocrife opere del Santo
Dottore aggiungeremo puranco : Sermones ad
fratres in heremo , generalmente creduti di
S. A<^ostino, benché il Pennoto ed il Bellar-
mino per tali non li accettino^ ne li ricono-
scano; - Augustini ad articulos sibì falso
impositos, che è lavoro di S. Prospero. -De
incarnationej è un leggiero opuscolo, dove
r incognito scrittore, che volle apporvi il ri-
spettabil nome di x\goslino , non ha fatto, come
avverte il Rainaudo, che sfiorare il libro De
principiis di Origene. - Hypognostici opus,
hbro che sa di Pelagianismo, e condannato da
Celestino I. — Finalmente noi taceremo delle
altre opere apocrife del Santo , che credonsi
composte da autori non nostri nazionali, le
quali non hanno perciò relazione allo scopo
del nostro lavoro {dai mss. M erati).
Vide, AaiBROSIUS (S.).
AUGUSTINUS FLORENTINUS CAMAL-
DULENSIS.
E Agostino FoRTi'MO, nato in Fiesole, che stampò
latinamente in due Parti {Pars /, Fiorentine,
typis Sei-martelli, is-òj Pars II, Fenetiis,
typis Guerra, 1379) la Storia dell' ordine
Camaldolese, ed altre opere.
Augusto (L') viaggiatore, o sia Dei
viaggi di sua maestà Giuseppe II
fatti in Francia sotto nome di conte
Falckenstein, traduzione dal tede-
sco di B. B. (Bartolommeo Borroni).
Pavia j Porro e Bianchi ^ 1777, ìVì-8.°
AUGUSTUS UTINENSIS.
Poeta latino del secolo XVI, nativo d'Udine,
della famiglia Oraziani , che facevasi chiamare
pure, secondo Puso del tempo, Publius Au-
gustus Gratianus.
AULICmO (Vincenzo) (P. Pietro D'O-
nofrio , dell' Oratorio ). Relazione
isterica del raro Crocifisso d'avorio
che si venera in Napoli nella do-
mestica cappella di ec. Napoli,
1 8o4 j ifT- fo§l-
Aurea luce et decore roseo etc.
Inno in lode de'' santi apostoli Pietro e Paolo. In
commendazione de' medesimi Santi àvvenc un
altro che principia -Fe/i.r per omnes festum
mundi cardines. - Questi due inni leggonsi
ne' Breviari . e wtW Innario Tomasiano, dal
quale Innario furono trascritti e stampati in
line delPedizione di Boezio: De consolationc
AUR
p/iilosophice. dataci dai Volpi. I delti due inni,
poscia ripuliti e divisi in quattro parti, vennero
posti nel breviario riformato. Vengono essi at-
tribuiti alla famosa poetessa Elpe , o Elpide
( erroneamente , al dire d' Apostolo Zeno , cre-
duta moglie di quel filosofo), con autorevoli
testimonianze dai fratelli Volpi nella sopra ram-
mentata edizione di Boezio, benché abbiasi vo-
luto dal venerabile Tornasi nel suo Innario
porre il secondo, siccome composizione d'un
certo Paolino, che il filippino P. Francesco
Madrisio nella stampa delle opere di S. Pao-
hno, patriarca dWquileja, sostiene essere di
questo Santo medesimo.
AURELI (Carlo) (Lelio Guidiccioni ).
Ottave nella canonizzazione di S.
Carlo Borromeo, cardinale di S.
Prassede. Milano j presso il Bordoni j
1610, i>i-4-°
AURELI (Lodovico).
Dubitò il Giuratori che del compendio Ialino dei
primi otto tomi della Storia Ecclesiastica del
card.*' Baronie, fatto da Alessandro Tassoni, ed
andato smarrito, si valesse Lodovico Aureli, pe-
rugino, slantechè ei pure publicò un compen-
dio latino di detti annali, sùbito dopo la morte
del Tassoni. 3Ia dal sospetto di tale plagio viene
difeso dal VermigUoli {Biogr. Perugina) , il
((uale fa riflettere che quando venne alla luce
Tanno I604 in Perugia la prima edizione dei
primi sei libri del mentovato compendio (edi-
zione ignorata dal detto Muratori ) , era il Tas-
soni ancor xvio , e quindi troppo sfacciato era
il plagio perchè il Tassoni non lo facesse pa-
lese.
AURELIANO ACANTI.
1 ." Epicedii a Pippo. Feneziuj presso
Antonio Bernij 1 747? "^-4-*^ — Cam-
biato il frontispizio, ricomparve la
stessa edizione col titolo di Lagrime
in morte di Pippo j cane vicentino.
Milano, 1749-
Questa raccolta di componimenti poetici cU no-
vantasette poeti italiani , fatta per la morte
d'un cane barbone appartenente alla conlessa
Ottavia Capra-Ghellini , dama vicentina , fu
publicata sotto il proprio nome anagramma-
lieo dal P. D. Valeriano Canati, chier.''regol.''
teatino. Di lui è il prologo in versi ottonarj
anacreontici , come pure sono di lui i due so-
netti in istile fidenziano, alcune ottave col te-
stamento eh Pippo, un capitolo anonimo che
ha per titolo: Il Trionfo di Pippo. In questo
capitolo SI mettono in derisione, copertamente
sotto figura, alcuni soggetti che si opposero
^o^
AUR
alla pubiicazione del lihro. Iiiollre ha il I*.
Canati anche un' elegia che ha accozzamento
di rime in mezzo decersi, e colia quale pre-
tese r autore imitare i versi esametri e pen-
tametri de" latini coir accomodarli alla pro-
prietà e all'indole della nostra lingua.
2.° Il Roccolo, ditirambo (li ec, Aca-
demico Olimpico. F^etiezia, staiiip.
Pezzana, 17545 in- ^.^\ con una ta-
vola in rame.
AURELII, episcopi Marturaneusis, o-
ratio in funere Laurentii Medica
{sic) Neapoli liabita. Sine uUa nota
tjp. (sed circa i^c^-i), m-4.°
Benché non ci sia noto con certezza che questo
libretto sia privo del cognome delFautore Aurelio
BlE>'ATO; pure ad abbondanza riporliamo qui
quest'opera come spesso faremo in simili casi. Il
Mazzucchelli dice il Bienato forse napolitano.
L'Ughelli {Italia sacra, toni. IX, col. 281)
asserisce essere milanese. Il Moreni {Glorie
della casa Medici, pag. 45) dubita che vi
sieno due individui collo stesso nome e co-
gnome senza additarci a quali argomenti egli
appoggi questo suo sospetto. Nessun Bienato
poi è rammentato dallWrgelati negli Scrittori
Milanesi, e ne pure dall'Afflitto negli «Scr/f-
tori Napoletani.
Aurelii Prudentii C'.cmenlis V. G. o-
pera omnia nunc primum cum codd.
Vaticanis... aucta et illustrata. Par-
mcBj ex regio tjpographeOj 1788,
voi 2 , i>z-4."
Le lettere iniziali avanti la dedica al cav.'' Azara,
dinotano Joseph Troili, che arricchì la pre-
sente edizione d'una prefazione e di note.
AURELIO ASCULANO. Fedi^ EURIALO
D'ASCOLI.
Aureo regno di Ferdinando IV, re
delle Due Sicilie (di Michele Sar-
CONE, segretario dell' Academia di
scienze e belle lettere di Napoli ).
Ivij 1780.
Aureus de utraque potestate, tempo-
rali et spirituali scilicet libellus, in
liunc usque diem non visus, Soni-
niuni Viridarium vulgariter nuncu-
patus etc. (curante yEgidio D'AuRi-
GNÌ, bellovano in lege licentiato).
Lnpressum Parisiis , opera Jacohi
Pouchinj 1 5 1 6 , i/i-4- ' pie-
AUR
Barbier {nutn. ioa25). Prima edizione latina di
quest'opera.
Fedi, ACHILLINI (Philothaei) etc.
Somnium Viridarium etc.
AUI\lin:0 FORASTI (Cav.) {anagramma
di Fra Fausto Ferrerio, minore
osservante). Pepe e sale per con-
dire le zucche de' politici ignoranti,
pel convito apparecchiato da Mi-
nerva al Genio universale, imban-
dito da ec, Torino j credi Colonna j
1682, m-i2.°
AURILLA GNIOLIA ( Enrica Dionigi
Orfki, poetessa romana). Ottave per
la gita in Orvieto del card. *^ Luigi
Lambruschini, di ec.
AURISBE TARSENSE (Cornelia Barbaro
Gritti, veneziana).
I." Rime ec,
Nel quarto trimestre dell'anno terzo del Gior-
nale poetico, ossia Poesie inedite d'italiani
viventi, f'^enezia , per lo Storti.
2.*^ Canzone [in dialetto veneziano),
di ec. a Polisseno Fegejo ( Carlo
Goldoni).
Aurora (De) Boreali, /^/c/e^ Nova me-
thodus etc.
Aurora ccelum purpurat etc.
Inno che cantasi alle laudi delle ore canoniche,
in tempo pasquale. Fassene autore da alcuni
S. Ambrogio. Poche sono le strofe dell'antico
che siensi ritenute^ le quah sono notabilmente
mutate nelle parole, per quanto può osservarsi
ni'WInnaì-io Tomasiano. Dal Tomasi però e
dal Rotigni quest'Inno si riferisce come d'au-
tore incerto.
Aurora della libertà, ovvero lo Scio-
glimento del Consiglio supremo,
comedia dedicata ai vei-i piemontesi
democratici (del conte Caisotti, di
Chiusauo). Eridania {Torino) , anno
IX rcp. (i8o2-i8o3), stainp. Bianco,
in-^:'
Aurora jam spargit polum etc.
Inno che si recita alle laudi della feria del sa-
bato. Si attribuisce a S. Ambrogio, ed è con-
tinuazione dell'inno - Sunune Parens clemen-
tice etc. Varia dall'antico in alcune parole,
siccome osservar si può nel Tomasiano In-
nario. Apparisce di esso Santo da un codice
vetusto, posseduto un tempo dalla regina Cri-
402
AUT
slina di Svezia. Ma siccome im tal codice era
ignoto a'FP. Mamini, cosi quest"Imio fu oni-
messo nelle edizioni delle opere che i medesimi
fecero di lui.
Ausoiiii Peonii epigrammata el alia
opuscula. F^enetiisj anno incarnatio-
nis doniinice M. CCCC. LXXII, in fai. pie.
Prima edizione di questo poeta; l'editore Bar-
tolommeo Girardino, in alcuni esemplari, non
pose che le sole iniziali B. G.
Aiispicatissimas (In) nuptias Goniiluin
Bernardini Caiselli et Pisanse Bran-
dolinffi, patriti^e venetse. epithala-
mium A. M. (Antouii Mattioli). U-
tinij apud Fongarinunij iy4^, in-^^
Austria (L') Anicia nella Maestà cat-
tolica dell' ibero monarca Carlo JI,
libri quattro di D. Cijiriano Boselli,
monaco olivetano ec. F^ol. Ij Part. Jj
Lib. I {il solo publicnto)j, Milano,,
Malatestaj 1680, m-4-°
(iì\ Piaccio {De sci'ipt. Pseud.) a carte 37, ha
5> commessi tre shagli; il primo col dire che
j>]a suddetta opera uscì nel 1681; il secondo
« chcendo che ne fu autore Girolamo Boselli ;
5j e il terzo coir affermare che le medesime
» cose abbia dette il Cinelli , il quale non se
»jle ha mai sognale » ( MazzucchelH, tom.
II. part. \\\, pag. 1829).
AUTOMEDONTE ABEATICO P. A. (mar-
chese, poi senatore Marcello Mala-
spina). Canzone per la venuta in
Firenze di S. A. R. il serenissimo
Francesco III di Lorena e di Bar,
granduca di Toscana. Firenze j per
Bernardino Paperini, lySg, injògl.
AUTONE MANTURENSE (Bali Gregorio
Redi). Andromaca, tragedia del si-
gnor Bacine, tradotta da ec. Fi-
renzej pel Manni^ 1726, //z-8.°
Autore (L') de' due dialoghi della
lingua toscana e i di lui avversar)
chiamati in giudizio (dell'ab.'^ Tom-
maso Campastri, alessandrino). Mi-
lano ^ per i Balzani j 1760, in-Ò.^
Autore (All') delle due epistole contro
la dissertazione de' casi riservati in
Venezia, avviso salutevole acciò co-
nosca sé stesso. Palermo, 1744?
in-^.^, e Napoli {ior se Bo ma) , l'anno
suddellOj //J-8." — All'autore ec. ,
AVA
secondo avviso salutevole acciò co-
nosca sé stesso. li^'i j, circa Inalino
medesimo, in-S.'^*
Questi due avvisi si credono opera del P. Gio,
Battista Faure, gesuita.
Autore (All' ) delle teorico-pratiche
suir ipocondria di Orazio la Mae-
stra , S. R. (Santi KoMEo). Napoli,
1820, ^«-8.''
Autori (Degli) dell'errore della messa,
del vero e falso sacerdozio e sacri-
fizio, con una brieve dimostrazione.
i55i, Z/J-I2."
Debh' essere fattura dell' apostata Pietro Paolo
Vergerio, del quale i suoi biograli riportano
uno scritto di consimile titolo.
Autorità che compete al Sovrano nella
materia di religione.
Ne è autore il P. Gio. Battista da Spilimbergo,
cappuccino.
Autorità (Dell') del Principe riguardo
ai voti de' proprj sudditi, di Vin-
cenzo Besozzi. Pavia, 1782, in-'ò.'^
Opera composta unitamente al P. Martino Na-
tali, scolopio.
Autorità (Dell') del Re sopra l'età
necessaria alla professione solenne,
opera del signor Le Vayer De Bou-
tigny, coll'aggiunta delle riflessioni
intorno all'editto concernente la
riforma de' monasteri, nuovamente
trasportate dal francese (per opera di
Maria Angela Ardinghelli). Napoli.
Autorità (Dell') della Chiesa, discorsi
nove (del P. D. Bartolommeo Car-
rara, teatino). Boma, lyy^', e di
nuovo accresciuti, B'i, per Generoso
Salomoni j 1776, /«-8.°
AUXENZIO (Nicolò) (P.D.Tommaso
Caracciolo, teatino, poi arciv.° di
Taranto). Vita di S. Gaetano Tiene,
scritta da ec. Venezia, i655, in-^!^
AVARAPAGO (Pietro Lucio) (Pietro
Paulo Caravaggio).
I ." Esposizione morale sopra il sal-
mo LIX di Davide, fatta da ec, con
tre sonetti parimenti morali. Mi-
lano, pel Bamellati, senz'anno [se-
colo Xlll), in fogl.
AVV
Col medesimo anagramma vi sono dello Stesso;
2." Carmi, co' quali, nieditaiiclo la
morie . . . , parla uri vecchio . . . Mi-
lano j Zcuielli . 1687, in JbgL
AVCTA EX S. C. MOLE EXTUVCTAQ. PORTA
etc. Fidcj Imeriorem hvng portvm.
Ave Maris Stella etc.
Inno che si ranta a vespro in varie solennità della
Beata Vergine. Scrisse il P. ab. Rotigni {Pa-
ra/}: degli Inni, pag. 133) che questo inno,
o piuttosto ritmo, viene da alcuni attribuito a
S. Bernardo, ma è certamente di autore più
antico, come apparisce dall'annotazione del P.
Mahillone, premessa a diversi sagri ritmi col-
locati nel libro V dell' edizione da esso fatta
delle opere del suddetto Santo Padre. Si can-
tava già a Monte Casino fin dall' XI secolo.
Noi diremo che autore sì del presente inno,
come degli altri che si cantano nelle medesi-
ma solennità, che principiano, l'uno:- Q^em
terra pontus sjdera et cethra . - e l'altro: -
O gloriosa f'^irgimim etc, - può credersi Ve-
nanzio FoRTO'ATO (secondo scrisse il vener."^
Tomasi), quantunque v'abbia chi dica il primo
essere composizione di S. Gregorio, il se-
condo di S. Ambrogio.
Ave, Virgo Gloriosa.
Di questa orazione, che fu fatta volgare da iVa
Ambrogio Vivaldi, da Mondovì, e che venne
impressa la seconda volta in Perugia, per An-
gelo Bartoli, nel 1650, m--!."; si dice autore
Bonifacio Vili Papa, cioè Benedetto Gaetam,
d'Anagni.
Avello ( L' ) all'ossa venerande del
molto rever.^ P. Gio. Battista Mar-
telli di Miasino (descritto dal can.°
Matteo Alesina). Milano^ Ghisoljl j
1702 , z>i-4."
AVENANZIO DI CAMERINO. Venanzio
Muzi, medico che viveva nel secolo
XIV.
AVERNO (Liberio) (P. Giovanni Pe-
RELLi, gesuita, napolitano). Congra-
tulamento indirizzato alla spiritosa
gioventù ed all'erudito sesso don-
nesco da ec. Roma, appresso Cri-
spino PuccineUi ( 1 8 1 4 ) ; in-i'^.^
AVERROVISTA (L') (Fra Urbano dei
Servi di Maria, detto) per essere
stato il primo ad illustrare il Com-
mento di Averroc sopra Aristotile.
Avvenimenti tra Ero e Leandro ,
i03
AVV
poema greco di Museo , recato in
versi volgari sciolti da G. B. C.
(Gio. Battista Caraccioli , teatino,
prof.^ nell'Università di Pisa). Fi-
renze ^ stamp. Imper.j lySo, in-^."
Col testo greco di rincontro: precede il titolo
greco a quello italiano.
AVVENTATO, della congrega de' Rozzi.
E Marcello di Giovanni Roncaglia, senese, che
scrisse alcune comedie ruslicali. Veggasi la
Drammaturgia, che fa menzione di alcune
sue rappresentazioni , ommettendo però - Gli
inganni de' senatori - di cui abbiamo due
edizioni di Siena, l'ima del 1S58, l'altra del
1842, in-8.° Questo Marcello non è da con-
fondersi con Giovanni Roncaglia, medesima-
mente della congrega de' Rozzi, che compose
pure qualche comedia nisticale.
Avventure (Le) del Barone di Sparre
(di Alessandro Zanchi, veneziano).
Avventure ( Le ) della Bepublica Ci-
salpina , poema eroicomico ( di D.
Pietro Bossi), con note a ciascun
canto. Milano, presso Pirotta e Mas-
pero j 1799? in-S.*^
Avventure di Federico fino agli anni
quattordici, e di Elisa sino ai do-
dici , almanacco (dell' ex-prete Car-
l'Antonio Pezzi). Milano j Sonzogno.
Avventure (Le) di Saffo, poetessa di
Mitilene, traduzione dal greco in
originale nuovamente scoperto. Pa-
dovaj presso Antonio Manfré (ma
Ronuij per Paolo Giunchi)^ 17^0,
//^-8.", con ritratto di Saffo intagliato
in rame.
Non è traduzione, ma romanzo originale del
cav.^ Alessandro Verri, milanese. Fu ripro-
dotto nuovamente in Roma, voi. 2, w-lC.°,
sopra un esemplare dall'autore corretto; e
quindi altrove ebbe il meritalo onore di varie
ristampe.
Avventure (Le) di Telemaco figliuolo
di Ulisse, tradotte in italiano (dal
P. ab.D. Angelo Calogerà). Venezia,
per Modesto Fenzo, 1744? in-^!^
Avventure (Le) di Telemaco, traduzione
dal francese ( del P. M.° Gio. Bat-
tista Chiesa , domenicano) col testo
a fronte. Roma, tipogr. Perego-Sal-
vioni j 1809, *'^^- 4? in-/}.'*
104
AVV
Avventure (Le) di un esule volontario
dalla pati-ia. Napoli j, Sangiacomo j
1823, m-8."
Col ritratto dell' autore che è Luigi Trevisam.
Avventure d'un giovane cavaliere Ano
a stabilirsi in vero, ma raro modo
felicemente nel secolo, date altra
volta alla luce col titolo di Ferità
mascherata^ ora ricorrette dall'edi-
tore (P.D.Carlo Barbieri, dell'O-
ratorio di Vicenza). Verona^ An-
dreoni, 1752, toni. 2, in- 11.^
Avventuriere (L') francese. Feneziaj
Bassaglia, lySo, /«-8.°
Dicesi traduzione del conte Gasparo Gozzi.
Avvertenze (delP.Giannantonio Leghi,
gesuita) contrapposte alla storia del
probabilismo, scritte dal P. Daniello
Concilia, ed indirizzate ad un eru-
dito cavaliere. Einsidlciij (forse Ve-
nezia), presso Gio. Eherardo Kailiiij
1744, m-4."
Avvertenze per le lettere famigliari e
Vocabolario domestico.
Si leggono neVC Ortograjia moderna ad uso di
tutte le scuole d' Italia. Firenze, Olzati,
1741. dove neir avviso diresi, rhe sono del P.
G. B. C. (P. Gio. Battista CiliCHERlo^ somasco).
Avvertenze teologiche ce. Vedi , Eser-
cizio della buona morte.
Avvertimenti agli ordinandi (del sac,'^
Bartolommeo Del Monte). Faenza^,
presso f Archi , 1772, in- 12."
Avvertimenti amichevoli all' erudito
traduttore romano della Geografia
di TV. Gutrhie (dell' ab.*" Raimondo
DiosDADO Caballepo). Schz' alcwia
nota tipografica, (ma jSapoIij i7g()).
Avvertimenti grammaticali cavati dal-
l' Ortografia moderna ^ accresciuti di
alcune annotazioni per opera di E.
V. Acad." Affidato, con avvertenze
in ultimo luogo per lettere fami-
gliari. Como, presso il Peri, 1780.
Le Awcrlenze , come si è veduto, sono del P.
CmcHERio. Che cosa vogliano significare quelle
due iniziali E. V., noi non sappiamo indovinarlo.
F^edi sopraj Avvertenze per le let-
tere ec.
AVV
Avvertimenti grammaticali per chi
scrive in lingua italiana ec. Fedij
RAINALDI ( Francesco ).
Avvertimenti morali a Demonico, tra-
dotti dal greco d'Isocate, ai quali
si premette un avvertimento critico
del traduttore ( P. Michelangelo
Griffini, barnabita). Bologna^ a S.
Tommaso d'AcpiinOj 1804? in-S."
Avvertimenti morali, politici e l'eli-
giosi alle presenti e future genera-
zioni di Europa in XVIII capitoli
(di Lorenzo Magliabecchi). Napoli^
1821, m-8."
Avvertimenti per ajutare a ben mo-
rire, del P. Giovanni di S. Tom-
maso, tradotti dallo spagnuolo nel-
l'italiano (dal P.Pietro Patavino,
domenicano). Venezia j per Carlo
Bilancione _, 1 65 3 , in- 1 2 .°
Avvertimenti pei- ben morire (del P.
Lelio ToLOMEi, gesuita, senese).
Predica primieramente recitala in Torino , e
stampata poi in Genova Tanno 1C07.
Avvertimenti salutari di un filosofo
cristiano, distribuiti per ciascun
giorno del mese, traduzione dal
francese (del sac.^ Giandomenico
Giulio), Torino ^ stainp. Avardo ^
1781, 7;z-i2."
Avvertimenti spirituali di S. Andrea
Avellino. Milano. 1725.
Troviamo nelle nostre schede che furono publi-
cati dal P. Giuseppe Maria Reina, teatino, del
qual autore non fa menzione il P. Vezzosi.
Ci fa sapere però il medesimo {Scritt. Teat.,
toni. I, pag. 186) che gli Avvertimenti di
questo Santo erano stati fatti stampare fino
dalPanno 1G17, in Piacenza, à^X P.Giuseppe
Benzo.m , che vi aggiunse ijualche cosa del suo.
Avvertimenti teologici-storici-moi'ali ,
in otto dialoghi.
Ci è noto soltanto che sono dello stesso autore
che compose: Brevi osservazioni sul volume
intitolato - Laniindi Pritanii redivivi etc,
le quali vengono attribnite ad un Carmclilano
scalzo.
Avvertimento al Sommario della rispo-
sta dell' Esame delle recenti preten-
sioni di Asolo.
AVV
Opuscoletto di IO pagine, ili cui è autore il ca-
nonico Rambaldo Degli AzzOMi AvoGARO, di
Treviso.
Vedij Esame delle recenti preten-
sioni d' Asolo. — Sommario della
risposta all' Esame ec.
Avvertimento circa la scelta del grano
da seminarsi nel i '^66.
Foglio volante attribuito al dott.^ Giovanni Tar-
CIOM-TOZZETTI.
Avvertimento per ben conoscere la
gran misericordia fattaci da Dio
benedetto in liberarci dall' armi ot-
tomane ec. D. F. F. D. L. C. R.
( P, D. Filippo FiTTiPALDi Di Lauria,
chier.° reg.*^). Romaj per Francesco
De Lazarij i684-
Avvertimento per bene delle anime
intorno all' ultimo decreto di dan-
nazione dell'Istoria del popolo di
Dio del P. Isacco Giuseppe Berruyer
(del P. Benedetto Bonelli, minoi-e
riformato). Cosmopoli [Trento j pel
Battisti), 1758, in-Qy
Avvisi a quelli che fossero in grado
di profittare delle graziose conces-
sioni portate dal decreto di S. A.
I. il principe Viceré, emanato il 20
agosto 18 12, pel miglioramento del-
l'agricoltura del Regno d'Italia.
Estratti dal voi. XXI degli armali dell'agri-
coltura del regno d'Italia (di Filippo Re,
principale estensore di quello slimato giornale).
Alitano, Sihcstri, I8I2, m-8.°
Avvisi ad un Confessore ( di Mel-
chiorre Gioja).
Avvisi alla gente di campagna per
educare la gioventù rispetto all' a-
gricoltura. Coirai 1768; e di nuovo,
Firenze, Vanni e Tofani, inS.*^
Anelrea Cristiano Ralli, can." di Salisburgo, è
autore di quest'opera publicata da suo nipote
Carlo Antonio PlLATl.
Avvisi alle giovani (del parroco di S.
Babila in Milano Tommaso Ronna,
poi vescovo di Crema).
Qualche edizione non ha il nome dell'autore.
Avvisi di composizione religiosa ec.
(del P. Fausto G arganelli, minor
405
AVV
convent,*^ da Bologna). Bologna, per
Giacomo Monti, i6^y, in-/^/\ e di
nuovo, Perugia, Firenze, e Palermo,
sempre in-11"
Sono cavati dagli opuscoli di S. Bonaventura.
Avvisi e rillessioni sopra le obbliga-
zioni dello stato religioso per ani-
mare quelli che l'hanno abbraccialo
ad adempire la loro vocazione. .. .
Opera composta da un Monaco be-
nedettino della congr.'^ di S. Mauro,
e tradotta dalla lingua francese da
un altro Monaco benedettino ( P.
D. Attilio ViGNOLA, padovano). Ve-
nezia, Zane, 1780, uol. 2, m-12.*'
La terza edizione di quest'opera , scritta in fran-
cese dal P. D. Paolo Du Sault, fu ritoccata
dal P. D. Guglielmo Roussel.
Avvisi ed istruzioni pratiche intorno
a* principali doveri dei regolari, utili
ad ogni persona religiosa. Edizione
seconda migliorata ed accresciuta.
Faenza, per l'Archi, 1770, /«-8.°
La prima edizione, tirata a pochi esemplari,
porta il medesimo anno, e si compone di pa-
gine 64; la seconda di pagine 90. In questa
r autore P. ab.* D. Anselmo Costadom, mo-
naco camald.% si cela colle iniziali del nome
arcadico F. F., Filagio Faresio.
Avvisi pratici a' Vescovi eletti, adat-
tati a' tempi presenti (del P. ab.*^
Giuseppe Maria Muscari, basiliano).
Senza data, 1792, in-xi.^ (ma
stampati in Roma),
Avvisi religiosi , che alli Scalzi di
Nostra Signora del Carmine scrive
in lettera pastorale il suo Generale
il rev.*' P. Francesco Giovanni del-
l'Annunziata, tradotti dalla lingua
castigliana in italiano da un religio-
so dell' istesso ordine (P. Romualdo-
Maria, delle stimmate di S. France-
sco). Milano, Bellagatta, 1 7 1 8,m-4.^
Avviso a' signori letterati (1781).
E il manifesto del conte Gianmaria Mazzuc-
CHELLi, risguardante i suoi Scrittori d'Italia,
che accingevasi a dare alla luce.
Avviso al publico in difesa dell' in-
nocenza, e difesa della calunnia
406
AVV
mascherala di zelo per la religione
(del P. Molinelli, scolopio). Ge-
Tiovaj 1790, m-8,"
Avviso alla Chiesa Cattolica intorno
a' due libretti della lettera apolo-
getica e della giunta del P. Gio.
Crisostomo Scarfò convinto come
sospetto de vehementi di Gianse-
nismo da un religioso zelante ( P.
D. Gerardo Capassi, servita). Co-
senza j per Alfonso Belli, 1 7 1 2, m-8.''
Avviso alla nobiltà veneziana di salde
ragioni e certe verità per la salute
e vera gloria di quella ec. (di Ora-
zio Capponi, fiorentino, vescovo di
Carpentrasso). Roma, per gli credi
Zanetti, 1607, in-^.*^
Avviso di Parnaso, difesa della pata-
vinità di Giulio Paolo, giurecon-
sulto, contro le origini di Padova.
Padova, per Pietro Paolo Tozzi,
1625, in-4-^
<tx\veva Lorenzo Pignoria dato alla luce nel 1623
j>il suo libro delle Origini di Padoi'a, nc\ quale
'jtra le altre cose mise in questione la pata-
"vinità di Giulio Paolo, della quale in Padova
» non si era mai dubitato. Questa novità suscitò
5j contro lui alcuni de' suoi compatriotti, fra i
" quali il P. Angelo Porte.xari, agostiniano,
»5 autore del sopraccennato scritto » (Zeno,
Note al Font., toni. II, pag. 153 e seg.).
Fedi, MENIPPO FILOSOFO.
Avviso di Parnaso, nel quale si rac-
conta la povertà e miseria dove è
giunta la Republica di Venezia ec.
Fedi, FULVIO SAVOJANO (Valerio).
Avviso dottrinale sull' indipendenza
del potere che ha ricevuto la Chiesa
per insegnare la verità della fede
con una piena libertà, in occasione
del divieto fatto ai vescovi di publi-
care i loro editti senza averne prima
ottenuta la permissione del governo;
tradotto dal francese , con una let-
tera del traduttore. 7/7-8."
L'autore è il sig. Du Pev, e il traduttore mons.^
Cesare Brancadoro, poi cardinale.
Avviso importante al popolo nelle
pi'csenti circostanze.
«Opuscolo di facce G3, in-^.", senz' alcuna noia
AXI
"tipografica. Si tiene per fermo che fosse im-
'5 presso in Parma, pel Carmignani, verso
» il 1 794. Non si dubita dai più che sia fattura
>jdel vescovo Adeodato Turchi, ordinatagli dal
"duca Ferdinando di Borbone »?. (Pezzana,
Contin. all' Affo, toni. VII, pag, 301). Alcuno
suppose in vece che componesse detto avviso
il P. Domenico Perl'CCI, prete della Missione,
di Piacenza, e che quivi fosse impresso.
Avviso piacevole dato alla bella Italia
da un nobile giovane francese (Fran-
cesco Perroto, signore di Maizières)
sopra la mentita data dal Re di
Navarra a Papa Sisto V. Monaco,
TFartz, i586, m-4.°
Libretto stampato in occasione della protesta che
Enrico IV, allora re di Navarra, fece affiggere
in Roma, risguardante la bolla di scomunica
di Papa Sisto V, slanciata contro di lui e del
Principe di Condè ; al quale libretto , dove si
maltratta la Corte Romana, venne dal card.''
Bellarmino risposto. Sembrano provenire dalla
stessa impura fonte cinquantuno sonetti ita-
liani, aggiunti da penna francese a tutto ciò
che di più violento ed ingiurioso fu scritto da
altri contro di essa Corte Romana. Il Perotto
tradusse anche di francese in italiano, col pro-
prio nome - Della religione Cristiana contro
gli Atei, Epicurei, Pagani , Giudei , Mao-
mettani, ed altri infedeli, di Filippo di Mor-
naj. Salmur, 1612, in-s.°- I salmi di David
in rime italiane, accomodate al canto dei
francesi, - ed un'altra rara operetta col titolo
di- Perle elette, cavate dai salmi, divise
in tre parli ed in nove canti ec.
Avvocato (L'), dialogo diviso in cin-
que libri, ne' quali brevemente si
contiene, in materia delle cose del
palazzo veneto, quanto si legge nella
seguente facciata. Fenezia, i554-
E di Francesco Sansoviino, come ricaviamo da
Gutstiniano Martinioni . e da una lettera del
Sansovino medesimo, scritta a Gio. Filippo Ma-
gnanini e che si legge nel suo Secretarlo. Il vero
cognome di Fi'ancesco Sansovino, d'origine fio-
rentino, era de' Tatti, e chiamossi Sansovino
perchè Jacopo suo padre, celebre scultore ed
architetto, che fu scolaro di Andrea Cantucci,
di Monte a San Savino , terra della Toscana ,
adottò per cognome la patria del suo maestro.
Fedi, TATTI (Giovanni).
AXIOPISTI PHILOPHILI GREMONEN-
SIS (P. D. Petri Canneti, cremo-
nensis, ord. camald.). Ad Franci-
scum Arisium, patricium optimum
BAC
palriae a servandis ordinil)us prse-
fectum V. C, apologia prò M. Hic-
ronymo Vida, i y i 2.
Fu anche ristampala (laliWrisi {Crcm. Ut., iom.
HI. piig. 205 «^ .vfg.) , il quale aveva pure pre-
parata una dilesa del Vida, perita con gli altri
suoi scritti quando appiccossi il fuoco alla di
lui casa.
AZA PERUVIANO. Lettere di ec., ov-
vero Conclusione delle lettere di
uu Peruviano, recate dalla lingua
francese nell'italiana. AWAja{Vc-
nezia), a spese di Domenico Dere-
griij, lihrajo veneto , 1764, in-^f*
L' originale francese è di Lamarche-Col'rmont.
AZARIA NATANI (P. Masi). Riflessioni
teologico-critiche di ec. contro il
libro del teologo Gianbcrnardo De
Rossi, della vana aspettazione degli
Ebrei ec, esposte al suddetto in
una lettera e in alcune osservazioni
del teologo N. N. (P. Ceruti). Fe-
iiczin. Ocelli j 17745 '«-4-°
AZIO EPIBENIO (Pio Enea Obizzo ,
ferrarese). La Dafne, favola reci-
tata in musica nel teatro Obizzi di
107
BAC
Fei-rara, composizione di ec. Ivi,
M aresti, 1660, in-S°
Azione (Dell') del caso nelle inven-
zioni, e dell'influsso degli astri nei
corpi terrestri, dissertazioni due (del
P. Jacopo Belghauo). Padovaj 1757,
/et
in-l\ .
AZZOLINI (Cardinale). Voto dell'em."
e rev.° sig. card.*^ ce. l'anno 1677
nella Causa Romana di Beatifica-
zione del vener." servo di Dio Ro-
berto card.*" Bellarmino, ora per la
prima vt)lta publicato con la sua
risposta ; aggiuntavi 1' appendice
delle giustificazioni. Roma, stamp.
Cali, jépost., 1749? "' ./ò'^j^-
L'estensore della risposta scrive {png. l) " che
»> Fautore di esso voto fu tutt' altro che il sig.
"Card.'' Azzolini, e dice essere ciò notissimo
'5 alla Curia Romana n (Moreni). Alcuni opi-
nano (non sappiamo se a torto o a ragione)
che questo celehratissimo voto sia opera di
un tal P. Ricci, fermano, professore dell'or-
dine di S. Agostino.
AZZONE DI DONGIOVANNI, detto an-
che BONSAGNO RAMENGHI.
B
Baccanale, ditirambo (dell' ab. ^ Vin-
cenzo Rota, padovano), in cui si
tratta, che devesi vivere allegra-
mente. Senz' alcuna data; fu ri-
stampato nella tipogr. della Minerva
di Padova, l'anno i83i, m-8.°
Baccanali (I), tragedia di nobile au-
tore (il marc.^ Giovanni Pindemonte,
veronese).
Bacchiarius illustratus, sive de Priscil-
liana lueresi dissertatio ( auctore
Francisco Florio, canon. Ecclesia;
Acpiilejensis).
Trovasi anonima fra gli Opuscoli Caìogcriani.
Venezia, Occhi, in-vi.", e fu ristampata in
Roma, con il nome delPautore insieme ad uu'
altra dissertazione dello stesso can." Florio.
aggiuntivi inoltre due opuscoli del suddetto
Bacchiario: - De fide, et De reparationc
lapsi etc.
BACCHILTDE.
Pochi frammenti esistono di questo antico poeta
lirico. Una sua ode, tradotta, Sopra la pace,
sta colla versione di Anacreonte , latta da Fran-
cesco Capponi, e impressa in Venezia nel
I670j la quale ode fu pure tradotta da Onoft-io
Gargiulli, ed anche da Luigi Lamherti più fe-
licemente. Cesare Arici, valoroso poeta bre-
sciano, publicò poi, sotto il nome di Bacchi-
lide, due inni festivi ad Amore ed a Giunone,
impressi in Brescia, pel Bcttoni, Tuno nel
1810, Taltro nel 1811 j e fino al numero di
nove se ne trovano nel primo volume delle
sue opere. Ivi stampate Tanno 1813, attribuiti
a Bacchilide, ma che sono lavoro di esso Arici.
Baccinata, ovvero Battarella per le
408
BAC
Api Barberini, in occasione della
mossa delle armi di N. S. Papa
Urbano VITI contro Parma. {Gcr-
mania) , nella stamp. di Pasquino a
spese di Mavfòrio, i644 ('^^ pagine
8i, r ultima delle quali segnata per
ishaglio i8). Segue =:Dìa\o^o molto
curioso e degno tra due Gentiluo-
mini Accanzi, cioè soldati volon-
tarii delle AA. SS. di Modena e di
Parma, sopra la guerra clie detti
Principi fanno contro il Pa])a ec,
con un Breve discorso fatto da Pa-
squino a Papa Urbano Vili {di pa-
gine l\'j). Qu//2f/i = La Disgrazia del
conte D' Olivarez [di pagine 117)5
m-8.° pie.
La prima edizione è del 1642, ed è impressa in
formato di 4.°, similmente a spese di Pasquino
e Marforio. colla falsa data di T^illafranca.
Viene dedicata l'opera, con termini di molto
dispregio e di molta temerità, a quel mons.^
Vitelli, nunzio in Venezia , per istanze del
quale era stato Fautore (Ferrante Pallavicino)
imprigionato. I primi due opuscoli sono di esso
Pallavicino; non cosi il terzo, che fu a lui
erroneamen te attribuito.
f^edij Caduta (La) del conte D'O-
livarez ec.
BACCO (Enrico) Alemanno. Il regno
di Napoli diviso in dodici provincie
raccolte da ec.
Il Toppi, che riferisce questo libro, non dice
apertamente chi sia Enrico Bacco Alemanno;
ma dicendo che fu publicato da Cesare D'Ei-
GEMO, gentiluomo napolitano, ci fa sospettare
che questi sia la persona che si nascose sotto
il nome di Enrico Bacco. A/dDÌamo pure alle
stampe : Il regno di Napoli diviso in dodici
Provincie, descritto da Pier Antonio Sofia.
Napoli, 1613,^-8." Secondo il Giustiniani è
ristessa riferita opera, a cui il Soila ft;ce sol-
tanto delle mutazioni.
Bacco in stamperia, ditirambo (di
Gasparo Gozzi) nell'ingresso di Gi-
rolamo Veniero, procuratore di S.
Marco. Venezia, Zatta^ 1759, in-^.°
Succedono altri componimenti in versi di Carlo
Gozzi, fratello di Gasparo, e di altri.
Bacco usurpatore di Parnaso, o sia
Arlicchino, poeta tragico alla moda
BAG
e di buon gusto, bergamascante
giurato per la vita, riformatore
delie tragedie, in risposta a' signori
tragici moderni. Venezia^ appresso
Pietro Marcliesan , 1724, z«-8.°
E attribuita questa rldicolissima composizione a
Michelagnolo Boccardo, torinese, alla quale
diede eccitamento la tragedia il Riitzvanscad
il Giovine , arcisopratragichissima tragedia
{di Zaccaria f"^ al. 4 u t.s.<ìo . patrizio veneto);
ma l'imitatore nonne riportò molto applauso.
Apostolo Zeno tuttavia ha dubitato se di questa
composizione sia veramente autore il Boccardo.
Fedi^ BECCATUTTO (Merlino).
BACEDA (David). Apopbasis ad objur-
gatores mulierum scientificis stu-
diis addictarum. Mari-Helena Lu-
siniana Gen. Doctrix. In fai.
"lì un anagramma con versi latini, senza luogo
55 della stampa , ma è certo stampato in Ge-
^inova. Nel fine delF opuscolo vi è il nome
'5 deir autore che è David Baceda , ma ciò non
"ostante è opera del P.Lodovico Della Casa,
jjromitano di S. Agostino» (Cinelli, tom. II,
pag. 9g).
Baco (11) di seta e sua educazione
(del conte Giuseppe Ignazio Ghi-
Liossi, di Lemie). Torino j Balbino ^
18 18, m-8."
L'opera originale francese fu stampata Tanno
1812 in Cuneo col notoe delF autore.
Badia (La) di Meneghitt a consulta
sora el Dialegli della lengua toscana,
rezzilaa el di 27 d'agost del 17^9
da zert studentde rettorega, e stam-
paa el dì 8 de settember dell' istess
ann (di Domenico Balestrieri, mi-
lanese).
Va unita a questa composizione poetica in versi
milanesi, anche quest'altra dello stesso autore:
El Cangeler della Badia di Mene-
ghitt all'autor del segond dialegh
della lengua toscana. Milan j per
Antoni Agncllj 1760, i/ì-8.°
BAGLIOTTO (Filippo).
È Fra Giuseppe Maria da Novara, cappuccino,
della famiglia Bagliotto , al quale piacque in
quasi tutte le sue opere (secondo scrive il
CiO\.\dii\n\ Museo Novarese) assumei'e il nome
del genitore. Ecco il titolo delle medesime:
I." Le Delizie serafiche in descri-
zione del sacro monte San Fran-
109
BAG
tosco del borgo d' Orla , trascorse
da penna divola. Milano, Ramcllatì,
1686, m-12."
2.° Micro pai'senesis ad Homiliam de
Chanansea S. Laurentii presbyleri
et marUTis novavicnsis. MecUolaiii ,
in cedibus Ghisulpliianis, 1692, in-i\!^
La soprannotata Omelia (della quale diversi dottori
della Sorbona si diedero a credere essere autore
S. Giovanni Crisostorno) era stata puhlicata dal
P. Mabillon nel secondo tomo degli Aneddoti,
impresso in Parigi Tanno 1676. Nella presente
ristampa , fatta eseguire per cura di Lazaro
Agostino Cotta, trovansi note del P. G. G. Se-
menzi, somasco, oltre la illustrazione del sud-
detto Ira Giuseppe Maria Bagliotto.
3.°J\ovacd esatta descrizione del Ser-
raglio del Gran Turco, puLlicala già
in lingua francese dal sig.Tavernicr.
e trasportata in lingua italiana da
ec. Milano j Ramellati, 1 68 j, in- 1 2.°
Sembraci che molto a proposito abbia il P. Ba-
GLlOTTO in questa sua traduzione celato il pro-
prio nome a motivo dell'argomento poco con-
venevole a persona che addossava la tonaca.
4." Vera idea d'Apostolico Sacerdote
rappresentato nella vita di S. Lorenzo
Del Pozzo, prete e martire novarese;
opera di ec. Milano j 1 684 ? "'" ^ 2. "
5.° Vita di S. Agapito Silone, patrizio
novarese, vesc.°di Novara. Ivi, i68j.
6.° Vita di S. Gaudenzio, primo
vescovo e protettore di Novara, /^e-
nezia, Caiani , i6j4i *^ <^' nuovo.
Ivi, 16^8, m-4-°
L'autoi'e non potendo trovare notizie inloriio al
Santo negli archivj di Novara, si condusse ad
Ivrea patria del Santo stesso, a Coirà ne" Gri-
gioni, a Lione, ed in altri paesi. Questa vita si
stampò a spese della città di Novara.
BAGLIOTTUS (Philippus). Vide saprà.
N. 2."
BAGLIVI (Giorgio), medico.
E Giorgio Degli Armeni, raguseo, detto Baglivi, per-
chè adottato da due fratelli Baglivi , di Lecce.
BAGNARIUS (Franciscus) VISTULUS-
Aniniadversiones ac uotse in Emma-
nuel is Al vari grammaticas institu-
tiones. Cesence, iji^-
Vennero dal Facciolali e dal P. Zaccaria attribuite
all'abate Domenico Lazzari.m , ma a tale senti-
BAL
mento si oppone il Fabroni nella vita (he di lui
scrisse (/^//«? /<«/., tom. XIW, png. 110, nota t).
Fedi, FERRAiNDINUS (Cornelius).
BAGNOLI (Alessandro) (Biagio Garo-
falo). Ragionamento in difesa delle
Osservazioni del signor Ottavio Ma-
ranta, contro l'antilogia del signor
Fabio Cartelini {dott.« Rajàello Rà-
DERio, ebreo). Roma, presso Fran-
cesco Gonzaga, in-Z^.'^
BAGOZZI (Santo) (doti.'' Tommaso
MoiSDiNi, veneziano). La Bagozzeide
(in lingua veneziana), o sia Cento
freddure di ec. Venezia, i ySS, inS.
Bajazet, tragedia del signor di Ba-
cine, trasportata in verso toscano
da un Acad.*^ Fiorentino (il gran
priore Nicolò Siminetti). Livorno.
Giorgi, 1788, m-8.°
BAIOCCO (cav.*^ Onofrio Boni). Let-
tera di ec. all'abate Carlo Fea, o
sia Memorie per servire alla storia
letteraria di questo nuovo scrittore
di antiquaria e belle arti. Cosmo-
poli (Roma), 1786 i>i-4-"
BALBI (Hieronymus). Fide, JULIUS-
Dialogus viri cujuspiam etc.
BALBUCER (Balbino). Antioccbiale, ov-
vero Risposta in difesa del cav.*"
Gio. Battista Marini, intorno al-
y^done inscritto a Momo.
E opera inedita di D. Agostino Lampugsam, il
cui niss. originale esisteva nella biblioteca \-
prosiana in Ventimiglia.
BALDESCHI (Benedetto). È Benedetto
M0NALD1, il Vecchio.
BALDESSAISO (Guglielmo).
Fu creduto dal Chiesa {Scritt. Piemontesi) che
questo fosse vero nome, ma s'ingannò. secondo
scrissero il Sotvello ed il Rossott.i. Copresi con
esso il P. Bernardino RossioOLi, della comp."
di Gesìi, che così celato diede alle stampe:
I ." Historia Thebeea. Taurini, 1 6o4 ,
m-4.°
2." La sacra historia di S. Mau-
rizio, arciduca della legione Tebea.
e de' suoi valorosi campioni, de-
scritta da ec. ; si è aggiunta (in que-
sta seconda edizione) la solennis-
sima traslazione delle venerande
no
BAL
reìiquit' (rcsso generale febeo ed al-
tri compagni, con miracoli ed altre
cose notabili, con l'origine, unione
e privilegi dell'ord.'' militare de' Ss.
Maurizio e Lazaro. Tornio , appresso
Gio. Domenico Tarinij i6o4, i/ì-4-"
3." Stimolo alle virtù per la gio-
ventù cristiana. Roma „ Zanetti j,
1592, ;/z-8."
BALDO DA PERUGIA. Celebre giure-
consulto della famiglia Ubaldi, detta
poscia de' Baldescih. Fide^, BAR-
THOLUS.
BALDO NOVELLO, detto così <]:uasi
nuovo Baldo nella giurisprudenza,
è Baldo Bartolini, perugino, come
r antico Bartolo.
BALDOZZARI (Girolamo). Parma e
Piacenza Imperiali.
Quest'opera, stampata sotlo tale nome anagram-
matico, è di Girolamo Barizzaldo, da Trevi,
rhe visse dal 1C77 al 1748. Essa venne subito
ritirata , e si dice che ne uscirono due copie
sole, che passarono in mano dell" autore, ed
ora pili non si ritrovano.
Balia (La), poemetto di Luigi Tan-
sillo, stampato in occasione delle
nozze Grimani-Donà. f^eneziaj i 79^.
La dedica fatta a nome del conte Francesco
Tacco, la lettera allo stesso Tacco sottoscritta
Fr. D. M. P. , e le sobrie note al mentovato
poemetto, sono del domenicano gavotto P. M."
Doni. Maria Pellegrino, di Capo d'Istria.
BALISARDA (Nicodemo) (Domenico
Brasavoi.a, prete veronese). Disser-
tazione dell'amor di Dio, o sia
Confutazione della Dottrina Cri-
stiana di Cassiano Fenici {Francesco
Antonio Santoni) contenuta nella
di lui risposta ad im moralista d'I-
taliaj fatica di ec. P'cronaj Moroni,
1777' '"■^•"
BALLARDINI (Giuseppe). Prato fiorito
di varj esempi, diviso in cinque libri.
Benché publicalo varie volte ora senza nome,
ora con quello di Giuseppe Ballardini, è opera
però di Fra Valerio, cappuccino, veneto, come
appare dalF approvazione posta alla seconda
parte delF edizione veneta del 1616, per Fio-
rai'unfc Prati.
Balletto delli spropositi.
BAN
Dal Mandosio {Bill. Rom. , voi. Il, pag. \i, iium.
.10) viene attribuito a Francesco Blti, romano
Ballo e giostra de' venti nelle nozze
del seren." principe (Cosimo de' Me-
dici) e della sereniss.^ principessa
(Maria Maddalena) di Toscana, ar-
ciduebessa d'Austria. Firenze j per
i Giunti , 1608, //z-4-°
Poemetto in ottava rima di Lorenzo Franceschi,
che leggesi ])ure dopo la pag. 88 della Descri-
zione {di Camillo Rinvcci si) delle feste
fatte nella medesima occasione. h>i , per gli
stessi, nell'anno medesimo, in-A."
Ballo (Per il) intitolato la Vestale,
stanze di A. B. (Almorò Barbaro,
patrizio veneto). T^enezia, tip. An-
dreolaj i B 3 8 , m-8 ."
Balsamo (11) dell'anima, operetta spi-
rituale d'un religioso dell'ordine
di S. Girolamo della congr.^ del
B. Pietro di Pisa del convento del-
l'Inviolata di Riva di Trento (P.
Pietro Paolo Salvatori, da Ripa).
Roveredo, MarcJicsani., 1 769, in- 1 2.'*
Balsamo (11) della fama mamertina,
discorso sacro-academico per la sa-
cra lettera scritta da Maria Vergine
a' Messinesi , ed altri panegirici (del
P. Gio. Paolo Dell'EpiFANiA, carme-
litano, al secolo Antonio Parisi).
F^eneziaj appresso Pietro Tomasini ,
1664, in-i^.^
Balzana poetica, detta in Arcadia ec.
Fedi^ AMARANTO SCIADITICO.
BANDARINO (Poeta). Fedi^ Due (Le)
giornate del poeta Bandarino ec.
Bandiera al vento. Venezia^ Remon-
dini . m-8."
Al dire di Giovanni Lami (Nou. Ictt., tom. IV,
pag. 447), Fautore h il P. Gio. Battista No-
GHERA, gesuita.
Bandini tbeologi doctissitni, et per-
vetusti seiitentiartim libri IV, etc.
La conformità del medesimo argomento , Irallalo
SI dal Bandini, come da Pietro Lombardo-,
fece agitare la questione, quale dei due sia il
plagiario dell'altro. Ma sciolse il dubio un niss.
rinvenuto nell'Abbazia di Ober-Aliaicli in Ba-
viera . col seguente titolo: Ahreviatio mngi-
stri Bandini de libro sacramentorum magi-
stri Petri Parisiensis episcopi fideliter ncta.
BAR
BANDONI (Giacinto) (P. Gio. Battista
DcBenedictis, gesuita). Difesa della
bolla di Alessandro VII, jédsanclniUj
eie. Palermo, 1700, in-'òf
Baptistiai necessitas ex sacris literis
evidenter asserta, etc, (auctore P. D.
Celestino Sfondrati,- mediolanensi,
benedectino). Sine loco, i6c)4> in-^''^
Baptismo (De) infantium in utero,
auctore Joau. Bapt. Scarello, ci. reg.
Accedit appendix Claudii Voralei
de abortivorum baptismo. l/tinij ex
tjp. Ant. a Fedro, 1 769 , ìn-^P
Dal P. Vezzosi (Scritt. Teatini) si disse prima
essere autore di quest'opera il P. Gualdo, e
poscia, come nella presente edizione di Udi-
ne, il P. ScARELLA. Ma il mentovato bio-
grafo, si giustiiica di tale apparente contrad-
dizione col far presente: « che T argomento,
"la dottrina, il sugo e la sostanza dell'affare,
"tutto è dovuto al P. Gualdo; che il modo di
"trattarlo, 1" ordine, la sposizione, sia del P.
"Scarella, e che sia molto diversa da quella
» del Gualdo cel dimostra il confronto delle
«edizioni di questo, con quella d^ Udine. "
Fide , CV^ETIOUJS (Angelus). De
baptismo puerorum etc.
BARACHI^ SCUTENSIS. Ad nodum
prifidestinationis Cardinalis Sfon-
drati, dissertatio.
Opera del P. abate Benedetto Bacchim, scritta
sotto tal nome, che rimase inedita. Barachia
in ebraico equivale a Benedetto, e Scutense
in latino è sinonimo di Parmense , avendosi
per una cosa medesima Parma e Scutum.
BARATTOTI ( Galerana ) ( Arcangela
Tarabotti , monaca di sant' Anna
in Venezia ). La semplicità ingan-
nata di ec. Leida (forse Ginevra),
per Giovanni Scambi , i654, in-i^P
E pubhcazione postuma.
BARBAGRIGIA (II) Stampatore. Com-
mento di Ser Agresto da Ficaruolo
sopra la Prima Ficaia del Padre
Siceo. In BaldaccOj cwn gratia et
privilegio della bizzarrissima Acade-
mia de/ Virtuosi. Uscita fuorì co' Fi-
chi alla prima acqua d'agosto l'amio
M.D. XXXIX, m-4.° pie.
Credesi impresso in Roma, per Antonio Blado,
114
BAR
come il carattere pare dimostrarlo. Questi (sep-
pure è di lui) vi premise, sotto il mentovalo
nome dello stampatore Barbagrigia , una let-
tera diretta al Molza e ad Annibal Caro, dove
manifesta che il primo prese il nome eh Padre
Sicco, ed il secondo quello di Ser Agresto da
Ficaruolo. Tale Commento poco onesto, al quale
vanno sempre unite Xa Nasca, o sia Diceria
de' nasi, dello stesso Ser Agresto, e la ram-
mentata lettera del Barbagrigia, fu altre volte
impresso separatamente nel secolo XVI, e sta
anche in alcune edizioni de' troppo famigerati
ragionamenti di Pietro Aretino. Noi che pos-
sediamo le quattro diverse edizioni di quel
secolo del solo Commento con la Nasea, ab-
biamo potuto convincerci che inesattamente
furono esse descritte dai bibliografi.
BARBA SEP DAL PIAI. Giuseppe Co-
RAULO, scrittore in dialetto Bellu-
nese.
BARBENSI (Girolamo), /^er/i^ Novena
ad honore del B. Patriarca Gaetano.
BARBIERI (Nicolò), detto BELTRAME.
Ci fa avvertiti Francesco Bartoli {Notizie isto-
riche de' Comici Italiani, tom. II, pag. 72)
che - L'Orestilla - Il principe Everiìido di
Persia - e La Luce imporporata - non sono
di Nicolò Barbieri, detto Beltrame, come il
Continuatore della Drammaturgia deirAllacci
volle aggiungere, ma d'altro Barbieri nominato
Giorgio. Anche - La Clotilde- è di questo, e
non del Beltrame Comico, che soltanto stampò
- L'Inavvertito.
BARCELLONA (Valentino). È il P.An-
tonio Lo Presti, domenicano, di cui
abbiamo alle stampe:
I ." Memorie della vita letteraria e
de' viaggi di Pietro Ranzano, del-
l'ordine de' predicatori, vescovo di
Lucerà, ricavate in maggior parte
da' suoi Annali 3 per cura di ec.
Stanno nel tom. VI degli Opuscoli d'autori Si-
ciliani. Palermo, 1761, in-i."
2.° Parere di un amico in risposta
alla lettera sopra due dogmi di
grande importanza del Concilio Tri-
dentino, dato alla luce da ec. Pa-
lermo j per Francesco Falenza, lySy,
m-4.° pie.
BARCITOTTI, ed anche BARATTOTI,
come si è veduto, (Galerana), Difesa
delle Donne contro Orazio Piata. No-
\Ì2
BAR
rimber'^aj pel Cherchenbenger ^ 1 65 r ,
Medesimamente sotto questi due anagrammi co-
presi Donna Arcangela Tarabotti. Fu essa
spalleggiala da Filippo Maria Bonini, di Chia-
vari, nello Stato di Genova, il quale stampò:
- La Donila difesa die risponde al libro
intitolato: Che le Donne non sieno della
specie degli Uomini. Senza luogo, anno e
stamp., in-lì."; che si ristampò in Finegia,
Fanno i6S2,/7eZ Gueriglij ed Ivi, 1667, m-ia."
BARDI (Francesco). Metamorfosi d'O-
vidio, in prosa, con allegorie figu-
rate. P^eneziaj 1688.
Ottava edizione con aggiunta. Questa traduzione
fu dall'autore stampata sotto il suddetto nome
o finto o prestato, col quale, al dire di Gre-
gorio Leti {Stor. Reg. , voi. IV, pag. 184^, si
celò Giovanni Palazzi , sacerdote veneziano.
Baratti (II) istruito nelle cose di Por-
togallo, e suoi errori, con un opu-
scolo contro la Frusta letteraria ec.
Rovcredo ( forse Milano), i '^65, in-S.^
Il Custodi nel catalogo delle opere del Baretti,
posto avanti a ir edizione delle Opere scelte
dello stesso, non ci addita T autore anonimo
di questo lavoro, secondo lui: " non ispregc-
5>vole ed anche discretamente moderato , a ri-
» serva delP opuscolo aggiunto il quale non è
5> altro che una serie di scipite e mordaci terze
j>rime ». Sospetta il Merati che sia delFahate
Gio. Battista Vicini, modenese, il quale si sa a-
vere scritto contro il Baretti, come questi ci ac-
certa nella sua Frusta letteraria. Ma siccome
nessun argomento mette egli in campo per
convalidare il suo duhio; cosi per la stessa
maniera si potrebbe attribuire all'abate Vi-
cini Tuno o Tallro de' seguenti libretti, pu-
blicati contro la Frusta letteraria , de' quali
del pari ignoriamo il vero autore: - Lettera
del C. F. M. G. G. P. A. H. A. O. F. Fi-
lologo Etrusco ad Aristarco Scannabue.
Certaldo (data finta), io aprile 1704, w-i2.°
- Lettera intorno al libro intitolato: La
Frusta letteraria di Aristarco Scannabue,
agli amatori delle Novelle letterarie. Senza
data, f«-4.°- Nessuno però degl' indicati opu-
scoli ci sembra del genere degli studj del men-
tovato Vicini , seppure non fi^ssero sue le terze
rime che stanno unite al sopra riferito libretto,
// Baretti istruito nelle cose di Portogallo
ec. In vista di ciò, e non essendo inoltre ri-
portato dal (Uligente Tirabosclii nella Bibl.Mo-
donese scritto alcuno del Vicini , risguardante
simile argomento, si deve sospendere ogni de-
risione in proposito.
BAR
f^edi, AGARIMANTO BARONIO-
BAREZZI (Barezzo). Relazione della
segnalata e come miracolosa con-
quista del paterno imperio, ese-
guita dal seren." giovine Demetrio,
granduca di Moscovia ec, raccolta
da sincerissimi avvisi da ec. Ve-
jieziaj appresso il suddetto Barezzo
Barezzi; e Firenze j presso il Gui-
ducci j 1606.
Non puossi dubitare che il P. Antonio Posse-
vino, gesuita, non sia il vero autore di questa
Relazione , a cui il Barezzi prestò la ma-
schera. Il volume racchiude in séguito altri
opuscoli, sul frontispizio de' quali leggesi il
nome del suddetto Possevino.
BARGA (Pietro da), o BARGEO (Pietro).
Non fu già di Barga , o Barge , castello del Pie-
monte, ma bensì da Barga in Toscana.
BARIGOCOL, dottor di Val Brambana,
detto anche Colombano da Brescia,
è Colombano Bressanim, o Bre-
scHiANiNi, monaco benedettino.
Trasportò in lingua bergamasca le Metamorfosi
d'Ovidio, il cui mss. esiste nella Quiriniana.
BARINGO BATTILANO (Lazzaro Mi-
GLiucci , barbiere fiorentino). La
Gambata di ec.
Si fecero varie edizioni di questo componimentOj
ma in piìi di queste si ritrova deformemente
guasto.
BARIODINO CEDICOIVE (Fra). Rispo-
sta di ec, castaido della tenuta di
Ribano, alla Seconda lettera del
conte Cesare 3Iasini {P. Giannangelo
SerrAj cappuccino) scritta al P. D.
Gabriello Guastucci ec. Pesaro j nella
stamp. Gavellianaj iy55, ì/ì-8."
Credette lo scrittore della Storia letteraria d'I-
talia {toni. XIII, pag. 218) che sotto questo
finto nome si volesse coprire il mentovato P.
Guastucci, ma l'abate Amaduzzi assicurò il P.
Giuseppe Merati che è autore della suddetta
risposta Pietro Borghesi, di Savignano.
f^edij Lettera seconda del nobile
signor conte Cesare Masini ec. —
Replica alla Risposta fatta ad un
anonimo sotto il nome di Fra Ba-
t iodi no ec.
143
BAR
BARLETTA (Gabriele da).
Prt'ilioalore di fulgidissima riputazione a' suoi
tempi, f'?;tagli srontare ne' posteriori col ridi-
colo. Leandro Alberti, suo contemporaneo, as-
serisce che i sermoni latini, stampati col nome
del Barletta, non sono di lui de;^ni, ma clie
sono opera di un ignorante, dal medesimo
Alberti conosciuto. Sostiene al contrario questi
che il Barletta era un grand' uomo, e dotato di
vera eloquenza; ma una tale asserzione viene
contraddetta dall'uso che avevano i predicatori
di quel tempo di fermare 1" attenzione de' loro
ascoltanti con delle singolarità a portata del
popolo. Il più gran numero degli scrittori
volle che il Barletta sia nato in Barletta, pic-
cola città, o castello del regno di Napoli, e
che preso ne abbia il nome ; altri affermano
elle era Barletta il cognome di sua famiglia,
e che Aquino fosse la sua patria.
BARNABA DE REGIO, medico, detto
ancora DE RtATINI, viveva nel se-
colo XIV.
BARONI (Gio. Alberto). La veglia, ov-
vero far di necessità virtù, comedia
di ec. 1675.
Il Mandosio {Bibl. Romana, cen. 7, pag. 119,
num. ss) ci dice che il suddetto nome è finto,
e che il vero autore fu Giuho Cremona, ro-
mano. Questa rappresentazione non viene ri-
cordata nella Drammaturgia dell'Allacci.
BAROMUS. Tractatus contra quatuor
libros inslitutiomim Cai vini. Colo-
ìu'cp, Herni. Hohnri^, 1660, in-^.^
Pretese il Toppi che quest'opera, siccome pure
l'altra intitolata: - Epitomcn Thesaiiri anti-
qnitatiim Ecclesiasticarum - sieno del card.^
Cesare Baronio, ma s'inganna, giacchi; il trat-
tato suddetto è di Giusto Baronio, che essendo
calvinista, fattosi cattolico per la lettura della
Storia Ecclesiastica, scritta dal suddetto Car-
dinale, lasciò il suo di CALVINO, a lui odioso
per quello dell'eresiarca dello stesso cognome ,
e volle essere in vece appellato Baronio, in me-
moria di chi fu autore del libro, che lo per-
suase a cangiare credenza, h' Epitomen The-
sauri è poi opera dello Scullingio, il quale si
protestò di averla ricavala dagli Annali del
prefato Carilinale, e col suo nome infatti fu
impressa nel 1601.
BARONIUS (Jiistus) (Justus Calvinus).
Libri VI epistolarum circa causam
abjectae a se hffireseos Calvinianae.
Magunlicej i6o5, in-^.^ Kide saprà.
Abbiamo alle stampe qualche altra opera col
mentovato cognome, dopo che il Calvino lo
mutò in quello di Baronio.
TOM. I.
BAR
BARRIUS (Gabriel). De antiquitate et
silu Calabri.-c, libri quinque. Romcc,
apud Josephutn De An^elis j in ce-
dibus popi/ li ro mai li 3 ì5yì,inS.^
Fu poi l'opera ristampata a car. 091 e seg. dd-
V Italia illustrata dello Scotto, impressa in
Frane fnrt l'anno I600, benché in alcuni e-
sempiari si segni la data del icos, apud An-
dream Cambcrium, in f'ol., ed inoltre nel tom.
IX, part. V, del Thesaurus antiquitatum Ita-
licB, di Pietro Burmanno. Poscia venne pari-
mente alla luce in Roma , ex typographia S.
Mieli, ad Ripam , 1757, cum prnlegomenis ,
additionibus et notis Tìiomce Aceti e te, eta-
nimadversionibus Sertorii Quattromanii etc,
in fol.j e finalmente fu inserita nel Delcctus
scriptorum rerum Neapolitanarum , apud
Franciscum Ricciardum . in fol. — Non con-
vengono gli scrittori a chi attribuire quest'o-
pera molto pregiata. Imperciocché, secondo
alcuni , è essa lavoro del card.^ Giulio Antonio
Sartorio; secondo altri fu composta dal card.'
Guglielmo Sirleto. Al dire però del P. Merati, i;
probabile bensì che ambedue que' porporati
abbiano suggerite molte coso al Barrio, ma
che sua tuttavia sia l'opera. Il Waddingo pone
questo autore nel numero degli scrittori del-
l'ordine di S. Francesco, forse per avere ve-
duto publicata sotto il nome di Gabriele Barrio,
francescano, la /^7f« dell abate Giovachino ,
che si legge in fronte alle pretese sue pro-
fezie, stampate in fenezia , per Girolamo
Porro, ntt\ 1S89, in-A." con figure, ma che il
Toppi, il Zavaroni, e l'Amato non ricono-
scono per cosa di lui. Francescano il Barrio
chiamavasi, non perchè fosse religioso di S.
Francesco, ma perchè era nativo di Francica,
terra della Calabria. Anche per l'opuscolo- De
laudibus Italici' -cìm leggesi nell'opera, data
alla luce sotto il nome del Barrio mentovato,
col titolo: -Pro lingua latina, libri III, de
ceternitate urbis , libri I, etc. {Romce, issi;
et Ibidem, lS7l), venne egli accusato di
plagio. Doveva esso opuscolo essere unito alle
opere di Jacopo Sadoleto, cardinale, che stam-
paronsi in Ferona nel 1787, come lavoro di
lui, ma in esse non si trova, forse perchè
non si rinvennero ragioni sufficienti per at-
tribuirlo con certezza alio stesso.
bartiiolomjEus cremonensis. e
Bartolommeo Capra , vescovo di
Cremona , poi arcivescovo di Mi-
lano, uomo dotto.
BARTHOLOM^US DE PISIS.
I !' Francisce sequciis dogniala superni
creatoris libi impressa stigmata suiit
Uà
BAR
Christi sahatoris . . . Lihcr con/ònni-
taluiìi ....
Entro una slampa istoriata in legno, al cui tergo
sta l'albero delle Conformità, leggesi il pre-
messo frontispizio che precede dopo altre tre
carte il testo dell'opera avente il titolo: -/«-
cipit opus quoti intitulat. De conformitate
vite (sic) beati Francisci ad i'itam Domini
Jesu divisti redemptoris nostri, editum a
fratre Bartolomeo {sic) de Pisis,- impressa
"in Milano, l'anno isio. da Gottardo Ponzio,
(per cura di Francesco da S. Colombano, frate
minore); ed L'i, di nuovo. Tanno 1SI5,
da Zanotto Castiglione. Giovanni Masselli,
editore di tale ristampa, non teme di asserire
(non so per qual motivo) (^he allora era da lui il
libro la prima volta pubìicato. Queste due edi-
zioni sono piene d'errori, e non sempre con-
cordano co' codici mss. Comparve pure l'o-
pera suddetta posteriormente altre due volte
in Bologna, nel isso e nel 1620; ma queste
edizioni sono più alterate e tronche. Dietro
appoggio di convincenti ragioni , il defunto
Vincenzo Pollini, già bibliotecario della Ma-
gliabechiana , fece constare 1" esistenza di
due diversi Barlolommei, frati minori, del me-
desimo nome , da qualche autore insieme con-
fusi, e rivendicò la presente opera ad un Bar-
tolommeo de' Ri>0.mcchi, o da Ri>OMCO nel
pisano, frate minore, togliendola al suo con-
fratello della stessa provincia frate Bartolom-
meo degli Albizzi, da Vico Pisano, a cvu
venne comunemente finora attribuita. Fra Dio-
nisio Pulinari, fiorentino, tradusse in italiano
le Conformità , e da quelle estrasse una vita
di S. Francesco. Dell' uno e dell'altro lavoro
esistono due codici anonimi nella Magliahe-
chiana. Questo troppo celebre libro diede oc-
casione ad Erasmo Albero e a Corrado Badio
di comporre e publicare il famoso Alcorano
de' Francescani , che è mi estratto, e insieme
una fierissima satira " oltrepassante (come ri-
» fielte il sullodalo ab.*" Pollini ) tutte le misure
55 di una giusta e prudente critica, la quale sa
»5 calcolare le cognizioni e il genio de' secoli,
5? e la buona e mala fede degfi scrittori ». Le
Antiquitates Franciscanos, dateci da Filippo
Bosquierio, non sono che un compendio del
presente Liher conformitaium.
•2° De laudibus Beata? Maria? Vir-
ginis, libri VI. Veneliisj apucl Pe-
truin Dusinclliinij, 16965 ùi-q..'^
Tradotti del pari in vulgare dal mentovalo frate
Dionisio Pulinari.
3." Quadragesimale de oontemplu
mundi, — Cura pervigili Joliaunis
BAR
de Mapello; ejnsdem ordiiiis (Sancii
Francisci) convenlus Mediolani cor-
rectum. linpressuni Mediolani j per
Magistnun Ulderìcum Scinz enzelerj
anno Doìnini M. CCCC. LXXXX. FUI.
(149^)5 /'i-4'"j [coli' impresa dello
slampaLorc).
Fra alcune altre opere clic si possono attribuire
a fra Barlolomnieo da Kinonico, piuttosto che
a fra Barlolomnieo Albizzi da Vico Pisano, le
due sopraccitate debbonsi con certezza restituire
egualmente al primo. L'unica opera da asse-
gnarsi all' Albizzi si è - Summa casuuni con-
scienticc - come ci fa sapere il mentovato abate
Pollini. Si coni\i\\\ì\ swo Discorso suW opera
delle conformità di S. Francesco , che leg-
gesi a pag. 229 e seg. del tom. I della Nuova
collezione d' opuscoli [Badia Fiesolana ,
l'anno 1820).
BARTHOLUS DE SAXO FERRATO.
I." Coutrarietates juri.s civilis Ro-
maiiorum et jur. Langobardorum
cum additiouibus D. Julii Ferreti
Ravennatis. Veuetiisj Antonius Pin-
ciuSj 154I5 in-^.^^; et Ibidenij, apud
hceredes Melcli. Sesscej 1699, /;z-8."
Quest'opera nelle presenti due edizioni porta il
nome del celebre Bartolo di Sassoferrato, detto
anche di Sentino, che dicesi figlio di Cecco
di Buonaccorsi (Severi) e di Santa (Alfam);
ma i'u composta da Andrea Barletta (Boello
di casato), e come cosa sua col nome di lui
venne impressa più volte col titolo: In leges
Langobardorum opulentissima commentarla.
2." Lecturse super Institutionibus.
Uscirono, ora sotto il nome di Bartolo, ora con
quello di Baldo, famosi giureconsulti, ma, al
riferire del Panciroli ( De claris leg. interp. ,
lib.W, pag. 185) e del Cotta {Museo Nova-
rese, pag. 79) , sono di Barlolomnieo di Novara ,
della famiglia A'ellate. Altra fatica malamente
al Bartolo si è attribuita, cioè il - Commen-
tar iiis a 3S titillo usque ad finem codicis
Jiistiniani - essendo essa di COTILIO, peru-
gino, il quale terminò l'opera rimasta imper-
fètta del Bartolo.
BARTOLETTI (Currado) Acad." Apa-
tista. È Carlo Ruberto Dati. (Maz-
ziicheUi).
BARTOLI (Gio. Battista). Saggio delle
poesie morali di ec. Bologna ^ pai'
l'erede del Bcnaccij 1642; poscia,
Milano j 1649; ^ ^^ nuovo, Bologna^
415
BAR
per Gio. Ballista Ferroni ,, i():"j3,
m-ì 2.
Si vuole che fosse "iovanile lavoro del P. Da-
niele Bartoli, gesuita, a cui piacque nascon-
dersi sotto il nome del nipote, o, come altri
credono, del fratt-llo, per essere al suo tempo
proibita ai gesuiti la ])oesia italiana.
BARTOLI (Sebastiano). Nuova staffetta
di Parnaso circa gli affari di me-
dicina. ///-8.°
Operetta che fu anche inserita, tradotta in la-
tino, nelle Apologice Cttroli Miisitani. stam-
pate nel 1700, con la data di Kruswicli. in-i."
ii una satira contro il dott.* Pier Antonio Mar-
tino, a spese del quale si finge anche impressa.
Lo stampatore dice che il vero autore della me-
desima è Giuseppe Presci; non così il ÌNiceron
( toni. XXXVI , png: 2I6) che la vuole di Gae-
tano Tremigliozzi. Il Mazzuchelli ( tom. lì ,
part. I, pag. 462) al primo l'attribuisce.
BARTOLINO DEL CANTO DE' BI-
SCHERI. Lezione, ovvero Gicala-
mento sopra il sonetto {del Berni)
che incomincia: - Passere e Bccca-
ficìii inauri arrosto - recitato nell'A-
cademia della Crusca. Fiorenza, per
Domenico Manzani ^ iSgo; e di
nuovo, Ivi , per lo stesso, i6o5,
scmj)re ///-S.
Fu attribuita un tempo al Grazzini. detto il
Lasca , a Bastiano de' Rossi , e a Giammaria
Cecchi; ma oi-a è fuor di dubio (come dimostrò
Pah.* Fiacchi) che è fattura del terzo, cioè del
Cecchi.
BARTOLO ( Lucalberto ) ( P. Guido
Gra-ndi , camaldolese, da Cremona).
Pseudonimo riferito dal sig. Lancetli, che per
altro non indira in quale opera si trovi in tal
modo mascherato questo monaco; ne noi ab-
biamo potuto scoprire il titolo della medesima.
BARTOLOMIO,,) BART0L03DIE0 DA
LI SONETTI. Isolario, o sia Cosmo-
graiìa del mare Egeo, in versi. Im-
pressione del secolo Xf^, senz^anno
e luogo (ma Venezia), m-4-"; e di
nuovo, /w, i532, infogl. pie, am-
bedue con carte xilografiche.
Da un capitolo in terzine, e da lur sonetto che
le22onsi nel diritto del secondo e del terzo
foglio della prima edizione . si viene m chiaro
del nome e soprannome delF autore , che fu
di patria veneziano. Pretese il Quadrio {St. e
Ragion, d' ogni poesia . i'ol.lV. pag. 4») che
BAR
d cognome di lui fosse stato quello di Zam-
berti. male interpretando quanto scrisse il San-
sovino {f'^cnczia descr.. ali. ISOI, pag. J59o),
il quale dice " Bartolommeo Zamberli tradusse
^1 Euclide . compose una comedia, e scrisse
"altre cose latine ". Dalle mentovate parole
del Sansovino si viene a formare giudizio, che
Harlolommco Zamberti era uomo di lettere,
quando il nostro Bartolommeo da li Sonetti,
prima marinaro e poscia padrone di nave, per
non sapere nemmeno scrivere in lingua ita-
liana, si fece a dettare nel dialetto veneziano i
suoi sonetti che ben dimostrano d'essere pro-
ceduti da poeta che non aveva coltura alcuna
di lettere. Quale sia stalo il cognome di costui
è a noi ignoto, e basterà che il chiamiamo 5(7/'-
tnlommeo da li Sonetti, siccome volle egli
stesso appellarsi. Comincia la prima edizione
con tre versi enigmatici, che il prefato Quadrio
(7^^)c.c/^./jrtg-. 49) vuole essere riìeribiU al tempo
della stampa del libro j comcchè fosse questo
stato impresso nel isoo. Il 3Ierati però ne' suoi
Zibcddoìii (da" quali ricaviamo in parte il pre-
sente articolo ) non approva quanto quegli
scrisse, ma ci istruisce che il terzetto enigmatico
in questione fu da lui interpretato altrimenti,
e che signilica in vece essere dedicato il libro
Al divo Diix (Doge) messere Zoanne {Gìo-
vanni) Mocenigo , già defunto; la quale spie-
gazione, latta palese dal suUodato Merati al
celebre Apostolo Zeno, fu da lui approvata.
Per brevità noi ommettiamo le sagaci conghiet-
ture a cui si appoggia tale interpretazione. In
qualunque modo dunque si spieghi Tinthcato
terzetto, non mai verso Tanno 1477, come vuole
il Dibdin {jEdes Alth. W.nwn. isoa), è ve-
nula alla luce la prima edizione; stante che
eziandio nella seconda supposizione, essendo
morto il doge Mocenigo Tanno 148S, dopo
tale epoca deve fissarsi la publicazione della
medesima. Vedi {Prima edizione delle lettere
di Apostolo Zeno, voi. Ili, lett. 210).
BARTOLOMMEI (Girolamo). Didasca-
lia, cioè Dottrina comica. Firenze,
i658; e di nuovo, 1661: seconda
edizione riveduta e corre Ma.
Benché porli il nome di Girolamo Bartolommei,
gentiluomo fiorentino, sembra che il P. Sot-
vello {Bihl. Soc. Jesii) attribuisca il presente
libro al P. Giandomenico Ollonelli, gesuita.
Ma è probabile che voglia dire solamente che
il P. Ottonelli contribuì ed ebbe parte nel
medesimo per avere publicate opere in questo
argomento, le quali ci mostrano avere egli
fatto molto studio intorno ad esso.
Bartolommeo (A) Buzzali di Oderzo
nel giorno in cui riporta la laurea,
446
BAS
sermone (di Francesco Amalteo).
Padova j, Crcscinij, iBaS, m-8."
BARTOLOMMEO (Fra) DA BOLOGNA.
(iran confusione e incoerenze si ravvisano negli
autori intorno a' varj Bartolnmmei da Bolo-
gna, domenicani, del secolo XIV, benché alcuni
(li essi sieno in vero contraddistinti coi sopran-
nomi o cognomi, ora di Biscia o dalle Biscie,
or de' Pisciali, or de' Pascali, ora di Parvo, o
de' Piccioli, ed ora semplicemente da Bologna.
BARTOLOMMEO DA BRESCIA, celebre
canonista del secolo XIII, si vuole
che fosse della famiglia Avogadro.
BARTOLOMMEO DA S. CONCORDIO ,
della nobile famiglia de' Granchi,
scrittore del trecento, il cjuale rac-
colse ed in buona lingua italiana
tradusse gli Ammaestramenti degli
antichi j e parimente recò in ita-
liano Sallustio.
Egli è pure autore di altre opere latine.
BARTOLOMMEO DELLE ALPI GIULIE.
È il P. Giangiacomo Scottom, minore conv.*,
il quale sotto tal finto nome publicò alcuni
opuscoli d'agraria e d'economia nel sesto vo-
lume del Giornale d'Italia spettante alla
scienza naturale. Consultisi: Gamba {Scritt.
Bassanesi, pag. 95 e 94).
BARTOLOMMEO DI GENOVA.
Bertolino, o Berlolotti di Bonifacio, nobile ge-
novese, dell'antica famiglia Della Volta, detta
poscia Cattakeo, fu eletto per decreto publico
con altri tre Genovesi a continuare gli annali
di quella republica.
BARUFFALDI (Arciprete Girolamo). La
Deifobe, tragedia di ec. Pavia j per
Gio. Benedetto Rovelino, 1757, m-8.°
«i Fu veramente stampata sotto il nome di Giro-
»>lamo Baruffaidi, ma l'autore, con publico
J5 manifesto di Ferrara, io maggio del 1727,
fi in Jbgl. voi., e poi inserito nel Giornale
fide' lett. d'Italia al tom. XXXVIII, part. \,
ìipag. 395, dichiarò di non conoscerla per
»sua, confessando unicamente d'avervi messo
»la mano a riformare alquanti versi, che in
» un mal composto mss. intitolato VAltamora,
«ricavato dal capitale d'una truppa di comici
vritrovavansi'5(Mazzuchelli, tom. \\,pag.\9i).
V^edi, Dizionario nuovo e copioso ec.
BASAPOPI (Gnesio) (Giulio Cesare
Bona). Opere varie.
«i Ebbe questo frate de' conventuali di Venezia
>j ( che viveva verso la metà del guasto secolo
BAS
"XVII) gran prurito di verseggiare, ed ui sua
"gioventù specialmente scarabocchiava poesie
»a furia, ora in vernacolo, ora nella italiana
j) liugua ". Cosi il Gamba [Serie degli scritti in
dialetto veneziano, pag. iie). A questo ed
al Mazzuchelli si può ricorrere da chi brama
conoscere il titolo delle diverse operette del
suddetto P. Bona, che prese in alcune anche
il nome di Lorenzo.
BASCOVIZZO (Demetrio). Brevi ra-
gioni con cui si dà notizia dell'a-
bito di santa Rosalia, vergine ro-
mita palermitana, cavato dal di-
scorso d'un Acad." Abbandonato per
lo rev." ec abate del Ss. Sal-
vatore di Grotta Latomia.
Quest'opuscolo senza nota di stampa, irt-s.", fu
impresso in Napoli l'anno I70i, per Dome-
nico Parino. Sotto il suddetto nome finto, o
forse prestato, si coperse il P. Girolamo Giu-
STIMAM, gesuita. Volle con questo libro il
P. Giustiniani fare 1' avvocato alle monache
basiliane, le quali pretendevano che santa Ro-
salia fosse stata monaca basiliana nel mona-
stero del Salvadore di Palermo. Scrissero contro
questa falsa opinione il dott.'' Andrea Perrucci
ed il P. Mancusa.
F^edi „ Dìscoi'so istorico sopra l'am-
mirabile vocazione del mondo in
solitudine ec.
BASEGGIO (Antonio). Fedi^ Analisi
chimica del carbon fossile.
BASILE (Battista) (Luigi D'Ereida,
nobile palermitano). La Surci Giu-
rania, poema heroico {in dialetto
siciliano), di ec. Palermo j per Crio.
Antonio Coppola j 1662, in-i^.°, ed
in séguito altre volte ristampato.
Sotto il medesimo finto nome si pubhcarono
dello stesso anche - Injldi lumi, madrigali a
cinque voci (messi in musica da diversi sici-
liani). Ivi, per Gio. Battista Maringo, 1605,
in-i.'* - La Siringa, idillio. Ivi, 1615, m-l2.°
Se non avvi errore di stampa nel Mongitorc
{tom. \, pag. 19), debb' essere composizione
impressa dopo la morte dell'autore avvenuta
l'anno 1604.
BASILE (Carlo) (D. Giuseppe Della
Montagna, napolitano). La Mosca
formica, poema eroico in lingua
siciliana di ce. Palermo^ pel Bisa-
gnij i663, in-S.^
Il Mongitore aveva scritto nella Bibl. degli Scritt.
iì7
BAS
Siciliani, ( Iac il siuklcUo poema Iòsse sialo
impresso soUo il nome di Giovanni Ballisla,
e non di Carlo Basile, ma ne' suoi Scritt. Ma-
scherati (opera inedita che sia nella publica li-
breria di Palermo) si corresse.
BASILE (Gio. Ballista) (Gio. Battista
Giudice, palermitano). 11 Batlillo,
poema bucolico composto in lin-
gua siciliana da ec. Palernìo , per
Pietro Coppola, 1688, in-ii.'^
Con osservazioni di D. Ottavio Belila, di D. Guit-
tera della \'alle Aurea, e di Vincenzo Auria.
Olire - La luiitananza di Battilìi e Li que-
reli di BaltilU (egloghe, Tiina già impressa
nel l«84, l'altra nel 1686), furono aggiunte
in cpiesta edizione altre due egloghe. SoUo lo
stesso improntato nome diede pure alle stampe
il medesimo autore: - La Cuccagna con-
quistata, poema siciliano in terza rima.
Palermo, appresso Alfonso Isola, 1674,
//i-ia." - Gio. Battista Basile è nome vero; e
forse il suddetto Giudice, suo contemporaneo,
il prese per farsi giuoco di lui, il quale sotto
il nome di Gian Alessio Abbalulis stampò in
lingua napoletana: Lo Cunto de li cunti ec.
Vi fu un altro Gio. Battista Basile, tli patria ca-
taniese, canonico della cattedrale di sua pa-
tria, di cui parla il Mongitore {Bibl. Sic, toni.
1, pag. 020).
BASILICO (Ciriaco). Successi di Eu-
molpione, portati nella nostra lin-
gua da ec. ISapoli , per Antonio
Bulifon, 1678, in-ì2."
INascondesi sotto tal nome il P. Domem'co Regi ,
o Hegio, c1i.° reg." crocifero, equivalente al
greco Ciriaco Basilico. Questa non è che una
U'aduzione del Satyricon di Petronio, nella
quale, ove il testo e mancante è stato supplito^
ed air incontro si è reciso e castigato ciò che
poteva in esso offendere il buon costume. Alla
pagina 2O8 segue poi, sotto lo slesso nome
pseudonimo, il volgarizzamento in versi sciolti
del Moreto attribuito a Virgilio, che alcuni
critici dubitano essere composizione deirautore
AtW Eneide. L'Argelali erroneamente sospetta
che il Bulijbn, stampatore di questo raro li-
bretto, ne sia anche il traduttore.
Bassa (La) origine ed il celeste ri-
paro dal terremoto, breve orazione
che lungamente e per sempre da
cosi orrendo castigo preserva ec. (In
fine) D. P. B. C. R. (cioè, D. Paolo
Botti, eh." reg.*^, cremonese). Pa-
dova, pel CadorinOj 1672, z>ì-8."
BAS
L'Ansi (lom.l\l;pag.'lMi) tralascia di lar nolo
che sia slanqiato questo opuscoletto sotto le
mentovale lettere iniziali; ([ueslo autore è an-
che da aggiungersi agli Scrittori d'Italia del
Mazzucltelli.
BASSAÌNI (P.Jacopo Antonio), gesuita,
celebre oratore ne' suoi tempi.
Il vero cognome di Antonio Maria, suo padre,
fu C.\CLIAUI ; ma essendo questi adottato con
un suo fratello da Jacopo Bassani, vicentino,
venne sostituito questo a quel cognome, e vi-
centino volle pur chiamarsi il P. Bassani.
BASSANO MANTOVANO.
Questi che è autore di alcuni versi maccheronici ,
' potrebbe essere Robilio Bassiano, che compose
e pubhcò molte elegie, e di cui rimase inedito
nella f^aticana un poema latino: Sali' amici-
zia di Francesco Gonzaga con Bajazet.
BASSANO (Nicolò di).
Benché nulla dicasi ne" Bassanesi illustri di
Bartolommeo Gamba intorno il suo casato,
pure sembra che il Mazzuchelli {Scritt. d'I-
talia) lo creda Ciminello , rhnandando a quel
cognome il richiamo di Nicolò di Bassano.
Bassirilievi Volschi in terra cotta, di-
pinti a vario colore, trovali nella
città di Velletri, dedicati a D. Ro-
mualdo Braschi Onesti da Marco
Carloni. Boina, lyyB., in fjgl- mass.
Autore di quest'opera è il P. Filippo Angelo
Becchetti, domenicano, siccome asserisce Si-
mone Assemani nella prefazione alla sua opera
- Globus ccelestis cu/ico-arabicus Fel itemi
Musei Borgiani. Patavii , 1790, in-A.° - E
degna d'osservazione la nota 2.'"' della pagina
18 della citata opera del Becchetti, ove si tratta
delle quahlà dell'agro di Velletri." Veggasi ciò
jjche ne ha dottamente scritto il chiariss." P.
»M.° Becchetti nella Teoria generale della
ì-> terra ».
BASTIANELLO BERGAMASCO. La Mar-
garitona confusa, comedia. Yverdonj
1778, m-4."
Potennno sapere soltanto essere composizione di
un giovane irate conventuale di S. Bonaventura
di Roma, onde imporre silenzio col ridicolo
al P. Flaminio da Latera, zoccolante, che a-
veva rinnovala la questione delFanzianità fran-
cescana fra i Conventuali e gli Osservanti. Si
fece a questa comedia nondimeno un' acre
risposta.
Vedij Censura e risposta alla Mar-
garitona confusa ec.
8*
418
BAT
BASTO IVEMUTILLI. Il Giornalista ,
poemetto di ec. Vedi ^ Lettera di
un prete montagnolo ec.
BASTONE (Scipione) ( Giovanni Cap-
poni ). Le staffilate date al cavalier
Tommaso Stigliani , per aver mal
ragionato contro V Adone del cava-
lier Marino, da ec. Con una lettera
in fine de' costumi della Francia.
Fraìicfirlj senza nome, di slainp. ^
i638, m-iG."
Bataille (La) d'Austerlitz par un mi-
litairc témoin de la journée du 2
décembre i8o5 (le general major
autrichien Stutteiuieim), nouvelle
édition avcc des notes par un officier
francais. i\z/75j Fain^ 1806, m-12."
Bai'Lier asserisce di aver sentito dire che T uffi-
ciale francese, che aveva somministrate le note,
era lo stesso Napoleone Bonaparte.
BATl FILORMIRACIO P. A. ( D. Lino-
cenzio Bap.cellini. abate celestino,
da Fossombrone). Idillio allegorico
di ec. Milano^ Malalesta, i ^06, ?/?-8.°
BATILLO TEMPIDE Pastor Emonio.
(Ab. Ricciardo Ricci, di Cortemag-
gioi-e).
Il sig. Lancetti atti'ihuisce al Ricci , coperto sotto
lai nome pastorale, alcune operette impresse
circa la seconda metà del secolo XVII; ma
egli erra certamente, poiché la colonia de' Pa-
stori Emonii, a cui era il Ricci ascritto, fu
fondata circa ottani' anni dopo.
Batracomiomacbia, o sia la battaglia
de' topi colle rane, poemetto di
Omero che si esibisce di tradurre
dal testo greco a ricliiesta d'ognuno
ec. il conte Filippo Taverna, mi-
lanese, convittore del collegio im-
periale de' Nobili ec. 3IilanOj Ma-
latesta_, 1784- — Segue la prefazione
{in uersi); indi un altro frontispizio
mortOj, sul quale leggesi: La Batraco-
miomacbia d'Omero, volgarizzata
in versi sciolti da F. F. B. (cioè
da Francesco Fontana, barnabita,
poi cardinale^. Jn-S.'^
Batracomiomacbia (La) tradotta in
dialetto napoletano da F. M. F.
BAT
l Francesco Mazzarella Farao). Na-
poli j Porcelli, lySg, m-8."
Battaglia (La) d'Anghiari, storia del
secolo XV di L. C. B. (Luigi Carlo
B1AG10TT1). Firenze 3 i83y, m-12.^
Sonovi esemplari con la data di Prato, presso
G. Pontecchi, 1858.
Battaglia (La) del ponte di Pisa, se-
guita al numero eguale di combat-
tenti nel dì ly febbrajo 17^7, colla
vittoria riportata da' cavalieri di
mezzogiorno, sotto la condotta del-
l'illusi]
signor cav.^ Michelangelo
Del Torto, generale comandante
contro quegli di tramontana; canto
{di ottave i io) di F. C. (Francesco
Catelani). Pisaj nella stamperia di
Evangelista Pugli , in-^°
Battaglia (La) di Lara, poema cel-
tico tradotto in prosa inglese dal
signor Giovanni Smith, ed in versi
italiani da P. B. (Prospero Balbo).
Leggesi a pag. 319 e seg. nel voi. II, degli Ozj
letterari , impressi in Torino nel 1787.
Battaglia fra' Tessitori e i Tintori, festa
rappresentata in Firenze nel fiume
d'Arno ne' ^5 luglio 1619, posta
in luce da Pietro Cecconcelli. Fi-
renze, i6ig, m.-4.°
Tanto il Negri {pag. 38), quanto il Cinelli {toni.
IV, pag. 198) l'ascrivono ad Andrea Salva-
DORi: il primo la riporta col titolo di Combat-
timento èli alcuni artieri ec.
Battaglia spirituale, opera d'un servo
di Dio, data in luce dal P, F. Do-
menico di Monteleone, minore os-
servante, coir aggiunta del sentiero
del Paradiso e de' dolori mentali
di Cristo. Bomn, per Guglielmo Fac-
ciotti j 161 5, in-\iP Vedij Com-
battimento spirituale ce.
Battaglie (Le) che fece la regina An-
thea , per vendetta di suo padre,
contro re Carlo et li Paladini ec.
— ed anche col titolo — La regina
Anihea la quale per vendetta andò
contro re Carlo e tutti li Paladini.
Non è già questo un poemetto originale, ma
BEC
bensì un episodio del Morganie Maggiore del
l'ULCi, del cui poema forma il oanlo XXXIV.
BATTISTA Pili- SlUTERO, veneziano ,
della famiglia de' CiPicti-i.
Consultisi: Ciampi, l'aita di Sci/iioiie Cartero-
tmico [Fjhtiìgu Etili i), png. 68.
BAUTNIR ALEXANDER (P. Emmanuel
Aguii.era, ex soc. Jesu, panornii-
tanus). Examen dissertionis tlieolo-
gicjs negantis baptismum infantis
in utero etc., ediUie a P. Martino
Oielli, barnabita. i^fo7'e/;f/<Pj lyio.
Beata {Per la) Giuliana da Busto, ora-
zione detta nella chiesa collegiata di
S. Gio. Battista del Borgo Arsiccio,
il 3o agosto 1779 (composta dal-
l'obìato Stefano Bonsig.\ore). Mi-
lanoj Gnleazzij 17B1, zV/-i2."
Beata nobis gaudia etc.
Principio d'inno, die si recita alle Laudi della
Pentecoste. Il Magri ed altri commentatori di-
cono che fu composto da S. Ilario. Ma poiché
gli accurati monaci Maurini non lo posero fra
le opere del Santo e il vener.' Tommasi, che
esaminò molti codici mss., raltrihui a S. Am-
brogio, noi pure, col P. abate Rotigni, sotto-
scriveremo al parere di lui.
Beate pastor Peli-e, clemens accipe etc.
F'edij Aurea luce et decoro roseo etc.
BEATtANUS (Lucius).
Sotto questo nome Feliciano Silvestri di Foligno
fece le annotazioni ai poemi latini di Jacopo
Caddi.
Beatus Albertus Magnus gente Teuto-
nicus, natione Svevus, patria La-
vingensis, Episcopus Ratisbona; ex
familia Pra3dicatorum, recens laudi-
bus illustratus ab religioso eiusd^un
familia? (Bernardino (jOSSElini, ve-
ronensi). f^encliisj, apud Gioì: Valen-
tin uni, i63o.
BECCANUVOLI (Lucrezio). Tutte le
donne vicentine maritate, vedove
e donzelle , poema. Senza data
(secolo XVI, verso il «539).
lìeccanuvoli credesi nome fmlo (Fanluzzi, Scrilt.
Boi, Ioni. IX, pag. so).
BECCATI] TTO (Merlino). Mintidaspe il
Vecchio arcipiuchesopraridicolissi-
ma tragicomedia di ec. , Acad.'^ In-
419
BED
colto e Poeta grecheggiante giuralo,
in risposta alla inoderua tragedia
di GattuiFio Pancliianio, autore di
buon gusto. Venezia, appresso An-
giolo Geremia, 1724, in-'ò.^
Anche con questa seconda ridicola rappresenta-
zione pretese il cav." Michcìangiolo BOCCARDO
dare colle hefle il contraccambio a Zaccaria
Valauesso.
Vedi, Rntzvanscad il Giovine ec. , e
— Bacco usur[)atore di Parnaso ec.
BECCHENUGI (Francesco). È France-
sco IsMER.\.
BECCUTI (Francesco), detto il COP-
PETTA. A uoi dunque Vonor si deve...
Cosi principiano alcune ottave stampate nella
prima edizione delle rime eU Francesco Beccuti
detto il Coppetta, che si fece in f'inegia fanno
1580, in-s.", per opera ly Ubaldo Bianchi.
Leggonsi altresì nella ristampa di dette rime
dataci per cura delf abate Vincenzo Cavallucci
{Ivi, Tanno 1731, m-'S.°), ma con questa diffe-
renza, che se nella prima impressione sono
sette le ottave e stampale come poesie del
Beccuti, nella seconda sono nove, e attri-
buite a Cesare Caporali , e cominciano -
Sc'l duro Scita ch'i due chiari segni -
L'editore suddetto {pag. 227) le restituì non
senza fondamento al suo vero autore Cesare
Caporali, e perchè si leggono nelle rime di lui
mss., e perchè T assedio di Malta, del quale
in esse ottave si ragiona, accadde Tanno 1365,
tempo in cui il Coppetta, morto nel lo33,
non poteva comporle. Nella medesima ristampa
delle rime del Coppetta leggesi a carte 19G
un sonetto che comincia - roi pur girete in
.sì remota parte. - Anche questo componi-
mento è del Caporali, al dire del mentovato
abate Cavallucci. Oltre ciò T altro sonetto che
principia - Casa, che sei con sì lodato volo
ec.-Q che trovasi impresso nella surriferita
edizione delle rime di detto Coppetta ed an-
cora in quelle del Caporali, è lìior di dubio
composizione del secondo, poiché il Coppetta
era morto prima di mons.^ Della Casa in oc-
casio,:e della cui morte fu fatto il sonetto.
BEDA. Vita Arnulplii, Metensis Epi-
scopi.
Questa vita si legge nel terzo tomo delle opere
" del vener." Beda come cosa sua , ma essa lu
composta da Paolo Var>'EFRID0, da Cividale
nel Friuli, diacono di Aquileja, e poscia mo-
naco benedettino casinese. Il Surio fa il primo
a ciò discoprire, e ristampolla sotto il nome
vero delTaulore; come fecero pure i BoUan-
420
BEL
(listi, PicUo Pilheo negli Storici di Francia.
e il i'. M;ilniloii più corrcltainunte fra le rifa
de' Santi Benedettini.
BEDACETA (Fra Sabiniano , Cantore
Pistoiese) ( P. ab.*^ D. Pietro Faita,
cassiuese). Saggio cieli' opera intito-
lata -De iniitationc Christi - volgar-
mente attribuita a Tommaso Kem-
pis, con una dissertazione sopra
l'autore della medesima ed altre
aggiunte, di ec., Brescia. Bossinij
11762, m-4°
Avveiie una seconda edizione con'etta ed accre-
sciuta, col nome delF autore, Ivi, nizzardi,
1765, in-B."
BEDA TICCHI (Monaco) (Domenico
Batacchi). La rete di Vulcano, poema
eroicomico del ec. SieuUj per Fran-
cesco Bocconi 3 1779 (ma Milano j
pel Mussi j circa il 18 12), voi. 2,
m-i2." ed m-8°
BEGOTTO. Fedi^ aiAGAGNÒ-
BELARI (Nicodemo) {anagramma del
P. D. Gio. Domenico Barile, teatino
da Bergamo). Scuola di teologiche
verità aperte al mondo Cristiano
d'oggidì, ossia l'Amor Platonico
smascherato, di ec. Modena ^ dai
torchi del Capponi ^ 1716, in-xi.^
BELDATI (Ersace) {anagramma di Ce-
sare Tebaldi, veneziano). Venezia
in cuna, di ec, Venezia^ 1601.
BELEGNO (Silvia). Lettere della no-
bil donna ec. alla nobil donzella
Laura Gussoni. Venezia j presso Mo-
desto Fenzo, senz'anno (ma verso
il 1780).
Romanzetto di Gio. Giacomo Casanova ,. scritto
in lettere, nelle quali Silvia Belegno narra la
uatura dell'amor suo per Pietro Laudo, che
dopo varie vicende si fa suo sposo. L'autore
Unge che il libro fosse stato composto nel tre-
cento e recalo poi modernamente dal dialetto
veneziano alla lingua corretta. Tipaldo (Biogr.,
tom. I, pag. 59g).
BELGRADO ASTREA. Idea del ])roce-
dere di Francia dopo la pace di
Nimcga. Colonia j, appresso Christiano
TVarsoger, i685, in fa gì.
Questa è una tradiizionc di un libro scritto ori-
BEL
ginalmente nella lingua spagnuoia dal Duca di
Ber>iaville, fatta da Francesco Strada, di
Reggio in Calabria . a cui piacque coprirsi con
nome anagrammafico. Il Zavaroni nulla Bibl.
Calabrese parla bensì dell" autore, ma non
della presente sua traduzione.
BELISO VALPA IPPONESE, tra gl'In-
costanti l'Agiato (Paolo Basile,
poeta monteleonese). L'Alfabeto in
bando , di ec.
Mss. presso il cav.'' Vito Capialbi, di Monteleone.
Bella (La) donna, canzoni d'incerto
autore dedicate a S. E, la signora
donna Paola Visconti Arese Li Ita,
grande di Spagna ec. dall'ab.*^ Fran-
cesco Picetti , modonese. Lucca (ma
Modena), pel Fenlurini, i'j5^,in-^.°
Si dubitò da prima che ne fosse autore il conte
Lorenzo Magalotti, ma da poi si venne in chiaro
che sono di Girolamo Muzio, di Capo d'Istria,
il quale, avanti fare il zelante in favore della
fede cattohca, fu uomo di mondo e di opinioni
non molto sane. Il vero cognome di Girolamo
era NuziO, che cambiò in 3Iiìzio per avere
nome antico romano. Credesi che la donna lo-
data sia la celebre Tullia d'Aragona.
BELLAGRA (D. Guido) (P.D.Gabriello
Gualdo, ch.° reg.^" teat,"). Risposta
air autor à^V apologia def Santi
Padrij ec. Opei'etta di D. ec. , pro-
fessore di sacra teologia. Pari. /,
Salisburgo j appresso Gio. Battista
Majr, in-1^.^
A carte 279 segue la Parte II. In altre opere
coprissi il P. Gualdo con simile finto nome.
Bella (La) mano di Giusto de' Conti,
e una raccolta delle rime antiche
di diversi Toscani. Firenze^ Gui-
duccì e Franchi j 1 7 1 5 , in- 1 2.°
La prefazione è di Tommaso Buonaventuri.
BELLANDA (Matteo). Il soldato svez-
zese, historia (di Federico SpàNheim)
della guerra tra Ferdinando II e
Gustavo re di Svezia, tradotta dal
fraìicese da ec.
Il nome del traduttore ci pare improntato.
BELLARMIjNUS (Card. Robertus). L\ov»
declarationes S. E. R. Cardinalium
ad decreta S. Concilii Tridentini.
Liigdunij per Laur. Durando i634-
I
BEL
Nella Lettera al lettore lo slampatore allri-
l)iiisce al «lelto Cardinale la presente opera ,
ma per errore, non essendo sua , come ci as-
sicura il Fuligatti [pag. llG-l 7) nella vita che
scrisse del Bellarmino.
Belle (Le) arti iti Venezia (di mons.^
Già iman tori io Moschi ni).
Sono tre libretti edili Ivi , dall' Orlaìidelli nel
1823, 182C e 1827, a guisa di almanacchi.
BELLENGHI (Filippo).
Riassumendo il nome hattcsimale che aveva nel
secolo, in tempo delT abolizione fatta dal Go-
verno Italiano de'varj ordini regolari, scrisse
Tabate camaldolese Albertino Bellenghi , poi
arcivescovo di Nicosia, i seguenti opuscoli di
storia naturale:
I." Sulle tinte che si estraggono
dalie cortecce di tutti quanti gli
alberi nostrali. Fabriano ^ i8io.
a.*' Processo sulle tinte che si estrag-
gono dai legni ed altre piante in-
digene. Ancona, 1 8 1 i .
3.° Riflessioni sul granito e gneisso
trovato alle basi del Catria. Ma-
cerata, i8i3.
Bellezze della Santa Scrittura, dis-
sertazione academica (del P. Tom-
maso Calvi, domenicano). Napoli ,
i83o, ?H-8." P^ecliy Trionfi della
Religione ec.
BELLI (Girolamo).
Col nome di Girolamo Belli chiamavasi nel se-
colo il P. Cherubino Belli, francescano della
stretta osservanza. Essendo al secolo , stampò
alcune cose sue sotto il vero suo nome di
Girolamo , ed altre sotto il nctme di Cherubino
che prese in religione. Non sono perciò Giro-
lamo e Cherubino Belli due scrittori, ma uno
solo. Quali poi sieno quelle che mandò in luce
sotto Tun nome, e quali quelle sotto T altro,
veggasi nel Mongitore e nel Mazzuchclli.
BELLI (Luca). Commento sopra il
Convivio di PlalonCj di ec. Macc'
rata, pel Carboni , 1 6 1 4 ? in- 1 2.''
F^uca era nome che aveva T autore nel secolo.
Ma poiché ignoriamo noi se la presente sua
opera sia stata publicata dopo che egli, resosi
domenicano, chiamossi Vincenzo Maria, nel-
r annunciarla qui non possiamo con certezza
ascriverla fra le pseudonime.
BELLI (Nicolò). Laurea Austriaca,
idest commentarii de statu Reipu-
blicre nostri temporis, sive de bello
BEL
Germanico..., libri XII {in latino
ed in tedesco). Francofurti , iGaS,
1626 e iGay, infoi.
Si dnbita se autore di quest'opera sia Giulio Belli',
di Capo d'Jstria, oppure Nicolò Belli, di cui
s ignora la patria. Certamente in fronte alla
traduzione tedesca leggcsi il nome di Nicolò.
Bellicose (Le) gare fra Geremei e
Lambertazzi superate da Tibaldello
finto pazzo ec. Bologna, iy'ò5, //i-8."
E opera di Domenico Fortu.nati, detto Odoardo
Comico^ ed è per metà distesa e per metà
meramente abbozzala.
Bellissime (Le) e sentenziose lettere
di Falari, prencipe d'Agrigento in
Sicilia, di nuovo tradotte nella fa-
vella toscana con privilegio. Vene-
zia, per Curtio Trojano de i Navò,
1545. (In ^ìnc) Stampato in f^cnezia,
per Vcnturino RuffineUo, i ^^\^., in-S.^^
Con dedica di Francesco Sansovino a Giovanni
Santuliana. Dalle parole dal Sansovino usate
in essa resta incerto se la traduzione sia sua.
Soltanto può dirsi che le prime lettere sono
press'a poco simili a qnelle del volgarizzamento
lattone da Bartolommeo Fonzio, Ilorentino, im-
presso già nel 1471 e 1488, e che le seguenti
sono della traduzione pubhcata colle stampe
del Giolito, nel 1S4S; e di nuovo nel 1S49;
ristampate poi nel 1303 insieme colle Ze/^ere
di Maometto II , volgarizzate dal Dolce-
Benché le prime lettere in queste edizioni Gio-
liline sieno diversamente tradotte da quelle date
in luce dal Sansovino; resta nulladimeno in-
deciso se sieno le medesime state volgarizzate
dal Dolce, poiché dairequivoco frontispizio del-
l''edizione del 1363, dove trovansi anche le
Lettere di Maometto , non si può trarre in-
torno a ciò certa conseguenza. Consultinsi: Ci-
cogna, Iscrizioni , tom. IV, pag. 41; Paltoni,
tom. II , pag. 65 e seg.
BELLIUS (Martinus). Fide, Hicreticis
(De), an sint persequendi, etc.
BELLONI (Giuseppe).
I." Storia de' Tartari in continua-
zione al Compendio delle Storia ec.
MdanOj, 1825, tom. y, voi. 3, /«-12."
2." Note al Viaggio di Anacarsi.
3.^^ Legazione di Filone a Caligola.
4.° Aneddoti risguardanti alcuni let-
terati francesi ultimamente fioriti.
422
BEL
5.^ Traduzione del viaggio che in
inglese scrisse il Barelli.
6." L' Antimitologia, sermone in
risposta a quello del Monti sulla
Mitologia.
In questi ed in altri lavori di minor conto volle
Giuseppe CoMPAG>O.M occultarsi sotto il nome
del sopraccennato Belloni, suo domestico, an-
tico militare italiano.
BELMONTI (Giovanni). Risposta di ce.
al dottor Moreale di Sassuolo.
11 3Iazzuchel]i dice che sotto questo nome si
copre Giovanni Lami; ma noi ne dubitiamo,
poiché il Fontani nel diligente elenco che fece
delle opere di lui, non ne fa cenno.
BELNODO (Michele Del Bono). Mo-
rali istruzioni per risolvere i casi
di coscienza a cinque principali pre-
cetti della Chiesa attinenti, con c-
sempii e riflessioni alte a muovere
la volontà. J^iterbo j per Domenico
Antonio Zentij 1771J in-^°
Il Del Bo>o è anche autore delle Morali isti-u-
zioni sui sacramenti della legge di natura,
scritta e di grazia ec, stampate egualmente
in Viterbo, pel Poggiarelli , 1773, tom. 4,
in-A."
BELO (Luciano).
i.*' Quaestio de Rhabarbaro. Bono-
iiioej i533, in-^.°
2,° De prandio et c^ena liber ad-
versum Oddum de Oddis. 3Iedio-
lani j sine anno et lyp. noni:
L'autore con probabilità credesi Antonio Maria
Betti il seniore, bolognese. Luciano Belo, il
cui nome egli pi'ese, era un medico di Koc-
cacontrada.
BELSENSI (Gregorio) (BerlijigeroGi'Ssi).
Nino figlio, tragedia di ec. con una
lettera responsiva in materia della
composizione della tragedia [iti versi).
Bo/ogiiaj per gli credi del Benaccij
i655, iii-^f
BELTRAME (Gio. Battista). Dottrina
agraria del ec, coronata dalla Pu-
blica Academia di Agricoltura pra-
tica di Udine il di 4 di settembre.
Coir epigrafe ■=:z Pater ipse colendi
Haud facilem esse viani voluit (Vir-
gilio, lib. I Georg.), m: Udinc^ per li
fratelli Gallici ^ 17B9, in-S.^
BEN
L'autore di questa operetta, stampata nelle 7I/e-
morie ed osservazioni della Società d' agri-
coltura pratica di Udine, non fu altrimenti
il Beltrame, ma il barnabita P. D. Mariano
Alprlm, udinese, che mori generale del suo
ordine. Se ne impressero alcuni esemplari in
carta grande a parte.
Bel tra mina. Prima Pari. In Milan ,
par el Frigo j, 1760, /«-8.^ — Bei-
tramina. Seconda Pari. In Milan^
par el Frigè , 1760, m-8.°
Ne fu autore il sac.'' Carlo Andrea Ottollna,
che fu bibliotecario eh Bolongaro Crevenna.
Consultisi: Mazzuchelli {tom. II. part. IV,
nwn. 22-3o ).
BELTRAxIIO (Ottavio). Il Vesuvio,
poema (m ottava rima) di ec. Na-
poli j pel suddetto Beltramo, i634,
m-4.°
Il Soria e T Afflitto lo dicono un centone di
versi altrui.
BEMBO (Gio. Matteo). Orazione detta
alla guarnigione di Cattaro. 1539.
Fu stampata sotto il mentovato nome, ma essa
è di Sperone Speroìsi; e infatti fu compresa
nel voi. Ili delle opere di lui.
BEiMBO (Pietro). Fedi ^ Petrarca (II)
con dichiarazioni non più stam-
pate ec.
BEMBUS (Angelus). In funere Jo. Ba-
plistac Cardinalis Zeni, oratio ha-
bita ab Angelo Bembo, patri tio ve-
neto, in seminario ducali auditore.
P^enetiiSj apiidJo. Franciscuni Val-
vasenseni y 1684, //z-4-'*
Ci avverte il Mazzuchelli (^tom. II, pag- 72S)
" che verisimilmente non questo Bembo, al-
'jlora convittore in detto collegio, ma alcuno
j? de" suoi maestri, secondo il solito, sarà stato
" il vero autore di detta orazione, jj
Benacus. Opuscolo diviso in XXV
capi, il quale comincia- Totiiis Be-
ìiaci imperiinn ut potcstatem in agro
f^eronensi siti sibi Veneti assumiintj
ctc. - Senza luogo ed annoj, in-/\.'^ gr.
Fu prodotto al congresso di Mantova per le ver-,
lenze intorno al lago di Garda nel mese di
maggio dell'anno 1 7S6. Lo scrittore della Bibl.
Tinti, {tom. W.pag. 1309) venne assicurato da
Carlantonio de'Lt'TTi che esso sia opera di suo
padre Lodovico, podestà di Riva. L'unita De-
duzione sopra i confini del lago istcsso ce.
BEN
è opera del conio Beltrame Cristiam. Alenilo
attrilnù il primo opuscolo al ([nestore Tambu-
rini, nativo metlesimamente di Kiva di Trento.
BENASSO ( Giuliano ). E Giovanni
Petrelli.
BENCI (Plauto), gesuita. È il P. Fran-
cesco Benci , al secolo chiamato
Plauto.
BENCIVENNI ( Angelo ). È Angelo
Torino.
BENDUCCIO RIBOBOLI DA MATTE-
LIGA (Benedetto Buommattei). Le
tre siroccbie di ec. fatte da lui in
diversi tempi in occasione di gene-
rale stravizzo della nobilissima A-
cademia della Crusca, con la de-
clamazione delle campane. Pisa j
per Francesco Della Dote ^ i635.
Sono tre ricalale clie furono ristampate nelle
Prose Fiorentine {tom. II, pari. Ili) col vero
nome dell' autore.
BENE (Seunuccio Del). Epistola della
incoronazione di messer Francesco
Petrarca fatta in Campidoglio l'an-
no i34i. Al magnifico signore Can
della Scala, signore di Verona.
Erroneamente è attrilinita in varie edizioni del
.secolo XVI a Scnnuccio Del Bene la presente
epistola. Credesi che sia composizione di più
moderno autore, e forse di Girolamo Marca-
TELLi, canonico di Padova, che il primo fu ad
inventarla a capriccio, ed a divulgarla nella
sua patria nel 1349. E cosa intriilciata di aper-
tissime favole e contraddizioni, come fu pi'O-
vato con forti argomenti dai Giornalisti d'I-
tedia, tom. Vili, ])ag. 189-00. Senuuccio Del
Bene, nohile llorenlino, fu detto anche Sen-
nuccio Benucci, e Senno Del Bene.
BENEDETTO (Fra) DA CAVALESE M.
O. R.
Lo stesso che Francesco Antonio Bonelli , tren-
tino, che publicò molte opere senza nome, le
quali sono da noi rammentate a suo luogo.
BENEDETTO FIORENTINO. È Bene-
detto Menzini.
Benedicti Accolti dialogus de prse-
stantia virorum sui Kvi etc. ParmcGj
apiid hceredes Marii Fignoe_, i68g,
ZW-I2."
La dedicatoria colle lettere D. B. B. è di Dome-
nico Benedetto Bacchini, siccome di lui del
423
BEN
jìari la ntn dell' Accolti. Il dialogo , che porta
una nuova numerazione, credesi impresso in
Lione, perchè in Italia non era possibile averne
un' assoluta approvazione.
BENEDICTI (Maria Angeli) A FANO
(Casparis Scioppii), auctarium ad
grammaticam pliilosophicam, ejus-
dem rudi menta . . . Access, in Gro-
sippi (ejusdem Scioppii) gramma-
ticam paradoxa, nominum et ver-
borum paradigmata, etc. Mediolam.,
1629; et iterum , Anistelodami ^
1659, m-8."
La lettera è in data (}iì Milano del i luglio 1629.
Benedicti Averani Fiorentini disser-
tationes, etc. Florentice, tjp^^ ^- ^•
apud Jacoburn de Guiduccis et San-
ctem Franchi^ 1 7 1 6- 1 y, tom. 3, infoi.
«Le note a queste dissertazioni furono fatte da
«mons." Giovanni Bottari, da cui vennero
» altresì ripassate esse dissertazioni; e quan-
■>■> tunque vi sieno onorevolmente nominati il
"Celebre Antonio Maria Salvini e Nicolò Ave-
»5rani, quegli non arrivò a farvi che pochis-
» siine note, e questi non vi fece che T indice
«oltre ogni credere esatto » (Mazzuchelli ,
tom. II, pag. 1886).
BENEDICTUS (Petrus).
È Pietro y\MB0RACHl0, cognome siriaco, da lui
cambiato nel latino J^e/jerf/c^H*. Nato in Gusta,
luogo della Fenicia, visse molto tempo in To-
scana ed in Roma, dove, vestito Tabito gesui-
tico, tradusse dal siriaco e dall'arabo alcune
opere.
BENELLI (Alemanno) [anagramma di
Annibale Mellone). Il Desiderio,
ovvero de' concerti di varj strumenti
musicali e e. Venezia^ per Ricciardo
Amadino, i594, ?«-4-"
L'avitore è Ercole Bottrigaro, bolognese, che
permise al Mellone, stato suo scolaro, di stam-
pare la presente opera sotto il riportato nome
anagrammatico ; ma cUsgustato, la ristampò
sotto il proprio, cioè sotto quello del cav."
Ercole Bottrigaro, Bologna, io99, m-4.°
Il Mellone poi la diede alla luce Ivi, I601, po-
nendoci il suo.
BENELLI (Ottavio) DA GENOVA (sac.''
Gio. Benedetto Villanova , bolo-
gnese). Discorso astrologico sopra
r anno 1 6QQ>. Bologna^ pel Ferroìiij,
in-^."
424
BEN
l'ublicò pure, in la! modo celalo , - Questioni
se la lima quintadcciina die fa Pasqua,
sia di Marzo o sia d Aprile , e si dimostra
la regola per conoscere di qual mese sia
la luna, h'i , per lo stesso, iC80.
BENEVENTO (Galvano).
Si dice dal Possevino e da altri, autore delFo-
pera intitolata : - Contrarietates, ac de discri-
mine juris civilis atque canonicij - ma il
Mazzuchelli {tom. I, pag. SOi e toni. II, pag.
836) ne crede autore Galvano Allegraclori,
da Bologna.
BENEVENTO (Pietro Da). È Pietro
Mora.
BEN-EZRA , o ABEN-EZRA ( Giovanni
Giosafatte).
È Tcx-gesuita Emmanuele Lacunza, nato nel 1751
a S. Giacomo, città capitale del Chili in Ame-
rica, già provincia spagnuola, il quale, abo-
lito r ordine a cui apparteneva, si trasferì ad
Imola , dove dimorò e dove morì annegato.
Fu puhlicata sotto l'indicato finto nome una
di lui opera in ispagnuolo, col titolo: - La
venida del Mesias en gloria y magestad.
Ohservaciones de Juan Josaphat Ben-Ezra,
kehreo Cristiano , dirigidas à el sacerdote
Christojilo Jtico, Romano^ - la quale opera
fu anche tradotta in latino. Per più ampie par-
ticolarità veggasi Diosdado Caballero ( Supp.
ad script, soc. Jesu, pag. ss, col. 2.*).
Beni (De') della Chiesa. Torino j presso
Michelangelo Morano j iSoS, ì/ì-8.",
volume j)ìimo.
Dopo tre settimane dalla pul)licazione , T undici
maggio , gli esemplari non venduti di questo
primo volume (il solo impresso) furono dalla
Polizia sequestrati , e si cercò di arrestarne
Fautore (teologo NuiTz), che potè fuggire.
BENIGNO DA VALLOMBROSA. È Be-
nigno De' ViSDOMIiNI.
BENINCASA (Rutilio). Almanacco per-
petuo di ec, cosentino.
Uscì per la prima volta sotto il di lui nome in
Napoli, per Jacopo Carlino e Paci. in-8.°,
nel 1393, e poscia (oltre altre diverse ristampe
che se ne fecero) con copiose aggiunte di Ot-
tavio Delirano, calabrese, e colla quinta parte
di Talele Partenopeo in Napoli nel i6oa, in
r^enezia nel 1622, ed Ivi, per il Miloco nel
1688, sempre in-?,." La detta quinta parte, con-
tenente un trattato d' aritmetica , fu stampata
anche separatamente in yenezia nel I68i5. Se
devesi credere a quanto riferisce il Mongitore
(Bibl. Sic, toni. II, pag. 215) che trasse da
mss. e sentì da soggetti degni di fede tale no-
BEN
tizia, il Benincasa essendo al servigio di Se-
bastiano Ansalom, celebre astronomo ed astro-
logo, palermitano , si approlltlò del sapere
del suo padrone colF apprendere varie cogni-
zioni sì astronomiche che naturali, e questi
sotto il nome del suo servitore publicò il men-
tovato almanacco. Veggasi sopra i pregi di
questo libro T elegante narrazione slesa da
Bartolommeo Gamba, che leggesi a pag. 90
àiiWa Strenna del ììiZA, impressa, a spese del
Ripamonti-Carpano, dai Pirola^ e si consulti
inoltre: Mazzuchelli {toni. II, pag. 720);
Soria {toni. I, pag. 83); e Afililto {toni. I!,
pag. 108-107).
BENINI (Marcello). Note di ec. alla
Prima e seconda lettera critica del
P. Giuseppe Del Monaco di Maia-
loni al signor D. Giacomo Basili.
Jìoma [ma. A'apoli), l'ò giugno 1775,
in- 4.'^
Sono di Nicolò Lettieri. Il P. M." Giuseppe Del
Monaco, minor conventuale di Maialoni, aveva
fatto girare (stampate in Napoli nel 1772,
in-A.°), quattro lettere critiche conlro l'Istoria
del suddetto Lettieri, il quale rispose alla
due prime con qiiesle Note , ed alle altre due
nel corpo della sua storia, ([uando lo ristampò
nel 1778.
BENTIVEGNA DEL MAZZO- Al dottor
Carl'Antonio Tanzi. Pavia, Ghidinij
1760, «>i-8.°
E il numero 29 delle opere publicate in occa-
sione della conlesa fra il P. Branda, barna-
bita, ed il celebre abate Parini ed altri Mila-
nesi, difensori del proprio dialetto; le quali
vengono riferite dal Mazzuchelli ( k>oI. II, part.
IV, pag. 2006), ove, per errore, in vece del
Mazzo, vieh detto del Tinazzo. Da una me-
moria lasciata dal P. Mantegazza, barnabita,
si desume che il suddetto opuscolo è del P.
Enrico Barelli, esso pure barnajjita.
BENTIVIENE o BENCITIENE (Marziale).
Avvertimenti di ec, a Gaetano Mo-
rigi Tirone, veterinario, sotto il cui
nome va attorno un libercolo inti-
tolato: - Bijlessioni sopra l'Apologia
di Vincenzio Peralezi. - Novi ( cioè
Carpi), 1757, m-8."
Corse voce che fossero del gesuita Francesco An-
tonio Zaccaria, ma il Tiraboschi {Bibl. Mod.
toni.y, pag. 14S) non esila ad attribuirli a
Francesco Tarquinio Superbi, carpigiano.
Fedi^ MORIGI (Gaetano).
BEN
RENTIVOGLIO (Pier Gianfiaiicesoo An-
tonio). Riflessioni (li ini cliirnrgo
sull'opera intitolata :- Osservazioni
pratiche intorno alla lue venerea, di-
rette all'autore in una lettera di
pagine 63, ove vi lia la data di
Chiajaìio [JS'apoli), il (Ti io aprile
dell'anno bisestile 1784.
N''è autore il mediro Antonio Sememim che si
sottoscrive Pier Gianfrancesco Antonio Ben-
tivoglioj il qual Sememim aveva pure scritto
contro le - Formidce medicamcntorum ex
pharmacopceia Londinensi exeerptcB. 1773,
del dotto suo collega Cirillo. E fama che il
medico Luigi Visone . veggendo che il Cirillo
cominciava a risplendere per la medicina cli-
nica, abbia insinuato al Sememtim di scriver
contro la prefata prima edizione delle For-
mulie Cyrilli.
Benvenuta al divoto Pellegrino che
viene a Roma nell'anno santo i6y5,
da un chierico regolare. Ivi , per
Filippo Maria Marci , 1 6^5 , in i 2.*^
J^edi f Divozione al Principe degli
Apostoli S. Pietro ec.
BENVENUTI (Gilberto). È Uberto Ben-
voGLiENTi, nobile sanese.
BENVENUTO DA IMOLA. Dante, col
Commento di ec. p'^enezia, per f^in-
delino da Spi/ a, i i^yj , in Jògl. Ri-
stampato altre due volte nello stesso
secolo.
Benvenuto (Rambaldi) da Imola scrisse le sue
chiose in latino: queste, che diconsi tradotte da
incerto in volgare, sono affatto diverse dalie la-
tine prodotte dal Muratori {Ant.It.,tom. I); per
lo che puossi almeno duljitarc che non sieno
di Benvenuto le presenti. Noi faremo puranco
osservare, che dai confronti fatti non appare
nemmeno essere questo il Commento di Jacopo
Della Lana, prodotto in parte nella Nidobea-
tiìia {Milano. 1477-78), come venne da al-
cuno asserito. Ma di chi è dunque il presente
Commento, se non è di Benvenuto, o di Ja-
copo Della Lana, ne tampoco quello, appellato
r Ottimo, publicalo in Pisa dal signor Torri,
che del pari dai confronti emerge nidla avere
che fare col medesimo? il Quadrio {tom.W,
pag. 2S0),a motivo del sonetto finale della men-
tovata edizione, all'appoggio del quale forse
alcuni avevano stimato che il Commento me-
desimo fosse di Benvenuto, perchè questi è
lodato in quel sonetto, con molta probabilità
125
BEN
propende ad ascriverlo a Cristoforo Berardi ,
o I$ardi da Pesaro, nominalo nel ripetuto so-
netto, come, prima di lui, inclinava a credere
il liarcellini {Industrie fdoloi^iche, pa^. loo).
Non cosi lo 'Li^no {Lettere, toni. ì , pag. 272-75,
II ediz.), il quale pensa che le dette chiose,
in questa edizione attribuite a Benvenuto, sieno
piuttosto di Andrea Zantani, gentiluomo vene-
ziano, vissuto verso Tanno 14C0, e che tanto
il capitolo in terza rima alla B. ^^, quanto
gli altri componimenti, che si leggono in fine
alla Dii'ina Comviedia, possano essere di
Antonio dal Beccajo da Ferrara. Piìi avanti
lo stesso Zeno ( pag. 2«0 ) soggiunge che
quel capitolo è principio d'un' opera assai più
lunga, divisa in due capitoli, composta da un
Frate de' roniitani per nome Enselmino. Ma noi
ignoriamo di qual capitolo in lode della B. V.
voglia lo Zeno parlare; poiché non può certa-
mente ciò riferirsi alle terzine ])oste in bocca
di S. Bernardo nel capitolo con cui l'Alighieri
termina l'ultima cantica del Paradiso; a meno
che non intenda lo Zeno di alludere ^W Ave Ma-
ria, con la quale, in dieci versi, si chiudono le
aggiunte alla Divina Commedia. Devesi per-
tanto credere che siavi qualche errore o per lo
meno confusione in tutto ciò che viene da esso
Zeno detto intorno a questa edizione , massima-
mente ove si consideri ch'egli {Giani, de' lett.
d'It., toni. \l , pag. 83) non si peritò di asserire
in modo assoluto (ingannato forse da Lionardo
Salviati negli Avvertimenti ee., toni. I, pag.
214), che il Commento che vien citato dalla
Crusca, è quello stampato nel 1477 in rene-
zia, e che i dipntati del 75 sopra il Dee a-
merone chiamano Jacopo Della Lana,
ora il buono, ora V antieo commentatore ,
quando che essi dicono in vece, che « per di-
vligentia, che messa ci habbiamo, non e'' è
» venuto fatto di ritrovarvi il nome ». Al dire
poi del Castelvetro, il vero Commento di Ben-
venuto da Imola trovavasi a Reggio di Lom-
bardia, presso i canonici di quella città, ed
era in più volumi molto grandi; ed egli operò
coi Giunti, e persuaseli a stamparlo; ma non
ebbe effetto il suo divisamento. Nella presente
edizione del 1477, il Credo, i sette Sacra-
menti, i dieci Comandamenti , i sette Pec-
cati mortali, il Pater nostro e l'Ave Ma-
ria , i quali non vanno distinti , come sono
nella Nidobeatina , in capitoli staccati l'uno
dall'altro, ma formano un sol capitolo in ter-
zetti, con rime fra se legate. Aggiungeremo
inoltre, che in un codicetto esaminato dal
dotto cav.*^ Costanzo Cazzerà nella Biblioteca
di Carpentras , il capitolo : - O voi che siete
di verace luce - Alquanto illuminati nella
mente ec. - che viene in questa eilizione Vinde-
420
BER
liniana assegnalo a Jacopo, (ìglio di Dante Ali-
ghieri, si dice invece di Elisone da Gubbio.
BENVENUTO SCULTORE, che ha rime
in varie raccolte , è Benvenuto
Cellini.
BERALDI (Girolamo).
I." Difesa per la republica di Lucca
contro le censure fulminate da
mons.^ Cesare Baccagni, di ec. Co-
lonia (ma Lucca), i6-fo, in fogt.
2. Relazione di alcuni successi oc-
corsi alla lepublica di Lucca negli
anni i638-39-4o5 dopo la venuta
a quel vescovato del card.^' Fran-
ciotti, scritta fedelmente da ce...,
gentiluomo Incclicse.
«Tiitti ne fanno autore un Altogradi , cui da
"pochi si dice essere Lelio, e dai più Giro-
"lamo; ma Girolamo nel 1640, quando si stam-
» parono le mentovate opere , non contava che
"Sedici anni, e forse ancor meno, ne .alla teo-
" logia vacò mai, o al diritto canonico... Lo
"Stesso dicasi degli altri Altogradi, de' quali
"in queir anno ninno ne viveva che fosse da
" ciò. Per la qual cosa se ne fu autore un Al-
"togradi, d'uo)io è darne la gloria a Lelio Al-
" TOGRADI , fratello di Girolamo " ( Lucchesini ,
Mein. per la Storia leti, di Lucca, foni. II,
pag. 14(5-47).
BERDINUS MAMARUTA.Apodixis, seu
clara discussio vei-itatis,demonstrans
Parochos non posse intrare cum
stola in ecclesia Regularium ... jPrt-
iovii , apucl Cadoriiiiuii, i(SS3; et
Ilmlem, 1687, m-8.'*
Scopresi esserne autore il P. Gio. Crisostomo
Dell'AsCENSiOiNE, carmelilano scalzo, Jiella pre-
fazione della seconda CLUzione.
Berenice, tragedia di mS Rasino (^/c),
tradotta (dal P. D. Filippo Me-
BELLi, somasco). Roma, pel Buagni,
1699, in-i'i..'^
BERGOLO SER SCIOPERONE. ( Pom-
peo Vizani, bolognese). Le disgrazie
di Bertoldino ec. ad istanza di Giulio
Cesare Croci, detto della Lira. j5o-
logna, Jìossi , i^g^,' /«-12/'
BERIDIO DARPE (Pietro de' Bardi, fio-
rentino). Avino, Avolio, Ottone e
Beri ingli ieri; poema eroico di ec.
Firenze j, pel Papinij i643, m-12."
BER
Sotto un altro anagramma di Bridio Pieverdi
Cornetano viene rammentato fautore di questo
poema burlesco (chiamato il Poemone) nel
catalogo della Capponiana {pag. 301). il cui
esemplare, ora Vaticano, ha molte correzioni
a penna ne' margini.
BERLINZI (Arcadio). Fedi ^ CINTHIO
ALDIMACHIO.
BERNA, ed anche BERNIA.
Così vien detto Francesco Derni dal cui nome
vengono chiamate le poesie bernesche.
I .^' Dialogo contro i poeti. Ferrara,
per Scipione e fratelli ^ i^S^; e di
nuovo, Venezia, per Curtio JYai'ò
e fratelli , i54o, in-SS' pie.
Nei su riferiti anni 1337 e 1340 comparvero per
gli stessi stampatori i Sonetti del Berni, per
cui in queste due edizioni del presente dialogo
(che suole spesso trovarsi staccato), prose-
guendo colla seguente d il registro delle ante-
cedenti lettere a b e che occupane i mento-
vati sonetti, deve il dialogo suddetto andare
unito ai medesimi e fare parte de! volumetto;
la qual circostanza nessuno ha finora avvertita.
In quanto all'autore del dialogo, alcuni hanno
dubitato che sia veramente componimento del
Derni, 0 Dernia; ma per giudizio di Apostolo
Zeno pare doversi ritenere di lui, sì per es-
sere piacevolissimo e gentilissimo, sì perchè
vi si parla dell'Alcionio, nemico capitale del
Derni (Zeno, Lettere, voi. I, leti. 248, pag.
367, I ediz.).
2." Vita di Pietro Aretino, di ec.
Veritas odiwn parit. Perusiaj pei'
Bianchin del Leon , in la centrata
di Carmini, a dì Xf^Il d' agosto
MDXXXrill , in-'ò.^
Fu messo in dubio che esistesse questa originale
edizione, la quale è da noi posseduta. Venne
dedicala a Benedello Lomelino, genovese, con
lettera di Roma del 20 settembre 1338; il che
ha fatto credere a qualcuno esservene una ri-
stampa di Roma. Come poi vada la faccenda,
che la dedica sia posteriore alla data dell'im-
pressione, noi non sappiamo indovinarlo, se
non supponendo che neh' mia o neh' altra
siavi qualche errore tipografico. Apostolo Zeno
è di parere, che debba questa nefanda, ma
veritiera satira , scritta in forma di dialogo fra
il Derni ed il Mauro, attribuirsi piuttosto al
Fracco che al mentovato Derni. Il Vermiglioli
poi {Scrilt. Perug.) ben riflette che forse fu
essa fatta stampare a Perugia per maggiore av-
vilimento dell'Aretino, perchè sapevasi che
questi, dimorando colà, acconciossi con quei
BER
lipogralò Bianchini in qualità eli legatore di
libri. \n Londra nel 1826 si riprodusse a po-
chi esemplari j ed avvi pure un'altra ristampa
più moderna, eseguita in una città dello sialo
veneto.
BERNARDI (Bernardo).
È Giuseppe Croce, reggiano, che diede alla
luce-// giro delle stelle, o, a meglio dire,
Almanacchi con discorsi astronomici. Reg-
gio, nel 1676, e negli anni seguenti.
BERNARDINO (Fra) DA SIENA. L'A-
postata Bernardino OcHl^o, sanese.
BERNARDO DA BIBIENA. È Bernardo
Divizio , da Bibiena, cardinale.
Non è deir antico casato Tarlati d'Arezzo, come
qualcuno ha preteso, ma di oscura famiglia,
ch'egli nobilitò col suo talento. Venne contato
fra' ristoratori del teatro, essendo autore della
comedia intitolata Calandra, che è una delle
prime che siano state scritte in prosa italiana,
e che fu più volte impressa nel secolo XVI.
BERNARDO DA BOLOGNA.
Nel secolo Floriano TossELU. Ristampò la Bi-
bliotheca scriptorum cappuccinorum del P.
Dionigi da Genova, con aggiunte ; e la Lette-
ra al maresciallo Keith del filosofo di Suns-
Soiici lyFnD ERICO II , re di Prussia) sopra
il vano timore della morte, confutata. Bolo-
gna, 1766, in-Z.°; oltre altre opere.
BERNARDO DA MONTALCINO. Eran
qli spirti miei ristretti al core . . .
Questo sonetto che leggesi nella raccolta di rime
che fece Cesare Torti, ascolano, in Firenze,
l'anno 1490, per Francesco Bonaccorsi, in-4.°,
come composizione di Bernardo da Montalcino,
si crede comunemente di BuONACCORSO di Lapo
da iMontemagno, cioè di BuON ACCORSO 3Iome-
MAG>o il vecchio. Tale notizia ricavasi dal di-
scorso di Agostino Gobbi avanti alla raccolta
publicata col nome di lui, ma che dai più
viene attribuita ad Eustachio Manfredi. Infatti
in tutte le rime di BlonaccORSO da Montemagno
(nelle quali detto sonetto principia non già
come si legge nella raccolta del Torti, ma
bensì - Erano i miei peiisier ristretti al
core) occupa il primo luogo.
BERNARDO ( P. Fra) DI VENEZIA,
minor riformato (Pier Marino Mus-
sita). Storia de' Sacramenti, ove
si dimostra la maniera tenuta dalla
Chiesa in celebrarli ed ammini-
sli-arli e l'uso fattone dal tempo
degli Apostoli sino al presente.
Scritta in francese dal R. P. D. C.
Cliardon, monaco benedettino, poi
427
BER
resa italiana e di annotazioni sparsa
e di notizie accresciuta da ec. ì^e-
rona , ly 5/^-55, per Gio. Battista
Saracco, toni. 3, in-^.°
BERNARDO (Fra) SAVONESE, eremi-
tano di S. Agostino, della famiglia
Forti.
I .°Fonte di cavila. Inipressum Medio-
laiiijper Magistriitn Leonardurn Pa-
chel, anno doniìid M. CCCCLXXXFII
die XXII marta, in-^.'^, car. semig.
2." Il vocabolista ecclesiastico.
Accresciuto poi da Benedetto Pucci, camaldo-
lese, fu più volte stampato.
BERNARDUS DE PAVIA, detto anche
Bernardus Circa, è Bernai'do Balbi,
che fu vescovo anche della sua
patria.
BERNIA, soprannome assunto da Mario
Teluccim, il quale non va confuso
con Francesco Berni. f^edij BERNA.
BEROALDO (Filippo) SENIORE.
«Il Borelli, seguito poi dall'Orlandi, attribuisce
55 a lui la Storia de' tre Principi Fortunati.
'5 II Mazzuchelli non aderisce a questa opi-
5?nione, e crede, che l'autor di quest'opera
55 sia Francesco Beroaldo di Verville , del quale
55 sappiamo dal Niceron, che publicò in fran-
55cese VHistoire véritable, ou le voyage des
ì') Princes Fortunes. Paris, leio, in-s." >t
(Fantuzzi, Scritt. Bologn., tom.U,pag.i5S).
BEROSO (Sacerdote) CALDEO-
if Le antichità di ec, tradotte
ed illustrate da messer Francesco
Sansovino. Vinegia^ Salicato, i583,
2.° I cinque libri delle antichità
di ec. , tradotti da Pietro Lauro.
Venezia, pel Costanti/a., i55o, m-8."
Vide, Antiquitatum variarum vo-
lumina XVII , etc.
BERSABITA (Francesco) (Giacomo Ca-
stellani). Istoria e brevissima rela-
zione della distruzione delle Indie
Occidentali, di D. Bartolommeo
Delle Case, vescovo di Chiapa, con-
forme al suo originale spagnuolo,
con la ti'aduzione italiana di ec.
Venezia, presso Marco Ginammi,
428
BER
1626; e di nuovo, Ivij per lo stesso,
1689, m-4-"
Fu ristampata Ivi nel itì45 dal Ginammi mede-
simo col vero nome del traduttore.
Bersaglieri (I), lettera d'un maestro
di campagna (Giammaria Febrari ,
bresciano) ad un maestro di città.
Brescia, 1 8 1 2 , in-S.^
BERTAGLIA (Romualdo).
Gli scritti seguenti, quantunque portino il nome
di Romualdo Bertaglia, distinto idrostatico fer-
rarese, pure sono del celebre Gio. Andrea Ba-
BOTTI, come fu desunto dalF elenco che delle
proprie opere lasciò autografo il Barotti me-
desimo nella publica Biblioteca di Ferrara.
1." Esame e riprova del nuovo pro-
getto di arginare il Po di Priinaro
(alla destra). Ferrara, slanip. Ca-
mera le, 1758, in fo^l.
2." Esame del voto del sig. dott.^
Gabriello Manfredi, e seconda ri-
prova del progetto di arginare a
destra il Po di Primaro. Ferrara,
stamp. Camerale j iy5g, in Jhsl.
3." Replica alla risposta fatta dal
sig. dott.*' Gabriello Manfredi all'e-
same del suo voto di arginare a
destra il Po di Primaro. Ivi, nella
stessa, 1 760 , in fogl.
4-° Risposta alla scrittura de'sigg."
Gabriello Manfredi e Pietro Chiesa
bolognesi. Roma, stamp. Cameralcj
1760, in fogl.
BERTELLI (Ercole). Risposta di ec,
cittadino bolognese, cerusico con-
dotto nella civil terra di Savignano,
ad una lettera del signor Giuseppe
Rocchi , speziale, sotto il nome di
Teagete Libade. Pesaro, nella stamp.
Gavelliana, 1 ^55 , in- 1 2.^
Evvi in fine una lettera del dott.* Gio. Bianchi,
di Rimini, archiatro pontificio, in favore del
Bertelli. Benché questa risposta passasse sotto
il nome del suddetto, si seppe nel progresso
del tempo che Pietro Borghesi, cittadino di
quella terra ed erudito antiquario, scrisse il
preambolo e T esposizione della questione lino
alla pagina sesta e 1* ultimo paragrafo che si
ha a carte 29-30, e che Giovanni Turchi, pure
savignanese, perito chimico, aveva dettato il
rimanente.
BER
BERTEVELLO DALLE BRENTELLE
(Antonio Buzzaccarino, patrizio pa-
dovano).
1.° Rime.
Stanno impresse nella prima parte delle rime di
Sgareggio Tandarello. Padova, presso Paolo
Mejetto, 1S85, m-4."'
2.° Poesie in lingua rustica pado-
vana di ec, cioè madrigali, Bra-
damante irritata, Isabella e Zer-
bino, Orlando addolorato, lamenti
raccolti ed imitati da* leggiadri
canti dell'Ariosto, nuovamente po-
ste in luce ec. V^enezia, presso Da-
niel Bisuccio, 161 2, i/i- 4.°
3." Sbravamante (Bradamante) sco-
rezzà de Bertevello delle Brentelle
conta in pavan, cava fora dal sli-
brazzon de barba Vigo Ariosto. /w,
presso lo stesso, 161 2, ì«-8.°
Il Vi dna nella Biografia degli Scritt. Padovani
dubita che le rime che si leggono nella prima
parte (da noi riferita) sotto il nome del Berte-
vello, sieno del BuzzACCARiNO, giacche questi
nellS83 non poteva avere che quindici anni:
le qual cosa se non è impossibile, non è fa-
cile certamente a credersi. Il Mazzuchelli igno-
rò che sotto il nome di Bertevello s'' asconda il
BiizzACCARiNO. L'Academico Aideano, cioè Ni-
colò ViLLA.M , dice che Fautore era vicentino,
e che scrisse poesie in quel dialetto: due er-
rori per un sol uomo, come fa molte volte.
BERTHOLI (Ccesaris) (Csesaris Cremo-
kkm), De immortalitate anima? secun-
dum principia Aristotelis, digressio
ad Cwsarem Specianum antistitem
cremonensem. Prt/awVj 1602, in-^.^
In altr'opera, della quale ci è ignoto il titolo,
tacendolo i biografi che del CremoninO scris-
sero , prese questi il finto nome di Scipione
Africano de' Berti.
BERTI (Domenico).
Nel Tebro festante per V Istoria Augusta di
Francesco Angeloni, si leggono 26 stanze
in sesta rima , publicate sotto il nome di co-
stui ; ma che esse sieno di Domenico Gilberti
si afferma da Apostolo Zeno.
BERTI (Lucrezia) (D.Nicola Reotoli).
Il modo di maritarsi presto e bene,
proposto da madama ec. Milano,
1764, m-8."
BER
BERTI (Scipione Africano de'). Vide,
BERTHOLI (C3esaris),De imniorta-
litate animje etc.
Bertold, Bertuldein e Cacaseiin, in
lingua bolognese. Bologna, per Lelio
Della Volpe, 174°, voi 3, m-ia."
Il Bertoldo è ili Angela Za?<0TT1; il Bertoldino,
di Teresa Manfredi; il Cacasenno, di Giuseppe
Gaetano Bolletti; e di Teresa Za7(0TTI sono
gli argomenti a tutti i canti.
Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, in
ottava rima, con argomenti, alle-
gorie, annotazioni e figure in rame.
Bologna, nella stamperia di Lelio
Della Volpe, 1786, in-Zi-"', e di
nuovo, Venezia, 1738, m-8 .
Questo romanzo, che fu in prosa italiana com-
posto da Giulio Cesare Croce col titolo di J-
stuzie di Bertoldo, fu continuato da varj e
posto in ottava rima colPaltro titolo sopra men-
tovato. I canti sono XX, del primo de' quali
è autore Giampietro Riva, luganese, eh." reg.*
somasco; del II il dott.^ Paolo Battista Balbi,
bolognese; del III Giampietro Zanotti, bolo-
gnese; del IV il dotl.^ Giuseppe Pozzi di Ja-
copo, bolognese; del V Lodovico Tanari, bo-
lognese; del VI il dott." Francesco Maria Za-
NOTTI, bolognese; del VII il dolt.'' Flaminio
ScARSELLi, bolognese, dell' Vili il dott."^ Fer-
rante Borsetti, ferrarese; del IX il marc.^
Ubertino Landi, piacentino; del X Tab.* Carlo
Innocenzo Frugo.M, genovese; elell'Xl d dott."
Camillo BRmORl, daMeldola; del XII Ippolito
Z anelli, ferrarese; del XIII il can." Pier Ni-
cola Lapi, bolognese; del XIV il dott.'' Ercole
Maria Zanotti, bolognese; del XV rarcipr." Gi-
rolamo Baruffaldi, ferrarese; del XVI Camillo
Zampieri, imolese; del XVII Tab.* Giuseppe
Luigi Amadesi, bolognese; del XVIII il dott.^
Benedetto Piccioli, bolognese ; del XIX Fran-
cesco Lorenzo Grotti, cremonese; del XX il
dolt.° Francesco Arrisi, cremonese. La lettera
premessa al detto poema fu scritta dal marc.^
Giovan Gioseffo Orsi, bolognese; il sonetto
sottoposto al ritratto del Croce fu composto
dal dott.' Girolamo Tagliazucchi, modonese;
gli argomenti in ottava rima sono del conte
Vincenzo Marescotti , bolognese ; le allegorie
in prosa sono del P. D. Sebastiano P,\OLi ,
lucchese; e le annotazioni linalmente sono
di Gio. Andrea Barotti, ferrarese.
Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, tra-
dotti in lingua veneziana da I. P.
(Isepo, o sia Giuseppe Pieni). Pa-
TOM. I.
129
BET
doi^a , Zanibatisla Conzati , 1747.
m-8.", con fig.
Il traduttore, nominato Vicario pretorio in Pa-
dova , vi stabih il suo domiciho , ed ivi fini di
vivere di anni 7», nel 17J5tt.
BERTOLINO (Maestro), medico.
Era figliuolo di Maestro Rolandino di Roraldo
CiRiPOTi da Prato.
BERTOLINO (P. M. Leone). È Antonio
Valentino, secondo Baillet {Auleurs
déguisés, toin. VI, pag. 5 08).
BERYBER (Monsieur). Lettres Béry-
bériennes, cioè Lettere di m.r Be-
ryber con un Saggio su lo spirito
umano. — Le petit Hérodote ce. {in
nove dialoghi). — Le papillon qui
mord etc, ossia Nuovi dialoghi cu-
riosi.
Queste opere furono composte e stampate ni
Berlino dal conte Giovanni Cattaneo, sotto
il su riferito nome.
BET ANCOR (Antonius). Anti-Diana,
sive admonitio apologetica ad R."^
P.em Antonium Diana circa suum
Iractatura de polestate exaucto-
randi reges, decimse parti suarum
resolutionum nuper additum. iBSg,
m.8.°
Trovandosi la presente opera nella Bibl. Apro-
siana, pag. 591, notata in mezzo a quelle del
P. Andrea RossOTTl di Moiidov'i, monaco ci-
stcrciense, si sospetta esserne questi Fautore.
Non deve tacersi però che nel catalogo che dà
esso RossOTTI delle proprie opei'e nel Sylla-
bus scriptorum Pedcmoiitii, non parla egli
di questa.
BETANUS (Lylius) (P. Bonaventura
Angileri). Lux magica physica.
Venetiis, per Bernardinuni Pondam,
1686.
BETONIO (Nicolò). È Nicolò Ferua-
gatti.
BETTRICO DA REGGIO, poeta volgare
del secolo XIV.
È detto anche Bettrico Darezzo , e perciò cre-
dulo da Arezzo in vece che da Rezo ; poiché
è certo che in tal modo scrivevasi ancora il
nome della città di Reggio.
Betulia (La) liberata, in dialetto e-
braico-italiano, con una protesta in
9
4 30
BIA
gergo veneziano (usato in Livorno),
scherzo poetico (di Luigi Douclou,
maestro di scuola in Livorno). Ba-
stia j, Fuhiaìiij i832, 7/Z-8.
BIALGERAT, poeta arabo (Francesco
Albergati Capacelli). Ericia, o la
Vestale, dramma francese, tradotto
in versi sciolti italiani da ce. Am-
sterdam ( F'enezia ) , 1769, l'/i- 8 . °
Fu ristampato nella Raccolta delle opere del-
l'Albergati.
Bianca (La) di Castiglia, dramma (di
Carlo Maria Maggi ). Milano , pel
Malatesta^ 1674» in-iiP
Sta anche nel IV volume delle opere clelFautore.
BIANCA (Leonora). Le risposte (in
terza rima), dove ingegnosamente
e con nìirabil arte si pronostica e
risponde a diverse curiose dimande
e richieste circa le cose future per
piacevolmente vedere quello che
debita intravenire d'alcuna cosa che
l'uomo cerca sapere ed intendere,
date alla luce da ec. Venezia, presso
Francesco Rampazzetlo, 1 565, in-^!'
Il Mazzuchelli {toni. II, pag. 1120) non ci sa
dire chi fosse questa poetessa 5 sospetta che
sia nome finto, o alterato da quello di Aurora
BiAMCA d'Este, moglie di Tommaso Porcacchi,
la quale si dilettava di poesia, e lioriva appunto
in Venezia circa il 1363.
BIANCHI (Antonio), servitore di gon-
dola veneziano. Sotto il di lui nome
corrono alle stampe le seguenti o-
pere :
1.° L'Asino, panegirico stampato in
Amsterdam.
2.° Camma, dramma per musica.
Venezia, Palese, 1767, /«-8.°
3.° Cicaleccio, tei'ze rime e sciolti
che stanno a pag. XLII e seg. delle
Rime e versi per l'ingresso solenne
alla dignità di procuratore di San
Marco per merito di S. E. il signor
cav.^ Luigi Pisani. Venezia , stainp.
Alhrizzi , 1753, m-4-
4." Comedie in un tomo.
5.° Il Davide re d'Israele, poema
EIA
eroico-sagro, con gli argomenti del
sac.'^ D. Antonio Menessali. Vene-
zia, per Girolamo Marani _, fanno
MDCCLl, m-4.°
6." — Lo stesso, seconda edizione
ricorretta con aggiunta dell'Oratorio
drammatico intitolato: Elia sul Car-
melo. Ivi^ l' anno medesimo e pel
medesimo stampatore, in-S.^
7.*^ — Lo stesso, canti XX con ar-
gomenti 5 allegorie ed annotazioni.
lui j presso Antonio De- Castro j 1 769,
in- 1 2.°
In questa terza edizione, da dodici canti, fu pro-
lungato aventi, ed è tutto riformato; giuntevi
le allegorie e le annotazioni.
8." Drammi comici musicali in un
tomo, rappresentati in Venezia.
9.° Epistola apologetica diretta al
M, R. P. Francesco Zaccaria, storico
letterario (probabilmente stampate
in Lugano).
10.° La Formica contro il Leone,
ovvero Apologia di Antonio Bianchi,
autore del Davide re d'Israele j con-
tro la lettera apologetica dell'autore
delle lettere critiche. Ivij presso Gi-
rolamo Do rigoni, m-8.°
ii.° La Malcontenta, o sia Viazo
fatto per diporto alla stessa da do-
dese compagni sotto nome di Ca-
valieri dell'Ariosto. Ottave vene-
ziane con due sonetti di D. Antonio
Menessali. Ivi, per Girolamo Mar-
conij in-S.^
12.° Quaranta ottave sulla morte
del gigante Golia. Juij per lo stesso,
I 731.
i3.° L'Ordegno, o sia la Cuccagna
conquistata, poema eroico cogli ar-
gomenti, allegorie ed annotazioni
del medesimo autore.
14.° Parere di Marco Costanzo
detto Nasetto, servitore di gondola
veneziano, sull'invocazione nel Gof-
fredo del signor Torquato Tasso, de-
dicato a' gondolieri di Venezia suoi
amici e comprofessori colle critiche
131
BIA
riflessioni del signor Antonio Bian-
chi, /w'j presso Guglielmo Zei letti,
1765, m-8."
i5."Il tempio, ovvero il Salomone,
canti dieci di ec. Ivi, nella stanip.
di Stefano Orlandini j j/ì-4."
16." Il transito del giusto, dramma
sacro.
17.° Il Vitello d'oro, dranimetto
per musica con la parafrasi del
cantico di Simeone.
Scrive il P. Merali ne'' suoi Zibaldoni, ohe il
Davide fu impresso a spese d'una società, e
che si disse da principio clie il vero autore di
questo poema fosse T allora doge di Venezia
Pietro Grimani, di cui il Bianchi era gondo-
liere; ma che in séguito fu creduto composi-
zione del conte Jacopo Antonio Sanvilale , par-
migiano, autore d'altre poesie paraholiche. il
quale in quel tempo trovandosi in Venezia,
volle forse prendersi spasso del harcajuolo;
ed aggiunge essere probahile che anche il
componimento drammatico intitolato V Elia
sul Carmelo sia farina dello stesso sacco.
L'ahale Giuseppe Antonio Costantini . autore
delle Lettere critic/ie (che noi rammenteremo
a suo luogo) si l'è a scrivere in ima sua Let-
tera apologetica a E tanto lungi ch'egli (cioè
»5 il Bianchi ) intenda che dir vogliasi il com-
" parir su la scena con parti proprj , quanto
» dopo a' avere servito di giuoco al sublime
V talento di personaggio illustre del David re
nd'Lsraello . oggi Jion si vergogni di servir
«di zimbello alle altrui passioni >». 11 Bianchi
se ne inquietò, e dichiarò nella prefazione del-
l'altro poema intitolato: Il Tempio , ovvero
Salomone , che era pronto a provare, in qual
modo avessero voluto, che il Davide e le Os-
sei'vazioni erano sue scritture. I giornali let-
terari ti' allora, lodando in generale le opere,
che portano il nome del Bianchi, non seppero
decidere se queste fossero o no lavoro di
lui. Il chiariss." Cicogna {Iscriz. Vcìi. , toni.
V, pag. 205) però " lungi da eliminare il
') Bianchi dalla serie degli scrittori veneziani,
» e di quelli specialmente che senza apposito
'j regolare stadio seguendo soltanto la natura
5> e la lezione de' buoni libri si distinsero dagli
55 altri loro pari, pensa che tutto in origine è
'5 del Bianchi. E siccome egli contava assai
5> amici, e fra questi di colli ed eruditi, così
"è facilissimo che ahbianlo ajulato, almeno in
'5 parte, come ])otrebbe essere stalo quel prete
» Antonio Menessali , il quale pose gli argo-
amenti al Davide, e Giovanni Zanetti, e forse
BIA
» anche il cav.^ procur.", poi doge Pietro Gri-
'j mani sopra lodato , che era mecenate del suo
"gondoliere Bianchi, ed uomo dottissimo ».
^"^(yZ/j Lettera apologetica, e — Let-
tere critiche.
BIANCHI (Antonio) (P. Cavalleui, bar-
nabita). Lettera dall'Adriatico, del
P. ec. sopra l'opera dei Diritti del-
l'uomo ^ dell'abate D. Nicola Spe-
dalicri. Roniaj Zenipel, 1 792 , m-S."
BIANCHI ( Giuseppe ) , da Gubbio ,
cuoco del collegio Ibernese di Roma
(ab.*^ D. Luigi CuccAGNi). Risposta
di ec. , alla carta stampata col se-
guente titolo: - Lettera scritta dal
sig. ab. D. Carlo 0-connor all' em.^
sig.'' card.*^ Gregorio SaU'iati , pro-
tettore del collegio Irlandese di Roma,
intorno a D. Luigi Cuccagni ec. -
Roniaj presso Bouchard e Gravier^
m-4.°
BIANCHI (Isidoro), monaco carnald.^
Lezione del P. lettore D. ec. sopra
un'antica lapida scoperta di fresco
in Pompei. Venezia j Occhi j 1767,
in-ì^."
Nella Biografìa del Tipaldo {tom. I, pag. 477)
dicesi opera di Domenico Ravizza, di Lan-
ciano negli Abruzzi , spacciata come cosa sua
dal Bianchi: e si asoiun^e che l'abate Ama-
duzzi fece conoscere tali documenti ( che Bar-
tolommeo Gamba ebbe agio di esaminare) da
mettere fuori di dubio il plagio. A stento però
noi possiamo indurci a credere capace il Bian-
chi di avvilirsi al punto di appropriarsi le al-
trui fatiche, avendo egli date troppe prove
del suo sapere colle molle sue opere erudite
e letterarie.
Bianchini, o l'Eroe Italiano (del co-
lonnello Laugier).
Fa séguito, o sia è la terza parie di un altro
dramma dello stesso autore, intitolato: - Co-
simo del Fonte.
BIANCO (Lattanzio) (Francesco Zaz-
zera). Discorso di ec. intorno al
Teatro della nobiltà d'Italia, di Fla-
minio Rossi [Enrico Bacco) ove par-
ticolarmente delle origini e nobiltà
di Napoli, di Roma e di Venezia
si ragiona. Chieii [ma Napoli), 1607,
in-^y
132
BIB
BIANCOLINI (Giarabattisla). Notizie
storiche delle chiese di Verona, com-
pilate da ec. Ivi, ir/^g-iyy i, voi.
• / o
7, ?"-4-
Ebbe il Biancolini molti ajuli da Girolamo da
Prato, prete dell' oratorio " che a que' di
sjveniane quasi per autor vero considerato »»
(Moschini, toni, l, pag. 133).
BIANTE DIDIMEO P. A. (ab.^ Gio. Cri-
stoforo Amaduzzj).
I." Discorso filosofico dell'indole,
della verità e delle opinioni, reci-
tato in Arcadia da ec. Sicrtn^ Paz-
zini e Carli, 1786, m-8."
2.° Discorso filosofico sul fine ed
utilità delle Academie, recitato nella
generale adunanza tenuta nella sala
del Serbatoio d'Arcadia da ec. li 27
settembre 1776. Livorno, '777?
m-8.°
Bibbia per la gioventù, o sia Com-
pendio della storia dell'antico e
nuovo Testamento, di L. R. (Luigi
Rossi , reggiano). Milano, 1 8 1 7- 1 8 ,
toni. 4, m-i2.°, confiture in nero
e colorate.
Avvene una ristampa.
Bibia (izc) (La) che si chiama il Vecchio
Testamento uovamente Iradutto in
lingua volgare secondo la verità del
testo hebreo , con molte et utili an-
notationi .... Quanto al Nuovo Te-
stamento è stato riveduto e ricor-
retto secondo la verità del testo
greco et di molte et utili annota-
tioni illustrato con una semplice
dichiarazione sopra l' Apocalisse.
Stampato ( in Ginevra ) appresso
Francesco Durone , i562, in fogl.
Benché nella lettera al lettore si dica che in tre
anni è stato fatto questo volgarizzamento sulla
versione del Vatable e del Pagnini , perche
quello del Brccioli riusciva difficile, vi è
fondamento di credere che sia quello del Bru-
cigli ritoccato. Il Nuovo Testamento non è
trascritto dalla semplice traduzione del sud-
detto , ma piuttosto dall'edizione di Fabio Tu-
desco delPanno isco, aggiuntevi le note stesse
accresciute. Di questa versione migliorata ,
o piuttosto revisione purgata dagli ebraismi,
BIB
vien credulo autore Filippo Rustici, lucchese,
che, abbandonata la reUgione de' suoi mag-
giori, si ricovrò a Ginevra. (Si consultino:
Le Long, toni. 1, pag. 388; Paltoni, tom.\,
pag. 44 ; Lucchcsini, Stor. lett. di Lucca, toni.
\, pag. 210-11). Da alcuni bibhografi citansi tre
ristampe: l'uiia di f^enezin del loC6; l'altra
dì Lione, 1896, e la terza di Ginevra, 1399,
sempre in-A°
Biblia latina Clementis Vili auctori-
tate recognita et recusa. Romce, ex
tjp. Apo.st. Vaticana, 1592, in fol.
La prefazione è del card.* Roberto Bellarmino,
scritta in tempo ch'egli era ancora gesuita,
come attesta nella vita che di se slesso scrisse
ad istanza d'un suo amico. Presiedettero, sotto
il pontilicato di Gregorio XIV, alla revisione di
questa nuova edizione, M. Antonio Colonna e
Guglielmo Alano, cardinali, e Bartolommeo
Miranda, maestro del Sacro Palazzo, coU'ajuto
del sopra mentovato Roberto Bellarmino, di
Antonio Ajello, di Pietro Morino, di Flaminio
Norili , di Lelio Landi, e di Bartolommeo Val-
verde; e sotto Clemente Vili: Francesco To-
ledo, Agostino Valerio, Federico BORROMEO.
cardinali, coU'ajuto degli altri eruditi soprac-
cennati. Questa, e la susseguente jiiù corretta
ristampa. Ivi, 1393, in-A.", contengono la
Vulgata che serve eh sacro testo po'" cat-
tolici romani. Intorno ad essa veggasi ciò
che venne detto in una lettera anonima (attri-
buita al card.* Passionei ), nella quale si pro-
pongono vai'ie obiezioni, onde contrastare la
beatiiicazione del Bellarmino. Consultinsi inol-
tre: Mazzuchelli , toni. Ili, pag. 244 e seg.;
Vezzosi, Scritt. Teat., toni. I, pag. il e seg.
Biblia sacra arabica sacrre Cougrega-
tionis de propaganda fide jussu e-
dita ad usum Ecclesiarum Orien-
talium: additis e regione Bibliis la-
tinis vulgatis. Homce, typis ejusdern
sacra; Congregationis de propaganda
fide, 1671, voi. 3, in f)l.
Versione fatta per cura di Sergio Risio, arcive-
scovo di Damasco, maronita, coU'ajuto di al-
cuni dotti orientalisti. Riusci poco esatta in
confronto della Vulgata, per cui se ne sospese
per molti anni la publioazione, finché riveduta
da altri eruditi, e principalmente dal P. Lo-
dovico Maracci, della congr.* della Madre di
Dio, che vi aggiunse la prefazione, comparve
la presente edizione dopo che furono ristam-
pati 28 fogli e mezzo, con l'errata-corrige in
fine. Sonovi esemplari, secondo Clément (fo/n.
\\\,pag. 126), senza frontispizio e prefazione,
i quali erano stati primieramente stampati
BIB
senza i caniliiamcnli falli in séguito. Nel Gior-
nale de'ìett. d' [talitnXcW anno tC72, Roma,
pel Tinassi , trovasi una rircoslanziala storia
della stampa di questa Biblia, a cui può ri-
correre chi volesse meglio esserne informato.
Biblia sacra latina vulgata editionis
tribus tomis distincta. Romoe ^ ex
typographia apostolica J^aticana j
M.D.xr. (iSpo), in fol.
Dopo il surriferito titolo, stampato in rosso e nero,
leggesi un altro titolo intagliato in rame così
concepito : - Biblia sacra i'idgatce editionis
ad Concila Tridentini prcescriptum emen-
data et a Sixto V, P. M., recognita et ap-
prohata. Romce , etc. (come sopra). - Dotti
uomini, quali furono Flaminio Nobili^ Anto-
nio Ajello, Pietro Morino , ed Angelo Rocca
ne fecero la revisione, a cui fu preside Lelio
card.* Car.'Vffa. Se deesi credere allo Schel-
hornio {Amcen. litt.) lo stesso pontefice Sisto
V si assunse di correggere le prove di stampa.
Essendovi però trascorsi non pochi errori, Gre-
gorio XIV, successore a quel papa, ordinò
elle ne fossero soppressi gli esemplari, motivo
della loro rarità. Clemente Vili, successore di
Gregorio, ne fece publicare un'altra edizione.
J^ide supraj Biblia latina etc.
Biblia vulgare. Senza nome di stamp.j
in kalende de octobrio M. CCCC. LXXI,
(1471), K'ol. 2, in fa gì.
Pare fuor di dubio che il volgarizzamento, pu-
blicato in questa edizione, debba essere una
cosa stessa con quello del mss. posseduto già
da Francesco Redi (ora dal prof." Libri ) da lui
ricordato nelle sue Annotazisni sopra il Di-
tirambo, e citato alla voce Cisposo del voca-
bolario della Crusca; ed i viventi Academici
assicurano, nella Tavola delle abbreviature
ec. della incominciata quinta edizione di quel
vocabolario, essere il testo di esso mss. inte-
ramente conforme al surriferito a stampa. Sisto
da Siena attribuisce la prima traduzione vul-
gare della Biblia al B. Giacomo da Voragine ^
o meglio da Varagine o Varaggio, ed anche
Varazzo 0 Varazze ( borgo della diocesi di
Savona nel Genovesato), famigerato autore
della Legenda aurea Sanctorum. Ma che
sia quella stessa che corrisponda al presente
volgarizzamento, noi anderemo assai guar-
dinghi neir asserirlo. Solo diremo che nella
Biografia Universale {artic. Fuhigihe)
troppo inappellabilmente il Weiss sentenzia
contro quanto scrive il suddetto Sisto da Siena
in tal proposito, dicendo che questi falla,
perchè è noto che tale versione è di Nicolo
Manerbi, 0 Malermi. Se il rammentato bio-
133
BIB
grafo avesse fatto riflesso che esistono due di-
verse edizioni con due diversi volgarizzamenti,
stampate colla medesima data del H7i, Puna
di Venezia, col nome del traduttore Nicolò
Manerbi, o Malermi, in kalende augusto j e
r altra senza nome d'autore e luogo, in ka-
lende de octobrio, da noi superiormente rife-
rita , la quale potrebbe forse contenere la tra-
duzione del Voragine, o Varagine, avrebbe cer-
tamente con qualche esitanza contraddetto Sisto
da Siena, alla cui asserzione (devesi confessare)
è però soltanto appoggiala resistenza di que-
sto volgarizzamento del Voragine. Aggiunge-
remo al fin qui detto che si fa pure menzione
di una traduzione della Biblia fatta dal B. Gio-
vanni (Tavelli) da Tussignano, vescovo di
Ferrara, che fiori circa il principio del secolo
XV, il quale l'avrebbe vulgarizzala ad istanza
d'una sorella di papa Eugenio IV, oltre alcune
opere ascetiche , come vedrassi a suo luogo.
Il Gamba {Serie, pag.6ì, num. 163) cita Te-
dizione in kalende de octobrio, come se a-
vesse la data di Venezia e il nome dello
stampatore Nicolò Jensonj ma s'ingannò a
partito, e con lui altri che copiarono quella
sua asserzione, non avendo essa edizione ne
indicazione di luogo, ne nome di stampatore.
Se fosse lecito dire con qualche riserva il
proprio parere , essendo alquanto ruvido il
dettato di tale volgarizzamento, potrebbesi esso
attribuire al B. da Varagine { quand' egli in
realtà sia autore di una traduzione della Bi-
blia), o ad altri, piuttosto che al da Tussi-
gnano , i cui scritti sentono meno di tale di-
fetto, quando a lui pure, congetturando, ve-
nisse in pensiero a qualcuno di attribuirla.
Nel corrente anno s' intraprese una rislanq^a
in Venezia della traduzione antica di cui qui
è discorso j e ne abbiamo sotf occhio le prime
puntate. Corrisponderà essa alle brame de' di-
voti e degli studiosi di nostra lingua, come
sembra essere lo scopo prefissosi dagli edi-
tori?— (Consullinsi; La Vita anonima del
B. Giovanni da Tussignano , ne' Bollandi-
sti, tom.\, mese di luglio, pag. 787 e seg.;
e Quetif ed Echard , toni. \,pag. 4S9 , col. 1.").
Biblia swieta, tho iest, Ksiegi Starego
y NoAveyo Zakonu, wlasnie z jydow-
skiego , gieckiego y lacinskiego. ..
wiornie wylosone [che vale a dire:
Biblia sacra, cioè Libri dell'antico
e del nuovo Testamento dall'ebreo,
dal greco e dal latino fedelmente e
diligentemente tradotti).
Giacomo Le Long {Bibl. Sacra, pag. 440) ri-
ferisce questa edizione nel seguente modo: -
9"
134
BIB
Biblin Polonica a Pinczovianis translata
ex hehraicis et grcecis Jontibus, cura et
sumptu Nicolai Radzvilii, palatino vilnen-
si, cum ejus epistola nuncupata Sigismun-
do Jugusto Polonia; Regi. Brestia {urhs
in Lithiiania) 1363, infoi.- È conosciuta la
crande rarità' di questa Bibliia in lingua po-
lacca , publicata da'Sociniani a spese del prin-
cipe Nicolò Uadzvil, senza nome di stampa-
tore, che si sa essere Bernardo Foicwo-
dka. Fra i diciassette teologi , per la maggior
parte Sociniani, che il suddetto Woivoda Ra-
dzvil impiegò in tale traduzione, devonsi an-
noverare tre italiani, cioè: Bernardino OcHlNO,
Giorgio Blandrata, e Paolo Alciato.
Bibliogra6a storica della città e luo-
ghi dello Stato Pontificio. Roma^
stainp. Giunchiana^ 1792. — Sup-
plemento alla medesima, hij 1793,
m-4.°
Ne è autore il P. abate D. Luigi Runghiaschi,
canonico latcì'anense, da Gubbio.
Bibliorum concordanliae.
Quest'opera d'indicibile fatica è stata varie volte
stampata senza nome d'antere. Molti voghono
che sia stata compilata , secondo dice il Wad-
dingo, da Arlotto da Prato, che fu gene-
rale dell'ordine de" Minori. Altri l'attribuiscono
al card.* Ugo di S. Cher, detto ancora di S.
TeodeRIO (e non di S. Teodorico), dell'ordine
de' Predicatori, il quale la ordinò, accresciuta
poi successivamente e perfezionata da alcuni
suoi correligiosi. Si consulti la Prefazione del
P. Calmet al suo Dictionaire de la Bihle , e
la terza parte della Biblioteca sacra an-
nessa al medesimo. AUre opere vi sono sotto
lai nome generale di Concordanze , ma total-
mente diverse dalle concordanze bibliche ; e
quelle non sono che raccolte di sentenze e di
iàtti della sacra scrittura su varj argomenti.
Biblioteca ad uso de' cliierici e sacer-
doti. Venezia, Fiotto, ^'J^^ì ^ol. 5,
Puhhcata dal P. Domenico Grandis, prete del-
l'oratorio, che diede pure alla luce la Biblio-
teca ad uso de' Parrochi e Cappellani.
Biblioteca antica e moderna di storia
letteraria , o sia Giornale critico ed
istruttivo de' libri che a letteraria
storia appartengono (del P. Fran-
cesco Antonio Zaccaria). Pesaro,
stamp. Ainatiìia, 1766-67-68, voi.
3, m-4.° pic-3 divisi in sei semestri.
Biblioteca degli autori greci e latini
BIB
volgarizzati. Venezia, Occhi, i745-
46-47? in-xi.^
Sta nei tomi XXXIII, XXXIV, XXXV, e nel
XXXVI della Raccolta d' opuscoli del P. An-
gelo Calogerà. Detta Biblioteca venne no-
vamente alla luce, accresciuta e portante il
nome dell'autore (P. Jacopo Maria Paitom,
chier." reg.'' somasco), a Venezia nel 1766-
67, in 3 voi., in-4.°
Biblioteca dell' eloquenza italiana di
mons.*^ Giusto Fontanini, arcivesc.°
d'Ancira con le annotazioni del si-
gnor Apostolo Zeno ec. , accresciuta
di nuove aggiunte (dal dott.*^ Ga-
spare Ortalli , parmigiano). Parma,
per i fratelli Gozzi, i8o3-o4, voi
a, in-^.^
Luigi Mussi, alle cui spese fu fatta la soprac-
cennala edizione, quando aveva la sua stam-
peria in IMilano, compì l'opera con l'indice, il
quale essendo molto ristretto, è ben lungi da
potersi usare colla medesima utilità di qiiello
che va unito all'edizione veneta del 17S5.
Biblioteca ecclesiastica e di varia let-
teratura Pavia, Galeazzi , 1790-
93, voi 4j in-'ò.^
Ne era principale direttore l'ab.* Giuseppe Zola,
del quale sonovi inseriti alcuni articoli, come
ve n'hanno del Palmieri, del Tamburimi, e
d'altri di quella scuola teologica.
Biblioteca Eucaristica, in cui dopo
riferiti e riflettuti i passi del nuovo
Testamento , si apportano gli
scrittori che pel corso di tredici
secoli successivamente nella chiesa
fiorirono, ec. Venezia, Bettinelli ,
1744? ^'o/. 2 , in-^°
La seconda edizione , che comparve pure in Ve-
nezia l'anno 1732, col titolo di Predicatore
Eucaristico , porta il nome dell'autore, che
è il P. Fulgenzio CuNiLiATi, domenicano, della
congr." del B. Giacomo Salomone.
Biblioteca (La) istorica di Parigi,
dialogo ( dell' ex-scolopio Emma-
nuele Taddei). {Napoli, né" primi
anni del secolo XFIU), iji-S.^
Biblioteca manoscritta del bali Tom-
maso Giuseppe Farsetti. Venezia,
1771 e 1780, ioni. 2, m-i2.°
Alcuni codici del primo volume furono illustrati
dal possessore di essi, il quale fece pure le
435
RIB
prefazioni: tulli gli allri , da! celebre al).'" Ja-
copo Morelli.
Biblioteca oltramontana ad uso d'I-
talia: colla notizia dei libri stam-
pati in Piemonte. Torino , stninp.
Beale, '7*^7. '79'- ^'ol. 20, in-'fij^pic.
Ne fu principale compilatore Tab.* (iianiballista
Vasco, di cui sono tulli gli arlicoli delle aca-
demie. Esso fu ajulato dal conte Felice San
Martino della Motta, che slese quelli intorno
a' liljri stampati in Piemonte. \'i ebbero an-
che parie il conte Balbo, il conte INapione,
il conte Franchi da Pont, il barone Ver-
NAZZA, il professore di teologia Giuseppe Pa-
VESio, il conte Dalmazzo Vasco, ed altri mem-
bri appartenenti alla Società Filo-Patria insli-
tuita in Piemonte Tanno 1781. In generale
essi si segnarono colle lettere iniziali corrispon-
denti ai loro nomi e cognomi.
Biblioteca Trentina, o sia Catalogo
che serve di supplemento alle 3Ie-
morie storico-critiche di Trento, ad
imitazione del museo etrusco. Senza
anno e nome di slonipatorc.
Comparve in Trento l'anno 17C«. 11 P. Gio.
Grisostomo da Volano {Bibl. Tirolese) crede
Carlo PlLATl autore di questo satirico scritto.
Biblioteca volante di Giovanni Ciuelli
Calvoli, continuata dal dott.^ Dio-
nigi Andrea Sancassani. Edizione
seconda in miglior forma ridotta
e di varie aggiunte ed osservazioni
arricchita da D. A. G. M. G. (D.
Angelo Galogerà, monaco camald.*^).
Venezia, appresso Gio. Battista Al-
hrizzi , 1734-47? vol.^, in-L\."
Alcune annotazioni sono di Apostolo Zeno. Lo
stesso ab.*^ Calogerà aveva lasciale per la pre-
sente opera nuove aggiunte mss.
Bibliotheca Firmiana, sive Thesaurus
librorum, quem Gomes Garolus a
Firmian , etc. collegit. Mediolani,
1783, ?>?.8.° -r.
Inirulluose furono le nostre diligenze per isco-
prire il nome del principale compilatore di que-
sta Biblioteca , a motivo che le persone che
potevano forse darci di ciò contezza, sono nel
numero dei più. Ci è cognito soltanto che chi
fu incaricato del i-egistro de' libri inglesi e te-
deschi fu un certo Fioretti, che poi si lagnò
d'essere stato mal ricompensalo del suo lavoro.
Bibliotheca Pisanorum Veneta anno-
tationibus nonuuUis illustrala (a
BID
sac. Ani. Joan. Bonicello). f^enctiisj
typis Antonii Curti, 1807, vo/. 3,
///-8." Vedi, Lettere di uomini
dotti ec.
Bibliotheca Smilhiana, seu catalogus
librorum D. Josephi Smithii Angli
per cognomina anthorum dispositus.
f^enetiis j typis Jo. Bapt. Pasquali j
1755, m-4."
Sebbene dall'avviso sembri compilato il presente
catalogo dallo slesso stampatore Pasquali; pure
dicesi che le annotazioni sono del P. Degli
AcosTiNf, e di Girolamo Zanetti.
Bibliothecai Gasanatensis catalogus li-
brorum typis impressorum. Ronice,
I 761, 1768, I 775, i788,t'o/. 4> infoi.
Arriva fino alla lettera K. Olire il P. Gio. Battista
Al'difredi, vi ebbero mano il P. Gabriele Fa-
BRlcis, prefetto della stessa Biblioteca, il P.
Francesco Saverio Timoni , teologo casana-
tensc, e Lorenzo Alessandro Zaccagni. Sono
già impressi alcuni fogli del tomo V, non però
publicati.
Bibliothecffi Josephi Renati Imperialis
S. R E. Diaconi Gardinalis catalo-
gus secundum auctorum cognomine
ordine alphabetico dispositus una
cum altero catalogo scientiarum et
àrtium. RonicB , ex tjp. Francisci
Gonzagce, i 7 i ' > "^ ./o/.
Compilato da mons.* Giusto Fontanim, arciv."
d'Ancira, che si servì dei materiali preparati
dal Zaccagni pel catalogo del card." Casanata.
Bibliothèque (La) d'Arélin. Cologne,
chez Pierre MarteaUj in- 12..°
«Quest'opera non è già tutta delf Aretino, ma
» è una raccolta di diverse operette disoneste
>5 d'autori anonimi. Vero è che sul principio
«s'incontrano due dialoghi, che per la ma-
J5 teria loro si potrebbero prendere per tradu-
"zione di quelli dell'Aretino, ma egli è certo
» che o non sono tali, o sono totalmente alte-
)>rali, uè dell'Aretino vi è altro di sincero
» che la P E " (^lazzuchelli, f^ita
di Pietro .4 retino , pag. 245, II ediz.).
BIDELLO DELL' ACADEMIA DEGLI
ARDENTI. De' vantaggi che arre-
cano le Academie ai gicìvani ce.
Dissertazione scritta dall' arciprete D. Andrea
Lazzari, d'Urbino, contro l'opinione di Ago-
stino Moronc da Belvedere. Ne furono stam-
pate venti copie sole nel 1780, in- A."
430
BIN
BIDELLO DELLO STUDIO DI PADOVA.
Antilogia del ec, a\V apologia del
Zugo Rentuano ec. Padova, per Lo-
renzo PasqiiatOj 1 585. (In fine) 1 586,
Forse è di Andrea NlcOLIO, autore della Storia
di Roi'igo.
Fedi, ZAGO DI SANTA RENTUA.
Biennium philosophicum diversarum
thesium elucubratione absolutuni
(auctore Bartholomseo Fedeli, sac.
congr. S. Caroli). Matinee, iypis
Demetrii Degni, 1691, in-^.^
Biglietti confidenziali critici (del ge-
suita Gio. Battista Faure). Venezia,
oppresso il Zatta, 1772, in-^.^
Bilancio del commercio dello Stato
di Milano. In data 2 marzo 1 764 ,
di carte i4, in-^.°
Fu fatto tirare a pochi esemplari dal conte Pietro
Verri, onde distribuirsi ai Membri componenti
la Consulla di Stato. Il fiscale Mutoni , poi se-
natore ^ tentò di confutare il presente Bilancio
con una lettera a stampa, che comincia :- .^-
mico e signore stimatissimo Cosmopoli,
diecinove marzo nGA- Il ricevere della sti-
matissima vostra del 12 marzo 17C4 ec.
Bilancio dello Stato di Milano. I\^i,
{circa il 1765), m-8.", di pagine 66
oltre i preliminari.
Scrittura del mare.* Carfani per confutare il
Bilancio publicato dal conte Pietro Verri, e
dal quale la passività dello Stato risultava, in
confronto della sua attività, molto forte.
Bile (La) smascherata, o sia il Fuoco
discoperto a beneficio de' viventi
per il rimedio de' mali, che insino
agli anni 1694, con alcuni altri ap-
presso, a noi mortali si minacciano,
data in luce da B. C. F.eM. (Bar-
naba CicoLiNi, filosofo e medico).
Roma, pel Vanacci, 1691, in-S.'^
BINDI (Cesare) ( P. Raffaello Badio,
domenicano). Ristretto della mira-
bile vita della B. Osanna da Man-
tova, scritto da ec. Firenze, per il
Bindo, 1695, in-^.^
BINI (ab.^ Giuseppe).
i." Lettere Gualfondiane dell' ab.*'
ec. Firenze, 1744? in- 12.^
BTO
Il vero autore è il dott." Giovanni Lami. « Pa-
trono inserite nelle Novelle leti, fiorentine
"dell'anno 1744 e 1748, e stampate anche a
"parte. Queste, intitolate Gualfondiane T^tx
"Tabitazione che in Gualfonda avea il Bini,
»si aggirano sopra T antico linguaggio degli
"Etruschi. Esse sono in numero di venti; ma
»neir edizione enunciata a parte avvene una
"di più, che è la ventunesima " (Moreni,
Bihl. Stor. della Toscana, tom. I, pag.A9\;
Fontani, Elogio del Lami , pag. 247).
2.° Lettej'e VII teologiche e meta-
fisiche deirab.^^ec, due delle quali
inedite contro i Ragionamenti mela-
fisici del signore .... (cioè del signor
dott.^ Alberto di SoRiJ , prof.^ del-
l' Academia Pisana), le quali qui
pure si danno secondo le diverse
edizioni. Milano {Firenze), 1746,
in-i 2.°
Anco queste lettere sono medesimamente del
doli.* Lami. Diconsi due delle quali inedite,
perchè le prime cinque erano già state publi-
cate nelle suddette Novelle Ictt. di Firenze
del 1743 e 1740.
BINI (ab.*" Pompeo). Verità scoperta,
data in luce dal ec. Firenze, 1721.
Vuoisi che il BiM abbia imprestato soltanto il
nome.
Biografia del conte Giuseppe Rangone.
Bologna, i836, m-8."
N' è autore il signor Aurelio Colla.
Biografia (Della) Piemontese diCai'lo
Tenivelli, decadi quattro. Torino,
Priolo, 1784-89, voi. 5, m-8.°
it Voglionsi considerare siccome produzioni della
"Società Filo-Patria di Torino i suddeUi cin-
" que volumi , alla quale andava il Tenivelli
" leggendo gli articoli principali ai socj ; tra
" questi era il conte Balbo che fornì al Teni-
" velli molte dotte e pellegrine annotazioni »»
(Vallauri, Società lett. in Piemonte, pag. 246).
BIONDO FLAVIO , o FLAVIO BIONDO.
Non i; ben certo se si debba egli piuttosto nel-
Tuna che neir altra guisa chiamare. La piìi
comune opinione sta per la prima; ed anche
il suo epitafio ha i due nomi disposti in quella
maniera. Questo storico ed antiquario discese
dalla nobile ed antica famiglia Rav.aldim di
Foi-h. Consultisi: Zeno {Diss. Foss., tom. I,
pag 229).
BIONDO (Scipione). Rime leggiadre
degli Academici nuovi e spiriti
BIT
gloriosi del Lazio, p^enezi'aj all' in-
segna di Apollìne, senz'anno, in-S.*^
(( Veramente dalla dedicatoria segnata da Sci-
» pione Biondo appare essere egli stesso il
«raccoglitore ed anche T autore di alcune di
w queste rime; ma come vi si dice, che egli
5? era in età puerile, così al padre di lui, Ml-
» CHELA>G10L0, anziché alni, sembra doversi
" attribuire una tale raccolta » ( Degli Agostini ,
Scritt. renez., tom. II, pag. 302; Mazzuchelli,
toni. \\, part. II, pag. 1235.)
BIONE CRATEO. P^edi , ERILO CLEO-
NEO.
BIONEO (Tobia) (Antonio Bodei). Alla
Signora Biblioteca Italiana, epistola
àxec. Milano, i8ij, m-8.°
BIRASPI (x\lessandro) (dott.^ Alessan-
dro Pisani, poeta napolitano). L'A-
damiro, dramma per musica di ee.
Napoli, pel Benzi j i68i.
BIRLIC (Giovanni) (Gio. Carlo Bon-
Li.\r, nobile venez."). Istoria della
vita di Carlo V, duca di Lorena e
Bar, cavata dagli autentici autori
francesi per cura di ec. Venezia,
pel Conzatti ed il Battij 1699, '""4-*^
Il Mazzuchelli riporta questo libro come anonimo,
su la fede delle Novelle lett. di Fenezia per
l'anno 1731, pag. 221.
BISCIOLA (Paolo). Discorsi tre sopra
l'epistola del profeta Baruch agli
Ebrei schiavi in Babilonia. Como,
per Baldassare Arcioni , 1620, in-S.*^
Quest'opera fu publicata dal P. Lelio Bisciola,
gesuita, modonese, sotto il nome di Paolo suo
fratello. Diede alla luce pure il P. Lelio, sotto
il nome del suddetto, anche le seguenti quattro
opere, delle quali da nessuno ci vengono in-
dicate r edizioni :
i.° Dialogo del bene della predica-
zione.
2.° Dialogo del bene della morte.
3.° Discorsi cristiani e morali, tomi
due.
4.° Comparazioni e similitudini per
i predicatori.
BITIO PRENETTERI. Fedi, 0D03IE-
NIGO LELONOTTI.
BITTISIA DA BOLOGNA.
Bittisia GozzADiM si disse lettrice publica di giu-
risprudenza nell'Università di Bologna nel se-
437
BLA
colo XIII. Il P. Sarti però nella sua Storia
dello Studio di Bologna mostra dubitare <li
ciò che a questa Bittisia si attribuisce.
Bivio (II), poemetto perle nozze della
nobil donna Paolina da Lezze con
il conte Alessandro Bonacossi (di
Catarino Mazzola). Fenezia, per
Francesco Tosi, 1800, z'/i-8.'^
BLANC (LE) (Augustinus) (Jac. Hyac.
Serry, dominicanus). Historiae con-
gregationum de auxiliis divina gra-
tise sub summis pontificibus Cle-
mente Vili et Paulo V, libri quat-
tuor: quibus etiam, data opera, con-
futantur recentiores hujus historice
deprava tores , maxime nuperrime
auctor libelli Gallici inscripti : Be-
monstrance à mJ" l'Archevèque de
Beims sur son ordonnance du 1 5 juil-
let 1697 {par le P. Daniel, jèsuite).
Et actorum fides adversus inanes e-
pistolge Leodiensis [Livini Meyeri,
jesuitce) argutias vindicalur, auctore
etc, sacrae Theol. doctore. Lovnnii,
1700. — Cum appendice: Addenda
suis locis, etc. Ibidem, eodem anno,
in fol
QiES>EL ne fu l'editore (Barbier, num. 2059i).
Fu risposto al surriferito libro col seguente : -
Historice controversiarum de divince graticB
auxiliis , libri sex , con fra Augustinuin Le
Blanc {Hyac. Se 11 ri), auctore Theod. E-
leutherio theologo {Livino Meveiw, soc.
Jesu). Antuerpice, 1703, in fol. -\ PP. Quetif
ed Echart {Script, ord. prced.. pag. 803-804)
riportano i titoli d'altre opere risguardanti tale
argomento, alcune delle quali sono da noi ram-
mentate. Il P. Serry, domenicano , nato a To-
lone 5 fu professore all' Università di Padova.
BLANCHON (Giacomo) (prof.^ Pietro
Sgagnoni). Tavole di confronto delle
misure parmigiane col nuovo siste-
ma metrico calcolate giusta i rap-
porti publicati dalla commissione
dei pesi e delle misure del Dipar-
timento del Taro, e date in luce
ad uso comune da ec. Parma, Blan-
chon, 1809, ì«-8.°
BLANDITIUS (Franciscus ), soc. Jesu.
De S. Athanasio Episcopo Methe-
438
BOG
nesi in Peloponneso vita, auctore
Petro Siculo Argiov. Episc. etc.
Leggcsi quest'' opera negli Atti de' Santi de' Bol-
Inndisti, eil è traduzione fatta dalla lingua gre-
ca, non già, come in quegli Atti si dice, da
Francesco Blandizio, ma bensì, come ce ne
assicura il can." Antonio Mongitore ( Bihl. Sic,
toni. II, pag. i6o), da Agostino Florito, ge-
suita, marsalese. Leggesi anche stampata nelle
Memorie storiche della città di Catania di
Pietro Correrà.
BLOSIO PALLADIO. È Biagio Pallai
( Lancetti , Pseudon.j^ pag. ^^ ).
BOBADILLA (Nicolò). È Tomaso Sti-
gliami.
BOCCABELLA (Stefano), romano. Rime
amorose, composte da ec. Roma,
i633; e di nuovo. Mi/ano, per il
Monza, i653, m-8.°
Sono tutte copiate da quelle di Giuliano GosE-
LLM. (Villani, 0 sia il P. Aprosio, risiera
alzata, pag. 151-152).
BOCCACCIO (Giovanni).
I. Il Decameroue di messer ec.
Firenze j per Pliilippo di Giunta,
a dì XXIX luglio, i5i6, in-^f^ con
figure in legno.
V hanno tre novelle aggiunte che non sono del
Boccaccio. In questa edizione si fa risuscitare
l'autore morto tant'anni prima, poiché vi pre-
cede sotto il nome di lui una breve ridicola let-
tera al lettore , ove gli si fa dire d'essersi molto
consolato per avere inteso che si era trovata
Parte d'imprimer libri; onde giudicava chela
molta inopia di questi in lodevole fertiUtà a-
vesse a convertirsi.
Vedi j Novella del Grasso legna-
juolo ec.
2.'^ Dialogo d'amoi'e di ec. Inter-
locutori il sig. Alcibiade e FiJaterio
giovane, tradotto di latino in vol-
gare da messer Agnolo AmLrosini,
opera degna e bella. Venezia, Bon-
fndino, i686, in 12."
Sonovi altre edizioni. Non si sa che il testo la-
lino, da cui si dice tradotto in volgare, sia
mai stato impresso. Si dubita per altro da al-
cuni se il Boccaccio abbia mai composto que-
sto dialogo, e se T autore o volgarizzatore ne
sia veramente TAmbrosini. Cadde in erronea
opinione il Quadrio credendo la presente opera
la stessa cosa àeW Hccatomphila di Leon Bat-
tista Alberti. {Fedi sotto).
BOC
3.° Hecatomphila, o sia l'Arte in-
gegnosa d'amare di ec. Veneti a ,
per Francesco Sindoni e Maffeo Pa-
sini ^ i534, "7-8. °
Fu solenne impostura V attribuire al Boccaccio
quest'operetta, poiché essa è fuor di dubio
di Leon Battista Alberti, sotto il cui nome
venne varie volle publicata.
4.° Opera di messer ec. , tradotta
di latino m volgare da messer Ni-
colò Liburnio, dove si tratta de'
monti, selve, boschi, e fonti ec.
Aggiuntovi la favola dell'Urbano
del medesimo Boccaccio. Firenze 3
per Filippo Giunti j 1598, m-8 °
V Urbano fu erroneamente attribuito al Boccac-
cio. In un codice già posseduto da Gaetano
Poggiali (ora Palatino) si fa autore di questo
romanzo Giovanni de' Blomsignori , di Città di
Castello. L'andamento di esso, cambiati i nomi,
è tolto dal Libro chiamato Imperiale com-
posto da un Cambio di Stefano, da Città di
Castello, canonico di S. Fiordo, che lo scrisse
verso il 1400.
5." Opera jocondissima novamente
retrovata del facondissimo et ele-
gantissimo poeta messer Jeanne Bo-
cbacio. Senza alcuna data, in-^.^
Contiene V Urbano già rammentato, che fu im-
presso sotto tale titolo anche in Lucca , da
Vincenzo Busdrago , nel IS62, ed altrove.
Vedi sopraj JY. 4.°) e — Gieta e
Birria (novella) ec.
6.^11 Palatino d'Ungheria, novella.
Firenze, Piatti, 1823, ?Va-4-"
E noto che venne scritta dal mare* Tommaso
Garg.\llo, il quale immaginò di divulgarla
come scrittura inedita del Boccaccio. Se ne fece
una ristampa in Tres'iso, nel 1824, /«-8.°, con
l'aggiunta di una spiritosa critica di Cataro-
fdo Glossèo {conte Francesco Amalteo).
BOCCADORO (Filippo). La Figliolanza
spirituale esposta, cioè Dichiara-
zione di tutto ciò che partecipano
i fedeli dell'uno e l'altro sesso ag-
gregati alla Congregazione de' chie-
rici regolari teatini ec. Verona ^ per
Francesco Rossi, 164^, in-?).'^
È opera del P. Gio. Grisostomo Filippini, che
la riprodusse col proprio nome, notabilmente
aumentata. Ivi, nel 1677, per Gio. Battista
BOC
Merlo. Sopra questa seconda edizione si fece
una traduzione Ialina.
BOCCALARIO (Silvio). Dodici lettere
di ec. in analisi all'edizione degli
elementi di Storia naturale e di
chimica del Fourcroy, con note di
F. Duprè.
Lavoro preparato per la stampa da Giuseppe
ScOFFO, veneto, che rimase inedito. Si con-
sulti: Tipaldo {Biogr. d'illustri Italiani, torri.
VII, png. 217).
BOCCALINI (Trajano).
I." La bilancia politica di tutte le
opere di Trajano Boccalini ec; il
tutto illustrato dagli avvertimenti
del sig. cav.^ Lodovico du May. Ca-
steUanaj per Gio. Hermano Wider-
hoìdj 1678, ^'o/. 3, m-4."
Neir avviso che Gregorio Leti intitolò: avverti-
mento d'un letterato al lettore, posto in-
nanzi ad una delle molte sue opere , intitolata :
- Storia e memorie recondite sopra la vita
di Oliviero Cr^omwelle ec. ,-dà egli il cata-
logo de'' suoi lavori letterarj, stampati senza il
suo nome, 0 con finto nome , e pone la publi-
cazione del presente lii)ro come sua fatica, non
solo per averle aggiunto al medesimo molte
osservazioni a quelle del sig. Du May, ma
per l'aggiunta della terza paiate d^lle let-
tere da lui unitamente raccoltej le quali let-
tere poi, eccettuate sette, quantunque abbiano
sul frontispizio il nome di Trajano Boccalini
e sieno quasi tutte da lui sottoscritte, sono
composizione o del figlio Ridolfo Boccalini 0
del suddetto Leti. L'opera di Trajano Bocca-
lini era stata impressa Tanno antecedente col
titolo di Commentari sopra Cornelio Tacito.
Cosmopoli (cioè Amsterdam).
2.° Centuria quarta de' ragguagli
del Parnaso di ec. con la Risposta
e replica alla risposta. Senza nota
di luogo ed annOj in-i^.°
Questa continuazione è falsamente attribuita al
Boccalini, così pure la seguente opera - La
cetr-a d'Italia, supplimento de' Ragguagli di
Parnaso di Trajano Boccalini. Senza al-
cuna nota di stampa , in-8.° « Le due prime
»> centurie furono composte dal Boccalini col-
»j Tajuto di Gianfrancesco Peranda, sulle traccie
»> datene dal Franco e dal Caporali. Alcuni inol-
«tre vogliono ch'egli non sia autore di detti
«ragguagli, ma bensì il card.^ Gaetano ed altri
«suoi amici di Roma; ma noi non ne troviamo
«il fondamento « (Mazzuchelii). All'edizione
i39
BOG
delle due prime centurie fatta in Fenczia ap-
pr'csso Michel' Angelo Barhazzi, 1G69, in-Q.",
fu aggiunta la parte terza , composizione di
Girolamo Bruni, modonese. Si consulti il men-
tovato Mazzuchelii {art. Baca /Ij.ini).
Vedi 3 Secreleria d'Apollo ec.
BOCCARDI (Michel' Angelo). Ottone
amante, dramma per musica del
cav.*^ ec. Venezia, 1726. in-ii.'^
Non è lavoro di pianta del Boccardi, ma piut-
tosto una riforma di quello del Silvani, inti-
tolato: - La moglie nemica.
BOCORSI, o BOCCOSI (Ferdinando)
(Francesco Biondi, di Alleata in
Sicilia). Centuria poetica di ec. Na-
poli, 17 12, z/z-8."
BODDE (Ottone De) (Benedetto Oddo,
palermitano, del terz' ordine di S.
Francesco). Le glorie dell'Arcangelo
S. Gabriele, esposte ai fedeli. Pa-
lermo, per Gio. Ballista Riccardo,
1726, in-ii.^
BODIA ZEFIRIA. Lettera di ec, guar-
diana della Rotonda di Ravenna,
al signor Lovillet. In-^.^
Si riferisce dalla Miner^va Veneta sotto l'anno
176S num. 44, pag. 181, ed anche nelle i\^o-
velle letler'arie di Firenze per l'anno 1766,
pag. 569. Fu stesa dal conte Ippolito Gamba-
Ghiselli, in compagnia del camaldolese abate
D. Mauro Fattorlm.
Bodrillus. Opuscolo di poche pagine
impresso in qualche città di Lom-
bardia.
Questo libello scritto con sale Lucianesco, il cui
titolo cori'isponde a Puteolus, o piccolo pozzo,
riferibile al cognome del P. Pompilio Pozzetti,
scolopio, fu composto da 'Santo Fattori, mo-
donese, per questioni intorno all'Elogio che
di Lodovico Scapinelli, cieco dalla nascita, il
Pozzetti aveva recitato in Modena il giorno 28
novembre 1794, e che si vede stampato in-
nanzi alle opere dello Scapinelli, uscite dalla
R. tipogr.di Parma, 1801, voi. 2, m-s." Pre-
sero abbaglio sì il Bello {Meni, della vita del-
l ab. Isidoro Biancìn), e sì il Lancetti, su
la fede dello stesso Bello {Biogr. Cremon., e
Pseudon.), quando al Bianchi attribuirono la
detta satira, essendo essa fuor di dubio del
Fattori.
BOGGI (Benedetto) (Alemanno Pazzi).
i.° Lettera intorno al proverbio -
Stare e conversare in Apolline.
4 40
BON
2." Discorso del sesterzio e d'altre
monete antiche romane.
Stanno nella Nuova Raccolta d' opuscoli Man-
dellininni, toni. XIX, pag. 587 e seg.
BOMBINUS (Bernardinus). Consilia,
qusestiones , atque frequentationes ,
quae in jure versantur, etc. V^enetiisj
Frane, de Francisco j 15^4? infoi.
Fa osservare il marc.^ Spiriti {Scritt. Coseni.,
pag. 82 ) che interi periodi dell'epistola a' let-
tori sono tolti di peso dall'epistola di Gian
Cesareo, premessa al commento del medesimo
su le Odi di Orazio.
BONA (Joannes). Epistola approbans
doclrinam Germani Philalethis Eu-
pistini [Jacobi Platelli).
li Mazzuchelli ci assicura non essere scrittura
del suddetto card.® Bona; essere anzi un li-
bello contro di lui.
BONA (Lorenzo) (P. Giulio Cesare
Bona , conventuale di Venezia). Chi-
romanzia, panegirico di ec.
Ne il Franchini, ne il Mazzuchelli ce ne indi-
cano r edizione. Altre opere esistono del P.
Giulio Cesare Bona, puhlicate sotto il nome
di Lorenzo.
BONA (Maurizio). Fedi, CINTHIO AL-
DIMACHIO.
BONACCI (Giovanni). Secreti divei'si
e miracolosi effetti, distinti in tre
libri ec. Fenezia, i^óp, in-S.°
Crede il Mazzuchelli {Scritt. d'Italia, tom. II,
pag. 1S50) che questo libro, publicato sotto
tal nome, sia T opera: Arcatiorum di Pietro
Angelo Acato, medico, dall'autore medesimo
translatata di latino in italiano con nome liuto ,
corrispondente alla voce greca Agathos , che
suona in nostra ìm^xid. Buono. L'originale la-
tino si stampò in line degli opuscoli del Fal-
loppio in Padova nel 166G.
BONACCIA (Francesco Antonio). Vedi,
Pantocrisi (II), ossia Giudizio ec.
BONAFEDE (Bruto).
i.^Picciolissimo tributo offerto alla
Sovrana Regina dell'Universo. Pa-
dova^ 1664, m-4-°
2." Soliloquia sacra et devotissima.
Maceratce, 1626, in^iS.^
3.° Tractatus de sacramento poeui-
tentiae quo insti-uuntur fideles, ut
sacramentum hoc ad fructum reci-
BON
piani. Maceratce, apud Joan. Car-
òonuni, 1616, in- 16.^
Queste tre operette sono del P. Giusto (Bona-
fede) da Bologna, cappuccino, a cui piacque
farli imprimere sotto il nome del proprio fra-
tello.
BONAFIDES (Brutus). Fide supra.
BONANNI (Giacomo). Delle antiche Si-
racuse, volume primo che contiene
i due libri della Siracusa illustrata
da D. Giacomo Bonanni, e Colon-
na, duca di Montalbano. — Volume
secondo che contiene gli scrittori
anteriori al Bonanni ec. Palermo j
nella stamperia di Gio. Battista Aie-
cardo, ^717, »'o/. 2, infog. pie. con
figure.
Si credette da alcuni che il volume scritto sotto
il nome di Giacomo Bonanni sia veramente
fattura di Pietro Carrera, come questi nella
Storia di Catania vuol far supporre. Tale
asserzione è però negata dal Mongitore , ap-
poggiato al sentimento d'uomini cospicui. Può
il Carrera aver somministrato materiali, ma
non può dirsi autore dell'opera.
BONARSCII (Clari) (Caroli Scribani,
soc. Jesu), Amphitheatrum honoris,
adversus Calvinistarum criminatio-
nes, libri tres. Paleopoli Adwatico-
runij apud Alexandrum Verheiden
(sed forsan jdntuerpicBj vel Ingol-
stadii), 1594, ««-4-"
Fu indi ristampato, aumentato del quarto e del
quinto libro, Antuerpice , typis Plantinia-
nis , 160S, /«-4.'' Carlo Scribani trasse la sua
origine in Italia dalla nobile famiglia Scribani
di Piacenza, sebben nascesse in Brusselles,
città del Brabante.
BONATERA (Giulio Maria) DA NICEA
(P. Luigi Maria Benetelli, minimo,
nel 5eco/o Andrea). Novena e com-
pendio della vita del B. Pietro Gam-
bacorti di Pisa, fondatore degli Ere-
mitani di S. Girolamo. Fenezia,
presso il Lovisa, senz'anno, m-8.°
Il Mazzuchelli scrive Buonatorre in vece di
Bonatera, come scrisse posteriormente il P.
Calvi negli Scritt. Vicentini.
BONAVENTURA (P.) DA PARMA, cap-
puccino, del casato Zampironi.
BON
BONAVENTURA (Santo), minorila,
dottore (li S. Chiesa.
È detto anche Eulirhio fd Eustacliio; nel secolo
chiamossi Pietro, ed anche Pietro di Boa-
ventura; il suo casato era de' Fidanza , di
Bagnarea. A lui furono erroneamente attribuite
varie opere, fra le quaU:
i.° Biblia pauperum. F^enctiis, i477j
/n-4-°5 ed altre volte impressa.
È opera di Fra Pietro da Udine, nativo di Ca-
stel Porpetto nei Friuli . distante dodici miglia
da Palma.
a," Sermones de Sanctis ex variis
bibliothecis collecti a fr. Stepliano
Atrebatensi , et a fr. Antonio Syr-
relo corredi et castigati. Parisiis ,
typis Jodoci Bada yi scensii j i5oi,
Sono di Corrado Sassone, frate minorità.
3;'^ Speculum B. M. V.
Questo opuscolo , che principia - Quoniam , ut
ait B. Hieronymiis , etc. - fu stampato nel
tomo sesto delle opere di S. Bonaventura (/'e-
nezia, 17S1 e ses.)-, ma s'incannarono o;li edi-
tori , poiché è lavoro di Bonaventura Badoaro
Peraga, padovano, deiFordine degh Eremitani
di S. Agostino. Infatti l'operetta è stata im-
pressa più volte col nome suo , ed a lui viene
dai critici assegnata. L'equivoco nacque forse
dalla simiglianza del nome e dalla dignità car-
dinalizia, cU cui erano ambedue fregiati. Allo
Sbaraglia (Suppl."' ad TFaddingum , pag. 186
et seg.) ricorra chi vuole conoscere i titoli
delle altre opere di questo Santo, sì le suppo-
ste, come le incerte , che almeno in parte sem-
brano portare indebitamente il suo nome, le
quali furono da noi per brevità omesse.
BONDI (Abate). Sopra la moda alla
Passionné; composizione poetica del
sig. ec. J^icenza, per Francesco Ven-
dram ini- Mosca , i ^ 8 i .
" A questa poetica composizione fu maliziosa-
» mente apposto il nome deirab.'Bondi {Gioivi.
ì>Encicl., agosto 1781, pag. 129). Passiamo a
"qualch'altro articolo, soggiunge il Giornalista,
«poiché avviliremmo i nostri fogli e i nostri
"leggitori se ci fermassimo su d'uno che non
"avrebbe qui avuto luogo se questi miserabili
"versi si fossero contentati di restar anonimi
" 0 di portar il nome del loro vero autore ".
BONDIGLI (Giuseppe). Composizioni
poetiche degli Academici Riformati
di Cesena, per le vittorie della Casa
441
BON
d'Austria contro il Turco. Faenza,
per le stampe dell' yi rchi , i 7 i 8 , z/?-8."
Del P. D. Benedetto Bondigli, benedettino casi-
nese, sono la dedicatoria e Tode che leggcsi a
carte 49, benché portino il nome del di lui
fratello Giuseppe.
BONELLT (D. Antonio) ARCIPRETE
DI S. EUFROSINA. Processo teolo-
gico sopra la clausura de' monasterj
delle Monache, contro Pio Cortesi,
autore del libro intitolato: - La
Monaca ammaestrata ec. - .Assisi ,
.784,^-4."
Vuoisi che sotto un tal nome celisi l' ex-gesuita
spagnuolo-americano Diego Giuseppe FuEN-
SALIDA.
BONELLI (Francesco). Il felice pasto-
rello per la nascita del Bambino
Gesù, operetta spirituale di ec. Pisa^
per Gio. Ferretti^ '670, in-8.'^
Il vero autore fu Biagio Bonelli , converso della
Certosa di S. Martino della terra di Maida nella
provincia di Catanzaro nel regno di Napoli. Il
Mazzuchelli pretese ch'egli la publicasse nel
tempo che ritrovavasi al secolo, chiamandosi
allora Francesco. Ma il Zavaroni (Bibl. Calabr.,
pag. 163) dice che il nome di Francesco è
quello del fratello.
BONFADIO (Jacopo).
Saggio pittor, se vuoi.
Se pur tant" alto aspiri,
L'idolo mio li trarre a parte a
parte , ec.
Così comincia una canzone che si legge nelle
aggiunte del tomo II della Raccolta delle o-
pere di Jacopo Bonjadio. Brescia, per Gia-
como Turliììi, l'anno 1747, e che l'editore
abate Antonio Sambuca al mentovato Bonfa-
dio attribuì, troppo fldatosi all'edizione delle
rime di lui, fattasi nel 1373 da Cristoforo Za-
bata in Genova. Essa è di Giuliano GoSELiNl,
trovandosi impressa nell' edizione dell' anno
1371 delle sue poesie, e nelle quattro seguenti
che se ne fecero, lui vivente.
BONI (ab. D. Pier Francesco), geno-
vese. Professando i sacri voti nel-
l'insigne monastero di S. Alessandro
in Parma donna Marianna Luigia,
al secolo l'illustr.^ sig.^ Maria Mad-
dalena Riga, versi di ec. Parma,
stanip. reale, 1798, iii-.\.^
L'autore tosi coperto è Gio. Battista FoMANA,
442
BON
Aristarco del poeta Angelo Mazza; intorno al
qual Fontana consultisi il chiar.*' rav." Pezzana
{Contiti, agli Scritt. Parm. dell'Affò, tom.
VII, pag. 487 e seg.).
Vedi:, Vestendo l'abito religioso ec.
BONIFACrUS (Balthassar). Caroli Si-
gonii judicium de historicis qui res
Romanas scripserunt, etc. Accesse-
runt de eisdeni scriptoribus excerpta
a Balthassare Bonifacio, etordo Ro-
manie liistorise legendse Adriani Po-
liti. Venetiisj per ^nt. Pinelli, 1627;
et Helmsladii , sutnptib. Jo. Heiniiil-
ier. i6y4i "?-4-"
Sta anche nel tom. Ili della Miscellanea Ita-
lica erudita publicata dal P. Gaudenzio Ro-
berti a carte 485. Il Mazzuchelli scrive « che
»si vuole che il Bonifacio in quest'operetta...
»non abbia fatto che raccorre e copiare
J5 quanto altri ne hanno scritto prima di lui ;
j! e si taccia di poca riconoscenza verso di essi
»jper non averli nemmeno nominali ».
BONIJVI (Bonino De') (Pietro Paolo
Vergerio il Giovine, già vescovo di
Capo d'Istria). Lettere di ec.
Ci fa sapere il Baillet {Auteurs déguisés . pag.
S09, édit. in-4.°) che esse lettere trovansi fra
i dodici trattatelli composti dal suddetto Ver-
gerio, poco avanti la sua partenza d'Italia, e
stampati in Basilea con l'impresa di Giacomo
Parco negli anni 1349-30; e soggiunge che
furono le medesime date in luce in apparenza
per giustificare la Corte di Roma, madie ef-
iettivamente la mettono in ridicolo e la cen-
surano. Quale sia il titolo di ciascuno di que-
sti trattatelli, non si dice dal Baillet, e da noi
s'ignora; se già alcuno de' medesimi non è
compreso fra gli opuscoli che faremo in sé-
guito conoscere a suo luogo di questo apo-
stata, colla scorta, del Gesnero {pag. 679), e
del Niccron {toni. XXXVIII, pag. 69 eseg.) . ì
quali ci additano le opere di lui senza distin-
guere però quelle che sono anonime: per lo
che, attesa la loro rarità (non avendole per la
maggior parte potuto esaminare), saranno da
noi riportate con cautela nel timore d' ingan-
narci, quando si tratti di scritti incerti.
BONINI (Simone). Memorie della fa-
miglia Ughi e delle prerogative da
essa godute appresso la sede archi-
episcopale fiorentina, raccolte da
ec. sacerdote fiorentino, priore di
S. Maria degli Ughi. Lucca^ presso
il Marcscandoli j, idSy, iii-^y
BON
«< Benché queste Memorie compariscano sotto il
»5nome del Bonini ; pure, per attestato ancora
»jdel can." Salvini {Fasti Consol, pag. 386),
«sono del sen.'^ Alessandro Segni » (Moreni,
Bibl. Stor. della Toscana, tom. \,pag. 144).
Bonino (II), ovvero Avvertimenti al
Tristano intorno gli errori nelle
medaglie del primo tomo de' suoi
Commentai'] istorici. Senz^anno (cir-
ca il 1699), m-4.° con figure.
«Quest'opera è stata da diversi attribuita a Fran-
»5 Cesco Angeloni da Terni, forse perchè era
«stato in avanti malti'attato da Giovanni Tri-
« stano, come incapace di spiegare i rovesci
55 delle medaglie le piìi facili ; ma non puossi
"dubitare in vece che l'autore d'essa è Gio.
«Pietro Bellori, che prese a ripulsare l'in-
« giuria fatta dal Tristano all'Angeloni suo zio»
(Mazzuchelli, toni. I, pag. 769, e II, pag. 703).
BONOMO (Gio. Cosimo). Osservazioni
intorno a' pelliccili del corpo uma-
no, di ec. Firenze s Platini y i68j,
« Giacinto Cestoni, in una lettera scritta al Vallis-
55 nieri dichiara essere cosa tutta sua queste
53 osservazioni intorno a' pelliccili della rogna;
» tuttavia il Redi le attribuisce al Bonomo in
«una lettera scritta al Lanzoni, ed anche il
« CinelH riconosce il Bonomo per autore «
(Gamba , Serie, num. isil, IV ediz). Il CinelU
però, riferendo il detto opuscolo come cosa
del Bonomo , non manca di dire che le osser-
vazioni sopra i pellicelli erano state fatte prima
da lui stesso , e che confidalo il suo pensiero
ad un poco fedele, gli fu amarissimo boc-
cone , perchè il medesimo somministrò ad
altri quanto crasi da lui osservato. Il cano-
nico Gagliardi {Fita del CinelU, pag. 46-4?)
sospetta che chi tradì il Cinelli possa essere
stato Paolo Boccone che trovavasi in Firenze
l'anno 1678, cioè per l'appunto dieci anni
avanti la publicazione delle Osservazioni men-
tovate.
Bononiensi (De) scienliarum, et ar-
tium Insti luto , atque Academia,
commentarii, tomus sextus et se-
ptimus. Bononice y iy83 et 1791,
m-4.« f^r.
Ne è autore il professore Sebastiano Canterzani,
bolognese.
BONTRACORI (Leonida) e RIFIORITO-
E Carlo Antonio Bedori, poeta bolognese, che
publicò, ora col nome anagrammatico, ora col
nome academico, varie sue rime' in lògli vo-
lanti ed anche nelle raccolte di (pie' tempi.
443
BOR
BONVINO (Giuseppe) (P. D. Giuseppe
Bovio, cliier." rcgol.''', veronese). La
ricreazione delle monache in di-
mande LXXI, o sia l'Aritmetica
fatta indovina a caso in dare a loro
12^8 risposte: opera curiosissima
da leggersi per passatempo delle
Religiose claustrali, e sue dozzi-
nanti, massime in carnevale, data
in luce da ec. Verona, per Dionigi
Ramanzini, lySa, m-8.° {dai Zibal-
doni del P. Mera ti).
Bordelletto (II), canzonetta curiosa (di
Domenico Bartoli) recitata in Par-
naso da Cesare Caporali l'ultima
sera di carnevale alla presenza d'A-
pollo. Lucca j per il Marescandoli ,
in- 12."
BORDOERI (Livii) (P. Julii Antoni!
Maria3 Roboredi, ex ordine serv.),
Modesta venatio defensa. Erudimini
qui judicatis terram. Florentice, tjpis
Ant. Murice Albizzini^ 1718, m-8.°
BORGHESI (Fra Scipione) (Giovanni
Briccio, romano). Specchio della
miseria umana , di ec. Bracciano j
1621, in-8.°
Uscirono altre sue composizioni collo stesso sup-
posto nome , siccome medesimamente con
quello di LccA de Caroli , pel titolo delle quali
si può consultare il Mandosio {Bibl. Romana ,
tom. \, cent. V, pag. 307 e seg.). Questi ci fa
sapere che al Briccio lu involata una comedia
intitolata - Gli otto forestieri , - e quindi sotto
altro nome stampata col titolo di - Osteria di
P^elletri , ovvero La Zitella melanconica.
BORGHETTI (Francesco ). Poesie me-
liche, di ec. Bologna, per gli eredi
Barberi, 1680, in-ii.^
Composte dal P. Francesco da Cesena^ cappuc-
cino, la cui famiglia era Borghetti.
Borgia (I), Sine ira et studio (del conte
Michele Milano). Italia {Napoli)^
1820, in-'ò''
BORGNINDOR ( Compà ) (Ambrogio
Brambilla). Poesie milanesi, di ec.
Milano, per il Ponilo ^ 1689, iìi-i^P
Borlanda (La) impasticciata, f^edi,
PEDSOL, r Incognito d'Eritrea.
BOS
BORROM^US (S. Carolus). De choreis
et spectaculis in festis diebus non
exigendis, opusculum.
In alcune edizioni si fa autore di quest''opuscolo
S. Carlo Borromeo; ma è fuor di duhio essere
Iattura del 1'. I). Carlo Bescapè, harnaliila,
poi vescovo di Novara , che lo scrisse però ad
insinuazione del suddetto Santo. Anche il Maz-
zuchelli a questo erroneamente lo altrihuiscc,
ponendolo nel catalogo delle opere di lui.
BORTOLO GIGNANI. Fedi ^ CALLI-
MACO MI LI.
BOSCARONI (Carlo e Cristoforo). Gio-
vanni Petrelli.
BOSELLI (Conte Girolamo). Notizia
del volume Aniciano Austriaco, che
esce alla luce in Milano nell'anno
presente 1681, data dal conte ec.
Senza nota di stampa j in-^,"
Si crede (e lo stile il conferma) che questo opu-
scolo sia del medesimo D. Cipriano de' conti
Boschi di Bergamo, monaco olivetano, autore
del suddetto volume Aniciano, il cui prolisso
titolo può leggersi nella Bibl. volante del
CineUi {voi. I, pag. 198); e nel MazzucheUi
{toni. II, pari. Ili, pag. 1828-29).
Fedij Austria (L') Anicia ec, e —
SEMENZI (Girolamo).
BOSIO (Antonio), romano. Roma sot-
terranea, di ec, accresciuta da Gio.
Severano, e publicata da Carlo Al-
dobrandini. Roma^ FacciottOj 1682;
e di nuovo, Jwij pel Grignaiù, i65o;
e tradotta in latino da Paolo Arin-
ghi , Ivij per lo stesso, 1 65 1 , sempre
in-/^.°
Il Rosotti {Scritt. Pieni.) attribuì questo lavoro a
Jacopo BosiO di Chivasso, nipote di Antonio;
ma che sia veramente dello zio si affermò da
mons.^ Bottari nella prefazione premessa alle
Scolture e pitture estratte dai cimiterj di
Romaj nella qual opera si contiene rifuso il
suddetto lavoro del BosiO.
BOSONE, o BUSONE DA GUBBIO.
E iigliuolo eh Bosone di Guido Alberigo, e per-
ciò comunemente detto Busone Novello. Fu
deha famiglia Raffaelli, chiamata da alcuni
per errore de' Caffarelli. Forse il nostro Bo-
sone non è diverso da quel Francesco Buso-
nini de' Raffaelli da Gubbio dal Giacobini ram-
mentato.
BOSSEGUTI (Antonio) (Agostino Sve-
444
BOX
TONIO, fiorentino). Compendio del
modo di delineare gli orinoli a sole,
di ec, Firenze i i663, ?>2-8.°
Cinelli {scanz.WX. pag. il), il quale poi nul-
r indice il chiama erroneamente Osseguti.
Questo libretto fu omesso nella seconda edi-
zione della Bibl. volante mentovata.
BOSSO (Girolamo). Compendio, o sia
Genealogia dell'origine, antichità,
e dignità dell' illustr.^ casa Secco,
cavata da diversi storici, da scrit-
ture autentiche, e da privilegi dei
principi, per ec, dedicata all'illu-
strissimo signor D. Alessandro Em-
manuele Secco d'Aragona. 31iìano,
per Giuseppe Pandolfo 31alatesla ^
iyo6 e 1708, zVì-4."
« L" Argelati nel tom. II della Bibl. Script.
'ìMed., col. 1741, scrive che da alcuni si
«vuole che il vero autore di detta operetta
"fosse il mare* Secco, e che il Bosso gli som-
55 ministrasse notizie e documenti ; ma esso Ar-
» gelati congliiettura^ che il detto marc'' Secco
5> raccogliesse la maggior parte delle memorie ^
'5 e che il Bosso le mettesse in ordine, e le
j> distendesse come si trovano pubhcate "
(MarzuchelJi, tom. II, part. IW.pag. I86O).
BOSSUET (Mons.^" Benigno).
Alcuni suoi opuscoli stampati in Bologna , da
Lelio Della Volpe , furono volgarizzati dal
P. D. Crisostomo Trombelli, can." regolare.
BOSTICHI (Frate Stoppa).
Abbiamo alle stampe una canzone volgare pu-
blicata dal Lami. E probabilmente non diverso
da quel Frate Stoppa, poeta volgare che fio-
riva nel secolo XIV, e che compose un Ser-
ventese in ottava rima , dato alla luce dal Cre-
scimbeni nel voi. Ili dell" Istoria della vol-
gare Poesia . pag. ì 48 e seg.
Botanica (La) de' fiori (del cav.*'' Giu-
seppe Compagnom). Milano, Sonzo-
gno, 1828, /«-24.°
E un almanacco, al quale succedettero più altri
molto ben ricevuti dal publico.
BOTANOPHILI Romani ad CI. virum
Jo. Christophorum Amadutium A-
riminensem epistola, qua CI. V Jo.
Franciscum Marattium Vallumbro-
sanorum Antistitem ab Adansonii
Galli ceusuris vindicat.
Sta nel tom. XX della Nuova raccolta Calo-
geriana, a cui è unita anche - Descriptio de
BOT
vera Jlorum existenlia, vegetatione et forma
in plantis dorsiferis, etc. , del P. ab.* D. Gio.
Francesco Maratta , stampata la prima volta
in Roma nel 1760, pel Salvionij la quale de-
scrizione prese a difendere lo slesso autore
sotto il surriferito nome di Botanofilo Romano.
BOTRERI (Francesco) (Francesco Ro-
berti). La causa de' religiosi difesa
contro le false imputazioni , dal-
l'abate ec. Roniaj 1788.
BOTTAGRIFI (Gino).
Nome che presero inchstinlamentc il card.* Pas-
sio>Ei, mons.* BoTTARi e mons.* Foggim, pu-
bhcando nel secolo XVIII libri, tanto di con-
troversie teologiche , quanto contro i gesuiti.
Secondo riferisce il sig. Lancetti, queste opere
furono quasi tutte stampate in Fossombrone ,
patria del Passioei.
BOTTAjNI (Giovanni). Descrizione sto-
rica delle pitture del R. D. Palazzo
del Te fuori della porta di Man-
tova detta Pusterla, con alcune
tavole in rame. Ivi, Braglia, 1783,
La dedica alle LL. AA. RR. l'Arciduca Ferdi-
nando Carlo, e TArciduchessa Beatrice d"Este,
sua consorte, è sottoscritta da Gio. Bottani.
In fronte air esemplare , che conservasi nella
Biblioteca di Mantova , leggesi scritto di mano
di Leopoldo Camillo Volta « Alla R. D. Bibl,
ììdi Mantova, dono di Leopoldo Camillo
j> Volt. 4, prefetto della medesima ed autore
»di quest'operetta. Il Bottani destinato a re-
jjstaurare le pitture del Te, chiese all'autore
"suddetto il mss., e lo publicò, dedicandolo
"all'Arciduca senza palesarne l'autore, onde
" con questo mezzo procurarsi la pensione ,
" che poi ne ottenne , oltre il regalo di cento
"Zecchini. La ricompensa poi dell'autore fu
" di averne in dono sei esemplari. Uno de' quali
" è il presente da lui regalato alla Biblioteca
» in quest' anno 1 783 ".
BOTTAZZOM (dott.^ Pietro Francesco)
BOLOGNESE. Tre lettere del dott.^
ec. all'eccell." signor Bernardo Tre-
visan, nob.° veneziano, alle quali
ha data occasione una scrittura cri-
tica divulgatasi ultimamente col ti-
tolo di - Lettera toccante le consi-
derazioni del niarc.^ Gio, Giuseppe
Orsij sopra il libro intitolato - La
manière de bien penscr dans les
ouvrages d'esprit. Padovaj pel Co-
445
BOV
ronaj 1707, m-8."; e di nuovo in-
serite nelle Considerazioni dcll'Orsij
Modena^ 1785.
a Quantunque dal titolo di esse tre lettere ap-
" paja chiaramente esserne autore il nostro
») Bottazzoni , non è tuttavia mancato il celebre
»> Muratori di affermare che due almeno di esse,
55 e verisimilmente tutte e tre , furono dettate
» dal medesimo marc.^ Orsi » ( Mazzuchelli ,
tom. Il, pag. 1090).
BOTTINI STATIRA (Giovanna) (Gio.
Battista Tarroni, bolognese). Cento
nodi in ottava rima da sciogliersi,
di ec. Bologna j Mossi j 17 18.
BOTTONE (Giulio Cesare) ( P. Gio.
Battista AuDiFREDi). Saggio di osser-
vazioni di ec. sul discorso premesso
all' Ordine della vita cristiana del B.
Simone da Cascia, Torino j 1779,
nel quale si pretende provare che
la massima parte delle opere, che
vanno sotto il nome del Cavalca,
sieno del detto B. Simone. Cosmo-
poli {Roma ^ Salonioni), 1780, in-'Ò.^
BOUNCHIER.
Sotto questo anagramma del proprio nome bat-
tesimale piacque a Fra Cherlbi>0 Bozomo, do-
menicano, publicare qualche volta alcune sue
poesie bernesche: ciò ne fa sapere il Soprani
{Scritt. Liguri, pag. 74), senza però indi-
carci il titolo delle medesime.
BOVIO (Gio. Antonio). Lettera al P.
Paolo Rocca, nella quale si discorre
per modo di annotazioni sopra a
due lettere del Doge et Senato ve-
neto di Venezia ec. Firenze, per i
Giunti j 1606; e Napoli j pelSottilcj
ranno stesso, m-4.°
Publicata col nome del carmelitano Gio. Antonio
Bovio, sotto il quale, volendo stare ad una
nota mss. che leggesi in un esemplare Marcia-
no, dovrebbesi credere che siasi coperto il
card.'' Roberto Bellarmino. Ma il silenzio del
Sotvello {Script. Soc. Jesu), e del Mazzuchelli
{Scritt. d'Ita!., art. Bellarmino) che non
pongono detta lettera fra le opere di lui, ed
in vece il testimonio del P. De Villiers, car-
melitano ( Bihl. Carme!.) e del suddetto Maz-
zuchelli {art. Bono), che non esitano di
porla con altre di simile materia, scritte dal
P. Bovio, non ci rende perplessi a restituirla
a quest^Ulimo.
TOM. I.
BRA
BRACCIOLINI (Francesco). Il piede
premuto, stanze.
Sono trenta ottave, che trovansi qualche volta
unite ad altre poesie del Bracciolini ; ma nelle
Memorie de' Odati e dall'Orlandi si dicono
composizione di Giovanni C.VPPOi, della Por-
retla nel Bolognese.
Bragatto (Il),comedia molto piacevole
e ridicolosa di M. G. S. M. (Messer
Gio. Simone Martini, da Todi). J^inc-
gia, presso Altohcllo ScilicatOj i585
e i5g7, i/z-12."; e ristampata con
nuova aggiunta d' interraedj. I\'i_,
1607; e di nuovo altrove, sempre
?/ì-I2.°
3RAGGIA (Galvanaeus). De peste A.
S. 1347 minitata liberari satagentis
urbis, populique Bononiensis sup-
plex ad Deum, Deiparam, Sanctos-
c|ue Palronos votum humili Rythmo
complexum. Maria Elisabeth Mac-
chiavellia Bonon. Clement. Acad.
Instituti Scientiar. , Curiosor. , Phi-
lopatrior., Apathistarum, Obsurde-
scentinm, etc. socia, anno i 721, quo
rursus morbus est minitatus, notis
illustravit. /«-12."
Sta nel tom. XIV della Racco!ta Ca!ogcriana.
In fine leggesi - E.vpUcit Byt/imus scriptus
per me fr. Ga!vanceum Braggia Bononien.
ord. fratr. S. M. de U!mareto, die s ocio-
bris 1547. -Segue: - M. EUsabeth Macchia-
veHice ad eumdetn Rythmum notai. - Questa
poesia è dell' avv." Alessandro Macchiavelli,
boloafnese, fratcHo della nominata Maria Eli-
sabetta, la quale sapeva poco piti che leggere :
ed è un'impostura che l'osse essa ascritta alle
accennate Academie, quando se ne eccettui
quella de' Filopatri, che si radunava l'inverno
forse in cucina presso il camino; ne mai ha
avuta esistenza questo frale Galvano Braggia;
ed il suo ritmo e le note appostevi apparten-
gono al suddetto avvocato (Fantuzzi, Scritt.
Bologn.).
BRAMANTE DA URBINO , celebre ar-
chitetto.
Dai documenti ultimamente rinvenuti, conste-
rebbe che avesse nome Do.\ATO, 0 DOMNO, che
la sua stirpe fosse dei Bramanti, e che na-
scesse in Fermignano, piccola terra presso
Urbino. Sarebbe falsa dunque la tradizione che
egli appartenesse alla famiglia de'Lazzeri (fi/W.
Ita!., toni. X€in. pag. 132), Si haimo di Ini
446
BRA
alla stampa alcuni soneUi nel toni. I della
Raccolta Milanese, pag. 30 e 45; e se deve
credersi al Doni, scrisse alcune opere intorno
alla sua arte.
BRANCADORO (card.*^ Cesare). Let-
tera del ec. ad Evasio Leone sulla
morte di mons.*^ Minucci. Parma j
costipi Bodoniani j i8o4, in-^°
Si pretende che questa lettera sia slata scritta
dallo stesso Evasio Leo>e.
Brancaleoue (II), historia ec. P^edij
LATROBIO ec.
BRANCHI (Anton Giuseppe). Risposta
di ec. di Castel Fiorentino, scolare
dello studio pisano, a quanto op-
pone il sig. Gio. Paolo Lucardesi al
libro dell' eccell." signor dott,*^ An-
ton Francesco Bertini intitolato Lo
Specchio che non adula ec. - Colonia
[FirenzefStamp. Arcivescovile), 1 708,
in-^."" gr.
Ne fu eseguita una seconda edizione in Firenze
nel 1786 con postille ed aggiunte tratte dal-
l'originale mss. del vero autore D. A.F. B. (dott.*
Anton Francesco Bebtini). Venne attribuito
questo mordace scritto (nominato La Giam-
paolaggine) da alcuni al canon." Pier France-
sco Tocci; ma oltreché la surriferita seconda
edizione ce ne fa conoscere il vero autore,
anche la lezione di Luigi Fiacchi, che trovasi
a pag. 127 {voi. Ili) degli .-itti dell' Acade-
mia della Crusca, ce lo conferma « e stahili-
5> sce con verità , che la risposta al Lucardesi
5>è nella totalità originario e principal lavoro
sjdel medico Bertini, e che al più può essere
55 stato raffazzonato ed abbellito dalla penna
«abilissima del can.° Tocci. «Consultisi: Gior-
nale de' leti. d'Ital., toni. Vili , pag. 1 25 e seg.
BRANDOLETTI (Flavio).
Sotto questo nome si coperse il dott.* Matteo
Georgi, genovese, oppure il dott.* Anton
Francesco Bertiisi, toscano, publicando una
lettera in propria difesa contro un'opera del
medico parmigiano Gio. Paolo Ferrari, inti-
tolata : - Risposta ad alcuni quesiti ec. Luc-
ca, Venturini, 1712, in-\.°, nella quale erano
stati ambedue presi particolarmente di mira.
BRANDUCCI FIESOLANO. Fedi ^ La-
mento di Cecco da Varlungo ec.
BRASAVOLUS (Antonius Musa). In-
dex refertissimus in omncs Galeni
libros. Venetiisj apud JuntaSj i586,
in foL
BRE
Si vuole autore di questo indice Gio. Filippo In-
GRASSIA, celebre medico palermitano.
BRAUNIO (Ludolfo), da Colonia (Lo-
renzo PlG^ORIA). La principessa delle
composizioni sfiorata, riotta del si-
gnor ec, prof.^ di grammatica. Ve-
nezia, appresso u4nt. Pinellij 1625,
in-4° Vedi, Avviso di Parnaso,
— e MENIPPO FILOSOFO.
BRAVjE (Diomedis), patritii tranensis,
disquisitio critica de interpreta-
tione Gratiani. BononicBj apud hce~
redes Bonaccij absque annoj in-/\.^
La stampa fu eseguita in Pisa, presso Dome-
nico Carotti, l'anno 1750. Scrittore di que-
st'operetta è l'abate D. Guido Grandi, monaco
camaldolese, che non volle però mai appa-
rirne autore.
BRAVI (Benedetto Giorgio).
Benedetto Giorgio è il nome di battesimo che
aveva nel secolo il Bravi, a cui piacque, ve-
stendo l'abito di Minore conventuale, assu-
mere in vece quello di Fra Bonaventura An-
tonio: e così egli or sotto l'uno, or sotto l'altro
pubhcò varie composizioni teatrali, i titoh dei
quali si possono vedere nella Drammaturgia
di Leone Allacci accresciuta.
Bravure del capitano Spavento (di
Francesco Andreini, comico). Fe-
netiaj 161 8, toni. 2, in-^° {Meni.
Lancetti).
BRENNA (Aloysius). De Haeresi Al-
bigensium, dissertatio habita in Col-
legio romano. RomcBj tjpis Saio-
moni, 1756, m-4.^
Non deve dubitarsi, che il gesuita Pietro Laz-
ZERi, allora maestro del Brenna, non gli abbia
prestato ajuto.
Breve analisi degli errori degli spiriti
forti (di D. Andrea Marini). Edi-
zione seconda. Brescia^ presso Pietro
Vescovi 3 1793, m-8.°
Breve compendio della vita del glo-
rioso martire S. Mamiliano, arci-
vescovo di Palermo (scritto da Al-
berto Fardella, cliier.^ l'^g.'^). Pa-
lermo ^ per Agostino Bosio , i658,
m-4."
Breve compendio della vita del B.
Luigi Gonzaga. Palermo, appresso
Pietro Dell'Isola^ ^675, m-24*^
BRE
Viensi jn rognizione del pompoiiilialorc , rlic Tu
il P. Pietro Drago, della Compagnia di (iesù,
perchè leggesi il nome di lui nella seconda
edizione impressa nel 168«; Ivi, per Giaco-
mo Epiro.
Breve compendio della vita di S.
Bruno, certosino, raccolto da un
religioso dell' istesso ordine (Bona-
ventura Maria Bova , di Boccila ,
professo certosino). Napoli _, '792-
Breve compendio della vita di S. Fran-
cesco di Sales , vescovo e principe
di Genèva. Palermo, costipi dell' An-
glesi e del Leone, 1695, /«-12/'
B fattura del MongitORE, com'egli slesso ce ne
assicura nella sua Bihì. Siculn.
Breve compendio della vita e mira-
coli del glorioso S. Filippo Benizzi,
dell'ordine de' Servi (del P. Ales-
sandro Zardi, dello slesso ordine).
V^enezia,per il Guen'glij 1 67 1, m-4."
Breve compendio della vita e morte
di S. Filippo Benizzi, nobil fioren-
tino, generale e propagatore dell'or-
dine de' Servi di Maria Vergine dei
Sette Dolori; ristretto in versi alle
preghiere de' suoi divoti (dal P,
Prospero Bernardi, fiorentino, della
medesima religione). Firenze j per
Francesco Livij 1678, m-8.^*
Breve compendio della vita , morte e
mii-acoli di S. Pietro Orseolo. doge
di Venezia, indi monaco ed eremita
santissimo. Venezia^ lySr, m-8.°
L'anonimo compendiatore^ che ne scrisse anche
in séguito per disteso la vita, fu il P. ab. D.
Guido Grandi, monaco camaldolese, che nella
seconda edizione corresse Tepoca male stabilita
del dogado delP Orseolo, dietro critica fattagli
da Apostolo Zeno.
Breve compendio di diverse misure di
strade, vicoli e piazze, descrizioni
delle chiese, palazzi ed altro della
città di Bologna e contado per
dieci miglia (di Giannandrea Ta-
ruffi ). Bologna j nella stamp. del-
t Angelo Custode j J73i, m-8.°; e
di nuovo, 1737, pure in-'òf
Breve confronto del libro di Tertul-
liano - De prcescriptionibus - coU'a-
BRE
44!
nalisi fattane in Pavia, Bologna
1784, m.4."
L'analisi è quella del prof.* Tamburini. Questo
JJrei'c confronto h slato attribuito a mons.'
^\M, vescovo di Brescia; ma alcuni lo vo-
gliono opera del P. Francesco Maria di S.
Martino, carmel." scalzo. L'IIorangy {Script.
Sc/iol. Piariim, toni. I, pag. .-514) lo pone
fra le opere delio scolopio Bruno Bruni. Noi
però crediamo che porti un altro titolo 1" opera
che quest'ultimo compose sopra simile argo-
mento. °
Fedi, Osservazioni snW Analisi del
libro delle prescrizioni ec.
Breve confutazione del paralello tra
le proposizioni condannate nella
bolla Unigcniins, ed alcune della
Sacra Scrittura e de' Santi Padri,
che leggonsi sul fine del libro- Gesù.
Cristo sotto V anatema (dell'abate
Francesco Gusta, ex-gesuita). Fer-
rara, 1787, m-8."
Breve cronichetta dilettevole, nella
quale si narra il principio di que-
sta città di Brescia con la maggior
parte delle ruine, guerre ec, di
nuovo ricorretta ec. per B. V. (Ber-
nardino Vallabio), cittadino bre-
sciano. Brescia, per Giacomo Fi-
gnadotli, 1677, m-i2,°
Sonovi edizioni anteriori del I83S, 1384 e 1650.
Questa è lultima, ed è copia di quella del leso.
Breve descrizione del Museo Cospiano,
di Lorenzo Legati. Bologna ^ Fer-
ronij 1667, '^^-12.°
II Trattato degV idoli, che vi sta unito, è di
Silvestro Bonfioli, bolognese.
Breve descrizione della città di Na-
poli (dell' avv." Galanti). Napoli,
presso i Socj del Gabinetto letterario j
1792, m-8.°
Breve descrizione della festa fatta
nella gran sala del signor Podestà
l'anno 161 5 a' 2 di marzo. Bolo-
gna j, 161 5, m-4."
L'Allacci, che ne fa ricordanza, dice che tanto
la descrizione, quanto i versi frappostivi, sono
di Carlo Ferrante Gianfattori.
Breve descrizione della pompa fune-
rale fatta nell'esequie del serenis-
448
BRE
Simo Don Francesco MeJici , II
Granduca di Toscana, uell' inclita
città di Firenze il dì i5 di dicem-
bre i58y (scritta da Gio. Antonio
SoDERUM, fiorentino). FirenzCj per
Filippo Giunti cJiaU'.lli, I 58y, i/i-4-"
Breve dichiarazione della Messa, stam-
pala non senza licenzia del mollo
reverendo padre Inquisitore dell'he-
retica pravità. Modonn . per An-
tonio Gadaldino , i556, in-'ò.°
11 Tiraboschi {Scritt. Moclon.) la crede detta-
tura di Lodovico Castelvetro.
Bi-eve dichiarazione della visione del
j>rofeta Ezechiello espressiva del-
l'incarnazione del Verbo Eterno che
si rappi'esenta ogni sera nella so-
lenne festività della novena nella
chiesa di S. Giuseppe di questa
città {di Palermo) da' Padri chierici
regolari teatini ec. (del P. D. Gi-
rolamo Matiìanga, della medesima
congregazione, palerlnitano). Paler-
mo j per Antonio Mandrocchiaj i653 ,
Breve difesa del Probabilismo (del
P. D. Gabriele Gualdo, teatino). £"0:
tjpog. Fratrwn Sardi_, in-S.
Breve dissertazione, in cui succinta-
mente si dimostra essere assai più
profittevole che i professori delle
belle arti e scienze alla gioventìi
spieghino libri impressi, che trat-
tati manoscritti (del can.*^ Francesco
Meniconi, perugino). Firenze^, per
Andrea Bonduccij 1760, ?/i-4-" V^edij
Lettera in difesa ec.
Breve ed accurata istruzione per quelli
che la prima volta devono comuni-
carsi (del P. Vincenzo Uguccioni,
teatino). Firenze, per l'Onofii, iGS^.
Breve ed affettuosa dichiarazione so-
])ra il Pater noster. Ave Maria et
Credoj composta da un devoto re-
ligioso, che illumina T intelletto e
conduce all'amor unico del Sommo
Creatore. In-^.^ {sec. Xf^Il).
Del P. D. Antonio Correr, chicr." reg.", nobile
BRE
veneziano, siccome vide notato a mano il l*.
Merali in un esemplare del presente libretto.
Breve estratto della vita del B. Cri-
spino da Viterbo , laico professo
cappuccino, publicato (da Gaetano
Deliesquf:s) nella celebrazione della
di lui festa ce. in Milano 11, 12 e
i3 settembre 1809. L>i, Tamburini,
in- 11.^
Breve istoria del dominio temporale
della Sede Apostolica sulle Due Si-
cilie, descritta in tre libri (da Ste-
fano Borgia, cardinale di S. Chiesa).
Roma, 1788, in-/[.^
Breve istoria della sacra immagine di
Santa Maria in Portico di Roma,
con alcuni discorsi in lode della
medesima (del P. Giuseppe Bona-
FEDE, lucchese, religioso della Ma-
dre di Dio, poi agostiniano). Napoli,
per Francesco Savio, i638; e di
nuovo, 1643, f/z-8."
Breve istoria delle variazioni del Gian-
senismo, dalla sua origine sino al
presente. Edizione seconda, accre-
sciuta di prefazione, di note inte-
ressanti e di un' appendice di do-
cumenti. 1790, m-8.''
Procurolla il P.Tommaso Soldati, domenicano,
che fece la prefazione, le note e T appendice.
Il Cernitori {Bibl. Polemica, jjag. 53) dice
«che è opera d'un dotto pi'clato divenuto in
» appresso cardinale, il di cui nome non s;li
jjè riuscito di scoprire» ma che noi manife-
steremo in quello deirerainent." Gianfrancesco
Albam. La prima edizione comparve in Jìoma,
pel Pagliari/ìi, Tanno 1743, del pari in-tì."
Breve istruzione del modo di assistere
fruttuosamente al santo sacrificio
della Messa , secondo lo spirito e
r intenzione della Chiesa per le
persone che non intendono la lin-
gua latina (del B. Giuseppe Maria
To.MASi , teatino, poi cardinale).
Jìoma , 1 7 I o .
Breve istruzione di meditare, cavata
dal libro degli esercizj di S. Ignazio
(del P. Jacopo Siracusa, della comp.''
di Gesù). Palermo, appresso Jacopo
Epiro, 1687, in-i2.y
BRE
Breve istruxioue, in cui s'insegna il
modo di ben confessarsi, di ben
prepararsi alla Santissima Comu-
nione ec. , composta da un povero
sacerdote di Gesù. Lucca, per Do-
menico Ciuffetlij sena' anno j in-i6.°
La dedica di questo povero sacerdote a Maria
Santissima di Montenero, è sottoscritta colle
sigle D. G. M. D. T. C. R. che vogliono signi-
ficare^ secondo l'interpretazione del P. Inno-
cenzo Raffaele Savonarola: D. Giuseppe Maria
Della Torre. ch.° reg.* {Zibaldoni Merati).
Breve istruzione intorno alle Indul-
genze, publicata in occasione del-
l' Indulgenza plenaria in forma di
giubileo, conceduta da N. S. Cle-
mente XIII (compilazione del P.
Giacomo Paitoni, somasco). J^enc-
zia, pel PiottOj ^7^9> ifi-i^°
Breve istruzione per ben meditare.
f^idej Brevis instructio, etc.
Breve istruzione per ispeudere bene
il tempo della presente vita, f^c-
ueziuj i683.
Credesi opera del P. 0>ofrio Dell'Assunta j car-
melitano scalzo, novarese.
Breve istruzione per le sagre cerimo-
nie della settimana santa, raccolta
da' più accreditati scrittori de' sagri
riti (opera del P. Giuseppe Zini,
teatino, veneziano). F^eneziaj Toin-
masini, 17 175 iVz-i2.°
Breve istruzione per l'esercizio della
santa orazione mentale, ed esame
della coscienza (composto da Fra
Antonio MosTAcio, trapanese, del-
l'ordine dell'Osservanza di S. Fran-
cesco ). Messina^ appresso il Maffeij
17 IO, in-'ì^.°
Breve istruzione ricavata dalla dot-
trina di mons.^ Alfonso Liguori al-
l'autore dello scritto intitolato: Pen-
sieri di un Teologo sul dubbio se
possa dirsi o no il probabilismo con-
dannato (dell' ex -gesuita Francesco
Gusta). 1782, m-8.° Stampata alla
macchia.
Breve istruzione sopra il discorso fatto
dal Magistrato messer Gasparo Sca-
149
BRE
rufil per regolare le cose delli de-
nari. Jieggio, Bartoli, iSSa, infogl.
E sottoscritto - Il Prospero - cioè Barlolommeo
Prosperi, ferrarese.
Breve manuale di orazioni pie e di-
vote da recitai'si per proprio pro-
fitto ed ajuto da tutti i fedeli cri-
stiani per l'estremo punto della
morie. Napoli ^ Scoriggio, 1627.
Il P. Innocenzo Savonarola ne fece autore il P.
D. Benedetto Mormile, ch.° reg.*; ma poi 1" at-
tribuì a! P. D. Bernardo Suardi, parimente
chierico regolare.
Breve notizia dell'ammirabilissima vita
di S. Geltrude (compilazione del P.
ab.^ Camillo Affarosi, monaco ca-
sinese). Parma ^ 1736, in-ii.^
Breve notizia dell' applauso festivo
nella solennità di S. Rosalia, ver-
gine palermitana, fatta celebrare
nell'anno 1696 (del P. D, Michele
Del Giudice, monaco casinese). Pa-
lermo _, per agostino Epiro j 1696,
Breve notizia dell'astinenza, che si
pratica nella domenica delle palme,
propagata dal P. D. Agostino Ma-
rini, chierico regolare. Messina j
presso D. Vittorino 3Iaffei ^ 1726,
m-i2."
Tuttoché nel Giornale de' lett. d'Italia , toni.
XXXVIII, a pag. 432, si dica che « quest'o-
33 pera sia d\in teatino , ma non del P. Savo-
53 NAROLA ; è fuor di dubio che questo ascetico
33 opuscoletto sia di lui parto '3 (Vezzosi, Scritt.
Teatini, toni. II, pag. 233-34).
Breve notizia della marchesina Elisa-
betta Rusconi di Cento, morta nel
nobil convitto di S. Vincenzio di
Prato. Ivij Giacchetti, 1825.
Slesa dal canonico Ferdinando BALDANZA.
Breve notizia dell'opera latina intito-
lata: Vetus Latiam prqfanum et sa-
crumj incominciata già da mons.^
Pier Marcello Corradini, poi car-
dinale, e continuata dal P. Giu-
seppe Rocco Volpi, della comp.'* di
Gesù (dello stesso P. Volpi).
Sia nella Eaccolta Calogerana . toni. W,
pag 218).
10*
450
BRE
Breve notizia della prodigiosa imma-
gine di M. V. che si venera nella
chiesa dei miracoli, situata nel
borgo di S. Nazaro di Brescia (del
sac.*'' Carlo Bellavite ). Venezia j
iy38, in-2.^.^
Breve particolai-e istruzione del sacro
Ordine militare degli ospitalieri ,
detto volgarmente di Malta. Edi-
zione II, arricchita della parafrasi
del salmo XLI, composta dallo stesso
autore. Padovaj appresso Giovanni
Saldano^ l'^'^i, m-8.°
Fu stesa dal Gran maestro di Malta Marcantonio
ZoiNDADARi. Avendola, sopra una copia a penna
un cavaliere del medesimo Ordine dimorante
in Parigi, falla imprimere colà a dodici soli
esemplari, la quale edizione riuscì assai scor-
retta , il Commendatore Fra Camillo conte Fola,
desideroso che la medesima si puhlicasse e-
mendata, la diede novamente alla luce colFag-
giunta della suddetta parafrasi.
Breve (Una) pratica di medicina per
sanare le passioni dell'animo. Al
magnifico signor David Oto (di
Ortensio Landi, piacentino). Pa-
dovttj, appresso Grazioso Pcrcacinoj
senz'annOj m-4.°
Diremo ora anche pel séguito, che non deve con-
fondersi Geremia Landi, apostata agostiniano,
col sopraccennato Ortensio Landi, come ce ne
avvertirono il Tiraboschi {Stor. lett. d'Ital.)
ed il Poggiali {Memorie per la Stor. lett. di
Piacenza).
Breve raccolta de' precetti e consigli
che si contengono nella regola del
proto-patriarca S. Basilio Magno
nella seconda parte delle Costitu-
zioni della religione di detto Santo.
Messina^ appresso Vincenzo di A-
ìnicOf 1691, m-8."
Il raccoghtore, al riferire del Mongitore {tom.lì,
pag. 131), fu il P. abate Pietro Mennini, ba-
siliano.
Breve racconto delle feste celebrate
nel collegio di Palermo per la ca-
nonizzazione di S. Francesco Bor-
gia. Palermo j appresso il Caniagna.
Scritto dal P. Giuseppe Maria PoLizzi, della
comp.* di Gesìi.
Breve racconto della prosapia e mar-
BRE
tirio di S. Mustiola , e della sua
chiesa in Chiusi (dell' ab.^ Barto-
lonimeo Macchioni, di Chiusi). Ro-
ma j per il Campana, 1698, in-^.°
Breve ragguaglio della miracolosa im-
magine di Santa Maria in Portico
di Campitelli (del P. Carlo An-
tonio Erra). Roma, 174^, m-i2,"
Il P. Erra publicò in séguito, cioè nel 17S0, Ivi,
anche la Storia dell' immagine e della chiesa
di Santa Maria in Portico.
Breve ragguaglio delle virtù della
mare.^ D. Maria Margherita Durini
Serponti, scritto da un sacerdote
ad una dama desiderosa di far pro-
gresso nella vera divozione (di Giam-
battista Raineri, oblato). Milano,
1756, m-S."
Due edizioni furono fatte nel medesimo anno.
Breve ragguaglio della vita di S. A-
niano Scarpinano, vescovo, e poi
patriarca di Alessandria (del P.
Francesco Intorcetta, gesuita, da
Piazza in Sicilia). Palermo, presso
Agostino Epiro j 1696, m-8.°
Breve ragguaglio della vita e delle
virtù del Beato Cardinale di S. Pu-
denziana Paolo Burali, ch.° reg.^,
arciv.^ di Napoli ec. Edizione (5e-
conda) emendata e corretta. Napoli,
per il Rosselli j 1773, m-8.°
La prima edizione fu fatta. Ivi, nello stesso anno.
Autore di quesa vita è il P. Nicolò Sagariga ,
teatino, di Bari.
Breve relazione dell'anfiteatro Flavio,
detto comunemente il Coliseo, con-
secrato col sangue prezioso d'innu-
merevoli santi martiri ec. (del vene-
rabile servo di Dio P. Carlo Tomasi,
chier.°regol.*^ teatino, poi cardinale).
Roma, Dragoncelli^ ^675, m-4.°
Breve relazione della famosa imma-
gine di Montenero, col nome della
Madonna delle Grazie in Toscana
presso Livorno, data in luce da un
suo divoto (P. D. Pier Luigi Ma-
LAspiNA, fiorentino, de' marchesi di
Mulazzo) della religione de' chierici
regolari.
151
BRE
Breve relazione della festa solenne ce-
lebrata in Napoli per l'acciarnazione
del suo nuovo padrone S. Gaetano
Tiene ce. Napoli j appresso gli he-
redi RoncaglioU, i6y2, in-^P
L'anonimo relatore fu, al dire del P. Innocenzo
Savonarola {Cat. mss.), il P. D. Gaetano Nl-
RABALLO^ chierico regolare, napolitano.
Breve relazione della gloriosa morte
e martirio di tre religiosi della
comp.^ di Gesù, Paolo, Giovanni,
e Giacomo, martirizzati e crocifissi
nel Giappone alli 5 febbrajo '^gy.
Modena, appresso il Cassiani, 1628,
Il P. Francesco Antonio Zaccaria fece sapere al
P. Merati, che fu stesa dal P.Orazio Ferra-
RIO, gesuita, di patria modenese.
Breve relazione di un intreccio di mi-
racolose meraviglie operate in Mi-
lano nel novembre dell'anno 1672
dal glorioso patriarca de' Chierici
regolari S. Gaetano (del P. Gio.
Battista FoNDRA, teatino, milanese).
Milano j nella stanip. di Lodovico
Monza j in-^.°
Breve risposta (di Melchiorre Gioja)
al Ministro della Guerra, publicata
nel 27 nevoso, anno VII (26 gen-
najo 1799)- Milano, anno FU.
Breve ristretto della vita di S. Gau-
denzio ec. , con una breve instru-
zione per la di lui novena (di fra
Giuseppe Maria Bagliotto, cap-
puccino). Novara, «697, m-i6.°
È tratto dalla vita, che di questo Santo scrisse
lo stesso autore.
Vedi, BAGLIOTTO (Filippo).
Breve ristretto della vita e miracoli
prodotti nella canonizzazione del
glorioso e miracoloso S. Andrea
Avellino ec, composto e dato in
luce da un divoto del Santo ( P.
D, Gaetano Amadeo Pef.rini, tea-
tino). Roma, 1712, in-iQP
Fu ristampato in Milano Tanno seguente, per
Pandoifo Malatesta , in-t2.°, con alcuni
brevi esercizj spiriluaU dal medesimo Santo
composti.
BRE
Breve ristretto ( latino-volgare) dei
salmi, che comprende i versi d'o-
razione in quelli contenuti per uso
cotidiano di far orazione, e special-
mente ne' giorni santi di festa o di
penitenza, e nel tempo dell'agonia
della morte (del card.^' Giuseppe
Maria ToMAsi). Roma, pel Fan acci y
1699, //2-8."
Fu ristampato nel tom.Wl delle Opere dcirautore.
Breve trattato delle azioni umane con
annotazioni per lo schiarimento
maggiore della materia. Edizione
seconda accresciuta. Livorno, 1761.
La dedicatoria è dell'abate Antonio Maria Mar-
tini; ma l'opera è di mons.* Antonio Martim ,
arciv." di Firenze.
Breve trattato delle indulgenze, com-
posto da un padre teologo della
comp.^ di Gesù ( Pietro Antonio
Maffei, gesuita, feri*arese) ad in-
stanza d'un cavaliere suo penitente.
Venezia, Poleti, 1783, in-^P
Brevi esercizj spirituali per il carne-
vale, quaresima, e tempo pasquale
ec, ordinati da un divolo servo
di Dio (P. D. Onofrio Amfora, ch.^
reg.^, sorrentino) per indirizzo dei
suoi figliuoli spirituali. Napoli, per
lo Scoriggio, 1628, z/7-i6.°
Questa è una ristampa in cui trovansi uniti
tutti gli esercizj spirituali, già dall'autore dati
separatamente alla luce.
Brevi memorie del monastero della
Ss, Trinità di Faenza di monache
camaldolesi. Vedi, Celebrandosi la
solenne sacra di sette religiose ec.
Brevi notizie della chiesa e del mo-
nastero di S. Zaccaria (del P. ab.^
Nocchi, camaldolese). Venezia, 1 800,
/•/i-4.°
Brevi notizie intorno alla vita del P.
Carlo Besozzi, della congr.^ dell'O-
ratorio di Brescia, scritte da un
padre della stessa congregazione (P.
Sebastiano Miìggì). Milano, Silvestri,
1826, m-8.°
Brevi notizie per buona direzione del-
152
BRE
l'anima e per salutare ainniaestva-
nieulo degli studiosi della morale,
publicate da uu religioso claustrale.
Seconda edizione più corretta ed
illustrata con note. Trento, Battisti,
ij58, in- li."
L'autore delle suddette Brevi notizie è il P. Marco
Antonio VlGNOLA, di Venezia, minore riformato,
ohe le aveva fatte stampare precedentemente.
Ivi, eia Simone Oec/ii, sotto il nome di To-
rnio Canioan. Troviamo la presente edizione
annunziata puranco col titolo di - Principi ^^*
sana morale - titolo con cui il libro fu ristam-
pato colla data di Napoli Tanno 17C2. Del P.
Antonio IìVAMA, è la prefazione; e le note sono
del P. Benedetto Boneli.i, ambedue del pari
minori riformati.
Brevi osservazioni . . . d'un padre car-
melitano scalzo... . /^ewe-m^ Occhi..
iy^y, in-S." T^edij Trattato della
confidenza ec.
Brevi osservazioni d'un piemontese
(conte Lodovico Arborio Gattinara ,
marc.^ di Breme ) intorno alcune
inesattezze di quattro racconti ve-
nuti alla luce sopra l'attentata ri-
voluzione del Piemonte del 1821.
Parma, costipi Bodoniani, 1822.
Brevi osservazioni sopra un volume
intitolato - Laminai Pritanii redivivi
epistola etc. - Fedi, ALETOFILO
PACIFICO.
Brevi riflessioni sopra un sermone di
mons.*^ Bossuet ec. Fedi j Lettere
d'un teologo piacentino.
Bréviaii'e philosopliique, ou Histoire
du Judaisme, du Christianisme et
du Déisme. en trente-trois vers, par
le feu roi de Prusse, et en trente-trois
notes par un célèbre geometre (ou-
vrage compose et public par Ce-
RUTTi). Paris, 1791, in-8/'
Breviario (II) z'omano difeso e giu-
stificato (dal can.^ Antonio Siatich,
poi vescovo di Veglia) contro un
libro intitolato - Lettera responsiva
di un parroco fiorentino ec. - 1790,
m-8.°
Breviariuni Ambrosianum,
BRE
Fino al tempo di S. Carlo Borromeo, erasi per
suo ordine, coiropcra di Pietro Galesi>o, ri-
formato e corretto l'antico breviario della chiesa
milanese, e fatto stampare Fanno 1382. In sé-
guito tale breviario fu più volte riveduto e ri-
stampato per ordine di alcuni suoi successori,
cioè di mons." Gaspare Visconti, e dei cardinali
Federico Borromeo, Alfonso Litta, Filippo Ar-
chinto, Benedetto Odescaichi, e Giuseppe Poz-
zobonelli. La lettera, premessa alla ristampa
procurata da quest'ultimo, è del sac* Carlo
Rosa, oblato, siccome di esso, di un Mazzo-
leni, e di altri contemporanei sono alcuni Inni.
Breviariiim chronologise saci'ae et liu-
manae. Lugduni. Fide, Tabulse chro-
nologicae.
Breviarium Minorum conventualium,
mutatis antiquis ofEciis S. P. Fran-
cisci, S. Clarae, Ss. Stigmatum, ad-
ditoque novo S. Bonaventurae. Ro'
mcB , tjpis LLieronymi Mainardi ,
1741, m-4.''
Fu corretto dal P. Antonio Maria Azoguidi, con-
ventuale, ed approvato dalla Sacra Romana
Congregazione de' Riti, dal capitolo generale
dell'Ordine, e da papa Benedetto XIV. Varie
edizioni furono fatte di detto Breviario, l'ul-
tima delle quali fu impressa in Roma , per il
Sahiucci , nel 1853. Anche la revisione del
Messale dei Conventuali devesi alio stesso P.
AZOGUIDI.
Breviarium Romanum ex decreto sa-
crosancti Concilii Tridentini resti-
tutum, Pii IV Pontif. Max. jussu
editnm. Romce, Paulus Manutius ,
1 564, in fi)l.; Ibidem j i 568, in fol.
et m-8.°
La seconda edizione porta il privilegio di Pio V,
che era succeduto a Pio IV morto nel IS66.
Prima di questo breviario, che ora si recita,
correva un breviario lavorato per ordine di
Clemente VII dal card.'' Francesco Zug.no.nes.
Ma per decreto del Concilio di Trento venne
sostituito il presente, clic fu rifatto e messo
in buona latinità (in quanto alla parte iste-
rica ) da Giulio Poggia.no, a cui fu detto che
prestasse ajuto il card.' Guglielmo SiRLETO.
Secondo Barbier {num. 19901) vi ebbero parte
Muzio Calino, e Fra Leonardo De Marims,
domenicano, che insieme col FosCARARi, e
col FoRERio, suoi confratelli, corresse puranco
il Glissale Bomanum , al dire dei PP. Quelif
ed Echart {toni. Il, pag. 229).
Brevis et apologetica tractaliuncula
153
BRE
ile peste, ([lire anno iGjG Meliten-
sem insulam invasit (anctore Tho-
niasio BuscoMio, soc. Jesn). Panor-
tnij tj'pis Petti de Isola j 1681, m-8.*'
Brevis explanatio veteris gemmse, etc.
(auctore Antonio Frane. Vettori).
Jìomce, typis Bernabò, 17 Sa, in-^.'^
Brevis instructio ad bene meditandum.
Romre, typis Zanetti j 1609; et Ibi-
dem, tjpis Corbeletti , i6?-8, jV?-i6.°
Fer/i/ BURONZO (Gio. Alberto).
Brevis instructio facili niethodo ea
complectens, qua; ab accedentibus
•ad examen Ordinum suscipiendo-
rum scitu magis necessaria cen-
sentur (auctore P. Carolo Maria
Gabrielli, philippino, bononiensi).
Senogallicej tjpis Galvani j lyBS,
/n-i2.°
Brevis metliodus et praxis visitandi
Heremitas, etc. P^edi, Croce (La)
del Cristiano ec.
Bi'evissima parafrasi de' salmi di Da-
vid , interpretati seguitamente con
il loro senso letterale ec, tradotta
dal francese (del P. Giacomo Fi-
lippo Làlemand per cura dell' em.'^
card.*" Annibale Albani). Part. I e
IIj, f^eneziaj Baglionij i 727, /"- i 2.";
e di nuovo, in Urbino ed in Milano.
Era già stata inserita nel lil)ro col titolo - Esercizj
di pietà per li confratelli dell' adorazione
perpetua del Ss. Sagramento , instituita in
Soriano l'anno 1723. ec. Roma, Salvioni ,
1723, m-ia."
Brevissime considerazioni sulla sordi-
dezza del peccato. 3fessinaj presso
Giacomo Mattei , 1 653 , in- 1 2."
Sono del sac* D. Ignazio Guglielmi, siccome
c'informa il Mongilore.
Brevissimi cenni diretti alla gioventù
che frequenta le scuole italiane,
intorno ai varj stati che da essa
possonsi eleggere, ed alle disposi-
zioni con cui si devono abbracciare
(del marc.*^ Tancredi Falletti di
Barolo). Torino, Marietti, 1837,
m-if)."
BRI
BRIAN! (Girolamo). Della storia d'I-
talia dalla venula d'Annibale Car-
taginese in Italia, che fu gli anni
del mondo 3700, sino agli anni di
Cristo nostro Signore 1527, di ec.
Venezia, appresso Giovanni Gueri-
gli, 1623 e 1624, toni. 2, m-4.°
Corse voce che sia opera di Giovanni Briam ,
fratello di Girolamo; ma e probabile che am-
bedue vi avessero parte.
BRICITO (Domenico) (Giambattista
Freschi). Il Trionfo, panegirico di
ec. in lode di Girolamo Zorzi po-
destà e capitanio di Bassano. {se-
colo XFII).
Briefe aus Berlin iiber verschiedene
Paradoxe diesen zeitalters {cioè:
Lettere scritte da Berlino intorno
a diversi paradossi di questo se-
colo) (di Carlo Antonio Pilati).
Berlino {Breslavia), 1784-85, voi.
o o
2, in-o.
BRIGIDA (Santa). Tesoro celeste di
divozioni cavato da' libri delle ri-
velazioni di ec.
il Questo Tesoro consistente in XV orazioni so-
') pra la passione di N. S. che si pubblicarono
5' sotto il mentito nome di Santa Brigida dal P.
?» Giuseppe BoAFEDE da Lucca, fu fatto im-
jjprimere in Roma, in Venezia, in Napoli,
vin Benevento j e di nuovo in Napoli, per
fi Niccolò Fallerei, nel 1716, dal P. Vincen-
'?zio Maria de' Nobili, che in miglior forma
)jil ridusse, mettendovi pure in fronte una
J5 prefazione , con cui molti luoghi ne confutò
jje corresse jj (Mazzuchelli, toni. II, pag. 1S42).
BRIGNOLI (Canonico). Lettera del si-
gnor ec. sopra la macchina elettrica
ad un amico suo. Da Venezia li 25
novembre 1747- Verona, pel Ra-
manzinij 174^? m-4-°
Venne detto al Mazzuchelli {Scritl. d'Ital. , toni.
II . part. IV, pag. 2102) che sia nascosto sotto
questo liuto nome il sig. Giovanni Cattaneo.
BRILLANTE, Acad." Animoso (Vale-
riano Castigliom, abate benedet-
tino, milanese). L'accoglienze in
cielo (o con altro consimile titolo),
versi del ec. Pavia, Bartoli, 161 8.
BRIÌMANTIDE (dott.*^ Giambattista A-
^54
BRO
baldi). Lettere di sconto di ec. Pisn^
nella slamp. di Gio. Paolo Giova-
nelli e Camp., 1761, in-/\.°
Si consultino le Noi', leti, di Firenze, anno
17tìl, col. 610-11.
BRINACCIO (Paolo), napolitano (P.
Jacopo Ll'brani, gesuita). Scintille
poetiche di ec. Napoli 3 per il Par-
lino e Miizjj 1690.
BRITIUS (Antonius) BRADENSIS. A-
riadna Rhetorum. Taurini^, apud
Zappatnm, i65i, in-'ì.^°
Fu poi ristampato questo libretto col vero nome
deir autore, cioè del P. Luigi GiUGLARis, o
JlglarIj nizzardo di patria.
BROCCHI (Giuseppe). Annotazioni al
libro dato fuori dal signor Jacopo
Gatlolini contro la vera storia di
S. Romolo, vescovo e protettore di
Fiesole, publicata già dal signor
dott.*^ Pier Francesco Foggiai, ec.
Senz'anno, in-^.^
Benché nell'avviso delF editore si dica che Fau-
tore di queste annotazioni sia D. Giuseppe
Brocchi; pure il P. Zaccaria nella Stor. lett.
d'Ital., voi. VI, pag. 862. pretende che non
sieno interamente di lui. Ma gli autori del sup-
plemento alla suddetta Storia letteraria af-
fermano risolutamente che tutte sono lavoro
del Brocchi.
BROMATO DA ERANO (Carlo).
Nascondesi sotto questo nome il P. D. Barto-
lommeo Carrara, teatino, bergamasco, che
publicò :
i.'' Dell'antica preminenza del car-
dinalismo, di ec. Ravenna, per Ant.
Maria Landi, 17 56, m-4-°
2.° Del rispetto alla santissima Co-
munione, operetta tratta da varj
insigni autori per uso de'parrochi
e confessori e dell'anime da loro
dirette. Venezia, per Giovanni Ra-
dici, 1743, /"-i2."
Questo libretto fu stampato a spese dell'autore,
il quale poi cedette le copie al librajo veneto
Giovanni Tavernin, che all'operetta mutò il
frontispizio e la lettera dedicatoria, apponen-
dovi il vero nome dell' autore , e cambiando
Tanno 1745 in 174S.
3.° Storia di Paolo IV, Pont. Mass.,
scritta da ec. Tom. 1 y Ravenna ,
BRU
per Ant. Maria Landi, 174^- —
Tom. II j Ivi, per lo stesso, 1753,
in-^."
Dopo qualche tempo l'autore mandò fuori una
aggiunta, ossia appendice. Egli (t'informa nella
prefazione, delle fonti donde trasse le cogni-
zioni per iscrivere questa storia; per il che ben
«li conviene l'anagramma, sebbene non in
tutto corrispondente, di Carlo Bromato da E-
rano, che significa in greco un cibo tolto da
mensa imbandita a spese di molti.
BRONDOLILLO (Pietro Braccero, si-
ciliano, detto).
Ha lasciate alcune canzoni siciliane, impresse
nelle Muse Siciliane. Palermo, 164S, e di
nuovo. Ivi, 1662.
BRONZINO (Angelo e Cristoforo).
Erano della famiglia Albori, zio e nipote, pit-
tori e poeti ambidue.
BRU-BRU-KIR. La scelta de' nuovi fi-
losofi, e Ulema, di ec. Mendrisioj
Landij 1817, in-S.°
Dicesi fattura dello stesso tipografo Laudi.
Vedi, Risposta di Ali ec.
BRUGNOLIUS (Antonius), brixiensis.
Hydrostaticse disciplina propositio-
nes, ab eodem in Ducali Coli. INobb.
Convict. publicae censurae subiectae
ac vindicatae. Adjecta, mantissse loco,
acroasi historica et critica ad eam-
dem disciplinam. Parmae, ex Ro-
sati tjpis , 174^? m-4-*'
Il P. Jacopo Belgrado, gesuita, quale professore
assistente , stese le proposizioni ; di esso è pure
l'aggiunta.
BRUNETTI ( Orazio ). Lettere del sig.
ec, nelle quali con molti e diversi
soggetti si tratta di tutto quello
chea qualsivoglia stato d'uomini per
lettere occorre di trattare, ec. Ve-
nezia ^ all'insegna del Pozzo (cioè:
presso Antonio Arrivabene), i54B,
m-8.°
44 Pare che da Orazio Lombardelli vengano attri-
"buite a Remigio Fiorentino; ma lo Zeno av-
» verte che avrà forse il Lombardelli inteso di
»> qualche altro scrittore dello stesso nome, poi-
M che molte considerazioni fanno credere fer-
" mamente che il buon Fra Remigio non le ab-
»>bia dettate, e che il loro legittimo autore
>» fosse un miserabile luterano «(Mazzuchelli,
toni. II, part. IV, pag. 2177). Noi crediamo
BRU
però che sia inulile questione il conlendcre di
(jual Remigio Fiorentino siano esse lettere,
giacché devonsi avere le medesime veramente
per composizione del Brunetti, seguace della
riforma, il quale ne indirizzò varie a V. V., cioè
al vescovo Vergerio, che a quella aderiva.
BRUNI (Antonio). Le Eroidi, di ec.
Impresse varie volte.
Il Marini pretendeva che fossero di sua compo-
sizione e che gli fossero state rubate (Crescim-
beni, Istoria della volgar Poesia, pag. 157).
BRUNI (Carlo). Breve pratica per l'ac-
quisto della perfezione, data in luce
ad istanza del sac.^ D. ec. Palermo j
per il Bisagnij 1664, m-i2.°
Benché possa apparire che questo libretto sia
stato composto dal suddetto Bruni , pure si sa
che lo scrisse Girolamo Caisnesi, di patria ge-
novese.
BRUNO (Teofilo). Lettere al ch.° P.
Z. {P. Zaccaria)^ di ec.
Stanno nelle Memor. del Valvasense , tom. V,
part. Ili, pag. 51-46-65-65; part. IV, pag.
5S6-55. Sono forse dello stesso P. D. Andrea
Bina, benedettino, di cui si difendono due
dissertazioni fisiche.
BRUNONIS (S.), carthusiani, Opera
varia.
Tutti que'' componimenti che si ritrovano stam-
pali come di S. Brunone, certosino, nel terzo
tomo delle opere col nome di questo Santo, im-
presse in Parigi Tanno 1S24, e poscia in Co-
lonia 1611, eccettuate due lettere, Tuna scritta
dall'eremo di Calabria a Rodolfo il Verde, pro-
posto della chiesa di Reims, e T altra a' suoi
monaci abitanti nella Certosa di Grenoble , non
sono di S. Brunone, certosino, ma bensì di
S. Brunone , astense, vescovo di Segni. Questa
verità oltre all'essere dimostrata da molti codici
antichi e dalla conformità dello stile , fu posta
in tutta l'evidenza dal P. D. Mauro Marchesi ,
mon.° casin.*, con un suo storico ragionamento,
impresso la prima volta in Roma , e poscia
premesso alle Opere di S. Brunone astense.
Venezia, 1681; Roma, I68S; Lione, 1678;
e nella Bihl. de' Ss. Padri, tom. XX, pag.
294 e seg.
BRUNOSINI (Matteo). Sotto tale ana-
gramma publicò Urbano Simonetti
\' Arciscufia.
Libretto registrato nelle nostre schede che non
ci indicano la fonte dove abbiamo trovata la
presente notizia.
BRUPORTI (Antonio), ^/lagmmrwa non
J55
BUE
perfetto di Pietro Brunati, di Noale,
che scrisse in poesia vernacola vi-
centina: La torre di Noal.
BRUTO DA FANO.
K Bruto Guarino, da Fano, che fu segretario in
Roma del card.* Caraffa, e scrisse rime sul
mistero dell'Eucaristia, stampate postume in
Perugia, l'anno 1S95.
Bruto (II), tragedia di m.r De Voltaire,
tradotta in prosa (dal marc*^ Alfon-
so Vincenzo F0NTANELL1, nobile reg-
giano e vnoAonesG). Bologna j 1747-
BUCCABELLA. Fedi, BOCCABELLA.
Bucolica di Virgilio, tradotta in versi
italiani da P. G. G. G. (P. Gioa-
chino Gabardi , gesuita). Carpi,
1764, m-S."
Bucolica (La) di Virgilio, tradotta in
vei'si sciolti col testo latino a
fronte (dal marc.^ Antonio Ghis-
LiERi). Bologna, per Agostino Pi-
sani, 1708, in- 19."
Appare il nome del traduttore nella seconda edi-
zione che della Bucolica si fece, Ivi, nell'anno
1719 insieme colle rime di lui.
BUDRIOLI (ab.*^ Pietro Andrea). Scelta
di versi d' illustri poeti viventi.
Faenza j per Girolamo 3Iaranti ,
1723-24, tom. 2.
La raccolta fu fatta da Romualdo Magnani, da
Loi'enzo Zanotti e da altri poeti faentini, sde-
gnati perchè Eustachio Manfredi nella scelta ,
detta del Gobbi , non avesse fatto conto di loro,
ed avesse trascurati i poeti loro concittadini. E
siccome il Manfredi aveva pubhcata la sua
scelta sotto il nome di Agostino Gobbi, pesarese,
giovine allora studente nel collegio di Montalto
a Bologna; così essi publicarono questa sotto
il nome dell' abate Pietro Andrea Budrioli ,
di Forlì, che non vi ebbe parte alcuna.
Bue (II) pedagogo, novelle menippee
di Luciano da Firenzuola (P. ab.^ Ap-
piano Buonafede, o Bonafede, mo-
naco celestino) contro una certa
Frusta pseudoepigrafa di Aristarco
Scannabue ( Giuseppe B aretti) -
Semibovemque Firum^ semivirumque
Bovem (Ovidio, De arte am.j lib. II).
- Senza luogo e stamp. (ma Lucca),
1765, in-^.""
J56
BUL
Fu rislampalo la Venezia da Paolo Colom-
bani, per cura di due monaci, Tuno ScOT-
TONi, e Taltro Facchinei, come ci fa sapere lo
stesso Barelli ne' suoi Discorsij ma in questa
edizione veneta la novella nona fu mutilata
d'una pagina e messa in fine.
BufEer ( Il ) organizzato alla moderna
ed accresciuto di nuove notizie ec,
opera compilata da un Elettore del
collegio dei Dotti (ab.*^ Andrea
RuBBi) ad uso de' giovani studiosi.
Veneziaj, Rossi j i8i i, vo/. 3, m-S."
Buffone (II) di nuova invenzione in
Italia, o sia i viaggi del vagabondo
Salsiccio Salisburghese, dal tedesco
portati in italiano linguaggio, de-
scritti in ottava rima , ed illustrati
d'annotazioni dall'autore del tosca-
nismo (cioè da Benedetto Marcello,
patrizio veneto). Venezia , presso
Antonio Bortolij, 1740? "i-8.° Fedi,,
Toscanisino (II) e la Crusca ec.
BUGONARO/rUODARODA SAUDRIGO.
La Talia (l'Italia) descatigià dai
Franzuosi. Vicenza j Rossi ^ 1799,
m-8."
L'autore è Carlo Bonagurio, medico vicentuio,
di cui si hanno altri componimenti in fogli
volanti.
Bulla Coen» Domini decasticho suo
ordine comprehensa. A questa suc-
cedono: Quinque casus Summo Pon-
tifici intra Italiam reservati. Irre-
gularitates ex delieto. Irregularitates
ex defectu. Cuni notis. Oenuae.
Si riferiscono colla loro spiegazione in tanti di-
stici. È autore di quest'opuscoletto il P. D. Gi-
rolamo Vitale , chierico regolare teatino.
Bulla Julii III, Rom. Episcopi, qua
Concilium ad kal. Maii rursus fuit
convoca tum Tridenti. Cura commen-
tariolo O. Vidse , verso ex italica
lingua. [BasileaCj apud Oporinum)
Anno i55i; — et iterum, Tubingce^
1554, m-8.°
Alla fine della seconda edizione si legge che
Pietro Paolo Vergerio compose il presente
commentario in italiano, e che Ottonello Vida,
giureconsulto giustinopolitano, lo tradusse in
latino. Sotto il nome di lui celasi probabilmente
lo slesso Vergekio.
BUM
BUMALDl(Gio. Antonio) (Ovidio Mon-
talbani, bolognese). Sotto il pre-
messo nome questi publicò:
I." Bibliotheca Botanica, seu her-
baristarum scriptorum promota sy-
nodia; cui accessit individualis gra-
minum omnium numerosissima no-
menclatura. Collectore Joanne An-
tonio Bumaldo. BononiaCjtyp. Hier.
Victoris Benatiij 1657, in-2^.°
Fu fatta ristampare {Hagce Comitum, 1 740, in-\.")
da Gio. Francesco Seguier di Nhnes (un tempo
ajutante di studio del famoso marchese Sci-
pione Maffei), col vero nome dell'autore, in-
sieme con quella da lui compilata.
2." Formulario economico, cibario e
medicale di materie più facili e di
minor costo, altrettanto buone e
valevoli, quanto le più preziose, da
teoricbe e pralicbe de' più saggi an-
tichi e moderni scrittori raccolto
per opera e studio di ec. Bologna j
per Giacomo Monti ^ i655, in-f\!^
3." Mincrvalia Bouoniensium civium
Auathemata, seu Bibliotheca Bo-
noniensis, cui accessit antiquorum
pictorum et sculptorum bononien-
siuDi brevis catalogus. Collectore
Joanne Antonio Bumaldo. Bononicej
typis haeredis Victovii B enatii:, 1 64 1 ,
in-if\.'^
4.° Il Pestifugo Esculapio, cioè Re-
gole più sicure per scampar da ogni
contagioso pericolo; considerazioni
di ec. Bologna j pel Monti j i656,
m-4.°
5.°11 Vocabolista bolognese, nel quale
con recondite storie ed erudizioni
si dimostra il parlar più antico di
Bologna lodevolissimo. Dato in luce
da ec. Ivi j per lo stesso stampatore j
1660, /«-I2,°
Questo libretto, prima che fosse aumentato dall'au-
tore, comparve col titolo di - Dialogia, owero
Delle cagioni e della naturalezza del par-
lare, e specialmente del piii antico e del
pili vero di Bologna. Ivi, per il Zennaro ,
16tt2, m-4.°
BUMALDUS (Jo. Antonius). Fide saprà.
4 57
HUO
Buon (II) raziucinio dinioslvafo in due
scrini, ossiaiK) Saggi critici apolo-
getici sul famoso processo e tragico
fine del fu P.Gabriele Malagrida.
F^enezia; e di nuovo, Lussano.
Pel primo srrilto è autore Gaetano Forti; ilei
secondo, il P. Giulio Cesare Cordara,. gesuila.
Nella Biogr. Una', si attribuiscono amlìediic
al secondo di questi autori.
Buona (La) causa già difesa dal P.
Contin, contro il P. Maaiaclii. Te-
nezia, ^'J'j^-
Versione del I*. G. M. PiJATI di un opuscolo del
V. De la Borde. oraloriano, che ha per titolo
- Principii sull'essenza delle due jìodestàj -
col quale suo vero titolo si ripuljlicò la tradu-
zione del PiJATi suddetto nella Raccolta d'o-
puScoU interessanti la religione {Tom. Ili,
Fistoja , 17»4).
Buona (Della) elezione dello stato,
traduzione dal francese ( del P.
Matteo Gherardello, gesuita).
Buona (La) morte, ovvero Riflessioni
e pratiche per ben morire (del ce-
lebre proposto Stefano Antonio
MoRCELLi, ex-gesuita). T^edi^ Tri-
duo per la festa ec.
BUONACCORSI. Rime di Giovan Gior-
gio Trissino. Vicenza, perTolommeo
Janicu lo . 1529, //i - 4 .°
In questa edizione dedicata al card.^ Ridolfi, e
non a Leone X, come scrisse Tab-'^Gio. Bat-
tista Casotti, Icggonsi alcuni sonetti attribuiti
ai due Buonaccorsi da Montemagno; e come tali
osservansi eziandio impressi nelle loro rime
stampate in Firenze nel 1718 per cura del
mentovato ab. Casotti . e sono i sonetti XXXIF,
XXXIII, XXXIV, XXXV, e XXXVIII. Inol-
tre, parte d'un altro sonetto che principia -
Dolci pensieri da sì dolci lumi - che fu di
poi dal Trissino continuato. I detti sonetti ne-
gli ottimi codici, e singolarmente in quello
della Laurenziana , portano in fatti il nome
del 3Iontemagno, benché i primi quattro in
alcuni codici s'attribuiscano a Nicolò TlNUCCl,
che fu grande amico del Buonaccorsi, chiamato,
dal Casotti , il Novello. Furono però sempre
stampati col nome d'uno de' Buonaccorsi.
BUOxXAFEDE (Dolt.*"). /^ec?ij AGANUTI
(Ambrogio).
BUONAMICI (Castruccio).
Il nome di questo celebre Lucchese, autore dei
latini commenlarii - De rebus ad f^elitras gè-
BUO
slis. e De Bello Italico, - era Pietro Gii-
SEPPE Maria : ma avendo indossato l'abito mi-
litare, prese quello di Castruccio, eccitato dalla
(ama del suo concittadino Castruccio Castracani.
BUONAMICI (dott.*^ Carlo).
Al dire degli autori degli annali Ecclesiastici
di Firenze per l'anno I79t, pag. 211, si na-
sconde sotto questo nome nelle seguenti due
lettere il 1'. Martino Natali, scolopio.
I." Lettera del ee. ad un amico so-
pra le istituzioni morali di Collet.
Pavia, 1779, m-8.°
2.^" Lettera al P. Mamachi sul limbo
de' Ss. Padri. Fedi, Riflessioni so-
pra il Breve di Pio VI - Super so-
liditate ec.
BUONAPARTE (Jacopo). Ragguaglio
storico di tutto l'occorso, giorno
per giorno, nel sacco di Roma del-
l'anno 1527, scritto da ec. Colonia
(edizione fatta in Italia, forse in
Lucca), 1756, in-^.^
a Questo libro non è altro che un tessuto di al-
J5 Imi periodi qua e là raccolti ed insieme ac-
»? cozzati, quindi una frode impudente v. Così
Luigi Gagnoli nella lettera al cav.^ Luigi Bossi,
in séguito al Frammento del poemetto inedito
di GmlamoVida, 'in['i[o\a\o: - XIII Pugdurn
cerlamen. Mediolani, Fusi, I8I8, m-s.", pag.
41 ; in prova della cjuale asserzione riporta i
passi del Guicciardini e del Giovio, copiati dal
compilatore. Credesi dal Novellista Fiorentino,
che l'editoi-e rimanesse ingannato nell' attri-
buirlo a Jacopo Buonaparte, dal vedere ap-
posto al mss. che lo conteneva, il nome di lui
che altro non indicava che il possessore, o
il copista del mss. medesimo-, poiché Jacopo
Buonaparte di S. 3Iiniato fu gentiluomo vago
di possedere memorie o libri manoscritti di
qualche stima, e gh acquistava o comperan-
doli, o copiandoli di sua mano; e perchè non
si disperdessero, 0 dispersi potesse facilmente
ritrovarli , vi scriveva talvolta in fronte il
proprio nome. Trovasi quasi sempre unita allo
stesso Ragguaglio - Appendice storica alla
prefazione del libro stampato in Colonia
tanno corrente 173G col titolo di Raggua-
glio storico ec. per sentire di schiarimento
ad alcuni dubbj sugli antichi nobili, grandi
e magnati al tempo della Repubblica Fio-
rentina. Colonia , 1 73G, ^-4." - L'autore della
prefazione del Ragguaglio ec. (che è il cav."
Antonio Filippo Adami) essendo stato attac-
cato dal iVovellista Fiorentino {anno 1788,
158
BUO
iol. 195-209) aggiunsevi una lale appendirp.
l'rovenifiite dalla libreria Capponi e&iste nella
f'aticana una storia inedita del sacco di
Roma, descritta da autore anonimo, segnala
colle iniziali M. A. (Marcello Alberino), della
quale si ha pure una copia nelf archivio se-
creto Capitolino; ma non vi è in essa storia
un solo periodo intero che sia comune col
ragguaglio sopraccennato ; è più breve e poco
interessa il lettore, riguardamlo soltanto la
persona dello scrittore o di suo padre. Anche
nel Telaggio di Francesco Vettori in Alle-
magna {Parigi, 1837) leggesi alla line ag-
giunto un dialogo, dove parlasi del sacco di
Roma: ma T autore, che è lo stesso Francesco
Vettori, vi descrive medesimamente ciò che
accadde a lui, testimonio oculare di cosi mi-
serando avvenimento.
f^edi, Sacco di Roma descritlo dal
Guicciardini.
BUONCHIER. Fedi, BOUNCHIER.
BUONI (dott.^ Angelo) (dott.^ Gia-
cinto Castelli). Conlroversia me-
dico-chirurgica. Feneziaj per Giro-
lamo Bartoli.
BUONINSEGNI (Piero). Istoria Fioren-
tina sino al i4>o, scritta da ce.
Parte Prima. Firenze, per il Mare-
scotti, i58i. — Parte Seconda, dal
i4 IO sino al i46o. Ivi, pel Lan-
dini, i63^, m-4/*
Neir avviso in principio della seconda parte si
nota che erroneamente questa Storia fu stam-
pata sotto il nome di Piero, essendone autore
Domenico di Lionardo BiOMNSEGM.
BUONSOLLAZZO (Abate di). Breve
ragguaglio delle costituzioni delle
badie della Trappa di Buonsol-
lazzo e di Casimari, della stretta
osservanza dell'ordine Cisterciense,
scritto dall'ab.*^ ec. Firenze^, 1718,
m-8.°
La dedica al card.'' Annibale Albani è sottoscritta
da fra Giacomo abate di Buonsollazzo; è noto
però che quest' operetta fu scritta dal celebre
Lorenzo Magalotti.
BUONVICINI ( Nicolò ). Ammaestra-
menti per la santissima comunione.
{Secolo xriL).
Publicati da Francesco Fantl'Zzi , bolognese ,
prete delf oratorio, sotto il mentovato nome.
BUS
BL'OSO TOMANI (Tomaso Blom). Della
compagnia de'Tagliacaiiloni, descri-
zione universale di ce, cittadino
lucchese . nella quale appieno si
scuoprc l'origine e progresso della
vita loro, opera non meno cux'iosa
che dilettevole ad ogni stato di per-
sone. Fenezia, per Marco Guarisco,
1601, in-/\P
Fu il libro ristampato h'i, Taimo 1664, presso
Camillo Bortoli , in ic."
BURCHIELLA (Antonio Molino, cogno-
minalo),
BURCHIELLO (Domenico), di profes-
sione barbiere; e Burchiello fu detto
per soprannome-
Era figlio d'un Giovanni e d'un'Antonia. Non si
sa con certezza di quale casato egli sia; alcuni
lo dissero Michele Lonzj, o Lomri. Si con-
sultino: Gamba [Serie, ÌXecliz.).; Mazzuchelli,
[Scritt. d'Italia, toni. IV, pag. 2435).
Burchiello (II) di Padova, o Nuovo
lunario per l'anno 1759 in terza
rima ( dell' ab,*^ Giovanni Meschi-
nello),
BURONZO (Gio. Alberto). Pratica di
ben meditare i misteri di nostro
Signore, della Beata Vergine e dei
Santi : raccolta e posta in luce da
ec, canonico della cattedrale di
Vercelli, Bonia , appresso Bartolom-
meo Zanetti, 1607; e di nuovo,
rivista ed ampliata , Ivij per lo stesso,
1609, in-\6P', Ivi j per il Corbe-
letti ^ 1628; e Firenze j per Zanobì
Pignoni, 1 63o , in- i 2."
Celasi sotto questo nome il P. Nicola Berzetti,
gesuita, vercellese, che volle cognominarsi dal
feudo di Buronzo, titolare della sua nobile fa-
miglia. L'opuscolo fu tradotto in latino, e
stampato in Colonia nel 1688, e forse anche
precedentemente in Roma nel 1628. Avvi ra-
gione almeno di dubitare che l'altra operetta
dello stesso P. Berzetti riferita come anonima
dal Sotvello {Bibl. Script. Soc. Jesu, pag.
624), col titolo quasi simile di - Brei'is instru-
ctio ad bene meditandum, etc. - sia la slessa
cosa che questa Pratica.
BUSDRAGUS ( Gerardus ). Exemplar
literarum R. D, etc. in Episcopatu
patavino sufTraganeo ad illustrissi-
CAC
munì U. Fianciscuin card. Pisanuui,
in quibus agitur qua nani ratione
pra^servari possit Italia ne luthera-
nismo inficiatur.
Questo Exemplar è una lettera in data di Padova
16 dicembre 1388. Il Clément {Bihl. Curieuse,
toni. V, pag. 439 ) ne vuole autore un inqui-
sitore d'Italia, ed altri T attribuisce a Pietro
Paolo Vergerio; ma il Mazzuchelli {Scrittori
d'Italia) porta opinione che sia opera del sud-
detto Busdraglii, di cui porta il nome. Noi
aggiungeremo che il Macerie {Storia della Ri-
forma religiosa in Italia) ci dice che si legge
detta lettera ristampata nel toni. I dell'opera -
Scriniurn aiitiquitatum, sìk'C M iscellaneaGro-
ningana nova, collecta a Dan. Gerdes - dove,
benché porli apparentemente il nome di Ge-
rardo Busdrago, viene a Pietro Paolo Verge-
rio attribuita.
Businello (II) del Sile, e suoi efletti,
lettera di P. L. (Pietro Lucchesi,
ingegn.*^ veneziano) al prof.''' A. Z.
{Angelo Zendrim). Fenezia, 1 8 1 8 ,
m.8.°
159
CAC
BUSOLIINI (Stefano). Midolla lettera-
ria della lingua italiana, purgata
e corretta da ec. Venezia) Coleus
1724, m.8."
Fra Stefano da Loreggia, minore riformato,
che ne è autore, prese qui il cognome che a-
veva nel secolo.
BUSONI (Giuseppe) (P.Giovanni Rho,
gesuita). Martirio di tre Beati della
comp.^ di Gesù, Paolo, Giovanni
e Giacomo, giapponesi, descritto da
ec. Firenze (forse J^enezia), appresso
Simone CìoUij 1628, m-8."
Forse è un'operetta sola attribuita a due diversi
scrittori : il che non abbiamo potuto verihcare
con certezza.
Vedij Breve relazione della gloriosa
morte e martirio ec.
BUTTARINUS (Annibal). Fedi, COR-
RADINUS (Annibal).
B. V. Fedi, Primo volume della scelta
di Stanze ec.
c
Cabala (La), comedia {in cinque atti,
del marc.'^ Ferdinando Obizzi, pa-
dovano). Padova, Conzattij 1781,
in-ii.'^
Dopo la comedia (che è scritta in versi sdruc-
cioli), seguono due epistole in terza rima dello
stesso autore.
CABOTA ( Sebastiano ). Navigazione,
di ec.
Sta nel tom. II, pag. 211, ediz. del 1383, della
Raccolta del Ramusio. Non è del Cabota,
ma d'incerto, siccome ci fa sapere il Fosca-
rini {Lett. Ven., pag. 439, nota 330 ). Al
dire del Martinioni , nelle aggiunte alla Vene-
zia del Sansovino {pag. 636) il volgarizza-
mento di quel Viaggio fu fatto da Bartolommeo
Dionigi, da Fano, che egli mette malamente
fra gli Scrittori Veneziani. Ma da qual lingua
fu tradotta questa l'elazione? Si consultino le
Dissertazioni del P. abate Placido Zurla ,
tom. II, pag. 274 e seg.
CACCARONI (ab.^ Andrea). Osserva-
zioni critiebe clic mostrano essere
millanteria il trionfo del dott.*^
Francesco Tadini. Lucca_, iy53.
L'autore ne fu riputato il P. Giannangelo Serra,
cappuccino.
Caccia del divino amore, dialogo (del
P. Pietro Maria Cicala, della comp.**
di Gesù). Palermo j Dell' Isoluj 1 674 ,
in-^.""
Caccia d'amore.
Due edizioni esistono di Perugia, in-z.°: l'una
riferita come stampata l'anno 1323, con dedica
ad Eleno Orsino di Girolamo Cartolari j sul-
l'appoggio della (jual dedica varj bibliografi
fecero autore di quest'operetta, consistente in
LII stanze, il mentovato Cartolari; l'altra fu
impressa, senz'anno , per Blanchinum apud
Leonem. e nel primo foglio porta in testa
questo semplice titolo - Ad Phenicem {sic) Ve-
natio. - La dedica del Cartolari, insieme con
le suddette stanze, fu ristampata nell'edizione
di Venezia, per Vittore Ravano q.'" Pietro,
i60
CAD
nel ì&sa, uiiilameule a\V Amore di Girolamo Be-
nivieni, aJ alcuni capitoli del Bojardo, a varie
poesie di Domenico Baglioni, dom.°, e ad altre
cose poetiche j di che formasi una raccolta,
della quale si conoscono due ulteriori edizioni,
pel Zoppino , del 1S25 e isso, da noi posse-
dute, ed una terza del 1828, rammentata dal
Quadrio, che sembra credere le stanze attri-
buite al Cartolari essere una cosa diversa da
quelle contenute nella raccolta di cui parliamo.
Neir edizione del 1S53 si viene a scoprire il
vero nome dell' autore , leggendosi avanti le
surriferite stanze - Principio della Caccia
d' Amore, di Egidio - vale a dire di Egidio
Carisio, di Viterbo, che fu poi cardinale.
Cacciatore (11) di Eubea, racconto di
Dione Crisostomo, volgarizzato da
F. N. (Francesco Negri). Venezia^,
Picottij 1824, m-8.°
CACCIATORE DI LAGO OSCURO- Fru-
gnolo degli influssi.
Bizzarro almanacco di Geminiano Mo?iTAN.^Ri,
modonese.
CACCIOPPIUS (Jacobus). Additiones
ad Concilia famosissima J. C. Qui-
lelmi de Perno Syracusani.
Queste aggiunte furono impresse sotto il nome
di Jacopo Caccioppi neiropcra intitolata - Con-
Jlictus Jurisconsultoriim - che fu stampata in
Palermo, appresso Pietro Dell'Isola, Fanno
1662, infogl., nel secondo tomo dalla pag.
1S4 fino aWsi pag. 217, perchè trovate fra' mss.
di luij ma si venne a scoprire in séguito che
il vero autore n' è Federigo AuRiA , nobile pa-
lermitano.
Caduta (La) del conte Olivarez l'anno
1 643 (del P. Ippolito Camillo Guidi ,
domenicano). Ivrea ^ i644> '«-4-
Avvene un'edizione colla data di Fillaf ranca
(credesi Ginevra), dello stesso anno, con ti-
tolo di - Disgrazia del conte Olivarez ec. -
Fu posta anche nelle opere di Ferrante Pal-
lavicino, a cui venne pure attribuita; ma fu
dal Poggiali {Memorie degli Scritt. Piacent)
con buone ragioni mostrato che non gli appar-
tiene. L'abate Giuseppe Muratori {Storia di
Fossano , pag. i2.z) rammenta un'opera collo
stesso titolo, senza indicarci ne il luogo, ne
Panno della stampa, della quale egli fa autore
un conte Emmanuele Tesauro, prete secolare,
fossanese ; ma dubitiamo che s' inganni, se
pure la Caduta non fosse una cosa diversa
dalla Disgrazia.
Caduta (La) del gran capitano Beli-
sario sotto la condotta di Giusti-
CAG
niano imperatore, tragedia {in prosa
del dott.*^ Giacinto Andrea Cicogjsini,
^xoYGuWno). Bologna, Pisani, 1661;
ed in Roma, i663, m-i2.°
Caffè (II), opuscolo (di Michele Sar-
CONl).
Sta unito ad altro opuscolo col seguente titolo -
Historia morbi a Sarconio scripta et claris-
simi Tondi testimonium. Roma, anno ìtts.
Caffè (II), o sia Brevi e varii discorsi
distribuiti in fogli periodici, Brescia,
iy65 e 1766, toni. 2, ?72-4.°; e di
nuovo, F^enezia, 1766, voi. 2, in-S.'^;
e Milano j Silvestri, i8o4> ^oni. 2,
m-4."
Questo interessantissimo giornale letterario pu-
blicato sul modello dello Spettatore Inglese
è compreso in quattro semestri, ed incomin-
ciossi a stampare nel maggio del 1764. ì nomi
de' cooperatori al medesimo, coli' indicazione
dello lettere iniziali con cui segnarono i loro
articoli, sono i seguenti: A. Alessandro VERRI;
B. Baillou; C. Cesare Beccaria; F. Seba-
stiano Fra>'CI; G. Giuseppe Visconti; G. C.
Giuseppe COLPAM; L. Alfonso Lo?<GHl; N.N.
Luigi Lambertenghi; P. Pietro Verri; ^. Pietro
Secchi; X. Paolo Frisi.
Cagliostro (II), comedia in cinque atti
in pi'osa (di Natale Roviglio). Senza
luoc^o , 17915 m-S."
Come consta dai processi , il vero nome di Ca-
gliostro è Giuseppe Balsamo, siciliano.
CAGNACCINI (Alfonso).
Sotto questo nome publicò Girolamo Baruffaldi,
seniore, trentasei stanze nelle Rime raccolte da
Ippolito Zanelli per le nozze del principe Fran-
cesco di Modena e di Carlotta Aglae d'Orléans
nel 172 0.
CAGNACCINI (Alfonso) (Altro). Fram-
mento d'istoria dell'antichità della
nobilissima città di Ferrara. J^ene-
zia, Vahasense, 1676, m-4-°
u Non già il Cagnaccini , ma Pirro LiGORio ne fu
j? autore. Nell'originale, che si conserva nella
5? Biblioteca di Ferrara, così ha il titolo - Ori-
bigine et antichità di Ferrara di Pirro Li-
5j gorio. Diedero occasione di attribuirlo piut-
j? tosto al Cagnaccini che al Ligorio quelle pa-
jjrole che nella stampa si leggono a pag. 42:
5» Dentro la città di Ferrara sulla casa del-
5' l'Obizzo comprata da me Alfonso Cagnac-
ci cino. L'originale dice non da me, ma da /«.'■,
V abbreviatura assai praticata in que" tempi, la
j/quale significa messere. Sull'autorità pure
CAJ
«del mss. suddetto anche il mare* Scipione
j»Mafiei (Osseri'. lett., toni. IV, pag. seo)
»> scopri l'errore delia stampa. Questo fram-
M mento fu tradotto in latino da Bernardo Mo-
»> retto, e Gio. Giorgio Grevio lo inserì nel toni.
" VII della sua raccolta Tliesaur. Antiquit. et
n Histor. Italice , ove ne è fatto autore il Ca-
n gnaccini >5 [Memoria favoritaci dall' abate
Giuseppe AntonelU , bibliotecario in Fer-
rara).
CAGNANI (Eugenio). Raccolta d' al-
cune Rime di Scrittori mantovani,
fatta per ec. , con una Lettera cro-
nologica, et altre Prose et Rime
dello stesso. Mantova ^ presso gli
Osanni [sic) /rateili j i6i2, in-^.^; e
poscia m-i2.^
« 11 Cagnani con queste rime, che tutte son sue,
" ma stampate in parte sotto i nomi di alcuni
jjsuoi compatrioti, cioè di Ferrante Persia, di
"Pompeo Soragna, di Gio. Pietro Stringari,
'» mercante di ferro, di Francesco Varoli, librajo,
"di Bonifatio Leonardi, tessitor di zendadi,
j> di Antonio Tamassia, calzolajo, e di Giacomo
wGrigoletto, venditor di cipolle, volle ridersi
» per avventura di qualche raccolta de' giorni
suoi » (Quadrio, toni. II, pag. 292).
CAINETIUS (Ananias). Requesenius ad
examen, seu contritio et attritio, prò
Lupo libellus apologeticus. ^^{«7^_,
typis Petri Pauli Castrati 3 16^5,
m-8.°
Il nome, sotto cui questa difesa fu impressa,
sembra d'autore ebreo j eppure essa è fattura
d'un frate eremitano, cioè del P. Giuseppe
Sabbattim, ravennate, il quale aveva publi-
cata la vita di Cristiano Lupo.
Cajo (Di) Crispo Sallustio, della Con-
giura Catilinaria e della Guerra
Giugurtina, libri due volgarizzati
da frate Bartolommeo da S. Con-
cordio, dell'ordine de' predicatori.
Firenze j per Jacopo Grazioli j 1790,
m-8.°
D dott.* Giovanni ClOKi vi antepose la vita del
volgarizzatore, e v'aggiunse le illustrazioni e
gì' indici.
Fedi^ BARTOLOMMEO DA S. CON-
GORDIO.
Cajo (II) Marzio Coriolano, del dott.^
P. P., modonese (Pietro Pariati,
reggiano, che dicesi modonese per-
TOM. I.
461
CAL
che dello stato). Bologna j Costan-
tino Pisarrij '707, m-i2."
Cajo Marzio Coriolano, tragedia del
signor De la Harpe, tradotta dal
francese dal dott.^ Ghioni, ed altre
poesie (dello stesso dott.® Ghigni).
lygi, m-8.*'
CALABRIA (Giorgio). È Bernardino
Regim , minore osservante , bre-
sciano.
CALAMO (Biagio De).
Dice il Mongitore ne" suoi Scrittori smascherati
(la qual opera conservasi manoscritta nella
publica libreria di Palermo) che sotto il men-
tovato finto nome soleva nascondersi Giacomo
Badiale (dott." in legge, Acad." Infecondo del
Platano , degli Spensierati di Rossano , e Pro-
motore della Consulta in Roma per gli Aca-
demici Pellegrini), senza però manifestarci il
titolo delle opere in tal modo date alla luce.
Contro di esso scrisse Andrea Perrucci la -
Biageide, ad imitazione della Cicceide, -
onde rintuzzarne la maldicenza.
CALANINI (Nicolò), Acad." Unanime.
Il Pindo in Felsina, sogno di ec.
Bologna j presso Gio. Battista Fer-
roni j idjz , in-ii.^
"Sotto tal nome si ascose Filippo Ottam, bo-
"lognese, che nella medesima opera si mas-
'5 cherò altresì col nome di Plinio Tigna Pit-
'■>tore » (Fantuzzi, Scritt. Bologn. . tom. V,
pag. 209).
CALATHEVO DISPOTICO-
Domenico Pa>AUOLO , medico , romano , che ,
grecizzando il suo nome di battesimo, e lati-
nizzando il cognome, publicò alcune Osser-
vazioni.
CALBERTUS (L. Porcius) I. C. Messa-
nensis (Albertus Piccioli). ^yXav.Dj-
piov (Philactérion) adversus Mamer-
tin?e immunitatis calumniatores. Ve-
netiisy ex tjp. Nicolai Misserini ^
1623, m.4.°
CALCHI (Genesio). Istruzione pastorale
al clero e popolo di Lucca per frut-
tuosamente valersi de' tesori delle
sante Indulgenze. Lucca, per Leo-
nardo Fienili r ini . 17 18, in-S.^
Corre sotto il nome di Genesio Calchi, che fu
arcivescovo di Lucca, ma al riferire del P.
162
GAL
Sarteschi {De Script. Congr. Mnlris Dei,
pag. 2Gl) fu distesa e scritta dal P. Lodovico
Maracci il giovane, della congr.'' de" chierici
regolari della Madre di Dio.
Calcolo (Del) cabalistico ec. (opera
dell' ab.^ D. Gaetano Marzagaglia).
Verona ^ Ramazzini , senza data
(1751).
Calcolo sopra i giuochi della Rassetta
e del Faraone. Aggiuntovi un E-
stratto di lettera sopra il giuoco
publico di Venezia ( dell' ab.'^ Giam-
maria Ortes). Venezia, Pasquali ^
lySy, m-4.° pie.
Calcolo sopra il valore delle opinioni
e sopi*a i piaceri e i dolori della
vita umana (dello stesso ab.*' Or-
tes). Venezia, presso Giambattista
Pasquali, 1757, m-4-° pie-
CALCOLONE (Ettore),
Questi è Carlo Celano, che puhlicò, cosi masche-
rato, le seguenti rappresentazioni teatrali:
i.° Dall'amore l'ardire. Bologna,
per il Longhij i664; ed J^i, per
Giacomo Monti, 1669, m-(2.°
2.° L' Ardito vergognoso. Napoli, a
spese del Bulifon, 1 663 ; e di nuovo,
Bologna, Recaldini, 1679, iti-ii.^
3.° Chi tutto vuole, tutto perde,
ovvero l'Amante. Napoli, per Mi-
chele Luigi Muzio, 17 17, m-i2.°
4.° Chi trionfa morendo, ovvero il
Casimiro. Napoli, a spese di An-
tonio Bulifon, 1676; ed li'i, nella
stamperia di Michele Luigi Muzio,
1720, in-12.
5.° Cielo in terra per la nascita del
Redentore, rappresentazione di ec.
Napoli, nella stamperia del Trojse,
1698, in-ìi.*^
6." Come dispone il Cielo, ovvero
la forza del sangue. Napoli, per
Michele Luigi Muzio, 1696; e di
nuovo, 1720, in 12.°
7." Con le bui-rasche in porto, ov-
vero la Zingaretta di Madrid. Na-
poli, presso Carlo Trojse, in- 12."
8.^ Il Consigliere del suo proprio
CAL
male, ovvero la Rosaui-a, Napoli,
per il Parrino ed il Muzio, 1690,
in-i 2."
9." Gli effetti, ovvero eccessi della
cortesia. Napoli, De Bonis, i664;
Roma, Dragonelli , 1669; e Na-
poli, per il Longo, 1670, in-m.^
io.° La forza della fedeltà. Napoli,
a spese di Antonio Bulifon, 1676,
m-i2."
I I .° L' Infanta villana. iVapo/ij stam-
peria di Michele Luigi Muzio,, 1 7 1 9 ;
in-i 2."
I 2.^' GÌ' inganni fedeli. Napoli, per
Giacomo Raillard, 1659; ^^ ■^*^^^?
senza stamp. ed anno, in-i7..°
i3.°Non è padre essendo re. Na-
poli, presso Novello De Bonis, i663;
Roma, Moneta, 1669; e Bologna,
per il Longhi, sempi'e m-i2.°
i4-° La pietà trionfante. Napoli,
ad istanza di Antonio Bulifon, 1 667,
m-i2.°
i5.° Proteggere l'inimico. Napoli,
per Novello De Bonis, i664; Roma,
per il Dragonelli, 1 699 ; Napoli ,
ed in Bologna, per Giuseppe Longhi,
1670, m-12.*'
CALDERIO (Enrico).
Il Tomasini {Elogia et icones , pag. 363) vuole
che Alessandro Carriero, o Carerio sia au-
tore delle cronache mss. sotto i nomi del sud-
detto Enrico Calderio e di Teobaldo Corte-
lerio. La cronaca attribuita al secondo, cioè
al Cortelerio, aUro poi non è in sostanza se
non la copia dell'antica di Giovanni Noiso, o
Kaone, e la prolungazione di essa.
CALDIERA (Braghin) DE'FORABUSI,
da Bolzan.
È questi Giambattista Calderari, cavaher gero-
solimitano. Un suo Sonetto m lingua pavana
caudato in risposta al Magagnò sta a carte 77
della IV parte delle Rime di Magagnò ( Gio.
Battista M AGANZA ) , Menon ( Agostino
Rava) e Begotto {Bartolommeo Ruvri-
cHELLo). Un altro Sonetto del Calderari allo
stesso trovasi a carte 79; un terzo Sonetto, ed
una Canzone sono a carte 78 e 79. Inoltre varie
sue poesie mss. inedite, la maggior parte me-
desimamente in lingua pavana, esistevano nella
libreria di sua famiglia.
i (i ;i
CAI.
Calendario (II) di Coi'te per gli anni
1776, 1777, 1778, 1779, 1780,
1781, 1782, 1783, 1784, 1785,
1786, 1787, 1788, 1789, 1790 (di
Angelo ScuEDONi). Parma, stamperia
Reale j voi. i5, in-iQ).^
— Lo stesso, per l'anno i 791 (dell'ab/"
G. CouNiA , tizzanese, e del signor
Campani). Ivi ^ come sopra, in-iif*
Calepinus septem linguarum, cura Ja-
cobi Facciolati emendatus. Patavii,
typis Seminariij, 1779, infoi.
La prefazione a nome del tipografo è del doUore
Francesco Grossi, paroco, padovano. In essa
si fa vedere il torto che ebhe il Gallicioli di
screditare quel lessico, e s'indicano gli errori
ch'egli stesso aveva commessi nella stampa da
lui fatta eseguire in f^enezia Tanno 1778 del
Calepino medesimo.
CALIGINOSO, Acad.° Gelalo (Mel-
chiorre Zoppio, bolognese). Il Dio-
gene accusato, comedia. V^enezia^
per Gasparo Bindonij 1598, /«-12."
Abbiamo dello stesso Zoppio altre rappresenta-
zioni teatrali , publicate ora col solo nome a-
cadcmico, ora con questo accoppiato al vero.
CALINDRI (Seraflno) (dott.*^ Giovanni
Bianchi). Memoria di ce, sopra il
Porto di Rimini, con note di Marco
Chilenio. Pesaro j 1765, m-4-*' Vedi_,
CHILENIO (Marco).
CALINI (D. Marco), can." reg.^ late-
ranense. Motivi che sforzano a du-
bitare se le reliquie scoperte nella
confessione di S. Pietro l'anno 1695
siano identiche con l'ossa sacratis-
sime del Padre S. Agostino. Cremo-
nUi nella stamp. vescovile di Lorenzo
Ferrari a s. Matteo, 1703, in fògl.
Questa scrittura, pub.'icata sotto il mentovato
nome, è del P. Bernardo Trevisi, gesuita. Si
consulti il Giornale de' lett. d Italia, toni.
Ili, pag. 342 e seg.
CALIOPEO (Lattanzio). Cantica di ec.
K Gio. Battista LiviERA, padovano, autore di va-
rie poesie in lingua padovana , e di versi fi-
denziani.
Calisto in Orsa, pastorale a cinque
voci, ad uso di scena. V^enezia, per
Domenico Lovisa^ '720, /"-4-"
GAL
Nelle .}femorie per seivirc alia Storia Iettar,
f'en., ari. nS7 , toin. X, pag. liJC, se ne (a
autore Benedetto Marcello, patrizio veneto.
La Drammaturgia dell' Allacci {cdiz. del
I7ìJì;) ralliibuisce in vece a Giambattista Car-
minati.
Calligraphia oratoi-ia lingua; gr.-ec.'P.
1692, typis Seminarli Patavini.
Si credette che fosse lavoro dell' ab.* Giacomo
Giacomelti, padovano; ma è fuor di dubio es-
sere stata composta da Giovanni I'osselio , te-
desco, che l'aveva antecedentemente publicata
in HannoK'cr nel I602. 11 Giacomelli ne levò
la prefazione, o sia Lettera al lettore, ed otto
epigrammi, fra' quali uno greco in lode dcl-
r autore e in commendazione dell'opera.
CALLIMACO (Angelo).
Forse Angelo Barboglitta , messinese, di cui
si leggono versi latini ed italiani nella Collet-
tanea in morte di Serafino Aquilano.
Callimaco greco-italiano, con gli epi-
grammi. Parma, nel Re i^al Palazzo
costipi Bodoniani j MDCCXCIl (1792),
in Jògl.
Bodoni ne diede tre diverse edizioni, due in fò-
glio, l'una delle quali in caratteri unciali o
majuscoli, la terza in formato di 4." in carat-
teri minuscoli. Consta dal libro istesso che la
traduzione italiana è del P. Pagnini; non è
però sua la dedicatoria in versi sciolti, che,
sebbene sia fatta in nome del Bodoni, e lavoro
del conte Carlo Gastone Rezzomco.
CALLIMACO MILt {anagramma del P.
Camillo Almici, filippino),
i.*^ Operette di ec. , indirizzate al
molto rev.^ P. Vincenzo Domenico
Passini, dell'ord.^ de' Predicatori ec.
Stanno nel tom. XIII della Nuova Raccolta d'o-
puscoli del P. Mandelli. Venezia , Occhi ,
in- 12.°
2." Osservazioni critiche di ec. , sul
libro intitolato - Dei delitti e delle
pene ec. -stampato nel 1764, i«-8.";
con una lettera di Bortolo Gignani
della Stiva (ab.^ Gio. Battista Ro-
della) che serve di proemio alle
medesime; ed un estratto e giudizio
d'esso libro De' delitti ec. elicvi si
premettono, di Zaccheria Gamuzoti
Melloni (conte Giammaria Mazzu-
CHELLl). I 765 , m-I2."
Le^sfonsi nella Nuova /{accolta del P. Man-
464
CAT.
ilelU, toni. Xlll, pag. f e seg. - L estratto .
che serve di proemio ec. fu stampato senza
saputa deir autore.
3." Risposta di ec. a Gaspare Du-
blino [ab.^ Giambattista Bo DELLA)
intorno all'anima umana.
Sta nel toni. X, pog. 340, della Nuova Rac-
colta d'opuscoli, come sopra, yenezia ,
1765, m-ie."
Fedi, DUBLINO (Gaspare).
CALLIMACO NERIDIO P. A. (P. Tom-
maso Ceva, della comp.^ di Gesù).
Filosofia nuovo-antica, di ec, libri
sei, portati dall'esametro latino in
versi sciolti dal suo compastore e
amico Olpio Acherontino P. A.
( cioè da Dionigi Andrea Sancas-
sANi ), con le annotazioni a cadaun
libro. Venezia , presso Cristo/òro
Zane, '73o, m-S."
In fine lo stampatore aggiunse il testo ìsitino.
CALLIMACUS EXPERIENS (Philippus).
i.°Philippi Callimachi Experientis
historia de bis qui a Venetis ten-
tata suntde Persis, ac Tartaris cen-
tra Turcas movendis eie. Uagenoac,
ex officina Secaviana, anno i533,
Fu poi ristampata nei - Commentarii rerum
Persicarum..
2." Philipp! Callimachi Geminia-
nensis historia de Rege Wladislao,
de dade Varnensi. AugustcB Vindeli-
coruin. per Sigisniundum Grini et
Marcum Wirsurig, '5 19, /«-4.° Po-
stea, Cracovice, ex officina Lazari,
I."ggesi ancora inserita nella raccolta delle Cose
[)n|;arifhe impresse in Francjort, nel 1600,
presso gli eredi di Andrea fVechelio . in
Jogh. siccome pure dietro la Storia di Cro-
merò, e col titolo di - Epistola de clade Far-
«e7i5/, nella Cltrcnica Turcica del Lonicero.
Basilea'. 1388; - Item Franco/urti , 1S70.
con ahri scritti delle cose de' Turchi.
3. Carmen saphicum in vitam glo-
riosi martyris S. Stanislai Episcopi
Cracoviensis etc. Cracovice , apud
Joanncm Flallcr.
4-° De gestis Attila' res
Flai
CAL
noce, per Joanneni Secariuìn, i53o,
i«-4.°; Item Franco farti, per Weche-
lium , i58i, //i-8."
E puranco nella collezione di Giovanni Sambuca,
intitolata: Bes Hungariccev nella Storia di
Ungheria del Bonfini. Hannovice, I6O6, in
fol.y e Basilea;, per Barth. Westemerum ,
iii4i, in-^^ : e nella collezione col titolo: O-
pus historiarum nostro sceculo convenien-
tissimum, a carte 350.
5." Historia Casimiri Regis Polo-
niae, et Joannis Alberti ejus filli.
Francofurli , 1601.
E inserita puranco ne' Commentarii rerum
Persicarum. Francofurti, leoi, infoi.
6." Ad Innocentium Vili Pont. Max.
Januae ortum, de bello Turcis in-
ferendo, Phil. Callimachi oratio.
Cracovioe, \^i^.
Ritrovasi anche stampata nella storia - Philippi
Callimachi Experientis historia de his quce
a J^enetis, etc. {F^edi sopra in quest'articolo,
iV. 1.°). Pietro Pizarro la inserì nella sua col-
lezione - De stata imperii Osmanici qualis
ante 400 annos fuerat.
r.° Philippi Callimachi Fiorentini
in Synodo Episcoporura de contri-
bulione Cleri oratio. Cracovicef ex
officina Lazari , [584, in-^.*^
Questa orazione fu puhlicata da Jacopo Gorscio,
ma fallò in chiamarlo Fiorentino, essendo stato
Filippo Callimaco da S. Gemignano in Toscana;
se già non fosse perchè la nobile più città che
terra di San Gemignano era in quel tempo sotto
il dominio della Republica Fiorentina. Colla sud-
detta orazione recitata in un sinodo di vescovi
della Polonia , intese Callimaco di esorlare il
Clero a contribuire denaro per la guerra contro
il Turco. Fra le lettere del Poliziano stam-
pate si trovano le lettere missive e responsive
in cui il Poliziano ed il Callimaco si fanno dei
complimenti. Dal suddetto Filippo Callimaco
devono distinguersi altri tre individui nomi-
nali o cognominati Caìlimachi, e vissuti presso
che nella medesima epoca , cioè Domenico
Callimaco , sanese , Callimaco Monteverde ,
nativo di Mazzara , città della Sicilia , ed An-
gelo Callimaco anch' esso siciliano. Ora col
nome di Filippo Callimaco volle chiamarsi
Filippo BoNACCORSi nel fondare con Pomponio
Leto, o sia Giulio S ASSEVERINO, la famosa A-
cademia Romana, in cui gli Academici ave-
vano debito di deporre il vero loro nome, e
trasformarselo con prenderne un altro foggiato
alla maniera latina o greca. 11 BoDACCORSi tras-
GAL
(brmossi alla maniera greca, e si chiamò Cal-
limaco , che vuol dire Fausto, Felice, o Buon
combattente. Il soprannome di Esperiente gli
fu aggiunto a motivo della sua grande espe-
rienza negli affari. Si consulti: Ciampi {Bibl.
critica delle relazioni dell'Italia colla Prus-
sia, Polonia ed altre parti settentrionali,
tom. I , pag. 26 e seg.) ; e Zeno {Diss. foss.,
diss. num. 98).
CALLIROE SEBEZIANA ( Cecilia De
Luna Folliero). Il viaggio , canti
due di ec. Napoli j stamp. francese^
i83i. in-'ò^
CALLIsiO o GALLISIO IRMINEO P. A.
(dott.® Vincenzo Marcarelli, peru-
gino). Ragionamenti tre su di al-
cuni punti particolari spettanti alla
passione di Gesù Cristo, e recitati
nell'Academia Civica del Verzaro
da ec. Perugia j nella stamperia di
Carlo Baduelj 1793, in-^.^
Dal Vermiglioli {Scritt. Perug., pag. 80) non
appare che questi Ragionamenti abbiano il
nome arcadico del loro autore , come altrove
abbiamo trovato.
CALLOUD (Enrico), parmigiano. Let-
tera di ec. al signor Pietro Rubini
M. Y . [medico fisico) intorno ad una
controversia risguardante la vagi-
nale del testicolo, ed altre scoperte
anatomiche. Parma, 1789, m-8.°
Enrico Calloud, di cui prese in imprestito il nome
il dott.' IVIichele Girardi, era suo discepolo ed
amico.
CALPHURNIUS (Joannes) BRIXIENSIS.
È Giovanni Planza Rufinoni che fu editore di
varj classici latini, publicati nel secolo XV, ed
autore di alcune poesie latine.
CALTRI (Gabrio). Sermoni d'un Lom-
bardo , anagrammatizzato Gabrio
Caltri (Carlo Brigati, milanese).
Milano, Manini, 1829, m-i2.°
Calunnia (La) convinta, cioè Risposta
ad un libello publicato dai difen-
sori de' riti condannati della Cina
sotto il titolo di - Lettere d'avviso
d'un buon amico al dottore di Sor-
bona ec. (del P. Giacinto Serry,
domenicano). Torino, per Giovanni
Fontana, senz' anno, m-12."
I PP. Quetif ed Echart non rammentano il pre-
sente libretto di questo loro confratello.
465
CAM
CALVICIO, o CALVIZIO (Angelo Mi-
chele Salimbeni).
Forse Calvicio , o Calvizio era un nome fanu-
gliare e domestico del casato SALlMBEm, in
prima de' Vaseu.
CALZANTI (DE') AGRESTINO. Fedi,
AGRESTINO DE' CALZANTI.
Camaretta (La) di Meneghitt in con-
versazion sora do letter, vunna del
Scolaer al scior abbae Isepp Parin,
l'oltra del Maisler al scior Carl'An-
toni Tanz ( di Domenico Bale-
strieri). Milan, par Antoni A gnell,
1760, m-8."
CAMBIO GRAZIADEI (Giuliano Bon-
CAMBi, detto)
CAMBOBLASCON, antico Re Etrusco
(Gio. Battista Passeri). Risposta di
ec. a Teodorico re de' Goti, intorno
al goticismo dell'antica lingua dei
Toscani.
Sta a pag. 743 e seg. del tom. V dell' /stona
letteraria d' Italia del P. Zaccaria.
Camera (Della) et statua della Ma-
donna chiamata di Loreto, la quale
è stata nuovamente difesa da Fra
Leandro Alberti, bolognese, e da
papa Giulio III; con un solenne pri-
vilegio approvalo. Nell'anno MDLIIII
da Tuhinga ai XF di ottobre =.
iSeguezzrLa traslatione miracolosa
della casa della Beata Vergine di
Loreto tolta di parola in parola da
una scrittura ec.
Questa operetta anonima dell' apostata Pietro
Paolo Vergerio, fu da noi veduta in Zurigo
legata insieme con altri di lui eretici opuscoli.
Fu ristampata, tradotta in latino, da Ludovico
nipote del sopra nominato Vergerio, il quale
vi pose una lettera in data di Tuhinga , i ^hre
1334. Anche nel primo tomo (il solo impresso)
delle Opere del suddetto apostata si riproduce
quest'opuscolo.
CAMERANO (Il Conte di) (Federico
AsiNARi, conte di Camerano).
Cameriera (La), comedia del signor
N. S. (Nicolò Secchi). Venezia, per
Cornelio Arrivabene, i583; ed Ivi,
per Fabio ed Agostino Zoppinij nel-
l'anno medesimo; e appresso Bar-
466
CAM
iolommeo Carampello j, i^yy, m-12,";
e appresso Alessandro De Vecchi ^
1606, m-i2.°
È in prosa col prologo in versi sdruccioli.
Cameriera (La) in puntiglio, dramma
giocoso per musica (di Vincenzo
Bosi). Ferrara, Fornarij 1 766, m-8."
CAMERS (Joannes).
È Giovanni Ricuzio, camerinate, frale france-
scano , che lo Sbaraglia (Sappi, ad ÌVacldin-
gum, pag. 43S) non teme di asserire essere
ia medesima persona chiamata Giovanni Pino.
Delle diverse opere latine di lui si può vedere
r elenco nel citato supplemento.
Camerti-Umbri (Dei), dissertazione
apologetica storico-critica (dell'avv."
Pier-Antonio Fkasca). Camerino j per
il Gori, 1780, m-8.''
CAMILDO AFBISIO. Vedi , Lamento
di Cecco da Varlungo ec.
CAMOLLI (dott.*^ Anastasio). Osserva-
zioni critiche del dottor ec. alle
Instituzioni filosofiche del P. Fran-
cesco Jacquier.
Leggonsi in uno de' torneiti àtW^ Miscellanee di
Lucca. Il nome è finto, e vi si nasconde Tab.*
Gio. Antonio Battarra, riminese.
Campagna (La) della Russia, narra-
zione circostanziata del cav.*^ Euge-
nio Labaume, volgarizzata dal fran-
cese (per cura di Gio. Battista Ga-
sPARi). Venezia j Parolarij 18 15,
part. 2, m-8."; e l'anno stesso di
nuovo j Napoli.
Campagna (La), poemetto per nozze
(di Aui'elio de' Giorgi Bertola).
Siena j 1777, in-^.'^
Campana a martello. Detegantur Jideli
populo vulpesj quce vineani Domini
demoliuntiirj monenlurj eie. Encyol.
Clemen. XIII ad omnes Episcopus
1766. Roma, 1790, m-8.^
Ne è autore Tab.* Nuvoletti, già segretario di
monsignor Gabrielli.
CAMPEGGI (cav.*^ Sigismondo), anco-
nitano (P, Santo MoRiALEs, dell'or-
dine de' Predicatori , veneziano).
Enormità inaudite, nuovamente u-
scile in luce nel Cristianissimo Re-
gno di Francia contro il decoro
CAM
dell'Apostolica Sede Romana, in
due libri intitolati, l'uno: - Del-
l' arrogante potestà de Papi, in di-
fesa dell' immunità della Chiesa Gal-
licana, - e r altro : - Del diritto della
regalia che tiene il Re Cristianissimo
Jure Coronae, indipendentemente dai
Sommi Pontefici, di conferire henefi-
cii ecclesiastici, eziandio in cura di a-
nime con podestà maggiore di quella
de' Vescovij ed eguale a quella dei
PflDìj- colle contrarisposte del cav.^
ec. alla curiosità di tutta Europa
dopo la Dea liberatrice. Francfort,
per Giorgio Betlingen, 1649, *'^"4-"
Campo (II) Campidoglio , panegirico
nella traslazione del capo di S. Mas-
similiano, cittadino ed arcivescovo
di Palermo (composto dal P. Ja-
copo Siracusa, della comp.^di Gesù).
Palermo j Bossi, 1608, i/z-4.°
Campo di Marte, ovvero le tre Po-
tenze atterrate politiche e morali.
Milano j 1 69 1 .
Scrive il Colta (Museo Novarese, pag. 235):
"Quell'anagramma {GV ori fallaci notano,
'> si muore) che si legge a pie dello scudetto
»> posto nanti del frontispizio deir opuscoletto
»> riferito ci addita il nome del compositore di
'jesso, che è Fra Agostino Nicola Morello,
'ideila terra di Suzzogno nella Valle Sirena,
"rehgioso dell'ordine di Sani' Agostino della
» Congregazione di Lombardia jj. Non si arriva
a costruire l'anagramma indicato dal Cotta, se
non ommettendo la lettera li del verbo muore,
e cambiando la lettera O finale, del cognome
Morello, nella I. Qualora però il nome del
Morello, 0 Morelli, non fosse Agostino Ni-
cola, ma sibbene Michel'Angelo, come lo chia-
ma il Colta in principio dell'ara. Morello,
in allora non reggerebbe più l' anagramma. La
terza parte, che contiene La potenza contrita,
non fu impressa, ed esisteva nel convento del
l'Incoronata in Milano.
CAMPO FREGOSO (Antonio) (Anto-
gnetto da Campo Fregoso, lo stesso
che Antonio Fileremo Fregoso, ge-
novese).
Ha alcune opere in versi. Appartiene pure alla
medesima famiglia Baptista Fulgosus ( cioè
Battista Fregoso, 0 Campo Fregoso) che scrisse
• Auteros. sive de Amore, italice. Mediolani
CAiV
Pacìiel. 1496, m-n." - De dictis factisfinc
niernorahilibus coUcctanea, a Caiìiillo Glii-
lino latine fncta , libri IX. - o la l'ita di
Martino V, Sommo Pontefice, - olire alcune
rime. Camillo Ghilini fii figlio di Gio. Jacopo,
uomo di lettere. Fin da quando viveva Camillo
cadde il dubio che Gio. Jacopo fosse slato il
traduttore dell'opera suddetta di Battista Fre-
goso. Certa cosa è che Camillo confessa di
aver posto mano a questa versione in tenera
età, e che a ciò fare fu stimolato dal padre.
CAMPOLINI (Fabricio) (La Mothe le
Vayer). Discours de la contrarietà
d'humeurs qui se trouvent entre de
certaiues natious , singulièrement
entre la francoise et l'espagnole ,
traduit de l'italien de etc. Parìs,
i636, m-8.''
Siccome alcuno, ingannato dal nome, potrebbe
essere tratto in errore , credendo che sia opera
d'autore italiano; perciò ne abbiamo fatta
menzione. E dessa opera originale francese.
CANABORGHI (Lucio) (P.Carlo Am-
brogio CucHiNi, barnabita). Rime
sopra l'Immacolata Vergine e Madre
di Dio, alla stessa dedicate da ec.
Milano j Malatesta, lyiS, m-12."
CANALDO (Vito) (P. F. Donato Calvi,
da Bergamo). Dolcezze amare, opera
di ec. Finale^ per Matteo Spinola^
1643, m-i2.*^
CANDELORO LELI (Nicolò Dello Re).
Parere di ec. sopra il modo di me-
dicare le ferite (o con altro somi-
gliante titolo). Stampato in Napoli.
Candidi ricordi per saggiamente ac-
casarsi, usciti a volo di candida
penna di celato autore (Luca Ma-
joli). Milano j per Filippo Ghisolfi)
1645, part. 2, i/i- 12.°
CANDIDO (Liberio) (P. Francesco x^n-
tonio Zaccaria). Discorso delle per-
secuzioni della Compagnia di Gesù,
tratto dalla vita di S. Ignazio del
P. Bartoli, con prefazione e annota-
zioni di ec. Stampato circa il iy6i.
CANDIDO DI COSMOPOLI (P.Costan-
tino RoTiGNi, cassinese).
I.*' Lettera di ec. a Rambaldo No-
riniene, o sia Risposta alla lettera
167
CAN
del revisore delle osservazioni del
P. Canto va.
Sta in line del tom. IH delle Lettere di Ram-
baUio Norirnene.
2." — contro la Storia del popolo
di Dio {del P. Berruyer).
V- inserita nella XXIV fra quelle del mentovato
Rambaldo Norimene.
3. — seconda, sul medesimo ai'-
gomento.
Sta nel Supplemento alle Memorie pei- servire
alla Storia letteraria , che stampavansi a
Venezia.
4° — terza, come sopra,
lì unita ai Sentimenti di alcuni soggetti riguar-
devoli intorno lo Storico del Popolo di Dio.
Venezia, Occhi, 1737, in-4.", a cui sono pure
aggiunti gli Ain'crtimenti teologici dati da
Pliilochristo. catechista, a chi legge Ustoria
del Popolo di Dio del P. Isacco Giuseppe
Berruyer, della compagnia di Gesìij ope-
retta, della quale non si è potuto scoprire
fautore.
CANDIDO FILALETO. Orazione nell'e-
sequie del principe di Melfi Andrea
Doria, viceré di Sardegna, fatto
dalla famiglia Doria nella Chiesa
di S. Matteo di Genova a' io di
marzo i64o. Geno^'aJ per Pier Gio-
vanni Calenzani , in-^.^
Fu questa Orazione publicata col surriferito nome,
sotto il quale soleva nascondersi il P. Andrea
Bianchi, gesuita, genovese.
Fide, CANDIDUS PHILALETHUS-
CANDIDO FILALETO (Altro).
Secondo la Pseudonimia del signor Lancctti è
Andi'ea Barbazza, bolognese. Questa notizia
è per lo meno dubiosa, stantechè ne FOrlandi,
ne il Fanluzzi (Scritt. Bologn.) fanno men-
zione che il Barbazza abbia preso questo finto
nome.
CANDIDUS (Johannes). Commcntarii'
Aquilejenses. Fenetiisj, pei' Alexan-
driim de Bindonisj i52., infoi.
Accusato il Candido da Giuseppe Colloredo d'a-
ver rubato la sua storia da quella di Pietro
Passerino , viene in ciò difeso dai Fistulario
nel suo Discorso sopra la Storia del Friuli.
FI Tramezzino stampò nel 1344 questi Com-
mentauii tradotti in italiano. Assicura il Ma/,-
zuchelli, che una parte di essi usci dalla penna
di Gregorio Amazeo.
CANDIDUS (Petrus Candidus Decem-
BRius). De genitura hominis, edeiite
168
CAN
Angelo Tiphernate. Sine ulta nota
(sed Jiomaej charactere Joh. Besi-
cherij circa an. 1490), in-^.^
CANDIDUS ADINIVA GRANANESIUS N.
S. Inscriptiones et subscriptiones Ju-
stinianeae codicis a typographorum
incuriis vindicatse a Candido Adi-
niva Grananesio N. S. Sine annoj
in-^y
Colla ridondanza di qualche lettera , ne esce Di-
DACO ViDAMo Aragonexsi N. S., cioè NeapoU
Sacellano.
CANDIDUS ALETHINUS. Ad illustrissi-
mum et doctiss. virum Josephuin
Antoninum de Comitibus S. Blasii,
epistola adversus controversiam de
auctore mss. de rebus Rheginis a
CI. Frane. Ferrante prò Job. An-
gelo Spagnolio intentatam.
È del P. D. Benedetto Tromby , e trovasi a piedi
della Risposta ad un anonimo Certosino ec.
CANDroUS PARTHENOTIMUS SICU-
LUS (P- Franciscus Burgius , soc.
Jesu).
i.° De pietate in Deiparam ampli-
ficanda, dissertatio duplex, in qua
duplex explicatur et vindicatur vo-
tum prò tuenda ejusdem Deiparse
immaculata conceptione susceptum.
Panormij typis Angeli FelicellcE ^
1741, m 4.^
2.° Votum prò tuenda immaculata
Deiparse conceptione ab oppugna-
tionibus recentioris Lamindi Pri-
tanii vindicatum. Dissertatio tbeo-
logica. Panormij {vpis Angeli Feli-
cellce, ly^C), in-S^Fide^ LAMPRIDII
(Antonii). De superstitione vitanda,
etc. — LAMINDI PRITANII. De in-
genlorum moderatione, etc.
CANDIDUS PHILALETHUS (P.Andreas
Bianchi, soc. Jesu, genuensis), che
in tal modo coperto fece stampare:
i. Beati dolores epigrammatis ex-
pre&si. Genucc, i653, m-8.°
2.** De cambio, tractatus brevis at-
que dilucidus, in quo ejus essentia
et juslitiadeclarantur,et impugnan-
CAN
tium argumentis respondetur, etc.
GenucBj typis Benedicli Guaschi ^
i652, m-8.°
3." De optimorum praxi, disputatio.
Genuce y 1642; Matritij apud Di-
daciini Diaz de la Carreera^ i645;
et CremoncBj apud Pauluni Picero-
nuni bibliopolani , 1646, j!>/-8.°; —
et additis ejusdem tribus apologiis
diverso tempore editis. Genuas j
1 65 1-52, in-^f"
4.*' Pii mores et sancti amores epi-
grammatis expressi. Genuce^ ex tj'p.
Benedicti Guaschi j 1 652-53, m-8.°
5.° De praescientia Dei, ac praede-
stinatione, disputatio. GewucPj apud
eumdenij i656, m-8.*' Kedij CAN-
DIDO FILALETO. Orazione ec.
CANDIDUS SINCERUS PARMENSIS. Fi-
de, VICECOMES (Livius),
CANFRESCO PURESATI (conte Fran-
cesco Pertusati). Le monache in
disordine, jjoemetto di ec. Monaco
{Milano), 1774, i«-8.°
L'autore compose pure - Le monache in gala,
e Le monache in iscompiglioj - poemetti che
esistono mss. nella Biblioteca Ambrosiana, pro-
venienti dalla raccolta Bellati, spettante a cose
patrie.
Cangeler ( El ) della Badia dì Mene-
ghitt ec. Fedij Badia (La) di Me-
neghitt ec.
Cangiamento (II) di sei insigni Pro-
babilisti in Probabilioristi (del sac.*^
Pietro Ballerini, veronese). Ferona_,
1736, in-il.'^
Cani (De'), dissertazione terza, ora-
ziana di L. M. O. (Mons.^ Luigi
Martorelli , esimano). BomOj 1 8 1 4>
m-8."
Canones et decreta Sacrosancti oecu-
nienici et generalis Concilii Tri-
dentini sub Paulo III, Julio III,
Pio IV Pont. Max. Index dogma-
tum et reformationis. BomcBj apud
Paulum Manutium Aldi F. in aedi-
bus Populi Romani j i564, infoi.
Diconsi stesi da Paolo Manuzio, di cui è cogmto
il valore nella lingua latinaj il Lagomarsioi
CAN
però, nelle noie Me Epìstole Poggiane, tenia
(li distruggere questa supposizione, inclinando
a credere, benché noi dimostri chiaramente,
che sieno compilali da mons.* Angelo Massa-
RELLO, che era pure valente latinista, e che
Al uno de' Segretarii del Concilio di Trento.
CANONICI SPALATINI ( Can. Theol.
Juan. Francisci Zinsmaister) , De
veri cognilione et ignoratione,ex S.
Augustino doctore maxime, docu-
menta, hsereticorum, et peccatorum
materialium defensoribus praesea-
tala. Palava , '7B1, m-8.°
CANONICUS ROMANUS (Petrus Mal-
Lius ). Basilicse veteris Vaticanse de-
scriptio, auctore romano ejusdem
Basìlicae canonico, cum notis ab-
batis Pauli De Angelis. Bonice, 1 646,
in JòL
CANONISTA (UN) SUBALPINO (arcipr.^
Gio. Battista GuADAGNiNi ) fa l'ana-
lisi del processo Moladori compilato
jiella curia Vescovile di Brescia per
ordine di mons.^Nani: lettere quat-
tro. Italia (o piuttosto Brescia, pel
Vescovi), 1801, voi. 4} m-8.*^
Cantalicii Episcopi Atriensis atque
Pinnensis, de bis recepta Parthe-
nope, Gonsalvise, libri quattuor.
Vide^ Francisci de Petris epigram-
raata ec.
Cantata a due voci, fatta rappresen-
tare dagli Acaderaici Fisiocritici in
occasione della pompa funebre del-
l'illustriss." e virtuosiss." signor li-
berto Benvoglienti, vicecustode della
Colonia d'Arcadia in Siena. Siena^
per il Quinza^ 17 33, zw-ia."
Composta dal dott.* Ottavio Nerucci, sanese,. pro-
fessore di medicina nella patria Università.
Cantata a quattro voci in occasione
della festa da ballo fatta per S. A,
S. il Duca regnante di Wirtemberg
e Teck, dalli NN. HH. (Nobili Huo-
mini) deputati in Venezia nel teatro
di S. Benedetto il giorno 1 1 febbraro
1 767. appresso Luigi Favini.
È solo detto essere la poesia del C. G. G., le quali
»igle dinotano il conte Gaspare Gozzi.
U9
CAN
Cantata da recitarsi nel Palazzo Apo-
stolico la notte del SS. Natale l'anno
1731, musica di Benedetto Micheli,
romano. Roniaj slamp. Apostolica,
/Vi-4.''
L'autore è Bernardo Bucci, segretario del car-
dinale Acquaviva.
Cantata eseguila in Corone nel dì na-
talizio di S. A. R. Carlo Emmanuele,
principe di Piemonte (del teologo
Giuseppe Antonio Cauda). Torino,
1783, m-4.«
Cantata per musica a due voci , in
occasione di una publica academia
di poesia sulla origine de' fonti...
tenuta da' convittori del Collegio
Reale di Prato sul principio del-
l'anno scolastico 1782-83. Firenze j
stanip. Bonduccianaj 1782, m-4.°
Oltre la Cantata di cui è autore il can." Vincenzo
Mazzini, di lui pure sono le poesie recitate dai
Convittori.
Cantate morali per musica da can-
tarsi nella chiesa di S. Giuseppe di
Carpi l'anno 17 12. Ivij per il De-
gni j, 17 12.
Quelle contraddistinte colle lettere N. N. sono del
proposto Giani orenzo Mam>elli, carpigiano.
CANTELLI (Caesaris) (Raphaelis Ca-
stelli, ex soc. Jesu). Consultatio
de praesentia proprii parochi in
Sacramento Matrimonii.
CANTELORI (Felice). Memorie isto-
riche della terra di Cesi, raccolte
da ec. Roma , per Nicolò Angelo
Tinassi , 1675, //z-4.°
Chi publicò la Risposta alle suddette Memorie,
cioè Riccardo Angelo Bruni, mette in dubio
che il Cantelori ne fosse autore.
Canti cinque della guerra delle Mo-
sche e delle Formiche, ridotta in
ottava rima. Venezia, pel Ciotti,
1625 , m-i2.°
" Quest'' opera fu composta in versi Ialini da Na-
')tale Coisti. Forse Fra Serafino Croce ne fu
"il traduttore, che in fine, per occasione di
«scusare le voci di Fato e simili, si chiama
"Correttore in Venezia <« (Quadrio, tom.W,
pag. 782).
Ganti militari (del sac.^ Vincenzo
i70
CAN
D'Alberti) per la rassegna di Val-
Bi-enna. Al magnifico Pietro Ca-
millo Ema, capitano e primo con-
sigliere. Olh'one {LugnnOj Agnelli),
1796.
Canti spirituali in lingua siciliana so-
pra alcuni mistcrii dellaB.V. e di
C. N. S. (di Gio. Battista Romano
Colonna, cav.^ palermitano). Pa-
lermo j, appresso il Cirillo j, i635,
in-r>.
Dopo la morte delT autore si fece una scelta dei
suddetti canti , e col nome di lui si rislara-
parono.
Cantico (II) delle benedizioni nel
giorno dell' incoronazione del no-
stro signore papa Urbano VII! alli
29 di settembre nel principio del-
l'anno quarto, 1626. — Poesia in
lode dell' inchiostro , dedicata al
signor Giorgio Coneo, gentiluomo
scozzese. Romaj appresso Giacomo
Mascardi j 1626.
Queste due operette clie trovansi unite vengono
attribuite al chierico regolare barnabita V. D.
Carlo Bossi ^ milanese.
CANTINI (Borati i) Fiorentini. OEstrum
poeticum. F^arsaviae, 177I5 /Vi- 12."
Sotto tal nome, che era quello di uno degli im-
piegati negli uffici della Nunziatura di Polonia,
si nascose mons.^ Angelo DiRlM , colà Nunzio
Pontificio, indi cardinale.
Canto in ottava rima in cui si de-
scrive l'assedio di Modone, e la
guerra fra il Turco ed i Veneziani.
Senza luogo, anno e stanip., in-^.^
Edizione eseguita dopo il isoo, essendo stata
presa da Turchi in detto anno quella città.
Ad abbondanza facciamo menzione di questo
poemetto, giacche l'autore si appalesa nelFul-
tima ottava, ove leggesi: Di ca Cortesi son
Marsilio Li pò.
Canto natalizio, o sia Genetliaco (del
P. Luigi Valmarana, della comp.^
di Gesù, vicentino).
Nulla possiamo aggiungere per riguardo al titolo ,
perchè nulla di pii^i ci fanno sapere gh autori
di storia letteraria.
Canzone inedita di Dante Alighieri in
lode della Vergine Madre, tratta da
CAN
un codice della R. Biblioteca di
Parigi, ed illustrata. Padova, coi
tipi della Dlinerva, iBBq, m-8."
Questa Canzone, stampata due volte nello stesso
anno, sfuggì alTabate Marsand, che con tanto
agio potè esaminare i codici italiani esistenti
in Parigi. Nella prefazione, gli editori C. G.
(Campi Giuseppe), D. F. A. (dott.^ Ferrari
Antonio), D.T. P. (dott.'' Torracciiini Pietro)
conformano delle ragioni critiche che militano
per crederla composta dal celebre proscritto.
Le note unite al testo sono del primo editore,
che anche lo trascrisse.
Canzone (di Giovambattista Palma)
in lode della signora Giovanna Ca-
raccioli, duchessa di Castel di San-
gro ec. Napoli, per il Roselli, 1693,
m-4.°
— (dello Stesso) in lode di D. Ge-
ronimo Onero Canaviglia, marchese
di S. Marco ec. Napoli, per il sud-
detto, 1693, m-4-°
— (dello Stesso) nelle nozze del si-
gnor Duca di Castel di Sangro, e
la signora Donna Costanza Ruffo.
Napoli, pel suddetto, ifìgS, in-^.^
Canzone in morte del dottissimo M.
Domenico Veniero. Senza nota tipo-
grafica, (Del secolo XFl)
Secondo ne fu scritto al P. Merati , questa Can-
zone è di Celio Magno, veneziano.
Canzone in morte della contessa Lu-
crezia Bardi, nata marchesa Ginori.
Firenze, Stecchi e Pagani, 1776,
E del dott.*" Lorenzo Pignottl Non si vede ri-
prodotta fra le sue poesie.
Canzone in morte di Ranuccio II Fai'-
nese (di C. Aquitaneo). Napoli,
1695, i«-4-°
Canzone (del conte Fabio Caramdini,
modonese) per il quinto ingresso
al Confalonierato di Giustizia del
marc.'^ Senatore Luigi Albergati Ca-
pacelli nel terzo bimestre del 1747-
Canzone (di BartolommeoToRTOLEXTi,
teologo veronese) per la fabrica di
S. Andrea della Valle. Bontà, ap-
presso Lodovico Grignani , 1627,
/>/-4.'^
474
CAN
Canzone (di Domenico Bartoli) per
la professione di D. Carlo Maria
Berozzi nella Certosa di Pisa. Lucca^
per il Marescandoli e fratelli, 1 68 1 ,
Canzone per la venuta dell' eccell.°
signor D. Lorenzo Onofrio Colonna,
principe del Romano Soglio e Gran
Contestabile del Regno di Napoli,
al governo di Capitano generale e
Viceré nel medesimo (di Filippo
D'Anastasio). Senza luogo ed anno
(ma Napoli, circa il i68^), in-t^.^
Canzone per la vittoria alle Curzolari
(di Celio Magno, veneziano). Senza
luogo j anno e nome di stampatori
(che furono i fratelli Guerra).
Fu inserita poi nel Canzoniere deir autore. Co-
mincia - ^/7rf7e , o Muse, i chiusi fonti, a-
prite, ec.
Canzone per le nozze di Tizio e Berta
(di Luigi Uberto Giordani). In-?>.^
Canzone sopra la vittoria ottenuta dai
Cristiani contro i Turchi il dì y
di ottobre del 1 5^1 (di Ottaviano
Maggi , veneziano ). Senza luogo j
anno e nome di stampatole j in-^.^
Canzonetta spirituale, composta da
persona divota (ab.^ Gaetano Volpi)
in onore del glorioso confessore di
Cristo S, Martino. Padova, Cornino j
senz'annOj in-S.'^
Canzonetta spirituale per la nascita
del bambino Gesù. In foglio volante
a tre colonne.
È di Suor Francesca del Gesù, e fu varie volte
stampata dal Cornino di Padova.
Canzonette ed ariette sacre e morali
su quasi tutte le migliori arie mu-
sicali e correnti, per innocente ed
utile ricreazione della cristiana e
pia gioventù. Vicenza j per Fran-
cesco Modena j 1786, m-12.*^
Le raccolse il P. Carlo Barrieri, delF Oratorio.
Canzonette e strambotti composte per
il magnifico messer L. G. da Ve-
iiecia (Leonardo Giustiniano). f^e~
netìa^ per Zorzi de Rusconi _, a dì
xml Noy. MDXyilI^ inS.""
CAP
Canzonette per le nozze Zanuzzi Polo.
Venezia tipogr. D^Alvisopoli j 1826,
m-i6."
Colle sigle G. Z. ( Gaspare Zaffasi ) appiè delh
dedicatoria.
Canzoni, ovvero Odi spirituali, ag-
giuntevi le note musicali.
Furono composte dal P. Giovanni Camerota ,
gesuita, pugliese, aitine di promuovere lo stu-
dio delia dottrina cristiana.
Canzoni VI in morte di Luigi XVI
(ab.^ Francesco Maria Franceschi-
Nis, udinese).
Canzoni scelte di Anacreonle con tre
pezzi scelti àiAV Iliade d'Omero, il
tutto nuovamente tradotto dall'ori-
ginale testo greco. Venezia^ Occhi,
1765, m-i2."
Il traduttore è il P. Cristoforo Ridolfi, gesuita,
e le due prefazioni sono del P. Carlo Borgo,
del pari gesuita {mss. Fantuzzi).
Canzoni spirituali ad uso delle mis-
sioni ne' villaggi e terre di campa-
gna accomodate a quelle dell'ufficio
della Chiesa ec. qui raccolte affine
di facilitare di queste l'uso e la
intelligenza presso le persone idiote.
Trento, stamp. Paonianaj, i'j5^,
m-i2.«
Versione di Teresa Belli , di Trento ; vi è dirim-
petto il testo latino.
Canzoniere (II) d'Orazio ridotto in
versi toscani (da Stefano Pallavi-
cini, di Salò). Stampato in Lipsia j
per Giorgio Saalbachj 1736, m-8."
Avvene ima ristampa eseguita in fenezia nel
1743 dal Pasinello, il quale ebbe sott'occhio
un esemplare postillato e corretto dair autore.
Fu la presente traduzione poscia riprodotta fra
le Opere dell' autore.
Canzoniere per la gioventù italiana.
Lugano 3 Raggia^ iy^4-
Ne fu compilatore Tavv." Luigi Orici, parmi-
giano.
CAPACCII (Julii Csesaris).
i." Neapolitanse historise (et totius
fere Campanile). Tomus Primus.
Neapolij apud Jacobum Carlinunij
1607, m-4-"
2." Puteolana historia : accessit
172
GAP
ejusdetn de balneis libellus. Nea-
poli, apud Vilalem^ i6o4, ^^'4° fig-
Assicura il Toppi essere ambedue le opere fatica
di Fabio Giordano, e d'averne veduto T ori-
ginale mss. nella libreria de'' f-hierici regolari
teatini. Il Langlet dice che il Capaccio non
fece che tradurle in latino. Col nome del Ca-
paccio comparve pure in italiano la seconda
opera.
CAPARBIO, Acad.° Insensato, di Pe-
rugia (Pandolfo Sprani). I rivali,
comedia. Cesena,, per Tommaso Fa-
beriij 1617, in-S.°
CAPELLA (Filippo).
Dal carteggio del P. Merati con Isidoro Bianchi
(esistente nella Biblioteca Ambrosiana) veaiamo
in cognizione che il sopra mentovato Filippo
Capella publicò con solenne plagio un libro
composto dal P. Antonio Maria Bonnucci, ge-
suita. Insieme al titolo dell'opera, ignoriamo
pure se T opera sia scritta in latino od in ita-
liano.
CAPELLA (Janus). (TEgidius Menagius)
(Baillet, pag. 5 39).
Capi (I) d'opera del Teatro antico
e moderno, italiano e straniero ec.
Homaj 1772, m-4-" Kedi, Teatro
(Sul) ec.
CAPIDURI ( Hieronymi ), commentaria
in libros Rhetoricorum Ciceronis ad
Herennium. f^enetiis, 14905 infoi.
Confessa l'editore che questo Commentario è da
Im dato alla luce, quale lo senti dalla voce di
Giorgio Valla , suo maestro. Infatti fu poi pa-
recchie volte stampato col nome di esso Valla.
Capitoli da osservarsi inviolabilmente
da tutti i confratelli dell'onorevole
compagnia delfei Lesina ec. con al-
cune stanze d'autore incerto. Stam-
pati per ordine degli otto operai.
Senza alcuna nota (ma, come cre-
dasi, Firenze^ per i Giunti j dopo la
metà del secolo Xf^l), m-4."
Le stanze dell'autore incerto si pongono in fine
col finto nome del Poeta Sciarra {Vedi que-
sto pseudonimo). Si hanno posteriori ristampe
in-A° ed m-8.** di questo bizzarro componi-
mento anche col titolo : - Della famosissima
compagnia della Lesina , dialoghi , capitoli,
e ragionamenti , con la giunta d'una nuova
riforma ec. - Se devesi credere ad Alberto
Lainier de Verton ( maschera di Adriano
GAP
Bàilvet) { Satyres personnelles , tom. Il,
pag. 548) l'autore di esso è un Vi.alardi. So-
spetta in vece il P. Merati che possa essere
lavoro di Tommaso Buoni, prete lucchese,
che scrisse un altro libro di simile genere por-
tante il titolo : - Della compagnia de' Taglia-
cantoni ec.
Fedii BUOSO TOMANI.
Capitoli dei novanta Pacifici. Raven-
naj, per Francesco Tebaldinij i58o;
e di nuovo , Ivi ^ ed altrove.
Li raccolse Girolamo Rossi, scrittore dell'" /sto-
na Ravennate.
Capitoli dell' Academia Fiorentina.
Ne fu estensore Lelio Torelli, di Fano.
Capitoli di Busone da Gubbio e di
Jacopo Alighieri su la Divina Com-
media di Dante Alighieri, col Credo
di questo poeta e un altro d'incerto
antore, con alcune notizie biogra-
fiche su Busone, e con varianti ed
annotazioni. Napoli^ stamp.francesCj
1829, z«-8.°
Preceduti da una erudita memoria del canonico
Giovanni Rossi, vicebibliotecario della Borbo-
nica di NapoU, indirizzata a Giuseppe Garo-
falo, mare* di Gamella, che fu editore di
questi componimenti.
Capitoli piacevoli d' autore occulto
(D. Francesco Gargano, gentiluomo
milanese), la prima volta publicati.
Utrecht j a spese della Società j 1785,
m-4.«
La data di Utrecht e falsa. Furono publicati in
Milano, e probabilmente in casa dell'autore
che vi aveva una stamperia.
Capitolo CHI {centesimoterzo) di un'o-
pera, incominciata a scriversi dal
suo autore (cav.^ Compagnoni) prima
della Proposta del cav.^ Vincenzo
Monti. Milano, 1826, m-8.°
Estratto dal Raccoglitore che publicavasi dallo
Stella.
Capitolo consolatorio di un amico ad
un altro in occasione di lutto (di
Ettore Mazzuchelli Maruli, nobile
bresciano, prete dell'Oratorio). Fi-
renzCj senza nota dì stamp.j 1764,
m.8."
Capitolo del forno.
Questo componimento, prima che fosse stampato
GAP
con altri di simile natura, la impresso sejja-
ratamente avanti il i»38, senza nome del poeta ;
e il poeta, che lo scrisse in sua gioventù, e
molto prima che fosse uomo di chiesa, fu
mons/ Giovanni Dilla Casa. Il Giornale dei
letterati cV Italia (toni. IV. pag. !G9-7o), dal
quale ricaviamo questa notizia , soggiunge « il
" Capitolo del forno è veramente lascivo .
n ma non di quello argomento, di cui molti
"T hanno maliziosamente divulgato, o igno-
" rantemente supposto". Avvene varie ristampe,
fra le quali ne rammenteremo una colla tra-
duzione latina a fronte. Si sa che V apostata
Pietro Paolo Vergerio non mancò di spargere
quest'osceno Capitolo, a fine di screditare il
Casa, che era stato incaricato di tessergli il
processo d'eresia. Dicesi perfino, che questo
giovanile trascorso di monsignore gli costasse
il cappello cardinalizio: cosa per altro negata
dal suo biografo, T abate Gio. Battista Casotti.
Capitolo di un amico ad un altro
sopra l'amor del Petrarca (di Et-
tore Mazzuchelli Marui.i , prete
dell' Oratorio). Bresciuj per il Tur-
lino j 1768, m-S.*^
Capitoli e privilegi ^^^ Consiglio dei
Signori Venti di Correggio. Carpii
1619.
Furono distesi dal card.* Girolamo Da Correg-
gio nel 1565.
Capolavori del teatro francese , tra-
dotti in lingua italiana (dal conte
Carlo Albertini), corredati di no-
tizie critiche ec. , coli' originale a
rincontro. Italia^ 1828.
CAPOCODA (Giulio) (Gregorio Leti).
Gli amori di Carlo Gonzaga, duca
di Mantova, e della contessa Mar-
gherita Della Rovere. Jìagiisn (pro-
babilmente Ginevra), per il Fabi ,
1676, m-i6.°
L" Argelati {Bibl. Script. Med. ) registra un' edi-
zione colla data di Ginevra, senz' anno.
CAPONETTI (Giuseppe) (ab ^Giovanni
Perelli, ex-gesuita). Novena in o-
nore di S. Agata, data in luce da
ec. Roma, co^ tipi del BarbieUini ^
'79'-
CAPORALI (Cesare).
i.^La Ninetta, coraedia in prosa,
di ec. Venezia j per Giambattista
173
GAP
Colle. uni , i6o4; e di nuovo, Ivi ^
per la Società, 160 5; ed Ivi 3 Cambia
1628, sempre in-iif*
2." Lo Sciocco, comedia di ec. Im-
pressa per gli stessi stampatori nei
suddetti anni , con particolare fron-
tispizio.
L'una è La Cortigiana, e l'altra La Talanta,
ambedue comedie dell'ARETiNO, che Francesco
Buonafede diede alla luce mutilate sotto il
su riferito nome.
CAPORALI (Cesare). Vedi^ Bordelletto
(II), canzonetta ec.
CAPPELLO (Bianca), Duchessa di To-
scana. Memorie storiche scritte da
lei medesima. Firenze 3 1826, in-8.°
È scrittura originale di Stefano Ticozzi.
CAPPONI (Giovanni), Acad.°Selvaggio,
porretano. Orsilla, favola bosche-
reccia di ec. Feneziaj per il Violati^
161 5, m-i2.°
Il Fontanini nella Bibl. Italiana pretende di
accusar di furto il Capponi , sospettando che
questo componimento sia in vece di Pietro Le-
sena; ma lo Zeno nelle note alla mentovata
Biblioteca non ne sembra persuaso.
Cappuccino ( Il ) ritirato per dieci
giorni in sé stesso, o sia Esercizj
spirituali aggiustati ad uso de' frati
cappuccini di S. Francesco da un
Religioso dell' istesso oi'dine (P.Gae-
tano da Bergamo). Venezia^ Badici.,
1763, //7-8.°
La prima edizione è del I7i9.
Cappuccino (II) scozzese. Macerata,
per .agostino G risei 3 i644j Roma,
per Pompeo Tommasinij 1 65 1 ; ed
altrove , in-i 2."
Questo libro contiene la vita singolare del P. An-
gelo d'Alberdona in Iscozia, chiamato al se-
colo Giorgio Lesley. Fu stampato da prima
senza il nome dell'autore, che fu mons.* Gio.
Battista Ri.NucciM, il quale lo compilò su le
cognizioni dategli dallo slesso P. Angelo. Il
nome dello scrittore apparisce nella ristampa:
e siccome questa vita è mancante dei fatti po-
steriori al soggiorno del P. d'Alberdona in I-
scozia; così fu poscia rifatta dal P. Francesco
Percault, chierico regolarle , ia francese {Pa-
rigi, I6G4), dal P. Cristofano Almeida, agosti-
niano, in portoghese {Lisbona, 166?) , e dal P.
Timoteo (Colpamì. cappuccino da Brescia, di
174
CAR
nuovo in ilaliano (/^'^■. 1730; ma in queslulli-
ma edizione molle cose fLirono mutale e levale.
Capricci filosofici (di Francesco Aven-
ti). Lugano, senza nome di stampa-
tore, 1824? i"-i2."
Capricci (I). Per Tanno 1786. To-
rino, stamperia Reale.
I tre seguenli sono deiravv." Michele Anlonio
Gazano: 1° Eliogabalo imperatov romano j
2." Io mi sovi'engo d'essere intervenuto j r>."
Punto e virgola : così un maestro.
Capriccio aslronomico-poetico. Firen-
ze, i685. Fedi^ TIMONE (Fran-
cesco).
Capriccio (II), giornale. Roma, 1808,
m-8."
jNon ne uscirono che dieciollo numeri, perchè
ne fu di poi proibita la publicazione. In un
avviso di tre pagine che precede i suddetti
numeri se ne dà il prospetto. Ecco la spiega-
zione delle sigle, colle quali sono sottoscrilti
gU articoli: V. Vanctelli (avv." romano); A.
Alety; M. Maggiori; P. Parchetti; G. Gra>'d-
JAQUET.
CAPRICCIOSO (IL), Acati.'' Bizzarro
(Giulio CesareCROCE). LaFarinella,
comeclia composta per l'Acad." ec.
Bologna, per littorio Baldini, 1609,
ìn-S.^', e di nuovo, per Bartolomrneo
Cocchi , 1 62 1 , m-8."
Abbiamo dello stesso - Le nozze della signora
Lesina col signor Trivello. Brescia, 1614,
in-iì.°
Capricorno (II), o sia l'Oroscopo
d'Augusto Cesare, ragguaglio del-
l'Acad.° S. I. (P. Pietro MoNODO,
gesuita, di Ghambéry). Torino, ap-
presso gli eredi del Tarino, 1633,
m-8"
E contro un'iscrizione composta dal conte Em-
manuele Tesauro, il quale rispose al P. JIo-
nodo con La tergine trionfante . ed // Ca-
pricorno scornato.
CARAFA (Oecius) Archiepiscopus Nea-
politanus. Vide, Kalendarium ec-
clesia JNeapolitaujc ec.
Carafa (II). Vedi. Dialogo sopra l'e-
pica poesia.
Caratteri della carità del sig. Duguet.
Diccsi nelle Memorie del l^alvasense {tom. Ili,
paì't. ]\\.piig. 7) che sono tradotti dal rav.''
CAR
Giovarmi Giraldi; ma ciò niega il P. Zaccaria
{Storia letteraria, totn.WW, pag. 658) che
li vuole lra<luzioiie d' un Canonico fiorentino.
Caratteri della vera religione. — Ve-
rità della religione spiegata. —
Scuola di filosofia e di religione;
operette d'un sacerdote della com-
pagnia di Gesù (P. Giovanni Re-
goli). Firenze, 182-, i'o/. 3, m- 18.*^
Caratleri del vero republicano, alma-
nacco ec. Vedi, Almanacchi ano-
nitni, iV. II.
Caratteri di Teofrasto greco- toscani ,
colle loro illustrazioni , con varie
lezioni e note. Firenze, stanip. Mou-
ckiana, \'j6\-\'j6Z , voi. ^, in-i'2.^
" Volgarizzamento fatto dal Divagato , Acad."*
" della Crusca, cioè dal senatore Leonardo Del
5> Rìccio. I Caratteri volgarizzati sono in nu-
»>mero di XXVIII, numero maggiore che sin
•«allora si avesse potuto rintracciare »5 (Gamba,
Serie, pag. 6G0, num. 2463).
CARBONI (Franciscì) (Ignatii Contar-
di), flagellum hebi-aeorum super
Judaicara perfidiara prophetarum
tabefactam. Venetiis, 1672, 1/2-12.°
CARCANO (Francesco). Tre libri degli
uccelli di preda, di ec, con un trat-
tato de' cani, del medesimo. Vinc-
già, per il Giolito, i585, m-4-*';
ed Ivi , per lo stesso, iSSy, m-8.
Il vero cognome dell' autore non fu Carcano, ma
Sforzino, poiché quello di Carcano è tratto
da un villasgio del milanese di simile nome,
dal quale luogo un secolo addietro eransi tra-
sferiti i maggiori dello Sforzino a V'icenza.
Carcere (II) illuminato (di Angelo
Tarachia, di Casale nel Monferrato).
Bologna.
Fu composto dair autore, essendo detenuto pri-
gione. Viveva egli verso la metà del secolo
XVII, e fu segretario di Stato del Duca di
Mantova e Monferrato.
CARDIACLETTI ( Cristofauo). Copresi
sotto questo nome il P. Giangri-
sostomo ScARFÙ, monaco basiliano,
autore delle seguenti sfacciate scrit-
ture :
i.° Giunta di ec. al primo tomo
del Giornale de" letterati d'Italia.
Napoli , I j i 2 . m- 1 2 ."
CAR
^'^ Lettera apologetica ce. Ivi, i y 1 5.
Si consulli il Giornale de' letterati d'Italia,
toni. X, pag. sio.
CARDINALE DI FERMO. Vide y Arte
(De) bene moriendi.
Cardinali (I) (del conte Carlo Filippo
Risbaldo Oksing di Orbassano). Loìi-
dia {Firenze), in-S°; e di nuovo,
Londra (data finta), 1778, ///-8.°
L'autore non rimase sotUlislalto della prima edi-
zione pei molti errori, dai quali <• la mede-
sima deturpata; onde ne raccolse quante copie
gli riusci di averne, salvandone cinque soie,
ed abbruciò le altre. La seconda edizione fu
fatta a JVeimar, dal Gliisingj ed Ivi, con
la data di Fraucoforte e Lij'sia se ne stampò
]a traduzione in tedesco fatta da Jagemann,
bibliotecario della Corte di Sassonia Weimar.
L\'dizione italiana fu tirata a mille esemplari,
pochissimi de" qviali pervennero in Italia.
Cardinalisnio ( Il j di Santa Chiesa
diviso in tre parti (di Gregorio
Leti). [AmsLcrdanij Elsevier), 1668,
voi. 3, in- 1 2.° pie.
Avvi una contraffazione. L'edizione originale ha
una sfera sui frontispizio.
Vedi, Dialoghi politici, ec.
GARDONE (Gio. Nicolò Ciminello).
La K sbandita. 1614.
L'autore è Fra Vixce.nzo Cardone, domenicano,
degli Abruzzi, che stampo sotto il nome bat-
tesimale di Gio. Nicolò , che aveva nel secolo,
alcuni versi senza la lettera R, ch'egli non
poteva pronunziare. Dello stesso abbiamo an-
che WllJ'ahcto distrutto.
CARDULLO (Gio. Domenico). Teriaca
di Andronico. Messina, appresso
Pietro Brea, i63y, in-^.^
Il Mongitore {Bibl. Sic , toni. l,pag. 343) credè
che l'autore fosse slato Gio. Domenico Car-
dullo , speziale in Messina, solto il cui nome
è stampalo il libro; ma il Piaccio {Tìieatr.
Anon. et Pscud., pag: ìGO.mim. S34) vuole
che sotto esso occultisi il medico Pietro Ca-
stelli, romano. In quest'opuscolo si nomina
il Castelli medesimo qual vero autore dtì-
V Hortus Farnesianus, che fu stampato sotto
quello di Aldino Tobia j la qual cosa vie piìi
ci fa credere che ancora il sopraddetto sia del
Castelli, e non già del Cardullo.
Fide, ALDEVUS (Tobias).
CARETTI (Girolamo). Riflessioni di ec.
sopra la Lellcra del signor Stefano
ilo
CAR
Borgia al P. Sarti (in data delli 3
settembre ly 62) concernente la sco-
perta di Capra Montana. Perugia
{Ravenna, per ilLandi), ìj52, m-8.°
Scilo il finto nome di Girolamo Carelli (e non
Parclli, come leggesi nel Mazzurhelli, w/. Il,
pai^t. IH, pag. l7iJ3) si nasconde lo stesso P.
Mauro Sarti, camaldolese, che scrisse le pre-
senti Rillessioni in difesa d'una sua Disserta-
zione, impressa nel tomo trenlesimonono della
prima raccolta Calogerana con questo titolo -
De antiqua Picentum civitate Capra Mon-
tana etc- e ristampala poi con aggiunte a Pe-
saro, pel Gai'elli, nel 1748, in-8.° In della
Dissertazione aveva dimostrato il P. Sarti do-
versi collocare Cupra ^lontana dove era Mas-
saccio di Jesi ; al qual sentimento erasi opposto
r allora abate Cesare Borgia , poscia cardinale,
CARETTO ( Del ).
Così soltoscrivevasi Giuseppe Baretti, indiriz-
zando sue lettere al marc.^ Francesco Albergali
Capacclli di Bologna, scrittore di comedie. Si
consultino le Memorie intorno, alla Vita del
Baretti, scritte da Pietro Custodi.
Cariclie del Piemonte e paesi riuniti,
colla serie delle persone che le
hanno occupate dal fine del secolo
X.", sino al dicembre 1789. TorinOj
de' Bossi, '79^!! ♦'<^^- 3, m-8.°
Compiuta la stampa di quest'opera nel 1798, fu
aggregalo il Piemonte alla Republica Francese.
E siccome per questa mutazione di Governo
pareva cessasse l'importanza di simil lavoro,
fu .sollecito l'autore (conte Galli) di mostrarne
l'utilità, ponendo avanti la prefazione due scrit-
ture, runa del cittadino Gd\\ì: Agli amatori
delle cose patrie, l'altra di Dedica al popolo
piemontese, alle quali aggiunse puranco in sé-
guito una terza di I6 pagine in conferma del
suo assunto. Restituito poi il Piemonte a' suoi
antichi Sovrani, furono levate le tre mentovate
scritture da molli esemplari, onde può apparire
talvolta opera anonima ; e come tale l'abbiamo
ad ogni buon conto notata. Il conte Napio.ne
fece un'appendice anonima intorno al Con-
siglio secreto di Stato.
CARIERO (Alessandro). Breve et iu-
genioso discorso di ec. contro l'o-
pera di Dante ec. Padova, appresso
Paulo Mejetto y i582, m-4."
Pretese Belisario Bllgarim che la materia di
questo discorso opposto a quello del Mazzoni
in confutazione dell'altro ( il quale girava art-
lecedeuteniente sotto il fìnto nome di Ri-
476
CAR
dolio Castravilla) gli fosse stato involato e
publicato dal Cariero come cosa propria, e
perciò esso BcLGARm publicò in Siena, per
Luca Bonetti, nel 1S85, in-i.° , Alcune con-
siderazioni sopra il discorso di tnesser
Giacomo Mazzoni. Ma al BuLGARlNl replicò
il Cariero con un\4pologia stampata in Pa-
dova, per Paolo Mejetto, nel 1584, colla
quale tenta rivendicare a se stesso la con-
trastata proprietà. Il Bayle nel suo Dizionario
{articolo Dante, notali) parla a lungo di
questa controversia.
CARISIO EROTILO TREPUCENSE- Ap-
pendice al tomo III del Giornale
PisanOj o sia Apologia di ee. con
cui si dileguano le imposture deni-
granti il concetto letterario dell'a-
bate Gio. Cristoforo Amaduzzi ec.
Lucca (Napoli), nella stamp. Ma-
rescandoli i 177I5 in-^f
È lavoro dello stesso abate Amaduzzi. Erotilo è
vocabolo preso dal greco, e significa piccolo
amatorej cbe fa allusione al cognome Ama-
duzzi.
CARISTO LICUNTEO P. A. Lettera di
ec, in cui si esaminano due luoghi
dell' opera del signor Francesco
Maradei; per occasione de' quali si
ragiona della sospezione proposta
dal procuratore de' Gesuiti, in per-
sona del regio consigliere D. Co-
stantino Grimaldi. 1716, in-^.^
Caristo Licunteo era il nome arcadico di Gre-
gorio Grimaldi, figlio del suddetto Costan-
tino ; si vuole cbe questi siasi celato sotto il
nome di lui.
Carità (La) prodigiosa nel glorioso
S. Francesco da Paola (dialogo in
versi di Antonino Del Giudice, pa-
lermitano). Palermo, i6c)i, in-^\.^;
e di nuovo, Trapani , appresso Bar-
tolommeo Franco ^ 1696, in-^.^
CARITEO.
Poeta italiano e latino del secolo XV, nato in
Barcellona , ma che visse abitualmente in
Napoli al servizio della Casa d' Aragona. Di
costui sono ancora oscuri i veri nome e co-
gnome. Il Diosdado Cabailero però {Ricerche
critiche appartenenti all' Acadcniia Ponta-
iiiana, pag. 3 e seg.), pensa che il suo casato
fosse stato Caradeu, donde latinamente ne fu
formato Chariteus. Secondo Ginguénè, sembra
che Carileo fosse nome poetico, datogli dal San-
CAR
nazzaro per indicare che egli si consacrava alle
Grazie {Charites) , e che fece dimenticare il
nome di sua famiglia. Nei diplomi reali, che
sono da lui sottoscritti, come segretario di Al-
fonso II, dicesi sempre Chariteus j ed in un
diploma del re Ferdinando li, del 20 settembre
1494, (trascrhto dal chiar." sig. Gervasio a cui
dobbiamo questa notizia) vien detto: Jam nu-
per nobilis et egregius vir Chariteus Gare-
ctus scriba et J'amiliaris nosler dilectus etc.
Fosse stato mai quel Garectus il suo cognome.''
Pare di ciò dubitare il sullodato signor Gervasio,
polendo anche essere nome di ullicio presso la
real persona. Il salernitano Agnello Ruggiero in
una sua orazione lo chiama Giacomo Seripando,
detto Cariteo, senza dire su qual fondamento.
Caritene Afrodiseo, de' racconti amo-
rosi di Cherea e Calliroe, libri otto
tradotti dal greco (da mons.^ Mi-
chelangelo Giacomelli, pistojese).
Senza luogo e nome di stamp. (ma
Bomaj Pagliarini), i ^Sa; e di nuovo,
ritoccati, lui, 1^56, sempre m-4."
La dedicatoria a nome dello stampatore, è scritta
dallo stesso mons." Giacomelli.
CARLETTI ( Francesco ) , fiorentino.
Ragionamenti di ec. sopra le cose
da lui vedute ne* suoi viaggi sì del-
l'Indie Occidentali e Orientali, come
di altri paesi ec. Firenze j nella stamp.
di Giuseppe Manni , 1701, ««-8.°
Dodici sono i ragionamenti, e vuole il Nicéron
{Ménwires, toni. X , ])ag. 1 32 1 che i tre primi
fossero corretti e posti in ordine da Lorenzo
Magalotti, ma mons.^ Fabroni {Fitce Ital.
doctr. cxccll., toni. Ili, pag. 26i) dice che il
Magalotti gh ordinò ed emendò tutti.
CARLETTI (Ignazio). Il Cardo, dia-
loghi di ec. , ne' quali si discorre
dei conimeli tari i di Chermesio de
Fulget sopra le tavole anatomiche
di Btìrtolommeo Eustachio, Tavola
IX, Dialogo I; LcQ'daj per Giovanni
Pavovele^ 1728.
Scrittura di Francesco Maria Lorenziini contro
Antonio Cocchi da lui accusato di plagio, per-
chè sotto il nome pseudonimo di Chermesio
de Fulget aveva pujjlicato i suddetti Commen-
tar], lavoro preparato dal suddetto Lorenzim
insieme con Gaetano Petrioli, e che il Cocchi
aveva potuto carpire per infedeltà del librajo.
CARLI PICCOLOMINI (Bartolommeo).
Fedi^ SCACCIATO, Acad.'' Intronato.
CAR
CARLO DI NAPOLI. Fedi, NAPOLI
(Carlo di).
CARLO GIUSEPPE (P. F.) DA S. FLO-
RIANO, uiinore osscrv.^ riformato.
Fondazione della chiesa d'Aquileja,
dissertazione storico-critica del P.
ec. Milano per Giuseppe Galeazzij
1757, in-^.''
Questa Disseriazione è stala attribuita nelle Nuove
Memorie per servire alla Storia letteraria
d'Italia, tom. II. pag. 419-428, al P. Bene-
detto Bonelli. minore osservante riformato 3 ma
neir elenco delle opere scritte dal mentovato
P. Bonelli che trovasi nel tom. y>lA.pag. 19,
della Raccolta Calogerana , si restituisce al
P. Carlo Guseppe suddetto.
CARMAGNOLA (Pautaleone). Rosario
della B.V., nel quale si tratta del
modo di esercitarsi in esso ec. Qe-
novttj 16 16, /«-IS4."
Ne è autore il P. Bernardino Za>>OM, gesuita,
copertosi col surriferito nome.
Carmen Deo nostro. Ha;c est vita aeter-
na ut cognoscant eie. AuthoreCar-
nàclitarum minimo optante Deum
ab omnibus magnificari, seque sibi
mundumque nitescere Roinae^
Caracas , in-q."
In un esemplare dell' Università di Torino è no-
tato a mano dopo il nitescere - idest Rnio
Paulo Gamììaldo a S. Ignatio Generali
Ord. Carm.
Carmen heroicum de passione Domini
Nostri JesuChristi, ad Petriim Do-
natum paduange urbis episcopum.
Basileae, 1 55 i , in fai.
Sono circa quattrocento versi stampali insieme
coi libri apocrifi di .Abdia Babilonico, e ne iu
autore Girolamo ^'ALLE, padovano. Vennero ri-
prodotti molle volte col nome delFaulore e col
titolo di Jesus, ovvero Jesuida. le cui edizioni
si riferiscono da Gio. Alberto Fabrizio {Bill.
mfer. latin.); alle quali puossi aggiungerne
ima dì Parigi , in a;dibus Ascensianis, iSoi,
rammentata dal Maitlaire.
Carmen in D. Agatham virg. et mart.
(auctore Bartholomseo Petraccio ,
soc. Jesn). Messajiae, ex off. Petti
Brettj i6o5, iti-^.^
Carmen philosophicum , idest con-
clusiones ex univei'sa pbilosophia
TOM. I.
177
CAR
depromptije, ac exametro Carmine
continuata^, quas Clerici Regulares
publice defendendas proponunt in
ecclesia ss. Simonis et Juda^ Pa-
tavii. Ibidem , apiid Cadorinuni ,
1700, z/i-4.°
Tanto di questi, quanto de' versi notali nell'arli-
colo qui appresso, che leggonsi nel toni.WU ,
della Miscellanea di varie operette (pag. 429
e seg.),h autore il P. Gabriele Gualdo, chier."
reg.* teatino.
Carmen theologicum, hoc est con-
clusiones theologica; exametro Car-
mine concinnatce etc, divoque Bo-
naventura; dicatae eie. Ibidem, 1706,
et 1712.
Carmina illustrium Poetarum Italo-
rum. FlorentiaCj apud Joh. Cajela-
nwn Tartiniwn et Sanctem Fraìi-
chium, 1719-24, tom. 11, //z-8."
Devesi questa raccolta a mons.^ Bottari, di cui
è la prefazione. Nel tomo V avvi un poemetto
sotto il nome di L baldo Genuense, che il Li-
ruti [Scritt. Friulani . tom. II, pag. 54) ri-
vendica a Girolamo Amalteo.
Carmina plura heroica latina, et epi-
grammata de Sanctis (aucLore P.
Basilio de Burgo, ex ord. capuc-
cinorum). Panarmi, i648.
Il Mongilore {tom. I. pag. in) malamente ap-
pellò r autore anonimo col nome di Biagio.
Carmina varia natali tia Principis E-
truritie. Bononiae , j6i3.
Chi attribuisce queste poesie al P. Gio. Francesco
Bi'OM, minore con veni.", chi al P. Francesco
Manfredi, cappuccino, ambedue reggiani; sic-
come anche le due operette - Bc obitu Ga-
briel is Bosii Regiensis elegiacae lamentatio-
nrsj - e - De Inudibiis villula^ .Jrientina', -
senza che gii scrittori di storia letteraria ci ad-
ditino le edizioni delle medesime.
CARMINDO GERENIO P. A. {Alessan-
dro Vlir.MlGLlOLl).
1." Lettera di S. Girolamo a Leta,
matrona romana, intorno all'edu-
cazione della figliuola, tradotta in
lingua italiana ed illustrata con
note da ec. Perugia, Badnel, 1795.
2.° Orazione in lode di Pio VL
Si trova in fronte M'.-ldunanza tenuta in Peru-
gia nel 119^ dagli .-i endemici della Colonia
478
CAR
augusta per celebrare le lodi di quel Ponte-
fice. Perugia, presso Baduel, 1793^ /«-a."
Cainevale (II) santificato dai divoti
di Maria, colla memoria de' suoi
dolori ce. (dell'ex-gesuita conte Al-
fonso MuzzARELLi, ferrarese). ParinUj
Canni guani , 1 80 i .
Carnevale spirituale dell'anime divote
(del P. U. Agostino Maria Martino,
chier." veg.^, messinese). Messina ,
1688; in Palermo, nello stesso anno;
e di nuovo, Messina, per V Amico,
i^ic), zVz-8.*^
CARO (Annibale ).
I .° Ecco che al fin della celesie porta. .
Principio di sonetto che leggesi nel primo vo-
lume delle Rime scelte e ne Fiori del Ruscelli,
quale composizione di Annibal Caro, che il
Seghezzi nella vila di questo restituisce a Dio-
nigi Atanagi, trovandosi nel primo libro della
sua raccolta.
2.° Lettere familiari del commend.^
ec., con la vita dell'autore scritta
da Anton Maria Seghezzi. Padova,
Cornino, 1734-35; Ivi, ^yi'^l J^h
174^; ■^^'*? '7^3, toni. 3, m-8.°
Nel voi. Ili, delle sopraccennate edizioni, tro-
vansi - Lettere di monsignor Guidiccioni,
vescovo di Fossomhrone , presidente di Ro-
magna, o piuttosto di messer Annibal Caro,
die allora era suo secretarlo , scritte a
nome suo, tratte la prima volta da un co-
dice mss. della libreria Classense di Ra-
venna. A questo proposito fa riflettere il marc'
Cesare Lucchesini nella sua pregevole Storia
lelt. di Lucca {toni. I, pag. loO-eo) che a-
vendo il Caro servito in qualità di segretario
il Guidiccioni soltanto dalla fine di dicembre
del 1339, sino alla fine d'aprile 1340, e sup-
ponendo che cominciasse a servirlo ai 20 di
dicembre, le lettere scritte prima di quel giorno
e Taltre scritte dopo aprile non sono del Caro,
ma probabilmente dello stesso Guidiccioni , cioè
la 1, 2, 3, 4, 3, 9, 10, 11, 12, 14, 13, 16,
17, 13, 19, 20, 21, 22, 132, 153, 134, 138.
Arroge a ciò che il P. Berti nella vita pre-
messa alle opere del secondo , stampate a Ge-
nova, ci dice d'avere veduti gli originali di
propria mano del Guidiccioni.
3." La Sena {sic ) e V Arno gian
torbidi e lenti . . .
Principio di sonetto che leggesi a tergo della
cart. 39 del lib. III. delle Rime di diversi.
stampate in Fc/iczin . al segno del Pozzo.
CAR
nel 1830, ove viene posto fra le composizioni
di Annibale Caro, al quale è male attribuito,
essendo questo sonetto in vece di Anton Fran-
cesco Raimeri, come scrisse il Seghezzi nella
vita del Caro. Sotto il cui nome corre ancora
ristampato nelF edizione che si fece in T^erona
delle sue rime, dal Berno.
CARO (D. Daniele) (ab.^ Carlo Denina).
Lettera di ec. sopra il dovere dei
ministri evangelici di predicare colle
istruzioni e coli' esempio l'osser-
vanza delle leggi civili, e special-
mente in riguardo agi' imposti. Luc-
ca, ij6i.
CARO (Gio. Maria), prete (Gio. Maria
ToMASi, teatino, card.*^ del titolo di
S. Martino a' Monti). Vera norma
di glorificare Iddio e di far orazione
secondo la dottrina delle divine
scritture e de' santi Padri, esposta
da ec. Roma, pel p^annacci, 1687,
in-\ 2.°
fi Più volte si è ristampata. Bella è l'edizione di
ti Ferrara, la cui dedica a mons.* Passione! ,
jjpoi cardinale, è del P. Gio. Agostino Sar-
» LOTTA, teatino; è questa edizione accresciuta
»? della Confessione di S. Bernardo e d'altri
"opuscoli » (Vezzosi, toni. II, pag. 376).
Vide, CARUS (Joseph Maria), etc.
CARO (Pietro Antonio), redi. Rispo-
sta ad un amico sopra le monete ec.
CAROLI (Luca de). Vedi, BORGHESI
(Fra Scipione).
CAROLI (P. Dionigi) DA PIACENZA,
cappuccino. Il Moro trasportato in
Venezia , ovvero Curioso racconto
di costumi dell' Africa. Reggio, Ve-
drotli , 1672, /«-I2.°
Anche il P. Michelangelo GuATTiNl, da Reggio,
ebbe parte in quest'opera.
Caroli Rosa, sac. ex Congr. Oblalo-
rum, orationes etc. Nunc primum
a sac. Carolo Rosa vulgatae. Medio-
Ioni, ex typ. Pirolta, 1 809, m-8.°gr.
La dedica in nome del suddetto Carlo Rosa, ni-
pote dell'autore delle Orazioni, è del sacerdote
Pietro CiGHERA, prefetto della Biblioteca Am-
brosiana ; e deir oblato Antonio Mt'SSl sono i
versi jambici che precedono le medesime.
Caroli Sigonii de Atheniensium et La-
cediiemoniorum temporibus libcr.
CAR
Stampato più volle separatamente, e poi nel toni.
V dell" edizione milanese di tulle le opere del-
l'autore, dove le note anonime sono del P.
Jacopo Po>iTE , della comp.* di Gesù.
CAROLIS (Comic de) (le comte Char-
les Pasero De Corneluno). Oeuvres
du comte etc. [Marseille, Mossj)^
1817, m-8.''
Quest'opera fu consegnata alla Biblioteca del Re
sul principio delFanno 18! 7. L'andiasciatore
del Re di Sardegna ebbe 1" ordine di ritirare
tutte le copie avanti la publicazione del libro;
il che fu eseguito.
CARPUS, vel JACOBUS CARPIENSIS,
vel JACOBUS BONONIENSIS-
E Jacopo Bere>gario, da Carpi , celebre anato-
mico e chirurgo del secolo XV. Vien detto Bo-
lognese perchè lungamente abitò in Bologna.
CARRARIENSIS (Michael).
Così vien detto dal Vossio e da Fra Filippo da
Bergamo; ma il suo vero nome è Gio. ÌMichcle
Alberto Carrari, o Ila CARRARA, che fu li-
glio di Guidone iilosolb e medico. Consultisi,
Zeno {Diss. Foss., toni. W, pag. 27 e scg.) ,
dove leggonsi i titoli delle opere da lui rom-
poste.
CARSELINI (Fabio).
Nome preso da Rafaele Rabberio , ebreo . ne" suoi
opuscoli sulla poesia Ebraica contro V abate
Garofalo, fra' quali deve notarsi il seguente li-
bro: -Antilogia alle osservazioni di Ottavio
Maranta, cioè Biagio Garofalo .fatta da
Fabio Carselini in difesa del dott.' RaJ'acle
Rabhero . ebreo, creduto autore di uno
squarcio di lettera uscito sotto il nume di
Bernabò Scacchi intorno alla poesia degli
Ebrei. Augusta (Padova), 17U, in-4.°
Fedi, MARANTA (Oltavio). —
SCACCHI (Bernabò).
Carta del sistema solare del signor
Whiston. Vitiegìa^ per Angiolo Pa-
sinello j 1735, ^V^ - 4 . "
Traduzione del P. Giovanbcrnardo PlSE.Ml, so-
masco. Per intelligenza della medesima va u-
nito un libretto col titolo: -Annotazioni alla
carta del sistema solare ec. del signor IVIri-
ston, con varie aggiunte alla stessa mate-
ria spettanti. Ivi, per lo stesso stamp. e
nello stesso anno. Queste aggiunte sono tratte
dal libro francese del signor De Maupertuis :
Delle differenti figure degli astri ec.
f^edi f Annotazioni alla carta ce.
CARTESIO FIDAURI, bolognese (Gio.
Battista MoLi>ARi).
i7y
CAR
i.'^ Osser\ azioni npologctiche-crili-
che sopra la relazione d'un nialat(ì
della Rocca S. Cassiano, slato di
Toscana, del signor ec. al signor
dott.*^ N. N. , medico in Mantova.
Firenze, stamp. Albizziiii, 1754,
m-4."
2." Replica di ec. alla risposta fatta
a difesa del signor Alessandro Ca-
nistri, medico senese. Faenza, ap-
presso Giuseppe Antonio Archi ,
1755, m-4.«
Si consulti la Storia letteraria d' Italia {tom.
IX. pag. 8S; tom. X./Jrtg. 200; e tom. XIF,
pag. 166).
CARTERIUS (Ludovicus) (Honoralus
Faber, soc. Jesu). Jusla expostula-
tio de P. M. Xaiitcs Mariales, ord.
praed., bibliolhecai interpretum ad
Summam D. Thom;e. Gergoviae F o-
contiorum (circa il iQijQ)., in-^.°
Noi registreremo in séguito anche altre opere di
questo gesuita francese, a motivo che furono
da lui scritte in tempo della sua dimora in
Roma.
CARTEROMACHUS (Scipio).
Cognome grecizzato di Scipione Fortiguerra ,
pistojese, preso poi da altri individui di quella
famiglia. Alcuni suoi epigrammi ed epistole, in
greco od in latino, si leggono innanzi a molti
antichi classici impressi da Aldo, de' quali fu
Scipione editore. Il Ciampi nella Fila che di
lui scrisse {Pisa, 13H, /«-8.''),dà Telenco di
tutte le sue opere.
CARTEROMACO ( Nicolò) ( Nicolò For-
TEGUERRi). Il Ricciardetto, poema
di ec. ( composto di canti XXX in
ottava rima). Parigi (.Venezia) , a
spese di Francesco Pitteri, librajo
veneziano, 1738, in-^.'^: ed anche
in 2 voi , in-ì 2.° — Lo stesso, pre-
messovi il Capitolo di maestro Garbo
da Rasa (ab.^ Anton Maria Borga),
e la prefazione di Nidalnìo Tiseo
(lo stesso Nicolò FoRTEGUERRl).Z«CC^j
1766, in-S.'' fig.
Fu ristampato altre volte, ora sotto il finto, ora
sotto il vero nome dell" autore. È da preferirsi
ad ogni altra edizione quella di Firenze fatta
per cura di G. Moliiii sopra un mss. sincrono.
Chi sia quel ^icotele Emonio che ha alcune
ottave in lode del poema, è da noi ignorato.
ÌSO
CAR
CARUS ( Joseph Maria ) , presbyter
theologus.
i.'* Antiqui libri Missarum Romana)
Ecclesise... sive primum editi, sive
emendali, etc. Boince^ ex typ. Jos.
Vannaccii^ 169'» m-4."
2.° Officium Dominica; Passiouis
feria sexta Parasceve majoris heb-
domada3 secundum ritum Grseco-
rum. Nunc primum editum , etc.
Romae, typis Jo. V^annaccii^ 1695,
in-^P pie.
3.° Psalterium juxta duplicem edi-
tionem quam Romanam et Galli-
cam dicunt, una cum Canticis ....
Bomaej typ. Tiiiassi , i683, in-^.
/\.° Responsorialia, et Antiphonaria
Romana Ecclesia; a S. Gregorio di-
sposila. Accedit appendix, etc. 7?o-
mae , typ. Josephi Vannacciij 1686,
m-4.'°
5.° Sacrorum Biblioruni juxta edi-
tionein seu LXX Interpretum, seu
B. Hieronymi, veteres tituli , sive
capitula, sectiones et stichometria,
etc. Bomaej ex tjpis Corbe/ letti ,
1688. — Pars altera, NovumTesta-
mentum complectens, etc. Ibidem ^
eodeni anno, in-:\.
Questo Giuseppe Maria Caro altri non è che il
P. Giuseppe Maria Tomasi, teatino, poi car-
dinale, come si è già notato. L'autore prese tal
nome , parte per modestamente occultarsi ,
parte per ispirilo di grata riconoscenza verso
Francesca Caro, sua bisnonna, che portò in
casa Tomasi Topulenza. Tutti i surriferiti lavori
furono fatti ristampare dal P. Antonio Vezzosi
nel corpo delle opere complete che egli diede
del card."" Tomasi.
CARUSUS (Joanues). Bibli{jllieca Hi-
storica Regni Sicilios. Panovnii, typ.
Francisci Ciche, i 723, tom. 2. infoi.
Intorno alla publicazionc di quest'opera, che
venne alla luce sotto il nome di Giovanni Ca-
ruso, si affaticò pure il P. abate D. Michele
Del Giudice, monaco casinese, come ce ne
assicura T Armellini {/Idd. ad corr. ad Bibl.
Bened. Cas., pag. 72 ).
CARYOPHILI (Octavii) (Biagio Garo-
falo) prò considerationibus Itali-
CAS
cis in libruni Gallicum de modo
rccte cogitandi epistola adversus a-
nonvmi Academici obtreclationes.
Roma, presso Francesco Gonzaga ^
1709, m-8.''
Sta dopo il Ragionamento dello stesso Garofalo
in difesa delle Considerazioni [del marchese
Olisi) sopra il libro della maniera di ben
pensare ce. del P. Bouhours. Edizione se-
conda. Si consuhi il Giornale de' letterati
d'Italia {tom. Ili, pag. 179).
CASA (Stefano Della). Fedi, ACA-
DEMICI INCOGNITI.
CASACCIO (can.° Pietro Antonio). Sag-
gio di panegirici e questioni teolo-
giche , furto innocente del can.^ec.
Fenezin .per Antonio Tirano, 1680,
Copresi sotto questo nome il P. Sigismondo
Rossio, di Nari, gesuita, siciliano.
CASALINO. È il P. Luigi Vivati, do-
menic", veneziano {lud^vìceiW, Pseud.j
pag. 56).
CASAMIA.
"E Francesco Montanari da Faenza, compila-
» tore d'almanacchi, che per molti anni di
"séguito ebbero gran voga in Italia, massi-
»» mamente per le predizioni astronomiche. "
(Lancetti suddetto, pag. 36) Non parlasi di
Francesco Moman.ìui dal Mittarelli {De litt.
Faventina).
CASAUBONI (Isaaci) (Casparis Sciop-
pii). Corona regia, idest panegyrici
cujusdani vere aurei... fragmenta.
Fondini (data falsa ) , 1 6 1 5 , in- 1 2."
Ristampalo ncW H istoria sapienticB et stultitice
Christiani Thomasii. Halce Magdeb. 1G95,
//i-s." Era stato attribuito ad Ericio Puteano,
cioè ad Enrico du Puv.
CASCALIGATO (Vincenzo). Panegirico
in lode di 5. Antonio di Padova.
T'icenza, \ 790.
1/ autore è il P. Maria da Vicenza, minore ri-
formato, che prese il nome e cognome che
aveva nel secolo.
Casi ed avvenimenli rari della con-
fessione scritti in lingua spagnuola
dal P. Cristoforo De Vega , della
comp.^ di Gesù, e trasportati nella
nostra volgar favella da un Sacer-
dote della stessa comp." (P. Giù-
181
CAS
seppe Aliomì). Aggiuntovi in qucsla
nllima impressione un avviso al lel-
tore con alcune utili riflessioni di
Antonio Herando di Lorenzo, sa-
cerdote secolare (lo stesso P. Alione).
Cuneo j appresso Barlolonimeo Stra-
bella j 16G1, /V/-r2."
Aprosio {fis. ah., pag. 'J8, tiwn. ó). Crediamo
che per isbaglio di stampa trovisi impresso
nel Mazzuolielli (toni. l. pag. 49g) IIe\-ald()
in vece di Herando.
Casi ed eventi della confessione, cooi-
posti dal P. Cristoforo De Vega ,
gesuila, tradotti dallo spagnuolo
in italiano (dal P. Giuseppe Fozio).
Roma, co' tipi di Fabio del Falco ,
1668, m-8."
Cerne vedesi, questa è un'altra traduzione del-
l'' opera sopra notala.
CASIO (Girolamo da).
Casio è un villaggio del bolognese. Questo Gi-
rolamo era della famiglia Pandolfi, e per
concessione di Leone X prese il cognome
De" Medici.
Caso di monete imprestate. Dialogo
( dell' avv.*' Girolamo Costantini,
veneziano). J^enezia, Bartoli, ij53.
CASSIAIVO FEMCI ( sac.*^ Francesco
Antonio Santoni, da Ceniga, nel
Trentino). Dissertazione di ec, conte
di Artemberg, sopra la natura della
teologia morale. Trento, '767-
Cassii Parmensis poeta? inter epicos
veteres eximii ( Achillis Statii , lu-
sitani) Orpheus, et in eum Nathan.
Chytrsei commeutariolum ad infor-
mandos studiosa; juventulis mores
utilissimum. Francofurti, apudJoan-
uein TPecìieluni, i 5S5 , in-8.^
Questo piccolo poema comparve per la prima
volta in Parigi nel 136S, in séguito del Com-
mentario d'achille Stazio sopra il trattato
dei Grammatici di Suetonio.
CASSINI (Gio. Domenico). La meri-
diana del tempio di S. Petronio,
tirata e preparata per le osserva-
zioni astronomiche l'anno i655.
rivista e restaurata l'anno i6g5.
Bologna y Bciiacci ^ in Jogl.
CAS
Banche sotto d nome di Gio. Domenico Cassini,
la maggior parte del lavoro appartiene a Do-
menico GlGLIELMlM.
CASSINI (Gio. Maria). Pitture antiche
ritrovate nello scavo aperto d'or-
dine di N. S. Pio VI in una vigna
accanto il venei-.'" ospedale di S.
Gio. in Laterano l'anno 1780, incise
e publicate da ec, chierico regolare
somasco. Roma, Zenipcl , 1783, in
fogl.y con 7 tavole in rame.
L" avviso al lettore a nome del P. Cassini è del-
TaLate Cristofano Amadlzzi. Segue indi -Il-
lustrazione di alcune antiche pitture tro-
i'ate al Laterano, dtì medesimo, che comin-
cia dalla pagina IIL e va sino alla pagina XV.
Vengono in appresso alcune congetture del-
Kahate... (Vito Giovenazzi).
CASSOLA (Claudio) (Lodovico Della
Casa, romitano di S. Agostino).
Orazione dr S. Agostino che co-
mincia - y^nte oculis tuis ctc. - vol-
garizzata in terzetti da ec. Genova,
nella stamp. di Ant. Giorgio Fran-
chellij in fogl.
CASTAGNAGA (Joseph Joachim e Mar-
chionibus).
i.*^Svnopsis phvsica generalis,quam
in Seminario romano ad defendea-
dum proposuit, etc. Roniae, t.ypis
Antonii de Rubeis, 1754, "i-4-°
2.° De lumine, dissertatio physica,
quam in Seminario romano dispu-
landam proposuit, etc. Ibidem, co-
deni anno et typ., i^i-4-
La pn'ma di queste due dissertazioni Tu stesa dal
P. Carlo Be.wenl'TI, gesuita, assistente alia
difesa 5 la seconda, soltanto in parte, dallo
stesso P. Benvenuti, perchè essendo questi
caduto ammalalo, venne terminata dal celebre
P. Rogiero BoscoviCH, sul cui sistema era la
medesima composta.
CASTALIA STILLULA.
Sotto (juesto supposto nome ha dato alle stampe
Giuseppe Domemchi, da Coperlino, sei volumi
di epigrammi in-8.°, stampati in varii luoghi.
rol I, Lecce, apud Petrum Michclem, 1GS4.
- rol. IL Neapoli, ij/'is Luca; Ant. Fusci,
1CS8. - Voi. Ili, Patai'ii , apud Paulum
Frambotti. 1639.- Voi. IF, Parma;, apud
ha^rcdcs Panli Vignai. 1662. - Voi. V, Flo-
rcnticp. , apud ScrmartcUos ;-iGG7.- Voi. Fi,
■ ■,»
182
CAS
Genuce, opud Jo. Jnibrosium de l^iìicenliis,
1G71.
CASTALIA ZIRENEIDA ( GeneviefFa
Bisso). La difesa di li donni in
risposta a lu libru iutitulatu: - Za
viva niortiij - in versi siciliani di
♦ ec. Palermo^ Amato j i^35,m-(2."
CASTALIONIS (Jacobi), Romani, Jo-
sephi filii, oratio in funere Magda-
lence niatris,habita Corneti, in tem-
pio S. Francisci, XIII Kal. Fe-
bruarii 1597. Rowae, iSgS, in-^P
Questa orazione, ilice il Niceron {tom. XLII,
pag. 539), è da presumersi in parte o tutta
scrina da Giuseppe, padre di Jacopo, stantechè
quando questi la recitò , non aveva se non
poco più di sedici anni, essendo nato il 2 lu-
glio 1385.
CASTELLI (Benedetto). Risposta di ec.
all'opposizione del signor Lodovico
Delle Colombe, e del signor Vin-
cenzo Di Grazia contro il trattato
del signor Galileo Galilei delle cose
die stanno su l' acque o in quelle
si muovono; nella quale si conten-
gono molte considerazioni filosofi-
che rimote dalle volgari opinioni.
Firenze, presso Cosimo Giunti, 1625,
li Castelli, che fu degno discepolo di Galileo
Galilei, non ha del suo in questa Risposta
se non un piccolo principio, essendo il rima-
nente dettatura del maestro. Fu riprodotta in
seguito nel primo volume delle opere del Ga-
lilei. Consultisi: Nelli, l^ita del Galileo.
Castelli (Per i) dell'abolito Contado
della Città d Aquila contro la
Città stessa (allegazione dell' avv.°
Matteo De Angelis). Napoli j 1764,
m-8.° P^edi, Difesa per la fedelis-
sima Città d'Aquila.
Castelli (I) in aria. Copia di lettera
ad Enriclietta (di Nicolò Bettoni).
Portogruaro , Bettolìi , 1829, m-8.°
Castelli (I) in aria, ovvero Raccolta
galante di alcuni fatti su tale ar-
gomento ec. (di Antonio Piazza).
u4W insegna del Pregiudizio superato
dalla Ragione , nel declinare del se-
colo illuminalo {secolo XFlll).
CAS
L" operetta è composta eli pagine 42, contiene
sette novellette satiriche, graziose, e vi si di-
pingono i caratteri di persone allora viventi e
note air autore, ma che ora non si sapreb-
bero far conoscere.
CASTELLI (Nicolò di) (P. Biagio An-
GUSTELLi, min.*^ osserv.% lucchese).
if^ Lettere miscellanee, curiose e
galanti di ec, già segretario di varj
principi europei, scritte per uso loro
e per altri in Germania, e date in
luce la prima volta a petizione di
molti personaggi illustri che fanno
stima grande dell'elegantissimo i-
dioma italiano. Norimberga^ Stein j
1744, m-8.°
2.° Le opere di G. B. P. di Molière
tradotte da ec, segretario di S, A.
E. di Brandeburg. Lipsia, tom. 4>
m-i2.°
"Ignoriamo in qual anno siano impresse; ma il
» titolo mostra che ciò avvenne prima che
"l'Elettore di Brandeburgo prendesse il titolo
"di Re, cioè innanzi al 1700 " (Lucchi.«ini,
tom. II, pag. 14).
CASTELLIUNCULUS. È Lupo Birago
(Placcius, tom. Il, pag. 167; e Baillet,
Liste des autcurs deguisésj pag. 54o).
Noi dubitiamo se questa notizia sia esatta, poi-
ché ne TArgelati {Bibl. Script. Med.) , ne il
Lancetti {Biogr. C/'emon.) parlano di questo
Lupo Birago , seppure è questi di famiglia
milanese, o cremonese, come sembra addilai'e
il suo cognome.
CASTELLUS (Caesar). Consulta tio de
prsestantia proprii parochi in Sa-
cramento matrimoniali.
Quest'opuscolo, stampato col nome battesimale
cangiato, è del P. Raiaello Castelli, gesuita,
bolognese, che del pari con nome altrui diede
alla luce - Sj'nodus Mutincìisis hahita anno
1637, -e, Decisiones Mutiiicnses dispei-ditce,
lib. XI.
CASTIGAMATTI (Scipione) (Bertolino
Da Barga). La Muleide, o sia dei
bastardi illustri, poema eroico-sa-
tirico-comico di ce f^crona , per
Notopio Scaspuoij 1680, z/J-i2.°
Questo scritto assai acre, fu bentosto soppresso,
in guisa elle assicura il Mazzuchelh (Ioni. 11^
part.W.pag. lOGG) non essersene mai veduto
altro che il frontispizio.
483
CAS
Castigalio priniro orationis Doniiiiici
Lazzarini de Murro (auctore P. Em-
inanuele Aquilera, soc. Jcsu). Bas-
snni j I ^ I I .
CASTIGLIONE ( Baldassare ).
Euro gentil che gli aurei crespi ?wdi ...
Sonetto che si legge nel lih. I, delle Tìime di
diversi eccelle?! fi autori, pnliliratc da Lodo-
vico Donicnichi in r'iìiegia l'anno 1349, e che
si ha stampalo sotto il nome di Baldassare
Castiglione. Ma Giambattista Giraldi ne' Di-
scorsi de' romanzi arierma che sia d'Ercole
Strozzi (U Tito, poeta ferrarese; ed è per ciò
che fu al suddetto Ercole attribuito nel quarto
hbro di dette Rime di diversi , stampato in
Bologna, per il Giaccarello , e nella Rac-
colta de' Poeti ferraresi fatta dal Bariif-
Jaldi , benché con qualche diversità. L'abate
Pier Antonio Serassi nclF edizione delle rime
di Baldassare Castiglione con annotazioni , non
volle decidere di chi dei due delti poeti sia il
sonetto^ e quindi come dubioso scgnollo colle
virgolette, a differenza delle sicure poesie del
Castiglione. In un discorso letto dall'abate Da-
niele Francesconi alla R. Academia Fiorentina
{Firenze, 1799) congetturasi che una lettera
a papa Leone X, creduta del conte Baldassare
Castiglione, possa essere di Raffaello d'L'r-
BI^o. Delta lettera leggesi alla facciala 429 delle
Opere vulgari e latine del Castiglione, stam-
pate in Padova dal Comino nel 1755, ed a
pag. 149 del voi. I delle Lettere del prefato
conte, medesimamente impresse Ivi, nel 1769.
CASTIGLIONE (D. Valeiiano). L' lii-
storia del Regno d'Italia sotto i
Barbari, epitome del conte e cava-
lier gran croce Ernnianuele Te-
sauro, con le annotazioni dell' ab.'^
ec. Torino, per il Zappata, i65.3;
e di nuovo, Ivi., 1669, ^'^ .fi^^-'f ^
Kenezia 3 presso Giovanni Hertz ,
16^2; z/z-i2.°, con figure in rame.
" Valeriano Castiglione, milanese, diede in pre-
» stilo il suo nome alle annotazioni sopra il
'j Regno d'Italia, uscito sotto il nome del conte
jjTesauro. Sono però di questo le annotazioni
» siccome le vite sono del conte Filippo S.
»5 Martino D"Agliè ?» (Aprosio, Fis. alzata,
num. L, pag. 105 e I3i, mun. X). 11 P. Me-
rati {Zibaldoni mss) è di parere che le vite
non corrispondano alle annotazioni; quelle al
dire di lui sono misere, queste pregevoli. L'Ar-
mellini nella sua Bibl. Benedettina vorrebbe
rivendicare al Castiglione, suo correligioso, le
CAS
annotazioni, ma il suddetto P. Merati adduce
furti ragioni in contrario.
CASTIGLIONE (Giosefio Antonio). Do-
dici conclusioni cristiane, morali,
legali e cavalleresche, sostenute con-
tro i vani puntigli del volgo della
comune dottrina degli scrittori del-
l'onore, e dedicate all'A. S. di Fran-
cesco I, duca VII di Parma e di
Piacenza ec. del conte ec. Milano,
per Marcantonio Pandolfo Mala-
teslaj iyi5, in-/^." Stampate di
nuovo in Bologna dal Pisarri nel
1727 (per opera dtl dott.^ Bene-
detto Piccioli).
Giuseppe Antonio Castiglione fu quegli che pre-
stò il suo nome al vero scrittore delle presenti
conclusioni, cioè al marc.*^ Gio. Giuseppe Fe-
lice Orsi, bolognese.
CASTIGLIONI..(ab.^ Antonio), parmi-
giano ( ab.^ Lazzaro Spallanzani,
scandianese). Lettere dell' ab.^ec.
Stanno nel Giornale de' letterati. Modena,
mìi, toni. XV, pag. 203, num. 7.
CASTIGLIONI (Giovanni) (Salvemini).
Saggio suir uomo di Alessandro
Pope, tradotto dall'inglese da ec.
Nell'edizione del Pope in cinque lingue, Ani-
sterdam , Cliateluin, 1762.
CASTILI0N7EUS (Hieronymus). È Gi-
rolamo Cardano, milanese (Placcius,
toni. \\,pag. i6'j,nuni. 5yy; Baillet,
pag. 540).
Casto (II) e santo Imperio descritto
in un brieve ragguaglio della vita
di santa Cunegonda (dal P. ab.^ D.
Pio Costa, monaco casinese, pa-
lermitano). Palermo j presso Giacomo
Epiro, 1688, j>2-4."
CASTOMANNUS ( Joannes Simeon). Vo-
tum ]M. Joannis Simeonis Casto-
inanni redditum eminentiss. ac il-
lustriss. Magistratui Misericordia
ad favorem M. M. Executorum te-
stamenti q. jNI. Joannis Baptistre
Sardi, ipsius testamenti validitatem
comprobans, simulque reprobans
aliud Yotum M. Joannis Andrese
-184
CAT
Carocii in eatlein causa emana tum
prò nullitate dicti testamenti. Gè-
nuaej tjpis Jo. Bapt. Francheìli ,
1712, in foì.
Il nome di Gio. Simeone Caslomanni è finto ;, es-
sendo autore di questo Fotiim il P. D. Giu-
seppe Maria Gazzaìso^ chier." regol.'' teatino,
d' Alhenga.
Castore e Polluce , tragedia rappre-
sentata sul teatro della Corte di
Parma il dì sei dicembre iy58.
Stamp. Bordarli, in-^.^
Col testo fi-ancese. Non è indicato ne il nome
delTautore P. Giuseppe Bernard , ne quello
tlel traduttore conte Jacopo Antonio Sanvitale.
CASTPiAVlLLA (Ridolfo). Discorso di
ec. nel quale si mostra l' imperfe-
zione della Comedia di Dante contro
il Dialogo delle lingue del Varchi.
Sta con le chiose del Bulgarini sopra la Fart.
I della Difesa di Dante del Mazzoìii, pag.
208. Fu da Celso Cittadini attribuito a Giro-
lamo Muzio. Mons.* Fontanini {toni. I, pag. S40)
sospettò che fosse composizione di Ortensio
Laudi; ma lo Zeno nelle note alla Biblioteca
dell' Eloquenza Italiana dello stesso Fonta-
nini, ribattendo le ragioni di farne autore il
suddetto Laudi , propende a crederlo piuttosto
fattura del suddetto Belisario Bulgarini^ siccome
medesimamente il Mazzuchelli. Non cosi il Se-
rassi {Fita del Mazzoni, pag. Ì9) , il quale
non sembra interamente persuaso del senti-
mento dello Zeno, ed è anzi inclinato a quello
del Cittadini. Questo discorso girava prima
mss. in mano di molti.
Fedi^ CARIERO (Alessandro).
CASTRUCCIO (D.Nicolò), da Portico
(P. Gregorio Angelo Farulli , ca-
maldolese). Vita del B. Ambrogio
Traversar!, generale de' Camaldo-
lesi. Lucca, 1722, j/i-4-" — Sup-
plemento alla suddetta Vita ec.
Casus conscieutiaj de quodam se dicti-
tante missionarium (Joannis Ba-
ptist?e Salvadori). Sine loco, anno
1787.
Il Salvadori era da Moribora nel Tirolo.
CATALDO , siciliano. Soprannome di
Vincenzio Belando.
Catalogo de' cappellani maggiori del
regno di Napoli e confessori delle
persone Reali. Napoli, iSrg, m-8.°
CAT
Ne è compilatore il V. Luigi GuARiM, tealiiio.
Catalogo degli artisti Bassanesi vi-
venti, in cui si descrivono alcune
delle loro migliori opere esposte in
patria il di 16 agosto 1807 per fe-
steggiare il nome dell' augusto no-
stro Sovrano Napoleone il Grande.
Bassano, Beniondini , 1807, in-H."
Compilazione di Bartolommeo Gamba.
Catalogo dei quadri , dei disegni v.
dei libri che trattano dell' arte del
disegno, e della galleria del fu si-
gnor conte Francesco Algarotti. P^e-
nezia, 1776.
Steso dall'architetto Giù. \nloi\io Selva, che
si giovò de' suggerimenti del pittore Pietro
Edwards.
Catalogo della libreria Capponi ... (con
annotazioni del P. Alessandro Berti,
della Madre di Dio, e con qualche
aggiunta di mons.*" Domenico Gior-
gi). Roma j per Bernabò, iy^j,in-/\.^
«L'editore (cioè il sopradetto mons." Giorgi)
'>pcr quel poco che vi aggiunse di suo, giu-
» dico che il Berti perduto avesse ogni diritto
«nelle durale fatiche, ne potesse contrastargli
'5 la gloria d'autore, anzi ha avuta la rara
»j bontà di non far tampoco menzione del
)> Berti J5 (Zaccaria, Stor. lett. d Italia, toni.
VI, pag. 712). Il P. Berti avendo avuto un
esemplare di quel catalogo, vi scrisse: Hos
ego i'ersiculos Jccij tidit alter honores. Il
marc.*^ Lucchesini però, nella Storia lett. di
Lucca (toni, II, pag. 280), crede, appoggiato
a buone ragioni, che il catalogo sia bensì fa-
tira del Berti, ma che le annotazioni siano
tutte del Giorgi. Consultisi anche: Erra {Mem.
de' Religiosi della Madre di Dio, toni. Il,
pag. 29S).
Catalogo delle materie appartenenti
al Vesuvio contenute nel museo,
con alcune brevi osservazioni. O-
pera del celebre autore de' Dialoghi
sul commercio de' grani (ab.^ Fer-
dinando GkL\kSì). Londra [Firenze),
1772, in-iiP
Catalogo delle opere stampate dal si-
gnor dottore Giovanni Bianchi, me-
dico primario di Rimino. Senza
luogo, anno e stamp. (ma J^cnezia,
per Gio. Battista Pasquali, l'jS'j),
in-^f"
CAT
in questo ragionato ralalo£;o, che l- in foglio vo-
lante, parlasi soltanto delle opere del IJianrIii
stampate col proprio nome. Lo troviamo regi-
strato come suo opuscolo anonimo nelF altro
catalogo delle opere ch'egli stampò, o tacendo
il suo nome, o apponendovi Unti o supposti
nomij il qual secondo catalogo, insieme col
presente corretto da molti errori occorsi nella
prima edizione e diviso in varj articoli , leg-
gesi nelle Noi'clle leti, di Fiivnze dell'anno
17S8, sotto il titolo di Lettera scrittami da
Bini ini.
Catalogo de' Martiri della conip.^ di
Gesù che wel Giappone patirono
nell'anno i633. Jìonia_, in-X'ì..^
L'autore è il P. Francesco RoDRiGtEZ, gesuita,
portoghese.
Catalogo di alcune opere attinenti alle
scienze, alle arti e ad altri bisogni
dell'uomo, le quali, quantunque non
citate nel Vocabolario della Crusca ,
meritano per conto della lingua
qualche considerazione. Aggiuntevi
tre lezioni sulle doti di una colta ^a-
\(t\\^. Milano j Mussi, 1812, in-^f
Tanto il Catalogo, quanto le Lezioni, sono dell'ab.*
D. Michele Colombo. Il primo fu ristampato
con aggiunte e co! nome dell'autore, siccome
le Lezioni, nella Raccolta delle sue opere fatta
in Parma dal Paganino.
Catalogo di alcuni altri Padovani ce-
lebri , diretto al sig. ab.*^ Denina
ec. Padova, perii Conzatti, 1796,
in-^.^ — Aggiunta al Catalogo dei
Padovani celebri ne' loro secoli. Ivi,
1797, m-8."
Ne è raccoglitore ed editore l'abate Bonaventura
Sberti, padovano. Servono questi due elenclii
di appendice alla Lettera d un padoi'ano
{Melchiori'e CEs-mom) ali' abate Denina.
Lo Sberti aveva già somministrate analoghe
notizie allo stesso Cesarotti per tessere la detta
lettera in difesa de' Padovani.
Catalogo di comedie italiane. F^eiiezia,
Fenzo, 1776, in-i'x.^, con un'Ap-
pendice.
Ne fu compilatore Tabate Morelli, ajutato dal
Bah Farsetti, proprietario della raccolta di
comedie registrale in questo catalogo, ed autore
della prefazione.
Catalogo di libreria posta in vendita
in Venezia ncH'anno i794- Venezia,
m-8."
185
CAT
Il proprietario della libreria era Amadeo Svaicr.
Il catalogo generale che fu compilato dalKa-
bate Jacopo Morelli, comprende un cata Io-
ghetto di facce 22, contenente edizioni del se-
colo XV, e di questo Irovansi esemplari a parte.
Catalogo di libri latini raccolti dal
Bali Farsetti, con annotazioni (del-
l'ab. ^ Jacopo Morelli). Venezia ^
1788, m-i2.°
La prefazione fu stesa dal proprietario de" libri,
cioè dallo stesso Bah F.\rsettl
Catalogo di quadri posti in vendita
in Venezia wià 1785. Ovvero, come
ha qualche esemplare: Catalogo di
quadri raccolti dal fu sig. Maffeo
Pinelli, ed ora posti in vendita in
Venezia, 1780, iV?-8."
Fu autore di questo Catalogo l' ab.* Jacopo Mo-
relli, come assicurò egh medesimo.
Catalogo di storie generali e partico-
lari d'Italia, quanto a città, luo-
ghi, e famiglie, raccolte dal Bali
Farsetti, con annotazioni (dell'ab.*^
Jacopo Mor.ELLi). Venezia, 1782,
in-\ 2.°
La prefazione è del possessore di questa raccolta
di Storie.
Catalogo ragionato di libri dc-1 quat-
trocento.
Leggesi a pag. 63-I43-223-ó20-401-481 del voi.
XI delle memorie per servire all' istoria let-
teraria. Fenezia. f^alvasense , 1738, e nel-
l'indice delle medesime se ne scopre l'autore,
che è il P. Giacomo Paitom, somasco.
Catalogue des livres de la bibliothèque
de monsieur Pierre Antoine Cre-
venna ])0ur la vente. Anisterdani ,
1789, 6 jìait. en 5 voi. , in-S."
Catalogue raisonné de la collection
des livres du meme Crevenna. .Ani'
sterdam, 1766, voi. 6, //z-4."
Il catalogo della vendita fu steso da Tommaso De
OCHEDA. poi bibliotecario di lord Spencer;
quello del i'GO dallo stesso proprietario, col-
Fajuto dell'abate Oltolina.
Catalogus Episcoporuin et Archie-
piscoporuni Mediolanensium.
L'Oldoino {Atlien. Rom.. pag. 299) scrive che
alcuni ne fecero autore il cardinale Guglielmo
Sirleto.
486
CAT
Catalogus librorum italicorum, latino-
rum et tnanuscriptorum magno sum-
ptu et labore per triginta annoruni
spatiuni Liburni coUectorum. Li-
buniij, 1756, m-8.°
Il presente Catalogo della libreria Jackson è slato
compilato dalFab.^ Bonaventura Giovenazzi,
piarentino.
Catalogus numorum veteruni Mussei
Arigoni, castigatiis a D. S. F. (Do-
minico Sestini, fiorentino). Bero-
li'ni , 1804, iti fol.
Catalogus Pi'ovinciarum soc. Jesu,Do-
morurii, Collegiorum, Pra^sidentia-
rum, Seniinariorum et Missionuui
quae in unaquaque Provincia nume-
rabantur anno 1679 (collectore P.
Pljilipj)0 BoNANM, soc. Jesu). Romcej
eodein anno.
Catalogus quorumdani de societate
Jesu, qui prò fide vel pielate sunt
interfecti ab anno 1 549 ^^^que ad an-
num i6o3 (auctoreP. JoanneCAME-
KOTA, apuliensi, soc. Jesu). Neopoli j
apud Tarqidniuni Longuni; et Cra-
coi'ice, apud Lohj utrobique 1606.
Catalogus selectissimre bibliothecae Ni-
colai Rossi. Roiììcej ex tj^pogr. Pa-
leariniano, 1786, iiiS.'^
DelFab-* Amaduzzi è il Commentariohan de vita
Nicolai Rossi, che precede questo catalogo.
Catalogus vocuoi latinarum.
Fu espurgato da raesscr Antonio Bonciano , e
ristampato altresì senza nome d' autore. 11 P.
Merati crede che possa essere quel di Orazio
TtRSELLLNO, gesuita, romano, stampato col suo
nome, intitolato - Nomenclator vociim lati-
narum. Fu mosso a dir ciò da due lettei-e,
Tima del Bonciano scritta al Tursellino, e
l'altra del Tiu'selliao in risposta al Bonciano,
che leggonsi Ira le lettere del Tursellino , im-
presse in Perugia nel ICI5, m-8.", Epist. 18,
lib. VI, pag. 538.
CATALONI (Gio. Pietro). Istoria del
Concilio di Trento sciùtta dal car-
dinale Sforza Pallavicino, separata
dalla parte contenziosa , e ridotta
in più breve forma da ec. Roma,
per Giuseppe Corvo, i566 (error
di stampa, leggasi i666), infoi.
CAT
Sembra quasi certo che tale compendio stampato
sotto il nome di Gio. Pietro Cataloni, segre-
tario del cardinale , sia fattura dello slesso
Sforza Pallavicino, come venne asserito,
prima da yVpostolo Zeno, poi dal P. Affò , dal
chiar." cav." Pezzana, e da altri.
CATAROFILO GLOSSEO. Fedi, BOC-
CACCtO (Giovanni).
Catechismo ad uso delle chiese e
scuole delia diocesi di Bergamo.
/('/, impresso dopo j7 1816.
Fu compilato dal vescovo di quella diocesi mons.*
Mola, il quale lo ha tratto in gran parte dal
catechismo di Bossuet. Ln anteriore catechi-
smo, detto volgarmente delT anonimo, erasi
pure stampato in Bergamo, {fedi sotto).
Catechismo cattolico , dogmatico e
morale in forma di domande, di
risposte e di spiegazioni per la pra-
tica della Dottrina cristiana; rac-
colte da diversi approvati scrittori
da un religioso secolare della dio-
cesi di Bergamo (Francesco Mozzi),
divise in quattro parti. Bergamo j
Localelli , 1768, voi. 3, in-/\P
Catechismo de' Gesuiti, esposto ed il-
lustrato in conferenze storico-teolo-
gico-morali, a profitto della gio-
ventù priva già da tanto tempo di
lina buona educazione. Lipsia, pres-
so F. A. Brochhaus , 1820, in-'Ò.'^
E diviso in otto confei'enze o sia dialoghi. Vi
interloquiscono l'avvocato Jodoco de'Bonifazj
ed il mollo rever.° P. TuUicoffer, gesuita (no-
mi Unti), riproducendo le solite accuse contro
la Società. Ne fu compilatore Tabate Degola,
genovese, e fu stampato per opera del barone
di Zach e della principessa di Sassonia-Gotha.
Catechismo di agricoltura pratica e
di pastorizia per la publica istru-
zione de' contadini del Regno (del-
l'ex-celestino ab.*^ Teodoro Mo^TI-
cELLi). Pari. I3 Napoli, 1792, in-'ò.^
Catechismo esposto in forma di dia-
loghi sulla Comunione nell'augu-
stissimo sacrifizio della Messa (di
Fra Michele Maria Nannaroni, do-
menicano). Napoli 3 Simonij 1770,
voi. 2, in-^.^
Catechismo filosofico per uso delle
187
CAT
scuole inferiori. Napoli^ stanìperia
Reale, 1837, //z-S." gr.
ì; oiunctla (]l1 conte Giacomo Leopardi, già im-
pressa antcriormciilc, che monsignor Angiolo
Scotti nella presente eilizioiie fece ristampare
con alcune modilicazioni.
Catechismo (composto dal P. Achille
Gagliardi, gesuita, padovano) [)er
ordine di S. Cario Borromeo. Mi-
lano ^ per Miclivle Tini 3 i584j'"-4-
Catechismo primo relativo ai tempi
presenti, d'un curato della diocesi
di Mondovì (D. Giuseppe Antonio
Bracco). Ivi, 1799? in-ii^
Catechismo republicauo. Anno IV
della Repuhlica Francese, una ed
indivisibile. Milano e Mantova, in-S.^
Compilazione diversa dal Catechismo impresso
in Padova, pel Brandolcse, nel 1797, di/^rtg".
IG, incominciando questo- Chi sei tu'! - e
r altro - Che cosa è il Popolo? - Senza po-
tere precisare Fautore del primo ne del se-
condo, diremo solo esserci noto che Paolo
Marim, prete bresciano , publicò un IDjric-
ciuolo collo stesso titolo, Brescia, pel re-
scovi, anno FI Rep., in-s."
Catechismo sull'istoria della religione
ad uso delle scuole publiche del
Convitto Ecclesiastico di S. Leo-
poldo. Livorno, 1784, m-i().°
È la traduzione della prima parte del piccolo Ca-
tecliismo istorico dell'abate Flelrv, l'atta stam-
pare dal Proposto di Livorno Antonio Bal-
DUi>ETTl, aderente alla dottrina del vescovo
Ricci.
Catechismus ex decreto Concili i Tri-
dentini ad Parochos, Pii Quinti
Pont. Max. jussu editus. Ronice,
in aedibus Populi Romani, apud
Paulutn Manutiunij MDLXyi,in fui.
Questa è la prima edizione ^ dopo la ([uale altre
ne seguirono, che non giova qui riferire. Da
prima oltre Francesco Fureirio, domenicano^
tre vescovi furono deputati al Catecliismo de-
cretato dal Concilio Tridentino; cioè Leonardo
Marlm, arcivesc." di Lanciano, Egidio FoscA-
RARi, vescovo di Modena e Mario Calim, ar-
civescovo di Zara. L' incaiico di scriverlo fu
dato in appresso a Giulio Poggiano, a Muzio
Calim suddetto, e a Pietro Galesi.m. Le parti
che trattano del Simbolo e de" Sacramenti toc-
carono al Calim; quella che tratta del deca-
CAT
logo fu data al Galesi.m : il Poggiano ebbe la
jìarte delT orazione dominicale. Compiuto così
da tre tutto il Catechismo, mentre una Con-
gregazione da S. Pio V de|)Utata, e di cui era
presidente il card.* (Jugliclmo SlRLETO, lo rive-
deva in quanto alla dottrina, il PoGGlA^O ebiie
r incarico di esaminarne, e ripulirne per intero
la dettatura. Ciò ricavasi dalle annotazioni
del P. La2;omarsini alle lettere di Giulio Pog-
giano da Suna sul lago Maggiore, da lui pu-
blicate; il che non concorda con quanto scrisse
Apostolo Zeno {^'otc al Font., e Fila de' Ma-
niizj), che esso catechismo si fé' passare nelle
mani di Paolo Manuzio e di Cornelio Amalteo,
affinchè gli dessero perfezione per la purità
della lingua. Veggasi la prefazione che sta a-
vanti air edizione del Catechismo^ stampata in
Padova nel lido, che dà più ampj particolari.
Catechista (II) istruito, traduzio<ie
dal francese (del P. Del. Pace, ge-
suita). Roma, Salviucci , i835; e
di nuovo, Firenze.
Catechista (II), o sia istruzione crir
stiana esposta in brevi dialoghi fa-
migliari ad uso dei maestri del cate-
chismo cattolico (del paruco Luigi
Giudici). Lugano, Fcladini, i8i5,
m-8.^
Catena (La) d'Adone di Ottavio Troii-
sarelli, ristampata con prologo ed
intermezzi dell'Inabile (cioè di iNi-
colò Turchi, juniore, bolognese),
recitata in Bologna, l'anno 1658
nella sala Malvezzi.
CATERINA (S.) DA GENOVA. Della
famiglia Adorni.
CATERINA (S.) DA SIENA. Del ca-
sato Bemncasa.
Caterino Zeno, storia curiosa delle
sue avventure in Persia. Venezia ^
1783, i/Z-12."
Scrisse il cav.*^ Cicogna al cav.*^ Pezzana « che
55 è un romanzo misto di vero e di falso, in-
» ventalo da Vincenzo Antonio F'ORMALEOM,
55 sebbene voglia questi far credere d' averlo
55 cavato da un manoscritto antico ».
CATERVO DIAMANTINO. E nome vero
e non fìnto, rome sospettò il Ci-
nelli, toni. II, pag. 2 38.
CATIIERINUS (Ambrosius). Chvisto-
phori Capite de fontium varii trac-
188
CAT
latiis et dispulationes (scilicel, o-
i)us de veteri rilu celebrandi missam:
cui subjicitur Ambrosii Callieriui
tractatus de consecrationis Eucha-
listifB forma). Parisiis ^ i586, m-8."
AniLrogio Caterino è il nome clie prese La?ì-
CELLOTTO Politi, vestendo l'abito domenicano.
Calinia ( La ) di Sicco Polentone.
In Trento. Post tenebras spero lu-
cem, S. M. P. Z. L. C. L. S.: Z.
L., M. ecce. LXXXII ^ die XXFIll
marcii, //i-4.°
Queste sigle furono interpretate - Segno, o Si-
gillo Messe r Pre Zìian Lwiardo Curato
Longo Stampatore j le altre due vogliono forse
significare o il titolo del beneficio occupato dal
Longo, o, con piìi probabilità, la sua cifra,
dinotante le iniziali del suo nome e cognome
Zuanne Longo. La presente comedia original-
mente scritta in latino, è la prima comedia
a stampa vulgare che si conosca. Avvi opi-
nione che sia stata tradotta in prosa italiana
(che tiene molto del padovano e del veneziano)
da Modesto, figlio di Sicco, o Siccone.
CATO (Marcus Porcius). Fide, Anti-
quitatuni variarum etc.
CATONE UTfCENSE. Enimmi di ec. ,
liiccliese. Parma j, nella slamp. di Fi-
lippo Carmi gn ani y 1760, in-^.° pie.
Di contro al surriferito frontispizio è l'altro ->£/»'-
gmatum Catonis Uticeusis latina cemulatio.
Parmce , ex typ. Carmignani, 1760. lì da
notarsi che in fine, dopo l'errata, gli esem-
plari compiuti non devono mancare di quattro
facce contenenti la chiave degli Enimmi. Es-
sendosi esaurita questa prima edizione che si
dava in dono, nell'aprile del l7Ci ne intra-
prese il Carmignani un'altra (avanti alla quale
era comparsa in Genova la seconda de' soli
Enimmi in italiano) accresciuta di varii al-
tri Sonetti. Furono ristampati con annotazioni
nella Raccolta d Enimmi sceltissimi , ripro-
dotti da Bosigno Dìstenni ( probabilmente
nome anagrammatico). .fio/^a , 1800-I, toni.
2, in-iì.° Al cav.^ Pezzana non venne mai
fatto di vedere T edizione o le edizioni del solo
originale italiano anteriori alla Parmense. Si
consulti il suddetto Pezzana, Continuaz. agli
Scritt. Parmigiani , tom. VII, pag. 72-75.
CATOSI MAN ARDI (anagramma di To-
luaso Carsaki, romano).
1.° La Vendemmia, scherzo poetico.
4.° Chi c'è ci stia, ovvero l'ingan-
narsi per fretta, comedia.
CAT
4i" La Forza del zelo per la con-
versione di S. Maria Maddalena.
Atto unico. Roma (Maudosio,
Bibl. Roni.j toni. I, ceni. IV, mini.
82).
CATTANEO (Abate).
i,° Il filosofismo delle belle. Fe-
ìiezia^ co" torchi del Tevernino.
.2.° Principi fisici, tratti dagli eie-
menti di fisica Newtoniana ec. Luc-
ca, Benedini.
Ambedue composizioni del conte Giovanni De
Catta>eo, publicate sotto il nome di suo figlio.
CATTANEO STANONT ( Costantino
Gatta). Della Rosmina, ovvero Chi
soffre, speri, di ec. Napoli, presso gli
eredi di Carlo Freso j 1725, m-12.'*
Non se ne fa menzione nella Drammaturgia
dell' allacci. Si consulti Pivati, Dizionario
Poligrafico , tom. IX, pag. 337.
CATTI TITO POVmiO. anagramma
dell' abate Vittorio Paciotti, tori-
nese, che fece la traduzione di Lalla
Roohh racconto orientale di Tom-
maso Moore, stampata a Torino
nel 1818.
Cattiva (La) logica del giansenista D.
Pietro Tamburini nuovamente con-
fermata dalle sue lettere teologico-
politiche sulla presente situazione
delle cose ecclesiastiche (dell'abate
Piatti). Boma, 17945 ^ di nuovo,
Torino. J795, sempre //z-8.°
Cattiva (La) matrigna, comedia in
verso sciolto e in cinque atti. Mi-
lano, Galeazzi, 1773, m-8."
E delPautore della Clary, cioè del Cerim.
Cattolicismo (Del) della chiesa d'U-
trecht, e delle altre chiese d'Olan-
da, o sia Analisi critica e confu-
tazione del libro che ha per titolo
- Storia compendiosa dello Scisma
della nuova chiesa d' Utrecht (di D.
Luigi Bossi, allora canonico mi-
trato della Metropolitana milanese).
Milano j Pogliani e Pulinij 1786,
m-8.*'
La Storia Compendiosa, come vedrassi . i; del-
l'ex <rcsuila Mozzi.
CAU
CATTUFFIO PAIVGHrANIO Buhnìco Ar-
cade {Zaccaria Valauesso, patrizio
veneto).
1." Bajamonte Tiepolo , poema di
ec. Senza luogo e stantp. , 1 769 j
voi. 1, in-ii°
2.° Rutzvanscad il Giovine, arci-
sopratragichissima tragedia elabo-
rata ad uso del buon gusto de' gre-
cheggianti compositori, da ec. T^e-
neziuj, per Marino Rosselli, 1724,
in-di.^; Bologna, per Costantino Pi-
sani, neWaimo istesso, in-^.^; Ve-
nezia, pel Bettinelli , 1737, f«-8.",
con figure e vignetta; e di nuovo.
Ivi, 1743, m-i2.°
Si volle dare la berla con questo faceto critiro-
satirico componimento a\\' Ulisse il giovane,
tragedia di Domenico Lazzarini. Non rimase
però esente di risposta.
Vedi, Bacco usurpatore di Par-
naso ec. — Mintidaspe ilVeccliio.
CAUNO CIFOGLIA. Vide, Oratio Ja-
cobi Facciolati prò funere Aloysii
Pisani etc.
Causa (La) de' cavalli (di Rafaele
Arauco, milanese). Senza nota di
luogo, anno e stampatore [Milano,
verso il 1792), in-i'ì!^
La prefazione, da cui sono precedute, c'informa
del motivo che diede luogo alle bizzarre poesie
publicale con questo titolo.
Causa (Della) dell'estraordinaria escre-
scenza dell' Adige succeduta nel-
l'anno 1757. Lettera di un Aca-
deinico Agiato (Clemente Bahoki,
de' marchesi Cavalcabò). /«-8.*^
Causa (La) de' possessi ecclesiastici
rivendicata dalle massime e das:li
attentati della sedicente Republica
Cisalpina. Milano, 1800, m-8.°
Si dice opera del proposto Carlo Castelli.
Causa (La) di Dio e degli uomini
difesa dagl'insulti e dalle preten-
sioni dei fanatici (di Melcliiorre
Gioja). Milano, Pirotta e Maspero,
senz' ainio {circa il 1800), in-S.^
Cause (Sulle) e gli effetti della Con-
federazione Renana, ragionamento
489
CAV
di un mcmbr(ì della reale Academia
delle Scienze di Berlino ec. (marc.*^
Girolamo Lucciiesini). Parte prima.
Cause della Confederazione. Italia
(Firenze), 18 19. — Parte seconda,
Efletti. Ivi, 1821-28, V0L1, in-S.^
Cautiones adhibendre defensoribus Lit-
terarum cambii Civicarum aliorum-
que ejusmodi contractuuin qui in
usurae suspicionem veniunt, ne in
ba^reticorum usuras patrocinantiura
sententiam abeant A. P. B. P. V.
(Auctore Petro Ballerino, presby-
tero veronensi). Vcronce, tjpis Ra-
manzini, 1734, in-S.°
CAVALCA (Fra Domenico).
Gio. Ballista Moriondo in un lungo discorso,
che precede 1" edizione da lui dataci in To-
rino nel 17S9 dell' 0/Y///?e della vita Cristiana
del B. Simone da Cascia, tenia di provare che
la maggior parte delle opere attribuite a Fra
Domenico Cavalca ( supponendo egli puranco
che due diversi individui abbiano esistito colio
slesso nome e cognome di Domenico Cavalca)
sono invece del mentovato B. Simone. Né ra-
gioni del lutto dispregevoli e di poco peso
egli adduce in conferma del proprio assunto.
Senza opporci e senza pur aderire a quanto
sopra tale proposito scrive il Moriondo, noi
rimanderemo i nostri lettori al libretto publi-
cato dal F. Aidifredi, sotto il nome di Giuho
Cesare Bottone, per rivendicare al Cavalca
ciò che a lui vorrebbesi togliere. Il B. Si-
mone, agostiniano, era della famiglia Fidati,
e non de 'Diodati, come alcuno scrisse; e nac-
que in Cascia, terra della diocesi di Spoleto
alle falde de' monti , delti anche oggidì Car-
lolani, 0 Carsolani, la quale jirodusse pure
un altro Fra Simone delF ordine di S. Dome-
nico, continuatore della Cronii a di S. Caterina
da Pisa, incominciata da Fra Bartolommeo da
S. Concordio; col quale Simone domenicano
non è da confondersi il nostro B. Simone ere-
mitano di S. Agostino. Ecco i titoli delle opere
attribuite al Cavalca , che il mentovato Mo-
riondo vorrebbe restituire al B. Simone z=
i." Volgarizzamento delle vite dei ss. Pa-
dri - 2." Specchio di Croce - 3." Pungi-
lingiia - A." Frutti della lingua - S." Me-
dicina del cuore - 6." Disciplina degli spi-
rituali col trattato delle sette stul tizie - 7."
Esposizione del simbolo degli apostoli - 8."
Folgarizzaincnto del dialogo di S. Gregorio.
= Soggiunge poi lo slesso Moriondo , che il
Trattato della pazienza, e f[uello de' peccati
4 90
CAV
(che riguarda per lavori (l"uno de' Cavalca), al-
tro non sono che una specie di volgarizzamento
di due simili trattati che si contengono nella
Somma delle virtù e de'i'izj di Fra Guglielmo
da Peralto, delF ordine di S. Domenico^ che
lini di vivere Tanno 1260.
Cavalcada (La) Trevisana al castello
de' principi GoUalto a S. Salvador.
Poemetto veneziano (di Luigi An-
tonio Martignolm). Treviso , An-
dreola, i833, i/z-8."
CAVALCANTI (Fabio). Discorso filo-
sofico ed astronomico di ec.
Il P. Marziale da S. Gio. Battista, carmelitano,
che il riferisce senza luogo, anno e stampa-
tore, dice essere m-12.", e ne fa autore il
P. Amgiolo Be>edetto da S. Vi>ce>'zio, della
sua religione, di patria palermitano.
Cavalier (II) del dente. Poemetto (m
versi sciolti). Milano, per il Galeazzij
1767, in-S.""
11 can.** D. Gaetano Guttierez n" è autore.
Cavalier (II) del Sole, che con l'arte
militare dipinge la peregrinazione
della vita umana tradotto dallo
spagnuolo per messer Pietro Lauro.
f^inegia, i55y, i584, iSgoeiGao,
sempre m-8.°
Il Lauro non ne è soltanto traduttore, ma ne è
creduto T autore.
CAVALIER ERRANTE (card.*' Ippolito
De' Medici). Il secondoMibro del-
V Eneide di flrgi/io, tradotto in vol-
gare e in versi sciolti dal ec. Bomce,
apud Ant. Bladunr^ i538, in-Z^.''; e
di nuovo, Venezia, iSSg, m-8,"
Al traduttore nella lettera proemiale piacque ma-
scherarsi sotto il nome di Cavalier Errante.
Il cardinale De' Medici fu il primo a dare
eccitamento a tali versioni, comechè non man-
chi più d\mo che a In-ancesco Maria MOLZA
ne attribuisca T onore. Questo secondo libro
fu in séguito più volte stampato imito a' sei
primi libri deir^//e/V/e, e quindi anche con
tutte le opere di Virgilio, tradotte da varj. Si
consulti il Paltoni, Bibl. de trad.
CAVALIERE (IL) DI -MACERATA, A-
cad.° Incatenato, La Glori, egloga
pastorale (o piuttosto tragicomedia).
Venezia, per U Vincenti, 1 598, in'òP
L'autore è Marcello Ferro, maceratese.
Cavallerie della città di Ferrara nelle
CAV
nozze del duca Alfonso, e della re-
gina Barbara d'Austria, cioè il Ca-
stello di Gorgoferuso, il Monte di
Ferronia, ed il Tempio d'Amore.
{Ferrara, per il Rossi). Il carnevale
del MOm, in- 4-'^
A carte US del Tempio d'Amore si desume che
la descrizione di questo torneo, dalla pag. 116
fino alla fine, è stata stesa da Gio. Battista Pigna.
Ecco ìe parole dell'anonimo scrittore del re-
stante "io presenti {così) che il Duca haveva
"Commandato al sig. Pigna, suo secretarlo,
)5 che facesse una breve dichiarazione del tutto:
»et operai tanto, che col mezzo d'un intimo
'5 Cortigiano ho finalmente ritratto una copia
'5 la quale non ho voluto lasciar d'aggiungere a
»> questa mia scrittura etc. »jL'anonimo scrittore
di tutto il restante si vuole sia Agostino Ar-
genti, 0 Ariepìti, che che ne dica il Tiraboschi
che l'attribuisce al Pigna; poiché, se del Pi-
gna fosse stata tutta la descrizione di questo
torneo, non si sarebbe scritto ciò che si legge
nella rammentata pagina li 3. Inclinano per
l'Argenti il Barotti ed il Baruffaldi nelle loro
mss. opere, che si custodiscono nella publica
libreria di F"errara. Nel titolo Del Castello di
Gorgoferuso si dice nuovamente stampato, e
ciò perchè avvi un' altra edizione anteriore
fatta del pari in Ferrara, per T'alente Pa-
nizza, nel ISGI, m-s."
/^ef/?V, Trattato della precedenza ec.
CAVALLINI (F. Philippus), Ord. Hie-
rosolimitani. Pugillus Meliteus. Ro'
nice, typ. Molianis , 1689, m-12.*^
Il Cavallini è un plagiario. L'opera è di Gio.
Francesco Box amici, maltese.
CAVALLO (Marco), anconitano. Ri-
naldo furioso, di messer ec, nova-
mente stampato, e con ogni dili-
gentia corretto. Con gratie e pri-
vilegi]. Vinegia, Binduni e Pasini,
i525, iti-^.^*
E il solo primo libro. Coli' aggiunta del secondo
i medesimi stampatori lo impressero di nuovo
fanno lu50, sotto il nome di Francesco
Tro.mba , di Gualdo di Nocera , del quale si
crede più probabilmente lavoro, siccome lo
storico GiuHano Saraciui aveva già sospettato,
scrivendo che da' virtuosi fu allora creduto
(questo poema) non essere composizione di
Marco Cavallo.
Cavallo (II) venduto e ricomperato,
novella scritta da una fanciulla di
GAZ
sedici anni. Treviso, per Francesco
Andreoìa, iSaS, in-S.^
Fu per la ])rima volta impresso nel Giornale
(k'ilc proi'incie fende , toni. Vili . anno 1828 ,
png. 179. Fu tenulo per fermo da qualcuno
che D. Giuse])pe Moniro, ora ilefunlo, ch'era
compilatore di quel giornale, ahhia steso o fatto
stendere quel casuccio, e che per mero capric-
cio abbiavi aggiunto che fosse di una fmciulla
di sedici anni: ma la cosa sta altrimenti, poi-
che veniamo a sapere che n"è autrice la si-
gnora Anna Biacchi, di Cavaso, provincia tri-
vigiana, maritata in Sangl'INACCI. di Feltre.
GAVAZZA (Joannes Baptista). Cata-
logus omnium Doctoiura Collegia-
toruni in artibiis liberalibus, et in
facilitate medica, incipiendo ab anno
I i56 usque ad annum 1664, '^^ ^^^~
cem editus. Bononicej typis 3Iontii,
1664, //2-4.°
««Questo catalogo era stato antecedentemente di-
'> sleso da Bartolommeo Albertim . secretano
'j del Collegio di Filosoha e Medicina in Bo-
5> logna , antecessore del Gavazza. Altri vogliono
»che fosse opera di Ovidio Momalbano, per
'tessere illustrato di molte notizie. '? Così l'Or-
landi {Notizie degli Scritt. Bologn., pag. 1S4) ;
ma il Nicéron {Mémoircs, toni. XXXVII, pag.
35) senza alcuna esitanza l'ascrisse ad Ovidio
MOISTALBAM.
Cavei (I) de Nina nel comun nostro
dialetto [veneziano)^ di G. G. M.
((jÌo. Giacomo Mazzola, padovano).
Padova, pel Conzalti , i y85 , in- 1 6.°
Sono cento sonetti impressi col permesso del-
Tautore per cura dell'abate Pier Antonio IMe-
neghelli.
CAVILLO LEVAGNINI LlCmO {ana-
gramma del dott.^ Giovanni GiNELLt
o
Calvoli). Censura fatta alla lezione
delle imprese dell' ab. '^ Francesco
Ermini. Firenze, i68g, in- 19..^
Fedi, ERMINI (Francesco).
CAZZULI (Giacomo Antonio). Tradu-
zione in volgai'e d'alcune opere spi-
rituali di Dionigi Cartusiano, im-
presse in Milano, dopo la metà del
secolo XVI.
C istruisce il V. Angelo Maria Ungarelli {Script.
Congr. S. Palili, toni. \, pag. 32) che il 1*.
Giacomo Maria Ber>a (nel secolo Gio. Anto-
jiio) "e il vero traduttore di quelle opere, il
49i
CEC
quale al Cazzuli dava 1" incarico di rivedere,
correggere e far istampare i propri scritti. Si
consulti, Argelati, Bill, de' trad.j e lo stesso,
Bibl. Script. Mcdiol.
Cecaria, o sia Dialogo de' tre ciechi.
f^edi. Dialogo de' tre ciechi. —
EPICURO CARACCIOLO. — EPI-
CURO (Antonio).
CECCAAO (Joannes de). Chroiiicon
FossM Nova?, Joanne de Ceccano
auctore ab anno primo nostne sa-
lutis usqiie ad annum M. CC XVII.
ex pervetuslo mss. exemplari coeno-
bii Fossse Novse hactenus ineditu.m.
Questa cronica, sotto il detto nome, fa data la
prima voUa alla luce da Ferdinando Ughelli
{Italia sacra, toni. I, pag. 4So), e dal Mu-
ratori fu ristampata {Rerum Ital. script., toni.
VII, pag. SBo), senza nome d'autore appog-
giato a: I." che tanto il Baronio, quanto il Pagi
la chiamarono soltanto Chronicon Fossce No-
va; adservatum aut in Ceccanensi oppido
ab auctore concinnatumj II." che il leggersi
in essa cronica Ego Joannes Comes de Cec-
cano, non è riferibile allo scrittore della me-
desima, ma bensì alle carte di donazione fatta
dal suddetto conte.
CECCHI (Domenico). Lucimetro, o sia
la Misura della luce, opera d'in-
venzione tradotta dal francese da
ec. , castiglionese. Padova, nella
stanip. del Scniinario, 170J, in-^.°,
con due figure deli' ordigno per mi-
surare la luce.
L'opera, scritta originalmente in francese, fu
stampata in Parigi l'anno 1700. L'autore fu
un cappuccino, che chiamavasi Fra France-
sco Maria , e il traduttore italiano fu il P. Se-
rafi.no DA Castiglione, altro cappuccino, che
publicolla sotto il nome che aveva nel secolo,
secondo la regola del suo ordine in cui è vie-
tato ai religiosi di stampare cose non sacre.
Nella Galleria di Minerva {toni. VI, pag.
139) parlasi di questo libro, e riportansi in
proposito del medesimo due lettere anonime
dirette al celebre Vallisnieri, delle quali è au-
tore il signor Vittorio Francesco Stancar!. Si
consulti, Giornale de' lett. d'Italia, tom.Y,
pag 345 e seg ,
CECCO D'ASCOLI (Francesco Stabili,
d' Ascoli).
Cecco (II) di Scaiidicci mandalo via
contro tempo dal podere, alle bel-
192
GEL
lissime dame. Firenze ^ 1666, ;'//
foglio aperto.
Consiste in venti ottave, delle quali si fa autore
Antonio Malatesti , fiorentino. Questi negli
nllinii versi dà indizio d'essere stato egli me-
desimo il poeta. Veggasi Negri [Scritt. Fior.,
pag. 625) che li riporta e ne dà la spiegazione.
CECCU SCAPUZZÒ (l'arciprete Giu-
sepppe Gualdo). Rasonaniento de
Grigolo e Pendili iti le nozze del
cav.^ Zambattista Gualdo e della
signora Susanna Locateli], scritto
da ec. Vicenza 3 presso Francesco
Grossi, 1624, in-^.^
Cecilia di Baone, o sia la Marca Tri-
vigiana sul finire del medio evo.
Narrazione storica di P. Z. (Pietro
ZoRzi, gentiluomo veneziano). Ve-
nezia ^ 1829, voi. 4? in-ìQ.°
CELATO STINGRESSI {anagramma del
P. Celestino Grassi, del lerz'ordine
di S. Francesco). La novena della
Madonna, solitudine o ritiramento
ne' nove giorni avanti la festa del
Natale di Giesù Cristo nostro Si-
gnore, divisa in tre parti. Opera di
ec. Palermo j appresso Giuseppe Gra-
mi gn ano , 1699, in- 1 2 . °
Celeberrimorum virorum apologia prò
Carolo Musitano ad versus Anton iura
de Martino etc. Kruswich_, 1700,
m-4.«
E divisa in tre parti. Intorno la seconda parie,
che ha per titolo - Nuncius Parnassius. seu
epistola ex Parnasso a Sebastiano Bartholo
ad Ceìeb. Musitanum.
Vedi, BARTOLI (Sebastiano).
Celebrandosi la solenne Sacra di sette
religiose nel monastero della San-
tissima Trinità di Faenza 1' anno
iy4o5 brevi memorie d'esso mona-
stero e componimenti poetici. i^cie«-
2rtj pel Bellanti e Comp. stampatori
delS. Uffizio, m-4.°
Autore delle Brevi memorie fu il P. abate D.
GiamLenedetto Mittarelli, camaldolese.
Celebrarsi (Al) delie ben augurate
nozze tra la nobile signora contessa
Teresa D'Arco col nobile signor
barone Pier Paolo De Altcnburger
GEL
ec. si publica questa nuova e fe-
dele versione del Pervigilium Ve-
ìierìs. A significazione di sincero giu-
bilo di dovuta gratitudine e pro-
fondo rispetto N. N. (Giandomenico
RoMAGNOsi). Trento, 1799-
CELENIO ROSMIRO P. A. (Claudio
ToDESCHi, ferrarese). Discorsi aca-
demici di ec. Roma, Casalctti, 1768,
m-8.«
Celeste Ancile, o sia Scudo di ve-
rità contro i dardi della bugia, ove
si scuopre la diabolica malignila
della calunnia de' libelli famosi, e
lettere cieche ec. a Stefano De' Mari,
doge di Genova (del P. Gio. Battista
Noceto, gesuita, genovese). Lione,
per Filiberto Valenzolo, 1 664, i'7.-i 2."
Celeste (11) specchio d'Urania. 1708.
Vedi, TLMONE (Francesco).
Celestina, tragi-comedin di Calisto e
Melibea, tradotta dallo spagnuolo
da Alfonso Ordognes.
Vcggansi Allacci e suo Continuatore {Dramma-
turgia, pag. 178) che rammentano varie edi-
zioni di (juesta tragi-coraedia, divisa in tren-
tun allo, alle quali possono agguingersi anche
le seguenti di Venezia, 1S14, iSlo, iS2ì> bis
1S51, sempre m-8.° La composizione del primo
atto viene attribuita a Giovanni di Mena, ed an-
che a Roderico Costa. Degli altri alti è autore
Fernando De RoJAS, e ricorrendo nel ])rincipio
alcune ottave del Traduttore chiamate Stantie
dell' Autìiorc, poste insieme le lettere iniziali
di ciascuna stanza, si avrà il di lui nome.
CELESTINI LEGATI, Gonstitutioues.
Vedi, Imitatione (De) Cliristi.
Stanno nel toni. Vili dell'opera Bei-urn Ital. Scri-
ptorcs del Muratori. L'autore è Grffredo da
Castiglione, che fu legato x\posfolico, e poi
Papa sotto il nome di Celestino W.
CELESTIINO DA S. LIDUINA, carmeli-
tano scalzo. Dell'imitazione di G.
C. , libri IV di Tommaso da Kem-
pis, tradotti dal P. ec. Roma, dalla
stamperia De propaganda fide , i663.
Secondo accerta il P. Sbaraglia {Sappi, al JVad-
dingo, pag. 38o), il mentovalo Irate, trovata
questa traduzione mss., se l'appropriò. Essa è-
invece fattura del P. Ignazio D'Orleans, cap-
puccino francese, che dimorava in Italia.
CEL
Celibato (Del), ovvero Riforma del
Clero Romano. Trattato del C. C.
S. R. Venezia, Graziosi, i 766, »/-8."
Comparve prima nel regno di Napoli ;, col titolo
eli Pregiudizio del celibato, 17«3. L'autore,
secondo riferisce il P. Zaccaria ( Pref- fila
Storia del celibato), fu creduto 1" abate To-
SIM, a cui egli attribuisce però con manifesto
errore anche la Riforma d' Italia.
CELIDORO NONCIANO(D.) [anagram-
ma di Cornelio CoDANiNo, casincse).
Breve e metodica instruzione per
l'orazione mentale, di ec. dedicala
a' Novizj casinensi, con in fine di
questa sci^onda impressione un'ag-
giunta di alquante giaculatorie so-
pra la passione di N. S. ec. Pa-
dovaj per il CadorinOj 1674-
CELTFE VIJIARIAGO, Acad." Arcade
[anagramma di D. Felice Maria
Vigo, can.° regol.^'). Della Vergine
Immacolata, panegirici tre di ec.
Trevi gi j presso Gaspare Pianta ,
1735, z>i-4.°
Celifila, comedia pastorale del Dilet-
tevole della compagnia de' Rozzi
(Benvenuto Plori, sanese). Siena,
per 3Iattco Fiorini, 161 1, m-i2,°
CELIO GRAFREDI [anagramma di Fe-
lice Girardo, della comp.'^ di Gesù,
da Nola). Discorsi della passione
del Signore, composti da ec. Na-
poli . presso Francesco Sauio, 1 6 1 5 ,
in-i."
CELIO FINTO (Domenico Ponticelli).
Trattato della peste, di ec. Pari.
1 e li, appresso il Feo, j63i, m-8.°
CELLENIO, o CILLENIO ZACGLORI.
Nome anagrammatico che prese Lorenzo CicCA-
RELLI, letterato napolitano, nativo eli Piedi-
monte d'Alife , facendo ristampare nella prima
metà del passato secolo in Napoli alcune o-
pere de' nostri classici autori italiani, cioè:
I." Dialogo di Galileo Galilei. Fi-
renze [Napoli), 17 IO, m-4-°
2.° Opere di messer Giovanni Boc-
caccio. Firenze [Napoli), 1733-34,
i^ol. 6, m-8.°
I due volumi del Commento sopra Dante si
trovano anche staccati.
TOM. I.
4 93
CEL
3." L'Orlando innamorato di Mat-
teo Maria Bojardo, rifatto di nuovo
da messer Francesco Bcrni. Firenze
[Napoli), iy9.5, m-4." gr.
4' Lo specchio di vera penitenza
di Fra Jacopo Passavanti a miglior
lezione ridotto dagli Aeadcraici della
Crusca, ed in quest'ultima impres-
sione da scorrezioni d'importanza
purgato ec. Firenze [Napoli), 1723,
in-S."
Al dire d'alcuni fu editore di questa ristampa
il P. Tommaso Maria Alfam^, domenicano; seb-
bene la dedica sia sottoscritta Cellenio Zac-
clori.
5." La divina comedia di Dante
Alighieri, ridotta a miglior lezione
dagli Academici della Crusca. Se-
conda impressione, accresciuta de-
gli argomenti, allegorie e spiega-
zione de' vocaboli oscuri. Napoli,
nella stamp. di Francesco Saino,
1716, in-ii.^
CELSI (Julii). Tractatus de vita et
rebus Jul. Csesaris rr: Nel diritto
della cart. 82, leggesi =: Explicit
liher. Deo Grafia, eie. Aimo Diìi
M.o ecce." LXX.o tertio.
E una vita di Giulio Cesare che trovasi in al-
cuni esemplari anteposta, in altri posposta al-
l'edizione de' commentar} De bello Gallico,
impressa senza luogo ed anno, ma co' carat-
teri di Corrado Fjiicr, in Eslingen, e non
da Enrico Eggestejn in Strasbiugo , e molto
meno da Arnoldo Terhoerner in Colonia.
siccome qualcuno ha preteso. Sebbene nella
presente edizione non dicasi che autore della
vita di Giulio Cesare sia Giulio Celso 3 pure fu
a lui attribuita in molte delie susseguenti edi-
zioni dai diversi commentatori delle opere di
Giulio Cesare, colle quali venne ristampata. Il
defunto erudito dolt.^ Domenico Rossetti di
Trieste {Illustr. bibliografica, Petrarca, Giu-
lio Celso e Boccaccio . ]>ag. 132 e seg.) ha
provalo con ben ponderate ragioni che è opera
invece di l'Vancesco Petrarca. Nel qual senti-
mento coincise Io Sclineider che diede fuori col
vero nome dell'autore : - Francisci Petrarchce
lìisloria Julii Ccesnris auctori vindicaint,se-
cuiidum codicem Tlamburgensem correxit,
cum iìiterprctafionc italica contulitC.E. Chr.
Sclinciderus. Lipsia', 1827, /«-s."!! chiarissimo
prof.'' Libri, dietro una visita che fece alla
i5
4 94
CEN
}jublica Bibiiolcca tli Troyes pur coiuaiissiom;
governaliva , scrive d'avere trovalo colà un
lìiss. appai-tcnente già ai monaci di Clairveaux,
« Le traité de viris illustrihus par Petrarque,
»> qif on croyail perda , et dont un extrait seu-
>j lement du premier livrc a été imprimé ». E
soggiunge: «< Le manuscrit dont nous parlons,
« contieni ce premier livre en enlier^ et on y
» trouve de plus le second livre inédit qui ren-
» ferme la vie de Cesar; » inedito no, ma
piuttosto restituito al vero autore. Dessa vita di
Cesare in vulgare era già stata stampata col
nome del Petrarca nelF edizione delle l'aite
degli Uomini famosi , in PoUiano, villaggio
presso Verona, nel 14 7G, in fogl.; e di nuovo,
Feuezia, per Gregorio de'Gregorii, 1S27,
in-s."
if^edij Vite degli Uomini illustri ec.
CELSUS MINUS, vel MINOUS, vel MI-
NOS, seuensis. Disputatio in haere-
ticis coerceudis quatenus progredì
liceat, ubi nominatim eos ultimo
supplicio affici non debere aperte
demostratur. Christlingae , i^j^,
La seconda edizione comparve nel 1S84, iii-S.",
coiracroiunta di due lettere fra loro contrarie
sopra lo stesso argomento: Tuna di Teodoro
Beza, l'altra di Andrea Dudicio. « Discordi
«furono lunga pezza le opinioni sulla realtà
sjdi Minosse Celso; gli uni T hanno preso per
>3 Sebastiano Castalio , altri per Fausto Socino ,
»> alcuni per Lelio Socino ; ma finalmente Schel-
» horn ha potuto , a forza di ricerche, provare
j> ch'egli era un autore reale » {Biogr. Uni-
versale. Fenezia, Missiaglia, 1823, tom.X,
pag. 467).
CENDALINO (Grisogono).
li Nardino Delle Celline, di cai stavano mss.
nella libreria di Bernardo Trivisano due in-
vettive latine contro Palladio Fosco, o sia Negri.
Cene (Le) di Francesco Grazzini, detto
il Lasca. Milano, Silvestri j 1 8 1 5, uol.
ó, in- li.
Questa edizione, più compiuta d'ogni aUra, fu
publicata per cura di Carlo Marieni, che vi
fece una dotta prefazione e che l'arricchì di
una Dichiarazione de' l'ocaholi , e di un Di-
zionario delle voci.
CENIGA ( Marius de ) ( P. Guido
Grandi). — D. D. Guidonis Grandi
Camaldulensis ec. Epistola mathe-
matica de momento graviuni in
planis inclinatis, deque directione
CEN
fulcri in nieclianicis attendcuda. Ex
autographo iterum edidit, novis ad-
notationibus eam illustravit et ad-
vei'sus Tambuccianam epistolam op-
portunis vindiciis munivit Marius
de Ceniga , auctoris discipulus. Lii-
cce j typis Peregrini Frediaiiij 171 1,
m-4.''
Cenni diretti alla gioventù intorno
ai fatti religiosi più notevoli suc-
cessi nella città di Torino dal prin-
cipio dell' Era Cristiana sino ai
nostri tempi (del marc.^ Tancredi
Falletti, di Barolo). Torino j Ma-
rietti, i836j in-\6.^
Cenni intorno ad un nuovo Crono-
metro che dimostra il moto medio
apparente del sole e della luna,
gli eclissi solari ec. Parmaj 1824,
m-8.°
Dell'autore del Cronometro medesimo, il signor
Lorenzo Ferrari, parmigiano.
Cenni intorno ai modi di prevenire
e soccorrere l'indigenza (del conte
Francesco D'Arco). Mantovaj fra-
telli Negrettif 1823, in-^.°
Cenni intorno alla vita di Lazzaro
Spallanzani (del dottor fisico Giu-
seppe Bedeschi, scandianese).
Fa parte della Serie di vite e ritratti di cento
illustri italiani. Milano, Beitoni, 1817, in-i.°
Cenni (di Antonio Meneghelli ) in-
torno alla vita ed alle opere di
Francesco Gritti, patrizio veneto.
f^cneziaj, V^itarellij, i8i3, in-S.°
Stanno colle opere del Gritti, stampate in quel-
l'anno; ma alcuni esemplari uscirono separa-
tamente.
Cenni morali e politici sull'Inghil-
terra, estratti dagli scrittori inglesi.
Milano j Pirolta e MasperOj 1806,
m-8.°
Publicati da Melchiorre GioJA , per ordine del
Governo allora vigente; furono l'anno mede-
simo tradotti in francese (dal signor Lafolie)
col titolo - UAngleterre jugée par elle-méme
ou appercus moraux et politiques sur la
Grande Bretagne extraits des ecrivains an-
glais. A Milan, chez Giegler, in-8.°
CEN
Cenni necrologici e biografici intorno
a P. I. Young, di C. B. (Carlo Baz.
ziNi). Ficìinaj StrauSj 1B29, in-/^.'^
Cenni politici pel ricevioiento solenne
del primo Ambasciatore della Re-
publica Francese (di Giuseppe Poggi,
jDÌacentino). InS.'^
Stampati per ordine del Direttorio Cisalpino in
Milano l'anno 1793.
Cenni storici sopra la peste di Ve-
nezia del i63o-3i, estratti da un'o-
pera non publicata del C. F. (Con-
sigliere Frari), con in fine una let-
tei'a di Gianfrancesco Loredano
sulle feste allora celebratesi. ì^eue-
ziUj tip. Graziosi j in-S.
Cenni storici sulla vita e sulle poesie
del cav.*^ Benedetto De Virgilio da
Villa Barrea, scritti da Z. P. (Zac-
caria Padula, consigliere della Su-
prema Corte di Giustizia). Napoli j
i84i, m-8."
Cenni su la necessità dello studio della
lingua italiana, di C. P. C. (Paolo
Costa, di Ravenna). V^ol. / ( 29
aprile 1820).
Sta nel Num. V, pag. 63, àeW Abhreviatore , o
sia Appendici di fatti i s;iornali ec. Bologna,
tip. di Jacopo MarsigU. 1820. « E questo il
»» paragone fra la traduzione antica di Livio e
"quella del Mabil, ristampato più volte in ap-
» presso » {Giorn. Arcad., tom. LXXVIII ,
Febbrajo e Marzo 18S9, pag. 541-342).
Cenno storico intorno al sacro real
monistero e real stabilimento della
Ss. Trinità di Cava. Napoli j, dalla
tip. Porcelli j i833, in fogl.
L'autore si sottoscrive N. N., ma si sa essere il
can." Domenico Ventimiglia , nob.* salernitano.
Cenno storico sulla fondazione del-
l'ordine de' Chierici Regolari Tea-
tini, scritto (dal P. Luigi Guarini,
ch.° reg.^ teat.°) in occasione di ce-
lebrai'si nella chiesa di S. Paolo in
Napoli il terzo centenario della fon-
dazione medesima. Napoli j presso
Domenico Sangiacomo, 1824? "^-8-°
CENOMANO CENOMANOFILO (sacerd.^
Jacopo Gussago, già min.*" osserv.^).
^95
CEN
i.*^ Memorie intorno alla vita, ai
costumi ed alle opere di Santo Cat-
taneo, eccellente pittore, raccolte
ed estese da un ee. f'^enezia, dalla
tip. d'Alvisopolij 18 19, in-S.^
2.° Memorie spettanti alla vita ed
agli scritti di Domenico Colombo,
raccolte e distese da un ec. Brescia,
Spinelli e p^a lotto j 181 3, m-8.°
CEN03IANUS, Conterraneo suo salu-
tem. BrixicBj sine noni. Ijp. et aiuto j
in Jòl. voi.
È una lettera latina di Francesco Barg.\aini,
bresciano, distesa inversi esametri contro un
maestro di rettorica del suo paese.
Censore (II), giornale filosofico- cri-
tico di Mei. (Melchiorre) G. (Gioia).
/«-8."
Stampavasi in Milano dal Pirottae Masperojnc
uscirono pochi numeri, cioè soltanto io. Comin-
ciò il S Fruttidoro, anno FI {il agosto 1798).
CENSORINI PHOTISTICI (Prisci ) (Jo.
Vincenti! Gravin.e). Hydra mystica,
sive de corrupta morali doctriua.
Colonice {Ronice), 1691, in-f\.'^
Fu ristampata fra le opere dell'autore in Napoli
Fanno 17S0. Il Barbier però {num. 21248)
propende a crederla in vece fattura di Gilles
De Wilte, autore d'altri opuscoli di simile ma-
teria giansenistica.
CENSORINI (Quinti Moderati) (Mat-
thffii Almericiui, jesuitse, hispani).
De vita et morte linguse latinse ])a-
radoxa philologica criticis nonnullis
dissertationibus exposita, asserta et
proba ta. Ferraricej 1780, m-8."
Censura e risposta alla comedia in-
titolata - La Margaritona confusa.
Senz'anno e nome di stanip.j /Vz-S."
È indiritta al P. Vipera, maestro generale degli
Scarpanti, alias Conventuali. Ne è autore Fra
Flaminio Annibale a Latera, minor osserv.%
fingendosi un amico di lui.
Censure du Symbole des Apòtres par
Théophile Raynaud, jésuite, pour
montrer qu'on peut tout condamner
quand on veut etc. (traduitdu latin
en francais, avec un averlissement
de l'éditeur janséniste et des notes).
Sans indication de lieUj 1 7 i 7, /n- 1 2.
496
CEN
11 V. RaynAUDO ha inserito questa critica ne' suoi
Erotemata de bonis , ac malis libris , pag.
294, per lo che il traduttore la credette di lui
lavoro.
Censure miscellanee sopra la comedia,
con la ritrattazione dell'autore (Ste-
fano SciuGLiAGA, o ScruGHEAGA, ra-
guseo). Ferrara [Venezia) , Pittcri :,
1755, m-8.^
Cento (Le) et dieci divine conside-
rationi del S. Giovanni Valdesso,
nelle quali si ragiona delle cose
più utili, più necessarie, et più
perfette della Christiana profes-
sione. Basilea, i55o, zn-8.°
Si desume dalla lettera dcir editore Celio Secondo
Curione, che precede queste considerazioni, es-
sere state a lui le medesime date da Pietro Paolo
Vergerio , del quale puossi con molta proba-
bilità credere che sia puranco il volgarizza-
mento che di esse venne fatto.
Cento favole d' Esopo e di altri au-
tori , ridotte in versi martelliani
(da Carlo Goldoni). Modena ^ per
ali eredi di Bartolommeo Solianij
1^56, z/z-8.°
Alla tavola delle favole, che è in fine, segue un
sonetto sottoscritto A. G. (cioè Antonio Gibel-
lim), tra gli Arcadi Zacinto. E una nuova
traduzione delle medesime cento favole, scelte
e verseggiate già in varie maniere da Gio.
Maria Verdizotti.
Cento raasclierette , almanacco per
l'anno 1828 (del prof.^ Carlo An-
tonio Pezzi). //^-I8.°
Cento novelle antiche secondo l'edi-
zione del MDXXV, corrette ed illu-
strate con note. Milano, per cura
di Paolo Antonio Tosij i825, m-8.^
Dobbiamo questa accurata edizione alF ottimo e
dotto abate D. Michele Colombo , che , dietro
nostre istanze, volle accingersi ad arricchirla
di pregevoli note e di elegante prefazione.
Cento novelle scelte dai più nobili
scrittori della lingua volgare per
Francesco Sansovino, nelle quali pia-
cevoli ed aspri casi di amore ed altri
notabili avvenimenti si leggono. Ve-
nezia , per Francesco Sansovino ^
i56i, i562, i563, m-8.°; i566,
iS^i, 1598, i6o3, 1610 m-4."
CEN
Nella prefazione l'editore Sansovino ci fa cono*
scere gli autori di alcune di queste novelle,
senza però ricordarli tutti: il che eI)bero la
pazienza di fare Anton Federigo Seghezzi, Mi-
chele Colombo e Giovanni Vargas ; rultimo de'
quali superò gli altri due nelle ricerche. Il ri-
sultamento delle medesime, che per brevità tra-
lasciamo, può vedersi nella Bibliografia delle
Noi'elle Italiane, compilata da Bartolommeo
Gamba {pag. 238 e seg., ediz. II, Firenze 1833).
Cento pensieri di una gentile giovane.
Pavia, Capelli, 18 18, m-Sa."
Operetta del prof* di rettorica in Lodi Carlo
Villa, che ivi mori nel 1828.
Cento salmi di David, tradotti in
rime volgari italiane, secondo la
verità del testo Ebreo ec. Vedij
Sessanta salmi di David ec.
Cento sonetti di Anton Francesco
Rainieri, esposti da Girolamo Rai-
nieri. Milano, i553, //i-8."; e Ve-
nezia, Giolito, in-ii.'^
Fu detto che T esposizione sia dello stesso au-
tore de' Sonetti.
Cento sospiri del cuore verso Dio.
Opera postuma del P. M.° Tom-
maso Agostino Rolandi, dell'ord.^
eremitano di S. Agostino della con-
gregazione di Genova, tradotta dal
latino in italiano da un sacerdote
del medesimo ordine ec. (Gio. Nico-
lò Chiesa, reggente). Napoli, iy55.
Cento (Le) una proposizioni estratte
dal libro delle Riflessioni morali del
novo Testamento, condannate dal
Sommo Pontefice, considei'ale come
contenenti il sistema di Giansenio,
e come dannabili per sé stesse. Ope-
retta teologica tradotta dal fran-
cese (dal P. Tommaso Ceva). Mi-
lano, 1723; e di nuovo, Napoli ,
pel Mosca j 1724, in-8.^
CENTORIO (Ascanio).
I." Il primo discorso di ec. sopra
Tuffizio d'un Capitan generale d'e-
serciti. Venezia, pel Giolito, i558.
2." Il secondo discorso del mede-
simo, nel quale si tratta delle cose
appartenenti alla guerra. Ivi, come
sopra, lo stesso anno.
CEi\
3.° II terzo discorso di guerra del ine-
desiruo, nel quale si tratta della qua-
lità, ufficio, ed autorità d'un maestro
di campo generale. /wV, come sopra.
4.° Il quarto discorso di guerra del
suddetto, nel quale si tratta del
modo, che deve tenere una città,
che aspetta l'assedio intorno, e del-
l' uffizio di quel generale che ne
avrà cura. L'ij come sopra, 1 55g.
5.° Il quinto ed ultimo discorso
nel quale si tratta dell' arte della
militia. Ii'ij come sopra, i56o, sem-
pre j'«-4.° pie.
Furono ristampali questi Discorsi parimente dal
Giolito nel 136G. Ci fa sapere il cliiar." signor
Promis (Memoria prima, toni. II. pag. US,
unita all'opera militare del Martini da lui pu-
Llicata), che la conoscenza di un codice di
Jacopo Soldati, ingegnere milanese di grido,
che scriveva nello scorcio del secolo decimo-
sesto, gli svelò il vero nome dell'" autore che
prestò la materia per questi Discorsi. Dice dun-
que il Soldati : « Giovanbattista Castaldo , il
j» quale a' nostri tempi fu maestro di campo,
» e consigliere di guerra di Carlo V, et tenuto
» grande huomo nelle cose di guerra , fece
5> scrivere un hbro con molti ricordi, strata-
j» gemmi et esempi militari da Ascanio Cen-
»j torio , poiché di cose di guerra non era punto
«capace il Centorio, dicitore di rime, e novel-
"liere, ed altronde il motivo poi pel quale il
j> Castaldo abbia fatto stendere il libro suo
»>da altri, vederà da se chi sa quanto fosse
«rignoranza di molti generali di quel tempo.
» Il Castaldo diede pure il carico al Centorio
"di scrivere le sue gesta in Transilvania; anzi
»ne lo andava informando'?. Fu data infatti
da lui alla luce quest'opera col titolo di - Com-
mentari delie guerre di Transihania. Part.
/, iSo5. Part. II , iStìO.
CENTRALBO (Giulio) {aìiagranima del
conte Carlo Bentivogli, bolognese,
ai'cidiacono nella sua patria). Il Co-
rindo, favola pastorale di ec, reci-
tata in Bologna l'anno 1640.
Il prologo e gì' intermezzi sono di Nicolò Zoppio
Turchi. Il Bentivogli publicò pure il Mida
sotto il medesimo anagramma.
CENZON, nevò de Magagnò (Vincenzo
Del Bianco, nipote di Gio. Battista
Mjgatìzj).
i.° Sonagietlo in la morte del lo-
497
CER
strissimo segnor coloncllo Cliierc-
gato, ditto da nù Boari Chiavellin.
2." Sonetto a Sborozzò.
3." Sonetto alla signora Madalena
Campigia.
4-" Sonetto caudato.
Leggonsi nella Part. IV delie diverse edizioni
delle Rime di Magagnò, Menon e lìegotto.
CEO MIMISMO (anagramma di Cosimo
Mei, fiorentino).
i.*^ Il Principe d'Abissinia, novella
tradotta dall'originale inglese in to-
scano da ec. Padova, appresso Gio.
Antonio Volpi j 17^)4? ioni. 2, ;Vz-8."
1.° Sermoni indirizzati a S. E. Al-
vise Vallaresso. Bassano, lySS.
Sono dodici satire del suddetto Cosimo Mei, delle
quali fu editore Lodovico Antonio Loschi.
CEPIONE (Coriolano).
Coriolano CiPPlco di Traìi in Dalmazia , volle
mutarsi il cognome in quello di Cepione, che
anticamente è stato comune alla gente Giunia
e Servilia. Publicò: Petri Mocenici Imp. ge-
storiim, libri tres. Venetiis 1478, in-i." Ri-
stampati in séguito col titolo -De bello Asia-
tico, e coWHistoria Petri Justiniani. Argeii-
torati, iGll, in foL, ed anche tradotti in ita-
liano ed impressi in Venezia, nel 1310, per
i fra telli Guerra.
CERBIDIOAFRODISENSE(ab.^ Cipri ANI,
di Norcia). Notizie del governo della
Sabina, di ec. a mons.^ Antonio To-
rnati [in forma eli lettera dei 2 3 dic.^
I 768). Roma, Zempelj i 768, in-/^.°
Cerimoniale Ecclesiastico Regolare
della provincia riformata di Trento.
Stampato l'anno ly^^.
Composto dal P. Ignazio Rampi , minor riformato,
tirolese, con l'ajuto del P. Maurizio Dlvl.NA,
dello stesso orchne.
Cerimonie (Le), comedia (del conte
Scipione Maffei). Venezia j per Bo-
nifacio Tfezzeri, 1738, in-'ò.*^
Cerimonie della Settimana Santa che si
fanno in Napoli da' chierici regolari
(del P. D. Carlo Maria De Raho, eh."
reg.*^ teat."). Napoli , 1704? z/i-i2."
CERTALDO (Pace da). Storia della
guerra di Semifonte, e Cronichetta
di Neri Degli Strinati, Firenze,,
stamperia Imperiale ^ 1753, in-SS*
i5*
498
CES
Sta runa e F altra nel toni. V della prima Re-
lazione di alcuni viaggi ec. di Giovanni Tar-
gioni-Tozzetli. Firenze, 17S2, w-s.", e so-
novi esemplari tirati in caratteri diversi a parte
coiranno 17S5. Semljra che la prima cronaca
abbia a giudicarsi apocrifa; e infatti Emma-
luiele Repetti {Dizion. geografico-fisico-sto-
rico della Toscana , toni. Y, pag. 242 , col.
2.') scrive che sotto il nome di Pace da Cer-
taldo nascondesi Cosimo Della Rena. Bene
dunque colpì nel segno Pietro Giordani a
cart. XVIII del suo proemio al terzo volume
delle opere di Giacomo Leopardi [Firenze,
Monnier, 184S) dicendo che la guerra di Se-
mifonte " è una Ijaja, forse di Antonio Salvini,
9J0 del più arguto Magalotti, o di qualche
» bello spirito sul finire del secolo diciassettesi-
»mo: dove non che altro l'incauta esagera-
jjzione scopre la falsità jj. Riferisce THaym
{pag. 108) che si dice essere la prefazione
del dottor MARTINI.
Certameii pacificum iiiter Ecclesiasli-
cos Regulares et Seculares prò cla-
riori veritatis cognitioneut ita ma-
jori cliaritate intei' ipsos pax conser-
vetur etc. (auctore P. Marco Vidali,
cler. reg.). Kenetiis^ 1682, m-i2.°
CERVARIUS TUBERO.
E Lodovico Cerva, originario eh Cattaro, detto
Tuberone , nome che assunse allorquando venne
aggregato ad una delle principali Academie di
Parigi, ove fece i suoi studj. Visse nel secolo
XV; abbandonata la moglie con sno consenso,
vestì r abito benedettino, e scrisse varie opere
istoriche intorno la Dalmazia.
CERVINUS ( Franciscus Maria ) , et
CERVmUS (Marccllus). — Oratio-
nes duce: altera Francisci Marige
Cervini de laudibus Marcelli Se-
cundi Pont. Max.; altera Marcelli
Cervini de laudibus Beati Francisci
Cervini. Senis^ ^{KP^^ Malthcei Fio-
rini, 161 i. in-/[.^
11 Sotvello pone queste due orazioni come fattura
del P. Francesco Maria De Amatis, gesuita, ro-
mano ; dicendo che Francesco e Marcello Cer-
vini altro non fecero che recitarle. Lo stesso
Sotvello attribuisce pure al P. De Amatis, sotto
altrui nome stampata . - Oratio ad Politianos
in studioruni instauratione ìiahita an. 16iO.
Cesare, tragedia ( dell' ab.^ Antonio
Conti, patrizio veneto). Faenza _,
1726, in-Q.^
li registrata dalla Drammaturgia in ibrma di 4."
CHA
CESELLIO FIL03IASTIGE (doti.'' Gio-
vanni Lami). I pifferi di montagna
che andarono per sonai-e, e furono
sonati. Satira in terza rima di ec.
Leida j 1788, ifi-S.^
Di questa satira contro i Gesuiti, in risposta ai
sermoni col titolo: L. Sedani Q. FU. de tota
Grceculoruni liiijus celatis litteratura etc. ,
scritti dal P.Giulio Cesare CORDARA, gesuita,
furono fatte varie edizioni in diversi tempi. Leg-
gesi anche nella Raccolta sopra alcune con-
troversie letterarie ec. 1 761 , pag. XXI, dove si
volle che sotto il nome di Cesellio Filomastige
celisi Tab.'' Giuseppe Maria Rler catti, al quale si
attribuisce la maggior parte di queste 146 ter-
zine, ajutato però da altri suoi amici, cioè dal
Corsini e dalPab.^ Nicolini. Nondimeno noi le
crediamo del sopranotato Lami, appoggiati al
Fontani, di lui biografo, ed a mons.* Fabroni
{Fitce Ital. toni. XVI, pag. 326-27). Secondo
riferisce il signor Lancelti, sotto il medesimo
nome di Cesellio Filomastige publicò alcune
rime anche Paolo Rolli.
CESENNIO ISUNTEO P. A. (ab.^ Carlo
Boni). Camma, regina di Galazia,
tragedia {in prosa) di Tommaso
Cornelio , trasportata dal francese
da ec. Ronia^ Caracas j 1 7 i i , in- 1 2.°
CESTONI (ab.*^ Domenico). I nomi di
Gesù e di Maria, i due gran Lu-
minari del mistico cielo di Chiesa
santa. Lucca^ 1698.
"Fu pregato il Cestoni dal P. Ginevro da Barga,
'j cappuccino , a stampar col suo nome questa
» pia opera » (Lancetti , Pseiid., pag. 36). Dob-
biamo avvertire che non troviamo fatta men-
zione di questo scritlo nella Bibl. Cappuccina.
Cetra delle divine lodi per isvegliar
l'anima, ed infiammarla del divino
amore ec, opera d'un divoto l'el.i-
gioso (P. Gregorio Ferrari, di Porto
Maurizio nella riviera di Genova,
gesuita ). 3IilanOj stamp. Arcivesc.j
1639, in-ii.°
CHANTERESME (Sieur de).
Nome preso da Pietro Nicole , sotto il quale tro-
vansi pure alcune sue opere tradotte in ita-
liano.
Chaos del tri per uno, ovvero Dia-
logo delle tre etadi. Venezia j adi
primo Zenerj, per i fratelli Nicolini
da Sabbio, MDXXVII, in-S.° Fedi^
CHE
LIMERNO PITOCCO. V Orlandino
ec. [ediz.del l52(j), a cui trovasi unilo;
fu riprodotto, h>i, per i suddetti J'ruieìli da
Sabbio, ranno isic.
CIIARISIUS (Constantinus) (Franciscus
RoBORTELLL's). — Franclsci Fiobor-
telli ephenierides Patavinse nien-
sis quintilis i562 advcrsus Caroli
Sigonii triduanas disputationes a
Constantino Cliarisio Forojuliensi
descriptffi et explica tse fusius. Pata-
uiij tjpis Laurentii Pasquali et So-
ciorum, (i56i), »z-4.°
CHARISIUS THER3IASIUS SPADO, ca-
lopolitanus (Joaunes Bapt. CArpoM,
bononiensis). — Ad Hippocratis Gra-
cula , duni febrium symptoraatum
fere omnium auspicabatur naturam
ac causas, desumpta aV. C. Jo. Ca-
rolo Lancio Paltronio Med. et Phil.
et in Bonon. Arcliigynin. Prof, prac-
tico ordinario Charisii Thermasii
Spadonis Calopolitani distagmatica;
animadversiones. Bononice^ typishe-
redis Benatii_, 1667; iterum, Ibidem,
1669, '"■12."
Cbaritas, sive conviviura dialogorum
septem , etc. (auctore Bartbolomceo
BuRCHELATo). TaivisH j 1593.
CHAROBERTO CARTA. Istruzione cri-
stiana per i Principi e Regnanti ,
cavata dalla Sacra Scrittura.
L'autore pseudonimo è Carlo Carafa, principe
di Bufera e della Roccella, e questo vero nome
apparisce nella seconda edizione fatta in Maz-
zarino, per il Barbera, 1687.
CHATRES (Signore di). Fedi„ Genio
(II) de' Galli.
Che cosa è eguaglianza (di Giando-
menico RoMAGNOsi)? Trento^ ^792»
e di nuovo, Cremona e 3Iilano j
1793.
Che cosa è libertà (di Giandomenico
RoMAGNOsi)? Trento, 1793; e di
nuovo , Milano e Cremona j nello
stesso anno.
Cile cosa è un Cardinale? (del sac.*^
Antonio Selvolini).
499
CHE
Che importa ai Preti/ Rillessioui ])o-
lilico-morali dirette ad un amico
(dall'ab.'' Giovanni Marchetti, da
Empoli in Toscana). Cristianopoli j
1798.
Che la Platina americana era un me-
tallo conosciuto dagli antichi. Dis-
sertazione di N. N. (del barnabita
D. Angelo Maria Cortexovis, segre-
tario dell' Academia della Società
d'Agraria di Udine). Bassano, Rc-
mondinij 1790, z>i-8."
Che (In) modo si portino nel tempo
di morire quei che ritengono l'o-
bedienza della Sedia Romana, e in
che modo quei che luterani, ov-
vero eretici si chiamano; con la
confessione della fede d' un servo
di Gesù Cristo (di Pietro Paolo
Vergerio). i56o, i/z-8.°
Non siamo ben certi che sia operetta anonima.
Che sia, come succeda, ed in che
succeda, \ Errore. Lezione acade-
mica (di Medoro Ambrogio Rossi).
Sta nel tom. \\, della Bibl. Moderna. Venezia,
Oechi, 1764.
CHECHIA (Pietro). Nuova cronica del-
l'origine, principio e fondazione del
monastero e chiesa della Beata Ver-
gine de' miracoli. Venezia ^ (per
G io. Antonio Pinelli), x'j^i^in-^.^
Pietro Chechia la trasse dalla Croniclietta di D.
S. R. , stampata. Ivi, pel Babà, Tanno 1664,
/«-4.°, senza punto nominarla , prendendone
tutto il buono ed il meglio, serbando la stessa
divisione de" capi, ed usando pressoché le stesse
parole e frasi; se non che ommise Finterò
capitolo XXX della suddetta echzione del 1G64,
il quale contiene tutta la narrazione de' mi-
racoli, e sostituì altri capitoli dal XXX /w///-
sive al XXXVII piu-e inclusive.
CHELINTO EPIROTICO. Per la solenne
incoronazione di Napoleone I, co-
rona poetica {in sonetti) a S. E. il
signor Saliceti dagli Arcadi Che-
linto Epirotico (ab.*^ Faustino Ga-
GLiUFFi, già scolopio), Eudoro Me-
nabò, Filinno Cianonio,Timoleonte
Atticeuse, e tradotta liberamente in
200
CHI
francese (da B. Barère). Parigi,
i8o5, //?-4-°
Il vero nome degli altri tre Arcadi è da noi fi-
nora ignorato.
Chelonide, o Chelonitide, tragedia
(di mons.^ Giuliano Sabbatim, ve-
scovo di Modena). Firenze, Bon-
dacci i 17545 "2-8, "
CHELPI (Giulio) (Luigi Pellico, fra-
tello di Silvio). L'arricchito ambi-
zioso, comedia in cinque atti, e in
versi di ec. Torino j Chirio e Mina,
m-8.°
CHERMESIO DE FULGET. Fedi, CAR-
LETTI (Ignazio).
CHEROFINUS (Marcellus). De laudibus
Francisci IRonianorum Imperatoris
Electi (Magni Ducis Etruria;). Ora-
tio funebris, \'j6Q. Apitd Franciscum
Bizzarini Koniareh , in-^.
Benché porti il nome di Marcello Cherofini, ci
informa però il Moreni {Blog. Tose, toni. \,
pag. 2S6) che il vero autore di questa ora-
zione dicesi essere il P. Ridolfo Compstorff,
delle Scuole Pie.
CHERUBINI (Filippo) (P. D. Gregorio
Angelo Ferulli, monaco camald.^).
Cronologia dell'antichissima e no-
bilissima famiglia Canigiani di Fi-
renze, raccolta da ec. Siena j Quitiza^
/ o
1722, vi-q.
Sotto lo stesso improntato nome abbiamo pure
del suddetto - Cronologia degli uomini in-
signi che sono usciti dall' antica e nobile
famiglia de' Giugni di Firenze. Lucca, 1722,
in-i." Pretendesi a torto che Barlolommeo
Ferro, nipote del P. D. Gregorio, nascondasi
in alcune delle opere dello zio, pubiicale col
nome di D. Filippo Cherubino e di D. Pietro
Farulli.
CHERUBINO (Fra) FIORENTINO. Re-
gola della vita matrimoniale e spi-
rituale, di ce, dell'ord.^ de' minori.
Varie volte nel secolo XV furono questi due Trat-
tati impressi unitamente e separatamente. L'au-
tore fu creduto da alcuni Fiorentino, da altri
Spoletino; ma, secondo ci assicura il P. Sba-
raglia {Suppl. al IVaddingo , pag. 190), era
veramente da Spoleto.
Chi è causa del suo mal pianga sé
stesso. Poesia d'Ovidio e musica
CHI
d'Orfeo (di Fra Filippo AcciAJUOLf,
cav.^ di Malta ). Stampato avanti
Vanno 1700.
Chi s'è visto s'è visto, dramma gio-
coso (di Angelo Anelli, da Desen-
zano). 3Iila?iOj Pirola^, 18 io, m-8.*'
Il poeta fu pur troppo profeta, perchè il titolo
corrispose all'esito , essendo stato questo dram-
ma una sola sera rappresentato. Ciò non toglie
che r Anelli non abbia dimostrato tanto nel
dramma buffo, quanto nella poesia bernesca
d'essere scrittore di non comune perizia; e
poi tutti sanno che, specialmente ai nostri
giorni, la fortuna di un'opera teatrale dipende
più dalla musica , che dal libretto. Senza ap-
porvi il proprio nome, l'Anelli stesso compose
pei teatri di Milano alcuni altri drammi, l'e-
lenco de' quali si può vedere nelle serie crono-
logiche compilate da G. C. (Giuseppe Calde-
rara), e publicate dallo stampatore Silvestri.
CHIAKOR (Georgius), hungarus (Ni-
colaus Bocella, patavinus). Epistola
Domini Georgii Chiakor Hungari
Secretarii regii de morbo et obitu
Ser. Magni Regis Poloniae ad ma-
gnif. Wolfangum Kovaciovium cum
ejusdem (epistolse) examine. Clau-
di opoli j, i58y, in-S.°
Chiamasi a sindacato dalla Ragione
il signor Giudice intruso tra l'au-
tore de' due dialoghi Della lingua
toscana, ed i suoi avversar]. Milano,
per Giuseppe Mazzucchelli ^ 1760,
o o
Si vuole che ne sia autore il P. Branda.
Vedi j Lingua (Della) toscana, dia-
logo ec.
CHIARAMONTI (Conte). L'Argine del-
l'innocenza contro l'onde impe-
tuose del fiume del terrestre para-
diso, del dottor Catalani. Senza
luogo ed anno { secolo XFIl) , in-/^.^
Si riferisce dal P. Bernardo da Bologna (Bibl.
Cappucc. pag. 254) il quale dice essere libro
apologetico di frate Stefano Chiaramomi, da
Cesena, che si occultò col nome del conte
Chiaramonti suo nipote. Quale fosse il nome
battesimale di quest" ultimo, si tace da quel
biografo.
CHTARETTiE (Joan. Baptistse) (Fran-
cisci Bardi, soc. Jesu, panormitani),
20i
CHI
Tiutina qua D. D. Joseph Ballii
sentcntia co libro contenta cujus
tiiu\us est:- vi^nif:;ma dissolulwn de
modo existendi Christi Domini sub
speciebiis Panis et F^ini in Augu-
stissimo Eucharistice Sacramento -
ad aeqnissiinuni examen expenditur.
Monteregaìi j apud Petrum Scaglio-
T'ium j i6i3.
CHIARI (Pietro). L'Americana ra-
minga , cioè Memorie di Donna
Inez di Qnebrada, scritte da lei
medesima. Venezia, pel Pasinclloj
1766, in-Sy
Fingendosi ora editore, ora traduttore, T abate
Chiari, bresciano, compose, oltre le sopra ri-
ferite Memorie romanzesche , gran numero
d'opere di simile argomento; ecco il titolo delle
principali:
i.° L'amore senza fortuna, 0 sia Memorie di
una Dama portoghese. J^enezia, 11Q&; e ;li
nuovo. Panna.
2.° La Ballerina onorata, o sia Memorie d'uua
Figlia naturale del Duca di IN. V. Ivi, Pasi-
neìlo , 1757, voi. 2.
3.° La Cinese in Europa , 0 sia Storia d' una
principessa cinese del nostro secolo. Genova,
1779, voi. 2.
4." La Comediante in fortuna, 0 sia Memorie
di madama N. N. l^enezia, Pasinello, 17S»; e
tli nuovo con aggiunte , Ivi , e Panila, 1 763,
voi. 2.
8.° La Cantatrice per disgrazia, o sia Avven-
ture della marchesa N. N. Ivi, 17S4; e di
nuovo con aggiunte, Ivi, e Parma, pel Car-
mignani, ed altrove.
6." La Francese in Italia, o sia Memorie cri-
tiche di madama N. N. Panna, Cannigna?ii ,
1763, voi. 3.
7." La Filosofessa italiana, o sia Avventure di
madamigella N. N. f^enczia, Pasinello, 17S3;
Ivi, Bettinelli , 1733; di nuovo con aggiunte.
Ivi, Pasinello, 1738-60; e di nuovo, Cfl/y;/,
177S.
8." Memorie del barone di Trenck , coman-
dante de' Panduri. Panna, pel Cannignani,
1764; e di nuovo, Venezia, voi. 2.
9.° La Giuocatrice di lotto, o sia Memorie di
madama Tolot. P^enezia, Pasinello, 1737; e
di nuovo, Panna, Carmignani, 1764.
10.° Il Poeta, o sia Avventure di P. Ohvicro
Vega, poeta. Panna 1736; Napoli, 17SG;
Venezia, Pasinello, 1737, voi. 3.
11.° L'isola della fortuna, o sia Viaggi di miss
FraUng. T'cnezia, Zerletti, 1774.
CHI
12." Le pazzie fortunate in amore. Memorie
di miledi Dalvey. Venezia, Bassaglia, 1785,
voi. 2.
13." I privilegi deir ignoranza, lettere d'una
Americana ad un letterato d'Europa. Ivi, 1784.
14." Il secolo corrente, dialoghi scritti da ima
dama ad un cavaliere. Venezia, fratelli Bas-
saglia . 1 785.
1S.° L'Ussaro italiano, cioè Avventure amo-
rose e militari del conte N. N. Venezia, per
il Pasinello, 1749, tom. 1.
16." La Vedova di quattro mariti, o sia Me-
morie della baronessa N. N. Ivi, 1771, voi. 2.
17.° La Viaggiatrice, o sia Avventure di ma-
damigella E. B. Parma, Carmignani, 1765,
voi. 2.
18.° La Zingara, memorie egizie di madama
N. N. Venezia. Pasinello, 1738, sempre m-8.°
A questi lavori si possono aggiungere alcune vere tradu-
zioni fatte dall'abate Cui.\Bi d' opere altrui, o senza
il i-uo uonie, oppure senza quello dell'autore dell'o-
pera, Ira le quali rammenteremo le seguenti:
1.° Il Soldato ingentilito, o sia Memorie ed av-
venture del signor Di Verval, scritte in fran-
cese (da monsieur Maurillon), e tradotte in
italiano dall' ab.'' Chiari. Napoli, 1738, toni. 2.
2.° Storia di Luigi Mambrino, celebre contrab-
bandiere (tratta dalla vita, che di questo ce-
lebre scellerato scrisse in francese Terrier de
Cleron). Venezia, 1737, 1762 e 1767.
5.° La serietà vinta, 0 sia Gh amori d'Ismene
ed Ismenia (romanzo greco attribuito mala-
mente ad Eustazio, vescovo di Tessalonica,
perchè forse è di certo Eumazio, egiziano; tra-
dotto in francese da Beal'CHAMPS, e quindi dal-
l'ai).* Chiari in italiano). Venezia , Pasinelli.
4." Storia di Tom Jones, opera di Fielding, tra-
dotta in lingua francese da La Place, e da
questa resa volgare (dall'ab.'' Chiari). Venezia,
1738, voi. 2, con rami.
CHIARI? (Terenzio).
Celasi COSI Pietro Trincera, o Trincherà, in
alcune rappresentazioni che publicò in dialetto
napoletano. Si considti Signorelli, Storia del
Teatro, voi. V, caj^t. 237, I ediz.
Chiarissimo (Al) abate Marco Capello,
versi sciolti del conte G. B. C. (Gio.
Battista ConNiANi). 17B2, in-4°
Chiarissimo (Al) signor conte Fabio
Asquini di Udine. Dissertazione so-
pra un cippo sepolcrale antico di
A. M. C. B. (Angelo Maria Cor-
TE.NOvis, barnabita).
Sta a pag. 5, delle Memorie per servire alla
Storia letteraria e civile , anno 1 7»8 , luglio
ed agosto.
202
CHI
Chiarissimo (Al) signor Luigi La
Grange, torinese, direttore della
classe matematica nella reale Aca-
demia delle scienze e delle lettere
di Berlino, epistola di un suo con-
cittadino ed amico (Giuseppe Maria
BoccARDi). Bologna j Della p^olpe j
1767, j/z-8 °
È preceduta da una lettera del sig. Francesco
Maria Farcotti ec.
Chiarissimo (Al) signor Spiridione
Minotto, lettera di N. N. (P. D.
Angelo Maria Cortenovis, barna-
bita) sopra una tessera antica, e
due conii di monete romane tro-
vate nel Friuli ed altre antichità.
Udine j 19 decembre 1780, senza al-
cuna noia tipografica j in-8 , con
una tny'ola in rame.
CHIARMEI OLIGENII (Fabii Paulini),
Responsio ad Epistolam Calumnia-
toris {Josephi Scaligeri), scriptam
in Fabium Paulinum. Venetiisj sine
nomine impress. j iSSj, m-4-
Chiave (La) d'Italia, compendio isto-
rico della città di Messina (del P.
Gio. Paolo Dell'Epifania, carme-
litano scalzo, palermitano, nel secolo
Antonio Parisi ). F'enezia, per Marco
Filippi j 1670, in-^.°
CHIAVELIN (El Boaro).
Copresi sotto qutsto pseudonimo Valerio II Chie-
REGATO^ vicentino, che ha versi in lingua ru-
stica nella part. Ili , delle varie edizioni della
Raccolta delle Rime di Magagnò, Menon e
Begotto.
CHIAVELLI (Livia).
I dieci sonetti stampati nella Topica Poetica di
Gio. Andrea Gilio da Fabriano {Fenezia,
isso), vengono da questo attribuiti a Leonora
dei conti della Genga , ad Ortensia di Guglielmo
ed a Livia Chiavelli , vissute al tempo di Fran-
cesco Petrarca 5 ma « semhrano usciti tutti di
«una buccia, e scritti nel secolo del mede-
jjsimo GiLio »5 (Zeno, Note al Font., tom. I,
pag. 231).
CHIESA (Ludovicus). De Vita et Ge-
stis Marchionum Salutiaruin. Tau-
rini, iSgB, in-^.°
Le appendici consistenti in brevi elogi a foggia
d'inscrizioni di non pochi individui delle fa-
CHI
miglie saluzzesi, ch'eransi segnalati nelle armi,
nelle lettere, nella religione e nelle arti libe-
rali, portano il nome di Carlo Ravano, cre-
monese; ma avvi disparità di parere se esse
siano veramente di questo, 0 piuttosto dello
stesso Chiesa, a motivo della identità dello
stile, e di molte altre circostanze.
Chiesa (Della) di S. Sepolcro ripu-
tata l'antico Battistero di Bologna,
e in generale dei Battisterj, discorso
(del sac.^ Gio. Battista Bianconi.
bolognese). Bologna ^ a s. Tommaso
d'Aquino, 177^, in-^.^, con una ta-
vola intagliata in rame.
Chiesa (La) ducale di S. Marco, colle
notizie del suo innalzamento, spie-
gazione delli musaici, e delle iscri-
zioni ec. Veneziaj presso il Boron-
cellij 1753-54, voi. 4? '"-4'^
Opera delP abate Giovanni Meschinello. Il tomo
terzo è diviso in due parti. Un'altra diversa
descrizione anonima fu stampata posterior-
mente dal Zatta.
Chiglira (La) dia Banzola, o per dir
mii, Fol divers tradutt dal parlar
napolitan in lengua bulgnèisa. Bo-
logna:, per Ferdinand Pisarri^ l'j^'i,
in-/^.° Ristampato più volte.
È la traduzione in vernacolo bolognese del Pen-
tamerone , composto in dialetto napolitano da
Gio. Battista Basile, fatta dalle due sorelle Te-
resa e Maddalena Manfredi, insieme con Anna
e Teresa Z ADOTTI, del pari sorelle.
CHILLENIO (Marco). Della magnesia
arsenicale, lettera di ec. Pesaro ,
appresso il G avelli 3 1722, in-^.^
Questa lettera è del doti." Giovanni Bianchi, che
si cela coir anagramma del cerusico Carlo Mi-
chelini, che fece le spese della stampa.
Chilonida. Opera da recitarsi nel cor-
rente carnevale da' signori Alunni
del Collegio Capranica. Roma, per
Francesco Cracas , 1715. in- 1 2.°
Fu il presente dramma messo in prosa in questa
edizione da Gio. Domenico Stati. Era slato
prima composto in versi dal conte Nicolò Mi-
nato, bergamasco, e rappresentato in Vienna
negli anni ic:?, 1709, e i7lo.
Chimica (La) per le donne (dell'ab. ,
poi cav.*^ Giuseppe Compagnoni, da
Lugo ). Venezia , Pepoli j 1 79^ ,
tom. 2. m-8."
CHI
CIIINESIO, Paslor Arcade titilla Co-
lonia Rcnia (sen/' Giacomo Isolani,
bolognese). L'amor virtuoso, poe-
metto fli ec, dedicato ad un amico
ozioso. Bologna^ 1739, />j-4.°
CHINI (Gio. Carlo). Archivio della re-
gia giurisdizione del regno di Na-
poli, ristretto in indice compen-
dioso in cui si riferiscono per oi'-
dine ed in breve le scritture che nel
medesimo si contengono, di commis-
sione regia raccolte, ed in XVIII
tomi divise. ì^cìieziaj 1721, 1/2-4.°
Questo libro altro non è che il - Compendiinn
in iimim l'oliwien rcdactum de rebus juris-
dictionatihus - fatto dallo stesso Bartolommeo
Chioccarelli ;, collettore delle sopraccennale
scritture, il qual compendio, sotto il nome
anagrammatico suddetto, il sacerdote Angiolo
Rocchi, di Montallo, publicò col titolo surri-
ferito, aggiungendovi una lettera pungente e
mordace.
CHINIMEDO COVIDOLO.
Anagramma, sotto il quale il Doni mascherò Lo-
dovico DoMEMCHl, registrando nella seconda
libreria {ediz. del 1333) alcune cose inedite
di lui, dove, senza nominarlo, lo nota d'i-
gnoranza e di plagio , massimamente nelle
traduzioni.
Chinki. Istoria Cocincinese che può
servire ancoi'a ad altri paesi. Tradu-
zione dall'opera fi-ancese (dell' ab.*^
Cover). 1770, m-i2.°
CHINOGIANO (Rizzardo) {quasi ana-
^raninia di Gioachino Andreozzi, bo-
lognese). Il metodo per ben orare,
del P. Michele, missionario cap-
puccino 5 tradotto dal francese per
opera di ec. Bolognaj per il Barbi-
jolij 1709, ioni 2, in-S.'^
Chiome (Delle) delle Vestali romane
(del P. lettore Giuseppe Gianni, do-
menicano). Pavia, 1788, m-8.°
CHIRIBIRI (dott.'^ Giuseppe Cherubini,
detto ).
CHIRONE EPIDAURICO (dottor fisico
Francesco Masi, di Pisa). Della
navigazione e commercio della Re-
publica di Pisa, ragionamento di
ec. Ivif Prosperi j, 1797, in-/\.^
203
CHR
Chirurgia (La) completa secondo il
sistema de' moderni , traduzione
prima dal francese (per opera di
Gio. Larber, bassanese). Bassano j
Bcinondini., i y5S; e di nuovo, i 768,
voi. 2, m-12."
CHIURIJCELCO FILACERBO DA TIN-
GO DE' TAPPI. Bacherozzoli, cioè
Versi giocosi.
Copresi sotto questi nomi il can.° Antonio Maria
BisciOM. fiorentino, che fece stampare i so-
pranotali versi nella Tramoggia II della So-
cietà Colombaria.
Chorus Poetarum lustratus et illu-
stratus cum inusseo rhetorico et
poetico in omnes poetas (auctore
Alexandro Ficheto, soc. Jesu). Lug-
cluni j 16 16, in-^.^
Il Ficheto è nativo del Ducato di Savoja, e però,
siccome facciamo con altri autori nati in quel
paese, lo registriamo nel presente Dizionario.
Chorus novse Jerusalem etc.
Principio d'inno che sta nel Breviario Carmeli-
tano, e cantasi al vespro del sabato inAlbis;
ne è autore S. Ambrogio, secondo riferisce il
P. Michele Ignazio La Porta {Iiuii sacri del
Brei'iario Romano e Carmelitano, pag. 2S0).
Christo profusum sangninem etc.
Principio d'inno che cantasi al mattutino perla
festa di più santi martiri. Viene attri])uito a S.
Ambrogio. Fu da esso ripartito in sedici strofe,
come può osservarsi wnW Innario Tomasianoj
ma la Chiesa non ne prese che sole quindici.
Christophori Borri, soc. Jesu, rela-
tio de Cocincina. Viennce , apud
Bictium j 1 6 3 3 , m-8 .°
Ti-aduzione latina fatta dal P. Giovanni BuCEl,-
LKiM, gesuita, bresciano, delP opera italiana
d'un confratello.
Christophori Longolii , orationes et
epis tolse. Liber unus epist. Bembi
et Sadoleti. Chr. Longolii vita per-
docte atque eleganter ab ipsius a-
micissimo quondam (cardinali Regi-
naldo Polo) exarata. FlorenticBj per
heredes Pli. Juntce^ 1 524 > in-^.°', Pa-
risiis Ampensis Jodoci B adii uà scensii ,
iSaé, m-8."
CHRISTOTIMI AMERIST^ [che vuol
dire Onoratore di Cristo indiviso)
( P. M. Augustini Antonii Giorgi,
204
CHR
crd. erem, S. Auguslini). Advcrsus
epistolas duas ab anonymo censore
{Jo. Baptista Faube , soc. Jesii)
in dissertationem corii;nonitoriam
Camilli Blasii de festo Cordis Jesu
vulgatas antirrhelicus. Accedit man-
tissa conlra epistoliiun tertium nii-
per recognitum. Romce, \ 772, in-^P
La lettera sotto il nome di Antropisto Teriomaro
(cioè, omiciattolo combattente con fiere) che
trovasi fra le lettere aggiunte dall' avv." Blasi
all'Antirretico suddetto, è pure del su mento-
vato P. Giorgi.
Christus, Coriolani Martirani Cosen-
tini Episcopi ti-agoedia {Cioè: Il
Cristo , tragedia di Coriolano Mar-
tirano, vescovo di Cosenza, traspor-
tato in versi toscani). Panna, stanip.
Reale^ 1786, i«-8."
Della traduzione in versi italiani è autore in
buona parte il conte Aurelio Bernieri, ch'era
presidente delF Università di Parma. È fattura
di Angelo Mazz.\, sì la versione di tre cori,
e sì del giudizio di Pilato ; come è del P. Pa-
GMM quella della narrazione della morte di
Cristo. Non sono forse senza utilità questi
particolari, stantechè fu posto questo volga-
rizzamento fra le opere del mentovato P. Pa-
gnini, siccome intero suo lavoro. Doveva fare
il preambolo il P. Paciaudi , bibliotecario della
Parmense, a nome degli scolari che si appre-
stavano a recitare detta tragedia: ma essendo
egli morto, si commise di scriverlo al P. Ireneo
Affò, suo successore (Pezzana, Contin. agli
Scrilt. Parmig. del P. Affò).
CHROMIDES SATURNI ACUS (Joannes
Antonius Gassiti). De nobili Nea-
politana juvenmn familia synopsis.
JS capali j 1 7 9 1 , in -8 .°
Chronica brevis et compendiosa de
minislris generalibus et viris illu-
stribus Ordin. Prandio, ex diversis
chronici ordinis, maximeque F. Ja-
cobi de Lusato excerpla. Kenc'
tiis , per Lazarum de Soardis, i5o/^,
Impressa con altri opuscoli spettanti alle costi-
tuzioni di que' religiosi. Autore della cronica
credesi il P. Alberto Castellam, domenicano,
veneto.
Chronicon universale Philippi Brietii
Abbavillaei Soc. Jesu: in hac vero
CIB
iiltiìna editione addituin ftiit sup-
plenientum usqiie ad annum i()C)2 a
Soc. Jesii Sacerd. Fcnetiis, apiul
Titviz., 1692.
E falso quanto si asserisce nel frontispizio (se-
condo scrive il P. Bacchini nel Giorn. de' leti,
toni. VI, png. 578), che il supplemento sia
fattura d'un Gesuita, perchè fu composto dal
P. D.Casimiro Frescotto, benedettino casinese.
Chronicum Sacrae Scripturse. Franco-
furti , 1606, m-4.°
11 Lipenio attribuisce quest'opera a Filippo Be-
roaldo, bolognese j ma è opera di Matteo Be-
UOALDO, parigino, padre di Francesco Beroaldo
di Vervi Ile, che, secondo il Nicéron, stampò
questa Cronica la prima volta in Ginei'ra, a-
pud Aììdream Cìiuppinwn , 1373, infoi.
CHRYSOSTOMUS NEAPOLITANUS.
Il nome e cognome di questo Academico Pon-
taniano è Crisostomo COLUMNIO, 0 COLU>.\A,
e piu'anco COLUNMO , come egli slesso ci fa sa-
pere in una lettera che leggesi in fronte al li-
bro: - Beliscirius Aquaviva de l'enatioiie , et
aucupio. Jmpressus Neapoli , anno Do-
mini MDXIX, infoi. - Oltre la surriferita
lettera, fu impresso un di lui opuscolo - De
si fu et morihus HoUandia; , - publicalo da
Pietro Scriverio nel suo libro : Batai'ia illu-
strata.
CIANFOGNI (Pietro). Vita di S. Gio-
vanni di Dio, tradotta dal can.° ec.
Firenze j Monche ^ ^1^1'
Si attribuisce da alcuni la presente traduzione
al cav.'^ Giovanni Giraldi , che soleva dare
ad altri, senza il proprio nome, i suoi lavori.
CIBALDI ROxMANO (Bruno) (dotl.'-'Giu-
seppe Galeam, palermitano).
I." Discorso intorno all'uso dell'a-
qtiavite , nel quale si dimostra
quante e quali siano le condizioni
della perfetta aquavile, acciocché
se ne possano servire i corpi per
conservamento della salute, di ec.
Palermo j pel BosiOj, 1667, "*-'^-"
2." Del vero metodo di conservar
la sanità e di curare ogni morbo
col solo uso dell' aquavile, discorso
di ec, prof.*^ dell'arte di distillare.
Palermo _, per Pietro Dell' Isola j,
1662. m-i2,°
Cibo dell'anima, ovvero Pratica del-
l'orazione mentale secondo la pas-
205
eie
^ione di G. C. per tutti i giorni del
mese, più volte stampato (del P,
Francesco Raenaldi, gesuita, di Ma-
telica nella Marca d'Ancona). (Mss.
Fantuzzi). Vedi, Anima (L') in
traccia ec, N. 3.°
Cicalata contro il Giansenismo (del
P. Maestro Gio. Giuseppe Ferrari
da Vimercato, minore conventuale).
Geno^'a, lySS.
Cicalata di D. T. C. Fedi, SENOFONTE
EFESIO ec.
Cicalata di un uomo dabbene (Gia-
como Pederzoli , da Gargnano nella
Riviera di Salò) su di una operetta
intitolata - La legislazione sulle spro-
priazioni sforzate degli immobili do-
vrebbe essere cangiata'^ Idee delfavv.^
Giacomo Braganze. Brescia, Bettoni,
1818.
Cicalata in favore del fascino, vol-
garmente detto la iettatura (di Ni-
cola Valletta).
La prima edizione {di Napoli) non ha nome di
autore.
Cicalata in risposta a Giammaria Ma-
stripieri (del P. M.° Gio. Giuseppe
Ferrari, minore conventuale). iyS6.
ìm\ nome di Giammaria Mastripieri^ che era il
cuoco degli Akinni delFAcademia Ecclesiastica
di Pistoja, abbiamo una Risposta di una Let-
tera a mons.* Scipione Ricci, la quale lettera
negli annali Eccles. di Firenze, toni. VII,
pag. 125, dicesi essere del conventuale Ferrari
mentovato. Esiste pure una Replica contro il
Mastripieri d'un supposto Taddeo Castrapor-
celli.
Cicalata sopra la Coda... (del prete
Gaetano Veraci, priore della chiesa
di S. Miniato fra le Torri in To-
scana ).
CICCARELLI (Alfonso). Dell'istoria
di casa Monaldesca, libri V, nella
quale si ha notizia di molte altre
cose accadute in Toscana ed in Ita-
lia. Composti da ec. .Ascoli j ap-
presso Giuseppe degli Angeli, 1 58o ,
L'autore v'inserì titoli e memorie di suo conio,
€ vi citò autori che non erano mai esistiti.
eie
L'elenco di coloro di cui fa menzione questo
ciurmatore nella presente ed in altre sue opere,
puossi vedere nel Tiraboschi {Bijless. su gli
scrittori genealogici ).
Fedi, Alphonsi Ciccarelli physici
mevaniatis de Clitumno Umbriae etc.
— MANENTE (Cipriano). — MO-
NALDESCHI (Monaldo).
Cicceide (La) legittima (sonetti di
Gio. Francesco Lazzarelli, da Gub-
bio) in questa seconda impressione
accresciuta della seconda parte. Pa-
rigi (Italia), 1692, in- 11.'^
Si morde e si dileggia, sotto il nome di D. Ciccio,
Bonaventura Arrighiìsi, collega dell'autore nella
Ruota di Macerata. Francesco Bagm, nobile
fanese, prestò pure ajuto al Lazzarelli in que-
sto suo lavoro, siccome veniamo assicurati dagli
estensori della Bibl. Picena. La prima edi-
zione, che porta la data di Cosmopoli , ere-
desi fatta in Basilea j la terza, senza alcuna
nota di stampa, nella quale leggesi nel fron-
tispizio : ordinatamente disposta ed accre-
sciuta di alquanti sonetti, si vuol eseguita
per r Hertz di fenezia , di cui è forse mate-
riale ristampa quella colla finta data ^tX^Haya
177S. Nelle Fite degli Arcadi illustri {tom.
Ili, pag. 21) si rammenta pure una impres-
sione purgata da molle giunte d'interi com-
ponimenti malamente attribuiti all'autore.
CICCONI^ (Flaminii) (P. D.Vincentii
CiccoM^, can. lat.), Quaestiones na-
turales contra Robertum Juvena-
tensem. Ficentia^ , per Georgium
GrcBcum, i5g2.
L'autore prese il nome battesimale che aveva
nel secolo, impugnando le opinioni dei let-
tore P. D. Onorato Roberti, dello stesso suo
ordine.
CICERO (Marcus Tullius). — M . Tullii .
Ciceronis . Consolatio . Liber . quo .
se . ipsum . de . filise . morte . con-
solatus . est . nunc . primum . reper-
tus . et . in . lucem . editus (a Fran-
cisco Vianello, veneto) . Cum . pri-
vilegio . Senatus .Veneti . ad . XXX .
annos. Apud . Hieronjmuni . Polum .
i583, m-8.° — Parisiis (Lugduni),
i584, m-i2.°
È reputata composizione di Carlo Sigonio. Non
rimanevano se non pochi frammenti del li-
bro surriferito dell'oratore romano, e questi
206
CID
furono dal Sigonio inseriti nella sua contraf-
fazione, cui il ViancUi mandò in luce fingendo
che fosse il trattalo di Cicerone nuovamente
scoperto.
Cicero relegatus et Cicero revocatus,
dialogi festivissimi (auctore Hor-
tensio Landò). Lngdimij apiul Gry-
phiuniy i534; P^cnetiisj eodeni annOj
apud Marchiiini Sessa j et Ibidem,
apud euwdem , 1739, /7z-8."
Abbiamo anche un'edizione di Lipsia, apud
Michaelem Blu/im, ed altra di Napoli, senza
nome di stamp., 1336. Questi dialoghi furono
pure fatti ristampare a Berlino da Cristoforo
Nicolai, Tanno 1718. dietro l'opera di Gio-
vanni Vorstio - De Latini tate selecta et vulgo
fere neglecta. - Il Laudi nella dedica a Pompo-?
nio Trivulzio così si sottoscrive: - Pomponio
Trivultio H.A. S. D., le quali quattro iniziali
significano: Hortensius Anonymus Salutem
Dicit, e non già come credette mons.'^ Fon-
tanini: Hortensius Anonymus Scriptor Dia-
logorum, e molto meno: Hieronymus Ale-
ander eie., come si avvisò alcuno di pensare,
onde vennero anche a quel cardinale essi
dialoghi attribuiti.
CICINELLI (D. Giovanni). Censura del
poetar moderno, opera di ec, poeta
delle Grottaglie. Napoli j per Gia-
cinto Passero j 1672, in-ii.^
Il Gimma {Elogi Academ., part. I, pag. I2g)
credette che veramente il detto Cici>elli ne
fosse autore, e che si movesse a scriverla ad
eccitamento di Federico Meninni ; ma il Mon-
gitore {Scritt. masch. mss.) si oppose al suo
parere, volendo che essa sia opera dello stesso
Memmvi.
f^edij Affetti caritativi ec.
CICOGNI, o meglio forse CICOGNINI
( Jacopo ).
Secondo il P. Negri {Scritt. Fior., pag. 470),
le rappresentazioni teatrali portanti i seguenti
titoli non sono opera sua, ma di Pietro SusiM,
fiorentino ; la quale notizia nondimeno deve
ammettersi con molta cautela, essendo noti i
molti errori in cui cadde quel biografo: -L'onor
impegnato per la salvezza del regno - Le
false opinioni - 1 tre fratelli rivali per la so-
rella-All'amico non si fidi né la moglie, né
la spada. - Quest'ultima opera viene dal conti-
nuatore della Drammaturgia attribuita invece
a Gianandrea Momglia, fiorentino, non tacendo
egli che il suddetto Negri ne fa autore il men-
tovalo Sl'SIM, forse per errore.
Cid (II), tragicomediadi messcr Pietro
CIL
Cornelio, tradotta (dal P. D. Fi-
lippo Merelli, somasco). Roma, per
il Cracasj 1701, /n-12." Riprodotta
h'i j l'anno 1782.
CIDALMO ORIO P. A. (Francesco Ca-
talani, livornese).
I." Anacreonte, poeta greco, tra-
dotto in rime toscane da ec. T^e-
neziaj Falvasensej 1753, 7/1-8. °
2.*^ Raccolta degli Inni del Corpus
Domini, colla loro traduzione in
rime toscane da ec. Pisa, 1749-
3.° O sacro veramente j, e santo e
augusto
Principio d'un sonetto che contiene una nuova
parafrasi di ciò che canta la Chiesa in lode
del SS. Sacramento.
CIECO D'ADRIA. Luigi Groto, d'Adria.
Cieco (II) nato, oratorio (di Giberto
Ferri) da cantarsi nella chiesa della
confraternità del SS. Sacramento,
eretta in S. Lorenzo [di Ferrara),
posto in musica dal signor Seba-
stiano ellenici l'anno 1679. Fer-
rara, Did Giglio j 1679, j/i-8-"
CIGOLA (Vincenzo). Proposizioni sto-
rico-critiche intorno alla vita del-
l'imperatore Costantino, sostenute
da ec. Parma, Carmignani j 1760,
m-4-°
Ne fu autore Tab.* Matteo Luigi Canonici, al-
lora gesuita.
CIGOLA (Vincenzo) (Altro). Sposizione
dell'antico progetto di navigazione
della provincia Bresciana, ed ecci-
tamento all'esecuzione di esso. Bre-
sciaj i8o3, in-4°
Questo libro è stato publicato a spese del conte
Vincenzo Cigola , con dedicatoria in suo nome
al vice-pi'esidente della Republica Italiana Fran-
cesco Melzi d'Eril, ma si sa che l'opera è del-
l'ab.^ Vincenzo Bighelli, bresciano , bibliote-
cario della Quiriniana.
CILANDIA OLIMIA , Ninfa del Viti.
Mavenna, per Antonio Landi, 1716,
m-8.°
E questa una rara raccolta di rime e prose in
lode di Claudia Majoli Rasponi, bellissima dama
ravennate, ed è fattura di quattro scrittori,
nascostisi sotto nomi anajrammatici. Contiene
CIM
mia jn'osa ed un sonetto tli Ccnfi-asco Til-
gcnc (Francesro Gemile); alruiii sonetti di
ToUppio Livellato (Ippolito LoVATELLl); al-
tri di Gcrriii^io Cliha (Ruggiero Calbi); ed
uno à^i Ermaììiio Autiistiì^ quasi anagramma
del nome arcadico di Onncinto Saiwo, die
portava il P. abate Bonifazio Collina, autore
del medesimo.
CILLADIO INACHIO P. A. (Francesco
Antonio Della Torre, ravegnano).
Demetrio, re di Egitto, tragedia di
ec. 7/2-4.°
CILLEMO DA PESCHIERA, nel vero-
nese. E Bernardino Cillemo, che
publicò nel secolo XV, alcuni com-
menti latini sopra Tibullo.
Nei Catidecta Oi'iclii. Francofurti, 1610. /«-s.",
il Golstadio diede alle stampe sotto il nome di
Bernardino Cillenio - Epistola; Amoruni ad
Juliam . - che furono poi riprodotte dal Gru-
tero nel tom. II. Delicia; Poet. /tal., pag.
156-143, con quello di Ottavio Cleoillo, e cosi
restituite al vero autore.
Fide^ CLEOPHILI (Octavii), Fa-
nensis opera etc.
CIMASTE STULUGEO. Lettere tre sul
terremoto di Bologna, h'i^ ^779'
L'autore è il P. D. Michele Augusti, monaco
olivetano.
CIMINELLO CARBONE (Gio. Nicolò).
P^edi^ CARBONE (Gio. Nicolò).
COIONE DORIANO (dementino Van-
NETTi, roveretano).
i.° Epistola in versi sciolti a Cla-
stidio Felicio [Ippolito Bevilàcqua)
sopra la rustica semplicità.
Sta a cart. 49 del Giornale Enciclopedico di
Vicenza per V anno 1779.
2." Epistola di ec. all'ab.*^ Alessan-
dro Zorzi, capo della nuova enci-
clopedia italiana, che si stampa in
Siena.
Nello stesso Giornale per Vanno 1779 a cart.
3; tratta di tale impresa.
3.° Epistola di ec. ad un celebre
professore d' Italia.
A cart. 70, del tom. II dello stesso Giornale
per V anno 1780. La prima e la terza epistola
furono riprodotte nel voi. II delle opere del-
l'autore, impresse in Venezia dalla tipogr.
d'Ah'isopoli.
207
GIN
CIMONE (Messer) (lo stesso sopra-
notato Vannetti ). 11 marito frate
e becco. Novella di ec. scritta per
divertire una biigala nei carnevale
dtll'anno 1 787. Venezia^ tip. Picotti,
il dì 4 agosto i8i3.
CINERIUS ( Petrus ). È il Barone Pe-
TR ASCII, che fece stampare alcune
dissertazioni in Firenze nel ìy53.
CINESIA (Joseph), Firmanus (Joseph
AvANTius ). Corographia historica
Sirmicnsis, quain auctor, eie. dicat
Urbano Amico. := Fiene da alcuno
riportala anche col titolo : Choro-
graphia Ducalis Sirmii etc. ClolDClG
(1699), "^-8-°
Fu tradotta in italiano dall" autore medesimo, e
stampata Tanno susseguente a Roma (1700)
in-4.", col proprio nome.
CINNA3I0 (Orlando) ( P. Leonardo
CiNNAMO, gesuita, napolitano). Saggi
delle liriche e musicali poesie di
ec. Napoli j per il Foschi, 1670,
in-\ 2.°
CINO DA PISTOIA.
Cuittoncino (detto da alcuni anche Ambrogino) dei
SlGlBULDI O dei SlGlSBULDI, O dei SlMBALDI,
ma pili p;ohal)ilmente de' Simbuldi, era figlio
di Sinibuldo Sinibuldi, e di madonna Diamante
di Bonaventura di Tonello, pistojesi. Neireccel-
lente edizione che di questo poeta (che fu anche
giureconsulto), ci diede il dotto Sebastiano
Ciampi, vennero riliulate, tranne la prima parte,
tutte le rimanenti rime che leggonsi in quella di
Faustino Tasso, siccome appartenenti ad uno
0 a piìi autori d'un tempo a Gino Sinibuldi
posteriore, e forse a quel Francesco Gei, di
cui molte rime nelle antiche raccolte sono
attribuite al primo. Fuvvi anche un ser Gino
poeta da Borgo S. Sepolcro iiorito intorno al
1410, le cui rime per avventura poterono es-
sere publicate siccome opere di messer Gino
da Pistoja nel!" edizione del Tasso. Veggasi
Ciampi, Vita e Poesie di Cino. Il Castel-
vetro pubHcò sotto il nome di Gino da Pi-
stoja un sonetto che incomincia - Mille duhj
in un dì , mille querele, - ma il Muratori , che
ristampollo nel lib. IV della Perfetta Poesia,
propende piuttosto a crederlo di Gandolfo POR-
Ri.NO, modenese, poeta, che borì verso il ISSI.
CINO DA PISTOJA (Altro).
Nome che prese il P. Ireneo Affò, minore esser-
208
GIN
vante, in un sonetto che ha per titolo - Corwcn-
tandose en legge un vertudioso giovene.
CINONIO, Acad.'* Filergita (P. Mar-
cantonio Mambelli, gesuita). Osser-
vazioni della lingua italiana del ce.
Parte Prima, contenente il trattato
de' verbi (con un'aggiunta di osser-
vazioni di Alessandi'o Baldraccani).
Forlì, per G. Selva, i685. — Parte
Seconda, in cui si tratta delle par-
ticelle. Ferrara^per G. Gironi , 1 6445
Il P. Daniello Bartoli accompagnò con sua pre-
fazione questa seconda parte , che, come ve-
desi , fu publicata avanti la prima. Siccome il
librajo che la stampò credè di avere pregiu-
dizio nella vendita degli esemplari per essere
intilolata Seconda Parte, pensò di cangiare
il frontispizio, non meno che la dedicatoria, e
vi pose Tanno 1687, e la divulgò anche colla
falsa data del 1639. Si fece poi circa cinquan-
ta anni dopo una nuova edizione delPopera in-
tiera in Ferrara nel 1 709-11, per Bernar-
dino PomateUi , sotto il nome d'un Acade-
niico Intrepido {Girolamo B a ruffa ldi) ,
con molte sue annotazioni, oltre le declinazioni
de' verbi di Benedetto Buommattei. Tutta Po-
pera medesimamente in séguito, col suddetto
Unto nome del Cinonio, Acad." Filergita, fu
impressa insieme colle surriferite aggiunte del
Baldracca?(I e Baruffaldi, in Verona, per
il Berno , nel 1722 {voi. 2, in-\^'). Final-
mente furono riprodotte le sole Particelle
nella Raccolta de' Classici italiani ( voi. 8 ,
i'ra-s."), illustrate ed accresciute per cura del
cav.* Luigi Lamberti, che, mancato ai vivi nel
1814, non potè ridurre a compimento il la-
voro. Cinonio è vocabolo foggiato sul greco,
a significare ciò che direbbesi in latino Com-
munitati utilis.
CINONO (Cajo Costantino). Lettera
in cui si cerca qual fosse il Me-
tropolitano della Chiesa di Como
ne' primi tempi della di lei fon-
dazione.
Sta nel tom. XXI della Raccolta Calogerana;
e dalla prefazione al tomo medesimo si scopre
esserne autore Antonio Scotti, canonico della
Cattedrale di Trevigi. E sebbene per tale mo-
tivo non debba propriamente riguardarsi sic-
come anonima , non ommettiamo però di farne
menzione, potendo esisterne esemplari stampati
a parte, come accadde di varj opuscoli di quella
raccolta.
Cinquanta massime di cristiana per-
CIN
fczione mollo profittevoli alle per-
sone religiose, cavate dal libro delle
battaglie spiritviali composto da S.
Catarina di Bologna, e date in luce
da un sacerdote ferrarese di lei di-
voto. Ferrara, per gli UH. Poma-
teUi, I 7 1 2 , in- 1 6."
"Il Sacerdote ferrarese, che si soscrive alla dc-
«dicatoria D. G. B. v'è delf apparenza che
>5 sia il signor Dottore Girolamo Baruffaldi "
(Cinelli, tom. I, pag. 115).
Cinquanta motivi pe' quali si deve
scegliere e preferire fra tante sette
e religioni, che vi sono fra' Cri-
stiani, la religione Cattolica ec. ,
tradotti dal latino (dal P. Gio. Bat-
tista CiiicHERio, somasco). Como,
presso il Peri, iy3^; e di nuovo,
Milano i Marellij 1789, m-8.° Kide,
Motiva 5o ad pra^ferendum etc.
Cinque altre lettere della signora E.
N. S. (Francesco Zacciiiroli) scritte
alla signora Margherita, nelle quali
si continua a replicare alla risposta
inserita nel numero d' aprile del
Giornale Fiorentino. Londra [Fi-
renze], 1778, m-4.° Fedi, Lettera
della signora E. N. S
Cinque (I) libri delle Antichità di
Beroso. Vide, Antiquitatum varia-
rum voluit'ina etc.
Cinque (I) libri delle favole di Fedro,
tradotti da un anonimo veneziano
(Luigi Giusti) ec. Milano, nel He-
gio Diical Palazzo, 1785, in-^°
Sono corredati della spiegazione de' luoghi più
oscuri, e stanno nel tom. X della Raccolta di
tutti gli antichi poeti latini con la loro ver-
sione nell'italiana favella, stampata in Milano
per Ricchini Malatesta. E poiché parlasi delle
favole di Fedro volgarizzate , avvertiremo, che
Girolamo Ravizza, di Chieti, citando in con-
ferma la testimonianza di mons.*^ Giovanni Bar-
ba, vescovo di Bitonto, non esitò ad accusare
di plagio l'abate Gio. Grisostomo Trombelli,
can." reg.'^, sotto il cui nome corre alle stampe
un altro volgarizzamento di dette favole; as-
serendo che fu a lui involato. Ma tale asser-
zione a troppo deboli prove è appoggiata, per-
chè meriti facile credenza.
GIN
Cinque (I) libri delle Selve di P. P.
Stazio, tradotti da un Pastor Ar-
cade (ab.*^ Francesco Biacca , par-
migiano). Milano, nel Regio Ducal
PalazzOj lySa, m-4.°
Stanno nel tom.' Ili della Raccolta di tutti gli
antichi poeti latini con la loro versione ec.
come sopra.
Cinque orazioni di Demostene ed una
di Eschine, tradotte di lingua greca
in italiana, secondo la verità de'
sentimenti, p^enezìaj i55y, /n-8.°,
con * l" àncora aldina.
Ristampate alcune carte , Giorgio Angelieri di
Venezia spacciò questa edizione come nuova
nel 1397, col titolo di Orazioni di Demostene
ed Eschiìie. tradotte fedelmente ec. Altre
due edizioni del pari venete, Tuna per Barezzo
Barezzi, del 1337, e 1" altra presso i Figliuoli
di Aldo. 1339, vengono rammentate dal Pai-
toni [toni. \,pag. 284-83). Le orazioni tradotte,
sono: - 1.* Della falsa ambasceria - 2.* Con-
tro 3Iedia, Del pugno - 5." Contro Andro-
zione - A.^ Contro Tesifonte (ed è quella di
Escliine) - 3.'' Della Corona - 6.* Contro la
legge di Lettine in materia delle esenzioni ,
già impressa separatamente nel i3oS). — Sap-
piamo dal Sansovino ( T'^enezia descritta, pag.
628, ediz. del 1663) che Girolamo Ferro, sen.^
veneto , tradusse di lingua greca in volgare
Cinque orazioni di Demostenej e Apostolo
Zeno {Note al Fontanini . tom. I, pag. l3o)
senz'altro fondamento che le riferite parole di
quello scrittore, dalle quali non si può desu-
mere se il Sansovino vedesse stampate o ma-
noscritte le orazioni tradotte dal Ferro, non
istà in forse nelF asserire essere quelle stesse
della presente edizione. Ma egli aveva pur no-
tato ch'essa comprende due delle sei orazioni
deir edizione medesima, cioè quella di Eschine
contro Tesifonte, e quella di Demostene in
sua difesa, le quah erano state puljlicate dagli
stessi Figliuoli d'Aldo tre anni prima (1334)
tradotte per un Gentiluomo fiorentino. Non si
giugne ad intendere come dopo ciò possa egli
assegnare solo al Ferro il volgarizzamento
di tutte le cinque ricordate orazioni di De-
mostene.
Cinque (Le) piaghe di G. C. medi-
tate in cinque giorni ad imitazione
della B, Beatrice II, Estense, da un
sacerdote ferrarese (Girolamo Ba-
RUFFALDi, seniore). Modena ^ Cap-
poni ^ 1726, m-8."
S09
CIN
Anche il P. Sanvilalc, gesuita, ha un'operetta
con un titolo quasi simile.
Fedi_, Anima (L') in traccia ce.
CINTHrO ALDDIACHIO (P. Francesco
MAmALCHiNO, dell'ordine de' Predi-
catori, da Viterbo).
\.° Il diporto degli ingegni, di ec.
2." Elimanto, principe di Cipro,
tragicomedia {in prosa) di ec, Aca-
demico Eteroclito, tradotta nella
nostra lingua da Arcadio Berlinzi,
da Città di Castello. Bracciano^ per
Andrea Fei, i636, in-l^.""
Fingesi tradotta dalla lingua danese. Oltre ai due
finti nomi del frontispizio, altri ne adoperò
fautore nella lettera dedicatoria, segnandosi
in pie di pagina col nome di Maurizio Bo>A.
3." La Principessa Cristiana, tra-
gicomedia di ec, Comico reale, tra-
dotta dallo spagnuolo nella nostra
lingua da Arcadio Berlinzi, da Città
di Castello. Ronciglione, senza nome
di stanip., i638, in-i^.^
Tanto sotto Tuno, quanto sotto 1" altro nome oc-
cultasi sempre lo stesso autore; ed è del pari
finzione, come sopra, il dirla tradotta dallo
spagnuolo, poiché è originahnenle scritta in
italiano.
CINTIO DI MCO GATTAFILOTA. Le-
zione di ce. sopra la Canzone del
Coppetta [Cesnre Beccuti) in per-
dita della Gatta. Aggiunte alcune
annotazioni di Asirio Franco dalla
Torre. Gattapoli {Perugia), gli anni
de" Berlingaccini dalla perdita della
Gatta CLXriH, in-'Ò.'^ pie.
Sotto il nome di Cintio di Xico sta coperto fa-
hate Giacinto Vincigli, perugino; e sotto quello
d' Asirio Franco, il doti.* Francesco Arisi,
cremonese.
CINTIO RAtjILLI. Lettera apologetica
e concettosa di ec.
Scrive il P. Aprosio {FÌ9. alzata, Pcntec. num.
Vili, pag. 101-102) che gli parve essere stata
questa lettera indirizzala al famosissimo legi-
sta ed eloqucntissimo oi-atore e poeta Pier
Francesco Guano , nobile genovese , dal
quale intese Cintio Raglili , essere ana-
gramma di Giacinto Gurj.11. Fu stampata
in-A.°, ma al P. Aprosio non sovvenne da chi,
ne dove, vedutala solamente una voUa a raso
nella mostra di un lihrajo genovese.
i4
210
CIP
CIOTTI (Carlo). Considerazioni su
una canzone del signor Domenico
David, ove si mostrano alcuni ar-
tifici noetici di questo autore non
osservati dal critico sconosciuto, di
ec. Senza luogo j anno e stanip.j
in-^."
Domenico David, veneziano, d' antica famiglia,
stampò: - Oda in morte di Battista Nani,
cavaliere e procuratore , - che leggesi nella
raccolta intitolata - Glorie funebri in morte
di Battista Nani ec. Venezia, Poletti, 1779,
1/1-12." - Questo componimento fu censurato
da autore anonimo, che fu Gio. Matteo Gian-
KIM, dottore, non già veneziano, come scrissero
il Quadrio ed il continuatore della Dramma-
turgia dell' Allacci . ma modonese. A questa
critica rispose il David , e la sua risposta inti-
tolò - Apologia contro una critica fatta da
autore sconosciuto sopra V Oda ec. Venezia,
per il Vah-asense , 1681, in-4.°; - e nel me-
desimo tempo vennero fuori le riferite Consi-
derazioni ec, delle quali si crede autore nei
supplementi al Giornale de' lett. d' Italia
[toni. \,pcig. 23G) il suddetto Gi.\N?<lNI, coper-
tosi sotto rindicato nome di Carlo Ciotti.
CIPARENE TE3ÌIDIA P. A. (Anna Ma-
ria Vettori Paltrinieri). In morte
del cav.*^ dementino Vannelti, Pa-
stor Arcade, segretario perpetuo
dell' Imp. Academia degli Agiati di
Roveredo , sciolti di ec. Mantova ^
siamp. Pazzonij i'Jq5. in-4°
L'' autrice ha altre poesie sotto questo nome ar-
cadico.
CIPRIANI (Giuseppe). Riflessioni sopra
il commercio antico, ed attuale stalo
di Aquileja , per servire di supple-
mento alla Storia del commercio de-
gli antichi del sig. Uezio, e per com-
i)rendere assieme la vei'a situazione
de' porti austriaci suU' Adriatico.
f^iennUj Bumeister^ 1786, in-H.° pie.
Bartolommeo Codelli, nella terza edizione de' suoi
Scritt. Friulani-Austr., attribuisce quest'opera
allo stesso Giuseppe Cipriani, ma essa è parto
di Luigi Baroni, tirolese, impiegato in Vienna,
in contrapposizione di un altro opuscolo stam-
pato pure in Vienna in quel tempo : Sui van-
taggi del porto di Trieste, composto da un
Giuliani di Trieste. Il Cipriani non vebbe altra
parte che di avere comunicato all'autore varie
memorie avute dal Capellaris e dal Barzellini;
CTR
in rimunerazione di che P autore gli aveva
donalo un centinajo di copie deiropuscolo, le
quali, ripalriatosi egli da Vienna, aveva egli
divulgate , vendendole come cosa propria.
In occasione poi che fu publicafa una critica
alquanto mordace, scritta in lingua tedesca,
d' una tragedia rappresentata nel teatro di
Vienna, col titolo di Rodolfo d'Hahshurgo,
il Cipriani permise che essa critica portasse
in fronte il suo nome , onde compiacere al
vero autore che volle restare occulto, e col
quale aveva il medesimo conoscenza.
Circuì is (De) osculatoribus. /^zV/ejNova
methodus etc.
GIRELLO (Ser) DA PERUGIA.
K r abate D. Michele COLOMBO, che sotto "tal
nome publicò un sonetto per le nozze Onesti-
Pontoli.
CIRFRANCI (Sennuccio). Vita del Re
Jacob Miramoliuo Almansor, arabo
gentile, tradotta dallo spagnuolo
nella toscana favella da ec. Firenze^
alla Stella j i663, in-/^.°
Copresi sotto questo nome mons.* Francesco Ri-
ivucci.M, vescovo di Pistoja e Prato, e non il
Cionacci, come fu supposto da alcuni.
CIRIACO SINCERO, modonese (dott.^
Domenico Vandelli). Risposta di ec.
ad una parte della lettera del si-
gnor Simone Cosmopolita [dott.^
Giovanni Bianchi) scritta ad un
amico di Firenze sotto il dì i4 di
dicembre dell'anno 174^ intorno
alle Considerazioni ec. Conclicej a-
pud Mersas Tuires ( Modena ^ pel
Soliani), 1746, in-^P
Sono otto lettere, ognuna delle quaU porta data
a parte, seguitando però le segnature ed i nu-
meri delle pagine. La lettera di cui qui fassi
menzione insieme con una seconda, era stata
publicata nelle Nov. lett. di Firenze ( anno
1746-'17) dal suddetto dott.* Giovanni Biacchi
sotto il riferito nome di Simone Cosmopolita.
Dicesi Conchce, apud Mersas Turres , per
alludere all'antica città detta Conca ^ sommersa
nel mare di Rimino, della quale vien detto,
che, quando è in calma, veggonsi le cime delle
torri ed alcune fabriche.
Fedi^ Poscritto ec, e — SIMONE
COSMOPOLITA.
CirifTo Calvaneo nuovamente stam-
pato e ricorecto. - Finito Cjriffo
Calvaneo j impresso in Firenze adì
iW
CIT
XXIX di marzo MDXXIl, per Bar-
tolomeo Zanetti j hrixianOj a pcti-
tione di Bernardo Pacini da Pescia .
in-^P
In questa edizione non appare il nome dell'au-
tore Luca Pulci.
Fedi^ PULCI (Luca).
CIRILLO (Michele). È Paolo Sarpi.
CISGRAMA.
«(Fu il soprannome di Mino, o come altri vo-
55gliono di Andrea di Mina, della nobilissima
"famiglia de" Piccolomim, de" Signori di Mo-
"DE>'ELLi. Fiorì nel 1360, e fu molto amico
"di Antonio Pucci e di Franco Sacchetti "
{Raccolta di rime toscane. Palermo, tom.
\\. pag. 23o). Ha rime in varie collezioni di
poeti antichi.
CITOLINI (Alessandro), La Tipocos-
mia, di ec. da Scravalle. Venezia,
Vaìgrisij i56i, in-^.^
E accusato il Citolini di plagio da varj scrittori
contemporanei-, per essersi servito del Teati-o,
opera inedita di Giulio Camillo Termimo , del
quale abbiamo alle stampe soltanto Y Idea di
questo suo lavoro col tiiolo di T'eaf/Y). Veggasi
Liruli {JVo tizie degli Scritt. Friulani).
Città (Alla) di Bologna, rime per le
quali viene invitato ciascuno a cer-
care di placare la giusta ira di Dio,
che non cada sopra di noi. Bolo-
gna, per Pellegrino Bonardo, (verso
il i58o), in-^.'^, sottoscritto G. JV.
Avendo noi in una miscellanea di poesie trova-
tene alcune colle mentovate sigle G. N. ^ e
fra le medesime anche le Mime nella morte
dell' eccell. signor Fahritio Garzoni, com-
poste da Giulio Ni/ti. [Bologna, per Gio-
varmi Rossi, senz'anno), non Grechamo di an-
dar lungi dal vero se a lui attribuiamo quelle
delle suddette che sono così sottoscritte.
Città (Della) di Dio, di S. Agostino
libri XXIL Senza alcuna data^ se-
colo XF (forse Venezia, verso il
i48o), in Jbl. pie.
Dal Palloni e dalFArgelati si ricordarono altre
edizioni del medesimo secolo . ma pare che non
sussistano punto, al dire di Bartolommeo Gam-
ba ^ a cui facciamo eco. In quanto al volga-
rizzatore dimostrò Apostolo Zeno {Note al
Fontnnini , tom. II, pag. 4S7-G8) •? che il suo
" dialetto lo fa credere Iattura piuttosto di un
«Fiorentino, che di unSanese, e che se non
ȏ certo che il Passavanti ne sia l'interprete.
CIT
» è però evideiile che non può esserlo stato
»«qucl Nicolò Piccolomini messo in campo da
"Isidoro Ugurgieri, tra la cui autorità e quella
"di Jacopo Corbineili si sa esser nolabil di-
'j vario ". Infatti se si considera che il Picco-
Iqmini fiorì nel secolo XVI , quasi ducento
anni dopo che girava manoscritta ([uesta tra-
duzione, rimane sciolto negativamente il du-
bio, che possa essere di lui. Ma altiT diiìicoltà
del pari si presentano per poterla attribuire al
Passavanti , perchè troppo diverso e più rozzo
è lo stile che si scorge in essa dai modi usati
da quello, che sapeva bene il latino, mentre
l'ignoto tradiillore se ne mostra poco esperto.
Il medesimo volgarizzamento fu ristampato
con questo titolo Della città di Dio, di Santo
Aurelio Agostino. Tomo Primo (che com-
prende gli undici primi libri V — Tomo Se-
condo {chii romprende gli altri undici libri).
T'enezia, appresso Pietro Bassaglia. e Fran-
cesco Herzhauser, l'anno 1742, in-ì.° L'eru-
chta prefazione di autore anonimo, come pure
la dedicatoria a nome dello stampatore Bas-
saglia , diconsi del mentovato Apostolo Zeno,
che credesi avere avuta molla parte in tale
publicazione. Vi è pure unita la traduzione
della vita e de' costumi di S. Agostino, descritti
(in latino) da Possidio, vescovo calamenscj
la quale traduzione fu ristampata a parte con
questo titolo - l'aita di Sant'Agostino, vesco\'0
d'Ippona, dottore di Santa Chiesa, scritta
da San Possidio, di Calama, tradotta in
italiano da un autore anonimo, in questa
seconda edizione ridotta secondo il testo
latino de' migliori codici mss., accresciuta
di alcune note. Milano, 1764 , in-A.° gi\ L'au-
tore anonimo, tanto della prefazione quanto
della traduzione ddhnta, fu dello alP. Me-
rati dallo stampatore Bassaglia essere stato
Tab.'' Anton Francesco Guerui. Per cura di
Luigi Mussi, che ne fu l'editore, si pubUcò a
Bologna, nel 1818 e seg., in-i2.", in piccoli
volumi una nuova edizione della Città di Dio;
il quale esempio fu segnilo da Ottavio Gigli,
che in Roma riprodusse acruratamente in-ta."
ed in-i'^ pie. la medesima.
Città (La) di Forlì.
r un foglio aperto, grandissimo e senza veruna
nota tipografica. Credesi stampato dopo il 1073,
ed esserne autore un marchese MONSIGNA.M.
CITTADELLA (Cesare). Catalogo isto-
rico de' pittori e scultori ferraresi,
e delle opere loro ec, di ec. Fc/-^
rara, Po mate Ili , i^8?.-83, voi. 4>
m-8.", con ritratti.
È compilato sulle Memorie di Carlo Brisi-
2i2
CLA
ghello. pervenute prima alle mani dell'arripr.*
BARt'FFALDi, clic vi aggiunse un supplemento
del suo.
Cittadino (11) christiano, indirizzo ai
fedeli di stato secolare per conse-
guire la salute eterna , contenuto
in alcune pie considerazioni et e-
sercizii. Dato in luce ad inst^nxia
di alcuni divoti cittadini di questa
Republica (dal P. Giulio Pallavi-
cino, gesuita, genovese). Genova j
per Gio. Maria Tarronij 1654, tom.
3, in- 11.'^
Cittadino (II) istruito, almanacco per
l'anno iy66 ad uso di tutto lo stato
della Lombardia Austriaca. Milano j
Bolzani , in-\'2..^
Non ci è noto se sianvi antecedenti e progres-
sivi almanacchi dello stesso autore con questo
titolo. E opera del P. Siro Severino Ca?SO>'Ij
di Pavia, religioso domenicano, ucciso dai
Francesi in detta città all'occasione della som-
mossa popolare del 1796, mentre per caso erasi
affacciato ad una finestra. In qualche giornale
letterario se ne fa autore Alessandro Monti.
Civilium apud Belgas bellorum, ini-
tia, progressus, finis optatus (au-
ctore Carolo Scribanio), 162^, m-8.°,
{ediz. II). Fide^ VERIDICUS BEL-
GICUS.
CLABES (Catone Aurelio). Dell'En-
ciclopedia poetica di Giuseppe Ar-
tale. Parie /, Peru^iaj appresso gli
eredi di Pietro di Tomasio , i658,
m-8."; e di poi con accrescimento,
Napoli j per il Bulifonj i6^g. —
Parte II e III. Ivi j per lo stesso
stamp., ranno medesimo j sempre
m.i2.°
Si kgge in essa una vita di Giuseppe Artale,
sicihano, del Castello Mazzarino, siccome scritta
da Catone Aurelio Clabes eh" è anagramma di
Vito Cesare Cabali.o>e , vero autore della me-
desima.
Clarina (A), canti d'Amore (deiravv,*^
Luigi Opici). Italia [Lugano ^ Rug-
gia). i8?)4, in-\i.°
CLARIO CARTOPO CARCARIA (P.Gio.
Battista Noceti, della comp.^ di
Gesù). Anassiride, di ec. al cavalier
CLA
Genesto Gastarello Ogorobato, mi-
lanese, autore del Cielo aperto. Lu-
cerna, per Giorgio Boseglio, i656,
Il luogo della stampa è finto. Il medesimo P. No-
ceti, sotto il suddetto finto nome mandò fuori
anche VAnli-Gastarelloj ne contento di ciò
contro il Cielo apci'to, libro pieno di astro-
logia giudiziaria, stampò col proprio nome -
Astrologia ottima, indifferente, pessima,
censure puhlicate dal P. Gio. Battista NO'
ceti, della Compagnia di Gesù. , genovese.
Parigi, per la vedova di Enrico Sara, 1665,
//z-i2.° Mentre gli eruditi dicono che Fautore
del libro il Cielo aperto era milanese, non
sanno poi decidere se il nome di Cesare Ga-
starello sia vero 0 supposto.
CLARIO COSTANTINO NARICE (Fran-
cesco Antonio Vitale). Considera-
zioni sull'opera de' Consolari della
Campania [del can.^ Pratillo)^ di
ec. Romaj lySS, m-4."
CLARIO SOLESE, Acad.° Aborigene.
Copresi con questo pseudonimo Giuseppe Antonio
Aldini, cesenate; e sotto di esso trovansi versi
per occasioni , sparsi nelle raccolte del secolo
xvin.
CLARIONE NESTORIDEO P. A. (P. Vin-
cenzo DA S. Eraclio, cappuccino).
i.° L'Ester italiana, o sia il libro
di Ester tradotto in verso italiano,
coir annotazioni in prosa, che spie-
gano ed illustrano questa storia,
di ec. Venezia i Occhi j, iy46,iV2-8,°
Crediamo che nelle Novelle della Repuhl. leti.
del 1746 {pag. 409) siavi errore quando si
attribuisce al medesimo P. Vincenzo da S. E-
RACLio anche la traduzione dell' £5/er, trage-
dia di Racine, publicata dai torchi del Pisarri
di Bologna.
2.° La mistica Sulamitide, o sia
il celeste epitalamio dell'anima con
Cristo nel libro della Cantica, dram-
ma sacro , parafrasato in versi ita-
liani da ec. Milano. 1743, in-/l.°
Clarissimo (II) poeta Ovidio De arte
araandi. Mediolani^ impresswn per
Leonardum pachel et Uldeiicuni
scinczencellcr (sic), Anno domini X
ecce. LXXXI^ die XX y III octobrisj,
in 4.° piccolo.
CLA
Questa non mollo rigorosa, ne elegante tradu-
zione in terza rima ( della quale esistono varie
posteriori edizioni riportate dal Paltoni e dal-
TArgelati) devesi a Troilo AvENA.Ml, ferrarese,
come si è potuto verificare col confronto d'al-
cuni versi, che leggevansi in un codice car-
taceo già esistente presso il celebre Apostolo
Zeno, dove alla fine rendevasi noto Fautore
del medesimo volgarizzamento. Il primo ter-
zetto è così concepito:
Amor che per dolcezza il del corregge ,
Làer, la terra, sì come a lui piace.
Ed ancor l'acqua per suo caldo regge.
La prima rarissima e sconosciuta edizione (che
è da noi posseduta), credesi venuta alla luce
verso il 1471, ed essere una delle prime pro-
duzioni della tipografia ferrarese.
Clarissimum (Ad) virum Antonium
Maliabechium. Epistola data Regii
Lepidi j I. hai. aprii. lyoy; edita
vero uàugustce Taiirinorum j 1704?
m-4."
Quest'operetta in favore delle pergamene antiche
e in difesa di mons.^ Fontanini contro i PP.
Trevolziani, è posta Aa\V Mio [Scritt. Parm.,
tom. V, pag. 418) fra le opere incerte del P.
ab.* D. Benedetto Bacchiisi, su la fede del San-
cassani {scansia XX, pag. 47). Pare tuttavia
che esso sbagli nel riferirla, contrastando Tan-
no deir impressione con quello della data; ne
si conosce questa formola /. Kal. Il giorno
che precede le Calende dicesi: Pridie Kal.j
ed il primo del mese: Kal.
CLARISTO LICENTEO P. A. {così per
errore di stampa j, dovendo dire LI-
GUNTEO) (avv.° Gregorio Grimaldi).
Lettera di ec. in cui si esaminano
due luoghi delle opere del signor
Francesco Maradei. Senza nota di
luogo e stamp. [Napoli), 1 7 • 6, in-^.^
CLARIUS (Isidorus).
Questo è il nome che prese Taddeo Cucco, da
Chiari, nel Bresciano, facendosi monaco ca-
sinese.
CLARO FLOSI [anagramma di Carlo
Solfi). L'opinione tiranna moral-
mente considerata negli affari del
mondo dedicata da ec. al P. Paolo
Natalino, procuratore generale dei
chierici regolari ministri degli in-
fermi. Monteregalcj per f^incenzo e
Gio. Battista De Rossi ^ ^^Qo,
in- 11."
CLA
243
Fra' nostri libri sta un'edizione di Mondovì, im-
pressa Tanno susseguente, cioè 1691, dai me-
desimi stampatori , con dedica al Commen-
datore D. Gio. Battista Corderi.
CLAROBERTO CARCA. Istruzione Chri-
stiana per i principi e regnanti, ca-
vata dalla Scrittura sacra da ec. ,
princi])al cavalier della fede.
Chi siasi nascosto sotto tal nome, si viene a co-
noscerlo dalla seconda edizione che fu fatta
con questo titolo - Istruzione Christiana per
i Principi e Regnanti, cavata dalla Scrit-
tura sacra da Carlo C-iji.4fa, principe di
Bufera della Roccella , e stampata nella
prima impressione sotto il nome anagram-
niatico di Claroherto Carca.
Clary, comedia in verso sciolto e in
cinque atti (di Giuseppe Cerini).
Milano j Galeazzi j 1773, m-8.°
Fu ristampata Tanno susseguente. Ivi, colla
Cattiva Matrigna dello Stesso.
CLASIO (Luigi) (Luigi Fiacchi).
i.° Favole con l'aggiunta di sonetti
pastorali del medesimo autore. Nuo-
va edizione accresciuta e corretta.
Firenze, 1807, ^^^' '' ^^'^-^
Furono tirati alcuni esemplari distinti in 2 vo-
lumi, in-A.^
2." Osservazioni di ec. sul Deca-
merone di messer Giovanni Boc-
caccio con due Lezioni lette nell'A-
cademia della Crusca dal medesimo.
Firenze , i 8 2 i , m- 8.°
3.° Pastorali per il santo Natale.
Ivi, 1824, m-iS."*
4-" Saggio di poesie Toscane. Ivij
Allegrini j 1789, i/z-8.°
5." Tullio Dell'amicizia, volgariz-
zamento del secolo XIV(publicato
dallo Stesso). Ivij 1809, in-^.°
6." EJUSDEM Aloysii Clasii (Fiacchi)
lusus pastorales. Florentice j apud
Franciscum Daddi , 1818, m-8.°
Stanno nella Collezione d' opuscoli scientifici e
letterarj, dove s'incontrano altre poesie dello
stesso autore, siccome pure ne\\\4pe Fioren-
tina. Il Fiacchi aveva mutato il proprio co-
gnome in quello di Clasio dal verbo greco che
significa Rompere, Fiaccare, ec.
Fedi, Lamento di Cecco da Var-
lunoo.
24 4
CLA
CLASIUS (Aloysius). Fide supra^ N.
6.° EJUSDEM etc.
Claudio Claudiano. Le lodi di Serena.
L'Epitalamio nelle nozze di Palla-
dio e Celerina. Gli Idillj , le Pi-
stole, e gli Epigrammi tradotti in
parte dal signor Nicola Beregani,
nobile veneto, e nel rimanente da
un Academico Quirino (Orazio Bian-
chi, giureconsulto, romano), di cui
si è ancora la versione delle lodi
d'Ercole {d'incerto autore) e della
Gigantomachia. 3filnnOj nel Regio
Ducal Palazzo, l'jiG, in-/^.^
Forma il tomo XIII della Raccolta di tutti i
poeti latini, stampata iti Milano, come so-
pra, ìiel Regio Ducal Palazzo , colla versione
neir italiana favella.
CLAUSINO DAMLICHE, INGLESE (^«a-
gramma di Nicolaus De Michelan-
GELis , di Roccacontrada, archiatro
pontifìcio d'Innocenzo XIII), al si-
gnor Milono Guarino Zoocloor e-
spone il suo parere sopra alcuni
libri dati alle stampe dal signor
Domenico Gagliardi, professore di
medicina in Roma. Senza nota ti-
pografica (ma Napoli,. 1720), m-4.°
CLAVERIO (Gio. Antonie), faentino.
Del ritorno di S. Pietro, discorso
ai PP. del Concilio di Trento.
L'autore è il P. Gio. Antonio Braschino, faen-
tino, minor conv.*, che forse era di cognome
Claverio, oChiodarolo, detto però Braschino
da Filippo Braschi, frate conventuale, 0 suo
congiunto, o suo maestro.
CLAVIGERO (Girolamo) (Giovanni
Capponi). Lettera del signor ec,
scritta ad un suo amico a Bologna
in materia deW Esamina del conte
Andrea Dell'Arca {Ferrar ite GiAN-
F ATTORI j parmigiano) intorno alle
ragioni del conte Lodovico Tesauro
in difesa d' un sonetto del cav.^ Ma-
rino. Bologna^ i6i4, m-i2.° Fedi,
ARCA (conte Andrea Dell'). Esa-
mina ec. — INSTABILE, Acad.° In-
camminato. Parere ec. — TENAGLIA
(Sulpizio). Lettera.
can." della collegiata
Gio. Andrea Magri
CLE
CLEARCO FROSCIENNA, genovese (P.
Francesco Ercolani, della comp.''
di Gesù). Rime eroiche, sacre, mo-
rali e pastorali, trattenimenti da
sala, da teatro e da sbarra, di ec.
Feneziaj per Andrea Poletti. 1724»
m-4.°
Dividonsi in tre parti, e precsde ad ognuna una
lettera dedicatoria al conte di Collalto Antonio
Rambaldo, e la prima e seconda lettera ven-
gono illustrate con annotazioni da Polidono
Antifaiico, nome sotto cui si nasconde Nicolò
Mandrisio , nobile udinese, che somministrò
materiali pel tomo V della nuova edizione del-
l'/to/m sacra deUTghelli, prociu'ata da Ni-
colò Coleti.
CLEARCO RO ( Carlo Bartolommeo
Della Torre ^
di S. Nazaro di Milano
i.° Arianna, dramma scenico di ec
Pavia j pei
1666, in-ì2.°
2. Il pentimento, nel monacarsi
della signora Marsilia Basgapè, di
ec. Milano j per il Monza, i654,
m-i2."
3.° Il trionfo della penitenza, di
ec. Ivi, presso lo stesso , 1689, in-\i.^
CLEMENTE XIV. ( Gio. Vincenzo An-
tonio Ganganelli, da Sant'Angelo,
vestendo l'abito de' 7ninori conven-
tuali, cambiò il nome del batte-
simo in t|uello di Lorenzo , indi
innalzato al trii-egno assunse questo
di Clemente XIV). Lettere interes-
santi di ec, con la storia della sua
vita, azioni e virtìi. Parigi , e Luga-
no , '776, toni. 4- — Con alcune
notizie spettanti alla sua patria. Fc'
nezia, ^'J'j^- — E con varie aggiunte.
Napoli, '784; sempre /V/-8."
La vita è scritla da Gio. Antonio Caraccioli , ex-
prete deir Oratorio, del quale è opinione la
più accreditala che siano , se non tutte, almeno
in parte anche le lettere attribuite al Ganga-
nelli, da esso Caraccioli composte in francese
e publicale in Parigi la prima voita nel 177S,
col titolo di - Lcttres intcressantes du pape
Clemcnt XI f^, traduites del'italien et dula-
fi}ì,-c da lui stesso poi anche tradotte in italiano.
Ciò che avvi di certo si è che avendo voluto
CLE
gli autori De Vart de i'crifìer les dates, esami-
narne gli originali, non furono questi rinvenuti.
Infatti scriveva Cristoforo Ainaduzzi il dì 18
dicembre 1777 a Giamhci'nardo De Rossi: >» Ne
«pure presso gli eredi di questo Pontefice,
" che conservano tutte le lettere scrittegli in
>■> ininoribus e da Cardinale, niuna ve n'ha
«di que' soggetti distinti che il marc.^ Carac-
jjcioli ci fa comparire suoi corrispondenti ".
Consultisi: Diatribe Clementine , ou Disser-
tation dans la quelle on discute pour le
f'ait et pour le droit tout ce qui concerne
les lettres publiées sous le noni de Gaiiga-
nelli. Ai'ignon , i"77, in-af; e Lettere di Fra
Francesco . cuciniere di Papa Ganganelli.
Parigi, 177G. Abbiamo ancora Nouvelles let-
tres intéressantes da mènie. Paris. 1787, voi.
2, in- 19,.°, non rammentate dal Barbier.
F^iclcy Douiinus et redcmlor iioster.
CLEMENTIBUS (Glemensde) (P. Leo
Sanctius, soc, Jesu). Encyclopaedia
explicata et defensa centuui plii-
losophice assei'lioiiibus. Jìomcej apud
Mascarduni f 16245 iti fol.
Clementina, novella morale (d'Ippo-
lito PiìndemoìNte). Venezia j Curii,
1^93, i/z-4. pie. Vedi j Abari tte.
CLEMENTIS PHILALETHIS (Glementis
Milani, benacensis) de Christi pas-
sfone deque illius fructu, libellus,
Basilece j apud Joannein Oporinum,
Oli. 1548 , in fol.
Crediamo che possa essere la traduzione latina
del libro di Antonio Della Paglia - Trattato
utilissimo del Beneficio di Cristo {Fedi que-
st'articolo a suo luogo).
CLEOBOLO PALEOFILO (ab.^^^ Luigi
Brenna). Sonetti. Firenze^ stamperia
Botidaccianaj 1789, in-S.^
La seconda edizione fu pure stampata col men-
tovato arcadico nome : non così la terza del
1807, che porta il vero.
CLEOGENES NAXUS (ab.'' Francesco
Maria Della Volpe).
I. De Chocolata, ad Posthumum.
òenz' annoy luogo e nome di slamp.,
m-4.«
2.° Pulvis Nicotianus, vulgo Ta-
bacco, ad Leodocum Sofidium ac-
claniatum. Bomce^ imprimehat An-
tonius de Rubeis , 1722, m-4."
Tanto questo componimento, quanto T altro sopra
2i5
CLE
notato De Chocolata, furono inseriti nella
Seconda parte delle rime de' poeti illustri
i-ii'cnti. Faenza, 1724, in-s.°
CLEONESO, o CLONESO LIGIO P. A.
(Giuseppe TiBERii, abruzzese).
I .'^ Anacreontiche morali di ec.
a' suoi figli, divise in tre raccolte.
Bomaj Pagliarinij 1788, in-8.^ gr.
2.° Trattenimenti Ietterai'], di ec.
dedicati a' suoi amici. i\^rt/Jo//., 1786,
z/j-8."
CLEONTE TORBIZI (P. Nicola Ber-
ZETTi, vei'cellese, gesuita). Vita di
santa Patrizia, vergine, data in luce
da ec. Roma j i633, //z-4.°
GLEOPHILI (Octavii), fanensis. opera
numquam alias impressa. Antro-
potlieomachia. Historia de bello fa-
iiensi; et qusedam alia. Fanij i5i6,
m-8."
Letterato che fiorì nel secolo XV. Gio. Alberto
Fabricio, nel far parola di Ottavio Cleofilo, è di
parere che fosse Francesco di Ottavio da Fano ,
il quale, secondo Tuso allora corrente, lasciando
il nome di Francesco, prese quello di Ottavio
suo padre, e vi aggiunse il cognome di Cleofilo
improntato dal greco. Potrebbe sembrare pu-
ranco vei'isimile che assumesse il nome cU Ot-
tavio entrando neirAcademia fondata in Roma
da Pomponio Leto, alla quale, come fu scritto
da taluno, era Cleoiìlo aggregato. Ma stantechè
in altre operette rieoi'date dal Panzer si legge
il nome di Francesco insieme con quello di
Ottavio, prevale in noi Topinione del Fabricio.
GLEOSTENE LAODIGENSE P. A. ( Ja-
copo Venedici, chier.° reg.*^ teatino,
ferrarese). Discorso Academico so-
pra il libro ìniìicAdiio- Justini Fe-
bronii jurisconsulii de Stata Ecclesice
et legitima potestate Rom. Pont. -
Senza luogo [Ferrara), 1761, in-^P',
e di nuovo, 1767, /m-8.°
Clergé (Le) constitutionnel jugé par
un évéque: abrégé analitique de
l'apologie du savant évéque de Noli
en Ligurie (Benoit Solari), avec
des notes bistoriques et critiques
(par m.r Eustache Degola, lecteur
en théologie à l'université de Pise).
Lausanne j i8o4, in-ii.^
SI6
GLI
CLEVASTE PARRESIO ( Luigi Lam-
berti, reggiano). Lettera agli au-
tori di un giudizio sopra alcune
opere italiane. Milano ^ Silvestri ^
18 II, m-8.°
CLIMACO (Giovanni) Scala del Para-
diso di ec. , traslatata di latino in
volgare. Torre de bel Vesin ( presso
Schio nel Vicentino), 1478, die XIX
septenibris; Venezia j per Matteo
{Co DEC a) da Parma j die Fili men-
sis juniij — Ivi , per Gulielnio di
Fontaneto da MonferatOj 1 5 1 7, sem-
pre m-4." pie.
Mentre non ignoriamo che in un codice mem-
branaceo di quest'opera ascetica, che trovasi
nella Riccardiana, leggesi il nome d'un frate
Gentile da Foligno, delP ordine dei frati
Romiti di S. Agostino, che parrebbe essere
stato il traduttore della medesima; ci è puranco
noto che detto volgarizzamento viene da alcu-
ni attribuito a Frate Angelo da Cingoli . detto
Angelo Careni, minorità, poi fondatore della
Congregazione de' poveri eremiti, non ignaro
della lingua greca, ajutato in tale lavoro da
Fra Gentile da Cingoli , suo correligioso. S.
Giovanni Scolastico, o S. Giovanni del Monte
Sinai, venne soprannominato Climaco, con pa-
rola tratta dal greco a significare dalla Scala,
la quale corrisponde al titolo dell'opera ch'egli
compose.
Clio festeggiante, all' illustriss.° signor
dottore Gaudentio Avogadro per il
di lui ingresso nel collegio Legale
( dell' avv.° Placido Luigi Garoello).
Novara, Caccia (1678), in-^.^
CLITARCO EFESIO P. A. Del Gusto,
ragionamento di ec. Milano ^ stam-
peria Galeazzij 1802, m-8.°
Le lettere iniziali?. N. S. che stanno avanti l'av-
viso ^ chi legge, denotano il nome dell'au-
tore Pietro Napoli Signorelli, che in Arcadia
appellavasi Clitarco Efesio.
CLITOREO ALLONIANO P. A. Fedi ^
FRISASTE e RATISBO PP. AA.
CLITONEO CILONIANO (Dom. Maria
Saverni).
1° Terzine di ec. , dette nell'Aca-
demia degli Informi il giorno i i
giugno 1755, mentre si celebrava
la traslazione di una jmagine di
GOG
Gristo Grocefisso ec. Faenza j Archi j
1755, m-4." "
2.° La via della Groce, esposta in
versi da ec. Faenza, pel Ballanti,
1751, m-4.°
Glizia, scena pastorale per introdu-
zione al ballo di dame e cavalieri
nelle nozze tra il signor marc.^ Ce-
sare Felice Galcagnini e la signora
mare. '^ Caterina Degli Obizi (di Gi-
rolamo Baruffaldi). Ferrara j Po-
matelli , i 7 1 6 , in-iiP
CLONESIUS ERASIN^US P. A. (P.An-
touius Evangeli, ci. regul. congr.
som.). Thom?e Gray elegia in ru-
sticum sepulcretum ex anglico in
latinnm conversa.
CLORIDANO DI FELSINA (Gio. Bat-
tista Tarroni). L'oracolo degli a-
manti. Bologna^ Borzaghij 1694-
CLORIDANO FENEJO P. A. (Francesco
Baglioni, perugino). Ragionamento
di ec. detto nella solenne adunanza
tenuta dalla Colonia Augusta degli
Arcadi il di 2 luglio 1782 per ap-
plaudire al fausto ritorno di Pio
VI dalla Germania. Perugia, 1782,
,'«-4-°
a E premesso alle poetiche composizioni recitate
"in quell'adunanza. » (Vermiglioli, Bibl. Pe-
riig., toni. I, pag. «6).
CLORINDO PITONEO P. A. (ab.*^ An-
gelo Dalmistro). Il ritorno a Roma
di Pio VII Pont. Mass., carme la-
tino dell' ab.^ Bartolommeo Bene-
tello, volgarizzato liberamente da
ec. Treviso. Andreola, 1827, w-8.°
COCALIN DEI COCALINI. La Venetia-
na, comedia (in dialetto veneziano)
de sier Cocalin de i Gocalini da
Torzelo Acad.° Vizilante, dito el
Dormioto. Fenetia, appresso Ales-
sandro Polo, MDCXIX, in-S.°
L'Allacci {Drammaturgia. Roma, 1G6G) fu il
primo ad attribuire a Giambattista Andreini la
presente comedia. Ma Bartolommeo Gamba
[Serie degli Scrittori impressi in dialetto
veneziano, pag. I08 e 109), vedendo che in
questa comedia il dialetto veneziano è sempre
eoe
vivo ed esalto, dubita assai ragionevolmenle
clie appartenga piuttosto a Francesco Aii-
dreini, marito d" Isabella , il quale è autore
di altre comedie da lui composte ed im[)resse
in fcìiczia. 11 rbiarissimo Cicogna {Iscriz.
feii., tom. IV, png. iSc) fa però le mede-
sime difiicollà per riguardo a Francesco, per-
cbè se Giambattista è tiorentino, Francesco e
pistojes^ , e non era forse più delTaltro pra-
tico del veneto dialetto, e propende a crederla
fattura di ([ualclie veneziano o padovano scrit-
tore vernacolo di que' tempi, come per esempio
di Angelo Ingegneri, ec. In ogni modo a Co-
calin de' Cocalini non si darà mai il vanto di
aver fondata in Murano TAcademia de' Vigi-
lanti, come suppose il Zanon {Scritti d'agri-
coltura , arti e commercio , tom. IX , pag.
397) perchè o non esistette mai quel Cocalini,
o, se esistette, era TAndreini, o qual siasi ailro
sotto quel nome nascosto.
Cocchio (II) volante, o sia Viaggi per
l'ai'ia di monsieur De Gas. Alma-
nacco per l'anno 1784 (del P. Ro-
mualdo Bianchi, minore osserv,*^).
Milano, Bianchi.
— Parte seconda, in cui si tratta
dell' importanza di questa scoperta
e del modo di perfezionarla, con
un ragionato pronostico per un
nuovo cocchio volante (dello Stesso
autore). L^i , l'jSS.
COCLES (Bartholomoeus) (Bartolotn-
meo Della Rocca, bolognese, detto
COCLITE). Physiognoniiffi conipen-
dium, quantum ad partes Inter ca-
pilis gulamque et colluin attinet;
quibus accedit Chiromantia. u^r-
genlofali , i533, z//-8.°
Neir intestazione del libro furono ambedue que-
st'opere falsamente attribuite al Della Rocca,
laddove Tuna appartiene ad Alessandro AcJiiL-
LiM, r altra ad Andrea CORVO, mirandolano.
COCIDOGMACCHINVIO (Ireneo) (ana-
gramma di D. G io vacchino Dome-
nico Ceri, di Prato),
i." La causa de' poveri superiore
agli ornamenti meno utili, oziosi,
e superflui dell'altare ec. disputata
in forma di dialogo. Lucca, 17^7?
m-4."
2." Istoria filosofica-critica del Ss.
miracolo seguito in Firenze nel
217
con
XIII secolo in confermazione della
presenza vera e reale dell' Uomo-
Dio ec. Lucca, Bcncdini, i 768, in-^.^
Goda del Cacaiinisonc Epigrammatico.
{Napoli, su la fine del secolo Xf^IJ).
E una prosa ripiena di frizzanti ri])oboli fioren-
tineschi, scritta da Lionardo da Capl'a con-
tro Domenino Aulisio, autore d'un epigramma
nel quale era stato attaccato il Da Capua. A
questa prosa fan séguito alcune poesie latine ,
italiane e maccheroniche, clie diconsi fattura di
varj discepoli del Da Capia , cioè di Tommaso
e Carlo Cor>ìelio, di Giuseppe Macrim, di Giu-
seppe Lucina, di Gregorio Messere, e d'altri.
Codex de Advocatis soeculi XIII de
imitatione Christi et contemptu
mundi ec. cuui notis et variis le-
ctionibus , curante equite G. De
Gregory. LntelicB j excudebant Fir-
min Didot et fratres. i833, //i-8."
Sopra il vero autore di quest'opera, di cui esi-
stono in gran numero antecedenti edizioni, ora
senza nome d'autore, ora con quello di Tom-
maso da Kempis, o di Giovanni Gerson, can-
celliere, oppure di Giovanni Gersen, abbate,
vedi, Imitatione (De) Christi.
Codex diplomaticus Sicilise sub Sara-
ceuorum imperio etc. Panarmi ex
typ. Regia, '79' 5 "^ fi^- l^^di.
Codice diplomatico di Sicilia sotto
il governo degli Arabi ec.
Codex Politicus prò Monarchia (au-
ctore JNicolao Porcikari). Neapoli ,
18 18, m-8.°
Codice corallino, e regolamento eco-
nomico legale j)er la pesca de' co-
ralli (di D. Michele Jorio). Napoli,
1790, in-^:'
Codice di JNapoleone il (jrande pel
Regno d'Italia, italiano, francese
e latino. Milano, stamperia tìcale,
1806, tom. 2, in-^.^
La Commissione nominata li il giugno l «OS dal
Gran Giudice ministro della Giustizia del ces-
•salo Regno d'Italia perla traduzione dal fran-
cese in lingua italiana ed in lingua latina del
surriferito Codice, era composta dei seguenti
individui: dal conte Pedroli; dal prof*^ Do-
nati (a cui fu flopo sostituito il prof^ Giar-
DIM, ed a questo poi il consigliere Francesco
Valdrighi); dal presid.'^ Auna , e dal consigi.*
Ristori, a' quali si aggiunse anche Dionigi
'4*
2J8
COE
StroCCHI, di Faenza. La publica voce indica
principale autore della traduzione latina il sud-
detto prof.' Elia Giardini; ma la Biografia
Estense 1" attribuisce in vece per la massima
parte al Valdrighi, e la fa tutta sua nella ma-
teria delle successioni, delle donazioni e delle
ultime volontà. È pur suo 1" indice ragionato
del Codice stesso stampato in Milano.
Codice diplomatico di Sicilia sotto il
go\erno degli Arabi, publicato per
opera e studio di mons.^ Alfonso
Airoldi. Palermo^, 1789-90, voi. ^,
Questo Codice non è che una pretta invenzione
di Giuseppe Vella , maltese, cappellano del-
l'ordine di Malta. Tratto da queir impostore
in inganno, ne divenne F Airoldi editore. So-
pra tale vicenda si consulti lo Scinà {Storia
lett. di Sicilia, tom. Ili, pag. 297 e seg.). Fu
anche publicato in lingua Ialina.
Codice d'istruzione criminale, ridotto
dal francese, in forma d'indice al-
faLcrtico e ragionato da F. B, (Fran-
cesco Bertioli). Parmnj Paganino,
1809, /«-I2.°
CODRUS URCEUS (Antonius).
Era della famiglia Savoldi , originaria di Orzi-
nuovi nel Bresciano, come constava da docu-
mento esistente una volta presso Vincenzo Pe-
roni, autore della Min. bresciana. Il sopran-
nome di Codro gli venne dall'aver risposto =
Jupiter Codro se commcndat — ai Pino Degli
Ordelafli, signore di Forlì, il quale gli aveva
detto un giorno che a lui si raccomandava. Fu
reggiano di nascita, e publicò varie opere sue
e d'altri.
Ccelesle pliarmacum et praesagium a
Paradisi Janitore Petro Divo Iguatio
Loyola; vulnerato prsemonstratum -
Carmen in Imperfectorum Academia
decanta tum Ctesenai in tempio S.
Marise in Colle Rosarum 1667 (auc-
tore ab. Mauro Verdonio, cxsen.).Bo-
jionicej tjpis Antonii Pisani^ ùi-^/^
Ccelestis urbs Jerusalem, etc.
Inno che si canta ni vespro ed al mattutino per
la solennità della Dcilicazione della Chiesa. Esso
e la prima parte dell" altro che si recita alle
laudi e che principia - Jllo ex Olympi ver-
tice. Anticamente si cantava quello che inco-
mincia - Aìigularis fundamentniu. Può dirsi
che del presente sia autore Urbano Vili (Maf-
feo Barberi.m), essendo stato da lui rifatto;
lanti't) si ailiibuisce a S. Ambrogio.
. COG
Coeli Deus satictissime, etc.
Inno che si i-ecila a vespro per la feria ({uarla
delle ore canoniche. Vien attribuito a S. Am-
brogio, per quanto ricavasi da alcuni anti-
chissimi Breviari!. Vi furono mulate alcune
parole , come si osserva nel!' Innario del ve-
nerabile Tomasi.
COELIUS CURIO Fedi, TREBELLIUS
(Theodosius).
COELTUS PANNOMUS. Collectanea in
sacram Apocalypsim S. Joanuis,
auctore Coelio Pannonio. Parisiis 3
i54i; et iteruni, Fenetiis j i^^y,
m-8.°
Questo Celio Pannonio altro non è se non Fran-
cesco Gregorio, della nobile famiglia Ba?<.>'FV,
ungarese, che visse in Roma, priore del mo-
nastero di S. Stefano Rotondo sul monte Celio,
allora abitato da' religiosi di S. Paolo eremita,
dove Francesco Gregorio suddetto compose al-
cune opere. S'ingannò il Barbier («am. 20045)
credendo l'autore barnabita, poiché confuse S.
Paolo eremita con S. Paolo apostolo, dal quale
assunse il nome la Congregazione dei Barna-
biti, denominati anche in questo altro modo
dal collegio di S. Barnaba di Milano, dove si
trasferirono essi ed ebbero la prima stanza,
dopo essere stata approvata la loro Congrega-
zione. 11 vener.' Zaccaria ed i suoi Compagni,
fondatori dei chierici regolari di S. Paolo, 0
Barnabiti, si erano prima radunati in una casa
presso il Battistero di S. Agostino, in vici-
nanza della basilica di S. Ambrogio , come
si legge in una lapide ivi affissa al muro.
Il BaNiNFV prese verisimilmente il sopran-
nome di Cebo dal luogo del suo cenobio in
Roma , il quale fu poi abolito da Gregorio
XIII e dato al Collegio de' tedeschi ed unga-
resi fondato da lui in quella città, sostituendo
per abitazione de' mentovati Eremitani di S.
Paolo un altro più piccolo monastero a' piedi del
monte Esquilino, vicino a S. Maria Maggiore,
nel quale abitavano ordinariamente otto o dieci
religiosi eh quest'ordine, insieme col loro pro-
curatore presso la Corte di Roma (Helyot, Hist.
des ordres relig., tom. \\\,pag. 339, édit. de
1792).
COELIUS RHODIGIINUS. È Celio Ric-
chierI; da Rovigo.
Cogitata quaedam pi'o Ecclesia. Mo-
nachii j 1807.
Del prete Gio. Battista Salvadori, di Mori, dio-
cesi di Trento.
Cognizioni chimiche e farmaceutiche
per ricettare senza errori, del prò-
COL
fcssorc Gio. Battista Traumsdorfi',
ti-adotte da R. A. (Renato Akiugoni).
Venezia, i8o3, voi. 3, //7-8.°
Le noli; anonime sono di Domenico Galvam.
Collabi tatio triennalis in causa dis-
solutionis matriinonii ob impoten-
tiam viri an et quando possit et
dispeiisai'i debeat accurate disseri-
tur (a Genesio Grimaldi, juriscon-
sulto). Ncnpoli, sine anno, in-'òf
COLATO (Serafino) DK S. BELLINO,
Barbiere (cav.'^ Battista Guarini ).
Risposta di ec. all' invettiva di Pier
Antonio Salmone [Baldassare Bo-
nifacio), nella quale risposta si
scoprono le menzogne, et la falsità
del vero autore delle dette invet-
tive. //z-4.° Fedi^ SALMONE (Pier
Antonio).
COLENUCCIO NICOLEONTE (Vittorio
Siri, abate casinese). Lo scudo e
l'asta del Soldato Monferrino im-
pugnati, alla difesa del suo politico
sistema contro V Istorico politico in-
differente, da ec. , con un discorso
politico sopra i correnti affari del-
l' Italia. Ce/alùj appresso Altahalipa
Leontino, i64i, zV7-4-° (Stampato
in Venezia da uno di Fiuizzano).
Dopo (lue carie contenenti la tieclica, un avviso
al lettore od un'altra carta Lianca, viene il
Discorso politico ec. (con frontispizio a se,
e colla medesima data) che occupa pagine
200, compresa Fultima numerala per ishaglio
294, dove trovasi V Errata. Segue Y [storico
politico indifferente ( del P. Cesare Gotho
e Spadafora), oi'i^ero Considerazioni sopire
il Discorso intitolato: - Il Soldato 3Ìon-
ferrino (in carattere tondo piìi piccolo di pa-
gine 44).- Indi nuovamente con nuovo fron-
tispizio - Osservazioni di Colenuccio Nico-
leonte ( cioè delio slesso Vittorio Siri ) sopra
r Istorico politico indifferente, ovvero Apo-
Ingia del Soldato Monferrino ec. Ivi. colla
medesima data e nome di stamp., in-4.° (di
pagine 273 oltre al frontispizio). Consultinsi ,
Allo, Mem. degli Scritt. Farm., pag. 205 é"
251; Pezzana, Continuaz. a' medesimi, ioni.
VI, part. II, sez. II, pag. idi).
Fedi, LATINO VERITÀ. Lo storico
politico indiiFerente ce.
24 9
COL
COLETTI (Giuseppe). Il Conte di Ca-
sfelcieco, o sia l'edura/ione in erroi-e.
<< Giuseppe Colelti fé dare in iscena per sua la
» mentovata rappresentazione che è lulta di
"nuova invenzione, e che è composta di tanti
"metri quanto som i personaggi ". Mentre
così dicendo mostra Pietro Codeili {Scritfoi-i
Friulani austriaci, pag. ci) di non credere
che possa essere autore della suddetta jirodu-
zione teatrale il Coletti, ci fa nascere anche
il dubio se la medesima sia stata impressa, o
soltanto rappresentata. Del pari esso Coletti
spacciò siccome sue:-// Conte di f^altron ,
o sia r Insubordinazione - L' amore in Cor-
sica - Il Miìuslroj - ma tutte e tre queste
comedie sono traduzione da originale tedesco,
accomodale però al teatro ilahano.
COLLATII (Petri Apollonii), presby-
Ieri novariensis, de urbis Hierusa-
lem eversione Carmen heroicum.
Mediolani , i4^ij in-l\,^ piccolo.
Questo poemetto fu ristampalo in Parigi'Vanno
1S40, ///-s.", col titolo di Jpollonius de ex-
cidio Inerosolymitano , - ed altre volte in sé-
guito. Dicesi che Fautore appartenesse alla fa-
miglia Catta>eo di Novara. Del Collazio al)-
hiamo anche - Heroicum carmcìi de duello
Davidis et Golia?, elegia; et epigramma. Me-
diolani, 1692, m-4.", edizione publicata per
cura di Lazzaro Agostino Cotta, novarese. Con-
sultisi la Biogr. Uinversalc {art. Collàzio).
Collaliones in Marlyrologiuni Roma-
num cum Annalibus Baronianis(auc-
tore Jacobo VoLPOxo, adriense, ora-
torii romani presbylero).
Collationes inter[)relationum grreci E-
pigratumatis Neapoii nuper effossi
Prid. id. Maias CDIOCCLIX.
È questo il titolo di un'operetta in jògl., o piut-
tosto in-A.^ gr. Non ha nome di autore, ma
pare che sia di D. Carlo Spinello, che Girolamo
Giordano, autore del Commoitai-ius in Ari-
stonis pueri sepulcrale epigramma , enumera
tra gli scrittori che han parlato del greco epi-
gramma teterrima belli causa.
Collazione dell'abate i;aae e Lettere
del beato D. Gio\aiini Dalle Celle,
monaco vallombrosano, e d'altri. Fi-
renze, Tal tini e Fraiu l'ìij, 1 720, in-^.^
Ne a mons.* Bottari, ne al can." Biscioni, come
taluno ha creduto, devesi il merito di questa
edizione, ma hensi a Tommaso BlON aventi RI,
iiorentino. Le spiegazioni poi (-elle voci sono
di Antonio Maria SALVirii.
220
COL
COLLE (Vescovo (li) (inous/" Nicola
SciARELLi). Breve catechismo sulle
indulgenze secondo la vera dottrina
della Chiesa, proposto dal ec. ai
suoi Pari'ochi per servirsene d' i-
struzione ai loro popoli. Colle., 178^.
CoUectio meditatiouum prò octiduana
collectione in exercitiis S. P. N. I-
gnatii ad usuin scholaruni soc. Jesu
(edeiite Aloysio Panissonio, soc. Jesu).
Polocice j tjpis Collega Soc. Jesu,
1793.
Collegii Romani obsequia Clementi
XI Pont, exhibita anno 1703 (auc-
tore P. Ignatio Chiabergio, jesuita).
Boincej 1703, in-^P
Col nome deir autore fu ristampata questa ora-
zione insieme con altre di lui in Torino ?.el
1724, in-A.'*
Collegio (II) delle Marionette.
«Opuscolo di non molte pagine, scritto dal conte
'5 Pietro Verri negli anni più fervidi della sua
»5 gioventù, ed in cui si prefisse di correggerà
»> i pregiudizi della educazione che a'' tempi
«suoi veniva dalle monache data alle loro e-
'j ducande >> (Bianchi, Elogio di Pietro Ferri,
pag. 294).
Collegio (II) Mabilloniano sostenuto
nelle sue vere regole diplomatiche
e garantito da' sofismi de' Pirronici
Germoniani, esposti nelle due edi-
zioni delle critiche annotazioni su
d'uno islrumento del i233 de' mo-
naci casinesi di S. Michele Arcan-
gelo di Montescaglioso (del P. D.
Pietro RosiiM, olivetano). Napoli,
1773, in-^.''
Collezione completa delle opere edite
ed inedite di Gei'olamo Gigli, ce-
lebre letterato sanese. Prima edi-
zione ornata di rami. All\4ja j,
1797. ~ Si vendono in Siena presso
Vincenzo Pazzini Carli e figli.
Soli tre tomi si puhlicarono di questa edizione
che non fu proseguita. Vi sta in fronte l'elogio
dell'autore scritto da F. M, S. C. A. F. I. R. C.
(Francesco Maria Soldim, carmelitano, Acade-
miro Fiorentino, Intronato, Rozzo-Colorahario).
Collezione delle tavole monetarie di
tutte le monete nobili che servono
COL
attualmente al commercio, coniale
nelle principali zecche dell'Europa,
dell'Asia e della Barbaria ec
coll'aggiunta a cadauna tavola della
nomenclatura, classificazione e cor-
rispondenza delle rispettive monete
ec. Fenezia, 1796, in fogl.
L'opera è tutta composta di fogli incisi in rame.
]Ne è autore Antonio MeiMzzi.
Collezione di alcune lettere indiriz-
zate al Clero e popolo di Corsica
da una parte di questo medesimo
Clero dispersa in diversi luoghi
d' Italia. 1791 , m-8.°
L'autore di queste lettere è D. Filippo GiA-
COBBI, sacerdote corso.
Colli (I)di Butrio, ottave (di mons.*^
Pietro Peruzzi). Udine, Vendrame,
i835, m-B.*'
COLLIDA MIRTINDO, della Colonia
Alfea (Bartolommeo Auli, a , pisano).
Dio, souqìW. Lucca, Benedinij in5\,
in-Q.''
CoUoquii di Gesù dalla sua croce al
cuore delle anime tiepide ed im-
perfette. Si aggiungono alcuni sa-
lutari moniti: opera del sacerdote
G. Z. (ab.^ Giovanni Ziliotti). Pa-
dova j costipi del Seminario j i832.
Colloquio sopra gli studj delle donne,
in cui si trattano tre questioni im-
portanti ec. (dell'abate Francesco
Janini, da Tol mezzo, nel Friuli).
Udine, 1774; "1-8."
COLLURA ( Bernardino ).
Il cognome di i'amiglia di Bernardino era dc'CoL-
LL'RAFi, ed egli lo cambiò in CoLLURA a fine
di renderne la pronunzia più dolce.
COLOCINTI ASTIANATTE. Sette so-
netti sulle affezioni ipocondriache.
Brescia j 1768.
L'autore è il P. Ettore Mazzuchelli, filippino,
fratello del conte Giammaria.
COLOMBANO ( Fra ) SOTTOSACRISTA
( sac.*' Giuseppe Poggi, piacentino).
Lettere Transpadane di ec. , amico
del Chierico Lombardo ec.
Stanno nel voi. I della Bihl. Ecclesiastica, pu-
blicata dall'abate Zola in Pavia l'anno l7t»o.
COL
COLOMBI (Arnoldo). I^a Ciiiccoitlc,
o pure la Reggia de li Ciucce con-
sarvata. Poemma arrojeco. Napoli,
per Gennaro Muzio, 1726, in-^."
L''aiitore Nicolò LOMBAuni prende il nome iTi Ar-
noldo Colombi nella dedica.
Colonibiade (La), poema {in dieci
canti) di madame du Bocage, tra-
dotto dal francese. Milano, Ma-
rcili, 1771 j m-8."
La dolfa e Illosollra prefazione è dcirab.' Frisi;
la traduzione del primo canto è del conte Pietro
Verri, che copresi sotto il nome arcadico di
Midonte Priamideo; i nomi de' traduttori degli
altri nove canti , fra' quali è da notarsi quello
deir immortale Parini, si leggono in fine della
prefazione medesima. Parini però rifiutava in
processo di tempo quella sua parte di tradu-
zione.
COLONNE (Guido dalle). Fedi ^ In-
comincia il prologo sopra la storia
di Troja.
Colori (I). Componimento poetico del
P. Isidoro Bianchi, stampato j^seu-
donimo.
Il Lancetti ne nella sua Bihl. Cremonese, ne
nella sua Pseudonimia ci addita questo opu-
scolo. Ci consta resistenza del medesimo dal
carteggio del P. RIerati con lo stesso P. Bianchi,
che trovasi nella Biblioteca Ambrosiana; ma
si tace in esso carteggio quale finto nome ab-
bia preso il Bu^CHI.
COLOSINI (Gieronimo) (barone Giro-
lamo NicoLosio e Biasini, paler-
mitano). Catania in lutto per la
perdita del suo popolo estinto, at-
terrato da' tremuoti nel regno di
Sicilia all' I I di gennaro 169^. Na-
poli j l'anno medesimo j in-S.^^
Colpi (I) di fortuna, comedia del si-
gnor Q. R. (Quintilio RiNzuTTi )
r Ardito Disperso da Colle Sci-
pione. Orvieto j senza nome di stam-
patore „ 1599, m-8.°; ed in Viteiho,
1620, in-\i!^
Colpo d'occhio al congresso di Eins
( dell' ex-gesuita Francesco Feller)
traduzione dal francese (dell' ab.''
Antonio Mondelli, poi vescovo di
Città di Castello) , arricchito di
22i
COL
note, e di un'appendice di monu-
menti, uéletopolij 1788, />/-4."
COLTELLONUS (Paulus).
Sappiamo dal Sotvello ( Bihl. Sor. Jesu, Index
pag. 8.-.8) che con questo pseudonimo il P.
Girolamo Gtssi, gesuita, bolognese, diede alle
stampe un'opera, ma non ri viene da lui ac-
cennalo quale essa sia; lo stesso silenzio man-
tiene pure il Fantuzzi (Scritt. Bologn.). Pu-
blicò forse cosi celato il suddetto P. Gessi la
r^ila di S. Francesco Saverio {T^edi que-
st'articolo).
Coltivazione (Della) dei pomi di terra,
loro uso ed utilità. lustrazione com-
pilata dal Professore di agraria nel-
l'Università di Parma (Giuseppe
GiALDi). Parma j Blanchon ^ 181 7,
in- 1 6."
Coltivazione (Della) del grano sara-
ceno, e suo wso. Parma, i8o5, in-ÒP
Le iniziali S. G. A., che leggonsi nel presente
libretto, diconsi significare il Signor Girolamo
AsQUiiM, morto in Parma Tanno 1837.
Coltivazione (La) di Luigi Alamanni,
e le Api di Giovanni Rucellai colle
annotazioni di Roberto Titi sopra
le Api, e cogli epigrammi toscani
dell'Alamanni. Padova ^ Cornino,
17 18, in-^.''
I frammenti di lettera scritta da Firenze a D.
Gaetano Volpi da soggetto eruditissimo, che
leggonsi a pag. VI e seg., contenenti le notizie
e i testimoni d'uomini illustri intorno la vita,
e gli scritti d'ambedue gli autori, sono del
can." S.ÌLVIM.
Cohui.i (Della) de' boschi e dei prati
ec. , con annotazioai del Ricci, i^/-
renz-Cj 1820, in-i^.^
Operetta del proposto Marco Lastri.
Ct)ltura (Della) degli orti di Lucio
Giunio Moderato Columella, poe-
metto tradotto in versi da A. P.
(Abate Pellizari). Bassano j Rcmon-
diiii, 1789.
Coltura (Della) de' prati (del signor
D. G. P. Peyla, di Carmagnola).
Seconda edizione. Torino j 1786,
//?-8." piccolo.
COLUCCI (Giuseppe). Treja, antica
ciuà Picena, oggi IMontccchio. illu-
222
COM
strata, ec. Macerata ^ Chiappini e
Cortesi _, 1780, m-4'^
«<Fa meraviglia che il Colurci mai quivi ram-
»5 menta 1" abaie Costantiìio Riggieri die pre-
jjparò moltissimi materiali per questa storia,
"benché esso se ne sia approfittato » {Bill,
dello Stato Pontificio, pag. 123).
COLUMrVA (iEgidius). Corrcctorium
coiTuptoris doctrinos S. Tlioinae, etc.
Fenetiis j 1 5o i ; Ibidem ^ i5\6, in
foì. ; postea Co/onice Agrij)pijìce ,
1624, m-8.°, elNeapoli, i644, '«-4-"
Sebbene in queste edizioni si abl>ia il nome di
Egidio Colonna, romano, generale degli Ago-
stiniani, poscia arcivescovo di Bourgcs; pure
sembra che questa non sia opera di lui, ma
piuttosto di qualche frate domenicano. Si con-
si\\ùno Script. Ord. Prced., toni. 1, p«g-. S02
e seg., ove si rammentano i nomi degli autori,
ad uno dei quali potrebbesi forse attribuire la
medesima.
COLUTLUS BASSUS (Angelus).
Fu monsignor Angelo CoLOCci, di Jesi, vescovo
di Nocera. V'ha chi dubita essere stato esso
Acad." Pontaniano: in tal caso avrebbe il me-
desimo per sola vanagloria assunto il nome
academico di Bassus , siccome è chiamato più
Tolte dal Fontano e dal Summonle nella de-
dica del trattato del medesimo Pontano De
immanitate.
Coluto (Di) Tebeo, il rapimento di
Elena, greco, latino ed italiano.
Parma, costipi Bodoniani, '79^3 '"
fogl. ed in-^.^
La traduzione italiana è di Angelo Teodoro Villa.
Comandi chi può, ubbidi.sca chi dee,
o sia dissertazione sulla forza obbli-
gatoria dell'ecclesiastica disciplina
(dell'ab.^ Francesco Antonio Zacca-
bia). Faenza, presso l'Archi, in-8.^
Il Caballero fa menzione d" un' edizione di Fo-
ligno.
Combattimento di alcuni artieri ec.
Fedi, Battaglia fra' Tessitori e
Tintori ec.
Combattimento spirituale (del P. Lo-
renzo ScuPOLi , teatino).
Vivendo Fautore, se ne fecero sopra cinquanta
edizioni senza il di lui nome, da esso per
umiltà occultato- quindi è che alcuni lo hanno
attribuito al conte Girolamo di Porcia , altri
al P. Giovanni Caslagniza, benedettino, spa-
COM
gnuolo, ed altri llnalmente al P. Acliille Ga-
gliardi, gesuita. La prima edizione fu falla in
renezia,{.\d. Gio. e Paolo Gioliti de' Ferrari,
l'anno... . e fu ripcluìa da' niedesiini stam-
patori, aggiuntovi però il nome d'un Sen>o
di Dio. A questa tennero dietro altre ristampe,
nelle quali viene anche attribuito in generale
ai PP. Teatini. L'edizione di Bologna del 1610
è la prima in cui nominasi per autore nel fron-
tispizio il P. Lorenzo ScupOLi , del quale nella
casa de' PP. Teatini di S. Paolo di NapoH con-
servasi il mss. originale. Nell'edizione di Par-
ma, eseguita nel I70l per il Bosetti, trovasi
un Esame apologetico anonimo, che è del
P. Francesco Baratteri, anch'esso chierico
reg.* teatino. Cosi pure è del P. Gio. Battista
Carrara , suo correligioso , la dedica anonima
che precede V edizione di Bologna del 1 733.
In varie impressioni trovansi uniti al Combat-
timento spirituale - I doloi'i mentali di Cri-
sto nella sua passione , - opera della B. Suor
Battista Varano, principessa di Camerino, da
alcuni erroneamente attribuiti allo stesso P.
ScL'POLl, che non fece che emendarli. Il P.
Merati ne' suoi Zibaldoni consacra al Com-
battimento spirituale un lungo articolo, onde
restituire al vero autore il pregio d'averlo com-
posto. Consultisi, Vezzosi {Scritt. Teat., toni.
\\, pag. noe seg.), che dà il catalogo crono-
logico delle edizioni di questo libro , che nel
177» ascendevano, comprese le traduzioni in
più lingue, a CCLX.
Comedia del Damiano [in versi, senza
altro titolo). Siena, iSig, ^/^-8."=:
In fine si legge = Finita la Co-
media del Damiano.
In tal modo riferisce il Quadrio il titolo di que-
sta comedia, soggiungendo che a lui non venne
fatto di indovinare chi fosse questo Damiano,
se per avventura non fu Lorenzo Dami am, da
Pistoja. E siccome il solo nome di Damiano
potrebbe indurre taluno a sospettare anonima
la presente comedia cosi noi ne trascriveremo
il vero titolo, e rettificheremo in tal modo il
dubio del Quadrio intorno la patria ed il nome
battesimale dell'autore. Eccolo:- Comedia di
Jano Damiani, senese, ovvero Farsa di
Pamphylo in lingua tliosca, recitata ne'
publici ludi Senesi nel Anno M • D • XFIII'
- Finita la Comedia del Damiano. Impresso
in Siena. Per Michelagnolo di Bar. F. stam-
paforej et ad instantia di Giovani di Jlex-
andro libraro. Adì XIX di marzo. Nel ISIO
^. L'abate De Angelis [Scritt. Sanesi) fa cenno
dell' autore e di qualche sua opera, ma non
rammenta quest'altra produzione di lui che
sta fra' nostri libri.
COM
Comedia (Della) del Mancomale, il
pi-ologo e due intermezzi. Senza
nota di stampa j in-^-"
Sì il prologo, come i due intermezzi vennero da
prima attribuiti dal Cinelii a Francese© di Le-
mcne; e credette egli paranco che sua fosse
la comedia; ma poi si corresse, per riguardo
al prologo ed ai due intermezzi , assicurando
essere fattura di Carlo Maria Maggi: al che do-
veva aggiungere essere medesimamente autore
della comedia Io stesso Maggi. Onesta comedia
trovasi nel tom. I delle sue Hime e comedie
in lingua milanese, e girò mss. per molto
tempo. Essa fu rappresentata la prima volta
Tanno 1G95.
Comedia di Calliruaco et di Lucretia.
Coìi le segnai. A. 11. K. quaderni ,
in-'ò." piccolo.
Non è altra cosa che la Mandragola di Nicolò
Machiavelli, impressa la prima volta col so-
praccennato titolo, forse in Siena da quel Mi-
cJielangelo di Bartolommco Fiorentino, che
stampò la Calandra di Bernardo Divizio da
Bibiena nel 1321.
Comedia di Plauto intitolata i Me-
uecmi (e non Menechini. come sta
nel frontispizio) , dal latino in lingua
volgar tradotta , e con somma dili-
genza corretta e nuovamente ristam-
pata MDXXX. = In fiiw=i Stampato
in Fine^ia, per Nicolò d'Aristotile ^
detto Zoppino, MDXXX, in-'ò.°
Secondo il Mazzuchelli non avvi fondamento per
confermare cpianto asserisce il Quadrio che
questa traduzione sia di Girolamo Berardo ,
ferrarese, che traslatò in itahano anche la
Casina, e la Mostellai-ia.
Comedia (Della) italiana, e delle sue
regole ed attinenze considerate in
riflesso al secolo nostro ec, appli-
cate in séguito all'esame di una
nuova comedia comparsa alla luce
col titolo del Marito dissoluto [del
Gbiseljni). Conferenze tra un ca-
valiere e l'autore delle lettere cri-
tiche (avv.° CosTA^TliNl). p^enezia,
Bettinelli j i'j5%, z«-8."
Comedie (Le) di Terenzio, tradotte
nuovamente in lingua toscana (da
Cristoforo Rosario , da Spoleti ).
BoniUj Zanetti. 1612; ma alla fine,
161 3, in-ìQ..'^
223
COM
Comedie (Le) di Terenzio volgari.
Venezia , per Bernardino Vidali,
i533; Ivi 3 per Jacob da Borgo-
franco Pavese, i53B. E di nuovo
ricorrette, e a miglior traduzione
ridotte. J-^inegia 3 in casa de figliuoli
d'Aldo, i546, i//-8.°
11 Fontanini vuole che sieno state volgarizzate
da Gio. Battista Borgoforte; alla quale asser-
zione si oppone vittoriosamente Apostolo Zeno.
L'edizione aldina fu probabilmente ritoccata
da Paolo Manuzio.
C03IEIAD0 MUGLIELGINI {anagram-
ma del P. Domenico Guglielmini,
minore conventuale). La Catania
destrutta con la narrativa di tutte
le città e terre danneggiate dal ter-
remoto nel 1692. Palermo j per
Agostino Epiro j 1695, inS.°
(C) Omenciase el Primo libro Impe-
riale. One traterimo de le conditione
e modo de Lilio Ccsaro. Doppo le
battaglie ec. = In fine = Finito
el libro Imperiale. Anno Domini
Millesimo quadri gentcsimo octuage-
simo ottano. Al tempo del Summo
Pontefice Santissimo Padre Papa In-
nocentio Octauo. Laus Deo. In-^.'^
piccolo.
Ne in principio, ne in fine trovasi nome d'au-
tore; onde potrebbesi questa credere opera
anonima; ma esso si legge abbreviato nella se-
conda carta {seg. a. il, cap. Ili), dove di-
cesi che fu composto il libro da Io. Cani, da
Castello, cioè da Giovainii Cambio, di Città
di Castello, siccome porta un mss. Oltre alla
presente edizione abbiamo fra' nostri libri an-
che quella di f'enecia , per Simone de Luei^
ne la contrata di san Cassano , vltimo a-
gosto. M. D. X.
Fedi 3 BOCCACCIO (Giovanni ). iV!
4.*^ e 5.°
Comentario, o declaracion familiar
y compendiosa sobre la primera e-
pistola de S. Pablo apóstol a los
Corintliios. Compuesto por Juan
V. V. (Valdks) pio sincero teologo.
Feneciaj i55j, m-8.°
Cometarum (De) motu exercitatio a-
stronomica liabila in Coli. Romano
224
COM
ìyyo (auctorc Joseph Maria Asclepi).
— AdJenJa ad exercitationem de
Cometaruin motu. Ibidem 1770
(EoDEJi auctore).
Comete. - Sistema comelico. - Sul ri-
torno delle Comete. Kedi, D. L. Z.
Comincia la tavola sopra la vita el
transito et gli miracoli del bea-
tissimo hleronimo doctore excel-
LENTISSIMO. z=L In fine =
Qiiem Icgis impressila cium stabit (ere caracler
Dum non longa clies i'elj'trafataprement
Candida perpetuce non deeril fama Cremona
Phidiacum hinc siipevat Barlholumeiis ebtir
Cedile chalcographi: millesima iteslra figura
Archelj'pns Jìngit soliis al iste notas. ^"^
M. ecce. Lxx III Nicol aoTrvno dvce
VENETIARVM REGNANTE IMPRESSVM FVIT
HOC OPVS FOELICITER. /rt-4 "^ pie.
Vi hanno altre edizioni della presenie opera im-
presse nel secolo XV, la prima delle quali , e
ad ogni altra anteriore, crediamo quella senza
alcuna nota tipografica, impressa co' medesimi
caratteri con cui fu eseguita verso il 1471 la
prima edizione d'Orazio. Di questo libro esiste
un codice nella libreria Archinto, in fine del
quale leggesi : - Finito è io libro del transito,
e de li dignissiìni miracoìi del glorioso e ex-
celiente dottore miser Sancto Jeronimo.Laus
sit tibi Christe. Del MCDXXIFa dì 14 dife-
brario nel Convctito de la Nunciata di Sana-
to Alexandro , e ne la cella chic appresso
a la presone : a hore XIII die fu compito
di scrivere e de mia propria mano. Fr. Be-
nigniis Mediolanensis. - Il Slaffei con mani-
festo errore la dice traduzione di Bartolommeo
Cremonese, che, come si vede dai versi latini
ila noi riportati, non è che lo stampatore della
sopraccennata edizione del 1475. Autore della
vita scritta latinamente è il B. Jacopo da VO-
RAGINE , che ebbe sotto gli occhi tre antiche
vite o leggende del Santo; ed è incerto poi
chi dettassi;, sotto il nome d'Eusebio, V Epi-
stola, che descrive il Transito di esso Santo.
Si consulti la Prefazione della ristampa di
questo lesto di lingua, fatta in Rovereto,
r anno 1824.
GOMITOLI (Napoleone) (P. Paolo Go-
mitolo, gesuita, perugino). Cento-
trenta privilegi della Beata Vergine
Maria, operetta di ec. PcnigÌLi, ap-
presso Luigi Alvisio j iGi5, iìi-'ò."
COM
<• Portando in fronte alla dedica il nome di >'a-
»> pokonc Gomitoli, fratello di Paolo, TOldoino
«malamente ne fece lui autore. Vcggasi anche
»il Marietti che con l'autorità del Maracci
»> mostra come il vero autore ne fu Paolo »
( Vermiglioli, tom. I, pag. 55.*>).
Commendo te omnipotenti Deo, ete.
Orazione che si dice nella raccomandazione del-
l'anima de' moribondi. Intorno all'autore della
medesima dice il Gavanti {Thcsaur. Sacr. Mi-
tuum , tom. Il , part. I , sect. IX, cap. V, pag.
612) che sia stato S. Pier Damiani.
(]omment (A) on the divine Comedy
of Dante Alighieri. By . . . . Voi. i
(// solo publicatOj die comprende il
Coinento dei primi otto canti dell'In-
ferno ). = JSoiis avons bien plus de
póetesj que de jiiges et interprètes de
poesie. Montaigne. = Zo//<^o/Zj John
Blurraj A Ibeinarle- Street j 1822,
Dietro l'antiporta si legge - Italy : Printed
with the types of Didot. ( Pisa , per il Ca-
purro). Nel proemio alla lettera a Guido da
Polenta il prof.'' Witte (Dantis Ahgherii epist.
qua; extant. Patavii, sub signo Minervce ,
182 7) dice che la qui riferita opera è di Taeffe.
Commentaii'e sur les oeuvres d' Bo-
race (par l'abbé Ferdinand Gai.iani).
Alcuni brani tratti da un manoscritto furono
inseriti dall'abate Arnaud nella Gazcttc litté-
raire, voi. V, VI e VII dell'anno I7es {Biogr.
iiniverselle , art. G.JLiAy 1). Non se ne ma-
nifesta l'autore; solamente in qualche luogo è
indicato colle iniziali. Il Commentaire, co\ nome
de l'abbé Galiani , fu poi stampato insieme
con le Oeuvres d' Horace traduites par mm.
Campenon de VAcadémie Francaise et Dcs-
pre's conseiller honor. de i' Université. Paris,
De Bure, I821, voi. 2, in-Q."; ma esso non
va oltre alle Odi ed aWArte poeticaj ne pare
che il Galia.m rendesse compiuto il suo lavoro,
poiché dalla pagina 2 79 alla 50G del tom. II,
della sua Correspondence inedite si può de-
sumere che lo avesse quasi del tutto abban-
dojato. Trovasi alle stampe - Lettera di Ba-
nieri de' Calsabigi ad un suo amico sopra
i nuovi Commenti alle Poesie d' Orazio del-
l'A. G. {ab.' Ferdinando Gjlian i , napo-
litano), publicati in Parigi nella Gazzetta
letteraria degli anni 1764 e seg. Livorno,
Falorni , 1788 . w-8."
Commentarla in psalmos Davidicos
incogniti auctoris, cura et labore
COM
Leonardi Vegii in luccm edita. Mc-
diolauij 1 5 I o. — Postea , Compiuti ^
i524; Lu^duui, 1589, voi. 3, ì'/i fìl.
Il P. Basilio Anguisriola, carmelitano, cremo-
nese, a cui il Capitolo generale del suo ordine
aveva commesso di verillcare, se i surriferiti
Conimentarii erano veramente lavoro del P.
Michele AiGt'ANl, 0 A>'GiJUìNi, bolognese, pure
carmelitano, del quale qualche mss. presen-
tava il nome, fatti i dovuti confronti, non esitò
di restituirli ad esso Anguiam, e di publicarli
siccome opera di questo suo correligioso l'anno
1600-2, in 5 co/., in-4°, colle stampe di Gio-
vanni Giierigìi di T^eiiezia, premettendovi
lina prefazione. Venne ([uesta edizione appro-
vata con un Breve apostolico dn Clemente Vili
del 20 dicembre I601, e fu vietato che cjuindi
innanzi non piii si stampassero i citati Com-
mentarii fuori che sotto il nome deir autor
loro^ ma non si osservò questa proibizione.
Anzi nel 1720-21 s'impugnò alFANGUiAM la
indicata opera e si attribuì invece al P. Pietro
Bertorio. benedettino. Il Fabrizio però, e con
esso il Fantuzzi, ponderate le varie ragioni in
favore dell'" uno e dell' aUro, danno la causa
vinta alFANGUiAM. Lancetti. iB/ogr. Crenion.;
Mazzuchelli, Scritt. d'Italia; Villicrs, Bibl.
Carmelit.
Comnientarii ac disputationes in ter-
tiam parteni Summa) S. Thoinje,
auctore F. Didaco Nunno Cabezudo
Hispano (cura F. Xantis Maiuales).
V^enetiì.s, 16:2, in fol.
Comnientarii de bello Germanico, auc-
tore J. C. S. (Joanne Carolo Seiìra).
ParisiiSj 1806-7, part. 2, ìn-8.^
Comnientarii (I) di C. Giulio Cesaie
con le figure in rame de gli allog-
giamenti, de' fatti d'arme, delle cir-
convallatioui delle città, et di molle
altre cose notabili descritte in essi.
Fatte da Andrea Palladio per fa-
cilitare a chi legge la cognition dei-
l'historia. M. D. LXXV. = {In fine)
= In V^enetiaj appresso Pietro De
Franceschi et nepoti j MDLXXIlll (ma
nel frontispizio è nominato il solo
Franceschi j e v'ha l'anno MDLXXr) ,
in-^.^, con figure.
Il volgarizzamento è quello di Francesco Baldelli,
da lui già mighorato nelfedizione del 1371. Al-
tre due ristampe si fecero in l-^enezia de'Com-
menlarii di Giidio Cesare illustrati da Andrea
^25
COM
F*alladio, una cioè pei Foglietti, isoo, e Tallra
pel Misserini, loio, ambedue ì>ì-4.'' Dopo la
prima del liJ7o è da preferirsi l'ultima del
101!». Anche Almorò Albrizzi publicò in f'^e-
ìiezia, nel 1737, una traduzione di Cesare col
testo latino a fronte, e con illustrazioni. Ben-,
che l'editore nel frontispizio 'dica che la tradu-
zione è e Mss. Codice ad liodicrnum stylum
acconanodalaj pure dalla prefazione generale
si vede non esser essa traduzione che quella,
pili utile e ìiìigliore di tutte, di Francesco
Baldelli, poche cose mutate. In fatti tutta la
differenza consiste nell' essersi variati i primi
periodi e qualche parola qua e là nel corpo
del libro.
Comnientarii, o vero historie di Gio.
Sleidano. Ne le quali si tratta de
lo stato de la Republica e de la
Religione Christiana, e di tutte le
guerre ed alti'e cose notabili, che
sono occorse ne 1' Europa da raniic>
iSiy in sino al LV tradotte nuo-
vamente in lingua toscana. Senza
luoi^o ^ 1557, iti-^.^
Credonsi impressi in Firenze da Lorenzo Tor-
rentino, e v' ha chi sospetta essere i medesimi
stati volgarizzati da Lodovico DoMEMCHi, che
prestava allora le sue letterarie cure a quel tipo-
grafo. Ma lo stile diverso da quello da lui usato in
altre traduzioni, pare che allontani questa pre-
sunzione; se pure, sforzandosi egli di cangiarlo,
non volle cosi meglio nascondersi alle indagini
deir Inquisizione, la quale usava molto rigore
in quel tempo contro gli eretici e promulgatori
de'' loro libri. 11 Poggiali {Memorie per ser-
vire alla Storia letteraria di Piacenza) non
rammenta però questo lavoro del Domenichi.
Commentario affettuoso sopra il salmo
Miserere, che può servire di prepara-
zione alla morte, del P». P. Amillon,
della religione de' Minimi. Tradu-
zione dal francese di un cav.*^ mi-
litare (D. Giammaria Pietro Galli).
Panna, Carmi^nani , 1763, in- 11."
Cotnmentario della battaglia di Ma-
rengo, riportata ai 25 pratile (i4
giugno), anno Vili (1800), da Na-
poleone Bonaparte, primo Console,
contro gli Austriaci, scritto dal ge-
nerale Alessandro Berthier, mini-
stro della (juerra, con tavole in-
dicanti i varj movimenti ec. Milano.
stamp. Reale, 1806, in-^.°
i5
f226
COM
La traduzione dal liancese in italiano è attri-
buita ad Ugo Foscolo. Il Cairer nelle Vita di
Ugo Foscolo , cap. LX VI , nota : presso che
itididiitahilmente essere di Foscolo il Sunto
del Commentario di Berthier sulla battaglia
di Marengo , inserito negli Annali di scienze
e lettere j ma non rammenta questa traduzione
del Commentaiio.
Commentario della vita e studj del
P. Concina. Fide ^ SANDELLIUS
(Dionysius). De vita et scriptis, etc.
Commentario sul Codice politico per
la Monarchia (del cav.*^ Nicola Por-
ciNARi). Napoli, 1826, m-8.°
Commentariola de amplitudine pecu-
liaris provincia) Summi Pontificis,
ut Romani Metropolitse deque epi-
scopatu Eugubino in eadcm posilo
(auctore Justo Fontanini). RoihcBj
tjp. C. Apost. , 1734, m 4-"
Commentariolus, quo explicatur qua
ratione Dominus pestilentise suspi-
cione comminatus sitVeronae anno
M. D. LXXXV\ Ibidem, apud Sehast. De
Donnis et Joannem fratrem , 1676,
in-\°
Il marc.^ Maffei ( Verona illustrata , tom. II ,
lib. W, pag. 229) parlando di Andrea Chiocco,
figlio di Gabriele, editore di quest'opuscolo,
r attribuisce al card.*^ Valerio, vesc." di Verona.
Commentarium (In ) a Justino Fe-
bronio in suam retractationeoi edi-
tum aniraadversiones H. G. C. S. C.
(Hyacinthi Gerdilh, Card. Sanctae
Cseciliae). — XXXVllI propositiones
Febronii De epitaphio Joannis
Nicolai de Hontheim Trevirensis
sufFraganei etc. additamentum.
Furono ristampale una seconda volta coli' ag-
giunta di nuove animadversioni in Roma , ap-
presso i Lazzarini, nel 1792, in-i.'^ {Eloge
du cardinal Gerdil par Fontana, trad. en
frane., pag. 160).
Commentarium in bullam Pauli III -
Licei ab initio etc. - qua Papa Ro-
manam Inquisitionem constituit, et
ejus regimen Clero S0eculari com-
misit (auctore Joan. Bapt. Faure,
soc. Jesu). Sirie loco et typographo
iy5o, m-12."
COM
Commentarium literale in omnes ac
singuios tum vetcris cum novi Te-
stamenti libros, auctore R. P. D.
Angustino Calmet ord. S. Benedicti
etc. e gallico in latinum sermonem
translatuni (a P. D. Francisco Ve-
CELLi, vicent. congr. Som,). Fenetiis,
apud Sebast. Co leti j 1780, toni.S,
voi. 9 5 in fot.
Commentarius in Dominici Boudei
gnomas (auctore Carolo Scribanio,
soc. Jesu). Aiitiierpice.
Secondo riferisce il Sotvello {pag. I3o), fu ri-
stampato: Lugd. Bat., apud Thomam Bas-
sonum , sotto liuto nome.
Commento sull'iscrizione sepolcrale
della santa martire Agape, il cui
sacro corpo per dono del Beatissimo
P. N. PioVI si possiede dall'insigne
Collegiata di Chiari (del proposto
Stefano Morcelli ). Brescia , pel
Bendiscioli. i795; m-8.°
Commercio (Del), dissertazione del
signor marchese Girolamo Belloni.
Nuova edizione accresciuta di note
da S. A. G. B. Z. (signor ab.'^ Gio.
Battista Zanobetti) e d'una disser-
tazione preliminare del medesimo,
ove si tratta dell'origine, progresso
e stato del commercio iu Europa.
Livorno, Fontechi e Comp., l'jSi,
in-Q.""
Commercio (II) pericoloso tra li due
sessi fuori del matrimonio. Trattato
morale ed istorico , tradotto dal
francese nell'italiana favella da un
sacerdote de' chierici regolari ( P.
Gio. Battista Negri, teatino). Lu-
gano, 1755, ^/^-8.°, ed altrove.
L'' opera francese è di Gio. Battista Drouet de
Maupertuy.
COMMODO (Conte) VICENTINO.
Cosi si celò Domenico MoMl, cuoco bolognese
della senatoria casa Calderini, publicando pres-
so stampatori diversi per piii anni i suoi Dis-
corsi astrologici.
Compagnia del Mantellaccio.
« Mons.* Fontanini ha mal a proposito creduto
« che questa breve poesia burlesca fosse opera
COM
» di Lorenzo de' Medici. Anlonmaria Salvini fe-
» ce conoscere eh Y-gli non n' è veramente stato
«Tautore^il quale resta sinora ignoto '? (Gamba,
Serie, pag. li»). Fu varie volte stampata nel
secolo XV e XVI, e sta aggiunta ai sonetti del
Burchiello neiredizione del 1568. Venne anche
ristampata coi medesimi nel 17»7.
Compagno (II) del passeggio campe-
stre, raccolta piacevole di fatti sto-
rici e di aneddoti veri. Milano ,
Stella 3 1816, voi. 2, m-i6.°; e di
nuovo, Ivi, nella tip. de Classici
Italiani, 1821, in-i^y
E compilazione di CarPAntonio Pezzi.
COMPAGNONI (Angela).
Sotto il nome di questa sua figlia publicò il conte
Mario Settimio Compagnom un drammalico-li-
rico componimento nella monacazione della si-
gnora Maddalena Pellicani, stampato in Ma-
cerata, l'anno 1787, in-A.°
Comparanda (De) senectutis felicitate,
libri III, a B. B. C. R. S. P. (Bruno
Bruni, ci. reg. schol. piar.). Ronice,
1793.
Compare (Al) P. O. {Pietro Oliva),
lettera di C. P. (Cleandro Prata).
Venezia, 1826, i/^-8.°
Compendiaria grsecffi grammatices in-
stitutio in usum Seminarii patavini.
Patavii , tjp. Seniin. apiid Joan.
Manfrè, 1706, wz-8.°
Attribuita a Jacopo Facciolati; fu ristampata
più volte.
Compendiaria logicarum qusestionum
coniplexio a Joseplio Neapoli Ma-
zarensi pubìice propugnala i654.
Panormi, arud Bisagnum, i654j
in-\i°
Opuscolo che dal Mongitore (Bibl. Sicit. , toni.
I, pag. 505) viene attribuito al P. Jacopo Si-
racusa, gesuita.
Compendiaria notizia della festa di
S. Rosalia, vergine palermitana,
fatta nell'anno 1695. Palermo, per
l' Epiro 1 695 , ?7z-4."
Dettata dal P. D. Michele Del Giudice, abate ca-
sinese, che fu puranco il promotore, il dispo-
sitore e il regolatore della festa medesima
Conipendiarice universse logiche pro-
positiones propugnandse a Joseph©
Aldino in aula Gollegii Panormi-
227
COM
tani soc. Josu, anno Domini i645.
Panormi, apud Cjrilluni , code ni
anno, in-%f\.^
Ne è autore, secondo ci assicura il Mongitore
{toni. \[,pag.i90), il P. Vincenzio Moncata,
catanese, della comp.* di Gesù.
Compendio critico della Storia Ve-
neta antica e moderna, di V. F.
(Vincenzo Formaleoni ). Venezia^
1781, in-ii.^
E la seconda annata delle Notizie interessanti
dair autore piibhcata con l'indicato diverso
titolo.
Compendio dei fatli più luminosi , che
hanno avuto luogo in Europa dal
principio della rivoluzione di Fran-
cia, sino alla deportazione all'isola
di S. Elena di Napoleone. Ficenza,
18 15.
L'autore Tomaso Parisi si svelò nella seconda
edizione del I8I6.
Compendio del nuovo istituto della
divina grazia. Genova, per il Celle
e Tiboldi, 167 1, in-ii.^
Fu steso dal P. Massimiliano Deza, della Con-
gregazione della Madre di Dio, lucchese.
Compendio del trattato storico dog-
matico critico delle indulgenze {del-
tah.^ Vincenzo Palmieri). Con un
breve catechismo delle medesime
secondo la vera dottrina della
Chiesa, proposto dal vescovo di
Colle ai suoi pan-ochi ec. Pavia,
Bolzani, 1789, m-8.°
Questo compendio dicesi fattura dell' ab.* Zola,
di cui è anche la prefazione.
Fedi, COLLE (Vescovo di).
Compendio de' miracoli della B. M.V.
Pid^licato colle sole iniziali F. A. G. non corris-
pondenti al cognome dell'autore, che fu il
P. Arcangelo Belmo.\ti, gesuita.
Compendio dell'antica e moderna isto-
ria della serenissima Republica di
Venezia.
Leggesi nella parte II del tom. XX della Storia
del Salmon, stampata in Fcnezia nel I7ii4.
Venti anni appresso, mutatogli il frontispizio
e fattevi per altra mano, e con diverso carat-
tere di slampa alcune aggiunte in fine, venne
mandato in luce a parte e fregialo, per più
accreditarlo . del nome rispettabile di Ape-
228
COM
siolo Zeno, ripetuto anche nella piccola pre-
fazione. Che r opera veramente sia di lui non
si può ni; asserire, ne negare. Veggasi, Negri,
Fila del Zeno, pag. 3 12.
Compendio dell' artliiteltiiva generale
di Vitruvio, opera di m.r Per-
lault, di nuovo compendiato e ri-
stretto nella presente traduzione ita-
liana da C. C; C. (conte Carlo Cat-
taneo) , con le figure in rame de-
lineate ed intagliate da Filippo Va-
sconi, romano ec. J^eneziaj Albrizzi,
lyii, z>i-8.°, con ^"ì Jigiire.
Compendio dell'arte di servire a Dio
(del P. Giacomo Pisanelli, teatino,
napoletano). Roma [secolo Xf^Jl).
Compendio dell'istoria della città di
Messina ( del P. Giampaolo Del-
l'Epifania). Venezia y i6yo, in-^.'^
Compendio dell'opera intitolata- Vo-
yage du jeitne Anacharsis en Grece
(fatto da mons.^ Fabroni ). Pisa^
1 791 , tom. 3, in-ii.^
Compendio della comedia di Dante
Alighieri, divisa in tre parti, In-
ferno, Purgatorio e Paradiso, per
la filosofia morale, adornata con
bellissime figure ec Venezia, ap-
presso Girolamo Albrizzij 1 69(3 ,
Le fijrure in les-no sono tratte dall' edizione di
Dante del MarcoUni, 1S44. NelF ampollosis-
sima e seccantissima dedicatoria al rev.° Al-
berto, abate di S. Paolo, Tautore si sottoscrive
colle sigle C. G. P., che vogliono significare:
Canonico Giovanni Palazzi.
Compendio della Dottrina cristiana.
Seconda edizione. — Modo pratico
per ben confessarsi ed atti prepa-
ratorii alla Ss. Comunione e rin-
graziamento. — Orazioni per la
mattina e sera. — Atti di fede, di
speranza, di carità (del P. D. Fe-
lice De Vecchi, ch.'^reg.*^' barnabita).
Milano, Malatcstaj 1806, /'«-I2.°
Compendio della geografia antica ad
uso del Collegio Nazareno (del P.
Urbano Tosetti, scolopio). Roma,
Zenipel, 1781, it>i-8.°
COM
Lo stesso autore aveva dato alla luce preceden-
temente il Compendio di geografia moderna.
Ivi, 1775. m-8.°
Compendio della Lettera d'un teologo
[P. Giaufranccsco Richelmij, ge-
sidia) confrontata con la Confuta-
zione {del sac.^ Pietro Ballerini).
Circa il iy36.
Il compendio è dello stesso P. Richelmi.
Compendio della passione di G. C.
Traduzione dal francese del C. F.
P. (conte Francesco Pertusati). Mi-
lano j 18 16, m-i2."
Compendio della perfezione cristiana
dove si vede una pratica mirabile
per unir l'anima a Dio. Opera di
un servo di Dio, data in luce la
j)rima volta dal P. Francesco Maria
francescano, de* minori osservanti,
ed in quest'ultima edizione della
seconda parte accresciuta. Vicenza,
1 6 1 2 , appresso P. P. Tozzi.
Fu anche tradotta in lingua latina dal P. Giovanni
BuCELLEM, della comp.'' di Gesi^i, bresciano,
e stampata senza il suo nome in T'^ienna, per
Micliele Riccio, 1635. m-iG." DalFAlegambe
e dal Sotvello {Bihl. Script, soc. Jesu, pag.
3 e 428) se ne fa autore il P. Achille Ga-
gliardi, avvertendo però che da alcuni è ad
altri altribuito.
Compendio della poesia tragicomica,
tratto dai dueVerati per opera del-
l'autore del Pai Jto/' y?Jo (Giambat-
tista GuARiNi). Venezia^ Ciotti, i6ox,
in-i."
Compendio della scienza de' costumi
di Pompeo Vizani a Camillo suo ni-
pote: con un trattato del governo
famigliare, estratto da varj autori.
Bologna j per gli eredi Rossi, 1609,
in-4°
L'estratto suddetto fu dall'Orlandi attribuito an-
ch'esso al Vizani, ma è di Emmanuele Te-
sauro, piemontese, come si trovò notato fra'
mss. dello stesso Pompeo Vizani.
Compendio della Storia civile, eccle-
siastica e letteraria della città di
Imola (dell' ab. '^ Ferri). L'i, per
il Filippini^ 18 IO, part. Ili ^ \'ol.
9, in-'Ò.'*
COM
Compendio della storia fiorcntiiuì per
uso della gioventù (del proposto
Marco Lartwi). Fiorenza^ Cambiaci,
Compendio della storia generale dei
viaggi fatto da Guglielmo Coxe in
continuazione dell'opera di mJ De
la Harpe, Acad.° Parigino, adorno
di carte geosf\'afiche e figure. J^e-
nezia, Tosi, 1 790-92, tom. \ o, m-8.°
Traduzione dell' abate Pietro AlSTOML'TTl.
Compendio delia storia generale dei
viaggi , supplemento all' opera di
m.r De la Harpe ec. Voi. I , II ,
III, e IV, e della collezione XXXIX
XL, XLI, e XLII. Venezia:, presso
Vincenzo Fornialeoni, 1786; e di
nuovo, Ì787.
È fuor di ilubio che il Formaleoivi, oltre es-
sere stato lo stampatore di questo supplemento,
ne fu anche autore,, come fu del pari il tra-
duttore dei precedenti trentotto volumi dell'o-
pera del De la Harpe. E pure da osservasi che
il Saggio sull'antica nautica de' T^eneziani,
she trovasi unito al tomo XX, stampato Tanno
1783, del presente compendio, è lavoro del sud-
detto FORMALEONI, che lo puhlicò Tanno me-
desimo anche separatamente.
Compendio della storia del risorgi-
mento della Grecia dal 1740 al
1824, compilato da M. P. C. (Ma-
rio Pieri, corcirese). Italia [Firenze) ,
1825, voi. 2, m-i6.*^
Compendio della storia e della mo-
rale dell'antico testamento [dell'ah.^
Mezakguy), traduzione dal fran-
cese (di Terenzia Guelliìni, dama
della croce stellata). Vicenza^ ap-
presso Ant. Veronese^ '^111 •> ^7^'?
1783, voi. IO, //7-8.'' — Tradu-
zione de' libri morali dell'antico te-
stamento {dello stesso 3Iezànguy)
(fatta dalla mentovata dama Ghel-
Li.Ni). Ivi 3 come sopra j lySS, voi.
2, m-8.°
Di queste versioni ne fu fatta una seconda edi-
zione parimente in Ficenza, dal detto stam-
patore, in 24 tometti, in-&.° I primi cinque
volumi ed il nono furono tradotti dalia Giifx-
Li?ii; ma del sesto, settimo ed ottavo fu tra-
229
COM
duttore il conte Francesco Malchiarelli, vi-
centino; e la traduzione inversi de' cantici
è lavoro del P. D. Valeriano Canati, teatino.
Compendio della storia naturale di
BnfFon ad uso della gioventù.
Ristampalo varie volte. Fu fatto da Carlo Ma-
RIE.M.
Compendio della vita del B. Francesco
Borgia, duca di Candia, poscia re-
ligioso della Società di Gesù e pre-
posto generale della stessa (opera
del P. Scipione Sgambati). Napoli,
appresso Lazzaro ScorriggiOj 1624,
m-8.°
Fu ristampato in fìoma nel 1671 col nome del-
Tautore insieme colTelenco de' miracoli , tratto
dagli Atti della canonizzazione del Santo. Esi-
ste un altro compendio di diverso autore.
Vedi, Compendio della vita di S.
Ignazio Lojola ec.
Compendio della vita del B. Gaetano
Tiene, con alcune preghiere al me-
desimo d'un devoto servo di detto
Beato (P. D. Alberto Maria Ambi-
veri, teatino, da Bergamo). Berga-
mo j presso Marc^ Antonio De Rossi,
1649, in-i^.'^; e di nuovo, Venezia,
i65i, m-24°, ed altrove.
Fu fatto stampare dal padre dell'autore. 11 Tiene
non era peranco santiiicato.
Co-npendio della vita del B. Giovan-
nangelo Porri , patrizio milanese
(scritto dal P. Paolo Cardi, servita,
reggiano). Reggio, 1738.
Compendio della vita del B.Girolamo
Miani. Roma, '747? co/i t'inininginc
del Beato in fronte.
Lo scrisse il P. Stanislao SaminELLI, e fu dedi-
cato da Gianfrancesco Baldini a Papa Bene-
detto XIV. Esistofto ristampe di Venezia,
Occhi, 1748; di Bergamo, l'anno stessoj
e di nuovo, con aggiunte, Fenezia, Occhi,
1768. Notisi che in questo medesimo anno, e
nella stessa forma di 12.**, lo slesso Gio. Bat-
tista Occhi stampò un altro brevissimo Com-
pendio della vita, morte e miracoli di S.
Girolamo Emiliani, patrizio veneto , fon-
datore della Congregazione de' cherici re-
golari somaschi. Questo compendio fu ristam-
palo in Milano, dal Silvestri, 1824, in-iì.'*
Si consulti il chiariss." Cicogna {Iscriz. Fen.,
tom. V, pag. 379 e seg.).
230
COM
Compendio tlella vita del B. (Luigi
Gonzaga, della comp.'^ di Gesù del
P. Giovanni Bartolotti, bolognese,
della raed.^ comp.^). Mantova, per
Aurelio e Lodovico Osanna, 1619;
e di nuovo, 1629, m-8.°
V'ha tuttavia chi attribuisce questo compendio
al P. Jacopo Grassetta, modenese, del pari
gesuita.
Compendio della vita del B. Paolo
Barali d'Arezzo. Boma.pel Giunchi,
1771, in-'ò.^
Credesi che sia del P. Antonfrancesco Vezzosi.
Compendio della vita del B. Pietro
Gambacorti, da Pisa, fondatore
della religione de' Romiti di S. Gi-
rolamo. 1695.
K opera del P.BosELLO, girolamino, come con-
fessa egli slesso nella vita di detto Beato da lui
pubhcata in Fenezia, per il Lovisn, 1714,
in-8.°
Compendio della vita del glorioso S.
Gregorio taumaturgo, con la divo-
zione ec. (scritto dal P. D. Ippo-
lito Falcone, teatino, siracusano).
Palermo, per l'Adamo, 1694; e di
nuovo, per il Gramigna/io, 1700,
m-24-"
Compendio della vita del P. Bernardo
Colnaghi (scritto dal P. Mario Cle-
mente Baratta, gesuita, torinese).
Torino, appresso il Sinibaldoj, 1 663.
Compendio della vita del venerabile
Padre fondatore delle Scuole Pie
Giuseppe (Calasanzio) della Madre
di Dio, composto dal P. Alessio
(AiìMiiNi) della Concezione, dell'isti-
tuto medesimo. Roma^ 1693; e di
nuovo, 1697, "^-*^-°
Fu fatto ristampare, accresciuto, dal P. Agostino
Passanti in Roma nel 1710, ed in Fienna
nel 1712, in-\°
Compendio della vita del venerabile
P. Ignazio Azevedo, della comp.^
di Gesù, e de' suoi 39 Compagni,
martirizzati dagli eretici nel loro
viaggio al Brasile (del P. Cesare
Cordara , della comp.^ di Gesù ).
Roma^ De Rossi, \']f\ò.
COM
Compendio della vita della B. Chiara
Degli Agolanti, riminese, del P. D.
P. F. S. (P. D. Pietro Francesco
ScHiANTESCHi, cli.° rcg.^, da Borgo
S. Sepolcro). A'/Kf7/0j Ferrari, 1696,
in- 11..^
Compendio della vita della B. Quin-
zani dagli Orzinovi, monaca del
terz' ordine di S. Domenico ec, pu-
blicato in occasione della solenne
translazione delle sue venerabili re-
liquie ec. (dal P. Ireneo Affò, mi-
nore osservante), Parma, stamperia
Reale, 1784, m-8,"
Compendio della vita della B. Umi-
liana de' Cerchi, Firenze, 1673,
in Jbgl. aperto, ed ancora in Bo-
logna e Genova.
Del sacerdote Francesco Cionacci^ che scrisse
pure distesamente la Vita di detta Santa.
Compendio della vita di Amerigo Ve-
spucci , tirato in gran parte dalla
vita e memorie publicale dal can.^^
Angelo Maria Bandini di F, B, A.
A, (Francesco Bartolozzi, Acad."
Apatista), Firenze, Stecchi e Pa-
gani, 1792, m-4.'^
Compendio della vita di Francesco
Arsenio di Gianson, monaco cistcr-
ciense della Ti'appa, chiamato nel
secolo il Conte di Rosembei-g . , , ,
scritto dall'Abate e Monaci della
suddetta Badia, Firenze, Guidacci
e Franchi, 1 7 i o , in- 1 %°
N'è autore il P. Francesco Alessio Davi A, no-
bile bolognese, e monaco della Badia di Buon-
sollazzo. Precede al compendio la dedicatoria e
viene dopo lo stesso una scrittura di Fra Ar-
senio in lingua francese, che ha a lianco la tra-
duzione in lingua italiana 3 tanto Funa^ quanto
l'altra, crede il Fantuzzi {Scritt. Bologn., tom.
Ili, pag. 2S2) doversi attribuire al mentovato
Davia.
Compendio della vita di Gesù Cristo.
Udine, 1746; e di nuovo, 1786,
È di mons.* Francesco Trento, udinese.
Compendio della vita di S. Caterina
(Benincasa) da Siena.
Da ima lettera autografa del card.* Zondadari ,
rilevasi che detto compendio sia fattura del-
COM
Tab.* Giuseppe Chiaccheri, livornese, sebbene
ne da Siena (ove abbiamo ricbicsle notizie),
ne dal Moreni (Bibl. Tose.) abbiamo potuto
avere maggiori scbiarinienli in quanto all'anno
e luogo della slampa.
Compendio cleLa vita di S. Caterina
de' Ricci, domenicana (di Fra Ful-
genzio CuNiGATi, domenicano della
stretta osservanza). Veìieziaf Monti:,
1747' "i-i2.°
Compendio della vita di S. Filippo
Benizzi quinto generale ed insigne
propagatore de' Servi di Maria. Col-
l'aggiunta di sette divoti affetti per
implorare l'intercessione di si gran
Santo (del P. Giuseppe Giacinto
Maria Bergantim, servita). V^enezia^
presso Francesco Storti j 1734, in- 1 6.^
Compendio della vita di S. Francesco
Saverio (del P. Gio. Girolamo So-
prani, gesuita, genovese). Roma, ap-
presso gli eredi di Bartolommeo Za-
netti ^ 1622, m-8.°
Compendio della vita di S. Francesco
Saverio. Roma, 1795.
Fu compilato dalP ex-gesuita Luigi Maria Sal-
vatori, sopra la vita scritta dal P. Giuseppe
Massei.
Compendio della vita di S. Giovanni
Cansio, sacerdote secolare, e nel-
l'alma università di Cracovia dot-
tore, disteso da un sacerdote seco-
lare (Jacopo Brachetti). Brescia j
Rizzardij 1762, in-^.°
Compendio della vita di S. Giovanni
Della Croce (del P. Eustachio d\
S. Maria, carmelitano scalzo, da
Capi-arola). Roma^ 1717? i«-8.°; e
poscia con aggiunte, Ivi, 1 726, in-\.^
Compendio della vita di S. Ignazio
Lojola, fondatore della Compagnia
di Gesù, e del suo compagno S.
Francesco Saverio.
Ambedue questi compendii furono impressi in
Bologna nel 1622; così pui'e , /iv', venne alla
luce nel 1624 quello del B. Francesco Borgia.
Tutti e tre diconsi fattura , come scrive il
Sotvello {pag. 134), del P. Francesco ScOR-
ziA , gesuita, genovese.
Compendio della vita di S. Luigi
231
COM
Gonzaga (compilato dall' ex-gesuita
Luigi Maria Salvatori). Roma^ per
il Puccinellij ijgi-
li tratto dalla vita cbe ne scrisse il P. Virgilio
Cepari, della romp.' di Gesù.
Compendio della vita di S. Rosalia,
vergine romita, palermitana. Pa-
lermo j pel Cortesi j 1703, m-i2.°
Questa è opera del MoNGiTORE , come egli stesso
{Bibl. Sicil., app., pag. 48) ci assicura.
Compendio della vita di S. Teobaldo
monaco ed eremita camaldolese,
prolettore della Badia di Polesine ,
con una novena in onore del Santo
(operetta del P. ab.^ D. Angelo Ca-
logerà). Kenezia^per Antonio Bas-
sanesCj 1762, m-i2.°
Compendio della vita di S. Verdiana
da Castel Fiorentino (di Giacinto
Cheltini, prete, da Castel Fioren-
tino) dedicato ai signori Priore e
Canonici di detta c\\.ik. Romaj per
il Barnabò j i6yo, in-i^."
Compendio della vita e miracoli dei
B. Sebastiano Valfiè ( di Cesare
Pezza). Torino j stamperia Mamio e
Spreizanij i834^ //i-32.°
Compendio della vita e virtù del ve-
nerabile servo di Dio P. Luigi La
Nuza, della comp.** di Gesù (del
P. Domenico Stanislao Alberti,
della medesima comp.^). Palermo^
presso il Coppola e l'Adami^ 1692.
Il soprannominato P. Alberti fece inoltre alcune
aggiunte alla vita del medesimo P. La Nuza
scritta da Michele Frazzetta, e stampala in
Palermo, nel 1708, iii-z."
Compendio della vita, virtù, morte e
miracoli di S. Pietro Regalato del
serafico ordine di S. Francesco ec,
dato in luce dai religiosi del me-
desimo ordine ec. Roinaj Koniarek,
1747, m-8.^
Non in Roma, ma altrove fu stamp?.to, tutto-
ché Ivi siano state fatte le approvazioni.
— Lo stesso, di nuovo dato in luce
con la giunta di una Conferenza di
un Maestro col suo Discepolo {del
P. Flaminio Bottardi , minor os-
232
COM
servante j da Parma), e di una Let-
tera scritta {dal P. Gio. Antonio
SangALLO, minore conventuale, da
Conegliano) in risposta alla della
Conferenza. Venezia j Bettinelli ,
1748, m-S.'^
Nelle Novelle della Repuhl. letter. per V anno
1747 (pag. 24) si fa autore d'esso compendio
il mentovato P. Gio. Antonio Sangallo ; in
quelle però dell'anno susseguente (pag. 139)
si dice che non fu da lui disteso , come venne
supposto, ma bensì essere lavoro d'altra mano.
La lettera poi era stata anteriormente impressa
colla data parimente di Roma.
Vedi j Conferenza seconda ec. —
Risposta al Compendio della vita,
virtù j morte e miracoli di S. Pietro
Regalato ec.
Compendio delle cerimonie ecclesia-
stiche del P. Cavanti, con l'addi-
zioni del P. Merati; opera utile e
necessaria ad ogni religioso il quale
brama apprendere le cerimonie.
Ti'aduzione dal latino in italiano
(del P. Gio. Battista Malfatti, eh.''
reg.^ teatino, veronese). Venezia^
per Nicolò Pezzaiia, i^Sa^ in-^-^
Fa osservare il Vezzosi {Scritt. Teat., toni. II,
pag. 27) che nel titolo del libro, o dovevasi
tralasciare quel traduzione dal latino . o ag-
giunsei'vi ridotta in ristretto. A noi sembra
O p
che il titolo avrebbe dovuto stare presso a
poco come segue : Delle cerimonie ecclesia-
stiche. Opera utile e necessaria ad ogni re-
ligioso che brama di apprenderle , tratta
in compendio dall' originale latino del P.
Gavanti, con V addizioni del P. Merati.
Compendio delle cognizioni militari
più necessarie ad un ufficiale di fan-
teria e cavalleria in campagna; ter-
minato da un saggio di eloquenza
guerriera, di A. Z. (Angelo Zanetti).
Napoli, Nobile, 1824, m-8.°
Compendio delle Grammatiche ita-
liana e francese, e Saggio sopra la
letteratura di dette due lingue (del
prof.'^ Ponti). Venezia, 1806, m-8.°
Compendio delle indulgenze e grazie
spirituali annesse alla confraternita
della Cintura di S. Agostino , e
della B. Monica, eretta nella chiesa
COM
propositurale di S. Michele all'A-
dige ec. Trento, per il Monauni,
1764, in- 11.'^
Si dice, nella licenza per la stampa, autore di
tale operetta Gregorio Gio. Battista Tasser ,
can." reg." later.*", di Arno, che la scrisse in
tedesco. Il P. Serafino De' VlGlLli, minore ri-
formato, di Melombardo, la tradusse in italiano.
Compendio delle sezioni coniche d'A-
pollonio, compilato dal P. abate
D. Guido Grandi. Firenze, 1722,
/7z-i2.°, con figure.
Venne alla luce per opera di mons." Giovanni
BoTTARi, che vi aggiunse molte parentesi e
qualche altra cosa per ischlarire la materia.
Compendio delle storie di Genova
dalla sua fondazione sino all'anno
MDCCL. Tom. I. — Continuazione
del Compendio, Tom. II. Lipsia
(Massa di Carrara), iy5o, voi. 2,
in-S.° piccolo.
Dicesi che ne sia autore il prete Francesco Maria
AcciNELLl, nominato nel col. II, pag. 248,
della medesima opera.
Compendio delle testamentarie dispo-
sizioni del fu cittadino sacerdote
Giuseppe Ferrari Bouiui, priore di
S. Giacomo Maggiore di Reggio.
Modena, Società tip. , anno Fi rep.
È di Gio. Battista Pavesi, reggiano (Fantuzzi,
Meni. mss.).
Compendio delle vite degli Impera-
tori dell'augustissima Casa d'Au-
stria (compilato da Giuseppina Bo-
NOMi, di Milano). Milano, Soc. tip.
de Classici Italiani, 1825, in-i6f
Compendio d'Indulgenze che possono
guadagnare tutti i benefattori spi-
ritualmente aggregati alla religione
de' PP. Cherici regolari teatini ec.
(del P. D. Giampiero Barbaleni, ch.'^
reg.*^ di Salò). Cremona, per il Ri-
chini, [sec. XFII), m-i2.°
Compendio di cognizioni veterinarie
nell'occasione della maligna febbre
epizootica di quest'anno 1795,
scritto pei" ordine della Congrega-
zione Municipale di Milano dal R.
P. D. P. M. (regio prof.'^D. Pietro
Moscati). Ivi, Pirola, in-8.°
COM
Compyiclio di cose nuove e dilette-
voli di Vincenzo Calmela. Fedi,
Fior di cose nobilissime di diversi
autori. — Opera nuova di Vin-
cenzo Cai meta ec.
Compendio di ])recelti rettorici ad uso
delle Scuole Pie (del P. Luigi Buo>-
GioccHi, scolopio ). Roma j nella
stainj). Zeni pel , 1781, z/i-8.°
Compendio di risposte ad una recente
scrittura, che ha il titolo di Mo-
tivi per la Spina d' acqua venduta
alla parte del lago. 1 794-
L^ di Agostino ToRRESASi che risponde ai fra-
telli Dusini.
J^ediy Confutazione del così detto
Compendio ec.
Compendio di Storia Minoritica. O-
pera postuma del P. M. Francesco
Antonio BenofE di Pesaro. /w, ^n-
tiesio Nobili, 1829, in-S.°
Continuata sino all'apertura del Convento di Pa-
dova avvenuta in aprile del 1826, dalF editore
P. M. Stefano Rexaldi, morto in Roma nel
1037.
Compendio isterico della provincia di
Lunigiana. Panna, fratelli Borsij
1780, m-8." piccolo.
E di Angelo A>ziAisi.
Compendio istorico della Santa Sin-
done (fatto dal P. D. Vittorio A-
niadeo Baralis, eh." reg.*'' teatino).
Torino j per gli HH. Grannelli ^
i685, m-8."
Compendio istorico, e cronologico
delle ragioni e proprietà di Bre-
scia sopra li tre fiumi Oglio, Chiese
e Mella (dell'ab.^ Vincenzo Bighelli,
bresciano). Brescia, 1806, //2-4.°
Compendio, o sia Ristretto delle me-
ditazioni del P. Lodovico da Ponte,
fatto in latino dal P. Pietro Xi-
nienes, e recato in volgare (dal P.
Lodovico DuLCEBENio, della comp.^
di Gesù, fermano). Roniaj presso
Giacomo Faciotti , i638, m-8.°
Compendio ragionato di un'opera in
cui viene stabilito il diritto che
hanno i regolari di implorare la
233
COM
protezione reale contro le violenze
de' loro superiori (dell'ab.^ D. Isi-
doro Bianchi, camaldolese, da Cre-
mona ).
" Quesl" opuscolo fu primieramente publicalo nel
"terzo e quarto tomelto àc\ Giornale Eccles.
"di Palermo nel 1772, indi venne. Zi'/, sepa-
" ratamente stampato nello stesso anno da F^in-
ffcenzo Gaglianii , e dedicato dalP autore, a
"nome di Andrea Rapetti, al mare* D. Fran-
" Cesco Vargas Maciucca " (Lancetti, Biogr.
Cremori., tom. II, pag. 27.%).
Compendio storico dell'antico e del
nuovo Testamento, coli' aggiunta
di alcune utili istruzioni esposte in
maniera di dialogo ad uso de' fan-
ciulli del popolo (del P. Granata,
somasco).
Fu stampato più volte.
Compendio storico della vita della
gloriosa vergine santa Marcellina,
sorella de' santi Ambrogio e Satiro,
scritto (dai canon. ° Pietro Rudoni )
in occasione della traslazione del
di lei corpo ec, con l'aggiunta di
alcune riflessioni morali. Milano j
Pulini, 181 2, in-'ò:'
Compendio storico della vita di Maria
Teresa d'Austria (dell' ab.*^ Fran-
cesco Beccatlm). Fenczia j 1788,
tom. 2, m-8." Fedi, Annali del
regno di ec.
Compendio storico della vita, e ri-
cerche intorno la patria della B.
Giuliana, prima compagna della B.
Caterina da Pallanza nella fonda-
zione del monistero del sacro monte
di Varese (del sac.*" Stefano Bon-
siGNORi, oblato, poi vesc." di Faenza).
Milano j Galeazzi, 1770, m-12.
Compendio storico di memorie cro-
nologiche concernente la religione
e la morale della nazione Armena
(diviso in sei libri). Fenczia, Pa-
lese, 1786, z>z-8.°
Il mare* Giovanni De Serpos, di cui porta il
nome, fornì gli opportuni materiali; fu steso
però dair ex-gesuita Giuseppe Marinovich, di
Perasto in Dalmazia.
i5*
^
234
COM
Compendiosa descrizione dello stato
di Ferrara in generale e delle sue
parti in particolare. Ferrara y per
gli eredi del Suzzi ^ i663, in fogl.
La fece il mare* Alberto Penna (Guarini, o
piuttosto Baruffaldi , Gymn. Ferr. histor.
Sappi, pag. III).
Compendiosa confutazione dell'opera
latina dell'ab.^ Serrano sopra Mar-
ziale contro il Vannetti.
Dello slesso dementino Vannetti, celatosi colle
iniziali N. M. R. Sia nel tom. IX a carte OS
del Giornale Enciclopedico eli Ficenza.
Compendiose notizie de' fatti d'armi
succeduti tra gli eserciti de' prin-
cipi belligeranti nei jirimi sei anni
per l'eredità di casa d'Austria dopo
la morte dell' Imperadore Carlo VI,
aggiuntavi una Scelta d'azioni e-
gregie operate in guerra da' gene-
rali e da' soldati italiani nel secolo
ultimamente trascorso. Utrecht (ma
Venezia)^ iy5\, a spese di Gio. Bat-
tista Recarti j in-^.^
Opera del P. Jacopo Sanvitale, gesuita, parmi-
giano. L'aggiunta - Scelta delle azioni ec, -
era uscita, prima della derrata, nel 1742,
come ci avverte il P. Zaccaria ( Storia leti. ,
tom. Ili, pag. 318).
Kedi ^ Scelta di azioni egregie ec.
Compendium admirabilis vita? S. Rosae
de S. Maria limanse, ord. S. Do-
minici. Ronice, ty^P^^ Tiiiassiif i665;
e dappoi piìi volte in vai*j luoghi.
Ne fu da prima creduto autore Fra Antonino
Gonzalez, domenicano, ma il Sotvello lo dice
di Gian Lorenzo LuccHESlNi, gesuita, lucchese.
Compendium de casibus reservatis O-
liverii Mazzuchelli : nuuc disputa-
tione secunda ad bodiernam praxim
concinnata et pluribus doctrinis
aucta (auctore Angelico Radaello,
sancii Francisci observ., mediola-
ncnsi). Medio lani _, apud u4giiclhuìi_,
1735, m-i2."
Compendium de rebus jurisdictiona-
libus in unum volumen redactum
ab eodem auctore (Bartholomseo
CuioccARELLi). Fcdl, CHINI {Gio.
Carlo).
COM
Compendium philosopbiaediviThomse.
Ne è autore il P. Alberto Da Jesi, domenicano.
Compendium tbeologicae veritatis.
Stampato varie volte nel secolo XV, sotto il nome
di Alberto Magno, come si può vedere negli
Annali tipografici del Panzer. Fu attribuito,
oltre al suddetto Alberto Magno , ad Ales-
sandro d''Ale3, minorità, a S. Bonaventura,
come volle il Waddingo, a S. Tommaso d'A-
quino, ad Ugone d'Argentina, ad Egidio Ro-
mano, e ad altri scrittori ancora. Ritrovasi
ristampato altresì colle opere di S. Bonaven-
tura nell'edizione romana, ma non già in cpjella
di Argentina e di Venezia. I PP. Quetif ed
Echard {Script. Ord. Prced., toni, l, pag. 470)
pretesero che non sia opera di Alberto Magno,
ma bensì del mentovato Ugone d'Argentina,
dell'ordine de' Predicatori, scrittore del secolo
XIII, citando l'autorità d'alcuni autori che
a lui l'attribuiscono, non che quella di due
codici mss. che portano il nome d' Ugone d'Ar-
gentina. Ma il P. Domenico Antonio Gandolli
( Diss. de duccntis Aug. Sciipt. , pag. 32 ,
num. 3) dimostrò, con buoni documenti, do-
versi tal lavoro credere piuttosto di Egidio
(Colonna) Romano, romitano di S. Agostino.
Compendium Universa Philosophiae
(auctore Josepho Maria Boncetti ,
ord. S. Dominici). Mediolani, apud
Franciscum frignoni j 1678, m-8.°
Compendium vitse sanctissimi Ponti-
fìcis Clemcntis XI (auctore Hiero-
nimo Crispo, arcliipr. ravenn.). Ba-
vcnnce, tjpis uérchiep.j 1783, injol.
Compilatori (Ai) del Giornale Eccle-
siastico di Boniaj lettera I dell'ab.^
N. N. (P. Calvi, domenicano let-
tore emerito). Senza luogo, 1792.
Consultisi il Giornale Eccles. di Roma, num.
28, tom. VII e sappi., 1793.
Compilazione de' privilegi, facoltà e
giurisdizioni della famiglia Meni-
coni. Perugia^ presso il Costantinij
Sappiamo dall'Ansi {Cremona litter. , tom.lW,
pag. 2S9) e dal Viviani Marchesi {Memorie
de' Filergiti , pag. 261 ) che fu principale au-
tore di questo libro il P. ab.' D. Pietro Caneti,
camaldolese, il quale più non volle ricono-
scerlo per cosa sua, essendovi state fatte molte
aggiunte.
Compilazione delle leggi del serenis-
simo maggiore Consiglio, eccellen-
COM
tissinio Senato, eccelso Consiglio
de' Dieci ce, divisa in cinque vo-
lumi, del conte Andrea Alvise Viola
avvocato fiscale dei Presidenti sopra
gli uffici i ec. Venezia i P^fio^i ^'"
nelli , 1786, in-/\.^
Non è composta di soli cinque volumi , ma bensì
di sei, essendo il quinto volume diviso in due
parti. Asserisce Giuseppe Maria Foppa ( nelle
Memorie della sua vita, pag. ut -82) che il
Viola presiedette al lavoro , ma che è intrin-
secamente di esso Foppa ; che il primo ebbe
largo compenso, e che quello di lui fu assai
scarso.
Compimento che al Saggio di belle
lettere del fanno passato soggiungono
i signori convittori ec. (del P. Giu-
seppe Maria Pujati). Roma. 1767.
Vedij Saggio di belle lettere ec.
Compleanno (II) (del conte Benve-
nuto RoBBio, di S. Rafaele). To-
rino, presso G. M. Briolo , '79^5
in-\iP
Compleanno (Pel) del signor Giuseppe
Bolla, sonetti alla signora Carolina
Magnani Bolla. Parma, tipi Bodo-
niani, 1810, ^V^-8.° pie.
La dedica è soltoscrilta L. B,, cioè avv." Luigi
BOTTIO.M.
Componimenti di Pastori Arcadi della
Colonia Camaldolese. Ravenna, per
Antonio Maria Laudi y i 7 16, in-/\.^
Quest'operetta è tutta del P. D. Bonifazio COLLINA.
Componimenti drammatici per la fe-
stività del Ss. Natale (di D. Fran-
cesco Pirelli). Napoli, iy5 \, m^-*^
Componimenti intorno ai riti nuziali
degli antichi Cristiani. J^enezia ,
Pavini, 1766, 77i-4-^
Si publicarono in occasione di un matrimonio,
che venne celebrato specialmente dai versi di
Labisco e di Politipo, sotto i quali nomi arca-
dici celansi il P. Lorenzo FrscOM, minore
conventuale, ed il conte Ippolito Gamba Giii-
SELLl, ambedue di Ravenna.
Componimenti poetici del Libero Si-
gnor De Canitz, volgarizzati da un
Academico della Crusca (senat.^ Leo-
nardo del Riccio, patrizio fioren-
tino). jFiye/icCj Monche, 1757,7/7-8."
235
COM
Componimenti varj per la morte di
D. Domciiieo Jannacone, carnefice
della gran Corte della Vicaria, rac-
colti e dati in luce da Giannan-
tonio Sergio. ^/?/7o 1749, 777-4."
I compositori di questa sanguinosa satira (che
si arrivò a vendere Ano a tre zecchini) sono
r abate Galiam, nipote delPallora cappellano
maggiore mons.* Galiani, e D. Pasquale Car-
CAM, uftìziale di segreteria del marc' Ber-
nardo Tanucci. Alla pagina penultima (32) si
leggono le lettere puntate D. P. C. E. D. A.
D. S. C. D. C, cioè: di Pasquale Carcam, e
delFabate di S. Caterina di Celano, 0 sia ab.*
D. Ferdinando Galiani. Fu ristampala dal Por-
celli. anni sono; e di nuovo con altri opu-
scoli del Galiani, Napoli, 1823, m-0.° In questa
edizione ultima si ia conoscere il motivo che
diede luogo ad attaccare cosi barbaramente il
Sergio ed altri, de' quali fuigonsi essere le
sopraccennate comjwsizioni , imitandone Io
stile. Secondo veniamo assicurati , esiste una
edizione //i-».", che tutte le precedette.
Componimento drammatico da can-
tarsi nel collegio Nazareno l'anno
del giubbileo JMDCCLXXV in occasione
della publica Academia per la fe-
lice esaltazione di nostro signore
Papa Pio VL Roma, Zempel, ìiel'
r anno suddetto, in-^l^
Del P. Gio. Luigi Buongiocchi. scolopio, secondo
rHorrangy. Ma il chiar." P. Rosani, già ge-
nerale degli Scolopii, ci fece sapere essere del
P. Francesco Fasce.
Componimento di-ammatico da can-
tarsi nel giorno del nome dell'im-
peratrice regnante Elisabetta Cri-
stina per comandamento dell' em.°
signor card. ^Alvaro Cienfuegos. Mu-
sica di Giovanni Costanzi , romano.
Roma, pel Komarecli, 1 7 3 i , 7/7 fogl.
La poesia è di Dionigi Fiorilli. poeta della corte
del suddetto cardinale.
Componimento per musica (del P.
Sebastiano Paoli, chier.° reg.*^ della
Madre di Dio) diviso nelle tre gior-
nate della celebre fondazione delle
Tasche della serenissima Republica
di Lucca l'anno 171 i. 7/7-4."
Compositioni di diversi, volgari, la-
tine e greche nella inoite di ma-
236
COM
donna Lucia Dal Sale, gentildonna
padovana. Padova j, per Giacomo
Fabriano j, \Sl\g, in-4-^
I due cpigranimi Ialini colle iniziali G. P. F. I.
M. sono Glottochrysii Petri Fidentii Iunit^i
MoNTAGNERis, aulorc moUeggiato dalla Scrofa.
Fedi^ FIDENTIO.
Composizione (di Francesco Del Ga-
RETTO, daGirgenti) da recitarsi in
musica nella traslazione del sacro
corpo e sanfrne del glorioso S. Tras-
padano, martire in Palma, data
in luce da D. Felice Focolare, ar-
ciprete di Palma. Palermo, BosiOj
1667, //z-4."
Comptes (Les) du monde adventureux,
ou sont recitées plusieurs belles
histoires mémorables et propres
pour résjouir la compagnie et évi-
ter melancolie, par A. D. S. D.
A Paris, par Estienne Groulleau,
i555, in-8."; et i56o, ?/i-i2."
La Biblioteca francese di De la Croix du Maine
{Paris, 1742-1772, tom. I, pag. 64) dà tre
diversi signiiìcati alle tre lettere iniziali^ cioè
Anloinc de Saint Dems, Abraham de Saint
Die, André de Saint Didier. Qualunque siasi
Fautore, questa è una raccolta di traduzioni,
od imitazioni di novelle italiane e francesi ce.
Infatti le novelle XLV, LII e LIV sono un'i-
mitazione del Ictit Jolian de Saintéj il rac-
conto XLI è un' imitazione della novella in
versi di tre dame clic trovano un anello; il
racconto XXVIII, della Gentildonna di Orleans,
ed il racconto XXIII, del Sagrestano di Cluny.
I racconti XXXII e XXXV sono presi dai
proverbi di Aloisio CiNZio de' Fabrizj. La mag-
gior parie finalmente delle altre novelle appar-
tengono alle Porretane di Sabadino degli A-
RIENTI , ed al Novellino di Masuccio , saler-
nitano.
Gomunione (La) del sacrifizio rispetto
al popolo è una delle verità rive-
late proposteci dalla chiesa (del P.
NannarolM, domenicano gavotto). O-
puscolo teologico. Vcdi^ Sentimenti
(I) del Concilio di Trento — Apo-
logia del catechismo — Catechismo
esposto in forma ec.
Comunione (Della) Eucaristica delle
ferie seste di quaresima nelle chiese
CON
del rito ambrosiano, dissertazione
di un ecclesiastico milanese (mons.*^
D. Luigi Bossi, can." della catte-
drale di Milano). Milano j, 17B6,
Comunione (La) procurata ai peni-
tenti con la sposizione dei sette
salmi penitenziali, consacrata dal-
l'autore al merito incomparabile
del rever.° P. M. Tommaso Maria
Gennari, inquisitore generale di Ve-
nezia (del P. Giacinto Maria Anti,
dell'ordine de' Predicatori, vicen-
tino). Vicenza, per Tommaso La-
uezzari , 1720, m-8.°
CONABORGHI (Marco Lucio). Rime
sacre sopra l'Immacolata Vergine
e Madre di Dio. Milano, pel Ma-
latesta j 1 7 1 5 , in-i'ì.^
L'autore è il P. Carlo Ambrogio CucHiNO, bar-
nabita.
Conca (La) d'oro in tripudio per
l'anno ventesimo del cattolico Re
delle Spagne e gran Re di Sicilia
Filippo V, nel d'i ig decembre del
1703 (del P. Maria Amati, gesuita',
palermitano). Palermo, per Giovanni
Riccardi j 1708, in-S.'^
Concerto di lodi spirituali e sacre
canzoni per destar in chi si sia la
devozione e per nutrirla, con l'ag-
giunta di tre discorsi ec. (del P.
Giustiniano Faello, chier,° reg.%
veronese). Verona , per il Merlo ,
i636, in- 17..°
CONCERTO TROMBA. Vedi , GIO-
CONDO, dell'ordine de' Rovescianti.
Concetti della lingua latina di un va-
lente uomo letteratissimo ec. Vedi,
AONIO PALEARIO.
Concetti (I) di lingua latina ed or-
dine d'arte metrica ridotti in ot-
tava rima.
Intorno all'autore cosi si espresse il Crescimbeni
{Comm. voi. V, Uh. VI. pag. 310) aQuest'o-
"pera e del R. Manzone Manzoni, da Colle,
'>e fu impressa in i^/rewze nel i»84, /«-12.° »»
CONCHETTA (Todaro). È Giuliano
CON
De' Rossi, da Scstri di Ponente.
Stampò nel i665 sotto (questo nome
alcune rime genovesi , insieme a
quelle di Gio. Giacomo Covello.
Conciliatore (II), foglio scientifico
letterario, publicato in i i8 numeri
dal 3 settembre 1818 al i4 ottobre
1 8 I g. Milano^ co^ tipi di J^incenzo
Ferrano , in fo^l.
Ne fu sospesa per ordine superiore la continua-
zione. Ecco la chiave che indica i nomi dei
compilatori di questo Giornale: - Crisostomo,
Giovanni Berchet; Br. (sui primi esemplari)
e P. (in séguito) Pietro BORSiERl; G. D. R.,
Gio. Domenico Rom.\g>osi; E. F., Lodovico
De Breme; 5. P., Silvio Pellico; G. P., Giu-
seppe Pecchio; G. Pr.. Girolamo Primo ; G.
B. D. C. Gio. Battista De Cristoforis; L.
P. L., Luigi Porro Lambertenghi ; C. S.,
Conte Serristori; ^. S. , Sismondo SisMO>Di;
G. N.. Giuseppe NicoLiM; G. R., Giovanni
Rasori; a. C, signilica Articolo comunicato;
Il proemio è scritto dal mentovato Borsieri.
Conciliorum ac doctorum selectse sen-
tentioe illustrantes decretum Sess.
XXIV et XXV Concilii Tridentini
de creatione Cardinalium. Sina locOj
anno et tjp. noni.
Questa raccolta fu compilata per ordine del car-
dinale Domenico Passionei dal P. ab." D. Mi-
chelangelo .MOMAGRATI , e fu stampata in
Lucca , dal tipografo Filippo Maria Bene-
dilli nelPanno 1739.
Concilj e Sinodi tenuti in Firenze
dall'anno io55 all'anno 1787.
Publicati da Modesto Rastrelli, senza alcuna
noia tipografica, m-8."
COjVCINA (Francesco Daniello). Ri-
trattazione solenne di tutte le in-
giurie, bugie, falsificazioni, calun-
nie, contumelie, imposture, ribal-
derie, stampate in varj libri da
Francesco Daniello Goncina, dome-
nicano gavotto, contro la venera-
bile Compagnia di Gesù, da ag-
giungersi per modo di appendice
alle due infami lettere teologico-
morali contro il rever.° P. Benzi,
della medesima Compagnia. Napoli^
1744, m-4.°
Questa tinta ritrattazione fu stampata in [■^enezia
337
CON
nei 1744, e ristampata in Lucca ec. Si disse
allora che fosse opera del P. Cordara, 0 del
P. Tornielii, o del P. Zaccaria, tutti gesuiti;
altri forse con più verità ne fecero autore il
P. CoccONATI . pure gesuita.
Conclave f II) (lell'anno i 774? dramma
per musica da recitarsi nel teatro
delle dame nel carnevale del 177^,
dedicato alle medesime dame. Roina^
pel Kracas, aW insegna del Silenzio ^
con licenza ed approvazione. in-^P
Questo dramma, che è una satira del Conclave
in cui fu eletto Papa il card.* Braschi col nome
di Pio VI, è attribuito all'abate Sertor, ben-
ché, non si sa con qual fondamento, alcuni
lo dicessero del principe Chigi. L'abate Sertor,
che dovette scontare col carcere il sospetto
d'esserne autore, scrisse un memoriale in sua
discolpa in ottava rima , il quale è un centone
di versi del Metastasio, siccome pure in molta
parte è un centone, 0 a dir meglio una per-
petua contraffazione dei versi del Metastasio
tutto intero il presente dramma , stampato
clandestinamente in Firenze, a spese di Giu-
seppe Molini padre, favorito secretamentc,
come si pretende, nell'impresa da altissimo
personaggio. A dar credito a questa voce potè
contribuire il fatto di non essersi rinvenuto
alcim esemplare del dramma all'atto della vi-
sita che fu eseguita nel magazzino e nella
casa del Molini, e che era stata suscitata a ri-
chiesta della Corte di Roma; fatto che lasciò
credere che un preventivo avviso ne fosse stato
dato al Mohni, il quale potè cosi aver agio di
porre in salvo quanti esemplari gli rimanevano
dalla vendita, che però era stala rapidissima.
Questo dramma fu ristampato in Milano l'anno
1797.
Conclave nel quale fu eletto Fabio
Chigi, detto Alessandro VII. M.
DC.LXIF^ in -11.'^
Deve essere scrittura di Gregorio Leti, essendo
ristampata nel toni. II de' Conclavi de' Pon-
tefici Romani {Colonia , 1691), opera ad esso
attribuita.
Conclavi de' Sommi Pontefici Romani,
da Clemente V fino ad Alessandro
VII. Senza luogo e nome di stanip.,
1667, m-4.°; e 1668, in-i^P
— Gli stessi quali si sono potuti tro-
vare fino a questo giorno. Nuova
edizione riveduta, corretta ed am-
pliata. Colonia, per Lorenzo Mar-
tini, 1691, voi. 3, lVl-I2.°
238
CON
Veniamo in cognizione per V Avviso che sta in
fronte alla Vita di Cromwell , scritta da Gre-
gorio Leti, che anche la presente opera può
annoverarsi in parte fra' lavori di lui a aven-
»» dola accommodata ed ordinala ed aggiuntivi
5> sei conclavi »?.
Concordanlioe majores Bibliorum. iVo-
riinbergce, per Antonium Kobwiger,
i485; BoìionicBj per Henricum De
Colonia-) i4B6; Basilece ^ i^^Q,
Sem pre in fogl.
Non è ben certo se quest'opera sia di Arlotto
DA Prato, francescano (che in ccrli niss. vien
detto figliuolo di Aldobrando de'SiLLAM), op-
pure del card.^UcONE DA Santo Garo, dome-
nicano, u Chi sa, come scrive il Mazzuchelli
>i{tom. Impari. Il, pag. 1099) che Tuno e Tal-
55tro non abbia intrapreso lo stesso lavoro, e
jjche la fatica di uno sia perduta, restando
«quella dell' altro? 3>
CONCORDE, Acad.'' Affidato (Sena-
tore Cesare Pagani, principe del-
l'Academia). La gara dell'intelletto
e della volontà, il giudizio della
Sapienza e la vittoria della Grazia
da cantarsi nell'Academia de' Si-
gnori Affidati della legia città di
Pavia ec. la vigilia dell'Immaco-
lata Concezione della Ss. Vergine
Nostra Signora, dell' Acad.°ec., ai
7 decembre 1690. In-^.°
Stanno le altre poesie nella raccolta fatta dagli
Affidati in morte di Filippo II. Ticini, 1C99.
Concordia (La) del tempo colla fama.
Componimento per musica da can-
tarsi dalle figlie del Pio Ospitale
degl' incurabili per piacevole trat-
tenimento di Cristiano, principe
Elettorale di Sassonia. Venezia _,
Occhi, 1740, in-^\.°
Si sa dalla Drammaturgia che Fautore de' versi
fu l'abate Francesco Maria Gavardi, e della
musica il maestro Giuseppe Carcam, crema-
sco. Fu anche inserito ne\W4dria festosa,
notizie storiche ec.
Concordia (La) di Pallade e Nettuno
nella piaggia di mare dolce. Sere-
nata (di D. Pietro Vitale, prete,
palermitano). Palermo^ appresso O-
nofrio Graniignano, 1707, in-^-'^
Concordia (La) (o Concordanza) evan-
CON
gelica della passione di N. S. Gesù
Cristo, con annotazioni. Per oj>era
di N. N. Brescia, Rizzardi^ '756,
Viene attribuita al P. D. Costantino RoTIGM.
Concordia fra la società e la religione,
o sia Difesa del culto cattolico con-
tro chi lo calunnia, in contrasto
con la società, di M. G. T. (Ma-
scherana Girolamo, teologo). Mi-
lano, 179B, m-8.°
Ad alcmii esemplari hi ristampalo il frontispizio
premettendovi il testo della legge , e fuvvi ag-
giunto in fine un Importante avviso.
Condanna della teologia morale dei
PP. Busembaum e La Croix, pu-
blicata ed eseguita nel 1757 in To-
losa. Cosmopoli [Trento, per Fran-
cesco Michele Battisti), i 708, in- 1 2.°
Le note sono del P. Benedetto Bonelli, minore
osserv.'' riformato. Quest'operetta venne ristam-
pata in Venezia, pel Bettinelli, l'anno 1760,
ntW Istruzione a' Vescovi ec.
Condanna di una massima scandalosa,
o Dialoghi istruttivi con cui si dete-
stano varj abusi della moda(deirab.^
D. Francesco Spadea). 1790, m-8.°
Condizione (Della) d'Italia sotto il
governo degli Imperatori Romani.
Part. I, Milano, Rivolta, i836. —
Pari. II, Ivi, per lo stesso e nello
stesso anno. — Della storia d'Italia
sotto gli Imperatori Romani. La
Germania e i suoi popoli sino al-
l'anno dell'era volgare 180. Ivij
come sopra, voi. 3, in-S.^'
Tutt' e tre queste operette, dedicate al barone
Antonio Mazzetti , presidente del Tribunale
d'Appello di Lombardia, dal loro autore prof.*
Clio. Battista Garzetti , trentino, comparvero
poi col suo nome, e col titolo - Z>e//rt storia
e della condizione d' Italia sotto il go-
verno degli Imperatori Romani. Milano,
per Marsilio Carrara, 1838.
Condotta (Della) da tenersi nella so-
cietà, di Knigge, traduzione dal te-
desco di R. A. (Renato Arrigoni),
corredata di note da un italiano.
Milano, 1816; e di nuovo, Ivi,
1823. in-S."
CON
In pochi esemplari della prima edizione solto la
dedicatoria trovasi il nonìc intero deirArrigoiii,
il quale è autore di alcune note: le piìi però
sono del cav.'' Giuseppe COMPAOO.M.
CONE. G. Plinio de li lioniini illustri
in lingua senese traduclo, et breve-
mente commentato. Opera del Cone
= In Jìne=^ Impresso in Siena per
Simone di JMcolòj cartolaio senese,
adì JiXX di Marzo 31. D. FI, in-^}'
Scopresi il nome e cognome del traduttore in
fronte della lettera d'indirizzo a Pandolfo Pe-
trucci, dove vien detto Pietro Raneom, e non
Rangoni, o Raiiconi, o Rancani^ come qual-
cuno scrisse. L"Ilaym lo riporta col nome di
Pietro Bartolomraeo di Conone Raneom : da
questa induzione della paternità, si ha qualche
ragione di quel Cone. L'opinione molto tempo
prevalse o piuttosto Terrore di attribuire questa
istoria a Plinio il Giovine. Ma è ormai fuori di
questione presso gli eruditi che non a Plinio,
ne ad altri, ma al solo AtUELio Vittore, deve
ascriversi questa operetta, avendo il P. Andrea
Scoto, gesuita, penduta palpabile questa verità.
CO?sESTAGGIO ( Girolamo ). Istoria
della riunione del regno di Porto-
gallo alla corona di Castiglia, di
Girolamo Conestaggio de' Franchi.
Genovaj i585, in-^P ', Venezia ^
1592; ed Ivij 1642, in-S.^
Fu accusato il Conestaggio di essersi attribuita
quest'opera, che alcuni credono di Giovanni
de Sylva, conte di Porto Allegro, ed Ambascia-
tore di Spagna alla Corte di Lisbona. Il Tira-
boschi rimane dubbioso, e scrive "di non tro-
jj vare bastevoli monumenti a sciogliere la que-
j) stione ". La ragione però sembrane propen-
dere in favore del Conestaggio, per gli argo-
menti che saggiamente adduce il P. Spotorno
{Storia lett. della Liguria, toni. Ili, pag. 206),
che puossi in proposito consultare. Il Cone-
staggio è detto anche De" Fracchi per essersi
a quest'albergo della Republica genovese ag-
gregati i Conestaggi nel 1328.
Conterenza di un maestro col suo di-
scepolo circa la controversia se S.
Pietro Regalato da Valladolid, sia
dell'ordine de' minori conventuali
(del P. Flaminio Bottardi, minore
osservante, da Parma). In-^.^ Vedi
sotto j Conferenza seconda ec. —
Compendio della vita, virtù, morte
e miracoli di S. Pietro Regalato ec.
239
CON
Conferenza seconda di un maestro
col suo discepolo intorno alla Let-
tera in risposta alla Conferenza
prima circa la Controversia di S.
Pietro Rci^alato ec. (del suddetto P.
Bottardi).
Anche questa seconda conferenza fu ristampata
in Venezia, pel Bettinelli , Tanno 1749 con
una Lettera di risposta, nella (juale si di-
battono tutti i punti proposti in essa se-
conda conferenza. È fattura del P. Gio. An-
tonio Sa.ngallo, minore conventuale, che altra
ne scrisse su lo stesso argomento.
P'edi sopra j Conferenza di un ec.
— Compendio della vita, virtù,
morte e miracoli di S. Pietro Re-
galato ec.
Conferenze sulla compagnia di Gesù.
Vedi , Catechismo de' Gesuiti ec.
Conferma delle falsità di tre docu-
menti publicati neirUghelli a fa-
vore del Capitolo di Verona (del
sac.^ Pietro Ballerint, veronese).
Jvij Carattoni, 1754, in-^.^
Confermazione del Ba<iion amento in-
torno ai beni temporali delle chiese,
indirizzata dall'autore del ragiona-
mento suddetto (ab.^ Antonio MoN-
tagnacco) agli autori dello scritto
- Le mani morte ec. - Venezia, Zatta,
i^6y, m-4.° Vedi, Ragionamento
intorno ai beni della Chiesa ec.
Confermazione teologica ec. Vedi,
Esercizio della buona morte, N. 9.°
Confessioni (Delle) di S. Agostino,
libri X. Roma, \6^5 , in- 16."
Potrebbe contenere la traduzione che d'esse con-
fessioni fece il P. Giacomo Flxigatti, gesuita,
romano, stando a quanto scrive TAlegamJie
{Script, soc. Jcsu, pag. 447) che la riferisce
nelT appendice degli autori anonimi, benché
nel corpo del libro aìV art. di Jacobus Fu-
ligatus {pag. 196) tra le opere di lui non
l'accenni.
Confidenza in Dio. Traduzione dal
francese (del P. Matteo Gherardelli,
della comp.'^ di Gesù).
Conflictus 5, Petri cum Simone Mago.
Nella Bibl. Ponti/. Ludon. JacobiaS. Carolo,
pag. 487, leggesi \\\\ frammento di quest'ope-
retta , che fu poi publicata completa da Fran-
240
CON
Cesco Maria Fiorentini vic\Fetustius occiden-
tale mnrtyrologium D. Hieronymo tribu-
tum. Luca; , 16C8, in fol. Federico Nausea
Taveva già data alla luce prima Tanno issi,
colle sue Annotationcs in Anonymi Phila-
letlii Eusehiani rnpsodias. Il presente libretto
fu attribuito da alcuni a Marcello Romano^
discepolo di S. Pietro; ma il Cave stima che
debba ascriversi a Marcello, Sommo Ponte-
fice.
Conflitto (Nel) fra la potestà seco-
lare e l'autorità ecclesiastica, re-
gole dell' obedienza. Napoli, Stasi
e Ricci, 178H, m-8.°
Opera di D. Vincenzo Troisi, prete secolare,
napoletano.
Conformitàdelle cerimonie Chinesi col-
r idolatria Greca Romana. Colonia,
Francesco d'Egmoncl. i 70 1 , //j-8.°
L'opera originale in lingua francese è del P. Na-
tale Alexandre, domenicano.
Conforto soavissimo del pecca tor pu-
sillanime veramente ben confessato
ed emendato de' suoi peccati (del
P. Francesco Benedetto Bovio, do-
menicano). Treviri, iG^S, ìVj-i6.°
Confraternitate (De) Ss. Stellarii B.
M. V. tractatus (Fr. Francisci Qua-
KESMi , ord. min. obs. ). Panonni ,
i648, m-4.''
Lo Sbaraglia {Sappi, ad JVaddingum, pag. 28o)
lo dice stampato sotto supposto nome.
Confronto della ricchezza dei paesi
che godono libertà di commei'cio
frumentario, con quella de' paesi
vincolati , prendendo per esempio
la Toscana ec. (del conte Matteo
Biffi Tolomei ). Seconda edizione
con aggiunte. Senza luogo (ma Fi-
reme), lygS, m-8." = Segue :=
Riflessioni sopi'a le sussistenze ri-
svegliate ne' fatti osservati in To-
scana dall' A. S. S.
Chi sia lo scrittore del secondo opuscolo, e che
vogliano indicare quelle sigle A. S. S. è da
noi ignorato, se pure non signilicano Autore
Sopra Segnato.
CONFUSO, Academico Ordito (Carlo
Fiamma).
I.'' Il bellissimo torneo a piedi,
ovvero la barriera fatta alla nobiltà
CON
di Vicenza nel teatro de' signori
Olimpici il Carnevale dell' anno
M. DC. XII. Vicenza,, per Francesco
Gl'ossi, m-4''
La dedicatoria segnata 6 marzo 1612, è sotto-
scritta con tale nome academico. S'ignora Fau-
tore della descrizione.
2.° Diana vinta, ovvero le pazzie
di Florindo, tragisatiricomica del
ec. Venezia, per Evangelista Deu-
chino, 1624 , in-\i.°
"ò.^ Gareggiamento poetico del ec,
madrigali amorosi, gravi, piacevoli,
ne' quali si vede il bello, il leg-
giadro e il vivace de' più illustri
poeti d'Italia. Venezia, appresso
Barezzo Barezzi, 161 i, m-i2.°
4.° Il sacro tempio dell Imperatrice
de' Cieli Maria Vergine Santissima
fabricato de' più purgati carmi ec.
fatica del ec. Vicenza, appresso
Francesco Grossi , 1 6 1 3 , in- 1 2."
Confutamento di quanto alcuni ano-
nimi Camerinesi, il signor abate
Fi-ancescantonio Zaccaria, il Novel-
lista di Firenze e 1' autore delle
Memorie enciclopediche che si stam-
pano in Bologna, al num. 24 nel
mese di luglio 1781, contro di Ma-
cerata hanno calunniosamente scrit-
to. - In fine - Cosmopoli, Vanno
1782, m-4.°
Uscì dalla penna di Gio. Francesco Lancelotti,
di Staffolo nelle Marche.
Confuta tio deductionis a successoribus
ab intestato contra testamentum
Marzanium et hseredem in eo scrip-
tum edita?. 1786, in-^.'^
Se ne crede autore Carlo Filati, da Tassulo nel
Tiroloj ed è scritta contro la deduzione di
Giuseppe Innocenzo de' Festi, fatta stampare
in Trento.
Confutatio Pseudoepistolae sub nomine
P. Heni'ici Noris per dolum publi-
catse. Sine nota tjp., in fol.
L'apologista anonimo fu il medesimo P. NoRiS,
secondo che scrisse il mare." Scipione 3Iaffei
{Ferona illustr., pari. Il, pag. 481). Leggesi
anche nel primo tomo delle sue opere stam-
pale in f'^erona, appresso il Tumerniani.
CON
Confiilalio responsi cpislolaris a Ga-
briele Daniele soc. Jesu, aJ Pi-iniarii
Acad. Pat. Tiieologi lilteras da li ,
qua singula cjusdcin Responsi ca-
pita continuata serie rci'elluntur
(auctore liyaeintho Skriiy, ord. pi-a?-
dieatoruni). Coloiiicv {f^cnctiis), apud
Nic. Sclikate/ij 1706, //z-8."
Confutalio sex primaruni epislolavum
ex co libro cui tilulus est - l^'erdi-
ìiaiull f^dliL'sii cjìi.sloUej sh'c appai-
dlx ad libruni Antoìiii Lampridii
de siiperstitionc vitanda ctc. - Me-
diolaid , 1744 5 prostant venn/es j
F^cneliiSj apud Joan. Tabenununij
in- . 2."
Fu stampata in T''enezia, e ne è autore il P.
Giovanili De Llca, minore osservante. Com-
parve di nuovo alla luce colTaggiunta di una
Risposta al dottore Giovanni Lami. ISeapoli,
typis JaniKU'ii et finceritii 31 iitioriun fra-
ti imi, artno 1744, in-3." (Si consultino le i\'o-
i'elìe letterarie dell'anno 1744, col. 301).
ndcj VALDESI! (Fcrdinandi ), epi-
stola.
Confutazione d'alcune proposizioni
del Sinodo di Pistoja in una let-
tera (dell' ab.*^ D. Giovanni Gan-
DiANi. di Sacile) umiliata ad un
illustre dotto e zelante Prelato.
Senza data.
Confutazione degli errori e calunnie
contro la Chiesa e la Sovranità,
sparse in due libelli intitolato l'uno
- Discorso istorico politico dell' ori-
gifidj del progresso e della decadenza
del potere de' Chierici su le signorie
temporali j con un ristretto dell'i-
storia delle Due Sicilie. - L'altro -
Riflessioni sul Discorso istorico poli-
tico ec. - Dialogo del signor Cen-
soriui col signor Ramani, francese
(del P. Tomniaso Soldati, dome-
nicano). J^ol. 2, in Jògl.
Confutazione degli errori istorici e
politici di Luigi Angeloni.
Scrittura del Principe di Canosa, napoletano,
già cons.' del Duca di Modena Francesco IV.
Confutazione degli errori su' mislcrj
TOM. I.
241
CON
dell'Incarnazione e della Trinità
che s'incontrano nella parte se-
coiula dell' istoria del ])opolo di
Dio. JRomaj, 1758.
lì una versione dal francese del lihro scritto dal-
Fal).'" Dtdiamel col titolo - La vcrité cailio-
liqne sur le niysici'e da Jìls de Dieu in-
cariie, a cui i traduttori, che furono il BoT-
TAUl ed ilFoCGl.M, hanno premesso il volga-
rizzamento del Piojet d' iiistruction pasto-
rale de ììinns/ d' J uxerre , composto dallo
stesso abate Duhamei.
Confutazione del cosi detto Compen-
dio di risposte date alla luce dal si-
gnor Agostino Torresani De Lan-
'/enfeld, riguardo alla Spina d'acqua
venduta. Trento ^ '79^» in-^.^
Composto dai fratelli Domenico e Lodovico Du-
SI.M, dottori e nobili tirolesi.
Vedi, Compendio di risposte ec.
Confutazione del libro de' Paradossi
nuovamente composta e in tre ora-
zioni distinta (di Ortensio Lanci).
Vinegiaj senza nome di stampatorCj
1545, m-8."; e di nuovo, senz'anno
e luogo (ma Venezia), appresso An-
drea j4rri\'abenCj{\ 563), in-'ò.^ Vedij
Paradossi, cioè Sentenze fuori del
comun parere ec.
Confutazione del libro dello Spirito
di Elvezio, opera di De la Harpe,
tradotta ed arricchita con note da
G. L. (Gaspare Lippomako, nobile
veneto). Venezia j co' torchj del Gatti j
•79^-,
Confutazione del libro dello Spirito
recitato nel Liceo republicano di
Parigi da Gio. Francesco Laharpe
(traduzione di Bayle Barelle). Mi-
lano j tip. 31ila/iesej anno IX repu-
blicano (1800), «/I-8."
Confutazione del sistema dell' abate
Spedalieri di A. C. , idropolita.
Stesa, al dire del Lancetli {Biogr. Crem.), dal
P. D. Clemente PjIAGI, monaco camaldolese.
La lìiogi: degli illustri italiani {tom. VI,
pag. 50) fa pure cenno d'altra consimile 0-
pera che viene quivi invece attribuita al P.
Guglielmo Della VALLE, convenlaale.
Conlutazioiftu della dissertazione del
16
242
CON
signor ab.^ Gian Vincenzo Bolgeni
- U possesso j principio fondamentale
per decìdere i casi morali - indiriz-
zata allo stesso illustre dissertatore
da un sacerdote carmelitano scalzo
(Pradini da Vobarno nella Riviera
di Salò), p^enezia, i8i4j port. 2,
in-Q°
Confutazione della Gazzetta Ecclesia-
stica di Firenze de' ly novembre
1780, foglio nuni. 20, circa un'o-
peretta stampata in Roma (di mons.^
Giuseppe Maria Caraffa, vescovo di
Mileto). P^edij Parere d'un teologo
sulla residenza de* Vescovi, e —
Seconda confutazione ec.
Confutazione della istoria del Governo
Veneto di Amelot de la Houssaye.
Amsterdam ( Venezia ) , Mortier ,
1^69, i'ol. 3 , in-S.^
ii. ói Gio. Giacomo Casanova, che per quest'o-
pera fu tolto Jairesilio, a cui erasi da se mede-
simo condannato dopo la sua fuga dai Piomlti.
Il tomo terzo porta il titolo di Supplemento.
Si possono consultare le sue JMemorie , intorno
alle quali conviene avvertire, che nella prima
edizione tedesca su cui fu falla la traduzione
francese (impressa in Parigi nel 183S e seg.)
il mss. originale è guasto e mutilato. Veggasi
anche il beli" articolo di Bartolommeo Gamba
nella Biogr. eli Tipaldo {toni. II, pag. 38»).
Confutazione della sentenza portata
in seconda istanza nella causa be-
neficiale Rossi e Inama. Senz'anno
e stamp. [Roveredo , per il 3Iarche-
sa?ii y 1^92)5 in-/[.^
Ne è autore Carlo Antonio PiLAH.
Confutazione della stampa publicata
per la Comunità di Povo col ti-
tolo di Difesa del diritto che le com-
pete d'avere il proprio macello (di
Carlo Antonio Pjuati). (F^icnna) ^
1764. Vedij Difesa del diritto ec.
Confutazione delle annotazioni criti-
che tutte e singole, apposte da un
anonimo in lingua volgare ad una
logica manoscritta in lingua latina
fatta stampare dallo stesso anonimo
in Lucca f 1763, ed attribuita al
CON
signor can." Pier Francesco Peggi,
dottore collegiato e lettore"publico
nello studio di Bologna. Ivi^ nella
stamp. del Longhi, J764, ìVì-4-"
A quest'opera va congiunto - De clisputntione
ad ti/oncs . iìitroductio ad praxini dispu-
tatinnis syllogisticm. a Se il suddetto canon."
>? Pier Francesco Peggi , dissimulò d'essere au-
>»tore della Confutazione , dicendola stesa da
» chi ]ier debito^di graiiludi ne verso il ])roprio
«maestro s'accinge ascriverla, nonfjdi.ssimulò
ti che suo fosse questo trattaiello enunziandolo
»5 nel frontispizio '^(Fanluzzi. toni. \ì, pag. 328).
Confutazione delle censure fatte ad
alcune coniedie dell'abate Pietro
Chiari, e principalmente aPFilosofo
Veneziano dall'autore delle istru-
zioni per il teatro comico (di Giam-
battista Vicim). Lucca j 1754? ìn-^.^
Confutazione dell'opuscolo intitolato
- Cosa contengono i documenti della
Cristiana antidata sulla., conj'essione
auricolare.
Dal Ct:rniUm'^{Bd}l.\Poleniica) se ne fa autore
l'abate Luigi Cuccagni; ma egli s'inganna,
non essendo di lui, ma di un altro collabo-
ratore al Giornale Ecclesiastico di\.Roma.
Confutazione dello scritto ])ublicato
col titolo - Il feudo die la Revma
3/cnsa di Feltre tiene ne' cinque Masi
di Castagnedo ec. (del sac.^" Dome-
nico ToDEscHiiNi). In Jhgl.j di png-
12. Impresso l'anno 1767, dopo il
18 di giugno. 7^e<r//j Feudo (II) j)rc-
diale ce. — Succinta conferma ec.
Confutazione di alcuni errori del
dottor D. Bernardino Zanetti, ec.
Fedi^ ANTIMACO FILALETE.
Confutazione di ciò che l'autore - De
Elrurice Metropoli - ha scritto in-
torno gli antichi CamertijCC. Vedi,
Esame di quanto ha scritto l'ab.*^
Francesco Mariani.
Confutazione di due libelli diretti con-
tro il Breve - Super soliditatCj - l'uno
intitolato - La voce della verità ec.j
-l'altro- Riflessioni sopra il Breve
del Sommo Pontefice Pio VJ, in cui
si condanna il libro di Ejbcl: Che
CON
€oi;a è il Papa? (del cai-J.^ Giacinto
Geì\v[l). [Roma) , '7'^9j *'0^* 2, m-^."
Confiitazionfi di uno scritto intorno
agli antichi Camerti Umbri (del
P. Filippo Gameulm, saccrd.*^ della
Congr.*^ di S. Carlo in Camerino).
Perugia, 1739, in-^,^
Confutazione d'uno scritto italiano e
francese sparso in Germania con
questo titolo - Quanto sia giusto e
com'enei'ole che Comacchio si con-
seìvi daW Imperatore pel Duca di
3Iodenaj che uè suo vassallo (di
mons.^ Giusto Fontanini). Roma ^
171 I ; e di nuovo, Francofone^ i y 1 3.
Vedi 3 Raccolta di lutto ciò, ec.
N. i3.°
Confutazione succiata di un libro in-
titolato - Trattato dell' autorità del
Papa 3 del signor De Barigny^ - o
Lettera del signor Priore di A. al
signor Abate di I. 1788, in-S.^
Nel Giornale Enciclopedico Romano, anno
1791, pag. CO, COSI si riferisce questa lettera
- Lettera di un arciprete di a Monsi-
gnor Vescoi'o di su la Confutazione suc-
cinta di un libro intitolato : Trattato del-
l'autorità del Papa, del signor di Burigny,
impresso in fienna nel 1784 dal Grnejer.
La lettera è del signor Pey, c la traduzione è
di monsignor Brancadoro.
Congetture di un socio etrusco sopra
una calia pajìiracca dell' archivio
diplomatico. Firenze j Cambia gi ^
178 r , m-4."
La prefazione è del proposto Ferdinando Fossi,
direttore delP Archivio diplomatico. Le con-
getture sono delFavv." Micliorotti Maccio.m,
professore nelF Università di Pisa, che avuta
per poco o nulla la suddetta carta, trovata in
una softitta, inclusa in un tubo di latta , dagli
eredi del senatore Cosimo Della Rena, la fece
interpretare dalPah.'' Carlo Petrai, e quindi
la offerse al Granduca Leopoldo, dal quale
ebbe in compenso cento zecchini; e finalmente,
fattavi r illustrazione, ebbe un aumento straor-
dinario di provvigione dalla cassa deir Univer-
sità di Pisa.
Congiura (La) delle polveri , tragedia
(del conte Agostino Tana, piemon-
tese) in cinque alti, e in versi
243
CON
sciolti. Livorno, stamperia Falorni,
1782, 7>J-8.°
E un libro che si può contar fra i rari , perchè
r autore ne ricuperò gli esemplari eziandio da-
gli amici pili intimi.
Congiure (Le) famose contro le Re-
publiche di Venezia e di Genova,
cioè — La congiura degli Spagnuoli
contra la Republica di Venezia nel-
l'anno M. D. C.XVIII. (traduzione dal
francese dell' opei'a dell'abate di
Sak\t-Real). — La congiura del
conte Giovanni Luigi de' Fiesclii
contra la Republica di Genova nel-
l'anno M. D. XLVJI. (traduzione me-
desimamente dal francese dell'opera
di Gio. Francesco Paolo De Gondy,
cardinale di Retz). Colonia (o piut-
tosto Giìwvra), appo Pietro Del
Martello s 1681, in-i'ì.'\ ed anche
//j-4.° pie.
Congressi (I) degli animali — Apo-
loghi Cananei con appendice arabo-
greca (del P.Stefano Baldassare,
già procuratore generale dell'ordine
eremitano). Napoli j 1837.
Congresso (II) di Citerà, rr: Dani
niìiil hahemus majus calamo ludinnis
(Phffid., Uh. iy,fah, l).= (Del conte
Francesco Alcmìotti). Napoli, iy4^'y
cà Amsterdam, i 746, j/ì-8.". edizione
accresciuta. Ed in séguito, Postdam-
mo, nel 1751; e Parigi j nel lySG;
e di nuovo, Londra {Italia), 1763,
coU'aggiunta del Giudizio cV Amore
sopra Pistesso Congresso.
Ci è ignoto se il Giudizio d' Amore fosse già
staio unito alT edizione d' Amsterdam. Veg-
gansi, Jlta dell'Algai-otti ai'a?ifi le sue o-
pere, e Mazzuchelli, toni. I, pag. 4«o.
Congresso (II) di Parnasso (di Ste-
fano SciuGLiAGA, raguseo). Ferrara^,
(piuttosto Venezia), per Giuseppe
Barbieri 3 in-S.°
CONI (Ippolito). Fedi, TELILAGO
POSINFOCO.
CONINGII (Anthimi) (Honorati Fadri,
soc. Jesu). Pulvis peruvianus febri-
fugus vindicatus, Romce, i655,m-8.°
244
CON
Benché il P. Fabre fosse oriundo francese ; pure
avendo vissuto molto tempo in Roma, ove occu-
pava la carica di Penitenziere, abLiamo creduto
di poter dargli luogo nel presente Dizionario.
Fedi, COPiNINGII ( Hcrnianni), sotto
il qual nome si è pure nascosto il Fabre.
Conjc'ctura de libiis Imitalionis Chri-
sli , eoriinique anctoribus (auctore
Josepho Maria Suaresio). Bomce,
tjp. Dragondelli, i66S, in-^."
Conjugiis (De) ad solius rationis iior-
mam exactis. TicvUj i^8i.
Del P. Carlo Antonio Calvi.
Conjuiatio inita, et extincta Neapoli
anno i joi. AìituerpicBj typis Jùan-
nis Tri/ih (vel potius Neapoli), 1704,
Una storia di questa congiura , conosciuta col
nome del Principe di Macchia, fu scritta da
Gio. Battista Vico, ed un' altra da Giuseppe
Macrino. Non essendo stata approvata la stampa
d'amhcdue, fu incaricato da! Governo lo slesso
censore canonico D. Carlo Majello di scriver
la presente relazione , secondo le idee allora
dominanti. A torto fu creduta da alcuni opera
originale francese la traduzione anonima fatta
in quella lingua col titolo di Histoire de la
Coìijuration de Naples cniTOl. Paris, Gif-
fart, 1706, /«-s.", che viene dal Soria (^Me-
morie storico-critiche , pag. 582) e dal Giu-
stiniani {Bibl. storica, pag. 16?) attrihuita
al commend.' gerosolimitano Claudio Viaìsy,
ma che il Barbier vuole d"un sieur Du Perrier.
Se ne riferisce ima versione italiana da quei
due biografi napoletani ; ma, ignorandosene Te-
dizione, può sospettarsi che una tale versione
sia supposta, e che in quella vece si tratti
della seguente opera:
La congiura succeduta in Napoli
nel settembre del 1701. Venezia
(probabilmente Napoli), i 704 5 "2-8.°
Va premesso un avviso dell'autore al lettore ,
dove si dice che il suo nome poco rilevava a
sapersi, ma che in un trattato che stava scri-
vendo del Paragone tra la lingua toscana
colla greca e con la latina, ciascuno ve lo
avrebbe veduto impresso. Il trattato non è
più comparso, ed ignorasi tuttavia lo scrittore
di questa storia.
CONO AMORGAMIA. Fedi ^ AMOR-
GAMIA CONO.
Conoscenza (Della) dell'amore di no-
stro Signor Gesù Cristo, opera del
CON
P. Francesco Nepvcu, gesuita, tra-
dotta (dal P. Paolo Segneri, juniore).
CONRADUS (Joannes). Josepho Pozzi
Jacobi filio.... Jonnnes Conradus
Loliodengdovevius Philosophus Ba-
tavus, et Socius Gonsliladanensis.
Ha^cc Comiliim j 1727.
Questa è una lettera che fingesi scritta al Pozzi
(del quale è forse fattura) per aver conto
deir opera che si era publicata da Alessandro
Macrliiaveili circa il Diploma Teodosiano. A
delta lettera rispose il Pozzi con un''ahra da
Bologna, 1720, scritta, come si desume, per
burlarsi del MacchiaveUi.
CONSAGRATA (H). È lo stesso che
lo STRADINO. Fedi, STRADINO.
Consccrazione (Nella) della nuova
chiesa cattedrale di Portogruaro,
che celebrasi nel giorno 4 agosto,
stanze (di Pietro Soletti) dedicate
all' avv." Antonio Spiga. Treviso,
y^ndreola, iS33, in-^.'^
Stanno in una raccolta falla per tale solennità,
ed uscirono anche a parte.
Conseils d'un pére à son fils imités
des vers que iMui-et a écrits en latin
pour l'usage de son neveu, par N.
Fi'ancois (De Neuf-chÀteau). Parme,
imprimé par Bodoni, i Ho i , in-S.'^gr.
V'hanno anche imitazioni italiane e tedesche.
Le italiane sono lavoro delPab.* Luigi Richeri.
Considera li onc del signor Mesto Bas-
sobruti da Lanciano intorno all'oc-
cultazione insolita et incognita di
Marte occorsa l'anno 161 5, osser-
vata dal signor Bartolommeo Pan-
talonio Fenetia, appresso An-
tonio Turìni, 1616, m-4-"
La dedicatoria e falla dal P. Fr. Bonaventura Ca-
PRJDOiM. Ch'egli poi sia autore anche di que-
sto opuscolo , il deciderlo non è facile.
Considérations d'un Italien sur l'Ita-
lie, ou Mémoires sur l'état acluel
des lettres et des arts en Italie, etc.
(par l'abbé Denina). Berlin, 1796,
m-8.°
Quest'opera, al dire di Barbier, era stala publi-
cata 1 anno antecedente col titolo di Guide
Uttdraire, etc.
Considerazione intorno alla pretesa
245
CON
magia postuma, prosenlala ai su-
premo DivcLtorio di Vienna dal si-
gnor barone van Svvietcn, archialro
delle Cesaree INIacslà e prefelto della
loro biblioteca, dal francese nell'i-
taliano recata con annotazioni del
traduttore (cav.*^ Giuseppe Valeriano
VanxNetti). Senza nome di luogo e
di stamp. [Kcnczia), ^'j^'J-, in-'ò°
Considerazioni cristiane per tutti i
giorni dell'anno, con gli Evangeli
di tutte le domcniclie, tradotte dalla
francese nell' italiana favella (dal P.
Francesco pRAKCnt, della Congr.^
della JMadre di Dio). Venezia^ Ba-
gìionij 1713, voi. 4) /«-12."; e di
nuovo, Bologna., pel Longhij i']^^.
Male a proposito il Giornali' de' leti. d'Italia
dell'anno 171S (co/. XXI V^, pag. 418) attri-
Jjuisce la presente versione ad un gesuita luc-
chese.
Considerazioni de' quattro Novissimi
ec. Parma, fratelli Gozzi ^ 1797,
in- 1 1 °
È una traduzione italiana fatta dalFah.^ Gio. Bat-
tista Tartagm, ex-gesuita, d'un' operetta spa-
gnuola del P. Sebastiano IsQLlERUO^ gesuita.
Considerazioni di N. N. (cav.^ de-
mentino Vannetti) al chiarissimo P.
Antonio Cesari di Verona, intorno
alla lettera dell'autore del prospetto
de' correnti affari d' Europa per
l'anno 1794. -twccrt {Trento), 1795,
m-8.°
Considerazioni filosofiche e teologiche
(del sac,'' D. Nicola Giovanelli) in-
torno all'opera intitolata - jS^^j^'o^ì^o-
lilici, a sia Civile corso delle nazioni.
ISapolij Orsino, 1793, in-S.°
Considerazioni intorno all'acqua fred-
da, d' un dottore in medicina del-
l' almo Collegio della città di Ra-
venna (Ruggiero Caldi). F^enezittj
ZanCj 1736, in~ii.°
Trovansi nel toni. XIII, pag. 37, degli Opuscoli
Calogcrani, ove nel tom. XXV contenente
r indice se ne manifesta Y autore.
Considerazioni, per le quali mediante
la grazia di Dio l'anima può per-
CON
venire al dispregio delle cose ter-
rene ed all'amor delle celestiali, di
S. Bernardino Albizzeschi da Siena.
Lucca, Paci j 1686, in-ii.^
a Diede in luce questo opuscolo il P. Gio. Fran-
» Cesco Vanm, della conip." di Gesù, ancorché
»5non si legga in verun luogo il suo nome,
»» ma bensì cpielio di Domenico Vanni suo fra-
"tello, che al cav."* Amadeo Summiniati de-
j) dicollo '5 (Cinelli, tom. \, pag. 21-22).
Considerazioni religiose e cristiane
per tutte le domeniche, ferie ed
altre solennità dell' anno. Parte
prima e seconda (del reggente Gio.
Nicola Chiesa, eremitano). Napoli j
'^^^' . ......
Considerazioni sopra i principali mi-
ster] della vita, passione e risur-
rezione di Cristo ec. Milano _, per
Giuseppe 3Iazzuchelli, 1761, in- 1 2.°
Nel frontispizio si dicono fatte e scritte da
una Serva del Signore morta in questi ul-
timi tempi, cioè da Antonia Catarina Mayer,
tedesca, accasata in Pavia; fra gli scritti della
cpiale furono esse trovate. Ma appena uscitene
alcune copie, e conosciuto che erano impresse
col titolo di Meditazioni , state antecedente-
mente publicate varie volte come opera di Vin-
cenzio Bri'NI, riminese, scrittore del secolo
XVI, fu cangiato il frontispizio suddetto, re-
stituendole al loro vero autore.
Considerazioni sopra i varii sensi dei
Profeti , con un saggio di spiega-
zione di Gioele, T^eneziaj per Giu-
seppe Picotti j editore e stanipatoj'ej
L'autore, che è D. Giuseppe Maria PcJATl, ex-be-
nedettino, nel proemio ci fi sapere « che per
«non trascorrere inutilmente gli ultimi avanzi
» della decrepita età sua .... halle ristrette. . .
»per gF ingenui studenti di Teologia che....
jj danno opera alla Ermeneutica Sacra ».
Considerazioni sopi'a il Demofoonte
{dramma di BIetjstasio), ly^S,
m-8.*^
Apostolo Zeno neWe Lettere , tom. Ili, pag. so,
dice che ne crede autore uno de^ suoi amici,
ma jiol nomina.
Considerazioni (del marc.*^ Giovanni
Orsi, bolognese) sopra il famoso
libro francese intitolato - La ma-
nière de bien penser dans Ics ouvrages
240
CON
(V esprit eie. Bologna j Pisani ^ i^oS,
L'autore franCL'sc e il 1'. Domcniro Bol'HOL'RS,
gesuita.
Considerazioni sopia la Icllcra del-
l'ab.*^ Winkelmann intorno alle sco-
perte d'Ercolano. Senza veruna nota
(ma J\afJoh\, 1764), m-8.°
Non e deir abate Zarilli, rome sì credette, ma
del marc' Berardo Galiam.
Considerazioni sopra la nobiltà, ec.
J^edi i Anima ( L') in traccia ec,
N. 5."
Considerazioni (del dott.*^ Domenico
Vandelli) sopra la notizia degli Aca-
demici Lincei, scritta dal sig. Gio-
vanni Bianchi , e premessa all'opera
di Fabio Colonna, intitolata Phj-
tobasanos, ristampata in Firenze nel
1744' Modena j per Bartolomineo
Solianij 1744? i"-4'"
Considerazioni sopra la vita della ve-
nerabile madre donna Orsola Be-
nincasa, distribuite in nove giorni
per eccitare la divozione delle sue
monache (del P. D. Francesco Ma-
ria Maggio, palermitano). jXapolij
appresso Novello De BoniSj 1662;
e in Palermo j appresso il Bua e il
Camagnaj 1668, /«-8.
Considerazioni sopra le sensazioni, del
signor abate Rossignoli , tradotte
dal francese (per opera del conte
Giovanni Dal Pozzo). F^eronaj stam-
peria Moroni j 17745 "i-8-°
Considerazioni storico-politiche sopra
i doveri di chi è destinato al governo
de' popoli: a Sua Eccell.^ il signor
Andrea Dolfìn, con un'appendice
sopra l'armonia delle due potestadi
ecclesiastica e civile. Venezia^ Zatta,
1766, m-8.°
La dedica è sottoscritta colle sigle M. A. R. (Me-
doro Ambrogio Rossi) , tra gli Arcadi di Roma
JRosemodriso , e tra i Planomaci di Venezia
Filomaco.
Considerazioni (del P. Giuseppe Ma-
ria Tabaglio , domenicano) su la
scrittura intitolata -Riflessioni sopra
CON
la eausa della Cina dopo venuto in
Europa il decreto dell' emineìitiss.f^ di
Townon {Roma), «709, in-/\.°
I PP. Quclifed Eciiarl {Script. Ord. Prced., tom.
II, pag. 787) assicurano essere autore di que-
ste Considerazioni il suddetto P. Tabaglio, pia-
centino, ed il nome di lui sta scritto nell'e-
semplare esistente in Brera; non così il mar-
chese Luccliesini {Memorie per sen'ire alla
Storia Ictt. di Lucca, tom. Il , pag. 32«) che
le vuole produzione dell' ab.*^ Gio. Jacopo Fa-
tinelli, lucchese.
Considerazioni sugli avvenimenti po-
litici e militari dell'anno 18 12. Mi-
lano j Fusij I 8 I 3 , in-8°
Colle sigle N. B. (Nicolò Bettoli).
Considerazioni sul miglioramento del-
l'arte militare in Italia (di Gregorio
Mcscari). Napoli j nella stamp. Per-
gerianaj 1806, in-S.°
Considerazioni sul nuovo sinodo di
Fistoja e Prato, fatte da un Par-
roco della stessa diocesi (di D. Giu-
seppe Isotta, di Grano, diocesi di
Novara e curato di Villa-Lesa sul
lago Maggiore). 1790.
Considerazioni sulle compagnie, so-
cietà e maestrati delle arti e de' me-
stieri, opera tradotta dal francese.
T'^enezia, Bassaglia, 1769, m-8.°
L' originale francese fu composto da Simone
Cliqcot-Blervaciie, sotto gli occhi e coi con-
sigli di monsieur De Gct'RMAI.
Considerazioni teologiche e politiche
fatte a prò degli editti di S. M, C.
intorno alle rendite ecclesiastiche
del Regno di Napoli. Parte prima.
Napoli, 1707. — Parte seconda,
Ivi, 1708.
L'autore è Costantino Grimaldi, napoletano.
Scrissero pure a prò di tali editti il reggente
Gaetano Argenti e Tavv." Alessandro Rizzardi.
Tutte queste opere risguardanli tale contro-
versia furono coniiannate dalla Corte Romana,
e poste all'Indice de' libri proibiti. Si consulti
Giustiniani {Scritt. legali del regiìo di Napoli,
tom. I, pag. 81 : tom. II, pag- 136: tom. Ili,
pag 09).
p^edi, Re (De) beneficiaria ec. —
SERRA D'ISCIA. — Risposta alla
lettera apologetica di Benedetto
Aletino, ec.
247
CON
Consigli (I) (Iella Sapienza, ovvero
j-accolla delle niassiiiie di Salomone
le [)iù necessarie all'uomo per di-
rigersi saviamente , con riflessioni
sopra queste massime. Opera {di
nions.^ De la Chambre) trasportata
dalla lingua francese nell' italiana
( per cura di Apostolo Zeno). Kc-
ncziaf presso Domenico Vah'aseiìsCj
iyo3, in-^P
La liaiìuzione dell'' antcredenle edizione di Fi-
renze AA m^Q fu fatta dal P. Francesco Maria
Casim, poi cardinale.
Consigli (I) di un padre a' suoi fi-
gliuoli sopra diversi stati della vita,
del signor abate Scussault, consi-
gliere del Parlamento, tradotti dal
francese da un personaggio di qua-
lità (conte Camillo Boccadiferro,
senatore bolognese), e da un suo
confidente al medesimo traduttore
dedicati. Bologna j inni.
Consiglio di alcuni vescovi congregati
in Bologna dato a Papa Paolo per
lo stabilimento della Chiesa Roma-
na: trovato in palazzo dopo la morte
di Sua Santità. Di Bologna XX di
agosto nel iMDXLVlIII. In-'ò.^ pie.
Opuscolo registralo dal Gesnero fra gli scritti di
Pietro Paolo Vergehio.
Consiglio (II) di Giove nell'imeneo
di Napoleone, epitalamio. — La
stella natalizia di Napoleone, dis-
corso. — Napoleone padre, sermone
pronunciato il di 3 febbrajo i8i i,
])el felice nascimento di S. M. il
Re di Roma ( dell' ab.^' Giovanni
RuDo). Senza luogo ed anno, in-l\.°
Consilium delectorum Cardinalium
et aliorum Prajlatorum de emen-
danda ecclesia S. D. N. P. Pauli
III, ipso jubente, conscriptum et
exhibitum. RomcBj typis Ani. Bladij
i538, m-4.°
Lcggesi anche nella Raccolta de' Concila di
Pietro Crabbe stampata 1" anno 1381. Paolo
III ])er ovviare ai principali tlisordini del Cri-
stianesimo coi più atti ed efficaci rimedj ,
destinò una Con"re::fazione di nove fra car-
CON
dinali e prelati. I personaggi illustri, che la
formavano, erano, de' cardinali: Giampiero
Carafa, Regiiialdo Polo, deputali principali,
Gaspare Contarini e Jacopo Sadolelo ; dei
prelati: Tommaso Emilio Badia da Modena,
domenicano, generale del suo ordine; Gregorio
Cortese , abate benedettino di S. Giorgio di
Venezia; Federigo Fregoso, arcivescovo di Sa-
lerno; Giammaiteo Giberti, liglio naturale di
Francesco Giberti, genovese, poi vescovo di
Verona; e (ìirolamo Aleaiulro, arcivescovo di
Brindisi. A pie della scrittura, che fu stampata
a pochi esemplari, trovansi i nomi de" suddetti
personaggi; ma non si dice chi Tabbia stesa.
I PP. Quelif ed Echard pretesero che fosse il
sopra nominalo Tommaso Emilio Badia, do-
menicano; ma il P. Bartolommeo Carrara {fila
di Paolo If-^) riferisce che fu il cardinale
Carafa, poi Papa col nome di Paolo IV, ri-
trovandosi lo scritto originale fra gli autograli
di lui , esistenti nel collegio dei Teatini di S.
Paolo in Napoli. I novatori di cpiel tempo
sparsero che lo stesso cardinale Carafa , di-
ventato Papa , fece porre ali" Indice il pre-
sente libro; ma ciò non può riguardare che
r edizione con una lettera dell'eretico Gio-
vanni Sturmio , falla cjuasi subito dopo la
prima, cio'e nelF anno stesso is."8. Lo Stur-
mio , al dire del P. Carrara , potè avere clan-
destinameule i fogli dell' opera mentre co-
piavansi o stampavansi in Roma. Forse il co-
nosciuto fanatismo del biografo di Paolo IV
potrebbe rendere dubiosa cpiesf ultima as-
serzione, se non sembrasse confermata dal-
l'Indice de' libri proibiti publicato in Roma
per ordine di Benedetto XIV, ove cpicst'opera
viene notala - Consilium de eniendanda Ec-
clesia. Cam nods , vel Prnifatioìnhus Hce-
reticorum. Ma è da osservarsi l'aggiunta Ciini
notis, i>el FnK/'ationibus Hcereticonan, che
determina quale sia il libro vietato, e toglie
di mezzo il dubio che il Carafa, divenuto
Papa, avesse proibita l'opera stessa in cui egli
ebbe parie.
Consilium Gregorio XVexhibituni de
adhortando Maximiliano Bavariss
duce ad petendam confirmationcm
dignitatis electoralis a Sede Aposto-
lica, trienni j i623, ?/ì-4-"
Fu ristampato nello slesso anno con cpicsl'altro ti-
tolo - Consilium Gregorio X/^, exliibituni cum
prcefatione et censura J. G. V. Lag. Rat.,
1G25. -Il Piaccio {T/icatr. anon., pag. 122),
appoggialo a quanto scrisse il Colomcsio, fece
autore non meno della prefazione e della cen-
sura, che del medesimo Consiglio. Gio. Ge-
rardo Vossio . credendo che si fosse egli co-
248
CON
pei'to soUo le mentovate lettere iniziali. Ma fu-
rono i (ielli scrittori riconvcnuli dal Freylag
( Cai. libr. variar. , pag. lì A. edit. tcrtia), il f[uale
scoperse che autore del libro è Michele Lo-
NIGO. da Esle, e che del VossiO non sono che
la prefazione e la censura. Il Lo.MGO è poi an-
che autore degli Apìiorisini de stata ecclesiciì
restaurando , che . uuilaniente al mentovalo
Consiglio, il medesimo Vossio diede alla luce.
Furono inseriti questi due libretti nel toni. IV
delle opere dello stesso Vossio.
Cousilium in causa testamenti Guil-
lelnii de Berrovis (auctore Theo-
tlosio VALVASsoRr, clei'. reg. tlieat.).
Bergoniij apud Marc. Ant. Rubeanìj
in-^° {verso la mela del sec. XFll).
Consilium Juris prò veiilate in pun-
cto honoris et duelli iuter doctores
D. Innocentiuin Valcntinum et doc-
torem Jo. Andream Monegliain nie-
dicos in civitate Florentiae, RomcBj
typis Jacohi Dragondellij in-^.°
Gregorio Leti {Ital. Rcgn., part. Ili, pag. 407
e 408), che riferisce questo libro, tralasciò di
farcene noto lo scrittore; ma il Piaccio (T/icafr.
anon., tom. I, pag. 208, ?ium. 924), dopo di
aver detto che il Normanno credette che ne
potesse essere autore il medesimo Moneglia,
soggiunge che inclina piuttosto a crederne au-
tore il dott." Valentini; ancorché si prolesti di
non aver veduto T opera, dalla cui lettura forse
sarebbe venuto in cognizione chi dei due ve-
ramente la dettasse.
Fedij MELEAGRO (Giannedino).
Consilium quorundam episcoporum
Bononise congregatorum quod de
ratione stabiliendce romau,x ecclesice
Julio III P. M. datum est, aucto-
ribus Thoma Stella, Ant. Helio et
Gerliardo Busdrago (seu potius Pe-
tro Paulo Vergerio). //ì-4-"
Ristampalo nel primo ed unico tomo delle opere
del suddetto Vergerlo, Ad^'ersus Papatuni,
impresse in Tubinga Tanno 1303, in-4.", senza
i nomi degli autori qui sopra indicati; e di
nuovo rmWAppcndix ad fascicidwn rerum
expctendarum et Jìigicndariun auctore de
Browìi. LondiìH, icoo, infoi, jùc. Crediamo
che questo scritto sia uscito la prima volta in
italiano.
Fedì, BONINI (Bonino De').
Consolatorie di diversi autori nuova-
mente raccolte, e da chi le raccolse
CON
divolamente consecrate a Galeotto
Pico, conte della Mirandola e cav.*^
di S. Michele. Venezia, al segno del
Pozzo {per Andrea Arra>abenc ) ,
i55o , iii-H."
Composte dal solo Ortensio Landi.
Cuiisolazione (La) degli infermi amici
di Dio (del prO{)Osto Morcelli ).
Brescia^ FaUotii e Spinelli ^ 1 8 i 5 ,
in-\i.^ Fedi jTvìàuo per la festa ec.
Consolazione della niente causata dal
buon metodo di vivere in Venezia
nel preteso interdetto di Paolo V,
svegliato da Fra Paolo, servita,
consultore di Stato.
Questo originale italiano d'' un' opera falsamente
attribuita a Fra Paolo Sarpi, servita, sta a canto
della versione francese stampata à la Haye ,
1721, in 2 voi., in-i^.°, col \\{(Ao- Droits des
Som'erains défendus conlre les excommuni-
cations et les interdits des Papes. - Nell'e-
chzione di tutte le opere del Sarpi impressa in
Ferona , da Marco Moroni , colla finta data
A\ Hclmstat, si è alterato il rammentato fron-
tispizio, e si è anche malamente divisa l'opera,
ponendo prima ciò che andava posto dopo.
Consolazione (La) delle anime afflitte.
Opera scritta in francese dal P. Ste-
fano Binet della comp.^ di Gesù,
e tradotta dal francese in vulgare
(dal P. Giuseppe Fozio, d<;lla me-
desima conip."). Roma, Corbelletti ,
i635; e di nuovo, 3Iilano, Ghisolfi,
Consolazione e ricreazione spirituale
per gl'infermi e persone afflitte in
forma di dialogo, del M. R. P. Ste-
fano Binet in lingua francese, tras-
portato nell'italiana da un Padre
della medesima comp." (P. Antonio
A^TOiMOTTi, gesuita, milanese). To-
rinOj ver Doni. 2 ari/io, 1626; e di
nuovo, Roma, 1634? sempre z/i-i 2."
Tace di questo scrittore TArgelati nella sua Bibl.
Script. Mcdiolanensiuni.
Consors Paterni luminis, etc.
Principio d'inno attribuito a S. Ambrogio, che s]
recita a mattutino per la feria terza ; e che venne
posto fra le sue opere dai PP. Maurini: è il
medesimo che l'antico riportato AaW Innario
Tomasiano senza alcuna mutazione di parole.
240
COxN
Conspcctus uovffi S. isiJori opcnim
editionis, qnam parai F. A. Z. (Fraii-
ciscus Ant. Zaccaria). Kenetiis ^ ex
typ. Rciiioudini , 1780, in-^.^
CONSTANTE (P. D. Vittorio), cano-
nico regolare. Il cigno moribondo
al fiume di cinque foci, ovvero
r anima innamorata alle cinque
piaghe del Crocefisso. JSapoli, De
Bonis , 1672, in- 1 y ."
Si nascomle sotto il nome surriferito il frale Gio.
l'aolo Dell" Epifania, carmelitano scalzo.
CO>'STA^TIS (Antonii), defensio doc-
ili n» veteris et Apostoliche de sa-
crosancto Encharistioe Sacramento.
Ne è autore, secondo riferisce il Teissier (f/og.
dcs hommes savans . part. I . pag. 20"), Pietro
Martire Vermiglio, liorenliuo , copertosi sotto
il riportato Unto nome.
Constitutiones et decreta condita in
provinciali Svnodo Mediolanensi
sub illustrissiinf) et reverend. D.
Carolo Eorroma30 S. R. E. ,tit. S.
Praxedis, Presbytero Cardinali et
Sanctce Sedis Apostolica^ per uni-
versam Italiani legato de latere, Ar-
cbieniscopo ?»Iediolani. Ibidem, apitd
Pontios frntres, 1 566.
Questo è il primo Concilio milanese da S. Carlo
celebrato nel iSGo; e gli atti e i decreti per
ordine del Santo furono distesi da Giulio Pog-
giano, come dimostrò il P. Lagomarsini nella
di lui vita.
Constituliones et exercilia spiritualia
Clericorum Soecularium in com-
mune viventium (auctore Barili,
Holtzhal'Ser). Roincejtjp. Valica-
ìiisj 1684, "^-8.*'
Constitutiones Urbana:; Frat. Mi:i.
Convenlualiuni. HoiiicVj apiid luip.
C amerai., 1628.
Quattro religiosi furono deputati alla compila-
zione di queste costituzioni; ma più di tutti vi
lavorò il P. Marco MOACHIO da Modena, mi-
nore conventuale. Furono dette Uiinince , per-
chè approvate da Urbano Vili.
Conslilutionum, seu Jurium Fcuda-
lium. libri qualuor.
Trovansi questi libri de Feiidis stampati nel
Corpus Juris civilisj ed il primo è senza
nome del compilatore. Però venne da taluni
co\
attribuito ad Uberto DallORTO. gmreconsullo,
milanese, e da altri a Gerardo Cacapisti, o
Cagapisti, milanese esso pure e giureconsulto.
Ma il Cujacio ne" suoi Commcntairu a questi
libri , da esso riordinati (Jacobi Cujacii Oper.,
Pars prior, tom. Il, f^cnetiis, Storti, I7SS,
pag. 1065-G4), lo ascrive a Gerardo, ch'egli
risolutamente cognomina Negro, e ne dà per
ragione il trovarsi nel medesimo opinioni le
quali non piacquero ad Uberto DalTOrto, e
che nel lib. If^, tit. G5 e Gtì, sono dette di
Gerardo. Seguita poi notando di non poter ne-
gare che i libri // e /// siano di Oberlo, 0
che il //^ è formato di brani presi da varii
ed incerti scrittori. Coli" autorità del Cujacio
anche il PicineUi (Jteii. de' letler. mil.. pag.
25o) attribuisce a Gerardo Negro il Uh. I de
Feudis. Se non che V Argelati {Bibl. Script.
Mediai., tom. I, part. Il, col. 231-32), se-
guendo ilPanciroli, che, fra i convenuti nel-
l'anno 1134 alla famosa Dieta di Roncaglia, an-
novera Obertus ab Horto Feudorum atictor
celeberrimus et Gerardus Cacapisti et ipse
in Feudis clarus {De Ci. Leg. Interpr., lib.
II, cnp. XIV) , scrive d'ignorare donde il Pi-
cineUi abbia preso quel cognome di Negro y
assegnato a Gerardo, in vece di Cacopisto ,
a come, die' egli, da per tutto è chiamato,
»» quando non fosse da Ottone di Frisinga, »
poiché questi {De gest. Fridcr., lib. II, cap.
XII) racconta che nella Dieta di Roncaglia i
Consoli di Como e di Lodi fecero lamenti sul-
l'alterigia de" milanesi, prcesentibus duobus
consulibus ejusdem civitatis, Obcrto de Orto
et Gerardo Jigro. Ed anche il Giulini {Meni,
di Mdano, part. IX, pag. 173 e seg.), che
piìi volte nel Catalogo de" ConsoU th .Milano
annovera Girardo Cagapisto, nel novembre
deiranno 1134 registra Gherardo Nigro. Vo-
trebbe dunque risolversi che Gerardo abbia
avuto i due cognomi di Negri e di Cacapisti
o Cagapisti, e che ora col primo, ora col
secondo sia stalo indicato. I Monaci cisterciensi
di fatto neir undecima delle loro Dissertazioni
delle antichità Longobardico-M danesi {voi.
II, pag. 77) asseriscono che Gerardo indetto
da alcuni dei Negki, e da altri C.-t-^ -j pi sto.
Il conte Sclopis {Star, della Legislaz. ital,
Torino , 1840 , voi. I , pag. 87) sciùve : u Ghe-
jjrardo il nero, detto anche Capagisti, ed 0-
» berlo DeirOrto furono i primi compilatori
55 di questa collezione ( dei Feudi ) '>. E si noti
quest" altro cangiamento del nome in Capa-
gisti, eh' è il modo col quale è riportato nel
libro // delle Consuetudini Feudah, come si
leggono nel Corpus Juris, tit. 23 e 28. I
quali luoghi allegando il Giulini {Meni., part.
iX, pag. G2), corregga: <« più giustamente
16*
250
CON
Cagapisti ". Il Cujacio, nel suo riordinamento,
a questo luogo tralascia i cognomi, ponendo
solo: Oberli et Gerardi (Op., pars prior,
toììi. Il , pag. 1141-142). Forse quindi il Negro
fu soprannome , come ( guardando alla maniera
con che lo scrive) sembra essere opinione del
conte Sclopis; e forse Gerardo e chi parlò di
lui lo preferirono alcuna volta, e principal-
mente in queir occasione solenne della Dieta
di Roncaglia, al vero cognome, per impedire
che questo porgesse ai beffardi materia di riso.
Consulta di N. , parigino (Giacomo
Leschassier, avvocato) intorno alla
controversia tra la Santità di Paolo
V e la serenissima Republica di Ve-
nezia, traduzione dal latino nella
lingua italiana. Padovaj 1607, "^"4-°
Consulta di ventiduc avvocati al Par-
lamento di Parigi, ec, dove si esa-
mina se i deputati politici d'Har-
]em debbano dirsi giudici compe-
tenti per decidere che il signor
Vandyk sia o non sia membro
della Chiesa Cattolica Romana, ec.
(traduzione con note del P. Mar-
tino Natali, prof.^ nell'Università
di Pavia). Pavidj i 789, m-8.°
Consulta sopra le pretensioni de' Fer-
mieri generali di Modena in con-
corso del diritto di guerra (del conte
Beltrame Cristiani).
Consultatio de Cingulana Ecclesia in
Piceno antiquis honoribus cathedra^
episcopalis restituenda (auctore In-
sto FoiNTANlNl). RoinOBj tjp. lì. C.
A.j, 1725, in-^.°
Consultazione teologico-morale: se chi
interviene per necessità ai teatri pu-
blici vi possa intervenire lecita-
mente, e in qual maniera («li Pier
Francesco Foggini). RoinUj Paglia-
vini, 1754 5 in-\ iP
Consulti medici del dottore Giuseppe
Del Papa. Romaj Sah'ionij 174^,
^'ol. 4, m-4.°
Edizione più compiuta delf antecedente del 1733,
procurala ed assistita, del pari che quella, da
mons." BOTTARI, di cui sono lavoro Felogio e la
prefazione.
Contadini (I). La felicità publica con-
CON
fiiderata nei coltivatori di terre pro-
prie (dell' ex-regolare Giambattista
Vasco, piemontese). ZJ/c^t/a^ '7^9?
in-^:'
CONTARINI (Card. Gaspare). Quattro
lettere di mons.^ ec. Fiorenza, Tor-
ventino, i558, iii-%.^
La terza lettera di Vinegia , a Xf"I di giugno
1353, non è del Contarini , siccome dimo-
strò il card.^ Quirini {Prefuz. alla vita del
Contarini scritta da mons.' Beccatelli , pag.
XXXV e scg.); il quale dimostrò puranco con
probabilissime congetture essere stata scritta
da Marcantonio Flamlmo.
CONTARINUS ( Hieronymus). Com-
mentarla illustrissimi ac reverend.
D. Hieronymi Contarini Episcopi
Justinopolitani in orationem donii-
nicam feliciter incipiunt. Fenetiis,
apud Fvancisc. Rainpazeiunij 160C).
Che tal fatica sia del detto vescoTo non è sicuro.
Si dubita che sia piuttosto di Girolamo Bembo,
di Capo d'Istria.
Conte (Al) Antonio Vezzani per le
sue nozze colla nobile donzella la
signora Clementina Capilupi, il C.
G. P. (conte Giovanni Paradisi).
Parma, costipi Bodoniani j 1822,
È un'ode.
Conte (II) d'Altamura, ovvero il vec-
chio geloso, dramma musicale fatto
rappresentare dagli Academici che
s'adunano nel casino di San Marco
sotto la protezione dell' eminentis-
simo e reverend. ° principe card.*'
De' Medici. Fivenze , ad istanza di
Bevnavdino Pontini j librajo, i6c)5,
m-i2.°
E composizione di Domenico ToR^AQl■I^'CI, cav.*
fiorentino. Nella Drammaturgia si riporta ,
sotto nome d'incerto, a pag. 212-15, l'edi-
zione di un dramma con questo titolo mede-
simo fatta in Lucca nel 1G72. Non sappiamo
se sia lo stesso.
Conte (II) di Bacheville, oratorio (del
can.° Francesco Frosini) posto in
musica dal signor Giambattista Bas-
sani, dedicato all' illustr.'^ signora
Maria Giuditta Cardi Banchieri, re-
CON
citato in Pistoja l'anno 1696. In-^°
CONTE (IL) DI SANTA FIORA.
Lo crede il Crescimbcni della famiglia Sforza,
che possedeva la contea di Santa Fiora. Ila un
sonetto fra' Rimatori antichi.
Conte (II) (li Vahnont, o i travia-
menti della ragione. Milano, Pi-
rotta e Maspero, 1816, voi. 5, in- 12.°
Quest'opera morale dell'abate Gerard, francese,
venne tradotta per cura di mons.^ Giuseppe
Baraldi, con altrui ajuto. La prima edizione
è di Ma (lena.
Conte (II) Filiberto, o sia la villeg-
giatura autunnale di tre studenti
di ritorno dall'Università di
nell'anno i835, colla continuazione
e termine ultimo sino al i gen najo
i836 (del P. Giovanni Regoli, ge-
suita). Ferrara j 1837, m-i6.°
CONTE SCANDIO. Fedi^ Sesto (II)
libro dell'Innamoramento di Or-
lando , ec.
Conte (II) Ugolino, tragedia inedita
di un pastore della Colonia Virgi-
liana (Andrea Rubbi). Fenezia, per
Salvatore Rosa, 1807, m-8."
Leggesi nel tom. Ili della Raccolta di Scenici
compoìiimetiti applauditi. Per essa compose
inoltre rah.'^RL'BBi suddetto varie notizie sto-
riche . il cui elenco puossi vedere a pag. 3i
ddV Elogio elle di lui scrisse Filippo Scolari.
Contesa (La) delle tre Dee. Fedij
GIBLET ( Henrico ).
Contese (Le) tra le virtù teologali
in coronare il trionfo in cielo di
S. Andrea Avellino, chierico rego-
lare, palesate in terra ec. 3IilanOj
per Giuseppe Paiidolfo Malatestaj
171 3, in-/\.°
Opuscolo del P. D. Alessandro VlscOMi, teatino,
milanese.
CONTILE (Luca). Istoria delle cose
occorse nel regno d'Inghilterra dopo
la morte di Odoardo VI in materia
del Duca di Northumberland. Ve-
nezia, neW Academia Veneziana ,
i558, m-8.°
Molti attribuirono a Luca Contile quest' istoria ,
appoggiati forse all'averne egli steso la prela-
zione ; ma a ragione il Renoiiard ne' suoi An-
254
CON
nnlcs de V Imprimerle des Aldes sospettò non
essere ]n'obabile che, essendo il Contile anche
autore dell'opera, poco modestamente si espri-
messe nella suddetta prefazione col dire di se:
- quelle prime opere non di molto volume,
ma sì bene d'alto ed utilissimo senso ce. -
Del resto la presente opera è la medesima ac-
cresciuta che col titolo di Successi d'Inghil-
terra dopo la morte di Odoardo VI sino
alla giunta in quel regno di D. Filippo
d'Austria, princijìe di Spagna, diede alla
luce Giulio Ravillio Rosso in Ferrara nel
ISGO , in-A.", come vien confermato dallo stesso
autore publicandola di nuovo nel li59i.
Continuazione de' successi del pros-
simo incendio del Vesuvio con gli
effetti della cenere e pietre da que-
sto vomitate, e con la dichiarazione
ed espressione delle croci maravi-
gliose apparse in vai"j luoghi dopo
l'incendio. Napoli, per Gio. Fran-
cesco Paci , i (36 r .
È opera del P. Lupo, gesuita, matematico, che
descrisse l'eruzione de' 5 lugho IGGO.
Continuazione dell'Appellante (del
prof.*^ Pietro Tamburini). Caratteri
de'giudizj dommatici della chiesa.
Piacenza, 1784. Si vende in Brescia
da Pietro Vescovi, in-'ò.^^ Vedi, Cosa
è un Appellante ec.
Continuazione dell'esame teologico in
cui si risponde a due libri, l'uno
intitolato: -Lettera ad un amico, ce.
- l'altro intitolato : - Brevissima con-
troversia, ec. - (del P. Girolam.o Sac-
cncRio, gesuita). In-Q.^ VcdijKsRmc
teologico ec.
Conto (Lo) de' conti, trattenimento
a' fanciulli, trasportato dalla na-
poletana all'italiana favella ed ador-
nato di bellissime figure. Napoli,
1754, in-ì^.^
Questo è il Pentiunerone che, sotto il nome di
Gio. Alessio Abbatutis, diede fuori, in dialetto
napoletano, il cav." Gio. Battista B.ASILE. Igno-
riamo chi fece tale trasporto.
Conto (11) del Borsetto mal pieno
(di Michele S kv.com). ■=. Francisce,
repara doinuni tuam, quia lahitur. =
Senza nota di stampa ( ma Napoli,
circa la fine del secolo Xìll), in-8.'^
252
CON
li uno scritto contro certo prete Franct-sco Bor-
solto, che essendo stato dal medico Sarconi
introdotto presso un ricco signore (Michele
Imperiale, principe di Francavilla ), non solo
si fece da lui lasciare erede, ma trovò eziandio
modo di allontanare dalla casa il Sarconi me-
desimo , e privarlo di qualunque legato o be-
neficenza che potesse sperare dal suddetto si-
gnore. Nelle poche copie che girano, trovnnsi
interrottamente molte facce bianche per fin-
gere che sieno prove di stampa sfuggite alla
distruzione delf opera.
Contra (La) Livia, cioè Giulia che
si lamenta della suocera Livia, che
sempre la molesta e la fa sospetta
a Tiberio suo marito ( componi-
mento in versi di Domenico Bar-
TOLi). Modena j pel Capponi, iGgS,
in-^.^
Vedasi il Cinelli {toni. I, png. los) che ci dice
anche che fu ristampato in Lucca, per Gia-
cinto Paci e Domenico Ciuffetii, nell'anno
susseguente.
Contra Papatuni Romanum a diabolo
inventum (auctore Flacio Illirico,
scilicet Matthia Fraivcowitz). i545,
Non siamo ben certi se T opera abbia il pseudo-
nimo di Flacio Illirico soltanto, o pure anche
il vero nome delF autore.
Contractu (De) trium contractuum,
per quem justificatus contractus,
quo ex credila ad certuni lem pus
pecunia et ipsa tuta et lucrum cer-
tum hahetur. Quaestio, in qua in-
justus et usurarius probatur talis
contractus. Per J. P.C. (Joannem
Petrum Carrara) Presbyterum Ora-
torii SenogalliensisS. PhilippiNerii.
Pisauri,tjpis Gavellis, 171 5, infoi.
CONTRALBO (Giulio) (arcidiacono
conte Carlo Bentivoglio, bolognese).
i.°Il Corindo. Bologna j \Q^o, in-S.°
iP II Mida, dramma musicale. 5o-
logna, 1647, "'"^'^
Contrarisposta alla Risposta data da
un Padre della comp.^ di Gesù alla
lettera da lui scritta a'PP. Gesuiti
del Collegio di Pechino (del P. Giu-
seppe Maria Tabaglio, domenicano,
piacentino). Trento y iyo4, in-S^
CON
ì^edi, Molto (Al) reverendo Padre
della comp.^ di Gesìi , ec.
Contrarisposte alla Bisposla cavalle-
resca.
Sono due: della prima è autore il P. Serry, do-
menicano; della seconda, il conte FuiGlMELlCA.
Contrarisposte, o siano Esami di tutte
le scritture pnblicate dai i^rotettori
de' riti condannati della Cina in-
torno ad un fatto accaduto in Scio
l'anno 1694 (c^cl P. Giacinto Serry,
domenicano). Torino ^ a spese di Gio.
Ballista Fontana j in- 11°
A queste si replicò con un foglio volante col titolo
di - Lettera circolare a Cai'alieri ci' Iionore
religiosi e secolari in data del 14 agosto
1710. Sottoscritto: L'autore della Risposta
cavalleresca.
Contrasti di preminenza fra tre paesi
di Toscana, che sono: il Val d'Arno
di sopra, il Casentino ed il Mu-
gello. Canto di insigne Academico
Iniioiuinato (avv.°Innocenzio Mon-
tini, di Sartia nel Casentino). Fi-
renze, stamp. Fivianij \'jG\, in-?) !^
Contrasto della Bianca e della Bru-
netta.
Nella Bibl. Picena [toni. II, pag. 14S) viene
attribuito a Belisario Da Cingoli.
Contravveleno poetico per la pesti-
lenza corrente. Firenze, 1799, /«-S.**
Sono alcuni epigrammi di Vittorio Alfieri, tratti
dal suo Misogallo, e da lui stesso publicati
quando questo era tuttora inedito.
Controversia (La) analitica tra il si-
gnor cav.^ Lorgna ed il sig. Gior-
nalista di Pisa decisa col fatto :
aggiunto l'esame di un logico prin-
cipio del sig. cav.*^ Base nella sua
apologia. Verona, Moroni , 1786,
//i-4.°
Opuscolo di pagine undici, composto dal P. Pietro
CossALl, teatino, veronese.
Controversiis (De) Ecclcsiae Calhe-
dralis Metropolitana^ Montis Regalis
Resolutiones varire, auctore J. V. D.
D. Mario Lanceìlotto almse urbis
originario, quas D. Castrensi Ca-
priano Pontifici Doctor anonymus
Galoddoni, auctoris (D. D. Nicolai
COP
MoNDu) secretarius, consecrat. Ro-
mcB, per Georgiani Placcnm, 17 i3,
Conversazione (La), almanacco. Valij
Almanacchi anonimi. N. 1.
Conversazioni di S. Pier d'Arena, o
sia Ragionamenti suU' Ortodossia
dei Gesuiti, esposti iu varie lettere
ad un abate portoghese dimorante
in Roma. In-H.'^
Sono del P. Francesco Antonio Zaccaria, ge-
suita, e furono impresse dal Zntta in Fenezia
verso il 17C2.
Conversione (La) del buon ladrone.
Roma j co' tipi del Mascardi j i638 ;
/v'/j di nuovo, 1643, m-i2.°
Composta in irancese dal P. Stefano BiNET, e
tradotta in italiano dal I^. Giuseppe FoziO, ca-
labrese, ambedue della compagnia di Gesù.
Conversione di Giacomo Tolomei per
mezzo di S. Cattarina di Siena:
poesia drammatica rappresentata in
Siena l'anno 1601 per la festività
della medesima Santa (di Annibale
LoMERi, nell'Academia de' Filomati
detto il Satirico). h>ij ver Silvestro
Machettìj 1606, m-8.''
Conversione (La) di S. Agostino, ora-
torio (di Francesco Socrati, ferra-
rese) fatto nella chiesa delli RR.
PP. della Congregaz.''' di S. Filippo
(di Ferrara) posto in musica dal
signor Sebastiano Chervici. Ivi j
stanip. episcopale, 1678, in-8.°
Converso (II) del P. Ceva ec. Vedi,
ACADEMICO EREINO.
Convitato (II) di pietra, comedia ri-
fatta da Molière, indi dal Goldoni.
L'autore deiroriginale spagnuolo è Fra Gabriele
Tellez, di Jladrid, religioso di S. 3Iaria della
Mercede.
Convito (II) di Baldassare, oratorio
per l'esaltazione alla sacra porpora
dell'era." e rev.° card.*^ Daniele Dol-
fino, patriarca d'Aquileja, compo-
sto da un prete dell'Oratorio di
Udine (P. Francesco Madrisio). Ivij
FongarinOj 17475 in-^.^
Copernico, poemetto astronomico in
253
COP
versi sciolti (del nobile vicentino
Giulio Ferrari, poi barone e ciam-
bellano di S. M. Federico II, re
di Prussia). Lugano, 1766, in-^.^
Copia di lettera scritta alli 29 gen-
najo 1735 — Ai signori novellisti
letterari di Firenze, l'autore del
libro dei fcdecommessi (ab.^' Giam-
maria Ortes), non stampato in /''e-
neziaj e non publicato iii-4° Senza
nota di stampatore e luogo.
Copia di lettera scritta da un Padre
Chierico Regolare ad una sua pe-
nitente divota del Santissimo Sa-
cramento dell'altare, ove si dimostra
ee. quanto sia utile la frequenza
della Comunione (del P. D. Paolo
Barisoni 5 teatino). Bergamo j 1621.
Ristampata più volle in Padova , col nome del-
l'autore. L'edizione del 1643, appresso Giulio
CriveUari, è aumentata e corretta. Il Mazzu-
chelli cita quest'opuscolelto col titolo - Del-
l' uso frequente /iella Comunione ce.
Copia di una lettera del Re di Por-
togallo mandata al Re de Castella
(di Castiglia) del viaggio e successo
dell' India. Impresso in 3Iilano_, per
Pietro Martire de' Mantegazzi e fra-
telli, detti Cassani: ad instanza di
Gio. Giacomo e fratelli da Legnano j
M. ce ecc. F. (i5o5), adì XFII. del
mese di decembrCj in-/^.°
Don Emmanuele soprannominato il Grande era re
di Portogallo in quel tempo. Questa lettera è
originariamente scritta in latino.
Copia di una lettera che si finge essere
stata scritta dalla Republica di Ge-
nova alla Republica di Venezia in
risposta d'un' altra che falsamente
si aiìerma che la Republica di Ve-
nezia abbia scritta a quella di Ge-
nova (del P. Antonio Possevino,
gesuita). 1606, in-4-^
Copia d'un caso notabile intervenuto
a un gran Gentiluomo genovese, ec.
Alli signori Gentiluomini di Venetia
M. Vincenzo Cancelliere da Pistoja,
astrologo. Venezia, senz'anno, [sec.
xri), i«-4."
254
COR
Avvcne una posteriore edizione di Venezia, ad
instanza dello stesso messer Cancelliere da
Pistoja, 13S8, m-s." Si ristampò pure nelle
Novelle otto ec. Londra. 1 790, e quivi di nuovo
separatamente l'anno medesimo. Il Borromeo
avvertì che questa novella non è altro che la
prima della prima Notte dello Straparola.
Copioso ragguaglio (di Girolamo Ba-
nuFFALDi ) della vita e martirio di
S. Cerdola, vergine e martii-e. Fer-
rara, Gìgli j, 1726, in-\i.'^
COPPETTA.' Vedi^ BECCUTI (Fran-
cesco ).
COPPETTA (Castruccio).
i.° Lettera di ec, barbiere della villa
di Cona, al signor Francesco Pecci,
medico di Ferrara. Ivi, \']^^, in-S.
Tratta questa lettera della cagione della morte
di Caterina Barbieri Merli in Ferrara, per
cui molte scritture precedentemente a detta
lettera erano uscite. Dalla seguente risposta che
fece il Pecci j si viene in cognizione della per-
sona che si nascose sotto il nome di Castruccio
Coppetta, che è Ignazio Vari. - Si culpa est
respondere, multo major est provocare. (D.
Hier.) Lettera del dottor Francesco Pecci
responsiva alla inviatagli dal signor dottor
Ignazio Vari col nome di Castruccio Cop-
petta, barbiere della villa di Cona. Pisa
(o piuttosto Ferrara), 1734, m-4.°
1. Avvertimenti di ec. della villa
di Cono al signor Francesco Pecci.
Ivi 3 l'anno stesso, in-l\.'^
A questi Avvertimenti aveva preparata il Pecci
la sua risposta, ma non si potè la medesima
stampare {Stor. lett. d'It., to>n.Xl, pag. I3i).
Fedi, VARI (Ignazio).
CORACCINI (Federico). Storia del-
l'amministrazione del Regno d'I-
talia durante il dominio francese,
di, ec. Lugano y presso Francesco
Feladini e Comp.
Lcggesi alla fine a Impreveduti accidenti hanno
»> fatto ritardare la publicazione di quest'opera
j? e stranamente precedere quella della versione
"francese, che con permesso delP autore do-
vveva uscire contemporaneamente all'edizione
"italiana ". La verità è che Topeia fu scritta
originariamente in francese da Gio. Carlo La-
FOLiE, segretario del conte Stefano Mejan, se-
gretario degli ordini del principe Eugenio, vi-
ceré d'Italia; ed egli la puhlicò sotto il men-
tovato n.ome finto di Federico Coraccini. colle
stampe del Quirandet di Parigi nel i825.
COR
come Iradolta dall' italiano. La versione italiana
contiene aggiunte.
CORAGGIOSO, Acad.'^ Animoso (Gio.
Paolo Meli, cremonese). Orazione
del ec. 1692 , in-^.^
CORALBICO ( anagramma di Carlo
Cibo, principe di Massa), tra gli
Academici Intrepidi l'Accinto. Il
fumo degli ardori di S. Francesco
Saverio, di ec. Ravenna, i65 i, m-4"
Diede parimente alle slampe lo stesso autore -
Lo specchio di S. Francesco Saverio. Ra-
venna, losi, in-i.°
CORALITI (Lfipi) [anngranuna di Ca-
roli Filati). Judicium de duobus
P. Joannis de Deo Straidlei libris,
quorum alter, Lex naturalis pro-
pugnata; alter, Enehiridium tlieolo-
gise inscriptus est. Lugani , apud
ylgnclhun , 1766, in-^.^
É una risposta frizzante ad im^opera puhlicata dal
P. Straidel, che aveva scritto contro il libro del
Pilati che porta il titolo - Della legge naturale
impugnata e sostenuta. Venezia, Zatta, iTG^.
CORANZA (Luigi) Difesa del barone
Luigi Coranza sovra una brieve alle-
gazione, ed il fiscale processo contro
di lui, costrutto nella causa delle
pretese verbali ingiurie, compilata a
favore d'Antonio jMariaVigli.Prt/'mrtj
presso Luigi Mussi, i8o4, info gì.
Vi è sottoscritto il barone Coranza, ma è fattura
di Giambattista FoNTAJiA, dello stalo parmi-
giano. Questo libro fece assai rumore, perchè
v'era qualche allusione spiacevole al Governo
francese.
CORBATINUS (Albertus) (Benedictus
Gdidi, nbbas congr. casinensis).
Sotto tal nome puhlicò il Guidi un'' orazione ad
Justinianum prcejectum , classisque venetoi
legatos, che comincia : Magno meo dolore etc.
Qui sembraci acconcio di aggiungere puranco
che questo monaco diede alla luce in Venezia
im' operetta anonima in Lode delle donne,
secondo riferisce T Armellini (Bibl. Bened.
Cass.. pars I , pag. 98) intorno al qual libretto
nulla di piìi ci fa ei sapere.
CORDO CENIATE, è Simone da Ge-
nova (Baillet, Liste des auteurs dé-
guisés, pag. 54^, edit. in-S.''').
CORDUS EURICIUS, è Henricus Uk-
BANus (Baillet, i\'i).
COR
COREBO LADONIO P. A. (Luigi Ro-
manelli). Agli eccellentissimi sposi
Mocenigo - Pisani, piccolo tributo
(li ec. Roma, 1779, in-^.'^
COREBO TIBERINO. Il Caprario, aca-
demie di alcuni rimatori che nel
medesimo monte si radunarono, de-
dicate alla gloriosa radunanza d'Ar-
cadia , da Francesco Carafa, prin-
cipe di GoloLrano, detto tra gli
Arcadi Idasio. Napoli:, per Antonio
Abn j I 729. — Parte II, accresciuta
di prose e di molti autori mancanti
nella prima Parte. Firenze , 1732,
voi. 2, ^/^-4.*^
Domenico Ambrogio Miloni, sotto il nonae da sé
Untosi di Corcbo Tiberino (non essendovi tal
denominazione li'a le denominazioni arcadiche),
fece inserire nella seconda Parte alcune canzoni
stampate in Venezia nel 1G89, che furono ri-
trovale in séguito composizione di Pietro Giu-
bilei, poeta seicentistaj e vi unì dei pari un
capitolo di Giambattista Fagii.OLL
GORELLO (Jacopo) DA COLONIA. De
Cardinalatu et Cardinalibus.
Opera che il Ciccarelli suppose stampala, ma che
non esisteva, e forse tuttavia non esiste, che mss.
CORIDANO SOLINO. Storia della fa-
miglia Riccliieri. Udiiic^ 1676,
L'autore è Alfonso Do^NOLl, 0 meglio il conte
Ferdinando RicciliEKl, che almeno vi ebbe
gran parte.
Coridone, egloga IH del celebre Opi-
tergino Gio. Battista Amalleo (tra-
dotta da Giovanni Dal Colle).
Cericela y Cagnoni, 18 18, in-/\.^'
GORILLA OLIMPICA P. A. (Maria Mad-
dalena Fernandez, nata Morelli).
i.^In lode della S. M. I. R. A. di
Maria Teresa, imperatrice, coro-
nandosi Re de' Romani l'arciduca
Giuseppe, canto [in LXXXU stanze).
Venezia, Zatta,, 1765, in-Zl^
2.° Il signor conte Alessio Orlow,
plenipotenziario e general coman-
dante in capite dell'armata di S.
jM. r Imperatrice di tutte le Russie
nei mari di Levante, cav.*^ di diversi
ordini, ec. ec. Senza data, in-/\.^^
Sono terzine.
255
COR
CORIMBO TALIANDEO P. A. (Giuseppe
Maria Tassoni). Orazione per la
laurea presa in ambe le leggi dal
signor D. Annibale Albani, di ec.
li nella Raccolta dcW adiniaiiza de' Pastori
u4ìradi della Colonia Ferrarese , publicala
per tale occasione.
CORINGIO VERMAGI (Giacomo Guer-
rini). Almanacco pittorico di Cre-
mona dell'anno 1774» *^i ^c. Vedij
Anlialmanacco ec.
Corindo (II), favola boschereccia rap-
presentata in musica nella villa di
Pratolino (dell'ab.*^ Giuseppe Gia-
coMiNi, di San Lorenzo). Firenze j
Vangelisti, 1 680 , ///- i iP
GORIOLANO ORSUCGI. Della vera glo-
ria civile, agli illustriss. sig. Luc-
chesi, ora t ione recitata da ec. per
ordine di M. Frane. M. Orsucci,
suo zio, il primo di gennajo i565.
Lucca j Busdraghi, i565, m-8.°
Il Lucchesini tiene per fermo che la presente
orazione sia dello stesso Francesco Orsl'Cci zio,
non del nipote Coriolano; e ne adduce le prove
Tiella sua Storia letteraria di Lucca {toni, l,
pag. idi).
Cornelii Jansenii Augustinus, seu doc-
trina S. Augustini , juxta exemplar
impressuin Lovanii. Accedit disser-
talio Stephani Gourlini de Jansenio,
etc. (edente et curante Josepho
Zola). Ticini j apud P. Galeatiunij
1790, i'ol. 3, m-4.° ,,
Cornelii Nepotis vitse excellentium
iinperatorum ad usum serenissimi
Principis Siciliaruni (edente Nico-
lao Ignarra). Neapolij in regia tj-
pogr.j 1785, in-S.'^
GORNELIUS NEPOS.
Dopo il libro terzo delle epistole di Cicerone ad
Q. Fratrern , si leggono attribuite a Cornelio
Nipolc, ed ancora a Pomponio Attico T epi-
stola ad Ciceronis manes , e T altra de elo-
quciilia Ciceronis , ma ci fa sapere il Piaccio
(T/tcatr. Pseud.. pag. 201, man. 753) che le
delle due epistole sono di Francesco Petrarca.
GORNINGII (Hermanni) ( Honorati
Farri, soc. Jesu ) , concussio ex-
cussa, et Romana fidei firniitas in-
256
COR
concussa. Auo^mtce, J^indcl., 1664,
iii-ì 2.'^
Corografia de' tcrritorj appartenenti
alla Casa cl'Este, compilala da Lo-
dovico Ricci. Modciìa, 1806, iiì'?)P
Tulli gli arlicoli di corografia, «F idrografia,
d'odogralla e di sloria naturale clic si coii-
tcìigoiio in qucsf opera, sono del cav.^ Gio.
Ikltisla Veistcri; anche il cav." TiRABOSClll
coadjuvò a quest'opera.
CORNOGRAFO (Dottore). La Cor-
neide, poema eroico-comico del dot-
tore ec, colle annotazioni di Cor-
nelio Tacito moderno, e gli argo-
menti di un Arcade di Roma. Cor-
ìiì'copoli, ^yy^i iii-S.°
Sotto questi due poco decenti ed equivoci nomi,
non meno che sotto quello d' ii/i Arcade di
jRoma, si ci-la Giovanni Gamerra, toscano, che
accrebhe poi il poema fino a canti settanluno,
non conlenendone la presente edizione se non
i primi dieci. ÌNeir ultima, divisa in sette vo-
lumi, e stampala nel 1781, probabilmente in
LU'orno, trovasi il ritratto dell'autore intagliato
in rame, e ivi sotto Icggesi il nome di lui.
Corollario all'Istoria del risorgimento
delle arti toscane { dell' ab.^ Ranieri
Tempesti ). Pisa^ Nistri, 1812, m-8."
Corollario storico sopra la stregheria.
J^edij Animavversioni critiche ec.
Corona de' morti, divozione efficacis-
sima per ajuto dell'anime del pur-
gatorio, ec. (del P. D. Simone Cri-
spino, chier." reg.*^, napoletano). Ve-
neiiuj ed in Bussano j senz'anno e
stamp.j in-i^.°
Corona del P. S. Benedetto. Memoria
del suo glorioso transito. Rinnova-
zione de' voti religiosi. Cristiane
])rotestc e indulgenze. Segno di S.
I^Iauro per gl'infermi. Assoluzione
di pena e colpa per i moribondi.
Religiosi doni della Religione Be-
nedettina e numero de' suoi Santi
(del P. D. Giacinto De Castro,
della Congr.^casiaese, palermitano).
Palermo y pei- Gaspare Bajona^ ' 7 ' 4»
e di nuovo, Ivi^ per lo stesso j 1 720 ,
sempre ìii'iQ.^
COR
Corona di stelle armoniche intrecciate
nella solenne commemorazione della
gloriosissima Vergine Maria del Car-
mine, ec. (di F'ilippo Capistrello).
(Mandosio, Bihl. Romana, toni. II,
pag. 66, num. 90).
CORONA (Giovanni). Le stuore di ec.
tessute di varia erudizione sacra ,
morale e profana. Roma^ appresso
Manelfo Manelfi, 1646, in-^.^
Si celò sotto questo finto nome il P. Gio. Ste-
fano Menocchio, gesuita, pavese; e con esso
stampò solo il primo volume, avendo posto il
suo vero nome ne'' susseguenti volumi impressi
dal 1046 al 1G34. Il motivo, per cui s'' indusse
Tautore a stampare il primo tomo sotto il nome
di Giovamii Corona, che è lo stesso che
Giovanni Stefano, perciocché Stefano in greco
significa Corona, si fu perchè era incerto del-
riucontro che potesse avere quest'' opera tes-
snla di disparate cose. Wa poscia, osservando
che la sua fatica veniva ben ricevuta, in capo
a due anni fece porre al primo tomo un nuovo
frontispizio col vero nome e cognome.
Corona (La) : sonetti lus-
suriosi ( di Pietro Aretino).
Benché la prima edizione di cpiesti infami so-
netti possa portare in fronte fbrs'anche il nome
deir autore (la qnal circostanza non ci è le-
cito d'asserire con certezza); e, ciò posto, non
dovrehbero essere da noi accennati per cose
anonime ; pure ne facciamo menzione a fine di
dimostrare che veramente furono e vanno ad
essa unite le figure analoghe , intagliate da
Marcantonio Raimondi su i disegni di Giulio
Romano: il che era stato posto in dubio da
molti bibliografi. Il celebre abate Jacopo Mo-
relli, della cui benevolenza ci pregiavamo e la
cui onorata testimonianza è irrecusabile, ci
assicurò d'averne egli stesso avuto in mano un
esemplare, e di averlo consegnato alle fiamme,
affinchè tanto vituperio non servisse maggior-
mente di scandalo altrui, li Mazzuchelli [f^ita
dell Aretino, ediz. di Brescia, pag. 2 74-7o)
registra un'edizione col titolo di Sonetti lus-
suriosi di Pietro Aretino, m-12.°, senz'ai tra
ìiotaj composta di tredici carte , sul fronti-
spizio della quale vedesi una figura lasciva. Al-
tre due o tre edizioni, insieme co" Dubbj anw-
rosi, malamente attribuiti allo stesso Aretino,
se ne fecero in Parigi nel passato secolo.
Al fin qui detto aggiungasi non essere ben
provato che l'edizione da noi citata come prima
abbia il titolo di Corona ec. Si consulti Bruncl
{ediz. del 1042, ioni. ì, pag. 132).
COR
Corona jiiccola della Beata Vergine, e
modo di recitarla ec. Napoli, Sco-
riggìoj 1634, ifi-\6°
<}iiesto esercizio di divozione verso la B. V. fu
ideato dal venerabile P. D. Francesco Olimpk),
teatino, da Capua, e poscia accresciuto e ri-
stampato col titolo - jMoffo di recitare con
divozione la corona della R. r. con l'ag-
giunta del modo di recitare li sette dolori
e le sette allegrezze, ec. Napoli, De Bonis ,
1G70, in-iG.°
Corona poetica in lode del cav.^ Fer-
dinando Velati, governatore gene-
rale di Fiisignano. Reggio, Fedrotli,
1737, m.^°
N'è autore Pier Carlo Vasali, di Fivizzano.
Corona poetica per la morte gloriosa
del signor conte Lodovico Flan-
gini seguita in combattimento con-
tro i Turchi. Venezia, Lovisa, i 7 1 7,
/«-4.°, e poi in-\i.^
Corona poetica (di i5 sonetti) umi-
liata airemin.^card.*^ Scipione Bor-
ghese ec. (del P. Lorenzo Rondi-
]NETT!, min.*^ conv.^). Ferrara, per
Giuseppe Rinaldi, lyyS, in-4°
Chi Tha procurata e che si cela colle iniziali del
nome arcadico C. A. P. A. (Clargio Agoriense
Pastor Arcade), egli è Gio. Battista Carmi-
nati, patrizio veneto.
Corona (La) reale, orazione del P. F.
A. S. (P. Fabio Ambrogio Spinola);
detta da lui nella chiesa di S. Ca-
terina nel giorno XII di settembre
MDCXXXVIII. Genoua, Calenzani ,
m-4.°
Alcune opere di questo gesuita genovese saranno
da noi in questo Dizionario riportate come ano-
nime, perchè il Giustiniani {Scritt. Lig.), dan-
done i titoli, le segnò soltanto colle sigle men-
tovate. Forse egli ciò fece per hrevilà , non
volendo ripetere il nome e cognome deiraulore,
Lenchè potesse anche leggersi sì Tuno che
l'altro sul frontispizio. In questo caso, a dir
vero, non apparterrebbero al nostro Diziona-
rio; ma ad ogni buon line vi sono indicate,
per non avere noi di presente il modo di ve-
rificare r insortoci dubio.
Fedi , Vita della vener.'^' serva di
Dio madre Maria Vittoria, lunda-
trice dell'ordine dell'Annunziata ec.
TOM. I.
257
COR
— xMedilazioni su la vita di G. C.
^'c- — Cristo appassionato ec.
Corona Ss. Trinitatis in honorem B.
Virginis Dominae nostrse cum modo
eam recitandi et cum commemora-
tione sacrae epistola? ejusdem B. Vir-
ginis ad Messanenses (auclore Paulo
Belli, soc. Jesu). Messancc. i6/l5 ,
Coronazione del serenissimo signor
Cosimo Medici, granduca di To-
scana, fatta dalla Santità di Nostro
Signore Pio V in Roma, sotto il
dì 5 marzo 1569, con il viaggio e
i-egia entrata di S. A. in Roma.
Firenze, pel Senna rlelli , in-/\.'^
Per un sonetto dove Icggesi il nome di Marcello
Vestrio Barbiani, stima il Cinelli {Bibl. vo-
lante, tom. Ili, pag. 3(J0-8l) che di lui pure
sia la descrizione.
Coronazione di Francesco Petrarca.
Vedi , BENE (Sennuccio Del).
CORONEIN (Cesfranco) (Francesco
RiNcoNi, gesuita). La gloria delle
glorie di Maria, cioè il suo merito
spiegato in volgare con discorsi
scritturali, ed esaminato in latino
con questioni teologiche. Napoli.
i648, in-^.^
Corpo (Al) legislativo della Repu-
blica Cisalpina. Piano d' organiz-
zazione dell'Istituto nazionale (di
Giovanni Aldini).
Con una tavola rappresentante la facciata del
palazzo dell" Istituto di Bologna, nella qujsle
città fu impresso il libro.
Corpore (De) et Sanguine .Domini
libellus.
Era prima sfato publicato dal Cellot {Jpp. ad
Histor. Gotescal.) senza nome di autore, onde
dicevasi T anonimo Cellotiano, e come tale si
cita dal Mabillon {Thes. anecd., tom. I, pag.
2, col. 151); ma il P. D. Bernardo Pez, col-
raulorità di un codice Gotwicense, lo resti-
tuisce a Gerberto, d'origine francese, che
fu abate di Bobbio, indi arciv." di Ravenna, e
lilialmente Papa Silvestro II.
Corporibus (De) elastieis disquisii io
pliysieo-mathematica (auctore Ja-
cobo Belgrado, soc. Jesu). Senza
nota di stampa, in-i\:*
258
COR
Nel Dizionario biografico è posta come impressa
in Panna l'anno 1747.
Corporibus (De) marinis lapidescen-
tibus, quffi defossa rcperiuntur : ad-
dita dissertatione Fabii Columnai de
Glossopetris. Rotnce, i']5q., m-4/',
con fìg.
Monsignor" BOTTARi è Fautore di questa tradu-
zione in latino; e dalla lettera al lettore si ap-
prende come egli si sia nel tradurla contenuto.
CORRADI (Silvio). Ortografia volgare
di ec. 1646.
È opera di suo fratello Gio. Battista.
Gorradino, tragedia. Londra, 1790,
w-4.°
Si crede di Gaspare Mollo.
CORRADINUS ( Anuibal ). Tliraso, seu
Miles Macedonicus plautino sale
perfrictus: opera Corradini Vero-
nensis. Alldoifii Noricomm (forsan
Feronce, circa 1670) , t.ypìs Henrici
Schennestaed , sine anno, m-4.'^
Fu ristampato in Loi'anioj e in tale edizione Fau-
tore (che credesi il 1'. Enrico NoRls, poi car-
dinale) si coperse sotto altro finto nome di An-
nibale Bulturini, veronese. Una terza volta venne
anche impresso insieme con un'opera postuma
del NoRis col titolo - Henrici Norisii S. R. E.
Carclinalis Paramesis ad V. C. Joannem
Harduinum S. J. P.: opus posthiimum : ac-
ceda ejusdem Thraso , seu Miles Macedo-
nicus etc. Jinstelodami, apud Paulum Ma-
ret, 1709, m-8.°-ll NORls però in alcune let-
tere al Magliabcchi nega costantemente clie il
Thraso sia opera sua. Ed è il vero che nel
detto opuscolo in alcuni luoghi si loda, ed
in altri si riprova il P. NORis ; ma tali cose si
fanno a bello studio, perche tanto maggior-
mente si creda Topera d'altri. Il sospetto che
ne fossero autóri cadde sopra lo Sparaviero
e sopra il Ferrari.
CORRETTINI (Gaetano). Brevi notizie
della città di Viterbo e degli uo-
mini illustri dalla medesima pro-
dotti , raccolte da ec. Roma, iyji,^
m-4.° fis-
Ebbe mano in quest'opera Tommaso Maria Sol-
dati. ^ -
Correzioni ai disordini de' fiumi, del-
l'abate G. I. (Giuseppe IsEPPi). Ve-
nezia, Pinclli , i8o5.
Contro questo volumetto l'ab." Zendrini scrisse
un articolo nel Giornale di letteratura di
COR
Padova {aprile 1806) che conipilavasi dai
fratelli conti Da Rio.
Corriere mandato da Plutone ai Pan-
taloni, novelletta d'un cittadino
bresciano ( prete Orazio Ventura ).
Brescia, 1 797, in-d>.
Corrispondenza di due ecclesiastici
cattolici sulla questione - È egli
tempo di abrogare la legge del ce-
libato? Traduzione dal francese.
Italia, 1807, m-8.°
Il testo francese , stampato nel suddetto anno in
Parigi, è compilazione dell'abate Henry, cu-
rato cattolico a Jena.
Corrispondenza secreta sulla vita pu-
blica e privata del conte Alessan-
dro Cagliostro (Giuseppe Balsamo).
Venezia, i 79 1 , in- 12.°
La crediamo opera del già abate Giuseppe Com-
pagnoni, poi cavaliere della Corona di ferro
e segretario generale e consigliere del Consi-
gho di Stato del cessato Regno d'Italia, ap-
poggiati al Diz. hiogr. del fipaldo, ove alla
pag. 18S, vien detto ch'egli compose alcune
lettere sopra simile argomento.
CORRONINUS (. liudolphus ). Bellum
Petriniense ad Caesareum Regium
Principem Maximilianum Archidu-
cem Austria, etc. Typ. de Faletviis,
i/i-4.
Piuttosto che la storia della guerra di Petrina,
è un panegirico di alcuni degli antenati del
conte Rodolfo Corronini, il cui nome porta
l'opera. Secondo mons.'' Pietro Codelli {Scritt.
Fìiul. Jusir., pag. UG-17) sarebbe la slessa
lavoro deirex-gesuita Girolamo Gelmi : e cosi le
altre opere del Corronini, delle quali si accenna
il titolo nell'albero della sua famiglia posto in
line, sarebbero tutte egualmente suppositizie.
Dobbiamo però avvertire che i giudizj di quel
monsignore devono leggersi, come veniamo
avvisati da rispettabile persona, per piìi d'un
ri^^uardo con la massima diffidenza. 11 Corro-
nini aveva la debolezza di voler discenda-e da
una schiatta di eroi; ma del resto certamente
non mancava dei talenti e delle cognizioni
che potevano richiedere le produzioni a lui
attribuite.
Corsa (La) delle slitte in Vicenza del
corrente anno 1784, stanze (del
conte Arnaldo Tornieri). I^^i^ l'anno
slesso, per Gio. Battista Fendra-
niini Mosca ^ in-S.^ fig.
COR
ORSARI (D. Pietro) PADOVANO (P.
D. Pio Costa, benedettino casinese,
])alermitano). Le vittorie delle Fe-
nici penanti, ovvero le anime tor-
mentate nel fuoco del Purgatorio.
Palermo j per l' Anselmo j 1 684, in-^\P
;ORSETTI (Octavii), problema poli-
ticum, quod Octavius, sive de Ma-
gnitudine inscribitur, Panormij a-
pud Jo. A ìli. De Franciscisj 1 6 1 2 ,
L'autore è Pietro Corsulli, palermitano , e non
Ottavio Juniore.
Corso di storia sacra e profana. Car-
wagnoldj, 1793, i'o/. 2, m-i2.°
La crediamo traduzione d'un' operetta scritta
in lingua francese dal signor Beaurieu , im-
pressa tre volte in Parigij nella quale tradu-
zione si omise la storia di Francia.
Corso elementare di lingua e lette-
ratura italiana ad uso della Rea!
Academiadi marina. Vol.l. Napoli^
1720, m-8."
Gaetano Greco n'è Fautore; il resto non istam-
possi.
Corteggio degli Angioli che apjilaudc
al merito e alla gloria di S. Ro-
salia, vergine palermitana, nella
trionfale solennità del 1729 (del
P. D. Michele Del Giudice , della
congregazione casinese). Palermo j,
per Francesco Ciche, 1725, ìn-^.^'
Corteggio (II) della verginità per la
vestizione di S. A. R. la Princi-
pessa Gai-lotta fra le religiose di S.
Domenico in Parma, h'i^ tip. Beale j,
1798, infogl. gr.
Sono ventiquattro sonetti (impressi da un sol
lato) deir ex-gesuita Giuseppe Maria Taschini.
CORTELERIO (Teobaldo). Fedi, CAL-
DERIO (Enrico).
CORVINO (L.).
Nominato nelle poesie del Pontano, impresse nel
liJOo^ in un epigramma veteri et borio sodali)
SI chiamava L. de Corboria , 0 Corbaria, cioè
Lionardo Corbaria, che fu vescovo di Monte-
peloso, trasferito al vescovado di Trivento. Non
- è da confondersi con Massimo Corvino , ve-
scovo dlsernia, di cui ia menzione spesse
volte lo stesso l'ontano.
cos
259
Cosa devesi lenci-e inforno le dispense
matrimoniali? Niente piìi di (picllo
che esigono la religione, il diritto,
l utile, la prudenza ed il dovere
( l'Ejhel) . Vienna , presso Giuseppe
Nobile de Kurbect^ 1782. — Tra-
dotto dal tedesco (per opera del P.
Antonio Inama, min.^ riform.*^, tiro-
lese). Pavia, Bnhani, (1784), />/.8."
n P. Flaviano Ricci di Cemhune ne procurò la
stampa ad istanza d'un Teologo romano. Cosi
viene asserito nella Bib!. Tirolese mss., clie
conservasi nella publica Libreria di Trento con
altre opere appartenenti a cose tirolesi lasciate
per legato alia medesima dal barone Mazzetti,
già presidente del Tribunale d' Appello in
IVIilano.
Cosa è il Papa? (di Giuseppe Valen-
tino Evbiìl) Traduzione dal tedesco
con dispensa della Commissione I.
R. della censura de' libri per l'ap-
posizione del nome dell'autore.
Fienna, Kurbect, 1782, /V;-8."
Traduzione del suddetto P. Antonio Inama, da
Fondo, borgo vicino a Bolzano. Dalla surrife-
rita Bibì. Tir. mss. {tom. Ili , pag. 1424) ci
consta che lo slesso zoccolante volgarizzò pure
dal tedesco :
1." // Papa ed i suoi diritti.
1° Bepìica: Cosa è il Papa?
Noi ignoriamo però se questi due scritti^ dal
medesimo tradotti, abbiano veduta la luce.
Cosa è patriotismo? Appendice di Mei.
G. (Melchiorre Gioja) al Quadro
politico di Milano. Ivi, presso Pi-
^ rotta e I\J aspero, 3o messidoro, anno
ri {is luglio 1798), />2-i2.«
Cosa è un appellante? Trattato teo-
logico (del prof.^' Pietro Tamburini),
in cui si rischiarano le principali
quistioni sulla autorità della Chiesa
e del Papa, osservate da varj scritti
usciti contro l'Analisi delle prescri-
zioni di Tertulliano. Piacenza, i 784.
• — Si vende in Brescia, da Pietro
Vescovi, //z-8.°
Tanto d'uno scritto, quanto dell'altro fu editore
l'abbate Giuseppe Zola, secondo e'' informa
l'abbate Gussago nella vita di lui.
Fedi, Continuazione dell'appel-
lante ec.
260
COS
Cose e non parole, poesie dell' anime
sensibili (di Lnigi Serio). Sojiopoli
{Napoli^ stamp. Raimondi), 1782,
o O
in-h.
Contro il professore ili economia civile Trojano
Odazzi, collej^.._del Serio.
Cose (Per le) — Fra — Roma e Noi
Vertenti — Ottave e Prosa —
(Vano scioperato — Clie loiitan dalle
senti — Abita in un chiassuol
presso al mercato — Mentre no-
vembre al fine iva di sotto — Nel
mille settecento ed ottantotto — (del-
l'ab.*^ Alberto Fobtis), in-^.^
Sono stanze 87 con note rischiarative.
Cose (Delle) notabili ebe sono in Ve-
nezia, libri due; ne' quali ampia-
mente e con ogni verità si conten-
gono usanze antiche, babiti e ve-
stiti, officii e magistrati, vittorie
illustri, senatori famosi, huomini
letterati, principi e vita loro, tutti
i patriarcbi , musici di più sorti,
fabricbe e palazzi, scultori e loro
opere, pittori e pitture, Fenetia ,
per Comin da Trino di Monferrato^
i56i, m-8."
In mezzo alla molta confusione che offrono le
varie edizioni di quest'opera , perche stampala
spesse volte e sotto diversi titoli, noi crediamo
di dovere incominciare a riferire testualmente
r articolo che in proposito d' essa inserì il
chiarissimo cavaliere Cicogna nel tom. IV,
pag. 10 e 71, della sua dotta e diligente opera
intorno alle Iscrizioni Feneziane. a La dedica
» (dice egli adunque, parlando della sopra men-
ntovata edizione) è di Francesco Sansovi>0 a
«messer Antonio Tornimbenc, avvocato, com-
«pare delFautore, in data 17 settembre. iSGi.
«In essa si ripete che le particolarità qui dette
«sono vere, e che non trovansi nelle opere
«del Sabelhco, del Bembo, del Giustiniano,
»e di altri che scrissero le istorie della Repu-
«blica. Il libretto, eh' è di carte 79 numerate
» da una sola parte, è scritto in dialogo fra un
ììvenetiano ed un forestiero, e fu come l'a-
«raldo dell'opera maggiore intorno a Fenezia
» fatta dallo stesso Sansovino. Ad ogni modo
»>quel libretto contenente notizie curiose e in
j> allora pochissimo note, fu ricevuto con buon
«viso, e molte edizioni se ne fecero. Oltre
»> questa prim.a edizione . ve ne ha una del
COS
«Lict. iìi-iì." . per Francesco Rampazetta,
jjche ha la stessa dedicazione, ma non vi è
>3Ì1 nome del Sansovino; una del iscc /«-8.",
ìì appresso Domenico de' Franceschi , in
ìy Frezzeria all' insegna delle Regine j altra
«dello stesso Franceschi, in-&.°, IS67: no-
jj landò che queste due (iSCG e 1S67) lianno
» sul frontispizio - Dialogo di tutte le cose
» notabili che sono in Fenetia ec. - Non vi
» è la divisione in due libri : non v' è la nota
«degli officii e magistrati: e v"è di più quella
«delle reliquie delle chiese, un sommario delle
«guerre ed altre cose; di modo che assai di-
«versità avvi tra le prime due edizioni e que-
«ste; diversità non so se attribuibili al San-
« sovino 0 ad altri. Vivente il Sansovino si an-
«noverano altre edizioni del 1562, 1364, 1382,
«1885, ed altre, uscite dopo la morte di lui
«con giunte fattevi e da Girolamo BARDI, e
« da Nicolò DoGLiOM (copertosi coll'anagramma
nói Leonico Goldioni) , che lungo sarebbe
«l'annoverare. Non tralascierò bensì di ricor-
« dare un opuscolo che ha molta somiglianza
«col sopra indicato, ed è - Tutte le cose no-
ti labili e belle che sono in Fenezia , cioè
« Usanze antiche , pitture e pittori , scul-
nture e scultori, fabbriche e palazzi, uo-
}} mini illustri, i principi di Fenetia , e tutti
« / patriarchi , di Anselmo Guisconi. Fene-
«s/rt. I336j m-4.° Quest'opuscolo, che io non
«vidi mai, e registrato dal Cinelli nella ^/A/.
« volante (scanz. VII, pag. 6; e voi. Ili, pag.
» ìos deliediz. 1746), e si dice che è scritto
» in dialogo tra un Veneziano ed un Fiorentino
« che parla senza passione delle sculture che
» sono in Venezia e di quelle che sono in
«Roma fatte da' Fiorentini; come sono gli or-
«namenti della piazza di San Marco, la statua
«di Bartolommeo Coglione ec. , e che si no-
« minano con lode in questo dialogo il Fe-
ti scovo di Chioggia (frate Jacopo Nachianti),
«// Brucioli, il Doni, ed il Fabrini , tutti
fi nostri compatrioti, che in quel tempo si
« trovavano in Fenezia. Chi sia questo Gui-
« sconi, non so, del quale altre opere non
» veweo ricordate. Potrebbe essere nome sup-
«posto o anagrammatico, e m ctietto si trae
» fuori netto il cognome di Sansovino , ma ciò
« può essere un puro accidente. « Così il sullo-
dato Cicogna. — A questo ci sia permesso d'ag-
giungere che fintanto che non si confronterà
la test'e nominata edizione del 13S6 con quella
del 1361 per vedere se esse contengano vera-
mente due diverse opere, resterà sempre il
fondato sospetto che sì l'una come l'altra
siano un'opera sola in sostanza (come vedesi
anche nelle successive ristampe), benché con
qualche differenza. Volle forse l'autore, pu-
cos
hlicando la prima volta tale suo lavoro, te-
nersi relato, ^iarrhè sembraci cosa ahjuaiito
inverosimile che . posto a caso e non apposi-
tamente il nome di ,Jnscl/no Guisconi , dehha
produrre T anagramma di Sansovino , e che
si combini ciò per l'appunto in uno scritto
che non solo tratta la stessa materia, ma che
porta sul frontispizio puranco quasi lo stesso
titolo.
Cose (Le) meravigliose et notabili di
Venetia , libri due ec. , nuovamente
riformati, accresciuti ed abbelliti.
J^enezì'aj per Lucio Spiricela j 1602,
m-8.°
Questa, secondo il Morati, è la prima edi-
zione a cui pose mano Gio. Nicolò Doglioisi,
che ristampò poi l'opera Tanno susseguente
sotto r anagramma di Lconico Goldioiii. In
appresso fu poi riprodotta ora col vero , ora
col finto di lui nome, ed anche con aggiunte
fatte da altra persona, che fu Giovanni ZlOTTl,
copertosi pure con l'anagramma di Juannc
Zittio. Nel Catalogo (ielle Istorie, dei fra-
telli Coleti si rammentano due edizioni venete
Tuna per Dome/lieo Farri, 1S62, e l'altra
per Felice f^algrisio , IS87, siccome portanti
il nome del Doglioni. Noi crediamo la prima
erroneamente riferita, perchè il Doglioni, nato
nel 1S48, non poteva così giovane, cioè d'anni
quattordici, essere già scrittore; in quanto alla
seconda, se veramente esiste col nome del Do-
glioni, sarebbesi ingannato il Mt^rah {^'edi so-
pra) col credere che soltanto nel IG02 avesse
il Doglioni ritoccato il lavoro del Sansovino.
Cose (Le) volgari di messer Francesco
Petrarca. Impresso in Firenze j per
Philippo di Giunta Fiorentino j M.
D . mi j a dì X di marzo.
— Le stesse, lui, per lo stesso _, i5io,
a dì XFIII di agosto.
— Le stesse col titolo di Canzoniere
et Triomphi. /r/j per lo stesso j 1 5 1 5,
a dì XV di aprile., sempre in-'è.^
Il correttore di queste tre edizioni Giuntine, indi-'
cato Frane. Alph., è Franciscus Alpherius
cioè Francesco Alfieri, fiorentino.
Cosimo del Fonte, o nove anni della
vita di un Livornese (del colon-
nello Laugier). Livorno j tip. Sardi.
i84o.
Questo dramma biografico-storico versa su le
gcste d'un ajutante del general Pino, ed è
diviso in due parli.
COSSETTI (Domenico). ^Equatio. Egua-
261
COS
lità. Nuovo mecanismo idrostatico
applicabile a far agire qualui>que
sorta di mulini, ite. Parma, stamp.
Reale j 1798, //f-4."
La dedica porta il nome del prof.* d'architettura
Domenico Cosselti , ma essa e la descrizione
italiana e francese sono fattura di Gio. Battista
FoMAiNA, dello Stalo di Parma.
COSTABILI (Gio. Battista). Lettera
scritta da Ferrara il di 12 agosto
i8o5 ai colleglli della Delegazione
governativa sull' affare del Reno.
Ferrara 3 Bianchi e Negri j i8o5,
m-4."
E di Teodoro BoNATl, ferrarese, benché im-
pressa sotto r indicato nome.
COSTANTE, Acad.*^ Fortunato. Fedij
ACADEMICO FORTUNATO.
COSTANTE (Vittorio) (P. Gio. Paolo
Dell'EpiFAMiA, cartnel.° scalzo, pa-
lermitano). II. cigno moribondo al
fiume di cinque piaghe del croce-
fisso Gesù, di ec. Napoli, per No-
vello De Bonisj 1671, in-\i.^
Costituzione delle scuole publiclie di
Ciliari, esposte in tre libri (dal
proposto Stefano Moi^celli ). Bre-
scia j pel Bendiscioli , '793, m-8."
Costituzione (Della) d'una Monarchia
nazionale rappresentativa (opera di
Giandomenico Romagnosi). P^ol. 1
(soltanto), FdadeIJia {Lugano), 18 15,
m-8."
Veniamo assicurati che quest'opera sia stala re-
centemente impressa per intero in Isvizzera.
Costituzione epidemica di Firenze del-
l' inverno 1780-81 , alla Società
Reale di Medicina di Parigi. Fi-
renze j per Ranieri Del Vivo ^ in-8.'^
Estensore di quest' opera fu il dottore Domenico
Battimi.
Costituzione per i nuovi regi studi.
Parma, nella stamp. Carmignanij
1768, m-8."
Non porla quesf opera che il nome del seren."
Real Infante D.Ferdinando di Borbone, duca
di Parma; ma fu di essa incaricato il celebre
P. Paolo Maria Pacial'DI, teatino, torinese,
quando furono soppressi i Gesuiti negli slati
di Parma , Piacenza e Guastalla . dove essi
262
COS
avevano tenute floride e numerose scuole. Il
P. Paciaudi dovette in séguito publicare an-
che i seguenti tre opuscoli : - Regolamento
per le scuole del diritto cii'ile e pontifìcio.
- Regolamento per la collazione de' gl'adi
academici. - Periodus studiorum.
Costituzioni del conservatorio della
divina provvidenza delle zitelle or-
fane e dello spedale delle povere
inferme di Civitavecchia, confer-
mate da Papa Pio VI (del P. Tom-
maso Mamachi). Roinaj Rev. Cani.
Apost.j ì'J'jG, m-8/'
Costituzioni del Vescovo di Aleria
(beato Alessandro Sauli). Getiovaj
presso Antonio Bellonij i5yi, in-^.^
Costituzioni della reale Academia di
pittura, scultura ed architettura in
Parma, sotto i felicissimi auspizj
reali (compilazione dell'ab.^ Inno-
cenzo Frugoni). Panna, i 760 , in-^.^
Costituzioni delle monache Benedet-
tine del monastero della B. Vergine
Madre di Dio Maria del Rosario
di Palma nella diocesi di Girgenti.
Roma , per Giuseppe F^annacci ,
1690, ?>7-8.°
Il Fontanini {Giorn. de'lett., tom. XXII, num.
JS) vuole che queste Coslituzioni siano opera
del card.^ Gio. Maria Tonasi, teatino; ma il
primo autore di esse , secondo il Vezzosi {toni.
Il, pag. 580), fu il P. D. Carlo TOMASI, zio
del cardinale, e furono poi distese dal P. D.
Francesco Maria Maggio. Il soprannominato
cardinal ToMASi vi ha però avuta parte, e vi
ha data Tultima mano.
Costituzioni delle monache del mo-
nastero eremitano di S. Agostino:
fatte per facoltà concessa dalla fe-
lice memoria di Papa Gregorio XIII
e confirmate da N. S. Sisto V. Na-
poli, Saìs'iaiù , i58c), in-^!^
Stese dal P. D. Marco Parescandolo, teatmo,
napolitano.
Costituzioni di S. M. il Re di Sar-
degna per l'Università di Torino
e per le scuole publiche de' suoi
Stati, in francese ed in italiano.
Tarino, 1729, in-^^
Compilate dal can." Luigi Hoqui.né, dottore della
Sorbona., nato alla Roche in Savoja.
cor
Costituzioni per il venerabile conser-
vatorio delle zitelle orfane di Si-
nigaglia. Ivi, presso Domenico Laz-
zaiini, 1787, m-4.^
Furono compilate dal P. Angelo Garzetti, car-
melitano, per ordine del cardinale Onorali,
vescovo di Sinigaglia.
Costituzioni per le romite dell'ordine
di Sant'Ambrosio ad Nemus, sub
regala Sancii Aagustini, etc. Mi-
Inno, Mnlatesta, 1746.
Con dedica del Sorniani al card.* Pozzobonelli.
Si sa che questa traduzione è stala fatta dal
canonico Carlo Antonio Foglia, milanese.
Costituzioni spirituali della Congre-
gazione del suffragio de' morti, e-
retta nella chiesa di S. Maurizio
de' chierici regolari teatini di Man-
tova (distese dal P. Maurizio Ca-
TANEO, della stessa congr.*^ teatina ,
mantovano). Gncistalla, per Ales-
sandro Giavnzzi , senz'anno, in-a.^.°
COSTO (Tommaso). F'edij Arte (De)
bene moriendi, etc.
Costumi lodevoli, che a nobili e gen-
tili donne si convengono, con un'o-
razione in lode delle donne. Vene-
zia, Giolito j 1549, ^^-^-^
Quest'operetta (che fu ristampata Ivi, nel IC22)
altro non è che una storpiatura di quella di
Alessandro PiccOLOMiM, intitolala; - Dialogo
della bella creanza delle donne.
COTANELLO (P. da). Fedi, NABUC-
CODONOSORRE (Fra).
COTIA, vcl COTTA (Bartholomreus).
Riferisce TUghelli ncW Italia sacra {toni. IV,
pag. 2S9) sotto il detto nome una lunga let-
tera che ha per titolo - Bartholommi Cotite
can. reg. later. Archiepiscopatus Mediolani
repudiatio, ad Nicolaum T"^ Pont. Max. -Ma
rUghelli s'ingannò, essendo questa lettera in
vece di Timoteo Maffei, can.° lateranense ve-
ronese, come ci fa sapere il marc' Scipione
Maffei {l'erona illustr., part. II, pag. 170,
ediz. di Milano).
COTTA (Basilius). Philosophia Chri-
stiana et studium poenitentis, seu
in septem Psalmos poenitentiales.
Senis , per Simonem Nicolai Nardi,
i5a8, in-^°
Di questo libro TUgurgieri Azzolini Pompe Sa-
CRA
nesi, toni, l, tit. 14, png. 5G9. nnm. co) non
riferisce che il solo salmo trentuno, che prin-
cipia - iScrt^/, quorum remissce siuit iniqui-
tates-cXi'c il secondo in ordine dei sette salmi
penitenziali ; ed inoltre credette che Basilio
Cotta , sotto il cui cognome fu stampata
r operetta, sia il vero autore; ma s"ingainia,
perchè al dire del P. GandoUi {Diss. de due.
Aug., png. 98, num. 44) è quel cognome sup-
posto, nascondendovisi Basilio 3l0N ALDI, ago-
stiniano, di patria sanese.
COTTA (Lazzaro Agostino). La Pir-
lonea, comedia fantastica e ridi-
cola di ec. , d'Ameno. Milano^ i566;
e di nuovo, Pa\'ia — Bologna — ed
altrove.
Composizione del P. Lodovico Maria (Sim-
STRARi) d'Ameno, nel novarese, minore os-
servante riformalo , publicata sotto il nome del
nipote da parte di sorella, e non sotto quello
col quale chiamavasi nel secolo Tautore, sic-
come suppone il Quadrio, che soggiunge es-
sere stati nelle varie ristampe di essa comedia
introdotti di mano in mano molti equivoci poco
dicevoli, e non caduti dalla penna certamente
di quel regolare.
COTTA (Lazarus Augustinus) (Altro).
Sotto questo finto nome stampò Francesco Torti,
modonese , una lettera latina traile opere del
mare.* Orsi, puhlicale in Modena nel 173S,
in occasione della contesa col P. Bouhours,
gesuita, francese.
COTTjE (Cffisaris), assertiones. Med'/o-
lani , 1612.
Celasi qui sotto il nome d'un suo scolare il P.
Orazio MOiMALDO, della comp.^ di Gesìi. Le ri-
flessioni sono ventiquattro, ed a stamparle gliene
diede motivo il libro intitolato - Della realtà
e perfezione delle Imprese di Ercole Tasso.
Bergamo, 1012, m-4.° Tacesi dal Sotwello
{Bibl. Script, soc. Jesu) e delF autore e del
libro.
Coup-d'oeil sur le gouvernement ab-
solu, suivi d'une déclaration solen-
nelle des libéraux , par M. J. Paris.
182^.
Per rispetti politici Tautore, CarF Antonio Pezzi,
vi pose le iniziali sopraccennate.
CRASSINUS (Petrus). Petri Crassini ,
Polonia. BononicBy apud Bonaldum,
(i574).
Al dire del pi'esidenle de Thou copresi Carlo
SlGONlo sotto il nome del polacco Pietro Kra-
sinski (Ialinamente C/'rt«//»f^). Sta anche nella
263
GRE
gran raccolta islorica intitolala - Historia-
rtim PolonifS et Magni Ducatus Lithuanlce
collcctio magna , - nella cui prefazione si
difende il Classino dal sospetto concepito dal
mentovato Tuano. Sotto lo stesso nome di Gio-
vanni Crassini, abbiamo anche- De electione
Henrici I^alesii Polonorum regis. Bononice,
IJiTS.
CRATEJO ERAFINIANO. Trattato dei
sistemi del mondo planetario di
m.*" Dulard , traduzione in versi
sciolti. Fenezia^ Zatta^ 1764, m-8.''
Il traduttore è il conte Cornelio Pepoli.
CRATEO P. A. (card.'' Pietro Otto-
boni). Amore eroico fra Pastori.
CRATILIDE CALLIADO (P. Gennaro
Sanchez de Luna, gesuita , napole-
tano). La verità difesa col disvelarsi
nella sincera esposizione de' fatti si-
nistramente accennati contro la
Compagnia di Gesù da' celebri Ri-
flessionisti. Opera dell' Acad." tra'
Pescatori ec. Firenze {Venezia), a
spese di Antonio Zalta_, 1761.
Fu preceduta da un'altra edizione anonima in fot^l.
Fedij Raccolta di varie scritture
in difesa de' Gesuiti.
Creator alme siderum, etc.
Principio d'inno che si recita al vespro nel primo
sabato di Avvento. 11 Magri ne fa autore San-
t' Ambrogio, ed è composto di sette strofe. Ma
nella piìi recente riforma dei Breviario ambro-
siano si tralascia l'antipenultima; ed inoltre
è di molto unitalo ne' versi, sebbene con-
servato nel senso. Creator leggesi nel Bre-
viario romano, Condilor nell" ambrosiano; e
così pure comincia quest'inno nella Baccolta
pesarese de' poeti latini j esso però non tro-
vasi nell'edizione Maurhia delle opere di San-
t' Ambrogio.
Creazione et cerimonie del Duca di
Ferrara (Alfonso II) et esequie del
morto (Ercole II) descritte da A.
M. Ferrara, Rossi j alti 2 di deceni-
brcj i55o, inS.^
Le sigle A. M. furono interpretale per Agostino
Mostis e fu puranco attribuita l'unae l'altra
descrizione a Giambattista Pigna. Ma nella
ristampa fatta in Padova nel 1748 delle opere
di Bartolommeo Rìcci, s'inserirono esse nel
tomo tei'zo siccome cose che a lui certamente
appartengono, al dire del Baroni {^Memorie
de' lett. Ferraresi, tom. II, pag. 186).
264
GRE
Vedij, Tratlato della precedenza ec.
Credenziere (II) al suo padrone, let-
tera (di Giandomenico Zannicchelli,
figlio di Gian Girolamo di Spilim-
bei'go). Venezia:, Zerletti j lySi,
in-4'^
Fu ristampato col titolo di Osservazioni intorno
all'abuso del caffè edalle virili del nuovo
thè. Venezia , Zerletti, 1734, in-A.° In que-
sta seconda edizione Fautore pose il suo nome.
Credo in Dio siunmo creatore, ctc.
Principio del Credo tradotto in terzetti, che
viene attribuito dallo Sbaraglia {Sappi, agli
Scritt. Francese.) a Frate Jacopo da Cagli.
Un altro Credo che comincia - Io credo in
una santa trinitade , ec. -leggesi dopo la can-
tica del Paradiso di Dante Alighieri nelT edi-
zione di Vindelino da Spira fatta (in Venezia)
Tanno 1477; ma non è quello da lui composto
in forma di capitolo in terza rima, che com-
prende puranco il Simbolo degli Apostoli, la
spiegazione de' Sacramenti e del Decalogo,
renumerazione dei vizj capitali e la parafrasi
deir Orazione domenicale e della Salutazione
angehca, il quale trovasi pure nella stessa edi-
zione e fu ristampato piìi volte. Principia un
tal capitolo - Io scrissi già d'amor piìi volte
rime, ec.
Credo signor che tu sei stato e sei , ec.
Principio del Credo, che dicesi tradotto da Be-
lisario da Cingoli, di cui si suppone che sia
puranco il Contrasto della Bianca colla
Brunetta, come altrove si è veduto.
CREMA (Jeronimo). Fcdi^SlhYk (Cri-
stoforo).
CREMATA (Graziano) (Ignazio Came-
KATA, frate minimo di S. Francesco
da Paola, messinese). Amorosi af-
fetti e spasimi dell'anima innamo-
rata di Giesù nel tempo della sagra
Communione. Messina, per Vin-
cenzo De Amico j 1689, in-\i.^
Cremonensium orationes III adversus
Papienscs in controversia princi-
patus (anctore Marco Hieronymo
Vida). CremoncBjMDL mense quiniil.
{apud Vincentiiim Comitem). — Pa-
risiisj stiulio Jacobi Anionii Bevi-
laquce Cremonensis j i562, ///-8.
Questa causa, portala avanti al Senato di Milano,
fu decisa in favore di Pavia, motivandosi la
sentenza per rapjiunto sopra un passo del
GRE
Cerio, che il VlD*; per aftlevolarne T autorità
in dette orazioni, aveva caricato di contumelie.
Giulio Salerno, gentiluomo pavese, ribattè il
Vida con tre altre orazioni, che inedite esi-
stevano presso i monaci Cistcrciensi di San-
t'Ambrogio di Milano. Le orazioni del Vida si
ristamparono poi unite alle altre sue opere col
nome dell'autore.
CRENEO INSUBRE. Dizionario univer-
sale economico rustico. i^/Z/a/JOj /^e-
derico Agnelli j lyyi e seg., voi. \^.
Non fu terminato , ed avvene una ristampa. Sotto
il surriferito nome si cela il P. Glicerio FON-
TANA, che è l'autore de' primi undici volumij
gli altri tre sono di Vincenzo Pini. Il Re {Diz.
ragion, de' libri d' agricoltura ec, tom. II,
pag. 202 ) dice che non consiglierebbe un ama-
tore a farne acquisto, e che i meno cattivi
sono gli ultimi tre volumi.
CRENISO PARONATIDE P. A. (P.Gio-
vanni Granelli, della comp.^ di
Gesù). Manasse re di Giuda, tra-
gedia di ec. Bologna , per Lelio
della Volpe-, lyi^, in-S.*^' — Ri-
prodotta nel tom. I del Teatro E-
braicOy Venezia j, Valvasense, iy5i.
Se chi fece le aggiunte alla Drammaturgia del-
l'Allacci i; esatto nel riportare i titoli, pare ohe
il P. Granelli avesse due diversi nomi arca-
dici ; giacche la sua tragedia del Dione (della
quale, oltre quella del 1754, avvi un'edizione
del 1743), secondo la medesima Z>rrt/H?72af«r-
gia, uscì col nome di Anjrisio Androsiaco.
Vedi, ANFRISIO ANDROSIACO.
CRESCENTE ROMOLO TEBERTELLI
(P. Giuseppe Francesco Sozzifanti,
della coinp.^ di Gesù). Breve ri-
stretto della santa vita e patrocinio
glorioso di S. Liborio , vescovo e
confessore, contro li morbi e do-
lori nefritici : operetta di ec. , sa-
cerdote teologo pistojese. Pisloja^
all' insegna della Fortuna , 1 688 ,
m-i2.°
In due errori cadde il Cinelli citando questo li-
bretto, e collo scrivere Terbetclli in vece di
Tcbertelli, e col porre Tanno 1668 m vece
dell'anno 1C88.
CRESCENZIO ESPERTI. Lettera di ec,
sacerdote casertano, al.sig. D. Gen*
naro Ignazio Simconi. Napolij i 773,
in-^.''
CRI
— Lellcra seconda del medesimo allo
stesso. Iv'ij in dello anno.
Sono fattura di D. Francesco Daniele.
CRESCENZIO (Giampietro). Corona
della Nobiltà d'Italia, ovvero Com-
pendio delle istorie delle famiglie
illustri, Bologna j i63c)-i642, \>oL 2,
m-4.'^
Agguerrito il Crescenzio dalle fallaci autorità di
Aunio di Viterbo e di Alfonso Cicarelli, citò e
raccolse, come in bel giojello, le testimonianze
di tutti gli scrittori da loro supposti, e quanti
altri, o apocrifi o romanzieri, egli potò ritro-
vare (Tirabosclii, Scritt. geneal., pag. io).
CRESFONTE TASCA {anagramma di
Francesco Testa). Al signor Seba-
stiano Tecchio di Vicenza, che si
dottora in legge. Epistola {in terza
rima) di ec. Padoi'a) Crescila j 1829,
w-8."
CRISANTO DE MELLINIS. Lettera a-
pologetica sopra il diritto della
quarta pertinente alla mensa vesco-
vile siracusana, scritta dal sig. ec.
avvocato romano.
Ci manifesta il Mongitore {Scritt. mascher. mss.)
che fu impressa in Palermo, e che sotto il
nome di Crisanto de Mellinis si nascose il sac.®
D. Francesco CARUSO, de' baroni di FiOREM,
palermitano.
Crisi politica della Sardegna. Italia,
1800.
La publ)licò D. Matteo SiMO?i, celatosi con nome
anagrammatico che non ci viene indicato dal
Manno {Stor. nwd. della Sardegna, toni. \,
pag. I80), da cui ricaviamo questa notizia.
CRISITEO STILITA.
i.° Lettera di ec. ad un amico,
ovvero Riflessioni seconde in rispo-
sta alla lettera di Gerundio Mala-
ducci sopra alcuni sonniferi. Di
Barcaj andando a Venezia, a dì g
agosto lySo.
2.° Riflessioni sopra alcuni sonni-
feri, e sopra altri rimedj per una
colica, publicate da ec. Fivizzano
{Milano), 17495 "i-8.°
Crisitco Stilila sono nomi finti presi dal greco
che significano Daniello (che in lingua ebraica
significa Giudizio di Dio) Colonna, medico di
Polcenigo, discepolo del dott.* Giovanni BiA>-
265
CRI
CUI, riniinese, che prestò il nome a coltslo
suo maestro. In esse riflessioni venne criticato
il dottor l'aolo Andrea Draghi, il ([uale rispose
alle medesime.
Fedi, GERUNDIO MALADUCCI.
CRISONI (Meo). Il Torraccbione de-
solato, poema eroicomico; alla No-
biltà Barberina, di ec. Tomi 2,
in-\ 2."
Lancetti, Pscud., pag. 508. Meo dicesi in Im-
guaggio fiorentino di contado per Bartolo-
meo, e Crisoni è anagramma di CoRSiM.
CRISPINO (sac."-' Jacopo).
i.° Soliloquii nella festa della a-
spettazione del parto della Vergine
Madre di Dio. Napoli, sul principio
del secolo XFii.
2.° La vera ed utile maniei-a di re-
citare la corona della B. V. Ope-
retta di ec. Napoli, 18 16; Modena^
1 6 1 8 ; Venezia j 1623, in- 12.° ed
m-8."
Furono publicate queste due operette ascetiche
sotto il nome qui sopra riportato; ma il vero
nome dell'autore era Simone CRisPl."yo, teatino,
napoletano.
Cristiade (La) di monsignor Vida, re-
cata in versi liberi da G. Z. (Gio-
vanni ZuccHi, medico). Carmagnola^
dai tipi di Pietro Barbieri, i8i8,
m-8.«
Cristiana (La) esser la sola religione
vera, e doversi da tutti abbracciare
(di Carlo Emmauuele Filiberto Dia-
cinto da Simiana, marchese di Pia-
nezza, piemontese). 16645 m-4-^
Quest'opera fu tradotta da Domenico Bol'HOURS
in francese, e stampata col nome dell'autore
in Parigi nel 1672.
Cristiano (II) amante della sua eterna
salute (del P. Domenico de' Pauli,
filippino, di Trento, nativo di Ci-
vezzano). Trento^ per il Monaimij
Cristiano (II) interiore con la filosofia
del vero Cristiano, opera dal fran-
cese in italiano tradotta da Ales-
sandro Cenami. BolognUj pel Dozza,
1666, m-i2.°
L'autore dell'originale francese è Giovanni Ber-
MEUES de Louvigny.
266
CHI
Cristiano (II) uel secolo, o sia Ma-
niera facile e piana di vivere da
buon cristiano ec. Opera del sa-
cerdote L. G. (Luigi GiEsoNi) Be-
neficiato della chiesa di S. Martino
di Venezia. Ivij tip. Pasquali e Cwtij
in-S°
Cristiano (II) occupalo nel ritiro di
dieci giorni per fare gli esercizj spi-
rituali di S. Ignazio, di un reli-
gioso de' minori conventuali ( P.
Giuseppe Antonio Marcheselli), se-
conda edizione. Venezia j Sortoli ,
iy4oj ^ol. 2, in-8.^
Cristo appassionato e la Vergine ad-
dolorata, del P. F. A. S. (P. Fabio
Ambrogio Spinola); con alcuni di-
scorsi di S.Francesco Saverio, apo-
stolo delle Indie. Genova, Meschinij
i66i, in-/\.^ Vedi j Corona (La)
reale, orazione ec.
Cristo appassionato, proposto alle a-
nime cristiane per oggetto de' loro
santi pensieri. Meditazioni (di Vin-
cenzo Ortale, siciliano). Palermo j
Sosio j i6y6, m-i2.°
Cristo giudice, tragedia del P. Ste-
fano Tucci, della comp.*^ di Gesù,
dal suo metro latino ridotta in
prosa volgare da un religioso della
medesima Compagnia (dal P. An-
tonio Cotrona). Venezia j Sortoli ,
Era già stata data alla luce in Palermo ed in
Roma, col nome del traduttore.
Cristo infante, rappresentazione sa-
cra (di Gio. Tommaso Cangiano,
napoletano). Napoli j per Secondino
Soncaglioloj i638, m-8.°
Il Quadrio T attribuisce al P. Leone Sarti, sa-
nese, della comp.* di Gesù.
Cristo morto, tragedia. Venezia, Giu-
liani j 1644} '"-12.*^
Alla col. 252 della Drammaturgia dicesi d'/«-
certo autore, ma nelle aggiunte e correzioni
(col. 948) se ne assegna la composizione a Fra
Paolino Fiamma.
Cristo (II), tragedia di Coriolanu
CRI
Martirano , trasportata in versi to-
scani ec. Vidcj Christus, Coriolani
Martirani etc.
CRISTOFORO ARALDO. Comedia del-
l'ingratitudine, composta per m es-
ser Giovan (Ottonato) di Cristoforo,
araldo dell'eccelsa Signoria di Fi-
renze, rrr In fine = Composto ad
istanza di maestro Francesco di
Giovanni Senvenuto , addì Xìll di
Renaio, 1626, in-8.^
Il lilazzuchelli ha creduto erroneamente che la
parola ai^aldo fosse il cognome dell' autore.
Avvene due posteriori edizioni j una senz'anno,
latta dal lo stesso Benvenuto j un' altra pei
Giunti, 1S39. -
CRISTOFORO DA BERGAMO, medico.
Cristoforo Barzizza, bergamasco, creduto erro-
neamente figlio del celebre Gasparino, è suo
nipote, che alcuni pretesero bresciano.
Critica (La) d' oggidì, o sia l'abuso
della critica odierna (del P. Gia-
como Laderchi, filippino). Roma,
1726, in-^P
Critica d'un Romano alle riflessioni
del Portoghese sopra il Memoriale
presentato dai PP. Gesuiti alla San-
tità di Papa Clemente XIII, di-
stesa in una lettera mandata a Li-
sbona. Genova, 1759, 7>j-8.°
Viene attribuita da alcuni al P. Martino Natali,
scolopio, ma forse con più probabilità a mons.*
Giovanni Bottari.
Vcdij Appendice alle Rijlessioni ec.
Critices usus ad certam veri inven-
tionem minus aptus. Oratio in Fer-
rariensi Pontificio Archigymnasio
habita (a Fr. Nicolao Augustine
Chignoli , ord. S. Dominici).
Sta ntWd. Raccolta Ferrarese d'Opuscoli, tom.
Xn, pag. 12S e seg.
Critiche annotazioni sopra un istro-
mento in pergamena XXXI gennajo
MGCXXXIII, in cui è inserito l'ordine
dell' imperador Federigo II del di i4
ottobre MCCXXXII a favore del moni-
stero di S. Michele Arcangelo di
Montescaglioso. Edizione seconda
dall'autore corretta ed accresciuta.
Senza luogo _, anno e stanip.j ì/ì-4-"
A./
CRI
Dopo la prefazione viene una lettera segnala -
Napoli, J'II ottobre MDCCLXXI. D. 0. S.
V. E. A. A. M. D. S. - le quali iniziali dcbhonsi
interpretare: Devotissimo Obliligatissinio Ser-
vitore Vero Ed Amico Affezionalissimo Matteo
De Sarno.
redi) Collegio (11) Mabilloniano
sostenuto ec.
Critiche osservazioni sopra la difesa
dell'autore dell'Appendice, o sia
terza parte delle Memorie storiche
del monistei'o di S. Pietro di Reg-
gio. Lucca, Benedinij \ 754.
L'autore n'è il P. Paolo Maria Cardi, servita,
reggiano.
CRITICI (Claudio de') (dott.*^ Fabricio
Bertuccione , medico di Sarzana ).
Lettera di ec. ad un amico sulla
risposta a Gerunzio Staffilita (lo
stesso Bertuccione). Berna (data
finta), 1754, w-4-°
Critico (11) ammaestrato, o sia Ri-
sposta confidenziale alla lettera di
un Fiorentino, che sta a Bologna,
sopra alcuni fogli degli Annali ec-
clesiastici (di Vincenzo Palmieri,
prete dell'Oratorio). jP/ze/zs^j 1784,
m-8.°
CRITOBULO (Bernardo Della Torre).
Lettera di ec. all'autore di una let-
tera scritta col nome di Filalete
{Carlo Rosi ni). Napoli j per Vin-
cenzo Flauto j in-S.^
Vacò una cattedra di logica nelle scuole arcive-
scovili di Napoli. La pretese il Rosini, credendo
che a lui spettasse per essere stato per molti
anni maestro nel Seminario arcivescovile. Ma
riuscì al Della Torre di averla , e andò a far
la prima lezione con molti suoi aderenti, che
colie lodi lo portarono al cielo. Nella seconda
lezione un fanciullo entrò in qiiellc scuole,
distribuendo contro il Della Torre un capitolo
satirico, del quale fu creduto autore il RosiM,
che indispettito diede fuori una lettera di cen-
sura contro tutte le opere del primo. Questi ri-
spose, il Rosini replicò, ne T altro si tacque. Si
pettinarono ambi ben bene: sostennero en-
trambi cariche luminose: morirono vescovi, e
furono del pari autori di applaudite opere.
redi. Abate (All') D. T., ec. —
Lettera all'abate R., ec. — FILA-
LETE. Lettera, ec.
267
CRO
CRIT0DE3I0 GORTINIO (Francesco
Mazzarella Farao).
i.° Il filogallo di ec, o sia istitu-
zioni grammaticali per apprender
bene la lingua francese. (Napoli),
1802, m.8."
2." Trattato di poesia italiana di
ec. Napoli, 18 18, m-8.°, con ritr.
Ci'oce (La) del Cristiano, divisa in
due parti, con l'appendice, dove si
dichiara la pratica per guidar l'a-
nima alla perfezione (del P. D. Ro-
mualdo Carrara, da Bergamo, prima
celestino, poi eremita camaldolese
di Monte Corona). Roma j 172.1,
m-8.°
Senza accertare se anche le seguenti operette,
egualmente ascetiche , di questo pio religioso
sieno anonime, noi ad ogni buon conto le riferi-
remo; x." Midolla della perfezione cristiana
ed evangelica per i religiosi. Roma, 1721; F'e-
nezia, 1728, /«-s." - 2." La vera strada di
acquistare la pace interna dell' anima. Na-
poli, 1709, in-a."; e Tanno istesso in Vene-
zia, ed Ivi, di nuovo, 1713, sempre in-z° -
5.° Brevis methodiis et praxis visitandi
Eremitas Camaldulenses Montis Coronce.
Roma;, 1703, in-4.°
CROCEBIANCA (Giovanni). Fedi, ACA-
DEMICI INCOGNITI.
Crocefissa (La) sposa di Gesù Cristo
che s'incammina al Calvario (di
mons.^ Vincenzo Scarpa, da Este).
Padova j nella tip. del Seminario j
1816, m-8.°
CROCIPPI (Aspasii) (Gasparis Scioppii).
Pffidagogus Pffidagogorum , sive Pa-
rffinesisadassiduam, veram, ac fruc-
tuosam Ss. Bibliorum lectionem.
Friburgi j 1612, in-^.^
Cronaca veneta sacra e profana (di
Pier Antonio Pacifico, paroco di
Cervanese, veneziano), rinnovata
in quest'ultima edizione e accre-
sciuta e rimodernata. Venezia, per
Francesco Pitteri j 1777? in- 12°,
con figure.
Comparve la prima volta alla luce nel 1696, indi
nel 1736, e, non ha guari, di nuovo.
268
CRO
Cronica della Marca Trivigiana, di
C. C. da F. T^enezia-, per Leonardo
Pittcri j 17145 'Vz-i2."
Nella prima edizione fatta nel 1J>"4, parinienle in
l'ctiezin, leggesi per disteso il nome dell'au-
tore^ che fu Cristoforo Cieco da Forlì.
Cronica di tutto il mondo, chiamata
Supplemento delle croniche, com-
pilata in lalitio da frate Jacopo
Filippo (Foresti) da Bergamo, del-
l'ordine eremitano di S. Agostino,
e volgarizzala da Francesco C. nella
nobilissima città di Firenze l'anno
i4HB, e finita a di ly di gennaio.
Impresso nella città de Venetia per
me Bernardino Rizo de JSoK^ara
Vanno de nostra salute i49' fi dì
8 de octohrio. — In fbgl.j col registro
e con r impresa dello stampatole.
Su la fede del Denis (Siipjìl. ni Panzer) ram-
mentasi da qualche bibliografo un' anteriore
edizione del noe. su la cui esistenza noi du-
bitiamo, giacche potrebbe essere stato forse
confuso il tempo della traduzione con quello
della stampa. Ignoto ci è pure il cognome del
traduttore celatosi colla iniziale C, se pure non
dinotasse quel Francesco CeI;, che, al dire del
Negri {Scritt. Fiorent., pag. lOi), viveva in
quel torno, e che scrisse alcune notizie delle
cose di Firenze. La mentovata cronica fu ri-
stampata in séguito con aggiunte fatte da varj,
ed anche con nuova traduzione del Sansovino.
Cronichette antiche di varj scrittori
del buon secolo della lingua to-
scana. Firenze j appresso Domenico
Maria Manni ^, 17 •^3, in-^.^
Questa raccolta fu publicata dallo stesso Dome-
nico Maria Manni, che la dedicò a Pandolfo
de" Bardi de" Conti di Vernìo. Egli v" aggiunse
le notizie intorno agli scrittori delle croni-
chette, che sono: — ì." Amaretto Mannelli,
Cronichetta, o sia Storia dal principio
del mondo , ec. — 2.° Simone Della Tosa ,
Annali dal li lo al 134G. — ó.** Cronichelta
d'Incerto dal 1301 al lóro (quest" ultima
contiene in più luoghi cose che niun altro
scrisse; ed in materia di favella è ottima). —
4.° Gino Capponi, Tumulto de' Ciompi av-
venuto nel 1578. — o." Commentar] di Gino
Capponi, dell' acquisto di Pisa l'anno lo06.
— Da alcuni, e singolarmente dall'Ammiralo,
si attribuirono a Neri di Gino Capponi.
Cronologia della famiglia Caracciolo
CRU
di Francesco de' Pietri. Edizione
seconda arricchita di note, non più
stampate, dal Duca della Guardia
Ferrante della Marra, e della vita
dell'autore. Napoli 3 stamp. Simo-
niana, i8o3, in-/^.*^
La vita, scritta da Francesco Damele, e piena
d' interessanti notizie letterarie del secolo XVI
e XML La presente cronologia fu tratta da
un'altra più voluminosa opera - I/istoria de
Italica nobilitate, -jìcì suddetto de'' Pietri, e «
recala in italiano dal cav.* Girolamo Riccio
Malaspina, a richiesta di alcuni signori che
la fecei'o stampare la prima volta in Napoli,
nel 1603, per Gio. Giacomo Carlino.
CROSATTI (Stefano). Della maniera
di scrivere tenuta dalli sigg. abate
Pietro Coppellotti e arciprete Bar-
tolommco Casali ne'due libricciuoli
(^cW Incompatibilità del digiuno col
mangiar delle carni, de' quali il
primo porta il titolo di Diatriba;
e il secondo di Dissertazione teolo-
gico-morale-critica f dialogo raccolto
e scritto da ec, e dal medesimo
presentato al prefato signor abate
Pietro Coppellotti. Milano j per Giu-
seppe Richino Malalestaj 1741? m-8.° ;
Ne è stalo creduto autore il P. Pierantonio dal <
BoRGHETTO, minore riformato , milanese.
CROSSET DE LA HAUMERIE (Colon-
na, gentilhomme romain). Les secrets
plus cachés de la philosophie des
anciens découverts, et expliqués à
la suite d'une histoire des plus cu-
rieuses, par M. etc. Paris, d^ffourjj
1722, in-ii.^
Nella pretesa edizione del 17C2 non furono ri-
stampati che il frontispizio e la prelazione.
CRUDELIO (Egidio) (P.Lodovico Della
Casa, altrimenti Casola, romitano
di S. Agostino).
i.^L'Amor disperato, delirio poetico
di ec. Bergamo , per gli eredi di
Marc' Antonio Rossi, in-S°
2.° La fede tradita, composizione
poetica di ec. MilanOj nella stamp.
di Lodovico Monza j 1661, in-^.^
ò.^ Genova piangente per la peste,
CUB
monodia (li ec. , padovano. Miìano,
ed in Ancona 3 per Francesco Sera-
fini, 1666, ///.8.°
Nella terza impressione fatta in Tortona, da Ni-
colò e fratelli Fiala, apparisce il vero nome
ilell' autore.
Crudelis Herodes, Deuni , etc.
Principio d'inno che recitasi a vespro e a mat-
tutino per la solennità delT Epifania. Consiste
in quattro strofe, che la chiesa, facendovi al-
cune variazioni, prese da quello di Sedulio, che
principia - A solis ortus cardine, etc.
Crusca (La) in esame, ovvero Rac-
contaniento di quanto è accaduto
per l'occasione di una lettera scritta
da un amico all' altro; con due li-
bricciuoli ec, (di mons5 Carlantonio
Dunadom). — Si vende [in Vene-
zicì) da Domenico Occhi, in-S.° J^edij
Lettera di un Acad.*' Lombardo.
Crusca (La) vendicata, o sia Dialo-
ghetto in difesa di alcune voci to-
scane della traduzione dell'Arte poe-
tica. J^enezia [Messina), 1 773, m-4.°
È dell'ai).* Leoluca Rolli, da Monteleone. Così
dalle nostre schede, dove non abbiamo tenuta
memoria del fonte da cui attingemmo tale no-
tizia , e quindi non possiamo dire quale sia
r autore del volgarizzamento delPArte poetica
che si vuol difendere.
Cruscante (II) impazzito. Vedi^ To-
scanismo (II).
CRYPTOPHILUS MARIANUS. Trutina
Mariana, qua auctoritates Sancto-
rum Patrum, ac Beatorum Virorum
contra immaculatam conceptionem
Bcatse Virginis ab adversariis ad-
ductae, bene expensse ac pondera tee,
fictae prorsus , et somniatse inve-
niuntur. Placentice Hisp., apiulBer'
nardinuni JSogueSj 1660, in-S.^
L'editore Ludovico Crespi da Borgia, vescovo
di Placencia, la fece stampare, mutando per
giusti motivi il nome dell'autore, P. Ippolito
Marracci, della Congr.* della Madre di Dio,
in quello di Cryptophilus Marianus.
GUBANUS (Antiocbus Marinus) (Ant.
Maria Bonucci, soc. Jesu). Anti-
dotum coelcste adversus mortem im-
provisam. Ronicej 1716, in- 1 2.°
369
CUP
CUJACIUS (Jacobus).
Gian-Alberto Fabrizio scrisse {Bibl. Gr/eca, tom.
Ili, pag. 704, ediz. I) che nella raccolta delle
lettere greche, stampate Aurelice Allobrogum,
nel 1606, in fol. , leggonsi ventisette lettere
sotto il nome di Jacopo Cujacio, le quali sono
in vece di Claudio Elia>"0 , nato a Preneste in
Italia, di cui parla Snida. Ma il dottissimo uomo
cadde in errore, giacche nel nostro esemplare
trovansi per l'appunto «otto il nome di Eliano.
Mentre diciamo ciò, aggiungeremo puranco
che la traduzione latina in tale raccolta porta
malamente il nome del Cujacio, non essendo,
come scrisse l'Huet, al dire di Casaubono, se
non fattura obscuri cujiisdam et mediocriter
dodi Germani,
Culto (Del) superstizioso di Cibele.
Dissertazione, nella quale s'illustra
una statuetta di marmo pario, che
si conserva in Roma nel museo
Vettori (del commend.® Francesco
Vettori, Acad.° Etrusco). Roma ^
nella stamp. d' Apollo ^ 1753, in-^.^,
figurato.
Cui tu (De) qui sacrse imagini B. Ma-
riaj Virginis ab auxilio nuncupatae
centum ab annis Parma adhibetur
'T7ro'^y>jp.a (auctore Josepho Pellesi,
parmensi ). ParmcBj tjpis Philippi
Carmignanij i823, in-8.
Cultu (De) S. Simonis pueri Triden-
tini et martvris apud Venetos: auc-
tore Flaminio Cornelio Senat. Ven.
Tridenti^ Ijpis Jo. Bapt. Monauni^
1765, in-^.^
La prima edizione fu publicata anonima nella
Raccolta d' opuscoli scientifici e Jilologici
{toni. XLVni) dalla pagina 411 alla 472. Nella
presente, che è la quarta, del |P. Benedetto
BoNELLi sono la dedica e la prefazione; e le
noterelle ai versi sono di Tomaso Prato, tre-
visano.
Cuor (II) contrito, ovvero Motivi per
eccitare alla contrizione, esposti in
sette considerazioni ec. da un Re-
ligioso della comp.^ di Gesù ( P.
Giovanni Pietro Pinamonti). Roma^
ed in ParmajPazzoni e Monti comp.j
ì 695 , I7Ì-4."
CUPETIOLUS (Angelus).
1,° An liceat solis rationibus nalu-
270
CUP
ralibus qnrcstiones ibeologicas di-
rimere, dissertalio. Patavii, apitd
Franci senni Semolella, 17 17? Jw-S."
2.° Ad negantes baptisma pueris in
utero existeutibus, si jaculante in-
slrumento sacramentum conferen-
duni sit. Patavii^ apiid Josephuni Co-
ronay i 7 1 4 j in-^-° {di sole due carte).
3." Disserlatio an liceat peccatores
statim post confessionem absolvere.
Patavii, ex Ijp. Francisci Semoleltay
1719, m-8.°
4.° Disputatio tbeologica de aucto-
ritate divi Augustini. Patavii ^ ex
typ. Francisci Semoìelta, \ 720, in-^P
5P Kn metus inferni excludat vo-
luntatem peccandi. Patavii, apiid
Sardi j I 7 2 1 .
Tulli i delti opuscolelli furono di poi unilamenle
ristampali sotto il vero nome deirautore, cioè
del P. D.Gabriele Gualdo , cliicrico regolare
teatino, di Vicenza, insieme con altre due dis-
putazioni lino allora inedite , ed alla disser-
tazione intitolata: - Baptisma iìifaiitium ir
utero existentium. Dissertatio medico theo-
logica. fcìietiis , cpud Josephum Corona,
1 725, in-8.°, che è dedicata dal supposto Angelo
Cupelioli a mons.^ Fogliani, vescovo di Mo-
dena. In questa ristampa leggesi sotto lo stesso
Unto nome: - Difesa del P. D. Gabriello
Gualdo al signor Cristofano Cardiacletti ,
operetta di Angelo Cupetioli. - In tale opera
si difende il P. Gualdo da quanto fu scritto dal
P. D. Giangrisostomo Scarfò, copertosi col nome
suddetto di Cristofano Cardiacletti , nella sua
Giimta al primo tomo del Giornale de' lett.
d'Italia. - La dissertazione - Baptisma pue-
rorum in utero - fu Ire volte impressa , la
prima pseudonima {Patavii, apud Josephum
Corona, i7io); la seconda col nome delFau-
tore {Patavii, apud fratres Sardi, 1712);
la terza ( Venetiis , apud eumdem Corona ,
1723), del pari pseudonima, come di sopra si
è veduto.
6." Tbeologia moralis et contem-
plativa S. Aurelii Augustini, eie.
Accedunt plures notse et nonnullse
qusestiones, quibus quredam clarius
explicantur, etc. Fcnetiis^ apud Jo-
sephum Coronani, 1737, voi. 3, iti f.
Precede al tomo primo la dedicatoria a Jacopo
Soranzo, veneto. Giova avvertire che Angelo
CupelioH è anagramma del P. Vincenzo {Ui-
CUR
centio) Pagella, che essendo grande amico del
P. Gualdo, gli diede la facoltà di valersi per
la stampa del proprio nome se più gli piacesse.
Fedi^ SCAVELLA (Gio. Battista).
CURATO CAMPESTRE (conte Cristo-
foro Ml'zzani, vicentino). Quattro
lettere d'un ec. Stampate nel 1772.
CURETO P. A. della Colonia Augusta
(Prospero Mauiotti, perugino). Delle
salubri acque di S. Galgano, lettera
di ec. /«-4."
L'. dedicata da Leonte Brineo , vicecustode della
Colonia Augusta ( cioè dal conte Giacinto Vits-
CIOLl) a mons.* Seva, governatore di Perugia.
CURIALE (UN) DI ROMA. Lettera ad
un amico di Parigi contro un ar-
resto del Parlamento.
Sta nella Raccolta di Scritture ec, sopra gli
affari tra la Santa Sede e la Francia, toni.
IV, pag. 14 7. L'autore è Agostino Favoriti.
CURSANTIUS (Timotheus) (Julii Cle-
mentis Scotti, piacentini). Epistola
ad Leonem Allatium ec.
Sia in fronte alla Monarchia Solipsorum.
CURSINUS FRANCOBACCI
Finto nome che prese Francesco BruxACCI , pu-
blicando alcune osservazioni astronomiche con
Francesco Maria Onorati, e con Marcantonio
Cellio.
Fide, AFRICANI SCIROT^, etc.
CURTI (Petrus). Corpus pbilosopbicum
compendiaria tractatione digestum
et a Petro Curii Raclialmutensi pro-
pugnatum, i656. Panormij eodeni
anno, apud Josephum Bisagnium 3
in-\ 2.°
Dice il Mongitore {Bihl. Sic, pag. 303) che fu
disteso dal P. Jacopo Siracusa , gesuita, pa-
lermitano.
CURTIUS (Amadeus), italus medicus
Ticinensis.
Così celossi Simone SiMOM, medico lucchese, pu-
blicando nel 1S87 un Esame responsivo al
chirurgo Boccila, in occasione della repen-
tina morte di Stefano re di Polonia.
Fide, CHIAKOR (Georgius).
CURZIO TULLIANO, córso (Giulio Na-
tali, vescovo di Abdera nella Tracia,
poi vescovo di Tivoli, nato in Oletta
il 3o novembre 1702). Disinganno
intorno alla guerra di Corsica, sco-
CYR
perlo tla ec. Colonia (data falsa),
iy39, i/i-S."
V ha chi scrisse clic questo liljro venne attri-
J)UÌto puraiico ad Agostino Spinola , vescovo
d'Ajaccio, traslato nel 1722 alla sede di Sa-
vona, il quale era ancor vivo nel 1740. Oltre-
ché T anagramma è più conflicentc al Natali,
non ci sendjra probabile che un Genovese,
siccome era lo Spinola, scrivesse contro la pro-
pria patria. Si fece una ristampa del libro me-
desimo con aggiunte, che si sanno essere di
un'' altra mano. Si potrebbero forse combinare
le due contrarie supposizioni intorno al vero
autore , se dello Spinola fossero le dette ag-
giunte (che noi non abbiamo però potuto
esaminare), e fossero in confutazione delFo-
pera.
f^eclij Risposta all'opera intitolata:
Disinganno ec.
CUSANI (Joseph). Catechismus Sla-
vonicus.
Si suppone che non sia opera di Giuseppe Cu-
sani, del quale porta il nome, ma di certo
Clepse.
CUSERCOLO (Fra Felice) (Gaspare
Desiderio Martinetti, dottor fisico).
Lettera di ec. , ortolano del con-
vento dei Cappuccini del Cesenatico,
a Fra Pasquale da Monticelli , in-
fermiere nel convento di S. Apol-
linare di Ka\ ernia. [Cesena), 1766,
in fogl.
Custodes hominum psallimus Ange-
les, etc.
Principio dell'inno che si recita a vespro perla
festa de'' Ss. Angeli Custodi , il quale fu posto
nel Breviario Romano Tanno I6O8 e si attri-
buisce dal signor dottor Antonio Signoretli
{Parafr. Poet. degli Inni Rom., pag. 211)
al card.* Bellarmino, senza però dirci da qual
fonte abbia egli tratta tale notizia.
CYLLENIUS PISCARIENSIS. Fide^ CIL-
LENIO DA PESCHIERA.
CYRIACUS, vel KYRIACUS, ANCONI-
TANUS. Epigramma ta per lUyricum
reperta a Cyriaco Anconitano. Sitie
271
CYR
lilla noia (sed RomcCj circa annum
i664).
Ad alcuni esemplari fu aggiunto un frontispizio
colla data di Roma, 1747. Ciriaco d'Ancona
era della famiglia PizzicoLLl , o de' Pice.m-
COLLI, come appare dall' iscrizione sepolcrale
posta dallo stesso Ciriaco a sua madre, e non
della famiglia Forosi , benché vengagli questo
cognome attribuito da Bartolomeo AÌfei, scrit-
tore contemporaneo del secolo XV. Da varj
autori viene a Ciriaco data l'imputazione, che
fossero da lui finte a capriccio molte iscrizioni,
statue e medaglie, e perciò dovesse riporsi tra
gl'impostori, non meno che Annio di Viterbo,
ed altri somiglianti falsarj; ma da tale accusa
viene difeso da molli letterati. Si potrà conchiu-
dere che Ciriaco in un secolo assai rozzo per
gli studj antiquari "«" ^" felice ed esalto nel
trascrivere e delineare i monumenti; che tal-
volta non seppe discernere i falsi dai veri; che
spesse fiate deferì troppo agli ultimi rapporti;
ma che è altronde fuor di dubio che moltissime
iscrizioni raccolte ne' suoi viaggi, e che si ri-
portano nelle sue opere, si sono trovate poste-
riormente ne' luoghi stessi dov'egli dice averle
già vedute e trascritte. Oltre altri lavori ancora
inediti, abbiamo del medesimo alle stampe: -
Itinerarium. Fiorentina , 1 742, in-s° ( publi-
cato dall'abate Lorenzo Mehus), e - Commen'
tariorum Cyriaci Anconitani nova frag-
menla notis illustrata. Pisauri, M. D. CC.
LXIII, infoi.
GYRILLUS (Decius). Brevis nolitia eo-
rum, quae scita vel necessaria, vel
valde utilia sunt confessariis prò
primo ingressa ad audiendas con-
fessiones. Panormij tjp. Jo. Bavt.
Maringiy i638, in-iG.^
Questa è la prima edizione, la quale fu impressa
sotto il nome di Decio Cirillo, che era uno
degli stampatori di Palermo; ma poi pel grande
incontro ch'ebbe tal operetta, l'autore (che
è il P. Giuseppe Di Agostino, gesuita, paler-
mitano) l'aumentò, e ristampoHa col suo vero
nome sotto il seguente titolo - Nuclcus casuum
conscientice, sive brevis notitia eorum, quce
scitu , vel necessaria, vel valde utilia sunt
in primo ingressa ad audiendas confessio~
nes. Panormi, typis Joan. Bapt. Maringi,
1638, in-i6°
272
daf
DAL
D
DADEUS RUFFUS. Investigalio paial-
laxis solaiis ex seleclis aliquot ob-
servationibus transitus Vetieris ante
Solcm qui accidit die sexta Junii
iy6i; coUatis cum ejusdem tran-
situs Romana observalione habita
apud PP. S. Maiise supia Mineivam.
Exercitatio Acadeniica Dadei Ruffi
(anagramma cognominis Audiffredi,
Joannis Bapt., oid. Piaedicatorum).
JìomcBj 1765, m-8.°
Dafne (La), cantata. Roma^ per Gio.
Giacomo Komareki 1692, in-^P
Fu composta da Alessandro Guidi, per ordine
di Cristina, regina di Svezia, sopra Giacomo
Stuardo.
DAFNE (M.) DI PIAZZA. Academia di
Enigmi in sonetti agli Academici
Fiorentini suoi amanti. Venezia^
Stefano di j4 lessi ^ i56i, m-8.°
« Siccome in questa raccolta sonovi sonetti, d'al-
n cuni de"" quali è certamente autore il lioren-
»tino Antonio Alamaisini, così si può credere
«che gli altri sieno di diversi poeti Fiorentini >5.
A tale notizia dataci dal Crescimbcni {St. della
volgar poesia) si oppone quanto scrive il Maz-
zoleni, il quale nelle memorie degli autori da
cui ha raccolte le Rime oneste, dubita che
M. Dafne di Piazza, a motivo di parecchie
voci vaieziane sparse in questi enigma, non
sia fórse una poetessa veneziana. iMa chi è
poi costei? A tale discrepanza di pareri, noi
aggiungeremo , che nessuno di questi sonetti
enigmatici abbiamo trovato ira le rime di An-
tonio Alamanni, da noi conosciute, ma bensì
quattro ne rinvenimmo fra quelle del Risoluto
(Angelo Ceisni), che sono impressi dopo le
poesie del Burchiello e del mentovato Alamanni
nelle edizioni di Firenze, per i Giunti, IS68,
e di Londra {Lucca e Pisa), 1787.
Fedi,, RISOLUTO (II). Sonetti ec.
DAFNI CRINISIO ( Giuseppe Troilo,
d'Alcamo). Lettera apologetica di
ec. ad Olinto Drepareo ( P. Fran-
cesco BuRGiOj gcsuìla). Palermo,
per le stampe del Rapettij iy5y.
Dafni, favola boscbereccia per musica
rapjii'csenlata nel teatro Malvezzi
di Bologna l'anno 1696. Jvij lo
stesso anno, per gli credi dei Sardi,
m-i2."
Vien riferita nella Drammaturgia {col. 253)
come d' incerto autore, inanello stesso tempo
si dice " ebbe però gran jiarte in essa il si-
»? gnor Eustachio Manfredi >j. Il P. Merati crede
che possa essere una ristampa , ritoccata dal
Manfredi, di quella del conte Girolamo Du-
GNAM, riferita daW Xvgdaù {Scritt. Milanesi,
tom. I, pag. 3CJ5) col medesimo titolo ; senza
luogo ed anno, iìi-i.°
DAFNI OROBIANO (Lorenzo Masche-
roni). L'invito, versi sciolti di ec.
a Lesbia Cidonia {conlessa Paolina
GnisMONDi Secco Su ardi). Pavia,
Comino , 1793, m-4.°; — e 3Ii-
lanoj Galeazzij l'anno istesso, in-^.^
Nuova edizione accresciuta ed illu-
strata con note. [IS^elle note sono
spiegati i nomi arcadici).
Ristampato più volle: ed è dedicato da Ticofdo
Cimelio (l'abate Aurelio BertÒla) a Diodoro
Delfico {l'abate Saverio Bettinelli).
DAFNIDE ERETENIA (Vittoria Madu-
KELLi Berti, di Vicenza). Epigrammi
di ec. Padova^ tip. della Alinerva^
1824, m-8.°
Edizione di soli cinquanta esemplari, ripetuta in
simile numero nello stesso anno. Ivi, Bettoni.
D. A. L. (Signor abate) (don Antonio
Lavagnoli, padovano).
Sotto queste iniziali leggonsi quattro sonetti ed
una canzone nella Raccolta in morte di mons.*
Ginolii Speroni.
DALISSO (Rinaldo) (Antonio Bene-
detto Basso, bassanese). L'avven-
turiere, o sia memorie di ce. F^c-
nezia, Colombani, 1761, m-8."
373
DAM
DALARINUS (Franciscus) (anagramma
di Francesco RAiNALDi),Vita vencrabi-
lis servi Dei Jacobi Laynez propositi
general is soc. Jesu. Romce , siiniptibus
Jgnatii De Lazzarisj i6y2, //i-8."
DALSERI (Romulo) {anagramma di
Mauro Sellori, monaco casiiiese,
romano). L'Anfitrione, comedia
tradotta dal latino di Plauto nel-
r idioma volgare da ec. Roma, i 702,
m-8.° (Armellini, Bibl. Benedectino-
Casinensisj pars II, pag. io5).
D. A. M. La Rosminda, favola dram-
matica. Napoli, 1669; e Venezia,
in-xi.^
— Poesie. Venezia, 1669, in-\i!'
— Prose. Piacenza, i665, in-ii.^
L'autore è Don Antonio MuscETTOLA, primoc;e-
nito di Don Francesco , duca di Spezzano, in-
torno al quale si danno notizie nella Bibl. A-
prosiana, pag. 468-4 76.
DAMASIFRO APTESTO ( P. Vincenzo
DA S. Eraclio). Considerazioni cri-
tiche di ec. sopra le lettere critiche
giocose e morali ec. dell' avv,*^' Giu-
seppe y\ntonio Costantini, ec. Fo-
ligno, Fasi, 1755, m-4.°
Dame (Le) Romane nel secolo quinto,
scene in Oriente (del prof.^ D. Giu-
seppe Savio, di Mantova). Mantova,
1840, in- 16."
DAMIANUS (S. Petrus), che meglio
direbbesi DAMIANI, sapendosi che
egli prese a chiamarsi Pietro di
Damiano, dal nome di suo fratello
da cui venne allevato.
i.*^ Vit» praecepta, che Constitu-
tiones Portuenses volgarmente si
chiamano.
Non sono di S. Pietro Damiano, ma bensì del
B. Pietro Onesti, sopranominato Peccatore ,
che fondò il monastero di S. Maria in Porto
presso Ravenna.
2." De oratione Dominica.
Luca d' Achery, mon." della Congr.* di S. Mauro,
publicò nel suo Spicilegium, toni. VII, pag.
120, su tale argomento cinque sermoni ch'egli
credette di S. Pier Damiano ; ma furono in ap-
presso l'iconosciuti quale composizione di S.
Pier Grisologo, ritrovandosi tra quelli di quc-
TOM. I.
DAM
sto Santo arcivescovo ai N/' 67-08-7«-7i-72.
Prima dell' Achery erano stati publicati col
nome di S. Pier Damiano su la fede d' un co-
dice Colbejano , ma poi avvertito l' Achery da
Pietro De Marca al GrisOLOGO li restituì. L'a-
bate camaldolese D. Costantino Cajetani, edi-
tore di tutte le opere del Santo gli assegna
LXXVin sermoni , disposti secondo i giorni
dell'anno, con altri delti stravaganti^ ma XIX
dei medesimi appartengono a Nicolò , monaco
di Chiaravalle. Si consulti il Ginanui (Scriti.
Ravennati).
Damigella (La) istruita (del P. Ga-
spare MoRARDo). Torino, Mairsese,
1787, in- 12."
Damigella (La) meglio istruita, o sia
Riflessi morali sul libro, che ha per
titolo: La damigella istruita (del P.
Gautier, filippino). Tonno, stamp.
Soffietti , I 7 8 7 , m- I 2 ."
Criticasi l'operetta superiormente x'iportata.
Damira placata: dramma recitato nel
teatro di S. Mosè di Venezia l'anno
1680. li'i, per Francesco Nicolini j
l'anno istesso, in-io-P
La Drammaturgia dell'Allacci {col. 238) ci fa
sapere a che fu rappresentato con figure di
>j legno di straordinario lavoro, "ma senza no-
tare chine sia stato l'anonimo poeta, il quale
al dire del P. Merati fu Filippo AcciAiuou.
DAMISTO, Acad." Agiato (abate La-
zeri). Lettera di ec. a Baronide.
Sta nel tom. X della Nuova Raccolta Man-
deli iana , pag. 73 e seg. Tratta della iscri-
zione scoperta nel Duomo di Trevigi, publi-
cala nel tomo Vili della stessa raccolta. Non
può dirsi in istretto senso opuscolo veramente
di celalo scrittore, giacche nella prefazione di
detto tomo si manifesta il vero nome di lui.
Ma siccome ci si presenta l'occasione di ret-
tillcare un errore, cos'i crediamo di farne cenno.
Diremo dunque che Baronide non è altrimenti
Francesco Presti, secondo opinò il Tiraboschi
nel suo elogio storico di Rainbaldo de' conti
Azzoni Avogaro, ma bensì il conte Pietro
Trieste, come scrisse il chiar." Cicogna nel
tom. IH delle sue Iscrizioni reneziane, pag.
302, in una nota.
DAMNIRl PAjNTERIDE. Anagramma del
nome pastorale di Irminda Parte-
nide, assunto in Arcadia da Luisa
Bergalli Gozzi. Vedi, IRMINDA
PARTENIDE.
18
274
DAN
DANESE (Francesco) (P. Cornelio Ce-
rasi , monaco benedettino casiuese,
napolitano). Historia del monastero
di S. Liberatore della Maiella in
Abruzzo, scritta da ec. Napoli.
Danese (II) Uggieri, opera bella e pia-
cevole d'armi e d'amore, composta
da Girolamo Tromba da Noceia, e
nuovamente ristampata e corretta
colla morte del Gigante Mariotto.
Venezia, appresso Jgostin Zoppini
e nipoti j i5gg; e presso Ghirardo
Jniberti, i6i i e i638, sempre m-8.°
In questo titolo, trascritto quale ce lo riporta il
Quadrio, debb'essere corso errore, ed il poema
debb' essere anonimo, poiché nelle anteriori e-
dizioni, almeno nelFesemplare che abbiamo sot-
t' occhio della mentovata ristampa del 1S99,
non le<"^esi il nome di Girolamo Tromba; ne
si può di v;he sia composizione di lui.
Daniel juxta Septuaginta ex tetraplis
Origenis nunc primum editus gr. et
lat. ex singulariChisiano codice etc,
(a Simone De Magistris, Gongr.
Oratorii). Romce, typ.propag. 1772,
in fol.
DANIELE SCULTORE SARCOFACCAJO
(Maestro) (P. abate Andrea Gioa-
NETTj). Ravenna liberala da' Ro-
mani in proposito della questione
se la Rotonda di Ravenna sia fa-
brica romana , oppure gotica, ra-
gionamento, di ec.
Sta nel toni. XVI , pag. xxin , della Nuova
Raccolta di opuscoli, publicali dal P. abate
Mandelli.
Danielis Cereti Brixiani de foro et
laudibus Brixiffi ad magnificumLu-
dovicum Martineiigum libellus. Ac-
cedit de vita et scriptis Danielis
Cereti opusculum ex italicis scri-
ptoribus comitis J. M. Mazzuchelli
desumptum, Brixioi , ex tjpis Ve-
scovi, 177B, in fot.
Si sa che uno de' collaboratori del conte 3Iazzu-
chelll, per la sua grand-opera degli Scrittori
d'Italia, fu T abate Gio. Battista RoDELLA,di
cui sono le presenti notizie intorno a Daniele
Cereti.
DANIELLO (Bernardino) DA LUCCA.
DAN
Dante con l'esposizione di ec, so-
pra la sua comedia ec; nuovamente
stampato e posto in luce. Venezia,
appresso Pietro da Fino, i 568, in-^P
Fu opinione di Diomede Borghesi, esposta per
altro con qualche riserva, che il commento
della presente edizione , pubhcato dopo la
morte di Bernardino Daniello, sia fattura di
Trifone Gabriele ; ma venne confutata dal Luc-
chesini nella sua Storia letteraria di Lucca
{toni. I, pag. 1S1-S2), al pari di quella che
attribuiva a tutt' altri che al Daniello il com-
mento sopra le rime del Petrarca. L'abate Rezzi
{Lettera sopra i mss. Barheriniani com-
menti alla Divina comedia di Dante. Roma,
Poggioli. 1826) scrisse al Rosini che, esami-
nato il codice delle annotazioni nel Dante fatte
da messer Trifone, e confrontatolo coli'' opera
del Daniello, vide le annotazioni dell'uno es-
sere diverse da quelle dell'altro.
Danni (Dei) derivanti dalle ricchezze,
discorso (di Carlo Giuseppe Lon-
DONio). Milano, Deste/anis , 1809,
i«-8."
Danno (Del) che deriva dalla poesia
allo studio delle scienze gravi ec.
Di Giuseppe Valuni, da Crescentino, che si celò
con nome anagraramatico, siccome ci avverte
il Dizionario classico universale {Torino,
Pomba, toni. V, pag. 83l) senza però indi-
carcelo.
Dante Aldigeri excelso Poeta Fio-
RENTiiso (Al nome di Dio apparato
SOPRA LA COMEDIA Di). Mediolani^
Lodoviciis el Albertus Pedemontani,
1477-78, infoi.
Precede una lettera di Martino Paolo Nidobeato
Novarese, indirizzata a Gughelmo, marchese di
Monferrato, la qual lettera serve ad mterpre-
tare le sigle che leggonsi dopo la sottoscrizione
nella penultima carta del volume avanti la ta-
vola, ciol-: MP. N. N. CVM. GV. T. FA.
CV. che vo<jliono significare: Martinus
Paiiìus Nidoheatus Novariensis cvni Gvi-
done Tcrzago faciendum cvravit. Appare
inoltre dalla mentovata lettera di Martino Paolo
NiBBiÀ , detto comunemente Mdobeato, in data
del primo marzo, che abbiano l'editore o gli
editori preferito in generale il commento di
Jacopo Deha Lana, bolognese, congiungendovi
varj brani d'altri commentatori allora cono-
sciuti, cioè di Pietro e di Jacopo, figli di Dante,
di Benvenuto da Imola, di Giovanni Boccac-
cio , di frate Riccardo , carmelitano , di Andrea
DAN
Napoletano, e di Guiniforte (Bargigi), bergama-
sco. Il Salviati prima eil il Giorn. de' leti. d'I-
talia dappoi tacciarono quest'edizione " iFessere
«riuscita, in quanto al commento di Jacopo
"Della Lana, un gazzabuglio ridotto in lin-
'» guaggio non buono , preponendo e pospo-
»ncndo e tramezzanilo assai (late le parole, e
«per tutto inzeppandovi brani d'altri cora-
«mentatori ": accusa in parte vera se si rife-
risce al gazzabuglio, ma insussistente se con
essa si volessero accusare di plagio gli edi-
tori; giacche nella mentovata lettera dedica-
toria non si fa mistero dei materiali adoperati.
Se Faccozzamento, o sia l'unione di tali com-
menti sia lavoro del solo Nidobeato, o di lui
e del Terzago insieme, non è lecito con cer-
tezza asserire , potendosi anche credere che
il secondo facesse solamente le spese. In que-
sta edizione il Credo , i selle Sacramenti , i
dieci Comandamenti, i sette Peccati capitali,
il Pater noster , e TAve Maria hanno separato
titolo, benché pel legame delle rime non do-
vrebbero andare disgiunti. Noi non ci avventu-
reremo poi a confermare quaulo alcuno scrisse,
essere il commento, di cui qui si e parlato,
quello che Giovanni Visconti, arcivescovo di
Milano, circa Tanno iSaO commise a sei dotti
uomini: ma porremo termine al presente ar-
ticolo con le parole del sig. De Batines : a è
" omai riconosciuto che il commento unito
5» alla Nidobeatina non è che una riproduzione
"di quello delia Vindeliniana , salvo alcuni
" cambiamenti di compilatura e varie intro-
" missioni " (Stiidj inediti su Dante, pag.
141, nota 20).
Fedi, BENVENUTO DA DIOLA.
DANTE ALIGHIERI. Epistola di ec.
Mantova, co' tipi dell' evede Pazzonij
i8 1 3 , //i-8."
È composizione di Ferdinando Arrivacene. Noi
ne possediamo un esemplare con bizzarre po-
stille autografe di Ugo Foscolo.
DANTE ALIGHIERI, o veramente DU-
RANTE ALDIGHIERI, od ALAGHIE-
RI, ALIGERI, ALLIGHIERI, ec.
«Di che (dice il conte Baldo) si disputa con
"poco prò ".Si consulti Felli, Memorie per
servire alla Fila di Dante, § IV.
Dante, con argomenti e dichiarazioni
di molti luoghi, nuovamente revi-
sto e ?<l3im-^?LÌo. LionPj, per Giovanni
Tournes, 154", m-i6."
Le dichiarazioni sono prese dal commento del
Landino.
Dante, con una breve e sufficiente
275
DAN
dichiarazione dei .sen.so letterale,
diversa in più luoghi da quella
degli antichi commentatori. Lucca,
Cappnrij 1732, voi. 3, in-H.°
Questa è la prima edizione di Dante col com-
mento del P. Pompeo Venturi, gesuita, mi-
seramente ristretto dal P. Giovanni Battista
Placidi , correligioso del Venturi , che al-
cune poche cose di suo per entro tì ag-
giunse. Pur tuttavia, siccome tale commento
piacque, si ristampò in Venezia, Pasquali,
nel 1759, con certe contranote d" altro autore
che lo guastarono maggiormente invece di
riabbellirlo. Ma intanto un amico del P. Ven-
turi (cioè il P. Francesco x\ntonio Zaccaria,
del pari gesuita ) avendo avuto mezzo di
carpirgli dalle mani il primo suo originale
commento , lo diede al marchese Scipione
Maffei perchè ne procurasse la stampa , che
dopo qualche difficoltà si esegui in Ferona.
Berno , l'anno 174», i'ol.5, //z-s." Tutto cii)
ne fa sapere lo stesso P. Zaccaria nella sua Sto-
ica lett. d'Italia {toni. ?I , pag. 433 e seg.) :
al che crediamo doverci noi attenere; rifiu-
tando quanto da alcuno si scrisse, essere detto
commento in lutto o in parte fattura delio
stesso P. Zaccaria. In varj esemplari dell' edi-
zione di Lucca leggesi con la dichiarazione
di Gio. Battista Placidi. Giova avvertire che
la Risposta ai duhhj del P. Harduino , pro-
posti nelle Memorie di Trevoux dell'anno
1727, intorno l'autore della Divina Comedia,
volgarmente detta di Dante Aldighieri , la
quale leggesi nella mentovata edizione di Ve-
rona, ìTA9,a pag. xxxix e seg.. è del mare*
abate Giuseppe SCARAMPl, che fu vescovo di
Vigevano.
Dante de la volgare eloquentia. li-
cenza, per Toloniinco Janicolo da
Brescia, iSag, in Jbgl. pie.
Venne fuori la prima volta con ìa Poetica di
Gio. Giorgio Trissino, e col Dialogo dello
stesso Trissino, intitolato: Il Castellano, il
quale sotto nome di Arrigo Dor'ia si manda
al S. Cesare Trivulzio. — Dante de la vol-
gare eloquentia . e dedicato da Giambatista
Doria al card."^ De' Medici quale traduzione
dal latino fatta dallo stesso Dante. Ma che la
traduzione sia del Trissino. siccome ne assi-
cura il Varchi {Ercol.. pag. 114, ediz. di Pa-
dova), non è da dubitarne. Se non che il
Varchi assolutamente non volle riconoscere il
trattalo De vutgari eloquio, per opera legit-
tima di Dante. E qui è da notare che di esso
trattato non si hanno che i primi due libri
(i quali in latino furono la prima volta pu-
l)licali nel i.>}77 per cura di Jacopo CorbincUi
376
DAR
in Parigi), poiché l'Alighieri rapito dalia
morte non potè condurli al numero di quattro
come aveva divisato. Senza negare che Dante
abbia scritto un tal libro, essendo cosa assi-
curata dal Boccaccio (/7/fl eli Dante) e da Gio-
vanni Villani {Croji. Fior. , Uh. IX, cap. 13S),
vi ha nondimeno chi sostiene ancora che il
testo deir opera , che abbiamo in latino alle
stampe , non sia quello da lui dettato. Sembra
però che in ciò abbia luogo principale Tamore
della patria fiorentina. Il Maflei nella Prefazione
alle Opere del Trissino (pag.ww) dimostra
con ottime ragioni come il testo latino abbia
a tenersi per lavoro legittimo dantesco. Fra i
più recenti non ne dubitano il Balbo (/^f7a <7i
Dante), e il Fraticelli editore delle Opere mi-
nori di Dante. Nella Trivulziana avvi un co-
dice antico che sembra esser quello sul quale
venne fatta la versione del Trissino, e che da
Pietro del Bene fu mandato a Parigi al Corbi-
nelli. Per confutare F autenticità del libro De
vulgari eloquio, com'è stampato, taluno si
appoggia air autorità di Mario Filelfo {Fita
Dantis Aligh., Florentitv, 1828, pag. i il), se-
condo il quale il vero testo sarebbe cominciato
diversamente da quello che abbiamo. Ma il Fi-
lelfo vien tenuto in conto d'impostore. E le
ragioni per credere che sincero sia il trattato
che noi possediamo, sembrano irrecusabili.
Basta leggere le cose latine di Dante , intorno
a cui non si dubita , per vedere quanto sia la-
bile l'argomento del Moreni, appoggiato al
barbaro latino di questo trattato.
f^edijVrose antiche di Dante. Pe-
trarca e Boccaccio ec.
Dante rivendicato, lettera al signor
cav.^ Monti, dell'autore del Pro-
spetto del Parnaso Italiano (Fran-
cesco Torti, di Bevagna ). Fuligno,
Tomas siili j iBaS, //ì-8."
DARGONI (Domenico) (P.D. Dionisio
Grano, certosino). Note al libro
dell'abate Leoluca Rolli, intitolato:
Del buon uso delle Litanie ed altre
preghiere, à\ ec. Senza data e luogo
(Napoli, 1774)"" '"-4-*^'
DARI MESSINESE.
Sotto questo finto nome scrisse Carlo Vellani,
da Carpi, un epigramma contro Pompilio Pozt
zetti , perchè aveva criticato un verso del Maz-
za, illustre poeta parmigiano. Il Pozzetti rin-
tuzzò la villania del larvato Dari con un altro
risentito epigramma, stampato anch'esso, come
il primo, a Carpi, senza data , ma sicuramente
verso il 1808.
DAV
DARIO ADONICO. Saggio intorno al
politico , economico governo d'uno
stato, o di una città scaduta dalla
sua floridezza ec, diretto ad un
personaggio di presidenza in occa-
sione di certo memoriale presentato
a nome del publico di Ravenna
alla Santità di Clemente XIV nel
settembre dell'anno 1770. Cosmo-
poli {Bai'enna), 1772, m-8."
a Sotto il nome di Dario Adonico publicò il P.
>j Lettor Paletti questo saggio in cui si tratta
» in pili aspetti la storia Ravennate »> ( Bibl.
Stor. dello Stato Pontificio).
Dario, opera tragica di Tommaso Cor-
nelio, tradotta dal francese (in
prosa per cura del P. Giandome-
nico Campi, somasco). Roma^ 1734;
Bolognaj p
el Longlii,
e di nuovo.
m-i2."
Avvi un'edizione di questa tragedia egualmente
di Bologna, Sassi, 1715, la cui traduzione
viene, secondo le nostre schede, attribuita al
P. D. Filippo Merelli, del pari somasco.
DARIUS ASCANIUS PATAVINUS (Da-
rio Ascanio Vap.otaki).
Il Varotari, medico e dottore di filosofia, era
veneziano e fu giureconsulto di Padova imss.
Merati).
Fedi, ARDIO RIVA ROTA.
DARTONA (Vincenzo) (Paolo Fogliet-
ta, genovese). Canto primo dell'Or-
lando Furioso di Lodovico Ariosto
ingetiovesalo da ec.
Sta nelle Rime diverse, raccolte da Agostino
Zabata. Pai'ia, Bartoli , 1888.
DASMONIS ANDRIACI P. A. (P. Ignatii
Cianci a Cruce, neapolitani, augu-
stiniani excalceali) , ex XII viris
Collegii Arcadici, et Colonire Ale-
thinre Vice-Custodis, Poemata, Fe-
neliis, apud Siinoneni Occhi, 1757,
m-8.'^
DATI (Goro, o Gregorio). La sfera.
L'edizione di Firenze del 1S15, porta il nome
di Goro , ossia Gregorio Dati , ma è poema
fuor di dubio di Leonardo Dati, domenicano,
suo fratello.
DAVANZATI BOSTICHI (Bernardo), Sci-
sma d' Inghilterra sino alia morte
377
DEC
della regina Maria, ristretto in lin-
gua propria fiorentina da ec. Bonuij
a istanza di Gio. Angelo Bu/inelli
per Gus^ìiclnio Facciotto, 1602, m-8."
Esistono esemplari di questa edizione con diver-
sità, come può vedersi nella Serie del Gamha.
Lo stesso è pure della ristampa di Fire?ize
del 1638, m-4.'* Credesi che questa breve isto-
ria sia anzi opera di Nicolò Salderò _, che la
scrisse in latino , piuttosto che del Davanzati^
il quale la ridusse in compendio nel suo idioma
fiorentino.
Davide. Rappresentazione (del P. Leone
Santi, della comp.'^ di Gesù, sanese)
già fatta nel Seminario Romano
sotto nome di Gigante nel!' anno
i632, ristampata e corretta, colla
giunta de' cori, e con altre poesie.
Roma j per Francesco CorbcllelLij
i63^, /«-i2.° Vedi, Gigante.
DAVIDICO (Lorenzo) (prete Paolo Lo-
renzo Castellini, di David).
DAVINIANO TAVENULLI (L. A.).
Con questa sottoscrizione publicò dementino
Vannetti un articolo nel Giornale Enciclo-
pedico di J^icenza [tom. II. pag. 97), col
quale rivendicò a Vincenzo Monti la canzone,
ovvero, come trovasi intitolata nella raccolta
delle opere di questo poeta, poemetto ana-
creontico , che comincia - U?i industre Acheo
Pittore ec.
Dea cornucopiam gestans - Annania -
Dea arbores et pecora conculcans -
Phoebea -Rationes, affectus, injuria
faeta uni censetur alteri facta , etc.
Tridenti y typ. Sancii Zanetti, i632.
Nella terza pagina leggesi - Apologia regionis
Annaniensis, e comincia- Curcilena qiicedam
villanica. - In ilne sta L. T. D. V. J. , che
lo scrittore della Bihl. Tirol. {toni. II, pag.
1272) spiega - Laurentius Torresanus Doctor
utriusque juris. - Seguita - Laus trino Deo
uni immortali. Evulgnta sub anno 1G30.
Tridenti, typ. Sancii Zanetti, 1632. Con-
tiene un'' apologia della Valle di Non nel Tren-
tino, contro una canzone anonima.
DEBETTONE BYDIO ( anagranwia di
Benedetto Boydi , d'Alessandria).
Gesù Cristo Redentore. Poema di
ec. Milano, Cardi, iSSy, in-S."
Decacordo armonioso sonato da Febo
e dalle nove Muse (del P. Dionigi
DEC
ni S. Andrea, carmelitano scalzo,
siracusano). Napoli, 1670, m-8."
Decameron di messer Giovanni Boc-
caccio, corretto ed illustrato con
note. Parma, stamp. Blanchon, 1812,
voi. 8, m-i6." ed ;>/-8."
Il palesare il nome delF abate D. Michele Co-
lombo, autore sì della prefazione , come delle
illustrazioni , è una sicura guarentigia del me-
rito dell'edizione. I due primi volumi furono
ristampati nello stesso anno, a motivo che tutti
gli esemplari della prima impressione erano
stati subito venduti.
Decameron (II) di messer Giovanni
Boccaccio, tratto dall'ottimo testo
scritto da Francesco d'Amaretto
Mannelli sull'originale dell'autore.
MDCCLXI, in-^.^ gr. . con due ritratti.
Edizione fatta eseguire in Lucca dal mare* Pier
Antonio GcADAG^il, colfassistenza del canon."
Angelo Maria Bandini, e forse anche con quella
di mons.'^ Giovanni BoTTARi. Avvi al principio
un'eruditissima prefazione. Fu scrupolosamente
conservala V ortografia del codice, eziandio
quand'essa è tutt' altro che corretta. In piede
di pagina avvi il confronto diligentissirao col-
l'edizione Giuntina del 1327, e colla contraf-
fazione di questa, fatta in /'(?«ec/rt da Stefano
Orlandelh, co' torchi del Pasinello, nel 1729.
Nella nta del Boccaccio, scritta dal Baldelli
{pag 511) troviamo che tale contraffazione, o
ristampa, venne procacciala colf opera del P.
MISSORIO, minore conventuale.
Decamerone di messer Giovanni Boc-
caccio. Amsterdam {Napoli), 1718,
voi. 2, m-8.°
Devesi alle cure di Lorenzo ClcCARELLi. napo-
litano; avvene una contraflazione, 0 piuttosto
ristampa.
Decamerone (il) di messer Giovanni
Boccaccio, cittadino fiorentino, ri-
corretto in Roma ed emendato se-
condo l'ordine del sacro Concilio
di Trento. Fiorenza, nella stamp.
dei Giunti, i5y3, in-^.'^
I deputati scelti dal granduca Cosimo De" IMedici
alla correzione del Decamerone furono Agnolo
GUICCIARDINI, Vincenzo Borgiuni, Antonio Be-
MVIEM, e Bastiano Amitori.
Decima (Della), dissertazione storica
e giuridica (di Luigi Prati, tiro-
lese). Trento, per Gio. Battista Mo-
nauni, 1 793.
278
DEC
Decima (Della), e di varie altre gra-
vezze imposte dal Comune di Fi-
renze, della moneta e della mer-
catura de' Fiorentini fino al secolo
XVI. Lisbona e Lucca ( ma Firenze),
1^65-66, voi. 4? in'^°
«Gio. Francesco Pagnim DalVemcra, volter-
'»rano, fu il raccoglitore di questi documenti
»ed anche Fautore della materia contenuta
''ne'foZ. I e II, come non meno del dotto
» discorso che in luogo di prefazione leggesi
»5al fine del voi. IV " (Gamba, niim. looo).
DECIMO CORINELLA, da Peretola, Se-
natore Pianigiano (Girolamo Mei,
fiorentino). Istoria della Cacciata
di GajoCiaverci Pontefice Massimo,
«rritla da ec.
Esisteva manoscritta, a Questi erano nomi e di-
"gnità delFAcademia del Piano, nella quale
«erano molli dotti signori »( Negri, Scritto?-i
Fiorentòìi, pag. 505).^e:\ primo volume del-
VArchivin Storico {Firenze, 1842, pag. xxxil,
xxxiii, ?ioia a, e pag. xxxviii, ìiota a), si
parla di tale associazione.
Decimoterzo (II) libro delle meta-
morfosi d'Ovidio, tradotto in versi
sciolti (da Alessandro Pircoi.oiiiNi).
1'" ricordato dallo Schietto Introitato ( Scipione
B.-iTtGAGLi) a pag. SIS dell'Orazione detta da
lui in occasione delFaprimento delFAcademia
degli Intronati.
DECIO LABERIO. I primi due dialoghi
di ec, in risposta e confutazione
del Parere del signor dottore An-
tonmaria Biscioni sopra la nuova
edizione de' Canti carnascialeschi e
in difesa dell' Academia Fiorentina.
Culicutiflonia, per Macstio Ponziano
da Castel Sambuco {Lugano, per
t Agnelli ) , 1 7 5 o , m - 8 . °
Sotto il nome di Decio Laberio si celò Rinaldo
Bracci per difendere Tedizione de' Caìiti car-
nascialeschi, da lui publicata colla data di
Cosmopoli {Lucca, pel Benedini), 1730^ voi.
2, m-s." ed in-A.°, e criticata da Antonmaria
Biscioni col seguente libro : - Parere del dot-
tore Antonmaria Biscioni Academico della
Crusca sopra la seconda edizione de' Canti
carnascialeschi , e in difesa della prima e-
dizione procurata da Antonfrancesco Graz-
iini, detto il Lasca, uno de' fondatori
di detta Academia , e piìi volte citata nel
Regni Siciliae in
DEC
suo Focaholario. Firenze , per Francesco
Moiicke, 17S0, in-Q." gr. — Gli interlocutori
di essi dialoghi sono Ser Cacherò, Neri Del
Boccia, e Ser Rigacelo. Sotto ai primi due nomi
il Bracci intese adombrare il doti.* Biscioìni,
e r abate Lorenzo Mehus, di lui avversar), e
sotto il nome di Ser Rigacelo volle indicare
il librajo Giuseppe RlGACCl, nella cui bottega
si Ungono seguiti questi ragionamenti.
Decisio tribunalis
causa successionis Principatus Bu-
terse etc. Panormi, ex t/yp. Domi-
nici de Anselmo j 1 692 , in Jol.
Autore di questa scrittura fu creduto Sebastiano
Giusi.\o, tuttoché esso nella lettera al lettore
l'ascriva a D. Emmanuele Monga.
Decisiones casuum conscientia; con-
gregationibus Dioecesis Mutinensis
propositorum (auctore P. Jacopo
Frane. Via, soc. Jesu, piacentino).
Muiince, i65c)-6o, voi. 2.
Decisiones casuum conscientise qui sin-
gidis mensibus in congregationibus
archipresbyteralibus Dioecesis Bono-
niensis discutiuntur, annorum sci-
licet quinque ab anno i634 usque
ad annura ? 639 exclusive, Lectoris
theologise moralis (P. Caroli Zam-
BERTi, soc. Jesu) in cathedrali Bo-
noniae. Ibidem j tjp. hered. J^ictorii
Benalii y in-^°
Decisiones Sacrjfi Rotse Romauoe co-
ram Reverendissimo Patre Domino
Johan. M. Riminaldio, ejusdem Sa-
crai Rotffi decano, nunc S.R. E. Card.
Romce, tjpis Fulgonii, "7^9» ifi^fol.
La lettera dedicatoria e la prefazione, come pure
molte iscrizioni che si danno in pie di pagina
della dedica, sono deir abate Gio. Cristoforo
Amadlzzi.
Declaratio dilucida in artem Ray-
mundi Lulli (auctore P. Victorio,
ord. capuc, panorniitano). Fenetiis,
i636, 1/2-8."
Declaratorie sopra la pace fatta tra il
conte Giulio Laudi , et il sig. A-
storre Baglioni. Parma j pel Viotti j
i546, /«-4.°
Il Vermiglioli {Biogr. Perug., tom. I, pag. 79)
crede, non senza fondamento, che le suddette
Declaratorie siano stale distese da Annibal
DED
Caro, a nome del Presidente, e del Consiglio
di Giustizia di Parma. Ci fa però osservare
il chiarissimo Pezzana (con sua lettera a noi
diretta dell' n dicembre 1834) » che s' in-
» gannò in parte il Vermiglioli , perchè il
j> Consiglio di Giustizia , che fece quelle De-
nclaratorie, risiedeva in Piacenza, ove risie-
wdeva pure la corte di Pier-Luigi, presso la
«quale verisimilmente dimorava il BagHone,
j>ed Annibal Caro che era secretarlo d'esso
«Consiglio nel 1S4G. Pare quindi verisimile
Jiche il Caro desse T ultima forma a tale di-
» chiarazione, giacche è pur cosa probabile,
«anzi può dirsi certa, che la sostanza sia o-
jjpera del presidente, o di alcun consigliere
» di quel tribunale. La maggiore parte di tale
j> scrittura non è certo indegna della gran
«penna del Caro «.
Decor puellarum. Fedi^ Questa sie
UNA OPERA, LA QUALE SE CHIAMA ETC.
Decora lux, etc. Fide, Aurea luce et
decere roseo etc.
Décret de la congrégatioii de l'Index
contre la Bibl. Janséniste {da P.
de Coloni Jj jésuite), avec la lettre
d'un doctcur de Sorbona (le P.
Lazeri, jésuite) et la lettre d'un
théologien romain (le P. Riccuini ,
dominicaiu), le tout en latin et
en francais. ^uignorij Giravdj i y5o.
Fide, PHILALETHES ROMANUSjE-
pistola doctoris Sorbonici etc.
Decreta Synodi diocesana Tiburtinse
ab Em. et Rev. D. D. Marcello tit.
S. Stephani in Ccelio monte S. R.
E. Presb. Cardinali Sanctacrucio
Episcopo Tiburtino celebratse A. D.
i658, die XIII Juuii. Romce , typis.
Mascardi, i658, in-^.°
Furono stesi questi decreti da Girolamo Fabri,
ravennate.
Decretum Gratiani emendatum et no-
tationibus illustratum una cum
glossis, Gregorii XIII Pont. Max.
jussu editum. RomcB, in cedibus Po-
puli Romani, 1082, in fol.
Pare che siavi un" anteriore edizione romana data
alla luce nel loSO. Furono eJilori della pre-
sente Pietro CiACCOMO e Michele Tommasi. La
migliore ristampa è quella procurataci da Carlo
Sebastiano Berardi, della quale sonovi più
edizioni.
279
DEF
Dedicatione (De) imaginis S. Gaje-
tani cum puero Jesu positaj ad proe-
sepe Domini in basilica S. Mariae
Majoris. Ode(P. Josepbi Silos, cler,
reg, ). Romce, De Lazaris, 1672,
Deduzione legale sul feudo di Mal-
grate (del conte Beltrame Cristiani).
Deduzione sopra l'asilo sacro, opera
del conte Cristiani, la prima volta
publicata da S. E. A. F. A. (Sua
Eccellenza Antonio Francesco Ada-
mi). Fencziaj Graziosi, 1766; e di
nuovo r anno seguente, Milano ,
Galcazzi j m-8.°
La prefazione è dell'editore.
Deduzioni (del conte Beltrame Cri-
stiani) sopra i confini del lago di
Garda, a termine della ragione
delle genti. Senza nota di stampa
(secolo xrin), m-8.° gr.
Il gran Cancelliere e Ministro plenipotenziario
nella Lombardia Austriaca , conte Behrame Cri-
stiani , era genovese , e non piacentino, come
fu creduto da alcuno, essendo egli nato in Va-
rese, borgo del genovesato. Ciò è confermato
dàir iscrizione sepolcrale fattagli dal P. Guido
Ferrari, gesuita, che leggcsi nelle sue opere
{tom. II, pag. 456). Ivi è detto patriciuni
geiiuensetnj e Castruccio Bonamici nel Uh. IH,
de' suoi Commentarli De Bello Italico, scrisse
di lui: " Comes Christianus Ligur,... cum
'isuffì-agii jure (per concessione di quel Se-
gnato) civis Genuensis «.
Fide j Benacus.
Défense de la monarchie de Sicile
contre Ics entreprises de la Cour
de Rome (par Ellies Du Pin). Ain-
sterdani j 1 7 1 6 , part. 2 , in- 1 2.°
Furono stesi i materiaU separatamente da Giro-
lamo Settimo e da Gio. Battista Caruso, per
ordine di Vittorio Amedeo, duca di Savoja,
allora anche re di Sicilia , ed inviati a! Du
PlN, che, mutato l'ordine di quelli, publicò
il mentovato libro, senza far cenno de' letterati
siciliani, dai quali quelle notizie aveva attinte.
Se ne fece una ristampa col titolo di Histoire
Oli défense de la monarchie de Sicile, conte-
nant en abiv'gé l état de ce Royaiime et sa
conquéte par le comic Roger, jitsc/n'à pré-
sent. A Lyon, par la Société , 1720.
Défense du coucordat entre le Saint-
280
DEF
Siége et la Cour de Turin signé eu
172^ (pai' mons. Louis Hoquiné,
docteui" de la Sorbonne et clia-
noine de la cathédrale de Genève).
Turin 3 ly^o, in-^.°
Defensio christianae ethices habita ab
Aloysio Asti etc. Ticini, 1778, in-SJ^
E autore dello scritto T abate Giuseppe Zola.
Defensio Cleri Gallicani ab iniposturis
adsoripta? Bossiieto defensionis (au-
ctore Josepho Mariano Palma). Fer-
rai'icBj tjpis Frane. Poinatelli, i 785 ,
m-8."
Defensio Decreli Sacrae Congregatio-
nis in causa Sinarum, anno 1704
die 20 novembris emanali. Quse
est responsio ad objectiones contra
eumdem factas (auctore P. Hiero-
nymo Sacchero, soc. Jesu). lii-^.'^
Defensio fidei Nicenae ex scriptis ca-
tholicorum doctorum, etc. auctore
Georgio Bullo eie. Accessere adno-
tala quaedam T. E. Grabe etc. Ti-
cini, 1 784-86, voi 2 , i/;-8.°
Ne fu editore l'abate Giuseppe Zola.
Defensio juriuni Sedis Aposlolicae prò
responsione ad Manifestum publi-
catum ex parie ducis Mulinae su-
per praetensa occupatione Ducatus
Ferrariae (auctore Joan. Ghini). Fer-
rarice, in fol.
Defensio poslhuma Jusli Lipsii. An-
tuerpice, 1608, in-\'iP
L'' autore si cela colle iniziali del suo anagramma
C. B.j Clarus Bonarscius , che vuol signi-
ficare Carolus Scribaìvl's. Sta anche nel Hbro
intitolalo - Fama posthuma Justi Lipsii a
Balthasare Mordo colìecta et excussa. I-
bidem . 1C29, in-i.°
Defensio prò libris de Purgatorio Car-
dinalis Bellarinini contra Minislruni
deliranlem, seu colloquium Rhelo-
rum Posnaniensium de Purgatorio.
PosnanicBj tjp. Joan. V oh ahi, 1602,
m-8."
Il Piaccio (Tìieatr. Pseud.,pag. {JI8, num. 2208)
ci fa sapere che è opera del P. Luigi Rogerio,
gesuita, sanese.
Defensor pacis, seu opus insigne, cui
DEI
tilulum fecit auclor Defènsorcm Pa-
cis etc. cum praefatione Liccntii E-
vangeli Sacerdotis. t522, absque
a ha nota, in Jol.
L'autore è Marsilio, padovano, soprannominato
Maiiiardino {Cut. Pinelli, torri. \, pag. 129;
e Dizionario storico di Bassano , toni. XI,
pag. 62).
DEFENSUS ( Seraphinus). Sincerutn
judicium de Cometa expostulatum
a D. Seraphino Defenso , nobili Si-
culo et reddilum per epistolas a
D. Terenlio Curvin. NeapoU {Pa-
no r mi) , ex lypis Bulifoni j i68i,
in-\ 2.*^
Il Mongitore {Bihl. Sic, foni. II, pag. 296) ci
manifesta che sotto il nome di Serafino De-
fenso si occulta D. Giuseppe Fer>ANDEZ , e
sotto r anagrammatico di Terenzio Curvin ,
Vincenzio Turri , sacerdote di Monreale.
Defunta (Alla) Maria Lodovica L e
E., solenni esequie celebrate dalla
L R. Università di Padova. Làj Bet-
tonij 18 16, «/z-4.*'
Il cav.* Luigi Mabil è autore dell' orazione che
vi sta unita. Avvi un'aUra edizione dello stesso
anno, stampata in forma dìjogl., dove leg-
gesi il nome del Mabil.
DEIFILO CALIDONIO P. A. ( P. Giu-
seppe Maria Pujati, somasco, poi
benedettino ).
i.° Per le nozze Savorgnano e Tie-
polo, due poemi di Catullo volga-
rizzati. Bologna, Della f^olpe, sen-
z anno (1777), m-8.^
Il nome arcadico del traduttore sta in fronte
alla dedica.
2.'^ Per le nozze Priuli-Tiepolo ,
epitalamio. Ivij 1788, j/ì-8."
3.*^ Lo spettacolo della natura,
poema (i primi quattro canti). Ivij
i8o3, in-'ò.'^
4." La solitudine, cantica. Venezia,
Picotti , 181 8, m-8.°
Con dedica ad Ippolito Pindemoiite, sottoscritta
colle sigle G. !M. P., dinotanti il nome del-
l' autore.
5." — Cantica seconda. Ivi 3 per
lo stesso stampatore^ 1820, in-S.*^
6." — Cantica terza. Il trionfo della
DEL
soliliidinc. Ivij come sopnij i8'^4j
m-8."
7." Poemetto della sacra Bibbia, sug-
gerito a onore della solitudine. Ivi ,
come sopra j l' anno medesimo j ì/ì-8/'
S.'' Stanze sopra Marta e Maria,
/wj come sopra, 1823, m-8.°
Anche ne' Fiori alla tomba di Manetta Brà.
Venezia (iipogr. d'Jh'isopoli, lOic), Icggcsi
un'ode di Dcililo^ se non clic ivi non è detto
Calidonio, ma Chelidonio.
Dejanira (La), tragedia in prosa di
F. V. (Francesco Vittokelli, ni-
pote di un altro Francesco), con
prologo in versi. Bussano^ Crivel-
larij i65y , m-8.°
Il Verci {Scritt. Bassa?iesi) , il quale per certo
non deve aver veduto questa Dejanira, s'egli
in vece di tragedia la chiama malamente co-
media, suppone che la data di Bassano sia
falsa , perchè il Crivellari aveva la sua stam-
peria in Padova, ma egli s'ingannò; il Cri-
vellari aveva portato un torchio a Bassano che
fu poscia acquistato dai Remondini, allora mer-
canti di panni ^ divenuti poi celebri stampatori.
Delectatione (De) coelesti et terrena,
duplex disputatio, altera polemica,
altera scliolastica (auctore Josepho
Carfani, jesuita, romano). Roma; j
1756.
L'una è contro Giansenio, l'altra contro il V.
Berti.
DELFINI (Eustachio). Memorie sto-
riche intorno alle Indie Orientali.
— Ragguaglio della spedizione della
flotta francese alle Indie Orientali.
Torino, Soffietti, 1785-86.
Di detta flotta, capitanata dal generale De Suf-
fren, fu cappellano il P. Eustachio DeUini,
carmehtano, il quale richiese Evasio Leone,
suo confratello, ad ordinare quelle memorie ed
a rivestirle d'uno stile netto ed elegante; il
che avendo quegli eseguito, permise anche che
uscissero impresse col nome del primo com-
pilatore.
DELIESQUES (Gaetano). Storia poli-
tica e militare della Republica Ita-
liana, ed in ispecie della Milanese,
di ec. , cittadino milanese, da lui
diretta ai liberi cittadini d'insubria.
Milano^ Pietro Agnelli.
DEL
281
V^ traila tutta, pcrllno colle stesse jtarole, dalia
grande opera del P. ah." Angelo Fumagalli,
cisterciense, portante il titolo - Antieintà Lon-
gobardico-Milanesi. Il ])lagiario, di profes-
sione parrucchiere e compilatore d'almanacchi,
non era privo d'ingegno, ma non potè averlo
regolarmente coltivato.
DELINDA CALCIDICA P. A. Vedi, So-
lenne (Per la) esaltazione ce.
Delitti (Dei) e delle pene.
Trattalo clie rese immortale il nome del suo au-
tore mare." Cesare Beccaria Bonesa>a, mila-
nese, le cui massime a sollievo dell'umanità
fecero cangiare la procedura delle leggi crimi-
nali. Fu attribuito in Venezia ad Angelo Qui-
rini. Quasi tutte le edizioni italiane del passalo
secolo XVIII, non meno che le traduzioni fatte
nella maggior parte delle lingue viventi non
hanno il nome del celebre autore. Noi daremo
il catalogo delle prime sopra gli esemplari pos-
seduti dall'egregio mare." Giulio suo liglio, per
la cui cortesia iurono da noi esaminati. Anche
l'elenco che d'esse publicò il medesimo ci ser-
virà di guida.
I." 1764, senza luogo, /«-4.° Prima ethzione
che presumevasi iiiipressa in Monaco Ligurej
ma che dal carteggio inedito del conte Pietro
Verri, veduto da C. P. Villa e citato in nota
alla vita ch'egli scrisse del Beccaria {pag.
25-24), si prova essere slata fatta in Livorno.
Non è divisa in paragrali.
II.''' 1764, Monaco {Ligure) , in-8.° Edizione
seconda rivista e corretta. K divisa in 40 pa-
ragrafi, oltre l'introduzione.
III.'' nas, Lausan?ia, ««-8,° Terza edizione.
E divisa in 4S paragrafi. Oltre alle aggiunte
delfaulore, contiene le risposte ad alcune note
ed osservazioni critiche (del P. Ferdinando Fac-
CHlNEi), ed il giudizio di un celebre professore.
Sonovi esemplari con diverso frontispizio.
Vedi, Risposta ad uno scritto ec.
IV." 1766, Harleni {Livorno), in-8.° Ha
titolo di quinta edizione ed e divisa in 47 pa-
ragrafi. Contiene nuove aggiunte dell'autore,
oltre quelle delle edizioni antecedenti, e fu va-
riata quattro volle negli ornati del frontispizio.
In alcuni esemplari è riportalo un estratto
della Gazzetta di Lugano, che avvisa T inco-
gnito autore del Trattato dei delitti e delle pene
che l'Academia di Berna gli ha aggiudicata
una medaglia d' oro.
V." 1766, Harleni, /«-8." Ha titolo eh edi-
zione sesta, simile nella divisione alla prece-
dente, colle aggiunte dell'edizione Ai Losan-
na, del 176Ì5. Credesi impressa in Z,iVo/7;Oj' e
di essa sonovi puranco due sorta d' esemplari.
VI.'' 1767, Buglione, iti-»." Anche questa
i8*
282
DEM
ha titolo di Sesta edizione nuoK>nmente cor-
retta. Vi si aggiunsero gli opuscoli De tor-
mentis, e delle Medilazioni sulla felicità d'altri
autori. Vuoisi die sia impressa in Venezia.
VII.^ 1 769, Laiisanna, a richiesta univer-
sale, in-s." Corredata del Commentario di
Voltaire tradotto.
Vili.'' 1780, Harlem, e si vende a Parigi
dal Molini, in 12."
IX.* 1780, Parigi, presso Francesco Am-
brogio Didot, in-a." Neil' avviso delT editore
si dice che nel decorso di quindici anni si sono
publicate piìi di dieci edizioni di quest'opera.
X.'^ 1781, Ivi, per lo stesso, w-4.° Divisa
in sei parti, che si suddividono in capitoli e
paragrafi. In line dicesi che ne furono stam-
pate soltanto quattordici copie.
XI.'' 1781-87, Fenezia, Benvenuti , voi. 3,
in-Q." Col commentario di Voltaire ed altri o-
puscoli.
XII." 178G, Parigi, Casin, in-li." Forma
parte d'una raccolta di classici.
Xin." ns9 , Bassaìw , Remondini, voi. A,
in-ìi.° pie. Simile, nel contenuto, all'edizione
del Benvenuti , se non che ([uesta dà per e-
steso le note ed osservazioni del P. Facchinei.
XIV.* 1794, Londra. Impressa in Pavia,
a spese del Cornino.
XV.* 1797, Bassano , Remondini, voi. 4,
in-S." pie. Edizione simile a quella del 1789.
XVI.* 1801, Londra {Piacenza), /«-1G.°
Divisa in 4 7 paragrafi, come l'edizione di
Harleni, del 1766.
XVII.* 1801, Milano, Mainardi, i/i-Q." Col
commentario di Voltaire j è divisa secondo l'or-
dine della traduzione francese di Morellet.
Delizie dei dotti e degli eruditi. I^i'
l'enzCjper Gaetano Cambiagìj iy'l4)
toni. Ij, i/z-4-°
Si volle attribuire a Giovanni Lami quest'opera,
della quale non si vide neppur compito il
primo volume che il Fontani, nell'elogio del
Lami, ravvisa mercanzia d'altra mano.
DELMINTO LEPREATICO (Pieiaiitonio
Fenaroli, nobile Lresciano). Rime
di ec. Brescia j Rizzardi, IJ726; e
di nuovo, L'i j pel medesimo. —
Colla seconda parte, 1789, voi. 2,
sempre m-8.°
DEMETRIO DA LUCCA. Demetrio GuA-
zELLi, lucchese, ascritto all'Acade-
mia di Pomponio Leto.
Demetrio (II), tragedia, /^cvo/z^^ per
il Bci-no, 1745, in-S.""
In questa edizione manca il nome dell'autore ,
DEO
Alfonso Varano, che si dolse di questa im-
pressione fatta senza sua saputa.
DEMOCRITO FILENO (Enrico Binetti,
di Cremona). Lettera a Silvio E-
raclito, filosofo riformato dalla spe-
rienza alla verità, di ec. Milano ^
per Vincenzo Ferrano j i836, m-8."
Silvio Eraclito è parimente lo stesso Binetti.
Democrito filosofo si ride delle pazzie
del mondo (versi del sig. Domenico
Bartoli). Luccaj [sec. XFll), in-^.^
DEMONE FILOSTRATO.
Sotto questo nome BERNARDO Filostrato , che
lioriva nel cadere del secolo XV, puhlicò sul
principio del secolo susseguente una rappre-
sentazione , senz' anno, intitolata Fdauro, da
lui chiamata Atto Tragico.
Demosthenis oratio prima contra Phi-
lippum, qua in convertenda opera
data est, ut quam maxime fieri
posset verbis adhibitis ad latino-
rum consuetudinem aptis, etc. Mu-
tince, apud Ant. Gadaldinunij i545,
in-'4.''
Ritiensi come traduzione giovanile di Carlo Sl-
GOMO, che scrisse pure un'apologia della me-
desima.
Fedi, SAYOLO RONCA.
Denunzia solenne fatta alla Chiesa e
a' Principi Cattolici di un anticri-
stiano e imprudentissimo scarta-
faccio stampato in Italia colla falsa
data di Londra, intitolato: Il domi'
ìlio spirituale e temporale del Papa,
ossiano Ricerche sul Vicario di Gesù
Cristo e il Prìncipe di Roma. Assisi,
per Ottavio Spariglia, 1783, in-Q.^
Sono due denunzie, la prima al Papa Pio VI,
e la seconda a' Sovrani, ambedue opera del-
l'abate Francesco Antonio Zaccaria.
DEODATO o DIODATO (Pietro) NICO-
POLITANO, latine DEODATUS (Pe-
trus ) NICOPOLITANUS (Clemente
BiAGi, di Cremona, ab.*^ camaldol.'^).
i.*^ Defensio Tridentinorum cano-
num de Ecclesia potestate in diri-
mentia matrimoniorum impedi-
menta, etc. auctore Petro Dcodalu
Nicopolitano. Megalopoli (Roma^),
17H6, m-S.""
DES
2." Nuova difesa dei canoni 3 e 4
della Sess. XXIV del Concilio di
Trento sugli impedimenti matrimo-
niali ec. scritta da ec. Megalopoli
{Roma), l'anno della cattolica sa-
lale 1789 , zVi-8."
3." Petri Deodati Nicopolitani epi-
stola ad anonymum Antecessorem
Taurincnsera, etc. (lìomas), 17895
m-8.°
4.° Terza difesa de' canoni Tren-
tini sugl'impedimenti matrimoniali,
scritta da ec. contro gli erronei li-
bercoli stampati di recente in Na-
poli ec. 1789, m-8.*^
Consultisi , Giornale Ecclesiastico di Roma
degli anni 1786, 1788, e 1789.
DERCILLO IPPANIENSE.
I." Amori Ov\à\d.ni. Sulmona (data
finta), 1794? ^ol. 3, z«-i2.°
L'autore della presente traduzione, che si na-
sconde sotto quel nome, è il conte Federico
Cavriani, mantovano. Fu ristampata col suo
nome in Parma, per Gio. Battista Bodoni ,
nel 1802.
2." La morte di Leopoldo II, sciolti
di ec. , Arcade Romano Virgiliano.
Ferrara j pei figli di Giuseppe Ri-
naldi j 1792.
Descriptio antiqui monumenti quod
nuper in Museum Vaticanum iu-
latum est (auctore Francisco Vic-
TORio). Senz'anno 3 luogo e stamp.j
m-4.°
Descriptio Basilicse veteris Vaticance,
auctore Romano cjusdcm Basilica?
Canonico, cuni notis Pauli de An-
gelis; quibus accedit descriptio bre-
vis novi templi Vaticani, etc. ^o/?i(3Pj
tj-pis Bernardini Tani , 1646, in
fol. pie.
Se ne crede autore Pietro Mallio, e col suo
nome infatti fu stampata quest'opera nel toin.
VII, 0 sia Parte II del suppl. al mese di
i^iugno de' Bollamlisti.
Descriptio nummorum veterum , eie.
cum multis iconibus; nec non ani-
madversiones in opus Eckelianum,
cui titulus Doctrina nummorum ve-
283
DES
terum (Dominici Sesti:<i). Lipsice,
1796, m-4."
Description gcographique, historique
et politiquc du royaume de Sardai-
gne. Cologncj 3Inrleau , 1 7 1 8, in- 1 2.°
Réimprimée à la Haye j chez Jean
Van-durcn, 1725, in-ii^.^
Fu fama che fosse stata scritta da Vincenzo Ba-
callar, mare* di S. Filippo, ma tale opinione
non ha vcrun fondamento; il Barbier {num.
3833) ce ne scopre il vera autore, che fu il
ROLSSET.
Descrizione degli Intramezzi della Era-
damante gelosa di Alessandro Gua-
rino. Ferrara^ per Fittore Baldini y
1616, in-i'i..'^
Apostolo Zeno {Note al Fontanini , pag. 447)
la crede composizione di Ottavio Magnamm.
Descrizione dei Santuarii del Pie-
monte (di Modesto Paroletti). To-
rino j presso Reycends slanip. reale .
1825-28, voi. 2, in fogl.
Descrizione del dipinto a buon fresco
eseguito nella reale Villa di Milano
dal cav.'^ Andrea Appiani (del cav.^
Luigi Lamberti, che si segnò con la
lettera Y). Parma ^ Bodoni j, 181 i,
//i-4-° ed in fogl. - In fine - Estratto
dal N. XXXFI del Poligrafo iMila-
nese.
Descrizione del passaggio per il du-
cato e città di Ferrara della S. R.
M. di Maria Amalia (di Sassonia,
moglie di Carlo III), regina delle
Due Sicilie (di Jacopo Agnelli).
{Ferrara y 1738)
Descrizione del sacro monte d'Ai ver-
ni a. Senza data {sec. XFll), in fogl.
con fig.
a Non bene risulta chi sia il vero autore ili ([uesto
» libro, il quale viene dedicato a Giovanni
>» Bembo doge in Venezia da Paolo Henoch,
55 fiorentino, con lettera da Fiorenza de' 22
!idecembre loie. È composto di ventidue ta-
j>vole intagliate in rame, che contengono la
)5 descrizione del monte d'Alvernia, della chiesa
)je del convento 3 a cadauna delie quali è an-
55 nessa la sua dichiarazione. Oltre a queste
'5 nel principio v'è un S.Francesco intagliato
» pure in rame , coir arme del doge Bembo a
284
DES
>j piedi. » Cosi nel Catalogo Pinclli {tom. IV,
mini. 1275), nel cui esemplare vcJevansi
scritti a penna questi nomi : Domiiùcus Fal-
ciniis fecit Fìorcnt. Cum privilegio S. A. S.
Jacobus Ligozzius Pictor - Pauliis Henoch
Iiwentor Florentinus.
Descrizione del sacro monte di Va-
j-allo in Valsesia. Novara^ appresso
Francesco Sesalli, iSyo, in-/^P: e
di nuovo, /wV Faralloj e Brescia,
con cambiamenti ed aggiunte.
Neir esemplare posseduto da Gio. Battista Casti-
glione, ed esistente un tempo presso i PP. Ge-
suiti di S. Fedele, era notato di mano coa-
temporanea che il compositore di questo liLro ,
consistente in un poemetto in ottava i-ima, fu
lo stesso stampatore Francesco Sesalli (Casti-
o-lione, Bibl. dello stato di Milano mss.). Il
Quadrio {tom. VI, pag. 49) dal)ita invece
che ne sia autore verisimilmente Anton-Fran-
cesco Rainieri. Il Cotta poi {Musco Novarese,
pag. 126) attribuisce al Sesalli una descrizione
in prosa del Santo sepolcro di f^arallo im-
pressa in Novara, nel loOi, e non parla di
quella in versi da noi rammentata.
Descrizione del solenne ottavario ce-
lebrato nella chiesa de' PP. Cap-
puccini di Ferrara l'anno iyi3 per
la canonizzazione di S. Felice da
Cantalice , stesa in lettera al sig.
D. Giuseppe Carli da G. B. R. (Gio.
Battista Righetti). Ferrara, Bar-
bieri ^ 1713, Z7Ì-4"
Descrizione del teatro nuovo in riva
al Retrone , o sia del riedificato
teatro di Piazza di Vicenza , umi-
liata all'illustre Academia del teatro
medesimo (da Nicolò Maina). Ivi,
stamp. camerale, 1784, in-^.
Descrizione dell' aitar maggiore della
chiesa di S. Lorenzo in Venezia
(di mons.*^ Giannantonio Moschini).
Descrizione dell' antico tempio di S.
Gio. Battista di Firenze. Ivi, 1781,
?«-8.°
Fu da alcuni attribuita al proposto Marco La-
STRI, ma non credesi opera di lui.
Descrizione dell'arco inalzato dalla na-
zione britannica sulla piazza della
città di Livorno per l'ingresso fatto
in essa il di 27 dicembre \'j?>ì del-
DES
r A. R. il scren. ° Infante di Spagna
Don Carlo ec. gran principe di To-
scana. Firenze, nella stamp. di S-
A. R., 1732, in fa gì.
"Il doti.'' Lami T attribuisce al proposto Gori,
jj ma con sua buona pace essa è di Ferdi-
»nando Uggieri, fiorentino, come risulta da
«una copia mss. che è nella Marucelliana; ove
» però dicesi essere stata solamente dal medc-
" simo proposto GoRi postillata » ( Moreni ,
tom. II, pag. 285).
Descrizione (La) dell'Asia et Europa di
Papa Pio II , e r historia de le cose
memorabili fatte in quelle coli' ag-
giunta dell'Africa secondo diversi
scrittori. Vinegia j appresso Vin-
cenzo Kaugris al segno (V Erasmo j
1544, m-S.*^
Sebbene Fausto di Lon giano non dica nella let-
tera preliminare che egli sia stato traduttore
della presente descrizione , pure pel confronto
dello stile e per altre circostanze , puossi quasi
assicurare che sia volgarizzamento fatto da lui.
Descrizione dell'Elefante pervenuto iu
dono dal Gran Sultano alla Regal
Corte di Napoli il primo novembre
1742 (di Francesco Serao). Napoli,
Ricciardi j in-^.
Descrizione dell'entrata dell' illustr."
e rev." mons.^ Ascanio Piccolomini
alla possession del suo arcivesco-
vado in Siena il di 21 di novembre
i58g (scritta da Girolamo Barga-
GLi, sanese). Siena j per Luca Bo-
netti j 1590 , m-4.°
Descrizione dell'esequie di Papa Leone
XI, celebrate nel duomo di Fii-enze
da' signori Operai, d'ordine del se-
reniss.° Granduca. Firenze, Scrmar-
tellij i6o5, f/i-4.°
Il Salvini (ncWsi Storia del Negri da lui postil-
lata) ed il Moreni F attribuiscono al senatore
Camillo RlNUCCiM, ed è diversa da quella
di Tommaso Masetti, stampata nello stesso
anno dai Giunti, che ha per titolo - Breve
descrizione dell'esequie di S. S. P. Leone
XI, celebrate nel duomo di Fiorenza il dì
16 maggio iGos. Nella Bibl. volante è anche
questa rammentata siccome anonima: ma il
Moreni la pone sotto il nome del Masetti.
Descrizione dell' Università dello stu-
285
DES
dio di Padova. Vedi ^ S lorica di-
mostrazione della città di Padova.
Descrizione della basilica di S. Lo-
renzo, cattedrale di Perugia, delle
pitture che 1' adornano e di quanto
si vede in essa di singolai-e. Vene-
zia j presso Maria Biginaldi e Fi-
lippo Tantiniy 1776, iii-iiP
Il I*. CxALASSi, monaco casinesc, <: l'autore cU
una lale ilescrizione.
Descrizione della Basilica Vaticana ,
sue piazze, porticato, grotte, sa-
grestia, parti superiori, interne ed
esterne (dell'abate Francesco Can-
cellieri). Roniaj nella stanip. Va-
ticana^ 1788, i/i- 12."
Descrizione della cappella di S. An-
tonino, arciv." di Firenze, dedicata
al medesimo Santo dalla famiglia
Salviati ce. (di Antonfrancesco Goni).
Firenze j Paperinij 1738, in fogl.
con intagli in rame.
Descrizione della cappella di S. Pe-
tronio per custodire il di lui capo.
Bologna j 1746, in fogl.
Credesi che ne sia autore Ercole Z anditi, ca-
nonico (li essa Basilica.
Descrizione della chiesa di S. Fran-
cesco della città di Perugia, rac-
colta da un religioso dello stesso
ordine (P. M.*^ Giuseppe Maria Mo-
DESTiNi, conventuale, d'Assisi). Nella
prima trattasi delle pitture ed altri
ornati, nella seconda dei depositi
ed iscrizioni sepolcrali. Perugia ^
Baditel, 1787, in-\iP
Descrizione della città, contado, go-
verno ed altre cose notabili di Bo-
logna. Ivij per gli eredi Rossi, 1602.
L'Orlandi {Scritt. Bolognesi, pag. 238) ne fa
autore Pompeo ViZAM, nobile bolognese.
Descrizione della città di Massa Lu-
brense mandata in luce con una
giunta da Gio. Battista Persico, com-
posta da un Patrizio della stessa
famiglia (Pietro Anello Persico, ge-
suita). Napoli j per Francesco Savio j
i6U, m-4.''
DES
Descrizione della città di Pisa per
servire di guida al viaggiatore, in
cui si accennano gli edifizj, le pit-
ture e scolture più rimarchevoli,
che ornano questa città. L'i, per
Ranieri Prosperi j 1792, in-Q.
il un cattivo ristretto della Pisa illustrata nelle
arti del disegno del cav/ Alessandro Morro-
na, fatto dallo stesso autore per conto del sud-
detto stampatore Prosperi. In séguito il mede-
simo MORRO.NA diede inori un altro compendio
nel 1793 della mentovata sua opera per pro-
prio interesse. Alla prima edizione della Pisa
illustrata che comparve nel 1787 in trevo-
lumi m-8 °, pose le mani mons." FabroM; alla
seconda, eseguita in Livorno nel 1812, del
pari in tre volumi w-s.", un Tempesti, autore
della Dissertazione sulla letteratura Pisana.
Descrizione della festa nazionale che
si celebra in Milano nel giorno 26
giugno. MilanOj Vcladini, anno II
repuhl., in-^.
Fu scritta da Luigi Lamberti , per ordine del vi-
cepresidente ì\Ielzi. Sonovi unite alcune poesie.
Descrizione della insigne reale Basi-
lica collegiata di S. Gio. Battista
della città di Monza, D. S. F. A.
S. (del sac.'^ Francesco Antonio Sm-
TORi). Monza, Corbettttj, 1820, m-8.°
Descrizione della peste, che desolò la
città di Venezia e Terraferma , fatta
da V. Q. (Vincenzo Quirini , pati\°
ven.°). Venezia, Rizzi ^ i83o,m-i6.°
Descrizione della pompa festiva fatta
all' aprirsi dalla vener.^ compagnia
di Santa Maria delle Grazie nell'il-
lustre città di Ascoli la sua nuova
chiesa (di Tullio Lazzari, dottore
di leggi). Macerata, per Girolamo
Sassi j 1696, m-4-°
Descrizione della pompa funerale nelle
esequie di Cosimo De' Medici ec.
Firenze, Giunti^ i574, ^"-4•°
11 sonetto che precede la descrizione, sottoscritto
Cai'. Gin., è del cav." Gino GiNORI. La dispo-
sizione di questa pompa fu ordinata dal Gran-
duca Francesco, figlio del defunto, a Vincenzo
Borghim, a Tommaso di Jacopo De' Medici.
ad Agnolo di Girolamo GuicciARDiM ed a Giu-
lio di Antonio De' Nobili. È verisimile che al-
cuni de' prenotati soggetti abbia anche stesa
la presente descrizione.
286
DES
Descrizione della porta di S. Benedetto
della città di Ferrara, de' luoghi
deliziosi ch'erano attorno alle mura
di essa, e del residuo de' giardini
ducali (scritta dal marc.*^ Alberto
Della Penna, ferrarese). Ferrara,
1671, in fo^l.
Descrizione della presa d'Argo e de-
gli amori di Linceo con Ipermne-
stra. Festa teatrale rappresentata
da Gio. Carlo, principe cardinale
di Toscana, per celebrare il giorno
natalizio di Filippo R. principe di
Spagna. Firenze, nella stamperia di
S. A. R., i658, /«-4.°
Se qui ìi taciuto ueir opera come ne sia autore
il priore Orazio Uccellai. Ciò venne palesato
dal canonico Salvini ne' Fasti Consolari ,
pag. 374.
Descrizione della sacra fnnzione fatta
nella terra di Cento nel conferirsi
solennemente il santo Battesimo a
Mazalton Olivetigiò, ebrea ec. (del-
l'arcipr.^' Girolamo Baruffaldì). Bo-
logna, Della Volpe j 1733, in-4-'^
Descrizione della villa Silva in Cini-
sello (provincia di Milano). Monza ,
Corbella, 181 1, m-8."
Slesa dallo stesso proprietario di essa villa conte
Ercole Silva.
Descrizione delle architetture, pitture
e scolture di Vicenza , umiliata ai
nobili signori Deputati di detta
città, con alcune osservazioni (del
conte Enea Arnaldi, nob.*^ vicentino).
T^ìcenza) per P^endramino Mosca ,
1779, voi. 2 , in-Ò.^
Descrizione delle città, terme, vesco-
vadi ec. del regno di Napoli ( di
Nicolò Agnello Pacca).
Sta col Compendio del Collcnuccio e Continua-
zione del Roseo, e trovasi anche separata-
mente anonima.
Descrizione delle feste celebrate in
Modena per la canonizzazione di S.
Gaetano Tiene, fondatore de' chie-
rici regolari ( del P. D. Carlo Sal-
vATico, eh." reg,*^ teatino). 3Iodcnaj
Soliani j •(>7t>. , z/i-4."
DES
Descrizione delle feste celebrate in
Parma l'anno MDCCLXIX per le au-
guste nozze di S. A. R. l'Infante
Don Ferdinando colla reale arcidu-
chessa Maria Amalia (in italiano ed
in francese). Parma, stamp. realcj
in fògl. imp. aperto.
Il francese è dulFabate MlLLOT: ritaliano del P.
Paciaudi.
Descrizione delle feste fatte in Firenze
]Der le nozze di f^erdiuaiulo II e
Vittoria d' Urbino , granduchessa
di Toscana (di Ferdinando Bardi,
de' conti di Vernio). Firenze, 1637,
in-^.'^, con Jìgare di Stefano Della
Bella.
Descrizione delle feste fatte in Mo-
dena nel i65i all'occasione delle
nozze del duca Francesco I con
donna Lucrezia Barberina (di Carlo
Francesco Pio, modonese). Ivi j per
Barloloninieo Soliani j in-^.^
Descrizione delle feste fatte per le
reali nozze de' serenissimi principi
di Toscana D. Cosimo De' Medici
e INIaria Maddalena, ai'ciduchessa
d'Austria (di Camillo Rinuccini).
Firenze ) Giunti, 1608; e Bologna,
per gli eredi Rossi, /' anno istcsso,
sempre in-^.^
Fu riprodotta pure con aggiunte di un poemetto
(di Lorenzo Franceschi) intitolato - Ballo e
giostra de' l'enti, e ddV ^Irgonautica di
Francesco Cini ec. - Anche in Roma, Fac-
ciotto, si ristampò la medesima.
Descrizione delle opere eseguite di or-
dine di S. M. per l'asciugamento
del Vallo di Diano (del marc.^ Ni-
cola VivENzio, avvocato fiscale del
Regio patrimonio). Napoli j '796,
1/2-4."
Descrizione delle pitture di S. Pietro
di Perugia, chiesa de' monaci neri
di S. Benedetto della Congregazione
casinese ec.
Il Mariotti (Lettere historiche, pag. 93) la
autore di questa Descrizione il P. D. France-
sco 3Iaria Calassi , monaco casinese. Se ne
fontano quattro edizioni diverse del l"7i,
1778. 1784j e 1792.
287
DES
Descrizione delle pitture, ed altre
partieolarità dell' I. R. Teatro Gol-
doni (compilata dal cav.^" Giuseppe
Del Rosso). Firenzej 1817.
Descrizione delle pitture, sculture ed
architetture esposte al publico in
Roma: opera cominciata dall'abate
Filippo Titi da Città di Castello,
con l'aggiunta di quanto è stato
fatto di nuovo fino all'anno pre-
sente. Boiìiaj Pagliai-ini, 1760, in-S.
Da una noia scritta in un suo esemplare dalFalj.^
Cario Bianconi, già segretario deirAcademia
delle Belle Arti di Milano , si raccoglie che
corresse ed accrebbe la presente edizione mon-
signor BOTTARI, seppure per errore quest'o-
pera non fu confusa con quella di Agostino
Taja, col titolo di Descrizione del Palazzo
Apostolico Faticano. Il libro del Titi coni-
pai'vc la prima volta stampato nel 1674, indi
Tanno appresso ne fu rinnovala Timpressione
in Macerata, e poi in Roma nel 1708.
Descrizione delle produzioni naturali
che si... trovano nel museo di Giu-
seppe Ginanni. Lucca, 1762, in-^.^
"Erra chi dice compilato questo catalogo dallo
" Zampieri ?>. Così in un catalogo del librajo
Giuseppe Porri publicato in Siena nel dicem-
bre del 1842. Da me però interrogato questo
librajo con lettera alline di sapere a quale
fondamento era appoggiata tale asserzione, mi
rispose di non trovare la memoria da lui fatta
in proposito.
Descrizione delle sculture, pitture ed
architetture della città e sobborghi
di Pescia nella Toscana (d'Iuno-
cenzio Andrea Ansaldi, di Voltri
nella Liguria). Bologna j stamp. di
S. Tommaso df ylqidnOj 177^, in-'òP
Ristampata con correzioni e giunte nel isiG.
Descrizione delle solenni esequie fatte
nella città di Udine alla spoglia di
S. M. Maria Lodovica Imp. e Re-
gina desideratissima il dì 16 aprile
1816 (di Quirico Viviani). {Udine),
P'endiamej in-^."
Descrizione di Napoli e suoi contorni.
lui j 1829.
Benché col nome di Luigi Galanti, fu ordinata
e data alla luce da suo fratello Grseppe.
DES
Descrizione di produzioni del Vesuvio.
Firenze.
Nella prefazione diccsi essere dell'autore del Dia-
ÌOL^o sul commercio dei grani j la qual opera
è di Ferdinando Galiam.
Descrizione di Roma antica, e mo-
derna, nella quale si contengono
molte e varie cose. Romaj, per .An-
drea Fei, 1643, m-8."; ed/i^/, 1^47,
pure in-S.'^
Questa è sempre la Roma di Federico Franzini.
Descrizione di tutta 1' Italia di Fra
Leandro Alberti, bolognese.
C istruisce Gio. Nicolò DoGLiOM nella lettera pre-
messa alla sua Ungheria spiegata, d'avere
egli ampliala la suddetta opera, e fatte aggiunte
alle Immagini degli Dei di Vincenzo Car-
tari, ed ai Concetti di Girolamo Garim-
herto. Ciò devesi però supporre eseguito sopra
ristampe di tali autori, venute alla luce avanti
il 1393, tempo in cui comparve V Ungheria
spiegata.
Descrizione di tutte le publiche pit-
ture della città di Venezia e isole
circonvicine , o sia Rinnovazione
delle ricche Miniere di Marco Bo-
schiui, coir aggiunta di tutte le o-
pei»e che uscirono dal 1674 sino al
presente 1733, con un compendio
delle vite e maniere de' principali
pittori: offerta all'illustr." signor
Antonio Maria Zanetti q.™ Giro-
lamo. F^enezia j Bassaglia , 17 33,
m-8.°
L'autore è Antonio Maria Zainetti, q.""- Ales-
sandro, secondo ci fan sapere il Lanzi ed il
Moschini. Vanno però corrette la Biographie
universelle , e la traduzione italiana fattane
in Uenezia, dove in ambedue dicesi che An-
tonio Maria Zanetti di Alessandro , nacque
l'anno 1716, che non jiotrebbesi credere che
questi così giovane , cioè di soli diciassette anni
al piìi, l'osse stato l'autore di tale pregialo
lavoro. Dalla breve memoria sulla sua vita,
che precede l'opera di lui intorno la pittura
veneziana a fresco {Venezia, l76o), si desume
ch'egli venne alla luce nel 1706; e che quindi
aveva già ventisette anni, quando rifece l'opera
mentovata del Boschini.
Descrizione di un quadro dipinto da
Gaetano Gallani, parmigiano, opu-
scolo (del prof '^ Francesco Pizzetti,
288
DES
parmigiano). Parma :> Carnìignani ,
1807.'
Descrizione di una Bibbia stampala
7iel secolo XV, ora posseduta dai
fratelli Reycends, libra] a Torino
(di (jiuseppe Vernazza). Torino^
Solfietti j 1790, m-4-°
Descrizione di una ])ittura di Antonio
Allegri, detto il Correggio (di Ghe-
rardo De Rossi). Parma j Bodoni j
1796 , m-i2.°
Fu riprodotta nel 1800 dallo stesso Bodoni, in
formato di foglio.
Descrizione [in ottaua rima) d'una
caccia di più nobilissime donne
fiorentine et innamoramento di Ve-
nere, allo illustr.° signore Lorenzo
De' Medici, dove si contiene lor
meritissime laude. In-S.°, carattere
tondo ^ stampato verso il i5i5.
Precede una stampa in legno istoriata , al cui
tergo sta un Soletto del slbiecto della ope-
ra. Detta descrizione va unita ad un altro poe-
metto Sopra Amore, che comincia a tergo
della carta corrispondente a u. Termina il vo-
lumetto colla corrispondente carta pagina il.
Con Gratin et Privilegio, in-B." Da una ra-
gionata noia (deir abate Pietro Mazzucchelli,
dottore e preietto della Biblioteea Ambro-
siana) che accompagna un esemplare di que-
sta rarissima edizione, esistente nella Biblio-
teca Trivuhio , si raccoglie che questi due
poemetti possano essere slati composti da Ber-
nardo Accolti, detto V Unico , nome forse
]jreso nelFAcademia che si teneva in Urbino
nel palazzo della Duchessa, della quale Acade-
mia era membro anche Baldassare Castiglione.
Descrizione genealogica dell'antica e
nobile famiglia Concinni ec. S. A.
IS., in-S.''
La data delF epistola dedicatoria è del IG marzo
1737, sebbene T opera fosse stata linita Tanno
17S4. La compose Fra Celestino Co>cl\M, da
Avisio nel Trentino, minore riformalo, battez-
zato col nome di Gio. Carlo Luigi.
Descrizione generale della città di
Siena. Lucca, per Filippo Benedini j
1767, m-8.°
Ebbero parte nello stenderla Giuseppe Fabia^ìI
e Silvio Campio.m, sancsi.
Descrizione geografica slorica di Na-
DES
poli, del forte di Gaeta, delle Ca-
labrie e della Sicilia (compilata da
Gaetano Deliesques). Milano j Pu-
lini j 1806 , m-S.*^
Descrizione istorica del monastero di
monte Casino, con una breve no-
tizia dell'antica città di Casino, e
di S. Germano. Napoli j i y 5 1 , in-Z^.."
«L'autore è il P. D. F. D. M., il quale non volle
"allora essere nominato >? (Soria, Meni, degli
Scritt. Star., pag. C7l). La seconda edizione
(/tv, I77i$, in-8."), publicata con miglioramenti
e col nome dell' autore , ci dà la spiegazione
delle mentovate sigle, che signilicaiio : Padre
Don Flavio Della Marra.
Descrizione storica della chiesa di S.
Domenico di Perugia (del P. Rigi-
naldo BoAIìI^'I, domenicano), liù ,
pel Reginaldi , 1778, in-f\.'^
Dal catalogo Cicognara si fa cenno d\ina de-
scrizione dello stesso tempio, stampata nel
1788, che viene attribuita a Cesare Orlandi.
Descrizioni delle ville, castelli, fo-
ghi , e carati delle medesime sog-
gette alla Podestaria di Treviso, eoa
le ferie di Palazzo. Treviso , per
Giovanni Molino ^ //z-i2.°
— Le stesse , con l' aggiunta della
stima de' campi ec, Ivij presso Gas-
paro Piancttj 17445 in~i^°
Forse ne è autore Valerio Zl'CHELLO , o almeno
egli le aumentò.
DESERTI (Severino) (can.° Eugenio
Guasco). Dizionario Ricciano ed
Anliricciano compilato da ec. Soraj
per Flaminio Palla, 1792, in-/l.'^
La data è apocrifa. Fu quest'opera riprodotta
accresciuta nelf anno susseguente col nome
deir autore. Sotto il mentovato pseudonimo
publicò pure il Guasco una difesa della mede-
sima nel Supplemento al Giornale Eccles. di
Roma per V amio 1794.
DESIDERIO DEL BENE (P. D. Fran-
cesco Maria Gameara, cliier."^ l'^g.^,
padovano). Modo divoto di udire
fruttuosamente la santa messa, in-
segnato in una lettera da ec. Pa-
dova, pel Ciivellij senz'anno (164^),
in-ìi\"
DET
DESIDKRJ (Giovanni) ( 1' ex-gesuila
Francesco Antonio Zaccaria).
DESMIO (Nicefoi-o). Vita del P. Da-
niello Concina, clell'ordine de' Pre-
dicatori, che serve di compimento
alle celebri lettere teologico-morali
di Eusebio Y^vamste. Brcsciuj 176S,
Q O
in-b.
Questa vita è la traduzione di quella che Ialina-
mente scrisse il P.Vincenzo Domenico Passim,
domenicano , e che puhlicò sotto il nome di
Dionisio Sandelli. 1 traduttori della medesima,
secondo riferisce il P. Merati {Zihald.mss), l'u-
rono alcuni sacerdoti del Seminario di Brescia,
ai quali deve aggiungersi lo stesso P. Fassi.vi ,
che vi diede l'ultima mano, e che stese la
dedica sotto il surriferito nome di Niceforo
Desinio.
DESPINO SCOLITA ( Antonio Loca-
TELLi , veneziano).
DESTRE (Gian Leonardo da), Acad.°
Infecondo ( Domenico Antonio De
Leonardis, ab.^ geracese). Tratteni-
mento in villa, opera giocosa di ec.
Parte I e II j RornUj, nella stani j).
de' Bossi j 17^9, ùi-S.°
Determinanda (De) orbita pianeta? ope
catoptricffi ex datis vi, celeri tate et
directione motus in dato punclo.
Exercitatio habita a PP. JJ. (Patri-
bus Jesuitis) in Collegio romano 2
septembris anno 1749- "^'"^ "^^^
nota typ.{seà Romcej 1749)? i«-4'°
Ne è autore il P.Ruggiero BoscoviCH, di Ragusa.
Detti e ricordi di S. Filippo jNeri,
distribuiti per ciascun giorno del-
l' anno. Roma j presso il Bourlié j
iB(6, m-i6."
La dedica alla Vergine e TAvviso al lettore sono
del P. Delbono. A' piedi di un suo sonetto al
glorioso S. Filippo, si leggono le iniziali P. D.
P. A. (P. Delbuoxo, Pastor Arcade).
Detti , pratiche e ricoi'di di S. Andrea
Avellino raccolti dalla vita di lui,
e distribuiti in ordine da un mo-
naco della congregazione casinese,
divoto del Santo (D. Cassiodoro
M0-NTAGIOL1 5 modonese). Piacenza^
Salvonij l'anno 1772.
289
DIA
Deus tuorum militum, ctc.
Principio d' inno per la festa d' un Santo Mar-
tire. Michele Timoteo Taltrihuisce a S. Gregorio;
ma tutti i commentatori degP inni ne fanno
autore S. Ambrogio, che lo compose in nove
strofe; delle quali soltanto cinque la Chiesa ne
adottò pel Breviario, mutandone alcune parole.
Dcveloppement (Le) de la raison (ou-
vrage posthume de m.»' de Felice),
ì Verdun j '7^9 5 ^'^^ 3, //ì-8."
Devoirs (Les). Milan ^ au Monastère
Imperiai de S.Ambroise, i 780, in-8°
K opera di Vittore RiQlETTi, marchese di Ml-
RABEAU, fatta stampare dal mare* abate Alfonso
LoiNGO. Da una lettera che questi scrive al
cav.'^ Alessandro Verri (communicataci dalla
cortesia del nipote di lui, conte Gabriele) consta
che r editore fece le poche righe premesse al-
l'opera: che cambiò, massime nel principio, il
discorso, dietro assenso delP autore medesimo,
e che vi aggiunse alcune note necessitate dalla
censura, e quella lunga risguardante la no-
biltà, la quale leggesi a pag. 127 e seg.
Devotissime composizioni ec. J^cdi j
Divotissime ec.
Devoto. Vedi, Di voto ec.
Devozioni solite che si esercitano ec.
Vedi, Divozioni ec.
Dì (II) delle nozze, anacreontiche.
Bologna, a S. l^ommaso d' Aquino j
1 790 , in-8.^
La dedica è soUoscrilla F. G., cioè F. Ghisilieri
di Bologna.
Dialettica (Della) delle Donne (del
prof.*^ Zecchini). Bologna j 1772,
//z-8."
Dialetto (Del) napoletano. Napoli,
per Vicenzo 3Iazzola- Vocola, 1779.
Ne è autore il consigl." abate FercUnando Ga-
li AM. Fu ristampala quest'opera nel 1789 dal
Porcelli, in séguito alla Collezione de' poeti
in dialetto napoletano , ed insieme col Voca-
bolario del dialetto medesimo, opera postuma
del suddetto Galiani in due volumi.
Dialoghetti intorno alle materie cor-
renti (del conte Monaldo Leopardi,
di Recanati). Senza nota tipografica^
m-i6."
Operetta scritta con molto fanatismo atto a de-
stare passioni politiche.
Dialogai agrarj tenuti in Cavriana
(del dott.*^ Angelo Gualandris, pado-
'9
290
DIA
vano). Mantova j eredi Pazzoni , 1 786,
in-òP
Dialoghi d'amore d'un Academico
(abaie Saverio Bettinelli, ex-ge-
suita). Boverelo, Maicliesani„ 1796,
in-'òP pie.
Come aveva fatto con Dante nelle Lettere Virgi-
liane ed inglesi, T autore in questi Dialoghi
censura il Metastasio , T Alfieri, il Goldoni, il
Monti ec.
Dialoghi de' morti , o sia trimerone
ecclesiastico-politico in dimostra-
zione de' diritti del principato e
del sacerdozio, in risposta all'au-
tore del diritto libero della chiesa
di acquistare ec. (opera del marc.^
Salvatoi-e Spiriti). Palinìia {Na-
poli); e di nuovo, Venezia j Betti-
nelli ^ 1770, j«-8.°
Trovasi anche nella Collezione di scritture di
R. Giurisdizione , toni. V e VI. Firenze,
1770, w-ia."
Dialoghi de' vivi, o trattenimenti sulle
materie correnti (dell'abate Nuvo-
LETTi). Parigi j 1792, in-\iP
Dialoghi di Focione in rapporto della
morale colla politica'. Opera del-
l'abate Mably, tradotta dal francese
in italiano (da mons.^ Angelo Fa-
BRONi). Roma^ 1763, in-\iP
Dialoghi d* un amatore della verità
(can.° Luigi Crespi), scritti in di-
fesa del tomo terzo della Felsina
Pittrice j uscito alla luce l' anno
1769 dai torchi di Marco Paglia-
rini in Roma^ pel òassi.
Questi dialoghi furono poi fatti ristampare con
altre sue lettere dal suddetto can.° Crespi nel
to7?i. VII delle Lettei-e pittoriche, senza sa-
puta di mons." Bottari, che era stato Tedilore
de" primi sei volumi.
Dialoghi di vario argomento. Parte
I e II (di Marcello Perini). Napoli j
presso il Cordo, 1788, m-S."
Dialoghi due, l'uno di Mercurio e
Caronte, dove si racconta quel che
accadde nella gueri'a dopo 1' anno
i52i; r altro di Lattanzio e di un
Arcidiacono , nel quale si trattano
DIA
le cose avvenute in Roma nell'anno
1527; di spagnuolo in italiano con
molta accuratezza tradotti e rivisti.
Vinegia, senz' anno e stamp.j in-8.°
Comparisce editore di questi dialoghi il Clario,
che gli dedica all' Illustre Signor Virgilio
Caracciolo, con lettera in data di Finegia
il XX novembre MDXLF.?n autore de' me-
desimi Gio. Alfonso Valdes, catalano, segre-
tario di Carlo V, che H scrisse per difendere
il suo padrone e scusare i suoi capitani degli
eccessi comnìessi neir inaudito sacco di Roma.
Crede T abate Pierantonio Serassi che il vol-
garizzatore e stampatore sia slato Antonio
Brlcioli. Baldassare Castiglioni ( Sue lettere,
cdiz. Cominiana del 1771, pag. va e seg.)
nunzio allora a Madrid, li confutò in una let-
tera scritta allo stesso Valdes. Non conosciamo
Terroneo fondamento, col quale furono i sud-
delti dialoghi attribuiti a Nicolò Tromba.
Dialoghi fra Callogislo e Filalete so-
pra varie questioni speculative e
pratiche intorno al canto (del sac.^
Scipione Dehe, bergamasco). Ber- i
gamOj per Francesco Traina, 1761.
Sono dedicati dallo stampatore allo stesso Dehe,
maestro di canto nel Seminario di Bergamo.
Dialoghi historici, ovvero Compendio
historico dell' Italia e dello stato
presente de' Principi e Republiche
Italiane (di Gregorio Leti). GenevOj
i665, in-iiP
Furono riprodotti dall'autore col proprio nome,
e col Molo d' Italia 7Tg7^rt7^te, aggiuntovi Te-
lenco degli uomini illustri e letterati.
Dialoghi intorno all' astronomia, di
Giovanni Harris, con una lettera
del signor Maupertuis sopra le co-
mete (traduzione del P. Paolo An- ■
tonio Bernardi, somasco). m
Dialoghi politici, ovvero la politica
che usano in questi tempi i prin-
cipi e republiche italiche per con-
servare i loro stati e signorie: il
tutto raccolto da alcune conferenze
avute tra un ambasciatore d' una
republica ed un ministro di stato
d'un principe (opera di Gregorio
Leti). Ginevra^ 1666, tom. 2, in-i'i.
Nel catalogo della libreria Chigi si registra un'e-
dizione di Roma, per Francesco Moneta , del-
l'anno medesimo. Che sia opera di Gregorio '
DIA
Leti, non puossi porre in Juhio, perchè lo dice
egli stesso nella lunga prelazione che precede
la sua vita di Filippo II, ed anche si confer-
ma neir avviso ch'egli pose avanti alla vita
di Croniwell , intitolato - Avvertimento d'uno
letterato al lettore. In generale tutti i libri di
politica del Leti sono copie gli uni degli altri,
e rancide ripetizioni delle cose già da lui dette.
Dialoghi sopra le tre arti del disegno
(di mons.^ Gio. Battista Bottari).
Zuccfitj Benedinij 1754, m-4-*'; e di
nuovo con aggiunte, lYapolìj 1772.
Dialoghi sul Vesuvio, iu occasione
dell'eruzione della sera de' i5 giu-
gno 1794) composti da F. A. A,
(Francesco Antonio Astore). Na-
poli _, 17945 "z-8°
Dialoghi tra il bue e l' asino ed al-
tri loro amici, sopra materie inte-
ressanti e dilettevoli (del P. Gian-
francesco Scottoni, min.'^ conv.^').
P^eneziaj Gereniiaj 1768, ?/z-8."
L'anno 1770 si aggiunsero a questa edizione al-
cune altre chiacchere, e si cambiò il fronti-
spizio, come segue -Le agrarie di un dilet-
tante. Venezia, Fenzo, 1770, in-s."
Dialoghi tra un ecclesiastico ed un
laico sopra lo spirito della religione
cristiana circa il sollevarsi e ribel-
larsi de' sudditi contro i loro so-
vrani (del P. Giuseppe Maria Pu-
jATi). Italia j 1797-
Dialoghi tre fra le due statue di
bronzo che suonano le ore in Bre-
scia , detti i matti delle ore, sotto
i nomi di Antonio e Battista (di
Giacomo MociNi ). Brescia , Spi-
nelli e Valotlij 1808, /«-8.°
Dialoghi ti*e in difesa delle J^indicice
Augustiniance del signor Gio. Cado-
nici, sacerdote viniziano, ed ora
canonico di Cremona : colla pre-
fazione di un anonimo. Boveredo
{Venezia), 1703, in-^.'^
Sì de' dialoghi, come della prefazione è autore
lo stesso can." Cadonici.
Dialoghini pei fanciulli (del P. Ru-
CELLi, delle Scuole Pie). Torino,
slanip. di Giacinto Marietti j i83o,
m-i8.-
291
DIA
Dialogia, ovvero delle cagioni, ec.
Fedi^ BU3IALDI (Gio. Antonio), il
Vocabolista Bolognese.
Dialogo breve e distinto nel quale si
ragiona del ducilo e si decidono ben
cento e più questioni. Padova j i56i,
in-4."
Ne è autore Marco Mantova, celebre giurecon-
sulto. Dalla bizzarria di chi l'ha ristampato
\n Milano, Tanno 1693, fu attribuito al mar-
chese Annibale Porrone.
Dialogo del Gentiluomo vinitiano. cioè
institutione nella quale si discorre
quali hanno a essere i costumi del
nobile di questa città per acquistarsi
gloria et houore. Venezia^ appresso
Frane. BampazettOj, MDLXFl^ in-S.^
Con dedica di F. S. (Francesco Sa^S0VI>0), senza
data , a Filippo Contarini.
Fedi, ALDO MANUCCI JUNIORE.
Dialogo d'incerto intitolato: Il Tasso.
Kedij Opere di Giovanni Della Casa.
Dialogo di tre ciechi. Fine già „ per
Giov. Antoido e Jiaielli da Sabbio j
1526, m-8.°
Nella Drammaturgia (col. 174) si dice che que-
sta edizione non porta nome d'autore; non
così nel catalogo Tinelli {to??i. IV, pag. 43o)
dove viene essa rammentata col titolo di Ce-
caria, o sia dialoghi de' tre ciechi, tragi-
comedia di Antonio Epicuro.
Fedi, EPICURO (Antonio) — ed
EPICURO CARACCIOLO.
Dialogo di tutte le cose notabili che
sono in Venetia, etc. Fedi, Cose
(Delle) notabili che sono ec.
Dialogo fisico-astronomico contro il
sistema copernicano, tenuto tra due
interlocutori ec. (del P. Giuseppe
Ferroni, gesuita ). Bologna, per Giu-
seppe Longhi , 1680.
Dialogo fra Eraclito e Democrito. J^c-
nezia, 1797? in-ii!^
Nell'esemplare della Marciana leggesi scritto per
mano dell'abate Morelli - Dell'abate Cristo-
foro Tentori.
Dialogo fra Genova ed xAlgeri, città
fulminate dal Giove Gallico (Lo-
dovico XIV) (di Gio. Paolo Maraka,
genovese). Amsterdam, per Henrico
292
DIA
de Sbordes nel Kah'crstraalj vicino
al Danij i685, m-12.*^
Comiiarve anche nello stesso anno in francese.
Dialogo fra il Trentuno, il Trenlasei,
il Quarantasei (di Vincenzo Monti)
contr^ alcune strane voci accettale
dal Cesari nel suo vocabolario.
" Queslo dialogo fu da principio fatto girare per
'j Milano in un opuscolo sn foglio volante; e
"da tutti gli esemplari erasi levala Tindica-
" zione del luogo e dello stampatore taglian-
»done r estremità del margine, ove a liella
V posta era stata impressa per adempiere le
"leggi della stampa " {Nota di G. A. Maggi
nella T'Ita di Jincenzo Monti). Fu ristam-
pato in Firenze, dal Malmenigli, 1814, »2-4.°
Dialogo fra la Critica e la Satira (del
cav.^ Luigi Rossi, reggiano). Mi-
lano, Doi'a, i8iy, in-(3."
Ileggiano, usava dirsi il Rossi, perchè, traspor-
tato in Reggio nell'età d''anni quattro, quivi
crehbe e fu educato; seLbene fosse nato in Mo-
dena, ed originasse da Pietra Santa. Veggasi,
Notizie biogr. in continiiaz. della Bill. Mo-
denese del TirahoscJii {Reggio , 1857), tom.
V, pag. 23.
Dialogo fra un Aristocratico ed uu
Democratico (del prete Paolo Ma-
rini, bresciano). Brescia ^ anno VI
republ. (1797), //i-8.°
— Altro dialogo. Ivi, 179B, m-8.°
Dialogo galante ed erudito tenuto fra
il signor conte N. N., la signora
marchesa N. N., il signor cavalier
N. N., e il signor abate N. N. , so-
pra un soggetto letterario, e scritto
da un amico in una lettera dei 17
luglio 1749 (del sae.^ Gio. Fran-
cesco GiORGETTi, veneziano). Sen-
z'anno e nome di stamp. (forse in
Jìoveredo , presso il 31 archesani) ,
verso il 1750, in-S.^
Dialogo in cui si difendono e raffer-
mano le massime della dottrina a-
gi-aria spettanti ai tre principali
prodotti del Friuli, le biade, il
vino, e le gaiette (del P. Mariano
Alpruni, barnabita). T^enezia^ Per-
lini, 1792, m-4."
Dialogo (di Eufrasio Maracci) in cui
DIA
si discorre di alcuni difetti scoperti
nelle opere di due poeti vicentini.
Mantova, Fabris 3 1708, in-^.^
Dialogo (di Antonio Barbaro, patrizio
veneto) in versi per la chiesa della
Pietà di Venezia ec.
Dialogo intitolato il Grammatico, ov-
vero delle false esercitazioni delle
scuole. Milano j i55'j; e di nuovo,
ì^eneziaj 1567, per Francesco Fran-
ceschini; Perugia, Costantini, 1 7 1 7 J
ed in Venezia j appresso Pietro Mar-
ci les ani j l'jiQj sempre //ì-8."
Un granchio prese il Sancassani, continuatore
della Bihl. volante del Cinelli {scanzia XX,
pag. Ai), credendo che potesse essere com-
posto questo dialogo da Fi'ancesco Moschenio.
Infatti, se, come riflette il P. Ruele {se. XXI ),
avesse letta la lettera dedicatoria d' esso Mo-
schenio a Marcantonio Calmo, che sta nell'e-
dizione di Milano, avrehhe veduto che il Mo-
schenio slesso non sapeva di chi fosse ; e per
ciò dice che dimandò a Primo Conte , se era
di Aonio Paleario: il che egli non gli affermò,
ne negò; e di pili avrehb''egli veduto ch'era
lo stampatore che mandava in luce il dialogo.
Per altro chi sia veramente quegli che io di-
stese, non si sa; ma ciò eh' è certo si è che
le cose in esso contenute sono dottrina di
Aonio Paleario. In ogni modo tanto il P. Me-
rati, quanto gli autori del Giornale d'Italia
non esitano a considerarlo anche steso da lui.
Fedi, AOXIO PALEARIO , dove nella
nota vanno omesse le parole - per lo meno
quinta.
Dialogo intorno alla Gerusalemme libe-
rata di Torquato Tasso, con nuove
annotazioni sopra il Canto primo
dello stesso poema (di Paolo Vagien-
Ti). Venezia j Geremia j ^y^J, in-^.
Vedi s Risposta alla Censura j ec.
Dialogo nel quale si contengono varii
discorsi di molte belle cose, e mas-
simamente de Proverbi, de Risposte
pronte et altre cose simili: a gli
studiosi delle buone lettere forse
non ingrati, d'incerto autore. Pa-
dovaj appresso Gratioso Perchacino,
M. D. LXL, in-8.^
Paolo Antonio Tosi, distinto librajo, n'ehbe già
un esemplare, sul frontispizio del quale eravi
293
DIA
scrino a mano soUo le parole d'I/icerto .tu-
tore, il Ularco Mantova Benavides ". Il Gamba
{Cataloga delle Noi'elle , ediz. II, pag. m")
il non sa quale congettura possa farlo credere
»>di lui, se non fosse il nome del primo inter-
''loculore cosi abbreviato Man., preso per
«» Mantova v.
Dialogo j)atriotico ((lell'avv." Gregorio
FiERLi) sul libero commercio dei
viveri. Firenze., Brazzini, i 799, ///-B.'^
Dialogo sopra l'epica poesia, intito-
lato il Carrafa. Fedi, PELLEGRIÌVO
( Camillo).
Dialogo sulla lettera del Chierico stu-
dente qui corretto dal P. Lettore.
Cosmopoli , I 7 S 3 , in-xi.^
Forse è del P. Tommaso CiREGLlO, zoccolante,
o di qualche suo aderente.
Fedi, Ksauie e giudizio d'un Ec-
clesiastico.
Dialogo sulle monete tra Fronimo e
Siinj^licio (del conte Pietro Verri).
(1762), j>i-8.°
Si distribuì gratis, e fu dato da stampare a Luc-
ca , per sottrarsi dalle difficoltà de' revisori di
Milano, unitamente alla scrittura del Beccaria,
che ha per titolo - Del disordine e de' ri-
medj delle monete dello stato di Milano
nel nGì. Lucca, per Vincenzo Giuntini, 17G2.
Dialogo tra Giovanni, comandador, e
Santo, fante del Magistrato all'ac-
que, sulla vera regolazione del fiume
Brenta. Edizione seconda veneta,
accresciuta d' un' appendice di ri-
flessioni sopra il medesimo, e corre-
data di una carta idrografica.
È una sola edizione fatta nel 1790, ma negli e-
semplari di questa che dicesi seconda, fu mu-
tato il frontispizio ed aggiunta V appendice
mentovata. Si sa esserne autore 1" ex-gesuita
Cristoforo Tentoiu, spagnuolo.
Dialogo tra l'Aristocrazia e la De-
mocrazia (di Luigi Bossi, ex-cano-
nico mitrato della metropolitana di
Milano). Fenczia, 1797, in-'òP
Dialogo tra Pindaro e il Bernia , in
occasione del Calcio iulrcxlotto in
Parnaso per farne spettacolo invece
. de' giuochi Olimpici ce. Lacca, Paci
e Ciuffelti, 1696. — Dialogo secondo
ec. (sopi-a lo stesso argomento). L'i,
DIA
per gli stessi slanip. , l'anno stesso,
sempre ìn-\ 2.°
«Ambedue questi dialoghi sono in versi, e com-
» ponimenti del signor Domenico BartOLI »»
(Cinelli, Bihl. volante, toni. I, pag. los).
Dialogues sur le commerce des bleds
(par l'ab. Ferdinand Galiani). Zo«-
dres {Paris, Merlin), 1770, m-8.°
Questi dialoghi furono corretti, in quanto allo
stile, da Grimm e Diderot. Gli interlocutori
sono il marc'" Roquemaure, ed il cav.* De Za-
nobi. Troviamo nelle nostre schede che la pre-
sente opera fu publicala sotto il nome del cav.*
Zanchi. Dubitiamo però che questa notizia non
sia esatta , poiché di ciò non fa cenno il dili-
gente Barbier.
Dialogus viri cujuspiam eruditissimi
festivus sane ac elegans, quomodó
Julius II, pontifex maximus, post
mortem coeli fores pulsando ab ja-
nitore ilio D. Petro intromitti ne-
f(uiverit, etc. Lnpresswn Ainauroli,
in insula Utopia, cura et impensis R.
LLjthlodei, in-i6.'^
Probabilmente questo dialogo comparve nel 13!3.
Ne esiste un' edizione col titolo - F. A. F.
poet(B regii de ohi tu Julii, pontificis ma-
'ximi, anno domini, 1315, m-8.° - Prospero
Marchand (Dict. histor., tom. II, pag. 269)
crede che le suddette lettere iniziali possano
significare Faustus Anuuelinus Foroli-
l'/ew^w. Scrive Duchat, che Erasmo fu suppo-
sto autore del presente dialogo, e che s'egli si
difese di tale accusa avanti agli uomini, non
potrà far lo stesso avanti a Dio. L'abate Jolly
poi, annotatore a Bayle, lo attribuisce a Ul-
rico De Hltten, di cui leggesi un epigram-
ma sanguinoso contro Giulio II nei Pasquillo-
rum, tomi duo, dove viene riprodotto mede-
simamente questo dialogo.
DIANO (Ferdinandus de) (ab. Do-
natus PoLiEXUs, vel Pulliexus, mo-
nach. celestiuus). Divinarum gratia-
rum compendium quattuor splen-
dens fulgoribus, omnium revelatio-
uum materiam aperiens, et Domino
Victori Mocenigo P. V. dicatum
a etc. Fenetiis, apiid Spinedam,
1626 , in-'ò.^
Il Chiocorclli {Deillustr. script., pag. 1S2) che
rammenta quest'opera, dice che un'altra pure
sotto questo finto nome ne scrisse il Pullieno,
senza però indicarci il titolo della medesima.
294
DIA
Diario Benedettino che contiene un'
ampia serie di beneficenze fatte
dalla Santità di N. S. Papa Bene-
detto XIV alla sua patria. Bologna^
Lelio Della Volpe, i 'j5^\ , in- 1 2.°
Ne fu autore il canonico Pier Francesco Peggi.
Diario Bolognese dell'anno 1776.
La Serie cronologica de' Principi dell' Acacie-
mia de' Filarmonici di Bologna , che sia in
fine al suddetto Diario . fu stesa dal P. M.°
Giambattista Martlm, minore conventuale.
Diario di Colorno per gli anni 1777
sino al i8o3 inclusivamente, nel
quale trovansi segnate tutte le fun-
zioni ecclesiastiche e tutte le indul-
genze, oltre altre cose necessarie, di-
lettevoli ed utili agli abitanti di
Colorno, a cui commodo e vantag-
gio principalmente è stato composto
(da Ferdinando I di Borbone, duca
di Parma). Parma, stamperia reale,
tom. 27, m-i2."
«Alcuni amatori staccarono tutti i discorsi pre-
j>liminari, e ne formarono un volume che in-
j> titolarono - // Genio di S. A. R. , forse ad
j> imitazione della ristampa che si fece in iVa-
ìypoli de'' primi diciolto di essi discorsi Tanno
j> 1794 col titolo - Il Genio sublime e cristiano
ìfdi S. A. R. D. Ferdinando , Infante di
ìi Spagna, anche dalle Pistole e Sermoni
fj premessi ne' sacri diarii ec. » (Pezzana,
Contin. all'Affò, tom. VII, pag. B7o).
Diario di tutto quello che successe
nell'ultima guerra di Sicilia [dai
2 luglio I 7 1 8 sino ai g maggio 1 720)
fra le due armate Alemanna e Spa-
gnuola. Palermo, 1721, parf. 2,
Alcuni esemplari lasciano fuori nel frontispizio
il nome delP autore De' Colpi ^ e portano in
vece della data di Palermo, quella di Colonia.
Diario ferrarese per l'anno bisestile
1784, con le notizie del governo
presente secolare ed ecclesiastico
della città e ducato. Ferrara, Po-
matelli, in-i6.^
Fu compilato dalFahatc Gaetano Migliore, napo-
letano, uditore del card."^ Caraffa in Ferrara,
ed ivi anche professore d'eloquenza.
Diario sacro delle chiese di Lucca ,
composto già da un religioso della
DIA
Congregazione della Madre di Dio
(P. Gabriele Grammatica) ed accre-
sciuto dal P. Gio. Domenico Mansi,
della medes.^ Congregazione. Lucca,
1753, in-S.''
Diario sacro delle funzioni ecclesia-
stiche della città di Chiari (steso
dal proposto MoRCELLi). Vedi, Tri-
duo per la festa dell'Immacolata
Concezione ec.
Diario sacro di tutte le feste che an-
nualmente si solennizzano nelle
chiese della città di Pistoja, con le
indulgenze, che per tali occasioni
sono state concesse da' Sommi Pon-
tefici. Firenze, per Bernardo Pa-
perini , iy^5, in-8.^
È forse compilazione di Nicolò Franchim Fa- "7
viAJii, da Pistoja.
Diario sacro, o sia metodo d'invocare
ogni giorno della settimana il glorio-
sissimo Taumaturgo Antonio San-
to ec. Padova, Conzalli, i 762, in-S.^
L'autore è il P. Fuancesco Antomo da Venezia,
minore" riformato.
Diario sacro per gli anni 1825-26-27
e 1828 (del dott.^ Giuseppe Bedogni,
di Reggio). Ivi, Dauolio.
Diatriba (d'Ippolito Gamba Ghiselli,
su varj punti d'istoria ravennate)
posti in dubio dal Lovillet (sintonia
RuBBi). Faenza, per l'Archi, 1 768,
m-8.''
Diatriba iheologica de voce Filioquc
adjecta Symbolo Constantinopoli-
tano elucubrata, ac in lucem edita a
rev. A. E. (Aloysio Elefanti, sacerd.,
postea can.°, neapolitano). Neapoli,
1782, m-S.*^
Diavolo (II) in stata quo. Milano,
anno 1 repuhl. (1796), ?/i-8."
Sospettò alcuno rlie questa novella, o, a meglio
dire, visione in oliava rima, sia slata scritta
da cerio Pacciaisim , romano, che pubhcò pure
qualch' altra simile composizione poco onesta,
e che da poi si fece frate. Noi però dubitiamo
che sia piuttosto fattura d'un Poggi, piacen-
tino, di cui pili volte avremo occasione di
parlare.
295
Die
DICEARCO DI SANT'ALBANO (Ignazio
Sardagna, d'Hohenstein). Discorso
da recitarsi in pieno Senato di
Trento per ce. Ercolano (data fìnta),
presso Ginnago Sargardì, i 'j6c),in-J^.^
L'autore sotto questo finto nome puLlicò pure
in I^crona un libro, in-A.", col titolo di Pcn-
sieri filosofici , che egli medesimo subito sop-
presse.
Vcdij Ragionamento sopra la que-
stione ec.
DICiEI (Gerardi), lucensis, progymna-
smatuni libellus Reverendissimo in
Christo Patri et DD. Marino Gri-
mano Veneto Patriarclise x\quilejensi
virtutum arclietjpo. linpressum Lu-
ccB, per Salvatorem Suchani Floren-
tinum, anno a Virginis Parla M. D.
XX III (i523), mense novembri.
L'Aprosio credette per qualche tempo, che Ge-
rardo Dirceo fosse il vero nome e cognome
deir autore di quest'opuscolo, ma dopo venne
in cognizione ohe mascherato ne era il co-
gnome, essendo esso di Gerardo Giusti, luc-
chese. Noi diremo poi che fu errore dell' A-
prosio {f^is. alzata, pag. 112, iium. 19) il
dirlo Giusti, mentre il suo cognome è Ser-
GIUSTI, siccome c'informa il Lucchesini (^/or.
leti, eli Lucca, tom. I, pag. 182).
DICEO D'ALETOPOLI (Basilio Ste-
FANiDE, costantinopolitano). Lettera
del signor ec. , scritta ad uno dei
suoi compatriotti. Con la data di
Firenze^ i8 marzo 1771, in-^.°
È contro una lettera di Francesco Bartolorsi so-
pra una nuova forza esistente nel cuore.
DICHESINO (Nicodemo). Lettera a
Nicio Filarete di ec. 1719, 2C) a-
prile , in fogl.
Nicolò Dicliesino è lo slesso che Nicio Fila-
rete, cioè l'abate Giacinto Vincigli, Acad."
Perugino , che con questa lettera intende di
rispondere ad un lil)retto uscito in Lucca
l'anno 1719, dalle stampe di Caparro e San-
tino, che contiene alcune obiezioni contro le
sue due lettere che fece imprimere sotto il
nome di Nicio Filarete.
Fedi, NICIO FILARETE.
DIGEOPHILUS (Victorinus ), cioè:
Amante della Giustizia (Hyacin-
llius Donati, ferrariensis). Epistola
Die
ad Nicasium, e te. Ferrar i ce , ij'pis
Rinaldi j 17B7, m-8."
Diceria sopra le Academie (di D.
Francesco Gargano, milanese). Mi-
lano, Gateazzi y 17^)95 J"-8.^
Si consulti iW'ol. Il, pag. 200 e seg. de'' Scritti
scelti di Giuseppe Baretti, publicali da Pietro
Custodi, dove in luia lettera al C.AUCA>0 fa-
vellasi di questa operetta.
Dichiarazione del fatto accaduto l'an-
no 1694 occupata l'isola di Scio
dall'armi della Republica di Vene-
zia nel settembre, dove si ritrova-
rono Cristiani occulti, quali pale-
samente vivevano da maomettani ,
e per tali erano comunemente cre-
duti, ma occultamente ricevevano
i Ss. Sacramenti,, parte da' Greci,
parte da' Gesuiti ec. — In data di
Homaj 4 giiignOj i 7 i o.
La scrisse il P. Angelo Maria Carlini, domeni-
cano, veneziano, indi arcivescovo di Corinto.
Comparve poi ristampata in italiano con una
traduzione francese, insieme col Mahométisme
iole ré par les Jesuites dans l'isle de Chio.
17U, in-8.° ed i?i-i2.°j della quale opera è
autore il P. Giaciuto Serrv, del pari dome-
nicano.
Dichiarazione del Pater Noster, Ave
Maria e Credo (fatta dal P. D. Gio.
Antonio Angrisani, chiei*." reg.*^ tea-
tino, che fu poscia arcivescovo di
Sorrento, sua patria). Viterbo j i635,
/«- 1 2.°
Dichiarazione del Pater noster e del
modo d'ascoltare la S. Messa. Mo-
dena j per Paolo Gadaldini , senza
nota d' annOj in- 1 2."
li Non solo il Muratori , ma anche il Forciroli ,
" che scriveva fin dalla line del secolo XVI
jjÌ suoi Monumenti inediti , affermò che que-
» si' operetta è del Castelvetro, e ne reca in
») prova la solita divisa della civetta , da lui
J5 premessa alle altre sue opere coU'usato mollo
J5KEKPIKA; e lo stile lutto proprio di esso;
jj e dice ch'ei la compose ad istanza del Fo-
»5scarari, allora vescovo di Modena, che tenne
5j quella sede dal 1330 al 1SG4 u. Il Tiraboschi
{Scrii t. Modenesi, toni. I, pag. 475) da cui
improntiamo quanto sopra, ci dice di non a-
ver veduta quest'operetta, il clic ci fa quasi
sospettare che possa essere la racdesiraa scrii-
296
Die
tura dello stesso Castelvelro, da noi già ri-
porlata col titolo -5/n'e dichiarazione della
Messa ec.
Dichiarazione tlell' arco trionfale al-
zato all' illustr," Senato di Palermo
al ricevimento dell'illustrissimo ed
eccellentissimo signor D. Rodrigo
Mendoza, Roxas, e Sandoval, mar-
chese del Cenetc, duca delTlnfan-
tado ec, viceré e capitan generale
in Sicilia (del P. Giuseppe Maria
Mazara, gesuita, siciliano). PaIcnnOj
appresso i Cirilli ^ i652, in fogl.
Dichiarazione dell' institulo e scopo
de' Liberi Muratori, dove si prende
a confutare - Il CaiidclUere acceso
de^ Liberi Muratori eretto di fresco :
opera tradotta dal latino nel vol-
gare idioma da C. B. D. M. C. B.
(cioè Clemente Baroni de' marchesi
Cavalcabò). tìOi'eredo, presso Fran-
cesco Ant. Marchesaniy 1749, //i-B/'
Dichiarazione della macchina de' fuo-
chi d'allegrezza per la venuta della
serenissima reina delle Spagne Li-
sabetta Cristina di Bransuic, nel
suo passaggio alle nozze col re cat-
tolico Carlo Terzo (del P. Tommaso
Ceva, della comp.'' di Gesù). Mi-
lano j 1709, />2-4.*^
Dichiarazione della mistica vigna espo-
sta nella facciata di S. Maria in
Traspontina, in occasione di cele-
brarsi l'ottavario per la canonizza-
zione di S. ÌNIaria Maddalena de'
Pazzi. Romaj, per Giacomo Dragon-
delli, MCDLXIX, in/^."
Deve leggersi lìIDCLXIX. E opera del P. Fer-
dinando Tartaglia, poi generale dell'ordine
carmelitano.
Dichiarazione della sontuosa mac-
china per la festa de' fuochi, e spo-
sizione del solenne apparato fatto
in Pavia. Milano ^ Malatesta, 17 16,
in fogl. j con l'incisione della mac-
china.
La dichiarazione è del P. AltogradO, lucchese;
e r orazione che forma parte del libro è del
P. M." Elia Ballarim.
DID
Dichiarazione d'un antico papiro,
scritto nell'anno VII dell'impero
di Giustino il Giovine (di Girolamo
Zanetti). J^enezia, 1768, iìi fògl.
Dictionarium historicuni , criticum,
chronologicum, geographicum, lite-
rale Sacrre Scriptura?, auctore D.
Angustino Calmelo. Liicce j typis
Caparri et Venturiììi. 1725, voi. /\ ,
in fai.
Fu tradotto di francese in latino , e continuato
per cura di alcuni religiosi della Congr.* della
Madre di Dio. fi'a" quali devoiisi annoverare il
P. Settimio Brim j e il P. Gio. Domenico Ma>-
SI, di cui è la prefazione a nome degli editori.
In Fenezin se ne fece poi, l'anno seguente,
una ristampa, dove fu posto il nome del prin-
cipale collaboratore e continuatore, cioè de!
P. Mansi mentovato.
DIDACUS PRITTUS PELUSIENSIS. A-
nagratnnia del P. D. Placido Titi,
perugino , monaco olivetano.
DIDIMO CHIERICO (Ugo Foscolo).
Viaggio sentimentale di Yorick [Lo-
renzo Sterne) lungo la Francia e
l'Italia, ti'aduzione di ec. FirenzCj
Molini e Landi j 18 13, /n-12.'^
Edizione prima, eseguita sotto gli occhi del Fo-
scolo; la qual cosa dicesi pure d' un'edizione
del medesimo anno impressa in Pisa, co' ca-
ratteri di Didot, ed uscita dai torchi ài Gio-
vanni Rosini , che probalnlmente sarà la stessa
con qualche diversità nel frontispizio, e nel-
Tultimo foglio. Avvi unita una notizia intorno
al supposto Didimo Chierico, scritta dallo stesso
Foscolo, nella quale intende a fare, sotto la
maschera d'immaginaria persona, in alcuna
parte il proprio ritratto. Con la data d^Italia,
18!i3, ne comparve una nuova edizione, pure
/«-12.°, che si crede fatta in 2^urigo.
Fide.j DIDYBII CLERICI.
DIDI3I0 RAPALIGERO LIVIANO (P.
Tommaso Mazza, domenicano). I
Goti illustrati, ovvero Istoria dei
Goti antichi con varie digressioni
in materie parimente antiche e sin-
golari, di ec. Insertavi l'apologia per
fra Giovanni Ar.nio, viterbese, ec.
Verona j per Antonio Jiossij ì^j9)
in fogl.
1^' Apologia per .Vnnio, o ^annio, da Viterbo,
era già slata publicata duiP autore, li'i, l'cl-
DIE
Tanno 1675. Essa diede luogo a varj scrini
di Francesco Sparavieri, del P. Francesco da
Sant'Agostino (Francesca Macedo) , e dello
stesso P. Mazza. Questi, col nome di Didimo,
volle alludere al suo vero di Tommaso secondo
il passo di S. Giovanni {cnp. XXI,, vers. 2)
:= Thomas qui dicitur Didjmus, = e con
quello di Liviano, alla sua patria di Forlì , clic
in latino si dice Forum Livii.
DIDYMI CLERICI (Hugonis Foscoli),
pi'ophetse minimi Hypercalypseos
liber singularis. Pisis , in cedibus
Sapienticej 181 5, m-8." gr.
La data di Pisa è falsa, e l'opuscolo fu stam-
pato in Zurigo, ove nel 1813 erasi rifuggilo
il Foscolo. Dodici esemplari portano il nome
del vero autore; e in questi avvi la Clavis
hypercalypseos , che svela i nomi delle per-
sone nella medesima satirizzate, le quali fre-
quentavano in Milano la conversazione del conte
Giovanni Paradisi , presidente del Senato e del-
ristituto del Regno d'Italia. Altri novantadue
esemplari non hanno che il pseudonimo di Z)/-
dimo Chierico. La notizia intorno a questa in
gran parte immaginaria persona, di cui si è già
parlato, è stampata, con qualche ritocco, dopo
V Ipcrcalissi. Di questo libretto, ma senza la
Clavis, avvi una ristampa fatta in Lugano.
Ben disse il Pecchio {f^ita di Ugo Foscolo,
pag. 200) che questo tenebroso scritto « è
jj un' apocalisse senza il mistero e l'interesse
jj della religione >j. E si può aggiungere , che
ninna gloria per esso si accrehbe al nome
del celebre autore.
DIDY3IUS FAVENTINUS.
Copresi con tal nome Filippo Melamone, nel-
l'orazione in favore di Martino Lutero contro
Tomaso Piacentino. La rammentiamo perchè
r autore fingesi italiano di patria.
DIDYMUS (Uipiauus) (sacerdos Tho-
mas Favini). De mati-imouio juxla
jus naturale et canonicum etc.
Diebus (De) festis Deiparae Virginis
Mai"ise prò cohouestanda eiusdem
assumptione, Adolescentium Placeii-
tinoruni carmina. 31utìuce , apud
jlnl. et Philipp. Gadaldiiiwìij 161 3,
in-^P
Precede una lettera in versi sottoscritta -/o5C/^Am5
Foliauus Mutincnsis. Essendo questi profes-
sore di belle lettere, è probabile che non pie-
. ciola parte egli avesse nelle poesie de' suoi
scolari.
Dieci lettere sopra le concessioni fatte
297
DIE
dai Papi intorno ai Leneficj di Sa-
voja (di M. De Lesciieraine , presid.*^
del Senato di Savoja). 1698, in fbgl.
Dieci lettere Ultrajettine d'un Cava-
lier milanese (di D. Luigi Bossi,
gita canonico mitrato della Metro-
politana di Milano).
Contro i cinque libri della Storia della Chiesa
d'UtrecIit, publicati dal canonico D. Luigi
Mozzi De Capitani, ex-gesuita, bergamasco. A
queste lettere rispose il Mozzi con la Risposta
pacifica al Cai'alier milanese, autore delle
lettere Ultrajettine. Bergamo, 1788, in-^."
Dieci meditazioni familiari sopra la
vita e miracoli del glorioso pa-
triarca S. Benedetto , per uso pri-
vato delle signore Monache bene-
dettine, composte da una religiosa
del suo ordine, da doversi distri-
buii'e per li dieci martedì ec. Na-
poli, per Felice Mosca, 1706.
Furono composte dal P. D. Alfonso Mariconda,
henedettino, di Napoli, per le monache di S.
3LarcelIino di quella città. Trovate quindi le
medesime utili a fomentare la pietà, permise
bensì l'atitore che fossero impresse, ma, per
modestia, senza il proprio nome.
Dieci meditazioni sopra alcune delle
principali azioni di S. Benedetto ,
ec, disposte per i giorni della no-
vena, e per quello della solennità
del Santo, da un religioso del suo
ordine (P. D. Angelo Calogerà).
P^eiieziaj appresso Gio. Malachia^
I 784 5 i'Z-I a." rrr E pOScia = Col-
l'aggiunta delle meditazioni per le
feste de' Santi principali dell'Or-
dine, e della regola del Santo. li^i,
per Simone Occhi, l'J^o, in- 19.^
ed /«-4.°
DIEGO DEL iMAESTRO NAPOLETANO.
La causa de' medici poeti, decisa
da Apollo in Parnaso. Ragguaglio
del dottor ec. JSapoli, appresso Se-
bastiano d'.Alecci, i663, in-'òP
Ancorchì; Diego Del Maestro non sia nome finto,
poiché fu questi di fatto un letterato degno
di lode, nulla di meno servi il suo nome di
maschera ad un suo amico , che fu Giuseppe
Galeano, palermitano.
>9*
298
DIF
Dies ecclesiastica per loca Sacrce Scri-
pturoe progrcdiens. Romce (sed /^e-
jietiis) , 1724.
Ne è autore Giovanni Scotti, della comp.'' di
Gesù , piacentino , nipote di quel Giulio Cle-
mente che uscito da essa ne diventò giurato
nemico.
Dies irce dies illa , ctc.
Intorno air autore di questa sequenza, che si dice
nella messa de' deiuuti, secondo il rito Ro-
mano, varie sono le opinioni. Arnaldo Vajon
{De Ugno vitce , lib. V, cap. 10) scrisse che
alcuni Tattribuirono a S. Gregorio Magno. Luca
Waddingo {Script. Ord. Min., pag. 52.3) ri-
feri che Benedetto Gonono, celestino, T ascrisse
a S. Bonaventura, ed altri T attribuirono a
Matteo d'Acquasparta , della diocesi di Todi,
ambedue generali e cardinali delFordine fran-
cescano de' Minori osservanti. Altri Tascris-
sero ad Agostino Bugellense (della famiglia Me-
schiati), o sia da Biella,- o Bugella, dell'ordine
di S. Agostino , come ci fa noto il P. Gandolfo
( Dissert. de due. Aiig. , pag. 76 ). Non man-
carono anche scrittori che T hanno attribuita a
Tommaso da Celano , e fra questi Bartolommeo
da Pisa {Confo t: di S. Francesco , part. II,
png. no). L'opinione più fondata si è che ne sia
stato scrittore il card.*^ fra Latino Malebranca,
dell'ordine de' Predicatori, chiamato comune-
mente Orsini, perchè figlio di Mabilia Orsini,
sorella di Nicolò III, la quale sposò Angelo
Malebranca, che altri dicono Angelo Branca-
leoni, onde venne anche detto Latino Branca-
leoni, ma non mai appartenne alla famiglia
Frangipane, come da alcuno fu scritto. Si pre-
tende che Tommaso da Celano, o di Cellino,
sia stato il primo che la detta sequenza abbia
messa in canto fermo, e che per questo ne fosse
creduto autore. Certo è che a nessuno de' più
antichi scrittori può attribuirsi, non trovan-
dosi in alcun officio ecclesiastico, anteriore al
tempo in cui visse il card.* Orsini.
Difesa ( La ) d' amore per le felicis-
sime nozze del N. H. conte Leo-
nardo Marino e della N. D. con-
tessa Foscarina Giovanelli, di G.
C. (Giammaria Cepolini). Venezia^
ZattUj, iBo3, m-8."
Difesa de' due Brevi di N. S. Pio VI
sopra il giuramento civico prescritto
dalla Costituzione romana contro
il parere e sentimeati di uu biblio-
tecario. Iiornuj 1799, //2-8.'^
Opera di monsignor De Magistris.
DIF
Difesa (La) de' libri liturgici della
Chiesa Romana e della sacra per-
sona del venerabile cardinale Giu-
seppe Maria Tornasi, cherico rego-
lare , illustratore e divulgatore di
essi, contro certe osservazioni sparse
d'intorno (del P. Giuseppe Maria
Pezzo, teatino, napolitano). Pa-
lernio [Roma), presso gli eredi di
Girolamo Roselli, 17 ^^3, in-^-^
Fu l'istampata col nome dell'autore nel tojìi. VII ,
delle opere del mentovato cardinale Tornasi.
Difesa de' missionari cinesi della Com-
pagnia di Gesìi, in risposta all'a-
pologia de' PP. domenicani intorno
agli onori di Confucio e de' morti
(del P. Gio. Battista Benedetti,
gesuita). Seconda edizione corretta
ed accresciuta. Pavia^ 1701, in-8.^
Difesa de' vei'si nuziali , stanze. Scepe
gravis tacita frons tegit arte jocos.
Senza data, i7Z-i2.°
«La lettera ai nobilissimi sposi conte Severino
»? Dotto de' Bauli e contessa Laura Pappafava ,
5>è sottoscgnata dall'abate Felice Dania, e da
>j Lorenzo Vicenti: il primo n'è però l'autore jj
(Vedova, Scritt. Padov., tom. I, pag. ."529).
Difesa del canonicato de' frati Predi-
catori, volgarizzamento dal francese
con note (del P. Giuseppe Alle-
granza ). Venezia;, 1758, m-8,°
Difesa del cardinale Ci'istoforo Ma-
druccio contro Natale Conti (del
P. lettore Lazzaro De' Gaspari, di
Sevico nel Trentino ). Venezia j
Zatta , 1767, m-8.°
Difesa del diritto che compete alla
comunità di Povo d' avere il pro-
prio macello (del dott.^ Luigi Pra-
to). Senz'anno e noia tip. [lyg/l),
in Jogl.
Difesa del dominio temporale della
S. Sede Apostolica in Sicilia (del
card.'^ Stefano Borgia). 1791, in-4."
Vedij .Breve istoria del dominio
temporale ec, di cui fa séguito la
presente aggiunta.
Difesa del dominio temporale della
Sede Apostolica sopra la città di
299
DIF
Comacchio, ce. (di raons.^ Giusto
FoNTAMNi). Roma, 1 709; e di nuovo,
Francoforte j l'jxò.
' — Difesa seconda {come sopra) , in
risposta alla supplica ultimamente
stampata (dello Stesso). Si aggiun-
gono alcuni documenti e una tavola
ci'onologica. I^ij 171 1, in-i^.'^ Vedij
Raccolta di tutto ciò ec. iV. 5.° e 8.°
Difesa del giudizio formato dalla S.
Sede Apostolica a' 20 novembre
1704, e publicato in Nankino dal
card.^ di Tournon a' 7 febbraro
1707, intorno ai riti e cerimonie
cinesi, contro un libello sedizioso
intitolato : Alcune riflessioni intorno
alle cose presenti della Cina. Si ag-
giungono tre appendici. Opera di
un dottore della Sorbona ( P. Gia-
cinto Serry, domenicano), tradotta
dal francese. Tonno [Padova), 1709,
Difesa del libro delle Riflessioni sopra
l'Istoria di Pietro Giannone^ dalle
censure fattegli in Napoli. Colonia
( Roma) , m-i8.°
È dello stesso P. Giuseppe Sanfelice, autore
delle Riflessioni, che publicò sotto il finto
nome di Eusebio Filopatro.
Difesa del preteso foglio volante (di
Paolo Maria Vallesi, professore di
lettere latine). Palermo, Aicardo ,
1729, T^edi, Prova evidente ec.
Difesa del Purgatorio dalle moderne
opinioni, o sia ragionamento di un
Parroco della diocesi fiorentina (sa-
cerd.'^ Antonio Servolini ) , distri-
buito in tre lezioni e recitato al
suo popolo, ec. Firenze, Pagani,
1789, in-ii.^
Difesa dell'Adone, poema del cav.'^
Marini, di Girolamo Aleandri , per
risposta all' Occ/iia/e del cav.'^Sli-
gliani. Parte Seconda. Venezia, ap-
presso Giacomo Scagliai i63o,
in r2.°
La prefazione dell' Amico della verità a citi
legge, è di Agostino Mascardi, per quanto
DIF
testimoniò il nominalo Stigliani {Sue lettere,
pcig. 107) in una lettera diretta a Domenico
3Iolino. La prima parte era stata pulilicala
Tanno avanti.
Difesa dell'alfabeto degli anticlii to-
scani publicuto nel i7?»7 dall'au-
tore del Museo Etrusco, disappro-
vato dal sig. marc.^" Scipione Maffei
nel tom. V delle sue Osservazioni
letterarie, date in luce in Verona^
con tavole e monumenti insigni.
Firenze^ Albizzini^ '74^5 '"- 1 "^-^ fi?,-
^=: Cambiato il frontispizio s'intitolò
questa Difesa ■=: Storia antiquaria
etrnsca ec. Firenze^ '749-
E dello stesso proposto Anton-Francesco GORI,
autore del Museo Etrusco.
Difesa dell' angelico dottor S. Tom-
maso sopra l'articolo IV della que-
stione i54-a. 2. (del P. Gio. Vin-
cenzo Patuzzi, domenicano). Lucca ^
per Filippo Benedinij 1746, in-^.^
Difesa dell' antica umana tradizione
in Mantova contro i critici che
contendono a questa città la reli-
quia del sangue laterale del Reden-
tore, e l'altra di S. Longino ivi
decapitato nella contrada di Cappa-
docia ec. (di Federico Amadei, man-
tovano). Mantova, per l'erede Paz'
zoni, 1748, ?/z-8."
Dopo la pag. 84 ne seguita un'altra non numerata
sulla quale sta impresso il titolo d'un secondo
opuscolo^ così co\\ce\)\\.o - Difesa delle opere
stampate dal celebre Jìlosqjb Pomponazzi,
cittadino mantovano, contro i suoi detrat-
tori. - È una lettera (dello stesso Ahadei)
sottoscritta: Di voi carissimo Amico. Man-
tova, li 4 ottobre 1747.
Difesa (La) dell'antico metodo della
Via Crucis, e la censura del nuovo,
scritte da F. F. A. F. (Frate Fla-
minio Annibali da Latera, france-
scano de' minori osservanti), ven-
dicate dal giudizio proferito dai
gazzettieri fiorentini ne' fogli inti-
tolati: -Annali Ecclesiastici. - Fi-
terhoj pel Poggiarelli , 17B3.
Difesa dell'Episcopato (opera dell'ab.*^
Gian- Vincenzo Bolgeni, ex-gesuita).
300
DIF
Senza luogo ed anno ( ma Roma ,
presso il Lazzarìnij 179O' '«*8."
Difesa della comune ed antica sen-
tenza che i fulmini discendano dalle
nuvole contro l'opinione del marc.^
Scipione Maffei che si formino al
basso ed ascendano. Riflessioni del-
l'autore delle Lettere critiche (il
dott.^ Giuseppe Costantini) appog-
giate alla 7'agione ed alla sperienza ,
con un discorso ec. p^enezia, fìecurlij
1749, ùi-4°
Difesa della disamina del sig. N. N.,
cittadino di Gubbio {ab. Lucanlonio
Gentili), aggiuntovi un Compen-
dio cronologico degli avvenimenti
della terra di Pergola (dello stesso
Gentili). Venezia j Recarti ^ 17^7,
iìi-^!^ Vedi j Lettera critica. — Ri-
sposta all'autore ec.
Difesa (di Gaetano Cattaneo) della
lettera di G. C. {lo slesso Catta-
neo) al sig. Domenico Sestini so-
pra due medaglie greche del gabi-
netto reale di Milano, contro un
articolo del sig. T. du Mersan, in-
serito nel giornale letterario inti-
tolato : Magazin Encyclopèdiquej del
mese di ottobre, pag. 4i'- Milano ,
stamp. reale, 181 i, inS.^
Difesa della Real Chiesa, e celebre
Santuario di S. Nicolò di Bari e
de' regii supremi diritti di S. M.
sopra della medesima contro le cen-
sure nuovamente emanate e lei scrit-
tura ultimamente publicata dalla
Curia Arcivescovile di Bari (del-
l'avv." Mazzaccara). {Napoli), 1757,
m-4."
Difesa della relazione de' 12 cavalieri
del Consiglio dell'Ordine di S.' Ste-
fano papa e martire, dei 3 giugno
i6yo, al sereniss.° granduca di To-
scana, in causa Pozzi e Pazzi ec.
(di Antonio Cipriani, pratese). Ve-
nezia, Vah'asensej in Jògl.
Difesa della scolastica teologia. Vedi ,
ALETL\0 (Benedetto).
DIF
Difesa della scrittura formala a prò
de' castelli dell'abolito contado del-
l'Aquila ( dell' avv.*" Matteo De An-
GELis). Vedij Risposta alla scrittui-a
da un giovane autore formata ec.
Difesa della sentenza agostiniana della
predeterminazione fisica contro M.
Boursier (del P. Angiolo Fiucas-
s:ni, casinese). Brescia^ 1788, «/i-8.°
Difesa della storia letteraria e del suo
autore contro le Lettere teologico-
morali di certo Eusebio Ei'aniste,
ed altre lettere d' un mascherato
Rambaldo Norimene ec. Modena ^
a spese Remondini, 1780, m-8.°
Fu publicata dal gesuita P. Francesco Antonio
Zaccaria, autore d'essa Istoria, come conti-
nuazione del tomo Vili della medesima. Leg-
gonsi in questa Ditesa fra le altre cose -Let-
tere {tre) a preservativo contro due tomi
di Eusebio Eraniste sgraziatamente incen-
diati in Venezia quando V autore ne pro-
curasse una novella ristampa.
Difesa della terza lettera apologetica
di Benedetto Aletino {P. Gio. Bat-
tista De BenedictiSj gesuita) di-
visa in tre parti, la prima teolo-
gica , r altra filosofica su la filosofia
cartesiana, e la terza critica su
d'alcuni fatti in essa contenuti, al
sig. Costantino Grimaldi (del men-
tovato P. De Benedictis). Roma^ per
Antonio De Rossi j l'joS, m-8.°
Vedij ALETINO (Benedetto).
Difesa della verità a favore di mon-
signor Nicolò Maria Tedeschi, ve-
scovo di Lipari, e della libertà ed
esenzione della sua Chiesa contro le
calunnie e gli eri'ori dell'autore di
una scrittura spagnuola, intitolata:
Propugnacuto de la real jurisdiccion.
{Romaj CracaSj verso il 171 2).
Fu scritta dallo stesso monsignor Tedeschi, ve-
scovo di Lipari.
Difesa delle animavversioni contro di
un libello stampato in Verona col
titolo - Risposta all'anonimo autore
delle Animadversiones in historiani
theologicam a CI. V. March. Scip.
30i
DIF
Maffcjo clahoralam (del P. abate
Celso MiGLi4v\cc\, can.*' regolare).
Luccaj lySo, iii-.\° Vide^ Aniinad-
versiones in liistor. theologieani, etc.
Difesa delle censure publicate da N.
S. Paolo Papa V nella causa de' si-
gnori Veneziani , fatta da alcuni
teologi della religione de' Servi in
risposta alle Considerazioni di Fra
Paolo Sai-pi, dello stesso Ordine ec.
Perugia^ appresso s^li Academici Au-
giisti j i6oy , in-/\.^
Sette furono i teologi eletti dalla medesima re-
ligione de' Servi pel lavoro di detto libro, dei
quali tre soli sono a nostra cognizione, cioè,
il P. Liberio BlA>CHlM, romano, il P. Dionisio
BUCHERELLI , fiorentino , ed il P. Cristofano
Cario, chiamato ancora Galgano, da Siena.
Difesa delle comunità di Lover e Se-
gorizon per la pignorazione di due
vitella di Castel Bellagio, fatta ese-
guire nel monte chiamato Lover-
tino dal Pezzol e Ragini , delle
medesime comunità, sopra detto
monte (di Carlo Antonio Piiati).
{Trento j Battisti, lygi), in-^.^
Difesa delle Considerazioni di Fran-
cesco M. Nigrisoli intorno alla ge-
nerazione de' viventi (di Domenico
Antonio Tr.Avmi). Ferrara, Poma'
tei li j 1715, in-8.^
Difesa delle dissertazioni teologico-
raorali-criticlie de'sigg. abati Pietro
Capellotti e Bartolommeo Casali ,
esposta in alcune riflessioni sopra
il libello intitolato - La Quaresima
appellante [delP. Conci N a). Parma,
1^39; Lucca, 1740? ^d Ivi, senza
datUj iii-^.^
la difesa è del P. Ercole Monti, gesuita, mo-
donese , al riferire del Tiraboschi {Scritt. Mo-
donesi) , benché si neghi dal Zaccaria nella
sua Storia leti. d'Italia, tom. VI, pag. 532.
Difesa delle dottrine del Concilio di
Trento contro il Trattato storico-
critico-dogmatico sulle indulgenze ,
stampato nell'opera falsamente in-
scritta - Opuscoli interessanti la re-
ligione. Pistoja j presso Braccali ,
DIF
l'anno 1787. - Pcntapoli {Roma),
1789, ;/z-8."
Qucsfopera è del P. Michele FusiE, camaldolese.
Difesa delle due dissertazioni latine
{del cavfi Franceschi, d'Ivrea) in-
torno r Indulgenza della Porziun-
cula.
È opera di Giovanni Tessitore, prof" di reto-
rica nelle RR. Scuole d'Ivrea, che la fece
stampare in Lugano, Tanno 1761. Nel 1765
comparve in Milano una risposta d'un frate
a questa difesa. Ci è ignoto se il Tessitore ab-
bia publicala una replica, sapendo sohanto che
questi cercò materiali al Vannetti per tesserla.
Vide j, Indulgentia Portiunculse a
duplici errore, etc.
Difesa delle Memorie storico-critico-
cronologiclie del Regno de Longo-
bardi in Italia , contro gV insulsi
cavilli ed inette confutazioni di An-
limaco Filalele. Trento, presso Fran-
cesco Michele Battisti, lySg, in-/^.^
È del medesimo dottor D. Bernardino Zanetti,
autore delle Memorie.
Difesa di alcune asserzioni sparse nel-
l'appendice, o sia terza parte delle
Memorie istoriclie del monistero dei
Santi Pieti'o e Prospero di Reggio,
riprese d' errori dall' autore delle
Tre lettere sotto nome d'Ipomene-
tico Filopatrido. Milano, Marelli,
I 748 , />i-4-°
È dello stesso autore delle Memorie istoriclie,
cioè del P. abaie D. Camillo Affarosi. Fu ri-
stampata, riveduta ed accresciuta. Ivi, per
lo stesso, 1732, /«-4.°
Difesa di alcune proposizioni de' pri-
mi scrittori della vita di S. Filippo
Neri , impugnata da un moderno
autore sotto nome di Academico
Intronato (P. Gio. Nicolò Bandie-
ra) nel suo Trattato degli studii
delle donne. Bologna, 1740; con
una giunta ed appendice stampata
nel 1752, in-S.°
Dicesi autore della Difesa il P. Carlo Barbieri,
bolognese, e non vicentino, come erroneamente
ha asserito il Mazzuchelli.
Difesa di Archimede. Bologna, 1620,
in fogl.
302
DIF
È scritta da Pier Antonio Cat aldi, contro Giu-
seppe Scaligero , impugnatore d' Archimede
neir opera rarissima - Cyclometrica elementa
duo, etc. Lugcluni Batavorum, 1394, in fol.
Difesa di que' saci-i predicatori, che
trattano con valore argomenti so-
pra la verità della fede. All'abate
G. B. Roberti un Abate vicentino
(l'ex-gesuita conte abate Cristoforo
MuzzANi, vicentino). Vicenza^ presso
Francesco Modena j, 1782, zaz-8.°
Uscì anche nel libro puLlicato dall'abate Zacca-
ria, che ha per titolo - Preparativi ec. Fo-
ligno, 1785, in-z.°
Difesa di tre documenti antichi del-
l'archivio del real monistero di S.
Giulia di Brescia, accusati di falso
dall' anonimo milanese nella sua
dissertazione corografica De Italia
Meda JEvij inserita nel tomo X del-
l'Italiane cose, esposta da chi ha pu-
blicato il breve commentario del-
l'assedio di Brescia dell'anno i438,
di Vangelista Manselmo, vicentino.
Brescia j presso Gio. Maria Niz-
zardi, 1728, in-/^.^
La dissertazione, che leggesi nel sumentovato
volume X, Rerum Ital. Script., è del P. Be-
RETTA, benedettino. L'editore del commen-
tario è il P. Gio. Andrea Castesati, della
medesima religione.
Difesa nuova in favore del vero Ru-
bicone contro l'innovazione fatta
dagli fautori del fiume Suso ( del
P. Arcangelo Serra, cappuccino).
Faenza j per V Archi j, in-^.^
Difesa per la fedelissima città dell'A-
quila contro le pretensioni de' ca-
stelli, terre e villaggi che compon-
gono l'antico contado Aquilano ec.
Napolij presso Giovaìini di Simone^
1752, m-4.° F^edi j Risposta alla
scrittura di un giovane autore ec.
Difesa (dell'ab.*^ Gaetano Marini, cu-
stode della Vaticana) per la serie
de' Prefetti di Pioma del P. Corsini
contro la censura fattale nelle os-
servazioni sul Giornale Pisano, in
cui la detta serie si supplisce an-
DIF
che in assai luoghi e si emenda.
Bologna^ a S. Tommaso d'Aquino,
z/2-4."
Difese mediche, consecrate al merito
di un eccellent.° signore da R. G.
( Ranieri Gamucci). Firenze j Bonduc-
ci j 17^2, ?M-4.°
DifFei-enze filosofico-sacre, considerate
da R. R. (cioè da Raffaello Rabenio,
ebreo, medico padovano) 1=: Au-
dendwn est ut veritas pateat multi-
que ab errore liberenlur {Lact. De
vera sap. e. 5). =: Padova. Corona j
(1718), m-8.°
Differenze fra il temporale e l'eterno,
opera del P. Gio. Eusebio iVierem-
berg, della comp.^ di Gesù, tras-
portata dalla lingua spagnuola nel-
l'italiana da un i-eligioso della me-
desima Comp.^ (P.Antonio Giulio
Brignole Sale, patrizio genovese).
Fenezia, Baia, 1664, in-12."
Difficoltà principali grammaticali (del
P. Agostino Oldoini, gesuita della
Spezia). Ancona j per Marco Sai-
vionij 1637, in-Qy
Difficoltà proposte all' ex-gesuita sig.
can.*^ Luigi Mozzi sopra le sue ri-
flessioni critico- dogmatiche (del P.
D. Giuseppe Pujati, mon.^ casin.^).
Italie
779-
• — Lettera seconda (dello slesso Pu-
jati). Ivi, 1780.
— Lettera terza (dello Stesso). Ivi j
colla medesima data, inS.
Questa terza lettera ha una dedica sotto il nome
di Eleuterio Filalete.
Difficoltà proposte al signor Girolamo
Baruffaldi, ferrarese, come incon-
trate in diverse sue opere. Foligno,
per Pompeo Campana, 1729, m-8."
Appare dalle Memorie mss. dì Apostolo Zeno,
che ne sia autore Cesare Parisio Favalli.
Difficoltà proposte dal M. R. Padre
Onorato di Santa Maria, carmeli-
tano scalzo, al sig. Nicola Petit-Pied,
autore dell' Esame teologico; vol-
garizzamento dal francese ( del P.
303
DIL
Carlo di S. Francesco, dello stesso
ordine). Tom. I, 1789, inS.^
Digestorum seu Pandectarum libri
quinquaginta ex Florentinis Pan-
dectis reprsesentati, Florentìce j ex
officina Laiirentìi Torrentini ducalis
tjpographi, i5o3, infoi.
Sogliono per la gran mole dividersi in due vo-
lumi. Furono dati alla luce per ordine di Co-
simo I, granduca di Toscana, da Lelio Torelli,
il quale avendo condotto a line 1" opera intra-
presa, coirajuto di Filippo suo figliuolo, volle
che solamente a nome di questo ne fosse fatta
la publicazione.
Digressioni tre istoriche (del P. Pietro
Salerno, gesuita) aggiunte alla vita
di S. Rosalia scritta dal P. Gior-
dano Cascini, della corap.^ di Gesìi.
Palermo j appresso i Cirilli j i65i,
in fogl.
Da uestram fidem.
Così principia una satira, a cui altra ne viene
in séguito che La per principio - Nos canimus
surdis. Furono impresse senza nome di stam-
patore,/«-s.", e ne fu scrittore Nicolò Villam
da Pistoja. Sembra che della seconda satira
siann due diverse edizioni,
DILETTEVOLE (IL) , della Compagnia
de' Rozzi (Benvenuto Plori, sanese).
i.° Aurora, favola boschereccia del
ec. Siena f per 3Iatteo Fiorini^ 1608,
m-i2.°
2.° I disuguali amori, comedia pa-
storale ec.Juiy per gli eredi di Matteo
Fiorini j 1 6 1 5 , in- 12.°
3.° Mascherata rappresentata dai
Rozzi nella venuta delle AA. SS.
di Toscana a Siena, l'anno 161 1
il dì 3o di ottobre , dove con la
venuta del Sole e dell' Aurora s' in-
tendono le grandezze e la nobiltà
dello Stato di Siena, composte ec.
Ivi y per gli stessi j 18 io, z«-i2."
E una specie di farsa in terza rima, distesa in
dialetto rusticale senese (Moreni, Bibl. storica
della Toscana, toni. I, pag. 380).
Dilettevole passeggiata dall'atrio del
Palazzo Reale fino ai Publici Giar-
dini (di mons.^ Giannantonio Mo-
scHiNi). Fcneziaj 1822, in- 12.^^
DIM
Dilettevoli (I) dialoghi, le vere nar-
razioni , le facete epistole di Lu-
ciano filosofo: di greco in volgare
novamente tradotte et istoiùate. —
In fine — • Stampata in Vcnetia ^
per JSicolò d'Aristotile, detto Zop-
pino, neW anno del Signore i525
del mese di setlembrej in-S.°
Questo libro fu ristampato più volte nel secolo
XM, tanto senza, quanto col nome del tra-
duttore che fu Nicolò Leomceno, o da Lo-
MGO, nel Vicentino. Ciò forse indusse il Qua-
drio a crederle due versioni diverse. Non de-
vesi Nicolò Leomce>0, o da Lomgo, confondere
con Nicolò Leonico. Consultisi, Paitoni, Bibl.
de' volgar., toni. II, pag. 223.
Dilettevoli orazioni nella morte di
diversi animali. Vedi^ Sermoni fu-
nebri ec.
Dimanda giudiziale e dissertazione
analoga in materia di decime. Senza
luogo e nome di stamp. _, in-S.°
Credesi di Anton-Luigi Prati, tirolese, che a-
veva già. Tanno 1793, publicato un altro h-
bro intitolato - Bella Decima, ec.
Dimostrazione che alla Badia della
Trinità di Mileto non competa e-
senzione o giurisdizione alcuna, e
molto meno la qualità di NulliuSj
con territorio separato (di mons.^
Giuseppe Maria Caraffa , de' duchi
di MoNTENERO, già chicrico regolare
teatino, vescovo di Mileto). Senza
nota tipografica (ma Napoli j circa
il 1770). m-4.°
Dimostrazione concernente lo stabi-
limento di una fabbrica d' ogni
sorta di tele olandine ed altre, eoa
uso di macchine di nuova inven-
zione ec. Firenze j 1733, in-^.°
Viene attribuito questo progetto al sig. Prieih,
lorenese.
Dimostrazione de' vantaggi prove-
nienti dalla sostituzione della li-
gnite di Valgandino alla legna ed
al carbone comune nelle manifat-
ture e negli usi bisognosi di con-
tinuato calore (di Melchiorre Gioja).
Milano^ Pirotta, 181 5, m-8.°
304
DIO
Dimostrazione delle ragioni addotte
contro la linea dell'alveo diversivo
del fiume Reno in Panaro, pi'opo-
sta da' signori Bolognesi, non solo
considerandosi la variazione dello
stato presente da quello fosse al
tempo della visita, ma ancora il
sistema d'allora, in replica della
risposta data con foglio in istampa
dagli stessi signori Bolognesi. Fer-
j'araj Barbieri ^ 1 7 1 6 , in Jòg/.
Stese forse da Bernardino Zendrim.
Dimostrazione teologica, canonica e
storica del diritto dei metropolitani
di confermare e consacrare i ve-
scovi suffraganei, e del diritto dei
vescovi di confermare e consacrare
i loro metropolitani. J^eneziaj presso
V erede di Nicolò Pezzana ^ 1771»
in-\o.P
Ci fa sapere il Vedova {Biogr. Padovana, tom.
\, pag. 487) che le annotazioni furono stese
dall'abate Alvise Guerra, paelovano, senza in-
dicarci il nome dall' autore dell'opera.
DINO LA SA POCO. Anagramma di
Aldonio Caspo Pastor Emonio, cioè
di Francesco Eletti, bussetano.
Si consulti, Vita del P. Ireneo Affò, pag. 5,
scritta dal chiarissimo cav." Pezzana.
DINUNDA ELCHREUS (Herculis Fran-
cisci Dandini , cicsenatis). Csesaris
Brixii Urbis Caesenae descriptio a
Francisco Maria Faccino ex italico
in latinum sermonem versa et El-
clirei Dinundffi adnotationibus illu-
sti'ata et locupletata. Lugduni Ba-
tayorunij 1723, injol.
Sta nel tom. IX del Thes. Antiq. et Histor.
Italice del Bm-manno , y7«r<. Vili, che forma
il supplemento ai tomi antecedenti.
DIODATO. Fedi, DEODATO ec.
DIODORO DELFICO P. A. (ab.*^ Save-
rio Bettinelli, ex-gesuita).
1.° Lettere di ec. a Lesbia Cidonia
( contessa Paolina Secco Su Ardi
Grismondi), sopra gli epigrammi.
Furono la prima volta publicate nei voi. XXXVI
e seg. del Giornale di Modena, ed in sé-
guito ristampate in Bergamo, pel Locatelli
DIO
nel 1788, col solo nome arcadico, ed indi in
Bussano nel 1792, con qualche aggiunta e
correzione. In quest'ultima edizione leggcsi il
nome vero dell'autore.
2." Lettere su le belle arti, publi-
cate nelle nozze Barbarigo-Pisani.
Venezia j Palese^ 1793, in-^.°
L'editore nella dedica agli sposi ci fa sapere che
autore di esse lettere e Diodoro Delfico.
3.° Per le nozze Castiglioni e
Cristiani , poemetto di ec. Senza
data, i/i-4-"
4.° Sei poemetti in ottava rima, di
ec. Padova j, slamp. del Seminario ,
1767, W2-8.°
5.° Stanze in occasione dell' ingresso
al vescovado di Torcello dell'illustr."
e rever.^mons.^ Marco Corner. //t-B.*'
6.° Versi sciolti di ec. Milano , Ma-
rcili j 1755, i?i-S.°
Comparvero di nuovo col nome del P. Saverio
Bettinelli nel libro intitolalo -Tersi sciolti di
tre eccellenti moderni autori, con alcune
lettere all'Arcadia di Roma.
Fedi j Versi sciolti, ec.
Tutte le sopracitate composizioni furono poi
ristampate in Venezia , per Adolfo Cesare,
1799-1801, nella raccolta delle opere dell'autore.
Diodorus Siculus a Poggio (Braccio-
lini) Fiorentino in latinum versus.
A torto qualche oltremontano assegnò tale ver-
sione a Giovanni Frea, inglese. Veggasi, Gior-
nale de' lett. d' Italia, tom. IX, png. 173 e
seg.j Zeno, Diss. Vossiane.
DIOFANTE ALESSANDRINO. Difesa di
Amerigo Vespuccì. Senza data {Fi-
renze, 1796), ìVì-8.°
È una lettera sottoscritta Diofante Alessandrino,
cioè Giuseppe Pelli Bemcivenm, e diretta al-
l'abate Antonio Eximeno, che in un suo elo-
gio di Machiavelli aveva ardilo d' appellare
impostore il Vcspucci.
Diogeniana. Vedij Osservazioni anti-
critiche.
Diogenis epistolse, interprete Franci-
sco Aretino, etc. Florentice facta
Juil harum epistolaruni impressio per
uéntonium Franciscum Fenetunij an-
no Domini MCCCCLXXXFII, decimo
Kalendas JuìiaSj in-^.'^ Fedij ARE-
TINO (Francesco).
DIO
DlOCilNE BAVARTON. Il cuore santis-
simo di Gesù Cristo, discoi'so di
Giambattista Guadagnini, arcipr.^
di Cividate, Brescia, '775, zV/-8."
La prefazione è deirab.' Giambattista RoDEiXA
ropertosi sotto il nome di Dioginc Bavarton
Lassista.
DIOMEDE EGESIANO P. A. I riti nu-
ziali degli antichi Romani. Roma,
I 762, in fogl.
La lettera che precede le poesie è di mons.* Flo-
riano Malvezzi, che si cela col riferito nome
arcadico.
Diomedis opus: Probi, Instituta ar-
tium : Corn. Pronto: Phocas: Ma-
ximus Victorinus : Prisciani Epito-
me , e te. f^enetiisj in cedibiis dili len-
tissimi viri Joannis Tacuini da Tri-
dino impres. MDXIX (1019), die
Xl^III yiuf^usii, etc. , in fai.
Sospetta il Vcrniiglioli (Biogr. Perugina) che
queirAlessaiidro Perui^ino che premclie il mo-
nito a" lettori, sia della famiglia Baglio?!!.
DIOMI A MENAMI (Vili iMariae de Amico,
bened. casin. , eatanensis) , /Etìirei
Pastoris, de marmoreo anaglypho in
catanensi S. Nicolai de Arena Mu-
seo ad C. V. Dominicuni Sclavum
sacei'dotem panormitanum epistola.
Sta nel toin. l, pag. 219 e seg. degli Opuscoli
d'autori Siciliani. Palermo, 1750.
DIONILGO VALDECIO P. A. (dotfoic
Caraviglia). Lo scoglio dell'uma-
nità, 0 sia Avvei'timeiiLO salutare
alla gioventù per cautelarsi conti'O
le male qualità delle donne cattive.
Operetta lepido-critieo-puelico-mo-
l'aie di ee. Teiza edixione veneta
ricomposta e di molto accresciuta,
con l'aggiunta dell'Appendice con-
tenente l'Elogio delle donne illu-
stri. Venezia, ZaLla, 1779, in-i'i.^'
Le due precedenti edizioni furono impresse , /i'/,
per lo stesso stainp., nel I77l e nel I77G.
L''elogio delle donne illustri fu anche stampato
posteriormente a Toiùiio, nel 178G. m-lo."
DIONISIO PEDAGOGO. Fedi, Novelle
di mons.^ Giovanni Brevio ec.
DTONNEO ( Tobia ).
Calasi con questo anagramma il dollore Antonio
TO.M. 1.
306
DIR
BoDEl, bresciano, nella sua Lettera alla si-
gnora Biblioteca Italiana.
Diploma de'clementissimi privilegi di
S. M. la Regina d' Ungheria ec.
Maria Teresa, conceduti alle fiere
di Bolzano, con i capitoli ec. /w",
1744, in-l^
Ne è probabilmente traduttore Francesco Giu-
seppe RosMiM, gentiluomo roveretano e can-
celliere.
Diporti (I) di messer Girolamo Pa-
rabosco, con gli suoi enigmi, di
nuovo aggiuntivi. Finegia_, per Gi-
rolamo Calepino, i564, m-4."
Questi enigmi, che leggonsi alla fine d'ogni no-
vella, non sono del Parabosco, ma sono i me-
desimi che incontransi nelle vecchie stampe
delle Notti dello Straparola.
Diporto de' viandanti nel quale si
leggono facetie, motti e burle, rac-
colte da diversi autori (cioè dal
DoMEiMCHi, dal CastigliOiM, dal To-
MiTANO, ec.) e date in luce da Cri-
stoforo Zabata. Pavia, Bartoli, 1 689;
Ivi, 1091; 1596, in-'6.^'; Treviso,
«599, in- \ :i. ° , Ivi, 1600; Venezia j
Spincda, 1608, in-^P
In alcune di queste ristampe tale raccolta porla
anche il titolo di - Bistoro de' viandanti ec.
Directorium ehori una cum proces-
sionali juxta ritum fratrum Gar-
melilanorum. Neapoli , apiid Car-
linuni, 1 6o4 , in-^.^^; e di poi Romce,
1668, in-^.°
Il P. Negri {Scritt. Fior., pag. »07 ) ne fa au-
tore il P. Francesco Arcangelo Paoli , carme-
litano, fiorentino.
Directorium conscieiiliie.
Opera di Giovanni De la Crux , ritoccata dal P.
Domenico Maria Am3RICZzi, e publicata in due
volumi; ma poi ritirata dallo stesso P. An-
DRirzzi.
Directorium Immane vite alias para-
bole [sic) antiquorii sapienlù. :=://!
fine ■=■ Explicit liber j)aral)ol;»£ -
antiquo^ sapientti. Sine alla noia
{circa ari. i48o). in jòl. uarv., cìia-
ract. gol. cani fig. xilogr.
.\vvene un'altra edizione , parimente senza alcuna
nota di stampa , del secolo XY. GiovaXxM da
Capla tradusse dall'ebreo questo libro, cono-
306
DIR
sciato più comunemente sotto il noiiu' di Fa-
vole di PiLP^y. o piuttosto di Bidpai.
Directorium offici! Sanctie Inquisi-
tionis (auctore Fr. Thoma Turco,
generali Ord. Prretl., cremonensi ).
Boincej circa 1648).
DIRETTORE DEL CONSORZIO. Vedi,
Mistico complesso ec.
Direttore (11) nella via della salate.
Tscì anonimo, e fu tradolto anche in francese
in Parigi Tanno 1718 per cura del P. Cocrbe-
VILLE, gesuita. Venne altriliuito alle pii!i celelni
penne francesi quale opera ox'iginale scritta
in quella lingua. Ma il vero autore n'è il
P. Pietro PiNAMOMi da Poscia , parimente della
comp.^ di Gesìi.
Diritti per redimere le regalie.
Opuscolo m-8.° di g-j pagine numerate, attri-
buito al conte Goram.
Diritto del Re delle due Sicilie sul
Ducato di Ca.stro e Ronciglione
(del marc.^ Bernardo Tainucci). lii-^P
Diritto della civil podestà sopra il
matrimonio (dcll'fireipr.^ G. B. Gui-
DAGNiNi). Brescia, Vescovi, 1800,
7>2-8.°
Mentre il Peroni nella E ibi. B rese, rattrilmisce
in un luogo al suddetto arciprete, in un altro
ne fa autore Pietro Tamburini. Certo è che
questa operetta sta unita a quella del Guada-
gnini col titolo di - Necessaria e giusta di-
fesa de' Parrochi Bresciani , ec. - 1797, l
settembre, in-s."
Diritto (11) di punire, o sia Risposta
al trattato de' delitti e delle pene
del sig. mare. *^ Beccaria (di j.\ntonio
SiLLA, abruzzese). Napoli j 1772,
m-8."
Diritto (Del) di stabilire impedimenti
dirimenti il matrimonio, e di con-
cederne le dispense.
Consiste in due lettere, Tuna del fiscale conte
Girolamo Carli alFab." Isidoro Bianchi; l'altra
di risposta dei secondo al primo.
Diritto (11) e il fatto della capacità
a possedere de' Collegi della com-
pagnia di Gesìi, dimostrata ( dal
P. Pasquale ìMatteis, della stessa
comp.'"^). Napoli j colle stampe Rai-
nioìuli/tiaacj 1763, in-^.^^
Diritto (li) e la religione giustificati
DIR
dall'autore delle Riflessioni sulla
Bolla Jn ccena Domini (P. Tom-
maso Antonio Contim) contro le
declai-azioni dello scrittore (P. Ma-
MACHi, domenicano) del Diritto li-
bero di acquistare e possedere beni
temporali sì mobili che stabili. Ve-
nezia, Graziosi, 1773, ioni. 2, in-S.^
ed //z-4.«
Diritto (I!) Ecclesiastico, tratto dalle
opeie canoniche del Van-Espen, con
aggiunte delle materie e delle pra-
tiche particolari per gli Stati della
seren." Republica di Venezia, dal-
l'abate A. B. giureconsulto veneto
(abate Andrea Bianchini, veneziano).
Venezia, Baglioni , 1786, voi. 3,
m-4."
Diritto (Del) libero della Chiesa di
acquistare e possedere beni tempo-
rali contro gli oppugnatori dello
stesso diritto, e specialmente con-
tro il Ragionamento intorno ai beni
temj)orali posseduti dalle Chiese ec.
stampato in Venezia l'anno 1766
(opera del P. Tommaso Maria Ma-
MACHi). Senza luogo [Boina), 1769-
70, tom. 5 , m-8.'^
Diritto (Del) publico degli alinicnti,
discorso di un gentiluomo di A...
(barone Giuseppe Vernazza, d'Alba).
Venezia, Zatta, 1789, ?>z-8.°
Di litio publico e politico del regno
di Napoli (del cav.''" gerosolimitano
Gian Donato Rogadei). Lib. 1, Na-
poli, 1769, in-/^.°
Por ignota cagione l'opera non fu proseguita.
Acquistatisi dal librajo Porcelli gli esemplari
del libro sopra riferito, li die fuori col titolo
cangiato come segue - Dell' antico stato dei
popoli dell'Italia Cistiberina , che ora for-
mano il regno di Napoli. Ivi, 1780.
Vedi , Saggio di un' opera intito-
lata: il Diritto publico ec, che serve
come di prospetto delT indicata prima opera.
Diritto (II) temporale della Sede A-
postolica sopra Comacchio. Roma,
1709, in-^.''
Da Apostolo Zeno {Lettere, tom. \, pag. 20i\
DIS
se ne dice autore Fabate Ziccacm . hihliotc-
cario della Vaticana.
Disamina a])ologctica di un libro in-
titolato: La vera idea del medico
pratico, ricercandosi questa nel-
l'autore dal dott.^' N. N. da Scan-
diano. Venezia, Lovisaj i 725, m- 1 2.''
L'autore è Nicola Za>>'I.\i, reggiano, maestro di
scuola in Scandiano. Ma le traccio dell'opera
gli furon date dal dott.'' Giuseppe Besi.m e dal
dottore Antonio Spallanzani.
Disamina degli scrittori e dei nionu-
menti risguardanti S. Rufino, ve-
scovo e martire d'Assisi. Ivi, slamp.
Sgarigliana. 1797, m-4."
Le lettere iniziali G. D. C, con le quali Fautore
sottoscrive la dedica al Capitolo d'Assisi, si-
gnificano Giuseppe di Costanzo, abate di S.
Paolo nella via Ostiense.
Disamina dell'Elogio di Lodovico An-
tonio Muratori, scritto da Pietro
Schedoni (del prof,^ Santo Fattori).
Modena, pel Vincenzi^ 18 18, in-^!'
Si consultino le Notizie hiogr. degli scrittori
dello Stato Estense , toni. \,pag. 102 e 200.
Disamina di F. F. D. d. C. d. A.
(Francesco Ferroggio, Dottore del
Collegio delle Arli) della Geogonia,
o sia Trattato del globo terraqueo,
del sac.'' Pietro Tommaso Caioli,
ec. Torino, presso Carlo iMaria To-
scanelli, X'j'òg, in-H^
Disamina di una scrittura intitolala:
Risposta a varie scritture ec, e pu-
blicata in Roma nell'anno 1720 in
proposito della controversia di Co-
macchio ec. (del proposto Lodovico
Antonio Muratori ). Senza nota di
stampa (ma Modena, 1720), in fo"l.
Fedi, Raccolta di tutto ciò ce.
Disamina sull'autorità d'Ippocrate, di
Sydenham e di Bonnet dal sig. D.
Salvadori in suo favore recate nel
libro fisico ec. (di Benigno Canella,
professore di chirurgia, da Riva di
Trento). Mantova, presso il Bramita.
Discacciamento (II) delle nuove let-
tere inutilmente aggiunte nella lin-
gua Toscana. Roma, per Lodovico
307
DIS
Ficentino e Lauiizio Perugino, nel
i524 di decemhre, 7/J-4."
Questa è una delle tre censure puhlicate contr»
il divisaniento del Trissino d'aggiungere alcuni
clementi dell'alfabeto greco al nostro italiano,
della quale è autore Agnolo Firenzuola, della
famiglia GiovANNiM, u non già Nannini come
erroneamente lia scritto il P. Ne<iri.
Discendenza (Della) e nobiltà dei
maccheroni, poemetto giocoso. Mo-
de/la, per Bartolomeo Soliani stam-
patore ducale, in-Q."
Questi graziosissimi versi sono fattura di Fran-
cesco Lemene, secondo il Cinelli, che sog-
giunge esserne stala fatta un'antecedente edi-
zione in Milano nel {C78; ma il Tiraboschi
{ Scrii t. Modon., tom. H, pag. 36) non du-
bita di attribuirli al conte Guglielmo Codibl'E,
modonese. Avvene anche un'edizione di Fi-
renze, pel Rosseliìii, in-ì2.°
Disceptatio ncopilea in defensionem
Decidi capitularis Monachorum Ca-
maldulensium circa mutationem co-
loris pilei. Pisis,apiidDom. CaroLti,
I 735, in fol.
Il P. D. Guido Grandi difende in quest'operetta
la mutazione del cappello camaldolese di bian-
co in nero, fatta da' superiori del suo ordine.
Disciplina (Della) della perfezione mo-
nastica. Fedi, Morali (I) sopra il li-
bro di Giobbe.
Disciplinam (Ad) mechanicam, nau-
ticam et geographicam acroasis cri-
tica ethistorica (P. Jacopi Belgradi,
vel Bellogradi, soc. Jesu). Parmce,
1741, in-^.''
Sta in fronte ad una raccolta di cento venti pro-
posizioni sostenute dai discepoli dell'autore.
Discoprimento delle fallacie e falsità
dello scrittore francese su le pre-
tensioni della Regina Cristianissima
del Brabante. ^'apoli , i66S, m-8."
Questo libro in forma di dialogo è d.l P. An-
tonio Cottone . francescano dVl terz'ordine, da
Nicosio in Sicilia.
Discorsi (Due) apologetici soj)ra la
città di Asolo e il suo vescovado,
con un'appendice. FfV7-«m./^e." Giu-
seppe Barbieri, ('yOi), ;h-4." Fedi,
RICCATI (Giacomo).
Discorsi concernenti la j)iiblica eco-
308
DIS
nomia, il gius publico e l'antico
eius romano. Bologna, pe' fralelti
Masi e Compagno j 1809, in-'ò.^
L'autore si soUoscrive nella dedica colle sole
lettere iniziali D. L. V. M. , che significano:
Dottore Luigi Valeri.kM Montanari.
Discorsi del sig. D. Antonio Agostini
sopra le medaglie ed altre antica-
glie, divisi in XI dialoghi, tradotti
dalla lingua spagnuola nell'italiana
con l'aggiunta di molti ritratti di
belle et rare medaglie. Roma, presso
Ascanio e Girolamo Donangeli ,
1692, m-4." pie. fig.
È traduzione diversa da quella di Ottaviano Sada
publicataj /t'/, l'anno medesimo. ì^eWà dedica
al card.^ Gaetano, camerlengo, Ascanio Donan-
geli: Sì. dice, accetti dunque V. S. Illustris-
sima questo, non dirò pagamento di debito,
ma questa ditnostrazione ec. ; dalle quali
parole , che possono sembrare sconvenevoli
in bocca d'un semplice editore, devesi ragio-
nevolmente dedurre che non andò lontano dal
vero il Dizionario istorico di Bussano, 1796,
nel credere volgarizzati detti discorsi dallo
stesso sopra mentovato Donangeli.
Discor.si di un Pappagallo e d' una
Gazza, con qualche osservazione
(del conte Francesco Cassoli, reg-
giano). Parnia^ Boi-si, lyyS, in-S.'^
Discorsi di \ÌTi.cenzo Scaniozzi sopra
le antichità di Roma con XL ta-
vole in rame. P^eneziaj Zilclti, i583,
in fugl. ftg.
Le tavole che hanno le lettere B. P. V. mala-
mente dairHaym interpretate per essere di
Baldassare Peruzzi, sono di Battista Pittoni,
vicentino.
Discorsi due sopra le fasce dei bam-
bini, dedicati alle donne maritate
(del P. Giambattista Roberti, ge-
suita). Venezia^ 1764? m-8.^
Discorsi epistolari sopra i fuochi di
Loria (del dott.'' Larber, medico, di
Bassano ). Venezia , Remondini ,
1756, in-^.^
Discorsi sopra i dialoghi di Sperone
Speroni, ne' quali si ragiona della
bellezza e dell'eccellenza de' loro
concetti , d' incerto autore ( Marco
Mantova Benavides). Venezia, ap-
DIS
presso Francesco fiampazzettOj 1 56i ,
m-8."
Discorsi sopra i Fioretti di S. Fran-
cesco, ne' quali della sua vita e
delle sue stigmate si ragiona.
Col detto titolo si riferisce il presente libro ,
sotto la lettera D. , nelP Indice Tridentino dei
libri proibiti. Questo scritto fu publicato da
Pietro Paolo Vergerio, quando era per fug-
gire dall' Italia, cioè verso il 1849, come egli
medesimo confessa nell'opera che porta per
titolo- P. f ^ergerlo agli inquisitori che sono
per V Italia , del catalogo de' libri eretici
stampati in Roma nel l anno presente 1849.
Senza nota alcuna di stampa.
Discorso acadeniico in lode del porto
di Messina (di Placido Samperio,
gesuita, messinese). Messina ^ per
Gio. France.<!co Bianco, 1628, m-4-°
Discorso academico sull'istoria lette-
raria Pisana (del sac.'^ Ranieri Tem-
PESTi, dottore in teologia). Pisa,
per Ranieri Prosperi, 1787, in-^.°
Al dire del Moreni {tom. I, pag. 388) è im-
presso col nome di Alidauro Ninfeo , nome
Arcadico delT autore ascritto alla Colonia Al-
fea, ma P esemplare da noi posseduto non ha
il nome arcadico.
Discorso al popolo Ligure di Pietro
Paolo Giusti, preceduto da un av-
viso al lettore. Genova, slamp. Ge-
siniana. in-/\.^ fase. \i.
L'avviso è dell' avv." Gandolfi, che si difende
dalle accuse d'un finto Mazza.
Discorso apologetico (de) bar.^ Gu-
glielmo Penna, da Scioli) sulle di-
verse epoche della vita del Beato
Guglielmo eremita. Messina, per
Francesco Gaipa, 1763, ìn-^.^ pie.
Discorso (di Gio. Battista De Luca)
la
ressione del Collegio
circa la sopprcociiu..^ viv.i v^unv^^i
de'Secretariati Apostolici fatta dalla
Santità di Nostro Signor Innocen-
zio XI, col presupposto di parlare
con persone disappassionate, savie,
ed erudite, secondo il detto del-
l'Apostolo = Scientibus enini legem
loquor. = Roma, per Bartolomeo
Lupardi, 1678, in-%.°
Discorso composto d'ordine del P.
309
DIS
M." Gian Francesco Paolini , già
Procurato!' generale de' minori con-
ventuali di S. Francesco, contro i
punti promossi ec. Firenze, Neste-
nusy 1727; e di nuovo, Penezia,
Polelti j 1733, zVz- 1 2 . °
Pofrehbe esserne autore il P. Giuseppe Antonio
Marcheselu, minore conv.' da Casalmaggiore.
Discorso del modo di componere la
ti'agedia.
Leggesi senza nome d'autore nel tom. II delle
Tragedie del P. Ortensio Sramacca , della
comp.* di Gesù, stampato in Palermo, ap-
presso Gio. Battista Maringo. 1653, in-li.'*
Si fa autore di detto disrorso dal Sotvcllo {pag.
827) e dal Mongitore {toni. \, pag. 408) il P.
Giuseppe Spucces , della medesima Compagnia,
palermitano.
Discorso del sig. Ducis sopra il celi-
bato moderno de' secolari , tradotto
in verso sciolto (dal nobile Marco
Sandi). Venezia, Palese-^ 1806.
Discorso della chiesa del S. Sepolcro
riputato l'antico Battistero di Bo-
logna. 7w, 1772, in-\'j..^
Ne è autore Gio. Battista BiA>co>'i.
Discorso della Reale Academia Ma-
tritense della Storia al desiderato
Re D. Ferdinando VII.
Questo discorso, composto in ispagnuolo da Eni-
manuelle Abella, fu tradotto in italiano dal-
l'abate Gio. Francesco Masdeu, che volle co-
prirsi sotto le sigle G. F. M.
Discorso dell'obbligo di ben parlare
la propria lingua di C. D. (Carlo
Dati). Intorno al parlare e scriver
toscano di G. S. (Giovambattista
Strozzi). Con le dichiarazioni dei
verbi di Benedetto Buommattei. Fi-
renze , Onofri j 1657, in- 1-2.^
Trovansi questi opuscoli ristampati co' nomi e-
spressi dei delti autori nel libretto intitolato
- Regole ed osservazioni di varj autori in-
torno alla lingua toscana. Firenze, stamp.
Nestenus, 172S, m-ia."
Discorso di cosmografia in dialogo;
dove si ha piena notizia di provincia,
città, castella, popoli, e monti, mari,
fiumi, laghi di tutto il mondo. Nuo-
vatnente stampato con privilegio. V^e-
nezia, appresso T Aldo, iSgo, m-8."
DIS
C'informa il P. Merati d'avere notalo esserne
stato aulore Francesco Bellijcato: e crede che
sia una ristampa del libretto intitolato - Co-
smografia, discorso informa di dialogo. Ve-
nezia, J873, in-9,.°, che rifcriscesi nel Catal.
Capponi (pag. 158) come un breve compen-
dio delle tavole di Tolomeo, dedicato a Giro-
lamo Foscari, figliuolo di Pietro, dal suddetto
Francesco Belli.nato con lettera di Fenezia,
degli XI di novembre 1872.
Discorso di F. M. G. (P. Francesco
Maria Gaudio), professore publico,
della replezione e deplezione dei la-
ghi ec. /ionia j Puccinellij 1 786, m-8.*^
Discorso (Del) di Luigi Visone inti-
tolato all'Elefante, Parte III che
contiene i supplementi e le conse-
guenze delle Parti I e II. In-/l°,
di pagine 96 non Jinite.
Opera di Francesco Serao, protomedico del Re-
gno di Napoli. Su di ciò si consultino le Me-
morie istorico-critiche sul Pomalli del ca-
nonico Macrì,/7ag. 181 num. 24.
Discorso di un Ecclesiastico di Reggio
(D. Antonio Ap.boni, rettore di S. Bia-
gio) a' suoi Concittadini in ischia-
rimento delle difficoltà promosse
contro la democratica libertà ed
eguaglianza. Modena^ società tipo-
grafica, 1796, m-4.^
Altri lo attribuiscono a D. Pietro BiCANi, rettore
di S. Salvadore.
Discorso di un giudice civile sopra i
rapporti della giurisprudenza colla
democrazia. Brescia^ nella stamperia
nazioìialej i 2 ventoso, anno VI rep.
(2 marzo 1798).
L'autore (conte Giambattista CORMANI, seniore,
bresciano) sottoscrisse la dedica colla sola
prima lettera C. del suo cognome.
Discorso eucaristico e coronale del
sacro Avvento, recitato nella catte-
drale Aprutina la sera del 3i di-
cembre 1817 (del canon. ° Nicola
Palma). [Ascoli j pel Cardi).
Discorso fatto nell' Academia fisico-
matematica di Roma, tenuta li 5
geunajo 1681 sopra la cometa nuo-
vamente apparsa, da uno dell'Aca-
demia medesima. Roma, Tinassi j
i68i, /n-4.°
310
DIS
»» Il detto discorso è stampato st-nza noniL- di
«autore; ma si ilice essere del I*. France-
«sco EscHiNARDi, gesuita •? (Cinelli, toni. \\,
pag. 263).
Discorso fatto pei- suo passatempo
dalla M. di F. il G. Re di P. {cioè
dalla Maestà di Federico il Grande
Redi Vrusaìa). Fantasianopolij 1761,
80
È il discorso in morte di Jacopo Matteo Reinold,
0 Reinart, calzolajo, trasportato dal francese
in italiano dal conte Francesco Algarotti.
Discorso filantropico ai popoli d'I-
talia (di Giuseppe Poggi). Si vende
in Milano, anno If^ {\yg6), inS.'^
Discorso filosofico-morale di Giam-
battista Chiaramonti in cui si esa-
mina r opinione intorno alla feli-
cità di Clemente Baroni, esposta
a difesa delle sue lettere stampate
in Venezia j presso il Vah'aseiise ,
l'anno l'jS'j. Brescia^, Pasini, 1759.
La lettera scritta da N. N.,. che sta a pag. 83,
sopra il parallelo della morale cristiana con
quella degli antichi filosofi del P. Mourgues,
è del P. Camillo Almici, dell' Oratorio.
Discorso filosofico-politico sopra la
carcere de' debitori (del D.Cosimo
Amidei, fiorentino). /^//'e/ise; 1783,
m-8."
Discorso intorno all'Eccellenza delle
Republiclie. Venezia, appresso Aldo
Manuzio, i5y5, i584 t; 1091, sem-
pi'e in-^.^
Questo discorso sebbene in detti anni uscisse col
nome delP autore, che fu Aldo Manuzio il gio-
vane, nella ristampa delFedizione del 1S91 ,
che ne fece Francesco Torti nel leso in /^e-
nezia, insieme co' libri della Republica Ve-
neziana di Gasparo Contarini e di Donato
Giannolti, con la gmnta di altri discorsi, com-
parve senza nome d'autore.
Discorso intorno alle controversie.
Milano, i548.
Il Fontanini attribuì T opera presente al Muzio
Giustinopolitano , poiché scrive il Zeno ad esso
Fontanini {Lettere a pag. 73 dcU'edizione del
p^alvasense, 1762) : « Se quel discorso intorno
jjalle controversie è opera del Muzio, come
5> ella mi accenna , credo che sia la prima
» cosa eh' egli facesse slampare in materia
DIS
»j di controversie. Osservo che in detto anno
»1348 si trovava il Muzio in Milano, dove è
» stampato il detto discorso »>.
Discorso intorno alle cose della guerra
con un' oratione della pace. JYel-
r Scadenti a VeneiianUj M. D. LVIII
(i558), m-4.°
Non si conosce l'autore del Discorso, scritto in
tedesco, ma bensì il traduttore del medesimo
che fu Pietro Fiamingo, correttore presso il
f^algrisio , come consta dai conti di Paolo
Manuzio. L' orazione è del cardinale Regi-
naldo Polo.
Discorso intorno le Acad mie lette-
rarie della città di Salò, e partico-
larmente intorno a quella che in
oggi fiorisce, estratte da lettera
scritta dal secretario dell' Acade-
mia al P. D. Ferdinando Facclii-
nei (flell'abate Giacomo Alberti,
di Salò).
Sta nella Minerva, agosto 1763, iium. XLU,
art. XV.
Discorso islorico intorno alla que-
stione di fatto, se sia obbligato
l'eccellentissimo Senato di Palermo
contribuire alla parrocchia di San
Giacomo La Marina la congrua
porzione ec. (di monsignor Angelo
Serio). Palermo, Amati, 1739,
in fogl.
Discorso istorico-politico dell'origine,
i del progresso e della decadenza del
potere de' Chierici sulle Signorie
temporali, con un ristretto dell'i-
storia delle Due Sicilie. Filadelfia
(forse Napoli, circa il 1790), ì/ì-8.°
i\e è autore raons." Giuseppe Capecelatro, già
arcivescovo di Taranto, che aggiunse alla se-
conda edizione del suddetto Discorso , contro
chi lo aveva censurato, - Riflessioni sul di-
scorso istorico-politico ec. - Dialogo del si-
gnor Censorino italiano col signor Ramoiir
francese.
Discorso legale sopra le risposte date
dal signor Bernardo Ramazzini alle
scritture publicate dal signor dot-
tore Gio. Andrea Moniglia contro
l'operato del signor Ramazzini in
occasione del parto e morte della
signora marc.^ Bagnesi, seguita in
311
DIS
Modena nel mese di luglio 1 68 i . Ivi ,
per Demetrio De^^nij 1682, in fòi^l.
Si crede da alcuni che sia opera del signor Gi.o.
Battista BOCCABADATI.
Discorso letto neirAcademia botanica
di Cortona, del P. F. V. (mons.*^
proposto Filippo Venuti).
Fu inserito nel Magazzino Toscano {tom. Ili,
pag. B04 e seg.) , che si publicava a Livorno.
Si aggira sopra alcune piante, dette velenose.
Discorso letto nell' Academia delle
Belle Arti in Milano il giorno ic)
settembi'e 1802 (dal pittore Giu-
seppe Bossi). Milano j, stainp. del
genio tipogr.j in-^°
Discorso pacifico d'un Reggiano (D.
Antonio Arsosi) a' suoi concittadini.
Reggio j per il Torreggiani j 1800,
in-l"
Discorso politico intorno all'occulta-
zione delle monete nello Stato Pon-
tificio, ed intorno ai modi di rimet-
terle in giro.
Publicato dall'abate Giuseppe Recco, di Ripan-
transone, in Roma nell' agosto 1793.
Discorso pronunziato dall'oratore del
Popolo (dott.^ Pietro Ferroni ) in
occasione della festa nazionale della
comunità di Firenze li 18 germi-
nale, anno VII dell' era francese
(9 aprile lygg). Firenze j nella stam-
peria del Governo Jìaìicese {per Gae-
tano Candnagi) , '7995 ^'^ fog^-
Discorso recitato nell'anno 1764 nel-
l'apertura d'una nuova società d'a-
gricoltui'a ch'era per istituirsi in
Brescia (del P. D. Ferdinando Fac-
CHINEl).
Sta nella Minerva, maggio 176». num. XXXIX
art. XXI.
Discorso recitalo nella prima adu-
nanza della società patriolica. Ali-
lanoj presso Giuseppe Marelli^ '778,
40
Vn riprodotto nel primo volume degli Alti della
stessa società ; e nel proemio si dichiara che
.r autore del detto Discorso è il conte Pietro
Verri. Le costituzioni della società medesima
furono stese dal conte Pietro Secchi CoM.^E^o.
DIS
Discorso senza discoi-so, o sia istru-
zione cristiano-politica di un celi-
batario ad una dama contro il di-
scorso indirizzato al Papa da un
filosofo tedesco (dell' ab. ^' Francesco
x\ntonio Zaccaria, ex-gesuita). Pe-
rugia, Riginaldij, 1782, ì/ì-8."
Discorso sopra gl'influssi delle stelle
(del P. Vincenzo Catki.aivi, filip-
pino). Modena^ a spese di France-
seo AI archi, 1778, m-8." pie.
Discorso sopra i pregi del corrente
secolo in fatto di scienze (del conte
D. Girolamo Tornielli, novarese).
Stampato a Venezia nella Minerva, di novem-
bre 1766.
Discorso sopra i mezzi di riparare ai
mali delia ineguaglianza esterna,
della loro giustizia ed utilità, e della
loro regolarità nelle republiche, del-
Tavv." F. B. (avv.° Francesco Bon-
FiLLi, sanese). Lucca, Marescandoli ,
1801, m-8.°
Discorso sopra l'asilo ecclesiastico. Fi-
renze [Venezia j Pasquali), 1768,
in-^.^; e di nuovo colla data di
Firenze, 1765, m-8.°
Nel Giornale d'Yverdun 1767 {pag. 276 e 27j)
venne attribuito al sig. De Aguirre, siciliano,
già Questore a Milano ; ma da memoria comu-
nicataci dal professore Daniele Francesconi ne
appare invece autore il presidente Pompeo Neri
di Firenze. Infatti si disse da principio ch'era
d'un Fiorentino. L'abate Giuseppe Luigi As-
semani, e l'abate Giacomo Pislolozzi, bolo-
gnesi^ vollero confutarlo.
Discorso sopra la inondazione del-
l'acque del Bolognose, di O. S.
(Ottavio Salaroli, bolognese), .ffo-
logncij pel Tedaldini, 1624, in-^.^
Discorso sopra la mascherata della
Genealogia degli Dei de' Gentili,
mandata fuori dal Duca (Cosimo)
di Firenze nel i565 ai 21 febbrajo
in Firenze (di Baccio Baldini, fio-
rentino). Ivi, Giunti, i565 (ma iti
fine i566), in-^.^
Discorso sopra la passione del N. S.
G. C, con un breve ragionamento
Sii
DIS
intorno all'eloquenza sacra, ec. (del
sacerd.*^ Sebastiano Marcuzzi, trevi-
sano). Treviso j pel Trento j 1763,
Discorso sopra la storia universale di
mons.*^ Jacopo Bossuet, continuata
fino al presente. Keneziaj Zerlettij,
18 ro, voi. 2 , m-8.°
L'edizione originale francese di questo discorso
comparve la prima volta in Parigi Fanno I68I,
in-A° Fu tradotto in italiano dal conte Filippo
Verzaso, ed impresso in Modena nel 1712. Un
Carmelitano, mascherato sotto il nome di Sel-
vaggio Canturani (P. Arcangelo Agostim) , ne
puLlicò nello stesso anno un'altra traduzione in
F'enezia. Giovanni de la Barre ha continuata
la Storia universale di mons/ Bossuet, ma que-
sta continuazione non è che una cronaca ari-
da, la quale nulladimeno è stata pur tradotta
dallo stesso Carmelitano. Oltre il suddetto De
la Barre continuò questo discorso anche
il signor Messlt , che andò più avanti del
primo, perchè dall'anno 800 giunge lino al
1757. L'opera del Messii non fu mai tradotta
in italiano. Il dottor Bastanzi di Ceneda , co-
minciò dove finì il De la Barre , e condusse
il lettore fino all'anno 1787. Sol dunque ven-
titré anni domandarono l'opera del continua-
tore per la stampa qui sopra riferita, che fu
il prof.' Giamprosdocimo Zabeo , padovano,
autore eziandio della prefazione e delle note.
Discorso sui torcitori di seta , detti
filatorieri (del conte Gianfrancesco
Napione). Torino^ 17B9.
Discorso su l'accrescimento del tributo
ne' bisogni dello Stato (del cav.*^ Ni-
cola Porcinari). Napoli, 1826, in-'è.^
Discorso sul beu morire, etc. V^icle,
Arte (De) bene moriendi.
Discorso (Un) sul debito publico in-
dirizzato al degnissimo cav.*^ C. (del
scn.^ Francesco Gianni). Italia, 1 80 (,
Discorso sull'Aggiotaggio. Ronia^ Pe-
iretti, anno VI de W era repiiblicana ^
m-8.^
li medesimamente del senatore Francesco GlAJiNl.
Discorso suir utilità della Prosodia
del P. Placido Spadafora, ed elogio
del suo autore.
Fu stampalo colla stessa Prosodia in Palermo ,
per Francesco Ciche , 1700, in due toa'ii,ac-
DIS
cresciuta dall'autore del Discorso, che e il P.
Antonio La.ncella, gesuita, palermitano.
Discorso sulla Ghinea pretesa da
Roma , colla traduzione de' passi
Latini (di Bernardo Brussone). Na-
poli ^ (1788 ) , in-^.^
Discorso sulla legge del divorzio =
Adeo difficile est pugnare cuin scb-
culo = F. A. {cioè Francesco Ax-
tklis). Napoli j senz' anno {sul prin-
cipio did secolo XIX).
Lo stesso autore stampò in due tomi - Principi
della civilizzazione de' selvaggi dell' Italia,
di Francesco de Attelis , marchese di San-
t'Jngelo. In-S."
Discorso sulla letteratura, recitato nel
liceo di Bergamo, li 22 novembre
1802 (da Giuseppe Beltramelli, di
Bergamo, professore di belle let-
tere ). Bergamo j i 8o3 , /«-4-°
Discorso sulla Storia universale della
Chiesa di G. C., del signor Ron-
det. Pavia, Galeazzi ^ 1786, 2'«-8.°
Il proemio è dell'abate Giuseppe Zola; il ca-
nonico Luigi Tosi, poi vescovo di Pavia, fece
la traduzione.
Discorso tenuto da N. N. (Gio. Giu-
stino CiAJiPiNi) nell'Academia fisi-
co-matematica in occasione della co-
meta apparsa il mese di agosto del-
l'anno 1682, ed osservazioni sopra
di essa fatte in Roma. 1682, in-^.'^
Discorso utilissimo esortativo alla ri-
verenza e devotioiie dell'acqua be-
nedetta (del P. Rafaello Bovio, do-
menicano, 6orentino).i'V/ensCj 1680,
r>;-i2.'^
Discorso utilissimo sopra la elezione
degli Uffiziali publici. Bologna,
L'autore è Francesco Nigrisoli, il Seniore, fer-
rarese, e non Francesco I^Iaria il Juniore, come
asserì erroneamente Ferrante Borsetti.
Discours de la nature et des efiets
du luxe, avec des raisonnements de
M. Melon, auleur da - L" Essai po-
litique sur le commerce en Javeur du
luxe - par le P. G. B. (Pére Gehdil,
barnabite). Turin, Beycend frères,
1768, in-^',." pie.
DIS
Discours philosophiqucs sur l'homme
considéré relativement à l'clat de
nature et à l'état de société, par
le P. G. B. (Pére Gerdil, barna-
bite). Turili, Rcycend, 1779, m-8 "
Questi discorsi furono impressi anteriormente ,
Ivi, dal Mairesse , nel 17C8, al dire delP a-
bate D'Auribeau {Nota all' elogio dell'autore
pronunziato dal P. Fontana, pag. isc). Fedi
*o«o. — Abbiamo pure dello stesso P. Gerdil
(poi cardinale )- Z)/.!,coHri.y«r Vhomme sous
l'empire de la raison. L'i, presso il suddetto
Mairesse, 1774. -Di questi discorsi il dottore
Giudici fece una traduzione publicata a Lodi
nel 1782.
Discours philosophiqucs sur l'hoinmc,
sur la Rcligion et scs ennemis, sui vis
des Lois ecclcsiastiques tirccs des
seuls livres saiuts, par un M. l'abbc
de ***, doctcur de Sorbonne , pré-
vót de l'Eglise collegiale de ***, pu-
bliés par M. F. D. L. S. P. D.
P. (nions. VLKUTP.Y, de la Sociéte
philosophique de Philadelphie). Pa-
ris , Bertofij '782, m-i2.°
l Discorsi fdosqfici ec. sono un furto letterario
dell'opera del cardinale Gerdil qui sopra rife-
rita; le Leggi ecclesiastiche tratte, ec. sono
quelle che, sotto il medesimo titolo, publica-
vano con libro anonimo gli avvocati From.\-
GEOT e MORIN, nel 17S5.
Discours sur cette queslion proposée
par l'Académie des jcux floraux
pour l'anuée 1761 -La lumière des
lettres na-t-elle pus plus fail contre
la fureur des duels que l'aulorìlé des
lois? (par le P. Cerctti, jésuite).
La Hajc, 1761, ^/^-8."; réimprimé
à Paris, cliez Desennc^ '79'? '"-8."
Discours sur l'origine et les effets de
ce desir, si general et si ancien, de
transmettre son noin à la postcrité
{par le P. J. A. J. Cehutti). La
Haje , 1761; et Paris ^ Desenne ,
I 792 , m-8."
Disegno della mascherata fatta in
Lodi il carnevale dell' anno cor-
rente, 1680, con molti rami deli-
neati e intagliati da Filippo Biffi ,
milanese.
DIS
m
a Di costui sono per avventura anche le rime in
"questo libro stampate, senza data, in-A° u
(Quadrio, toni. II, part. l, pag. 352).
Disegno esattissimo della sontuosa
poinposissiina festa da ballo rap-
presentata nel R. Ducale Teatro
di Milano la sera degli XXV^lli di
maggio MDCCXLVH, per ordine di
S. E, il signor conte Luca Palla-
vicino, ec. Milano j per Marc' Anto-
nio Re^ incisore^ in fo^l. figurato.
La gara dei Genj , componimento drammatico
che vi sta unito, è fattura del dottor Guido
Riviera, piacentino.
Disgrazi (1) d'Bertuldin dalla Zena,
miss in rima da Gioseft" Mari Buini ,
Accademie dal Tridell. Bulogna. -
Con le osservazioni e spiegazioni
dei vocaboli, o termini bolognesi
del Conservatore della Società dei
signori Filopatri di Bologna. Ji^i ^
per Costantino Pisani, i y'i6, in-S.^gr.
Quasi tutti gli esemplari non hanno che le sole
iniziali del nome e cognome dell'autore, G.
M. R., ed alcuni pochi lo hanno intero. Da
uno di questi si è copiato il frontispizio che
si nota. L' autore si nomina per ischerzo
Academico del Tridell j e in questo modo
nominavansi pure alcuni altri scrittori che
composero in dialetto bolognese. Tale Acade-
mia è ideale, e cos'i detta dal Tridell (nome
che i bolognesi danno alla semola, 0 crusca
più minuta e trita, che si raccoglie dai bu-
ratti, 0 frulloni) onde contrapporta burlesca-
mente alFAcademia della Crusca, il cui uffizio
è quello (come essa pretende) di mantenere
in iiore la lingua toscana. Il suddetto Burnì
trasse il presente libro da quello del Croce,
stampato nel secolo XVII, in-tG.", lasciando
molte parti che hanno troppo di favoloso.
Disgrazia del conte Olivarez. Fedi ^
Caduta (La) del conte Olivarez ec.
Disgrazie di donna Urania; ovvero,
degli studj femminili, Parnia^ nel
regal Palazzo , co' tipi Bodoniani j,
1793, m-8.°
E di Carlo Benveimto Robbio, conte di S. Ra-
FAELE, autore dell'opera intitolata Falsa Fi-
losofia.
Disinganno (il) contrapposto da un
religioso dell'ordine de' Predicatori
(P. Giuseppe Maria Tabaglio, do-
314
DIS
uienicano) alla Difesa de missionaìj
Cinesi della Compagnia di Gesti,
opera d\in religioso teologo della
medesima Compagnia, e ad un altro
libricciuolo intitolato: Esame del-
l'autorità e vera intelligenza delle
testimonianze ee. Colonia, Berges,
1^01, parti 2, 7/?-8.°
Gli fu risposto coir opera - Inganno nascosto
nel Disinganno ec.
Disinganno (li) de' Grandi e d'altre
persone qualificate e benestanti in-
torno ai loro doveri, esposti già a
sua propria istruzione dal Principe
di Conty, cominentati con apposite
riflessioni critico-morali dall'autore
delle lettere critiche morali (av-
vocato Giuseppe Antonio Costan-
tini). V^enezia, Zntta, i^6o. voi. 2,
m-8.°
Disinganno (II) dell'Apostolo Augusti
intorno alla sua lettera al P. Be-
nedetto Maria Brignole contro del-
l'ab.^ Antonio Carbonara. Opera
di N. N. in difesa ed in nome del
suddetto abate Carbonara. Milano,
l'j^o, in-S"
Credesi dello stesso CAivgo.NARA.
Fedi, AUGUSTI (Apostolo). Lettera.
Disinganno per relazione ad un foglio
stampato che ba per titolo - Sen-
timenti sopra la lettera apologetica
scritta ad un amico del signor D.
Giacinto /Anselmo Castellani ec. (di
Filippo Odoardo Chiesa, da Cento).
Senz" alcuna nota tipografica.
V. sopra la Risposta fatta dallo stesso Chiesa
alla detta lettera. m-4.°
Fedi, Risposta ad un Signore ec.
Disinganno (II), risposta (di Tomaso
Odefuco, nob.''' genovese) a D. Diego
de Aedo e Tialiante Toascio Modero,
genovese. Si manifesta la verità dei
complimenti seguiti tra il serenis-
simo card.*^ Infante, e serenissimo
Duce, ed eccellentissimi Senatori e
Procuratori della seren.'"* Republica
di Genova. Tonno j i6dy , iìl-/^."
•DIS
i
Disordini morali e politici della Corte
di Roma (del cittadino Spanzotti).
Torino, anno IX republ. (iHoi),
voi. 2, /«-S."
Dispacfio (II) istorico, curioso ed eru-
dito, stampato in 3Iondovì l'anno
i6c)5.
Dicesi nella Vita di Enrico Noris ( Fife degli
arcadi, tom. I, png. 204 e 200) che l'au-
tore anonimo fu Domenico Antonio Gandolfi.
e che la fattavi aggiunta è di Bastiano Gak-
DOLFij che puLlicolla Tanno 1696.
Dispense (Delle) da legge universale
di Chiesa ec. Fedi, Ricerche eccle-
siastiche a occasione della lettera ec.
Disposizione della nobilissima Con-
gregazione eretta li io aprile del-
l'anno i688 nel magnifico oratorio
fabricato in Milano presso a' chie-
rici regolari, delti volgarmente Tea-
tini, di S. Antonio, in onore del-
l'Immacolata Concezione di Maria.
Data in luce, per uso della Con-
gregazione da una persona di essa
(che fu il P. D. Girolamo Meazza,
chier.^ •eg-*^? milanese). Milano, per
Francesco Figone, in-i6.°
Disposizioni (Delle) jìer celebrare de-
gnamente la santa Messa ed acco-
starsi con frutto alla sacra comu-
nione, trattato di Giacomo Giuseppe
Duguet. Traduzione dal francese.
Feneziay presso SimoJie Occhi y 179I5
i«-8.°
É forse volgarizzamento del canonico Lodovico
Ricci (Gussago, Notizie istoriche sulla Fila
del medesimo , pag. 20 e 21).
Dispregio (Del) del mondo e della
miseria della umana condizione, di
Papa Innocenzo III, tradotto dal
latino in volgare. Fenezia, ap-
presso Hieronimo Cavalcalupo, 1 563,
/«-i6.°
Potrebbe essere la traduzione di Francesco San-
S0VI>0, della quale il medesimo parla nel suo
Sccì'etario a pag. 220.
Disputatio astronomica de tribus co-
metis anni )6i8, proposita in Coli.
Romano. 1619, in-/\.^
5<5
DIS
L'autoit è il P.Orazio Grassi, gesuita , savonese.
Dispulatio juiidica de lege fundala
adversus probabilismum, Siiic loco
et typ., 1681.
LWrgelati [Scritt. Miìan.. tom. Il, col. 13S9)
ne riconosce per autore Celestino Sfondu ATI,
milanese, monaco benedellino, poscia abate
di S. Gallo, ed in appresso cardinale.
Di.spulatio notai'Liin XL quas scriptor
anonymus Eminentissiiui Cardiiialis
Ca;lestini Sfoudrati libro, cui li-
tui us - Nodus prcedestinatìonis quan-
tum hoinini licci dissolutus, inussit. -
Colo/lice AgrippiiicBj apud Fltuni-
nium Jepcopincelli, 1698, in-^." ; et
Ibidem, apud Seivatiuni Nocchen ^
1699, iii-^.^
Il Nodus prcedestinatìonis, che fu impresso in
r^enczia nel 1697. venne impugnalo dalla
Sorbona, ma difeso col presente libro da un
autore anonimo, che fu il P. Giovanni 3Iaria
Gabrielli, della Congr.® riformata di S. Ber-
nardo, poscia cardinale. 11 P. abate Bacghim,
sotto il nome di BaracJiia Scutense . lasciò
una dissertazione niss. intorno a questo libro
del card.'' Sfondrati, in cui dimostrò che quanto
si osserva stampato in quest'opera è una rac-
colta di cose imperfette fatta dal mentovato
cardinale, e che altri poi vi pose la mano,
togliendone ed aggiungendone molte a suo
capriccio, e diedela alle stampe.
Dispulatio optica de Iride, proposita
in Collegio Romano a Galealio Ma-
riscollo. 161 8. //z-4."
Fu stesa dal P. Orazio Grassi, gesuita, savo-
nese, professore assistente.
Disquisitio in universam Aslrono-
miaiu. f^ide , Nova melhudus , etc.
Disquisiliones biblicse R. P. J. CI.
Frassen , ordinis minorum , etc. E-
ditio altera plurimis notis et addi-
tionibus historicis. critici.s, etcliro-
nologicis illustrata (cura et studio
Nicolai ViviANi, franciscani ). Lucce,
1764, in fol.
Il medesimo Viviam è autore delle note, con-
trassegnate W, che trovansi wcW Enciclopedia
impressa in Lucca.
Disserta tio apologetica de quibusdam
Alexandri Severi nuniismatibus ad
viros doctos etc. (auclore Fi-anciscc>
DIS
ViCTORio). HonuT, Zempclj ly/f*)?
in -4."
Dissertatio apologetica qua S. Ber-
tliarii Casinaruni Abbalis sanctitas
ejusque marlyiii ac dici festi tuni
in catlicdrali Basilica. Casincnsi, tum
in collegiata Ecclesia S. Germani
ab immemorabili celebrari soliti
monumenta ab oblrcctalorum con-
viciis vindicanlnr (auclore P. D.
Aloysio Bovio, ab. casinensi). JVea-
poli j i8o5, m-8."
Dissertatio de Duca In Castri et Ron-
cilionis, ejusque justa ac legitima
possessione penes Rev. Cam. Apo-
slolicam (auclore Justo Fonxani.ni).
Dissertatio de Eugubina calbedra me-
tropolilanrc stidis Uibinalis sufTra-
ganea (auclore Nicolao Antojnelli ,
poslea cardinali). Urhini _, apud An-
toniuin Fantuzzij ^'j'^'Jì //z-12."
Dissertatio de gratia se ipsa efficaci,
et de praDdestinatione ( auctore D.
Celso MiGLiAVAccA, cau. reg. ). Co-
lonice ( V^enetiis , 1 7 i 7 ) , ?/?. - 8 . ^
Alla pagina in se^aono - Obsen'ationcs in con-
troversiam, etc. (Eodem auctore).
Dissertatio de religione et juramento
Hebrffiorum. Senz' alcuna indicazione
di .'itam.pa. ?/?-8.'"'
Se ne dice autore l'avvocalo Gio. Battista Be.ne-
DETTi, ferrarese.
Fedi, Lettei'a apologetica a S. E.
il signor marcbese N. N.
Dissertatio de servitutibns realibu.s
(auctore Carolo x'\n Ionio Pila ti).
f^eneliis, apud Antoiìiuni Gratiosuni
(falsa data), 1767, m-8."
Scrive il Vermiglioli {Sibl. Pcrug., tom. \\ ,pag.
80 ) che r epistola impressa a nome dello
stampatore Graziosi, che leggcsi avanti al-
l'opera - Dissertationes de servitutibus reali-
bus, Fenetiis , 1767, - è di Annibale Mariotti,
perugino. Avvi forse errore d'anno nel ripor-
tare questa edizione? Contiene essa una 0 più
dissertazioni su lo stesso argomento?
Dissertatio de titulis quos S. Evari-
stus Romanis piesbyleris distribuii
346
DIS
{auctore Nicolao Antonelli ). Romce_,
tjpis Mainardi , i 7 2 5 , m - 8 ."
Dissertatio de usu Chinachinae.
Quest'operetta, stampata nel toni. IV della Gal-
leria di Minerva, viene attribuita a Giam-
battista Davim, medico da Camporgiano nella
Garfagnana.
Dissertatio et animadversiones ad nu-
per inventum Severse Martyris epi-
taphium (auctore Antonio Maria
hvvi). Panar mi, 1734, in Jol. fig.
Dissertatio glyptographica, si ve gem-
mae duae vetustissimse cmblematibus
et grseco artificis nomine insignitse,
quae extant Rotnae in museo Viato-
rio, explica tsB et illiistratae: accedunt
nonnulla veteris elegantiae et eru-
ditionis inedita monumenta (au-
ctore Francisco Victorio ). RomcBy
tjp. Zempel, 1739, in-^.'^ cum Jlg.
Dissertatio historica de summo Apo-
stolicae Sedis imperio in urbem, co-
mitatumque Comachii (auctore Lau-
rentio Zaccagni). Sine loco {RomcB),
1709, m-4.*' ; Itidem, Francqfarti,
17 13. T^edi, Raccolta di tutto ciò ec.
Dissertatio historico-apologetico-criti-
ca de aureo libi'O cum titulo - Com-
battimento Spirituale;. VeroncBj Val-
la
rsi , 1 747? '"- 1 2.
Trovasi unito a questa dissertazione il Catalogo
cronologico delle edizioni del Combattimento
Spirituale , e delle altre opere del vener'^. P.
Lorenzo Scupoli , scritto dal P. Innocenzo Ra-
faello Savoarola, juniore. Gaetano Volpi nella
ristampa che fece nel 1730 di detto catalogo^
ritoccato ed accresciuto, alla testa delfedizione
Cominiana del Combattimeìito Spirituale so-
pra riferito, attribuisce T accennata disserta-
zione latina al Savonarola; ma il P. Vez-
zosi {Scritt. Teatini, toni. II, pag. 279) ci
assicura essere stata in vece distesa dal gio-
vane teatino P. Tommaso Comim, poscia pro-
fessore nell'Università di Padova, ad insinua-
zione però del suddetto P. Savonarola, coi
materiali e colle notizie da lui date. Il Con-
tini, per modestia, e per non arrogarsi quello
che non era interamente suo, ricusò di porvi
il proprio nome.
Dissertatio historico-critica de episto-
DIS
lis quo3 Abgari ad Jesum, et Jesu
ad Abgarum inscribuntur , verae ne
illac sint, an apocryphce, et quorum,
sensu, cura et industria Genialis
Posterari in lucem edita (auctore
lordano Pulisicchio, lachense , ord.
prcedic). Neapoli , 1739, m-8.°
In un avviso al lettore il Posterari chiama Y au-
tore auunculus meus.
Dissertatio historico-juridica, cujus li-
tulus - Nulliim Jus Ponti ficis Ma-
ximi in regno Neapolitano - (auctore
Nicolao Cah avita). Alethopoli, in-S°
Dissertatio philologica, qua nonnulla
numismata sacrse vetustatis ex mu-
seo Victorio deprompta aere incisa
tabula vulgantur, appendiintur, ex-
plicantur (auctore Francisco Victo-
rio). RomcB , ex typographeo Pal-
ladi Sj 1751, m-4.^'
Dissertatio polemica adversus Riche-
ristas de ecclesiastica ac politica po-
testate, etc. (P.Joan. Baptistte Faure,
soc. Jesu). RomfBj 1762, m-4-"
Dissertatio polemica de Jure rcgalise
(auctore eodem Joan. Bapt. Faure,
soc. Jesu). Romce, 1753, //z-4.°
Dissertatio politico-liistorico-juridica
de justitia proscindendi alienatio-
nem Marchionatus Finarii factam
in Serenissimam Rempublicam Ge-
nuae, etc. (auctore Martino Colla).
Mediolani, .une typ. noni., 1 729, ìnjl
Fu ristampala pure colla data Hanovice, I7S1,
in-i.", insieme con due altri trattati di simile
argomento.
Dissertatio prima de quarta Canonica
Episcopali ex piis relictis detrahen-
da. Lucce, ex typ. Benedinij 1747-
— secunda anonymi, super quarta Ca-
nonica Episcopali ab oppositionibus
eie. V indicata. Lucce, tjp. Caparri j
. '748.
E autore d'ambedue le dissertazioni il P. Gio
Antonio Bianchi, minore osserv.*, lucchese.
Dissertatio prò Francisco Suario Soc.
Jesu (Theophili Raynaudi, ejusdem
soc. Jesu).
Sta dopo il trattato dello stesso P. Suarcz - De
317
DIS
divina graf/Vj - stampato Lugcluni, leao, t'o/.
9, infoi.
Dissertationes (In) Italia; medii a^vi
censurse III, Viterbiensis, Veneta et
Brixiana, cum responsisIII prò ano-
nymo mediolanensi (auctore Joan.
Gaspare Beketta, nion. ben. Congr.
casin.). Mediolani 3 ex cBdìbus Pa-
latìnisj 1729, m-4 . °
Il Barbier ne fa autore con manifesto errore Fi-
lippo Argelali.
F^idej Italia (De) medii sevi dis-
sertatio , etc.
Dissertationes IV de rebus adrniran-
dis , quae in Italia nuper contigere ;
idest : de somniis , quse a viris
spectat» fidei prodita sunt, inibi-
que de laudibus Juniani Maji, ma-
ximi somniorum conjectoris;de um-
brarum figuris et falsis imaginibus,
etc. BomcB j sinc anno et impress.
nomine [nella prima metà del sec.
xri), in-i.""
Il Nicoderai qui ha osservato un errore del Toppi
(in cui è caduto pure il Ciacconio), il quale
{Bihl. Napol. , pag. 7) attribuisce quest'opera
ad un Alessandro Napolitano, dottor di legge,
distinguendolo da Alessandro d''ALESSA.>DRO,
autore dell'opera Dies Geniales , che e una
sola persona. Si consulti, d'Afflitto, Scrittori
Napoletani , toni. I, pag. 191.
Dissertationes tres de re beneficiaria
(auctore Cajetano Argento ). Sine
loco [Neapoli) , 1708, in-^.^
L'autore, dottissimo calabrese, giunse all'apice
della magistratura, cioè fu fatto presidente del
Sacro Consiglio, carica, in quel tempo, di
grande importanza. Ottenne il titolo di Duca.
Lasciò ima sola figlia che maritò nobilmente.
Dissertazione academica sulle tradu-
zioni del Saltero dell' avv.° Saverio
Mattel e di inons.*^ Fra Giuseppe
Maria Rugilo (del P. Evasio Leone,
carmelitano). Torino^ Briolo^ 1788,
m-8.°
Dissertazione apologetica sul martirio
del B. Simone da Trento nell'anno
1475, dagli Ebrei ucciso (del P. Be-
nedetto BoNELLi, minore riformato,
DIS
da Cavallese). Trento^ ParonCj ij^j,
m-4."
E indirizzata a Cari' Antonio Ceschi, cons.* della
Reggenza d' Inspruck, ed autore del Manualis
eh ristiano- Po liticus .
Dissertazione contro l'operetta del si-
gnor Clemente Baroni, intitolata -
ly Impotenza del Demonio ec., - detta
dal P. L. N. N. (P. Lettore Gae-
tano LocATELLi, domenicano).
Sta fra le Dissertazioni recitate in casa Maz-
zuchelli, tom. I, pag. t7JS.
Dissertazione corografico-istorica delle
due antiche distrutte città Miseno
e Cuma per lo rischiaramento delle
ragioni del regio fisco contra l'u-
niversità di Pozzuolo (scritta da
Marcello Eusebio Scotti, unita-
mente ad Antonio Maria Scialoja).
Napoli, 1775, m-4.", con una carta
corografica.
I nomi degli autori sono accennati in fine con
le loro sigle.
Dissertazione critica di un sacerdote
padovano (abate Gaspare Morazzi)
sopra un paragrafo della storia del
cristianesimo. {Sec. XIX), m-8.°
Dissertazione critica istorica teologica
in difesa dell'angelico S. Tommaso
d'Aquino riguardo a ciò che Gian-
nantonio Summontc e D. Scipione
di Cristoforo gì' imputano (del P.
abate Troyli, cistcrciense). Senza
dataj in-S.^
Dissertazione critico-cronologica sopra
l'ultimo anno del secolo XVIII, di
F. T. F. R. (Francesco Torriceni
e Francesco Bichini ). Brescia j Pa-
sini, senz'annOj in-S.^
Dissertazione del dominio antico Pi-
sano sulla Corsica, composta da
un professore Academico Etrusco ,
estratta dal toni. I mss. dell' Aca-
demia Etrusca di Cortona, e si
trova riferita nel fom. VII de Saggi
della detta Academia, Vanno 1760,
m-4.°
348
DIS
Sta anche nella Storia di Corsica, scritta da
Giovachino Cambiaci. Fu detto esserne au-
tore Flaminio Del BoRGO. Viene anche attri-
buita a Bernardo Tanucci, poscia insignito
del titolo di marchese e primo ministro del
Re di Napoli.
Dissertazione del P. V. C. G. (forse
del P. Virgilio Gavina, gesuita) in-
torno al Periodo Giuliano.
Sta nel tom. \\, part. \\\,pag. 2S2 e seg., del
Saggio critico della corrente letteratura
straniera, che publicava il P. Zaccaria.
Dissertazione d'un Religioso soj^ra il
passaggio dell' Apennino fatto da
Annibale, ec. Fedi, ACADEMICO
INNANIMATO ec.
Dissertazione della famiglia Monforte
de' conti di Campobasso. Napoli j
1778, in-S.
L'autore è D. Michele Monforte, di quella fa-
miglia.
Dissertazione della figura gigantesca
del martire S. Cristoforo (del P.
Daniele Mazzacoara). Venezia, Fnl-
vasense, 1763, in-'Ò °
Dissertazione di Stefano Blondel in-
torno alle macchie e difformità nei
feti, ed alle voglie e fantasie delle
donne gravide, tradotta in italiano
(dal P. D. Giacomo Venetici, tea-
tino). Ferrara, Gardi, 1760, in-^f^
Dissertazione (del conte Gio. Rob^^rto
Pappafava) diretta a S. E. il signor
conte Federigo Della Torre, in ri-
sposta ad altra dissertazione del
conte Rodolfo Coronini iiidirizzata
allo stesso gentiluomo sulla genea-
logia di alcune famiglie che s'im-
parentarono colla casa di Carrara,
Senza data (stampata l'armo 1771),
m-4.°
Dissertazione in cui si diirsostra per-
chè la natura abbia scelto il color
verde, piuttosto che qualunque al-
tro, per cuoprii'e la superficie della
terra (del P.Jacopo Belgrado , ge-
suita, udinese).
Nella famiglia delF autore esiste un esemplare con
DIS
note mss. di lui, le quali sembrano preparate
per una nuova edizione.
Dissertazione in proposito della messa
conventuale nella chiesa cattedrale ,
composta da due ecclesiastici (D.
Carlo DoNEDA e D. Angelo Facconi )
e sottoposta al giudizio degli ama-
tori della verità. Brescia, 1764,
in-i."
Dissertazione intorno al dolore ne-
cessario per il valore e per il frutto
del sacramento della penitenza (del-
l'ex-gcsuita spaglinolo Emmanuele
Iturriaga). assisi, 1780, m-8."
Ristampata in Genova nel 1790, nelle opere
deir autore.
Dissertazione intorno all' eccellenza
dell'etica cristiana e alla sua ne-
cessità, si per la privata, come
per la publica felicità contro gl'in-
creduli de' nostri giorni , tradotta
dalla latina nella lingua volgare
dal canonico L. R. (Lodovico Ricci,
clarense ) Valsisio , Acad." Agiato.
Brescia, per Pietro Fescovi , 1786,
in-^P
L'edizione originale latina di questa dissertazione
deirab.'^ Pietro Tamburini vide la luce la prima
volta in Brescia, pel nizzardi, nel 1771.
Contro la medesima si publicarono quattro
lettere, che vengono attribuite all'uno de' due
gesuiti Faure, o Zuccheri. Si sa che anche
r abate Gio. Battista Rodelia^ bresciano, vol-
garizzò una dissertazione dello stesso Tam-
burini di consimile argomento, aggiungendovi
alcune sue annotazioni, ma ci è ignoto se essa
traduzione sia quella che comparve in Firenze
nel 1776.
Dissertazione intorno alla santità e '(
martirio del B. Adalpreto, vescovo
di Trento (del P. Benedetto Bo-
NELLi, minore osservante riformato).
Trento, stamp. Monauniana, 1754,
ìn-i^.''
Vi è inserita e confutata una lettera di Giro-
lamo Tartarotti sopra il medesimo argomento.
Questi replicò in sua difesa con un'altra let-
tera che sta nella sua Apologia delle Me-
morie di Roveredo.
Vedi, Notizie istorico-critiche in-
torno al B. Adalpreto ec.
I
319
DIS
Dissertazione istorica e polemica so-
pra le sclUuila settimane di Da-
niello, del P. Tommaso Bouges ,
agostiniano, da un religioso dello
stess' ordine nuovamente dal fran-
cese tradotta. Venezia, jjer Giuseppe
Cowia, 1721, m-8."
Il nome dello Scosso Academico Rinvigorito,
che si legge appiè della dedicatoria, ci mani-
festa che dohl)iamo la presente traduzione al
P. Angelo Guglielmo Artegiani, romitano di
S. Agostino.
Dissertazione istorico-politica e legale
sopra la natura e cpialità delle
città di Piacenza e Parma (dell'avv,"
Nicoli). In fogl.
Dissertazione, ove si sostiene di di-
ritto divino l'autorità dei Sovrani
(di Jacopo Lamberti, reggiano).
t inserita nei man. XLI, XLII, a f)ag. 161 e
163, toni. XIII, della Continuazione degli
Annali Ecclesiastici di Firenze, stampati
colla data di Lugano nell' ottobre 1795.
Dissertazione preliminare intorno la
dottrina e critica di Grozio, tra-
dotta dal francese da un canonico
regolare di S. Salvatore (P. abate
Gio. Grisostomo Troatbelli). f^c-
neziuj pei Francesco Pilterij, 1734,
in-^:'
Dissertazione quinta di un religioso
della comp.^ di Gesù (P. Gaspare
Luigi Oderico, genovese) sopra un
Bidentale nuovamente scoperto.
Sta nel toni. V de' Saggi di dissertazioni del-
l'Academia di Cortona. Roma, Pagliarini.
17S1, in-i.'^
Dissertazione razionale di penna in-
differente (cioè di Francesco Be-
NETTi) che aveva per oggetto con-
ciliare le opinioni circa il gravis-
simo argomento dell'Adige e dei
suoi diversivi, f^enezia j Fenzo ,
1764, m-4.°
Dissertazione seconda chiamata nelle
ricerche suU' Agostaro di Federico
. JL J^edi, Ricerche antiche ed eco-
nomiche suU'Agostaro ec.
Dissertazione seconda (dell'abate Do-
DIS
menico Vallarsi, di Vallarsa, nel
Trentino) sopra la esistenza ed i-
dentità de' sacri corpi de' Ss. Fermo
e Rustico contro due scritture pu-
blicate dal M. R. P. D. Gaetano
Moroni. Trento, per Simone La-
turner e Couip.j iy5/^.
Dissertazione sopra i martiri della
chiesa cattolica, detta dal P. D. C.
A. dell'Oratorio (P. D. Camillo Al-
Mici , bresciano). //' 8 nia^frio 1762.
Sta nel toni. II delle Dissertazioni recitate da
diversi nell' adunanza letteraria del conte
Gio. Maria Mazzucìielli e raccolte da Gio.
Battista Chiaramonti. Brescia , Rizzardi,
iiea, iii-i."
Dissertazione sopra il costume di suo-
nare le cani pane in occasione di
temporale (di Fia Peregrino Ricci,
forlivese). Faenza, Geiiestri , 1787,
t"/z-4-"
Dissertazione sopra il grave disordine
ed abuso della moderna musica vo-
cale ed istrumentale che si è in-
trodotta e si usa a' nostri di nelle
chiese e ne' divini uffizii (del sac.^
conte Sebastiano Maggi, ex-filip-
pino). Venezia 3 tip. cV Ahisopolij
'1821, m-8.°
Dissertazione sopra l'autorità della
Santa Sede e dei decreti die le si
attribuiscono. Pisloja, per Alto Bra-
cali, 1784. - Si vendono in Siena
dal lihrajo Alessandro 31uccij - voi.
2, in-\'ì..°
Opera originale francese dell'" abate Du Hamel,
che al dire del dotto compilatore del Catalogo
della Borboniana (mons.^ can." Giovanni Rossi)
fu tradotta con note dall'abate Pietro Tambu-
rini, ma che non troviamo però rammentata
neir elenco delle opere di lui.
Dissertazione so|ira la Biblioteca Mar-
tinengo (dell'abate Baldassare Zam-
boni). Brescia, pi esso P. Vescovi,
1778, in-^f
Dissertazione sopra la natura e la ca-
gione della rabbia e sopra i di lei
preservativi e rimedj^ del signor
Francesco di Saurages, tradotta dal-
sao
DIS
l'idioma francese nell'italiano dal
signor conte G. S. (Gaspare San-
tacroce , ravignano). Venezia, Occhia
1762^ m-i2.°
Sta nel toni. IX della Nuova raccolta d' Opu-
scoli, continuata dal P. abate Mandelli. È da
avvertire per altro che ivi V autore francese e
indicato col nome di Saurages, quando è in
vece Sam'ages, la cui opera qui accennata è
descritta tra le sue nella Biogr. universelle.
Dissertazione storico-filosoflca dell'ec-
cellenza e grandezza della nazione
fiorentina, del P. F. M. S. (P. Fran-
cesco Maria S ovd Km). Firenze j F^anni
e Tofani, 1780, m-4-°
Dissertazione su la santificazione delle
feste (del P.Vincenzo Nicola Penzi,
domenicano) a confutazione di al-
tra con quasi simile titolo publi-
cata in Modena nel lySo. ì^edi ^
Dissertazione teologico-morale in-
torno alla santificazione, ec.
Dissertazione sull'onorario delle messe.
Prato j p^estrij iyS5.
Traduzione dal francese. DelF originale è autore
il P. D. Antonio Guyard, monaco maurino.
Dissertazione sull'onore e sul!' infamia.
Venne attribuita a Gio. Battista Ardizzone Ge-
rardo conte d'ARCO.
Dissertazione sulla indissolubilità del
matrimonio (del P. Domenico Ma-
ina Pellegrini, domenicano), f^e-
nezia, Zalta, 1792.
Dissertazione sulla vera libertà della
stampa (del suddetto P. Pellegrini).
Ivi, 1798, m-S."
Dissertazione sulle feste, in cui si so-
stiene che nei primi secoli non vi
era l'obbligo di astenersi nelle fe-
ste dalle opere servili.
L'autore è il P. D. Oronzio StabilI;, che poi la
ristampò col suo nome.
Dissertazione sulle indulgenze e sul
giubileo (dell'abate Andrea Bian-
chini, veneziano). Venezia j 1776,
m-8."
Dissertazione teologica , esposta in
forma di lettera da un curato della
diocesi di Como (Giambattista Ru-
DIS
scA, parroco d'Agogno nel Luga-
nese), nella quale si dimostra che
nella detta diocesi vi è l' obbligo
di solennizzare la festa di S. Ab-
bondio ec. Lugano, per l'Agnelli^
1777. _
Dissertazione teologica morale sopra
l'abuso di maledir i morti, com-
posta da un sacerdote della mis-
sione sotto il titolo di S. Vincenzo
Ferreri (del P. teologo Gesualdo
Dandolfo). Napoli j Gessari , 1758,
m-8."
Dissertazione teologica sull'uso delle o-
pinioni in materie morali. Einsidlen.
Se ne crede autore il P. Gio. Filippo Bovio,
gesuita.
Dissertazione teologico-morale intor-
no alla santificazione delle feste
( dell' ex-gesuita Emmanuele Ma-
riano Iturriaga, spagnuolo). Mo-
dena, 1780, z/z-8."
Sta anche nel secondo volume delle opere dei-
Fautore, impresse in Genova nel 1790.
Dissertazioni cinque intorno a varj
punti filosofico-morali di N. N. M.
C. Senza nota di stampa [circa il
1778), /«-4.«
Constano di pagine quarantaquattro, numerate alla
romana, oltre altre quattro, pure numerate alla
romana, contenenti un'' appendice. N'è autore
D. Ottavio Maria Ruggì, monaco casinese.
Dissertazioni conti'o la regola del pos-
sesso di Gio. Vincenzo Bolgeni. Na-
poli, stamp. Flautino, 1798, in-8.^
L'autore è D. Gaetano Maria De Fllgore, ca-
nonico della cattedrale di Aversa.
Dissertazioni due de' privilegi ed e-
senzioni del Capitolo di Verona
(di mons.^ Francesco Florio, udi-
nese). Jìonia, Salonioni, 1754, /«-S.*^
Vedi, Nuova difesa , ec.
Dissertazioni due: l'una sopra il rito
di pregare per l' imperatore usato
nella chiesa ambrosiana; l'altra so-
pra il jus metropolitico della me-
desima chiesa (del can.*^ D. Giam-
battista Castiglioni). Milano, Ga-
leazzi, 1771, m-4."
DIS
Dissertazioni due sopra Tito Livio
di un Academico della società Co-
lombaria (mons.*^ Giovanni BoTTARl).
Leggonsi anonime nelle Memorie di quella so-
cietà, pag. 97 e seg.
Dissertazioni e lettere scritte sopra
varie mateiMC da diversi illustri au-
tori viventi. Firenze, pel Bondiicci ,
1749, tom. 2, m-8."
Lo stesso stampatore Andrea Boxnucci ne fu
il collettore. La dissertazione che sta nel voi.
I {pag. 109) - Sopra la misura ed il calcolo
dei dolori e dei piaceri - è delTabate BuON-
DELMONTI. La descrizione de! corpo umano con
cui comincia il tomo secondo, è del dottor
SoRiA , celatosi sotto il nome arcadico di
Pontonooj suo è pure il Ragionamento Aca-
demico {pag. I05V Fattura del dottore PA-
SQUALI è la dissertazione a carte 131 ; e del
mentovalo abate Buondelmo.\ti la lettera sotto
il nome di Filalete, che Untesi tradotta dal-
l'inglese {pag. loS), e che lu riprodotta nel
tom. II, pag. itì9, della Storia Ictt. d Itidin
del P. Zaccaria.
Disserti.zioni fìlosolicu-p'jliticlic di N,
N. (P. M.'^ Angelo BiGONi, miuore
conventuale) sopra alcune massime
domiiianti. Zara, '^-^yj in-^.'^
Dissertazioni fisiche e morali, scritte
da un filosofo solitario (P. abaio
D. Prospero Campala, cisteiriensc,
di patria ferrarese) col fine di non
dilettare né d'istruire chi lei;;^c. Fi-
renze j, appresso Andrea Boudiicci ,
1761.
Che volendo celiare, l'autore con tale titolo del
libro abbia colto nel vero dandolo alla luce?
Dissertazioni istoriche in difesa della
forte apologia sci-itta dall' .-ruditis-
simo D. Antonino Mungitore, iu
favore della fondazione Apostolica
della chiesa palermitana, pi ima sede
e capo del regno <li Sicilia, composte
dal S. D. D. F. S. E M. (signor
dott.*^ D. Francesco Senio e i\Io.\-
GiTOHE, palermitano). Palermo, A-
wato, ly'^'i, in-^-*^
Furono seguite da altre dissertazioni, impresse
HI séguito Tanno 1759 col nome deirauion-
suddetto Francescu Serio.
Dissertazioni scelte del P. Onorato di
TOM. I.
DIS
321
S. Maria, carmelitano, in continua-
zione delle sue Osservazioni stam-
pate in f-^icenza nell'anno 1786.
Prima traduzione dal francese. Fu-
lignOj stamp. Fescovile^ '793, voi
2, /«-8.°
Il traduttore anonimo di quest'opera è il dott.*
Andrea Mari.m, succeduto nel tradurre le opere
del francese carmelitano al P. Carlo di S. Fran-
cesco , dello stesso ordine.
Fedi, Osservazioni dogmatiche ec.
Dissertazioni sopra le antichità ita-
liane, già composte e publicate in
latino dal proposto Lodovico An-
tonio Muratori, e da esso poscia
compendiate e trasportate nell'ita-
liana favella: opera postuma data
in luce dal proposto Gianfrancesco
Soli Muratori, suo nipote. Terza
edizione accresciuta di note, oltre
le prefazioni e note opportLine del-
l'abate Gaetano Cenni, con indice
|>iù copioso. Roma j '790-91-92,
toni. 3, divisi in sei parti, in-S.'^
Tre diverbi letterali contrassegnali C. M. S. , e
di.ìtinti colla sola iniziale dei cognome hanno
corredata di note questa edizione. Appare da
lettera scritta dall'abate MorcEi,.,; che c^Ii fu
uno de' tre annotatori. C. vuol dire T abate
Ce.nm, rammentato nel frontispizio. S., il P.
SOLDAM.
Dissertazioni sopra le apparizioni dei
spiriti e sopra i vampiri o i redi-
\ivi d'Ungheria e di Moravia ec,
del R. P. D. Agostino Caimet, tra-
dotta del francese su la seconda
edizione riveduta e corretta. Fene-
zia, presso Simone Occhi, 1 756, in'/^°
Ne fu volgarizzatore il P. Paolo Antonio Ber-
nardi, della Congregazione Somasca.
Dissei-tazioni (Due) sul Rubi(0i?e.
Le troviamo raiumenlale dal P. Paciauui, il quale
in una lettera del li agosto 1749 al P. abate
Costadoni ne fa aulore il P. ab.'" Giovanardi,
benedettino, senza dirci dove sieno stampate,
e se separalamente 0 no. Saranno forse state
scritte dal Giovanardi in favore de' suoi paesani
di Sant'Angelo, a sostegno della loro opinione
che ivi fosse vicino i! Rubicone degli antichi
DISTILLATO, Acad." Crescente. Fedi,
ACADEMICO CRESCENTE.
322
DIS
Distinta relazione della solenne fun-
zione seguita in Firenze il di 20
aprile 1627, in occasione di essere
stata presentata la rosa d'oro man-
data da Sua Santitcà all'Altezza
Reale della seren/'' Violante Beatrice
di Baviera, gran principessa vedova
di Toscana e governa trice della città
e stato di Siena. Firenze^ per Ber-
nardo Papei-ìni , '727, in-H.°
«Il Ceracchini nei Fasti teolog., pag. 697. ac-
jjcenna esserne autore il cav.* Marc' Antonio
»> Mozzi '» (Moreni, toni. II, pag. los).
DISTRATTO , Acad." Insensato (Gia-
como Tommaso Giglioli).
I." L'Apparato funebre fatto in
Perugia nell'esequie di Adriano Ba-
glioni, disteso in narrazione dal
ec. Roma , per Cesare Scacioppa ,
stampatore insensato j 1624, /"-4."
2." Discorso academico in forma
di panegirico, i-ecitato nell'Acade-
mia degli Insensati dal ec. , nella
morte di Ascanio Della Corna, niai'-
chese di Casiì^Vione. Perugiaj, presso
gli .Academici augusti j i6o5, in-^.'*
Il Giglioli era anche Academico della Crusca.
Distrazioni (Le), alnicinaeco per l'anno
18 IO. Parma j Carmignani ^ ùi-^^.^
Fu da molti attribuito al C. Cerati, ma non vi
ha di suo che il pensiero; i brevi racconti che
vi si leggono, sono del dolt.^ Tommaso Brum.
Distribuzione dei preniii agli Alunni
dell'imperiale regio Liceo di Pa-
dova, seguita il dì 24 luglio 18 i5.
Ivi, 18 15, m-8.°
Alla pag. 11 si legge - Discorso del Reggente
del Liceo (ab* Felice DiA?<i>') sopra le pu-
niche ricompense.
DISUNITO , Acad." detto l' INCAPACE
(Florindo De Silvestris),
i.° I due fratelli discordi, comedia
del ec. Bracciano , pel Fei , 1689,
JW-12."
2." Il Capitano di questo mondo,
comedia. Macerata^ 1647-
3.° La comballula \c(lova, come-
dia. Fiterboj pel Diotalle\i, iG53.
DIT
4.^* l-a Signorina Zingarctta, co-
media, lui j 1646.
5.° La fuga d'Erminia, comedia.
li'i j per il Fei.
6." La Vignarola, discorso per in-
termedio. Jvij pel Diotalleuij i653,
Sem {ire m-i2.°
DISUNITO, Acad." di Pisa. Lo schiavo
sotto la sferza: trattenimenti cin-
que, dove sono esaminati e difesi
due sonetti dell'abate Quirini, por-
tali dal P. Ceva nella sua scelta,
e criticati dallo ^cIììhvo. Milano j per
Giuseppe Bichini Malatesta , stam-
patore regio cameralcj l'j^i, m-8.°
Fu creduta opera dello stesso abate Giuseppe
Maria Quiriai, ma viene meglio attribuita al
suddetto I*. Teobaldo Ceva, carmelitano.
DITAURO EURIPEO P. A. (P. Gaetano
Del P»icco, scolopio). Canzoue di
ec. alle Altezze Reali del sereniss.°
Pietro Leopoldo ec, granduca di
T(jscana, e la seren.'^ Maria Luisa
Infante di Spagna, granduchessa
di Toscana. Senz^annOj in-^P
Ditte Candiano della guerra Trojana.
Darete Frigio della rovina Trojana.
Declamazione di Libanio Sofista.
Mirsiiio Lesbio dell' origine d'I-
talia e de' Tirreni Archiloco dei
tenq)i, Beroso Babilonio dell'anti-
chità. Manetone de i re d' Egitto.
Metasthene Persiano del giudicio
de tempi et annuali historie de'Per-
siani. Quinto Fabio Pittore dell'au-
rea età e dell'origine di Roma. Cajo
Sempronio della divisione d'Italia
et origine di Pioma. J^inegia , ap-
presa Fincenzo FaugriSj al segno
d'ErasmO: M. D. XLIIJ.\ \ 543), m-8.°
Tanto il testo origiaale di Ditte Cretense, quanto
quello di Darete Frigio, se pure hanno esistito,
sono periti. A Quinto Settimo , o Settimio
viene attribuita la traduzione latina del primo.
A chi appartenga la seconda (scritta in latino
assai pili barbaro) è ignoto, come è egual-
mente ignoto il nome deir autore che tradusse
ambedue in volgare. Se si eccettuano le de-
clamazioni di Libanio (che sono tre), le ali
333
DIV
opere de"' menzionali autori sono supposte
(Paitoni, tom. I. pag. 514).
DITTICO TROCHISMO. Fedi, (ioverno
di Brescia antico e moderno ec.
Divi Aureli! Augustini Episcopi Hip-
ponensis Speculum. Ut in co quani
obedieiis Deo , iiiobedicnsqnc sii,
faciltus qiiisqiic cogiioscal, liac mi-
nori forma primo cdilnm. Accessit
ejusdem sancii docloris jisalterium
quod mairi suse composuit. Ronice,
ex typo^r. Josephi Fannnccii, i6yc),
A questa ristampa fatta dal vener.'' rard." Giu-
seppe Maria Tonasi . chicr." regol.", essendo
ancora semplice religioso claustrale, precede
una prefazione anonima del medesimo.
Divi Ccecilii Cypriani viri sanctissimi
et eloquentissimi epistolas exactis-
sime recognitas Lticas Fenetus Do-
minici filius, solita diligentia, im-
pressit. Fenetìis, anno saìutis i483,
in fol.
L'editore in fine della dedicatoria a Jacopo Gra-
solari, veneto, si sottoscrive C. de P., ed è
Cristoforo de Priuli, a cui il Grasolari aveva
dedicato l'anno avanti le Declamationes Qiiiii'
tiliani.
Divina (La) comcdia di Dante Ali-
ghieri, nuovamente coiTetla, spie-
gata e difesa da F. B. L. M. C.
(Fra Baldassarre LoMBARni, minore
conventuale). Roma, presso Antonio
Fulgoni , 1791, ^'ol. 3, in-^.^
Ristampata di poi in Roma, in Padova, ed al-
trove, con aggiunte. Nel voi. IV, pag. 124,
della Divina Comedia, illustrata da Lgo Fo-
scolo, si tenia di dare la spiegazione dell'epi-
grafe alquanto enigmatica, scritta (ivi si dice)
quasi per rovescio d'una medaglia di Dante
impressa nel frontispizio della suriferita edi-
zione del 1791. Il P. Lombardi fu battezzalo
in Vimercate, borgo della provincia di Milano,
col nome di Antonio Maria il giorno 25 luglio
1718, ed è paesano del compilatore del prc-
iente Dizionario, essendo auciregli nato in quei
comune. Il Lombardi morì in Roma d'anni
84, cioè Tanno I802.
Divina (La) comedia di Dante Ali-
ghieri. Fedi, Dante Aldigeri, etc.
Divina (Della) communione eucari-
stica delle sacre vergini e recluse
DIV
(del P. ab.^ D. Venccslao Maria
JNasixi, ex-presid.^ generale dell'or-
dine cistcrciense). Roma j presso
Pietro Aiirelj , i83i, ?/i-i2."
DIVINI (Eustachio de, et Eustachius
de DIVINIS ) (Onoralo Fabre , ge-
suita ),
I.*' Eustachii de Divinis, Adnotatio
in systema salurnium Christiani
Eugenii (Hugenii). Ronice. tjpis Ja-
cohi Dragondelli , 1660.
V'aggiunse in séguito l'autore sotto il medesimo
fìnto nome - .apologia suce annotationis. I-
bidem , 1663.
2." Lettera di Enst;'.chio de Divini
al conte Carlo Masini sopra il nuovo
lavoi'o delle lenti. Roma, appresso
Giacomo Dragondelli , i663, /n-8.°
3.° Lettere di ec. intorno alle mac-
chie nuovamente scoperte nel mese
di luglio i665 nel pianeta di Giove.
Roma, appresso lu stesso stamp. ,
1666, m-8.° pie.
Onorato Fabre, dolio nella filosofia e nelle ma-
lemaliclie, benché francese di nascita, pure
per aver esso dimoralo molli anni in Roma col-
l'implego di penitenziere apostolico, a norma
del sistema prefissoci , non lo escludiamo dal
presente Dizionario.
Divino (Del)Cecilio Cipriano, vescovo
di Cartagine, sermone dell'Orazione
del Signore. Modena, per Antonio
Gadaìdino, i549, '"*^*'
Dubita il Tiraboschi che sia questa traduzione
di Lodovico Castelvetro.
Divo {Al) ci)iq accento cincpie e diece
Tre cinque a do niil nulla tre e do
un cento
Nulla quest'opra dar più dia altri lice.
Fedi, BARTOLOMIO DA LI SONETTI.
Divorzio (II) celeste, cagionalo dalle
dissolutezze della Sposa Romana, e
consacrato alla semplicità de' scru-
polosi Cristiani, di Ferrante Pal-
lavicino.
Venne la prima volta alla luce in un sol libro
nell'anno 164S, o negh ultimi mesi dell'anno
antecedente, siccome afferma il Poggiali {Me-
morie per la Storia lett. di Piacenza ). Due
edizioni dell'anno 1045 rammentano i biblio
324
DIV
grafi, cioè Tuna di Viìlafranca . di pagine
196, r altra colla data tVIngolstacI, oltre quella
di Carni) r ai , ìQTl , in-il.", e nuovamente in
Vdlafranca , 1G75, m-8.°, tutte però senza
nome di stampatore e sotto fìnte date. Il Bru-
soni, autore d'una vita ~del Pallavicino, vuol
negare allo scrittore dell'. ^«/wa e della Vi-
gilia ( Vedi quest'articolo ) che T opera sia
di lui; ma generalmente è tenuta per sua. Fu
ristampata anche insieme colle opere scelte,
Fillafranca (Ginevra) , 1G30; e Villafranca
{Olanda, Elzevier) , 1666. Venne la medesima
continuata, come credesi, da Gregorio Leti, il
quale la compiè sul disegno deir autore, divi-
dendola in tre libri; de' quali il primo tratta
de' costumi dissoluti A*:\V Adultera , il secondo
contiene il processo de' bastardi di quella, ed
il terzo descrive il concorso di varie chiese
allo sposalizio di Cristo; e stampata in altret-
tanti distinti torneiti, in-i2.°, uscì da' torchi
di Ginevra, nel 1679, con la falsa data di
Regunea, appresso f'^inigano Cipetti. M.D.
C.LXXIX. — Il suUodato Poggiali, da cui
improntiamo quest'articolo, ebbe sott' occhio
anche un quarto tonietto di pagine 144, uscito
dalla stessa penna e dalla stamperia medesima
intitolato-// testamento di Ferrante Palla-
vicino, detto il Flagello de' Barberini.
Divota (La) visita de' sette altari nella
collegiata Clarense ec. (del proposto
MoRCELLi). Brescia. 1 8 i o; e di nuovo,
h'ij i8i5, m-i2." F^edij Triduo per
la festa dell' Immacolata ec.
Divote considerazioni per eccitare il
cuore ad un fervente atto di con-
trizione cavate dalle opere del P.
Cesare Franciotti. Roma _, 1698,
in- 1 2 ."
Ne è compilatore il P. Didaco !\Ii>utoli, luc-
chese, della Congr.' della Madre di Dio.
Divote meditazioni per ben disporsi
a santamente celebrare la solenne
commemorazione di Maria santis-
sima addolorata (del P. Lottaringo
Prospero Trebbi, servila). BolognUj
per Lelio dalla f^olpe, 1773, in- 1 2.°^
e di nuovo, Guastalla, 1781.
Divoti affetti dell'anima nel meditare
l'amabilissimo Gesù Crocifisso mor-
to per amore di lei sopra la croce
(del P. M." Giambattista Beltrami,
minore convent.^, prof.^ di teologia).
Homa, Coi-belleUi , 16985 i>i-8.°
DIV
Divoti affetti in pi-eparazione alle feste
del Santo Natale (di mons.'' Angelo
Fabroni). Pisa, 1801.
Divoti esercizi inspirati a un servo
di Dio nel tempo della sua ora-
zione, pubi ira ti per opera di Ja-
copo Saccarelli. Palermo^ appresso
Nicolò Bua, 1657, ;V7-8."
Fu scritto questo libretto da un fratello converso
teatino Giovanni Saccarello, da Savona, che
poco prima di venire a morte permise che si
stampasse, purché si sostituisse un altro nome
al suo battesimale di Giovanni.
Divolissinie composizioni rhytmice et
parlamenti a Jesu Christo nostro
redemptore de una Religiosa de
l'ordine de S. Clara de observantia,
etc. Senza alcuna nota, in-/^.'^ pie.
Il Quadrio le crede impresse in Bologna, verso
l'anno 1498. Furono ristampate. Ivi, pel Be-
nedetti, nel 1Ì556, in-Q.", ed anche in Fenezia,
per gli eredi del Sessa, l'anno 1381, in-l6.°,
con non alira variazione che quella dell'ordine
de' componimenti, e col tìtolo di Thesauro
della Sapienza Evangelica. Altre edizioni ss
ne son fatte di nuovo in Fenezia ejl altrove.
« Or.T stimarono alcuni quest'opera tulìa lavoro
"di S. Caterina, detta da Bologna, ma pro-
"priamenlc ferrarese, e -ne (ecero lei autrice.
"Ma nel vero trovandosi verso il fine del li-
»bro una canzonetta che ha per titolo -Par-
« titcc da Bologna a Ravenna . ne costando
"die S. Caterina sia mai stata a Ravenna,
" è più verisimile che sieno tali composizioni
» di Anna Morandi da Ravenna , sua compa-
'jgna, la quale entrò vedova nella religione.
"Essa obbligata forse da qualche urgenza,
"prima di chnidersi in chiostro, a tornare a
"Ravenna, n'esprime in quella canzonetta alle
"Compagne il dolore " (Quadrio, toni. \ì ,
^ypag. 204).
Divotissime istruzioni per la nuova
opera dell'associazione del Ss. Via-
tico eretta nella parrocchiale chiesa
di S. Antonio della felice e fede-
lissima città di Palermo (composte
dal sac.^ Francesco Albamons, pa-
lermitano), h'ij per Battista jiicardo,
1713, in-ii.°
Divotissime meditazioni della passione
di N. S. G. C, distribuite in tutti
i giorni della quaresima. Roma,
325
DIV
presso Antonio Biado, l'i 7 7; e di
nuovo, Brescia, 1600.
Ne fu editore il F. Antonio Valextim.
Divoto (11) del Ss. Sacramento istrutto
nelle praticlie di tale divozione (del-
l'ab.® I^uigi Lanzi), Roma, appresso
il Mordacchini, i^wj, par/. 2,/Vt-S."
Serenila edizione con aggiunte; anche la prima
di Firenze, presso il Ciardetti, è senza nome.
Questa fu contraffatta nel 1806 colla data men-
tita del 180JJ. Fu pure altre volte ristampato,
e talora con aggiunte. Trovasi col nome del-
l'autore fra gli opuscoli spirituali di hn.Jìonia,
18C9.
Divoto esercizio di sacre meditazioni
da farsi ne' nove giorni innanzi alla
nascila di Cristo N. S. con l'occa-
sione della festa della novena, per
quelli che in quei giorni frequen-
tano l'orazione mentale (del P. D,
Placido Frangipane Mirto, chierico
reg.^ teatino, napoletano). Modena,
appresso Giuliano Cavigno . 161 8,
ed in Ravenna j per gli stampatori
carnei ali j i6^5 , sempre in-16."
Divoto esercizio, nuovo, facile e spe-
dito per ascoltare la santa Messa
secondo lo spirito della Chiesa, con
cui si accompagna il sacerdote nelle
cerimonie e preci del sacrosanto Sa-
crificio. Firenze f Allegrini e C'omp.j
1777, m-8.°
Si attribuisce questo libro a Fulvio Mauro, na-
poletano, dimorante in Firenze, già noto pel
suo poema sulla Creazione dell" Universo, stam-
pato pure in Firenze nel 1769.
DIVOTO RELIGIOSO RIFORMATO, ec.
Breve narrazione dello stupendo na-
scimento, penitente ed esemplare
vita e gloriosa morte del miraco-
loso P. S. Raimondo Nonnato del-
l'ordine della Madonna della Mer-
cede, ec. Raccolta da un ec, dello
stesso ordine. Napoli j Cavalli ^ 1 563,
m-8,"
Nelle approvazioni de' Revisori del suo Ordine si
pretende che Fautore non abbia voluto palesare
il suo nome per umiltà, ma egli in vero non
ve r appose per non soggiacere allo smacco
deir accusa di plagiario, secondo che scrisse
DIV
il F. Merali [Zibaldoni mss.), poiché toltone
sci pagine di niun pregio, che il plagiario del
suo vi aggiunse, questa Breve narrazione
non è, parola per parola, se non la vita del
Santo scritta dal P. Ippolito Maracci, chierico
regolare della Madre di Dio, stampata col
suo nome, e col titolo - Breve compendio
della vita di S. Raimondo Nonnato ec-, ca-
vato dalle croniche del suo ordine e da
molti altri autori. Roma, pel Lazari, 16iJS,
w-16.''; e Milano, appresso il Monza, 1686,
m-8."*- Il medesimo compendio del P. Maracci
fu dato alla luce in Roma, pel Moneta, 16611,
in-a.", da un altro soggetto della stessa reli-
gione del Santo, cioè dal P. Sebastiano Della
Concezione, spagnuolo. Questi in vero nella pre-
fazione dice di ristampare quello del P. Ma-
RACCI con aggiunte; nientemeno avendolo l'e-
ditore interpolato e tolto via colT apporvi il
suo, vuole il P. Sarteschi (Bibl. script. Congr.
cler. reg. Matris Dei, pag. 149-1S0) che
non vada immune di censura.
DIVOTO SARRIANO (P, D, Luigi No-
V arino, chierico reg,*^ teatino). Sacre
canzonette di ec. ì^enezia , appresso
Giacomo Hertz, 1680, m-8,"
Divozione (La) a Maria ss. Immaco-
lata (dell'ex-gesuita Pasquale Mat-
TEis), Jìomaj tip. di Paolo Giunchi,
I 795 , in- I 7..^
Divozione (La) ai Ss, Angeli Custodi,
ravvivata in alcune considerazioni,
preghiere, ossequj , ec. (del suddetto
J?. Matteis). jRomaj appresso il Ca'
salelti j, 1783, m-8.°
Divozione al Principe degli Apostoli
S. Pietro, ordinata in dodici sta-
zioni (del vener.*^ P. D, Carlo To-
MASi, teatino). lioma^ De Lazari ,
1661 , in- 12.^
Fu ristampata col titolo - Benvenuta al divoto
Pellegrino che viene a Roma ec. Ivi, per
Filippo Maria Menci , i67B, m-ia."
Divozione (La) al sacro Cuor di Gesìi
dilucidata in forma di dialogo ec.
(del P. Gio. Battista Gentilini, ge-
suita, bresciano). i\apolij dalla tip.
di Angelo Coda, 1806, m-i2,°
Divozione (Della) al Sacro Cuoi'C di
Gesù, secondo lo spirito della Chie-
sa, ragionamenti due, coU'aggiunta
326
DIV
(li nuove considerazioni : operetta
data in luce dal P. Paolo Porcia,
sacerdote della Congr.*^ dell'Ora-
torio di Udine. Bussano^ Rciiiondìnì,
i8o3, //i-8."
Dalla prefazione s"' intende altri essere l'autore ,
altri r editore. L'opera fu composta dal celebre
abate Luigi Lanzi, ex-gesuita, e publicata dal
suddetto P. Porcia. Se ne fecero piìi edizioni,
e sta anche fra gli opuscoli delFautore, im-
pressi col suo nome in Roma nel 1809.
Divozione all'Arcangelo Raffaele (del
gesuita Macciucca).
Divozione alla Beata Vergine Madre
di Dio per prepararsi alle sue fe-
ste dell' anno, raccolte da un sa-
cerdote della Congr.^ della Madre
di Dio (P. Girolamo Balcani, no-
bile lucchese). Lucca j 1659-60; e
Napoli j '709, sempre //?-i6,"
Divozione alla Santissima Trinità da
farsi ogni giorno , la quale serve per
l'esame di coscienza ec. Palermo ^
per Pietro Dell' Isola, \i^Qì, in-2/^y
Questo libretto fu tratto dall' opera -del vener.*
Carlo T0MASI, chierico i-egolare teatino, per
cura del P. D Francesco Maria Maggio, della
medesima Congregazione.
Divozione da farsi dai devoti del glo-
rio.so patriarca S. Giuseppe nei sette
niercordì prima e dopo la sua fesla
(del P. D. Pietro Gaetano Orioles,
teatino, palermitano). Palermo, per
l'Anselmo, 1679, in-\6."
Divozione (La) del sacro Sacco di S.
Francesco (di D. F'rancesco Perez
Nava RETTE, cav.^ di S. Jacopo). Be-
nevento j 17 IO.
Divozione (La) di Maria Vergine con
domestici esempi comprovata (del P.
D. Angelo Maria Rinaldi, barnabita).
Stampata varie volte in Milano.
Troviamo pure falla menzione delle seguenti
operette - La salute degli infermi, vene-
rata neir immagine di M. V. - La Fergine
trionjatrice del peccato originale , - le quali
però ci è ignoto se sieno del pari anonime.
Divozione e Novena di S. Gaetano ,
nella quale per nove giorni si va
spiegando la vita del Santo, e con
DIZ
meditazioni insegnando il modo di
imitarlo per ottener la sua interces-
sione e protezione (del P. D. Giu-
seppe Maria Gazzano, teatino, d'Al-
benga ). Genova j senz' anno [se-
colo Xf^JI).
Divozione in onore del glorioso pa-
triarca S. Benedetto, ec. f^edi j
Anima (L') in traccia ec.
Divozione per nove giorni in onore
dell'Angelo Custode, da praticarsi
in preparazione alla sua solennità
come in qualunque altro tempo
dell'anno (di D. Bartolomeo Bor-
setti , sacerd.*^ ferrarese). Ferrara^
Pomatelli , 1724? ?"-i2."
Divozione (Della) verso santa Maria
Maddalena.
Atlribuiscesi questa pia operetta al P. Lelio To-
LO.MEI, gesuita, sanese.
Divozioni, ovvero esercizj sacri da pi'a-
ticarsi da ogni fedel cristiano cogli
uffizj della B. Vergine, de' Morti,
della S. Croce, dello Spirito Santo,
ec, ed altre molte divole orazioni.
Bassano, a spese Remondini , 1766,
in- 1 2."
L'autore, o piuttosto raccoglitore è il P. Fla-
MiMO (BoTTARDi) da Parma, minore osserv.'
Divozioni solile che si esercitano nella
compagnia degli artefici, in^tituita
nel Collegio Anconitano della So-
cietà di Gesù (raccolte e publicate
del P. Giulio Simo, della suddetta
Società), cincona, 1621, //i-24.°
Dizionario corografico, georgico, or-
nitologico, storico d'Italia. ( del-
l'ab.*^ Serafino Galikdri). Bologna,
1781-84, toni. 6, zV/-8."
>'on fu terminato.
Dizionario dell'amore (di Lodovico
Antonio Robbia, milanese, impiegato
nella Camera de'Conti). Zurigo ^ nella
imova stamperia italiana, senz'armo ,
(data falsa perchè stampato nella
Tipografa dell' I. Monastero di S.
Ambrogio Maggiore in Milano nel
1781), m-8.''
Dicesi traduzione dal francese.
DIZ
Dizionario JeH' industria, composto da
una società di letterati, tradotto
dal francese (da Alessandro Tonso).
Torino, 1792, voi. ..., m-8."
Dizionario delle favole in compendio
(di Giuseppe Pasini, padovano). To-
rino, stamp. realcj 174^5 7//-12.
Dizionario delle origini, invenzioni e
scoperte nelle arti, nelle scienze,
nella geografia, nel commercio, nel-
l'agricoltura ec. Milaìin^ 1 828-33,
voi. 4 , in-9t.° — Appendice. Tom. i.
Ebbe la tlirezione e fu collaboi-atore di questa
opera il conte Luigi Bossi, patrizio milanese,
già canonico mitrato della Cattedrale.
Dizionario istorico portatile ec. Vedi ^
Nuovo dizionario storico.
Dizionario italiano, latino e francese
-latino, fi-ancese ed italiano, del-
l'ab.^ Annibale Antonini.
Stampato varie volte nel secolo passato. Ne ve-
demmo un' edizione colle sole lettere iniziali
A. A. denotanti il nome e cognome deiPau-
tore; ma non ci ricordiamo ne delTanno, ne
del luogo di tale impressione.
Dizionario nuovo e copioso delle rime
sdrucciole publicato dall'arciprete
Girolamo BarufFaldi. Venezia, per
Pietro Valvasense^ 1705, //z-4."
II lavoro è di Gio. Andrea Barotti, che lo donò
al Baruffuldi: anche la prefazione a nome del
tipografo è fattura del primo.
Dizionario ragionato universale di
Storia naturale del sig. Valmont
di Bomare, tradotto dal francese
sulla quarta edizione, e di nuovo ac-
cresciuto. Boinaj presso Michele Puc-
cijiellij 1791 e 1 8o4, toni , ?/i-4-"
Traduzione de'FP. Chies.\ e Semeria, domenicani.
Dizionario storico della medicina di
Eloy. Napoli, per Benedetto Ges-
savi, 1761-65, voi. 7, ?Vi-8.°
Il traduttore di quest'opera fu il cerusico napo-
letano Pietro Aretano, del quale sono pure i
nuovi articoli di supplemento alla medesima.
Dizionario universale delle arti e delle
scienze di Efraimo Gliambers , tra-
duzione esatta ed iutiera dall' in-
glese. Venezia j Pasquali, 17493
327
DOC
voi. 9 , oltre uno di (avole — Sup-
j)lemento di Giorgio Lewis. Ivi,
1762, voi. 6, in-^.°
Secondo il Moscliini, il Dizionario fu tradotto da
un Fabbrizio, udinese (forse dalTabate Gia-
como); il supplemento, dal cav.* Mei.
D. L. Z. (ab.^' D. Lodovico Zucconi).
i.° Della cometa apparsa in questo
anno 1769, osservazione fatta in Ve-
nezia da ec. Senza data di luogo e
stamp. ( ma Venezia ) , m-8." —
apparsa l'anno 1770, osservazione
ec. Ivij come sopra j inS.
a." Descrizione ed esame di un gra-
zioso fenomeno osservato nel de-
cembre dell'anno 1765 e nel gen-
naro dell'anno corrente 1767, da
ec. Senza luoi^o e nome di stamp.
{Venezia), in-S."
Abbiamo di lui puranco - Sistema cometica, -
e Sul ritorno delle comete.
Doctrina Christiana graeco vulgari
idiomate alias tractata; nunc vero
latinis literis mandata per L. V.
Atheniensem. Gr. et lat. Parisiis 3
i633, m-8.°
Il traduttore credesi Leonardo VlLLARÈ, ateniese,
allora bibliotecario della libreria di S. Marco
a Venezia.
Doctrina della vita monastica com-
posta per lo clementissimo monsi-
gnor Patriarcha Beato Laurenzo
( Giustiniani ) ec. = In fine — Aimo
MCCCCLXXXXJlll , la (piale impres-
sione fu compiuta a XX di octobno,
in-/l.°, car. got. con le segn.
Precede la tavola de' capitoli. Sembra edizione
veneta. Di un'alira parimente 5e«:fi luogo, del-
l'anno medesimo, si fa menzione dal Panzer
{Jnn. tjp., tom. V, jutg. 62). Venne pure
alla luce questo stesso libro col titolo - Opera
utilissima del Beato Justiniano , chiamata
monastica coni'ersazione. f'enczia. per Gio-
vanni Antoìiio e J rateili da Sahio, 1327 nel
mese di marzo, in-s.° Le sopraccennate edi-
zioni contengono la traduzione del B. Giovanni
Tavelli da Tossignano, secondo riferisce Fra
Faustino Maria da S. Lorenzo, carmelitano, alla
pagina 106-108, nella vita di quello . stampata
Tanno 1 7S3 in Ferrara, in séguito comparve
nel 1S09, in-i.°, un'altra traduzione del P. D.
328
DOD
Gregorio Marini, prete regolare, per cura di
messer Giovanni Giolito de' Ferrari, che varia
in molte parti dalla prima. Esiste pure una
terza traduzione del priore casinese P. D. Ni-
colò Antonio Giustiniani , impressa in Padova,
nel 1748.
Documenti autentici pei' conoscere il
vero spirito dell'attuale censimento,
aggiuntavi la tavola dei prezzi dei
grani principali da adattarsi nella
stima del nuovo catasto. Udine ^
fratelli Mattiuzzi , 1826, /«-B."
(operetta del prof." Quirico ViviAM, soppressa
dalla censura prima d'essere publicata, onde gli
esemplari ne sono poco comuni.
Dodes sonett d'on Meneghin del Credo
vece sulla moda del vestiss di donu
del dì d'incoeu (del conte Francesco
Pertusati). Milano j Pirotta, 1809.
Dodici conclusioni cristiane, moi'ali ,
legali e cavalleresche contro i varj
puntigli del volgo ed alla comune
dottrina degli scrittori dell'onore.
Milano, 1 7 1 5 , in-^.^
Benché comunemente si credano composizione
di Giuseppe Antonio Castigliom, milanese >
pui'e vuoisi da alcuni che sieno del mare* Gio*
Giuseppe Orsi, bolognese.
Dodici dubbj (dell' exgesuita France-
se?) Roberti, napolitano) da pro-
porsi al libretto che ha per titolo
- Breve catechismo sulle indulgenze
secondo la vera dottrina della chiesa,
proposto dal vescovo di Colle {mon^
signore Nicola Sciarelli) ai suoi
parrochi per servirsene d' istruzione
ai loro popoli, colla giunta di una
breve disseì tazione cronologica sulle
indulgenza dai principj della chiesa
sino a" dì nostri. - Senz^ alcuna nota
di stampa (fra il 1780 e 1790).
Dodici (I) libri di Marco Aurelio Im-
peradore, di sé stesso ed a sé stesso,
con varie lezioni di testi greci, e
con un ristretto di notizie intorno
alla nascita, azioni e morte del
medesimo, estratto da piìi istorici.
Roma, per Jacopo Dragondelli_, 1667,
m-8.^'; e di nuovo, Ivij per lo stesso,
1675, m-i2."
DOL
Traduzione del card.' Francesco Barberini, il
Vecchio.
Dodici (Le) preghiere per la santa
comunione commendate già e di-
stinte con indulgenza di trecento
giorni dal Sommo Pontefice Gio-
vanni XXII, ed ora esposte ad
aumento della pietà de' Fedeli (del
proposto Stefano Morcelli). f^edi,
Triduo per la festa , ec.
Dodici punti d'umiltà. Su la fine del
secolo Xrii).
Furono puhlicati dal P. Benedetto Gaeta, reli-
gioso francescano della stretta osservanza, si-
ciliano, sotto il nome d'un sacerdote.
DOGE della Republica degli APISTI
( ossiano Miscredeìiti ). Lettera del
ec. al Reverendo dei Solipsi ( Ge-
suiti) P. G. G. {P. Giuseppe Gra-
vina). Senza luogo, anno e nome
di stamp., in-'ò.^ pie.
Fu data fuori Tanno 1766 dall'abate Francesco
Cari, prof.*' di teologia nell'Università degli
studj di Palermo. In essa con tuono scherze-
vole si rilevano alcuni errori, ch'egli crede
di trovare nel trattato De Paradiso del P.
Piazza, gesuita, con le addizioni del mento-
vato P. Gravina, della stessa società.
Dojra grossa vers mesdi, parodia a
Dojra grossa ant l'ambrunì, can-
sonn piemonteisa. Senz anno, in-%^
L'anonimo autore è Gio. Ignazio PaxsOYA, e
l'anno in cui fu stampata il 1827.
DOLCE (Lodovico). Istorie veneziane
di Marco Antonio Sabellico, divise
in tre deche, con tre libri della
quarta deca, tradotte in volgare da
Lodovico Dolce. Venezia, per Curzio
Navòj i544 ^ i55o, m-4-°; e colla
giunta degli Epitomi, di nuovo tra-
dotti dal latino. Venezia, pel Bossi j
1558, m-8."; ed Ivi j pel Savioni j,
i568.
Nella traduzione della vita di Apollonio Tianéo.
scritta da Filostrato, ci avvisa lo stesso Dolce
che il volgarizzamento delle Storie veneziane
del Sabellico non è suo, non avendovi egli fatto
altro che la Prefazione e Iraslataie alcune po-
che carte al principio dell'opera.. 11 restante
è probabilmente tolto dalla traduzione che
Matteo Visconte, da S. Casciano, aveva fatta im-
primere della Istoria del Sabellico verso il 1S07.
DOL
Dolce {Al) inoriìiorar d'un chiaro fonie.
Quesla canzone, che quale composizione di Gi-
rolamo Britonio, o Buttonio, leggasi nelle Rime
raccolte da Andrea Arrivabene ( Venezia , al
segno del Pozzo, iBaO, pag. los). trovasi
paranco nella raccolta del Ruscelli fra le Rime
de'Bresciani illustri, evi si attriliuisce a Bal-
dassare Cazzago.
DOLCE URSADORO (Antonio) (P. Ales-
sandro Tomaso Arcudi, deirordine
de' Predicatori). S. Atanagio Magno,
o sia l'ammirabile idea d'un sacro
eroe perseguitato da tutto il mondo:
istoria data in luce a difesa d'al-
cune freddure critiche, con una an-
tiperistasi da ec. Lecce, per Orontio
Ciriatti, 17 i4) "i-4-''
Dolente, tristo pien di smarrimento j ec.
Et qud'cui nulla aombra ^ntcndimenlOj
Principio di due sonetti, attribuiti al P. Ireneo
Affò , che furono impressi per la festa di S.
Antonio di Padova, iu loglio aperto, Fanno \ 797
in Parma, pel Carmignani , e riprodotti nel
Semestre II, pnrt. I, delle Memorie per scr-
i'irc alla Storia lettor, e civile, 1798, senza
nome d'autore come nella prima edizione. L.
B. (Luigi Bramieri) approiìtlò deir essere que-
sti componimenti anonimi per farne credere
se stesso autore.
DOLETUS (Stephanus).
i.° Conimentarii lingule latina;.
Laudani, apad Grjphiunij i53G-38,
voi. -1 , in fol.
Opera rara, ma più ricercata altre volte. Al dire
di Gaetano Volpi {Catalogo della sua libreria,
pag. 62) « è fama che il Doleto si valesse delle
"fatiche di Andrea Navagero, lasciate inedita
" dopo la sua morte ". Abbiamo di questi com-
mentar] alle stampe un epitome {Basilea;,
IS37-59, vel 1S40) fatta da Giona Fdomuso;
sotto il qual nome credesi che si nasconda J.
GONTHIER D' AiNDERINAC.
2." De imi tallone Ciceroniana ad-
versus Desiderium Erasmuni Rote-
rodamensem prò Cliristoplioro Lon-
golio, dialogus etc. Lugduni , typis
Sebastiani Grypkii, i535, ìn-^.
Prese un granchio il Piaccio {Psctid., pag. 239,
num. 809) presumendo che questo dialogo non
sia veramente di Stefano DoLETO , ma piuttosto
, di Girolamo Aleandro, a motivo che a que-
st'ultimo r attribuì Erasmo, tratto esso me-
desimo in errore.
389
DOM
Dolori (De') mentali di Cristo nella
sua passione, con altre operette asce-
tiche. Senz'alcuna nota (sec. XV); e
di nuovo, Milano.
Questa divolissima operetta fu poscia riveduta e
ristampata con mutazioni insieme col Combat-
timento spirituale del vener.* Lorenzo Sca-
poli, teatino, per opera di Santo Milani nelle
due edizioni, ch'egli ne procurò in Milano
nel lijo.^, ed in Bergamo nel 1894. Dalla sua
dedicatoria ricavasi V esistenza della ram-
mentala impressione senza aleuna nota, che
credesi fatta in Napoli, circa il i49o, dove
visse l'autrice, che fu la B. Suor Battista Va-
RAKO, de' signori di Camerino, chiamata nel
secolo Camilla.
Vedi, Combattimento spirituale.
D. O. 3L Clementi Merlilo Patritio
FOROLIVIENSI RoMANyE FiOT.« DE-
CANO — Sacr.« Poenitentiari^ Re-
centi— etc. etc. — Philippus Co-
mes Merlinus Patruo Benemerenti
PosuiT.
Principio e fine di iscrizione che esiste nella ba-
silica Liberiana di Roma, composta da Ales-
sandro VII (Fabio Chigi) , sebbene a nome del
nipote d'esso Clcmcnle I\Ierlino, per dimostrare
gratitudine verso l'amatissimo suo precettore,
da cui aveva egli, il Chigi, appresi i primi
rudimenti del Diritto.
Domare cordis impetus Elisabeth, etc.
Principio d'inno, che si canta alle ore canoni-
che per la festa di S. Elisabetta regina di Por-
togallo. Vuoisi che ne sia stato autore Urbano
Vili (Maffeo Barberi.m), Sommo Pontefice,
come pure di quello delle laudi che comincia
- Opes decustpie regium rcliqueras - Con-
fermasi ciò dal Gavanti {Tìies. Sac. rituum ^
4 julii) , il quale inoltre asserisce che composi-
zione di detto Papa sia tutto l'oilicio che rac-
chiude questi due inni.
Domenica (La), giornale letterario e
politico.
Cliiamalo con tal titolo, perchè si publicava ogni
Domenica in Parigi. Fu promosso dal Ministro
della Republica Italiana (Marescalchi) colà re-
sidente, per ordine di Bonaparte, allora primo
console e presidente della Republica Italiana.
Coniinciossi a stampare nel 1805. I principali
collaboratori si sottoscrivevano colle seguenti
lettere iniziali B. (Buttl'ra), B. M. (Benedetto
Mojos ) ; C, oppure J. P. (Giusepjie , oppure
Junio Poggi): T. (Tambroni).
380
DOM
DOMENICHI (Lodovico).
1.° Dialogìji (li ec. Feneziaj, Gio-
lito da' Ferrari, 1062, in-'òP
Circa rullimo di questi olio dialoghi, ciot; rirra
quello Della stampa, ha osservato il Tiraboschi
trovarsi esso tutto intero nt"" Marmi del Doni
(ediz. del 1332), per lo che dovrebbe tacciarsi
di plagio il Domcnichi ; ma da tale accusa esso
viene difeso, con ragioni di qualche impor-
tanza, dal Poggiali {Mem. per la Storia lett.
di Piacenza, tom. I. pag. UGO-Gl).
2." Le due corligiane , coniedia di
ec. Firenze j a istanza di Giorgio
Marescotii, appresso i fìgliiioìi di Lo-
renzo TorrentinOj i563, in-S.
«Nel prologo schietlamentc si dice: Colui che
jj prima la compose (questa comedia) la chiamò
t^Evantide. Plauto che la fece latina la inti-
ntolo le Bacchide, e il nostro che Tha ridotta
»5Ìn toscano, la domanda Le due Cortigiane.
» Dopo ciò vedesi che il Domenichi non è au-
"tore della medesima, ma solo traduttore '»
(Paitoni, Bihl, de l'olg., tom. HI, pag. 125).
3.*^ La nobiltà delie donne [in cinque
libri), di ec. Finegia, appresso Ga-
briel Giolito de' Ferrari j 1 549; ed L'ij
per lostessoj corretta, e di nuovo ri-
stampata, I 55 I e 1 554, sempre m-8."
"Vuoisi che a Domenico Brum , pistojese, ap-
'5 partenga quest'operetta, la quale essendo stata
'5 comunicata al Domenichi, questi con Ijia-
'jsimevoie ruberia l'abbia sotto il proprio nome
"publicata »5 (Mazzuchelli, tom. II, part. IV,
pag. 2I8G). Nella lettera però a Bartolomeo
Gottifredi che sia nella line del libro, il Do-
menichi li fa una specie di apologia di se stesso
" per avere preso a trattare un argomento già
«per molti altri trattalo, e ingenuamente no-
'5 mina parecchi scrittori antichi e moderni
'j delle cui fatiche in tal proposito si è gio-
vato. » Cosi il Poggiali {Meni, per servire alla
Storia lett. di Piacenza, tom. I, pag. 235).
Alla qual difesa obbietteremo che, non avendo
il Domenichi nominato fra essi scrittori il
Bruni, potrebbe s^-mpre restare il dubio^ che
1' accusa non sia priva di fondamento; se pure
r opera del secondo di consimile argomento
col titolo di Difesa delle donne, e insieme
le lodi di quelle, stampata in Milano nel
1S49. ed a Firenze, per i Giunti, nel 1432,
non avesse dato luogo ad equivoco.
4." La Progne, tragedia di ec Fi-
renze, per i Giunti, 1561, in-'ò!^
Il Domenichi volle comparire autore della Progne,
quando altro non fece che tradurre in verso la
DOM
tragedia latina di Gregorio CORRARO, protono-
tario , la quale era stala publicata per mezzo
delle stampe deirAcad."* Veneziana, senza nome
d'autore, tre anni avanti, collo stesso titolo.
Fedi, Prima (La) guerra punica.
Dominici Ausberti familia rediviva,
seu superior stemmatis B. Arnulphi
linea con tra Ludovici Canterelli Fa-
bri nec non Jac. ChiOletii objectio-
nem vindicala. Parisiis, i6^S,infol.
L'Hoffmann {Bibl. juris pubi., pag. 440) riferisce
che questo libro sia opera di MarcWntonio de
DoMlMS, e che contro questo scritto stampò
Gio. Giacomo Chifflet - Lampades historice
contra iiovas M. Antonii de Dominis ca-
villationes , etc.
Dominici Baudii Gnoniee commentario
illustrata) (a Carolo Scriba.nio, soc.
Jcsn) Lugdnni Batavorwn [Anluer-
pia^j, \6oj), m-ia."
Dominici Lazzarini ex nobilibus de
Murro epistola ad amicum Pavi-
siensem prò vindiciis antiquoruni
diplomatum Justi Fontanini Foi'o-
juliensis. Ronice , per Franciscum
Gonzagam {Parisiisj per Dezallie-
rnin), iyo6.
Contro il P. Germondo, gesuita. L'amico è Ta-
bate Passionei, poi cardinale, dimorante allora
in Parigi , che fece stampare questa lettera con
una prefazione anonima del P. Montfalcon.
Dominici JNL^cri Melitensis Hierolexici,
sive yacri Dictionarii editio sexta,
octo mille circiter vocibus et tri-
plice indice nunc primum aucta ,
etc. Bononice, ex tjp. S. Th. Aqni-
natisj iy65-6y, voi. 2, in-^.'\
Potè scoprire il P. Merati che le aggiunte sono
del sac." D. Pace MiATi, della Congr.'^ delFO-
ratorio, vicentino.
Fidej Hierolexicon, sive sacrumDi-
ctionariura etc.
DOMINICUS (Sanctus) DE GUSMANIS.
A S. Domenico dei Guzman fu ascritto il libro
- De corpore Christi , ma Teohlo Raynaudo
c'insegna essere fattura di Domenico dei Pan-
ia leo.m.
Dominio (Del) del mare. Fenezia ^
i663 , in-\ 2."
Credesi che ne sia autore Giovanni Palazzi, sa-
cerdote veneto.
DON
Dominio temporale del Papa: opu-
scolo con prefazione e note fli G,
G. N. Prete della Badia di S. Ru-
fillo (P. Tommaso Soldati, dome-
nicano).
K il XV opuscolo (dui tnm. VI) ilol libro del
fan." MuzzarcUi , che ha per titolo- // bao7i
uso della logica in materia di religione. Fu-
ligno, Tommasini, 1739, m-8.°
Dominio (II) temporale della Sede A-
postolica sopra Comaccliio per lo
spazio di dieci secoli. Impressione
terza. Si aggiunge la Difesa del
medesimo Dominio ec. (di mons.*^
Giusto Fonta.mm) per la Sede Apo-
stolica in risposta alle tre ultime
scritture publicate in contrario. ^)-
ina, per Francesco Gonzaga, 1709,
in JògL; e di nuovo, Francofone .
1713. Fedi, Raccolta di tutto ciò
ec. jy. I."
Dominus et redemtor noster Jesus
Christus, etc.
Principio del famoso Breve di Papa Clemente
XIV (Ga^g anelli) in data del 21 luglio n-s,
contrassegnato dal card.'' A. Negroni, col quale
fu ordinata V abolizione della conip.'' di Gesù.
Persona degna della maggior fede ci disse d'a-
vere veduto fra gli scritti autografi lasciati dal
card.^ Stefano BORGIA la minuta di questo breve.
Era allora il Borgia segretario di Propaganda.
pOMIZIO CALDERtNO.
E opinione d'alcuni che il suo nome fosse Do-
menico, mutato in quel di Domizio per con-
formarsi all'uso dell' Academia Romana. So-
spettò poi il Zeno {Diss. Foss., toni. I, pag.
264) che si cognominasse Calderino, perchè
fosse nato a Caldiero, luogo famoso pe' suoi
bagni, nel territorio veronese; ma il Maffei
rassicurò che Domizio era nato in Torri . terra
giurisdizionale di Verona, appiè di Monte Baldo.
Don Chisciotte nella seha d'Alcina,
intermezzo per musica a duo voci
cantato nel Seminario di S. Giorgio
di Siena l'anno lySa. In-^.^
Poesia di Francesco Corsetti, senese.
Donati Janottii, dialogi de Rep, Ve-
netorum, cum notis et libro singu-
lari de forma ejusdem rei pubi icee.
Lugduni Batav. , ex off. Elzeviriana ,
i63i; Ibidem j 1642. iìi-i6.**
331
D0\
Hislampati nel tom.\,part. I, delle Antichità
dell' Italia del Bitnnanno. Le note hanno
frontispizio separalo . e portano il nome di Ni-
colò Crasso, del quale sospetta il Zeno sia
pure la traduzione latina dei dialoghi. In tulli
gli esemplari da noi esaminati non abbiamo
trovato unito il lihro De forma reipublicte,
dello stesso Crasso, indicato sul primo fron-
tispizio.
Donatione (De) Costantini, libri V(au-
ctore Rapliaele Castelli, soc. Jesu).
(Sotvellus, pag. 83 1)
DONATO DA PRATO VECCHIO , nel
Casentino, nominato Apennimgkna,
ed anche degli Aldanzani; visse nel
secolo XIV.
DONDO VINAIO (Anton Maria Fl\e-
scm). Replica di ec. alla risposta
di Liberio Pineschi , capocomico
della compagnia comica del Salon-
cino di Siena, alla lettera di un
incognito ad una dama sopra le
tragedie del sig. conte Vittorio Al-
fieri d'Asti. Siena, 1784.
■ '■ questo festivo opuscolo scritto in difesa di
Giuseppe Ilamirez di Reggio in Calabria, amico
dell'autore, e conosciuto sotto il nome ana-
grammatico di Remigio Puparez.
DONI (Anton Francesco). L'epistole
di Seneca , ridotte in lingua to-
scana per il Doni. Vinegia, per
Aurelio Pincin, 1 548 ; Milano, per
il Bidelli, 1611, sempre m-8."
Non è ben provato che il Doni abbia voluto
farsi credere originale autore di questo volcra-
rizzamenlo assai uniforme all' antico, di Seba-
stiano Marsilio , come venne accusato dal Do-
raenichi, dal Fontanini e dal Zeno. Il Carne-
secchi, che ne fu l'editore, col mentovato
frontispizio diede forse motivo all' imputa-
zione di plagio. Si consulti, Paitoni, Bibl.
de' tradutt., toni. IV, pag. 16.
Vedi^ Prose antiche di Dante, ec.
Donna (La) ancora è fedele, dramma
per musica (di Domenico Filippo
Contini , romano ).
Da aggiungersi alla ristampa della Drammatur-
gia dell'Allacci.
Donna (La) di talento, almanacco.
Fedi, Almanacchi anonimi. N. 4-"
Donna (La) quale si trova. Ottave (di
332
DOR
Carlo Brentano Grianta). Aìl'Aja
(data finta), 1772, m-8."
DONNARDO BERNINA. Relazione delle
solenni feste celebrate in Cremona
nella canonizzazione di S. Gaetano
Thiene, patriarca de' cherici rego-
lari. F^enezi'aj, per Gio. Battista Ca-
iani, 1672, in-^.°
Appiè della lettera dedicatoria si legge il nome
di Donnardo Bernina , sotto il quale si occulta
D. Bernardo Nam, chierico regolare. Per più
starsene celato lo scrittore fìnse che la relazione
gli fosse capitata da Cremona.
DONNORSO (Vincenzo). Memorie sto-
riche della fedelissima e antica città
dì Sorrento, divise in III libri. IVa-
polij, 1740? i«-4.°
Benché sieno publicate sotto l'indicato nome,
sono esse però lavoro del P. A>T0M>0 Don-
norso, domenicano j parente di Vincenzo.
Dono da farsi a madri e spose, al-
manacco (di Carl'Antonio Pezzi).
Milano i Stella.
DONZELLINI (Josephi) Antonii filii,
Cosentini , symposium medicum ,
sive quaestio convivalis de usu ma-
thematum in arte medica. Venetiis,
1707, in-ò°
Credesi lavoro di Domenico Gl'GLIELMINI, cele-
bre matematico; ed infatti venne inserito dal
Magnani, editore delle sue opere, nel toni. II
di esse.
DORASIO, Acad.° Agiato (Agostino
Gradenigo). Due lettere di ec, a
Giovanni Brunacci. Nella prima
delle quali si prova l' uso de' mo-
nasteri doppi ^^ Venezia. Nella se-
conda si dimostra che li Conti che
dominavano Padova e Vicenza nel
secolo XI, erano della famiglia Can-
diana de' Dogi di Venezia. Ivi, presso
Antonio Zatta^ 1760, m-8.°
DORELL (Guglielmo), gentiluomo in-
glese. Il Gentiluomo istruito, di
ec, tradotto dall'originale inglese
da Francesco Giuseppe Moi'elli. Pa-
dova, 1728; e di nuovo, Ivi, 1732,
m-4.°
Il traduttore , ex-francescano , fiorentino , ci fa sa-
pere in un avviso premesso ad un'altra opera.
DOR
da lui medesimamente tradotta dall' inglese ,
non essere autore del Gentiluomo istruito il
sig. Dorell, gentiluomo inglese, ma bensì il
gesuita Dorell.
Dori (A) bella dama veronese, in oc-
casione di un viaggio che fa a
Roma per suo diporto. Lucca, 1 762 ,
m-8.° gr.j e di nuovo, con note,
Bologna, 1763.
Poemetto del cons.* Giovanni Lodovico Bianconi.
Dori (La), ovvero la schiava fedele,
dramma musicale. Roma. Leopardi,
1672, in-ii.^
Viene attribuita dall' Allacci al cav.® Apollonio
Apolloni.
BORIA (Andrea). Libro della Repu-
blica , di ec.
Il nome di Andrea Doria è supposto, e il vero
autore fu Lodovico SPINOLA, siccome ricavasi
da un articolo di lettera del medesimo Spinola
scritta al cardinale Rodolfi (Gandollì, De due.
Aug. script., pag 397) : il che confermasi an-
che dal Soprani {Scritt. della Lig., pag. 205).
DORIA (Arrigo) e DORIA (Gio. Bat-
tista). Vedi, Dante de la volgare
eloquentia etc.
DORICLEA SICIONIA P. A. L' adora-
tion , ou la prière et le désir; l' honi-
me à Dieu. [Parma, Bodonij 1796),
in-/^.^ ed in Jogl.
L'autore de' versi francesi in vario metro fu il
vescovo d'Anversa Nelis; la traduttrice che si
celò col mentovato nome di pastorella d'Ar-
cadia, è Clotilde Tambrom.
Doride, madrigali (del conte Carlo
Roncalli). ì^enczia. Graziosi, '793,
m-8.°
Furono ristampati cogli epigrammi dell' autore
nella seconda edizione Bodoniana nel 1 798 , e
di nuovo nel 1808 nell'edizione compiuta dei
medesimi epigrammi eseguita in Brescia, da-
gli stamp. Spinelli e Valotti. Doride è la
contessa Bianca Uggeri Somaglia, in onore
delia quale compose il RONCALLI questi ma-
drigali.
DORIGISTA. Sotto questo nome la con-
tessa Maria Isabella Dosi, maritata
De Grati, publicò le seguenti comedie:
i." Amore interrotto da prudenza.
Bologna, Sarti, 1709, m-i2.°
a.° Le fortune non conosciute del
DOR
dottore. lui ^ per gli eredi Sartia
1688; e pel Longhi, 1706, sempre
in- I 2.
Non rammentata tlal Continuatore della Dram-
maturgia dell'Allacci.
3." Ingannano le donne anche i
più saggi, fi^ìj nella stamperia del
Pulzoni , 1707, zVz-ia."
4." Il padre accorto della figlia pru-
dente. Ivi, per gli eredi Sarti j i6go ,
in- 1 2.
Sfuggito medesimamente al Continuatore del-
l'Allacci.
5,° La povertà sollevata, e 1' in-
vidia abbattuta. Ivi, 1726, in-\i.'^
Comedia in prosa con sette personaggi, tre dei
quali parlano il dialetto bolognese.
6." Il principe più reale che amante.
Ivi, per gli eredi Sarti, 1 696, in-xiS'
DORILAO.
Nome academico col quale Leopoldo Marc' An-
tonio Caldani, bolognese, prof.* neir Univer-
sità di Padova, si celò publicando nel Gior-
nale di ììiediciìia del dottor Pietro Orteschi
alcuni articoli di argomento medico-teorico-
pratico.
DORTLLO DAFNEJO (conte Carlo Ga-
stone Della Torre, di Rezzonico).
i.° Lettera di ec. a Diodoro Del-
fico {ab.^ Saverio Bettinelli) sul
gruppo di Adone e di Venere, opera
di Antonio Canova. Senza data [Na-
poli, 1795), m-8."
Fu riprodotta nel toni. XXVII, pag. ss delie
Memorie per serbare alla storia letteraria
e civile, f^enezia, Pasquali, I79S.
2.° Oda - Chi è colui che la rugosa
fronte ec. - Sottoscritto Dorillo Da-
fnejo P. A. [Parma, Bodoni, 1790),
m-4.''
Quest'ode fu recitata in Roma dall'autore per
la ricorrenza dell'anno secolare della fonda-
zione dell'Arcadia.
3.° Versi sciolti e rimati, di ec.
[Parma, 1774), in-^.'^
Tutti questi scritti del conte Rezzonico furono
ristampati con le altre opere dell'autore nel-
l'edizione di Como, per V OstineUi, 1813,
e seg.
DORINA NONACRINA P. A. Sonetti
venti in morte di Gio. Antonio
333
DOT
Dolfin, patrizio veneto. Venezia,
pel Penada, 1767, m-8 °
Copresi sotto questo nome arcadico Caterina Dol-
fin, sposala nel l7Bii in Marcantonio Ticpo-
lo, indi nel I77G nel cav * procuratore Andrea
Tron.
BORMIO (IL) (Cornelio Cataneo, bo-
lognese). Rime di diversi nobilis-
simi ed eccellentissimi ingegni in
lode di donna Lucrezia Gonzaga,
marchesana, date in luce dal Dor-
mio. Bologna, Rossi, i565, m-4-"
Dormitanzio (II) del secolo decimo
ottavo (di Frate Ubaldo Brandi ,
minore riformato).
È contro l'operetta dell'ab.* Zaccaria. - Lasciamo
stare le cose come stanno.
Dottor (II) estatico, ovvero la vita
del venerabil Dionigìo Richel mo-
naco cartusiano: opera postuma di
un religioso dell'ordine medesimo.
f^enezia, per Giuseppe Corona, 1736,
m.8.^
« Lo scrittore dell' opera fu il P. Daniello Cam-
« panini, certosino, ferrarese; da quello che
') rimase inedito la trasse, e compendiò il P.
"Jacopo San VITALE » (Pezzana, Continuai.
alVAJfb, toni. VII, pag. 5i, num. 14).
DOTTOR SUCCINTO , così fu detto Fra
Francesco d'Ascoli, dell'ordine dei
minori.
Dottrina (La) cattolica delle indul-
genze, difesa contro alcuni libri
ultimamente pubricati a danno della
verità. Fuligno, 1789.
Opera di mons.* Sintich, canonico degli Schia-
voni, poi vescovo di Veglia.
Dottrina cristiana da insegnarsi dalli
Curati nelle loro parrocchie a' fan-
ciulli. Lucca, circa l'anno i574,
Z>Z-I2.°
A questa ne seguitarono altre edizioni senza
nome dell'autore, il quale fu il vener." servo
di Dio P. Giovanni Leonardi, fondatore de' chie-
rici regolari della Madre di Dio. Il P. Gio. An-
tonio Leonardi, della stessa Congreg.'', ripro-
dusse di poi la presente operetta in L ucca nel
1736, col nome dell'autore, e con l'aggiunta
d' una sua prefazione.
Dottrina (La) del preteso secolo il-
luminato XVIII intorno la gerar-
334
DOV
chia per la disciplina ecclesiastica
confrontata ce ( dell' ab/' Antonio
Francesco Zaccaria). Firttize ^ per
l'Archi^ 1 790 , 7/7-8.*'
Dottrina della vita monastica. Vedi,
Doctrina della vita ec.
Dottrina di S. Tommaso , proposta
alla considerazione de' saggi e sin-
ceri amatori della virtù, acciocché
possano formare un retto giudizio
sopra la prima lettera scritta dal
P. Daniele Concina contro il P.
Bernardino Benzi, autore della dis-
sertazione sopra i casi riservati nel
Veneto Patriarcato. Senza nota di
stampa (ma Lucca, \'jf\^).
Il Mazzuchelli {Scritt. d'Italia, toni. II, pag.
900) dice d'avere sicuri riscontri esserne stato
autore il P. Giuseppe Poli, gesuita, morto
rettore del Collegio di S. Lucia in Bologna
Tanno 1738. Lo stesso si dice anche nella
vita del P. Patuzzi, che sta avanti alla sua
Ethica Christiana. Anche negli Aniiaìi leti.,
tom. \, part. lì, pag. 228, ciò viene con-
fermato.
Dottrine false ed erronee sopra le
due podestà, l'Ecclesiastica e la Se-
colare, tratte da due libri del P.
Antonio Pereiro (opera dell'abate
Francesco Antonio Zacc.'iRia, ex-ge-
suita). Foligno, per Giovanni To-
massini, 1783, in-'òf'
Dovere (II) indispensabile e l'impor-
tante necessità ch'hanno i fedeli di
trattare con frequenza delle cose
della Cristiana religione ( del P.
MuGA , agostiniano da Chieri). To-
rino ^ slanip. Fontana, i 78B, in- 1 2."
Doveri (Sui) dei Principi neutrali
verso i Principi guerreggianti ec.
(di Ferdinando Galiam ). Senza
luogo e nome di stamp. [JSapoli),
1782, w-4.''
Doveri (I) del cittadino verso la pa-
tria, academia recitata dagli alunni
delle publiclic scuole alla destra
dell'Adige (dell'ab.^ Gio. Battista
Lavarini). Verona, Raniazzini, iHoi,
m-8.°
ORO
Doveri (Dei) del nobile verso lo stato,
dissertazione del conte Francesco
d'Arco. Cremona, Manini , 1788,
m-8."
Credcsi che per la stampa di questa dissertazione
il tiglio prestasse il nome al padre (conte Gio.
Battista), come pure per T altra che vi sta
unita - Del motivo della legge ec.
Doveri (I) della vita domestica di un
padre di famiglia, operetta tradotta
dal francese. Parma, nel Piegai Pa-
lazzo co' tipi Bodoniani, 1794}
in-Q.^ gr.
L'originale francese è di Benigno LORDELLOT.
di Dijon.
Doveri d' un pastore d' anime ( del
paroco Gio. Battista Ferrari). Mi-
lano
Doveri (Dei) militari constituenti un
valoroso e fedele soldato ( di Gio.
Battista Cavallero). Parma, Jìossi
ed Ubaldi , 1784, ^/^-8." pie; e di
nuovo, Ivi, 1797-
DOZZA (Pietro). Opuscoli filosofici di
Benedetto Castelli. Bologna, Monti,
1669, in-^°
Il Leti {Italia Regnante, tom. IV, Uh. V, part.
IV. pag. 482) dice che la dedicatoria a nome
di Pietro Dozza e la prefazione al lettore sotto
nom.; dello stampatore Giacomo Monti , sono
di Giambattista Cappom, Acad.° della Crusca.
Drammaturgia di Leone Allacci, ac-
cresciuta e continuata fino all'anno
MDCCLV. Venezia, Pasquali, iy55,
m-4.°
L'editore anonimo fu Girolamo Zanetti, che
ajutato da altra mano aYionima vi aggiunse un
supplemento. Dall'avviso premesso ritraesi che
il principale merito degli accrescimenti fatti
alla prima parte deesi a Giovanni Cedoni, ed
in secondo luogo al P. Giovanni Degli Agostini.
Il Biscioni aveva anch'esso preparato un simile
lavoro, che conservasi in Firenze mss. Nella
Storia lett. d'Italia del P. Zaccaria {toni. XII,
pag. 232 e seg.) si accennano alcune aggiunte
e correzioni che potrebbonsi fare alla suddetta
Drammaturgia. In fine diremo che in Venezia,
presso gli eredi del conte Corniani degli Al-
garotti, trovansi preparati tutti i materiali per
una nuova edizione della medesima.
JROGONTEO SELINUNTE (Castelli,
principe di Torremuzza). Storia di
DUB
Alesa, antica città di Sicilia, col
rapporto de' suoi più insigni monu-
menti, statue, medaglie, isciizioni
ec. , l'accolta da ec. Palermo j presso
Pietro Bcfitivenga, iy53, in-4^^^ Jig.
Droits des Souverains défendus contre
les excomniunications et Ics inter-
dits des Papes. ^ la Haye, 1721,
voi. 2, iVz-i2.° Vedij, Consolazione
della mente ce.
DRUSINO CISSEO P. A. (P. Giuseppe
Mai'ia Pruni, della Congr.'' della
Madre di Dio).
i.^ Britannico, tragedia del signor
Racine, tradotta in verso italiano
da ec. Genova^ nella sta/np. Ler-
zianaj '7495 in-^-^
2.° Chittara zeneize di Giangiacomo
Cavalli, ricorretta, accresciuta colla
giunta di alcune rime de' più an-
tichi rimatori genovesi. Genova ^
1745, in-S°
Sotto r indicato nome arcadico ne fu editore il
suddetto P. Priam. Fu /w ristampata nel 1825
in occasione di nozze illustri.
3." Marianna, tragedia; rime tosca-
ne e versi latini di ec. Genova ^
Tarigo, 1754, in-/^.'^
4.° Poesie di ec. Ivi, per lo stesso
stanip. e nello stesso anno, in-8.^*
Sospettiamo che forse formino parte dell'antece-
dente N. 3.° Le riporta il 3Iorei nel Catalogo
degli Arcadi.
5." La villeggiatura di Sua Eccel-
lenza il sig. Duca di Richelieu al
Zerbino, dopo la guerra, egloga di
ec. Genova, nella stanip. Lerziana,
1748, in-l^^
D. S. G. Vedi^ MAGO (Gio. Dal).
Dubbj che si espongono da alcuni stu-
diosi della giurisprudenza alla dotta
mente del M. R. P. L. Giaunangelo
Serra. Faenza, presso l'Archi, in55,
i«-8.« <rr.
Ci
A questi 'dubbj, che si suppongono della ciotta
mente del modesto P. Serra , va unita la sua
risposta.
Dubbj critico-teologici (dell'ex-gesuila
335
DUB
Francesco Gusta) sul su|)posto bat-
tesimo dell'Ebreo Bianchini. Bolo-
gna (ma Firenze), 1786, m-4."
Dubbj intorno alla santificazione delle
feste, con la risposta e contro-ri-
sposla (dell' ab.^ Camillo Garulli,
ex-gesuita, fermano). Venezia,, ap-
presso lo Storti, I 795 , z/i-8."
Dubbj proposti alli signori professori
della facoltà teologica di Pavia (di
D. Rocto BoNOLA, ex-gesuita). Senza
data d' aimo e dì luogo, 1790, m-8.°
DUBBIOSO ACADEMIGO (Lodovico
Castelvetro). Lettera al molto ma-
gnifico messer Francesco Giuntini.
" K aggiunta al discorso in difesa de" buoni a-
"Slronomi delio stesso Giuntini. stampato in
ì-> Lione nel isti. In essa il Castelvetro, sotto
«nome del Dubbioso Acadcmico, avendo iu-
j'teso che il Roviglio aveva stampato in Lione
;5Ì1 Decaraerone in piccioia forma, e che il
"Giuntini T aveva corretto, gli scrive per av-
"vertirlo di alcune cose non ben notate da
» Alessandro Degli llierti nel suo Ragionamento
"sopra il Boccaccio, e per chiedergli la solu-
" zione di alcuni dubbj riguardo a questo scril-
" tore. Vi si aggiugne poscia la risposta fatta-
" gli dal Giuntini. Questa lettera istessa . con
"qualche cambiamento, è stata inserita traile
«opere critiche del Castelvetro, Lione {Mila-
ni no ) , nella stamp. di Pietro Foppens {nella
nstamji. Palatina) , 1727, in-A." >» (Tirabo-
schi, Scritt. Modon. , toni. [, pag. 472-73).
DUBLIIVO (Gasparo) (ab.^ Gio. Bat-
tista Rodella). Lettera di ec. al
signor Callimaco Mili (P. Camillo
Almici, dell' Oratorio), e risposta
del signor Callimaco Mili a Ga-
sparo Dublino intorno all'anima
umana, premessa una lettera di
Giambattista Chiai-amonti ec. f^e-
nezìaj Occhia 1763, in- 11°
Sta nel toni. X, della Nuova raccolta d' opu-
scoli scientifici e filologici dell' abate P
Mandelli.
DUBLINO (Gasparo) (Altro) (ab.'' Ja-
copo Germano Gussago, ex-minore
osserv.*^). Memorie intorno alla vita,
agli studj ed ai costumi del chie-
rico D. Jacopo Manziana. J^enezia,
tip. d' Alvisopoli , 1820, in-^.^
336
DUE
Due (Li) aiH'lli, opera scenica {in
prosa) (di Antonio Giulio Brignole
Sale). Luccn_, i664, m-i 2.° Ristam-
pata in séguito molte volte.
Due (Le) chiese di S. Antonio e di
S. Giustina ec. Fedi^ Storica dimo-
strazione della città di Padova ec.
Due dialoghi della vergogna, con la-
cune prose et rime del signor An-
nibale Pocaterra, Acad.° Ferrarese.
Jìeggioj appresso Flavio e Flaminio
Bortoli , 1607, m-4-°
Dopo i due dialoglii predetti comincia, senza in-
titolazione di sorta con numerazione a parte,
la vita del Pocaterra, che il P. Ireneo Affo
crede composta da Bonaventura Angeli, autore
della storia di Parma. In fine della vita son
poste le rime d'esso Pocaterra.
Due dissertazioni, la prima delle quali
spiega una lapide scavala nel vil-
laggio di Riese l'anno lySo (in
ottobre), e fa vedere l'antichità del
castello d'Asolo; esamina l'altra
l'essere antico di Treviso. Treviri,
Bergami j l'j^Q, in-\i.^
La prima col titolo di Osservazioni , è di Mi-
chele Lazzari j T altra con quello di Ragio-
namento intorno alle antiche iscrizioni eli
Treviso, è anonima (di mons.*^ Domenico
Giorgi) in favor di Treviso contro le Osser-
vazioni del Lazzari.
Due dissertazioni storiche in difesa
della forte apologia scritta a favore
della chiesa Palermitana dall'eru-
ditissimo D. D. Antonino Mongitore,
canonico della cattedrale di Paler-
mo, composte dal S. D, D. F. S.
E. M. palermitano (signor dottor
D. Francesco Serio, e Mongitore,
nipote del can.° Autonino suddetto).
Palermo , Stefano Amato ^ ^'J^'J ì
m-4.«
Lo stesso dottor Francesco scrisse un'altra più
voluminosa opera intorno questo argomento col
titolo - Dissertazioni istorie/te ed apologe-
tiche critiche delle glorie sì sacre, come
profane di Palermo ec. Ivi, per lo stesso
stampatore , in fogl.
Fedi, FILALETE ORETEO.
Due (Le) giornate d'Agosto. Fedi,
Aneddoti con lenenti, ec.
DUE
Due (Le) giornate del poeta Banda-
rino, dove si tratta di tutti i co-
stumi che in le città d'Italia a loco
per loco usarsi sogliono. Senza luogo
e nome di stampatore, i5ò6, in-i5.'
Apostolo Zeno {Jnnot. alla Bibl. del Fonta-
nini, toni. II, pag. 18) fece noto che questo
liln-etto non è altro che la traduzione delF ope-
retta latina di Ortensio Landi, che ha per titolo
- De variis moribus viroruni et mulierum , -
e sta unita alle Forciancv cjucestiones del
medesimo autore.
Fide, PHILALETHES POLYOTO-
PENSIS.
Due giorni in Ferrara (della marc''
Ginevra Canonici Facchini), guida
per il viaggiatore. Ivi, 1819, /n-8.°
Due iscrizioni lapidarie di Padova po-
ste l'una nel i532 sopra la cap-
pella del Santo, e l'altra poc'anzi
sotto la colonna Massimiliana, pre-
sentate ora ambedue per la prima
volta nella loro incontrastabilmente
vera lezione. Fenezia, Anlonclli ,
i832, m-8.''
La dedicatoria è sottoscritta colle sigle A. A.,
che valgono Arrigo Arrigom.
Due lettere a Gian Vincenzo Bolgeni
sul giuramento ordinato dalla Re-
publica Romana a tutti i public!
funzionarli , e sulla vendita dei beni
ecclesiastici (dell' ex-gesuita ab.*^ D.
Luigi Maria Bucchetti). Fenezia,
Andreola, i 798.
Due lettere curiose ( dell' arcipr.^ Gio.
Battista GuADAGNiNi) sopra l'opera
del Limbo, con alcune postille alla
seconda lettera. Pm'/a_, 1788, 77z-8.°
Due lettere dell'abate ( Giuseppe
Maria Mcscari, basiliano) dirette
la prima ad un Amico Ecclesia-
stico di Toscana sulle assemblee
preliminari al Concilio Nazionale
che si dice volersi convocare pella
riforma della disciplina ecclesia-
stica; e la seconda ad un Canoni-
sta Napolitano sull' esenzione dei
Regolari dalla giurisdizione de' ve-
scovi. Pavia {Roma), 1787, m-8. .
DUE
Due lettere dell'autore del libro della
religione e del governo dei popoli
(cioè dell' ab. ^ Giammaria Oktes),
che possono servire d'estratto del
libro medesimo. Senza luogo e nome
di stamp. MDCCLXXX.
Due lettere dell' emin.° e rever.° signor
card.^ Angelo Maria Querini, ve-
scovo di Brescia , e della S. R. E.
Bibliotecario, insieme con le due
operette dal medesimo la prima
volta publicate di Agostino Valiero,
cardin.^ e vescovo di Verona, tra-
dotte dal latino in italiano ( da
Francesco Torriceni). Brescia j Tur-
lino, I ^49 5 "^-4-*' P'-^-
Due lettere di N. N. (arcipr.^ Giara-
battista Guadagnici) al signor ab.^
D. Luigi Mozzi, canonico di Ber-
gamo sopra alcuni paragraQ d' un
libro stampato in Brescia nel iy6i
- Compendio della storia sacra ed
ecclesiastica del P. Duchesne. - Bre-
scia, Vescovi, 1779, in-%P
Due lettere di un cortigiano , nelle
quali si dimostra che la fede e la
opinione di Roma è mollo più bella
e più commoda, che non è quella
de' Luterani, In-^.^ {circa la metà
del secolo xri).
Probabilmente sono fattura di Pietro Paolo Ver-
GERIO, perchè da noi vedute comprese in un
volume contenente altri di lui calunniosi scritti.
Allo stesso crediamo di potere attribuire una
terza e quarta lettera sopra il medesimo ar-
gomento, esistenti nella Biblioteca Reale di
Parigi (Theol., toni. HI), che del pari stanno
unite ad altro volume d'operette di quel ve-
scovo apostata. Eccone il titolo - Terza let-
tera d'un cortigiano, il quale afferma che
a suo parere la messa del Papa è pili bella
che la comunione che si fa in alcuno loco
della Germania. In-8.° - Quarta lettera di
un cortigiano, nella quale egli dice , che si
comincia ad accorgere che la dottrina, che è
chiamata Luterana , sia la buona e la vera,
e che quella del Papa sia la corrotta e la
falsa. I/i-6.°
Due lettere di un Parroco vicentino ad
un giovine Cavalier milanese sopra
la cosi detta divozione delle qua-
TOM. I.
837
DUE
rant'ore, e sulla divozione della san-
tissima Vergine Maria. Seconda e-
dizione. Milano, presso G. Pirotta,
1816, m-8.°
Queste due lettere publicate dal conte Francesco
Pertlsati con Tindiiato titolo, sono fattura
di lui, ed erano state già separatamente im-
presse co' tipi Bodoniani, senz'anno (1704),
la prima in data del ai febbrajo , la seconda
del sa luglio.
Due lettere rispoiisivc a quanto in
séguito publicù Nicolò Carminio
Falcone nella Storia intera della
famiglia, vita, miracoli ec. di S. Gen-
naro (di mons.^ Gio. Di Nicastro,
beneventano). Napoli (data fiuta),
1714? in-^.^
Due lettere sopra l'ottica del P. Castel.
Ne è autore il P. D. Claudio Fromoxd, cremo-
nese, e sono publicate anonime nelle Novelle
lett. di Firenze pel 1741, col. 453-6 io-g29.
Si difende il Newton contro le censure fatte-
gli sopra i colori dal P. Castel.
Due opuscoli sulle regole de' Santi
Padri, osservate nel difendere le
verità combattute, e l'innocenza
calunniata, tradotti dal francese (di
Arnaldo, per opera del P. G. &L
PujATi). Venezia; 1788.
Due orazioni, l'una d' Eschine contro
Tesifonte, e l'altra di Demostene
a sua difesa, di greco in volgare
nuovamente tradotte per un gen-
tiluomo firentino. Vinegia, MDLIIII
(i554). = In fine = Vinegia^ in
casa de' figliuoli di ^Ido, M. D. LIIII,
inS.° Vedi, Cinque orazioni di
Demostene ec.
Due orazioni in lingua toscana. Ac-
cusa con tra Leon Secretario di se-
creti rivelati. Difesa. Parma, Selli
Viotto, M.D.XLFIl, il dì primo di
gennajo, in-j^.°
Avvene ima ristampa dell'anno seguente fatta
dallo stesso f^iotto, secondo dice Bartolommeo
Gamba {Testi di lingua). Il Sansovino le in-
produsse col nome dell' autore nella prima
parte delle Orazioni da lui raccolte. Ecco
quanto scrive Claudio ToLOMEi, autore di que-
ste due orazioni, a inesser Dionigi Atanagi in
una delle sue lettere (Libro settimo, pag. 2K9,
338
DUE
edizione del ISGO): « Troppe lodi son quelle
«che voi date alle mie due oraziom, le quali
«furon latte quasi scherzando. Io le partorii
» <rià in Capo di monte, essendo in viaggio e
«senza libri, ove il cavalier Gandolfo e mes-
«ser Apollonio Filareto furono compagni: ma
«sia come vuole, parve a messer Fabio Ben-
« voglienti di farle stampare in Parma , per
«provar come riusciva la stampa di Seth
,y Fiotto, il quale ora esce a galla nuovo
>3 stampatore ».
Due panegirici nuovamente composti,
de' quali 1' uno è in lode della si-
gnora marc.^ della Padula , e l'altro
in commendazione della signora
donna Lucrezia Gonzaga da Ga-
zuolo. Finegia, Giolito, iSSa, m-8."
Sono composizioni ambedue di Ortensio Lajìdi,
benché in quanto al secondo affermisi nella
dedicatoria essere stato tradotto di lingua la-
tina in castigliana, e quindi nella nostra ita-
liana.
Due risposte a due altre contrarie
scritture nella celebre causa del Ru-
bicone. Faenza j per l'archi, lySS,
m-8.°
Anonime, secondo il Ranghiaschi {Bibl. storica
dello stato Pont., pag. 68 siip.), ed attribuite
nelle Noi>. della hep. lett. di Lucca, (i73G,
pag. Si) al P. Giannangelo Serra, cappuccino.
Due sonetti sopra l'orribile attentato
verso il l'e cristianissimo Luigi XV,
e la di lui pronta guarigione. Vieii'
va, TratLncrn, l'J^y , m-4-°
Colle sigle D. F. che vogliono significare Daniele
Florio.
Duello d'Amore e di Fortuna. Bonci-
glione, 1609, in- IO," J^edi, AC ADE-
MICI DESIDEROSI.
Duello eloquente di due greci, fatto
da quattro penne: Ovidio, Auguil-
lara, Gondamine, Pedriui, con cin-
que dialoghi sull'argomento ( del-
l'ab.^ Andrea Rubbi). Venezia, Zatla,
'797' "^-4-"
Il libro è lo stesso di quello da noi rammentalo
col titolo di Jjace in fiore, a cui fu mutato
il frontispizio, e tutto il primo fogUo, che com-
prendeva la dedica del l'edrini al Mocenigo,
una pistola del Pedrini a Giovanni Pindemonte
e una nozione preliminai'e; a cui in vece furono
sostituiti i suddetti quattro dialoghi. Il motivo
DUO
di questo cambiamento si sa essere stala la
morte del Mocenigo avvenuta prima eh' egli
potesse fare l'ingresso alla dignità, onde non
essendo il caso di publicare un libro già bello
e stampato per T ingresso di chi piìi non era,
vennero levate dagli esemplari le carte sopra
indicate, e si spacciò come cosa nuova, ed in-
dipendente da queir occasione.
DUGNANUS (Antonius). Antonii Du-
guani Patri tii et Collegii Mediola-
nensis J. U. D. et Sacrse Concisto-
rialis Aulce Advocati Dissertatio de
alluvionibus. Romcej t/ypis 3Iichaelis
Angeli Barhiellini f in cedibus de
3Iaxim is, 1770, m-4 •"
Se devesi credere al P. Merati, che n'ebbe no-
tizia dal prof.^ Gio. Cristoforo Amaduzzi, il
vero autore di questa dissertazione sarebbe
r avv." Giovanni Devoti , romano , di cui ab-
biamo alle slampe - Fahii Devoti de romana
architeciura Sermo cum notis Joliannis fi-
lii, - che va unito ad altro opuscolo - Fabii
Devoti in cenigma Damoetce de cceli spatio
in terris quihusdam tres non amplius ul-
nas patente commentarius. Romce, ex lyp.
Marci Palearini, m-8." A proposito di Fabio
Devoti, padre di Giovanni, autore di alcune
satire, si trova nd\e. Memorie per servire al-
l'istoria letter. dell'anno 1733, presso il
P^alvasense, riferita una sua lettera metrica
al P. abate Nerini, e si crede nome supposto,
laddove fu quello il vero nome dello scrittore.
Dui {sic) dialoghi. Fedij Due dialo-
ghi della vergogna ec.
Dum vitam in ara Golgothse, etc.
Principio d' inno del sacerd.^ oblato Carlo Rosa,
che leggesi in onore di 3Iaria Addolorata nel
Breviario Ambrosiano.
Duobus (De) imperatorum Rascisa
riummis (dissertatio Bernardi Nani).
(Fenetiis), MDCCL {l'jòo), in-^°
Ristampata nel I7S2 con aggiunte.
DUODI (Petri) (Francisci Piccoloaiini,
senensis), peripateticarum de anima
disputationum libri septem. Fene-
tiis, apiid Moneliim, i5Sy, in-^.^
Quosf opera del PiccoLOMi.M impressa sotto nome
di questo nobile veneto suo scolaro, fu dimen-
ticata dal INicéron {Mémoires pour servirà
V ìdstoire des liommes illustres , toni. XXIII,
pag. 68) , come la è del pari altra da lui publi-
cata col pseudonimo di Stefano Teopulo. Con-
sultisi, Caddi {De script, non eccles., part.
II, pag 1S8).
EAC
Fide, TIIEOPULT (Stepliaiii). con-
tcuiplalionum libri X.
DURANTIÌN'O (Francesco Lucio).
Il Piaccio {toni. \\ , pag. 244, num. 886) dice
che sia nome finto, e che alcuni vogliono che
sotto di esso siasi nascosto Francesco Patri-
zio, il giovane , oriundo di famiglia sanesc
(come credesi), nato in Dalmazia; ma che
cosa abbia scritto non ci sa dire. Il Merali
{^Zihald. mss.) soggiunge che forse sarà c[ual-
che libro di quelli che stampò per le brighe
letterarie che attaccò col Biasini, col Tasso, e
con Teodoro Angelucci. Il Gcsnero pensa che
r opera pseudonima attril^uila al Patrizio porti
il titolo - De optima R. P. guhernatioiie li-
bri duo, etc. Venetiis perfratres de Sabio ,
1822, m-s." - Ma s'inganna, poiché ci assi-
cura il Foscai'ini {Lettemi, venez., pag. 554,
nota 32") che Durantino è un vero nome e
non un nome supposto. Nella Pscudonimia
del signor Lancetli, registrasi un Duramils
(Franciscus Lucius), sotto cui dicesi cclai'si
Gio. Battista Fiera, mantovano; ma noi igno-
riamo a che si appoggi tale asserzione,
DURANTIUS (Franciscus Lucius). Fi-
de supra.
DURKHUNDURKHI ( Benonis ) , Slavi
exameu in Spenti Academici sepulti
epistolam prò antiquitatibus Etru-
scis Inghiramiis adversus Leonis
Allatii centra ejusdem animadver-
siones. Colonice ^ apud Georgiam
Genselium, 1642, in- iv>.°
Il Nicéron {Memoires, voi. XXXI, pag. 1 20) sup-
pone che sotto il qui riferito finto nome na-
339
EAC
scendasi Gaudenzio Pai^aiiino, di Poschiavo,
in Valtellina. Il Fontaiiini in vece {Cat. Bibl.
card. Imperiali, pag. ic) ne crede autore
Leone Allazio; alcuni pur anco attribuirono
questo esame al P. Melchiorre Inchofer, "c-
suita. Ma l'abate Quadrio {Dissert. su la Fal-
tcllina) non esita ad ascrivere l'opera pre-
sente a Vincenzo NoGHERA , amico deirAllazio.
Fidcj Anliquitales (Ad) Etruscas
quas Volaterrjs etc.
D. V.
Sospetta il chJar.° Cicogna (/«5C/-. Fenez., tom.
V, pag. 245) che il sonetto, che comincia -
Ahi che giace per man d' invida morte - e
che sta fra le Rime di diversi eccellentissimi
autori nella morie dell'illustre signor E-
stor Martinengn , raccolte e mandate in
luce da Veronica Franco. Senza data e
nome di stamp. ( dopo il 1.172 al isso), in-A.°,
sia di Domenico VEMEftO, amico dell'autrice.
D. V. A. M. Fedi 3 Progetto nuovo su-
gli Ulivi.
DYSID^I (Prosperi) (Fausti Socixi),
de loco Pau!i Apostoli in Epistola
ad Pvom. cap. VÌI, etc. disputatio
et alia opuscula. Cracovice ( sive
Petricoi'ice), typis Sebast. Sternacii,
i582 (e non i583 siccome riferisce
//Sandio), m-S.'^ie di nuovo, Senza
luogo ^ i584, in-8.°
Ristampato Tanno 1612 col nome delP autore.
Se n'era publicato Tanno 1391 un compendio
che sta unito ad altri Irattatelli nel libro - De
peccato et peccatorum remissione etc.
E
E AGO PANELLENIO P. A. ( conte Ja-
copo Antonio Sanvitale).
i.° Alconeed Idaura, egloga. ^o/?2rt^
De JÌ0SSÌ3 1744? ifi-S.^
Oltre il mentovato conte Sanvitale , parmigiano,
ebbe parte nella composizione di quest'egloga
anche T altro pastore arcade Cornante Egine-
tico , cioè Tab.^ Carlo Innocenzio Frugo.m.
2.° Il Poliuto, tragedia di Pietro
Cornelio, trasportata nella lingua
italiana da ec, Vice-custode della
Colonia Parmense. ParrnUj Monti ^
senz' annoj in-^.°
3.° I sette salmi penitenziali, eia
sequenza de' morti, trasportati dal
latino idioma, e parafrasati da E.
P. P. A. (Eaco Panellenio Pastor
Arcade, cioè il suddetto conte San-
vitale). Fenezia, i']4^ •> ifi'^^°
340
ECC
4.° Uranio e Erasitea, favola pa-
storale da rappresentarsi l' agosto
dell'anno 177^ nel teatro di Parma
per la nascita del real primogenito
di Ferdinando di Borbone. Parma,
stamp. reale, in-^°
È dedicala in prosa dall'autore ai due regnanti,
i quali sono rappresentali sotto i nomi di U-
ranio (duca Ferdinando di Borbone) e di Era-
sitea (Amalia arciduchessa d'Austria). Cou-
sullisi Pezzana (Cont. all'Affò, tom.Ml, pag.
184). Diverse altre poesie si hanno dell" autore
sotto questo nome arcadico , che sono rammen-
tale dallo stesso biografo.
Ebhh'a lo lire nnuosto Ferdcnarìno , ec.
In fogl. i'ol. (stampato circa il 1788).
Principio di sonetto in dialetto napolitano, com-
posto da Eleonora Lopez Fo>ìseca in occasione
della rinnovala questione risguardante la Ghinea
al tempo del Pontefice Pio VI. Leggesi anche
ristampato nel tom. Ili, pag: 243. degli Scritt-
legali del regno eli Napoli del Giustiniani.
Ebrei (Gli) smascherati, dissertazione
postuma dell' A. G. B. B. (avvocato
Gio. Battista Benedetti). Ferrara,
Rinaldi, 1799? '«-B.°
Ebreo (Dell') possidente (di Francesco
Gambim, giureconsulto astigiano).
Torino, stamp. Pane, 181 5, in-8.°
ECATOMBEO PLASO^E P. A. (Giuseppe
Cremona, scolopio). Orazione fune-
rale di ec, in morte dell' eminent."
signor Giuseppe Ulisse card.'^ Goz-
zadini, vescovo d'Imola , delta nei
funerali celebrali nella sua catte-
drale da mons.^ Andrea Luigi Cat-
tani, vescovo di Samminiato al Te-
desco in Toscana. Firenze, per Be?-
nardo Paperini , in-^P
Ecce jam noctis tenualur umbra, eie.
Principio d'inno che cantasi alle laudi del di-
vino ufficio nelle domeniche di eslate, il qual
inno dev'essere lavoro di S. Gregorio I, Papa,
poiché sembra una continuazione di quell'al-
tro suo che incomincia - Nocte surgentes vi-
gilemus omnes.
Eccellenza (Dell') di Maria Vergine
esposta a modo di meditazioni con
l'aggiunta di alcune preci (del P.
Girolamo da Bologna, cappuccino).
Bologna e Rimini.
ECC
Eccellenza (Dell') e grandezza della
nazione Fiorentina, dissertazione
storico-filosofica , la quale si pre-
mette ad una descrizione alfabetica
delle famiglie, ec. ec. , dedotta dai
registri d'entrata e d'uscita della
camera fiscale (di Francesco Maria
Soldini). Firenze, Fanni e Tofani,
1780, in-8.^, con fi g.
Eccellenza (non si sa chi sia). Io non
amo se non l'incontro di obbedire
ai commandi riveritissimi di F. E.
■= In fine = Mentre f assicuro,
r unica cosa che desidero, essere le
occasioni di farle vedere quel costante
ossequio, che mi costituisce di F . E.,
adì 12 settembre, (forse Ferrara),
1751, (e nuH'altro).
K di pagine quattordici con nove figure in una
tavola sola, esplicanti il Ponte di Bassano. De-
scrive la storia di detto ponte, e dà giudizio
su di esso: si sospetta che ne sia autore Fran-
cesco Maria Preti.
Eccezioni della Comunità di Fiemme
contro il nuovo statuto composto
per essa da una Deputazione dell'ec-
celsa Superiorità di Trento. 1784-
Scrittura di Giuseppe Antonio RiccoBONA, di Ca-
valese, e di Cari" Antonio PlLATl, diTassulo,
in Val di Non.
Eccitaménto efficace alla venerazione
di tutti gli Angeli santi e spezial-
mente delli nostri Custodi, con
un memoriale a qualunque Cri-
stiano (del P. Benedetto Bovio).
Trcuigi , 1 6 7 7 , m - 1 2 ."^
Ecclesise Anglicanse trophsea (auctore
Gulielmo GoOD, jesuita, anglo). /?o-
ma^j ex off. Barth. Grassi, i584.
Ecclesiastica (De) disciplina disserta-
tiones quinque; nempe de Ecclesia-
sticis personatis, ludentibus, nego-
tiantibus, lucrum ex missarum ele-
emosynis quserentibus, et de resi-
gnatione Beneficii secularis. Vene-
tiis, apud Josephum Corona, 1739.
Ne è autore il P. Girolamo Carisara, vicentino,
dell'ordine di S. Girolamo della Congr,* del B.
Pietro di Pisa, Furono ristampate con aggiunte
ECL
Ivi, cioè in fcnezia, sotto il finto nome di
Girolamo Fruttìfero, nel 1741, uJ indi per
la terza rolla con altri accrest-imenti in f'i-
cenza l'anno 1747, co' tipi di Pietro Anto-
nio Bcrni.
Ecclesiastica liisloria, integrain cccle-
siaì Chrisli idcani secundujn sin-
gulas centurias perspicuo ordine
corri plectens (usque ad sec. Xll) per
aliquot stiidiosos et pios virus in
urbe Magdcburgica. Cenluvioe I-XIII.
Basilece, Oporùms , i55c)-'j^, voi.
8, in fogì.
Ne fu principale autore Matteo Francowitz, co-
munemente detto Flacio, ed anche Fiacco, Il-
lirico.
Ecclesiastico (L') instruito del tenore
di vita che condur deve, acciò san-
tificar possa sé medesimo ed il suo
prossimo (del cau.° conte Antonio
ZiBRAMONTi, mantovano). Ferrara,
Rinaldi, 1787, m-8."
Ecclissi (L') della potenza de' Turchi
e dei Tartari, formato dall'inter-
posizione delle armi sempre vitto-
riose de' Cosacchi, Moldavi e Va-
lacchi, distinta relazione della se-
gnalatissima vittoria ultimamente
seguita, venuta da Cracovia li 27
gennajo 1684. Cracovia e in Trento 3
per il Parone, i«-i2.°
Si sa che uno della famiglia Covellati di Trento,
tradusse dal tedesco un hhro risguardante
questo argomento; ma siccome si conoscono
tre opere che ne trattano, se non è la sopra
mentovata quella tradotta dal Covellati, po-
trebbe essere una delle due seguenti - Re-
lazione sincera e reale di quanto è oc-
corso nelli regni d.' Ungheria e Croazia ed
altri confmi turc/ieschi , durante la campa-
gna dell anno itìss, ce. Vienna ed in Trento,
per il Parone, 1683, in-s.° - Vienna tiran-
nicamente assediata , valorosamente difesa,
e gloriosamente liberata, distintissima re-
lazione ec. Trento, pel Parone, 1G85, w-I2.°
Un Gio. Antonio Covellati viveva neiranno
16ì:8.
Ecloga prò centenario diva; Rosalice,
continens ducenta carmina (auctore
. P. Placido Vanni, cler. reg. theat.).
Senza nota tipografica ( ma Palermo ,
nella prima metà del secolo XFJIl).
341
ECO
Eco (L') del sacro Parnaso in armo-
nioso concerto de' sacri titoli dati
da' Ss, PP. alla Gran Madre di Dio
Maria (del sac.^ Natalizio Mcrato-
Rio, siciliano). Palermo j Grainigna-
nij '704, jVì-i2.'*
Fu ristampato col nome dell" autore.
Eco festivo de' monti che fan risuo-
nare per il mondo le glorie e i
trionfi della gloriosa patrona S. Ro-
salia, vergine palermitana ec. Pa-
lermOj, Baihcra, 1(190, 7//-4.°
Il Mongitore {Bihl. Sic. toni. I, pag. 503) ne
riconosce per autore il I'. Jacopo Spinelli,
della comp.* di Gesù.
ECONDALLA. (Ciro) (avv." Carlo De
Nicola). Epitome istorica di ec. sul
censo napoletano. Napoli, senz'anno j
m-4.°
Economia (L') del cittadino in villa
di Vincenzo Tanara, libri VII. Bo-
lognaj i644j in-^..'^
Il sonetto alla pag. 381, segnalo colle sigle V.
T., è probabilmente dello stesso Vincenzo Ta-
ISARA, così pure i due madrigali, che leggonsi
alla fme del libro quinto e sesto. Le anzi men-
tovate sigle furono omraesse nelle posteriori
edizioni.
Economia (L') della vita, tradotta
da un mss. indiano. i^c/VYzmj 1765,
o o
i- opera originale inglese di DoNSLEV, tradotta
in francese da De la Douespe , e dal francese
in lingua italiana. Nelle Novelle letterarie di
Firenze (17S9, col. 623) citandosi un'edi-
zione del 1739 di Firenze, pel Bonducci , si
dice traduzione di Luigi Gl'IDELLI. Sònovi an-
teriori e postei'iori edizioni, impresse in varj
luoghi.
Economia (Della) nazionale. Parte
Prima. Libri sei (dell'abate Giam-
battista Ortes). Senza luogo e nome
di stamp. [ma Bologìia), MDCCLXXIVj
in-^.''
Ci è ignoto se sia venula in luce la Seconda Parte.
Economia publica (di Francesco Mi-
lizia). Boma, f arino p^I della Li-
bertà j I della Bomana! ! ! (1798),
m-4.°
Economica costruzione delle case di
terra, opuscolo diretto agli abita-
342
EDI
tori dell'agro Toscano da un socio
della E. Academia de' Georgofili
( Giuseppe Del Rosso ). Firenze j
Boiichai'd, 1793, m-8."
ECONOMICO, Acad.° Intronato (Gi-
rolamo Gigli). Un pazzo guarisce
l'altro, opera serio-ridicola. Siena,
pel Bonettij, 1704, in-iif^
Ecuba, tragedia di Euripide, tradotta
(dal sen.*^ Zaccaria Valaresso). Senza
alcuna nota di luogo, di tempo j e di
stampatore (probabilmente Kenezia^
17 i4), in-S.*^
Edifizio (Dell') di Pozzuolo, volgar-
mente detto il tempio di Serapide,
opera di un membro dell' Academia
Keale delle iscrizioni e belle lettere
di Parigi, e dell'Academia Etrusca
di Cortona ( canonico Ottaviano
Gvxsco). jRomaj Gio. Settari^ 1773,
m-8."
Edipo, tragedia di Sofocle, tradotta
(dal conte Agostino Rovere), f^e-
neziaj Poleiij 171 i, in-'òf
Editto del Re d' Etruria Lodovico
Primo ec, i5 aprile 1802, intorno
a diverse materie ecclesiastiche.
Se devesi prestar fede alF autore delle Riflessioni
sulle Omelie di mons/ Tì'rcht, vescovo eli
Parma, è lavoro di questo vescovo.
EDITUO (aoè Custode) DEL PANTEON
ROMANO. Risposta dell' Edituo ec.
al dottissimo Jano Planco, scuo-
pritore del Panteon Riminese.
Questo opuscolo è contro la Lettera del signor
dottor Giovanni Bianchi di Rimino ad un
suo amico di Firenze, intorno al Panteon
sacro di quella città, la qual lettera si legge
impressa nelle Novelle lett. Fior, del 17S1.
La detta risposta dell' Edituo (che credesi fat-
tura deir antiquario Ridolfino Venuti ;, piutto-
sto che di Domenico Vandelii, a cui venne at-
tribuita nella Nuova raccolta degli opuscoli
del P. Calogerà , tom. X, e nelle Novelle
letterarie di Firenze per l'anno 17G5) fu
stampata Panno 17S5 nelle Memorie del Fal-
vasense, e poi Tanno appresso 1734 dal Pa-
gliarini di Roma , che avendo ristampato ,
ne' suoi foglietti letterarj^ la lettera di mon-
signor Bianchi, vi aggiunse anche la risposta
deir Edituo del Panteon Romano.
EDU
Vedi j Replica dello Scopatore dei
Panteon di R ini ini, ec.
Edituo (L') di S. Croce in Firenze
(cav.^ Giuseppe Del Rosso). Italia
{Venezia), 18 19.
Eduardum (Ad) VI Anglise Regera
de creatione Julii III, tum quid de
ejus Papalu sperare possit (auctoi*e
Petro Paulo Vergep.io). ^/zno i55o,
Educazione (Dell') de' figliuoli, dis-
sertazione di Plutarco volgarizzata
per le faustissime nozze Valmarana-
Mangila dall' ab.*^ U. D. B. (Ubaldo
dottor Bregolim). Venezia^ Curtij
senz" annOj, m-8.°
Educazione (L') de' figliuoli, tradotta
già dall' inglese del signor Locke
in linguaggio francese, e da questo
trasportata in italiano (per cura
del P. Fabio Macchini, della Madre
di Dìo). Lucca, olarescandolij lySS,
/h-i2.°; e di nuovo, con aggiunte
del traduttore. Napoli, iy5o, in-S.'^
Educazione (SulV) della prima in-
fanzia nella classe indigente, brevi
cenni dedicati alle persone carita-
tevoli (del marc.^ Tancredi Fal-
cetti di Barolo). Torino, tipogr.
Chirio e Mina, i832, in-^.°
Educazione (L') delle fanciulle. =
In fine •=. Venezia^, nella stamperia
di Carlo Palese _, 1765, m-8.°
V- spiegata in XII lettere, che occupano CLII
pagine. Dopo il frontispizio viene la dedicato-
ria sottoscritta: Umilissimo Ossequiosissimo
Servo F. G. di C. , cioè Fra Gioachino
(Trioli) da Chiari, minor osservante.
Educazione (Della) delle giovani, o-
pera di mons.^ di Salignac de la
Mothe Fénélon ec. , tradotta dall'i-
dioma francese nel toscano dal Rab-
bellito , Acad.° della Crusca (cioè
dal cav.^ Giovanni Giraldi). FirenzCj
3Ioìickej 1 748 , in- 1 2.°
Educazione fisica della figliuolanza
nella parte, clic riguarda la bevanda.
Torino j stamp. ideale, 1791, m-8.*'
Si crede che sia del P. Riccardi, min.' osserv.*
EFF
Educazione (Della) letteraria e scien-
tifica del medico pratico, opera di
M. B. Bologna j slainp. di S. To-
maso d'Aquino , 17B1, m-8."
Si credeva scrittura di Matteo Borsa; ma ve-
niamo assicurati invece esserne autore Miche-
langelo Bergo.-szom, medico bolognese.
Effemeride astrologica-istorica della
città di Ferrara (di Egidio Della Fa-
bra). Ferrara j Barbieri, iy49?'"'B'°
Effemeridi letterarie di Roma dal-
l'anno 1772 al 1797. Roma, al-
l'insegna d' Omero, presso J^incenzo
Poggioli, toni. 26, in-^.°
I due principali compilatori di quest'opera erano
un Bertolucci ed il consigliere Gio. Lodovico
BuNCOM^ che ascondevasi ne'' suoi articoli
sotto la generale qualificazione di Un Ama-
tore delle belle arti. Questi lavorò pure nel-
V Antologia romana.
Effemeridi republicane di M. G. (Mel-
chiorre Gioja). Italia {Milano), anno
IF (i;96), m-8.°
Crediamo che non ne sia stato puLlicato che un
solo volume.
Effetti (Degli) de' vapori e sostanze
aeriformi delle materie escremen-
tizie che si portano nell'atmosfera
sopra l'economia animale (di Gio.
Evangelista Fo^TANA). Torino, presso
Gio. Michele Briolo, 1788, i/i-8."
Effetti (Degli) funesti del freddo sulla
vita dei bambini neonati, memoria
del dott.^' A. Z. (Antonio Zottini).
Vicenza 3 tip. P arise ^ 1812, in-/^,'^
Efficaci (Degli) diletti dell'amore di
Gesii Cristo. Roma, pel Mascardi,
1643, m-i2."
Operetta scritta in francese dal P. Stefano Bixet,
e volgarizzata dal I*. Giuseppe Fozio, ambe-
due gesuiti.
Efficaci (Gli) rimedj contro la peste.
Romuj per Ignazio Lazzeri, i658,
m-8.°
Anche questa fu composta in francese dal sud-
detto I'. BiXET, e del pari tradotta dallo stesso
P. Fozio.
Efficacia dei conduttori elettrici (del
P. RoMELLi, teatino). Parma [stamp.
reale), 1784, m-8.''
34.3
EGT
Efrcm (S. ), Siro.
Molli scritti di questo Santo Padre furono, dal
greco, traslalati in latino da Pier Francesco
Zi.M, veronese, il cui nome fu taciuto nelFe-
dizione che ne fece Gerardo Vossio in tre tomi,
Roma, ifi89, laos e 1397, che furono poi ri-
stampati in Colonia nel 1G03, in Anversa
nel 1019, ed in Oxford nel 1709. Quali siano
poi i tradotti dal suddetto Zl>i, apparisce
dair edizione che se ne fece in Venezia Tanno
isci. Il Vossio non solo tacque il nome del
traduttore, ma ne storpia le versioni, al dire
del mare* Maffei {l'erona illustrata, pari. II,
pag. 524).
EGANIO AGAZINO (Ignazio Gaione ,
di Casalmonferrato). Il Dolenanzio,
dialogo di ec. Parte I e II. Napoli
(ma Milano), l'j^i, iji-S.°
È contro il Filalete del dottor Biagio Schiavo;
e siccome Filalete, parola presa dal greco, vuol
dire Amante del vero, così Dolenanzio espri-
me Contrario della Frode.
Egeria. Poema anacreontico. Firenze
(data falsa), 1776, i«-8.°
Dal conte Gio. Battista Giovio {Uomini illustri
della Comasca diocesi, pag.. 41?) dicesi che
venne attribuito all' ab.'' Agostino PAPA, figlio
di Bartolomeo, scultore plastico. Un avviso
posto in fine del libro c'informa che fu stam-
pato in regione estera e di diverso linguaggio.
EGERINDO CRIPONIDE, Pastor Arca-
de della Colonia Parmense (abate
Pieti'O Chiari). Comedie rappresen-
tate ne' teatri Grimani di Venezia,
cominciando dall'anno 17495 di ec.
Venezia j per Angelo Pasinellij iy5^,
toni. 4> /n-i2."; ed li^ij di nuovo,
1762, m-8."
EGIDIO (Cardinale) (Egidio Carisio,
viterbese). Stanze contro l'amore,
o sia in lode della pudicizia, che
incominciano - Là Ve l'aurora al
primo albor rosseggia.
Sono queste Stanze scritte per contrapporle a
quelle del Bembo In lode di Amore, e tal-
volta si veggono stampale loro di fronte.
^e^/_, Primo volume della scelta di
stanze, ec. — Caccia d' Amore.
EGILDO ELEUSINIANO (Gio. Girolamo
Agnelli, ferrarese). Azione dram-
matica di ec. per le acclamatissime
nozze del marc.^ Francesco Gavas-
344
EGR
sini con la contessa Angela Buoi,
onde servire d'introduzione al ballo.
Ferrara f Pomatelli , 174^, ?/i-4-°
J^'edij Lettera critica apologetica.
EGLE EUGANEA P. A. (contessa Fran-
cesca Roberti Fkanco). Dell'Affrica
di Francesco Petrarca. Libro primo
volgarizzato da ec. P adova , fratelli
Conzatti, 1776, zn-8.°
La Roberti tradusse pure / Sepolcri, di Hervey,
e Tode Dell'Eternità, di Mailer, e, publicò
diverse poesie sue ora col nome arcadico,
ora senza.
Egloga, nella quale Damone Pastore
di Pratolino narra la santa vita e
morte della Reina Serenissima Gio-
vanna d'Austria, granduchessa di
Toscana. Firenze^ appresso li Ser-
viarlelU j 1578.
Il P. Negri {Istor. de' scrilt. Fior., pag. sol)
ci fa sapere clie il P. D. Silvano Razzi, mo-
naco camaldolese, fu autore di questa egloga,
la quale venne poi riprodotta col suo nome nella
seconda parte delle File de' Saziti e Beati di
Toscana. Firenze, per Cosimo Giunti, I601.
Egloga tra un Satiro ed un Dragone
in risposta all' ingiuriose poesie
stampate contro i Cavalieri di Mez-
zogiorno, in occasione del giuoco
del Ponte, seguito il di i3 aprile
1755, in cui riportarono la vittoria
i Cavalieri di Tramontana, stampata
a Lucca con note dell'autore (pro-
fessore Gio. Gualberto De Soria).
Lucca j pel Benedilli j, ì'j55.
Egloghe filosofiche, ed altri poetici
componimenti, ne'quali si spiegano
varie delle piìi celebri opinioni
della moderna fìsica (del P. Eve-
rardo Audrich, scolopio). Firenze^
1753, in-8°
EGNATIUS (Joannes Baptista).
Illustre letterato del secolo XVI. Il suo vero co-
gnome era Cipelli, che cambiò secondo Tuso
de" tempi, quando incominciò a farsi conoscere.
Diede alla luce varie opere latine colle stampe
à'Jldo.
Egregi (Gli) Fatti del Gran Re Melia-
dus con altre rare prodezze del Re
ELE
Ariù ec. . . . Aldus . Con Privilegio ,
In Venetia . M . d . LX. =: Alla fine
della Prima Parte rr: Jn Fenetia,
per Iseppo Guiglielnio Ficentino,
alle spese però del nobiV huomo M.
Federico Torresano d'Jlsola. Nel-
l'anno della saluti/èra redenlione hu-
mana M. D. LVllI. — La Seconda
Parte delle Prodezze et aspre guerre
del Gran Meliadus.., con il suo inna-
moramento..., tradotto dal francese
nell'italiana lingua. - Aldus . CoN
Privilegio . In Venetia . M . D . Lix,
\'ol. 2, m-8.°
Nella lettera di messer Federico Torresani ai
lettori, dicesi, ch'egli mise in miglior ordine
detta istoria di quello che era prima, e che
la fece tradurre dal francese in italiano. Ru-
STIGIANO DA PlSA T aveva già compendiala su
la primitiva originale francese di Elia di
BORROX.
ELCHIO VANNIGIO. Felsina giardinie-
ra di Apollo, nell'accia ma tissi ma
laurea del signor marc.^ Enea Cri-
velli. Bologna^ per Domenico Bar-
bieri j 1660, in-ì2.°
Leggonsi nella raccolta , così intitolala , alcune
rime di Elchio Vannigìo, cioè di Giovanni {F'an-
nigio è anagramma di questo nome) ClllETl,
Acad." Osciu'o, Apatista ed Offuscato.
Eleazaro (L'), dialogo in versi (di
Antonino Del Giudice, di Palermo).
L'I, 1700, in-i\.^
Elegantiores statuse antiqure in variis
Romanorum palaliis asservatae (au-
ctore P. Magxan, minimo, gallico).
RomcEj ìyyQ, in-/^P fig.
Elegia (dell' ab.^ Prosdocimo Zabeo)
per l'ingresso di nions.*^ Ravasi, ve-
scovo d'Adria. Padova, i82i,m-8.°
Elements de la police d'un état (par
de Felice). YverdnUj 1781, voi. 2,
in-i 2."
Elementa logiccs ( auctore Pavesio).
Taurini j 1793, in-ò.^
Elementa metaphvsices ad Snbalpinos
(eodem auctore). Taurini ^ 1794»
in-^r
ELE
Elementa melaphjsices, auctoi*e A. D.
(Andrea Duagiietti, soc. Jesu). ]\lu-
tincCj lypìs hercduììi Soliaiii, 1821,
Elementi d'agricoltura di Lodovico
Mitterpacher, tradotti in italiano
(dall'ab^' Carlo Amoretti ) con note
relative all' agricoltura milanese.
Seconda edizione migliorata. Mi-
lano, Galeaz zi ^ ^794? ioni. 3, m-8.°
Elementi del diritto naturale, dell'a-
bate Gr. Ar. (Gregorio Aracri). iVa-
polij 1787, in-%P
Elementi del diritto naturale e so-
ciale, libri due D. C. G. A. (del
canonico Gi-egorio Aracbi, suddetto).
JXapolij per Vincenzo Orsino , 1808,
m-8.°
L'autore aveva vestito T abito di cappuccino, col
nome di Fra Fedele da Stallati (castello
presso Squiilace) che depose, dopo i terremoti
di Calabria del 1785, secolarizzandosi, e ri-
prese quello che già aveva prima d' entrare
in religione.
Elementi dell'arcliitettara, o sia l'arte
del fabricare con solidità scientifica
e con eleganza non capricciosa, li-
bri due. =Ed anche col titolo di =.
Elementi dell' arcbitettura I^odolia-
na. Parte Prima con alcune notizie
spettanti alla vita e studj del P.
Carlo Lodoli, minore osservante.
Boma, nella stamp. Pagliarini^ i 786,
Furono stesi dal cav.^ Andrea JMemmi. Quest"'o-
pera usci poi accresciuta su la scorta d' un
mss. ricorretto ed illustrato dall'autore, Zara,
per i fratelli Batara, 1C53, voi. 5^ z/i-s."
Elementi (Gli) della storia, ovvero
ciò che bisogna sapere della crono-
logia, della geografia, del blasone,
della storia universale ec. Edizione
accresciuta ec. Opera del signor P.
L. L. di Vallemont. Tradotta dalla
lingua fiancese in italiana (da A-
postolo Zeno, con sue aggiunte).
Venezia, Alhizzi 3 1714» ♦'o/. 3,
m.8.°/^.
Avvene una terza edizione del 1718.
ELE
845
Elementi di algebra per gli giovanetti
di F. F. S. C. (Fra Fedele da Stal-
lati, cappuccino). Vedi, Elementi
del diritto naturale e sociale ec.
Elementi di architettura civile. Opera
postuma del P. Federigo Sanvitale,
tradotta dal latino iti volgare con
note (dall'abate Gaspare Turbini,
architetto, bresciano). Brescia, dalle
stampe di Giammaria Bizzardi ,
1765, zn-4
/. o
Elementi di architettura per uso del-
l'L e R. Acadeniia delle Belle Arti
in Firenze. L'i, 18 18.
Benché portino soltanto il nome del cav.' Giu-
seppe Del Rosso, v'ebbe parte pure il signor
Giuseppe Vannim.
Elementi di aritmetica speciale e nu-
merica, raccolti da varj autori da
un religioso della Congr.^ di S.
(Somasca) (P, Valentino Lucchesi)
ad uso delle scuole. Venezia, Bap-
petti, 1763, /«-8.°
Elementi (Degli) di Euclide, libri XV,
con gli scoi] antichi tradotti, prima
in lingua latina da messer Federigo
Commandino, ed ora d'ordine del
medesimo trasportati nella nostra
volgare, e da lui riveduti. Urbino^
presso Domenico Frisolino , iSyS,
in fò^l.
Alcuni scolari del Commandino fecero la sud-
detta traduzione, delia quale il principale me-
rito devesi ad Antonio I^CEOERl, di Fossom-
brone. Si riprodusse in Pesaro, per Flami-
nio Concordia, Tanno IG19, infogl.
Elementi di filosofia del barone Pa-
squale Gallup])i di Tropea, con note
del Pubb(lico) Lett(ore) P. T. S.
(Pompilio Tanzim, scolopio). Fi-
renze, tip. della Speranza, i835,
\'0l. 2, //i-12.'*
Elementi di filosofia metafisica di R.
Z. Firenze, Ciar detti , 1804? voi 2,
La ristampa fatta in Fermo nel 1824, porta il
nome delT autore D. Raffaello Zelli, monaco
casinese.
Elementi di filosofia morale, o sia
Cogiiiziiìiie morale, di A. G.
346
ELE
il Onorevole sarà certamente per l'abate Antonio
jjGajo, friulano (autore della presente opera),
«che non avendo egli nella Licenza de' Rifor-
jj malori messe che ie iniziali A. G., la men-
jslovata siasi considerata come fattura dell' a-
jjbate Genovesi, a cui anzi si trova in più ca-
j> taloghi di libra] attribuita " ( Moscliini , Lett.
Veneziana, Ioni. IV, pag. 34).
Elementi di geografia adattati alla
capacità de' giovanetti principianti,
e trattato delle preposizioni (del
P. Urbano TosETxr, scolopio).
È forse la medesima opera riportata dall' Horangy
{Script. Schol. Piar.) col titolo di Compendio
di geografia , ce.
Elementi di geografia antica compa-
rata colla moderna ad uso della
gioventìi per l'intelligenza degli an-
tichi classici autori, di G. A. (Gia-
como Antoise ). Prima edizione.
Bergamo j per Vincenzo jàntoine,
i8 ly, //i-8.° pie.
Elementi ài geometria del signor
Clairaut, dell'Academia Reale delle
scienze e della Società Reale di Lon-
dra, tradotti (ÌA francese in lingua
italiana (dal P. Carlo Bejnvkmjti ,
gesuita, livornese). Roma j 1701,
Elementi di matematica ad uso delle
regie scuole di Parma (del P, Fran-
cesco Veniki, somasco, colà prof.^).
Juij 1779, in-S.'^
Elementi di malemaliclie pure, se-
condo il metodo del signor abate
De la Caille. lìoma, per Arcangelo
CasaleUi a S. Eustachio _, 1771; e
di nuovo, accresciuti d'un Trattato
della trigonometria sferica del P.
Ruggero Giuseppe Boscovich. f^e-
nezia, presso Tommaso BeUinellij
v'j'jS, m-8.°
Opera di Francesco Milizia, della quale diede
il Bettinelli anche una terza edizione arric-
chita di utili illusirazioni.
Elementi di storia ad uso delle scuole
(del P. Antonio Acazio SAr.ACiNELLi,
gesuita). FoL 5.
È traduzione d'opera scritta in latino.
Elementi di storia naturale di Millin.
ELE
Traduzione dal francese (del conte
Luigi Bossi). Venezia^ 1798, m-S.**
Elementi e regole fondamentali della
lingua latina (di Ferdinando Cac-
cia, bergamasco). Firenze, Cam-
biaci, 1777.
€ol nome dell'autore venuti originariamente alia
luce {Bergamo, 1728) in latino, erano stali
poi tradotti in italiano da lui medesimo , e col
suo nome parimente di già stampati, I^'i , nel
1774.
Elementi morali, ossiano saggi di mo-
llale cristiana e civile , principal-
mente proposti alla nobile gioventù.
Firenze, MoiicJiej, \y56.
Ristampali con qualche cangiamento nel titolo
Tanno medesimo in Venezia. Autore di essi è
il cav.* commend." conte Gianrinaldo Carli ^
che si lamentò coli' editore abate Orazio Mar-
tini come che avesse alterata t'opera.
Elena (L') rapila da Teseo, dramma
recitato nel teatro de' Ss. Gio. e
Paolo di Venezia l'anno i653. /W^
presso Alicliele 31/ lacco , 1 65 5 ^ in- 1 2.°
Nella ristampa della Drammaturgia dell'Allacci
si afferma essere poesia di Jacopo Baroero,
nobile veneziano, ma lavorala sull'invenzione
di Gio. Famim.
Elenco degli alberi principali che pos-
sono servire all'ornamento dei giar-
dini coir indicazione del modo più
conveniente di collocarli (compilato
dal marc.^ Tancredi Falletti di
Barolo). Torino, tip. Chi/ io e Mina j
1826, /«-8.°
Elettra, tragedia da rappresentarsi nel
teatro Grimani di S. Samuele. Fe-
neziaj presso Simone Occhi j ij^^,
o
l/l-ì 2.
Nelle Novelle lett. di F^enezia per l'anno 1744,
pag. ad, si dice composizione di Luisa Ber-
galli Gozzi; non cos'i nella ristampa della
Drammaturgia dell'Allacci, dove viene riferita
siccome composizione di suo marito con que-
sto \.ì\.o\o - Elettra , tragedia tratta da quella
di M. Longepicrre dal conte Gaspare Gozzi.
Venezia, per l Occhi , ìiiò, in-i2..°
Elettricismo (Dell'), o sia delle forze
elettriche de' corpi, svelate dalla
fisica sperimentale, con un'ampia
dichiarazione della luce elettrica.
I
ELE
er. , aggiuntevi due «lissertazioni
attinenti all' uso nii-'tlico di tali
forze. Venezia, Reclini, \']/\^, iii-9>.'''
Secondo riferiscono Je Novelle della republlca
letteraria {armo ì7ìg , pag.^a) si crede che
sì nel traltato dcW Elettricismo, come nelle
due dissertazioni, ahhia avuta mano il dottor
Eusebio Sguario, veneto.
Elettrometro (L'), o sia la maniera
di misurare la forza elettrica colle
cautele per adattarlo alla descritta
macchinetta assai pronta e facile.
Ritrovamento ed esperienze di D.
L. Z, (D. Lodovico Zucconi) esposte
^ in quattro lettere al signor N. N.
Senza luogo e nome di stamp.
La data della lettera è 173G.
Elettuario al peccatore. Vecli^ Tromba
sonora ec.
Elettuario di gemme divine per con-
forto dell' anima cavate dalle let-
tere delli santi nomi di Giesù e di
Maria da un divotf) religioso (P.
D. Fabiano Colombo, monaco ca-
sìnese, di Palermo). Palermo^ per il
Brea e Camngnaj 1669.
n Mongitcre erroneamente lo chiama col nome
di Fabio, in vece di Fabiano. — Fu ristam-
pato questo libro per cura del medesimo can."
Antonino Mongitore ponendovi il nome dei-
Fautore, Ivi, da Gio. Battista Ricciardi,
nel 172 7, in-s°
ELEUTERtO DULARETE (conte Carlo
DoTToni).
i.° Bianca, dramma tragico {in
prosa), di ec. Padova , per Pietro
Maria Frambotli , 1671, in-iiP
Si aggira su quanto alcuni storici hanno scritto
in proposito dell'amore concepito da Ezzelino
da Romano per questa virtuosa donna; fallo
che altri mettono in dubio, benché veggasi
dipinto a fresco nella sala sopra la loggia in
piazza de' Signori in Padova, detta il Consi-
glio. Si consulti il Verci {Star, degli Ezzclini,
tom. I, pag. 162).
2.° Confessioni di ec. Seconda im-
pressione. Venezia^ presso Girolamo
Albrizzi, '696, in-\'ìP
ELEUTERIO FILALETE. Fedi , DitTi-
coltà proposte all' ex-gesuita ec.
ELEUTHERII ILICRINI (P. D. Bene-
ELI
S47
dicti B.\ccHiNi), Sancire Iicnes in-
coi», de libro P. Bartholonicei Ger-
monii de Hajrelicis vcterum mss.
corruptoribus ad Philalethem epi-
stola.
Non è nolo che questa lettera sia stata publi-
cala colle stampe, benché sia conosciuta dai
dotti.
ELEUTHERII SINCERI, ad Candidum
Philetymum de Alojsii Langellii
satira in novum epitapbium Hie-
ronymo Tartaro t ti Roboretano au-
ctoritate ac judicio regio positum,
epistola. 1^63.
Celasi sotto il nome di Eleuterio Sincero Cle-
mente Barom de' Cavalcabò.
ELEVATO, Acad.° Invisibile (Giuseppe
Nicolò BoLDONi, barnabita, mila-
nese). Trattato delle leggi in ge-
nerale. Opera, la quale distese in
sciolto l'Elevato, ec. Roma^ per Fi-
lippo l^Iaria Mancini, i665, in-\i.°
Ne fa menzione il P. Ungarelli negli Scritt. Bar-
nabiti {tom. \,pag. 362, niim. IX), ed è in-
cognito al Mazzuchelli {Scritt. d'Italia).
ELIA DI ASSISI (Frate), detto anche
DI CORTONA.
Vuoisi da qualcuno che fosse della nobile fdmi-
gha Coppi, ma pare avventata opinione. Costui
fu uno de' compagni di S. Francesco, e in
séguito ministro generale poco degno dell' Or-
dine de' Minoriti. Gli vengono attribuite al-
cune opere latine intorno all' Alchimia , i ti-
toli delle quali sono riportati XicW Ilistoire
de la pìiilosophie liermctique (par La>glet).
11 chiarissimo P. Affo nella vita che scrisse di
lui non niega {pag. 77), a che questo frate,
"Come della illosolia amatore, desiderasse di
«vedere qualche esperienza sul decantato ar-
»cano della pietra iilosofale, benché illuminato
"abbastanza intorno alla vanità dell'alchimia,
" ne deridesse i professori. Nulladimeno questi
"favor prendendo dal nome di Frate Elia, o-
"sarono poscia spacciar alcuni opuscoli di que-
"St'arle come composti da lui, i quali da qua-
ntunque buon critico sono riconosciuti sup-
"positizii ed apocrili 5J. Anche il Quadrio pensa
del pari, che ciò che viene attribuito a frate
Elia sia impostura. Non sembraci però tal
parere appoggiato a prove così positive, che
non possa nascere il dubio che se frate Efia,
come si concede, si occupava a fare esperienze
su l'Alchimia, abbia per assai verisimile con-
seguenza scritto eziancho sopra questo argo^
348
ELI
mento a lui prediletto; ne la sua condotta di
vita, mondana piuttosto rhe religiosa, a ciò
sareLhesi opposta. Presso il medesimo P. Affo
esisteva un codice col titolo - Opusciiìuni acu-
tissimi, celeberrimi philosophi Elice Ca-
nossce Messinensis de arte Alcìiimice, che
composto si dice in Milano Tanno 1454. Di
un terzo Elia, monaco siciliano, scrittore De
lapide philosopliorum, viene pur anco fatta
menzione dal Mongitore nella Bibl. Sic. Pro-
bahilmente le opere che portano il nome di
Elia furono insieme confuse, e si fecero tre
diversi Elia, mentre forse non ve n'ebbe che
un solo.
Elio Clerio, cioè il Sole del riformato
Clero, Apollo del Pitone di Lti-
tero nel luminoso cielo della vita
del B. Gaetano Tiene..., intrecciato
di varie digressioni devote... da \\n
divoto del Beato, dato in luce ad
instanza del P. Nicolò Auxenzio.
p^eneziaj perii Babuj i655. i>z-4."
Nicolò Auxenzio non e altri che il medesimo di-
voto del Beato e scrittore del libro, cioè il P.
D. Tommaso Caracciolo, eh." reg.^ teatino,
poscia arcivescovo di Taranto.
Eliogabalo, dramma per musica. Ro-
ma f Lupardi j, 1 6 y 3 , in- 1 ?. ."
L'Allacci lo attribuisce ad Aurelio Alreli.
ELIO QUINZIO EMILIANO C1MBRIAC0.
Così è sopranominato Giovanni
Stefano Emiliano, originario di Vi-
cenza.
Elisa, ovvero l'innocente vittima, hi-
storia tragica. Roma, i63i, in-ii°
È opera francese di Pietro Camus, vescovo di
Belley, della quale fu traduttore Orazio Bevi-
lacqua.
ELISEO SPARTENSE P. A. Ragguaglio
letterario della restaurazione della
Colonia Arcadica Augusta , e della
prima adunanza dei Pastori di
quella, tenuta nel giorno 26 luglio
lyyS. Jvij l'anno istessOj m-4.°
Scritto da Antonio Brizj , sotto il surriferito
nome arcadico.
ELISIO TAGI3TE (P. Giusto Fonta-
MM, chierico regolare minore, ni-
pote di monsignor Fontanini). Del
sito di Gupra Montana antica città
del Piceno, dissertazione di ec. Ro-
ELL
maj nella stamp. Rossi j senz'anno
(ma circa il 1764), m-4.°
ELISIUS CALENTIUS.
Il suo vero nome fu Luigi CalenzO, e la sua
patria la Terra de le Fratte in Terra di La-
voro, detta latinamente Amfracta. Non deve
questo autore confondersi con Elisio Gallutio, 0
sia Galucci, nominato dal Pontano nel dialogo
Antonius. Suo figlio Lucio fece imprimere in
Roma, nel 1305, i versi e le lettere del pa-
dre, col titolo di - Opusculum Elisii Calentii.
Appartenne all'Academia Pontaniana.
ELLEBICO, Acad.° Regio (Gio. Fran-
cesco Lancellotti. daStoffolo nelle
Marche). Orfeo vendicato, serenata
per applaudire all'emin.*^ e rever.°
sig. Guido Calcagnini , vescovo di
Osimo ec. nel trasferirsi in Scafolo
a celebrare la prima sacra visita,
ec, Jesi, B anelli 3 1778.
ELLENIO AGRICOLA (P. Giorgio Luz-
ZETTA, della Congr.^' dell'Oratorio,
siciliano). Apologia isterica dell'uso
della crocetta d'argento che por-
tano pendente sul petto le monache
Basii iane del rea! monastero del
Santissimo Salvatore della città di
Palermo, scritta e presentata alle
medesime dal sig. ec. Napoli j nella
stamperia Mosca, 1722, in-^.
<i Fu publicato questo libro in occasione che al-
" cune monache di propria volontà si posero
'>in petto una croce d'argento, stimando che
j> siccome era loro consegnata nella solenne
"professione, cosi potessero poi portarla pen-
" dente ed apparente sul petto anche in sé-
" guito. Il Superiore ordinò che se la levas-
55 sero. Ma le monache calcitranti portarono la
» questione avanti i tribunali di Roma , che
'5 diedero ad esse vinta la lite '? (Mongitore,
Scritt. masch. niss.).
Elliot, poema lirico d'un piemontese
(Carlo Bossi, torinese). Torino,
stamp. reale, 1787, m-8.°
ELLVALL(E.), dit rinspiré. Sermon
préché dans la grande assemblée
des quakers de Londres par le fa-
meux E. EUvall, dit l'Inspiré, tra-
duit de l'anglois. — La religion
muhamedane comparée à la pa-
ienne de l'Indostan, par Ali Ebn
ELO
Omar Moslem, épìtre a Cinknin,
Brami n de Visiipour. traduite de
l'arabe. I.ondres [Hollandc), ly^^y,
Ambedue queste operette sono composizioni di
Alberto Radicati . conte di Passcrano. La pri-
ma termina alla pagina 47; colla pagina se-
guente 4& incomincia la seconda, che occupa
altre S3 pagine.
ELMIRO ALFEONIANO (P. Gio. Bat-
tista Melloni, prete dell'Oratorio
di Bologna). Vita del B. Geremia
Lamberlenghi, professo del terzo
ordine di S.Francesco, pi'ecedula
da uu bi'eve ragguaglio istorico
della miracolosa Madre del Pradello
d'Imola, data in luce da ec. J^e-
nezia, ^'j^'j, ìn-Q.°
Elocuzione (Dell'), o sia trattato dei
tropi, delle figure, e della natura
e delle parti del periodo con esem-
pi di autori toscani confrontati ai
latini. Ad uso delle publiche scuole
di Venezia (dell'abate Gasparo Pa-
triarchi ). Lij presso il Novelli, 1779,
in-8.''
Éloge historique de Charles Emma-
nuel III Boi de Sardaigne, par le
senateur comte T. DE F. (Torrim
DE FoGAssiERA, di INizza). MHaiiOy
1739, m-8.°g:r.
Elogi della nautica, cantata per l'A-
cademia armonica di Vicenza nel-
l'anno I 757 (del nobile Giulio Tor-
tosa). Ivi, presso Giovanni Giacca-
relli, 1757, iVj-8.*'
Elogi di due scopritori italiani, cioè
di Sallustio Bandini e di Francesco
Redi (del conte Giuseppe Gorami,
milanese). Siena, per J^inccnzo Paz-
zini Carli 3 1784, m-8."
Elogi di Gio. Francesco Serra e di
Carlo Innocenzo Frugoni, scritti
da un suo concittadino (marc.^ Gi-
rolamo Serra ). Finale j dalla stamp.
di Giacomo Bossi j 1785, m-8.°
Elogi storici di Cristoforo Colombo
S49
ELO
e di Andrea Doria. Parma j nella
stamp reale, 1781, in-/\°
Il primo elogio è scritto da Ippolito Dirazzo,
il secondo da Nicolò Grillo Catta.neo, am-
bedue nobili genovesi.
Elogia clarorum virorum de Societate
Jesu ex Provincia Peruana. Hispalij
typis Froncisci de Lyra, i65o, in-\.^
Questo libro si riferisce dal Rossotti {Syll. Script.
Pedem.. pag. 575) , che dice essere slato stam-
pato in lingua spagnuola, benché porti il ti-
tolo in lingua latina. E senza nome d'autore,
che fu il P. Gio. Maria Frevlin, della comp.'
di Gesù; piemontese.
Elogia quattuor virorum illustrium
Gentis Bai'badicffi. In fol. max.
cum icon.
Questi quattro elogi furono imiti alla grand' 0-
pera intitolata - Nuniismata virorum illu-
strium ex Gente Bnrbadicn. Patavii, typis
Seminarii , 1752, eslesa dal P. Francesco Sa-
verio Valcari, gesuita, e continuata nel 1760
dal prof.^ Angelo Fabro, e finalmente com-
piuta da Natale delle Laste, o Lastesio, col-
l'aggiunta degli elogi di quattro uomini illustri
della stessa famiglia Barbarigo, detta in latino
Barbadica, posteriormente vissuti.
Elogio academico di Lodovico Fran-
cesco Berta, bibliotecario, ec. (del
conte Carlo Filippo Bisbaldo Or-
sino di Oruxssmìo). TorinOj Sojl/ietlif
1787, in-S°
Elogio del canonico Giandomenico
Bertoli d'Aquileja.
Fu scritto da Francesco Florio, e leggesi nella
Minerva, o sia nel Giorn. de' leti. d'Italia,
settembre 17&4, ìium. XXXI, pag. C4, art. V.
Elogio del cavaliere Francesco Fon-
tanesi, reggiano.
Esso è inserito nel tom. I, pag. 177, delle No-
tizie biograllche stampate in Reggio 1" anno
1855. Sebbene abbia in calce le lettere D. M. fu
dettato dall' ab.' Gaetano Fantlzzi, ed illu-
strato soltanto con annotazioni di L. C. (Luigi
Cag.noli).
Elogio del conte xVntonio Maria Bor-
romeo, padovano. Articolo estratto
dal tom. IV, bimestre di Marzo ed
Jprile MDCCCXIU, del Giornale
dell' italiana letteraturaj in-S.°
.alcuni esemplari tirati a parte non hanno il
nome dell'autore, che è mons.* Giannantonio
MOSCHIM.
350
ELO
Elogio del conte Cesare Santonini,
avvocato veneto, con un ragiona-
mento sopra l'oratore scrivente ed
estemporaneo di G. F. A. V. (Giu-
seppe Fossati, avvocato veneto). Ve-
nezia, 1749? ^«-8.°
Fu ristampato in un libretto col titolo - Opu-
scoli due sopra V eloquenza estemporanea ,
con dedicatoria del Fossati alTab.' Morelli in
data del 2G settembre lan.
Elogio del conte Donato Silva (scritto
dall' ab.*^ D, Paolo Frisi, milanese).
Milano, 1779? ^V^-8."
Elogio del conte Francesco Ginanni
di Ravenna, morto li 8 marzo 1766
(steso dal P. ab.^ Angelo Calogerà).
Leggesi nel toni. XIV delia Nuova Raccolta
d'Opuscoli. Venezia, Occhi, 176C, m-i2."
Elogio del dottor Francesco Maria
Nigrisoli.
Fu scritto da Girolamo Baruffaldi, e sta nel
toni. XXXVIII, part. II, del Giornale dei
letterati d' Italia.
Elogio del fu N. H. M. Angelo Emo,
cavaliere e procuratore di S. Marco,
capitano estraordinario delle navi
della serenissima Republica di Ve-
nezia (di Vincenzio FoRMALEONi)./rij
stainp. Palese, 1792, m-8."
Elogio del giovinetto Gio. Battista
Diedo, nobile veneto (scritto dal-
l'abate Francesco Funsàgo). Vene-
zia 3 presso gli eredi Baglionij 1801,
/«-8.°, con ritrailo.
Elogio del P. abate D. Felice Maria
Nerini, monaco gerolimino, mila-
nese. Roma j presso Antonio Fili-
goni ( coi torchi di Propaganda) ,
1787, in fogl.
Ne è autore Pabate Gio. Cristoforo Amadizzi,
di cui è anche la dedica sotto nome dell'edi-
tore P. ab.' D. Bassano Mancini, al quale fu
a torto attribuito.
Elogio del P. Fortunato {Girolamo
Ferrari) da Brescia, min.^ riform."
Fn steso in due lettere dalF abate Gio. Battista
RoDELLA , che ridotte in una sola dal P. abate
Calogerà, stanno nel tom.W ,part. ìl,pag.
41, delle Memorie per servire alla storia
letteraria. Venezia, 1784. m-a."
ELO
Elogio del P. Giuseppe Ancliiela della
comp.^ di Gesù, il quale con ge-
nerale opinione di santità e di mi-
l'acoli , mori nel Brasile il giorno
9 giugno dell'anno 1622, dopo
aver spesi quasi 44 anni nel pre-
dicare la santa Fede (del P. Sci-
pione Sgambati, gesuita, napolitano).
Napoli, i63i, in fogl.
Elogio del P. Odoardo Corsini, sco-
lopio.
Scritto dal P. Carlo Antomoli, suo correligioso.
Sta nel toni. XXVII, anno 1766, delle No-
velle lettor, di Firenze, col. loi, ili, 124,
olii e seg.
Elogio del P. Ruggero Boscovicli.
Roina^ 1769, m-8.°
Composto dal dott.'' Giulio Biamomti,, e fatto publi-
care da Michele Antonio Sorgo, raguseo. Altro
elogio fu composto, e dato alla luce l'anno
medesimo dalFab.*^ Francesco Ricca, ex-gesuita,
novarese, uomo dotto, di molto ingegno e di
cortesi modi, che di nuovo rammentiamo con
grato animo, essendo stato nostro superiore,
come fu di Camillo Ugoni, quando ambedue
eravamo nel collegio de'' nobili di S. Caterina
in Parma. Questi ne parla infatti co' medesimi
sensi neir elogio del Boscovich, inserito nella
Biogralia del Tipaldo {tom. II, nota l.", pag.
232), e già impresso antecedentemente nella
Continuazione de' Secoli della Letteratura
italiana di G. B. Corniani.
Elogio del sac.^ Ferdinando Paoletti,
pievano di S. Donnino a Villama-
gra, coll'estratto delle sue opere
formato sul principio dell' anno
1802. Senza alcuna data (ma Fi-
renze j 1802) , z/z-8.°
E opera del cav.* Uberto Nobili.
Elogio del santo apostolo dell'Oriente
Francesco Saverio, della comp.^ di
Gesù (scritto dal P. Scipione Sgam-
bati). Napoli j appresso lo Scoriggioj
i63o, in fogl.
Elogio dell'abate D. Gio. Girolamo
Carli, secretarlo perpetuo della R.
Mantovana Academia. Mantovajper
l'erede del Puzzoni j 1787, m-8.*'
ed in-/l.°
Fu steso dal suo successore segretario Matteo
Borsa. Sta anche nel tom. V delle sue opere
stampate in Mantova nel ibi 7.
ELO
Elogio dell'abate Raimondo Cunich
(del conte Michele Sorgo). /?ao^a^<:z,
1795, m-8.°
Elogio dell'architetto Giuseppe Pier-
marini. Monza j Corbella, 181 i,
K sottoscritto - Un riconoscente Milanese , -
sotto cui celasi il conte Ercole Silva.
Elogio dell' avv,° Gio. Maria Lam-
predi, prof.^ di diritto publico nel-
l'Università di Pisa, fatto e letto
nella publica Academia Fiorentina
il di 18 aprile ijg'ò (da Raimondo
Leoni, di Pienza). Firenze j per gli
eredi Pecchioni, ijqS, f«-8.*'
Elogio dell' invitto Duce di Cristo ,
difensore e propagatore della fede
Cristiana S. Ignazio di Lojola, fon-
datore della conip.^ di Gesù (del
P. Scipione Sgambato, napolitano).
Napoli j pel Scoriggio, i63o, z/i-i6.°
Fu varie volte ristampalo in Ialino ed italiano,
Ivi, ed altrove^ cioè in Milano, in Ancona ed
in Vienna.
Elogio della nobil donna Elena Maria
Albrizzi Diedo , publicato per le
nozze del nobile sig. conte Giuseppe
Fulini con la nobil donna Teresa
Diedo. Padovajper ifralelli Pcìiada,
1801, ?//-I2.*^
La dedicatoria è di Francesco Sant'Agnese, pel
quale rab.*^ Francesco Fu.NSAGO scrisse TElogio.
Elogio della nobil donna marc.'^ Ca-
terina Trotti Gabrielli, morta in
Roma li i4 decembrc ij55 (del P.
Gio. Luigi BoNGiACciu, delle Scuole
Pie), f^enczia, Occhij, 1756, in-^-^
Sta nella raccolta di varj componimenti fatti per
quella morte.
Elogio di Alessandro cardinale Al-
bani (di Dionigi Stroccih). Forlì j
Casali j 18 12, in-^.'^
Elogio di Angelo Emo di un Citta-
dino (Marco Barbaro, r/.'" INLiria ,
nobile veneto), f^enezia, per il Fo-
glieriiti, 1792, m-8.", con ritrailo.
Non è da confondersi colP elogio scritto da Vin-
cenzo FoRMALEOJiij supeiwuiente da noi ri-
portalo.
351
ELO
Elogio di Bonaventura Zecchini detto
in S. Maria Maddalena di Udine
(da Marco Foscolo). Ivij Mattiuzzij
1824, m-8.''
Elogio di Calandrino bibliofago, ce-
lebre scoliaste e grammatico del
secolo XVIII, conosciuto sotto il ti-
tolo di Turbulento, tra i Concordi;
Fanatico, tra gli Apatisti; Gioviale,
tra gl'Ipocondriaci; Pesante, tra
gli Eterei; ed Acheo Onagrio, tra
gli Arcadi, T. D. M. O. (di Matteo
Borsa). 1791, /rt-8.°
Satira contro l'abuso degli elogi. La seconda e-
dizione {Mantova, 1311) porta il nome del»
r autore.
Elogio di Catterina II, scritto dal-
l'autore dell'Elogio del card.*^ Ben-
tivoglio e di Clemente XIV [cioè
da Lodovico Antonio Loschi), f^c-
nezia, 1793, /Vz-8.°
Elogio di Dante Alighieri, scritto dal
sig. G, F. (Giuseppe Fossati), p^e-
Tieziaj pel 3Iarcuzzi , in-8.'^
Sta nel toni. VI degli Elogi publicati dal Rubbi.
Se ne fa menzione perchè essendo quegli Elogi
stampali in modo che possono slare ciascuno
da se . probabilmente ve ne saranno esemplari
separati in commercio.
Elogio di Domenico Diodati (scritto
da Luigi DioDATi, fratello di lui).
Napoli j i8i5.
Elogio di Domenico Maria Manni ,
estratto dal secondo e terzo foglio
delle Noi'elle letterarie di Firenze
dell'anno 1789 (scritto dal propo-
sto Marco L astri).
Elogio di Elena Porta, nata Bulga-
rini (dell abate Michele Colombo).
Parma, tipi Bodoniani^, 1 8 1 9 , in-^!^
Elogio di Francesco Redi (scritto da
Gio. Valentino Fabroni). Napoli^
1796, z'/z-S."
Elogio di G. B. de Rita, secretarlo
emerito della società Pontaniana
( scritto da Francesco Avellino).
Senza data^ in-S."
Elogio di Giovanni Tolomei della
comp.^ di Gesù, prete cardinale del
352
ELO
titolo di S. Stefano rotondo sul
monte Celio. Con ritratto.
Sta nel toni. XXXVIII , part. \, del Giornale
de' letterati d' Italia, t'^cnezia, 1727, e fu ri-
stampalo col nome delT autore (P. Pietro Maria
Salomon!, gesuita) nella Bibl. Pistojese del
P. Zaccaria , gesuita esso pure.
Elogio di Jacopo Martorelli. Napoli^
1778.
Fu scritto e puLlicato da Domenico DiODATi per
far contro M' Effemeridi di Roma, che avendo
chiesto al Diodati notizie del Martorelli le pu-
blicarono poi diversamente da quelle date da lui.
Elogio di Luigi della Fabra, medico
feiravese.
Composto dal P. Almerico della Fabra, somasco.
Leggesi nel tom. XXXVI, pag. 2G0 e seg.,
del Giornale de'' letterati d'Italia.
Elogio di Maria Teresa Imperatrice
(scritto dall'abate D. Paolo Frisi).
Pìsiij 1783.
Elogio di mons.*^ Natale Saliceti di
M. A. F. (mous.*^ Angelo Fabromi).
FircìizCj 1789, //2-8.°
Elogio di Mjloid Bolyngbrocke, quale
potrà servire come di preliminare ai
di lui saggi filosofici, composto dal-
l'abate S. C. S. (Salvatore Canella,
siciliano). Cosmopoli, 17945 i/'-8."
Elogio di Nicolò Machiavelli, citta-
dino e segretario fiorentino. Con
un discorso intorno alla costitu-
zione della società ed al Governo
politico. M. DCC. LXXIX, in-S.^
Dovevasi porre in fronte ad un'edizione delle
opere del secretarlo llorenlino, che si meditava
fare in Napoli. Tanto Telogio, quanto il discorso
sono delFavv." Giuseppe Maria Calami.
Elogio di Tommaso Perelli, profes-
sore d'astronomia nell'università di
Pisa. L'i. per il Pieraccìni , ^l^^t
Quest'elogio di cui è autore Lorenzo Pignotti,
non fu ristampalo nel corpo delle opere di lui.
Elogio e breve ragguaglio della pre-
ziosa morte della contessa Attilia
Valmarana, dimessa in Tiene (del-
l'ex-gesuita Cristoforo Muram, ca-
nonico e teologo della cattedrale di
Vicenza). Senza data, in-S.'^
ELO
Elogio in morte della contessa Elisa-
betta Godi, moglie del conte Giro-
lamo Nievo. Senza data, m-i2.°
Il testo latino che va unito alla traduzione ita-
liana "e delFabate Gio. Maria Storati; questa
venne fatta dal P. Giuseppe Barbieri, illippino.
Elogio istorico di Angiolo Taranti,
consigliere inlimo attuale di Stato,
di S. A. R. Pietro Leopoldo, gran-
duca di Toscana (scritto da Lorenzo
PiGNOTTi ). Firenze , per Lorenzo
Kanni, 1782, z>z-8.°
Elogio istorico di mons.^ Francesco
Foggini.
Steso dair abate Gio. Cristoforo Amaduzzi. Sta
negli Annali eccl. di Firenze, num. 29 e 50,
pag. 121 e 123. Fu ristampalo /«-12.° Il Bioreni
{Bibl. istor. toscana, tom. lì. pag. SlB) lo dice
composto dal sac." Pier Francesco Tommasi.
Elogio sincerissimo delle emende sin-
cere alle annotazioni pacifiche. Lio-
ma, 1790, in-8.°
L'ironico elogio è dell'abate Giovanni Marchetti.
P^edi, Emende sincere di un che-
rico lombardo, ce.
Elogio storico del cavaliere Antonio
Raffaele Mengs, con un catalogo
delle opere da esso fatte. Milano,
slamp.di S. Ambrogio, 1780^ in-S.'^
E del conte Lodovico BlANCOM, bolognese. Tro-
vasi il suo nome nella terza edizione di Roma,
Zcmpel , 1707. Fu stampato la prima volta
xvtW Antologia Romana,
Elogio storico del cavaliere Giovanni
Pecci, illustrato con note di varie
maniere. LAicca, per Leonardo Ven-
turini, I 768 , in-^^
Di questo elogio disteso da Pietro Pecci ^ figlio del
cav.'' Giovanni, è la presente edizione una ri-
stampa con aggiunte di note crilirhe, piene di
motti arditi, che diconsi fattura delFarcipr.* Au-
sano LcTl, già prof.'', poi provveditore dell'U-
niversità di Siena, del P. Domenico Stratico,
dell'ordine de' Predicatori, e di Candido Pi-
STRI. I congiunti del Pecci ottennero dal Go-
verno che fosse proibita, e il divieto, come
sempre suole accadere, fece ricercare il libro
maggiormente, e quindi rincarare il prezzo de-
gli esemplari non prima venduti. Il suddetto
elogio fu per la prima volta impresso. Tanno
medesimo in Siena, pel Bindi , e se ne diede
conto anche nelle Novelle lett. Fiorentine
ELO
Elogio sierico del citladino Giuseppe
Pigino, milanese, morto li U) lu-
glio 1802, dedicato ai virtuosi o-
peraj e garzoni delle aiti. Milano ^
31alatest.a, in-^f'
Ne è autore il sacerdote Tommaso Hon>a , già
paroco della liasilira collegiata di S. Habila,
indi vescovo di Crema.
Elogio storico del P. Camillo Almici,
prete dell' Oratorio di Brescia.
Leggesi nel voi. XXXVIII , della Nuoi'a raccolta
d' opuscoli scientifici filologici . raccolti dal
P. Mandclli. Dal l'eroni nella Bill. Bresciana
e attribuito ad uno de' due fratelli Cliiaramonti ;
ma da una lettera mss. del P. abaie Mandelli
a Gio. Battista Chiaramonti, rileviamo in vece
che è fattura di Giambattista Almici, fratello
del P. Camillo.
Elogio storico del P. D. Costantino
Rotigni, abate casinese.
Scritto dal P. D. Giangirolamo Caleppio. casin.^
Sta nel to;/i. XXXI, della Nuova i-accolta d'o-
puscoli scientifici e filologici. Fenezia, J777.
Elogio storico del principe FiaiKcsto
Eugenio di Savoja (composto dal
conte Carlo Filippo Orsino d'Ofi-
BASSANo). Carmagnola , Bai bic, i77<^?
m-8."
Elogio storico dell'abate Antonio Ge-
novesi (di Giuseppe Maria Galanti).
Napoli, ^77^5 i"/i-8."; e di nuovo,
Venezia, •774-
Elogio storico della signora Ponset
de la Rivière, confessa di Carcadò,
compilato dall'abate Du Quesne,
vicario generale di Soissons , tra-
dotto dal francese dalla signora con-
tessa D. M. P. N. M. O. (Donna
Maria Pertusati , naia marc'' Ol-
GiATi). Bergamo, Lo cale ili , 17H9,
La dedica è del can." Luigi Mozzi,. e\-gesuila.
Elogio storico della \ila di (iiarnb.i!-
tista Fabiani.
È del P. Luigi Caruso, da S. Biase, lettore giu-
bilato de' PP. Paolotti; e sia cogli avvertimenli
deir editore posti innanzi alle salire di Orazio
recate in italiano da Giambattista Fabiani, Na-
poli, 1738, in fogl.
Elogio storic(> di Carlo Emanuele III
Re di Sardegna (del conte Carlo
TOM. I.
353
ELP
Filippo Orsino d'OuBAssANo). To-
rino j Lea, 179^, m-4."
Elogio storico di Giovanni Bellini.
Senza alcuna nota ( Venezia j Picotli),
/«-8.°
Ne è autore il dottor Francesco Aglietti. Fu
stampato insieme con altri discorsi pronunciati
in Fenezia nel I8I2 in occasione della distri-
buzione dei premj di belle arti; e ne vennero
tirati a parte alcuni esemplari.
Elogio storico sulle gesta del B. Odo-
rico , dell'ordine de' minori conven-
tuali, con la storia de' suoi viaggi
asiatici, illustrata da un religioso
dell'ordine stesso (P. Francesco An-
tonio Benofi, minore conventuale,
pesarese) e pi'eseutata agli amatori
tlelle anticbità. Venezia, presso An-
tonio Zatta, 17(31, in-i\!^
Eloisa ed Abelardo, eroide di Ales-
sandro Po^ìe. Londra [Parma), 1800,
« Parmi che Vincenzo Benini mi dicesse di es-
" sere egli il traduttore. " {Nota autografa
dell'abate Colombo posta ad un esemplare
di questa eroide da lui posseduto).
Eloisa (Di) Sigea da Toledo, satira
sotadica. Nuova traduzione dal la-
tino nel volgare idioma , corretta
ed accresciuta. Con data Jàlsa, voi.
2 , j«-8.° pie.
Edizione che dicesi fatta in Genova verso Fanno
1V98. Avuto riguardo alF infelicità di que' tempi
di delirio, noi ci guardiamo bene dal manifestare
il volgarizzatore di questi osceuissimi dialoghi,
il quale erasi dimenticato di aver vestito abito
regolare, cui in séguito ripigliò, dando non e-
quivoche prove di vero penliinenlo e di cristia-
na resipiscenza. L'originale latino che, come
è noto, porta falsamente il nome di Giovanni
Meursio, viene comunemente attribuito a Ni-
cola Chorier. Il dotto e spiritoso Carlo Nodier
però in una pregevole nota posta al Catalogo
Pixerecourt {pag. 191-92, num. 1404) vorrebbe
rivendicarne la composizione a Giovanni We-
STRE>, militare olandese, abilissimo filosofo e
"iureconsulto. ma pessimo uomo, il quale, se-
condo egli scrive, non uè fece mai mistero.
ELPINIO GRINEIO P. A. (canonico D.
Bartoccini, d'Orvieto). Ritratti di
ce. L'i, Pompei, 1839. ;/f-8."
ELPINO ATICISSO, fra gli Arcadi M-
354
EME
RISBO SCAMANDRICO (conte Gio-
vanui Liberati). Le amorose rime
di ec. al degnissimo custode d'Ar-
cadia Mirco Pvofeatico {abate Mi-
chele Giuseppe MoREi) dedicate.
Panna 3 Sorsi, senz'anno {ly^y),
pari. 2, in-S.°, con rame allegorico.
Nella Biblioteca Parmense sonovi dello slesso au-
tore in ottava rima Le quattro stagioni, che
dovevano formare il terzo volumetto unendosi
a' due già publicati.
ELPINO PASTORE, redi, FILENO.
ELPINO. Fedi, Tre (Le) corone.
ELPIREO PASTORE. La sampogna col-
la fionda, e l'L'ide poetica. Zucca ^
per J acinto Paci, 1679, in-ii.'^
Celasi sotto questo nome Giovanni Pierelli, na-
tivo diXrasilico, nella Garfagnana, autore an-
che della Vienna difesa , poema , intorno al
quale vedasi il Sappi, al Giornale de' leti.
d'Italia, tom. Ili . pag. óii. Il Quadrio {toin.
II, pari. I, pag. 32C) dice che vi si copre
Giovanni Leporeo , ma crediamo tale asserzione
erronea.
Fedi, GIUNTANO ELPIREO.
ELVENTO NETTUNIO P. A. (Girolamo
Baruffaldi). Il Baccanale in Gio-
veca di Ferrara, versi di ec Fer-
7^ara , per Bernardino Ponialclli ,
17 IO, iVz-8."
Fu indi ristampato nella raccolta degli altri Bac-
canali del Baruffaldi, col suo vero nome, in
Vinegia ed in Bologna.
Elza, novella del secolo decimoterzo.
Torino, tip. Chi/io e Mina, 1822,
Ne è autore il marc'' Ottavio Falletti di Barolo.
Embleniate (Oe) mussei Victorii. Fide,
Epistola ad virum CI. Paulum Ma-
riani Paciaudi . etc.
EMELSIO MIRTUSIO P. A. (Giambat-
tista Sottovia, mantovano). Della
Loica, di ce. - L'Ideografia e l'A-
lethologia. 3Iantova , per l' erede di
.Alberto Pazzonij l 'ji^'ò , in-/i.°
Senza prefazione e senza indici, di pagine 272.
L'ultima faccia, che porta la licenza della
stampa , non ha numero.
— Della Loica, cantica terza. - La
Logistica.
EMI
Senza particolare frontispizio e numerazione j
ma proseguendovisi la numerazione e le se-
gnature delle precedenti due cantiche, vi fu
anche aggiunlo il frontispizio del 1748. Però
fu impressa questa terza cantica nel 1735.
Dandone conto il Lami {Novelle lett. dell'anno
suddetto, col. 753) prese un grosso granchio,
del quale fu avvertito da lettera anonima con
data di Polirone , 22 marzo ìTói , inserita
nelle Memorie per servire alla Storia lett.
del l^ah'a.sense, tom. Ili, part. IV, pag. 132.
Finalmente nel 17S8 il Sottovia publicò la
quarta ed ultima parte del suo poema, cioè:
— Delia Loica, cantica quarta. -
L' Enciclopedia.
E proseguendo anche in questa le segnature e la
numerazione delle pagine delle precedenti, egli
vi premise il seguente frontispizio col proprio
nome - La Loica del conte Giovambattista
Sottovia, mantovano, Acad." Timido. Man-
tova, per l'erede di Alberto Pazzoni, MDCC-
LFIII , di pagine sao, non compresa la pre-
fazione e l'indice. Secondo il Quadrio {Stor.
e Rag. d'ogni volgar poesia, tom. IV, pag.
14) il Sottovia avrebbe da prima publicata
solamente la prima cantica del suo poema cosi
- La Loica , comedia di Silvio Trenunesio.
Cantica I - 1/ Ideografia. Senza nota di
stampa (ma probabilmente impressa in Man-
tova, j)el Pazzoni, dal 17.'57 al 1747), in-s."
Non sappiamo dire se questo fosse nome aca-
demico che il Sottovia avesse tra i Filergiti, o
tra gli Ippocondriaci, oppure tra gli Agiati, a
cui apparteneva, 0 veramente anagramma di
quello di lùmelsio Mirtusio, che aveva come
Pastore Arcade.
Emendazione della critica a due prin-
cipali luoghi dell'istoria della fa-
miglia Carata, di Biagio Adimari.
Forse dello stesso Adimari, che v'inserì la cri-
tica, alla quale si risponde.
Eiuende sincere di un elierieo Lom-
bardo, alle annotazioni pacifiche,
etc. (del sac.^ Giuseppe Poggi, pia-
centino). Firenze, 1789-90, voi. 3,.
EMILIANI (Pomponio). Guerre d'Italia
tra la Serenissima Republica di Ve-
nezia e gli Arciducali d'Austria, e
tra Filippo III, re di Spagna, e
Carlo Emmanuele duca di Savoja,
seguite da l'anno MDCXV, fino alla
capitolazione di pace, descritte da
EMO
er. Poistorf {à^[a. falsa), per Peter
Gatj senz^nnno, ìn-^."
Il Vogt {Cat. libr. rarior., pag. 230"), riporla
così quest'opera, siccome esistente anche in
latino - Pomponii .Emiliani Della intcr Aii-
striacos et fcnetos gesta. Medinlani , in-A.",
sine die et consnle. Sospettasi dagli scrittori di
storia letteraria che questo Po'.nponio Emiliani
non sia rome genuino. Il Piaccio lo dice un
Mimam; il Baillet, un Cimigli.vm; l'Ernslio,
imo de'MAJAM. Forse fu uno di casa Emiliani,
o Miani, della quale esistevano in Venezia
due famiglie, delle anche anticamcnle Mejani ,
Megiam', Miliani, Migliaui, distinte dalla qua-
lità dello stemma diverso. Il Foscarini {Leit.
T'encz.. pag. uag, num. 9i) lo dice autore
veneziano assai cattivo. Non cosi il Rosmini
nelle Notizie degli uomini illustri milanesi.
Appendice seconda, pag. 41 (mss. esistente
presso S. E. il conte Mellerio), che lo crede
lombardo, " e forse la libertà con cui Fau-
'? tore scrive . e la rigidezza del Governo spa-
"gnuolo, lo consigliò di mascherare il proprio
"nome e cognome nella stampa delF opera
Msua. E se h permesso di ^ìronunziare il no-
"stro sentimento sopra il libro medesimo di-
»>remo che, ove si eccettui la negligenza dello
?j stile, propria di molti di quella età, è tale
"da poter gareggiare con altri che hanno le-
»vato più grido, e che ha il m.erito di con-
" tenere molli documenti ". Sopra questi fa-
bricò in parte esso cav.^ Rosmini la continua-
zione della sua storia di Milano, che giace ancora
inedita presso il sopra lodato conte Mellerio.
EMILIO PROBO, degli uomini illustri
di Grecia.
Per le varie traduzioni italiane consuUirisi lAr-
gelali ed il Pailoni. Sebbene sembri presente-
mente fuori di questione che questo libro non
è di Emilio Probo, autore piìi moderno vis-
.suto ai tempi del primo Teodosio, ma di Cor-
nelio Nipote, contemporaneo di Giulio Cesare;
pure il badese Guglielmo Federico Reink {Sag-
gio d'un esame critico, ec. T-^cmz-ia, lois)
venne nuovamente in campo onde tentare di
provare che almeno la maggior parte delle
vite, se non tutte, dovevansi restituire ad E-
MiLio Probo, eccettuate quelle di Catone e di
Attico, che volle concedere a Cornelio Nipote.
Ma questo suo parere trovò ben pochi seguaci .
e ad esso si oppose vittoriosamente il Gior-
nale Arcadico {toni. I, pag. 253 e seg).
Etfio et PiQìo Priucipi Fulvio Astalio
Ferrariae de Latere legato Sai. Fer-
raricCj typis Bernardini Pomalellì ,
1 707, ///-8.^
1' di Marco Antonio Fregulia.
355
ENA
EMO^'ERIUS (Stephanus) (Theopliilus
PiAYNAUDUs, .soc. Jcsu). Splendor ve-
ritatis tnoralis collatus cuni teijebris
mendacii et nubilo a^quivocationis
ac mentalis restrictionis, seu de li-
cito usu ffiquivocaliouis prò Leo-
nardo Lessio adver.sus Ji). Barncsiuni
Angluin, auctore Stephano Emone-
rio, commiss. ord. S. Francisci apud
Sh\uz7X)s. Lugduni, \(^iy, m-S."
Fu dappoi ristampalo in fine del trattato del
Lessio De Justitia etJure, nel 1037 e 16S5.
Si viene a conoscere che questa operetta sia
del P. RAY.\ArDO, dal cenno che di essa si
fa nel toni. XX, pag. 22, delle opere di lui,
stampale per cura del P. Rivct. Questo volume
che porta la falsa dala di Cracoi'ia , contiene
gli scritti de' quali il P. R.vvnaldo non aveva
osato confessarsi autore.
Empietà (L') delusa dal valore e dalla
fede de' gloriosissimi trionfatori del-
l'orgoglio Ottomano nella libera-
zione di Vienna, composizione di D.
A. A. C. R. (D. Ambrogio Ambro-
sia, ch.° reg.*^). Venezia, j683, in-^.°
Emporio (L') delle glorie palermitane,
o vero il compendio di molti pregi
della città di Palermo, consecrato a
S. Rosalia, vergine palermitana,
nella solennità di quest'anno i7o4
(del P. Ignazio del Vio, gesuita).
Palermo j per Doineiiico Cartesio ^
1704, m-4.'^
ENAGIO PELLANIO M. C. (P. Bene-
detto LocATELLi , monaco camaldo-
lese, veneziano).
i." Cantata di ec, ragunandosi la
Colonia Arcade de' monaci camal-
dolesi nella chiesa di S. Michele di
Murano, in occasione di celebrarsi
con triduo solenne il settimo anno
secolare della preziosissima morte
del loro patriarca S. Romualdo aba-
te, che cade il 18 giugno. — '7'9>
in Jògl.
2.° Vestendo l'abito del patriarca S,
Benedetto nell'insigne njonisterio di
S. Matteo di Murano l'illustr.'"^ si-
gnora Anna Musitelli, al cui nome
356
ENC
aggiunge quello di Maria. Ivi^ per il
Bartoli, 1727, '"-4-°
Abbiamo del medesimo P. Locatelli alle stampe
- ì° Mime per la jnonacnzione delle due so-
relle Pezzana. - 2." Egloga pastorale, in cui
si adombra sotto il nome di Lindalo , il P.
D. Girolamo Lini, ce. Venezia, presso il
Tommasini , 171S , in-A.° - z." Raunanza
de' Pastori Arcadi della Colonia Jìenia in
morte di Sandisto Erasiniano {conte Ca-
millo Bocc .-ir ehh i . senatore bolognese) loro
sottocustode. Bologna, I73tì, m-o."
ENANTE VIGNAIUOLO (Girolamo Ba-
BUFFALDl).
I." Il Grillo, poema [canti X in
ottava rima) di ec. Verona, per
Alberto Tumermani, 1738; indi Ve-
nezia, pel Bettarinij \yiS', e poscia
Lucca, per il Marescandolij 1738,
sempre m-8.*^
2.*^ Gli oracoli della Colomba {in
verso sciolto) di ec. Ravenna, per
il Danài, 1728, in-^P
3.° Il poeta, comedia di ec. Bolo-
gna, per Lelio Della Volpe j, 1734,
m-8.°
ENCARPI (Claudii) (Octavii Ferra-
RH, mediolanensis), panegirici duo
etc. Alter Paulo Caotortae, alter
Joanni Pisano, Patavina Prcetura
perfunctis.
Furono poi ristampati nel leso dall'autore nella
raccolta delle sue prolusioni . lettere e formole
da usarsi da chi riceve le insegne del dottorato.
Encliiridiou ad crucialus Chris ti Do-
mini pie recolendos {auclore Va-
lentino Mangonio, soc. Jesu). Pe-
rusicBj 1609; ^^ iterum Romce re-
cusum, 1645, /«-12."
Enchiridion spirituale orationum et
meditationum, nec non exercitio-
rum in exorando Deuni (auctore
P. Gabriele De Montenovo, ordinis
capucc. ). Venetiis, i583.
Enciclica del R. P. Priore Gene-
rale ... e motivi pressanti per man-
darla a tutti i conventi esposti in
alcune lettere fedelmente tradotte
dalla francese nell'italiana favella.
Ratisbona (forse Foligno),
ENG
Sono sette lettere che fmgonsi tradotte dal fran-
cese . ma sono originalmente scritte in italiano
dal P. Fiorenzo Mac-Egan^ gesuita ^ irlandese.
Enciclopedia, Edizione di Lucca.
Inutili furono le cure da noi praticate onde sco-
prire tutti gli autori italiani degli articoli a-
nonimi eh'' essa contiene ; soltanto sappiamo
che quelli segnati TVsoxìo del francescano Ni-
colò VIVIAM, e che le noie de' supplementi al
toni. Ili e IV, sono del P. Sebastiano Sacchetti
bolognese, can." reg.* di S. Salvatore, prof.*^ di
filosofia e matematica nel Seminario di Lucca.
En clara vox redarguì t.
Principio d'Inno che recitasi alle laudi in tempo
d'Avvento, di cui si fa autore Sanf Ambrogio.
Molti versi di esso hanno nel Breviario lezione
differente dall' antica, ma il sentimento è il
medesimo.
Encyclopedie, ou Diclionnaire, etc. (re-
fondu et augmenté par Felice, Euler
pére et fìls, Haller fìls , et autres).
Yverdun, 1770- 1780, voi. .58, ì/ì-4."
C'informa il Barbier {Diction. des anon.,num.
SO81) che nel N. 23 aprile 1780 del Courrier
de l'Europe si trovano i nomi degli altri col-
laboratori del De Felice, preceduti dalle loro
lettere iniziali con le materie trattate da cia-
scun autore.
Endimione, favola per musica (di
Francesco Lemene, lodigiano) fatta
rappresentare dal sig. D. Emma-
nuel Fernandez di Velasco nella
città di Lodi. Milano j nella sianip.
di Carlo Giuseppe Quinto j \6g3;
e di nuo\o, Bologna^ ì6g^, in-iQi."
La prima edizione fu fatta in Lodi Tanno an-
tecedente, e fu poi ristampata insieme con le
altre poesie dell' autore in Ferrara, pel Po-
matelli, nel 1093.
Enea in Cuma, componimento per
musica (dell'ab.^ Barso Bassi, Acad."
Ercolanese) per la venuta in Na-
poli del Bali Pasquale Gaetano ,
ambasciatore di Malta nel 1750.
ENFATICO INTRONATO (mons.*" Ni-
colò FoRTEGUERRi). Saggio di rime.
Bologna, Pisani, 171 i, m-8."
ENGILDO ELEUSINIANO P. A. (Giro-
lamo Agnelli , ferrarese). Il Limbo,
poema di ec, , diviso in sei canti
(con annotazioni). Venezia^ Orlan-
di ni , 1748, m- 8."
357
ENO
ENIPSE FRISSONIO (Bernardo Maria
Caliga). Versi di ec. Padova, 17B4;
e di nuovo, 1786, m-8."
«Alcuni di questi vennero anche riprodolli tra
"le versioni dall'inglese raccolte e date in
"luce (nel 1794) dal chiariss." abate Angelo
"Daluiislro »> (Lancetti, PseiuL, pag. 92).
ENxXODII FAVENTINI (P. Caroli Mariac
Travervari, ord, serv, Matris Dei,
faventini), De Romani Pontifieis
primatu adversus Justinum Febro-
niuni theologica-historico-critica dis-
serta tio. Faventiajj ex Archi typis,
1771, in-i\.''
Il libro di Febronio (Cristoforo Nellcr, can." di
Treveri , 0 meglio Gio. Nicolò ab Hontheim ,
vescovo di Mariofìdo, suffraganeo di Treveri)
su cui verte la mentovala dissertazione porta
il titolo - De stata Ecclesice et legitinin po-
testate Romani Pontifieis liber singularis
ad reimiendos dissiclentes in religione Chri-
stianos compositus.
ENODIO PAPIA (P. Giuseppe Zoppi).
i.° L'epoca seconda della Chiesa
col richiamo de' Giudei e gli av-
venimenti singolari, ec. Disserta-
zione critica di ec. L'i, 17B1, t'o/.
2, Ùi-S.''
2.° L'apocalisse di S. Giovanni Apo-
stolo, in volgare lingua tradotta,
e con nuovo metodo esplicata, che
può servire di supplemento all'altra
opera intitolata - L^ epoca seconda
della Chiesa, ec. - LuganOj Agnelli^
X781, m-8.°
Sotto il medesimo fìnto nome doveva questo Re-
golare stampare, siccome vien dello negli ^•^n-
nali Ecclesiastici di Firenze (anno 1781),
puranco un trattalo - De legitimo prceconse-
cratorum usti juxta hodiernnm ecclesice
morem , e te.
ENOTRO PALLANZO P. A. (conte Vin-
cenzo Piazza, forlivese, cavaliere di
Santo Stefano). L'Eudamia, favola
pastorale di ec. Roinaj per AnLonio
de' Rossi j 1 7 I 7; e di nuovo, Panna j
, 17.43.
È dedicata a S. A. il Principe Antonio Farnese,
■ duca di Parma e Piacenza , in occasione che
questi fu ascritto all'Arcadia col nome di Ca-
risio Alantino.
EPI
ENRICO DI SUSA.
K Enrico de"BARTOLOMMEi.. nato in Susa, città
del Piemonte, detto anche il Cardinale Ostiense,
commentatore delle Decretali, e come tale
mentovalo da Dante nel XII." del Paradiso.
ENTIUS VETUSTUS (Laurus) (Lauren-
tius Grimaldi, presbyter, bononien-
sis). Sylvre revirescentes poetica ju-
ventutis voluptate Lauri Entii Ve-
tusti inter Gelatos l'Illustrato. - Bo-
jiouice^ typis Pctri iMarice de Mori-
iihus, 1692, in-i 2."
Sono riparlile in quattro classi : la prima con-
tiene quelle sopra i soggetti sacri; la seconda
quelle in morte di varj personaggi; la terza,
eh" è la più copiosa, comprende quelle scritte
in lode di varj soggetti , e la quarta quelle di
ar2;omento amoroso, ma modestissimo. Sap-
piamo dalle Memorie degli Academici Ge-
lati {pag. 417) che sotto il medesimo supposto
nome il Grimaldi era per dare alle stampe -
Colloquia familiaria amicorum in solitu-
dine conviventiuni , etc.
Entusiasmo (Dell') delle belle arti.
Milano j appresso Giuseppe Galeazzi,
1769, 7>7-8.*^
Edizione piena zeppa di en'ori di stampa. Le
lettele iniziah S. B. D. C. D. G., colle quali
i- sottoscritta la dedica al conte di Firmian,
ci scoprono 1" autore, che fu Saverio Betti-
>ELLI, delia comp.'' di Gesù. In alcuni esem-
plari il dedicante indirizza F opera al Mece-
nate delle belle arti senz'altro. Né poi la
lettera ha sottoscrizione veruna, ne per ini-
ziali, ne altrimenti.
EPERBERT (Giacinto). La Monaca
istruita.
Ne è autore il P. Giacinto Perpera, illippino,
che così anagrammatizzò il proprio cognome.
Ephemeridum coelestium motuum
Manfredi, errata iusigniora. Vene-
tiìs, apud Ant. 31 ora ^ I73r, m-4-°
Del marc.^ Antonio Ghislieri che fece ristampare
questo scritto con aggiunte e col proprio nome,
/i'/. Tanno medesimo. Ad esso rispose Fran-
cesco Ilaria Zanetti.
Epicrisi (di Gio. Valent. Fabroni) della
stampa che lia per titolo: F^ita pu-
hlica e privata di Pietro Leopoldo
d'Austria, poi Leopoldo Jl Iniper.
{scritta da BecattiNi). Firenze^ e
Modena.
358
EPI
EPICURO (Antonio) NAPOLETANO.
Di Antonio Epicuro ignorasi il vero cognome ;
quello che gli viene dato nelle stampe e ancor
nelle publirhe carte sincrone fu un sopran-
nome, che per quanto ne fa argomentare Sci-
pione Ammirato wc^ì Opuscoli {toni. \\, pag.
z&o, Firenze, 1657, in-i.") gli fu imposto per
essere di umor lieto e sollazzevole, e (aggiun-
gasi) ne" suoi costumi alquanto libei'o. Ne il
cognome di Caracciolo, come fosse stato uno
spurio di questa nobilissima casa, era il suoj
e fu certamente un errore , non sappiamo
come nato, che nel titolo della Cecaria, im-
pressa in P^enezia nel 1S28 e 1351 , fosse stato
denominato M. Epicuro Characciolo. Da ciò
tratto in errore il Sansovino credè il nostro
Epicuro quel Caracciolo eh" è rammentato dal
Sannazzaro neiregloga X e nella prosa XI della
sua Arcadia. La voce poi che fosse spurio di
casa Orsino potè forse nascere da che ciò so-
leva (al riferire dello stesso Ammirato) TEpicuro,
uomo bellissimo e di animo regio e nobile, dir
motteggiando di se, essere impossibile ch'ei
fosse nato d'uomo di basso affare, ma che sti-
mava di fermo sua madre essersi impacciata
col signor Virginio Orsino, e così essere stato
ingenerato. E certo che nacque T Epicuro in
uno de' castelli della vasta regione de' Marsi,
provincia del Regno di Napoli, detto il se-
condo Abruzzo ulteriore, e fu vassallo della
casa Orsino, la quale succeduta a' Coloiinesi,
possedeva gran parte del contado de' Marsi.
Circa il vero cognome dell' Epicuro, sembra
che possa ritrarsi da due epigrammi che leg-
gonsi premessi alla rara operetta medica in-
titolata - Pauli Tuccre Practica Nenpolitann
de Jehrihus , etc. Impressa Neapoli, ex of-
ficina Aquila; apud Joan. Antonium Bnc-
colum. - Senza data, sebbene sotto la prefa-
zione dell'autore leggasi l'anno 1352. Il pri-
mo di quegli epigrammi è Dionysii Marsii
Epìcuri Nipo.'i (sic) Hexaslicìion, ed il se-
condo è dell'Epicuro stesso col seguente lem-
ma Antonii Epicuri Marsii. Da' quali titoli
si può inferire ch'egli fosse forse cognomi-
nato Marso, o di Marso, e pii^i probabilmente
Marzo, o di Marzo. Sebbene non debbasi ta-
cere che può insorgere il dubio che quel
Marsii forse riferibile alla patria, cioè alla
regione de' Marsi, dove nacque l'Epicuro, piut-
tosto che al suo cognome. Ma il titolo dei
primo sopr' accennato epigramma Dionysii
Marsii Epicuri Nepos , ci sembra render
probabile l'induzione che Marsii sia casato.
Nacque l'Epicuro nel 1473, giacche nell'iscri-
zione sepolcrale postagli dal suo amico e com-
pagno negli studj Berardino Ilota nella Chiesa
di S. Chiara, che ora e perduta, ma che vicn
EPI
riferita dagli scrittori napoletani, si dice che
mori di anni ottanta nel ISSS.
EPICURO CARACCIOLO. Dialogo di
Ire Ciechi , di ec., nuovamente ri-
coi'retto. J^ine^ia, per Gio. Antonio
e frateUi da Sabbio ^ iSaS; Ivi, Zop-
pino, i53o; Ivi, per Marchio Sessa,
i532, sempi-e in-ÒJ^
Nello stesso anno 1352 il Zoppino ristampò. Ivi,
senza il surriferito supposto cognome di Carac-
ciolo - Cecìiaria fragicomedia deW Epicuro
Napoletano, nuovamente aggiuntovi un bel-
lissimo dialogo del Geloso con la Luminaria.
Gli anni in cui comparvero le posteriori ri-
stampe possono vedersi nella Drammaturgia,
{col. 174), e nel Catalogo Pinelli {tom.W,
pag. 450) ; alle quali noi ne aggiungeremo una
di f'^enezia, per f^ittor de' Ravanni e Camp.,
da noi, fra molte altre, posseduta. In tutte que-
ste (per quanto ci consta) non leggesi più il
cognome Caracciolo.
Fedi sopra ^ EPICURO (Antonio).
— Dialogo di tre Ciechi.
Epicuro difeso. Osservazioni critiche
sopra la di lui lilosofia. Venezia^
1756.
Opera di Francesco Eugenio Guasco.
EPIFANIO NOTO (P. Burgio, gesuita).
Difesa di molti autori delia comp.**
di Gesù, attaccati nelle ridessioni
ultimamente publicate da D, Ignazio
Vicoldi, palermitano, date in luce
da ec. Palermo, per Angelo Fcli'
cello, 1757, in-^.^ pie.
Epigrafe latina (del can." Pietro Bet-
ti©, bibliotecario della Marciana)
a S. A. il seren." Ranieri, viceré,
pel dono delle epistole di Cicerone
primo libro impresso a Venezia nel
1469 per Giovanni da Spira, che
mancava alla Marciana. Fenezia , '
1827, in fogl-
Epigrafi latine funebri a Marianna :
Carolina di Sassonia, granduchessa
di Toscana (dell' ab. *" Pietro Bettio, ,
bibliotecario della Marciana). Vc-
nezia_, Picotti, i832, in /àgi.
Epigrammala antiqua urbis. Roma; ,
in cedibus Jacobi Mazzochi Romana^
Acndeinice bibliopolce^ ì^i\, in fol.
359
EPI
ii. autore principale di questa collc;4Ìoiie Angeio
COLOCCI.
Epigranimala ad iisum scholaruni ad-
notationibus illuslrala. Edilio se-
cunda. Florentice, i^tìi.
Il P. NicOLio, delle Scuole Pie, 1" aveva publi-
cata nel 1738; ma questa nuova scelta arric-
chita di erudite annotazioni i^ dovuta al P.
Carlo Anto.molIj di Correggio, del medesimo
ordine.
Epigramma elegamissimum-In marmore
SCULPTUM, etc. In foglio volante.
È questo il primo annunzio che die al puhlico
nel 17S9 Jacopo Martorelli del ritrovamento
in Napoli del marmo contenente un epigramma
greco nel quartiere de' Vergini^ su cui nacque
una letteraria controversia. Ecco la notizia pro-
gressiva de' libretti, che furono publicali in tale
occasione, il cui singolo titolo si riprodurrà
quando F operetta sia anonima o pseudonima.
ì.° Vetusti Epigrammatis - In marmore scid-
pti - Neapoli in iedibus PP. Congreg. Missio-
nis - INuper effossi - Edilio altera accuratior -
Qua Epitaphium antehac "'aié^r'noToi^ - Puero
Aristoni vindicatnr. - NeapoH, F" Kal. apr.,
anno MDCCLIX, in-A." maj.
2." AnOAOrOYMENA, prò Gracco Epigram-
mate- Latine converso - ab Jacobo Marlorello -
Adversus accusatioues - Posterioris editoris -
- Animadversiones.^ In ime =^ Neapoli, piicl.
idiis aprilis BIDCCLIX, in-A."
5.^ Philopaleeo Amico dulcissimo Phileslenicus
Ecleticus. S. P. D. Datuni Neapoli, nonis a-
prilis MDCCLIX, in fol. parv.
4." Pro Jacobo Martorellio V. CI. - Vindicia;
- quibus verus Martorellius a personali Marto-
rellii - Calmnniis purgalur. = in fine = Nea-
poli, V. Id. Maias, MDCCLIX, in-4° pan'.
3." Jacobi^Martorellii -^ ATroXoyovixivuv ^cv~s'f>u)v
- Pars I - Adversus Anonymi - solertissimi ac
doctissimi - Triptichon - Inscriptum Vindicia;
Sirie loco, in-4."
La seconda parte non fu pulilicata.
0." Auctoris vindiciarum Pro V. CI. Jacobo
Martorellio - Palinodia. =: In line = Datimi
Neapoli, FI kal. sept, MDCCLIX, in-A." p.
7." Ariston Redivi vus - E Iricis Grammalistarum
- Manumissus. - Kalendis Julii MDCCLIX.
Senza frontispizio. AljLiamo giù dello che questa scrittura
è del (sacerdote Nicolò Schiavabelli , al che aggiun-
geremo ora, ch'egli si manifesta nella lettera alla pagina
j5 dell'opuscolo: Illustriss. ac Reverendiss. Doni. -
O. Josepho Sparano Mclropolitance Ecclesice Neapoli-
• tanw - Cancnico Merilissimo S. D. Nicolaiis Schia-
vai ellus .
8.° Collationcs - Inlerpretationum - Gncci cpi-
EPI
grammatis - Neapoli nuper effossi. - Prid. Id.
Maias C13I0CCLIX. In-A."
0." Hieronymi Jordani in Arislonis pueri se-
pulcrale epigramma commentarius. Sine ulla
nota typ.
E diretto al marchese Tanurri. Ha la data : Neapoli,
Vi Kal. Jul. MDCCLIX, 11 Giordani dà la nota
degli autori che hanno scritto sopra questo argomento.
Nell'edizione dell'opere del Mctastasio fatta ìa Lucca
sulla parigina (torti. ì\, pag. 267) trovasi la Iraduziona
di questo epigramma.
EpigiaiTiinala selccta ad Lazarum. E-
ditio secunda casligatior (Emma-
nuelis Aquilera, soc. Zasn). Augusta
F^indchona, lyoS, in-^.^
Consultisi Scinà ( Prospetto della Storia leti,
di Sicilia del sec.XFIII, tom. l, pag. 221).
Epigrammatum selectorum, libri tres,
ad USUITI maxime scholarum (col-
lectore Francisco Mazzoleni). Edi-
tto altera multo priori casligatior
et locu pleti or. .Seroomi, 1760, m-8."
La prima edizione è del i "40.
Epigrammi d'un invalido, raccolti da
F. M. Mariani (dello stesso Ma-
p.iAKi). 3Iilauo, 1826, Z>2-24.°
Epigrammi francesi, tradotti in versi
italiani (dal conte Carlo Roncalli,
bresciano). — Epigrammi latini,
tradotti in versi italiani (dallo
Stesso) Pavnia, co' tipi Bodoniani y
1798, m-8.° pie.
Erano stali anteriormente publicali colle me-
desime stampe, e nella dedicatoria (ommessa
in questa edizione) eravi il nome del Iradut-
lore. Nella presente ristampa degli epigrammi
tradolli dal latino furono aggiunti, dopo T in-
dice, ahri venti epigrammi.
Epigrammi latini, et sonetti volgari
et altri composilioni di diversi au-
tori raccolte insieme, fatte sopra
la morte del cardinale Bembo, nuo-
vamente stampali. Senza luogo, no-
me di stamp. ed annoj in-S.
Gli autori di quasi tutte le suddeltc poesie sono
indicati colle sigle del loro nome e cognome.
Soltanto potemmo scoprire che avvene alcune
di Lelio Capilupi, mantovano, e di Giovanni
Bressano , bergamasco.
Epilogati racconti della antichità e
nobiltri della famiglia Arcliinto e
de' suoi privilegi, aggiuntavi una
360
EPI
breve esposizione degli antichi mar-
mi, che ne' palagi di questa fami-
glia si leggono (del conte Carlo
Arciiinto, milanese). Milano ^ per
i Malatesla, 164B, in fos^l.
L'attuale erede della famiglia Archinto, conte
Giuseppe, ha fatto unire e collocare con sag-
gio divisamento nel suo Palazzo di Monza , di
recente costruzione , i mentovati marmi.
Epilogo del compendio della storia
generale de' viaggi di La Harpe
(di Vincenzo Antonio Formaleoni,
da Firenzuola). Senza froulispizio
[Venezia, 1781), ///-8."
Questo sta unito od al primo volume di esso
compendio tradotto dal FORMALEOM, od al Ma-
nifesto del compendio medesimo: e trovasi pur
anco separato, la qual circostanza giova av-
vertire, perchè in tal caso sembra libretto
anonimo.
Epilogo dell'istoria dell'Ordine di S.
Giovanni di Gerusalemme , delio
volgarmente di Malta (scritta da
Vertot), proposto ad un giovine
Cavaliere dell'Ordine (del cav.^ Gio-
vanni Verhi , uno dfj' fratelli del
conte Pietro). CoinOy OsiineUij 181 4,
m-8.°
EPIMELIO THEOMESTO (IMichi-langelo
TonciGLiAiNi, lucchese). Occhio co-
mico, dramma latino di ec. contro
lo Stigliani.
Se ne hanno alle stampe alcuni versi , che leg-
gonsi nel Buratto di Carlo Galistoni {P. Aii-
gelico .4 p rosici) ; ed alcune scene nella part.
II deir^fo cortese, che contiene varj fram-
menti delle opere del Torcigliaui, fatti stam-
pare i'i Lucca, 1680-81 e itìss. voi. 5, in-ìst.".
dopo Ja di lui morie, da Silvestro Torcigliani,
suo fratello.
Episcopato (L'), o sia la podestà di
governar la Chiesa. Dissertazione
(dell'abate Gianvincenzo Bolgeni,
ex-gesuita) divisa in due parti. Ro-
ma, 1789, in-/^.^
Episcopatu (De) Feretrano (auctore
Fr. Jo. Bapt. Contarini, ord. Praìd.).
f^enetiis, Pasquali, ijSS.
Episcoporum (De) in dispensationibus
super matrimonii impedimentis po-
iestate adversus libellum an. 1781
EPI
Viennensibus Trattneri typis cx-
cussum.
Ne è autore l'abate ZACCARIA, ex-gesuita.
Epistola a Giuseppe Zanoja, architetto
e poeta (di Giuseppe Bossi, pittore).
Milano, starnp. reale, 1810, m-8.°
Epistola a Temira (dell'abate Giu-
seppe Greatti). [/cline, fratelli Pe-
ci le, i8o5, m-B."
Epistola ad amicum contra scriptiun-
culam de baptismo parvulorum de-
cedenti um in utero (auctore Petro
Marino Mussita, ord. S. Brano., pa-
tavino)
Epistola ad amicum (auctore Nicolao
JusTiNiANO, monaco casinensi). F^e-
ìietiis,lll Kal clecenibris , anno 174^,
typis Joan. Bapt. Regozza, in-^y
Epistola ad eruditissimos viros D. A-
cademicos regiarum Academiarum
Parisiorum , Londini, Lipsia?, ac
Berolini iat. ital. = Intorno al Ru-
bicone, con due estratti delle No-
velle lelt. eli f^enezia deltanno iy55,
««m. .XVIIII, e dell'anno 1707,
nani. XVIII (del P. Serra, cappuc-
cino). Faenza, per l'Archi, 1756,
m-8.°
Epistola ad patrem Neaptdit. Urbis
nobilium moi'es graphice descri-
bens. Sitie alla nota.
K una satira del P. Gio. Battista Caracciolo ,
teatino, in cui descrive tutti i costumi de' 110-
Jjili de' suoi tempi, e di alcune dame anche sue
congiunte. Partito da Napoli per tale motivo,
e portatosi a Pisa l'u fatto lettore nell'Univer-
sità. Sopra sua proposizione , allorché Carlo di
Borbone venne alia conquista di quel regno,
fu chiamato il marc.^ Tanucci a Napoli, il
quale , divenuto poi primo ministro del re, si
ricordò del P. Caracciolo, tacendolo eleggere
vescovo d'Aversa. L'esemplare della Biblioteca
Parmense ha indicata a mano la chiave dei di-
versi nomi de' quali si parla nella satira.
Epistola ad Polycarmum virum cla-
rissimum in qua B. INicolai Jusli-
niani Veneti monachatus a fabulis,
variisque commentis asseritur. Tri'
denti, 1746, m-4."
È del P. lettore D. Nicolò Antonio Gil'STIMAM.
361
EPI
Epistola ad virum CI. Paulum Mariani
Paciaudi de nuissei Victorii emble-
male et de uonnullis numismali-
bus Alexandri Severi secundis curis
explanatis (aurlore Francisco Victo-
uio). liomce, Zcmpel, \']^'],ìn-4"
Epistola ai signori compilatori della
Minerva, ec. Fedi, Lettera di A.
P. sopra lo stato presente, ec.
Epistola CoUegii Anglicani Romani
de persecutione Anglicana (auctore
P. Roberto Persomo, soc. Jesn, an-
glico). Bom(S et Iiigolstadii„ apud
Wolphaìiguin Edernni, i 082, et alibi.
Epistola data Regii Lepidi I Kal. A-
prilis 1707 (edita vero Jug. Tan-
ni loriim, 1704), in-\°
Cosi il Sancassani, nella scanz. XX aggiunta alla
Bibl. isolante, il quale sospetta che ne sia autore
il P. Bacchi?<1. a ciò non annuisce il V. Affo
{Stor. lett. di Parma), a cui rimandiamo il
lettore. Deve supporsi un fallo evidenlissmio in
una delle due date; n'e pare che possa correre
/ Kal. Jprilis.
Epistola de Pandectis ad C. V. Jose-
phum Averanium (auctore Guidone
Grandi). Pisìs^ 1726, m-4-°
Si nega clairaulore essere state le Pandette tro-
vate da' Pisani in Amalfi; cosa che a lui pro-
cacciò molli disturbi.
Epistola de situ urbis Taurensii sive
Tabresii.
Ritrovasi impressa nella storia del Minadoio a
pag. 567, e fu attribuita da mons.* Giusto Fon-
lanini {Bill. Imp.) a Mario Corrado, giure-
consulto; ma si oppose a tale asserzione d
Sassi {Script. Mediai, tom. \, col. 48o) che
vuole sia stata scritta dallo stesso Minadoio.
Epistola dell'utilità di leggere bene a
mensa (del P. Francesco Sacchim,
gesuita). Milano, co' tipi Arcivesco-
vili, 1621, in-ii.y
Il P. Sacchim scrisse pure un libretto intorno
a studiare con profitto, con un' orazione affin-
chè la lettura non sia dannosa. Afferma il
Solvello {Script. Soc.Jesu) che la prima ope-
retta sia anonima, ma ci lascia perplessi se
possa asserirsi altrettanto della seconda. In-
lanlo faremo osservare che delTuno e dell'al-
. Irò scritto non abbiamo potuto dare l'esatto ti-
tolo in italiano, nella quale hngua furono det-
tati, avendolo dovuto tradurre dal latino, con
EPI
cui il mentovato Solvello suole riferire le opere
degli autori gesuiti.
Epistola di Papa Pio li, scritta a
Maometto IL redi, Orazioni di-
verse di Cicerone.
Epistola di S. Girolamo dottore, del
conservare la virginitade, ad Eu-
stocbio (sic) vergine romana nobi-
lissima. Sfilano, die X'^ junii i497'
Fenetia, per Maestro Manfrino da
Monte ferraio, 1 49^ ; Bologna^ l'anno
medesimo j per Caligala de' BazalerUj
sempre m-4°; Brescia, ver Damiano
Tiirlino, 1537, //z-12."
Sta anche unita alla traduzione del Dialogo di
S. Gregorio, volgarizzato da Fra Domenico
Cavalca , e stampato dal Pagliarini di Roma,
per cura di mons.' Boltari, a cui piacque di
restituire la traduzione della presente lettera
alio stesso Cavalca. Con manilesto errore però
il Bonari scrive di pubhcare egli per la prima
volta il volgarizzamento deirEpislola di S. Gi-
rolamo, della quale abbiamo noi qui riferite
varie anteriori edizioni come si e veduto.
Epistola Doctoris Sorbonici (Petri La-
zKHi, soc. Jesu) ad amicum Belgam.
Parisìis (vel potius Ronice) , XII
Kal. decembris 1749-
Taccsi dal Caballero {Suppl ad script, soc. Jesu)
aWart. L azeri, che questa lettera sia sua.
Fedi, Décret de la congrégation etc.
Epistola Ecclesiarum Transylvanica-
rum ad Ecclesias Pulonicas de Bap-
tismo: in qua late pronunciant sen-
lentiani suam de hoc ritu {coiitra-
riam sententi^' Fratrwn Polonorum)
probantes , Cliristianos co nunc
amplius non obligari. ^cripta anno
i566.
Viene attribuita a Giorgio Bi ADORATA, medico
saluzzese, profugo in Isvizzera, Polonia e Tran-
silvania per causa d'eresia; o a Francesco Da-
vide, suo amico; seppure non ne e forse au-
tore Giacomo Paleologo.
Epistola eroica a nome di Clemente
XI S. P. al Card.*^ di Noailles per
la nota costituzione [Jnigenifus.
L'aulore è Nicolò Di Bianco, calabrese, di Fiume
freddo in Cosenza, Calabria Citeriore, diocesi
di Tropea.
Epistola in qua animadversiones in
362
EPI
historiam theologicam earumque
defensio ad crisim theologicam exi-
guntur. Lue ce , typis F. M. Bene-
dinì, 1701; e con aggiunte 1752,
É certamente del P. Benedetto BONELLI, minors
riformato; sebliene non mancò chi la credesse
di Scipione Maffei.
Ejìistola in versi di L. B. (Luigi Box-
TiONi) a Filippo Schizzati, giure-
consulto e poeta egregio, in occa-
sione delle nozze di sua sorella Fer-
dinanda col conte Filippo Liberati.
Panna, {senza nome di stampatore) j
1823, m-8.°
Epistola in versi nelle nozze Zanussi
Polo (di D. Gio. Battista Rizzo-
LATTi). San Danielcj Biasnttij iSaS,
/«-8.°
Epistola prima theologico-moralis ad
Illustr. et Reverend. Episcopum N.
N.adversus librum inscriptuni-Z)/>-
sertatio iti casus reseivatos T^enetae
dioeceseos. VcneiiiSj apiid Jo. Mar.
Lazzaroni, i']i4- — Edizione quarta
corretta ed accresciuta con alcune
annotazioni. Senza alcuna data di
stampa {dal i']i\S al 1750), in-^.^
In questa edizione si riferisce la prima epistola
Ialina del P. Concina, ed a passo a passo viene
confutata con frequenti annotazioni volgari
postevi a pie di pagina . delle quali il Maz-
zuchelli {toni. II. part. Il, png. 900) crede,
e non senza fondamento, essere autore il P.
Francesco Ct'RTl. gesuita, tuttoché nei Supp.
(di Lucca) alla Storia lett. d'Italia, toni.
l, pag. 64, e altrove si veggano attribuite al
celebre P. Zaccaria.
Epistola qua laudatur liber Hiero-
nymi Osorii de Justitia.
Fu stampata, senza nome dello scrittore lodante,
unitamente all'opera dell' Osorio, ma poi nella
ristampa vi fu apposto il nome di chi la scrisse,
che fu Agostino Valiero. poi vescovo, ed in
appresso cardinale. Spettando al medesimo il
carico d" approvare i libri di cose morali, tanto
le andò a sangue l'opera delF Osorio, che si
mosse a commendarla colla suddetta lettera.
Epistola ceto ad R. P. Carolum No-
cetum de singularibus argumentis in
ejusdem libro inscripto Verilas vin-
EPI
dicala conlentis (auctore P. Maria
DiNELLi, ord, Praed.) F'enetiisj Occhi,
1755, m-4-°
Si consultino le Memorie del Fah'asense, tom.
II, part. I, pag. 62.
Epistolce prò vindicanda certitudine
sententise expungentis a Virgine Dei-
para originale peccatum, eie. Vide ^
Apologia prò voto sanguinario, etc.
Epistola? quidam nomine puerorum
absque Baptismo ante usum rationis
niortuorum ex campis Elysiis ad
Sfondratismi defensores scriben-
tium. Jmpressce circa 1706,
Furono attribuite al P. Serry; ma egli non le
riconobbe per sue.
Epistola quattuor theologico-niorales
P. B. P. V. (Petri Ballerini, pre-
sbyleri veronensis) adversus disser-
talorem S.J. (Patrem Richelmi), seu
censui-a quattuor dissertationum
qu3e dictatas fuerunt conlra libel-
luni ilalice inscriptum - Risposta
della lettera del P. Paolo Segnerij
della comp.^ di Gesli, su la materia
del probabile. - Accedit italico ser-
mone confutatio epistolse cujusdam
theologi adversus eamdem respon-
sionem e clandestinis typis recens
vul gatte. Veronce , typis Dion. Ba-
manzini , i'7 34, m-S.*^
Epistolae iheologico-morales ad Illu-
slrmum et Rmum Episcopum N. ]N.
adversus librum inscriptum - Dis-
sertatio in casus resen^atos VenetcB
Dioeceseos. Apud Jo. Mariani Laz-
zaroni. Edìtio secunda. - Venetiis ,
1744, i«-8.°
Sono del P. Daniele CoNCiXA. Falsamente si as-
serisce nel frontispizio essere state già stam-
pale, poiché lo furono ora per la prima volta.
Epistolarum Reginaldi Poli, et alio-
rum ad ipsum. Pars V, quae scriptas
compleclitur ab exitu anni i554,
usque ad finem anni i558, etc.
BrixicBj Bizzardi, ^y5y, in-4°
Compi questa raccolta il P. Federico Sanvitale,
gesuita, del quale e la prefazione di questa
importantissima appendice.
EPI .
Epistole {Ercidi) d'Ovidio di latino
in lingua toscana tradotte et nuo-
vamente corrette con somma dili-
genza. Vetieticif i547- = T'i ^'ot; =:
In F'ene.t.ia. per Pietro et Cornelio
Nepote di Nicolìni da Snbio, iii-'è.
Quantunque in questa edizione non si acrenni il
nome del traduttore, accerta il 1'. Paitoni es-
ser quasi del tutto simile a quella dataci da
Bernardino r/e" Fitnli Tanno 1S52, col nome
di Carlo Figiovanm, contemporaneo del Boc-
caccio, non comparendo qualche diversità se
non nel principio di molle epistole. Consultisi
(ìaraba {Testi di lingua, pcig. 214).
Epistole d'Ovidio, tradotte da N. N.
(ab. *^ Pietro Gerlin, padovano). Pa-
dova, Conzatti, 1790, in-^,^
Epistole (L') di S. Girolamo, scelte
e divise in ti'e libri per opera di
Pietro Canisio, teologo; tradotte
dalla latina nella toscana favella
da un sacerdote professore di teo-
logia , e parroco nella diocesi di
jNonantola (Gio. Maurizio Manfre-
DiiNi, proposto di Crevalcore, bolo-
gnese). Veneziaj, pel Pitteri, 1740»
Epistole (Le) domenicali esposte al
suo popolo da un Prnrroco della
diocesi di Biella (Pietro Matteo Fe-
ciA, poi canonico). Torino, presso
Francesco Prati, 1792, voi. 2, ««-8.*'
l'ublicò pure colle stampe del Cajani di Biella -
I vangeli di tutte le domeniche , e le spie-
gazioni di essi.
Epistole e dialogi capituli de Philogio
ad Gratilla. f^enctia, per Marcliib
Sessa, i5o6 , in-^.°
A pie della breve prefazione si legge - Tragoe-
dia composta per M. N. D., etc. - Apostolo
Zeno, che fu possessore d'un esemplare esi-
stente ora nella Marciana, scrisse di sua mano:
uL'' autore che si è voluto nascondere sotto
»> queste iniziali sarebbe egli a caso Messer
«Nicolò Delfino? ".
Epistole (Le) familiari di Cicerone,
tradotte secondo i veri sensi del-
l'autore, e con figure proprie della
lingua volgare. P^inegia, nelle case
de' fis,liiiolL di Aldoj nel M. D. XL^
(i545), m-8."
363
EPI
Due edizioni esistono coli" anno medesimo; nel
titolo della seconda \i:^gt%\ ristampate et con
molto studio rivedute e corrcllej questa è
l'referibile per la correzione, Pailra per la ra-
rità. Da una lellcra del Dolce a l'aulo Manu-
cio del 19 febbrajo 184S. die sta nelle Let-
tere volgari, ritraesi che il traduttore fu Guidd
Loglio , da Reggio. Sonori ristampe Aldine
latte sopra la seconda edizione del 134S, che
comparvero nel 1S48-49-SJ -82-84.
— Le stesse, tiadolte di nuovo, e
quasi in infiniti luoghi corrette da
Aldo Manutio. f'^inegia, M.D.LIX,
in-H.""
Anche questa è ristampa della traduzione di
Guido Loglio. Non è poi presumibile che le
correzioni sieno di x\ldo Manuzio, che aveva
dodici anni, ma saranno piuttosto di suo pa-
dre Paolo, il quale (come ben riflette il Re-
nouard) avrà per tenerezza paterna posto il
nome del giovane figlio al suo lavoro, affine
di spronarlo allo studio colT onore, ed affine
di cominciare a stabilire la di lui riputazione
letteraria. La presente edizione servì di esem-
plare per altre susseguenti ristampe. Una mo-
derna del secolo passato, cioè del 1756, a cui
ebbe parte Apostolo Zeno, devesi tenere sopra
ogni altra in conto.
Epistole, lezioni e vangeli, diesi leg-
gono in tutto l'anno, f'^eneziaj per
Cristoforo Arnoldo, i^y^t ^^fo^^- P-
Oltre la presente bellissima e rarissima edizione,
da noi posseduta, altre ristampe esistono sì del
secolo XV, come del susseguente. Dal confronto
da noi fatto di esse, apparisce esservi riprodotto
il testo che contiene l'antica traduzione della
Bibha , stampata, senza luogo, l'anno 1471, in
kalende de octobrio, da noi riportata a suo
hiogo. Fu publicato questo medesimo volgariz-
zamento da Emmanuele Cicogna ( T'^enezia ,
1855) sopra un codice da lui posseduto. Si
consulti. Gamba {Serie, num. 456-57).
Vedi, Biblia vulgare.
Epistole in terza rima di varj Acade-
mici della Vigna ec.^ in ragguaglio
dell'assunzione del sig. dott.'^ Giu-
seppe Lanzoni, ferrarese, nella cat-
tedra di Filosofia. Ferrara, 1725,
m-8.° = Contiene: =
L'' Epistola. Ali'Acadcmia degli Intrepidi , di
Verdea Vignajuolo (Giulio Socrati).
11.^ AlFAcademia Medica- Cesarèa-Leopoldina
de' Curiosi, di Germcnia ài Buhino (Seba-
stiano Cremona).
364
EPI
III." AirAfadcmia (k' Ricovrnii di Padova,
di Jsprino (Giuseppe Koss!)-
IV.* AirAfademia degli Apatisti di Firenze,
di Saretano ( )•
V." Ali' Acadcmia degli Incitali di Faenza ,
di Artiwinio (Gio. Battista Zappata).
VI." AirAcademia degli Adagiati di Rimino,
di Chianti ( ).
VII.* AlFAcademia de' Concordi di Ravenna,
di Grappello (Nicolò Bell ani).
Vili.* AllWcademia de' Fisiocritici di Siena^
di Zibibbo (di iMelchiorre Antonio Beccari).
IX.* AlPAcademia dell'Arcadia di Roma,
di Agresto (Jacopo Agnelli).
X.* All'Academia degli Innom.inati di Bra ,
di Albatica (Isabella Liberati).
XI.* All'Academia de' Rinvigoriti di Foligno,
di Albano (Ireneo Bras.avoli).
XII.* A' Vignaiuoli forestieri , di Enante
(Girolamo Baruffaldi ).
Dopo queste epistole in versi, seguono alcuni
sonetti, a' quali trovasi apposto il nome de' ri-
spettivi autori.
Epitalamio en el casamiento de los
Principes Lodovisio y Venosa. In
Roma, appresso gì' Impressori Ca-
merali j \6'j.i, in^ 4 • '
È composizione scritta in ispagnuolo dal P. D.
Nicolò RiCARDi, domenicano, genovese.
Epitalamio (del P.Domenico Antonio
Gandolfo, agostiniano) nelle felici
nozze celebrate fra gl'illustrissimi
signori Agostino Grimaldi e Giro-
lama Spinola ec. Geìio\m, pel Fraii-
chelli y it)C)j, in'^°
Epitalamio nelle nozze del sig. cav.^'
Jacopo Baldinotti con la signora
Maria Giulia Forteguerri (di Ales-
sandro Marchetti). Pistoja, 1698,
in fogl.
Epitalamio per le reali nozze dei se-
renissimi principi Cosimo di To-
scana e Margherita Luisa d'Orleans.
Firenze, nella stamp. di Marco Rab-
buiati, 1661, in-/[.^
Pare che sianvi alcuni esemplari colle sole sigle
iniziali D. F. V. D. F., dinotanti l'autore Do-
menico Filippo Vallemani di Fabriano, ed altri
col di lui nome alla distesa.
Epitaphium jocosum Bajuli Parasiti.
Impressum Bononice, apiid hceredes
Joannis Rossi, 1601, in-^y
EPO
E una satira di Giovanni Zarattino Castellino,
romano, contro il Murtola. Nella scanzia XX,
{pag. 10."5) del Cinclli, venne di nuovo riportata.
Epitome ed istoria sul censo napole-
tano (di D. Carlo de Nicola). {Na-
poli, secolo Xf^in)y in-^.°
Epitome, notse et indices familiarum
ac civium ad historiam Mediolanen-
sem Tristani Calchi (auctore P.
Gulielmo Galaveroni, soc. Jesu).
Stanno uniti alla storia del Calchi, stam.pata in
Milatio, per gli eredi Maìatesta, nel 1627. Il
compendio fu impresso anche separatamente
senza il nome dell'autore.
Epitome qua theoria, praxisque exhi-
betur sanioris morum doctrinse a
corrupta, vitiataque in utraque si-
gnanter Dei, et proximi charitate
dinoscenda, etc. (auctore Fr. Bene-
dicto BoisELLi, ord. min. obs. ref.).
Tridenti, tjpis Joan. Bapl. Monauni,
1737.
Epitome singularium gestoruni S. Lo-
dovici Bertrand! Valentin!, ordinis
Prsedicatorum (auctore P. Jacobo
Ricci, ejusdem ordinis). RomcB y
1671, in-^°
EPOANDRO NAPILI ( anagramma di
Leonardo Papini, bagnocavallese).
i.° Dissertazione intorno all'elet-
tricità, di ec. Faenza, presso l* Ar-
chi, 1702, in-8.°
2.° De maris ffistu dissertatio. Fa-
ventice, 1749? in-\'x.°
3." De origine fontium et de Ma-
gnete. Ibidem, typ. Archii.
4.° De electricitate. Ibidem, 1752.
Bagnocavallo , patria del Papini, diccsi pure Ti-
beriacum, Balneocaballium, ad Caballos, Bal-
neum CabaUi.
EPOANDRUS NAPILUS TIBERIACEN-
SIS. Vide supra.
Epoca (Dell') della conversione degli
Ebrei. Vi si aggiungono cinque let-
tere teologiche in risposta al sig.
cav.^ Mozzi, impugnatore della dis-
sertazione del ritorno degli Ebrei,
ec. Venezia, Occhi, lyjg, in-S.^
Opera del P. D. Giangirolamo Caleppio.
ERA
EPOMPO NARSELLI.
Sotto questo anagramma mons.* Pompeo Sar-
>ELLI, vescovo di Bisceglia, publicò - La vera
gloria, - stampata nel 17 09.
Epopeja (L') di Giulio Cesare Grandi,
divisa in cinque libri, aggiuntovi
il sesto di critiche considerazioni.
Lecce j per Pietro Micheli j i63y,
m-8.°
Il Serassi {P'ita del Tasso, toni. II, pag. 28G,
ediz. di Bergamo, nota i*), col Zeno nelle
Annotazioni al Fontanini , inclina a credere
che autore dell' opera sia Ascanio Grandi, fra-
tello di Giulio Cesare che in essa, partico-
larmente nel sesto libro, esalta il suo Tan-
credi, poema stampato, hn, nel 1634.
E. P. P. A. Fedi, EACO PANELLENIQ.
EPUGISPE DERMOGINE ( Giuseppe
De' MoNGERI ).
i.° Commenti di ec. alla difesa di
Angelo Bellani. Milano, 1828, m-8.°
2." Articolo, ec. Piacenza j 1825,
in-8.*' (Lancetti, Pseud.j pag. 92).
Eraclio, imperadore d'Oriente, tra-
gedia (in prosa) tradotta dal fran-
cese di Pietro Cornelio ed accomo-
data per le scene d'Italia. Bolognaj
Monti j 1691, in- 19..^
Il traduttore si sottoscrive nella dedica colle ini-
ziali G. A. Z. D. 0., che significano Gio. An-
drea Zanotti, detto Ottavio.
Eraclio, tragedia di Pietro Cornelio,
tradotta (dal P. D. Filippo Merelli,
somasco) e rappresentata da' signori
cavalieri del Collegio dementino
in Roma nel carnevale dell'anno
1699. Ivij pel Cracasj e di nuovo,
Bologna i pel Longhi ^ senz' anno j
sempre in-\i.°
ERAGILTA (Julius). Actus christian?e
spei quo ex subalpinis nonnulli u-
tuntur disquisì tio theologico-asce-
tica e Ss. Scripturis et Patribus con-
cinnata. BrixicBj ex tjp. Jo. Mnrice
Bizzardij i 767 , jVz-8.°
Celasi sotto il nome di Giulio Eragilta il P. An-
tonio Galatei, piemontese, della Certosa di
Mantova, come fece sapere T abate Rodella al
P. Merati.
ERANCHIRIO AUDITIMI. La republica
365
ERB
e i magistrati di Vinegia di messer
Gasparo Contarino , nuovamente
fatti volgari. Finegia, appresso Gi-
rolamo Scotti^ i544; ^ <^i nuovo,
Ji^i j senza nome di stanip.j i555,
ambedue m-8.°
La dedica porta il nome di un supposto Eran^
chirio (o a meglio dire Erancherio) Audi-
timi traduttore dell'opera , sotto il quale na-
scondesi Lodovico Domenichi.
Erasmo, le lodi della pazzia. Luciano,
ricaromenippo, con un'appendice
di piacevoli poesie. Firenze^ '807,
in-^P pie.
E una ristampa. Il traduttore di queste e delle
altre operette comprese nel volume fu Ant^elo
Maria Ricci, come egli stesso ci fa sapere in
fme al ragionamento premesso alle Favole
d'Esopo volgarizzate. Firenze, 1736, m-s."
Erasto, e suoi compassionevoli avve-
nimenti , opera dotta e morale. Fi-
ncgia, presso il Giolito^ 1 558, «2-1 2."
La prima edizione fu fatta in Mantova, per
Fenturino Riiffinelli. Anche in Napoli si ri-
stampò nuovamente nel passato secolo. Viene
il presente romanzo attribuito da alcuno ad
Antonio Guevara , spagnuolo, che trasse forse
questa favola da un romanzo francese intito-
lalo Dolopatlìos, ovvero de' sette Savi di Roma,
composto in versi da un certo Hebert, o sia
Eberto, il quale fioriva verso Tanno 1220, e
che nel principio attesta d'averlo tratto dal
latino di un monaco della Badia diAltaselva:
del cui testo originale non si sa però di van-
taggio. A ciò aggiunge il Zeno {Note al Fon-
tanini, tom. II, pag. 1S7-S8) che nel catalogo
degli scritti del Guevara, compilato da Nicolò
Antonio e da altri, non si trova mentovato
r Erasto.
ERBISTILLO SALINURSTEO P. A. Il
Parnaso strapazzato dal genio in-
vidioso del gusto delicato, di ec.
Fenezia, 1795, voi. 2.
Nome arcadico del professore Giusto FomanIiM,
morto nel 1804, in età d'anni ottantuno, ad
Asolo ; uno dei tre di nome Giusto eh' ebbe
quella famigha, e sono: il celebre mons.* Fon-
tanini , un nipote di lui, ed il presente, che
e suo cugino.
Erbolario volgare, nel quale le virtù
delle herbe, et molti altri semplici
se decchiarano: con alcune belle
aggiunte novamente de latino in
366
ERG
volgare tradotto. Senz^ alcuna data
(ma probabilmente Venezia, circa
il i53o); e (li nuovo, Fenezia ,
per il Bindone e Pasini compagni,
i536, m-i2.°
Nasce il sospetto che di quest'opera, scritta in
latino da Jacopo Dondi, padovano, sia tradut-
tore Tommaso Francesco Bernardi, lucchese.
Ercolano (L'), dialogo di messer Be-
nedetto Varchi, nel quale si ragiona
delle lingue, ed in particolare della
Toscana e della Fiorentina. Firenze,
per UTartinie Franchi, lySo, /« 4-"
La dedica sottoscritta colle iniziali G. B. è di
mons.*^ Giovanni BoTTARI, così pure è sua la
prefazione. Vuoisi che anche il can.° BlsciOM
abbia avuto qualche parte in questa ristampa ,
in cui fu publicato per la prima volta un dia-
letto di anonimo, dall'editore asserito essere
di Nicolò Machi.avelli: della quale asserzione
non fu persuaso Apostolo Zeno. Fu ristampato
V Ercolano ec, dal Cornino di Padova, nel
1744, per cura di D. Gaetano Volpi. E se ne
fece recentemente un'edizione accurata in i^t-
renze, 184G.
Ercole amante, tragedia rappresentata
per le nozze delle Maestà Cristia-
nissime Luigi XIV e Maria Teresa
d'Austria.
Vi sta annesso altro componimento intitolato -
Capitolo per la partenza dalla Corte del
card.' Mazarino. - Ambedue questi compo-
nimenti vengono attribuiti dal Mandosio {Bihl.
Romana) a Francesco BuTi, romano, abate di
Nizors, diocesi di Tolosa in Francia.
Ercole (L'), dichiarazione della ma-
china per festa di fuochi nella piazza
del Duomo di Milano, per le vit-
torie del seren.° principe Eugenio
di Savoja (stesa dal P. Tommaso
Ceva). Milano, Malatesta, 1709,
m-4.°5 con una tavola in fine rap-
presentante la macchina surriferita.
Ercole in Cielo. Componimento dram-
matico (del P. Stanislao Canovai,
scolopio) da cantarsi nella nobile
Academia Etrusca nella città di
Cortona celebrandosi in essa le fe-
ste Eree, col tema di poetici com-
ponimenti: « Che i grandi impegni
sviluppano i gran talenti, promuo-
ERE
vono le grandi imprese, e spesso
danno luogo ai gran poemi ». Fi-
renze 3 nella stamp. Albizziniana ,
m-4."
Ercole in Tebe festa teatrale rappre-
sentata in Firenze per le reali nozze
di Cosimo III, principe di Toscana
e Margherita Luisa d'Orléans. Fio-
renza, all'insegna della Stella, senza
anno, in-^.^
Poesia di Gio. Andrea MONIGLIA, fiorentino. Dal
Villani (P. Aprosio) (/^«. alzata, Hecatost.
pag. 60, num. 32) dicesi edizione anonima.
Fu impressa nella medesima stamperia nel 1661,
m-s.", col nome dell'autore , e fra le sue opere
nel 1698, per Vincenzio Vangelista. XurcMo
Aureli, la riformò ad uso di dramma.
Ercole nell'Erimanto per un balletto
fatto in Piacenza dal seren.° sig.
Duca il carnevale dell'anno i65i.
Invenzione e poesia drammatica del
cav.*^' B. M. (Bernardo Morando),
posta in musica da Francesco Mo-
nelli. Piacenza, pel Bazacchi, i65i,
^/^-4.'^
EREMICOLA GRATIOSUS. Immacula-
tum Rosarium, sive CL anagram-
mata elementaria, et pura ex an-
gelicis verbis: y4we Maria, gratia
piena, Dominus tecwn. - Taurini,
typ. Bart. Zapata, 1666, m-^.^
Si cela sotto questo pseudonimo il P. Ippolito
Sangiorgio, gesuita, torinese.
Eremita (L'). Fedi, Romito (II) geor-
gico-astronomo.
EREMITA DI CAVOURET.
Il cav.'' BcsOLiNO , torinese , così suole chiamarsi
in varie poesie d'occasione, stampate per Io
più in Torino.
EREMITA PELLEGRINO (Bonaventura
De Venere). Canzoni e lodi spiri-
tuali , di ec.
Il Toppi {Bibl. Napol., pag. 81) favellando del-
l'autore scrisse: « diede alle stampe m Roma
>? due volumetti di canzoni e lodi spirituali de-
» dicale alle signore Monache di Torre di Spec-
"chio, col titolo AkW Eremita Pellegrino, a
» spese d'un suo divoto Romano, che io avea,
jjnè mi ricordo in che anno, stampale, perchè
" mi si bruciarono con le altre cose mie in
>»Chieti in tempo delle passate rivoluzioni. '>
367
ERG
ERENIO CAPODIGERO (P. Ireneo Af-
fò, minore osservante).
11 P. Affò prese per la prima volta il nome di
Erenio , anagramma di Ireneo , quando com-
pose il poema liernesco inlitolato: - // Con-
corso di Filosofia, - di cui giaoiono mss.
alcune copie. K composto di nove canti ; 1" ul-
timo de' quali appena incominciato.
Vedi, POLIPODIO (Don) CALABRO.
ERENIO FALARIDE P. A. (P. France-
sco RiiSGHiERi, monaco olivetano).
i.° Nabucco il Grande convertito
a Dio, tragedia di ec. Padova, nella
stamp. Conzatti j 1771, m-8."
Scrisse anche il Nabucco umiliato, che fu stam-
pato Tanno innanzi 1770.
2." La Sveva Principessa dedicata
alle religiosissime madri del Cor-
pus Domini di Pesaro. Jvij 1777-
ERESTO ELEUCANTEO. Il libro per
le donne. Parte Prima, che con-
tiene otto dialoghi intorno allo spi-
rito delle donne, al lor valore ed
abilità per le scienze ec. Opera com-
posta espressamente per le donne
secolari e religiose, ec. Venezia j
Recurtij 1757, m-8.''
L'autore Gaetano Milani, abate di S. Giacinto,
sanese, nascondesi sotto il riferito nome ar-
cadico.
ERGASTO (Pastore) (Antonio Pic-
cioli, da Ceneda ). Prose Tiberine
del ec. Treuigij 1^97.
ERGISTRO BALIRIO P. A. ( Filippo
BuTTARi Caccianemici). Duc gatti ed
una scimia, versione in quadernari
della favola {inversi eiegiaci latini) di
Nedisto Collide P. A. {conte Branda-
lisìo VenebosIj pisano). Senz' alcuna
nota tipografica.
Impressione eseguita avanti il 1749, in cui morì
Filippo BuTTARi. I caratteri della stampa sem-
brano romani.
ERGOFILO ( Alfonso Isacchi , reggiano).
Raccolta di ragionamenti e conclu-
sioni academiche dette nei congressi
degli Academici Elevati da ec. , A-
cad.° Politico di Reggio, hi. Bar-
toli j ibSg.
ERI
ERIFANTE ERITENSE (Pietro Soletti).
Il giorno quinto maggio (ode di
Alessandro Manzoni), voltato in
esametri latini da ec. Lugano, Ve-
ladinij senz'anno, in-Q.^
Sotto il medesimo nome arcadico abbiamo del
suddetto - ^ Gioi'anni Marzari, die inco-
rona di alloro il busto di Canova, stanze.
Treviso, pel Trento. 1828, /«-e." - La festa
data in Milano dal conte A. G. Batthyany,
stanze. Treviso, Andreola, 1828, in-t." ed
i«-8."
ERILLO BATTISODO.
Sotto questo nome esiste mss. un viaggio steso
dal sac* Sebastiano Locatelu, bolognese, che
vesti in séguito 1" abito di S. Filippo Neri. Vi-
veva nel secolo XVII.
ERILO CLEONEO P. A., ed anche E-
RILO ACONEO (Alessandro Guidi).
L'Endimione di ec. , con un di-
scorso di Rione Crateo {Gianvin-
cenzo Gravina). Roma, 1692,
o
m-i 1
Alcuni esemplari hanno la falsa data di Amster-
dam j in questi il discorso del Gravina è an-
teposto al dramma del Glidi. Fu ristampato
in Parma, per il Pazzoni ed il Monti, nel
1630, ])ariraenle //z-l2."
ERINNIO SOTERO, Pastor Emonio.
Sonetti dedicati al crocchio degli
amici convitati al pranzo del giorno
i5 di febrajo 1795. In-t^.'^
Celasi con tal nome T abate Francesco Delfo
Ghirardelli da Busselo, che in alcuni d'essi
si copre pure con quello di Attcuide Melenio.
ERITISCO PILE.NEJO P. A. (P. Giuseppe
Maria Pagnum , carmelitano).
1.° Inno di K night alla Vittoria,
versione dall'inglese di ec. Parma,
co' tipi Bodoniani^ i yg'ò , in-^.^ reale.
2. "Manuale d'Epilteto, volgarizzato
da ec, greco-italiano. Parma j coi
tipi Bodoniani^ 179^, /Vi-4.° reale,
ed in-S.° pie. Col testo greco.
3." Poemetto di Catullo sul mari-
taggio di Peleo e di Teti, volga-
rizzato e messo in luce per le fau-
stissime nozze del conte Andrea Si-
monetta di Torricella, parmegiano,
e la signora marc,'^ Maria Guerrieri
di Mombello, mantovana, da ec.
Parma j 1783.
368
ERM
4.° Volgarizzamento dell' inno a Ce-
rere attribuito a Omero, per nozze,
di ec. Pistoja, '79^-
5.^ Le poesie di Anacreonte, di Saffo,
e di Erinna dal greco trasportate
in rime toscane per opera di ec.
Parma, presso Luigi Mussi, i8o5.
yRistampa^.
ERITREI (Lapo). Proteo ossequioso
al seren.*^ principe di Toscana. Fi-
renze, per il J^aii gelisti , 1 685 , in-^!'
il Autore del detto Proteo è Lapo Eritrei , come
»> si vede dalla dedicatoria di esso, se pur que-
MSto non è finto, ovvero anagrammatico come
j» veramente credo. Confessa però lo stesso E-
» riirei a carte 76, clie l'invenzione, qualun-
»jque essa sia, è di mons.* Caramiele, nella
>»sua Meteometrica » (Cinelli, Bibl. volante,
tom. II pag. 2G0 ).
ERMANO POLITO (Emmanuele Porto).
Perpetuo calendario e facil metodo
per sapere in quale si voglia anno,
l'aureo numero, il ciclo solare, l'in-
dizione Romana, l'epatta, il far
della luna, la Pasqua, tutte le fe-
ste mobili, Avvento e quattro tem-
pora, il tutto conforme allo stil
vecchio e nuovo per gli anni pas-
sati e per gli anni avvenire. Opera
di ec. Padova, per G. B. Pasquali ^
1644, m-4.^
ERMELINDA TALEA (princip.^ Maria
Antonia Walburga di Baviera, elet-
trice, vedova, di Sassonia). Varj
componimenti per musica, di ec. ,
Reale Pastorella Arcade. Roma ,
presso Gregorio Settari, 1772, ««-8."
L'edizione fu fatta per cura del cons.* Gio. Lo-
dovico Bianconi, bolognese, ministro di Sas-
sonia in Roma, di cui è anche il discorso
preliminare.
Ermenegildo martire, tragedia reci-
tata da' giovani del Seminario Ro-
mano, e da loro data in luce e
dedicata all'emin.^e rever.^* signor
card.^ Barberino ( dtl P. Sforza
Pallavicino, poi cardinale). Roma,
per gli eredi del Corbelletti, i6445
m-8."; e di nuovo, Ivi, per gli stessi,
i655, m-!2.°
ERM
Nella prima edizione si legge m fine un breve
discorso in difesa della tragedia , diretto ai
lettori in generale: nella seconda invece tale
discorso è indiritto al virtuosissimo signor A-
gostino Favoriti,
ERMES STAMPA. Poesie del conte ec.
Milano, per Lodovico Monza, 1 67 1 ,
o
in- 1 2.
L'ode, che nelle medesime si legge col titolo -
/ sospiri di Candia indirizzati a' Principi
Cristiani, è de) conte Nicola Beregam, vi-
centino, che la recitò publicamente a Venezia
neir Academia de' Dodonei. Cosi pure la can-
zone nella partenza del seren." principe Gio.
Carlo di Toscana, è di Francesco Rovai, flo-
rentnio, trovandosi la medesima impressa an-
teriormente colle di lui poesie stampate in
Fiorenza, nel 1632.
ERMIDONTE MELATEJO P. A. (abate
Luigi RicnEBi). Caratteri e pitture
di moderni costumi, in versi sciolti
di ec. Torino, 1808, in-'6°
ERMIDORO PARASIANO P. A. (Gio.
Battista Bartoli, perugino). Le Gra-
zie, dissertazione dell' abate Gu-
glielmo Massieu, tradotta dal fran-
cese da ec. Perugia, 1794? ift-i^.^
ERMINI (Francesco). Descrizione del-
l'apparato e delle iscrizioni per la
festa della canonizzazione di San-
t'Andrea Corsini. Firenze, per Za-
nobi Pignoni, i632, m-4.*^
Questo scritto di Benedetto Buommattei, colle fi-
gure di Jacopo Callot, fu stampato sotto il
nome del mentovato Francesco Ermini, allievo
di esso Buommattei, il quale fu uno dei de-
putati a quell'apparato. yVnche il compendio
delia vita del Santo, impresso sotto il nome
del medesimo Ermini, al dire del V. Negri
{Scritt. Fiorentini), e del pari fattura del
Buommattei. Così pure è sua la Lezione so-
pra r imprese , publicata da Agostino Coltel-
lini in Firenze, nel 1689 col nome dell' Er-
mini. Questa lezione si restituisce al suo vero
autore nella part. II, tom. lì, delle Prose Fior.
ERMINIO TACITO (P. Terenzio Al-
ciati, gesuita, romano). Vita del B.
Pietro Fabro, primo compagno di
S. Ignazio, che scrisse Nicolò Or-
landino, tradotta dal latino da ec.
Roma, per gli eredi di Bartolommeo
Zanetti, 1629, f/i-8."
ERR
In proposito ckl 1'. Alciati diremo oli" egli ehlic
riiiruinhenza <li roiifulare la storia del Con-
cilio ili Trento di Fra Paolo Sarpi^ ma che
per morie non avendo potuto ridurre a fine
la conliitazione. i suoi mss. passarono in mano
del P. Sforza Pallavicino, poscia cardinale, che
se ne servi nel distendere la sua storia.
ER3I0CRE0NTE MICENEO. Oraz-ioni
scelte di .M. T. Cicerone al Senato,
al popolo, a Cesare, recate in lin-
gua toscana da ce, col testo latino
e con note. MilanOj per Giuseppe
flfazzucchcUij 17(35, ///-8.''
Al mare* Giannandrea Spinola dedica questa sua
fatica Ermorreonte Miceneo P. A., cioè il P.
Giuseppe Antonio Camova, gesuita. Nel lino
se ne fece in Milano, dal Galeazzi , pure
in-S.°, una seconda edizione col proprio nome
del traduttore, e sotto la direzione del me-
desimo.
Erodoto Alicarnasseo ec. , nuovamente
nella nostra lingua tradotto dal
signor Giulio Cesare Becelli ec. F^c-
roiia, Ramanzinì, 1 7 33, voi. 2, m-4."
Secondo riferisce il mare* di Villarosa {Scritt.
Filippini, pag. 123) il P. Giuliano Ferrari
tradusse gli ultimi quattro libri , ed emendo
i primi.
EROiXmO MICENEO P. A. Poesie liri-
che d' un Patrizio veneto. Bussano ,
a spese Rcinondini di J^enezittj 1 794?
m-8."
La prefazione comincia - Eroniino Miceneo P.
A. ed Acad." Eccitato (cioè Girolamo Asca-
nio MoLiM, ec. - Avvi un'altra edizione col
titolo di - Poesie liriche di Eronimo Mice-
neo P. A. Acadeniico ec. , seconda edizione
accresciuta e ricorretta dall autore. Lo-
sanna (f^^enezia), 1804, in-&.°
EROTICO, e CIMOSE DORIANO (cav.*^
Cai'lo de'PiosMiNi, e cav.*'' Clemen-
tine Vasnetti). Versi di ec, e di
ec. Rovereto, 1783, i//-8.*^
Sono dedicali alla Pastorella Arcade contessa
Francesca Iloberli Franco.
ERRA?sTE, Arad." della Notte.
E Matteo Pellegrino, o Peregri.no, bolognese,
che stampò alcuni Ragionamenti. Bologna,
162S.
Errata-corrige da apporsi all'Alma-
nacco per li medici, cliirurglii e
speziali (del dott.^' Giuseppe Pasta,
bergamasco). ((788), //j-8.''
TOM. I.
369
ERU
Errata-corrige delle rnenioi ie del Gal-
liccioli (stampate in Venezia^ pel
Fracasso j nel 1755).
Ne è autore l'abate Cristoforo Temori, ex-ge-
suita, spagnuolo, che viveva in Venezia.
Errata-corrige per le annotazioni di
J^ellegrino Rossi, modonese , alla
Scrrliia rapita d'Alessandro Tas-
soni in séguito delle già fatte da
Gaspare Salviani. Venezia, ad in-
staiiza della Verità, 1738, in-'ò.^
Si fa autore del sopracitato opuscolo da alcuni
Giannandrea Barotti, da altri il dottor Do-
menico Va>delli ; forse ambedue v'ebbero
parte. Autore però dee esserne certamente
Giannandrea Barotti; poiché ciò si afferma
da suo figlio Cesare nelle Memorie della sua
vita, che Lorenzo Barotti, altro suo hgho, pu-
blicò nel tom. Il, delle Memorie de' letter.,
Ferraresi , pag. ssìJ. Ivi pure si nota che nelle
Memorie del Finale VErratn-Corrige fu at-
tribuito al canonico Luccarelli; ma liensi per
inesatta questa notizia.
Errata-corrige (probabilmente del P.
lettore Prospero Mauim, eremitano)
proposto al sig. arcipi-ete Donnino
Capellotti per emenda delle sue os-
servazioni teologico-critiehe sopra
alcune tesi piacentine. Venezia, Bel-
tinelli, 1764. Vide, Specimen di-
sputationuin.
Errori popolari intorno all'Economia
nazionale considerati sulle presenti
controversie fra i laici e clierici in
ordine al possedimento de' beni
( dell' abate Giammaria Ortes ).
MDCCLXXI, /// 4-"
Non avvi data di luogo , ma crcdcsi Bologna.
ERSILIO PARTENOPEO.
H Giuseppe De Necchi AqiilA, pavese, che così
celatosi scrisse - L' Inganno felice , dramma
giocoso ec, un Idìllio ed altri versi stampati
nel Giornale 3Iilanese del Motta.
Erudimenti della lingua loscaija di
Pietro Domenico Sore^i. Roverf.doj
,778.
Furono publicali dal cav.* Clemenlino Vannetti.
La traduzione in versi italiani del carme di
!Murelo - Institutio pucrilis ad fratris filium,
è di Alessandro ZORZI, veneziano.
Eruditissimo^ (Ad) viros Dominos A-
24
370
ERY
cadeoiicùs Regiarum Acadetniarum
Parisioruni , Londini , Lipsia ac
Berlini {sic prò Bcrolini). — Avviso
avanzalo ai li signori Academici delle
Reali Academie di Parigi, di Lon-
dra, di Lipsia e di Berlino (del P.
Sekra, cappuccino). /^«e/i::flj presso
l'Archi, z>?-8."
Si consultino gli Annali lett. d'Italia {toni, il,
pag. 275).
Eruzione (L') del Vesuvio nella notte
del i5 giugno 1794? poeticamente
descritta dal C. F. T. (conte Fau-
stino Tadim, cremasco). Napoli j
I jc)4 5 '"-8."
Eruzione (Dell') dell'Etna nel mese
di luglio i7<^7, scritta dal C. G.
G. (cav.^ Giuseppe Gioem), abitante
della prima regione del monte. Ca-
tania, per Francesco Pastore ^ 1787,
m-4."
ERYTHRiEUS (Janus Nicius) (Joannes
Victorius Rossius, vel De Rubeis,
romanus). Scrisse:
ì° Argumenta sacra ex Evaugeliis.
Colonice Ubicoruni j apiid Jodocwn
Kalcoviuni et Socios, i645, in-%°
2.° Dialogi duo: L Quod sola spiri-,
tualis vita referta sit gaudio et vo-
luptate. IL De poenitentia in su-
premum diem non differenda. Colo-
nice, 1643, 1/2-8.°
3.*^ Dialogi XXII, cura Gabrielis
Naudei. Parisiis, 1642; e di nuovo
con altri cinque dialoghi aggiunti ,
Colonice, apucl Joclociun Kalcoviwn
et Socios, 1645 -1649, ^'^^" ^» '«-8.°
4.° Epistolae ad diversos. Ibidem,
apiid eumdeni , i645. — Epistola-
rum volumen posterius. ìbidem,
1649, ^'*^^- ^' '""8-*^
Crisiiano Fischer ne piiLlicò una nuova edizione
in Colonia nel 1759, con la vita dell" autore; ed
a questa ristampa sono unite anche ie seguenti
lettere indirizzate ad Tyrrìienuni cioè a Fabio
Chigi, poi Fapa col nome di Alessandro VII.
5." Epistolse ad Tyrrheuum. Colo-
nice Ubiconun, i645, in -'4P
ERY
6,° Eudemise, libri odo. A pud El-
zevirios, \6i'j, m-12."; e di nuovo,
accresciuta di due libri, Colonice,
1645, m-8."
E colla data pure di Colonia, 1720, con una
prefazione di Cristiano Fischer , contenente
molte particolarità sulla vita del Rossi. 11 Fi-
scher rese compiuto poi il suo lavoro della
Vita deir autore quando puhlicò le lettere del-
l'Eritreo. Il hhro che ha per titolo Eudemia,
è una satira de' vizj di cui si accusa !a Corte
Romana. Il P. Aprosio ne aveva promesso la
chiave.
7." Exempla virtutum et vitiornni.
ibidem, npud eumclem, i644? '"-8."
L'Eritreo medesimo parla di questo libro nelle
lettere (i6-2o-o4-S3) al Chigi qui sopra regi-
strate al N. s."
8.*^ Homilise ex Evangeliis, etc. Co-
lonice, apiid Jodocwn Kalcos-ùam et
Socios, '649, w-8."
Sono quaranta di numero.
9." Opuscula spiritualia tria. Sup-
plex libellus ad Deum, et ad B. V.
Matrem. - Paradoxa Christiana. -
Sennones de quattuor Novissimis.
Ibidem, apucl eunidem, 1648, i«-8."
io.° Oratio de Christi Domini A-
sceusione habila ad Clementem Vili.
Romce, i6o4j ^" 4-"
ii.*^ Orationes IX et problema
unum. lìomce, i6o3, in-S°
Furono composte dalF Eritreo in gioventù; rivi-
ste, corrette ed accresciate si publicarono poi
di nuovo in numero di ventidue. — Colonice,
per Didacum Kalcoviwn, 1649, m-8.° — Al-
cune di queste orazioni erano già state sepa-
ratamente pubUcate.
12." Pinacotheca imaginum illu-
strium virorum, qui auctore super-
stite diem suum obierunt. Colonice
Ubico rum j apud Jodocuni Kalco-
vium et SocioSj i643-45-48, pars 3,
/rt-8.°; Lipsine, 1 GgT.; Ibidem, i 7 i 2;
e di poi, Gueljerbjti , apud Joan.
Christophorum Meisnerum , 1729,
sempre in-^°
In queste reimpressioni si ha il vantaggio che
gli elogi sono disposti con ordine alfabetico.
Apostolo Zeno {Note al Fontan., toni. I, pag.
i5o) chioma l'Eritreo" autore universalmente
371
ESA
»'per molte fai.silà screditato; e che, airescm-
" pio del Giovio e di qiialch" altro, si coni-
'> piacque d'inserire ne' ritratti della sua Pina-
»>coteca certe macchie e Irutturc, le quali ora
»a torto, ora a diritto gli scusano e li defor-
5>mano ». Le edizioni surriferite delle diverse
opere deirEritreo , colla finta data di CdIoiiiip,
apiid Jodncum Kaìcovium , furono impresse
dal Blaeu di Anisterdani , per cura di Ber-
toldo Ninus, vescovo di Mira, che volle ciò
fare temendo che fosse proibito ne' paesi cat-
tolici lo smercio di tali opere perchè venute
alla luce in paese eretico, precauzione inutile,
nulla esse contenendo, al dire del P. Merati ,
di contrario alle massime della Santa Chiesa.
Quanto al nome, Janus è parola sostituita a
Giovanili , secondo il costume di molti lette-
rati del secolo XV, che trasformavano il pro-
prio nome in sembianza d'antico. iV7ao è ag-
giunto greco Nixri,", che deriva dal sostantivo
Nixrtj cioè Tintoria, come è altresì voce
^reca ^o-j'ìocùo;, cioè Rubens, Rosso.
ERYTHRiEUS ( Nicola us).
Nicola Rossi, veneziano, autore d'un indice di
tutte le parole che sono in Virgilio, che va
unito a varie edizioni di questo poeta , fra le
quali è da distinguersi quella pubhcala in /^e-
jiezia l'anno 1386, per cura di Antonio Maria
Bassi, cremonese, che per numeri di versi e
di libri adattò a qualunque ristampa tlelle o-
pere Virgiliane l' indice stesso , se non che
ommise alcune note dell' Eritreo, restituite
poi a suo luogo da Giacomo Emmenessio nel-
l'edizione cum notis i'arioriim da lui publicata
presso VHackio ed il JVoìfgang in Leida, ed
in Amsterdam, nel 1680, voi. 3, m-B." Seb-
bene poi quest'Indice abbia dato l'esempio a
quelli che in séguito vennero compilati per
oli altri classici, e sia stato piìx volte ristam-
pato, l'IIevue con molta severità giudica così
il lavoro del Rossi = Sed tota fere Erythrce-
ana opera nee consilium necj'ructum habet.
= Certamente con metodo più comodo e piìi
utiie per gli studiosi è compilato 1" Indice che
trovasi aggiunto alle edizioni del celebre com-
mentatore alemanno.
Esame analitico del sistema legale.
Napoli, Raimondi, 1777, "i-4-"
L'autore di quest'opera è Filippo Briganti.
Esame analitico sopra la celebre, ma
poco utile controversia a qual se-
colo appartenga l'anno chiamato
milleottocento (di Gio. Andrea Mas-
. siLA.). Cagliari, 1801, in-\QP
Gli fu risposto con una replica dal P, Tommaso
Napoli, scolopio. Ivi, l'anno medesimo.
ESA
Esame apologetico (del P. Francesco
Barattieri, teatino, di Piacenza)
per sostenere clic solo il P. D. Lo-
renzo Scupoli, da Otranto, della
Congr.^- de'PP. cherici regolari, sia
il vero autore del libro intitolato
- Combattimento spirituale.
F. stampalo innanzi al medesimo Combattimento
■spirituale, d>;d'ic;i\o ad Isabella Farnese. Par-
ma, Rossetti, 1701, in-iii.°
f^ediy Comballimeuto spirituale.
Esame breve e succinto dell'opera in-
titolata - Meditazioni .su la Econo-
mia politica. Quarta, edizione. F^er-
celli, Panialis, 1772, //2-8.°
Le Meditazioni , che voglionsi criticare con
questo libretto, diviso in quattordici para-
grad, sono del rinomato conte Pietro Verri. Il
suo biografo (abate Isidoro Bianchi) c'informa
che corse allora voce essere stata eseguita in
Milano la stampa di questo esame, e non in
Vercelli, e che l'autore anonimo fosse co-
nosciuto per altre opere pregevoli, e per oc-
cupare nella nostra città luminosi impieghi j
da' quali indizj emergerebbe la probabile con-
gettura che fòsse disegnato forse il presidente
conte Gianrinaldo Cauli. Pietro Custodi però
{Notizie del conte Pietro T^erri , pag. 29) at-
tribuisce tale critica ad un M. Bisthoviren, né
devesi credere ch'egli lo tenesse per pseudo-
nimo scrittore , poiché mai non apparisce il
suo nome nell'operetta. Noi ignoriamo chi sia
costui: ed il permesso della stampa, c'induce
a supporre l' Esame veramente uscito dai torchi
di Fcrcelli. Si giunse perfino a sospettare che
il marc'' Cesare Beccaria potesse averlo com-
posto, stantechè, dopo il suo viaggio a Parigi ,
era fama che piìi non sussistessero fra lui ed il
conte Verri quei cordiali legami d'amicizia che
prima erano slati fra loro.
Esame critico dell'opuscolo intitolato
- Catechismo sull'indulgenze ec. (del
P. Antonio Bonaventura Presbitero,
minore convent.^, di Vercelli). Ivi j
anno IX republ. (i 800-1 801).
Esame critico della dottrina del P.
M." Cirillo Capozze sopra alcuni
punti dell' indulgenze.
Sono quattro lettere dell' ex-gesuita Giancarlo
Brigkole, che stanno nel tom. II, della Rac-
colta d'opuscoli interessanti . stampati colla
data d'Avignone {Genova, 1780), m-8.°
372
ESA
Esame critico sopra alcuni punti di
dottrina di Bajo, Quesnello e Gian-
senio.
Sono altre otto lettere dello STESSO autore, che
stanno nelP indicato giornale.
Esame critico delle opere di Bayle,
traduzione dal francese, p^eneziaj
Occhi j 1760, uol. 1, m-8."
L'autore francese è il P. Fèvre,. gesuita, che
publicò anonima la sua opera in due parti,
le quali hanno diverso titolo.
Esame critico delle osservazioni del
P. Guglielmo Della Valle sul modo
di migliorare i vini d'Italia; col-
r aggiunta di due memorie sulla
manifattura del vino e dell' olio,
del Pievano di Villamagna (Ferdi-
nando Paoletti). Firenze f Benucci,
lySi, in-ii.°
Esame de' motivi della opposizione
fatta da Monsignor Vescovo di Noli
alla publicazione della Bolla Au-
clorein Fidei j preceduto dall'Esame
delle Riflessioni preliminari dell'a-
nonimo editore de' medesimi. Opera
del C. G. G. (card.*^ Giacinto Ger-
dil). Parte Prima. Fenezia, 1800.
— Parte Seconda. Ivi^ 1801, //z-8."
Si riprodusse in Roma. Nel 1802 si stampò pari-
mente in Fenezia -Appendice all'Esame dei
motivi ec. Opera postuma dell' em in. cardi-
nale Giacinto Gerdil , a cui si premette l'e-
logio funebre del medesimo porporato, com-
posto dal P. Francesco Fo.NT.\^A, lìarnaLita,
poi cardinale.
Esame del commercio attivo toscano
e dei mezzi di stenderlo per otte-
nere l'aumento della popolazione
e della produzione. Firenze, per
Pietro Allegriniy 1792, i//-8."
Ne è autore il sen.* Matteo Tolomei, liorentino.
Esame del parere de' teologi di corte
di S. M. Siciliana in risposta ad
una Memoria della Corte Bomana
concernente i diritti del Sovrano
sul matrimonio de' sudditi cattolici
(opera del P. D. Massimo Como,
monaco oli v.^). /Joma^ i']^^, in-S."^
Esame del Saggio istorico-canouico
intorno alla lettera scritta al rev.°
ESA
N. N. da un religioso sacerdote con-
tro i teatri e comedie de' Regolari
(del P. M.° Presti, domenicano).
Palermo, Bentivenga, >75i, m-4.°
Esame dell'esame di un libro sopra
la maremma senese, ripartito in
tante note da uno scrittore marem-
mano (dell'abate Leonardo Xime-
NEs). Firenze, Cambia gi , '775,
in-^.°, con due tavole.
Esame dell'iscrizione sepolcrale del
^\Q. conte Daniello Antonini , seppel-
lito in coro di S. Agostino chiesa
dell'ordine de' Predicatori della città
di Padova. Senz' alcuna data [circa
il 1736), m-8.° redi, Atti della
controversia letteraria, ec.
Esame dell'onore cavalleresco ridotto
alla condizione de' tempi presenti
(del conte Alberto Pompei). Venezia,
1625, j/z-i6.°
Esame della controversia letteraria,
che passa tra il sig. marc.^ Scipione
Maffei e il sig. dott.''' Antonfrancesco
Gori, in proposito del Museo E-
trusco (di Annibale Degli Abati
Olivieri).
Nella Raccolta del P. Calogerà, tom. XXI,
pag.^Gi).
— Séguito della detta controversia.
Nella citala Raccolta, tom. XXXVI, pag. 44S.
Furono tirati esemplari a parte.
Esame della risposta di un teologo
aretino alla dimanda di un diret-
tore spirituale, stampata in Pisa ,
per Francesco Pieraccini (dell'abate
Fontani). Vedi, Risposta di un teo-
logo aretino.
Esame della scrittura publicata dal
sig. dott.^ Giminiano Rondelli nella
famosa causa del molino dell'Era,
ec. (del P. Guido Grandi). Firenze^
Nestenus e Borghigiani, iyì5, in f.
Esame della vera idea della S. Sede,
operetta divisa in due parti (del-
l'ab.*'' Gio. Vincenzio Bolgeni, ex-
gesuita , bergamasco). Macerata, per
gli eredi Pannelli, 1785 . /«-8."
373
ESA
Soncvi ristampo con aggiunte.
Esame delle cose iati'odotte senza pruo-
va alcuna dalli ilegozianti ec. (del-
ravv/'GirolamoCosTANTi.Ni,vene7./').
P^e/iezia^ stainp. Ditcale.j i ^5o, //z-4-*'
Esame delle recenti pictensioni d'A-
solo e della collegiata contro Tre-
viso e la cattedrale di fjnesta città,
disteso ili forma di lettera scritta
l'anno iy3j, ed in presente a nuova
forma ridotta con giunte e docu-
menti (di Rambaldo Degli Azzoni
AvOGAuo). Feiìi'.zia _, Occhia, 1769,
in- I 2.
Fu stampato nel toni. XVll! e XIX, della Nuova
Raccolta d' opuscoli del P. Fortunato Man-
delli, diviso in due sezioni. Un Awertimento
delio stesso autore intorno al Soimìiario della
risposta diW' Esame delle recenti pretensioni di
Asolo, che fornia la terza sezione, fu stampato
nel 1771, a parte e non incluso in iletta raccolta.
F^edi, Sommario della risposta ec.
— Riflessioni sull' Esame, ce.
Esame delle ricchezze del clero (dell'ex-
gesuita conte Alfonso ìMuzzari.lli).
Feri ara j stainp. canier., > 776, 7.'i-8.
Esame dello scritto intitolato: Dij't'sa
di inoiis.^ Marco Zamiri .. . . oweio
Hisposla di Antonio Cesari alle rifles-
sioni stampate (picst'anno contro l'ora-
zione ec. f^enezia, tip. Picotti, 18 17.
Di questo scritto è autore D. Carlo Bologna.
Vedij Riflessioni intorno all'ora-
zione latina ec.
Esame di alcune asserzioni del signor
Antonio Alamanno Peccbioli nel
suo libro intitolato - Tractatns pe-
regrinarurn / ecentiuinque qacestio-
nuntjetc. - fatto dal Novellista Fio-
rentino (dottor Giovanni Lami).
Firenzej 1749? in-xi..^
È anche inserito col titolo di •Saggio della
teologia, erudizione e criterio ec , diviso in
vai'j numeri nelle Novelle leti, di Firenze per
l'anno medesimo, 1749.
Esame di alcune notizie letterarie
ch'escono in Italia. Roveredoj iy52.
E di Girolamo Tartarotti, contro il giudizio
sfavorevole dato di una sua dissertazione in-
torno alla cronaca di Andrea Dandolo, in un
giornale veneziano.
ESA
Esame di alcuni diplomi e carte stam-
pate già neirUghelli e nuovamente
nell'appendice alla storia di Sar-
sina, [)ublicata in Faenza , nt] 1769.
Sta in principio del toni. XXI della Nuova rac-
colta d'opuscoli publicati dal P. abate Man-
delli , e ne è autore Annibale Degli Abati Oli-
vieri, che la fece ristampare in Roma, nel
17 78, ove pure si impresse Tanno seguente,
1779, un suo Secondo esame.
Esame di quanto ha scritto l'abate
Francesco Mariani ec.
A tale Esame, da noi riportalo all'articolo Adia-
foro Filetimo, va unita la Confutazione di
ciò che l'autore De Etruria Metropoli ha
scì'itto intorno agli antichi Umbri, dello
stesso Camerim. Perugia, stamp. del Costan-
tini, in-i."
Esame di uà articolo del signor De
la Lande sopra i Liberi Muratori,
e di una nuova Apologia sopra i
medesimi. Venezia, Occhi, 1787.
Dicesi scritto dal monaco benedettino D. Giuseppe
l'UJATl, per ordine degh liujuisitori di Stato.
Esame di un giovane Ecclesiastico.
(,788).
Ne è autore Antonio Sintich , di Veglia, lo stesso
che morì vescovo di quella città ed abate di
S. Lucia di Brescia.
Esame di un libro sopra la mai'emma
senese. Siena^ pei fratelli Bindi, in-S.^
Ne è autore Stefano Bertolim, di Pontremoli.
Fu ristampato colla data di Colonia, nel 1774 ,
m-8.". con aggiunta di documenti. L'autore
con questo libro impugnò La fisica riduzione
delle maremme dell' ah. Leonardo Ximenes.
Esame e giudizio d'un ecclesiastico
(P. ToìWMASO DA CiREGLio, minore
osservante) sopra un nuovo libretto
di Via Crucis f dato alla luce in Fi-
renze quest'anno 1781Ì dal P. Giu-
seppe Maria Pujati. Bologna^ 1782,
m-4."
A questo Esame venne risposto con una Lettera
di un Cherico studente (probabilmente lo
stesso P. PuJATl) ad wt amico sopra il li-
bro intitolato: Esame, ec. Roma, 1783, m-S."*
Vedij Dialogo sulla lettera ec.
Esame e risposta (del P. Francesco
Porro, gesuita) alle lettere di S.
Carlo stampale in Lugano. Cosmo-
poli {Venezia, Zatta), iy65, m-8.°
374
ESA
Alcuni fanno autore di questo esame il V. Giam-
battista NoGHER.v , gesuita esso pure. Possiamo
assicurare che le sopradette lettere del Santo
esistono auto^^rafe nell'Ambrosiana, ond'ebbe
torto il P. Porro, o il P. Noghera , di voler
metterne in dubio la originalità. Dicesi che
queste lettere siano state fatte stampare dal-
l'oblato Oltrocchi, prefetto della mentovata
Biblioteca Ambrosiani!.
Esame importante di IMyloirl B(3lyng-
brockc. Opera di Voltaire, tra-
dotta con note (da Giuseppe Pocr.i)
Milano^ lygg, m-8."
Esame in forma di lettera ad un a-
mico sopra un inno republicano,
composto da Luigi Cerrt^tti.
Dicesi che sia dell' abate Gio. Moreali, e che
fosse stampato in Carpi, circa il 1796. Igno-
riamo r esatto titolo deir opuscolo.
Esame, o sia confronto di ragioni
addotte dall'autore delle Novelle
letterarie di Firenze dottor Gio-
vanni Lami da S. Croce, e dal-
l'abate Giuseppe Maria Mecalti, Co-
rentino, sopra le prelese città di
Pompei ed Ercolano, sopra la Re-
tina, o sia Resina, di cui parla
Plinio, e sopra le scavazioni che
si fanno nella real villa di Portici.
Napolij 1751, 7>i-4.°
Del suddetto abate G. M. Mecatti, che lo ripro-
dusse nel suo Racconto storico lllosofico de!
Vesuvio col titolo di Digressione sopra le
due antiche città di Poi/ipei e di Ercolano.
Esame storico-legale-teologico sopra
le lettere in forma di Breve publi-
cate in Roma il i di febbrajo del-
l'anno corrente ij68 contro gli e-
ditti de' Reali Sovrani di Parma,
emanati intorno l' immunità, e di-
sciplina ecclesiastica ( dell' ab.^ Ca-
PELLOTTi). {Panna j stanip. reale ,
1768), m-4.''
Esame sulle osservazioni critiche del
P. Fortunato da Brescia, minore
riformato, sopra certo articolo delle
Novelle leti, di Firenze ai nani. 27
e 28 di quest'anno 1752. Lucca,
per Filippo Maria Ben e di ni, 1753,
in-/^."
ESA
Pretendesi che ne sia autore il P. Viatore da
CoccAGLio , (appiu.cino.
Fedì, Storia e difesa ec.
Esame teologico contro un libro in-
giurioso intitolato - Difesa del giu-
dizio /ormato dalla S. Sede y^po- |
stolica nel dì 20 novembre 1704,
ec. In-S "
Opera del P. Girolamo Saccheri,. della comp.*
di Gesù.
Esame teologico del libro intitolato
- Saggio de' supplementi teologici j
morali, critici , di cai abbisogna la
storia del probabilismo e del rigori-
smo, publicato con le stampe di
Lucca l'anno '744» ^^^ R.P.Ni-
colò Ghezzio. Pesaro, Gabelli (ma
f^enezia), i 745 , in-^P
L'autore è il P. Daniele CoNCiNA , domenicano
gavotlo.
Esame teologico del voto publicato
da tre teologi dell'Università di
Siena. Venezia, per Antonio Zatia,
e figli, 1786, m-8.°
Quest'operetta dell'abate Giuseppe Marenovicli ,
ex-gesuita, secondo il Caballcro {Sappi, alte^
rum, pag. 63), oppure del suo confratello
abate Benedetto Tetamo, come vuole il Mo-
scliini {tom. I, ;7«g-. 278), girava prima mss.
Fu fatta stampare da Domenico Stratico, do-
menicano, vescovo di Lesina, prima in Siena,
indi in Venezia, con aggiunte.
Esarai di vari autori sopra il libro
intitolato: l'Eloquenza italiana di
mons.^ Giusto Fontanini , arciv."
d'Ancira. Rover edo {Venezia, presso
Simone Occhi), ijà^, in-i^.^
Il primo esame porta le iniziali L. A. M. , che
vogliono signilicare Lodovico Antonio Mura-
tori; il secondo è di Gio. Andrea Barolti, in
difesa degli Scritt. Ferraresij il terzo è del
marc.*^ Scipione Maffei; ed il quarto (anonimo)
è del P. D.Anselmo Costado.m, camaldolese.
Il Muratori aveva già prima publicato anonimo
il suo lavoro in un libretto di sette fogli, /n-4.'*,
senza nota di anno, luogo e stampatore, col
titolo seguente, posto a modo d'antiporta, che
serve di frontispizio : Primo esame del libro
intitolato dell' Eloquenza italiana.
Vedi, Lettera critica sopita alcuni
sentimenti espressi nell'Eloquenza
italiana.
ESE
Esami pratici circa le azioni proprie
et alcune istruzioni ec. (del P. Pie-
tro Francesco Agazi^o, d'Ameno).
3Iilano, JMalalcstn^ ( 1 690 ) , ///- 1 2.''
Esamina dell'opera intitolata - Z' ara-
bica disciplina della Liturgia ^ o sia
Messa celebrala colle sole offerte per
ì vivi e per i morti, - di D. M.
{P. PiERMARiKO DA Padova, france-
scano, Jiel secolo Decio Mussita).
Trento j 1769, m-8."
Procurò l'edizione Fra Giova>'Grisostomo da
Volano, minore riformato.
Escavaz.ione (Per 1') del Po di Vo-
lano, idillio di N. N. (Pietro Be-
lentam). P^eneziaj per il Bortoli,
i^oS, in fogl.
ESCHILO ACANZIO (Giovanni Pjn-
demonte). l rimedj d'amore di P.
Ovidio Nasone, volgarizzati da ec.
con altri componimenti oi'iginali
del traduttore. Vicenza j, Rossi j 1791,
in-^y
ESCHINO (cav.^' dementino Vannetti).
I." Lettera di ec. a Rubino, se il
fine della poesia sia l'utilità, o il
diletto.
Nel toni. X, del Giornale Enciclopedico di
Vicenza, 1780, a carte 5.
2." Lettere VI di Cajo Plinio Ce-
cilio, volgarizzate con prefazione
e note di ec.
Trovansi stampate sotto il suddetto nome nello
slesso Giorn. Encicl. di Vicenza dell'anno
1779, a carte 8 e 112.
ESDRA PROPHETA.
Sospetta il sig. Lancctti che l'apocrifo trattatello
col titolo - De temporibus anni Esdrce Pro-
phetce, il quale sia unito aW Epistola attri-
buita ad un Lentulo Cam aliis philosophice
moralis excerptis e codice atitiquissimo,
RomcB, ISII, in-4.°, sia composizione di quel
Scipione Lentulo, napolitano, che, abbando-
nata la religione cattolica , si ritirò ne' Gri-
gioni. Ma siccome esiste un libro da lui stam-
pato nel 1S92, non possiamo ammettere la
longettura; poiché ritlcltendo alla dala del
ISll, e confrontandola con l'altra del 1S92,
il Lentulo Riibrmato, 0 non era ancora nato,
od era troppo giovine.
Esen^pio .spirituale per ogni giorno
375
ESE
di quaresima. J^ide ^ Medilationes
d»-\ olissimo, etc.
Esenzione (SulT) dei Piegolari dalla
giurisdizione dei vescovi, e sulle
cause matrimoniali. Lettera indi-
rizzata a mons.^' Giambattista di
Pergen, vescovo di Mantova, da
monsignor vescovo di.... Assisi ^
Spariglia j '7^4' '«-8.°
Al dire degli estensori degli Annali Eccl. di Fi-
renze, è dell' ex-gesuita Itcrriaga.
Esequie del granduca Gio. Gastone
(descritte da Rosso Antonio Mar-
tini). FirenzCj Tartini e Francia j
1737, m-4."
A questa relazione, che secondo alcuni appar-
tiene a Bindo Simone Perl'ZZI, va unita un'o-
razione di Giuseppe Maria Buondelmonti.
Esequie del signor donno Ercole II,
ec. P^edi 3 Creazione et cerimonie
del Duca di Ferrara ec.
Esequie della maestà Cesarea dell' im-
peradore Ferdinando II (di Fran-
cesco RoNDiNELLi). Firenze y Massi e
Landi, 16^7, m-4.''
Vi sta unita l'orazione di Piero Strozzi sul me-
desimo argomento.
Esequie della riputazione di Spagna.
{Secolo XFIl).
Fu questo scritto attribuito alTASSOM, sebbene
egli abbia risolutamente negato di esserne
autore.
Esequie di Papa Leone XI (descritte
da Camillo Tommaso Rinuccimi ).
Firenze j Serninrtellij i6o5, //z-4'°
ESERCITATO, Acad."" della Crusca
(D. Raimondo Di Sangro, principe
di S. Severo). Lettera apologetica
dell' ec. contenente la difesa del
libro intitolato - Lettera d'una Pe-
ruana, per rispetto alla supposi-
zione de' Qiiipu scritta dalla Du-
cliessa di^**e dalla medesima fatta
publicare. JSapolij 1700, in-/\,^
Esercizio della buona morte, discorsi
del P. Carlo Ambrogio Cattaneo,
della comp.'' di Gesù. 3IilanOj per
il Bcllagatta ^ '713; e di nuovo,
1719, 7/^-4."
376
ESE
Colle slumpo del Scìlapatta siulilelto si publi-
caroiio pure le lezioni ,. i panegirici ed il qua-
resimale dello stesso autore. Al P. Tommaso
Ceva {che premise aW^Esercizio ec. una breve
introduzione rontcìienle alcuni cenni intorno
al V. Cattaneo) toccò di rivedere , ordinare e
mettere in pulito tutte queste opere postume.
La lezione (che è la quarta di quelle in cui
si declama contro la jjiigia) unica per T ap-
punto dal P. Ceva composta, puossi dire, da
capo, armò lo zelo del P. Giuseppe Agostino
Orsi, domenicano della Congr."^ di S. Marco,
poi cardinale, e suscitò una guerra teologica.
Noi daremo qui sotto il titolo delle scritture
venute alla luce sopra tale materia, che sono
a nostra cognizione, bencliè d'alcune igno-
riamo gli autor!.
I.° Dissertazione dogmatica e morale contro
Fuso materiale delle parole ec. Opera del P.
L. F. Giuseppe Agostino Orsi ec. Roma, Mai-
nardi, 1727, ^-4."
2." Allegazione in difesa del P. Carlo Andjrogio
Cattaneo. Opuscolo (del P. Giambatti.sla Du>l,
della comp." di Gesù) di pagine 57 numerate.
In-*."
3." La causa della verità sostenuta contro Ta-
iionimo apologista del P. Ambrogio Cattaneo.
Opera del P. L. Fra Giuseppe Agostino Orsi.
Firenze {Milano, per Ricchino Mal atesta),
1729, in-i°
4.° L'Apologista del P. Cattaneo contra la re-
plica del P. Orsi. Opuscolo di pagine S8 nu-
merate. In-\.^
5." Lettera di un cavaliere all' anonimo autore
dell'Allegazione in difesa del P. Carlo Am-
brogio Cattaneo. Opuscolo (del P. Gianfran-
cesco RiCHELMi, delia comp.* di Gesù) di pa-
gine S2 numerate. In-A°
6." Lettera d'una monaca al M. R. P. L. Fra
Giuseppe Agostino Orsi. Opuscolo di pagine 7
ruunerale. In-4.°
7." L'innocenza della verità, o sia dissertazione
teologica sopra la custodia de' segreti senza
offesa della veracità (del P. Girolamo SaccHERI^
gesuita), di pagine 126 numerate. In-i.°
8.° Dimostrazione teologica ad effetto di con-
ciliare i diritti della veracità colle obbliga-
zioni del segreto ec. Opera del P. L. F. Giu-
seppe Agostino Orsi. Milano, Giuseppe Ric-
chino Mala testa, 1729, in-4.'^
a." Confermazione teologica , colla quale si
prova che il vero pregio della verità è T in-
nocenza ec, ove rispondesi all'opera del Pi
lettore Orsi ec. (del suddelio P. Saccheri )
10." Lettera dell'Idiota al Molto reverendo P
lettore G. A. Orii. Opuscolo di I4 pagine
numerate. In-4."
ESE
11.° Risposta alla lettera d'un annco sopra
l'uso materiale delle parole, scrutinio della
dottrina del P. Cari' Ambrogio Cattaneo. Opu-
scolo di pagine S8 numerate
12." Contrarisposta di Rutilio alla Piisposta
dell'amico sopra l'uso materiale delle parole.
Si difende la dottrina del P. Carlo Ambrogio
Cattaneo. Opuscolo di pagine 38 num."^ In-i."
ìS." L'Incognito all'Idiota. Con fuita data di
Siracusa. Opuscolo di pagine 40 numerate.
In-i." (Dicesi d'un Padre Carmelitano Scalzo).
14.° Risposta di Rutilio alla prima digressione
deirincognito, ed a quaut' altro egli scrisse
all'Idiota. Si sostiene la dottrina del P. Carlo
Ambrogio Cattaneo sopra l'uso materiale delle
parole. Opuscolo di pagine SS num."' In-A!^
lo.'' Risposta dell'Idiota all'Incognito. Opu-
scolo di pagine 52 numerate. In-i.° (Credesi
d'un Medico Milanese).
10.° Rufiino e Pulcherio, il Pro ed il Conira
sul!" argomento della menzogna ^ succintamente
esposti dal Sohtario neutrale. Milano, nella
stanip. di P. A. Montano, in-A."
17." Il Solitario neutrale snjascherato da Ru-
tilio. Si rafferma la dottrina del P. Cari"' Am-
brogio Cattaneo contro il favoloso dialogo tra
Rufiino e Pulcherio. Opuscolo di 28 pagine
numerate. In-A."
1 8." Avvertenze teologiche sopra il dialogo del
Solitario neutrale, digerite in due brevi capi-
toh (del mentovato P. Saccheri). Di pagine
76 numerate. In- 4°
19." L'Idiota al Solitario neutrale. Colla data
di Cosmopoli. Opuscolo di pagine 21 nume-
rate. In-A."
20." Risposta d'uno Studente all'Idiota (in fa-
vore del P. Orsi). Cosmopoli {Bologna).
Esercizio di divozioiìc per tutti i ve-
nerdì della sacra Quaresima (di
Stefano Antonio Morcelli, proposto
di Chiari). Vedi ^ Triduo per l'Im-
macolata Concezione ec.
E.'^ercizio di perfezione e di virtù cri-
stiane, composto dal P. Alfonso
Kodriguez, sacerd.^ della (;otiip.'^ di
Gesù ec. , dalla lingua spagnuola
nell'italiana trasportato già dal si-
gnor segretario Tiberio Putignano,
e da un religioso della stessa Com-
pagnia {cioè dal P. Jacopo Bona-
RETTj) ultimamente riveduto e cor-
l'etto ec. Venezia, per Andrea Po-
leti, 173B, in-S."
877
ESE
Escrci'^io tli prcpara/.ione alla morie
pi'oposto da uii Religioso della
comp.'* di Gesìi (P. Gio. Pietro Pi-
NAMONTi, pislojese). Bologna ed in
Panna, per Alberto Pazzoni e Paolo
Monti j 1695, m-34-*'
Esercizio divoto da praticarsi in pre-
parazione alla festa di S. Gertrude
(del P. ab.^' D. Camillo Apfarosi,
da Reggio). Parnia_, 17^7, m-12."
Esercizio per la novena di S. Gaetano
proteltoi'e di Bergamo (del P. D.
Anton maria Alessandri, ch.° l'eg.*'"
teatino, bergamasco). Ivi j, i683,
m-i2."
Esercizio spirituale d'una Serva del
Signore. Bresciajperi Turlini, \5']y.
Fu opinione un tempo, che quest'operetta fosse
composla da Paola Antonia Negri: ma gli
Scriltori Barnabiti pongono fuor di diiLio clie
sia fattura del P. Giampietro Besozzi, del loro
ordine , allora confessore della Negri. Com-
parve la medesima anche col titolo di Pratica
spirituale eli una Seri'a di Dio. Venezia,
per Gioi'onni Cotnetti, 1392, jh- 12." L'Arisi
{Cremona ili., toni. \\,png. 412) dice che de-
vesi tale ristampa a Nicolò SfOi'NDRATOj vescovo
di Cremona, e ne fa autrice , come allora cor-
reva voce, la mentovala Negri.
re(li,^]LGVA (Angelica Paula Ant.").
Esercizio spirituale raccolto per uso
de' fratelli dell'Oratorio, schiavi di
M. V., che militano sotto Tinsti-
tuzione de' Padri Teatini di Fci--
rara (del P. D. Teodosio Negrisoli,
teatino). Ivi, ed in Bologna, per
lo Ferroìii , i6(ìo, in- 11.^
Esercizj di celesti alletti secondo la
diversità delle persone, delle azioni
e de' tempi, tratti dal libro d(;i
salmi, e parafrasali in italiano da
un Monaco casinese (ab.^ D. Gas-
siodoro MoNTAGiOLi, monaco casi-
nese, di Modena). Roma, nella
stamp. di S. Michele^, a spese di Gi-
rolamo Mainardi, •742> in-i'i°
Esercizi di virtù, cristiane per ogni
giorno della settimana: per la vi-
sita del Ss. Sacramento ce. Pistoja,
Bracali j 1782., m-i6.°
ESE
Sono traiti per la miglior parte dalle Riflessioni
sul Nuovo Testamento del V. QuES.NEL, ed e-
rano state prima puhlicate in Napoli per o-
pera del can." Simboli, e poi in Siena per le
premure del can." Fabio De Vecclii. Questa
edizione devesi al P. Gio. Emmanuele O'Kelly,
deir Oratorio.
Eserci/.j divoli e pii aflelli verso il
sangue preziosissimo di Gesù. Se-
conda edizione. Roma^ 181 5, w-24."
Ne fu editore il P. Camillo Alessandro De Bono,
lilippino, di Parma, che vi premise un suo
lungo Ai'viso al divoto lettore.
Esercizj spirituali (del P. Sigismondo
Foresti, cappuccino, da Brescia).
Ivi, 161 2.
Esercizj spirituali che si fanno ogni
sabato nella chiesa di S. Maria della
Consolazione nella magnifica città
di Patti (del sacerd.^ Pisciotta, di
Patti in S\c\\\n). Cosenza, oppresso
il Lombardo, 1689, m-24."
Esercizj spirituali da recitarsi ogni
giorno in onore dell'eroica S. Anna.
Palermo^ appresso Stefano PitimOy
17 12, in-i'ì.^
Le antecedenti edizioni erano stale publicate col
nome delF autore, che è il P. Serafi.-so di S.
Catari.\a, senese, delF ordine degli Scalzi
di S. Maria della Mercede, della famiglia Po>(-
TANO, di Palermo.
Esercizj spirituali dati alle monache
domenicane del monastero de' Ss.
Giacomo e Filippo di Genova, tali
però che giovar possono alle reli-
giose di qualunque altro istituto
(del P. Anfossi, domenicano). Roma,
Salvincci e figlio, 1821, m-8."
Esercizj spirituali dati alle RR. mo-
nache di un monastero di S. Be-
nedetto l'anno 1723 (del P, abate
Camillo Affatosi, monaco casinese).
Roma, presso i Pagliarini, 1761.
Esercizj spirituali intorno alla pas-
sione di N. S. Napoli; e j)0scia in
Roma, presso fallale Mascardi, 1647;
e di bel nuovo in f^cnezia, pel Val-
vasense, i <òQ^.
Il P. Merati attribuisce questo librctlo (che crede
stampato senza nome d'autore) al P. Giannanto-
nio A^GRISAM, teatino, poscia are." di Sorrento,
24*
378
ESI
Esilio (I/) (li messer Bartolommeo
Taegio, dclto Vdaiiro dell' Acacie-
mia de' Pastori. Milano, i ^^^^ in-S.'^
In questo volume leggonsi poesie di Coritnlio
(Francesco Camerino); di Filandro (Jacopo
ToRMELLO) ; di Fondano (Alessandro Taegio);
di Solcano (Pietro Testa); di Lacrilo (Gio.
Agostino Cazza), e de' seguenti altri Pastori,
di cui (col Colta, Musco Noi'arese , pcig. 70,
mini. 212) ignoriamo il vero nome, cioè di
Peonio; di Palemone; di Boscano; di Passo-
nico, archimandrila delFAcademia (cjuesti po-
trebbe essere Bernardo Tasso, di cui cono-
sciamo una poesia inedita , clie trovasi tra i
preziosi au'ograli posseduti dal sig. conte Gil-
berto Borromeo, da lui sottoscritta // frt^io-
nico); di Opico; di Partenio; di Pliebco; di
Nomio; di Andronico; di Tillo , e del Pastore
Melanconico; siccome del pari ci sono inco-
gniti un Ursaccliio , un Del Vecchio , un Pi-
leto, annoverati nelle risposte date a' suoi col-
leghi dal mentovalo Taegio, quando era prin-
cipe di detta x\cademia, fiorente in Novara;
non però ci è ignoto un Hippolilo, che sap-
piamo essere Filippo Zappij<i.
Esistenza (L') de'sacri tempj ne'primi
secoli della Cattolica Chiesa sino
al tempo dell'imperatore Costan-
tino il Grande, dimostrata ad evi-
denza contro chi la niega, da un
sacerdote palermitano {can.° Anto-
nino Mongitore). Palermo 3 presso
Stejano AinntOj ly^^, in-^y
Esistenza (L') della legge naturale im-
pugnata e sostenuta ( di Carlo An-
tonio Filati). Venezia:, 1764? "z-8."
Esistenza (Dell') di Dio dai teoremi
geometrici dimostrata. Dissertazione
di un corrispondente dell' Academia
di Parigi (abate Jacopo Belgrado,
ex-gesuita). Udine, 1777, m-8.°
Esistenza (Dell') e degli attributi di
Dio, e dell'immaterialità ed immor-
talità dello spirito umano secondo
la mera filosofia, ragionamenti me-
tafìsici del sig (dott.''' Gio. Al-
berto De SoRiA, p. prof.*^ dell' Aca-
demia Pisana). Lucca, per Filippo
Alarla Beiiedini , 174^; e di nuovo,
1746, sempre z/z-8.°
a Questo libro fu jìreso in esame dal Lami sotto
')il nome dcU' aliale BiM, e criticalo in una
ESP
»5 lettera che trovasi inserita nelle Nui>. leti,
il di Firenze del nA^ii (Mazzuchelli, Scritt.
d'Italia, toni. I, pag. 150).
Vedi, GELASTE MASTIGOFORO.
Esistenza (Dell') nel nostro mondo di
una sola specie di esseri ragionevoli
e liberi s'arguisce l'esistenza di Dio,
Dissertazione di un corrispondente
dell' Academia delle scienze di Pa-
rigi (abate Jacopo Belgrado, ex-
gesuita). Udine, 1782, m-8."
Esito (L') della morte corrispondente
alla vita dei supposti eroi del se-
colo XVIII, Voltaire, D'Alembert e
Diderot, dimosti-ato dalla semplice
e verace narrazione della morte loro.
Senza indicazione alcuna.
Viene da alcuno attribuito all' ex-gesuita Luigi
Mozzi De Capitam, bergamasco.
ESOFAGO DA CETEGO. L' Adrami-
teno, dramma anfibio, e le favole
di ec. Torino _, dalla stanip. di Sa-
verio Fontana, 1809, m-8."
Dal mss. autografo di Vincenzo Malacarne, sa-
luzzese, posseduto dal cav.* Costanzo Gazzera ,
appare manifestamente che il vero autore del-
VAdramiteno non è già Giuseppe Antonio
Gavuzzi. al quale venne attribuito, ma il sud-
detto Malacarne. Di questo dramma si stam-
parono le scene principali in Casal Monfer-
rato, neir almanacco AitW Eppeton , cioè del
can.° Morando.
Esopo, tradotto in versi da Accio
Zucho, con la sua vita historiale
e vulgare.
Molle sono le edizioni di questo libro ricordale
dal Panzer, nelle quali leggesi la traduzione
latina della Fita d'Esopo, scritta in greco da
Planude, con accanto T italiana di Francesco
Tl'PPO, publicala la prima volta in Napoli nel
148S. In quelle alla Napolitana posteriori fu
ommesso il nome del mentovato volgarizzatore,
siccome del pari in una dì 3Iilano. per Guil-
Icrmum de Liiiguerre Rothoniagenseni, 1498,
in-A.", sconosciuta al Panzer ed ad altri bi-
bliografi.
Esperienza (L') nella medicina del
sig. Gio. Giorgio Zimmermann, ti'a-
dotta dal tedesco ( per cura di Fran-
cesco Antomi, medico vicentino). Lo-
uanio {Vicenza), ^788, voi 3, m-8."
Esperimento che daranno le giovani
ESP
.•ìlunne del Collegio di educazione
di Udine il c) setlembre i8i3, ec.
Udine, Fcudiniiie^ in-^!^
Il ilolt." Luigi I5iA>f.iii . manlovano , è aiitoru di
lullo quanto leggcsi in questo Espiriiiiuiito ,
compresa aiirlic la lettera a nome della Dra-
goni , superiora.
ESPERTI CRESCENZIO (Fiai)cesco !)a-
nif^i.e). Memoi'ie istoriclie della ritta
di Caserta, Villa Reale, raeeolte
dal sae.*^ D. ec. Napoli, slatnpeiia
^4v('lliììiana , i 7 7 3 , //i- 8."
Espioii (L') da Grand Scigiieur et les
lelations seerètes envoyées au Di vati
de C(»Mstantinople découvertes à Pa-
ris, ])endant le règne de Louis le
Grand ; Iraduiles de l'arabe en ita-
lien, par Jean Paul Marana, et de
l'ilalien cn francais par***. P<7m,
Barbili j 1 6S6- 1 6g6 , voi. 6 , in- i 2 .°
Opera originale dello stesso Marana, da lui com-
posta in italiano^ nella quale lingua non fu
mai stanqiata. Crcdesi pure che soltanto i primi
quattro volumi siano di lui , e che i duo
susseguenti siano di COTOLE.NDl; ed è per ciò
che forse sono più stimali i primi volumi clie
gli ultimi. Si suppone ancora che Pidou De
Soint-Olon, protettore delPaulore , alihia avuto
molta parte nella traduzione. Ci consta poi
elle il sig. Charpentier, delegato dal Cancel-
liere di Stato a rivedere il mss., non concesse
all'autore la permissione di stamparlo , se non
col patto di cancellarne quattro luoghi. L'opera
comparve in séguito varie volte, accresciuta,
anche col titolo- L' Espion dans ìes cours
(les princes chrétiens etc. - Sembra pure che
un altro scritto italiano dello stesso Marana
tradotto dal medesimo Pidou de Saint-Olon,
che mantenne T anonimo, col \.\{o\o - Les évé-
nements plus considerables de Louis XI f^.
Paris, 1C90, ««-12.". non abbia mai del paiù
veduta la luce in lingua italiana.
Esposizione corredata da fatti e do-
cumenti occasionata dal libercolo
intitolato - Riflessi storici -critici. Sen-
za data [f^eneziaj Andreola, 1799)5
m-3.°
Ne è autore Pietro Caronelli.
Esposizione de' Salmi Penitenziali.
Senza alcuna nota di slampaj inS.'^
L"" autore è T abate Pompeo Figari, genovese,
del quale si leggono alcuni sonetti nella scelta
del P, Cova , ed alcuni altri in quella del Gobbi.
ESP
379
Dal (^>uadrio e dal Pailoiu si riporta di questa
medesima Esposizione un'edizione di Genova,
per Antonio Casanova, leoc, col nome del-
Taiilore, die potrebbe essere la slessa da noi
registrala a cui fossero slati levati i primi
f«>gli preliminari ed il frontispizio, incomin-
ciando il volume nella nostra con semplice
falso titolo. È vero che dai suddetti bibliograli
viene citata come essendo in formalo di 12.",
e che la nostra ì- i«-«." /;/c., ma simili inesat-
tezze hanno molti esen;pi.
Esposizione della Dottrina Cristiana.
Oprra di Francesco Filippo Mezenguy, tradotta
in lingua italiana dal cnn." Domenico Ca>ta-
GALLI, rettore del Collegio Bandinelli m Roma,
ad insinuazione di mons.'' Dollari e del card.^
Passionei, e stampala in Napoli, nel 1739. Fu
condannala con Breve di Clemente XIII, sot-
toscritto dallo stesso card." Passionei, allora
secretarlo de' Brevi. Il P. Paluzzi, domenicano,
la corresse e la riformò in guisa che potesse
credersi sottratta dalle censure di Roma a lui
comunicate, come dicesi, dal P. Ricchini, suo
confratello, e così fu ripublicala in Venezia,
nel 17G1 e nel 1788.
Esposizione della dottrina cristiana,
cavata dal Catechismo Romano ad
uso delle scuole della città e dio-
cesi di Milano. Ivi^ neW Imp. Moni-
stero di S. yinibrogio , '7^9, m-S."
Fu publicata per ordine dell'arcivescovo Filippo
Visconti, ed autore ne fu l' oblato Paolo Maria
LOCATELLI, can.** ordinario della Metropolitana.
Esposizione della dottrina della chiesa
cattolica intorno alle materie di
controversia ec, di mons.'^ Bossuet,
traduzione dal francese (del P. Giu-
seppe Maria Pujati). Venezia, 1790.
Esposizione (L') della vigna mistica,
orazione nella santificazione di S.
Maria Maddalena de'Pazzi (di Fer-
dinando Tartaglia , bolognese). Ro-
ma j, 1669, m-4."
Esposizione delle pitture del ducale
palazzo di Sassuolo (del conte Giu-
seppe Fabrizzi). Modena, i 784, inS.°
Esposizione di quanto si è fatto nella
terra di Cento diocesi di Bologna,
per la traslazione del corpo di S.
Aproniano martire (dell'arciprete
Girolamo Baruffaldi). Bologna, per
Lelio della Volpe, X'jSi, in- 4-
380
ESS
Esposizione cV un sonetto platonico
fatto sopra il primo efTetto d'a-
more, che è eli separare V anima
dal corpo dell'amante, dove si
tratta dell'immortalità dell'anima,
ec. (di Pompeo Della Barga , da
Pescia). Firenze j (per Lorenzo Fio-
rentino), i549j '"-''^■°
"Nel frontispizio non appare il nome cìelF au-
stere, ma ])ens'i nella pagina che segue, ove
• «chiamasi semplicemente Pompeo da Pescia»»
(Mazzuchelli, tom. II, pag. 236).
Esposizione sopra gli evangeli di Fra
Simone da Cascia. jTenezia ^ per
Annibale da Foxo da Parma, i4B6,
e di nuovo, Firenze^ per Bartolo-
meo di Francesco de Libri, i^CfQ,
in fogl.
Fra Simone, agostiniano, era della famiglia dei
DiODATi, 0 forse meglio de' Fidati. Credesi
autore anche del hbro Della disciplina de-
gli spirituali, e del Trattato delle trenta stol-
tizie, che furono volgarizzali dal Cavalca. Dal
prologo delle precedenti edizioni ritraesi es-
sere slato un Frate Guido quegh che volga-
rizzò questa parie delF opera di Fra Simone
da Cascia, con alcuna adjunctione. In due
codici però, Tuno Riccardiano {seg. 208),
l'altro Guadagnano {nwn. 216) si legge in-
vece il nome di frate EgicUo come s'egli ne
fosse il volgarizzatore ; ed in un terzo poi ve-
duto dal P. GandoUl {De due. celebr. August.,
pag. 324) ne apparisce traduttore un Fra Gio-
vanni da Salerno.
Esposti (Gli), oda al signor Filippo
Linati ec. (di Vincenzio Mistrali).
Parma, Carniignani_, j/i-8."
Esprit (L') de conduite par B. I. (Bo-
naventure Incisa). Milan, imprimerie
patriotiquey an 7.*'" de la Rep. Cisal-
pine j in-S.°
Essai sur l'art de rendre les révolutions
utiles (par l'abbé Bon.net, natif de
Frejus). Paris, i8oi, ^'o/. 2, m-8.°
Ristampato Tanno medesimo col nome dell' au-
tore. Pretendesi che quest'opera sia stata com-
posta nel gabinetto di Napoleoe, e che sia
egli medesimo autore d'alcuni capitoli.
Essai sur la vie et le règne de Fré-
déric II, roi de Prusse, pour servir
de préliminaire à l'édition de ses
EST
oeuvres posthumes (par Cb. Jean
Marie Deni.na). Berlin^ DecTxer^ '788,
m-8.°
Fu ristampato. Ivi, nel 1807, col titolo - De la
vie de Frédéric, roi de Prusse.
ESTATICO, Acad." Insensato, ed In- j
tento (Filippo Masi-m),
1,° Lezioni dell' ec, recitate da lui
publicamente in diversi tempi nel-
l'Academia degli Insensati di Pe-
rugia, luij appresso Pieriacomo Pe-
irucci, i588, m-8."
Sono quattro lezioni, con particolare frontispizio,
che occupano pagine i83, olire la dedica in 1
principio, e V Errata in fine. }
2.*^ Canzone dell' ec, in lode della
Santissima Casa di Loreto. Fermo,
1092; Peni già j i5g5', e Pavia,
1598, sempre /n-4.°
3.'^ Lucherino. Madrigali dell' ec,
e del Farnetico {Carlo Bosso), Aca-
demici Intenti, all'illustr." signor
Lodovico Sforza, Invaghito Intento.
Pavia, per gli eredi Barlolì, in-/\.^^
La dedicatoria di Giambattista Negro, fra gTIn-
teiiti, VAlleggerito, ha la data del 15 marzo
1390.
ESTATICO PARTENOPEO, Acad." So-
litario (Gio. Paolo Crassi, chierico
regolare, napolitano). I pianti del-
l'anima, ode e canzonette sagre
scritte per sola divozione dall' ec.
Parte Prima (soltanto). Napoli,
appresso Gtlavio Beltramo, 1646,
m-ia."
Estensore (L') Cisalpino. In-^P
Giornale officiale del Direttorio Cisalpino, che
si stampò in Milano, nel 1798, per soli sei
mesi. Ne era direttore Giuseppe Poggi, piacen-
tino, come abbiamo ricavato da una nota au-
tografa alle opere da lui publicate. che ci fu
comunicata essendo noi in Parigi.
Ester (L'), tragedia di Kacine, tratta
dalla sacra scrittura. Bologna, per
Costantino Pisarri , iy4ò> wz-8.^
Che l'abate camaldolese D. Bonifazio COLLIWA
sia stato il traduttore anonimo della presente
tragedia, e del Polieuto di Cornelio si può
conoscere àd\V Atalia , altra tragedia di Ra-
cine, da lui tradotta, dove nell'avviso al leg-
gitore ciò ne si fa sapere.
EST
Estratti della storia Veneziana del si-
gnor abate Laugier, ed osservazioni
sopra gli stessi (del patrizio veneto
Vettore Sandi). f^ttneziaj presso An-
tonio Zatta, 1769, m-i2."
Se ne trovano varj esemplari della medesima edi-
zione col fronlispizio mutalo che porta Tanno
MDCCXCVIH, anzi che il MDCCLXIX.
Estratto alfabelieo del Godiee penale
pel Regno d'Italia, attivatosi il
primo gennajo 181 i, di G. B. (Giu-
seppe BoERio). J^enezìa^ Molinarij
181 I, m-8."
Estratto de' più celebri autori sì editi
come inediti, cbe hanno trattato
della diversa coltivazione ed nsi
varj delle patate. Firenze, Alhiz-
zinij 1767, m-4-*'
.4 Questo scrittai'ello di sole 17 pagine, opera del
!jP. aLate D. Ubaldo Momelatici, è un epi-
« lof^o di Mnissech , Arduino, Duhaniel, Zanon,
ff Socrate rustiquc, tatto onde pi-esenlare ai
» Toscani un'istruzione per coltivare i pomi
5? di terra >? (Re, Dizionario ragion, de libri
d'agric., toni. II, pag. 255).
Estratto degli attestati della eliicsa
universale in favore della Bolla [/ni-
genituSj lettera pastorale proposta
ai fedeli della sua diocesi da mons.^
Arcivescovo di Cambray [Fénélon),
traduzione dal francese (del conte
Francesco Pertvskti). Assisi ^ per Ot-
tavio Sgarigliaj 1788, m-8."
La prefazione è del traduttore; resta però inde-
ciso se sieno di lui anche le note, poiché in
un luogo delle Memorie di relig. e morale
(tom. l\, an. II, pag. 350 ) si assegnano al
conte Pertusati, ed in un altro {toni. VII, an.
l\, pag. 147) si dicono invece composizione
del can.° Luigi Mozzi, bergamasco. Il Giorn.
eccl. di Roma {num. LIV, u luglio 1789)
favella di questo libretto in \\n articolo dettato
da D. E., colle quali lettere si sottoscriveva Ta-
bate Giovanni Marchetti.
Estratto del com{)endio della storia
santa ad uso de' fanciulli dell'ab.*
Pietro Poli.
Compilato dal cav.* dementino VA^^ETTl , cela-
tosi colle sigle D. V. A. F. Sta nel tom.\\\,
del Giorn. encicl. di P^icenza, 1777, a cari. 12.
Estratto del libi'o - Libertalis hiunance
theoria, eie. aiict. Ant. Tor. Negano -
384
EST
fatto dal cliiariss." signor dottor in
medicina C. G. (Carlo Giulio), mem-
bro di varie academie, nel supple-
mento al tomo primo del giornale
scientifico letterario, ec. Edizione
novissima accresciuta di varie an-
notazioni. /«-16." zzz Nella penul-
tima pagina eh' è la T.y si legge =
Publicato colle R. stampe di Ca-
gliari j li 28 luglio 1789.
Questo Carlo Giulio è uno de' tre Carli che die-
dero occasione ad un noto scherzo al temp»
della Ilepublica in Piemonte alla line del pas-
sato secolo; gli altri due erano Carlo Botta e
Carlo Bossi.
Estratto del processo del P. Mala-
grida con una chiara dimostrazione
della sua innocenza, cavata dal pro-
cesso medesimo (del P. Giulio Ce-
sare Cordara).
Girò mss. nel 1761, indi fu stampato a Venezia
insieme con un secondo opuscolo dello slesso
Cordara su lo stesso argomento, facendo però
credere che il primo fosse lavoro d'altro autore.
T^edij Buon (11) raziocinio dimo-
strato ec.
Estratto del Saggio della Biblioteca
Tirolese, con giunte dell'ai).^ Do-
menico Totleschini.
Colle sigle L. L. D. I., sotto le quali si cela
dementino V ANNETTI. Sta nel tom. XII , del
Giornale Enciclopedico, 1777, a carte 55.
Estratto del Saggio di poesie dell'ab.^
Vincenzo Monti ( di dementino
Vannetti). In-'ò.^
Sta nel Nuovo Giorn. di Modena, tom. XIX,
a carte ISG.
Estratto del Saggio di una difesa della
divina rivelazione di Leonardo Eu-
lero (compilato dal cav.'" demen-
tino Vannetti).
Inserito nel Giornale Encicl. di Vicenza^ tom.
VII, anno 1777, a carte 115.
Estratto dell'Idea della storia e delle
consuetudini antiche della valle
Lagarina.
Colle sigle N. N., sotto le quali copresi demen-
tino Vannetti. Sta a carte 39 del Giornale
Encicl. di Vicenza, anno 1777.
Estratto dell'opera intitolata -Papiri
382
ETE
diplomatici descritti ed illustrati dal-
l'abate Gaetano Marini ce.
Fatto dalPab.* f>uii;i Lanzi, ed inserito nel Nuovo
Giornale de' Ictter. di Pisa, ioni. IV, pag.
578. Pisa, 1806.
Estratto della dissertazione latina del-
J'ab.*^ G. B. Gras.ser intorno allo
studio dell'istoria
Colle sigle E. S. D. A. Compilalo da dementino
Va>>ett1, ed inserito nel toni. Vili, del Gior-
nale Enciclopedico di J'icenza, dell'anno
iTt9, a carte 5.
Estratto della letteratura Europea,
Berna, iy58 e seg.. m-8/'
Giornale che fu rontinuafo, Ivi. fino al primo
semestre del 1762, e che fu stampalo in sé-
guito ad Yverdon, dove Forlunalo Bartolo-
meo Felici, romano, principale compilatore
del medesimo (per il quale somministrava ar-
ticoli anche Tscharner), aveva stabilito una
stamperia. Finito nel 1766 col num. 36, una
società di letterati lombardi lo ripigliò, e pro-
seguì in Milano dal 1767 al 1769, ponendovi
la lìnta data di Yverdon. Ne erano principali
estensori il mare* Beccaria, il mare." Lam-
BERTENGHi, il contc Verri, il conte Biffi, ed
il camaldolese Isidoro BiA>CHl.
Estratto di una lettera del sig. N. N.
(mons.*^ Filippo Della Torre) in-
torno una picciola antica imma-
gine di bronzo creduta del Dio
Tel esforo.
Leggesi a pag. 4.^8 cscg., del I voi. del Giorn.
de' leti. d'Italia..
Estratto preziosissimo e medicinale
per le anime fedeli di tutte le in-
dulgenze concedute Un'ora alla ve-
nerabil compagnia del Santissimo
Rosario, e confermate nell'anno
1679 dalla S. di N. S. (publicato
dal P.Raffaele Badio, domenicano).
Firenze^ i()<So-8i-i686, z/i-ia."; e
Lucca j 1680, m-8."
ESULE DEL TURRO (Giovanni Pok-
TON, o Pontoni). Strenna per l'auuo
bisestile i836, compilala dail'ec.
Ferona, Jntonelli, i836, iii-i^.''
ETEODE MIRSmiO P. A. (Pier Camil-
lo Carlini De Carolis, da Montalto).
Dieci canzoni di ce. (sullo stile del
Savioli) per gli sponsali del signor
ETI
niarc.*^ Pietro Sgariglia colla sig.''
marc.^ Adelaide Onorati. Ripatran-
sone, per il F'nlentij lyj^.
ETEREO STINFALICO P. A.
Questi e Lorenzo Alessandro Marcello, di cui,
non potendo noi con certezza assicurare quali
sieno i componimenti impressi soltanto col
nome arcadico, nulla di piìi diremo.
Eternità (L') delle conversioni felici,
discorso sopra la cagione delle fe-
ste che celebra a S. Paulo apostolo
nel giorno della sua conversione la
città di Messina (del P. Giuseppe
Maria Mazara, gesuita, siciliano).
Messina, appresso Paolo Bonacata ^
1660, z>;-4."
Etica Cristiana, Roma, per il Cracas,
1794, ««8.°
Autore d'essa è D. Giovanni Lavremi, abate
verginiano , che si sottoscrive nella dedica
G."'- L.<- Ah."- Ferg.""-
Etica (L') d'Aristotile, l'idotta in com-
j)eiìdio da Ser Brunetto Latini, ed
altre traduzioni e scritti di quei
tempi con alcuni dotli avvertimenti
intorno alla lingua. Lione, per Gio-
vanni Tournes, i568, j/ì-4."
La ])re5ente edizione che devesi a Jacopo Cor-
Bl.\ELLl, di cui sono gli avverlimcnti su la
lingua, si compone: — D'una parte del Tesoro
(li Brunetto Latini, cioè della parte II, 0 sia
libro VI, contenente il compendio AtiVC Etica
d' Aristotile, fatto da esso Brunetto in antico
francese (com'è tutto il rimanente del Te-
soro, non mai in quella lingua stampalo; sic-
ché ne qui pure si ha il testo di questa parte)
e recato in italiano da Bono Giabicom . e
non da Jacopo suo figlio, né da maestro Tad-
deo, all'uno 0 all'altro de' quali venne attri-
l)UÌto: — D"un Trattatello delle virili, che
sembra imperfetto; — D' un Frammento del
.secreto de' secreti, di cui si credette falsa-
mente autore Aristotile. — A carte 87 sta il
proemio di tre orazioni di Cicerone, stor-
])iatamente impresse: per Marcello, per Li-
gario, e per Dejotaro : della prima e della
terza delle quali non è noto il volgarizzatore,
ma della seconda si giudica essere stato Bru-
nello Latim. — Segue la Rettorica di Tul-
lio , la cui più vera denominazione avrebbe
dovuto essere quella di A ìnmacstr amenti de'
dicitori. Non è la medesima una versione, né
una parafrasi fle" libri di Rettorica di Marco
383
ETR
Tullio, ma sivvero un coinponiincnlo d'in-
tera ed affatto nuova dettatura, artificiosamente
però elaborato sulle regole dal romano Oratore
prescritte ne' suoi libri de Lii'entione ,c sulle
altre, d'incerto autore, ad Erennio intitolate.
Cosi il dottor Tassi nella sua erudita prefa-
zione ad alcuni testi di lingua da lui publicati
nel 185C, dove con evidenti argomentazioni
viene quest'opera restituita a BonoGiAMBOM,
e si prova puranco, che questa che leggesi
nella edizione del Tournes è appunto la slessa
del GlAMBOM, e non parte del Fiore di rct-
torica di Fra Guidotlo da Bologna, sic-
come alcuni erroneamente accertarono. Il
Manni poi diede alla luce in Firenze nel
1754 una ristampa àv\V Etica e della Retlo-
rica, colla giunta del Libro de' costumi (mah
a proposito attribuito a Catone Uticense), vol-
garizzamento antico toscano, supplendo alle
mancanze della prima edizione, coU'ajuto di
antichi codici in quanto ali" Elica. (^Consultisi,
Paltoni, toni, l, pag. 105 e seg.).
Fedi, GUIDOTTO DA BOLOG.NA,
Etiopica (L') infanta, tragicoDiedia {iìi
versi) di L. M. P. ( Lelio Mancini,
da Montepulciano, detto il Censu-
rato). Pisa, per Silvestro Marchetti,
1629, in-^.^
ETOFILO PARERGI. Lettera al signor
dottor Ottavio Frerucci , publico
prof.''' dell' Università di Siena. Per
Etofilo Parergi Stampatore. Sini-
gaglia, 1777, in -4."
Lo stesso Frerl'CCI, sotto il nome del tipografo,
indirizza questa lettera a se stesso.
Etrennes au public (par Cérutti).
1789, m-8."
Etruria (L') pittrice, ovvero Storia
della pittura toscana , dedotta dai
suoi monumenti ec. Firenze, Pagni
e Bardi, 1791-95, voi. 2, in fogl. Jlg.
La prefazione e le notizie sono opera del pro-
posto Marco Lastri , che diede il pensiero del-
l'opera ed assistette alla esecuzione.
Etruscarum antiquitalura fragmenta,
quibus urbis Romre, aliarumque
gentium primordia mores et res ge-
stse indicantur, a Gurtio Inghiramo
reperta Sconitlli prope Volaterrani.
Francofurti {Florenlice), 1687, infoi.
Vuoisi che ne esista un'edizione dell'anno pre-
cedente. Alcuni scrittori , come Enrico Ernstio ,
ed il Vossio, commentando dette antichità, le
EUD
re[)ularono apocrife e suppositizie, ed addossa-
rono nota SI ingiuriosa di falsità a Tommaso
Fedro Inghirami di Volterra , l)ibliotecario va-
ticano, contemporaneo del famoso Annio di
Viterbo. Altri dissero che 1' impostore fosse
Raffaello Maffei, detto il Volterrano; chi Gu-
glielmo Pestello, del cui genere di capriccio
però non erano tali falsità, risguardanti iscri-
zioni. Chi linalmeiite, come il famoso Leone
Aliazio, alla cui opinione sottoscrisse la mag-
gior parte de'letterali d'allora, sostenne che per
frode di Ciu'zio Inghirami sieno queste venule
alla luce. Sopra questo punto controverso puossi
leggere il libro del can." Maria Listi , stampato
a Firenze nel 1 7ón col titolo - Documenti in-
torno all' antichità toscane di Curzio In-
ghirami. Si consultino le Novelle della rep.
Ictt., 1759, pag. 244 e seg.
EUBENO BUPASTRIO P. A. (Gio. Bat-
tista Ricchikiu , patrizio genovese).
Edoardo terzo, re d'Inghilterra,
tragedia di ^L Gresset, tradotta [in
verso). Feiiczia , Gerardi , 1743»
m-I2."
EUBITE LEOINTINEO P. A. (P. Gio. Bat-
tista RoBERTt, della cotnp.^ di Gesù).
La comedia, poemetto in versi sciolti
di ec. al cliiar." sig. Carlo Goldoni.
Venezia, Pitteri , 1765, fn-8."; e di
nuovo, Firenze, l'anno stesso. Fedi,
.Moda (La), poemetto.
EUCHINE ERCOLANESE P. A. (marc.^^
Orazio Capelli). Caserta, endeca-
sillabi di ec. Napoli, 177B, i"-4-"
Sono intitolali alla signora contessa di Tesse,
nata Noailles. con lettera segnata agli 8 settem-
bre 1778 dall' alfiere Giuseppe Daniele, che
secondo il Giustiniani {Bibl. stor., pag. 241),
oltre essere l'editore del poemetto, fu anche
autore delle note. Tra le opere del mentovalo
marc.^ Capelli, Napoli. 1852, nel toni. II,
a piig. S, si dice- Crt,se/'/f<, endecasillabi ri-
schiarati con note del chiariss. Francesco
Daniele. Ini'anì le note sì per lo stile, che per
le cose in esse contenute si manifestano lavoro
di Francesco ; nulladimeno il suo fratello Giu-
seppe era anch'esso colta ed illustre persona,
e c^ualche lavoro di lui è pure stampalo. Può
dunque sospettarsi che, al primo publicarsi, le
note fossero tenute interamente opera dell'e-
ditore del poemetto, sebbene vi avesse avuto
parte il fratello di lui.
Eudossia, tragedia (di Francesco Cri-
sti). Ferrara, Barbieri, 1728, z/i-8.
384
EUF
EUDOSSO FILENIO (P. Vincenzo Pa-
Tuzzi, domenicano). Note anticri-
tiche di ec., sulla risposta del M.
R. P. G. S. {mollo reverendo padre
Giacomo S.4NVITALE). Trento {Lu-
gano), 1^02-53, voi. 2, ///-8." l'aedi,
ADELFO CARITEO, ee. — e Risposta
alle lettere teologiche-morali, scritte
dal P. N. N. sotto il nome di ec.
EUDOXUS PHILALETES (Hieronymus
Do.NZELLINI ).
i.°Adversus calumnias ac soplii-
smata cujusdam personali qui se
Evandrophylactem nominavit, apo-
logia. Fcronce, i5j3, />/-4°
Non devcsi passar sotto silenzio , clie il Maffui
(f^erona illustrata) attribuisce quf si' opera a
Giuseppe Valdag.no, veronese; ma pare sia
delTautore da noi accennato.
2,*^ Thessalo Zolio, Medicus Medico
S. D. Sine nota anni et loci {Bn'xicBj
circa i5y i).
È una lettera dello stesso DOZELLIM contro ad
un'altra che Vincenzo Calzaveglia , medico bre-
sciano, aveva inviato privatamente al Donzcl-
lini in risposta al trattato di lui, intitolalo -
De natura, causis et legitima curatione Je-
bris pestilcntis , etc. f^enetiis, 1S70, w-4."
Si consulti il Corniani {Saggio di stor. lett.
degli Orzinuoi'i).
Fide^ EVANDROPHYLACTES.
EUFEMIANO CALOGERO. Fedi ^ GE-
LASIO ivor^E.
EUFORBO MELESIGENIO P. A. (Tom-
maso Valperga Caluso, dei Conti
Masino ).
I.'' Masino, scherzo epico di ec.
Turino, 1 791, ///-i 2."; e di nuovo,
Brescia^ 1808, m-8.''
2.° Omaggio poetico di ec. alla Se-
renissima Altezza di Giuseppina Te-
resa di Lorena, principessa di Cari-
gnano. Parma, nel Begal Palazzo co'
tipi Bodoniani j MDCCXCIIj in-^.'^pìc.
3." Risposta di ec. a Glaucilla {Dio-
data Sjluzzo Roero).
Poscia ristampalo nei versi italiani delPautore.
4.^ Versi italiani di ec. Torino ^
1807, m-4.°
^/r/e^ EUPHORBUS MELEStGEINIUS.
EUG
Eufrasio, dialogo, in cui si discorre di
alcuni difetti scoperti nelle opere
di due preti vicentini. il/a«/ot'rtj»e/'
il Fahris, 1708, in-/\.''
«•Equivoco e il presente titolo. Pare contro, ed
"è in favore de" signori Andrea Marani ed An-
»5 Ionio Berganlini, li quali, avendo puLlicalo
«colle stampe un volumetto di poesie italiane,
»5 latine e greche, ci proposero una critica poco
«discreta contro alcuni non meritevoli di tale
» censura, con le quali si tirarono adosso la ben
» giusta del Muratori che loro rivide ben bene
'> le buccie nel primo tomo della sua Volgar
"Poesia, e di nuovo furono i medesimi si'er-
"zati da' Giornalisti veneti nel totn.lW, pag.
» 3CG e seg., e con due separate operette da
"ÌNicolò Amenta, e dal P. Scbastiaao Paoli
«oherico reg.* della Madre di Dio « (Cinelii,
Bihl. voi., toni. IV, pag. 459). Il dialogo ere-
desi l'altura del suddetto Andrea Mara.M.
EUFRASIO LISIMACO (P. D. Miche-
langelo Grifini, barnabita). Brevi
riflessioni di ec. sul libro della ri-
forma d' Italia {di Cari' Antonio Pi-
LJTi). Bologna j pel Sassi j 1793,
m-8."
EUFRONIO P. A. (Vincenzo Auiani ).
Lettera in versi anacreontici di ec.
Napoli, senza data, in- 12.°
EUGENIO APOLOGISTA. (Gaspare Ga-
GKA, gesuita). Lettere di ec, delle
dissertazioni della storia del proba-
bilistiio e del rigorismo, ad un col-
lega del P. Daniello Concina, con
un saggio di avvertimenti sopra
l'opera medesima, e confutazioni.
Lubiana {Fenezia, per Andrea Po'
leti), 1745, m-4-"
EUGENIUS LOMBARDUS.
E il card.'' Celestino Sfoìvdrati, cremonese, a-
bate di S. Gallo, che sotto lai nome Unto pu-
hVìCÒ - Regale Sacerdotiu/ii lìoinano Pontifici
assertum - impresso nel 1C84, senza luogo.
EUGENIUS (Theophilus). Protocala-
stasis, seu prima Soc. Jesu inslitu-
tio restauranda summo Pontifici
latino-gallica expostulatione pro-
ponitur Theophili Eugenii zelo,Pa-
trum Societatis voto. i6i4j iVx-8."
Negli Alti di Lipsia dicesi scrittura del celebre ,
P. Teolilo Raynaido, gesuita^ di Sospello nel
EUP
Nizzardo. Venne anche atlril)uita a Gaspare
SciOPPIO. Il Barbicr {rium. 2l26tJ) ne fa au-
tore un Guglielmo Pasqielimo, di cui noi igno-
riamo r esistenza.
Eulalia, fratiimenlo di racconlo del
terzo secolo della Chiesa, f^enezia,
Merlo j 1839, m-8."
Contiene i capitoli I.° e 1I.°
— frammento d' un racconto del
quinto [sic) [dovrebbe dir terzo) se-
colo. San Vito, Pascati t 1 84o, m-8.°
È il capitolo III.° dello stesso racconto. Tutti e
tre i capitoli poi sono opera d'un abate Pa-
ROLARI.
EULIDELMO ITINFELIO (Gaetano Ma-
rini Ferranti, ferrarese). Poetico
tributo di ossequio al signor can.°
Francesco, Barbieri, offerto da ec.
Ferrara, Rinaldi, i ^92 , in-^P
EULOGIO FILOPISTO (P. Filippo Bec-
chetti, domenicano della Congr.^ di
S. Marco di Firenze, di patria bo-
lognese). Lettera di ec. sopra l'uso
che si dee fare della ragione nelle
materie spettanti alla fede. Firenze^
nella stamp. p^ivianij iy68.
EUMANTE PALLANEO P. A. ( mare ^
Casimiro ISTelilupi , di Soragna).
Bacco ed Arianna, poemetto di ce.
Parmaj Bodoni, 1794? ìii-^°
Eumene, dramma per musica da rap-
presentarsi nel teatro di S. Angelo
l'autunno dell'anno 1697, ^' ^' ■^'
(Apostolo Zeno). Venezia^ i6gy,
/«-I2.°
EUMENEUS LOUCHEUS (Joannes Lan-
za). Castigationes ad liistoricam dia-
tribam Dominici Leo de origine et
auctore Chi-istiana3 apud Siculos re-
ligionis. Excud. Lugd. Bat. [Neapoli),
Joan. ArnoldiLS Laiigerak j 1736,
in-^}' parv.
EUPHORBUS flIELpSIGENIUS P. A.
(Thomas Valpep.ga Calusius), Graeci
elegi latinis carniinibus totidem ab
ipso adumbrati.
Nella raccolta intitolata - Memoria; Henvichettce
Tapparella; Prosperi Balbi iixoris moTiu-
mentwn. Aug. Taur., Sojfietti, 1792, in-A.°
Ristampato nel libro seguente:
TOM. I.
385
EUR
— Libellus carmiuum. Taurini, typ,
reg., 1795, in-^P
Questi vennero di nuovo in luce col proprio nome
dell'autore e con molte aggiunte, /e/, nel iao7,
In typogr. suprema: Curice appelhitionis.
EUPISTINUS (Theotimus) (Francisci
Antonii Zaccaria, ex-jesuitaB), De
doctis catholicis viris qui CI. Justiiio
Febronio in scriptis suis retractan-
dis, ab anno i58o, laudabili exem-
plo prffiiverunt, liber singularis. /^o-
mae, 1791, in-^P
Si consulti il Barbier {Dici, des anon. et pseud.,
num. 21SS0), dove in una nota parlasi del mo-
tivo per cui fu quest'opera publicata.
EUPISTIO ZETARIT3I0GARGAR0.
Confutazione aritmetica ec. Vedi ^
Osservazioni sopra il giudizio ec.
EURETA MISOSCOLO (Francesco Po-
ma, medico veronese),
i.*^ L' antilucerna di ec, dialogo.
Veìiezia, Conzattij 1648, in-i'ìP
2.° La Lucerna, dialoghi IV di ec,
Venezia^ appresso Cristofaro Toma-
sini, 1626, zVz-8.° — Con le rime
dell'autore (che si hanno alla pa-
gina i63). Verona^ 1627, ì/ì-4."; e
l'anno appresso con questo titolo:
-^ — La Lucerna, dialogo di Eureta
Misoscolo, cioè Inventore nemico
di ozio, opera tessuta da un genio
libero. Venezia, 1628, ìn-^P
Fu di bel nuovo data alla luce con quest'altro
titolo - La Lucerna di Eureta Misoscolo ,
Academico Filarmonico. Aggiuntovi la Mes-
salina di Francesco Fona. Parigi , senza
stamp. ed anno. Aggiungeremo in ultimo alle
già rammentate edizioni una di f^erona, sen-
z'anno, per il Mei'lo , in-a.°, a cui tengono
dietro le Rime deirautore, impresse dallo stesso
stampatore, alla line delle quali leggesi la data
del 1623, non giovando al nostro scopo di ri-
ferirne alcune altre.
3.° La ^Maschera latropolitica aspi-
rante alla monarchia del Micro-
cosmo, giuoco-serio di ec. Seconda
impressione. Venezia, presso Mario
Ginainmij, in-f\P
' 4'*^' Novella, o sia narrazione di ec,
Il primo di agosto celebrato da al-
25
386
EUR
cune giovani ad una fonte. Verona^
1622, m-i6.
5." Delle nozze dell'Eloquenza con
Mercurio, di Marziano Capella car-
taginese, libri due, tradotti da ec.
Senza luogo e stainp., 1629, m-4."
« Nicola PONA dedica questo liLro al conte Fran-
5> Cesco Lioni, abate e signore di Sanguineto;
>? e dice essere la traduzione , di suo fratello ,
J5 la quale aveva ritrovata fra i di lui scritti »
(Argclali, Tradutt., toni. \, pag. I9s). Nella
vitadel B. Gaetano Thiene {Feronn, Merlo,
164S, m-4.°) benché leggasi sul frontispizio
il finto nome usato dal Pona , trovasi però il
vero nella dedica a Bertucci Valiero.
EURIALO D'ASCOLI, o AURELIO A-
SCULANO.
È della famiglia MORAM. Scrisse — i." Stanze
sopra le statue di Laocoonte , di Venere e
di Apollo. Roma, per Valerio Dorico e Luigi
fratelli Breseinni, iii-8.° - 2." Vita disperata.
Ivi, per gli stessi, 1338; e di nuovo, Vene-
zia, Sindoni, 1342, i?i-s.° — Una lettera di
lui sta a carte S34 delle Lettere facete rac-
colte dal Turchi, ove si contengono varj di-
stici latini e parlasi pure di alcuni altri suoi
componimenti.
EURICRATE ACRISIONEO P. A. (mar-
chese Francesco Paulucci di Cal-
BOLi). All'arcangelo S. Rafaele, oda
di ec. PannUj slanip. iinpcr., 1809,
m-4." Fedi,, ACATO EVOETfCO P. A.
EURIDALO CORINTEO P. A. (abate
Gaetano Godard). Il Catone, tra-
gedia di Addisson, tradotta in versi
da ec. Roma^ Casa/etti ^ 1776, i/i-Sy
EURIDE CORINIANO ( Gio. Bi.tlista
Zappata, di Comaccliio ). Canzone
in lode del M. R. P. Prospero Maria
Gibellini , di ec. Pesaro, G avelli ^
1747, in-^°
Eurilla, pastorale per musica (di Be-
lisario Valeriani). Ferrara, Poma-
telli, 1723, in-ì^.°
EURINDO OLIMPIACO. Orazione , e
componimenti poetici in lode del
M. K. P. F. Filippo Maria Papini,
di Giovambattista Fiaschetti. Roìna,
1735, /«-4.°
Avvi, tra gli altri componimenti coiiipresi nella
Raccolta surriferita, una parafrasi della prc-
EUS
dica sopra F amor di Dio, divisa in tre can-
zoni di Eurindo Olimpiaco P. A., cioè dell'av-
vocato Francesco Maria Gaspariu, romano.
EURIPILO NARICIO (Francesco Zac-
cniF.oLi, bolognese). Il sepolcro, ot-
tave di ec. 5 in morte di Lorenzo
Pvicci ultimo generale della Compa-
gnia di Gesù. Losanna! per Fran-
cesco Marlin j 1776, in-^P
EURISO P. A. Fedi^ Saggio di poesie.
Europa gelosa, o gelosia de' Principi
d'Europa. Colonia [Ginevra), 1672,
voi. 2, in- 11.'^
Quest'opera che tratta della gelosia de' Principi
d'Europa contra il Re di Francia, è di Gre-
gorio I,ETI , come egli stesso ci manifesta nel-
Tavvertunento premesso alla vita di Cromwello
da lui scritta.
Europa (L') letteraria.
Giornale istituito nel 1768 da Domenico Cami-
NER , e composto di 38 volumi. Slampavasi in
Venezia, dal Fenzo , e n'erano i più cono-
sciuti compilatori Elisabetta Caminer Turra,
Alberto FORTIS, ed il suddetto Domenico Ca-
Mii\ER, che ne teneva il ricapito. Fu continuato
dallo stesso Caminer insieme colla figlia sotto
il titolo di Giornale Enciclopedico dal i774
al 1777, e forma altri 24 volumi j dopo i quali,
presane la direzione la mentovata di lui liglia
Elisabetta Camixer Turra, aggiungendovi il
titolo di Nuoi'o Giornale Enciclopedico , lo
condusse ad oltantadue volumi. Gli articoli
contrassegnati colle sigle E. C. T. sono della
medesima, iì d' avvertirsi che ben presto il
FoRTis non ebbe nell'aurora letteraria se
non piccola influenza, come consta da una
sua lettera 13 maggio 17G0, stampata tra quelle
degli Italiani illustri [Reggio, toni. Vi, 1842,
pag 20).
EUSEBllS (Ernesti de), Civis Ro-
mani Judicium. Fide , Sacri Ro-
mani Iaij)erii pacis licitse demo-
strata3 Prodromus etc.
EUSEBIIS (Philormarus de) THEOPO-
LITANUS. Liliuni virgineum obla-
lum de novo B. V. M. Mediolani,
1611.
Ne è autore Gio. Battista Rossi, da Mondovi, ce-
latosi con tal nome.
EUSEBIO ERAjN'ISTE (P. Gio. Vincenzo
Patuzzi, domenicano della Congr.*^
del B. Jacopo Salomoni),
I." Lettera enciclica del Sommo
EUS
Pontefice Benedetto XIV diretta al-
l'assemblea generale del clero gal-
licano, illustrala e difesa da ec,
contro l'autore de' dubbj, o que-
siti proposti ai cardinali e teologi
della sagra Congr.^ di Propaganda.
Lugano j m'Ita stanip. pri\'ileg. della
suprema supcìiorità Elvetica ^ vj^o',
e Vcneziaj per il BelLinellij 1759,
sempre ?>2-y."
Fu inserita nella raccolta sesta delle cose di
■ Portogallo rapporto a' Gesuiti, Lugano, I739j
e di nuovo, Feticzia , per il Bettinelli , nei,
con aggiunte e monumenti, e fu anche tra-
dotta in francese, e puhlicata rolla data di
Utrecht, m-i2."
2.°Lettei'e apologetiche, ovvero di-
fesa della dottrina di S. Tommaso
contro le calunnie de' suoi accusa-
tori sulla materia del tirannicidio
di ec. Si aggiunge la difesa del R.
P. Daniello Concina sullo stesso ar-
gomento contro r autore delle let-
tere ad un conte. Venezia j Remon'
dinij 1763, z>z-8.°
'^.^ Lettere di ec. ad un ministro
di stalo sopra le morali dottrine
de' moderni casisti, e i gravissimi
danni che ne risultano al publico
bene, alla società civile, e ai di-
ritti, autorità e sicurezza de' So-
vrani. Venezia^ 1761, toni 2, in-'òP,
e di nuovo con aggiunte e corre-
zioni, h'i. 1763.
4." Lettere teologico-morali di ec.
all'autore della raccolta delle molte
pi'oposizioni ec. in difesa dell' isto-
ria del Probabilismo del P. Daniello
Concina. Si aggiunge un distinto
ragguaglio delle controversie lette-
rarie passale fra il detto P. Da-
niello Concina ed i suoi avversar],
e de' libri stampati dall'una e dal-
l'altra parte. Trento [Fenezin, ap-
presso Simone Occhi), iy5i, voi. /
eII,in-S°
Questi due primi volumi furono ristampati due
volte nello stesso anno.
387
EUS
5.° Lettere teologico-morali in con-
tinuazione della difesa della storia
del Probabilismo e Rigorismo ec.
del P. Daniello Concina. Tomo
terzo e quarto. Si aggiungono al-
cune osservazioni sul nuovo libro
publicato col titolo - Veritas vin-
dìcata. - Trento ( ma Venezia, per
Simone Occhi), i']^^, voi. 2, in-'ò.^
6." Lettere teologico-morali in con-
tinuazione della difesa della storia
del Probabilismo e Rigorismo ec.
del P. Daniello Concina , ovvero
confutazione della risposta puhli-
cata dal M. R. P. B. (molto rev.*'
P. Balla), della comp.'^ di Gesù,
contro i due primi tomi delle let-
tere di Eusebio Eraniste. Trento
[Venezia, appresso Simone Occhi),
1754» t'o/. 2, zVi-8.°
ij.^ Osservazioni sopra varj punti
d'istoria letteraria, esposte in al-
cune lettere di ec. , dirette al M.
R. P. Fr. Antonio Zaccaria, con
due appendici, altra in risposta
alla quinta lettera del M. R. P.
Filiberto Balla, altra di documenti.
Venezia^ iy56, voi. 2, m-8.°
EUSEBIUS EMESENUS, Homilise. Pa-
risiisj, iS'jo; Antaerpiae j 1602, ed
altrove.
11 card.'' Baronie, ed altri critici, hanno dimo-
strato che le suddette omelie non possono es-
sere delPei-etico Ariano Eusebio Emeseno, a
lui attribuite per isbagho 0 per impostura, ma
che altro non sono se non una raccolta di
varj autori^ cioè parte di Eccherio, vescovo di
Lione, parte di Massimo, vescovo Regense, o
Torinese, parte di Fal'STO, parte di Cesario.
e parte di diversi altri scrittori incogniti al
celebre Annalista. Fra questi incogniti però è
da riporsi sicuramente S. Bruno^e, astense,
vescovo di Segni, di cui sono la maggior parte ;
e queste ascendono a centoquarantacinquc ,
restituite al Santo dalP editore delle sue opere
1». Maria Marchesi , monaco casinese, e si
le"-<^ono nel tomo secondo dalla prima pagina
lino a carte 15G.
EUSEBIUS FRANCUS ROMANUS , et
EUSEBIUS ROMANUS.
388
EUS
Finti nomi italiani che vennero presi da tre au-
tori francesi. Il primo dal gesuita P. Giovanni
Arduino; T altro dal benedettino P. Giovanni
IMabillO.n, e parimente da Filippo Le Priecr.
Evisebius, seu de Christiana educatione
libri quattuor { poetice) (Joannis
FiiNi). Fiorentine, apud Joscpìimn
Molini^ 1825, m-8.°
EUSTATHIUS vcl EUSTACHIUS DE MA-
TERA. De balneis Puteolanis. Nea-
polij apud Si'gismimdurn Majv, 1 5o5,
e di poi Venetiisj iSS^, ìn-^J^
Il medesimo opuscolo fu impresso con quest'altro
titolo - J lendini poetce siculi carmina, - nel
libro intitolato - De Balneis omnia quce ex-
tant apud Grcecos et Arahes. Fenetiis, apud
Joannem et Thomam Junctas, isss^ in Jbl.,
- ed anche nelP altro libro che ha per titolo -
Opusculum de balneis Puteolorum, Bajarum
et Pithecusarum ah Joanne Elino, medico
instauratum , denuo a Scipione Mazzello
Neapolitano recognitum eie. Neapoli, apud
Horatium Sah'ianum, 1391; m-S." I diversi
mss. con diverso nome, furono la cagione che
questo opuscolo fu impresso ora con quello di
Eustazio da Matera, ora con T altro di Alca-
dinoj o Alcadimo, ed ora pur anco con un
terrò di Oribasio Sardiano. Tutti e tre questi
scrittori parlano de' bagni di Pozzuoli, ed Eu-
stazio da Matera ed Alcadino si valsero del
manoscritto di Oribasio , in alcuni de"' quali
leggesi ex Oribasio. Tanto Eustazio, quanto
Alcadino scrissero epigrammi sopra i bagni,
che ascendono a trentaquattro per il che i co-
pisti credettero che i mss. fossero d'un solo
dei due autori. Il P. Paciaudi [De sacr. Chri-
stianoruni balneis. Veneliis , 1"S0, in-4.'*,
cap. II), mercè un mss. esistente nella libreria
de' Teatini di S. Paolo di Napoli, potè sco-
prire che alcuni epigrammi debbonsi attibuire
ad Alcadino, ed altri ad Eustazio. Nelle an-
tichità di Pozzuoli, opera di Cesare Capaccio,
si riportano per disteso i medesimi epigrammi
e vi si dice che siano d'un certo Ebolilano,
che viveva a' tempi di Federigo II. Per questo
Ebolitano potrebbe forse intendersi Pietro da
Eboli (terra della provincia di Salerno), che
fu contemporaneo di Alcadino, e servì pari-
mente ad Arrigo IV ed a Federigo II, se non
che Pietro ebbe presso que' Principi qualità
di notaro o sia di secretarlo, e l' Alcadino vi
stette con quella di medico, onde a lui con
pivi probabilità , a motivo della professione ,
dovrebbero gli epigrammi di cui trattasi ap-
partenere. Ma in tal caso non sapremmo in-
dovinare perchi; l' Alcadino fosse qui chiamato
EVA
Ebolitano. Pietro da Eboli scrisse una cronaca
in versi publicata per la prima volta in Berna,
nel 174C. Anche Francesco Lombardo nel suo
libro intitolato • Sjnopsis eorum quce de bal-
neis aliisque miraculis puteolanis scripta
sunt, etc. - illustra i mentovati epigrammi,
e di questi egualmente alcuni ne attribuì ad
Eustazio ed altri ad Alcadino.
EUSTAZIO DICEARCHEO ( P. abate D.
Giuseppe Giustino Di Costanzo).
Lettera di ec. ad Angelio Sidicino
[ccm.f^ .angelo LamfredIj di Tiano
nella Campania), Di un antico testo
a penna della Divina Coniedia di
Dante, con alcune annotazioni su
le varianti lezioni e sulle postille
del medesimo. Romaj pel Fulgonij
I 80 I , m-4-°
Fu riprodotta la presente lettera nella nuova e-
dizione di Dante con le note del P. Lombardi,
eseguita in Roma per cura di F^ilippo De Ro-
raanis nel 1813-17; ed anche in quella di Pa-
doi'a, tip. della Minerva.
EUTICHE IPPOBATE (abate Prospero
Cavalieri, di Comaccliio). Analisi
di quanto nella vita di Torquato
Tasso lasciò scritto l'ab.^ Pieranto-
nio Serassi sulla di lui Gerusalemme
liberata, e sul di lui testamento
che manoscritto si conserva nella
publica biblioteca di Ferrara, di ec.
Senz' alcuna nota tipogr., z>z-8.°
EUTICHIUS. È Pietro Arrivasene , ce-
lebrato da Francesco Filelfo.
Ebbe egli la carica di secretario del coltissimo
principe Francesco Gonzaga , marchese di
Mantova, borente alla metà del secolo XV. Il
nome di Eutichius è una voce greca latiniz-
zata esprimente quella di Arrivabene.
Evagriuni (In) objurgatio quod Levi-
tam lapsum non consolatus sit.
Osservò mons.° Francesco Florio, che era stata
da Erasmo, dal Martianay e dal Vallarsi ri-
gettata meritamente come opera di S. Girolamo
la presente; ma nessuno aveva avvertito non
altro essere se non il principio della lettera di
Bachiario - Ad Januarium de reparntione
lapsi.
EVANDRO EDESIMO (dott.^ Francesco
RosELLiNi , modenese). Considera-
zioni sopra il Deniofoonie dell'abate
Metastasio in una lettera di ec. ad
EXA
un amico. Venezia^ per Alvise Pa-
uinoj 1735, m-8.° (Lancetti).
Probabilmente Apostolo Zeno fa cenno del sud-
detto RoSELLiM suo amico, quando nelle sue
lettere parla di quest' opera in modo che pare
non voler affermare di saperne con certezza
r autore. È li])ro pseudonimo, e non anonimo.
f^edij Considerazioni sopra il De-
mofoonte.
EVANDROFILA.CE , Acad.^ Solitario
(dott.^ Vincenzo Calzjveglia, o C.\l-
z.WELu). Discorso sopra i presenti
moti di guerra del Friuli fra la
Seren.'* Republica di Venezia e gli
Ai'ciduchi {in difesa de' Veneziani).
Stampato in PoschiavOj per Peter
Landolfo Bonaito Minghino, in-^.^
Ci vien riferito che awene un'edizione m-ic.°,
senza luogo ed anno.
EVANDROPHILACTES {idem Vincen-
tius Calzaveglia, brixiensis), Adver-
sus Acesiam Cacodoxum qui se falso
Eudoxum Philaletem fecit Antapo-
logia. BrijcicB, apud hceredem Da-
miani Turlinij iSya, in-^.
È contro Giuseppe Valdagno, medico veronese.
In fine av\'i anche una lettera, parimente latina,
contro Girolamo Donzellini.
Fide^ EUDOXUS PHILALETES.
EVENO AGANIPPEO ( cav.^ Giuseppe
Negroni). Lettera di ec. Ripatran-
soncj i835, in-S.°
Examen de l'essai de M.r de Voltaire
sur la poesie epique par M. Paul
Rolli, traduit de l'anglois par M.
A (mons."^ Antonini). Paris j
Rollin fdsj 1728, in- 1 2.*^
Examen des rapports établis par la
charte entre le gouvernement, et
les églises catholiques rotnaines du
royfiume de France {par le comte
Charles Passero de Corneliano). Pa-
ris ^ Bailleul, 18 18, iVi-8.°
Exanien Leprosorura per anonymum
(Jacobum Dondi, patavinum). Fran-
co furti j 16 io; et Tigurij i655.
È uno de' sette trattati dello stesso autore, ivi
stampati sotto tal data.
Examinatio argumenti prò trino et
389
EXE
uno Deo, omnium potissimi aut
certe usitatissimi, una cura respon-
sione perbrevi ad quasdam theses
(auclore Fausto Socino). iSqi.
Questo libretto è il compendio ed il centro di
tutta r eresia Sociniana.
Excellcnle {Oh) mio Signor priato
Che sia di iustitia nero maistro
Benigno Signore e Re dell'universo
Che sei vera pace ^ ec.
Principio di poema cavalleresco. In proposito del
quale Vedi, Innamoi'ameuto di Ri-
naldo da Monte Albano.
Excerptum totius Italiae nec non Hel-
veti?e litteraturae.
Sono sedici fascicoli impressi dal 1733 al 17G2
in Isvizzera. Questo giornale, scritto con sana
critica ed erudizione variata per far conoscere
air Europa la letteratura dell'Italia e della Sviz-
zera, fu compilato da Fortunato Bartolomeo
De Felice, romano, che publicava contempo-
raneamente anche Y Estratto della letteratura
Europea , perchè l' Italia fosse del pari al
giorno della letteratura straniera.
Exempla (Incipiunt) sacrse scripturse
ex utroque testamento secundum
ordinem literarum collecta. Paì'isiiSj
in sole aureo j anno i477) ^^^ penul-
tima Januariij sine noni, impress.
(sed per Udalr. Gering, Martinwn
Cranz etMichaelem Priburger), in-^J^
I PP. Quetif ed Echard {Script, ord. prced.,
toni. I, pag. 899) che riferiscono questa edi-
zione, dicono d'averla osservata senza nome
d'autore, ma che Topera fu scritta da Fra Gio-
vanni Carli, mon." cisterc.*, indi frate dome-
nicano; della qual cosa si viene in cognizione
da un codice esistente nella libreria di S. Maria
Novella di Firenze, in cui si legge il suo nome.
Di tale opera avvi pure un compendio impresso
Parisiis. in suburbiis S. Germani de Pratis,
per Petrum Levet, sine anno (circa 1487),
m-8.° Nel catalogo Gaignat citasi sotto Tanno
1478 questa medesima edizione, ma deve es-
sere corso errore di stampa.
Exemplar virtutum et vitiorum a prs-
stantissimis auctoribus grsecis et la-
tinis couscriptura. Basileae, apud
Hcnricum Petri j .<;enz'annOj in-/^.^
È attribuito dal Rosolti {Syllab. script. Pedem.,
pag. 87) al P. Agosti.no da Biella, delF or-
dine di S. Agostino, il cui casato era quello
de' Meschatis. Fu piìi volle ristampato.
390
FAB
Exequise in tempio S. Nazari Man-
fredo Septalio. Inscriptiones, emble-
mata, elegia (auclore P. Thoma
Geva, soc. Jesu). Mcdiolani , apud
imprcss. avchiep., i6Ho, iii-^P
Exercitatio nietapbysica acJversus re-
ligionis osores , precipue atheos
(auctore Fr. Ludovico Civini, ord.
prced. iu Coli. Germ. Hung Metaplj.
Profess.). Romae, '777? iii-f\.^
Exetasis {inquisitio) duarum proposi-
tionuni excerptaruui e gallico libro
D. CI. Le Pelletier, Lugduni, evul-
gato anno 1715 (auctore D. Celso
MiGLiAVACCA, can. regul.), Sine loco
( V^enetiis ) , 1 7 1 6 , in-'èP
Exetasis iu epistolam Scipionis Maffei
Marcbionis ad Gisbertum Cuperum
de fabula equestris ordinis Coustau-
tiniani. Venetiis, ex typ. Montiniana,
1725, m-4.°
Colle sigle M. L. in fine della dedicazione, e in
principio deir opera, che significano Michele
Lazzari. Si vuol confutare la lettera del Maflei
De fabula equestris ordinis Constantiniani.
Exbortation à la Concorde envoyée
aux Etats géncraux sous le noin
du roi (par Cérutti). 1789, m-8.°
Explicatio primffi partis primi capitis
Joannis scripla a Fausto Socino ,
senensi. Bacouiae, typis Sebastiani
Stenaciìj anno 1 6 1 8 , 7/1-8."
Fu cavala dagli scritti e dai sermoni di Lelio So-
CINO, zio di Fausto, e puhlicata primiera-
FAB
mente nel laea, senza nome d'autore in la-
tino, e poscia anche in polacco.
Exposition métbodique de l'Apoca-
lypse, conforme à la tradition de
l'Eglise calbolique, c'est-à-dire, u-
niquement relative à la conversion
des juifs et à la fin du monde (par
le comte Charles Passero de Cor-
NELiAKo). Paris j Adr. Le Clero,
18 18, m-8."
Extinctione (De) legitimorum anti-
quae familiae de Madrutio. Anno
1766 edita (auctore Joanne Paulo
CiARLETTi, jurisconsulto tridentino).
Tridcnlij apud Monaiinuni.
Exultet orbis gaudiis, etc.
Principio d'inno che cantasi a vespro ed alle
laudi per la solennità de' santi Apostoli. Molti
commentatori degli inni ci dicono essere d'au-
tore incerto j ma il vener.* Tommasi, accura-
tissimo nell'antica liturgia, ci assicura, nel suo
Innario, che non meno il detto inno, che
quello che si dice nei notturni, e che princi-
pia - JEterna Cliristi mimerà etc., - sono due
hrani tolti da un inno di S. AMBROGIO in lode
dei martiri.
Ezzelino tiranno di Padova, tragedia
del sig. N. N. (Giovanni Boli.ani),
rappresentata nel publico teatro di
Pesaro l'anno i 744- Fano^per Gae-
tano Fanelli i senz" anno j z«-8."
Ezzelino (L'), tragedia (del dottor
Girolamo Bakuffaldi). Padova^ Con-
zaiti , 1743, in-S.^
Ristampa corretta ed emendata d'un' anteriore
edizione di Ferrara.
F
F. A.
« Dù'esse un sonetto a M. Celio Magno sopra la
» sua canzone nella vittoria dell' armata
» Christiana contro la Tarcliesca. Venezia,
cipresso Domenico e Giambattista Guerra
^7 fratelli, 1372, in-i.'*, con lettera in data di
«casa ì gennajo 1872 dello slesso F. A. Que-
"slo medesimo sonetto si legge ristampato a
''pag. 87 a tergo del Trofeo della Vittoria,
5» raccolto dal Croio {Venezia. Bordogna,
j5fS7i, i«-8.°), senza nome, o senza le sue
5)iniziaH. j? Così l'egregio Cicogna {Iscrizioni
Venez., toni. Y, pag. 262) che ha potuto solo
scoprire che fra gli autori che hanno scritto
per questa famosa vittoria e per la lega contro
il Turco , tre di es^i hanno il nome e cognome
391
FAB
colle iniziali F. A.,, cioè Francesco Albeuto-
Nio, Francesco Aqlilaìso, e Fabio Albergati.
Se sia il sonetto e la lettera duno ilei tre, o
d'altri non puossi dire con certezza.
FABA (Appio Anneo) CI\0MAZ1A>0.
Fedi, APPIO AX>EO FABA.
FABBRI (Lorenzo). Le lìianiere dei
versi toscani.
Trovansi colle rime di Gabriello Cliiabrera. Ve-
nezia, pel Cambi, 1603, /«-8.% a pag 1S5
e seg. Sembra che il Bulgarini ne creda au-
tore lo stesso Chiabrera, benché siano im-
presse soli' altro nome.
FABILLO GIUNONIO P. A. Fedi, LEAN-
DRO ORESTEO.
FABIUS (Quintus), Pictor. J^idc, An-
tiquitatum variarum volumina etr.
FABRI, o FABRO.
È forse Simone Simom , che sotto questo nome
publicò un opuscolo latino in difesa della Sina-
psi delle febri umorali, da lui scritta, e dal
frate apostata Squarcialupi impugnata.
Fabrica (La) del Ponte Sorrentino,
dichiarata compendiosamente dal
signor dottore O. M. (Ovidio Mon-
tale ani). Bologna j 1654, in~^.°
Fabrica (Per la) di S. Andrea della
Valle, canzone (di Bartolomeo Tor-
TOLETTi, veronese). Roma, Grignaiiij
162^, in-^°
FABRONIUS (Angelns). Vitffi italoruni
doctrina excellentium , qui sseculis
XVII et XVIII floruerunt, alidore
Angelo Fabronio , Acad. Pisanse cu-
ratore. Pisisjper- Caroliun Giiìesiain,
1 778-1805, w/. 20, m-8,"
In un brano di lettera dell'abate G. B. Rodella
all'avvocato Chiaramonti di Brescia (da noi
veduto) viene accusato mons.* Fabroni d'a-
vere taciuto che alcune vite publicate col
di lui nome gli erano state somministrate da
altri, fra le quali quella di Benedetto Castelli,
di Evangelista Torricelli, e di Benedetto .Mar-
cello; cioè la prima dal suddetto abate Ro-
DELLA, sotto il nome e per commissione del
conte Mazzuchelli, e le altre due dal V. abate
Ramiro Rampinelli, monaco benedettino.
Fabula (De) Monacbatus Bcnedictini
divi Thonise Aquinatis. Responsio ad
historicam disquisitioneni de Mo-
nachatii Benedictino divi Thomse
Aquinatis apiul Casinenses, ante-
FAG
quani ad Dominicanurn Pi'aedica-
torum Ordinem se transferret (au-
ctore Bernardo Maria De Rubeis,
Congr. B. Salomonis). Fenetiis, typ.
Andrece Mercurii, 1724, in-8.^
.\nipliata con aggiunte, fu ristampala innanzi al
toni. V delle opere di S. Tommaso {Venezia,
Bettinelli, 1746), col h\.o\o - ^ch'crsus Mo-
nachatuni Benedictinum divi Thama; Aqui-
natis apud Casinenscs , antequain ad Do-
minicanurn Prcedicatnrwn Ordinem se tran-
sferret, dissertatlo. - Fu posta anche nuova-
mente nelle - Dissertationes triginta criticas
et apologeticas de gcstis , scriptis , ac do-
ctrina S. Tliomce Aquinatis. Venetiis, Pa-
squali, 1730.
Faci (Le) per esercitare le virtù e per
detestare i vizj (del P, Gregorio
Momtali, della conip.^ di Gesij ).
Genova, Ferroni^ iG^o, m-4."
FACIBONIO GALIARDI [anagramma
di Bonifacio Agliardi, chier.° reg.®
teat.°, da Bergamo). Il Mosè, di ec=
Parma, presso Mario Figna, \6?>%;
ed in Fenezia, per Christoforo To-
masini y L'anno medesimo, in-ii.^
Descrivesi in questo libretto la vita di Mosè, che
r autore raccolse dalla S. Scrittura, da Giu-
seppe Ebreo e da altri.
Facundi Episcopi Hermianensis Pro-
vincise Africana3 prò defensione
trium capitulorum Goncilii Chalce-
donensis, libri XII, etc. Nunc in
prcBsenti editione veneta collati e-
mendati et suppleti. Fenetiis, apud
Bart. Javarina, 1728, infoi.
Stanno nel tom. II, pag. 29G, delle opere di-
verse di Jacopo Sirmondo, gesuita. Giuseppe
BiANCHiM , veronese , comunicò le varianti
lezioni ed i geimini supplementi al P. Ber-
nardo Maria De Rubeis , il quale vi aggiunse
varie note in numero di G43, e slese la pre-
fazione in nome dello stampatore.
Faenza liberata dalla peste, dramma
per musica (di Francesco Macca-
bella). Faenza, 1769, in-xi,^
FAGGI (Iseppe). Copia d'una lettera
scritta dal sig. dottor Maiolino Bi-
saccioni a un certo Fulvio Testi ec.
Si ha nel fine , colla data di Ferrara , 26 «o-
vembrc 1G17, nw' altra lettera dello stesso
392
FAL
Maiolino Bisacciom, col suckletto mentito
nome di Iseppe Faggi.
FAGGIANO (Messer) (Nicola Villani).
Considerazioni di ec. , sopra la se-
conda parte dell'Occhiale dello Sti-
gliani e sopra la seconda difesa di
Girolamo Aleandro. Venezia, pel
Pinelli i i63i, m-12."
FALANTO P. A- (cav.^ Bernardo Bucci).
La poetica d'Orazio tradotta da ec.
Nò il Paitoni^ ne il Federici nei loro cataloghi
de' traduttori fanno cenno di questo volgariz-
zamento, che viene soltanto rammentato dal
Morei {Memorie storiche dell' adunanza de-
gli Arcadi , pag. 114).
FALARDI (Giorgio)- Fedi, Anima (L')
di Ferrante Pallavicino ec.
FALCE SIRONE (Natale Falcini, livoi'-
nese, fabricatore di botti). La Be-
tulia liberata, poema eroico scritto
in dialetto del basso popolo di Li-
vorno da ec, con più un dialogo
poetico eroico ed alcune altre poesie.
Genova j in via della Formicola j
l'anno i835, i"n-i6."
Scrisse pure il Falciini - Piaggio di Pompo. -
Mori in patria nel suddetto anno 185S.
FALCIDIO MELAMPODIO (Giuseppe
Degli Aromatari, da Assisi).
i.° Risposte di Giuseppe Degli Aro-
matari alle Considerazioni di Ales-
sandro Tassoni sopra le Rime del
Petrarca.
A queste rispose il Tassoni sotto il nome di Cre-
scenzio Pepe: ma T Aromatari (o chi per lui)
pretese di nuovo assalire P avversario coi se-
guenti :
2.^ Dialoghi di ec. in risposta agli
avvertimenti dati sotto nome di
Crescenzio Pepe [Alessandro Tas-
soni) a Giuseppe Degli Aromatari
intorno alle risposte fatte da lui
alle Considerazioni di Alessandro
Tassoni sopra le rime del Petrarca.
Feneziaj per Ei^angelisla DeuchinOj
i6i3, m-8."
Il Tassoni era persuaso che questi dialoghi fos-
sero farina degli allora celebri professori di Pa-
dova Paolo Beni e Cesare Cremo.mni, perchè
FAL
non credeva capace di simile lavoro T Aroma-
tari che aveva soli veni'' anni quando li scrisse.
Fedi, NOMISENTI (Girolamo).
FALCONIO PRATOLI (Simone) (Co-
simo Antonio Pelli, frate france-
scano).
i.° La coraedia in comedia di ec.
Lucca, per il Cappari, i63i; e di
nuovo, 1634, in-ii.^
2.° Il Podestà di Malmantile, co-
media [in prosa) di ec. Firenze,
Paperini , 1749? 2«- 1 2 .*^
FALLOPPIUS (Gabriel).
"Celebre anatomico del secolo XVL fu Gabriele
'jFalloppio, modenese, e molte opere scrisse,
"le quali, ti'anne una, vennero publicate dopo
)j la morte di lui. Una di queste col titolo De
jj Arcanis, fu stampata insieme a' suoi opu-
» scoli, ma sotto il nome di Pietro Angelo
"Agato; e ristampata sotto quel di Falloppio
>5nel 1370 in Augusta, e più volte in Vene-
ti zia, tradotta in italiano. Il vero si è che Tau-
»jtore di essa, prima celato sotto il nome di
wAgato, poi sotto quello del Falloppio, fu
>5 Giovanni Bo.>ACCi. Veggasi Mazzuchelli ai
j>nomi di Agata e di Bonacci » (Lancelti,
Pseud., pag. lOS ).
FALOTICO, Acad."* della Congrega
de' Rozzi (GiovAN Battista, di pro-
fessione Sarto, sanese).
Senza potere accertare, che tutte le seguenti o-
perette portino soltanto tale finto nome, noi
ne daremo il titolo.
1.° Il Bruscello, dialogo allegro {in
terzine). Siena, per il Bonetti ^ 15^4»
ed Ivi, senza nome di stamp.p i5b3;
sempre ì/ì-8.°
2.° Dialogo fra un Saltimbanco ed
un Contadino [in terzetti). Siena j
per il Marcìtetti, i6o3, in-/\.°
3,° La mascherata, intitolata la
Sposa che va a marito, rappresen-
tata in Siena l'anno 15^3 [in terza
rima). Ivi, senza nome di slamp.y
ed anno, in-i 2.*^
4.*^ La Pastinaca e Mea, dialogo
rusticale [in terzine). Siena, per il
31archetti, i6o4, ^/^-8.°
5." Raccanello, comedia rusticale.
Siena, alla loggia del Papa, 1616,
in-S°
FAL
G.^ Il Ricorst» de' Villani alle donne
contro i calunniatori, recitato in
Siena l'anno i5y6. Firenze, per il
Tosij '5jy, 1/2-8.°
Falsa (La) eloquenza del pulpito, ser-
mone a Don Emilio, dedicato ai
professori di belle lettere. Firenze^
a spese dell' editore, ^']^o, //z-8.°
La dedicatoria è soUoscrilla P. N. P. L. C. (P.
INazzario Pratese, letlorc cappiiccino).
Falsa (De) et vera iinius Dei P. F.
et Sp. S. cognitione libri II, aucto-
ribus Ministris Ecclesiarum consen-
tientium in Sarmalia et Transylva-
nia. Alhce JulicBj 1067, in-^-^
Vengono rammentali più volle dal card.* Bellar-
mino, che li altribuiscc a Giorgio BlA?(DRATA.
Vi furono inserite piu'anco dello stesso autore
- Senteiitice aìiqnot Docturum de uno Dea
Patre et Deo homine C/tristo Jesu Filio
Dei, Domino nostro, -le quali erano com-
parse già avanti co' tipi di Alessandro Ro-
dccio, in-s." E pure aggiunto l'opuscolo di
Lelio Socino col titolo - l^oces amhigute, qiicE
passim in Scripturis reperiiintur.
Falsità dell' asserta lega de' teologi
antimolinisti coi moderni filosofi,
svelate e dimostrate da un Parroco
di campagna (arciprete Guadagnim)
nella sua risposta ad una lettera
d'un fiuto Parroco di città sopra
questo argomento. Senza nota di
stampa, i/z-8.°
Falsità (La) scoperta nel libro inti-
tolato: La v'erilà senza mascheraj
del Gobbo di Sancassiano y a difesa
dell' eccnlo sig. Antonfrancesco Ber-
lini ce, in risposta all' eccmo sig.
Girolamo Manfredi, massese, me-
dico in Prato. Francoforte, appresso
Federigo Knoclij 171 i , in■/^."
È opera del sopranominalo Antonio Francesco
Bertim; pare dalla carta e da' caratteri che
r impressione sia stata eseguita in Italia.
Falsità (La) svelata (da Pier Luigi
Prati Dalla Rosa) contro a certo
Gianantonio, clie vantasi de' Flavj
Angeli Comneni Lascaris Paleologo,
neir esame della pretesa sua discen-
denza di maschio in maschio da
393
FAM
Emmanuele li Paleologo, impera-
dore di Costantinopoli. Parma,
nella stamp di S. A., 1724, in fogl.
Famiglia (Della) ÌNIeniconi di Peru-
gia. L'i, in fogl.
Senza il nome delF autore, P. abate Pietro Can-
neti, monaco camaldolese, da Cremona, cui
egli non volle fosse apposto al libro non rico-
noscendolo per cosa sua, a motivo delle molte
aggiunte fattevi d'altra mano senza sua sapula.
Famigliarità tra uomini e donne è
pericolosa , e fuggir si dee, per quan-
to insegnano S. Tommaso d'Aquino,
S. Girolamo, S. Agostino e S. Ber-
nardo (del P. Benedetto Bovio, do-
menicano). Trevigij 1679, in-\6.^
Familiare istruzione per l'Orazione
mentale, o sia Meditazione, e per
altri cotidiani esercizj spirituali se-
condo gl'insegnamenti di S. Fran-
cesco di Sales (del P. Teobaldo Bo-
nacorsi, faentino). Faenza, pel Be-
nedetti, 1753, m-16,"
Famosa (La) e degna istoria degli in-
vitti cavalieri Don Cristaliano di
Spagna e Lucescanio, figliuoli del-
l'Imperatore di Trabisonda. Tra-
dotta in lingua italiana. Libri IV.
Fenezià, pel Tramezzino, i557,
i558, voi 2, m-8.°
Questo romanzo fu composto in lingua spagnuola
da Donna Beatrice Berual.
Fanìosa (La) istoria di Stelladoro
principe d'Inghilterra nuova-
mente ritrovata, e di lingua gotica
ed inglese tradotta da Lodovico
Ferrari, parmigiano. Venezia, Al-
berti, 1606, part. I, cap. 79, m-8."
Forse è opera originale dello stesso Ferrari. Ci
è ignoto se sia stata impressa la seconda parte.
Famosissima (Della) compagnia della
Lesina, dialogo. Capitoli e ragio-
namenti ec. Vedi, Capitoli da os-
servarsi ec, e — SCIARRA (Poeta).
Famosissima (Per la) festa della ca-
nonizzazione de' Santi prodigiosi
Giovanni di Capistrano e Pasquale
Baylon celebrate dai MM. RR. Padri
minori osservanti, nella chiesa di
25*
394
FAN
S. Francesco di Lucca. Sonetti {del
sig. Doiìienico Bartolt). Lucca^ per
i Marescandoli „ 1692, z«.-4.°
Fanatismo (II) e suo carattere, ser-
mone commonitorio dedicato al M.
R. Giuseppe Lovat. antore di una
bipartita prefazione (di Vincenzo
Palt.iieki , prof.*^ a Pisa), Avignouc-
(data falsa), 1788, m-8.°
Fanciulli (I) della providenza di Giu-
lia De la Faye Brehier. Prima tra-
duzione italiana (di Antonio Testi).
3IilauOj Batelli e Fanfani^ 1822-23,
tom. 5, m-i6.°, con rami.
FANESTUS MUSICA. Sacra lyra rario-
rum auctoruni coucionibus conlexta
in latina epigrammata conversis.
Panormi j apud Cyrilluni j i65o,
in- I 2."
Il nome anagrammatico dinota Stefanus Amicus,
cioè il P. abate D. Stefano Di Amico, paler-
mitano.
FANGISASSI (Elia). Le conversazioni
letterarie di madamigella Clotilde
Wantlstol, nobile fiamminga, con-
vertita dal Calvinismo alla Catto-
lica Romana fede, da essa tenute
sui punti principali della religione
naturale e rivelata. Raccolte dal
. conte Tobia Torthveich, sassone,
che ebbe l'onore d'esservi di con-
tinuo ammesso. Traduzione dal
francese di ec. Venezia^ appresso il
Teverniiij \']5o, voi. 2, ?/«-8."; e di
nuovo, A'/j, 1758.
Fingesi che sia traduzione dal francese, ma in
realtà è composta originalmente in italiano dal
P. Fra Fulgenzio Ccmliati, domenicano della
.stretta osservanza.
FANO (A) Mariangeli Sancti Bene-
dicli (Gasparis Scioppii), Aucta-
rium ad granimaticam pbilosophi-
cam, ejusque rudi menta, in quo
etiam de lexicorum latinorum vir-
tutibus et vitiis , etc. dislincte dis-
seri tui-. jMt'diolanij 1628 et 1629;
postea, Ainslclodami j iB.'^y, atque
Ibidem j \66.\, m-8.°
FAN
FANOCLE. The Graces. — (Descri-
zione del gruppo delle Grazie ese-
guito da Canova pel Duca di Bed-
ford). — Dissertalion on an ancient
himn to the Graces hy Ugo Foscolo.
Nella Descrizione è inserito un frammento di un
Jn7io alle Grazie, che vuoisi far credere sco-
perto da Ugo Foscolo nel monastero di S. Dio-
nigi allo Zante, e da lui attribuito a Fanocle,
antico poeta greco, di cui abbiamo alcuni
frammenti conservatici da Stobeo, ed un'ele-
gia sulla morte d'Orfeo, tradotta da Luigi
Lamberti {Poesie di greci Scrittori etc. Bre-
scia, 1808, pag. so). In fine della suddetta
Descrizione si legge: "L'analisi fatta da Ugo
J5 Foscolo del carme eh cui forma parte il fram-
53 mento citato, e la sua traduzione di altri
» frammenti seguono nelF appendice a questa
») descrizione ». Nella Dissertazione il Foscolo
ci spiega la tela di un antico inno alle Grazie
come sta nel titolo, ma ne! fatto di quello ch'e-
gli stesso veniva dettando colla sapienza ido-
leggiata, e colla leggiadria degh antichi. Riporta
con qualche varietà di lezione alcuni de' frara-
menii publicati anche dal Silvestri, dalla So-
cietà tip. de' Class. Ital., e dal Carrer nelle
loro edizioni delle opere di Foscolo e ne fa co-
noscere due nuovi molto eleganti e soavi j l'uno
de' quali dipinge Venere che torna al cielo, e
dice alle Grazie: alla infelice Terra ed a' figli
suoi voi rimanete Confortatrici. Il secondo
rappresenta alcune dee che lavorano al peplo
delle Grazie, mentre Erato cantando inspira loro
il modo di lavorarlo, ed è quello che nella De-
scrizione preaccennata è attribuito a Fanocle.
La descrizione e la dissertazione suddette,
scritte in inglese, sono tolte dall'opera intitolata
- Outlines engravings and description ofthe
IVohurn Ahhey Marhles. London, 1822. - La
Descrizione eh' è posta per prima non è im-
probabile che sia dello stesso Foscolo, benché,
chi si fermi al dettato, apparisca il contrario.
Quanto alla dissertazione, la quale viene in se-
condo luogo, è asserita nel titolo lavoro di Fo-
scolo medesimo, e nulladimeno nel riferire i ,
frammenti dell'inno, ch'egli v'innesta come una
imitazione dell'antico, parla dell'autore del car-
me italiano, cioè AdVInno, come se questi fosse
ima terza persona. {Nota comunicat. dall'egr.
e dotto giovane D: Pietro Giuseppe Maggi).
Fantasima (La), comedia in prosa (del-
l'abate Vincenzo Rota, padovano).
Lugano, nella stani p. della Suprema
Superiorità Elvetica j' \'j/\'Ò , in-S.^
È stata composta sopra una Novella inedita del
Lasca data al Rota da Apostolo Zeno.
FAO
FANUSIO CAMPANO { prohabilincnlc
Alfonso ClCCARELLl).
Due cose son certe intorno a Fanusio, cioè \.°
che ninno ne e])I)e notizia prima che. ne par-
lasse il CicCARELLl; 1I.° che fu questi che sparse
alcuni esemplari ileir opera De Jcnniliis iìlii-
siribus Itaìiee, ad esso assegnala. La prima
potrebbe bastare essa sola a (arci dubitare clipei
fosse un autore supposto dal Cìccarclli famige-
rato impostore. Aflermandosi poscia da lui che
il Fanusio visse circa il 1444, e se il cognome
di Campano gli fu dato a chiarirlo natio della
Campania, ei dovette vivere a' tempi del re Al-
fonso I d'Aragona, quando cioè quel regno
era forse più di qualunque altra parte d'Italia
fecondo di letterati. Sembra quintli impossibile
che ad alcuno di essi non fosse noto questo Fa-
nusio, severamente viveva, e che in qualche
luogo non ne avesse latto menzione, ondechè
fosse rimasto al Ciccarelli di divulgarne pel
primo il nome e le opere.
Fedi, aiO>ALDESCHI (Monaldo).
FANZIO BENEDETTI.
i.° Perfettissimo occhiale ad ogni
vista cristiana, di ec. Ferraraj Bol-
zoni _, 16^1, m-i6.°
2.° Il Re di Mesopotamia . sagro
pastore di Ferrara, encomiato da
ec. Ferrara , per Alfonso e Gìo.
Battista Maresti, 1667.
Quest'encomio contiene la vita di S. MaureHo,
protettore di Ferrara. Lo scrittore per tenersi
celato, invertì l'ordine della sua vera deno-
minazione facendo del nome cognome, e del
cognome nome, dacché egli chiamavasi Bene-
detto Fansio, 0 Fanzi, e fu cittadino ferrarese,
e monaco olivetano.
Faoniade (La). Inni ed odi di Saffo,
tradotti dal testo greco in metro
italiano da S. I. P. A. (Sosare Ito-
mejo Pastor Arcade, cioè D. Vin-
cenzo Imperiale, generale napoli-
tano). Cosmopoli 3 co^ tipi Bodoniani,
1792, m-8." pie. — La stessa. L'i,
1801: e di nuovo, Piacenza, Del
Maino j 1 8o4-
Fu la prima volta publicata in Napoli nel I78i.
Il traduttore, o, a meglio dire, l" autore trasse
partito dai frammenti di Saffo raccolti da Cri-
stiano Wolfio, e stampali in Amburgo nel 1 755,
componendo cinque inni e cinque odi. La
lettera di Sosare è diretta a Lieo/onte Tre-
zenio {Antonio di Gennaro, duca di Bej-
rouTB, de' principi di S. Martino).
395
FAR
FARAMONDI (Clodoveo) {anagramma
di Fra Lodovico D' Ame.no, della
famiglia Sinistrar!, novarese). 11
Convito de' liumi, epitalamio nelle
nozze reali e pacifiche delle Maestà
di Luigi XIIII e Maria Teresa
d'Austria. Ode di ec. Milano, Ma-
laWs/Uj 1 660 , f>z-4."
FARBII ( Anthimi) (Honorati Farri,
soci Jesu), opusculum geometricum
de lìnea sinuum. Bomae, i65q,m-4."
FARINA (Martino). Fedi ^ Tragedie
sacre e morali ec.
Farinata per l' infogagione di gola ,
secondo il recipe di frate Ginepro.
Fioretti di S. Francesco i^y. Capi-
toli due (dell' ab.*^ Francesco Vil-
lardi, poi francescano conventuale).
Feronaj tip., erede Merlo; e Venezia,
tip. Picotti , 181 7, f>i-8.°
FARINELLO SE3Ì0LI (abate Giovanni
Pagai, fiorentino).
I." Lettera di ec, nella quale si
esamina il libretto del cav.^ Vin-
cenzo Monti intitolato: Sossio dei
motti e gravi errori trascorsi in tutte
le edizioni del Convito di Dante. Fi-
renze j 1823, iw-S."
2.° Osservazioni di lingua , di ec.
Ivi, 1826, voi. 5, in-8r
3.*^ Osservazioni di ec. su l'opera
del cav.^ Vincenzo Monti intitolata:
Proposta di alcune correzioni ec.
Jvij Marenigh , 1819-24, part. 3,
m-8."
Queste Osservazioni cominciarono a publicarsi
nella Biblioteca Italiana, sotto la maschera
àzW Anonimo Fiorentino, a Firenze poi l'au-
tore le ampliò e continuò ne' volumetti qui
accennati col menlovato pseudonimo di Fari-
nello Semoli.
FARNABIO. Fedi, ANNUTINI.
FARNESIUS (Octavius). Qurestiones
definitoe ex triplici philosopliia, ra-
tionali , naturali , morali , Parmag
disputatse. Parmae, 161 3, infoi.
Furono distese, secondo riferisce il SotvreUo {pag.
89), dal V. Dario Tamrurello, della comp.*
di Gesù, del qiiale Ottavio Farnese era scolare.
396
FAS
Farsi (Nel) monaca rilliislriss,^ sig."
Elisabetta Lucchesiui nel monastero
(li S. Giorgio di Lucca. Canzone
(di Domenico Bartoli). Lucca ^ Ma-
rcscandoli, 1686, in-f\.^
TARULLI (abate Pietro).
Nome che aveva nel secolo il P. D. Gregorio An-
gelo Tarulli^ camaldolese, sotto il quale pu-
blicò le seguenti opere.
i.° Annali, ovvero memorie dell'an-
tica e nobile città di S. Sepolcro
intorno alla sua origine ec. i^o//g;io,
per il Campitellij '7 '7) in-Z^y
2.° Annali, ovvero notizie istoriche
dell'antica nobile e valorosa città
d' Arezzo in Toscana dal suo prin-
cipio fino al presente anno 1717.
ec. FolignOj per Nicolò Canipitelloj
1717, />2-4.°
Alla pagina 503 si scopre D. Gregorio Angiolo
Fauulli, autore di questi Annali, benché del-
l'abate Pietro portino il nome sul frontispizio.
'i.° Cronica dell'antica, nobile ed
osservante abbadia di S, Croce della
Fonte dell'Avellana nell'Umbria,
cominciando dalla sua fondazione
infino al presente, raccolte dall' ec.
Siencij presso il Q^uinza, 1723, in-/\.^
A titolo così pomposo, s'attiene un hbro di assai
picciola mole, cioè di sole sedici carte.
4.° Cronologia dell'antichissima e
nobilissima famiglia Gaetani di Pisa
ce. Lucca j pel Marescandoli^ 1723,
m-4.°
5.° Vita del B. Jacopo de' Conti
Guidi di Volterra. Siena j per il
QuinzOj 1724, z«-4.°
e.^'Vita della B. Elisabetta Salviati
ec. Bassano {ma Firenze) , iy23,in-/\.^
Vedi^ CHERUBINI (Filippo).
Fascetto di fiori eruditi raccolti in-
sieme ed esposti nella spcziaria del
signor Vincenzo Bonanno e Gervasi,
presentati alla sacra R. M. di Vit-
torio Amedeo Primo N. S. Re di
Sicilia ec. , ed Anna Maria d'Or-
leans Regina N. S. , nella solenne
entrala di questo gran Monarca
FAS
nella citlà di Palermo capitale di
tutto il regno. Palermo , appresso
il Ciche j 17 I 3, i>z-4.°
V. del P. Ignazio Del Zio, gesuita, che pregato
lo diede alla luce.
Fascetto di rose, ovvero raccolta di
varj disegni e materie per tessere
eruditi e fruttuosi discorsi in lode
di Nostra Signora del Rosario ec.
(del P. Tommaso Reviglioìne, ge-
suita). Napoli j Pellecchiaj 1768,
pari. 2, ///-4.°
E una ristampa.
FASCI (Agnolo de') PIOVANO (abate
Angelo Dalmistuo). Epistola di M.
ec. al sig. conte Alfonso Belgrado,
cancelliere vescovile d' Udine. Tre-
viso j per il Trento j 1824, m-8.°
Fasti Casinenses.
Sono attribuiti al P. D. Gio. Stefano MARENGHI,
benedettino casinesc, genovese.
Fasti (1) della Francia, antichi e
nuovi, dal principio della monar-
chia sino al regno di Napoleone I,
colla di lui vita, e osservazioni sto-
riche di G. D. (Gaetano Deliesques,
parrucchiere). if///rt7zo, presso Pietro
Jlgnclli, part. 2, z/i-8.^
Rispetto al pregio in cui devesi tenere questa
compilazione, reggasi ciò che già si disse al-
l''ariìcoìo Delzesquus [Gaetano).
Fasti della rivoluzione francese (del-
l'ex-gcsuita Lorenzo Ignazio Tmu-
LEN, svevo). Venezia j voi. 3, i«-8.°
Fasti di Carlo Emmanuele III Re di
Sardigna [sic] di Guidone Ferrari
volgarizzati (dal conte Carlo Fi-
lippo Oksijno di Orbassano). Torino,
Briolo, 1786, //z-4.°
Questi fasti sono distribuiti in trecento quattor-
dici iscrizioni latine, stampate la prima volta
in Lugano nel 1780, e la versione è in altret-
tante iscrizioni italiane. Alcuni esemplari dei
fasti sono preceduti dalla Lezione (anonima)
intorno le iscrizioni ec. del suddetto conte
Orsino.
Fasti di Ludovico XIV il Grande,
esposti in versi ec. Bolognaj per
Costantino Pisarrij 1701, in-^.*^
"I compositori di quest'opera, che è in quader-
FAT
'3 narj tessuta, furono i seguenti : del Gennajo,
"il mare* Giuseppe Orsi; del Felìhrajo, il
'j dolt." Eustachio Maisfredi ; del Marzo , il
» conte Cornelio I'epoli; dcir Aprile, il san."
S5 Gregorio Casali; del Maggio, il conte An-
'5 gelo Antonio SACCO; del Giugno, il sen.'^Bel-
" lingero Gessi; del Luglio, Carlo Antonio Be-
'5 DORI; deir Agosto, Francesco Pepoli; del
«Settembre, il do tt." Pietro Naism; deirOtto-
»brc, il dott.* Pierjacopo Martello; del No-
3)vemhre, il dott." Gregorio Malisardi; del
5t Dicembre, il conte Francesco IlAMUZZi; tutti
3JC dodici bolognesi di patria ». (Quadrio, tom.
VI, pag. 147).
Fasti Goriziani di Rodolfo Coronini.
Sono di Girolamo Guelmi i pezzi latini che si
leggono nel tom. II, Uh. Ili, num. io, pag.
Q8-Niwiina si priscis - Delicium terree, num.
121, pag. 90. V. pure dello stesso la poesia ri-
portata ai numeri 4, 9, io, li, parte del 12,
tutto il 13, is, 17, 20, sino al 30, e la mag-
gior parte del B6.
Fasti Mariani cuni divovum elogiis in
singulos anni dies distributis (aucto-
re P. Andrea Brujjner, soc. Jesu,
germano), fiomcej i643, m-i2."
Fasti (I) sacri, poema in ottava rima
(del P. Sforza Pallavicino, gesuita,
poi cardinale). Stampato forse in
Roma fra il i63o al i636, in-iiP
L'' unico esemplare che si conosca di questo ra-
rissimo libretto, contenente i soli due primi
canti, trovasi nella publica Libreria di Parma.
E mancante però del frontispizio e della pre-
fazione, rimanendo a facce 144, col soggetto
del terzo canto in prosa, T opera imperfetta.
Il primo canto si compone di ottave ISS, ed
il secondo di 128. Alcuni frammenti del so-
praccennato poema veggonsi inseriti da facce
160 a facce 533 della Scelta di poesie ita-
liane non mai per V addietro stampate ce.
Kenezia, Baglioni , 168G, in-a." Doveva il
medesimo essere composto di quattordici canti.
Fasti Sencnses ab Acadcinia Intro-
iiatorum editi et dedicati Alexan-
dre VII Pont. Max. Infoi
Prima edizione procurata dal solo P. Sebastiano
Conti.
Fide, AMOENUS ET COMPOSITUS.
Fatti attinenti all'inquisizione, e sua
istoria generale e particolare di
Toscana (raccolti da Modesto Ra-
strelli). Firenze j per .Antonio Giu-
seppe Pagani e Comp., 1 782, //i-i 2."
397
FAU
Fatti di Carlo Magno. Fedij - Prin-
cipio {In) era il uerbo etc.
Fatti (I) e le prodezze di Manoli
Elessi Strathioto, di M. Antonio
Molino, detto Burcliiella. Finegiaj
appresso Gabriel Giolito de' Ferraris
i56i , in-/^."
Canti dieci in ottava rima composti in dialetto
veneziano. Il nome delFeroe del poema e quasi
anagramma del nome dell'autore, che scrisse
altre poesie ed alcune comedie. Il Molino in-
ventò ed introdusse quel personaggio appellato
Stratioto (dal greco Stratiotes, cioè Milite,
Soldato), parlante in lingua greca moderna,
0 piuttosto schiavona, corrotta coir italiana,
che nelle comedie del Ruzzante e del Calmo
si trova.
Fatto risguardante il carteggio del
signor arciprete Gio. Battista Ca-
salini, parroco di Silvano-Adorno,
con mons.*^ Scipione de' Ricci, ve-
scovo di Pistoja, con note d'un
Alessandrino amico dell' autore (ye-
rosimilmenle l'abate Francesco Eu-
genio Gbasco). Foligno j ^79^3 m-8."
FAUNO ( Lucio). Roma trionfante.
Roma ristaurata. Italia illustrata.
Tradotte dal latino di Flavio Bion-
do. Fenczia, 1 544 > ^ ^^ "uovo, 1 558.
Il traduttore Giovanni Tarcagisota si maschera
sotto il nome di Lucio Fauno, come fece an-
che in altre opere.
Faustissime (Pelle) nozze Colonna-
Bernardi, agli sposi, gli amici G.
F., F. B., A. B. (Giuseppe Ferra-
rci, Francesco Barisan, Antonio
Barba). Padova, Carlallier, m-8.°
Faustissime (Per le) nozze del signor
Andrea Fabris, con la signora Mar-
gherita Ponlelli , seguite in aprile
i83o (poesia di Domenico Sabba-
DiNi). Udine, Fendramin, in-Q.^
Faustissime (Per le) nozze della no-
bile signora Maria Bumelli, col no-
bile signor Antonio Lazzaro Pado-
vani , stanze (dell'ab.'^ Felice Dianin).
Senza alcuna data, in-S^
La lettera dedicatoria e delF editore D. Pietro
SlMGAGLIA.
Faustissime (Per le) nozze della no-
398
FAV
bile signora Teresa Fregomese col-
l'illustr.'' D. Carlo Celotti (di Da-
niele Soletti). Padova j Conzattì ^
1^89, in-^.° pie.
Faustissime (Per le) nozze Colini Bu-
ratti, ode epitalamica (dell'ab.^ Ber-
nardo Pasqualini). BassanOj ijqS,
m-8.°
FAVILLI (Andrea) (P. Gregorio An-
gelo FAnuLLi, camaldolese). Rela-
zione dell'origine e di dove fu por-
tato a Firenze il prodigioso bastone
del santo patriarca Giuseppe, che
si conserva nella chiesa di S. Maria
degli Angioli ec. , e de' prodigj più
riguardevoli che Iddio ha fatto ec.
al solo tratto di sì insigne i-eliquia,
composta dal signor ec. Liiccaj per
Domenico Ciuffettij 1721, in-4-"
Il suddetto P. Gregorio Angelo Farulli è autore
di varie opere , i titoli di molte delle quali pos-
sono vedersi ne'' suoi Annali d'Arezzo, pag.
205, e nel suo Teatro storico, pag. 292. In
generale le produzioni del Farulli sono cose da
orsi, che non stanno ne in cielo, ne in terra.
Fedij FARULLI (abate Pietro).
Favola (La) di Andromeda e Perseo,
descritta da Marco Manilio, tradotta
in versi italiani da L. B. (Luigi Bot-
TioNi, avvocato) in occasione delle
nozze Bussi e Zappieri. Parina^ per
Marco Bossi ed Andrea Uboldi.
Favole (Le) d'Esopo, con commenti.
T^er celli j (circa il i58o).
Stampate da Frances<"o Giovanni Pellipari, del
quale è fama che siano in tutto od in parte
ì mentovati commenti.
Favole d'Isopo {sic) Greco elegantissi-
me e de molti altri tradotte nuova-
mente di latino in lingua italiana.
Vincaia j per Michele Tramezzino j
neW anno 1544} in-'6°
Non porla il nome del traduttore, ma poiché
nella lettera dedicatoria che ne fa lo stampatore
Michele Tramezzino al gioi'anetto Battista
Morosini si dice intorno al volgarizzatore :
Nella quale non mi pa?ve kaiser perduto
la fatica se vedo vostra magnificenzia ac^
Gettare benignamente il precioso dono , si
deduce che sia stato il suddetto Tramezzi.^.
FBD
Favole Esopiane di Anonimo (Fortu-
nata Sulgher-Fantastici-Marchesini,
di Pisa). Firenze, stamp. del Giglio,
1806, m-8.°
Le favole sono XVI.
Favole moralizzate da un Academico
Ricovrato. f^encziaj FenzOy 1802,
i/z-8.''
La prima edizione di questo lihretto è - Favole
cinquanta d' autori antichi, tradotti in al-
trettanti sonetti , e moralizzati dal conte
Leandro Bo.sin i .Acad. Ricovrato. Padova,
Conzatti, 177A, in-8.° -La sopracitata seconda
edizione del 1802 non ha il nome del volga-
rizzatore.
Favole settanta Esopiane, con un di-
scorso ( dell' ab.'^ conte Gio. Battista
Roberti). Bologna^ ^'j'J^ì in-ì2.^
Favole sopra i doveri sociali ad uso
de' giovanetti (di Gaetano Perego).
Milano j .agnello Nobile^, i8o4, ^^ol.
2, in- 16°
Ristampate, Ivi, stamp. Beale, 1813, del pari
in due volumi.
FAVONIO (Aurelio Vergerìo, fratello
de' due vescovi istriani, l'uno di
Pola (Gio. Battista), l'altro di Capo
d'Istria (Pietro Paolo). — Lancetli).
Essendoci ignoto, collo Stancovich {Biografia
Istriana), m ([mìe. opera cosi si nomini, ag-
5Ìungeremo , seguendo lo Stancovich mede-
simo, essere molto incerto se veramente Gio.
Battista Vergerlo debha riporsi fra gli apostati.
Favus melìis ex variis ss. Palribus
collectus (a P. Alexandro Ficheto,
soc. Jesu, pedemontano). Lugdunij
apiid Joan. Chauretj i6iy, in-'A^P
Fazzoletto (II), opera scenica tragi-
comica (postuma) (di Antonio Giulio
Brignole Sale). Kenezia^, iQ'jS; 0
Bologna,, i683, sempre in-ii.^
F. B. (Franeiscus Bargnanus) Franci-
sco Torriceno. /«-8.°
Lettera che sta a pag. 98, degli Elogi di An-
tonio Brognoli. Brescia, pel Vescovi, 178S,
/«-8.°
F. B. D, S. (Fra Bernardino da Siena).
Con queste iniziali è sottoscritta una lettera di-
retta al Marchese del Vasto dall'apostata Ber-
nardino OcHiNO, in data del sfebbrare M. D.
XML che leggesi nel libro secondo (pag. 108
FED
tergo, 109 redo e tergo) delle Lettere ruccoltt
da .-Intonio Manutio , e stampalo in F'enczia,
dai figli d'aldo, nel i&4ù , come pure nello
stesso libro secondo nelP edizione del 1848
(pag. 90 tergo, e 97 recto). Nella ristampa di
detto libro (alta nel iSfi4 furono oniniesse le
suddette iniziali e sostituiti invece de' punti.
La lettera comincia: Illustrissimo Signore,
Non fu mai, né manco sarà il valoroso
Capitano di Cristo ec.
F. C. S. D. O. (Fraucesco Colamgelo,
sac.^ dell' Oratorio). Racconto sto-
rico della vita di Gio. Battista Della
Porta, filosofo napolitano, con una
analisi delle sue opei'c stampate.
Napoli, iSì'i, in-S.''
Febris Cliinacliina expugnala , seu
illustrium aliquot virorum opuscu-
la , quse verani tradunt melhodum
febres Ghinacbina curandi. Collegit
nìcdicus Ferrarieusis (Frane. Maria
JNiGRisoLi). FerrariaCj 1687, *'*"4-°
Gli opuscoli altro non sono che pezzi tratti dal
Zodiacus Medico-Gallicus del De Blegnv,
e che il ÌNigrisoli illustrò con sue annotazioni.
Esso mise il suo nome nell'edizione del i700.
FEBURA (DE) (D. Micbele). Teatro
della Turchia, dove si rappresen-
tano i disordini di essa, il genio, la
naturalezza, ed i costumi di quattor-
dici nazioiù elle l'abitano. Milano,
per gli eredi Malatesta, 1 68 i , /«-4.°
Celasi sotto questo nome il P. Giustiniano Di
ToLRNONj cappuccino. Il libro era stato ante-
riormente impresso mutilato in Roma , dcd
Tinassi, nel 16S7.
Fede (La) ed il Cristianesimo alla
moda filosofica, teologica e galante
del corrente secolo, trattato utile e
dilettevole dedicato al Vescovo di
Policastro da un Religioso dell'Or-
dine di S. Basilio M. (ab.^ D. Giu-
seppe MoscAP.i). uégiopoli [Roma),
1790, i«-8.^
P^ede (La) giustificata da qualunque
rimprovero di contraddizione con
la ragione, e l'incredulità convinta
d'essere in contraddizione colla ra-
gione medesima ne' suoi ragiona-
menti contro la rivelazione. Opera
399
FED
(del P. De la Marchf:, gesuita) tra-
dotta dall'idioma francese da Giu-
seppe Landi ee. Firenze, Allegrini
e Pisani, 1770, jVi-8.*'
Fede (Della) in Dio, operetta scritta
in francese dal P. Nicolò Du Sault,
e tradotta in italiano (dal P. Matteo
Gherardelli).
Fede (La) ne' tradimenti , dramma
per musica (di Girolamo Gigli)
fatto cantare da' signori Convittori
del N. Collegio Tolomei di Siena
per il carnevale dell'anno 1689,
Ivij nello stesso anno 3 in-i-ìP
«Fu ristampata con raggiunta di due ridicoli
"(manca nella stampa del CincUi una parola,
"forse intermezzi) , fatta dal signor Francesco
"De Lemene. " Cinelli {Bihl. volante, scanz.
XIV, pag. 41).
Fede (F^a), dramma per musica (di
Benedetto Marcello, patrizio vene-
ziano). Ficenza, 1707; e Venezia,
pel M Hocco j nell'anno istesso, in-i 2.°
Uscì anche col titolo di Dorinda. Venezia, 1729.
Nella Drammaturgia delP Allacci {ediz. del
17S3) si registra come opera d'incerto autore.
Fede (La) trionfante in Giosafat, prin-
cipe delle Indie, rappresentazione
spirituale fatta in Firenze dagli
Academici Pietosi delle Scuole Pie
l'anno 1673. Firenze, alla Condottaj
in- 12°
Secondo il Cinelli {toni. IV, pag. 441) alcuno
si appropriò questa composizione, ma essa è
fatica del P. Antonio Tarlarini, della comp.*
di Gesù, e falla rappresentare, quarant' anni
avanti nel borgo di S. Sepolcro, da' giovani
nobili ili quella città.
Fedecommessi (Dei) a famiglie, ed a
chiese e luoghi pii in proposito del
termine di inanimorte introdotto in
questi ultimi tempi nell'economia
nazionale, libri due (dell'ab.'^ Giam-
maria Ortes). MDCCLXXXIF3 in-^°
Fedele (11) adoratore, o il libro delle
preghiere di mons.^' Francesco di
Fénélon, tradotto in italiano (dal
prof.^ Ambrogio Levati). Blilano .
Classici Italiani j, iSSq, in-i^P
400
FED
Fedele [Alla) Insubrìca - Città stendi
la mano.
Principio d'un' oda scritta dal prof.® Santo Fat-
tori in nome della città di Pavia alF arciduca
Giovanni d'' Austria, clic l'u stampata Ivi, dal
Balzani, nel 181S.
FEDELE (Luigi) (Antonio Lupi). Il
Maestro universale della corte di
ce. P^enezia, appresso il Zatta, 1 666.
FEDELI (Aurelia) (Brigida Bianchi,
Aurelia nella comp.'^ comica de' Fe-
deli). I rifiuti di Pindo di ce. Fa-
ri^lj 1666, m-i2,°
FEDELI (Ausonio) (Gio. Battista Li-
vizzANi, modonese). Applauso poe-
tico al divo Luigi di Francia il
Giusto, di ec. In-Z^y
Questo libretto fu stampato in f'^enezia, per
Francesco Vnlvasense, nel 1C40, come si
ricava dalla dedicatoria.
FEDERICI (Camillo). Opere teatrali
di ec. Più volte impresse in Torino,
V^enezia, e Firenze.
Il suo vero nome era Giambattista VlASSOLO. Egli
nacque in Gavesio, terra della provincia di
Mondovì, da Giampietro ed Agnese, della quale
ignoriamo il casato, a Corrono due opinioni
"circa il motivo che lo spinse a cangiare il
" suo vero nome in qutdlo di Camillo Federici.
" Alcuni raccontano che egli il facesse per te-
" stimoniare alFaltrice Teodora Ricci il grande
»5 amore che le portava, e credono che il nome
"di Federici, non altro suoni che Fede alla
'3 Ricci. Altri poi vogliono che un tale nome
5j avesse oi'igine da un dramma eh'' egli scrisse,
s) poco dopo la sua partenza dal Piemonte, col
»5 titolo di Camillo Federico, il cui argomento
»cra un'eroica gara d'amicizia. Avendo que-
J5 sto suo lavoro piaciuto maravigliosamente al-
'jT universale, ed essendo perciò stato più volte
33 rappresentato, ciascuno incominciò a chia-
'5 mare Fautore col nome del dramma, vale a
33 dire Camillo Federico. Egli poi con picciola
'3 inflessione cangiatolo in Camillo Federici,
'3 lo conservò sino a tanto che visse e lo tras-
33 mise pure ai due suoi figli Carlo e Giuseppe 33
(Vallauri, Soc. leti, in Piemonte, tom. II,
pag. 141).
Federico il Grande, o sia la Slesia
riscattata, poema (di Ascanio Gi-
rolamo Molin). Losanna^, 1787-88,
voi 2, in- 11.^
Avvene una seconda edizione latta in Venezia,
nel 1008.
FEL
FEDERICO VESCOVO DI FOLIGNO.
Incomincia ci libro intitolato Qua-
ti-iregio del decorso della vita liu-
niana de Federico (Frezzi), frate
dell'ordine di Sancto Dominico...
Impresso a Penisela, per Maestro
Stefano A rns stimano [sie) , nel M.
ecce. LXXXl (i48i); Firenze, senza
data (secolo Xt^); Bologna, Jìagaz-
zoni , i494j Milano j i5ii, sempre
infogl.
In tutte le surriferite edizioni il testo è malcon-
cio e siigurato. La migliore è quella procurata
dal P. abate Angelo Guglielmo Artcgiani, e
stampata a Foligno, nel 1723 {i'ol. 2, in-4.'').
In questa trovasi alla fine una dotta disserta-
zione del r abate Pietro Canneti, camaldolese,
nella quale si mantiene a Federico Frezzi, ve-
scovo di Fohgno, vittoriosamente T onore della
composizione dell" opera, contro chi pretese
essere invece fattura di Nicolò Malpigli da Bo-
logna, sull'appoggio di un codice più antico
di quattr'anni, elove leggevasi il nome di lui.
Il dottor Bottazzoni, bolognese, scrisse al Zeno
(Lettere, tom. II, pag. sic) che sopra tale
argomento aveva preparato una dissertazione,
onde rivendicare al suo paesano quest'opera;
ma non comparve per quanto ci è noto.
FELICIANUS (Bernardus). È comune-
mente conosciuto sotto questo nome
Gio. Bernardo Regazzola, veneziano.
Felicissime (Per le) nozze dell' illustr."
signor marc.*^ Cosimo Riccardi, con
la sig.^ marc.^ Giulia Guda, canzone
(d'Antonio MoROSiNi, ebreo fatto cri-
stiano). Firenze j per Pier Matinìj,
1692, iVz-4-°
Felicissime (Per le) nozze degli illu-
strissimi signori Carlo Mansi e Leo-
nora Pcpoli, canzone (di Domenico
Bartoli). Liieca, pel Paci, 1688,
m-4.°
Felicissimo (II) accordo della magni-
fica città di Siena con l'illustr." et
eccell.*^ sig. Duca di Fiorenza, con
la causa et origine di tutta la guerra
e con molte scaramucce et imbo-
scate, et in ultimo la conclusione
della pace, et dell'accordo fatto et
capitolato nella città di Fiorenza
FEL
nell'anno i553. = In fine = di-
cesi stampalo in Fiorenza, in-S^*
Sospetta il MorcTii che questo poema in otiavn
rima diviso in tre canti, ria Iattura di Laura
Pieri, (iorentiiia , autrice d' altro ]io(;nia i:i
quattro canti della guerra di Siena.
Felicissimo (Pel) imeneo del nobile
sig. Gio. Ballista Della Porta col-
r egregia signora Annetta Bozzollc,
(li Ceiieda, ode dell' ab. *^ D. S. (Do-
menico Sabbadini). Udine, ^endra-
mej 1859 , m-8.°
Di questo fecondo, e, se non sidjlime, facile e
grazioso poeta molte cose v'hanno alle stampe
colle sole sigle D. S.
Felicissitno (De) Pauli HI Pont. Max.
adventu Perusinani Urbeni ac praì-
stitis Civ. officiis libellns ad Rev.
Dominum D. M. Card. Grimanum
etc. Perusiacj i535, in-^-^
L'autore a pie della dedicatoria si segna colle
prime lettere M. P., e da Diacinto Vincioli
( Rime di Frane. Coppetta, 1 720, nota alle
pag. 50-31) si crede possa essere stato Mario
PODIA.M , perugino.
Felicissimo (Per el ) sposiego de so
celenzia la nobile tuosa Mariana
Valmarana col nobel luoso Bastian
Mocenigo Filalnoria, scantuzzà en
lengua rustega pavana e armiliò e
pricò al mielito strabuelonazzo de
so celenzia Carlo Vicenzo Valma-
rana, senaore e barba pi che mo-
revole de la spuosa. licenza, Mosca^
1^68, m-4-°
L'autore è Michele Pava>'ELLO.
Felicità (La) del matrimonio. Opera
morale, piacevole e politica dell'a-
bate N. N. (Tommaso Campasthj).
Milano j sianip. Agnelli, 1760; e di
nuovo, Venezia y Pasquali j, 1761,
sempre m-8."
Felicità (La) di Saturno, dramma.
Fu opera di dodici Cavalieri sancsi, che ne com-
posero una scena ciascuno. Fra c[iiesli devesl
annoverare il cardinale Volunjiio Bandi.\ei-i,i.
Ignoriamo il nome degli altri.
Felicità ( Della) ed infelicità delle ani-
me penanti nel purgatorio, e dei
mezzi sovrani per non andarci, o
TOM. I.
401
FEM
])cr starvi molto poco; opera del P.
Stefano Biiict, della compagnia di
Gesù, tradotta dal francese nell'i-
taliano da un Padre della medesima
compagnia. Venezia^, per il Babà,
i()53.
Forse ne è traduttore il P. Giuseppe Fozio, 0 il
P. Antonio Antomotti, che volgarizzarono
altre opere ascetiche del P. Binet.
Felicità (La), o sia progetto per ren-
dere tutti gli uomini completamente
felici, di un Filantropo del dipar-
timento del Mella (sac.'' Bernardino
UssoLi, da Passirano). Brescia, Pa-
sini, 180F, ?//-8."
Felicità (La), poema di Elvezio.
Berna, 1781.
E una traduzione in versi sciolti fatta dall'abate
Giuho Perlm.
Felicità (La) publica considerata nei
coltivatori di terre proprie. Brescia,
1769.
Sospetta il sig. Lancetti {Biogr. Crcmon. , toni.
Il, /jrtg-. 253-56) che sia fattura del cav.* Giu-
seppe Cauzzi.
FELINI (Stanislai) COLONIENSIS (Ju-
lii Clementis Scotti , placent. ),
notai sexaginta quatuor morales,
censorice, liistorica^ ad historiam
Goncilii Tridentini P. Sfortife Pal-
lavicini e soc. Jcsu. Colonice (sed
Pa iav'ii), 1 6 6 4 5 in - 4 • "
FELISTE OAGRIO P. A. È Giuseppe
Antonio Aldim, cesenate, che ha
versi in varie raccolte del sec. XVIO.
Felix per omncs feslum mundi car-
dincs etc. Vide, Aurea luce et de-
coi'e roseo etc.
FELTRENSE (Giangiacomo). È Jacopo
ZtìNO, vescovo di Feltre.
Femmes (Les), dialogue.
Opuscolo di 13 o ic pagine, che Mercier de
Saint-Leger {Journal de Paris. \ì ai'ril 1780)
non esita di attribuire all' ab.*^ Ferdinando Ga-
LlANi. Fu ristampato negli Opnscides philo-
sophiques et litteraires la plus part posihu-
lìies ou inedito 179G, e nelle Tablettcs d'un
cui'ieux. 1789.
402
FEN
Femmina (I.a) dottoressa, ovvero la
teologia ridotta alla conocchia, co-
raedia {del P. Bougeant), tradotta
dal francese. Senza luogo, i73i,
FENESTRELLA (II), De' sacerdoti e dei
magistrati romani, tradotto di la-
tino in lingua toscana. Al magnifico
M. Angelo Motta. }^inegia, appresso
Gabriel Giolito de' Ferrari ^ i545; e
di nuovo, Ivij 1547, sempre ?Vz-8.°
Cenchè alFappai-enza similissime, sono però due
edizioni realmente diverse. Francesco Sanso-
vino è il traduttore di quest'opera, il di cui
vero autore Andrea Domenico Fiocchi, 0 Floc-
co, fiorentino, copresi col mentovato di Lucio
Fenestrella , 0 Fenestella , come assicura il
Cinelli d' avere dimostrato ne' suoi Scrittori
Fiorentini, manoscritto esistente nella Ma-
gliabechiana. L' opera sopita tale argomento
dell'antico Fenestella, vissuto intorno il secolo
IV, circa mille anni avanti il Fiocchi, andò
perduta. Il Sansovino inserì la presente anche
nella sua opera intitolata : Del Governo ed
Amministrazione della Repiihlica. Non fu
che nell'edizione di Anversa, del 1361, che
venne per la prima volta posto il vero nome
dell'autore - Andrece Dominici Flocci, de
potestatibus Romanorum , libri II.
FENICI (Cassianus) (Franciscus Anto-
nius Santoni, presbyter).Tlieologise
ascetico-moralis institutiones ma-
thematica ferme ratione digesta ,
auctore Cassiano Fenici Comite de
Artemberg, etc. Coloniae Agrippina^
{Tridenti, apud Monaunum), 1760.
Viene riprodotta in questo medesimo libro una
lettera di un moralista d' Italia contro una dis-
sertazione del S.\r<TO.M, alia quale esso risponde.
Feniciane (Le), tragedia d'Euripide
(tradotta dal sen.*^ Zaccaria Vala-
KESso). Senz' alcuna nota di stampa
(ma probabilmente F'enezia, verso
il 17 i4), m-8."
FENICIO, e NICETA TIRIO (Vincenzo
Palmieri). La libertà e la legge con-
siderate nella libertà delle opinioni
e nella tolleranza de' culti religiosi.
Genova, Olzali, 1798, in-?>.^
L'autore in una lettera preHminare copresi col
nome di Fenicio, e nell'opera con quello di
Niceta Tirio.
FER
Fenize (La), favola in lingua vene-
ziana per occasione delle nozze ec.
(di Francesco Guitti). Venezia, Pa-
lese, 1807, '"-^•''
.Non rammentata da Bartolommco Gamba nella
Serie degli Scrittori f'^eneziani.
Fenomeni elettrici con i coi'ollarii da
lor dedotti, e con i fonti di ciò
che rende malagevole la ricerca del
principio elettrico (del P, Jacopo
IBelgrado, della comp,^ di Gesù).
Parma, Rosati^ 1 749> iii-^.°
FEO BELCARl.
Feo, è accorciamento di Maffeo. In un suo opu-
scolo si dice in line Febo Belcari. Altri col
Vossio lo dicono Belcamo. Il padre di lui si
chiamò Feo di Coppo, o sia Jacopo, Belcari.
Feralis pompa Ser. Margaritae Austria-^
cse Caroli V Imp. F. Parmse et Pla-
centia3 Ducissee, per Monachos S.
Sixti Placentiee commorantes anno
1 586 descripta. Ibidem impressa,
per jdnteum Comitem, eodem anno,
in-^^P
Stese questa descrizione il P. Giacomo Tramo.n-
ta.na, benedettino, messinese.
FERASTE EURICLEO P. A. (cav.*^ Pio
Dal Borgo, pisano).
I .° TI matrimonio di vendetta, tra-
gedia. Pisa, lySì, m-8.°
2.° Risposta della Pastorella Nice
al Pastor Fileno, di ec. Ivi.
FERENZANUS CAPACCIUS (quasi ana-
gramma di Francesco Piacenza ,
napolitano). De augendis viribus et
servanda castitate.
FERINDO VATILIANO ( P. Bernardo
Maria da Lanciano, cappuccino).
Inno in lode del sig. dott.^Lami,
di ec. , P. A. ed Acad,° Intronato
col nome d' Armonico. Firenze ,
ly 55, in-/l°
FERMO (Cardinale di). Fide, Arte
(De) bene moriendi.
FERRANDINUS (Cornelius) CASTAL-
DENSIS. (P. Emmanuel Aguilera,
soc. Jesu , siculus). Bagnarius pseda-
gogus ad scholam revocatus, et inea
egregie elisus et casligatus a Fabio
FER
et pueris iufimoc classis ob iucptis-
simas aiiitnadvcrsiones et notas in
Emmaiiiiclis Alvari granimalicas
institutioiies. Taunnij 1704, /Vi- 12.°
Con una racrolla in line di satirici epigrammi,
in data Augustce FindcUc orimi , 1 70JJ , clic
diconsi dello stesso P. Aglileua.
Fide, BAGNARIUS (Franciscus), eie.
FERRANTE CARLI, detto anche il Fi-
losofo.
Cosi facevasi chiamare, e cliiamossi anche in al-
cune sue opere Carlo Ferrante Gianfattori,
parmigiano. Sì consulti Affò, Scrilt. Parm. ,
toni. \ , pag. 21.
FERRARINI (Alfonso), detto il Piazza-
rolo, fabbro di Quartesana (Otta-
vio Magxaxkm, ferrarese). Risposta
di ce, alla dimanda che fa il si-
gnor Fulvio Testi intorno alla per-
sona dell'Arsiccio (lo stesso Magna-
NINI ).
I\!ss. che stava forse fra gli altri del medesimo
autore presso al dottore Barotti.
FERRARIO (Gio. iMaria) (P. Ottavio
Inviziati, gesuita). Vita di mons.^
Pietro Odescalchi, vescovo di Vige-
vano, scritta da ec. 1682, m-4/'
FERRI (Giorgio). Compendio della
vita di S. Filippo Neri.
Uscì sotto tal nome , ma è del P. Nicolò Bal-
DL'CCij P. dell'Oratorio di Roma.
FERRI (Marco) (Giuseppe Poggi, pia-
centino). Al cittadino Trouvé, am-
basciatore della Republica Francese
presso la Republica Cisalpina. Let-
tera di ec. In data di S. Leo [Mi'
lano), 4 termidoro i anno f^I (21
luglio 1798), m-8.°
Fu tradotta in francese da Luciano BONAPAUTE,
allora membro del Consiglio de' cinquecento.
Intorno a ciò che diede motivo a tale scritto,
abbiamo sotl'' occhio la copia d'una nota sto-
rica assai interessante, ch'era fra le carte dello
stesso Poggi, ma essendo essa soverchiamente
prolissa tralasciamo di qui riportarla.
Ferro (De), ejusque jNivis prrepara-
tione. Alidore J. H. Z. (Jo. Hiero-
nymo Zanichelli). Keneiiis ^ apud
Pauletlum, 1 7 1 3.
FERRO (Francesco). Storia dell' an-
403
FES
tica città di Comacchio, scritta dal
dott.'^ Francesco Ferro, comaccliicse,
libri quattro ce. Ferrara, appresso
Bernardino Pomntelti, 1701, in-^.'*
Non fu certamente il dolt.^ Gio. Francesco Ferro
che la scrisse, ma si bene il P. D. Barto-
I.OMMEO Ferro , chier." reg.% a cui piaC(pje di
stamparla sotto il nome del nipote, e che scrisse,
medesimamente sotto il nome di lui, anche un
supplunenlo alla suddetta storia , stampata in
Roma, Fanno l/OS, /«-4.''
FERRONTI (Fabrizio). Predizione della
Cometa dell'anno lySC, con varie
riflessioni sopra le comete passate
e future ce. Bologna, iy3y;e Colle
Ameno, lySo.
Celasi con questo nome il marc' Antonio Gm-
SLiERi, bolognese.
FERVIDO (IL), Acad." Filodramma-
turgo (P. Mariano Minghetti , del-
l'ordine de' Minimi, di Forli). Do-
dici cantate dell'ec. Bologna^ ij86.
Festa academica di lettere pe' convit-
tori del dementino ec. (del P. Giu-
seppe Maria PujATi, allora somasco,
poi benedettino). Roma, 1762.
Festa (La) della ruota. Poemetto in
terza rima di V. M. B. (Vittoria
Madurelli-Berti , vicentina ). Pa-
dova, tip. della Minerva, 1 82 3, m-8.°
Festa fatta in Roma alli 25 febbrajo
1634, e data in luce da Vitale Ma-
scardi. Roma, senz'anno e stamp. ,
m-4.°, con XIll tav. ìntagl. in rame.
Questa descrizione, che è del card.* Guido Ben-
TivoGLio, fu ristampata col nome di lui nella
raccolta delle sue lettere [Roma, de' Rossi ,
16S4).
Feste d'Apollo celebrate sul teatro di
corte nell'agosto del JIDCCLXIX per
le nozze tra il Reale Infante Don
Ferdinando, e la R. Arciduchessa
Infanta Maria Amalia. Parma, stam-
peria reale, in-^.^
Il Prologo è del conte Gastone RezzOMCO; l'Atto
di Ranci e Filemone, del P. PaG^ihi; l'Atto
d'Aristea, di Giuseppe Pezzana; l'Atto di
Orfeo, del Calzabigi.
Feste nelle nozze del ser.° D. Fran-
cesco Medici, e della ser.^ sua con-
404
FIA
sorte la sig."* Bianca Cappello co.
Con aggiunta et correzioni di molti
particolari ec. nuovamente ristam-
pate e descritte da Rallaello Gual-
terotti, fiorentino. Firenze, per i
Giunti j 1579, m-4-'^
La prima volta comparve senza il nome dell' au-
tore, che in questa edizione la riordinò e cor-
resse. Noi ne possediamo un'edizione poste-
riore^ del 1889.
Feste per le nozze di Ferdinando II
e Vittoria principessa d'Urbino. Fi-
renze, Zanoli Pignoni, iSSy, in-f\.'^
I compilatori delle Notizie degli uomini illustri
dell' Acad. Fiorcnt. ci fanno sapere il nome
deir autore 5 Ferdinando Bardi ;, de' conti di
Vernio.
Festino (II) delle Muse in Parnaso,
ovvero enimmi poetici (di France-
sco Moneti, minore conventuale).
Consiste in sonetti.
Fedi, TIMONE (Francesco).
Feudis (De) Patrice (idest,Foro Julii)
olim per Patriarcliam concessis.
Questo trattatalo fu impresso la prima volta senza
nome di autore da Lodovico Antonio Muratori
{Antiq. Meda M'i, toni. \,png. 659) che lo
trasse da mi codice della Bibl. Estense senza
sapere di chi fosse, e ciò per avventura per-
chè mancante quel mss. della prefazione, che
si legge neir originale, mi tempo di Apostolo
Zeno, dal quale si ricava che il suddetto
trattatello fu dettato da Antonio Bellone, au-
tore anche delle vile de" Patriarchi d'Aquileja.
Feudo (II) prediale dimostrato di do-
minio diretto della chiesa di Feltre.
Stampato l'anno 1767.
Scrittura del prete Domenico TODESCHINI, di
Pergine nel Trentino.
Fedij Confutazione dello scritto ec,
Feuille (La) villageoise. (Commencce
par Cerutti et Rabaut de Saint-
Etienne, le 3o septembre 1790, con-
tinuée après la mort de Cerutti
par Grouvelle et Ginguené, jusqu'au
i5 tliermidor, an III, 10 aòut 1795),
Paris, 1 790- T 795, voi. IO, in-'è.^
Fiaccole per esercitare le virtù e per
detestare i vizj (del P. Gregorio
Montale, gesuita). Genova, costipi
del Farroni . i(34o, in-'ì^.'^
FID
FIALETTI (Rosa). Esercizio di con-
formità alla volontà di Dio, com-
posto dalla ven.'" serva di Dio ec.
{Padova, Cornino), m-4." ed </?-8."
Se ne riscontrano quattro differenti edizioni; e
trovasi puranco stampato dal medesimo Co-
tìiino al Ire tre volle, cioè nel 1744, 1743, e
1749, unito air opuscolo col titolo di Orazione
mentale. L'esercizio fu composto da suor Maria
A>GELiM, e non dalla Fialelti, nata settantatrè
anni dopo di lei.
FICAPiDO GYMNASIARCA DEL MA-
SIELLO (Maestro). La Fistula , di
ec. Firenze, i652, m-12."
Viene quest'opera attribuita da alcuni al Coltel-
lini : ma il P. Angelico Aprosio nella Fisiera
alzata, attesta ch'essa è di Benedelto FIORETTI.
Fedi, OSTILIO CONTALGENI.
FICORONI (Francisci), Reg. Lond.
Academiffl socii, dissertatio de larvis
scenicis et figuris comicis anticjuo-
rum Romanorum ex italica in la-
linam linguaiu versa. Romae, \']5o',
Ibidem, 1754, in-^.^
Nel dizionario storico''(e<^/z. di Bassano , toni.
IV, pag. 48g) vuoisi che sia traduzione del P.
Contuccio CoiNTUCCi, gesuita, il quale anzi ri-
fece l'opera di pianta. Al dire dello stesso di-
zionario il suddetto Co>'TUCCl ebbe mano ezian-
dio in allre opere che portano il nome dello
stesso Ficoroni. Secondo poi il Mazzuchelli la
presente traduzione De larvis scenicis, è la-
voro di mons.'^ Giovanni Bottari, al che non
possiamo sottoscriverci. La prima edizione in
italiano fu impressa in Roma, per Antonio
de Rubeis, nel i736.
Fida (La) ninfa, dramma per musica
(del mare.*'' Scipione Maffei). Fe-
rona, 173©, ì/ì-8.°
Fida (La) pastorella, favola bosca-
reccia (dell'ab.*^ Cesare Cittadella).
Fe.ììezia, i']5'ò, in- 1 n^
FIDALMA PARTENIDE P. A.
E la mare." Petronilla Paolini Massimi , romana,
che sotto questo nome arcadico publicò due
drammi, l'uno intitolato La Tomiri, l'altro
La Donna illustre, non che alcune Poesie
che Icggonsi nelle raccolte del Recanati e della
Bergalli, come pure in quella del Mazzoleni.
Non possiamo però assicurare se in alcune di
esse non trovisi anche il vero nome insieme
coir arcadico.
FID
Fidanzata (La) Ligure, o sia usi, co-
stumanze e caratteri dei popoli della
Riviera ai nostri tempi , dell'autore
della Sibilla Odaleta (Carlo Varese).
Milano, 1828. toni. 2, i/z-i8/^
FID AURO (Flaminio) (P. Francesco
Fulvio Frugoni, minimo di S. Fi-an-
cesco di Paola). La Guardinfanteide
di ec. Penisela j oppresso Pietro To-
rnassi , 1 65 3 , in- 1 2 .'^
Poema di seicento ottave. Il suddetto F*. Frugojii
sotto divèrsi nomi finti diede alla luce altre
sue cosej ma quali siano, non ce ne infor-
mano i scrittori della Stor. leti, della Liguria.
FIDAURO LIDIO P. A. (ab.^' Clemente
BoNDi , ex-gesuita). Poemetto filoso-
fico sulla felicità, di ec. Mantova,
1779, m-8.''
Fu poi ristampato pixi volle nelle collezioni delle
poesie del Bondi che portano il suo nome.
FIDENZIO. I cantici di Fidentio. 5e«2fl
liiogOj anno e stampatore^ in-S."
La data della lettera dedicatoria è Reggio, il
primo maggio 13G2; il libretto è di pagine
quindici, e T edizione è assai rara. A questa
tennero dietro molt'allre edizioni con aggiunte
di altri componimenti con vai'ietà di titoli, che
sono i seguenti:
1." Cantici ed elegie del Pedante appassionato
con locupletalione delPistesso e d'altri autori.
Senza luogo, anno e stamp., in-ii°
Non deve tacersi clie alcuno crede la presente edizione
anteriure alla prima da noi riferita.
2.° I cantici di Fidentio, ristampati con ag-
giunta di alcune vaghe composizioni del me-
desimo genere ricorretti con diligentia. Senza
luogo e stamp., 1S64.
Questa edizione si riputò eseguita in Ferrara, per Valeiila
Panizza. La prefazione indirilta Al Magnifico Signor
Giulio Susena è in data di Ferrara, l56^. In essa, tra
le altre aggiunte, si trova per la prima volta il Canzo-
niere di Giano Argiroglotto (liugui d'argento), sotto il
qual nome diremo in se'guito chi puossi celare.
3." I cantici di Fidentio Glottochrysio Ludima-
gistro, con aggiunta di alcune vaghe compo-
sizioni nel medesimo genere, di nuovo ristam-
pati. Fiorenza, in-H."
Questa edizione è in tutto simile alla precedente ma con
diversa dedicatoria , nel fine della quale si legge - In
Fiorenza, alli xiii di aprile, l565.
4.° I cantici di Fidentio, ristampati con aggiunte
di alcune vaghe composizioni nel medesimo
• genere. Ricorretti con dihgenlia. MDLXFIU.
E simile all'edizione ferrarese.
405
FID
»." — Gli st<>ssi. Presso Antonio Padovani,
MDLXXII, in-z."
G.° — Gli stessi. Firenze, MDLXXIF, in-B."
Altra somigliante, ma alquanto scorretta, «e ne fece in
Mantova, per Francesco Osanna stampatore Ducale,
1590, i« 8."
7." I cantici di Fidentio, ai quali con Tau-
xiho del prelo si sono aggiunti altri cantici e
rithmi di molli celeberrimi I.udimagistri e pro-
fessori della prisca favella. Vicenza, per Gior-
gio Greco, con licentia de' superiori, in-O."
Questa edizione eldje luugo verso il principio del secolo
XVII e forse nel l6o3.
8." — Gli stessi. /fi, per Francesco Grossi,
o sia pel Bolzetti, MDCXI.
L'edizione corre ora sotto il nome di uno, ora sotto quello
dell'altro di questi due stampatori.
9."— Gli Stessi, h'i, pel Brescia, MDCXI,
in-Q."
In questa edizione (elio il Merati dice d'aver veduta
senz'anno) si leggono i molti carmi di Cinlhio Pierio.
10.° Cantici di Fidentio Glottochrysio Ludima-
gistro, con aggiunta di alcune vaghe compo-
sizioni nel medesimo genere. Firenze {Napoli),
J723, in-Q."^
Ila la stessa dedicatoria dell'edizione di Firenze, l565, e
le medesime composizioni, ma ne sovverte l'ordine, e
confonde i Sonetti di Fidenzio con quelli che furonf»
impressi sotto il nome di Jano Argiroglot'o.
il.° I cantici di Fidenzio Glottochrysio Ludi-
magistro, con aggiunte di poche altre vaghe
composizioni nel medesimo genere , alcune
delle quali ora solamente sono date in luce.
Vicenza, Pierantonio Berna, MDCCXLIII
(1743) , m-8."
L'autore di questa edizione. Paolo Tavola (che volle
celarsi colle sole lettere iniziali P. T.) , l'adornò col
ritratto del poeta, vi premise erudite illustrazioni, e
vi aggiunse cinque sonetti di Giamliattista Gorgo. Si
rimprovera però al Tavola di avere lasciato correre
molti errori nel testo p'idcnziano, di non avere seguito
l'ordine migliore delle antiche edizioni, e di aver ci-
tato autori senza averli letti; imperciocché, se fosse
stato alla di lui cognizione quanto scrisse l'Academico
Aideano (cioè iV7co/ò Villani, Discorso, pag. 85) che
il capitolo all'EicelIcntissiino Biondo {Michelangelo) Ve-
neziano, riferito in alcune edizioni come componimento
d' iiutore incerto, è di Filippo Terzo, veneziano, al
quale, l'edizione del l56!^, stampando Y Epitaphium
'Tiisci Ludimagislri , Io pose sì presso a questo ca.
pitolo che semhra volerlo attriliuire alla slesso autore.
12." I cantici di Fidentio Gloltochrisio Ludi-
magislro, con aggiunta di poche altre compo-
sizioni nel medesimo genere. Nizza, presso la
Società tipografica, iMDCCLXXXI, in-8.°
Nel toni. XXV del Parnaso Italiano puldicato dal Rubbi
(Vem-iia, Zatta, MDCCLXXXVII, in-8.°) si lepgono
i Cantici di Fidenzio. — In una raccolta fatta ad Hallo
e Lipsia dal doli, F. W. Genlhe, trovansi pure i me*
406
FID
desimi Cantici ili FiJenzlo, co' suoi sonctli, coti quelli
(lell'Argiroglotto e coi due dell'anonimo, che si suc-
cedono senza interruzione e senza avvertire il passa;5gio
d'un autore all'altro. Dopo le sestine ed i due capitoli
viene la Canzonetta Fidenziana di Stefano Vai. L'edizione
è abbastanza corretta.
Noi chiuderemo T elenco delle edizioni Fidenziane
con quella assai pregevole di i'enczia, dalla
tip. diJh'isopoli, 1852, in-8.°, della quale fu
erudito illuslralore il nobile sig. Giovanni Schio,
giovane studioso, protestando che da essa ab-
biamo tratta la iriaggior parte delle notizie a
tessere il presente articolo. Per venire ora a
svelare, chi sotto il nome di Fidenzio si celi,
diremo che vi furono alcuni che a torto attri-
buirono queste composizioni ad Ippolito Aldo-
brandini, poi ponteiice col nome di Clemente
Vili, ma che il vero autore de' medesimi è
Camillo Scrofa, nobile vicentino, che li com-
pose per dar la baja e mettere in canzone i
pedanti, fra"' quali principalmente Fidenzio Glot-
tochrisio Ludimagistro (di cui prende il nome
celebrando il di lui socratico amore con Ca-
millo Strozzi, ferrarese, suo discepolo), non
che Polifllo_, cioè Francesco Colonna, per la
sua Ilypnerotomachia, colla quale egli credette
di rendersi singolare col fare un guazzabuglio
di varj linguaggi. Il nome di quel primo clie
teneva scuola in Padova , siccome apparisce da
alcuni suoi epigrammi che abbiamo alle stam-
pe, era Pietro Fidenzio, il cognome Giunteo^
e Glottocrisio, cioè Lingua aurea, il sopran-
nome glorioso che il medesimo prese, perchè
forse presumeva di sapere molto innanzi nella
lingua latina e nella poesia. Il borioso sopran-
nome di Glottocrisio sei fecero ancora co-
mune i due suoi fratelli Jacopo e Barlolom-
meo, il che consta dai loro com|)onimenti in
versi, chiamandosi l'uno Glottochrysius Juco-
bus Junctceus Petri fratris , e l'altro Glotto-
cìirysius Bartholomo^iis Junctceus l'etri et
Jacohi fraler, benché vi abbia chi creda che
Jano Argiroglotto non sia diverso dallo stesso
Fidenzio, o sia dallo Scrofa. Il conte Schio
però nelle illustrazioni a Fidenzio, /Jrtg. 97, 98
e 99 {ediz. veneta dell'anno Mòì) , tiene per
probabile e verosimile la notizia che ci dà un
esemplare della seconda edizione dei versi pe-
danteschi, custodito nella Marciana, il quale
in cima alla faccia su cui, dopo finiti i sonetti
dello ScPvOFA, cominciano quelli degli altri, ha
una nota scritta a penna che dice Hercule
Fortezza. Infatti Ercole Fortezza fu di casato
vicentino assai noto, e Vicenza Tebbe a mem-
bro del suo consiglio municipale l'anno lol7.
Quantunque non registrato dal P. Calvi ne' suoi
Scritl. Vicent., abbiamo di lui alle stampe al-
cuni versi latini in fronte al libro di Jacopo
FIE
Ferro intitolato: Ad Legem mwiicipalein Vi-
centinam de attractu et de seri'itutibus prce-
dìalihus, ed in questi si vede ch'egli era giu-
reconsulto, come accenna pure d'essere stato
r Argiroglotto. Il mentovato editore delF im-
pressione veneta del 1832, soggiunge che non
sa con qual fondamento si attribuisca ad Ip-
polito Salviano il prologo in lode del Ruffia-
nesitno, che sta nelF edizione seconda da noi
rammentata, e ci scopre inoltre, che sotto il
nome di Prudentio Spinedo si nasconde Giam-
battista Grisoldi; sotto quello di Lattanzio
Calliopeo, Giamliatlisla LiviERA; sotto Cinlhio
Pierio, Michel" Atigelo Angelico; e che final-
mente sotto Irenio, detto puranco Gallenico
Irenio, Angelo Pace, medico vicentino; le
poesie de' quali autori leggonsi in varie delle
edizioni sopra riferite. Vedasi la detta edizione
procurataci dal conte Schio che parla d'altri
poeti Fidenziani, conosciuti con nomi veri, o
finti.
FIDIPPO ANTEDONIO P. A. (Gio. Bat-
tista Grazio.si ). Traduzione di un
ode francese di Ticofilo Gimerio [P.
Aurelio de' Giorgi Bertola^ olive-
tano) fatta da ec, Napoli, i 777, //i-S."
Fido (II) Consigliere negli sposalizi!
avanti le nozze, nelle nozze e dopo
le nozze (del P. Orazio Ferrari,
della comp.^ di Gesù, modenese).
Modena, per li Cassìanij 1628, m-8."
Fiducia (Della) in Dio, libri IV, del
P. Nicolò de Sault, gesuita, fran-
cese, tradotto in italiano (dal P.
Rlatteo Gherardelli). Boma^ per il
Tinassi , I ^^^ , in- 1 2 .°
Lo stesso P. Gherardelli tradusse anche dal
francese in italiano F operetta - Del cercare
Iddio per vie naturali e soprannaturali - del
mentovato P. de Sault, che fu itnpressa pari-
mente dal Tinassij come pure il trattato - La
via della salute per amore divino. T^enezia,
per il Babà, IGCO.
PIENTI (Bernardino). Trattenimenti
spirituali, e meditazioni sopra la
vita e virtù del glorioso S. Gae-
tano Tliiene, patriarca e fondatore
de' Clierici Regolari , che serviranno
per celebrare divo ta mente i nove
giorni ad honore e gloria del Santo
indirizzale all'anime divote di S.
Gaetano da ec. Venezia j pel Pai-
yasense. 16B2, in-i-ìP
407
FIG
Il nome è vero; non così il cognome che è ana-
gramma del ì\ FiJiETTl.. oh.'^ rcg.", veneziano.
Fiera (La), comedia di ]Miclielagno!o
Buonanoti il giovane, e la Tancia,
couiedia rusticale del medesimo colle
annolazioni ilell'abale Anton Maria
Salvini. Firenze, Tarulli e Franchi ,
I 726, in Jogl pie.
Crcilesi autore della prefazione^ stesa a nome dcj;li
stampatori ,. il canoniio Anton I^Iaria BisCiOM.
FIESOLANO BRANDUCCI. Fedi, La-
mento di Cecco da Varlungo.
FIGARO TUOGNO. (Alvise Valmarana,
viceulino). Smissiaggia de sonagitto
canzon e sniarcgale in lingua pa-
vana de Figaro Tuogno da Crepa-
doro e de no so que altri buoni
Zucolari del Pavan e Vesentin. Par-
ie L Ai lustri e smaguifichissimi se-
gnori Cadiemici Limperglii de Vi-
cenza. Padova^ Cantoni, i586, m-4."
Non si sa se la seconda parte sia stata impressa.
Si noli che anche i Vicentini hanno scritto le
loro poesie in lingua rustica padovana. Abbiamo
dello slesso - Canzone in morte di Menon.
Sta nelle Rime di Menotto ec. Pnrt. IV, cai;
i9S. Il Calvi {Scritt. flcent., toni. W , pag.
114) attribuisce alF Angelici, seniore, questa
poesia, ma è errore.
Figlio (II) del Gran Turco, dramma
giocoso per musica ad uso del Real
Teatro di Colorno nell' autunno
dell'anno 1774 (composizione del
Duca Ferdì:xa.kdo di Borbone). Par-
ma j stamp. reale, iyy4ì ifi-4-^
Figliuol (II) prodigo. Dratnnia per
musica. Genova, nella stamperia di
Benedetto Guasco^ in-S."
L^ Allacci lo crede opera di Anton Giulio Bri-
GiNOLE Sale, genovese.
Figura (Della) gigantesca del martire
S. Cristoforo, dissertazione all'IUmo
e Ruio mons.^ Agnello Broya, ve-
scovo di Teano, indiritta e consa-
crala da N. N. (P. Daniello Maz-
zAccARA, certosino). Venezia j 1763,
in-S.''
Figura (De) telluris. Fide^ Nova me-
thodus etc.
FIL
FILACERBO CHIURLICELLO DA TIN-
CE DE' TOPPI. I Bacherozzoli, com-
ponimenti burleschi. Stampati nella
Traiuo<j;^ia Seconda della Società
Col'omharia.
Copresi sotto (piesto pseudonimo il can.° Anton
iMiiria Biscio.M.
FlLADELFO (Dionigi) (Lodovico Ve-
nisiANi , modonese). Cento avveni-
menti ridicolosi, ricavali da varj
autori per ec. Modena j Cassiani ,
i665, in-^.''
Sonovi due ristampe, Tana del 1675, Pallia del
1G78.
FlLADELFO LIBICO (Giuseppe Frova,
caii.^ i"eg.^ later.*^, da Vercelli).
I ." Gualae Bichierii presbyteri cardi-
nalis vita et gesta collecta a Philadel-
pho Libjco. Mediolani, 1767,27^-4-°
2.*^ Lettera apologetica di ec, in
risposta alle due a lui dirette dal
signor teologo priore Innocenzo Fi-
lej)pi. h'ovara. Cavalli, (i 762), m-8."
3." Lettera di ec. al sig. can.° Fran-
cesco Filej)pi, diretta sopra i dubj
intorno al vescovato di S. Teonesto.
Venezia 3 Camioni e Conip., (1761),
• Q o
m-o.
4.° Lettera di ec. all'autore della
Storia letter. d'Italia {P. Zaccaria)
in risposta a quanto si scrisse nel
Giornale del 1751, publicata nel
tom. IV del 1752.
5.° De sacris imaginibus. dissertatio
Filadelfi Libyci.
Leggesi nel tom. XLII degli Opus x>li scienti-
fici e Jilologici del P. ab. Calogerà. Consul-
tinsi le Novelle lett. di Firenze per V anno
17S0, col. 5G9; per l'anno 176G, col. 761, e
per l'anno 1762, col. 376.
FlLADELFO PRONEAFILACE (e non
PRONEFILACE, come scrisse il Lan-
cetti). La providenza vendicata, o
sia come debba pensare ed in qual
modo operare il cristiano in occa-
sione de' tempi calamitosi e funesti
alla religione ed alla Chiesa. Pa'
dovttj stamp. del Seminario j 1800.
Celasi col surriferito nome il P. Amadeo Can-
CIAM, deir ordine dei Predicatori , veneziano.
408
FIL
FILAGRO FARESIO. Elogio del sena-
tore Bernardo Nani, veneziano.
Sta nel toni. XXIII delle Novelle letterarie di
Firenze dell' anno 17G1, col. «33 e ssi. In
fine avvi un' iscrizione sepolrrale falla da
quello stesso che scrisse T elogio, cioè dal V.
abate D. Anselmo Costadom , monaco camal-
dolese, copertosi col suo nome arcadico di Fi-
lagro Faresio. 11 presente elogio fu fatto ri-
stampare separatamente in Bologna da Giam-
battista Passeri.
FILAIETE (Eusebio) (Gregorio Fon-
tana, scolopio). Lettere di ec. al
sig. dottor Giorgi, medico fioren-
tino, sopra alcune sperienze rela-
tive alla decomposizione dell'acqua.
Venezia, lySS, m-8.°
Ci nasce dubio se codeste lettere siano veramente
di Gregorio Fontana come si crede, perchè il
Savioii, che scrisse di lui un apposito elogio.
e che ne dovrebbe essere perciò bene infor-
malo, non ne fa cenno.
FILALETE (D. Carlo Rosi.m). Lettera
di ec. , a Critobulo [D. Bernardo
Della Torre). [Napoli), presso i
fratelli Raimondi j in-8.°
FILALETE. Lettera di ec. , tradotta
dall' inglese. Vedij Lettera sopra la
misura e calcolo de' piaceri e do-
lori , ec.
FILALETE (mons.*^ Colangelo, già fi-
lippino, poi vesc.° di Castellamare).
Opuscoli scientifici di ec. Napoli^
Orsini, 1817, m-8."
FILALETE (Altro) (abate Pasquale
Ponticelli). Lettera di ec. a Cri-
tobulo, i ulla scrittura di Crestofilo
Parrasiaste (abate angelo Antonio
Scotti) in difesa dello stesso abate
Scotti , contro certe osservazioni
dell'abate Ponticelli.
FILALETE, Acad.° Libero (Atanasio
Cavallo, di Asti). Lettera di ec.
Torino _, I ^64.
FILALETE ADIAFORO (P. M° Maria
Bernardi, da Bologna , min.^ con-
vent.*^, poi vesc." d'Acquapendente).
Di qua! ordine dei minori sia il B.
Andrea Caccioli da Spello, disamina
FIL
(o altra consimile parola), di ec.
Lucca, 172^.
Filalete (!1), dialogo (del dott.^ Biagio
Sciiiivo, da Este). Parte I e II di-
visa ciascuna in cinque giornate.
Venezia j pel Tabacco j 1738, zn-8."
"In questo dialogo difese lo Schiavo, e il Pe-
"Irarca e sé, contro le censure fatte loro dal
»» P. Teobaldo Ceva, carmelitano >j (Zaccaria,
Storili lett., toni. II, pag. 308).
Fedi^ ACADEMICO EREINO.
FILALETE (Eusebio Ireneo) (abate
Giambattista Rodella). Note per-
petue di ec, alla lettera del Cat-
tolico Romano di Risposta al Teo-
logo Piacentino.
Ritenuto soltanto il nome di Ireneo Filalete ,
ed ommesso quello di Eusebio , publicò il Ro-
DELLA puranco:
1^ Gemiti di uà' anima penitente
ricavati dalla divina scrittura e dai
.«;anti Padri. Terza edizione accre-
sciuta di massime ec. Prima versione
dal francese con brevi note di ec.
Pavia j 1791, iom. I.
3.° Spiegazione delle preghiere e
delle cerimonie del S. Sagrifizio
della messa. Versione dal francese
con brevi note di ec. Jvi. come
sopra, tom. II j in-S.°
Benché versioni di due diverse opere , non de-
vono esse andar disgiunte.
FILALETE (Giovanni) (Giovanni E-
vangelista Di Blasi). Lettere di ec.
al signor Crisostomo Casertano su
la storia di Sicilia del Burigny. iVa-
poli j per Vincenzo Flauto ^ 1786,
toni. 3 , in-S.*^
Furono publicate dal Di Blàsi, che erasi accinto
a scrivere la storia di Sicilia, dopo che Luigi
Romej ebbe dato fuori nel 1778 un manifèsto,
o sia im prospetto della traduzione della storia
di Sicilia, scritta in francese dal Burigny, te-
mendo egli, il Di Blasi, che venuta alla luce la
storia del Burigny prima della sua , non avesse
quella impedito lo spaccio del proprio lavoro.
FILALETE (Giuseppe) (P. D. Celestino
Petraccdi, monaco celest.*^). Lettera
di ce. ai sig. D. G. B. B. amico suo
carissimo, in cui si parla delle ri-
109
FIL
llessioai di Filostetic Orostoo (woiis.'^
Alessandro Form.ìgliAIu) sopra il
libro (Irlla insigne abazialc basilica
di S. Stefano di Bologna. Scnz' al-
cuna nota (forse Ferrara , circa il
1747), z«-4." Fedi, FILOSTENO
ORESTEO P. A.
FILALETE (Ireneo) (Altro) (P. Costan-
tino Rotigm). Lettera ipercriliea di
eo. ad un Cavaliere Fiorentino del-
l'ordine di Santo Stefano, suo amico.
.soj)ra la rispost.'l di N. N. di Cosmo-
poli all'autore della Storia letteraria
del l 'j'òO.A Cosniopolij{i 7Ò l),/«-8."
FILALETE METAURENSE (Carlo Ga-
vAiiDiM, pesarese). Lettera di ec. m
risposta ad un amico contro la pre-
sunzione de' signori Urbinati, che
la loro città sia capo di provincia
e legazione. Pesaro, 179', in-^!^
FILALETE NEMESIANO (conte Gastone
Della Torre di Rezzonico). Lettera
di ec. a Don Simone. Ilonia [Na-
poli), 1796,^/^-8.°
È una risposta alla ci'ilica fatta dal mare." Tom-
maso Gargano alla leilera , nella quale il Rez-
zoiiico aveva descritto il gruppo di Adone e
Venere^ di pertinenza del mare." Salsa di Be-
no, napoletano.
FILALETE NICETA (P. Gio. Andrea
Patebnò, cataniese). Lettera di ec.
ad Arato Partenopeo sop,ra il libro
intitolato - Saggio di JSietafisica di
Lioiiardo Gandìino. Maka , 1766,
"In questa lettera si pretende mostrare, come
5>suol farsi dagli invidi, ogni ragionamento,
'5 ogni speculazione del Cambino ess(;re stata
'stratta di peso dal Canzio , da S. Tommaso,
>»e da altri scrittori. Grande fu il rumore che
•jlevò tale accusa in Catania, e in Palermo,
jjeM Gambino, tenero com'era del suo onore,
»> rispose sotto il nome di un suo scolaro in-
>j dicando i luoghi del Canzio e di S. Tommaso
»» guasti o alterati dal Niceta j>(Scinà, Storia
leti, di Sicilia, toni. II, pag. Aù).
FILALETE ORETEO.
j.° Discorso apologetico di ec. in-
torno all'origine e fondazione della
chiesa Palermitana del Principe de-
FIL
gli Apostoli S. Pietro. Palermo ^ ap-
presso Angelo Felicella, 1 738. jVì-8.°
Fu scritto dal can.° Antonino lMo^ClTORE, a cui
prestò ajuto Giacomo LOA'CO, ed è contro il
Di.--corso di Domenico di Leo - Dell' introdu-
zione della Santa Cattolica fode in Sicilia
ce. Genova (cioè Napoli, 1733, in-i."). Si
consuiti Scilla, Star, letter. di Sicilia, tom. I,
]iag. ioG-67, dove riporlansi altre opere pseu-
douime, che cagionarono simile controversia.
Noi non possiamo di tutte far cenno , ignorando
col sullodato istorico i veri autori d'alcune di
esse. Sotto lo stesso nome publicò paranco il
Mongitore :
2.*^ Apologetica epistola de patria
Sanctaì Silvia^ Pauormitanre Sancii
Gregorii Magni sororis. Panormi ,
1715, m-8.'^
FILALETE PIROFORO (P. ab.'' Arcan-
gelo Baldouiotti, canon." lateran.^),
Appendix in prffifatiouem Bandinia-
nam ad cataloguni Bibliotliccre Me-
diceo-Laurentianra. (Col motto) Fa-
bricatores mendaciij eie. 1769; con
dedica di ec. ad Endromio Arcade.
— Appendix in adnotationes Bandi-
nianas ad vitau) Marsilii Ficini; iteni
in quintani anonymi Epif^lolam Fe-
sulanam. (Col motto) £cce iteruni
Crispinus eie. l'j']^.
In greco Piroforo vuol dire - portante fuoco,
ignifero, e i-ende il cognome Baldoriotti
da Baldoria , allegrezza publica che si ma-
nifesta con fuochi. - Queste due appendici for-
mano un solo volumetto, occupando la prima
lino alla pagina 24, e la seconda seguendo
sempre la stessa numerazione Ihio alla pa-
gina GO. Dopo le suddette appendici si trova
un'Orazione eh Roberto Luigi Sostegni, fio-
rentino, canonico regolare lateranense, detta
ai Senato di Lucca nella quaresima dell' anno
Ilio, stampata cogli slessi caratteri delle ap-
pendici, e colla continuazione medesimamente
della stessa numerazione delle pagine, vale a
dire dalla 61 alla 9o. Compiono il volume
due tavole incise in rame. L'edizione è in-A.'^
e credesi eseguita in Lucca. ,
FILALETE (Roberto) (Luigi Brenna,
ex-gesuita). Lettere teologiche, cri-
tiche e filosofiche di ec. circa la
giurisdizione ed autorità competente
al Sovrano, sopra le persone, i beni
26*
410
FIL
e gli afTari degli Ecclesiastici. Fi-
renze, 1790, in-^.
Opera assai biasimala dal Giornale Eccìes. di
Roma, sicconac contraila ai principi di quella
Corte. Notisi però che diverse cose , aliene dallo
spirito deirautore, furono nello stamparsi que-
sto libro intruse da persona potente in Toscana.
FILALETE, tra' Planomaci (Giuseppe
Manzo-m). Varj capricci di ec. Fe-
neziaj per Marcellino Fiotto.
FILALETE (Zosimo) (avv." Giuseppe
Vitali, bussetano) ad un novello
Giornalista, colla giunta di alcune
annotazioni di Ricanio Narota [ana-
gramma di Antonio Arcari). {Parma,
Carmignani, 18 io), /n-8.
FILALITE (mons.^ Domenico Pes, ve-
scovo di Bisarcio in Sardegna). Let-
tera (prima e seconda) sopra le
versioni dei salmi 67 e 79, fatte
dal P. Giacinto Hinlz. Cagliari^
i8o3-i8o5, j«-8.°
FILALITEO NIC03IAC0. Avvertimenti
alla Republica di Venezia , e suoi
sudditi, di ec. Bologna, 1606, in-^.°
È opera in favore della Corte di Roma nelle fa-
mose vertenze di Paolo V. " L'autore si dice
>5 essere il card.^ Gaetano: così sta scritto nel-
53 r esemplare Marciano » (Cicogna. Iscriz.,
toni. IV, /Jrtg. 45S ).
FILALTEO (Lucilio) (Lucilio Maggf,
bresciano). Il giuramento e le sette
parti degli aforismi d'Ippoci'ate Coo,
dalla lingua greca nuovamente nella
volgar italiana tradotte dall'eccel-
lente dottor fisico e publico lettore
M. ec. Pavia, appresso Francesco Mo-
scheno, i552,m-8° Fide, PHILAL-
THEUS (Lucillus).
FILAMBO LISIADE, Pastor Emonio
(avv.° Luigi Bottiom). Oda di ec.
al merito di D. Paolo Buonfichi.
Parma, 1806, ?n-4.°
FILANDRIO SORISTO P. A. (avv.'' An-
tonio Maria Vannucci, prof.^a Pisa).
Poesie diverse di gc. Livorno j ^'JO'j,
voi. 1, m-4°
FILANDRO CARITEO (Francesco U-
baldo de Nobili, can.° reg.^ later.*^.
FIL
lucchese). La Medea del signor di
Longepicrre, fatta italiana da ec.
Lucca, ^y^y-, ìn-\i.^
FILANDRO CRETENSE, Pastor Emonio
(conte Antonio Cerati).
i.° Elogio dell'ab.^ Carlo Innocenzo
Frugoni, di ec. Padova, i 776, in-'Ò.'^
2.° La Magreide, ghiribizzo poetico,
e l'ipocondria, scherzo misto di versi
e di prosa di ec.Parmaj Carmignanij
1781,^-8.°
3.° Opuscoli in versi e in prosa, di
ec. Parma, Carmignani, lyg'j^in-Q.'^
4.^ Alla tomba di mons.*^ Fra Adeo-
dato Turchi, vesc.° di Parma, versi
di ec. Parma, i8o4, '"-8.°
5.° I tre Gobbi, novella in ottava
rima di ec. Parma j Carmignanij
1800, //2-8.°
6.^* Versi di ec. per le nozze d'un
giovine Cavaliere suo amico. Parma,
dalla stamperia reale, (1776).
7.° Le ville lucchesi, con altri opu-
scoli in versi ed in prosa, di ec.
Parma, stamp. reale, 1783, m-8.°
8.° Zobed, novella in ottava rima di
ec. Parma, Carmignani, 1 795, m-8.*'
FILANTROPO (IL) (Giacinto Schilini,
bresciano ) , alli cittadini fratelli
Pocpagni. Brescia, pel Bendisciolij
1798, in-/^.° — Appendice del Fi-
lantropo (del suddetto Schilini) alle
Osservazioni delli cittadini Pocpa-
gni. Ivi, come sopra, in-^.°
FILANTROPO SOFIFILO (ab.^ Giam-
battista Rodella). Il Nember e lo
Stoa difesi dalle critiche dell'abate
Girolamo Tiraboschi nella Storia
della letteratura italiana, tomo VII.
Sideropoli, appresso Simon Piscopio
(data fiilsa), 1779, z/?-8.°
FILANTROPO SUBALPINO. Arte di
conservare ed accrescere la bellezza
delle donne, scritta da ce. Torino^
presso 3fichclangelo Morano, f anno
XI della lìepuhlica Francese (180 3),
m-8."
414
FIL
È senza Alilo dello scolopio P. Gaspare MOR.VRDO ,
U republieano largo in cintura, come avreltbe
detto il Botta.
FILARCO (P. Costantino Rotigm). Ri-
sposta di ec. a Teotiiuo, o sia dis-
sertazione sopra un articolo del Di-
zionario Giansenistico, recato dallo
storico letterario d'Italia.
Sta nel toni. II, lett. \\\, di Ramhaldo Novi-
mene.
Vedi, TEOTDIO.
FILARETE (Ippolito) (Lodovico Ca-
sale, romano). La Palmira di Tebe,
dramma musicale di ec.
Ritrovasi col vero nome a pag. lOl delle poesie
di lui, stampate in Roma . per Fabio Falco,
1670, m-8.° Nella ristampa della Dramma-
turgia dell'Allacci fu tolta via la notizia che
fosse stata impressa pseudonima, e si riferi
col vero nome dell'autore; inoltre vi si chiama
Tragedia quando è Dramma musicale.
FILARETI (Angelo) (Angelo Porte-
nari, dell'ordine di S. Agostino, pa-
dovano). Le ferite felici, di ec. Ve-
nezia, Bertano, 1609, '"-i2-°
FILARETI (Damiano) (P. lettore Fla-
minio Annibali, da Latera, minore
osservante).
i.° Lettere (quattro) di ec. ad un
padre minorità, nelle quali si dà
il suo giudizio intoiuio alle ragioni
addotte dal sig. D. Domenico Pan-
nelli per negare la professione mi-
norità di S. Benvenuto, vescovo d'O-
si mo. Faenza, dalle stampe di Giu-
seppe Leonardi j 1764, m-4-"
a.° — Le stesse, con l'aggiunta
delle Osservazioni ed altro, di che
si vegga una opportunissima intro-
duzione, che si premette. Edizione
seconda. li^ì, 1760, in-/^.
3." Lettere di ec. all' amico minorità
nelle Osservazioni ed altro, conte-
nute nel libro intitolato - S. Ben-
i'enuto vescovo di OsiinOj prete se-
colare. VeUetrij 1766.
Consultinsi, Novelle lett. di Firenze per l'anno
17G7, col. 398-99; e Bill. stor. dello Stato
Pontificio, pag. isi-52.
FILARGASMO, per FILOCARMO (P.
FIL
Stefano MAncirnsELU, di Piacenza).
Della scelta delle rime de' poeti, let-
tere tre di ec., Acad." Ipocondriaco.
Stanno nel toni. XXI della Raccolta Mandcl-
liana, dove leggesi Filargasmo , in vece di
Filocarmo.
FILARGIRIO ATLANTEO (marc.^ Fi-
lippo Dalla Rosa, parmigiano). So-
netti di ec. a Cloridano Ducliense
{Luigi Uberto Gwrdjni), suo pae-
sano, in morte della moglie.
Sono quattro sonetti impressi in due carte.
FILARMONICO INSAZIABILE. È Fran-
cesco PoNA, che sotto tal nome pu-
bi icò in Verona j nel i633 - 1 dodici
Cesari.
FILAURO, Paslor Disperato. Rime ec.
Copresi con questo nome Lelio Tassi , gentil-
uomo di Roccacontrada.
FILEBO. Lettera di ec, o sia dell'a-
mico della gioventìi, intorno al se-
dicente principe de' poeti italiani.
{Milano), presso i fratelli Veladinij
1807, m-i8.°
Questo articolo, nel quale si fa una velenosa cen-
sura di Vincenzo Monti in generale, ed in par-
ticolare delle sue ottave intitolate - La Spada
di Federico II, fu scritto in Parigi da Ur-
bano Lampredi , unitamente all'improvvisatore
GiAN.M, al BuTTURA, al Marinoni, ed a varj al-
tri, in casa di Biagioli. Dall'italiano lo tradusse
in francese T ex-convenzionalista Barrère, e
certo Arnoud lo fece inserire nella Rcviie lit-
téraire , giornale detto per T addietro Decade,
avanti che si publicasse 1" edizione italiana.
Contro quest'articolo il Monti scrisse la sua
famosa lettera all'abate Bettinelli, stampata e
ristampala in Milano , dal Cairo e Comp.,
in-ìì.°, nel medesimo anno 1807; riprodotta
poi fra le opere del Monti anche nell'ultima
edizione presso Giovanni Resnati. Fu tradotta
in francese e stampata a quel tempo , pure in
Milano, zeppa d'errori tipogralici. Erronea-
mente ne fu creduto autore Paolo Costa, che
aveva date fuori alcune osservazioni critiche
sul Bardo della Selva Nera. Il Lampredi,
dopo la morte del Monti, con una sua lettera
al sig. Rafaele Liberatore, volle dare la storia
dell'articolo di Filebo, che può vedersi stam-
pata in una spropositalissima scelta di Opere
inedite e rare di\'incenzo Monti, in un solo
volume, con ilala dì Lugano, ma che credesi
impresso ili Palcì-ino. Non si disconfcssa egli
442
FIL
autore (tcllo scritto, cui afferma i3i aver la-
sciato in Parigi, partendo per la Spagna, nò
<jià con animo clie si publicassej il che venne
fatto, com'ei pur dice, per opera di Gianni,
dopo averlo a siio modo raftazzonato col con-
corso degli altri sunnominati.
FILENO ACCACESIO P. A. (Gio. Jacopo
Baviera, da Sinigaglia). L'innocenza
ravvivala in Adamo pentito, oi-a-
torio saci'O di ec. , Pastore tra gli
Arcadi; tra' Disinvolti, sull'Isauro:
e tra gl'Infecondi, sul Tebro, Todi,
per Gio. Andrea Sambuchi j 1700,
FILENO, TIRSI ed ELPINO , Pastori.
Le tre corone in morte di Carlo
Maria Maggi. MUnno^ per Giuseppe
Malatestn, 1699, m-8.°
La prima di queste tre corone in versi è delPa-
bale Francesco Puricelli; la seconda di D.
Antonio Gatti, e la terza del celebre Lodo-
vico Muratori. I suddetti autori sono anmm-
ciati al principio della dedica al conte Borro-
meo, Sotto i rammentati nomi arcadici.
FILERGITA, Acad.'' innominato (cav.'^
Giovanni x'^pollonio Apollonj, are-
tino). La Dori, ovvero lo schiavo
regio, dramma per musica del ec.
Venezia, i663; ed in Parma, i665.
L''Apollo?«j compose anclie V Ardici, e V Astiale.
FILERGO. La Scaccheide, poemetto
trasportato dal testo latino in versi
italiani da ec. Ilalia, 18 io, ìn-QS'
«È in verso sciolto, Tedizione è di Milano, e
» sotto il nome di Filergo amò nascondersi
»r onorevolissimo signor avvocato Maìnzi, mi-
5> lanese jj (Lancetti, f'^Ha di Girolamo Vida,
pag. 88).
FILERMO (Antonio). Fide, PHILER-
MUS (Antonius).
FILERNO ISAURO (Ganges De Gozze ,
da Pesaro).
Sci'isse sotto questo finto nome in difesa del Pa-
stor Fido di Battista Guarini. Crediamo che
r opera non sia alle stampe, giacche TAprosio,
nella Visiera alzata, dice soltanto d'' averla
veduta manoscritta.
FILETE SIMMACHIANO (ab.*^ D. Giam-
battista Passeri). Del diritto de' Ma-
gistrali supremi sopra de' beni dei
loro popoli, dissertazione di ec.
FIL
Sta nel tom, XVIi della Nuova Raccolta degli
opuscoli scientifici e fdologiei.
FILEXOTiCi DI BRESCIA. Fide, Acta
nova3 Academiffi etc.
FILTARCHI (Adamo). Curiose espe-
rienze fatte in Palermo da ce. in-
torno alla generazione degV insetti.
Palermo, 17 io, m-8.*^
Si annunzia questo libro nv.'' Fasti àia 1710, pu-
blicati dal Dandi in Forlì. Ma quest'opera (clic
non ha mai esistito con tal titolo) altra cosa non
è che (juella del Redi, intitolata - Esperienze
intorno alla generazione degli insetti, im-
pressa in Firenze nel IC68, delia quale sfac-
ciatamente il Dandi copiò T estratto già dato
nel Giornale di Roma del IGG8, nwn. XII.
FILIDORO MEONIDENSE P. A. (abate
Giambattista Vicini). Inni di Cal-
limaco in rimata italiana poesia,
esposti da ec. Modena, società, tipo-
grafica, 1781, in-^°
FILINDO, il COSTANTE, Acad." So-
lingo (conte Filippo San Martino,
d'Aglio). Le delizie. Relazione della
vigna di madama Reale Cristina
di Fi-ancia, posta sopra i monti di
Torino, ec. Opera di ec. Torino,
V anno \ 667 , injogl. pie. con spedata.
FILINDO LOCRENSE (Francesco Maria
Steffaneo). Iscrizione marziale di
ec, sopra la vittoria di Oczakow.
Senza luogo, 1790, in fogl.
Filippiche [contro la Spagna). Fedi,
ACADEMICO INNOMINATO LIBERO.
FILIPPO. Fedi, Lettera critica sopra
il libro del signor Lombardi.
Filippo, o sia dialogo della letizia
Cristiana. Ferona, eredi Moroni,
1800, m-8.°
Nella prefazione è detto che autore di quest''opu-
scoletto è il card.^ Agostino Vallerò, ma si
tace il nome del traduttore, che è l'abate Sa-
verio Bettinelli.
FILIPPO PLAZIENSE. Il carro del mi-
stico Elia al Cielo, nel quale si
dà il modo di ben orare e solle-
varsi a Dio, di ec.
Così il P. GiovAN.M Maria di Gerace, celasi col
nome di suo fratello.
Filippo (II), tragedia (postuma, del
443
FIL
P. Leone Santi, gesuita, sancsc).
Roma, 1 656 , in- 1 iP
Filli di Tracia, dramma rappresen-
talo l'anno 1664 nel teatro di S.
Stefano di Ferrara. Ivi, per gli e-
rcdi del Suzzi, i664, i"-i2.°
Con manifesto ciTorc, dalla Dramninturgia se
ne fa aulorc il conte ErCvoic Bonarorsi, poiché
e questo dramma composizione del mare.* Ip-
polito Ceìstivoglio D"Arago?(\, ferrarese.
FILLIUCCI (Flaminio). Stanze sopra
le nuove stelle e macchie solari sco-
perte col nuovo occhiale, con una
breve dichiarazione di ec. Bomaj
appresso il Mascardi j 161 5, in-^.*^
Il cognome è vero, ma il nome fu mutato, es-
sendo quello deir autore Vincenzo, che fu
della comp." di Gesù, e di patria sanese.
FILOCOLO, o FILONIO, o FILETIMO,
o FILONICO ALICARSEO. Era Fra
D. Costantino Castrioto Scander-
EECH, de'marchesi di Atiìipalda, ca-
valiere gerosolimitano del tempo di
Carlo V.
Si consulti, FJuseo di scienze e lettere. Anno
primo. Serie seconda {tom. lì,png. 54 e 43)^
stampato in Napoli.
FILODEMO. E il celebre Gianvincenzo
Gravina, posto in ridicolo da Lo-
dovico Sergardi nelle sue satire la-
tine publicate col nome di Quinto
Settano.
FILODEMO CEFISIO P. A. (monsignor
Giuseppe Mancini, arciv." di Siena).
Dell'arte poetica di Q. Orazio Fiac-
co, e di aitile poesie del medesimo,
versioni di ec. Siena ^ dai torchi
Bossi j i833, m-8.°
FILODIO (Cesare).
Leggesi nella Biografia del sig. Tipaldo {tom.
V, pag. 21) che il domenicano P. Tommaso
Angehco Martinelli, da Ferrara, volle anche
cosi chiamarsi; ma si lascia ignorare quali 0-
pere portino tal finto nome.
FILODORO (Bernardino Rodolfi, prete
bresciano). Descrizione di una parte
della Riviera Benacense. Poemetto
in ottava rima di ec. Verona, pel
Caratloni, 1773, ^/-S."
FIL
Filofilo (TI), dialogo. Senza data, m-8."
L'autore è il ['.Sebastiano Paoli, della Con :;r/
della Jladre di Dio, lucchese, che censiu'a un
Hbro di Tahio Troilo, pugliese, col titolo -
Animadvcrsioncs ÌV adi'crsus disscrtalin-
nem histnrico-pltisiologico-ìnoralcni de pi-
scium atquc ai'iiim csus consuetudine in
an tcpasc/iali jejunio .
FILOFILO MtSOPONERO.
Sotto questo nome compose il P. APROSIO, da
Vcntimiglia - La maschera scoperta, rimasta
inedita contro VAntisatira della Taraholti. Ma
essendogli stato proibito di stamparla sotto
finto nome, la diede fuori in altro modo con
aggiunte.
Fedi, savio GLAREANO.— Scudo
di Rinaldo ec.
FILOGENIO (Ercole) (Ercole Mare-
scotti, seniore). All'illustrissima
ed eccellentissima la signora Flavia
Peretti-Orsina dell'eccellenza della
donna, discorso di ec. Fermo, ap-
presso Sertorio 3Ionti, iSSg, m-8."
Filolauro (II). Solazziosa comedia (in
un solo atto senza distinzione di
scene, di vari+j metro, e mescolata
di molto dialetto lombardo). Bo-
logna, Girolamo de^ Bcnedclli, 1020,
m-8.°
L'autore credesi Bernardo Filostrato.
FILOMACO, tra' Planomaci. Biblioteca
moderna ec. per servire di conti-
nuazione alle Novelle della Bepuhlica
letteraria, stampate in Fcnezia. Ivi ,
1763, 1764 e 1765, voi. 3,m-4."
Fu puhhcata da Medoro Ambrogi Rossi, compi-
latore delle mentovate Novelle , il quale ce-
landosi nella dedica colle sole iniziali del pro-
prio nome si sottoscrive M. A. R. tra i Pla-
nomaci ( comhaltitori dell' errore) Filomaco.
Questi venne chiamato dal Rosmini, per deri-
sione. Giornalista Palustre. Nel medesimo
volume trovasi dopo la dedica sotto Fistesso
nome academico una Dissertazione storico-
critica, dove si vuol provare che il Con-
cilio Gerosolimitano contro li riti Mosaici ,
e specialmente contro la circoncisione Giu-
daica, fu celebrato dagli Apostoli, avanti
che S. Paolo riprendesse puhlicamcnte Cefa
in Antiochia.
FILOMANZIO (Silvio) (Fra Bonaven-
tura Cavalieri, gesuato). Trattato
444
FIL
della Ruota planetaria perpetua, e
dell'uso di quella jiriuci pai mente
per ritrovare i luoglii de' pianeti
alla Lansbergiana ec. Bologna^ per
Giacomo Monti) 1646, m-4.°
FILOMARO DEGLI EUSEBII ANTIO-
CHENO (P. Gio. Battista Rossi, della
comp.''' di Gesù, da Mondovì). Il Gi-
glio verginale oll'erto nuovamente
alla Beatissima Vergine Maria, di
ec. Milano j 1 6 1 i .
FILOMATO MASICCIO (Angelo Cardi).
L'Arbore di S. Francesco, ragio-
namenti academici. Siena j 1622,
in-l'^fg.
FILOMUSO ELEUTERia
Non è il P. Saverio Bettinelli, come leggesi nella
Pseuclouimia del sig. Lancetti.
F^edij Versi sciolti di tre eccelleuti
poeti.
FILONIMO OEROPOLITANO (sac.^ Sil-
vestro ZuFFi). Lettera a Salomone
Castonido (anagramma dell'abate
camaldolese Anselmo Costjdon/),
di ec, intorno allo stemma della
comunità di Murano. Lucca ( Fe-
nezittj presso Lorenzo Baseggio),
1^59, m-8.°
Si consulti Moschini (Leti. Venez. del secolo
XFIII, toni. II, pag. 222-23, nota l.").
FILOPATRO (ab. Fedro Montengon,
ex-jesuita , espanol). Odas de etc.
Verrara^ 1776 e 1777-
Sotto lo stesso nome di Filopatro xYntonio Fer-
nando de Palazl'elos, altro ex-gesuita, spa-
gnuolo, fece stampare in Venezia, pel Zatta,
in lingua spagnuola l'opera di Pope - An es-
say of the man, - che esso tradusse col ti-
tolo di Ensaye del homhre.
FILOPATRO (Eusebio) (P. Giuseppe
Sanfelice , gesuita, napolitano, fi-
glio spurio di D. Alfonso Sanfelice).
Riflessioni morali e teologiche so-
pra l'istoria civile del Regno di Na-
poli, composta da Pietro Giannone,
di ec, esposte al pubblico in piìi
lettere familiari di due amici. Co-
lonia (ma Roma; per Girolamo 3/ai-
nardi), 1728, toni. 2, in-^."
FIL
Il Giannone rispose a questo libro ironicamente
colla - Professione di fede scritta da Pietro
Giannone al P. Giuseppe Sari/elice per la
cui santità e Jervorato zelo e calde esorta-
zioni si è il medesimo convertito ec. Senza
luogo, anno e nome di stamp., in-s.°
FILOPOLITA (Eusebio) (P. Pierma-
rino MussiTA, minore osservante).
Difesa del celibato romano , e pro-
getto per la sua riforma, migliore
che non è quella del trattato teo-
logico e politico di C. C. S. R., fatta
da ec Padova, 1766, in-òP
Vi è chi attribuisce quest'opera al P. Anto.mO
DA Venezia, della famiglia Baffo.
FILOPOLO ERIDANENSE. Lucubrazio-
ne critico letteraria di ec. in risposta
dell'artic. posto nella Bibl. Italiana^
voi. LX, dicembre i83o, intorno al-
l'almanacco // Militare in ritiro.
Il militare in ritiro è il conte Trussardo Calep-
PIO, bergamasco. Nelle schede comunicateci
dal signor Lancetti si fa autore della Lucu-
brazione Ferdinando Pasqlln'ou, cremonese;
ma è probabile che per lo meno avesse parte
nello stenderla lo stesso Caleppio.
FILOPONO DA PESCIA. È Stefano
StERPOjNI.
FILOSINAVORO.
Sotto questo anagrammatico nome Flavio Orsino,
al dire di^l Crescimbeni {tom.W ,lib.\\\ ,pag.
172), stampò alcuni componimenti teatrah. Ma,
mentre il Mandosio {tom.W.pag. ^(i^,cen.'!,
num. 4S) ci addila varj de' medesimi, lasciaci
ignorare quali siano gl'impressi con tale sup-
posto nome. L' Orsino chiamavasi fra gli Ar-
cadi Clearco Simpolio.
Filosofia (La) di tutti gli uomini.
Almanacco. Fedi, Almanacchi ano-
nimi, N. i3.°
Filosofia (La), la giurisprudenza, la
poesia, la nobiltà. [Secolo XFÌII).
Queste quattro canzoni con un sonetto che loro
succede, sono stimate opera del marc.^ Giu-
seppe Francesco MoROZzo, ministro di Stalo m
del Re di Sardegna.
Filosofia (Della) moderna, disserta-
zione critico-ecclesiastica (del P.Do-
menico Cocenti, domenicano). iVa-
poli, 1779, m-4."
Filosofia piratica, ovvero ingegni mec-
canici per ricreazione filosofica ,
modi di signoreggiare acque, o
415
FIL
fuochi, della consulta (legl'Impos-
sibili iieir Acadcmia Fantastica (di
Francesco Natti). Arezzo^ per Er-
cole Gatti j i65y, ìn-^."
Filosofo (II) convinto e ravveduto,
dissertazioni divise iu dialoghi. To-
rino, 1^72-^3 , tom, 4) in-iiP
Fa creduto, quando si pul)licarono i primi due
volumi , che fosse lavoro d'un correligioso del
P, Michele Angelo Maria , minimo , che diodo
alla luce in francese un' opera di consimile
materia , col titolo - Le Baron de Van-
Hesden, oii Répuhìique dcs incréduìes. Toii-
loiise, 1762, i'ol. &, in-ì2.", della rpiale a prima
vista qui scorgesi anche T andamento; ma il
permesso del revisore che sta unito al terzo
volume ci avverte che il suo autore fu il cav.*
Carlo Emmanuele Viganego.
FILOSOFO DI SA^NS-SOUCI. Fcdi^ Arte
(L') della guerra.
FILOSOFO MALINCONICO (Torquato
Vallisnieri). Incertezza di alcune
prove e ragioni intorno all'aria di
Venezia, proposte dal sig. Antonio
Vallisnieri, e ventilate dal suo filo-
sofo malinconico.
Opuscolo che sta inserito nel toni. II, pag. 122,
delle opere del cav.* Antonio Vallisnieri, se-
niore.
FILOSOFO MUGELLANO ( Antonio
Coccni). Del matrimonio, ragiona-
mento di ec. CoU'aggiunta di una
lettera ad una sposa, tradotta dal-
l' inglese da una Fanciulla Mugel-
lana (Beatrice Cocchi, figlia dell'au-
tore, maritata in Angelo Tavanti).
Parigi y nella stainp. italia/ia, 1762,
in-i\. pie.
Avvi una contraffazione col medesimo luogo ed
anno, che dislinguesi per avere pagine 76
munerate , in vece di ti, come sono nella ori-
ginale surriferita. Della lettera erasi fatta una
separala edizione antecedentemente a Vero-
na, perii Tumermcinni , nel 1739, in-òP
La prima edizione del solo Ragioìiamento fu
puhiicata per cura di Raimondo Cocchi, dopo
la morte del padre con la data di Londra, e
medesiraamenle colTanno 1702. Vuoisi che la
lettera di Beatrice Cocchi, non sia tradotta dal-
l' inglese , ma originale compouiraento della
medesima.
FILOSOFO SUBALPINO.
Anche sotto questo pseudonimo troviamo aunun-
F!L
ziata r opera del Mouaudo, che porta per ti-
tolo - L'Arte di conservare la bellezza ce.
Fedi, FILANTROPO SUBALPINO.
Filosofo (II) veneziano, o sia vita di
Venanzio N. , storia moderna, pia-
cevole ed istruttiva, scritta da lui
medesimo. Venezia, Fenzo, 1770,
m-8.°
Atlrihuita ad Antonio Bianchi, Larcajuolo vene-
ziano.
FILOSTENO ORESTEO P. A. ( mons.*^
Alessandro Formagliari, bolognese).
Riflessioni di ec. , sopra la storia
della Basilica di S. Stefano, ulti-
mamente data in luce in essa città
dal P. D. Celestino Petracchi, mo-
naco celestino. Venezia^ appresso
Pietro Bassa glia, l'j^'j, in-^^ Fedi,
FILALETE (Giuseppe).
Filostrato (11), che tratta dell'inna-
moramento di Troilo e di Ginseida.
Bologna^ 14985 in-/^.^
È impresso collo stesso carattere adoperato da
Benedetto de' Benedetti nel libro di Lucano
l'ulgare, senz'anno. La presente edizione non
porta il nome del suo autore, cioè di Giovanni
Boccacci, del quale crediamo che ne sia egual-
mente priva la susseguente di Milano, per il
Scinzcnzeler, ed altre ancora.
Filostrato (11) di Giovanni Boccaccio,
ora per la prima volta dato iu luce.
Parigi, Didotj 1789, m-8.°
«La ignoranza e la menzogna dell' editore F. L.
"B. S. (Fra Luigi Baroni, servita, nel secolo
"Domenico Gaetano) scorgesi sin dal titolo
» mentre non per la prima volta, ma forse
«per la sesta volta vede l'opera la luce in
» questa edizione. Quanto poi al testo datoci
"dal Baronìe, potrebbe dirsi una baronata,
» poiché il poema è svisato , mutilalo e quasi
» aflatto ricomposto dall' arrogante editore n
(Gamba, Serie, num. 222).
Filotea (La) della notte buona. Poema
tolto dalla prosa spaglinola (di D.
Giovanni di Palafox) e ridotto in
verso italiano dal P. Maria Lo-
renzo Fusconi, min.''' convent.''', ra-
vennate. Modena, 1 779; e di nuovo,
Parma, 1788.
Le note sono del P. Leonida I'iam.
FILOTHEO (Giovanni) DA ASTI. Ri-
4i6
FIN
sposta di ce. alla lettera d'un loo-
logo incognito sopra l'intei-detlo di
Paolo V coatro Venezia. Bologna,
1606; e l'anno istesso in Ferrara,
S'ingannò il Piaccio {Tlieatr. Pscud., tom.W,
pag. SOS, nuTìi. 2142) a credere ciie sotto il
suddetto supposto nome si nascondesse Gio-
vanni Gunteri, mentre non vi è da dubitare
che la surriferita risposta sia fattura del 1'. An-
tonio PossEViNO . della comp." di Gesìi, come ce
ne fa testimonianza il Nicéron {Métnoires, tom.
22, png. 255) che la registra fra le opere eh lui.
Vedi^ TOMASELLI (Fulgenzio).
FILOTIMO.
E il sen.* Berlingiero Gessi, che sotto tal nome
puhlicò una canzone in lode del Ratto di Elena,
eseguito in pittura da Guido Reni.
FILOTIMO (P. Luigi Caruso, da S.
Biase , lettore giubilato de' Padii
Paoloiti). Brieve ragguaglio della
vita del sig. Diego Fabiani, scritto
da ec. ad un letterato. Senza data
e luogo (ma Napoli ^ i^65), m-4."
Fine (FI) de fatti gli libri de lo inamo-
ramenlo de Orlando di Matlieo Maria
Boiardo conte de Scàdiano. Cosa
nona. z=z In fine = Impresso i Mi-
lano ì casa de Gotardo da Ponte. M.
CCCCC. ni. a dì un lunii, in-^.""
È il primo libro (dei tre publicati in séguito) di
Nicolò Degli Agostini, stampato separatamente,
che serve di proseguimento aìVOrltmclo inna-
morato delcoìite Matteo Maria Bojardo. Era
questo libro già venuto alla luce, del pari senza
nome deir autore. Tanno antecedente isoc, in-
sieme coi tre libri composti dal Bojardo.
FINETTI { Joannes Franciscus ). De
principiis juris naturse, et genlium
adversus Hobbesium, Pufendorfiuni,
Thoinasitim, Wolfìuni, et alios libri
XII. p^enetiisj apiid Th. Bettinelli^
1765, voi. 2, m-4.°
Attediato il P. Bonifacio Flnetti, domenicano
della Congr.^ del B. Jacopo Salomone, dalle
sofisticherie de" revisori destinati in Roma dalla
sua religione, risolvette di fare dono della sua
fatica al fratello secolare Gio. Francesco, che
la stampò sotto il proprio nome. Ad altri mo-
tivi il Codelli {Scritt. Friul. Austr. pag. 92)
attribuisce questo cangiamento di nome , di-
cendo egli che il P.Bomf.ìciO;, o volle far me-
rito al suo fratello Francesco fra' letterati , op-
FIO
pure apparenlcmenle moliioUcare ndia fami-
glia il numero degli uomini di lettere.
FIi\ETTI (Ottavio). Prostasi fisico-ma-
tematica circa gli equilibri, e di-
spareri per essi insorti tra il dott.*'
Geminiano Montanari ed il dott.^
Rossetti. Bologna^ per i Manolessi,
1669, in-^.^
Ottavio Finetti non diede che il nome al suo
maestro Momanari, che ne è il vero autore.
Finibus (De) utriusque Potestatis ec-
clesiastictB et laicas, commentarius
auctore D (Innocentio M. Liruti)
Presbytero et Monacho Ordinis S.
Benedicti. Lugani^ 1799, In-Z^.^
Finta (La) pazza. Codogno, i()44'
Questo è un dramma ristampato senza nome
deir autore, storpiato e malmenato, come ]a-
gnossene il poeta scrittore , che fu Giulio
Strozzi. Lo puhlicò egli la prima volta in f'^e-
nezia Tanno 1641. Fu impresso poi elegante-
mente in Parigi Tanno 164S.
Fior (II) de' pensieri e complimenti
in versi da usarsi in tutte le ricor-
renze dell'anno (di Giuseppe Ar-
naud). Torino, siamp. Botta, iSaS,
m-i6.<^
Fior di cose nobilissime di diversi
autori. [Opera) Impressa in f^enezia,
per Simon de Lovere, i5i45 in-S.^
Non abbiamo potuto verificare se sia la stessa
raccolta che porta il titolo di Compendio di
cose nobili e dilettei'oU ec. - stampata. Ivi,
nel medesimo anno, pel suddetto Simon de
Lo vere.
Vedi., Opera moralissima di diversi
autori ec.
FIORANO (Fra Carlo Giuseppe IMaria
da S.), riformato. Fondazione delia
Chiesa d'Aquileja. Milano, Galeazzi,
1757, i/i-4-"
Credette il Mazzuchelli che così siasi celato il
P. Benedetto Bonelh, correhgioso del P. Carlu
da S. Fiorano, ma è veramente opera di que-
st' ultimo.
FIORDILIGI TAUMANZIA (Orinila Ro-
AiAGsoLi Sagrati). Comedie di ec.
Faenza, Conti, 18 io, 1/2-8.°
Puhlicò pure T autrice sotto questo nome arca-
dico una lettera in difesa di Venezia contro ciò
che ne scrisse il signor di Chateaubriand.
FIO
Fiore di virtù ridotto alla sua vera
lezione. Roina^ Antoìiio de" Bossij
I y4o ' iii-Sy Ristampato in Padovaj
dal Cominoy ed in J^erona.
Sì la dedica, che la prefazione devonsi a mons."
Giovanni BoTTARi. Questi ci dice » che del-
Taulore del liln'o non se ne sa niente, ne di
certo ne di proliabile »? ed imagina clie " chiun-
que il compilasse, il compilasse assai più breve
e che altri di poi vi sieno andati aggiungendo
chi una sentenza, chi un'altra »?. Per tale mo-
livo è molto malagevole di dare giudizio del-
l' età di questa scrittura , sebbene il suddetto
Boltari propenda a crederla composta sul
principio del buon secolo della lingua. Il Sal-
viati però la ripone fi"a gli scritti fatti sul prin-
cipio del quattrocento, nel qual caso potrebbe
non ingannarsi il V> addingo {Annnìes Ord.
Min., toni. XIII, pcig- 554) nelT attribuire Po-
pera, se non in tutto, almeno in parte, a Fra
Cherubino da Spoleto, il quale viveva in quel
torno. Il Soprani {Scritt. Liguri, pfg- 142) ne
la autore Gio. Antonio l'raversagni, savonese,
vissuto nel 1444, ma non ne adduce prove, e
dice che questi abitò molti anni in Pera. Pare
incredibile che un ligure, vissuto lungamente
a Pera, sapesse scrivere cosi bene in lingua
toscana. L'Orlandi {Scritt. Bologn.) F attribuì
malamente a Tommaso Leoni, bolognese. Per
le diverse edizioni dell' opera, veggasi il Gamba
{Serie, ìium. 447-48-49, IV ediz.).
Fiore o Fiorita d' Italia impresso ne
Ialina e inclita cittade de Bolof;na
per mi Fgo de Biigen'j ,
417
FIO
del
bisnore M. CCCCLXXXX a
dì XXy de oclobre. In-^° — Lo
stesso, eon note. Ivi j presso Ro-
mano Turchi, 1824, iVi-y.*^
Queste due edizioni contengono una traduzione
anonima in volgare di parte d'opera, proba-
bilmente pili voluminosa, compilala in latino,
che pare dovesse essere divisa in sette hbri ,
come può dedursi da un codice della Mar-
ciana, già Farsetti {nwn. CVIil, part. I, pag.
28S), il quale ci scopre eziandio il nome del vol-
garizzatore. Principia esso - Iiicoiniìicia il li-
bro di molte et belle storie e delle Eneide di
Firgdio rcducto di latino in viilgare per
frate Guido dell'ordine di Sancta Maria del
Carmine. Melia ristampa di Bologna del 1824,
dicesi, avanti il prologo, che fu tradotto per co-
mandamento di un re Costantino. Ma chi è
questo re Costantino? Gl'individui che cono-
• sciamo a noi piìi vicini portanti questo nome
sono alcuni Re, 0 Regoli delle quattro antiche
TOM. I.
giudicature di Sardegna, tulli però anteriori
all'anno 1250, tempo in cui non era ancora ,
comparsa quest'opera, perchè parlasi in essa
della Comedia di Dante, e ili Federico, figlio
di Pietro III d'Aragona, il quale Federico, al-
lora vivente, regnò in Sicilia dal 1290 al 1337.
Altre due diverse Fiorita d' Italia, sono ci-
tate su testi dalla Crusca: l'una d"Armanno,
od Armannini, da Gubbio, giudice di Bologna,
del qual testo esistono vari codici; l'altra di
autore anonimo, che tratta de' quattro imperi
del mondo , di cui un codice sta nella Pala-
tina di Firenze. La sopraccennata edizione di
Bologna del 1824, fu procurata da Luigi
Ml'zzi , che doveva corredarla di una prefa-
zione che non fu impressa , a motivo di vi-
cende politiche a cui egli soggiacque. Scrisse
questi ad un professore suo amico di Ge-
nova « che in quella occasione gli andarono
5> smarriti piìi di cinquecento esemplari , al-
55 Clini de' quali comparvero poi per altrui ma-
«la fede, ora con varia coniigurazione di fron-
55tispizio, ora col manifesto premesso alla pu-
bblicazione dell'opera, fattovi fare le veci di
5j frontispizio '5. I Fatti di Enea dalV Eneide
di p^irgilio , tradotti, come sopra, da Frate
Guido, formano parte della Fiorita d'Italia,
cominciando in essa colla rubrica ex vi, e fu-
rono separatamente publicati in f^enezia , per
cura di Bartolommeo Gamba nel 1351, e nel
1854. In questa seconda edizione egli seguì
migliore lezione, e corresse molti errori tra-
scorsi nella prima. Il Salviati nel toni. I, de-
gli Avvertimenti sulla lingua, attribuisce la
traduzione d'una Fiorita d'Italia, con ben
deboli congetture ad Arrighetto da Settimello.
Se ne parla nella prelazione del Manni {pag.
XXI ) al Trattato contro alle avversità della
fortuna di Arrigo da Settimello.
Fiore (Un) primaticcio per la cospicua
comitiva del pranzo seguito in Ve-
rona a di 19 febbrajo 1^27, poesia
(di Giovanni Po:\xoiv). Fi , lipogr.
Libanti, in-2./^y
FlOREiNTINO (Benedetto). Poesie li-
riche. Fiorenza, 1680.
Sono le prime poesie di Benedetto Menzim , fio-
rentino, del quale vien taciuto nella slampa
il cognome. ^
FIORETTI (Carlo). Considerazion* di
ec. , da Vernio, intorno a un dis-
corso di Giulio Ottonelli, da Fa-
rauo, sopra la Gerusaleninie del
Tasso. Firenze, Padovani, i5B6,
m-8.«
418
FIO
Sullo il nome di Carlo FiorcUi si nasconde, se-
condo alcuni, il cav.^ Leonardo Salviati, se-
condo alili, Giovanni Bardi, de' Conti di
Vernio. La piìi comune opinione sta però in
favore del primo. Non manca ancora chi af-
fermi essere falica del conte Pietro Bardi.
Fioretti della vita di S. Zanobi. =:
In fine = Fece stampare Ser Za-
nobi della Barba. Senza luogo ^ anno
e stamp.
Sono in ottava rima. Furono di poi ristampati
con due laudi sotto il nome di D. Noferi con
questo titolo - Istoria di S. Zcinobi con la
laude a S. Gio. Battista, e la laude a S.
Maria Impruneta di D. Noferi. Firenze,
per Giovanni Baleni, 1S93 , in-i° Le dette
edizioni si riferiscono dal Quadrio , che sog-
giunge:" Questi componimenti sono tulli opera
»» di Bernardo Giamblllari ».
Fioretti di S. Francesco. Firenze^ Tar-
tini e Franchi, 17 18, />i-8.°
Furono publicati per opera del senatore Filippo
BtOJiARROTi. Lo Sbaraglia {Sappi, agli scritt.
Francese, del IFaddingo, pag. 406, col. 2.")
inclina a credere autore di questa leggenda un
frate Giovanni da S. Lorenzo, della famiglia
MarignoUi, ma è opera di più antichi autori,
forse cavata dal Floretum del P. Ugolino da
S. Maria, tii cui parla il Waddiugo.
Fioretto di cose nuove et degne de
diversi aiictori noviter stampate.
Impresso in Fenetia^ per Giorgio
de Rusconi^ M. DX. ^ a dì XX n di
Novembre^ in-S.^
Ristampa d" un' anteriore edizione, /fi , per Ni-
colò Zoppino, 1308. Queir autore detto Pi-
ceno, o Pizeno, le cui rime contiene fra quelle
d' altri questa raccolta , è Be>edetto da ClJì-
GOLi, forse della famiglia Be.nve.nIjTI.
Fioretto di Morgante e di Margulte.
Vedi, Morgante e Margulte.
Fiori (I) de' Salmi, e santi afl'etti di
un' anima divota.
Operette scritte in francese dal P. Stefano Binet,
gesuita, tradotte dal suo correligioso P.Matteo
Gherardelli. La dedica della prima edizione
francese di Rìieims, 1619, è sottoscritta sol-
tanto colle lettere iniziali S. B.
Fiori (!) e i cagnolini, carteggio tra
due amiche, dedicato agli illustri e
nobilissimi signori conte D Giusep-
pe SchinchincUi, e contessa Donna
FIO
Maria Borromeo, in occasione delle
loro nozze (dell'abate Saverio Bet-
tinelli), Cremona, per Lorenzo Ma-
ninij in-Q^
FIORI (Giovanni) (P. D. Agostino Ro-
mano Fiori, generale dell'ordine ca-
maldolese). Compendio della vita di
S. Omobono, fatto da ec. Roma,
per Antonio Rossi ^ in-\^.^
Fiorino (II) d'oro antico, illustrato.
Discorso d' un Academico Etrusco
(commend.'^ Francesco Vettori) al
sig. D. Anton Francesco Gori. Fi-
renze, pei Tartini e Franchi j 1738,
Nel catalogo della Bibl. Smilhiana si attribuisce
per errore quest' opera anonima a Pier Fran-
cesco Foggini.
FIORIO (Antonio) VERONESE. Arte
magica distrutta. Risposta di Don
Antonio Fiorio, veronese, arciprete
di Tignale e Valvestino, vicario fo-
raneo, ec. Trento, per G, A. Brìi-
natij 1750, iVi-4."
"E del mare." Maffei, che usando uno stile tra
»5 r italiano ed il tedesco con trasposizioni strane
55 6 ridicoli errori di lingua, potè non che al-
j> tro, nascondersi, quasi per un cerio incanto,
»al medesimo Tartarotti, autore del Congresso
» jiotturno delle Lamniie , contro il cui si-
jjslema aveva, come è nolo, varj scritti publi-
>5cato il Mafleij? (Pindemonte, Elogio di Sci-
pione Majfei).
Fiorita ghirlanda di celesti benedi-
zioni, ovvero Corona del Signore
di trentatrè Pater noster, frapposte
cinque x^vemarie, divotissime e frut-
tuosissime meditazioni tratte da' Ss.
Padri, e divoti contemplativi. FaeU'
za, nella slamp. di Giuseppe Zara-
fogli j 1C72 , in-'ò.^.
a Autore di quesf opuscolo ascetico è il P. D.
«Giovanni Marl\etti, abate generale camal-
jjdolese, morto nel 1650 '5 (CineUi, Bibl. vo-
lante, toni. Ili, pag. 279).
FIORNICETO CARINI. Sotto questo
nome furono stampate da Vincenzo
Antonio Capoci dodici lettere nella
raccolta procurataci dal Bulifon.
419
FIR
Firenze antica e moderna illustrata
( dell' ab.^' Vincenzo Foli.ini). Fi-
renze, per Pietro jéllegrinif 1789,
voi. 1 , m-8."
Le venne falfa una continuazione poco slimata,
da penna anonima.
Firenze città nobilissima illustrata da
Leonardo Leopoldo del Migliore.
Prima, seconda e terza parte del
primo libro (solamente). Firenze ,
nella stamp. della Stella, 1 684, "^-4'°
«Si vuole che il vero autore di qucsl' opera sia
»» stato Pietro Antonio DelfANCisA » (Mazzu-
chellì, Scritt. d'Italia, tom. \, pag. 682).
FIRENZUOL.i (Agnolo). Rime di M.
Agnolo (de' Giova.nmni) Firenzuola,
fiorentino, monaco vallombvosano.
Firenze, appresso Bernardo Giunti,
Vanno i549j '^-^-"^
Intorno a questa edizione, che fa fatta dopo la
morte del Firenzuola da Lorenzo Scala , avver-
tirono gli autori delle Notizie leti, dell' Acad-
Fiorent, che alcune rime sono d'altri poeti,
poiché la canzone in lode della salsiccia, che
si ritrova a carte 113, non è del Firenzuola,
ma del Grazzini, detto il Lasca; il sonetto a
carte 87 che principia- Ogni lodato ingegno
a cui di sopra, ec. - è di Michelangelo Vi-
valdi. La detta canzone in lode della sal-
siccia, col commento del Grappa, fu la prima
volta stampala nel 1S43. Dal Crescimbeni venne
attribuito il commento al Firenzuola ; ma fu
di ciò riconvenuto dai mentovati scrittori delle
Notizie, assicurando essi che detto commento
non è del Firenzuola, ne d'altro Fiorentino.
Tale asserzione non contrasta a ciò che scrive
il Cinelh, il quale inclina a credere che il
Grappa sia il Lasca medesimo, giacche questi
era di Staggia, villaggio del Sanese, e non era
quindi fiorentino. L'autore della vita del Fi-
renzuola, posta innanzi alle sue opere colla
data di Fiicnze {Tenezia), 17(;3-G6, che e
un compendio delle Feglie del Manni, riprende
il Negri, perchè abbia detto Agnolo della fa-
miglia Nannini , e su la fede di certo diario
lo dice de' Giovanmm.
Fedi, GRAPPA (IL).
FIRENZUOLA (Luciano da) ( P. Ap-
piano Buonafede). Il bue pedagogo,
novelle menippee, contro una certa
frusta pseudoepigrafa di Aristarco
Scanuabue ( Giuseppe Baretti).
(Lucca), 1764, m-8."
FLS
<i Fu ristampalo in J'enczia con laisa data nel
"principio del I7«3 dal iibrajo Paolo Coloni-
»>l)ani, e per la terza volta tra gli Opuscoli
napologclici di Agatopislo Cromaziano, 0 sia
»P. Appiano lìiionafedc suddetto, in Fciwzia,
'india stamp. di Pietro Pasquali, 1707, toni.
»»2,m-C.", ed occupa l'ultima metà del tomo
'«secondo, ed in line dell'avvertimento dello
»> stampatore, Icggesi la seguente nota {pag.
»>6c) - L'autore approva, e per autentica ri-
sconosce la presente edizione come uniforme
calla prima fatta in Lucca, e riprova quella
>5 di Fcìiczia come nuililata ed imperfetta ce. -
»> Il Barelli ricambiò contumelie per contume-
»> lic , ma con miglior logica, con otto discorsi
"publicali in forma di proseguimento della
>i Frusta, dal num. XXVI, fino al XXXIII »>
(Custodi, Catalogo delle opere del Baretti,
pag. 66).
FIRMELTO P. A. (ab.^ Orazio Marrim,
maestro de' cherici di S. Fridiano).
La libertà a Nice, e il pentimento
aNice, celebri canzonette del signor
abate Pietro Metastasio, tradotte
in versi latini da ec. Firenze, 1701,
in-S.""
Fisica de' fanciulli. Lettere 35 ( di
Pietro ToNELLi, reggiano). Parma.
Incominciano col 1 novembre del 1801, e ter-
minano il 14 gennajo 1802.
Fisica (La) e l'amore. Poesie sdruc-
ciole per trattenimento di Dama.
Con quattro epistole su lo stesso
soggetto, ed altre tre sopra i dram-
mi anticbi e moderni (del conte
Giovanni Cattaneo, istoriografo del
Re di Prussia).
Fisica elementare di Saverio Poli,
con annotazioni.
Sono queste dell'ab." Antonio COLLALTO,. del quale
in alcime edizioni della mentovala opera ta-
cesi il nome.
Fisica (La). Poemetto in ottava rima
(del P. Lorenzo Barotti, gesuita).
Di questo si sono vedute varie edizioni: la prima
uscì nella Raccolta di rime per le nozze del
conte Nicolò Caprara e la principessa Ip-
polita Sali-iati. Bologna, Della Volpe, 1735,
w-8.", e la seconda seguì in Ferrara, l'anno
dopo per il Barbieri, in-i.", con la giunta di
alquante annotazioni: e dappoi ebbe altre ri-
stanqìc, fra le quali una di Fenczia , per il
Coletti. 1773, //(-s.", che è accompagnala di
420
FLA
(lue poemclti pure in ollave, cioè -Le Fon-
tane , cil // ienipìo di Pallaclc ( Gamba ,
Serie, pag. S86, ediz. del 1859).
FISIOFILO (Giovanni). F'edij, Mona-
cologia, ec.
FISOFILO, Acad." Planomaco {P. Tom-
maso Maria Gabrini, cli."reg.*'min.*').
Spiegazione d'un' epigrafe del Dio
Volano di ee.
Sta nel tom. \\, clL-lla Bihl. moderna di Me-
doro Rossi. Venezia, 1765, pag. 236 e seg-
FISÒFILO MISOPONERO.La maschera
scoperta di ec. in risposta dell'An-
tisatira di D. A. T. {donna Ange-
lica Tjr^botti) scritta contro la
Satira Menippea del signor Fran-
cesco Buon insegni.
È scrittura del suddetto Bl"OM>SEGM in propria
dilesa: ma non se ne permise P impressione.
FISSO (IL) (Lattanzio Stella, monaco
benedettino).
i.° Ciarlila nuovo speccliio di mo-
destia, pastorale del Fisso, promo-
tore degli Erranti. Brescia, Rizzai dij
1.° Il Giusto sdegno. Comedia nuo-
va, politica ed economica, J^enezìa^
1628 , 7"h-8.°
FLACIUS, vel FLACCUS ILLYRICUS.
Con tal nome facevasi chiamare Blatteo Flack
Francowitz, perchè nato in Albona nell'Istria,
parte delF antico Ulirio. Sotto il medesimo
publicò egli le seguenti opere.
1 ." Apologia prò suis demonstra-
tionibus in controversia saci-amen-
taria, contra Theod. Bez?e cavilla-
tiones. i566, m-8.°
2.° Breves summce religionis Jesu
Christi et Antichristi. Magdeburgi,
i55o, z/z-8.°
3.° Carmina vetusta ante 3oo an-
nos scripta quse deplorant inscitiam
Evangelii etc, (edita cum pra;fatione
Flacci llljrici). P^ittebergce^ i54S,
m-8.°
4." Catalogus testium veritatis, qui
ante nostram setatera pontifici ro-
mano, ejusque erroribus reclama-
runt, cum praefatione Flacci Illy-
FLA
rici. BasileoBj i556, m-8.°; Argen-
toratij, i562,=: ma iu fine = Basi-
lecBj ex officina Jo. Oporini; Lug'
dunij 1692 ; Gc/zei'^, 1608; Fran-
cofiirli, 1666-67. — E con nuovo
frontispizio, lui^ 1672.
L'edizione surriferita di Lione del 1302, di cui
quella di Ginevra del IGO8 è copia, non è
stimala, stautechè T editore S. G. S. (Simone
GouLARD, senlisiano, cioè di Scnlis) mano-
mise il testo in modo da potersi crederlo un
nuovo scritto. La migliore ristampa dell'opera
del Francowitz, secondo i protestanti, è Tul-
tima del 166-67, procurata da J. dir. Dieterich.
5.° Demonstrationes evidentissimae
doctrinfe de essentia imaginis Dei
et diaboli, justitire ac injustitiffi ori-
ginalis per Mattbiam Flacium II-
lyricum. BasilecB, apud Petrum Per-
nanij sine annoj in-S."
6.'^ De sectis, dissensionibus, etc.
doctrinai et religionis scriptorum
pontificiorum liber. BasilecBj i565,
i«-4.^
Ro-
7.° De translatione imperii
mani ad Germanos, quod Kque ad
plebem pertineat. Basilece y i566,
m-8.°
8.° Historia certaminum Inter ro-
manos Episcopos, et sextam car-
thaginensem synodum etc. de pri-
matu seu potestate Papae. Basilece^
{i554), m-8.°
9.° Liber de occasionibus vitandi
errorem in essentia justitijB origi-
nalis etc. Basilea;, 1569, in-S.^
io.° Missa latina, qure olim ante
romanam circa annum Domini 700
in usum fuit ex vetusto aulhenti-
coque codice descripta edita vero
a Flacio Illyrico. Argentince j i55n,
m-8."
ii.° Not.ie quredam clarissimse et
verse de falsa religione, quibus etiam
rudiores statuere queunt papista-
rum esse falsam religioaem. Magde-
hurgij 1569, m-8."
12." Rcfutatio invectivse Bruni con-
tra centurias historiae ecclesiasticae.
FLA
Basìleaej per Jo. Oporhiwny i5G6,
i3." Rcpelitioncs , apologia} , eie.
Jenaej i55i, m-8.°
i4-" Scripta quondam Paprc et Mo-
narcliaruni de Concilio Tridentino
cum prffifatioue Flacci lUyrici. Ba-
sìleaej iìi-'è.'^
i5.° Scriptum contra pviniatum
Papoe ante annos 1 20 compositunì;
iteni Flacci lllyrici de eadcm ma-
teria.
Con una lettera in data Magdehurgi, ISSO^ in-iiP
16.° Varia doctorum piorumqne
virorum de corrupto Ecclesice statu
poemata, cum prcefatione iNIatthiiC
Flacci lllyrici, Basìleaej per Luci.
Lucium, iSSy, m-8.°
L'elenco di alcune altre opere del Fraxcowitz si
può vedere nella Biogr. Univ. enei Nicéron. Un
altro apostata, chiamato Mattia Garbisio, prese
il nome di Flavio, o Piaccio Illirico, ma non
è noto che abbia publicato alcuno scritto, ben-
ché farneticasse al pari di Matteo Francowilz.
P^ìde, Antilogia Papse etc. — Con-
tra Papatum Romanum. — Sul-
pitii Severi, historia. — Ecclesia-
stica liistoria etc.
Flagelli (I) di D. Gille, divenuto
poeta contro i seguaci del vizio
(dell' ab.*^ Stefano Zucchini Stefani).
T'^enezìa, Reinonclinì, 1754.
FLAMINDA CARITEA P. A. (conlessa
Silvia Curtoni-Verza ).
i.° Consigli di ec. al suo nipote
Verza. J^eronaj Gambarettì e C.j
1809, ìn-i6.°
2.° Terze rime. Kerona, Maìnardij
18 10, 181 2, 1822, sempre m-8.^
Flaminii Cornelii Sen. Ven. de cultu
S. Simonis pueri Tridentini et mar-
tyris apud Venetos. Accedunt Tho-
mae Prati Tarvisini carmen etc. Edi-
tio IV. Tridenti, tjpis 3Ionaimì ,
1765, m-4.°
La dedicatoria, la prefazione e le note ai versi
del Prato , sono del P. Benedetto BoxELLi, mi-
nore osservante riformalo, da Cavallese^ nel
Trentino.
FLO
FLAMINIO DA PAUMA (Fra), minor
osservante (della famiglia Bottardi).
Memorie istoriche delle chiese e dei
conventi dei frati minori dell'osser-
vante e riformata provincia di Bo-
logna, raccolte e divise in tre parti
da ec. Par ina, stanip. Ducale degli
credi Monti j 1760-61, voi. 3, ìn-^.°
FLAMINIUS (Marcus Antonius).
Fra le poesie latine del Flaminio vedonsi stam-
pati due componimenti, che furono restituiti
al MoLZA dair abate Serassi {Prefazione alle
lìimc (lei Molza). L'uno è T epigramma Ad
Phcebum , che leggesi a pag. 229 dclP edi-
zione Cominiana del 1727; l'altro è l'elegia
yld Beatricem Ilispanam de coma ahscissa,
che trovasi a pag. 229 dell' edizione medesima.
In quanto all'elegia principalmente, viene ciò
confermato da una lettera del card."' Bembo
allo stesso Moka; uè forse il Flaminio sarebbe,
in grazia della prosodia, caduto nell'errore
grammaticale, al verso 22, di scrivere vincie-
rant, in cambio di vinxcrant.
FLAVIO ,^ Comico del Ser.° di Man-
tova. E Flaminio Scola.
Si consulti la Drammaturgia dell'Allacci, ediz.
del IG66.
FLORAVANTES (Olivus). In laudem
Baptist» Mansi, sacerdotis, ac cele-
berrimi oratoris , quadragesimali
munere functi in Ecclesia cathedrali
Tarvisii, anno 1790.
Sotto tale finto nome si cela Giulio Tremo, da
Pirano nell'Istria, oriundo di Castelfranco.
Flores Rhetorices (auctore Dominico
Gamberti, soc. Jesu, piacentino).
Parnìae, i654-
Flores Seraphici S. Francisci excerpti
fere omnes ex cjus opusculis vere
potius corde quam manu conscri-
ptis etc. Romaej typìs Jguatìi De
Lazarisj 1672, //i-i6.°
Vengono attribuiti al venerabile P. D. Carlo To-
MASi, chierico regolare.
FLORIANIS (Horatii de), epistola,
etc. Huic pr^fixa est quasi vice
prsefationis altera epistola etc. a
Luca Terranova etc Barn ce j
1705, ìn-^.^
't Sinora non si e potuto saper di certo chi siano
J5 gli autori di queste lettere, sostenendo al-
422
FOC
'jcuni che siano state scritte da quelli stessi,
j>di cui vi si leggono i nomi, ed alcuni altri
«volendo che siano state da due, ed altri da
» un sol letterato , cui sia per buoni fini pia-
jjciuto sotto questi nomi nascondersi » (Fan-
tuzzi, Scfitt. Bologn., toni. VII, pag. 356).
FLORIDO (IL). Orazioni diverse di
diversi rari ingegni non mai più
insieme né con tanta diligenza date
in luce. J^inegìa 3 {per il Grifflo)^
i546, m-8.''
In alcuni esemplari la dedica al conte di Sarno
porla il nome del Florido : in altri del Ciano.
Da ciò sembra ritrarsi che il Clario avesse
il nome academico di Florido. Questo Cla-
rio, nelFanno stesso io4G si fece editore an-
che della Canace dello Speroni. Di più Ciarli
Friulani parla il Liruti nel tom. IV, degli Scritt.
Friulani, non ancora publicato. Si consuiti.
Cicogna {Iscriz. Venez., pag. S9-6o), che non
s'ingannò, quando dubitò essere la raccolta
delle Orazioni che va sotto il nome sì del Flo-
rido, come del Clario, una cosa istessa , es-
sendosi da noi verificata col confronto di due
nostri esemplari.
Floridoro (II). (Del marc.^ Francesco
Kicci, maceratese). Macerata^ i6y3,
FLORINDA, Comica Fedele. È Vir-
ginia Ramponi.
Flusso (II) e riflusso del mare, in
versi bissettenarii di K. K. (cav.^
Longone). Torino j Pomba^ i83i,
^>^-8.°
F. M,
Celato dà queste sigle scrisse il P. Gregorio
Pio MiLESi, minore convent.*, da Lóro, nella
Marca, sopra il mistero della Concezione, e
sopra i cambj. Ignoriamo però l'esatto titolo
dell'una e dell' altra opera.
F. M. F. La Bocolega de P. Vergilejo
Marone, tradotta in lengua napoli-
tana da F. M. F. (Francesco Mazza-
KELLA Farao). Nopole , 1790, m-8.°
Al dire dell' Altobelli [Raccolta d'autori che
hanno scritto in dialetto napolitano , tom.
XXVIII, /Jrtg-. 103) il Mazzarella Farao avea
pronte per la stampa altre traduzioni , fra le
quali k versione della Batracomiomachia ,
che postuma venne alla luce.
FOCISEO SIDEATE P. A. (can.° Carlo
Migliaccio). Canzone del Venerdì
Santo, di ec. Fedi, ABEDONE ce.
FOL
Fcederatoruni (De) contra Philippum
V Hispaniarum Regcm, etc. Com-
mentaria, auctore Vinceutio Baccal-
lario, etc. Gennce, lyaS, in-Zi..^
lì la traduzione dallo spagnuolo de' primi sci
libri di questi commentar}, accresciuti poi fino
a ventisette, fatta dal gesuita Giulio Cesare
Brl'SATI, non dalfautore istesso Vincenzo Bac-
calai', marchese di S. Filippo, come fu asse-
rito da qualcuno. Si consulti Tola , .C/ogrrt/m
Sarda, tom. I, pag. 112 e seg.
Folchetto Malaspina, romanzo storico
del secolo XII (di Carlo Varese).
Milano j Stella, 1 83o, toni. 3 , in- 1 6.^
FOLENGI (Theopltili), vulgo Mer-
lin! Cocaii,opus macaronicum notis
illustratum; cui accessit Vocabula-
rium vernaculum, etruscuni et ìa-
tinum. Editio omnium locupletissi-
ma. Amstelodami (potius Mantuce),
Sumptibus Josephi Brag'ia typogra-
pili mantiiani ad signuni Virgiliif
MDCCLXriIIj voi. 2, w-4.°, Clini effig.
Precede una prefazione, nella quale dassi succinta
idea dell'edizione e delle difiicollà incontrate
nell'eseguirla per la quantità degli esemplari
corrotti che corrono di queste opere, scritta dal-
l'ab.* D. Gaetano Tera«za, rettore della parroc-
chia! chiesa di S. Ambrogio di Mantova, il quale
è anche autore delle annotazioni che accompa-
gnano tutta l'opera, e del Saggio di Vocabolario
Mantovano. Somministrarono all'editore le no-
tizie per la Vita e per gli scritti del Folengo,
che leggonsi nel primo volume, il vescovo di ì
Ceneda mons.* Agostino Gradenigo, già mo-
naco benedettino, ed il P. Giuseppe Merati,
teatino , mediante comunicazione di alcuni ar-
ticoli del suo lavoro intorno gli Autori d'Ita-
lia mascheratij i quali articoli non abbiamo
rinvenuti ne' suoi Zibaldoni rimasti illesi.
Follie piemonteise d'un armila Can-
vesau (dell' avv.° Giuseppe Maria
Regis). TariUy da Maspev e Sessa,
i83o.
Follie religiose, poema in ottava rima
scritto in lingua piemontese, con
note italiane dell'autore (che è il
medico Odoardo Calvo, da Savi-
gliano, nel Piemonte). Italia {To-
rino), anno IX (1801), m-8.°
Siamo assicurali che le note sono del signor De
FON
GtBERNATIS, henchè divcrsaaiente dicasi nel
frontispizio.
Foutlamenti dell'onestà naturale con-
tro i libertini (di Rosario Ar.Fist,
da Palermo). Venezia^ presso Fran-
cesco di Nicolò PezzarWj 177', in-S.^
A questo lil)ro poi fu sostituito un altro fronti-
spi/io col nome di Arllsi, e pare fosse stam-
pato in Palermo, benché porti la data di Cre-
mona, 177G, ìiella stamperia di Giuseppe
Gioi'anelli.
Fondamenti di scuola, o sia metodo
nuovo e facile non meno che utile
a' fanciulli per imparare a leggere
perfettamente, ec. Trento j per Gio.
Battista MonauTiij senz'anno (circa
il 1770), 1//-8."
L'autore della Bibl. Tirolese, a cui volevasi far
supporre essere il presente lavoro dello stesso
stampatore Mo'AUM, lia diflicoltà di ciò cre-
dere , per la ragione eh' esso scriveva meglio
di quello che vedesi fatto nel libro qui regi-
strato.
Fons vi Ite et sapientire, vel ad veram
sapientiam acquirendam hortatio,
in qua divinse scripturse et sapien-
tijB, sacrseque tlieologiee necessitas
et dignitas explicatur. f^eneliisj a-
pud Zenernm, i588, in-?iP
Una satira in versi Ialini, due odi^ un'elegia,
alcuni endecasillabi, ed undici epigrammi si
veggono premessi al hbro. La suddetta satira
porta il nome del P. Girolamo Novelli, e gli
altri componimenti portano quello di diversi
alunni del Seminario Patriarcale; e siccome
questi erano allora scolari del suddetto P.
Novelli^ ed alcuni in età di dieci in dodici
anni, non dubitò il chiarissimo P. Paltrinieri
(Notizie intorno Primo Del Conte, pag. Qi)
di ascriverli al loro maestro.
FONTANA (C. O.) Descrizione della
serie Consolare del museo di C. O.
Fontana. FirenzCj pel Piatti , 1827,
m-8.° fig.
Benché appaja che detta descrizione sia stesa
dallo stesso possessore delle medaghe , è però
fattura di Domenico Sestili, che vi ha ag-
giunta una lettera critica.
FONTANA (Francesco). Fedi, Risposta
alle richieste d'un gran prelato.
FONTANA (Joannes). Monita salutis
423
FON
auctore Jeanne Fontana Episcopo
Ferrariensi.
Non fu il Fontana che scrisse questo libretto,
ma bensì il gesuita Antonio Possevi.no.
FONTANIM (Giusto) (abate Girolamo
Tartarotti). Lettera di monsignor
Giusto Fontanini , scritta dagli E-
lisi all' autore delle Osservazioni
letterarie. Napoli, pel JMoscherini
e Coinp. (forse Boveredoj ma meglio
Venezia j per l' Occhi), senz'anno.
E contro il mare* Maffei, autore delle Osser-
vazioni letterarie. Si disse che mons.* Fon-
tanini scriveva meglio morto che vivo.
FONTE (Michelangelo) (Paolo Beine,
da Gubbio). Il Cavalcanti, ovvero
difesa dell'Anlicrusca di ec. Padova,
per Francesco Bolzelta, 161 4» in-^.^
Opera piacevolissima, ed agli studiosi di purgato
e vago italiano stile utilissima, h' Anticrusca
stampata h>i, pel Martini, 16I3, è medesi-
mamente sua opera , publicata pei'ò col pro-
prio nome.
FONTE (Moderata) (Modesta Pozzo
De' Giorgi).
I .*^ Le feste , rappresentazione avanti
il ser.° principe di Venezia Nicolò
Da Ponte, il giorno di S. Stefano
i53i.
È una cantata per musica di carte otto non nu-
merate.
2." 11 merito delle donne scritto in
due giornale da ec. Venezia, in-^^
Opera postuma publicata da Cecilia Giorgi, fi-
gha deir autrice.
3.° La passione di G. C. in ottava
rima con una canzone nell'istesso
soggetto di ec. Venezia, 1082,
in-iiP Jig.
4.° Rime.
Nel libro intitolato: Del Giardino de' poeti in
lode del ser. Re di Polonia Stefano Bai-
tori, libro secondo. Fenezia, Guerra, IS82.
5." La risurrezione di Cristo, com-
posta in ottava rima da ec. Ve-
nezia, per Gio. Domenico Iniberti,
] 5g2 , i/i-4."
6." Tredici canti del Floridoro di
ec. Venezia, nella stamp. del Bani-
pazetti , i58i, i/i-4>"
424
FOR
FONTEI (Angeli), verouensis, epistola
adV. Cl.Joan.Buvchardum Mencke-
nium Lipsiensem etc. de conspectu
insignis codicis diplomatico-liisto-
rico-epistolaris ex ocvrcypdcf'O) utqui-
demvidetur dato ad Actorum Erud.
Lips. CoUectores a R. P. Bernardo
Pez Benedictino et Bib, Melliccnsi
in Austria a. i 7 i6. Excussa J^eroncBj
in cedibus P. Tuditanij 171 7, in-^°
Finta è la data della stampa perchè fu eseguita
in Germania, siccome è finto che le cose in
questa lettera espresse siano state suggerite dal
mare* Scipione Maffei. Sotto il nome di An-
gelo Fonteio si nascose il letterato Gio. Bene-
detto Gentilotti , trentino ,, prefetto della Bibl.
Imp. di Vienna, poi uditore della Rota Ro-
mana. Fatto quindi vescovo di Trento, non
potè nemmeno essere consacrato, poiché po-
chi giorni dopo la sua elezione, morì. Si di-
mostra nella surriferita lettera che molti do-
cumenti, publicali come inediti dal P. Ber-
nardo Pez, benedettino, e contenuti nel co-
dice Udalriciano, erano già stati stampati. Ri-
spose il P. Pez, a cui replicò di nuovo il
Gentilotti colla seguente lettera:
2.° Epistola de Udahieiani Codi-
cis conspectu ad CI. V. Jo. Burchar-
dum Menckenium Kal. Maii 17 17,
scripta a dissertatione apologetica
R. P. Bernardi Pezii etc. vindicata
ad amicuni maximum Jo. Benedi-
ctum Gentilottum etc. Excussa anno
1717, mense Maio, m-^.°
FOINTEjSO. Istoria cattolica de' tempi
nostri, del ec. contro Gio. Sleidano
tradotta dal francese da Giuseppe
Orologi. Venezia^ pel B indoni, i563,
Fonteno è cognome italianizzalo di Simone Fo.x-
TAlKE, autore della riferita Istoria.
FOjNTIUS (Josephus) (Ouuplirius Prat
DE Saba, ex-jesuita, hispanus). Ope-
rum Scriptorum Aragonensium 0-
lim a Soc. Jesu in Italiam depor-
tatorum index, editus in lucem a
Joseplio Fontio a Valle Ansetana.
Sine loco (sed Bomce , circa an.
1802).
FORABOSCO. La Gigantea, e la Nanea.
Firenze f [per i figliuoli del Toiren-
FOR
tino), i566, in-^.° — Gli stessi
poemetti, con la Guerra de' Mostri.
Ivi 3 per Antonio Guiduccij 1612,
m-i2.°
Sta anche nella Raccolta di poemi eroicomici
colla falsa data di Yverdiin, 1772.
La Gigantea è dedicata dal Forabosco (sotto
il qual nome si pretende da taluni nascondersi
Benedetto Arrighi, c dai più Girolamo Amelom-
CHI, detto il Gobbo da Pisa) al famosissimo Etru-
sco, vale a dire ad Alfonso de" Pazzi, poeta
bizzarro assai noto. La Nanea porta in fronte
le iniziali M. S. A. F., che niuno finora ha
saputo deciferare , benché il Magliabechi ed
il Biscioni fossero d' opinione esserne autore
Francesco Grazzini, detto il Lasca, del quale
è composizione la Guerra de' Mostri , che
nella citata edizione del 1612 ha il suo nome.
Scrive il Mazzuchelli ( toni. I , part. II . pag.
655) che di F. Amistà (chiamato il Fiorentino
dal Quadrio), chiunque egli si fosse, è fattura
il mentovato poemetto intitolalo La Nanea j al
che aggiungeremo essere dedicata al P. Stra-
dino, cioè a Giovanni M.-izzuoli, siccome
la Guerra de' Mostri. Si consulti , Quadrio
{toni. VI, pag. 723).
FORGERÀ (Kinaldo) (P. Rafaello Ba-
Dio , domenicano). Ristretto della
prodigiosa vita del B. Alberto Ma-
gno, vescovo di Rausbona e con-
fessore, descritta da ec. Fiorenza^
1670, ?u-8."^
Forche (Le) Caudine illustrate (da
Francesco Daniele). Caserta ^ per
Giuseppe Campo j '77^» ^'^ fiè^-
Nella seconda edizione fatta Ivi, dal Trani, nel
1811, il nome dell'autore è fatto palese.
FORESE (Vincenzo) (Nicola Villami).
Uccellatura di ec. all' Occhiale di
Tommaso Stigliani contro all'A-
done del cav.*^ Giambattista Marino,
ed alla difesa di Girolamo Alean-
dro. Fenezia^ pel Pinellij i6i3o,
in-\ 2.°
FORESTA (Baron De la) (Francesco
Maurolico). Vita dell'abate del Parto
D.Francesco Maurolico, scritta dal
Baron ec. Messina ^ per Pietro Brea^
16 j 3, /«-4-"
Forestiere (II) illuminato intorno le
cose più rare e curiose antiche e
moderne della città di Venezia, e
FOR
delle isole circonvicine (opera di G.
B. Albrizzi). p^encziaj 1740, con
72 tavole.
Furono flilte replicate edizioni, fra le quali una
nel 1792 coir aggiunta del prospetto del teatro
della Fenice.
Forestiere (II) istrutto delle cose più.
rare di arcliitetlura e di alcune pit-
ture della città di Vicenza. /i7,
slanip. Turraj 1780, ///-8.", conjii^.;
e di nuovo, h-i , i8o4-
Queste due edizioni sono una ristampa della
stessa opera già composta e publicata da Ot-
tavio Bertotti Scamozzi, col suo nome iu
Vicenza, presso Gio. Battista Vendramini
Mosca, 1761, in-i.'^, con fig. Se non che la
prima edizione è in dialogo e le altre sono ri-
dotte monologhe. Credesi per altro che debba
aversi per autore della riduzione lo stesso
Bertotti, poiché la prima ristampa uscì nel
1780, quando egli era ancora in vita, essendo
morto nel 1790.
Forestiero (II) erudito delle cose spet-
tanti alla città di Pisa (dell' abate
Gioachino Gambugi ). Ivi^ per Pam-'
peo Pollioìii e figli , iìi'òy
FORESTIERO IDROTIMO (Andrea Pe-
sciuLLi, salentino).
I." Amedeida, poema eroico di Ga-
briello Cliiabrera con gli argomenti
in ottava rima del ec. e colla vita
dell'autore da lui stesso descritta.
Genova 3 per Benedetto Guasco j
1654, in- 11°
2.° Il Polluce, ode panegirica dei
ec. per l'incoronazione del seren.°
duce di Genova Gerolamo de' Fran-
chi. L'imperlo slesso, i652, m-4.°
Forma (La) delle publiche orationi,
et della confessione et assolutionc,
la quale si usa nella chiesa de' fo-
restieri, che è nuovamente stata in-
stiluita in Londra {per gratin di
Dio) con l'autorità et consentimento
del Re. Setiza luogo ed anno, in-'Ò.^^
Fu scritta da Picti-o Martire Veumiclio nel suo
soggiorno in Londra. Pietro Paolo Vergerlo
(che ne fu T editore) la \\\l\\.Q\di- A' ministri
et predicatori delie chiese de' magnifici Si-
gnori Giùsoni salute et pace in Jesu Christo.
Non troviamo fatta menzione di quest' opera
42;
FOR
nel calalogo delle opere del Vermiglio che
dà il Niecron nella bibliografia di lui.
Forma juramenti prolessionis fìdei
a Cathedratibus ex superioribus ee-
clesiis vcl benefìciis curam anima-
rum habentibus et loeis regularium
ae mililiarum praeficiendis obscr-
vanda. In /o/.
Ne fu riconosciuto autore Gio. Pietro Carafa ,
poscia Paolo IV Sommo Pontefice.
Formageide (La), poemetto giocoso
di P. E. A. (Paolo Elzeario Ar.tsc*,
da i\izza nel IMonferrato), Inolino,
Prato, 1794» ?"-8.°
Il Vallauri {Poeti Piemontesi) non lo crede
stampato.
Formazione e misura di tutti i cicli
di V. V. (Vincenzo Viviam ). Fi-
renze j Platini, 1692, m-4."
Formica (De), Epigramma {vel po-
tins Elegia ).
Venne attribuito a mons.^ Giovanni Della Casa,
ma è composizione, al dire del celebre Maglia-
bechi in una lettera ad Emerico Bigocci, di
Nicolò Secco, bresciano. Fu questo epigramma
impresso in qualche raccolta erotica.
FORMICETO CARIM.
Con tal nome , sotto il quale celasi Antonio Ca-
POCI, leggonsi quattro lettere nel primo vo-
lume, una nel secondo, un'altra nel terzo, e
due nel quarto, delle Lettere memorabili
raccolte da Antonio Bulifon.
Formola (Della) del giuramento che
tra i Piomani prestavano i gladia-
tori, lettere di L. T. (P. Luigi
Telesio , o TiLEsio , filippino) al
chiarissimo ed eruditissimo signor
Bernardo Quaranta. In questa se-
conda edizione si aggiungono di-
verse annotazioni ec. Napoli, 1822,
m-4.°
Il mare* Villarosa ne' suoi Scrittori Filippini,
la dice impressa nel 1820. A premura del P.
Gaetano Monforte, teatino, aveva composto il
Telesio, o TiLESio, una lettera sul giuramento
gladiatorio, ch'egli inserì nelle note dell'opera
inglese intorno le Antichità Romane di A-
dams da lui tradotta 5 ma la deformò in modo,
che il Tilesio credette di riprodurla quale esso
l'aveva scritta.
Foriuulae raedicamenlorum usitatiores.
a7'
426
FOR
Edilio altera (auctior, eden le Domi-
nico CvRitLo). Neapolif i'jgi,m-8°
La prima edizione h del 1773.
p^edij Riflessioni d'un chirurgo.
FORTEGUERRI (Marcanlonio). Let-
tera di ec. in difesa di Giannan-
gelo Andreucci, contro l'autore
delle Memorie che si stampano dal
"Valvasense, segnala il dì 20 settem-
bre 1758. Milano, Galcazziji'j^c),
Si noti che gli autori delle lettere col nome del-
rAndreucci ebbero pur mano nella presente.
Fediy ANDREUCCI (Giannangelo).
Fortem virili pectore, eie.
Principio d'inno che si canta pei vesperi e per
le laudi di una santa non vergine. Fu intro-
dotto nel Breviario, allorquando venne rifor-
mato da Clemente Vili; e se ne riconobbe
per autore il card.^ Silvio A?(TOniano.
FORTI (Giovanni) (Nicolò Balducci).
Compendio della vita di S. Fi-
lippo Neri,
FORTI (Matteo) (card.^ Bellahmino).
Avviso ai sudditi del dominio ve-
neto di ec. , sacerdote e teologo di
Pavia. Roma e Ferraraj velia stam-
peria Camerale, i6oy.
FORTIFIOCCA (Tommaso). Vita di
Cola di Rienzo, tribuno del popolo
romano, scritta in lingua volgare
romana di quella età da ec, scri-
basenato. Bracciano, ad istanza di
Pompilio Totlij lihrajo in Naonaj
i6a4> "2-1 2.°; h'ij per lo stesso j
i63i, del pari i>2-i2.^
Fu riprodotta dal Muratori nel tom. Ili, Rerum
Jtal. Ucript., col confronto de' migliori mss.
e con varianti; ed ultimamente, come scritta
da incerto autore nel secolo XIV, ridotta a
buona lingua italiana dal volgare romanesco in
cui prima era dettata, con note da Zeffirino
Re, cesenate, e con un commento del mede-
simo sulla canzone del Petrarca - Spirto gen-
til, ch& quelle membra reggi- Forlì, Bordan-
dini, 1828, voi. 2, in-8.'',con ritr. Nella pre-
fazione dice Zefirino Re che « questa vita fu
5> attribuita, in sulle prime, ad un Tommaso
jjForfiiìocca, scribasenalo romano; ma le ra-
jjgioni, che se ne addussero, inconsiderata-
sj niente tratte dall'opera stessa, valgono anzi
FOR
'3 a darne manifesta prova in contrario: » il che
viene in séguito dal dotto editore esposto. E
autore d'essa vita Liello Petrose, cittadino
romano, come apparisce dal tom. LXIX po-
litico dcìV archivio Secreto praticano.
Fortuna (La) per dote, tragicomedia
da rappresentarsi in musica ( del
conte Girolamo Frigimelica Ro-
berti, padovano). Kenezia, Rossetti ^
1704 > in-ii.^
Fortunato, figliuolo di Passamente.
Fedij labro chiamato Fortunato.
FORTUNATO (P.) (Ferrari) da Bre-
scia, cappuccino.
FORTUNATO (IL). Quattro novelle
piacevoli del ec. , raccolte per di-
letto ec. Parma, Seth Fiotto, i566,
in-'òP
Non è improbabile che il Fortunato sia quel
Maffeo Taglietti, o Tajetti, detto il Fortu-
nato, ad istanza del quale si publicò la Isto-
ria di due amanti ec. Venezia, 1363. Si con-
sulti il Gamba {Bibl. delle novelle, num.
281).
FORTUNIO GIBRANTI. Lettera di ec.
In data del mese di Giugno ^y^J-
Senza luogo e nome di stampatore.
Venne fatta scrivere dal conte Pietro Baldelli, per
provare che esso conte era del medesimo ceppo
del cav.* Gio. Battista Baldelli, la quale asser-
zione questi negava.
Fedi, Manifesto del cav.^ Giovam-
battista Baldelli ec .
Forza (Della) attrattiva delle idee.
Fedi^ TOURI (Marchese de la).
Forza (La) d'amore, favola pastorale
(di Gio. Benedetto Lollio). Senza
luogo e nome di stamp. ed anno
(ma Ferrara j presso il Barbieri ^
i^Si), m-8.°
Forza (La) del pianto, ovvero il Da-
vid pentito. Dialogo a cinque voci
(di Antonio Colonna, romano, Aca-
demico Umorista ed Infecondo).
Forza delle impressioni della prima
età. Ficenza, Pavoni j 18 io. — Edu-
cazione fisica. Ivi , 181 1. — Educa-
zione morale. /w\, 1814. — Prima
educazione intellettuale. Ivi, 181 5,
427
FRA
Qacsf opera, divisa ne' sopi-accennati articoli, è
deir abate Agostino Vivouio, ex-eremitano,
vicentino.
FOSSA. (Jacobus a) (Sebastianus Be-
RETTARi, soc. Jcsu). Efilatio pul-
veris adversus Emraanuelis Alvari
grammaticas in.stitutiones Veronrc
excitati ab Orlando Pcscetto, auctorc
Jacobo a Fossa, IMonachii j tjpis
Bergianisj 1616, m-8.°
FOSSEUS (Fulgenlius). Somnia quin-
quaginta Francisci Macedo in iti-
nerario S. Augustini post baptis-
mum Mediolano Romatu; excutiebat
levi bracbio P. Fulgentius Fosseus.
Lugd. DataK'. {Parisiis), sine tjp.
nomine, 1687, m-4-°
Col surriferito supposto nome si nasconde il P.
Enrico NoRis, agostiniano, poscia cardinale
Questo scritto trovasi ristampalo nelle sue 0-
pere.
Fragmenta vestigli veteris Romae XX
tabulis comprehensa cum notis Jo-
annis Bellorii. Edilio quarta, cui
accesserunt incerti auctoris , et Jo.
Christopbori Amadutii adnotatio-
nes etc. RomcB, 1764, infoi.
«Pochi esemplari sono usciti con questo fron-
»tÌ5pizio, cui va annessa una lettera di Ca-
i,risio Erotilo Trepucense (lo stesso Ama-
..Dizzi), ed ima prefazione che rende conio
.> dell'opera, il tutto stampato presso Giuseppe
„ Antonio Archi di Faenza. Nella Calcogralia
» Camerale si vende con il seguente frontispi-
Mzio inciso in rame - Icona ff^aphia veteris
» Jìom(e XX tabulis comprehensa cum notis
„Johan. Petri Bellorii etc. Romce, ex Cal-
„cographia R. C. A., 1764.- Si veggano le
«vicende di cpiesta edizione m parte svelate
«nella Gazette littcraire de l'Europe, 18
,yjuillet 1764, num. XXIV, e nel toni. I, delle
,i Novelle letterarie, stampato in Yverdon,
»nel 1767, a pag. 274 e seg. Le annotazioni,
5) delle quaU l'abate Am.ìdl'zzi ha quest'opera
«corredata, sono poste in pie di jiagina e se-
„ gnale colla lettera A, per le quali d libro e
«cresciuto del doppio, trovandosene alcune
«poche indicate colla lettera I, le quah sono
«di un ignoto autore, che le aveva collocate
«in margine di un esemplare di detta opera,
«ritrovalo nella Bibl. Massimi » (Bianchi, E-
logio dell' Amaduzzi , pag. 98 e 99).
FRA
Fragincnto d' istoria dell'antichità
della nobilissima città di Ferrara.
Fedi, CAGNACCIM (Alfonso).
Fragmentum prolusionis geometrica;,
Carmen (auctorc Petro Paulo Ca-
ravaggio). JMcdiolnìH, siile anno et
Ijp. nomine, in fol.
Fragole (Le), poemetto, canti due.
Torino, 3farlinj 1766, m-8.°
E questa la seconda (o meglio terza) edizione,
ne si sa perchè siavi stato ommcsso il nome
del P.Giovambatlista Roberti, gesuita, che tro-
vasi nella xledica della prima edizione fatta in
Bologna, pel Della Folpe, nel I7a2. Non ci
ricordiamo da qual giornale abbiamo tratta la
presente memoria, soltanto abbiamo verificato
in séguito che due sono le edizioni del men-
desimo anno 1732, cioè l'una di Venezia, e
r altra di Bologna. Forse la veneta non por-
terà il nome dell'autore.
Frammenti istorici della guerra di
Dalmazia. 1692, 1V2-12.''
Ne fu creduto autore Girolamo BrusoM.
Frammenti morali, scientifici, eruditi
e poetici del signor abate D. Pietro
Chiari, tratti dalle sue dodici epi-
stole martelliane, cioè quattro ri-
sposte ai letterati milanesi, quattro
lettere filosofiche intitolate L'Uomo,
e quattro lettere scientifiche col ti-
tolo Filosofia per tutti. Parte Prima.
Eliopoli, 1756, m-8." gr.
a Sono stampati in Lugano, e furono sparsi per
«l'Italia colla posta. L'abate Ciliari in una sua
«lettera che precede la Filosofia per tutti,
« credette di farmi pentire del bene che aveva
«detto del Goldoni nel mio poemetto, che ha
«per titolo La vera Comedia. Questa fu la
«mia risposta, che comparve al publico ce. «
(Da nota originale mss. del celebre conte Pietro
Verri, che sta nell'esemplare esistente presso
il pregiatissimo di lui tiglio conte Gabriele, il
quale con veramente nobile gentilezza ha vo-
luto lasciarci esaminare tutte le opere anonime
del dottissimo suo genitore, affine che potes-
simo farne uso all'uopo).
Frammento d'un Novelliero antico.
Oderzo (ma Ferona), 1809, 7/1-8.*^
«L'autore (abate Michele Colombo) che si tenne
«celato, volle che si giudicassero Novellette
„ scritte nel sec. X///. " (Gamba, Catalogo
de Novellieri).
428
FRA
Frammento inedito di iiìio scrittore
Napolitano del secolo XVI, intorno
alla grotta incavata nel promontorio
di Posilipo ec, con un commento
critico-archeologico di G M F A T
GGVF, Acad." Lunatico. Napoli j
tip. j\Iiraìida, i84i, iii-^.'^
Tre sono gli autori di questo opiiscolo di pagine
m^ non già uno^ come si vuol far credere nel
titolo 3 e sono accennale le iniziali del rispet-
tivo nome in quelle lettere majoscole del ti-
tolo medesimo. Essi sono : Giuseppe Maria Fu-
sco, Angelo Trojano Giampietui , GioA'anni
Vincenzo Fusco, due de" quali sono fratelli, e
r altro amico d'ambedue. L'autore Napoletano
del XVI secolo, è Fabio Giordano.
Veclij Giunta al commento critico-
archeologico ec.
FR.\NCESCm (Don Ottavio de') (Be-
nedetto Giustiniani , gesuita, geno-
vese). Duecento e più calunnie op-
poste da Gio. Marsilio all'illtistr.'^
e rever." card.^' Bellarmino, confu-
tate da ec, teologo messinese. Ma-
ceralaj appresso Sebastiano 3'Iartel-
linij //2-4-"
FRANCESCO CIECO DA FERRARA.
Così venne soprannominato Francesco Bello,
perchè cieco dalla nascila. Secondo l'Ughi vi
ò luogo da congetturare, che fosse nato De'Co-
NOSCÌLTI.
FRANCESCO DA BOLOGNA- È Fran-
cesco Zanelli, medico, e scrittore
del secolo XIV.
FRANCESCO DA CASTIGLIONE.
Scrittore di varj libretti nel secolo XV. Fu ve-
ramente Francesco di Dante di Guido, o Gui-
done, da Castiglione di Cercina, castello nel
Fiorentino, della famiglia prima detta de' Ca-
TELLliM, poi de' FlLITIERI.
FRANCESCO (Messer)DA SIENA, dot-
tor dell'arte medicale, figlio di Bar-
tolommeo Casini, senese, visse nel
secolo XIV e XV.
FRANCESCO DA MONTECCHIO (Frate).
Risposta ad una lettera con note e
ponderazioni sopra un attestato di
mons.^ vescovo di Nusco, dirette al
sig. D. Francesco Perez Navarrettc
sopra la tradizione, venerazione e
FRA
miracoli del Sacco detto di S. Fran-
cesco, dati in luce dal P. Baccel-
liere Frate ec. F^elletri (Napoli),
1710.
Corse voce, che ne sia stato autore il sac.^ D.
Jacopo Grazim, che volle pubblicarla sotto il
riferito nome del P. Baccelliere Frate Francesco.
FRANCESCO MILANESE.
Quel Francesco Milanese, del quale si riportano
poesie nel IV libro delle Mime di diversi, Bo-
logna, ISSI, era della famiglia Navizzani. Al-
tre sue rime, col di lui cognome, leggonsi ne!
Tempio della Divina Signora Donna Gio-
vanna d"" Aragona fahricato da tutti i piii
gentili spiriti ec. Venezia, ì&a^; e di nuovo.
Ivi, 13GI.
FRANCESCO (P.) (Turchi) da Tre-
vigi, carmelitano.
Francesi (I), i Tedeschi, i Russi in
Lombardia. Discorso storico popo-
lare (di Melchiorre Gioja). Milano j
PivGtla e Masper'o^ i8o5, in-Q.
Seconda edizione arricchita di nuovi documenti
e riflessioni.
Francesi (I) in Lombardia da Carlo
Vili fino al 28 aprile 1799 (del
prete Giacinto Ferrari, milanese).
Italia^ senz'anno [Milano j sul finire
di novembre 1799), m-S.*'
Se ne fece una seconda edizione col nome del-
l'autore.
FRANCHI (Francesco de'). Parenesi di
ec. al dottor Capriata, con una
lettera informativa del conte Don
Emanuele Tesauro a mons.'^ l'abate
Siri, autore del Mercurio Italiano.
L'anno del Signore, 1668, 2/2- 1 a. °
Il Baillet {Jug. des sav., toni. y,part. II, pag-
323 ) e l'Aprosio {Fis. alzata, Hecat. nwn-
55, pag. 43-48) riconoscono sotto il suddetto
finto nome per autore lo stesso Tesauro.
FRANCHI (Girolamo de'). Vedi^ CO-
NESTAGGIO.
FRANGI (Adriano). Il Polito, ovvero
libro delle lettere nuovamente ag-
giunte di ec. da Siena. Roma, per
Lod. Vicentino e Lantizio Perugino
senz'anno (i524), 2/2-4.° Fu ripro-
dotto in Venezia, per il Zoppino ^
nel i53i, 2/2-8."
429
FRA
Da alcuni se ne fa autore Claudio Tolomei, ma
il Gigli sostiene che il Polito è veramente
opera del Frangi.
Franci Petrarce Poete clarissimi vita
feliciter incipit (auctore Xicho, vel
Sicco PoLENTONo, patavino). Siiie
lilla nota (sed Pataviij MaiifcVj circa
i474), ^""-4.°
Questa vita anonima, rhe credcvasi inedita, fu
ristampata ncir edizione del ICSO, a pag. 108
e seg. , del Petrarcha redh'h'us , di Jacopo
Filippo Tommasini ed anche posteriormente.
Francisci Barbari et aliorum ad ipsiim
epistoLnc cuni diatriba pra^ìiminari
{cura et opera card. Ang. ]\Tar. Qui-
RiNi). Brixicej 1743, t'o/. ?. , in-^°
Francisci Cerealis Presbyleri Cremo-
jiensis, idea Sacerdotum. J^iennce,
1642, m-8.°
Si dice traduzione latina fatta dal P. Giovanni
BuccELLENO, della comp." di Gesù , hresciano-
Francisci de Petris leti Neapolitani
Doctissima Epigrammata. Neapolij
apud Jo: Jacobuin Carlinunij 1607,
« Sono cinquantadue epigrammi , oltre a cinque
«altri in fine di diversi, in lode delF autore.
"Sebbene questo libretto abbia titolo e regi-
s> stro a parte; pure dee andare aggiunto, sic-
"conie va, alla Gonsavia di mons.* Cantalicio
«nello stesso, e per lo stesso stampatore im-
" pressa, nel frontispizio della quale si legge:
fi ^ccesseriint Francisci de Petns leti JVea-
'} politemi doctissima epigrammata. » Così
il Daniele nella Fita di Francesco de' Pie-
tri, pag. xxxv-xxxvi (posta avanti alla cro-
nologia della famiglia Caracciolo), il quale fa
osservare puranco un furto letterario com-
messo dal mentovato de' Petri , per conto di
questi suoi versi latini; cioè, che il distico
Anchora sit jacta Ine, etc. , elegante tradu-
zione di un greco epigramma i^aW Antologia
di Natanaele Chitrea, viene attribuito a Fran-
cesco Pucci, fiorentino, e che dagli editori
de'' Carmi di Girolamo Borgia stampati in Ve-
nezia, sono dati a lui i versi che il de Petri
ha fatti suoi.
Francisci de Sosa tractatus. Salaman-
ticcBj KasqueSj, iGiZ.
In fine sonovi Epigrammata pia , di un ano-
nimo, che lo Sbaraglia (pag. 495) ci mani-
festa essere il P. Luca Waddisgo, scrittore
Av.^\ì Anna fi Francescani , vissuto in Roma,
e mortovi Tanno icss.
FRA
FRANCISCI (Fr.) LAUDENSIS, Montis
Sion Guardiani. Ilierosolymaì af-
Hiclaì, et liuiniliataj dcprccatio. Mc-
diolanij i63i, in'^.^
K questi Fra Francesco Quauesmio (forse Ca-
UEMMA, minore osservante). Rammentasi dal
Lasor (o piuttosto dal P. Rafaello Savo.na-
UOLA, teatino).
Franciscum (Ad) Spara veriurn plus
ffic|uo in Tlioinam ISIazzani excan-
descentetn parsenesis. 1677, in-/[."
No è autore lo stesso Tommaso Mazza , che
scrisse Aucupiuni Ibis.
Fiele, LEOCLAVIUS SIVILIANUS.
FRANCISCUS iELTUS.
Così venne detto dal Pontano. alla cui Academia
apparteneva. Frane isc Iteli o , diminutivo di
Francesco, donde latinamente è formato Fran-
ciscus JElius.W suo casato fu Marchese, no-
bile famiglia salernitana, trapiantata in Napoli.
FRANCISCUS (Torresanus) DE ASULA-
Terenlius, Venctiis in cedibus Aldi,
et AndrecB soceri. Mense Novembri
M. D. XV 11 ( 1 5 1 7 ) ; Ibidem , mense
JuniOj M. D. XXI (iSai), Ibidem,
apud Aldi filios, HI. D. XLI ( 1 54 1 ) ,
Vuoisi da alcuno che la prefazione indirizzata
sotto il nome di Francesco d'Asola a Giovanni
Grolier, famigerato amatore di scelli hbri, sia
di Andrea Navagero.
FRANCO DELLA TORRE ASIRIO. Fedi,
CINTfO DI NICO GATTAFILOTA.
FRANCOLINUS, Clerici Romani pjeda-
gogus, laxioris in adminislrando
pseni tentile sacramento disciplinai
magister, commentiti^ Rigorista-
rum , fictitiarumque in Ecclesiam
veterem ac recentem calumniarum
impugnator, observationibus histo-
rico-critico-moralibus exagita tus.
DclphiSj apud Hen. Fan-Rhin (data
falsa), 1706, in-\i."
Celasi sotto questo nome il P. Antonio Bardo,
domenicano teologo della Casanatense, mar-
sigliese.
FRANGIPANE (Silvestro) (P. M.° F.
Ignazio G1ANT1, domenicano). Libro
primo de' miracoli e gratie operate
dall' immagine del patriarca S. Do-
430
FRE
menico, portata dal Cielo in So-
riano, descritta da ec. Messina ^
1621; e, Traniy i632, in-^.^
Ristampato in seguito, con Ta.^giunta della se-
conda parte, varie volte ed in varj luoghi.
FRAN LAURO B ARBOREO.
Riferisce Fautore della Storia kit. d'Ital. {tom.
XIII. pag. 28) che sotto questo finto nome
il P. Pier Maria Chini, de' minimi, principiò
a stampare alcuni fogli in versi di quattordici
sillabe rimati nel mezzo per rendere piìi co-
muni le Notizie geografiche e storiche, con
le date à' Etiopia, di Turchia, à' Olanda, e
di tutto il globo terraqueo non solo, ma pur
anco fino del concavo della Luna, e di altri
paesi simili, aggiungendo note dove abbiso-
gnava qualche maggiore illustrazione. Appena
usciti i primi fogli, gli fu impedito di più
proseguire. Lo stampatore era il Marozzo.
FRANSONUS (Caspar). Argumentum
Academici Clypei , Partheniorum
Philaletlium, publicatum et expli-
catum in Gymnasio Genuensi Soc.
Jesu, a Gaspare Fransono Patrie.
Gen. Academiffi Principe ante con-
clusionum defensionem. GenucBj a-
pud Pavonem^ '^'95 ^"-4-° f'^'V.
Ne è autore il P. Giulio Neguom, della comp.'* di
Gesìi, che sarà stato il Lettore assistente. Di
questo suo scritto si tace dal Solvello.
Franzech (A ol) Olivee, par nume-
rada dit a ol Colomber, al cerca de
torna in grazia ai lustrissim so
scior patron ec. Como, per CarVAìi'
Ionio O stinelli j 1806.
Quest'opuscolo in prosa comasca è del canonico
Gattom, di Como.
Fi'ate (11) sfratato, traduzione dal
francese (di Carlo Antonio Pilati).
Colonia, 1769, m-8.°
Ignoriamo se sia veramente traduzione, oppure
scrittura originale delF autore.
Frati (l) e le monache, lettera (di
Melchiorre Gioja) al Consiglio dei
Seniori. 31ilano , atino Vl^ in-Q^
Fra tris Joannis Annii Viterbiensis Ord.
Prsedic. Commentaria. f^ide, Anti-
quitatum variarum volumina etc.
FREDAREZINA (Damiano Ottavio).
Tre quesiti di soggetto disingan-
nato intorno ai moderni teatri, es-
FRE
posti in una lettera ad un amico
veneziano da ec. , anagrammatico.
{Secolo XVIIl).
Il nome che si dice anagiammatico è veramente
tale, poiché da questo risulta Fra Diodato
Maria Veneziano , il quale fu delF ordine
de' Cappuccini, e chiamavasi nel secolo Gi-
rolamo 9." Marchiò Querim, di Santa Maria
Zobenigo.
FREGOSO (Federigo).
i.^ Prefazione alla lettera di S.
Paolo a' Romani.
2.° Della giustificazione, della fede,
e delle opere.
Questi due scritti di Martino Lutero, furono fatti
stampare come produzioni del card." Federigo
Fregoso: frode spesso posta in opera dagli
eretici nel secolo XVI per far circolare libe-
ramente in Italia i loro pravi libri. Di qui
provenne, al dire del Zeno {Note al Fonta-
nini, tom. H, pag. io), che fosse messo al-
l' Indice de' libri proibiti anche il seguente
Trattato delV orazione , di cui è tenuto ve-
ramente autore il Fregoso, « permesso da prima
»>e cattolico. ..., che altrimenti senza quella
«eretica giunta non vi sarebbe ». Al Zeno
fanno eco il Tiraboschi {Storia della letter.
italiana, tom. VII, part. Ili, pag. lOOl, 2.*
ediz., e il Dizionario storico di Bassano
all' art. Fregoso (FefZenco). Parrebbe quindi
che queste tre opere siano state da prima stam-
pate separatamente, poscia riunite in qualche
edizione da chi volle maliziosamente abusare
del nome del Fregoso per far gabbo agli in-
cauti. E nulla di meno vuoisi avvertire che
tutte e tre furono messe neW Indice triden-
tino, senza alcuna riserva od eccezione che
salvi dalla condanna il trattato del Fregoso,
quando non vada congiunto agli altri due
scritti; onde anche nell'ultima edizione del-
l'Indice, fatta in Roma nel 183S, regnando
Gregorio XVI, si trovano registrate col titolo
in lingua italiana al nome Federigo Fregoso
e colla sola distinzione che i titoli delle due
opere , da noi qui sopra riferite per prime ,
sono chiusi da una grappa marginale, colla
postilla: quce tamen falso ei tribuiintur. Dal
che, diversamente da quanto opinarono il Zeno,
il Tiraboschi e il compilatore del Dizionario
storico, si dovrebbe conchiudere che la con-
danna colpisca il Trattalo dell' orazione an-
che disgiunto dagli altri scritti, l^ però da no-
tare esservi pure di Lutero un trattato - Qiio-
modo orandum sit.
3." Pio e cristianissimo trattalo
dell' ora/Jouc , il quale dimostra
FRO
come si debba orare. Veneziaj i542,
m-8."; e i543, m-i2.°
Frequenle (Della) comunione secondo
lo spirito della chiesa contro An-
tonio Arnaldo e suoi aderenti, ope-
retta d'un Religioso minor conven-
tuale di S. Francesco, utile a' con-
fessori e penitenti ec. Genova, pel
RepcttOj senz'anno (i^8g), in-?>.^ pie.
A pie della dedica leggonsi le lettere iniziali F.
G. G. F. M. C, sigiiidcanti Fra Gio. Giuseppe
Ferrari, minore conventuale, che è autore
del libro.
Frequente (Della) comunione, trat-
tato di Arnaldo, tradotto in ita-
liano (dal P. Giovambattista Tosi,
somasco). Milano y per il Monza ^
in-S.''
FREZZA (Marinus).
Si volle che il trattato - De prcssentatione in-
strumenlorum etc. - impresso sotto il suo
nome in Fenezia nel 1S08, sia di Bernardino
SlRlPOLO; sebbene alcuno abbia ciò contrad-
detto, e restituitolo al Frezza.
PREZZI. Fedi^ FEDERICO VESCOVO
DI FOLIGNO.
FRIANO FORBOTTA ( M. ) ( Angelo
Matteo Buonfante). Il Cigno pro-
vocato di ec. , risposta apologe-
tica al giudicio poetico d'Antonino
Zancume {Vincenzo Montana) so-
pra una canzone di Francesco Mu-
gnos. Venezia^ oppresso il Funinij
1661, in-^P
FRISASTE, e RATISBO PP. AA. (P. D.
Ferdinando INIingarelli, e D. Mauro
Fattorini, ambedue monaci camal-
dolesi). Versi di ec, dati in luce
da Clitoreo Alloniano P. A. (Do-
menico Maria Saverni, da Ravenna).
Bologna, \'j55 , in fogl.
FRISTELLINO, Comico Acceso (Pier
Maria Cecchini, ferrarese). Trattato
sopra l'arte comica cavato dall'o-
pera di S. Tommaso , aggiuntovi
il modo di ben recitare , di ec.
Lione j 1 60 1 .
FRONDESiO MARATEO P. A- (Duca
Domenico Perrelli). Per le due
431
FRU
statue degli Angeli dell' insigne
scultore Giuseppe Sammarlini, po-
ste nella chiesa de' PP. Filippini
di Napoli. Versi di ec. Senza data.
Fronimo e Simplicio, //z-8."
Dialogo del conte Pietro Verri, stampato a Lucca,
elle comparve unitamente al libro del marchese
Cesare Beccaria -Del disordine e de' rimedj
delle monete dello Stato di Milano nel I7C3.
Lucca, per rincenzo Giuntini , l'anno me-
desimo, in-a."
Fronimo esaltato dal Sannazaro nel-
l'Arcadia, è Giovanni Francesco
Caraccioli.
Froltoletta. = Comincia = Passando
con pensier per un boschetto , ec.
Leggesi come componimento d'incerto a pag.
171, nel lib. Il, dulia Raccolta di poesie fatte
dall' Atanagij ma, secondo il Crescinilieni,
il Quadrio ed altri, l'autore ne fu Ugolino
Ubaldim, cittadino di Faenza. Ultimamente
fu data a Franco Sacchetti.
FRUCTIFERUS (Hieronymus). Theo-
logica disserlatio de viris religiosis
personatis, ac ludentibus. auctore
Hieronymo Fructifero. Fenctiisj a-
pud Josephum Corona j 1739.
II pseudonimo autore P. Girolamo Ceresa>a,
della Congr.* del B.Pietro da Pisa, la unì ad
altre sue dissertazioni stampate senza nome.
Fide, Ecclesiastica (De) disciplina
dissertationes quinque etc.
FRUCARDINI (Cesare Leone) (Fran-
cesco Maria De Luco Sereni, ro-
mano). Amore vince lo Sdegno, tra-
gicomedia di ec. Ronciglione, iGyS,
in- 1 2.°
Il Crescimbeni {Notiz. degli Arcadi, toni. I, pag.
83) pretese che col medesimo quasi anagram-
matico nome il De Luco Serem, altre opere
sceniche publicasse , ma che titoli portino non
ne fa motto alcuno, ne ricavar si può dalla
ristampa della Drammaturgia dell Allacci ,
perchè tutti i suoi componimenti drammatici
si riferiscono colà sotto il vero nome,
Frulleide, ovvero ceuto sonetti (del
prete Giambattista Signori , bre-
sciano) sopra due racconti di D.
Frullo. Cosmopoli {Brescia), m-12."
Frusta (La) del Diavolo, o sia il
castigo naticale praticato sì in pu-
432
FRU
blicOj che in privalo. Opuscolo cri-
tico morale del conte P. (Prospeih).
Senza luogo {Firenze), lySS, /«-8."
Dalle memorie comunicateci da G. Molini. In
quelle però degli anonimi tirolesi, delle quali
ci fu cortese il barone Mazzetti, se ne fa autore
CarPAntonio PlLATl, da Tasculo : del che du-
bitiamo, non avendo questi il titolo di conte.
Frusta democratica ( di Giammaria
Febbari , bresciano). Brescia, 1798,
Giornale satirico in cui ebbe mano altra per-
sona tuttora vivente. Fu continuato col titolo
ò.'' Iride, e poco appresso con quello di Cir-
cospetto.
Frusta (La) letteraria di Aristarco
Scannabue, redarguita in varie pro-
posizioni. Dissertazione epistolare,
in cui si confuta con precisione il
falso sistema della pluralità dei
mondi ec. P^enezia, 1735, in-Q.^
La dissertazione è supposta scritta da Cremona
il 28 marzo 1764, e Fautore di essa è Tavv."
Giuseppe Antonio CosTA>'Ti.M, deriso dal Ba-
retti in più luoghi della Frusta.
Frustabene (II) frustato meglio. Canto
(di Giovanni Ranieri-Rastrelli).
Monte Lupo, all'insegna deW Asino,
1774, zVz-8."
FRUSTACOCOLLE. Fecli^ Monacologia.
Frustator (II) frustato, risposta (di
Vittorio Melciuori, bresciano) al
laum. XXII sull'articolo dell'inetto
Avvocato della Frusta democratica
in data 9 agosto 1798 v. s. Brescia,
nella stamperia Spinelli e Falotti ,
m-8."
Frutti degni di penitenza di un pec-
catore da dovero convertito, li-
cenza, per Antonio Veronese, i 760.
L'opera è traduzione dal francese, e il tradut-
tore è il conte Annibale Dalli, sacerdote vi-
centino.
Frutti dell' Academia de' Maluniti di
Novara, raccolti nella Pace univer-
sale (da Gio. Pietro Coppa, nova-
rese). Novara, 1679, m-4."
Sonovi poesie del mentovato Gio. Pietro Coppa,
Acad." Oppresso; di Girolamo Antonio 1'RI^A,
Acad.° Combattuto; di Antonio Maria PALLA-
VICINO, Acad." Fedele; di Antonio Vecchiotti,
FUL
Acad." Fallito; di Carlo Tornielli, Acad." Ri-
sentito ; di Carlo Francesco Fatiolo, Acad."
Costante; di Damiano Casati, Acad." Amabile.
Non parla di codesta Academia il Quadrio.
Fuga del cardinale Antonio [Barbe-
rini) male interpretata e peggio ca-
lunniata (di Raffaele Della Torre,
nobile genovese). Stampata in Pe-
rugia, l'anno 1646, fVi-ia."
Fuga (La) di S. Teresa, per musica.
Senza nota di stampa.
Sembra stampata in Modena, vedendovisi Tarma
delia Casa d'Este nel frontispizio. La poesia è
del dottor Eustachio MA^FREDI, bolognese, per
uso della Congregazione di S. Filippo Neri di
Forlì, Tanno 1717. Compose la musica il P.
Francesco Pistochi, prete delT Oratorio.
Fuga (La) vittoriosa.
"Ottave in lode di S. Filippo Neri, le quali,
"benché non vi si vegga il nome delT autore,
»' sono componimento di Simone Ruggieri >j
(Cincin, Bibl. volante, voi. \S , pa^. 18» ).
Fuga (La) vittoriosa del cuore di S.
Gaetano. Oratorio per musica. Bre-
scia, Bizzardì, 1697, "^"4-*^
Opuscoletto del P. D. Pietro Parma, ch.° reg.^
FUGGIGUER1\A (Omero).
«Nome, sotto il qual si nascose T infelice Tor-
jjquato Tasso, quando fuggitosi dalla prigione
" di Ferrara , visse incognito a Torino , dove
"Filippo d'Este il conobbe, e gli procurò ogni
"possibile sollievo " (Lancetti, Pseudonimia,
pag. 120).
FUGGITIVO, Acad.° Indomito (abate
Agostino Lampugnani, benedettino
casinese). Lumi della lingua ita-
liana, diffusi in regole abbreviate
e dubbj esaminati. Bologna, ap-
presso Carlo Zenero, i652,in-i3.°
Quest^ opera, mandala dalT autore agli Acaderaici
Indomiti di Bologna aftinché la correggessero
e ripulissero, era slata da essi publicata in
parte nel 1641. Il Lampugnam poi la ripro-
dusse emendata in iridano col proprio nome
nel l6o5.
FULBERTI (Godefrido) (P. Filippo
BoNANNi, gesuita). Riflessioni sopra
la relazione dell'uova delle Chioc-
ciole di A. F. M. [Antonio Felice
Morsigli) inviate in una lettera
all'Emo card;^ Conti da ec. Romaj
pel Faresc, 1691, in-^.'^
FUL
FULGENZIO DA MONTE PELLOUO ,
palermitano (P. Antonio Ignazio
Mancusi, gesuita). Ritratto della
falsa dottrina di Lamindo Pritanio
(proposto Lodovico Antoììio Mura-
tori), esposto da ec. alla conside-
razione de'savj Cattolici più dotti e
fedeli ec. Palermo j stanip. A malo j
1742, in-^y
Questo libro non fu compito dalTaulorc , e fu
publicato postumo.
FULGENZIO SERVITA (Fra). Le con-
fermazioni delle considerazioni so-
pra le censure ec.
Il suo cognome era MiCA>zio ; sostanzialmente è
opera di Fra Paolo Sarpi.
FULGET (Cherniesius de). In tabulas
anatomicas Bardi. Eustachii, Clier-
mesii de Fnlget commentarii.
Questo lavoro e di Francesco Maria Lorenzim,
a cui il Cocchi tentò di rapire il merito della
fatica per infedeltà d'uno stampatore venale.
/^erZ/^ CARLETTI (Ignazio).
FULGINATIS (Lucii Lcelii) (Julii Re-
CALCHi, fcrrariensis). De lue Sarma-
tica, consultatio. Fcrraria3j 1600,
in fol.
FULGOSUS (Baptista). Vedi, CAMPO
FREGOSO.
Fuhnine (Del) e della sicura maniera
di evitarne gli efi'etti, dialoghi tre
(di Atanasio Cavallo, da Asti). Mi-
lano 3 Agnelli 3 1766.
FULVIO SAVOJANO (Valerio). Avviso
di Parnaso, nel quale si racconta
la povertà e miseria dove è giunta
la Republica di Venezia, ed il duca
di Savoja, scritto da un curioso
novellista spagnuolo, con alcune
annotazioni molto importanti che
in esso si contengono, per ec. An-
topoliy nella stamp. re^ia, 1618; e
di nuovo, Ivi, lyig e 1621, m-4.^'
Queste diverse edizioni Irovansi nella Biblioteca
Parmense. Valerio Fulvio Savojano, sotto il
qua! ilnto nome celasi Giacomo Castellam ,
confuta con le sue annotazioni e dichiarazioni
l'autore dell' Avviso di Parnaso. Le Annota-
zioni incominciano a carte il di questo hbric-
ciuolo con una dichiarazione delf annotatore:
TOM. I.
433
FUL
Ai signori Spn^nuoli , la quale ha principio
con queste parole - C'Iti fra l'oi è ìliscreto,
non m' incolpi se Ito dello alcuna cosa con-
tro la vostra nazione , datene la colpa al
vostro Parnasista clic me ne ha dato ca-
gione, ce. - A piedi - Con privilegio della
maestà d'Apollo ce. , in lutto fogli 00. Tro-
vasi quasi sempre unito alla presente opera,
sotto lo stesso ]}seudonimo , altro libretto
di fogli 20 , col titolo di Castigo escniplair
de calunniatori. Avviso di Parnaso di f^a-
Icrio Fulvio Savojano, al sereniss. ed invit-
tissimo Carlo Emmaniiele duca di Savoja ec.
Antopoli, 1610; e di nuovo, 1C21, i/1-4." Il
Grisellini {f^ita di Fra Paolo, loin. II. pag.
159 e 187) ci fa sapere che venne dallo Sca-
verio attribuito al Sarpi, senza la minima prova
e senza alcun documento, una risposta di Va-
lerio Savojano al libello intitolato: Avviso di
Parnaso j essa è forse una di queste due ope-
rette riferita con titolo inesatto , oppure quella
che troviamo rammentata dal Coleti nel Cata-
logo delle Stor. d ItaL, e da noi già riportata
superiormente, cioè: Allegazione per con-
Jermare quanto si scrive nelle A/inotazioni
all'Avviso di Parnaso ec. Antopoli, 1G13,
la composizione del quale libretto noi dubio-
samente abbiamo creduto di allribuire al sud-
detto Castella.m.
FULVIUS (Andreas). IllusLriutn Ima-
gines. z:^ In Jìns = Iniperatorum,
et illustrium Virorum ac IMuliurum
vultus ex anliquis nnmismatibus
expressi et Lreves ti tuli ad inscri-
ptiones appositi per divjrsos doc-
tissimos viros, sed prò majori parte
per Andream Fulvium gentilissi-
raum antiquarium a quo emcnda-
tuni correctumque est totum opus.
Impressimi Romce j apiid Jacobum
Mazochium , Romana^ Academice
Bibliop. Anno MDXf^JIj mense no-
vembrisj triiimphante divo Leone X
Pontijice Maximo j Anno ejus quinto^
in-?,:'
Questo libro fu lodato da mons.'^ Antonio Agostini
ne' suoi stimati Dialoghi ; ma pose in dubio se
fosse fatica di Andrea Fulvio (^Orsim) Anti-
quario, ovvero del card.*^ Jacopo Sadoleto, a cui
venne dedicala l'opera. Il P. Zaccaria {Bill,
antica e moderna di storia lett. , toni. Ili,
pag. 88 e scg.) non vede ragione di dare
una mentila al librajo Mazzocchi che nomina
particolarmente Fulvio. Pare che potrebbe il
Sadoleto , il quale della scienza delle medaglie
28
434
FUN
non era digiuno, entrare tra que' diversos
doctissimos viros, ma sempre a Fulvio re-
sterà la maggior gloria.
FUMOSO, della Congrega de' Pvozzi.
È Silvestro, cartajo, sanese, che scrisse varie
comcdie ed intermezzi , i cui titoli si possono
vedere nella Drammaturgia deirAllacci e suo
Continuatore. Troviamo inoltre di lui un Ca-
pitolo (villanesco) alla sposa nuova pa-
drona, in terza rima. Siena, 1S85, in-s."
Fundamentis (De) religioais, et de
fonlibus impietatis, libri tres Fr.
Antonini Valsecchi ord. Preed. ex
italo idiomate in latinuin translati
(ab Aloysio Guerra), juxta editionem
secundam etc. Veneliis, fjpis et inip.
Nicolai Pezzana, 1767, in-i\.^
È dedicata a Giangirolamo Gradenigo, arciv."
di Udine, da I. B. P. A. R., delie quali ini-
ziali ignoriamo il significato.
Funebris pompa in parentalibus am-
plissimi et reverendissimi P. D.
Pompei Gastilonei ab amore et do-
lore adornata, auctore Patre ano-
nymo (Alano Maculano, piacentino).
3/edio/ani j 17 17, "z fòt.
Funerale d'Agostino Caraccio, fatto
in Bologna dagli Incamminati Aca-
d emici del Disegno. Bologna j per
il Benaccij, 1 6 o 3 , m- 4 °
U estensore è Benedetto Morelli , bolognese.
L' orazione fu composta da Lucio Faberio e
recitata da Giambattista Bertuzi.
Funerali di Filippo III, Re delle
Spagne ( descritti dal P. Emma-
nuele Tesauro, gesuita).
Funerali per la morte dell' Impera-
trice Maria Teresa celebrati nella
cliiesa dell'Annunciata di Aversa
(descritti da D.Liborio D'Ambro-
gio, can.° di quella città). Napoli^
1781, in fa gì.
Funere (In) Sigismundi Cbristopliori
Comitis ab Herberstein Ep. Laba-
censis, S. Pi. I. Principis, oratio Pe-
rusi?e habita in tempio augustis-
simo D. Petri Casinensium (a can.
Joanne Angelo Guidouelli). Peru-
sice, 17 16, infoi.
Funestissimo (Sul) caso avvenuto in
FUS
Bologna nel di 16 marzo 1789,
Lettera di un Gentiluomo di Corte
dell' eniin.*^ card. ^ Andrea Archetti,
legato a latere di quella città (ab.^
Gioachino Tosi , poi vescovo di
Anagui) al conte T. B. Bologna ^
in-i 2.°
Furio (II) Camillo, cantata (del P.
Luigi BooNGiASCHi, scolopio) in oc-
casione della publica Academia nel
nuovo Collegio Calasanzio delle
Scuole Pie. Roma, PuccineUi, 1760,
m-4."
Furiano (II) (o con altro simile titolo).
Romanzo assai cattivo di Carlo Boname.me, stam-
pato, come veniamo assicurati, in Venezia,
circa il 1770.
Furti svelati nelle poesie meliche e
negli epigrammi di Giuseppe Bat-
tista. Senza alcuna nota di stampa.
o
in-\ 2.
Operetta pungente di Federigo Mennim contro
Giuseppe Battista.
l'aedi j Affetti caritativi ec.
FUSANACCI (Gian Pietro) {anagramma
di Gian Francesco Pivati). Dizio-
nario compendioso di sanità, che
contiene l'esatta descrizione delle
umane malattie comprese pur quelle
degli artefici e della gente appli-
cata e sedentaria, colla specifica-
zione de' rimedj sperimentati da piìi
celebri professori dell'arte medica,
tradotto dal francese ed illustrato
con osservazioni iatrofisiche dal
dottor ec. p^encziaj presso Antonio
Zattaj «764; e di nuovo, /wj 1766,
toni. 3 , //i-8."
FUSCULA (Maria Catharina).
i.^ Pro Gabriela Marcella sacri et
regii asceterii Sanctse Marioe de
Virginibus antistita inaugurata o-
ratio .habita a etc. Fenetiisj
Pasinellus 3 anno domini i 737, in-/^.°
2.°Pro Maria Seraphina Bi-agadena,
etc. inaugurata , oratio habita etc.
F^enetiis y npud Pctrimi Basalcam
(sic), 1743.
CAB
La prima di quesle orazioni fu composta dal 1'.
Domenico Bon.v , chierico regolare somasco.
Anello r altra non è farina della Maria Cate-
rina Foscolo, ma d'altro sacco.
FUSCUS (Palladius) (Palladio Negri).
435
GAG
Si chiamò Fosco per seguir l"uso che correva allora
Ira' letterali di mutarsi i nomi. Ahhiamo di lui
un Commentario latino sopra Catullo, stampato
in l''ciiezia nel I49C, e - De sita Dalniatia; ctc.
FYLOSTRATO. Fedi, FILOSTRATO.
G
Gabbia de' malti.
Questo opuscolo anonimo si attribuisce dal P.
Armellini {Bihl. Casin.) al P. Cornelio Cerasi,
monaco napoletano, ma non si ricava chiara-
mente che sia alle stampe. Non è però que-
sto opuscolo da confondersi con quella com-
posizione poetica che scrisse, in occasione di
mascherata concertata, il bizzarro cervello di
Francesco (nel secolo Antonio) Mo?<eti, mi-
nore conventuale, che intitolò - // Mondo
gabbia de' matti.
Gabbie (Le), dramma giocoso per
musica ( dell' avv.°Micbele Antonio
Gazano ). Torino , stamp. Mairesse,
senz'anno (verso il l'j'j^), m-i2.°
Gabelle (Delle). Carmagnola _, 1794-
1796, toni. 3 in 4 i^ol. , essendo il
I tomo diviso in due parti.
Dai primi volumi sembrerebbe opera anonima,
ma il nome dell'autore Carlo Racagm, di
Mondovì , apparisce dalla dedicatoria premessa
al to?n. III. Il i'ol. I, part. I, ha per isbaglio
il titolo di tomo If^, ne se ne comprende il
perchè.
Gabinetto fisico di S. A. R. il Gran-
duca di Toscana in Firenze (de-
scritto da Gio. Valentino Fabroni).
L'i, 1790.
GABINIUS L^TUS. Vide , Alphonsi
Ciccarelli pbysici etc.
GABRIELLO DI CAMALDOLt, cioè mo-
naco camaldolese. Poeta. Forse della
famiglia Landini, cugino di Cristo-
foro commentatore di Dante.
GABRINUS HERCULEUS. In Luciutn
Sectanum L. Filium Sermonis sexti
auctorem M. Gabrini Herculei Car-
men.
Sono 453 versi esametri, che vengono attribuiti
al signor Mainardi, già maestro del Comune
di Pescia, contro al P. Giulio Cesare Cordara .
gesuita, che ne' suoi Sermoni si maschera col
nome di Lucio Sellano figlio di Quinto.
GAETANO DA BRESCIA (abate Diego
Giuseppe FuENSALiDA , ex-gesuita ,
spagnuolo).
I ." Le Frodi del Giansenismo usate
già in Francia da' Qucsncllisti, e a'
di nostri rinnovate in Italia dai loro
seguaci, segnatamente in Pavia e
Pistoja: ovvero Risposta degli aned-
doti indirizzata al loro autore da
mons.^ Francesco Lafitau, vescovo
di Sisteron , volgarizzata da ec. As-
sisi 3 per Ottavio Sgariglia^ 17B8,
m-8."
2.*^ Osservazioni critico-teologiche
di ec. sopra l'Analisi del libro delle
prescrizioni di Tertulliano di D.
Pietro Tamburini. Jvij presso lo
stesso stamp.) 1783, in-^."
GAETANO MARIA DA BERGAMO, cap-
puccino.
È Gaetano MlGLlORlM, bergamasco, autore di
varie opere teologiche ed ascetiche, stampate
prima separatamente , che poi raccolte in do-
dici volumi in-4.°, videro la luce in Homo,
nel 1776.
GAETANO (Silvio) (Agostino Viale).
Rosario di novissimi, dato da S.
Domenico ad un Cavaliere italiano
in penitenza delle sue colpe. Tra-
dotto in questa lingua da ec. Ge-
nova, per Antonio Gregorio Fran-
clielioj in-\'ì.^
Il traduttore vi aggiunse cinque sonetti.
GAGLIARDUS (Joseph). Oratio habita
Patavii ad instauranda Artium stu-
436
GAL
dia postritl. Kal. Nnv. anno 1734.
Palavily tjpis Sardlj ahnce Univer-
sitads tjpo^raphi, in-^.°
Giuseppe Gagliardi, sotto il cui nome è stampata
r orazione, fu quegli clic la recitò, ma chi la
scrisse fu il can.° suo zio Paolo Gagliardi ,
letterato bresciano.
GAIBOTTI (Ser Donalo), aretino. Sca-
niccio di ec. Siena, i533.
1'^ una favola rusticale in terzine , e in tre atti
semplici, che nelle ristampe che poi se ne
fecero , riferite dal Crcsrimheni, dall' Allacci
e dal Farsetti, fu attribuiia a Giovanni Ron-
caglia, sanese, della Congrega de' Rozzi.
GALATEO (Antonio).
Il casato di lui fu de' Ferrariis, 0 Ferrarj. Si
impose egli il soprannome di Galateo nelFAca-
demia Pontaniana, dal nome di Galatana, o
Galatena , o Calata, volgarmente detta Gala-
tone, nella provincia d'Otranto, e non da
Galitina, o sia da S. Pietro di Galalina, che
è comune vicino nella medesima provincia.
Scrisse varie pregiate opere delle quali pos-
sono vedersi i titoli nelle Dissert. Fossiane
di Apostolo Zeno {toni. II, pag. 283 e seg.).
Questi ci avverte: «e che sebbene il Casa al
5> suo Trattato de' costumi, abbia dato il nome
« di Galateo, non tolse tal nome dal suddetto
5j Antonio, ma da quello di uno che stava al
«servizio di mons.* Giberti, vescovo Ai Ve-
«rona, e che forse per essere nome finto, si
5> crede che fosse messer Galeazzo Florimonte,
«che fu poi vescovo di Aquino, indi di Sessa
'5 sua patria »j (/. e. pag. 296). Ciò viene confer-
mato dair illustratore delle opere del Casa
{ediz. di Venezia del 1728, toin. Ili, pag.
239 e 297) nelle note al Galateo.
Galateo (II) politico, o sia le creanze
alla moda. Opera comica morale
di novissima estrazione ( del P.
Francesco Arizzi, barnabita). F^c
Jiezicij presso Francesco Storti j 1749?
m-8.°
GALATINUS (Petrus). De arcanis Ca-
lliolicffi veritalis, anctore Pelro Ga-
latino.
Qucst' opera scritta contro gli Ebrei ed impressa
la prima volta in Oriana, presso Girolamo
Soeino, nel lois, ebbe l'onore di varie ri-
stampe. Scemò poi la medesima di grido per
essere stato scoperto che 1' autore ne avesse
ricopiato gran parte da un'altra, scritta quasi
tre secoli prima sopra lo stesso argomento, col
titolo di Pugio Fidei , di un P. Raimondo
Martini domenicano, nativo di Sobirats in Ca-
GAL
lalogna. Galatino vien detto V autore (che vesti
r abito de' frati minori ) , perchè nato in S.
Pietro di Galatina , donde prese il cognome.
Chi lo dice figho d'un CoLO.^.NA, chi della
famiglia Mongiò.
GALEANTES (Petrus) (Cajetanus Per-
LETTo). Anagranimatismus Tliie-
na3us, sivc vita S. Cajetani Thiencei
quadraginta octo anagrammatis pu-
ris efTorniata. P^eronce, 1672, in-^.^
Galenisla (II) confuso, ovvero l'arte
convinta d'impostura nell'uso del
salasso , opera tradotta dal fran-
cese. P^euczia, appresso Gio. Gia-
como Hertz j 1697.
Non tradotta dal francese , ma credesi opera 0-
riginalmente scritta in itaUano dal dottor Ro-
berto Clsam, veronese.
GALENO SERNOVICHIO.
Sotto questo nome, anagramma imperfetto del
P. D. Angelo CORTINOVIS, barnabita, abbiamo
alle stampe varj componimenti poetici italiani.
GALEOTA (ab.^ Onofrio) (P. Nicola
Onorati , detto COLUMELLA , de' mi-
nori osservanti, prof.*^ d'agricoltura
nell'Università di Napoli). Lettera
parenetica dell'abate ec. a messer
Cimabue Tuttesalle Giornalista di
Vicenza. 1784, i«-8.°
GALEOTA (D. Onofrio) (Altro),
i.'^ Spaventosissima descrizione del-
lo spaventoso spavento cbe ci spa-
ventò tutti coir eruzione del Ve-
suvio degli 8 agosto 1779, ma per
grazia di Dio durò poco, di ec. ,
poeta e filosofo all' impronto. An-
poli, 1779.
L'autore è l'abate Ferdinando Galiam, che con
questa spiritosa produzione volle deridere gli
innumerevoli scrittori intorno a tale eruzione
che 4n vero non fu delle più strepitose. Ri-
stampata nel 1828 in Napoli, con altri opuscoli
dell'autore, e col nome di lui.
2.° Storia universale, o sia indice
astrologico ridotto a taccuino dal-
l'eruditissimo D. ec , tra gli Ar-
cadi il Sonnacchioso. Costantino-
poli [Napoli). Da me stampato al-
l' insegna del Gatto Mammone ec.
m-8.''
GAL
GALEOTTA (Antouius). Disscrtatio ile
momento gravium in planls, Anto-
nio Galeotta auctore. Neapoli, typis
Felicis Mosca, i ^o t ( / 7 i i ) , in-X'ì.^
Scrissero gli autori del Giornale dc/lett. d'Itnl.,
rhc piacque al dottore Gio. Ballista Baldi di
slampare la suddetta dissertazione sotto il no-
me del Galeotta suo scolare. È contro a Vitale
Giordano in dilesa di Luca Antonio Porzio ,
nella contesa intorno a' gravi sopra il piano
inclinato.
GALEOTTI (Bartolommeo) (Filippo
Bianchi). Trattalo degli uomini il-
lustri di Bologna, composto da ce.
Ferrara j presso flltorio Baldini y
i5go', ed Juij per lo stesso, 1609,
sempre in-^.^
GALEOTTO ( Fra ) DA BOLOGNA. Fe-
di, GUIDOTTO DA BOLOGNA.
GALEOTTUS NARNIENSIS- È per in-
tero: Galeottus jNIartius, narniensis;
cioè: Galeotto Marzio, da Narni.
GALERANA BARATOTTI ( Arcangela
Tabarotti , monaca in S. Anna di
Venezia). La semplicità ingannata,
di ec. Leida, per Giovanni Lam-
hix, 1654, in-ia.°
La suddetta Tabarotti scrisse, celandosi colle
iniziali D. A. T., contro la Satira Mcnippca del
lusso donnesco di Francesco Buonconipagni .
e colle slampe di Giuseppe Odone, publicò
il Parnaso Monacale.
GALERATUS (Jacobus Mainoldus), de
titulis Pliilippi Austriaci liber, at-
que in ipsa titulorum successione
tabulse. Bononioe) i^yi, in-^.^
V Ernslio nelle F^nrie osservazioni ci assicura ,
su la fede del Pignoria, essere questo lavoro
di Carlo SiGOMO.
GALFI (Giovanni) [anagramma di
Giulio Fagnani, patrizio di Siniga-
glia). Lettera del signor ec. al si-
gnor Flavio Gangini, contenente al-
cune osservazioni intorno tre arti-
coli dell'opera del signor Colin iNIa-
damin sopra il Calcolo delle flus-
sioni. Pesaro, i^53.
GALILEI (Galileo). Considerazioni al
Tasso di ec. , e discorso di Giuseppe
Iseo sopra il poema di M. Torquato
437
GAL
Tasso. Ronuìf nella stamp. Paglia-
rini, 1793, in-^.°
Si dubita da alcuni se sia veramente lavoro del
Galilei. Ne fu editore Pietro Pasqualom , ro-
mano , di cui è la prefazione. Che però il Ga-
lilei non parteggiasse pel Tasso si ritrae assai
chiaramente da una sua lettera a Francesco
Binuccini che leggesi nel secondo vohnne della
Raccolta di prose del Tagliazucchi. In questa
egli parla di riscontri da se fatti dei due poemi
deir Ariosto e del Tasso con esposizione dei
motivi che gli dicevano anteporre P uno al-
l'altro, e dice che gli era uscito di mano il
libro dove ciò aveva scritto.
Galileo (II) proposto per guida alla
gioventù .studiosa da F. C. S. D.
O. (Francesco CoLAKGELO, sacerdote
dell'Oratorio). Napoli, Orsino, 1 8 1 5;
e di nuovo, L'i, Trani, iSaS, sem-
pre ?n-8."
GALINDl (Forlunii) (Casparis Sciop-
pii), De causis publici erga jesuitas
odii disputalio.
Sta nel libro intitolato Arcana Societatis Jesu
{Fedi quest'art, sopra), e nella Tuba Ma-
gna mirum clangens sonum per Libcrium
Candidum {Hesujcviii a S. Ignatìo, car-
melitanwn). Argentince, 1718, m-l2.°
GALINDl (Sanctii) e societate Jesu
(ejusdem Gasp, Scioppii), Anatomia
societatis Jesu, una cuni aliis opu-
sculis ad salutem ejusdem societatis,
et ad excilandam regum ac princi-
pum catholicorum attenlionem uti-
lissimis. Lugduni, i633, m-4.*^
Fu questo sanguinoso libello riprodotto in parte
medesimamente nel libro intitolato: Arcana
Societatis Jesu, da noi già rammentato.
GALINELLI (Barfolommco), bolognese.
Così celalo Fabrizio Namm , bolognese, dottore
di medicina, poi prete, scrisse varie comedie.
GALISTONT (Carlo) (P. Angelico A-
pp.osio, da Ventimiglia). Il Buratto
di ec. Replica al Mulino di Carlo
Stigliani. Venezia, 1642, in-ìi.°
Il Mulino di Carlo Stigliani (o meglio di Tom-
maso, suo padre) girava manoscritto. L"AprOsio
celasi col nome fatto anagramma di Stigliani.
La lettera al lettore che doveva essere posta
in fronte al Buratto, non essendosi ritrovata
mentre si stampava , fu inserita di poi a pag.
150 della Bibl. Aprosiana.
438
GAL
GALISTONI (Masotlo) (Lo stesso P.
Aprosio, da Venliniiglia), 11 Vaglio
critico di ec. da Teramo, sopra il
mondo nuovo del cav.*^ Tommaso
Stigliani da Matera. Bostock, per
Willelmo JVallop {Treviri ^ per Gi-
rolamo RighcUini), 1687, in-\i.^
L' Aprosio volle coprire il proprio nome mede-
simamente coir anagramma dello stesso Sli-
glianÌ3 finezza che non puossi troppo lodare,
e che il Baillet {DcguiserneTit des auteurs ,
pag. 441) chiama maliziosa.
GALITAIVI (Antonio) (Antonio Ga-
gliardi, padovano). Rinaldo Pedran-
zana, novella di ec. Jn A endemia
Veneta:, M. D.LVm [renezia^ 1 834),
m-8.°
Giuseppe Pasquali di Venezia la fece imprimere
postuma , indirizzandola a messer Tolomeo
Crusio (Bartolommco G.imjì^). Si consulti
il Catalogo de' novellieri dello stesso Gamba
pag. 227.
GALLARATI (Carlo Lomeno). Della
vertigine, dissertazione epistolare.
Pavìaj Balzani j 1766, in-^.^
li Fu opinione di molti medici , che questa dis-
jjsertazione sia ricavata quasi interamente dal
5> discorso di Gorter sul medesimo argomento
jj senza però che Fautore si degni di citarlo »5
(Estratto AdWa. Lctt. Europea. Yverdon, 1766,
tom. IV, pag. 265).
Galleria delle donne forti del P. Pietro
Le Mayne, trasportata dalla lingua
francese nell' italiana da M. L. M.
F. (marc.^ Laura Maria Foschif.ra,
nata Montecuccoli, modonese). Mo-
dena j, per Antonio Capponi ^ 1701,
in-^.""
Galleria di Minerva, ovvero notizie
universali di quanto è stato scritto
da' letterati di Europa, non solo nel
presente secolo, ma ancora ne' già
trascorsi, in qualunque materia sar
era e profana ec. Venezia, appresso
Girolamo Albrizzi , 1696, 1697,
1700, 1704, 1706, 1708, 1717,
voi. 7, in Josl-
Di quest'opera, che e una specie di giornale, fu
il principale direttore lo stesso stampatore Gi-
rolamo Albrizzi. Anche il celebre Apostolo
Zeno cooperò alla publicazione de' primi vo-
GAL
lumi , ne' quali trovansi alcuni suoi articoli. Vi
ebbe parte anche l'abate Giacinto Gimma, da
Bari, che medesimamente si ritirò da questa
compilazione. Il mentovato Zeno, dichiara in
una sua lettera questo giornale un mal dige-
rito zibaldone.
GALLERIUS (Nicolaus) (Antonius Pos-
SEviNus, soc. Jesu). Explicatio brevis
evangeliorum totius anni, auctore
Nicolao Gallerio. Latine, Colonice;
1 tal ice, Brixice.
GALLETTI (Domenico). Prosodia ita-
liana del P. Placido Spadafora , ge-
suita, siciliano. Palermo ^ 1682,
m-8.''
Il libro dello Spadafora ebbe più edizioni , fra le
quali annovereremo soltanto quella accresciuta
dal P. Antonio Lancello {Palermo, 1709), e
l'altra publicata con nuove aggiunte dal P.
Emmanuele Agliler.v, copertosi co! nome di
Domenico Galletti [Macerata , l73l), ripro-
dotta in Napoli, nel 1734.
Gallia vindicata. In qua testimoniis
exemplisque Gallicanse praesertim
Ecclesiae quffi prò Regalia et quat-
tuor proposilionibus a Ludovico
Maimburgio, aliisque producta sunt,
refutantur. (Auctore Celestino ex
Marchionibus de Sfondratis , me-
diolanensi , principe et abbate S.
Galli , postea Cardinali ). Anno
1688, voi. 2, in-l^.''
Ristampala col nome dell'autore l'anno 1702.
GALLINI (Nicolò).
Sotto questo nome viene attribuita al conte Fulvio
Testi una scrittura contro il Bisaccioni; ma
non è ben certo che sia suo lavoro.
Gallomania (La). (Del dott.^ Bertoldi,
di Val di Non nel Trentino, medico
ad Innsbruck). rz= Recti apud nos lo-
cuni tenet erroretc. (Seneca). 1= 1800.
GALLONIUS (Antonius). Liber apologe-
ticus prò assertis in Annalibus Eccl.
Baronianis de monachatu S. Gre-
gorii Papa? adversus Constantinum
Bellotum Monaclium Casinensem.
Auctore Antonio Gallonio Orato-
rii Presbytero (seu potius ipsomet
Baronio, sub ejus nomine). RomaCj
i6o4, Ù/-4-"
439
GAL
Si consulti, Noi'n Bihl. Eccl., .4nistclodaini ,
1710, toni. XVII, ove trovasi P elenco degli
autori che scrissero sopra la questione se S.
Gregorio abbia appartenuto all' ordine bene-
dettino. Deve correggersi il catalogo Smith
pag. CLXXXix, che siccome cosa egualmente
pscudonima di Cesare Baronio, registra l'opera
de'^^. Martyrnm cruciatihus sotto il nome del
suddetto Antonio Gallonio, di cui è veramente.
GALLUS ^GIDTUS (Colonna) ronianus.
GALLUS (Gneus, Pc/ Publius Gornc-
lius ) FOROJULIENSIS.
Sotto il nome di Cornelio Gallo poeta latino del
tempo d'Augusto, a cui Virgilio indirizzò l'ul-
tima delle sue Ecloghe, Pomponio Gaurico
publicò alcuni frammenti , f^enetiis , apud
Bernardiniim de Fitaìibus, 4 Sol, i quali fu-
rono in séguito riconosciuti per la maggior
parte siccome opera di certo Cornelio, o Lon-
gino Massimi.\no, da Orta, in Etruria, con-
temporaneo di Anastasio , imperatore greco ,
vissuto nel secolo VI. Questi dal Brouckusio
(citato dal Fabricio, Bibl. Int.), nelle note a
Tibullo, vien detto: Malorum temporwn ìiuud
onutino pessinmni uugatoremj ma in quelle
a Properzio : Scriptorem harbarum , lutu-
lentinn ac tanliuìi non stcrcoreum. Anche
Aldo Manuzio il giovine, figlio di Paolo, diede
fuori col nome di Cornelio Asinio Gallo una
elegia con tre epigrammi. Florentice, ex ijp.
Georgii Marescotti, 1S88, edizione rinnovata
poi nel 1394 per VArtgcìicri. Ma nemmeno
questa bugia ebbe sorte migliore. Tutti questi
frammenti del preteso Cornelio Gallo erano
stati aggiunti a Catullo , Tibullo e Properzio
da Sebastiano Grijio , nelle sue stampe di
Lione, 1S46, isci, e 1875. E dopo trovansi
ristampati coi suddetti tre poeti anche in al-
tre edizioni posteriori. Pare che del vero Cor-
nelio Gallo, lodato da tutti i poeti del suo
tempo, non| sia pervenuto fino a noi se non
il poemetto intitolato Ciris, che si tenta però
di contrastargli, ponendosi da alcuni fra le
cose giovanili di Virgilio j da altri frale opere
di Catullo.
GALLUZZI ( Francesco ). Narrazione
storico-genealogica della famiglia
Galluzzi , compilata sull' autorità
di Glassici storiografi dal capitano
Francesco Galluzzi, nobile volter-
rano, bolognese, e fiorentino, di-
scendente da' signori di Gallusio-
poli, o sia Gapramozza ec. Firenze,
per Bernardo Paperini^ senz' anno,
{secolo XVni), m-4.°
GAM
"Opera ripiena di favole, ed imposture. 11 vero
.•' autore della medesima si sa essere il P. Gio.
" Tommaso GllEZZi , chierico regolare delle
"Scuole Pie "(Morelli, Bibl. Toscana, toni.
I, pag. 40«).
GALUZZA(IL), della Congrega dei
Rozzi. E Bartolommeo di Melamno,
scllajo, senese.
GALVANO DA BOLOGNA.
Così è chiamato comunemente Galvano di Be-
ghino, o piuttosto di Bettino, che il l'antuzzi
crede essere sialo il suo cognome.
Galzignano, stanze (di Antonio Poc-
CHiNi). Parma j costipi Bodoniani j
i8o5, m-4."
GAMBACORTA (Iacopo). Memorie per
servire alla Storia di Sicilia. Pa-
Icrnio, appresso Pietro Be/itinvcnga,
1^56-5^, voi. 2, m-8."
Sotto il finto nome di Jacopo Gambacorta il P.
D. Gio. Evangelista Di Blasi, monaco bene-
dettino , produsse le presenti Memorie insieme
col dottor Domenico ScHi.wo.
GAMBA GHISELLI (Ippolito). Diatriba
di ec. su varj punti d'istoria raven-
nate, posti in dubio dal Lovillet.
Dall'esame del carteggio del P. Merali con Isi-
doro Bianclii , ci consta che i PP. Lettori di
Classe abbiano per lo meno somministrati i
materiali al Gamba Ghiselli onde tessere questa
diatriba.
GA3IBARA (Laureutius). Tractaliis in
quo cum de perfecta pocseos ra-
tione agitur, tuui ostenditur cur
abstinendum sit a scriptiouc tlie-
matum turpium, etc. RotnaCj per
Franciscuni Zanetti, i5y6..
Che sia del P. Antonio Possevino , gesuita, que-
sto trattato non è da recare in dubio, benché
porli il nome del poeta Lorenzo Gandjara, bre-
sciano, per ciò che asserì lo slesso Possevino
in qualche sua opera.
GAMBARELLO (Bernardino Rocca,
piacentino, detto il).
Camelia. Versi sciolti nelle nozze So-
ranzo-Dolfin (di D. Sebastiano Pa-
gello). J^enezia, 1761, in-:\.'^
GAMMARUS (Petrus Andreas).
Non e che il cognome latinizzato di monsignor
Pietro Andrea Gambara, che fiorì nel secolo
XVI, e che scrisse varie opere legali.
440
GAR
GAMUZOTl MELLOM (Zaccaria).
In tal modo si coperse il conte Gio. .Maria Mazzu-
CHELLl nell'Estratto da lui fatto del libro - Z?ei
delitti e delle pene , stampato nella Nuova
Raccolta Calogerana.
GANATEO SANRIFONI.
Sotto questo anagramma publicò qualche poesia
volante Gaetano FoRN.^siM, bresciano.
GANGANELLI (Gio. Vincenzo Antonio).
Fedi, CLEME:NTE XIV.
GANNAIS (Ludovici de) parisiensis
in alma Patavina Academia I. V.
studiosi ad Tobia) Annat Parisien-
sis J. V. D. Anatomcn Criticam ad
tilulum Antonii Vairse de novo
genere Monachismi Autianatome.
Lugd. Bat.j ex oleina Hachiana,
Il libro è senza dubio impresso in Venezia, od
in Padova, e non in Leida. Crede il Ciucili
che ne sia autore il medesimo signor Vaira.
GAISTIRETE (Alberto). È Ettore Al-
berganti , milanese.
Si consulti: Argelati, Script. Mediol., toni. \,
part. II, col. IG.
Gara (La) de' Genj. Fedi, Diseguo
esattissimo ce.
GARBO (Maestro) (prete Antonio Ma-
ria Bop.GA, oriundo bergamasco). Il
sogno, poema nioralepicoliritragi-
comifantasticofisico per ec. in ottava
rima piacevole, compilato con gli
argomenti e con alcune brevissime
note del caporal Ticche tocche da
Lucca. Libro Primo. Aleppo, a spese
di Ser Gneo da Bari, armo domini
1765, m-8.°
Non è noto se dopo questo primo libro , che
contiene cinque canti d' esso poema , scritto
con iscopo di vendicarsi di Giuseppe Barelli,
sia stato publicato il secondo dall'autore pro-
messo. Lo stesso BoRGA si nasconde pure in
questo suo componimento sotto i supposti nomi
di Caporal Ticrhetocche , di Ser Gneo da Bari,
e del Dottore Gil-Bibì. Per la biogralìa di que-
sto strano cervello, puossi consultare il Vaerini
{Scritt. Bergam.), e la Pseudonimia del sig.
Lancetti {pag. 125 e seg.).
GARBO (Thomas de), fu creduto fi-
glio di Dino del Garbo, ma non è
se non la stessa persona.
GAS
GARDUCCI (ab.*^ Giambattista). Del ca-
rattere nazionale del gusto italiano,
e di (juello di certo gusto domi-
nante in letteratura straniera, opera
dell'abate ec. Ficenza , per Fran-
cesco Modena, 1786, m-8.°
Neir avvertimento al lettore che precede l' ope-
retta intitolata - Sulla preminenza di alcune
lingue e sidl'autorità degli scrittori appro-
vati, e dei grammatici. Ragionamento del-
l'abate Giambattista f^elo. Vicenza, per An-
tonio Giusto, senz'anno, in-S.°, -leggesi:
«(Buona parte de'' riflessi che formano il pre-
j) sente ragionamento entrava nella prefazione
»> d'altra operetta dell'autore, per privati ri-
sguardi sotto mentito nome publicata, l'anno
j;l780, col titolo - Del carattere nazionale
V ec. '>.
Gare (Le) del merito, opera tragico-
mica {in prosa) da rappresentarsi
nel nobil teatro di Cfema l'anno
1699 (di Giacomo Oldigaro). Mi-
lano, per il Majelta, in-S.
Gare (Le) di scambievole amore tra
la Rosa veigiuale S. Rosalia , li
Gigli reali di Filippo V nostro si-
gnore, e l'Orto della Sicilia, Pa-
lermo; intrecciate nella solenne fe-
sta di S. Rosalia, vergine palermi-
tana, nell'anno [702 (del P. Ignazio
Del Vio , gesuita, palermitano). Pa-
lermo , per Giuseppe GramignanOj
1702, ;«-4-"
GARIMBERTO (Girolamo). Concetti
di ec. ed altri autori, raccolti da
lui per scrivere e ragionare fami-
gliarmente. Fedi , Descrizione di
tutta l'Italia ec.
GARZIA DE TRASMIERA (Didaco) (P.
Francesco Maria Maggio, teatino).
Vita della venerabile Orsola Benin-
casa, scritta da te. Palermo, Cirillo,
i655. Pan. 1.
La seconda rimase inedita.
GASPARIAUS BERG03IENSIS. E Ga-
sparino Barziza, celebre gramma-
tico ed oratore, bergamasco, vissuto
nel secolo XV.
GASTONE E BAVALOTTA (D. Luigi)
{anagramma di Gio. Battista Val-
GAV
LEGGIO, palermitano). Selvaggio, poe-
ma bucolico in lingua siciliana con
le osservazioni del nictlcsinio autore.
Palermo j appresso il Bua, iGGo,
GASTORELLO GENESTO , milanese.
L' Argelali {Script. Mcd., tom. \,pai^. (570) non
sa con certezza adilitarci se sia nome piultoslo
Unto che vero.
Fedi, CLARIO CARIOPO CARCARIA.
GATTICO (Francesco). Bizzarria di
Pantalone, comedia {in prosa) di
ec. Venezia 3 Cambi j 161^; e iUi-
lanoy 162^, m-i2.°
Pensarono alcuni che la sopracitata comedia e
le altre opere sceniche, che qui sotto accen-
niamo, fossero state composte dal conte Diego
Gera , novarese ; ma non avendo il Cotta
(Museo Novarese, nani. 293) certezza baste-
vole per allermarlo non ardi defraudarne il
primo sotto il cui nome furono publicale. Ecco
il titolo delle altre opere sopradelle: - Zecca
Aritmetica. Venezia, itìì^.- Le pazzie gio-
vanili. Milano. 1621. - Li pensieri fallaci.
Venezia, ici4; ed L'i, 1629.- Le disgrazie
di Truffaldino. Milano, 1625; Roma, 1628,
ed altrove.
Gatto (Per un) del signor conte di
Wilzeck inviato straordinario del-
rimpei-atrice in Napoli. Canzone
(di I). Orazio Cappelli). /i^/j 1777,
GATTUS (Antonius) (P. Glierardus Ca-
passi, ord. Sgì\ B. Virg.). Nugae La-
dercliiana3 in epistola ad equiteni
Florentinuin sub nomine et sine no-
mine Petri Donati Polydori vulgata.
Centuria prima curante INI. Antonio
Gatto. Gemiiej typ.Jo. IM. Fcrro/ìij
'709-
Assicurasi dal Mazzuchelli che vi ebbe mano
anche il senatore Filippo BiONARROTl.
GAURICO (Luca e Pomponio, fratelli).
Il primo diccvasi matematico, ma più veramente
era dedito alla prelesa astrologia giudiciaria.
L'altro fu poeta latino, e scrittore di reputate
opere. Il loro casato fu Li.nglito, e presero il
cognome di Gauriro dal villaggio di Gauro
presso Giffoui, nel Principato Citeriore dove
essi erano nati.
CAVIGLIA (Faustus). Fide ^ Oratio
Jacobi Facciolati , etc.
441
GEL
G. A. V. P. P. N. S. D. P. (Gio. Anto-
nio Volpi, pubi .'^ prof.*' nello Studio
di Padova). Mi è forza di mettermi
in difesa ee. =z In fine, a tergo del-
l'ottava pagina r=r Prtr/or^?;, appresso
Giuseppe Cornino j 1751, m-8.°
Sono note apologetiche contro una lettera pre-
messa alle Lettere di Annibal Caro, ristam-
pate dal Remondini.
Gazzetta di Parma dal primo gcnnajo
1760, fino al 25 dicembre i '7C)5.
Parma, in ])arte imjjressa dalla
stamperia Cannignanij ed in parte
dalla stamp. reale, voi. 36, in-^.° pie.
Questa gazzetta fu compilata , sino al principio
del 1772, da Giuseppe Pezzana, indi fu con-
tinuata da Angelo Schedom.
Gazzetta medica. Fenezia, 17G2 e seg.
Il primo volume è senza il nome di Pietro Or-
teschi, che ne fu il compilatore. Nel tom. XIII,
si dice che T Ortesciu non ebbe mano alla
publicazione del medesimo. In sostanza altro
non è che la Gazzetta salutare oltramon-
tana l'ariata ed accresciuta.
Gazzetta Nazionale della Cisalpina
(dal num. i al 5 è scritta da ÌNIel-
cbiorre Gioja). Milano, Pi/otta e
MasperOj 1 799.
Gazzetta (Foglio di) nella forma delle
gazzette di Colonia, fatto stampare
dal cons.^ Bianconi in Dresda, verso
il 1760.
Questo è uno scherzo scritto dal P. Saverio Bet-
tinelli in Verona, dove llngcsi T abolizione
dei Gesuiti fatta dal Papa dieci anni prima di
(juello che poi realmente si fece.
G. C. (Girolamo Curioni). Rime nella
Ghirlanda mistica offerta a S. Luigi
Gonzaga della com[)."' di Gesù, da
alcuni giovani di Valtellina. Mila-
no, Ardizzoni e Rossi, iGi I, m-i2.°
G. C. C. (Giulio Cesare Cuoce). Le
Dieci allegrezze delle spose. Bolo-
gna, Coechi, I 70 I , in- 12.*^
GELASINO DA FIESOLE. TtY/^ PIETRO
PAULO DA S. CHIRICO.
GELASTE MASTIGOFORO (P. Fran-
cesco Raimondo Adami , servita).
Lettere di ec. all' eccellent.° signor
dottor Clemente Bini (o piuttosto
28*
442
GEL
a Giovanni Ljmi) per communi-
cargli le riflessioni falle sopra le
letlere critiche dal medesimo scrilte
conilo le dissertazioni anonime in-
torno all'Esistenza di Dio, ed al-
l'immorlalilà dello spirito umano.
Lettera prima. Lucca , Benedilli,
xn^Q- — Lettera seconda. Ivi, per lo
stesso 3 1747? "i-4'" J^^ài , Esistenza
(Dell') e degli attributi di Dio, ec.
GELIANDRO SGAMBATI. La Zingara,
comedia di ec. Genova, per il Ca-
ieìizanij 1 66/^ , in- 1 2.°
Il cognome è vero. >Nella Drammaturgia per
errore il nome finto è cambiato in Gelasio; ma
certamente deve leggersi Geliandro, risultando
da esso il puro anagramma di Rcginaldo, con
cui studiò coprirsi questo frate deirordine dei
Predicatori , in alcune edizioni di qualclie sua
comedia. Troviamo [)ure nella Drammaturgia
dello stesso autore La nuova Zingara, che
il Quadrio intitola La finta Zingara, di cui
riporta due edizioni, Tuna di Bologna, per
il Monti, 1631, e T altra senz' anno, ed una
tei'za di Perugia, per il Peccìii, 1639. Noi
dubitiamo che queste Ire Zingare, con qualche
diversità nel titolo , siano una sola comedia.
Avvi anche dello stesso claustrale - La Li-
saura pellegrina, comedia impressa del pari
in Bologna, senz' anno , sulla quale cade il
medesimo sospetto.
GELLO (IL). E Giovambattista Gelli,
autore citato dagli Academici della
Crusca, che scrisse due comedic, i
capricci del Bottaio, la Circe, varie
Lezioni, Dialoghi, ec.
Gelose (Le) cautele, comedia {in prosa)
di M. M. B. Acadeaìico Offuscato
(Mattia Maria Bartolommei). Bolo-
gna, pel Manolessi, i66g; ed Ivi,
per il Longhij senz'anno, in-\if
Gelosia (La), cantata a quattro voci
(del mare. '^Filippo Pallavicini). Pia-
cenza, Ghiglioni, i8oa, in-/^^; ri-
stampata, Ivi, i8o4i ^ di nuovo,
1806.
Gelosia (La) schernita. Oratorio per
Sant'Antonio di Padova recitato in
Cremona. Ivi, pei Castagni, 1692,
m-4."
Ne e autore Giuseppe Bigatti , rremonese.
GEN
Geloso (II) secreto, comedia in versi
ed in cinque atti del Conte di R...
Torino, Davico, (1790), m-8."
Si crede del conte Felice Della MOTTA DI S.
Martino.
Gemiti (I) dell'anima, versi estem-
poranei (del P. Gio. Paolo Grasso,
teatino, napolitano) per eccitare la
compunzione del cuore. Napoli, per
Ottavio Beltramo, 1646, in-i^."
Gemmre antiqua3 celat;E, sculptorum
nominibus insignita?, ad ipsas gem-
mas aut eorum ectypos delineatoe,
et sere incisce per Bernardum Pi-
cari; ex pra>cipuis Europa; rauseis
selegit et commenlariis illustravit
Philijjpus de Stosch , etc. Aniste-
lodaiìiij apud Bernardum Picart,
1724, in fol.
Ha la traduzione francese a fronte di monsieur
De Limiers. Vuoisi che le spiegazioni stese in
latino siano iattura delT abate Valesl
GENARI (Paolo) DA SCIO (P. Andrea
Aprosio, da Vcntimiglia). Le vigilie
del Capricorno, note tumultuarie
di ec. alle epistole eroiche di Lo-
renzo Crasso, avvocato napolitano.
Venezia, 1667,0 1678, in-wi!'
Genealogia dell'antica famiglia detta
delle Caminate de' Belmonli e Ric-
ciardelli. Rimini , pel Simbeni , 1661,
in fol
« Pietro Belmonti lasciò mss. ed imperfetta que-
»> sta genealogia , ma Belmonte, suo fratello, la
»j condusse a compimento. Il marchese Jacopo
jjVillam fu di molto ajuto a Pietro in questo
»> lavoro, coQie assicurò il Mazzuchelli » (Ran-
giaschi, Bihl. stor. dello Stato Pontificio).
Generis Heroum familiae Cattaneo
Novariensis (auctore Jacopo Phili-
berto Cattaneo). Novarite, 1676,
inf^."
Genesi del diritto penale (con l'epi-
grafe : Excrcitatas aut petit Syrtes
Noto. Autferlur incerto mari. - Hor.
ep. od. 9). Pavia, nella stamp. dell'I.
H. 3Ionaslero di S. Salvatore j '79' t
m-4.° piC'
Prima edizione della celebre opera di Giando-
GKi\
mciiioo ROMAGNOSij con IrontiApizio ili Felici;
Coinpai'fUi . iiirisorc piarciiliiio.
GENESIO (Abaie) VENEZIANO (Gio.
Jacopo GussAGO, bresciano, ex-frate
minore osservante). Memorie ap-
partenenti alla vita di monsignor
Giovanni Nani, vescovo di Brescia,
raccolte ed estese dall'abate ec. Ve-
nezia, 1821.
Il libro è spropositatissimo. Fu confutato con
tre lettere anonime nel Nuovo Osservatore
Veneziano, ai numeri 45, 30 e 74, del 1821,
e nel Giornale deìV Italiana letteratura, al
nwn. 2o, serie a.'"* (articolo pure anonimo).
Di questo e di quello fu autore V abate (iio.
Antonio Moscm.M, veneto, già chierico rego-
lare somasco.
GENIALIS POSTERÀ rx[. De lortoribus
Christi Domini qiiinam fuerint et
unde gealium extileiint. Neapolija-
piul Aiii^eluni Vocularn, lyii, /n-4."
Vanno sotto il nome di Geniale Posterari, ma
ci fa sapere il Zavaroni ( Bihl. Calabr., pag.
197) che sono di suo zio P. Giordano Plli-
CICCHI, domenicano, della Terra delta Laco ,
nella Calabria.
GENINO DE' CRESPI (Pompeo) (Giu-
seppe Pri-:scimo.\io , siciliano).
1.*^ Gli Angeli Salmisti per la Con-
cezione di Maria, dialogo a cinque
voci. Roma, Komareh, 1696, m-4."
ed m-8."
2.° Il mare illuminato nella notte
natalizia del Redentore, dialogo pe-
scatorio di ec. Palermo, Epiio^ 1702,
Genio (Del) armigero del popolo bi-e-
sciano (operetta del conte Carlo
Maggi, nobile bresciano), Brescia,
Berleiìdisj 1781, i/j-8.*^
Genio (11) deltiso, oratorio per S.
Omobouo cremonese (di Antonio
OuMoscHi, cremonese). Fieiinaj per
il Vivianij 16S0, in-^f
Genio (Del) di Fra Paolo Sarpi in
ogni facoltà scientifica e nelle dot-
trine ortodosse tendenti alla difesa
dell' 0)iginario diritto de' sovrani
ne' loro rispettivi dominj ad intento
die colle leggi dell'ordine vi rillo-
443
GEN
risca la publica prosperità. Venezia,
Basso'j^lia, 17H5, \'ol. 2, ///-8.° ^r.
Mariifi'slasi il nome delP autore Francesco Gri-
sellini in una medaglia rappivsenlantc il suo
riiralto incisa in rame che sta avanti il fron-
tispizio. Quest'opera era stala nnti-ceden temente
stampala col titolo di Memorie aneddoto spel-
tanti alla vita ed agli studj di Fra Paolo.
Losanna, per il Bousect , in-o.°, (;d in Ve-
nczia , per Modesto Fenzo , in-i." La pre-
sente edizione è rifusa ed accresciuta con co-
piose giunte ed osservazioni.
Genio (II) letterario d'Europa. Gior-
nale (scritto dall'ab.^ Rucci, ex-ge-
siiita, veneto). Venezia, 179^.
Durò poco.
Genio letterario. Gioruide incomin-
cialo a publicare dall' ab. ^' Alberto
Fortis nel 1794-
Non uscirono che diciotto numeri, ossiano vo-
lumetti.
Genio (II) tiranno de' Galli, sincero
avviso a' Principi bramosi della fe-
licità de' loro dominii. Venezia, ap-
presso ì Giunti, 1649, in-^.^
Alcuni esemplari furono spediti in Ispagna col
vero nome delF autore Ceeare Goto e Spata-
FORA, benedettino della Congregaz.* Casinesc,
messinese. Gli altri furono publicati col nome
del Signore di Chastre , dal cui libro lo SPA-
TAFORA aveva tratte molte cose dell'opera sua.
GENNARO (P.) DA S. VINCENZO CAR-
3IELITAN0 (Nicolò Baruaraci). Te-
stamento spirituale utilissimo per
ben vivere e morire. Palermo, ap-
presso Giacomo Epiro j ) 684, '"" ' 2.'';
e nuovamente, hi , i685, m-8.°
GENNARUS (D. Nicolaus), messanensi.^-.
Questi è il nipote del P. Nicolò Maria Gennaro,
domenicano , il quale prese in l'aeslito il
nome di lui nell'opera latina impressa in Mes-
sina Tanno 1707, difendendo contro il V. Gio-
vanni Langues un suo scritto intitolato - Ad-
vcrsus atomas redivivas opnsculum dognia-
ticum. Messami, tjpis Fincentii de Ania-
tis, 1702, in-i.°
GENr^EZ (G. Virgilio). Il Parlatorio
santificato, ossiano discorsi fami-
liari fatti ad una sua figlia monaca
dall' illuslr." sig. conte ec. in occa-
sione di diverse visite da esso fatte
alla medesima in Genova nell'anno
444
GEO
1739. Roma, Komarehj, 1764,
in-\ 2."
Copresi sotto quel nome il P. Ermenegildo di
S. Giovanni di Matha, trinitario scalzo eJ
istoriografo del suo ordine.
GEIS'TILDONNA LUCCHESE. Fedi, Pri-
mo volume della scelta di Stanze.
GENTILE DA URBINO- È Gentile De
Becchi, urbinate, letterato del secolo
XV, che fu poi vescovo di Foligno.
Gentili (Alle) figlie dell'avv.'' Antonio
Spiga, Lucrezia contessa IMiclicli, e
Lucietta Rossi. Omaggio della Bet-
toniana tipografia di Portogruaro
(o piuttosto di Girolamo Venanzio).
Ivi, 1826, m-8.°
Gcntis Burrorum notitia ( auctore
Francisco Josepho Burro, mediola-
nensi). Argentornti , 1660, in-^.
Gcnuinus cliaracter Reverendi admo-
dani in Cliristo Patris D. Armandi
Joan. Butlilierii Rancsei Abbatis mo-
naslerii Beatse Mari» domus Dei
de Ti'appa, ibique primigenii spi-
ritus Ordinis Cisterciensis restitu-
toris etc. (auctore P. D. Malachia
Inguisabert). Bomce, 1718, in-^P
GENUNZIO (Gio. Battista). Esercizj e
meditazioni spirituali per la qua-
resima ed altri tempi, scelti dalle
opere del R. P. D. Biagio Palma,
chierico regolare di S. Paolo, con
un divoto orologio della passione
di Nostro Signore, dati in luce
dal signor ec. Macerata, per Carlo
Zenohj, 1668, in- 11.^
Benché questo libro sia stampato col nome di
Gio. Battista, fratello del P. Francesco Maria
Genuìnzi . barnabita, è certo nondimeno essere
lavoro di quest'ultimo.
Geografia, cioè descrizione universale
della terra, partita in due volumi;
nel primo de' quali si contengono
gli otto libri della Geografia di
Claudio Tolomeo, nuovamente con
singolare studio riscontrati e cor-
retti da Giovan Antonio iVIagini ec;
nel secondo vi sono poste XXVII
tavole antiche di Tolomeo e XVII
GER
altre moderne, tutte revislo et
in alcuni luoghi accresciute et
illustrate da ricchissimi commen-
tarli di dotto sig. Magini, li quali
ec. Opera utilissima ec. dal latino
nell'italiano tradotta dal R.P.Leo-
nardo Cernoti. Kenezia , appresso
Gio. Battista e Giorgio Galignani,
fratelli, M. D.XCFlll, in fogi, con-
te tavole incise da Giacomo Porro.
r= In fine = MDLXXXXriI.
La traduzione degli otto libri di Tolomeo, ben-
ché in tutta r opera non si dica, è quella del
Ruscelli, già publicata antecedentemente. II
Cernoti non fece che tradurre i Commentarj
e le Annotazioni del Magini.
Geografìa del Piemonte. Torino, Prato.
■=. In fine = Carmagnola, Barbiéy
in-S.''
Forse del barone Giuseppe Vernazza.
Geografia in dialogo ad uso delle
scuole (dell'abate Luigi Giesoni,
prete veneziano). J^enezia, 1801,
voi. 3, m-8.°
Geometria restaurata (auctore An-
tonio Santini, Romae matheseos pro-
fessore).
Il Piaccio {Theatr. ationym. , pag. 33 e 3S) ,
senza dirci di piìi, aggiunge soltanto, che
quest'opera fa confutata da altra col titolo -
Petri Palili Caravaggii MecUolnnensis Rbnce
detectce in geometria male restaurata ah A.
S. L. {Antonio S-iNTiNi lectore).
GEORGIUS ALEXANDRINUS. Fedi,
MERULA (Giorgio).
GERARDO, o GIRARDO (Pietro). Vita
e gesti di Ezzelino III da Romano,
autore Pietro Girardo Padovano,
suo contemporaneo (dall'anno i 100
fino al 1262) distinta in nove libri.
Venezia, per Curzio di Navò al se-
gno del Leone; e in fine, per Gio-
vanni de' Farri e. fratelli, i543; Ivi,
per Ventnrino Rufinello, i544i I^h
per Coìuin da Trino, i552 (edi-
zione assai corretta); Ivi, per Fran-
cesco Lorenzini, 1 SQo., sempre in-%. ;
e di nuovo, Bassano, 1667, m-12.
« Per lunga stagione si tenne da alcuni che Tau-
jj tore (li questa storia si fosse Sebastiano Fausto
1
!
GER
»da Longiano, al quale si dicili; il titolo ili j)la-
jjgiario, perchè si credette che T avesse co-
spiata dalla cronaca di Rolandino, facendola
J5 stampare sotto il nome di Pietro Gerardo , o
fjGirardo. Vi fu eziandip chi la stimò fatica
«di Alessandro Carriero, quando il giudicio-
«sissimo Apostolo Zeno {Note ni Foritaninì,
iìtom. II, pug. 2S5 e scg.) avendo trovalo un
» codice contenente il lavoro di Gerardo Pa-
>j dovano nella hihiioleca del chiariss." Marco
«Foscarini, scritto cinquant''anni innanzi, che
J5 Fausto vivesse, ed essendo il Carriero in età
» puerile, hberò facilmente dalla taccia di pia-
»> giario il sopra nominato Fausto , e ridonò al
«vero autore queir opera »> {\ciìo\a, Scritl-
Padovani , toni. I, pag. 6G5-64).
Gerarchia ecclesiastica Teatina, o sia
notizia delle dignità ed impieghi
conferiti da' Sommi Pontefici ed
altri gran personaggi a' HR. PP.
Cherici Regolari , delti comune-
mente Teatini (del P, Innocenzo
Savonarola, della medesima reli-
gione), ^/'eicjrtj f'^endraiìiinoj 1745,
gerì DIOCOMNE {anagramma del P.
Domenico Regi, ch.° reg.^, da Fos-
sombrone). Camillo penitente, di
ec. Bologna j Monti, 1648.
Scrisse pure il Tobia, dramma. Ii'i, pel me-
desimo stampatore , impresso nel suddetto
anno - L^ Elena Santa, e U Eumol pione ,
drammi. Ivi, 1640.- Questi ultimi due, che
non sappiamo se furono dalF autore puhiicati
sotto il mentovalo anagramma, sono incogniti
all'Allacci e suo Continuatore. Il Tobia viene
nella Drammaturgia del suddetto rammentato
col nome di Domenico Gerì, che quivi vien
creduto nome proprio.
Germanico (11), dramma. Kenezia,
I 7 16.
Viene attrihuilo al conte Pietro Antonio Bar-
zizA , nobile veneto.
GERLONI (Bonaventura). Osservazioni
sul morbo tisico.
Celasi sotto questo nome il dottor Salvadori.
GERODULO (Giulio Senile) di Valle-
cupa (can.'' Guasco). Lettera critico-
logica di ec. a D. Beda Montormo,
Gerarca di Radicofani, sopra il Si-
nodo di Pistoja. 1789.
Gerolimì, o sia il nano di una prin-
cipessa , dell' autore della Sibilla
445
GER
Odaleta (dott.*" Carlo Varese). Mar-
taruj tip . Cap rio loj 1 8 -2 9 , m - 1 2 ." ;
e di nuovo, Milano, i83r, in-i^.'^
GERO^TA (Scbczio) (Domenico Boc-
chini). Il Tauro Thusio Timorio,
o sia il sagrificio di un torello al-
l'ara della vindice Dea. Poesia in
rime bislacche. Napoli^ i 83fì, in- 1 2.°
GERO^ZIO CAMPANILI, Acad.° Stra-
biliato, di Cogoreto, nella Riviera
di Genova, detto lo STRACOTTO
(abate Francesco Saverio Quadrio).
Versi in lingua Runica di Skogon
Hunfa ritrovati nella biblioteca del
Magliabechi in un codice mss.
seg. C. C 4- in uno col loro vol-
garizzamento fatto da Ser Ghiri-
goro di Val Mugello, e colle an-
notazioni ultimamente a' medesimi
aggiunte da ec. Fedi, PEDSOL,
Incognito d'Eritrea.
GERREGO (Basilio) (P. Anselmo San-
sone , monaco olivelano). Santa Ge-
nevieffa, ovvero il tradimento sve-
lato, dramma musicale di ec. Na-
poli ^ e Palermo, per il Bua e Ca-
magna, 1667, in- 12."
CERRI (Diego), dottor di Crescentino.
Sotto questo nome anagrammatico compose un
sonetto Giandomenico De Gregory, torinese,
che sta nella Raccolta per l'ingresso in Ivrea
del nuovo vescovo Rovengo di Rorà, l'anno
1764.
GERRUGIO CEIBA. Fedi ^ CILANDIA
{leggi CILAUDIA) OLIMIA.
GERSON (Giovanni). Fedij Imitatione
(De) Christi etc.
Gertrudes arca numinis, etc.
Principio d'inno che si legge nel Breviario mo-
nastico, e si canta a vespro per la festa di S.
Gertrude. Di detto inno, come pure di quello
del mattutino che comincia - Mira nocturnis
modulante lingua , etc. , - e dell" altro delle
laudi - Ad sacros virgo thalamos anhelans,
etc, -viene riconosciuto autore il card.* Gio-
vanni BO;>(A , della Congregazione riformata di
S. Bernardo dell' ordine cistcrciense.
GERUNCIO MALADUCCI, dalla Folfa
(dottor Paolo .Andrea Draghi, ri-
minese). Lettera apologetica di ec.
446
GER
scritta a Massimo Scotenna Cala-
brese, intorno alle Riflessioni di
Crisiteo Slilita, friulano, camer-
lingo della ciarla, scrittore di fan-
faluche, e sciocco censore di due
lattale sonnifere, e d'altri argo-
menti adoperati contro una colica
nefritica. Dedicata all'eccell." sig.
dottor Giovanni Bianchi ec.
E stampata colla finta data di Berna 20 luglio,
1749, ma il Novellista Fior, ci assicura che
non si vide se non nel luglio del susseguente
anno 17 so, ed infatti il Veneto Novellista pa-
lesolla a pie del foglietto letterario (tomo per
Tanno 1730) a' diciotto del detto mese ed anno.
Prese il Draghi lo spezioso nome di Geruncio
(che meglio sarebbe Gerontio), perchè nella hn-
gua greca significa vecchio, provetto nell'età,,
in contraposto di essere slato decantato dal
critico veterano Crisiteo Stilila per autore
assai giovane delle ricette.
Vedi. CRISITEO STILITA-
GERUNZIO STAFFILITA (dottor Fa-
brizio Bertuccione, medico di Sar-
zana). Lettera di eo. indiritta al-
l'eruditissimo sig. dottor Giovanni
Lami, novellista fiorentino. Pesaro,
Gerusalemme (La) liberata, azione
scenica tratta dal jjoeina eroico del
sig. Torquato Tasso. Bologna j per
Costantino Pisarri, senz'anno^ in-'òP
Dall'approvazione per la stampa si viene in co-
gnizione che è lavoro del P. D. Bonifazio COL-
LI.>'A, monaco camaldolese, e che fu impressa
Fanno 1737.
Gerusalemme (La) liberata, ovvero il
Goffredo del sig. Torquato Tasso. ..
Con gli argomenti del sig. Orazio
Ariosti. Aggiuntovi d'incerto autore
l'allegorie a ciascun canto, per lo
pii!i tolte dall' istesso signor Tasso.
Annotazioni e dichiarazioni, sì d'al-
cuni passi del poema, come dell'i-
storie toccate nel libro. Parma j per
Erasmo Viotto, i58i, in-^S'
Le Annotazioni e Dichiarazioni, fattura di Bo-
naventura Angeli, ferrarese, furono rii)rodotte
poi in tutto od in parte in qualclie posteriore
edizione del poema.
GES
Gesta de' Sommi Romani Pontefici,
da Gesi^i Cristo Eterno Sacerdote,
sino a Clemente XIII, felicemente
regnante per rapporto ai dogmi, e
per rapporto al regolamento del-
l' ecclesiastica disciplina. Opera e
studio d' un Franceseano Minore
Conventuale (P. M.° Giulio Antonio
Sa.\gallo, min.*^ convent.^ da Cone-
gliano). Venezia, Zatta) 1764 e
1777, //z-4.°
Sono stampati IX tomi. L' ultimo Pontefice del
tomo nono è Pio III.
Gestorum series venerabilis servi Dei
Joan. Baptistse Cionii, seu ejusdem
Acta latine et italice couscripta
ut Beatorum fastis adscribunlur
( collegi t Cassar Trento, ci. regni.
Congr. Matris Dei), Bomce, Jjor,
in fol.
Non abJnamo potuto verificare se questo sia ve-
ramente r esalto titolo delF opera.
Gesù Cristo sotto l'anatema e sotto
la scomunica , ovvero riflessioni sul
mistero di G. C. ec. Pistoja, iyS5.
È traduzione d'un libello francese di GuDVEti,
curato a Laon, che fu espulso dalla sua par-
rocchia, e la sua opera bruciata pubhcamente
per mano del carnefice, L'autore prese poi il
nome Duchàteau.
Gesù dalla sua croce al cuore delle
anime recidive e delle anime tie-
pide ed imperfette. Offerta del sa-
cerdote G. Z. (Giovanni Ziliotti).
Padova, tip. del Seminario j 1884.
Gesù fanciullo, poema latino del P.
Tommaso Ceva, della comp.^ di
Gesù, ora per la prima volta volga-
rizzato (dall'arciv.^ d'Udine Pieran-
tonio ZoRzi , patrizio veneto) col
lesto originale a rincontro. Venezia,
Zatlaj 1796, uol. 2, z/<-8.", con ri'
tratto.
Gesù, Maria e gli Angeli, o sia il
Pellegrino a tre stazioni insigni di
terra santa (del m a rc.'^ Tancredi
Falletti ni Barolo). Torino, 3/a-
riclli , 1738, //z-12."
GESÙ ARDO (Mariano).
447
GHI
Furono latte iinpriincrc sotto questo nome da
Pietro Paolo Cuso, messinese, alcune divote
operette in anni diversi.
G. F. di C. F. Fedi^ A. P. R. D. R.
GHINSULINl (Lelio Ferrali te).
Sotto questo supposto nome N. BoTTA scrisse
contro Tahate Domenico cavalier Fraporta, ro-
veretano (che aveva puljlicalo-Zrt i'criùì sve-
lata cantra l'Idea della logica di Selvaggio
Dodoneo {Girolamo T^htarotii):
I."* Lettera in cui si propoDgono
XIX dubbj sopra la Ferità svelata.
In (lata del 20 luglio Rovcrcdo ,
per P. A. Berna .^ ^1^1'
Avendo risposto il Fraporta, il Botta replicò del
pari collo stesso pseudonimo:
2." Risposta alla lettera scritta ad
istanza dell'abate Fraporta per lo
scioglimento de' XIX dubbj ec. Ivi^
V anno medesimo.
Ghirlanda (La) campestre, idillio per
festeggiare l'augusto nome di sua
altezza reale Clotilde di Francia,
principessa di Piemonte (dell'avv."
Cesare Olivieri, ai'cbivista nell'uf-
ficio degli affari esteri). Torino,
iy83, m-4-°
GHISI (Pietro) (dott.*^ Giovanni Bian-
chi, riminese). Osservazioni di ce.
intorno una sezione anatomica, e
intorno le pillole del Belloste. Ri-
mino 3 per Giuseppe libertini, lyii,
<« Queste che sono estese in una lettera contro
j>al dottor Giambattista Mazzin-ati, medico di
j> Pesaro, eccitarono molto strepilo in l-*esaro,
j>ed ad esse rispose il dottor Giuseppe Pozzi
M di Jacopo, bolognese, sotto il nome del Maz-
ijzurati » (MazzucLclli, tom. II, pag. 1142)
GHISLIEUI (Guido), o GUtNICELLI
( Guido).
Jacopo Corbinelli nel publicare alcune rime an-
tiche dietro alla Bella mano di Giusto De Conti,
senatore romano {Parigi, Patisso?i, i&89, 1S30,
1S91, 1393) per non sapere decidere di chi
fossero se di Guido Guinicelli, ovvero di Guido
Ghislieri, bolognesi , si risolvè di stamparlo
sotto ambedue i cognomi. Il Cresciinbcni {i^ol.
ìl,lib. l,pag. 17) seguito dal Quadrio, ricon-
venne il Corliinelli, e tutte le restituisce con
altre al Gui.mcelli, avendole trovate sotto il
nome di lui nella Vaticana.
GI.V
Già da ferro polente atterrali, ctc.
Principio d" una cantala eseguila nel teatro della
Scala di Milano jiel maggio del 179» in occa-
sione dell'ingresso delle armate Austro-Kusse.
La poesia Cu scritta da D. Lorenzo CICERI, eh."
regolare barnabita, la musica dal maestro Am-
brogio Minoja.
GIAC03IAZZI (Battista). Massime po-
litiche per conoscere i vizj del mi-
nistro di Stato, od altro favorito,
scoptMti nella vita di Elio Sejano,
primo ministro e favorito di Ti-
berio imperatore di Roma, riferita
da Cornelio Tacito, esposte da ec.
umiliate alla S. C. C. Maestà di
Carlo Sesto ec. Fenezia, per la so-
cietà Albrizziana, MnCCXXr{i 726),
in-S.''
Questa stessa edizione colla sola mutazione del
primo foglio (solita frode libraria) per farla
comparir imova , fu spacciata con diversa de-
dicatoria air abate Arrigo di Collalto. Appog-
giato a solide ragioni, bravamente congettura
il chiar.'^ Cicogna {Iscriz. renez , tom. IV,
piig. 174-73) che pervenuta nelle mani di Al-
morò Albrizzi la presente opera mss. di Giara-
baltista Comazzi, istoriografo Cesareo, abbia,
0 a bella posta, o per equivoco di copia, pre-
posto il Già a Comazzi, in vece di preporlo
a Battista, facendo Giacamazzi di chi era e
doveva essere Comazzi.
Giampaolaggine(La). Fedi, DRANCHI
(Anton Giuseppe).
GIANCARDI (Giuliano).
Le varie opere di divozione del Giancardi stam-
pate come proprie sotto questo nome, sono
di un suo zio paterno, sacerdote secolare ge-
novese, chiamato del pari Giuliano , a cui
piacque fossero publicate dal nipote.
GIAjNETTI (Orazio). K Adriano Po-
liti, sanese.
Gianjacopo Rousseau accusatore de'
novi filosufi (dell' e.\-gesuita can."
MuzzARLLLi). yL^sisi , per Ouai'io.
Sgarigliaj i 798.
La medesima opera fu riprodotta in Ferrara,
per il Bianchi e Negri, nel lOOG, col titolo
di Memorie del Giacobinismo estratto dal-
l' opere di Gianjacopo Rousseau.
GIAJNNl DELLA BAROTTA-
Celatosi con lai nome publicò T abate Gio. Bat-
tista UoDElXA, bresciano, alcune rime in vane
raccolte.
448
GIÀ
Giannone da' Campi Elisi , ovvero Con-
ferenze segrete tra un savio mini-
stro di Stato e l'avvocato Pietro
Giannone intorno ad importanti
obbietti, che riguardano il benes-
sere della nazione napoletana (del
P, Maria Glaricia, domenicano).
Senza data, iti-'ò.'^
GIANOTTI (Donato). Il libro della
Republica de' Veneziani di Donato
Gianotti. Roma, pel Biado , i54o,
zV?-4.°ed m-S.*'; e di nuovo, Lione,
Criffio, \S'jo, in-S.°
Rammentiamo quest"' opera, sebbene non sia di
scrittore ne pseudonimo ne plagiario, per cor-
reggere chi ascrive la medesima a Tri fon Ga-
briele, volendo noi rivendicarla al vero autore,
del quale porta il nome, siccome e pure di lui
la lìepiihlica de' Fiorentini , allo stesso Tri-
fone erroneamente attribuita.
Giansenismo (11) nuovo dimostrato
nelle conseguenze il medesimo, o
ancor peggiore del vecchio. Serve
per conferma delle risposte date
dall' anonimo impugtiatore della
istoria teologica , con una ricerca
delle dottrine d'Aristotile ce. Ve-
ìiezia^ Pasquali, lySa, in-^.^
L"' autore è il marchese Scipione Maffei che ri-
sponde air opuscolo intitolato - L'Infarinato
posto nel vaglio ce. {l^edi quest'articolo).
Giardini (I), almanacco, f^edij Alma-
nacchi anonimi. N. 12.*^
Giardini (Dei), del loro effetto mo-
rale e della scelta e coltivazione
delle piante pei medesimi (dell'avv."
Andrea Dalla Libera, padovano).
Milano, Bettoni, 18?. i, z>z-8.°
Giardiniera (La), dramma giocoso
per musica (di Vincenzo Bosi). jPcv-
rara, Rinaldi, «767, z/i-8.°
GIARDINIERE COLOMBAIO (professore
Domenico Nocca). Collezione ragio-
nata delle contraddizioni, degli ei'-
rori di massima botanica, delle
calunnie ec. , che si trovano nel
libro che ha per titolo - Saggi sulla
maniera d'impedire la coiifasione ,
che vien dietro alla innovazione de'
GIB
nomi, e alle inesatte descrizioni delle
piante in botanica - Opera del ec.
Senza luogo [Mdano), 1800, m-8.°
Giardino Amoroso. Stampato in Siena)
per Francesco Ananis et Gioi^anni |
di Alessandro , librari , adì X di gen"
naro M. D. XXX 1^1. in-S.'^ pie.
È il Vendemmiatore di Luigi Tansillo, stam-
pato sotto questo titolo. Deve considerarsi come
libretto rarissimo, non trovandosene fatta men-
zione da nessun bibliografo.
Giardino (II) delle radici greche di-
sposto in versetti ec, ora la prima
volta tradotto dal francese nel no-
stro italiano idioma, riveduto, cor-
retto ed accresciuto. Napoli, 1782,
Q O
m-b.
Traduzione, supplimenti, publicazione sono del-
Tabate D. Gaetano Carcami, morto a dì 24 di-
cembre 1832, iiglio di Pasquale Carcani, Acad.°
Ercolanese, traduttore delT Antologia greca in
versi italiani , ed anche biografo, in lingua la-
tina, del padre che fu uno de' principali col-
laboratori nella publicazione della grand-opera
delle AnticJdtà di Ercolano.
Giardino (11) di Auademo, o sia rac-
colta di varietà scientifiche e let-
terarie (di Giacinto Ravelli). To-
rino, Pomba, 1826, iti-S.^
Giardino di vaghi fiori medicinali ed
altre curiosità, dato in luce dalla
signora donna Teresa Perillo Lan-
cilotti. Modena, per Bartolommeo
Soliani, 1677, in-\i.^
È opera di Carlo Lancilotti, modenese, marito
deir editrice.
GIBLET (Henrico) (sen.^ Gio, Fran-
cesco LOREDANO).
i.° L'iliade giocosa del sig. Gio.
Francesco Loredano, nobile veneto,
publicata da ec. Kenezia, appresso
il Onerigli y i653, m-i6.°; nel IV
volume delle opere dell'autore; e
di nuovo, lui, perla stesso, 1654}
m-i2.°
2.° Lettere del signor Gio. Fran-
cesco Loredano, nobile veneto, di-
vise in cinquantadue capi, e rac-
colte da ec. Venezia, 1 653,/»- 16. ;
nel tomo VI delle opere dell' au-
1
GIE
torc. Stampate pure in Milano^ cJ
altrove, sempre m-12."
3.° La Prasimenc, o sia Iiistovia
di Semiramide del signor De la
Maine.
Fu trailolta dallo stesso Lorcdaiio e medesima-
mente da lui publicala as:-umendo. rome edito-
re, il finto nome di Hemiro Gihlel. (iordon de
Perccl o piuttosto Lenglet Du Fres.noy (^/i/.
des Ronians, toni. Il, pag. 52) la dice im-
pressa in f^enezia nel ics 7.
4.° Della storia de' Re Lusignani
dall'anno 118 al if\'j5. Libri XI
publicati da Ilenrico Giblet , cava-
liere. Bologna j 3Iontiy 1697; ^°"
Ionia f ì' anno medesimo , in-^.'^; e
prima nel V volume delle opere del-
l'autore, Venezia^ Gaeiigli, iG53,
zn-i6."; cà Ivi, per ali stessi, i6jo,
o
in-i 2.
Il LoREDA?iO non è soltanto editore, ma puranco
autore delP opera.
GIE^SERiCO FRANCONOMO SCIRTI-
BARGAMO (Jacopo Francesco Ari-
BEKTi). Vita del marc'" Bartolommeo
Aviberti, cremonese, dedicata all'il-
lustr." signore il signor marc.^ Giro-
lamo Ariberti da ec. Gormalta {cioè
Roma), a" 12 d'apposto 1649? '""4-°
Gieta e Birria di Filijipo Bruuellesehi
e Domenico da Prato. Senz'annOj
luogo e nome di stamp.j in- 4-°
Di trenladue carte con le segnature e con linee
24 in ogni pagina. Pare edizione impressa
a Firenze, nel monastero di S. Giacomo di
Ripoli, circa il 1485.
— La stessa, novella tracta tlall'Ain-
phitrione di Plauto. Firenze, senz'
anno (circa il i5oo), m-8.°, o me-
glio m-4.'^ p^c.', e di nuovo, per i
fratelli da Sabbio, i5i6, //i-8.°
Con una insulsa e sciapita ottava . che leggcsi
alla fine della seconda edizione qui riferita ,
certo frate Lorenzo Amaìagisto vorrebbe far
credere esserne stalo traduttore Giovanni Boc-
cacci. Ma il Sai vini (in mia lettera al mar-
chese Marcello Severoli) afferma d'aver ve-
duto un testo, nel quale dopo l'ottava, che
principia - Gicta ubidisce e l'armi tosto pi-
glia, - trovasi questa noia: u Insino a qui
J5 tradusse e mise in rima il noliile Ghigo di
TOM. I.
449
GIG
"Ottaviano Rrinei.LESCIII, e da qui msiuo alla
'"fine tradusse e mise in rima il sapienti- uomo
"scr Domenico di Maestro .\>drea da I'rato,
" ile" quali le loro figure fieno disegnate qui
'»da pie J5. Soggiunge di poi il medesimo Sal-
vini, che in altro codice da lui posseduto
all'ottava - Lnsciani portare al Gieta la fa-
scina, - bassi questa rubrira nel margine;
messere Joanne .-icrpiettinoj e dopo alrunc
altre ottave a quel verso - C7ie andar ratto
pub chi doglia sente, - ritrovasi notato: Qui
Jinisce Joaìini .-Icr/uettinij e quindi il Salvini
divisò che vi avesse potuto avere mano Gio-
vanni AcQL'ETTIM, da Prato. Ma in questo mss.
il copista attribuì l'operetta a Giovanni Boc-
cacci, scrivendo in principio - Liher Giete et
Birriai traduclus de latino in vulgare per
dominnrn Joannem Boccaccium poetain jlo-
rentinum, - ed in (ine - Qui finisce ci Gicta
et Birria tradutto di latino in vulghare /ter
messere Joanni Boccaccii poeta fiorentino,
e scripto per me Fiero di Bartholomcn
Glialcotti da Pescia nolajo fiorentino, per
mio uso, adì XIX di dicembre 1405. -
Continua però a dire il Salvini che il copista,
al par dell'editore, s'inganna: e lo sbaglio di
ambedue si crede da lui che possa essere
proceduto dal vedere segnato il nome di Ghigo
BuLWELLESCili colle sole lettere iniziali G. B.,
essendo allora molto in uso di esprimere con
abbreviature i nomi e cognomi degli autori. Il
Quadrio (toni. VI, pag. 5GI-g2-g3) propende
a credere la presente opera veramente cosa
del Boccaccio, nel qual parere non s'accorda
il Mazzuchelli a motivo che le opere sue poe-
tiche sono di gran lunga migliori di questa , la
quale per dozzinale e scipito poema è ricono-
sciuta dallo stesso Quadrio. Si consultino il
Mazzuchelli (Scritt. d'Italia, toni. II, part.
HI. pag. 15G«), ed il Crescimbeni (Istoria
della volga/' Poesia, toni. \,pag. 593 e seg.).
Nella Bibl. Pratese (di Cesare Guasti) favel-
lasi tanto di questo Domenico di Ser Andrea
da Prato (pag. 91), quanto di Giovanni Ac-
quettini (pcig 5).
Gig.'Hile (11), rappresinlazione (del
P. Leone Santi, della comp."^ di
Gesù, senese) fiìtta nel Seminario
Romano. Roma, per F/ancesco Cor-
hellctli, iG32, m-i6." Fedi, Davide.
GIGLI (Filippo Luigi). Osservazioni
fìlologiclie sopra alcune piante eso-
tiche introdotte in Roma, fatte nel-
l'anno 1788 dagli abati Filippo
Luigi Gigli e Gasparo Zuarez. Ro-
ma, Casalclli , 1789.
29
450
GIL
La Biogr. degli illustri italiani, toni. 11^ pag.
35 {Venezia, tip. (VJh'isopoli), appoggiata
alle Effemeridi lett., toni. XXI. nnni. il, ci
assicura che il rammentalo volume è tutto la-
voro di Cesare Majoli, forlivese.
GIGLI (Girolamo).
I.'' Compouimenli teatrali del sig.
Girolamo Gigli, ptiblicati da Vin-
cenzo Pazzini Carli, mercante di
libri in Siena. Ivi ^ '7^9? '^-B."
Contiene questo volume le seguenti farse, delle
qpali con solenne impostura si fa autore il
Gigli - La Locandiera - L'Arnold - Il Con-
trasto fra la serva e la padrona - l'Avaro
- La Cantatrice - La Vecchia innamorata
La moglie alla moda - La Zoccolctta. Al
dire di taluno appartengono a Gabriele G.\-
BRIELI.
2." Poesie di eccellenti autori to-
scani, ora per la prima volta date
alla luce per far ridere le brigate.
Raccoltevi. Gelopolij iy6o-62.-6i-
65-67-69, ill'll.^
Nella prima raccolta (che fu anche rciinpressa
nel 17G4) leggesi ia Ciileide , ed ivi viene a
torlo altrihuita a Girolamo Gigli, essendo essa
fuor di duLio fattura dell'abate P.'iSQClM, se-
nese.
GIGNANI DELLA STIVA ( Bartolo ).
Fedi^ CALLLMACO MILI.
GILASCO DODONEO, o piuttosto EU-
TELIDENSE. Della Biblioteca vo-
lante di Giovanni Cinelli Calvoli,
continuata da Dionigi Sancassani,
scanzia XXI aggiunta da ce, con
una lettera ec. Rovereto, presso Pier
Antonio Bemoj ijSS, in-8.^
Il P. Mariano Rcele, carmelitano, che n'è au-
tore, avvisò gli estensori delle Novelle della
repuhl. lett. {an. 1734, pag. 316) che devesi
leggere Gilasco Eutelidense , e non Dodoneo.
Egli non seppe come sia nato simile errore
che puùssi attribuire però ad essere stata delta
scanzia stampata lontano dagli occhi suoi.
— Scanzia XXÌI, aggiunta da Gi-
lasco Eutelidense P. A. (P. Ruele
suddetto). Ivif perla stesso, 1736,
m-8.°
— Scanzia XXIII. Con un saggio
della storia dell'Indice romano de'
libri proibiti. Bontà, Koniarel- ,
ijSf), 7/Z-8."
GIN
Publicata dal medesimo autore sotto lo stesso
nome arcadico. Il Saggio della storia del-
l'Indice fu anche impresso a parte.
GILBERTO DA PARMA.
Benché attribuito anche ad altri, si crede da ta-
luni lavoro del P. Ireneo Affò un sonetto pu-
blieato in una raccolta per le nozze Vincenzi
nel 1808, sotto il titolo di Frammento di
maestro Gilberto da Parma, grammatico,
tratto da un codice coevo, il qual sonetto
incomincia - O verginelle che gite per via.
GILIO (Francesco Maria) (Francesco
Maria Negrisoli, ferrarese). Dell' A-
notomia chirurgica delle glandole,
trattato di ec. Parte Prima. Fer-
rara, per l'erede del Bolzoni, 1681.
— Parte Seconda. Ivi, 1682.
GINAMMI (Marco). Saggi di Michele
signor di Montagna, ovvero discorsi
naturali, politici e morali, traspor-
tati dalla lingua francese nell'ita-
liana per opera di ec. Venezia,
presso Marco Ginammi, i633, m-4.^
Benché dal frontispizio sopra riportato appaja
quale traduttore il Ginammi, pure neH\i/t'f/ò"o
al lettore del medesimo, dicesi ch'egli inca-
ricò D. Girolamo Cam.m della traduzione. Ter-
minati i Saggi, con nuovo frontispizio segue
V Apologia di Raimondo Sebonda, sctggio di
Micìiiel signor di Montagna... trasportato
dalla lingua francese nell'italiana per opera
di Marco Ginammi. Venezia , appresso
Marco Ginammi, 1634. Probabilmente anche
questa traduzione sarà dello stesso Canim, ma
non se ne fa cenno alcuno come -ntWAvviso
suddetto si è fatto per gli altri Saggi.
GINEPRO (Frate), redi. Farinata per
r infogagione di gola ec.
Ginestra e Liclietto, intermedj. Ve-
nezia, per il Rossetti y senz'anno,
in-iiP
L'Allacci {pcig. 402) li pone come d'incerto
autore, che il Quailrio {toni. V. pag. SOS) ci
manifesta essere Girolamo GlL'STi, veneziana.
GLMFACIO SPIRONCINI ( Ferrante
Pallavicino ). Il Corriero svaligiato
di ec. (Forse Venezia, per un fra-
tello di Francesco Picenini, \6^\).
— Lo slesso. Con lettera dedicatoria
dello Spironcini. Al mollo illustre
et eccellente signor Lelio Talen-
GIN
toni. T^illaf ranca, appresso Giovanni
Gibaldo, MDCXLlf^ {\6^^), in- li.''
In queste due edizioni non si leggono che qnal-
tordioi lettere. Della \)rima edizione nulla di
più possiamo dire , giacche maggiori schiari-
menti non ne dà il Poggiali {Scritt. Puiccnt.,
png. loo) a cui ci atteniamo in parte nel tes-
sere il presente articolo. Egli scrive: a Due
»>anni dopo, cioè nel ICIG , se ne videro,
'«pure m-i2.°, altre due ristampe: Tuna colla
'> data d' Oranges , per Jdunomcr Hiber-
ììknaj e T altra di Norimberga , per Haìis
fi Jacob Stoer, conlenenti lulte quaranlanove
«le lettere; le quali edizioni sono fra lor due
jj perfettamente somiglianti , salvo che quella
»> (.VOraiiges ha una hreve dedicatoria in fronte,
»in cui il fnito stampatore dice ad un Unto
«marchese: Fra molti libri stampati alla
ìymia stampa ne lio scelto questo solo, il
ti quale dopo molt' altre impressioni è stato
ti da dotto correttore in tutta perfezione
fi aggiustato a. Troviamo nei Zibaldoni del
P. Merati fatto cenno anche d'una quinta edi-
7.ione del 1C71 colla supposta data di Cam-
brai. Soggiunge lo stesso Merati « che inco-
» minciata la stampa della prima edizione del
«surriferito libretto satirico da un fratello
«di Francesco Picenini^ il quale si era preso
«rimpegno di farlo stampare clandestina-
« mente, stantechìì il revisore di Padova non
« aveva approvato il mss., certo letterato isto-
«rico che fingeva amicizia col Pallavicino, ed
«era ancora spia de' ministri de' Principi, ve-,
«nendo ciò a sapere dallo stesso Francesco
«Picenini, T accusò, nel tempo istesso che il
«librajo lo fiiceva imprimere, all'arcivescovo
«Vitelli, allora nunzio apostolico in Venezia,
«e nel medesimo tempo fé sapere al librajo,
«sotto finzione d'amico, che se a lui non ce-
«deva tutte le copie del libro, per le quali
«gli avrebbe contate ottanta doppie, gli so-
«vrastavano de' guai grandi e degli inforlunj
«non pochi, il perchè spaventato lo stampa-
«tore, a lui cede tutte le copie, e l'accorto
«letterato storico vi fece sopra un buon ne-
« gozio vendendo sul principio le copie fino
«a scudi quattro. Intanto il nunzio Vitelli fé
«le sue doglianze appresso il Veneto Collegio
«per la detta stampa, e quindi il I*allavicino,
«autore del libro, fu arrestato e posto pri-
«gione in un camerotto, dalla quale prigionia
«non fu liberalo che in capo di sei mesi «.
GINNADIO NOVIFERO {anni;ramnia à\
Giovanni di Onofrio, della comp.^
di Gesù). Trionfo di Porto Lon-
gone racquislato alla corona del
4 5 K
GIO
nostro Signore Grande e Callolici)
Redi Spagna, dafo in luce da ce.
Ginnasio (Del) e anfilealro di Cata-
nia, IranseorsJva disamina (tli Gia-
cinto Maria Paikunò Bco.vaiuto, de'
baroni di iUniusv e Destr.^), ce.
Palermo^ nella stamperia Fclicellaj
1770. in Jò^l. pie.
GIi\x\ESIO GAVARDO VOCALERIO {a-
naf^ranima di Giovanni Sagredo, ca-
valiero). L' Arcadia in Brenta, ov-
vero la Melanconia sbandila di ce.
Colonia {T^cnczio) , presso Francesco
liiiichioj 1 66y ; /Bologna, pel liecal-
dinij ìGy/l; Ivi. per lo stesso, 1680
e 1693, senipre in-i-x.^
Assicura Barlolommeo Gamba {Serie de'Nor.,
pag. 169) che queste ristampe non furono es-
purgate come tanl' altre susseguenti; il che
si oppone in parte a quanto aveva scritto il
Leti [Italia regnante) , che dice l'edizione
del Recaldini mutilala.
GIOACHINO (Abate). Suoi vaticinj, os-
siano profezie, f^ide. Vita Joachinii
Abbatis, etc.
Giocasta la giovane. Tragedia di
scena mutabile. Premesso un ragio-
namento intorno alla mutazione
delle scene. Faenza,, per Girolamo
3Iarantij i^aS; e Fenezìajper yiìi-
gelo Geremia, 1727.
u Girolamo Baruffaldi , che diede alla luce la sud-
« delta tragedia, poco piìi fece che rifare, od
«in versi ridurre V.Jiififione del conte Anto-
«nio Zariboni « (Mazzuchelli, toni. II, pag.
491).
GIOCONDO (Fra), dell'ordine de' Ro-
vescianti. Epistola di ce. di latino
tradotta in italiano dal signor Con-
certo Tromba, gentiluomo feltrino
gardoner di Val Trompia. 1787,
/ o
m-q. pie.
È opera del can." Gio. Jarojio DlOMSI , e vi si
tratta di Dante.
Gioiello di preziosissime gemme fre-
giato, in cui gloriosamente cam-
peggiano le gralie e le indulgenze
perpetue concesse alla famosissima
confraternita del sacratissiino Ro-
452
GIO
sario, nuovamente ristampato per
cura dal R. P. N. N. Genova, i6y5,
in-Q.''
Chi osserverà il permesso del Generale per la
stampa, che sta unito al libro, vedrà che lo
])id)hcò il P. Fra Gio. Paolo De Mora de Maro,
domenicano.
Gioje (Le) Jeir eternità nella morte
Hi S. Rosalia, dialogo (di Pietro
Vitale, sacerd.^ palermitano). Tra-
pani _, appresso Gui^lielnio DeìfrancOj
senz^ amiOj m-8.°
GIOPiGI (Domenico). Riflessioni in
risposta alla continuazione delle
Novelle letterarie per una lettera
scritta da Catanzano sulla spiega-
zione delle due parole Sejcs. e
Gratis. In-^.^
Sono di Domenico Migliacci, prete napolitano,
che le fece porre fuori sotto il nome di Do-
menico Giorgi suo discepolo.
GIORGI (Francesco). Le Poesie del
signor ec. Venezia^, 1695.
Il Mongitore {Autori smascherati W55.) scrisse:
« Pare che Tautorc fosse viomo del secolo, ma
jjcgh fu il P. Francesco Antonio Giorgi, ce-
"leslino, Acad." Unito e degli Spensierati di
"Rossano ec. jj.
Giornale de' letterati dall'anno MD-
CCLXXI al MDCCXGVI. Pisa^ per il
Pizzornoj i 771 -1796; e poscia, Lij,
per il Lnndi 3 voi. 102, iìi-ii.^
Ne usciva un tomo ogni tre mesi, e ne fu il
principale estensore e direttore mons.* Fa-
BRONi, ajutato da Lampredi, Bianucci, Foggi,
GoiNELLA, Sarti, Del Signore ed Anguillesi,
di cui sono gh articoli segnati A. Se devesi
prestar fede al Cahallero, anche Tcx-gesuila
Brenna ( che scrisse pure qualche vita per le
VitcB Italoriun di mons.^ Fabroni) vi ebbe
parte. Erano stati promessi tre volumi d'indici,
che per le sopraggiunte vicende politiche non
vennero alla luce.
Giornale de' letterati dall'anno 1668
fino all'anno 1681. Ronia^ pel Ti-
nassi , toni. 11, m-S." pie.
Questa lodevole fatica fu da principio concertata
tra Michelangelo Ricci (poi cardinale), Gio-
vanni Lucj , Salvatore e Francesco Serra ,
Francesco Mazzari, Tommaso de' GiULJ, Gio-
vanni Patrizi, e Gio. Giustino Ciampim . do-
GIO
vendo procurare ciascuno le notizie de' libri,
che di mano in mano uscivano dalle stampe,
e somministrarle al Nazzari ed a Salvatore
Serra acciocché le distendessero ; siccome co-
minciarono a fare ambedue, il primo de' libri
francesi, e il secondo degli altri. Ma poiché al
Serra per Torcupazione che gii dava la carica
d'auditore del card.'' Carlo Pio, la cosa riusciva
di soverchio incomodo, e la sperienza mostrò,
cIk; dal Nazzari con molta brevità e chiarezza
insieme si restringevano le materie, fu perciò
tutto il peso addossato al medesimo, che di co-
mune consentimento prosegui l'opera mediante
la stampa del Tinassi fino a tutto il mese di
marzOj cioè fino alla pagina M del tomo per
Tanno 1G73, nel qual tempo disgustatosi di lui,
la continuò colle stampe del Mascardi, e d'al-
tri, fino all'anno 1C79 a spese di Benedetto
Carrai-a, come dichiara nel fine dell'ottavo
giornale dell'anno 1G7S suddeUo. Onde il ClAM-
PIM, o che gli dispiacesse la mutazione dello
stampatore, o che compassionasse il danno che
ne risultava al Tinassi, fé una nuova unione di
letterali amici, che furono Lucantonio Porzio,
il P. Francesco Eschi.nardi, della comp." di
Gesìi^ Filippo Buonarroti (poi senatore di Fi-
renze), Domenico Quaterom, Francesco Bru-
NACCi, e Francesco Maria Onorati, tra' quali
dividendo i libri secondo le materie più con-
formi al genio di ciascuno, procurò la conti-
nuazione colla stampa del suddetto Tinassi,
fino a tulli i Ire primi mesi dell'anno 1681.
Sicché i fogli stampati dal Tinassi a tutto
marzo 167S, e successivamente dal Mascardi,
e da altri, a spese del Carrara, sono stati di-
stesi dal Nazzari; ma gli altri stampati da poi
dallo stesso Tinassi, sono stali distesi dalla
nuova società del CiAMPiNi, a cui puossi ag-
giungere Girolamo Toschi, reggiano, al dire
del Tiraboschi (Bibl. Modenese, toni. VI,
pari. I, pag. 201). 11 Nazzari nel tomo per
l'anno IG'S pose il suo nome, lo che non fece
negli altri tomi. Uscito che fu in Roma il
primo tomo del giornale del Nazzari Tanno
16G8, nel medesimo anno si principiò a ristam-
parlo con alcune giunte in Bologna, ma non
andò più oltre che a tutto il mese di agosto.
Questa ristampa porta il seguente titolo - //
Giornale de' letterati, all'Illustrissimo Sig.
e Padrone Colendissimo il Sig/ior Lodoi'ico
Tingali. Bologna, per Giovanni Recaldini ,
IGGO, m-4.° - L'autore (Scipione Maffei) del-
l'introduzione al Giornale de' leti, d Italia,
favellando del Giornale di Roma, ci diceche:
a lodatissimo universalmente e molto a ragione
V ricercalo si era questo Giornale, ben adem-
j?piendo tutti i numeri di così difficile im-
» presa »>.
W'
453
GIO
Giornale de' letterati dall'anno 1G86
continuato fino all'anno 1697. —
Anno 1686. Parinaj per Giuseppe
Dall' Giulio ed Ippolito Ro-
sati.
Anno i68y. I\>i j per gli stessi.
Anno 1688. Ivi j per gli stessi.
Anno 1689. Ivi ^ per gli stessi.
Anno 1690. Ivij per Ippolito e Fran-
cesco Rosati.
Anno 1693. Modena j per gli eredi
Cassiani.
Anno 1693. Alcuni numeri furono
impressi in ParrnUj, per i Paz-
zoni e Monti j ed altri in iT/o-
dena , parte per il Cozza j e
parte per il Capponi.
Anno 1696. Modena j per il Cap-
poni, e per gli credi Ponti-
roli.
Anno 169^. L'i , per gli stessi. — .
Voi 9, z>i-4-" pie.
Fu pii!)licato per cura del P. abate D. Benedetto
Bacchim, benedettino, e del P. Gaudenzio Ro-
berti, carmelitano. Estensore degli articoli fu
il primo; direttore delF impresa fu il secondo.
I primi volumi, stampati in P^rma, compar-
vero anonimi, non così i seguenti stampati in
Modena, ne' primi de' quali il Bacchini si
palesa autore non solo di questi, ma anche
de' precedenti. Secondo il Tirabosrbi [Scritt.
Modon., toni. II, pag. 310) nel Giornale per
Tanno 1C95 il P. D. Gaetano Fomana, tea-
tino, ha alcuni estratti segnati con G. F., che
però alla pagina 3G1 del tomo medesimo ven-
dono attribuiti in vece dal sullodato biografo
al P. Giovanni Franchim, minore conventuale.
Quelli segnati B. R. sono del dottor Bernar-
dino Ramazzici ; altri segnati G. R. M. sono
del dottor Geminiano Rondelli, modonese.
II P. D. Lodovico MoRiiM, monaco casinese,
ebbe pure parte in questo giornale, e così
il P. D. Pietro Campam, chier." reg.* Alcuni
numeri dell'anno 1693 furono anche ristam-
pati. Il frontispizio però di tale anno porla la
data di Parma, 1C96.
Giornale de' letterati d'Italia. P''e/iezia,
presso Gio. Gabriello Hertz, voi.
45, in-11.''
Questo giornale ebbe per fondatori Apostolo Ze>'0,
Antonio Vallisxieri, e Scipione Maffei, per
GIO
consiglio del quale fu intrapreso, e del quale
è l'introduzione posta nel primo volume, che
dicesi riveduta dallo stesso Ze.'so. Si diede la
direzione del suddetto giornale a quest'ultimo,
ohe adattò secondo gii sludj d'ogni collabora-
tore le varie classi delle materie ch'essi dove-
vano trattare. Per se , e per suo fratello P. Pier
Caterino Ze.no, tenne il ragionare de" libri di
belle lettere, d'erudizione e ili storia; al mar-
cliL'se Maffei assegnò singolarmente le cose
legali; al Vaei.is.meri quelle di medicina; al
.MoRGAGM ([nelle di anatomia; al mare.' Po-
LE.M ed al Zendrim le matematiche; al Fo.\-
TAMM la sacra erudizione e la diplomatica. Co-
niinciò a stamparsi nel 1710, e continuò sotto
la direzione del Ze>0 sino al 1718, essendone
usciti tomi ventotto, compreso il XXV che
abln-accia gì' Indici de' tomi antecedenti. Il
P. Pier Caterino in séguito ne fu il principale
direttore, e vi aggiunse sino al 1732 altri dieci
tomi, e tra questi il trentesimoterzo che è in
due volumi distinto. Dopo l'intervallo d'un
anno, una seconda parte del tomo XXX Vili
comparve contenente elogi di letterati e gl'in-
dici degli ultimi quindici volumi. Nel 1739 un
tomo XXXIX publicò Cellio MastracÀ , pro-
fessore a Padova, coU'ajuto di due amici, Ca-
RAMONDAM e Mallet, e un altro, che fu il XL,
l'anno seguente. Nel I7i50 il P. Jacopo Pai-
toni, somasco, si era posto seriamente all'im-
pegno di far rivivere il giornale, diffonden-
done la notizia per l'Italia e impegnando molti
de' pili distinti letterati a favorirlo; ma tante
cure andar'Mio a vuoto , e nulla poscia com-
parve. Al giornale vanno uniti tre tomi di sup-
plimento , 0 sia una raccolta di dissertazioni
e d'operette brevi intorno a varie materie, alle
quali non si era potuto dar luogo nel mede-
simo. Li due primi uscirono nel 1722, ed il
terzo nel l"2C. Compilatore ne fu 1' abate Gi-
rolamo Lione, cenedese, e con ciò, l'intero
corpo del giornale ascende a tomi XLIII ed a
volumi XLV. Al presente giornale soglionsi
aggiungere altri sei volumi publicati dal sullo-
dato marchese Scipione Maffei, col titolo di
Osservazioni letterarie.
Giornale de' letterati publicato col ti-
tolo di Novelle letterarie. oltramon-
tane dall'amio I ^4^ '*^1*'"'"'^ l'jGo.
Roma, pel PagUarini,
Ne erano compilatori l' abate Gaetano Cen.m , e
monsignor Michelangelo GIACOMELLI, insieme
coH'alaate Petro.m.
Giornale de' letterati publicato in Fi-
renze dal 174^ ^^ '74^- ^*^^- ' -->
o 0
Ul-b. pie.
454
GIO
Lo intraprese Tabale Ottaviano Buon'accorsi, in-
sieme con altri socjj ma indi lo proseguì il solo
P. Francesco Raimondo Adami, servita.
Giornale de' patriotti d'Italia, Miìano,
stomp. Teladini e Coinp.j anno I
della libertà ('797)» ^ol. 2, in-^.'^
Sono numeri 143 dal 1 piovoso al 7 agghiaccia-
tore, anno I (20 gennajo al 27 novembre 1797).
L'estensore principale di questo foglio perio-
dico è stato Matteo Caldi.
Giornale dei due assedj della ci Uà
di Mantova diviso in tre parli con-
tenenti i fatti d'armi accaduti dai
primi di giugno 1796 fino alla con-
clusione della pace nel 1797, scritto
da un mantovano ad un suo amico
a Roma. Senza luogo di stampaj
L'autore, con lettera d'indirizzo 1 settembre 179g,
si segna V. A. V. - A. V. A. È opinione co-
mune in Mantova averlo steso D. Anselmo
Trotti, arciprete della parrocchiale di S. Egi-
dio di quella città. Avvi pure di Giuseppe
Lattanzi - Istoria del hìccco e dell' assedio
di Mantova, stampata in Cremona dal Ma-
rtini j - opera bugiarda, satirica e di baldan-
zosa temerità, sopra tutto in dar lode a se
stesso.
Giornale della letteratura italiana
(compilato dall' avv.° Leopoldo Ca-
millo Volta). Mantova ^ stamperia
Begio-Ducalc j 1793-95 , ^v'o/. 5,
— della letteratura straniera (dello
Stesso). L'i j nella stessa stanip.j
1793, voi. 2, in- 12°
Giornale della società degli Amici
della libertà. Milano^ anno IV e V^
voi. 1 , in-^.^
Sono 32 numeri dal 4 pratile anno IV, al 3 fri-
male anno V ( cioè dal 23 maggio al 23 no-
vembre 1796). Lo stampatore di questo gior-
nale Francesco Balzani, aggiunse nel 1797
un frontispizio alla presente raccolta, che è
il seguente - L'Amico della libertà e del-
l'eguaglianza, ec. del ciltaùino prof. Rasori
Milano, per Francesco Balzani, 1797.
Giornale dell' incendio del Vesuvio
del 1660. Roma,, i66i, m-4 °
il Questa fatica fu fatta per ordine publico senza
GIO
"intenzione di darsi alle stampe; ma essendo
ouscila furtivamente colla data di Roma, 16C1,
') in-i.'*, pensossi da Gio. Roberto Tarino d'ac-
" compagnarla col seguente supplimento fat-
»tovi dall' istessa mano- Continuazione de'
»j successi del prossimo incendio del Fesuvio
»del 1660, con gli effetti delle ceneri e pie-
fi tre vomitate ed espressione delle croci ma-
il ravigUose apparse in piii luoghi dopo Vin-
ti cendio. Napoli, 1661, m-4.'*- Siccome l'au-
M tore non volle comparirvi, così se n'è giu-
» dicalo diversamente da diversi. Il P. Vetrari
'j l'enuncia come opera anonima. L'abate Me-
» catti {Race. star, del T^esuvio ) ne chiama
«autore Giuseppe Carpano. L'abate Galiani
» r attribuisce al P. Bartoli. 11 P. Della Torre
» scrive essere fatica di un P. matematico di
"Napoli; ma il Tarino che ne publicò la con-
» finuazione la dice semplicemente di un rUli-
» gente matematico di Kapoli »> ( Boria , pag.
C4i). Troviamo pur anco im libro stampato
in Roma, per il Lazzari, nello stesso anno
1 600, ma che non sappiamo se sia l' opera me-
desima in cui l'autore si segna colle iniziali
A. C, le quali, al riferire del Mandosio [Bibl.
Rom., toni. II, pag. 632, num. 88), signifi-
cano Alessandro Crescexzi, romano, ebreo fatto
cristiano, molto valente nelle matematiche.
Giornale di Ferrara, ovvero atti eru-
diti de' letterati dell'anno 1688-
89. Ferrara j presso Girolamo Fi-
loni j 1689, m-4-°
Questo giornale, di cui Ciò. Antonio FiLOM era
il principale direttore, come appare dal gior-
nale medesimo dove vengono invitati gli eru-
diti di dirigere a lui i loro scritti, non pro-
seguì oltre a questo volume. Similmente altro
gioi'nale publicato dallo slesso Girolamo Fi-
loni in Ferrara nel 1691, in forma di ottavo,
ebbe principio e fine nello stesso anno 1091,
benché assai più pregevole del primo, essen-
done stato anonimo estensore Filippo Del
Torre, poi vescovo d" Adria, soggetto fornito
d'ottima letteratura.
Giornale d' un viaggiatore inglese, o
sia memorie ed aneddoti intorno
a S. A. R. Carolina di Brunswick,
principessa di Galles, dal 18 14 al
18 16, tradotte in francese da B. D.
ed in italiano da C. G. Lugano ^
Keladini, 18 17, z/i-8."
Quest'opera non è traduzione dall'inglese come
fingcsi, ma dicesi originalmente scritta in ita-
liano da certo Landi, rifuggito per motivi
455
GIO
politici in Isvizzera , che pose poi stamperia a
Meiulrisio.
Giornale Ecclesiastico di Roma.
11 S. I'. Pio VI per opporre un argine agli An-
nali Ecclesiastici , che s"' incominciarono a
stampare in Firenze nel I70i contro la santa
SeJe, determinò di far divulgare dalla stawp.
Zempel, il su riferito giornale compilato da
un decemvirato di dotti scrittori, che furono
l'abate Lui:;i OiCAGM (direttore ), col suo fra-
tello Bartolommco CuCACM; mons.* Giovanni
Marchetti, arcivesc." d'Ancira; mons.'^ Giulio
Alcisi>ì1, vesc.° di Fossomhrone; mons.* Sera-
lino VlvlA?il; l'abate Domenico Antonio Mar-
sella; il I'. D. Giuseppe Fontana, abate di
S. Bernardo; il P. Michelangelo TOM, prefetto
generale de' ministri degli inlermi; il P. Cle-
mente BiAGi , camaldolese; ed il P. Gio. An-
tonio Barberi, di Cremona, subentrato al suo
concittadino P. Germano Bedlschi. Fu inco-
minciato a stampare nel 1788, e cessò col fine
di giugno del 1798. Si compone di quattordici
volumi in foglio, acquali il direttore abate Cc-
CAGM, rettore del Collegio Ibernese, essendosi
accorto che non tutte le materie potevano rin-
chiudersi ne' volumi del giornale, risolvè, aju-
talo da monsignor Marchetti (gli articoli del
quale sono segnati D. E., cioè da Empoli sua
patria ) , di publicare in ogni semestre un fa-
scicolo di supplimenti. Si diede principio al
nuovo lavoro nel 1 780, clie terminò parimente
dopo il luglio ed agosto del suddetto anno 1798.
Il suilodato P. Clemente Biagi aveva incomin-
cialo poi da sé solo nelFoltobre dell'anno sus-
seguente 1799, e continuato lino al settembre
1800 a stampare co' torchi di Giuseppe Taglio-
retti un - Giornale Ecclesiastico universale
in cui, oltre le assai interessanti materie,
viene anche ripurgato il Giornale di Roma.
Giornale ecclesiastico , o sia scelta
di varii opuscoli appartenenti agli
studii ecclesiastici, estratti dal Gior-
nale ecclesiastico del signor abate
Dinovart, e cavati da altre raccolte
o composti da varii letterati. Pa-
lermo, presso Andrea Rapetti, 1772,
toni. 2, />j-8.°
11 principale estensore di questo giornale era il
P. Gio. Evangelista Di Blasi , monaco bene-
dettino, aiutalo dal P. D. Isidoro BlA^CHI, ca-
maldolese. Il ragionamento Sulla necessità de-
gli studii ecclesiastici , che serve di prefa-
zione e che l'autore a nome dello stampatore
Andrea Rapelti dedicò a mons.*^ Filangeri, è
del Blanchi. Il mentovato giornale fu sosjìeso
e per la morte dell'arcivescovo Testa che ne
GIO
era il mecenate, e per la partenza di D. Isidoro
da Palermo.
Giornale enciclopedico d'Italia, o sia
memorie scienlificlie e letterarie
raccolte da' Giornali di Bologna ec.
Napoli j 1785 e sc^., in-^." — Ana-
lisi ragionata de' libri nuovi. L'i.
— Giornale letterario di JVapoli
per servire di continuazione all'y/-
nalisi ragionata ce. L'i, presso A-
nicllo Nobile e Coiiip., in-H.^
Nel numero di agosto 1795 leggesi:" che Tini-
" matura morte del compilatore dclW-inalisi
lì ragionata ce. D. Allegro Becattim, ha pri-
»> vato il publico di questo mezzo d'istruzione:
"ed una nuova società di persone zelanti del
»5 publico bene per dare un compenso ec., si
»>è imi)egnata a publieare un giornale ec. » K
probabile che il Becattim fosse pur anco il
compilatore del Giornale Enciclopedico, stan-
lechè in un tomo d' esso, veduto da un nostro
amico, trovasi scritto il nome di lui. In Na-
])oU fu pure impressa a spese di Domenico
Turri una continuazione a detta Analisi col
titolo di Effcìncridi Enciclopediche.
Giornale enciclopedico di Milano, o
sia il Corriere di gabinetto. L'i 3
Pirola, 1782-85, voi. 8, m-8."
Tenne dietro a questo il - Giornale letterario
di Milano. Ivi, Pogliani, 1786 e seg., m-ia.",
-di cui l'anno secondo porla il titolo nuova-
mente di Giornale Enciclopedico. La parte
letteraria del Giornale Enciclopedico stampato
dal Pirola , aveva per principale direttore il
MoRONDl; quello de! Pogliani, mons. Luigi
Bossi, allora canonico mitrato della Cattedrale
milanese. Sappiamo poi, che in uno d'essi
giornali , e forse anche in ambedue, furono pur
anco cooperatori il conte Giuseppe Casati, che
segnavasi colle lettere iniziali del suo nome
arcadico Igesio Tersilio P. A., e l' ex-gesuita
Gaspare Cassola.
Giornale letterario di Milano, /i-i,
Galcazzi, 1772-76, yol. 5, iii-'Ò.^
Ne fu principale estensore il P. Tommaso Vasco,
domenicano, a cui prestò ajuto lo scolopio P.
Carlantonio Morondi, conosciuto per la tradu-
zione in esametri latini del Mattino e del
Mezzogiorno di Parini. Di ciò noi facciamo
cenno soltanto ad abiindantiaìii. ])erchè tale
notizia ritraesi dall'avviso posto alla pagina
309 del primo volume, ma potrebbe sfuggire
a qualche lellore.
Giornale letterario di Siena. Li j
456
GIO
presso Vincenzo Pazzini Carli e,
figlio, 1776-77, in-'òPy con licenza
de' superiori.
Sono diciolto fascicoli , alla cui pnblicazione
cooperarono il Zacchiroli ed il Bertòla. Si
dice che vi ebbero anche mano Antonio BoR-
GOG?il?il, nobile sanese, ed Andrea Rabbi.
Giornale, o sia manuale spirituale.
Cuneo, appresso lo Strabella^ 1625,
m-i6.°
11 Soprani {Scritt. di Liguria, pag. il) scrisse
che Amadeo Celesti, sac. genovese, stampò
quest'operetta sotto nome finto, il che si con-
ferma anche dalFOldoino [Atlieii. Ligiist.), ma
ne Tuno ne l'altro non ci palesano quale sia
il nome finto eh' egli prese.
Giornale, o sia memorie di morale,
politica e letteratura per l'anno
1 797. Modena, senza nome del ti-
pografo., //i-4"
Fu compilato dal prof." Santo Fattori, in com-
pagnia dell'abate Giovanni MoREALl. Essi publi-
carono pur anco il ['aglio critico nel 1800.
I primi venti numeri del presente giornale
hanno falsi nomi a pie di pagina, ma comin-
ciando dal numero XXI, in calce ad ogni nu-
mero si leggono sottoscritti i cittadini Santo
Fattori , e Giovanni Moreali. Ila termine col
numero XXIII.
Giornale sacro, o sia metodo d'in-
vocare ogni giorno della settimana
il gloriosissimo taumaturgo Antonio
Santo ec. Padova, Conzatti, 1762,
m-8.°
Lo scrisse il P. M." Pianzola. Si può dire una
biblioteca d'infiniti opuscoletti divoti per ono-
rare ed invocare sant'Antonio.
Giornale, senza titolo, che stampossi
in Milano nel triennio in cui ebbe
durata la Republica Cisalpina, cioè
dal maggio 1796 all'aprile 1799.
Ne erano principali compilatori Gaetano Porro,
Francesco De Rossi, prete, e Carlo Barelle,
ai quali prestava il nome come editore un
certo Nova.
Giornale sulle scienze e lettere delle
Provincie Venete. Treviso ,Andreolaj
i82i-i83o, voi. 18, m-8.''
Ne era principale compilatore l'arcipr.* Giuseppe
Modico.
Giornale veneto de' letterati. Venezia,
pel Catania 1671-1689, in-/\.'^
GIO
Il primo numero porta la data del 18 febbrajo
1670 [more veneto), ma in fine leggesi l'anno
16 71. Interrottamente publicavansi i numeri
di detto giornale , di cui il Chambers ed
il Fabrizio fecero autori Pietro Moretti e
Francesco Miletti, persone che di tutt' altro
erano capaci, che di ben eseguire l'impresa,
come ci assicura 1" estensore dell'introduzione
al Giornale de' letterali d'Italia. Sappiamo che
Giovanni PALAZZI, veneziano, vi ebbe qualche
parte.
Giornali (Sui) politici e sui giorna-
listi (di mons.^' D. Luigi Bossi, no-
bile milanese, e canonico ordinario
della Metropolitana). Venezia, 1 797,
m-8.'^
Giornalista (II) veneto. 1788 e seg.
Era publicafo dall'abate COMPAGNOM, poi segre-
tario nel Consiglio di Stalo del cessalo Regno
d'Italia, e cavaliere della Corona di Ferro.
Giornata villereccia, poemetto in tre
canti (in ottava rima di Clemente
Boyoi). =zln tenui /«Z'o/' (Virgilio,
Georg. IV.) = Panna, stainp. reale,
1773, m-8.'' ed zn-4-°, con vignette.
Fu poi ristampato più volte col nome dell' au-
tore nelle collezioni delle sue poesie.
Giorni (I) d' oro di Palermo nella
trionfale solennità di S. Rosalia,
vergine palermitana, celebrata l'an-
no 1693 (del P. Ignazio Del Vio ,
gesuita). Palermo, per Pietro Cop-
pola, 1694, //i-4-"
Giorno (II) del fuoco, o pure la
verità ritrovata. Panegirico sacro
(di Gio. Battista Fraticelli, da
Siena). Ivi, appresso il Bonetti ìiella
stamp. del publico, 1692, in fogl.
Giorno (II) dell'Ascensione in Ve-
nezia ( terzine in versi martelliani
del conte Leandro Borin , pado-
vano). Padova, fratelli Conzatti ,
1778, /n-4."
Giorno (Nel) festivo di S. Silao ve-
scovo, celebrato in Lucca dalle
MM. RR. Madri dell' antichissimo
monastero di Santa Giustina. Can-
zone (di Domenico Bartoli). Lucca,
per il MarescandoU, 1 690 , in-^.°
Giorno (II) natalizio del Re, 26 di
GIO
giugno 1788, orazione recitala da
un Agostiniano (P, lettore Giu-
seppe Cappelli, di Caraniagna)
neir adunanza Academica de' Fi-
larmonici di Alba. Torino j Soffieltij
Giorno (Nel) natalizio di S. M. Maria
Cristina di Borbone ec. , regina di
Sardegna ec. Cantata drammatica
eseguita nel R. teatro di Torino
l'anno 1829, ec. (dell'abate Luigi
RlCHERl). /Wj De Bossi j l.'Z-8.°
Giosuè (II), dialogo in versi (di An-
tonino Del Giudice, palermitano).
Trapani j appresso il Franco, 1697,
m-4.0
GIOVANETTI (Marcello). Poesie di ec.
ascolano, compartite in alTettuosc
boschereccie, nuttiali, eroiche, sa-
cre e varie. Roma^ per Francesco
Corbelletti, ad istanza di Giovanni
Manelfi, M.DC.Xf^lj m-12."
Vennero attribuite ad Agostino Mascardi, ma
questi se ne dolse ne' suoi Discorsi sopra la
tavola di Cebete Tebauo, dicendo non essere
ciò vero.
Giovani (Le) spose, racconti morali
di G. N. Bouilly, traduzione dal fran-
cese di A. T. (Antonio Testi). Mi-
lano, Fanfanij i SaS , tom. 5 , i/i- 1 6.°,
C071 rami.
GIOVAN GIACOMO FELTRENSE. La
vita di Carlo Zeno descritta dal
rev.° Giovati Giacomo Feltrensc, e
tradotta in volgare dal chiar." si-
gnor Francesco Quirini. Feneziaj
per Francesco Bruccioli, i544i ^^
li'i, di nuovo, 1606, sempre in-S.°
Un codice esistente nel Seminano di Padova ci
fa conoscere che il traduttore alterò non solo
il nome dell'autore che scrisse questa vita in
latino, ma eziandio lasciò fuori il casato di
lui, e spacciolio di patria feltrensc. Lo scrit-
tore che scrissela latinamente chlamossi Jacopo
Zeno, il quale fu di patria veneziano, patrizio
e vescovo di Feltre e di Belluno (essendo al-
lora queste due chiese unite), e poscia traslato
alla sede di Padova. Il I\Iuralori ristampò il
testo latino di questa vita negli Script. Rcriun
Ita!., tom. XIX, pag. eoa. Un compendio in
GIO
457
luigua iialiaiia ne publicò Girolamo Diviaco,
apponendovi il vero nome delP autore.
GIOVANM (Vincenzo De).
i.*^ L'Eufemia, poema sacro di ce.
Palermo , per Antonio de' France-
schi, i(3io, //j-4."
2." Il mi.scrabile successo della ro-
vina del Ponte. L'i, per lo stesso,
i5gi, m-4."
3." Palermo trionfante, poema di
ec. Ivi, per Gio. Battista MaringOj
1600, i«-4.°
Tulle queste opere sono di Girolamo De Gio-
vanni, nobile palermitano, che prese il nome
di Vincenzo suo fratello nel publicarle.
GIOVANNI BATTISTA DA URBINO. È
Gio. Battista Fazio, j)oeta , da Ur-
bino.
Giovanni Bellino e pittori contempo-
ranei. Almanacco per l'anno i834
(di mons.^ Gianuantonio Moschini).
J^enezia, in-ii.^ flg.
GIOVANNI CRETESE. È lo stesso che
Giovanni Gregoropoli.
GIOVANNI (S.) DA CAPISTRANO.
Questi non scrisse che opere di genere o teo-
logico, o morale, o canonico; ma il ciurma-
tore Ciccarelli non teme di assegnar;;li le se-
guenti, tutte di sua invenzione - Clironica
de originibus urbium, ch-itatum. etc. - De
l'itis Sanctorum et rebus Ecclesie^. - De
Episcopntibiis et Archiepiscopatibus.- De o-
rigiìie et religione niilitantium prò fide Jesu
Christi atqiie Ecclesia; Romance dejensione.
- De vera donatione Costantini. - Si con-
sulti, Tiraboschi, &/v7f. Gcneal., pag. »7-88.
GIOVANNI (Fra) DA CREMONA.
Coperto da questo nome 1" apostata Pietro Paolo
Vergerio, già vescovo di Capo d'Istria, se-
condo la Pseudoniniia del signor Lancetti,
compose La Spiegazione de' salmi peniten-
ziali. Notizia però da adottarsi con qualche
diffidenza.
GIOVANNI DA LUCCA. È Giovanni
Menocchio, medico lucchese.
Consultisi, Ciampi, Vita di Scipione Cartero-
maco , pag. 08.
GIOVANNI DA 3IANT0VA ( Giovanni
Tamassia). Lettere di Odoardo Gib-
bon, recate in italiano da ec. Ber-
gamo j Mazzoleni, i834. m-i6."
29*
458
GIO
GIOVANNI DI VIRGILIO.
Giovanni detto di Virgilio,, o del Virgilio, per
eccellenza (come scrive mons.^ Dionisi nel IV
de' suoi Aneddoti) in lui creduta nelV imi-
tar quel poeta, fu bolognese e contemporaneo
di Dante, a cui scrisse un Carme ed uu'E-
cloga in versi latini esametri. Avvi ancora di
lui un' altra Ecloga ad Albertino Mussato, pa-
rimente in latino. Ma i frammenti delle opere
storiche a lui attribuite da Alfonso Ciccarelli
sono una delle molte invenzioni di questo im-
postore.
GIOVANNI GEROSOLDIITANO. Fausto
di Virtù.
Questa è una rappresentazione in versi volgari,
la quale, dice il Cre3ciml:)eni {voi. IV, lib.l,
pag. Sì e seg), si legge come composizione
di un Giovanni Gerosoliaiilano fra le rime del
NoTTLR>o Napolitano, e sospetta che sotto tale
maschera siasi coperto il medesimo NOTTURNO
Napolitano da Cassano, città episcopale della
Calabria, il cui nome battesimale era quello
di Antonio Simone. Fiorì egli nel secolo XVI,
e non nell'antecedente come mal a proposito
supposero ed il suddetto Crescimljeni ed il
Quadrio.
GIOVANNI (Fra) ZOCCOLANTE. So-
netti di ec. Cosmopoli (P^enezia),
1760.
Sono del P. Giovanni De Luca, da Cadore nel
Bellunese, che scrisse molti opuscoli in favore
de' Gesuiti, senza porvi il suo nome. Per que-
sti sonetti il Papa fecelo uscir di Roma , donde
stette assente due anni.
f^edij Risposta di Fra Paracl ito
livornese ec.
GIOVENALE SPAZZACA3IPAGNA. Il
Saggiatore filosofico e filologico di
ec. ln-^° gr.
Fu un giornale letterario che incominciossi a
stampare da Pietro Bassaglia in fcnezia,
per cura dell'abate Francesco Zacchiroli, e
dell'abate Filippo Mariscalchi. Dopo i primi
due numeri publicat; l' uno il i agosto, e l'al-
tro il is dello stesso mese, non venne conti-
nualo, perchè il Zacchiroli si ammalò, ed il
Mariscalchi dovette intraprendere un viaggio.
GIOVENARDI (Abate). Osservazioni
intorno le aurore boreali vedutesi
la sera de' io e 19 di marzo del
<i Sono queste distese in tre lettere che si tro-
« vano stampale nel tom. XXI della Raccolta
ì; Calogeraria . a cart. !8S e seg., e quan-
GIR
') tunque quivi si veggano publicate !e prime
» due sotto il nome dell'abate Giovenardi, e
» la terza sotto il nome dell'abate Pecci di Ri-
»mino ad un suo amico, veniamo assicurati
'j essere opera del dott.* Bianchi da Rimino,
»> siccome è pur di lui la breve spiegazione
»> deir aurora boreale , che quivi a norma dei
«sentimenti dell' AUeio contro quelli del sig.
»Sguario, si legge dietro a dette lettei'e a
«carte 199 » (Mazzuchelli, Scritt. d'Italia,
voi. II, pari. II, pag. 1145).
Giovine (II) cittadino istruito nella
scienza civile, e nelle leggi dell'a-
micizia. Padova j Manfrè, 1740,
m-8.°
La ristampa di Napoli dell'anno susseguente,
alla quale furono aggiunte tre acroasi, c'in-
struisce esserne autore l'abate Jacopo Faccio-
lati,; che di nuovo in Padova, l'anno 1743,
diede alla luce l'operetta ripulita, ponendo il
proprio nome nel frontispizio, e sotto la let-
tera dedicatoria ai Provveditori e Deputati di
Cologna.
Giovine ( Il ) instruito ne' principi
della democrazia rappresentativa e
ne' doveri di cittadino. Jesij Bo-
nelli j anno FU rep.
OpereUa di F. Angelo Ganzetti , carmelitano , il
quale publicò in séguito col proprio nome an-
che - Intenzioni del P. 31. angelo Gan-
zetti, carmelitano, di Jesi. Sinigaglia, isoo,
-sull'opuscolo suddetto. L'autore fece da poi
una ritrattazione d'ambedue questi libretti, che
leggesi ndVJpe, anno II, settembre 1804,
pag. 9.3).
Giovinetto ( Il ) serafico S. Stanislao
Kostka, posto in esemplare di ben
vivere (del P. Pasquale Matteis,
gesuita). Roma, pel Casalcttij 177 i.
Soltanto nell'indice il Caballero {Sappi., pag.
123) dice questo libro anonimo.
GIRAGUS (Jacobus Franciscus) {ana-
gramma quo signijlcotur Jacobus
Franciscus Raggius, cappuc. , ge-
nuensis). Dubiorum centuria de re-
gimine Regularium in tres partes
distributa, auctore Jacobo Fran-
cisco Girago. Lugduni j suniptibiis
Pctri Prosi, Phil. Bondè et Lau-
renlii AnissoUy in-^.^
Fu ristampata col vero nome dell'autore, au-
mentata e ridotta in miglior forma, Genuce,
ex typ. Benedica Guaschi, 1035. in f'ol.
459
GIR
Usci pure nello stesso anno , colle medesime
slampe, la seconda centuria.
GIRALDl(Giamballista). Veclij PIGNA
(Giambattista).
GIRALDI (Giraldo). Novelle di ec.
y4nisterdaino {Firenze), i 796, m-8.";
e di nuovo , L'i ( cioè Firenze), 1819,
j«-8.'^, con l'aggiunta di altre no-
velle inedite.
Sono moderna dcUalura del dolt." Gaetano CiOM.
Per la terza novella vien tolto T argomento dal
Commento del Boccaccio alla Divina Comcdia.
La quarta è veramente del Gip.aldi (autore llo-
rentino che viveva dopo la metà del secolo
XVI), leggendosi mss. nella Riccardiana di
Firenze.
GIRALDUS (Bernavdinus). Fidcj Ar-
cana Societatis Jesu, etc.
Girello (II), dramma burlesco per
musica rappi'esenlato in Siena l'a ti-
no 1672. li^i , nella stamperia del
publico, V anno medesimo; Ferrara,
senza nome di stamp.j i6y4'> ■^^'
lognoj per Giacomo Monti , nel sud-
detto anno; Modena^ per Vincenzo
SoUanij 16^5; Reggio, per Pro-
spero Vedrò tlij 1676; Venezia^ per
Gio. Francesco Valuasensej 1681,
sempre in- io,."
u Se si vuol credere al libriccino de' socj Filo-
j) patri di Bologna, questo dramma (di cui è
jj autore Filippo AcciAiuoLl, nato in Roma di
J5 famiglia {iorentina) fu recitato nella città loro
55 Tanno leco, e di nuovo ivi nel teatro Mal-
jj vezzi Tanno igog v (Drammaturgia , col-
lii). Troviamo alla pagina 490 del catalogo
della Bibl. Chigiana - Girello, dramma mu-
sicale di N. N. Ronciglione, 1660, /«-»."- le
quali sigle il compilatore d'esso catalogo (mon-
signore AssEM.VNi) dice additare il conte Ni-
colò Mimato (0 meglio Mi.nato), bergamasco.
Ma noi riferiamo ciò con qualche esitanza, non
facendosi di questo dramma menzione nel
lungo elenco delle composizioni di tale autore
datoci dal P. Vaerini {Scritt. Bcrgam. mss.
presso di noi).
Vedi, Damira placata. — Ulisse
in Feacia.
GIRI DI LUNA {anagramma di Luigi
Nardi). Porcus Trojanns , o sia la
Porchetta, cicalata di ec. nelle
nozze di messer Carlo Piidolfi, ve-
GIR
ronese, con madonna Rosa Spina ,
rimincsc. {Bologna) , da' tipi JS'obili,
1821, m-8."
La prima edizione di questa leggiadra diceria
fu fatta nel i8t5. La seconda è resa più pre-
gevole per T aggiunta di abbondanti annota-
zioni, oltre il Testamento di Marco Grunnio
Corocotta Porcello.
GIROLAMI (Ottaviano) (abate Antonio
Galfo). Il tempio della Follia, canto
di ec. Roma, senz'anno, in-SP
Troviamo rammentala un' edizione di Lucca ,
17 78, ijì-S."
GIROLAMO ALESSANDRINO.
Il di lui cognome Squarciafico fu ommcsso in
alcune edizioni del secolo XV del suo com-
mento al Canzoniere di Francesco Petrarca
ch'egli publicò in parte. Scrisse anche la vita
del poeta.
Girolamo (A) Colle di Belluno. Epi-
stola di G. W. L. (Giuseppe Wico-
vicH Lazzari). Treviso, iSiq, m-B.**
GIROLAMO (Fra) DA FERRARA.
È il celebre Fra Girolamo Savonarola, dome-
nicano della riforma del B. Pietro Salomone,
sul quale tanto si scrisse senza poter risolvere
s' egli fosse un visionario impostore, 0 pii!i
veramente un sant'uomo.
GIROLAMO SAVONESE.
Mentre non ignoriamo che sotto questo supposto
nome fece stampare Giulio Tere.nziano, detto
anche da San Terenzio, alcuie opere ereticali
nel secolo XVI, non ci è noto, ne il loro
esatto titolo, ne se siano esse scritte in lingua
latina piuttosto che nelT italiana. Il Gerdes
(5)7/. It. Ref.,pag 280) sembra avere per di-
linito che il Terenzia>ìO sia quello stesso Giulio
Milanese, agostiniano; che, secondo narra TAr-
^ii\dXì {Script. Mediol., art. Julius), trasfe-
ritosi in Isvizzera per avere apostatato, diede
alla luce - La prima e seconda parte delle
prediche del R. P. M. Giulio da Milano ,
predicate nel tempio di S. Cassiaiio della
città di rcnezia. Anno MDXLI{ìòil), in-s."
- Qualche circostanza si oppone per altro per-
chè ciecamente non si debba aderire al senti-
mento del Gerdes, ed è il potersi sospettare
che due diverse persone siano Giidio da Mi-
lano e Giulio Terenziano, o sia da San Te-
renzio, sebbene entrambi si suppongono aver
vestilo Tistesso abito agostiniano, al pari del
Vermiglio e del Mainardo, de' quali furono
seguaci. Chi volesse dioifci-are meglio la que-
stione (se merita d'essere diciferata) dovrebbe
esaminare attentamente il Gerdes mentovato;
460
GIÙ
l'opera del Macerie intorno la riforma d'Italia;
l'Arf^elati, Script. Med.j Puccinclli^ Ateneo
Milan.j Fucsslin, Epistolce Reform.j Simler,
Vita di Pietro Martire Vermiglio j De Porta,
Ilist. Ileform.j Maycr {Ferd.) , Chiesa Evang.
di Locamo (in tedesco), Zurigo, 1856, voi.
2, in-i."
GIROLAMO (S.)- Volgarizzamento dei
Gradi di ec. Firenze, Manni_, 1729,
/ o
in-q.
«t L'autore non fu al certo S. Girolamo. Il vol-
J5 garizzamento è di anonimo; la prefazione e
}>]a tavola delle voci più notabili, che nel
«testo s'incontrano, sono lavoro di mons.*
«BoTTARi, per asserzione di Apostolo Zeno
«e di Gaetano Poggiali " (Gamba, pag. 163,
num. S30 ).
GISMONDI (Giambattista). Lettera del
dottor ec. da Gubbio, intorno ad
una poscritta stampata clie contiene
note critiche sopra la dissertazione
de' Vescicatorj del sig. dottor Gio-
vanni Bianchi di Rimino. Pesaro,
nella stamperia di Nicolò Gabelli,
1748, m-8.°
Questa lettera, che è dello stesso dottor Bianchi,
non fu lasciata senza risposta dal Vandelli, au-
tore della Poscritta.
Fedi^ CIRIACO SINCERO. — Rac-
colta di scritture mediche ec.
Giudizio degli antichi poeti sopi'a la
moderna censura di Dante attri-
buita ingiustamente a Virgilio, e
Saggio di critica, poema inglese,
di Pope, tradotto in italiano. Fe-
nezia^ Zatta, 1758, in-^^ jis,.
Trovasi tanto impresso separatamente, quanto
unito alle Opere di Dante Alighieri, publicate
dal Zatta in Venezia, 17S8 e seg. Sì il Giu-
dizio, come la traduzione, sono lavoro di Ga-
spare Gozzi, e si hanno nella collezione delle
sue opere.
Giudizio degli autori della s4;oria let-
teraria d' Italia intorno 1' ultimo
libro de' teatri del P. Daniele Con-
cina , indiritto dal signor C. D. R.
al signor A. O. B. Venezia, Re-
mondini, 1756, m-8.°
Nelle Novelle della repuhl. lett. dell'anno 1 7B6,
e nel Dizionario storico di Bassano, viene
attribuito al P. Girolamo Lagomarsim, gesuita,
morto in Roma tre mesi prima della soppres-
sione della Compagnia.
GIÙ
Giudizio dell'ombra del card.^ Qui-
rini intitolato Diceocrisia {Giusto
giudizio) (del cav.*' Giuseppe Guer-
rieri).
Giudizio dell'opera dell'abate Win-
ckelmann intorno alle scoverte di
Ercolano. Lettera ad un amico (del
marc.^ Berardo Galiani, traduttore
di Vitruvio). {Napoli), 1767.
Giudizio d' un uomo indifferente in-
torno alle osservazioni ultimamente
publicate su d'alcune operette di
Saverio Mattei. 7/z-8.°
È del medesimo autore delle suddette operette.
Giudizio (II) imparziale sulla contro-
versia fra i PP. Conventuali ed Os-
servanti, ridotto all'esame. Si sco-
pre esser lavoro di un parzialissimo
appassionato Conventuale, e perciò
ingiurioso al chiarissimo sig. abate
Giambattista Faure , sotto il cui
nome è stato publicato (del P. Fla-
minio Annibali, min.*^ osserv.^, da
Latera). Lugano^ 1780.
Giudizio sopra la ti'agedia di Canace
e Macareo, con molte utili consi-
derazioni circa l'arte tragica e altri
poemi, con la tragedia appresso.
Lucca, presso Vincenzio BusdiagOj
i55o; ed in Venezia j i566, senza
nome di stamp., in-Q.°
Va unita al Giudizio la ristampa di questa tra-
gedia di Sperone Speroni, già publicata dal
Valgrisi in Venezia nel 1S46, e dal Doni,
V anno istesso. Per non essere allora a cogni-
zione dello Speroni V autore della presente cri-
tica, andò egli fantasticando e pensò che po-
tesse essere stato ora il Casa, ora Bernardino
Tomitano, ora Gio. Battista Giraldi; ma sta
ben fermo essere fattura di Bartolommeo Ca-
valcanti, suo avversario. Il che bisogna però
dire che, quando che fosse, sia giunto a no-
tizia dello Speroni , poiché neW Apologia so-
pra la Canace, stampata postuma dall'Al-
berti, 1397, si legge a carte 14S: quel suo To-
scan cortigiano della Retorica seppellitaj ed
a carte 137: dal Fiorentino della Retorica
in fuori, e parci di vedervi indicato Bartolom-
meo Cavalcanti, autore della Retorica, stam-
pata dal Giolito. Pare anche dall'Apologia me-
desima che lo Speroni tenesse il Giraldi come
GIÙ
colui che facevasi diffonditore di quel Giu-
dizio.
Giudizio (di Pietro Paolo Vergerio)
sopra le lettere di tredici uomini
illustri, publieatc da Dionigi Ata-
nagi e stampate in Venezia l'anno
1554.
Il Ghilinij solilo a prendere infiniti granelli, at-
tribuisce questo libro, che dice inoltre scritto
in latino, allo stesso Atanagi.
Giudizio (dell'abate Angelo Galiettf,
sabino) su la traduzione de' Salmi
di G. Rugilo e Saverio Mattei. Na-
poli j 1787, m-8.°
Giudizio sul regno di Napoleone Bo-
naparte (scrittui'a di Giandomenico
RoMAGNOSl). i8i4-
Giudizio sulle tragedie del sig, conte
Vittorio Alfieri. Senz^alcuna noiaj
^-4.°
Questo giudizio, stampato alla macchia, rigixarda
le quattro tragedie publicate colle stampe di
Siena, cioè: Filippo, Polinice, Antigone e
Virginia, criticate nel Corriere Europeo, di
cui era principale estensore il Zacchiroli. Di-
cesi impresso in Siena , e fattura di Mario
Bianchi, sanese, e d'altri di lui amici, che
formavano nel 1783 la società delF Astigiano,
quando scriveva quel sonetto - Due Gori , un
Bianchi, e mezzo un Arciprete {Lutj) ec. -
Veggasi il séguito a pag. 112 delle sue Rime
nell'edizione di Pisa colla data di Londra.
Il libretto conlenente tale giudizio è raro e da
noi non veduto, onde non possiamo darne l'e-
satto titolo (Da leti, del cav. Rosini).
Giulia messa in canzone la seconda
Tolta da chi ve la mise la prima
(cioè dal signor Domenico Bartoli).
Risposta di Tiberio a Livia sua
madre ec. Lucca j, pel Paci e Ciuf-
fettij li 27 giugnoj 1695, in-4°
Giulia (La) moglie di Tiberio cor-
reva nome di troppo libera parti-
colarmente per la familiarità di
Sempronio Gracco, onde Livia ne
avverti esso Tiberio suo figliuolo
nella maniera seguente (componi-
mento dello stesso Bartoli). Lucca^
m.4.°
Giulio Cesare in Egitto, dramma di
Gio. Francesco Bussani, cremonese.
461
GIÙ
Venezia f per Maria Rossetti ^ '735,
m-i2.°
Questo dramma è stalo raffazzonato in molti
luoghi dal rcicbre Carlo GoLDO.M.
GIULIO, detto ARIOSTO. La prima-
vera di M. Giulio, cognominato
Ariosto, famigliar del Magnanimo
et Invittissimo Signor il Signor Ot-
tavio Farnese duca di Parma, Pia-
cenza e Castro. - Sotto avvi l'arme di
casa Farnese. = In fine dopo altre
poesie leggesi = Stampalo in Mo-
dana, ad Instanlia de l'Hautorc a
tutte sue spescj adì AT Novembre
M. D. zr. -Segue l'impresa. In-t\.^
Questo poemetto in ottava rima è diviso in due
parti , la seconda delle quali è dedicata a Mar-
gherita d'Austria moglie del duca Ottavio. Al-
tre stanze dello stesso autore stampale col ti-
tolo - I fatti e le prodezze dei Signori di
casa Farnese composte da Giulio detto A~
riosto. Vinegia, per il Giolito, 1337, m-4.",
con figure allusive, 0 sia allegorie, ci mani-
festano il vero casato di lui, leggendosi in
una nota a pagina 23 - Humilissimo servitor
di questo tremendo dominio, Giulio detto
Ariosto de' BuHLONi di Tresento terra del
Ferrarese allo confine della Badia del Po-
lesine di Rovigo.
GIULIO MILANESE. Fedi^, GIROLAMO
SAVONESE.
GIULI (Egidio Maria). Del Reveren-
dissimo Padre ec., della comp.^ di
Gesù ec, lettera postuma critico-a-
pologetica degli studj di sua Reli-
gione ec. Lucca, Salani e Giuntini,
1750, m-4.*^
Se il P. Giulj, gesuita, morto l'anno precedente
in Roma, sia proprio autore di questa lettera
non potrebbcsi dire, se già non venisse egli
medesimo ad assicurarlo. Taluni credono es-
sere la lettera veramente fattura di lui, ma che
sia stata interpolala da qualche mano poco Lene
affetta alla Compagnia. Rispose ad essa lettera
il P. Lazzeri, gesuita, con n\\- Avviso al pu-
blico sopra una lettera postuma che va sotto
il nome del P. Egidio Maria Giulj , della
compagnia di Gesii. Segnalo dal Collegio
Romano, il dì 2S agosto 1730, in-A.°
GIUNCHIUS (jNicoiaus). De indulgen-
tiis, et requisitis prsesertim ad eas
recipiendas dispositionibus, et ca-
tholicaì Ecclesise doctrinse in con-
462
GIÙ
ferenrlis ac recipìendis iisdem illu-
stratio. Auctore Nicolao Giunchio
de Raspantinis, pi-esbytero romano.
Jìoince j apiid fratres Palearinos ,
iy6o, m-i2."
Fu ristampata a Ratishona ed a Vienna, col
vero nome delF autore, che è il P. Fra Gio.
Vincenzo Patuzzi, domenicano.
GIUNIANO ELPIREO.
I." Il direttore delle ambasciate.
Beg^io, 1676, ìn-\i.°
2.° il Mirtillo, favola pastorale. Bo-
logna ^ i65o, in-ii.^
L'autore, copertosi col nome anagrammatico di
Giuniano Elpirco, e Giovanni Pierelli da Tra-
silico nella Garfagnana, nel quale cambiò quello
de' Bevazzi, antico cognome di famiglia (Ti-
raboschi, Bihl. Moclon., toni. IV, pag. 126).
Il Quadrio vuole che Giuniano Elpireo sia in
vece anagramma di Giovanni Lcporco; ma noi
propendiamo al parere del Tiraboschi , ad onta
che anche il Liruti {Scritt. Friulani, tom.
IV, pag. 33) confermi quello del Quadrio.
Fedi^ ELPIREO PASTORE.
Giunio (II) Bruto, tragedia del sig.
di Voltaire, trasportata in italiano
da un Academico Fiorentino (dal
gran priore Nicolò SIMl^ETTI). Fi-
renze:, Bonduccij 1796, in- 11.^
GIUNIPPO EUGANEO P. A. (P. Barto-
lonimeo Pio Giupponi, gesuita, di
Cittadella). Alfonso degli Enriques
riconosciuto, dramma di ec. Acad.^
Informe, Intrepido e Ricovrato. F'e-
ìiezioj pel Fiezzeri, 1756, m-8."
Giunone ammalata. Novella olimpica
per le nozze Sumaui-Roberti (di
nions.*^ Nicolò Girolamo Scaracello,
da Este). Padova j i3i5, m-8.°
Giunta al commento critico-archeolo-
gico sul frammento inedito di Fabio
Giordano intorno alle grotte del
promontorio di Posilipo. Napoli,
tip. Fara, 1842, z/i-S."
Essendo stata fatta una cintica al commento del
frammento di detto scrittore napolitano, sleso
insieme da' due fratelli Fusco e da Angelo Tro-
jan© , publicarono essi in propria difesa questa
giimta.
Fedij Frammento inedito ec.
Giunta alla difesa degli scrittori dell;!
GIÙ
vita di S. Filippo Neri, o sia con-
futazione di ciò che asseriscono a-
vere S. Filippo domandato a S.
Ignazio l'ingresso nella compagnia
di Gesù ed averne avuta la ripulsa
(del P. Carlo Barbieri, filippino).
Bologna 3 a S. Tommaso d' Aquino j
1742, z/i-8," Fedij Difesa di al-
cune pi'oposizioni ec. .
Giunta alla Prima Parte delle glorie
del Casentino , ovvero Seconda
Parte, dedicata dal P. Giuseppe
Manucci {da Poppi nel Casentino)
al P. Lorenzo Poltri, vallombrosano,
abate di S. Fedele di Poppi ec. Fi-
ì'enze, stamp. di S. A. S. alla Coìi-
dotlaj 1687, in-4-^
Dicesi che il P. Rafaello BadIO s'affaticò molto
ajutando il MaìsuCCI nello stendere questa se-
conda parte. La prima parte comparve co' tipi
del Vangelisti e Martini fino dal 1674. Il
Malucci fu collettore del Parnaso sacro del
Casentino stampato nel 1690, e publicò pure
La collana de' Servi di Dio dimorati e se-
polti nel Casentino, la quale opera vide la
luce nel 1691.
Giunta dei vocaboli raccolti dalle o-
pere degli autori approvati dall' A-
cademia della Crusca. Seconda edi-
zione. 1751 , in/ogl. Fedi, Vocabo-
lario degli Academici della Crusca.
Giunta di alcune lettere in approva-
zione delle riflessioni di Pandolfo
Maraviglia, .fìai^e/?;?^,, 1713, m-8.";
e Boniaj 1 7 1 5 , in-/^.^
Dello slesso Pandolfo Maraviglia, pseudonimo di
Ruggiero Caldi.
Fedi, MA 1\A VIGLIA (Pandolfo).
Giunta fatta al ragionamento degli
articoli e de' verbi di M. Pietro
Bembo. 3Iodena , per gli eredi di
Cornelio GadaldinOj i563, in-^.^
Si ristampò in Basilea nel 1S72 accresciuta col
vero nome dell'autore, che è Lodovico Ca-
STELVETRO, per opera di suo fratello Gio Ma-
ria, e con aggiunte, nell'edizione delle Prose
del Bembo eseguita in Napoli nel 1714. Si
legge anche nel tom. Ili degli Autori del
ben parlare.
GIUNTINI (Girolamo). Delle meteore,
libri trt-, poema fisico di Gio. Lo-
GIÙ
renzo Stecchi, lettore di filosofia
neirUnivei'sità di Pisa, colle anno-
tazioni del dottor Girolamo Giun-
lini, medico fisico ec, Firenze^ Pe-
perini j, 1^28.
L'aulorc di qucsf opera lllosolica è il medesimo
che vi aggiunse le aiinolazioiii.
Ginoclii (De') di sorte (del contedi
S. Raffaele). Torino j Maircssc ,
lyyi, in-8.°
Giuoco (II) del pallone (di Antonio
Marinoni, celebratissimo giuocatore).
Milano, 1783, m-S.*"
Giuoco (11) del tresette a quattro,
poemetto giocoso {in quarta rima)
del sig. dottore A. IM. P. A. (Alessio
Marcheselli, Pastor Arcade, da S. Se-
condo nel Parmigiano). Parmaj per
Benedetto Sojicinij 1763, inS.^ pie.
La prima edizione è di Piacenza, per il Ba-
zacchi.
Giuoco (II) dell'Ombre, con alcune
annotazioni aggiunte. Bonza ^ a
spese di Giacomo Dragondelliy 1674,
in- 11.^
Nella Bihl. volante del Cinelli {tom. Ili, pag.
21 0) si fa autore di questo liliretto Gio. Bat-
tista De Luca, da Venosa, avvocato. Nelle ag-
giunte però alla medesima {tom. ì\,pag. 449)
si pone fra gF incerti. Il suddetto Cinelli lo
riporta anche col seguente titolo - L'ozio il-
lustralo dell'Ombre. Roma, appresso il Dra-
gondelU, 1C74.
Giuoco (II) dello Sbaraglino (di
Maurizio Bartinello, chirurgo no-
varese). Bergamo j 1607; Milano ^
1619; f^eneziaj i63i.
Giuoco (II) incomparabile degli scac-
chi sviluppato con nuovo metodo
ec. Opera d'autore modouese (avv.°
can." Domenico Ponziani, protono-
tario apostolico e prof.^ dell'Uni-
versità di Modena), divisa in tre
parti. Modena j per gli eredi Soliani,
1769, m-8.°; e di nuovo. Ivi, cogli
stessi tipi, 1782.
Questa seconda edizione modonese è ricca di
giunte e variata in modo che si può dire
opera nuova. Dopo la morte del Po^ziaìn'I si
riprodusse in Fenezia nel isoi e 10J2: ma
463
GIÙ
sempre sopra la prima edizione senza toglierne
gli errori ed anzi aggiungendone alcuni. .Nel
1329 fu poi ristampalo iti liomn, da Dome-
nico Ercole, e molto plau.sil)ilmente sulPedi-
zione del 1702. Molti atlrihuirono in séguito
il presente lavoro ad un amico delP autore,
cioè al consigl.*^ Ercole Dal Rio, il (piale sol-
tanto lo coadjuvò, come ritracsi dalla prela-
zione. Ne abbiamo anche un'edizione di Mi-
lano, pel Sonzogno, l«3l, //^-la."
GIURIPENO (Luigi Scaramuccia , peru-
gino). Le finezze dei pennelli ita-
liani, ammirate e studiate da ec.
sotto la scorta di Rafaello di Ur-
bino. Pavia j, presso Andrea Magri j
1674, i«-4-"
Col ritratto delPautore Luigi Scaramlxcia, di-
segnato dal Cavaliere del Cairo, ed inciso da
J. B. Bonacina.
Giurisdizione Sovrana de' Re sopra
la polizia della Chiesa contro le
massime del Vescovo d'Angers, tra-
dotta dal francese.
L'autore francese è Giacomo BoUTTEU,\, signore
d'Estieux, che fece stampare quest'opera ano-
nima in Parigi Tanno i72o. Alcuni esemplari
portano il finto nome di M. Syeltc Canonico
dWngers.
GIUSEPPE (P.) -MARIA DA SASSUOLO,
cappuccino. Il Cavai ier veramente
Cristiano, espresso nella vita del
mare. ^Girolamo Carandini. Reggio^
f^edrotti, 1732, in-S.'^
Questo P. Giuseppe, cappuccino, era della fa-
miglia Paltrimeri.
GIUSEPPE MARIA DI MASSERANO.
Gesta, virtù e doni del Beato Leo-
nardo da Porto Maurizio ec. Boma^
appresso il Salomonij 1796, tVz-4."
Fu publicata questa vita sotto tal nome dall'ex-
gesuita Filippo Maria Salvatori, promotore
della causa per la beatilicazione.
Giuseppe (II), tragedia (del P. Leone
SA^TI, gesuita). Roma, \G.\G, in- 12.^
Giuseppe (A) Zanoja, architetto e
poeta. Epistola in versi (del pit-
tore Giuseppe Bossi). Milano j stam-
peria reale j, 1 8 1 o , iìi- 1 (J.*^
GIUSTI (Pietro Paolo) (avv.*^ Giuseppe
Gandolfi, genovese).
• ."Apologia del ragionaniento cat-
464
GIÙ
tolico-politico di ec, in risposta
allo scritto di G. G. Massa. Genova^
stamp. Gesi? liana j 1797» in-^.
a.'* Éagionamento cattolico-politico
sul mezzo di conservare la demo-
crazia, coir aggiunta di alcune an-
notazioni relative al nuovo progetto
di Costituzione. Genovay Franchelli^
1797, m-4.°
Giustificazione del praticato sin ora
dai Religiosi della comp.^ di Gesù
nelle missioni di Madurè , Mysur
e Carnate (del P. Antonio Bran-
DOLiNi). Roniaj nella stamp. della
RcK'. Camera j, 1724, in fogl.
Giustificazione della dottrina del P.
Carlo Maria Traversar! intorno al
sacrificio ed alla comunione nella
messa. Stampata nel tom. XII degli
Opuscoli di Pistojaj 1784.
L"' autore è lo stesso P. Traversari.
Giustificazione della medaglia di Anna
Faustina.
Leggasi nel Giornale de' letter. d'Italia, tom.
X;, pag. 493-S04. La lettera in cui parlasi di
detta medaglia sta nel tom. IV;, a pag. 5G0 e
seg., e porta il nome di monsignore Filippo
Della Torre, del quale è probabilmente an-
che ia Giustificazione.
Giustificazione della rivoluzione di
Corsica, e della ferma risoluzione
presa da' Corsi di non mai più
sottomettersi al dominio di Genova.
Cortej 1758, m-8.° — Ristampata
poi in Olettaj con falsa data; e
finalmente in Kenezia^ colla data
di Oletta.
— della rivoluzione di Corsica com-
battuta dalle riflessioni di un Ge-
novese {il P. Giustiniani), e di-
fesa dalle osservazioni d'un Corso.
Corle_, 1764? m-8.°
Amljedue queste opere sono lavoro del canonico
Salvim, di Balagna in Corsica.
Giustificazione (La) di Fra Paolo
Sarpi, o lettere d' un Prete ita-
liano (Degola) ad un Magistrato
francese ( Agieu). Parigi, 1 8 1 i , m-8."
Giustificazione di più personaggi e di
GLE
altri soggetti riguardevoli contro le
accuse disseminate a loro pregiudi-
zio (opera del P. Jacopo Sanvitale,
gesuita). Lucca j Salani e Giuntinij
1743. — E di nuovo colla giunta
delle Querele di più personaggi al
contradditore d'essa. Ivi, 1745, sem-
pre m-8.°
Nella seconda edizione si risponde a certo P. Di-
nelli, domenicano, che aveva stampati alcuni
sermoni contro la Giustificazione suddetta.
GIUSTINIANI (Lorenzo).
Ventiquattro canzoni, che leggonsi nel voi. Ili
delle Rime spirituali , stampate a Venezia
nel 1S32, che portano il nome di S. Lorenzo
Giustiniani, sono di Leonardo, suo fratello.
Giusto Sincero. Vedi, Raccolta di
composizioni diverse ec.
GLAREANO (Scipio). (P. Angelico A-
PROSio, da Ventimiglia).
i.°La grillaja, curiosità erudite di
ec. Napolij per Novello De Bonis^
1 668 , in- 1 2.°
Fu ristampata in Bologna, per il Recaldini ,
nel 1675, ma mutilata di circa la metà. «Qui
»non deve tacersi come si legge nella Bibl.
f> Aprosiana a cart. 205 in una lunga lettera
«apologetica indirizzata dal P. Aprosio a cento
« e più letterati de' più celebri del suo tempo,
»>la quale doveva mettersi dopo la suddetta
»» dedicatoria 5 si vede da questa che nelPedi-
«zione furono fatte circoncisioni in più luo-
jjghi, e perciò si trovano in essa lettera le
>5 correzioni ed aggiunte )> (Mazzuchelli, Scritt.
d'Ita!., tom. I, pari. II, pag. 89l).
2." L'Occlìiale stritolato di ec. in
risposta al sig. cav.*^ Tommaso Sti-
gliani. Venezia, pel Pavoni, i64ij
m-i2.°
Buona parte fu inserita nel Buratto di Carlo
Galistoni (cioè dello stesso APROSIO). Con-
suhisi il Mazzuchelli {luogo citato).
3." Lo scudo di Rinaldo, ovvero
lo specchio del disinganno, opera
di ec. Veneziaj nella stamperia Se-
niana appresso Gio. Giacomo HertZj
1642, in- 12.^
GLEMOGILIO TALPI (Guglielmo Pla-
Ti). Il mondo smascherato, ovvero
la pietra del paragone del vero,
discorsi del conte ce. Padova, ad
465
GLO
insUinza del Toniasiin di f^cnczia,
1645, iìl-l'ì."
Sotto ristesse anagramma vicm: rammeiilala riiial-
rhe altra ojicra del medesimo aiilore. fra le
quali è citata dalFAprosio- // Gucrricrn. Ve-
nezia, 1G48, m-is." Lo slesso 1*. Aprosio, col
supposto nome di Paragesio, o Pnlagcrio,
fece una sanp;uinosa critica al I'latI scrivendo
- La Talpa plagiaì-ia, ovvero la Cornacchia
Esojyiaiia ce. - l'are però che essa non sia
stala giammai impressa.
GLICE CERESIANO (P. D. Francesco
Soave, somasco , lugaiicsc). Vera
idea della rivoluzione di Francia.
Leltera di ec. ad un amico. ( Mi-
lano, fratelli Piroluj i^c)3), m-8."
Avvene una ristampa. Glìce è parola presa dal
greco , e vale Soave. Cercsio è antico nome
del Lago di Lugano.
Gloria (Alla) di S. Tommaso d A-
quino, discorso dello da Giuseppe
Antonio Arisi per l'Acadcmia degli
studenli de' RR. PP. Predicatori
sul problema : Se l'angelico Dottore
sia stalo pia formidabile all'eresia
in vita od in morte .... Cremona^
per Bari. Carissimi j, ^'jog, in-/^.°
È proLaLilmente fattura del P. Vincenzo Pas-
saci, domenicano, suo maestro, essendo in
<[uel tempo ancor cliierico T Arisi.
Glorie (Le) d'Alcide nel sostener il
cielo, per la nascita del serenissimo
Francesco Secondo, duca di Mo-
dena eie. l'anno 1680. lii^ per il
Degni j 1680, in-/\.^
«L'autore di questo vago componimento è il
»jsig. Guido FosciilERi, cavaliere modonese "
(Cinelli, Bibl. volante).
Glorie (Le) degli incogniti, ovvero
gli uomini illustri dell' Academia
dei signori Licognili di Venezia.
Ivij appresso Francesco Valvascnse
1647, ^'"-4-°' c^" ritratto in rame.
Se ne fa autore da Filippo LaLbé Gio. Francesco
Lorcdano. Ma a ragione il Piaccio {nani. 2G4o)
teme che il Labbé abbia preso abbaglio, giac-
che i versi che si leggono in principio del
libro sono piuttosto in lode del Loredano conie
fondatore deirAcademia, che come autore del-
Fopera, e d'altra parte non è probabile ch'egli
abbia fatto l'elogio di se stesso, che trovasi
alla pagina 243. ìl Quadrio (fó?«. VII, /'fig. 2U)
TOM. I.
GLO
!• di parere < he l'autore di ((ue.->lo libro sia
stato Giandiallisla !Moroni, che obbligato a ri-
tirarsi da Ferrara sua patria in Venezia, quivi
ncll" Academia degli Incogniti benignamente
raccolto, (pielf opera volle prestarle per gra-
titudine, come narra il Libanori nella sua Fer-
rara d'oro. Il Baruffaldi {Dis.'icrlazìonc de'
])octi ferraresi) non fa cenno «Iella suddetta
opera del Moroni: al che deve aggiungersi,
che quando essa usci, erano già due anni che
il Moroni era mancato di vita, essendo morto
Fanno lGi3. Apostolo Zeno [Lettera al Fon-
taiilni) poi propende a crederla slesa , a mo-
tivo della diversità dello stile, da molli aca-
demici, fra' quali ebbe la maggior parte Gi-
rolamo Brl'SO.ne, da Rovigo, o come altri vo-
gliono ila Legnago; uè va errato, poiché que-
sti (come ha verificato il P. Merati) si lagnò
fortemente del torto che gli fu fallo, in questo
modo scrivendo: - Foglio portarti V elogio
che gli feci in vita (a Pietro Michele, patr."
veneto), registrandolo fra miei ritratti degli
Academici Incogniti , che l altrui interesse,
o pure V altrui ingratitudine , puhlicb già
senza mio nome, col titolo di Glorie degli
Incogniti, senza pero che io abbia troppo
occasione di dolermene per avermene strop-
piati alcuni, e altri aggiungendo che non
mai sognai di scrivere, non che pensassi
di publicarc colle stampe.
Glorie (Le) della poesia e della mu-
sica contenute nella esalta notizia
de' teatri della città di Venezia, e
nei catalogo pui'gatissimo dei dram-
mi musicali quivi finora rappre-
sentali, con gli autori della poesia
e della musica e con le annotazioni
a' suoi luoghi proprj. Fcneziaj Buo-
narrigOj, i ySo, in- 1 2."
Compilazione di Gio. Carlo Ronlim. Fu posta di
nuovo in luce col titolo di Catalogo di lutti
i drammi ec. da Antonio Grotto, che v'ag-
giunse il proseguimento della serie Uno ai-
Fauno i74j;.
Glorie (Le) letterarie de' Milanesi,
almanacco (delconle Giuseppe Ca-
sati). Vercelli , 1788.
Gloriosa (O) Virginum, de. Fide,
Ave maris Stella, ctc.
Gloriosissima (Nella) laurea in ambe
le leggi di S. E. il signor abate
Carlo Rezzonico (poi cardinale).
Stanze (dell'abate Clemente Sibi-
LiATo) n S. E. il signor cardinale
466
GOB
Carlo Rezzonico, vescovo di Padova
(poi Clemente XIII). lui, stamp.
del Seiiìinarioj, «745? in-/\.
GLORIZIO GREI. Vita di Sisto V.
Così celasi Gregorio Leti in una edizione fatta
a Losanna di questa \ila.
Glossa uiaa-ginales ad Musei Passerii
lacernas coliectc'e (auctore C. Fran-
cisco MoINTA^M, pisaurensi), lyBg.
Stampate in Bologna, per il Martelli.
GLOTTOCHPaSlO FIDENTIO. Fedi ^
FIDENZIO.
G M F A T G V F, Acad." Lunatico.
Fedìj Frammento inedito d' uno
scrittore Napolitano ec.
GNEO FALCIDIO DONALERO ( Gio.
Francesco Loredano, del cui co-
gnome è anagramma Donalero ).
Morte e ribellione del Valstein,
descritta da ec.
Il Lupis, biografo del LOREDA>'0, uon fa motto
di questa sua opera ; non cosi T autore delle
Glorie degli Incogniti {f>ag 247) che a lui
rattribuisce.
GJNOCHI (P.), sooiasco.
Fece imprimere sotto il suo nome un poemetto
col titolo Gli uomini di Prometeo, già pu-
blicato da altro autore.
GOANTO RINIO {anagramma di An-
tonio Rigo). Metamorfosi odiamo-
rose in Birba Trionfale nelle gare
delle Terre Amanti. Dramma per
musica di ec., tra gli Academici di
Campalto, Infelicio Scordato; rap-
presentalo nel teatro di S. Samuele
di Venezia nel carnevale dell'anno
1732, dedicato a Madama la Moda,
Governalrice di Castel Bizzarro, Ca-
pitanessa dell'Armata Navale de'Ca-
pricci , Pvegolatrice dell' Academia
de' Giusti, Presidente all'Assemblea
Generale degli Ovi ec. ec. Kenezia,
per Ahùse Falvasensej 1738; e di
nuovo, Padova, per Gio. Ball. Con-
zatliy l'anno ìstesso, sempre in-ii.^
Ognuno s'' avvedrà dal titolo che e componi-
mento burlesco.
GOBBI (Agostino). Scelta di sonetti
e canzoni de' più eccellenti rima-
GOB
tori d'ogni secolo. Bologna, 1708
e '709, tom. ^, inS.^, ed in sé-
guito ristampata con aggiunte.
11 vei'o benemerito raccoglitore fu certamente il
celebre Eustachio Manfredi. Agostino Gobbi
da Pesavo ;, giovane di belle speranze, sotto il
cui nome venne in luce questa Scelta, mori
(Tanni ventitré. Nella quarta parte leggonsi
solto nome d' incerto (juatlro gentilissime can-
zonette anacreontiche delle quali è autore il
rinomato conte Lorenzo Magalotti.
GOBBI RIALTEI (Lazari Aug. Cott.e),
ad Pasquillum suum dulcissimuni
jocosa gratulatio, Interprete Cyone
Lyssodio.
Nella "Mise. Novarese ( tom. IX ) data in dono
da Lazaro Agostino Cotta alla Bibl. Ambrosiana
leggesi in calce di questo opuscoletto - Lusus
mei Lazari Aiigiistini Cotta;, de terra A meno
in lìiparia S. Julii, cwn ine furore diri-
pcrer in quemdam pcvdagogwn , impressus
anno 1C98. Nomen meum notai apponere
sed stemma patria; mece , Canem.
GOBBO DI PISA. Fedi, FORABOSCO.
GOBBO DI SANCASSIANO (Antonio
Maria Bertini). La verità scoperta
nel libro 'u\\\io\ò.io - La verità senza
maschera^ - del ec, a difesa del-
l'eccell.^ sig. Antonio Maria Ber-
lini ec. in risposta all'eccell." sig,
(Girolamo Manfredi, masscse, me-
dico in Prato. F/a/d^furt, appresso
Federigo Knock (Ilalia), 1 7 i i , in-i^/'
GOBELLINUS (Joannes). Pii II Pont.
Max. commentarii memorabilium
quce temporibus suis conligerunt
a R. D. Jo. Gobellino Vicario Bo-
noniensi jamdiu composili et a
R. P. D. Francisco Bandino Picco-
lomineo ex vetusto originali reco-
gniti. Romce, ex typogr. Dominici
Base et Sociorum, iSHg, in-^!^ =.
E di poi = Adjectis Jacobi Picco-
lominei (Ammanati) Cardinalis Pa-
piensis rerum gestarum sui teni-
poris ad Pii II continuationem,com-
mentariis et epistolis. Francofurti ^
in officina Anbresiana. i6i4j ifijol.
Il vero autore di questi commentari , ossiano
Memorie della vita di Pio li, è lo stesso Enea
Silvio PiccoLOMlJii , poi Papa con tal nome.
46
GOF
Egli compose 1 primi doiliri liini rondurcnli
fino al suo poiUilicalo . oltre il (leeiniolcr;'o
non terminalo. Jacopo Piccoi-OMi.M Amma.>ati.
cardinale di Pa%'ia, li conlinnò- ai;i;iun2;ini-
dovi altri selle libri. Di (jucsta verità non ci
lasciano dubitare la lestimonianza degli scrit-
tori contemporanei, o cpiasi conleinporanci,
più testi a penna, lo stile nniforme alle al-
tre opere, e le stesse maniere di dire di Enea
Silvio Piccolomini. Qualche adulazioiicclla per
due grandi famiglie, più confacentc ad oratore
ed a poeta, che ad istorico, e qualche acrimo-
nia di parole aggiunta contro un terzo casato
per opera altrui, fecero credere che fosse meglio
stampare l'opera sotto il nome del secretarlo
del Pontefice, il quale non aveva potuto ne
terminarla, ne emendarla. K d'avvertire che
i mentovati commentari non sono da confon-
dersi colla Historla rerum uhiqiic gestaruni.
Prima pars. Veneilis, 1477, in fai. p.,o\iv.x7\.
non terminata. Un'altra vita di Pio II trovasi
fra le opere del Campano {RomcP. l49o). che
comincia - riiis Secundus oris;iììcm diixit
ex Sena, - e termina - Et in cella Dit'i An-
dreoi sepuUum ad f^'aticanum.
GODEFRISIO TOANTE. Lettere con-
trocritiche scritte dal suo ritiro da
ec. ad un amico di città. = Qnod
nec Jovis ira. etc. = Fenezìn . presso
yjfìidrcn Poletti , in-S.'^
Si disse che fossero state composte da Giovanni
Tommaso Morelli, nobile veneto. Prendono
di mira le lettere critiche, che sotto il nome
del conte Agostino Sanli-Puppieni , publirò
l'avvocato Giuseppe Antonio Costantim. Nella
Storia lett. d Italia {toin.W ]>a'^. GC4) se
ne dice autore 1" abaie Pietro Chiari; ma ciò
non confermasi nella Mincn'a Bresciana.
GOFFREDI BALDUINO { Federico U-
CALDINl ).
Lo citiamo su la fede del sig. Lancetti . non es-
sendoci noto in quale opera l'ibaldini celisi
con tale pseudonimo.
GoiFredo (II), ovvero Gerusalemme
liberata, l'^edij Gerusalemme (La)
liberata, ec.
Goffredo ( Il ) , ovvero la Gerusa-
lemme liberala di Torquato Tasso,
riscontrato co' migliori lesti ec. Na-
poli, Mosca_, 1719, in- l'i."
«Fu procni'ata questa bella edizione dal P. Tom-
55maso 3Iaria Alfam, domenicano, il quale vi
3? premise un compendio della vita del poeta
« cavata al solilo da quella più diffusa ilei
MJVIanso, e fece succedere le varie lezioni.
GOL
» eh' 01 dice d'avere tratte da pm esemplari"
Serassi {l'ita del Tasso, tom. II. pir^. uiì .
cdiz. 2.'^); e Afiiilto {Scritt. IS'apoì., tom I.
J)ag. 222 , niim. 2).
GOLDIOM, 0 (iOLBOM ( I.oouico ).
f'edij Cose (Delle) nol;d)i!i che
sono in Vcne/.ia ec.
GOLTNELLl (Domenico). Memorie is lo-
riche antiche e moderne di Budrio,
terra nel contado di Bologna. Rac-
colte da ec. L'i . per Lelio Della
P^nlpc. ìyrt.n, m-f." //.ir-
li !\Iazzuchclli asserisce che il P. Domenico Bal-
dassari di Budrio, dell'ordine de' Servili, morto
in Ravenna l'anno l7Ja, lasciò mss. le me-
morie della sua patria, e che queste passassero
nelle mani del Golinelli; egli però non dà il
dovuto conto di questo soggetto nella sua sto-
ria. Sarebhesi forse il medesimo appropriate
le fatiche altrui?
GOLMARIUS MARSILIANUS.
I." Alere Januensis Romani tra-
ductpe ratio, auetore Golmario ìNTar-
siliano, elegia. Si/ìe loco, anno et
Irpof^r.
Fu ristampata nel tom. XI\', degli Opuscoli
scientifici e filologici del P. Caloge/'à, ove
nella ]jrefazione si dice essere componimento
del P. Girolamo Lagomap.sim, di cui è infatti
anagramma Golmario Marsigliano.
2.*' Risposta di Golmario Pcpugies
Marsigliano 5 maestro nella città
di Clusideropoli, a una scrittura
scritta da N. N. maestro della me-
desima città. T/Ci'igi (data finta),
I79.v3. Ìfl/\."
L'aggiunto di Pepugies è anagramma di Giu-
seiipe . seconùo nome battesimale dell'autore.
3." Vita di S. Fermano abate del-
l'ordine di S. Benedetto, scritta da
Golmario Marsigliano. Trcwii^i {A-
rczzo), 17 16.
GOLTIVANIO SALLIEBREGNO ( ana-
•yrcimiìia di Ani. Giulio 1)i,u;.\ole
Sale, gesuita). Il Geloso, comedia
(/// prosa), ed il Carnevalr, opera
academica (altra coincdia in versi).
f'cìiczia, pel Pinelli, 16'ic), ///-12."
Furono poi ristampale ambedue queste comedie,
/('/, per Alessandro Zatla , nel 1G65, col
nome delTaulore, che in tale edizione porta
il titolo di Geloso non Geloso, il Carnevale
468
GON
era già comparso prima. Ivi; per Giacomo
Sarzina, nel ic-il, medesimamenlu col nome-
di lui. Antonio Giulio Brigxole era patrizio
genovese e marchese di Goloppoli in Toscana;
scrisse varie comedie, ed altre composizioni,
quando era nel secolo, alcune delle quali, come
alquanto libere, detestò, rendutosi religioso.
GOMEDIS (Cirigius de) (Georgiiis Me-
dici, brixieusis). Prognosticum me-
dicinale in annum 1642. Brijcicc,
1643, in-iOL,^
GONSALVO D' AMORE ( D. Erasmo
Gesualdo). Risposta alla lettera sa-
tirica publicata in Napoli in
testa d'un fìnto anonimo casinese.
Benevento, x'jiZ.
GONZAGA (Florianus) ( Florianus
Dl'Lphius, bononiensis ).
Così anche detto perchè Francesco IV Gonzaga
marchese di Mantova, a motivo del suo sa-
pere, gli concesse di portare il suo cognome;
fu giureconsulto, teologo, e professore a Pisa.
GONZAGA (Lucrezia). Lettere (di Or-
tensio Landi) in nome di Lucrezia
Gonzaga. Venezia, senza nome di
stamp. (che fu Giiahiero Scotio),
Tulli i più stimali autori di storia letteraria con-
vengono essere queste lettere una delle solite
fmzioui del Landi, se si eccettua il P. Ireneo
Affò, che ha creduto di poterle tuttavia citare,
siccome scrille veracemente dalla Gonzaga,
pretendendo non essere ancora provato che
siano le medesime (altura del primo. Il Gamha
inclina a giudicare a che il volume a stampa
«contenga e scritti fantastici del Landò, ed
55 altri originah delF autrice, ma dal Landò im-
95 pasticciati, ne dubita che non fossero di Lu-
n crezia quelle poche che di argomenti affatto
» domestici e famigliari discorrono ".Soggiunge
però il conte Ferri {Bihl. Jemininile, P'ig. 189)
«essere diflicile il concepire il pensiero che
«uno possa atti-ibuirc ad una donna d allo
»5 rango una i-accolta di lettere mentr'' essa vive
'> ancora, senza che la medesima non gridi
» air impostura. Ora le lettere della Gonzaga
«furono publicale da Ortensio Laudo nel issa,
wed ella morì in febbrajo del 137G «. Conchiu-
diamo dunque noi pure, col suddetto biblio-
grafo, t< che non si debba decidere sopra una
«contesa su cui uomini sommi e distinti varia
«ne diedero sentenza; e che lasceranno sem-
«pre il dubbio queste lettere della loro origi-
«nahtà«. Giova avvertire che il Fontanini fa
GOV
la sullodala Lucrezia moglie di Giampaolo Man-
frone, romano; e che il Zeno, nelle Note, la
dice invece soltanto sua parente; ma il Lilla
{Fnììiiglia Go?izaga, tal'. XV), giudice inap-
pellabile su tal materia, scioglie il dubio in
favore del primo, colT assegnare detto i'aolo
Manfrone per marito a Lucrezia.
GOllGORA (Luis de). Real Grandeza
de la Republica de Gcuova escrila
en Icngua Espauola por D. Luis
de Gorgora, Alcacar e Pempiceleon;
y despues auadida y traducida en
lengua Italiana por Carlos Esperon
JNoble Genoves, Capelan INlnyor de
la Captila Real de la Serenissima
Republica de Genova, Protonotar.
Apost. , Doctor cu Sacra Teologia,
y en Ley Canonica y Civil. En
Madrid j por Jose Fernandes de
Buendia, et anno M. D(\ LXr.; e di
nuovo, Genova^ per Gio, Battista
Tiboldi , 1 669 , in fogl.
Luigi De Gorgora Alcacar e Pempiceleon, è lo
stesso Carlo Speroni, gesuita, nobile genovese
da Ventimiglia, che volle celarsi sotto forme
anagrammatichc, comprendendo il nome, il co-
gnome e lo stalo in cui allora eirli si ritrovava
(Villani, f^isicra alzata, pag. 41).
GORINI (Marsilio). Memorie storiche
critiche e morali de' fatti illustri
operati dagli Ordini Regolari, divise
in tre parli. Opera incompiuta di
trapassato autore, ed ora risvegliata
corretta e di molto accresciuta da
Marsilio Gorini O. S. R. D. P. V.
(forse Osservante della Provincia
Veneta). Venezia, Bettinelli ^ ^'J'j'Jj
voi. 3, in-S."
Si sa che fautore è il P. A>TOMO DA Valdagno,
minore osservante, della provincia Veneta. Mar-
silio Gorini è forse il nome e cognome che il
medesimo aveva nel secolo.
GOSTA^Z[0 TALPITEO DA CONTIL-
MANO {anagramma di Agostino
Paoletti, da Montalcino). Discorsi
predicabili del M. R. Sig. ec. Ve-
nezia, per il Conihi , 1642, m-4-°
Governo (Del) dei Regni e delle Re-
publiche cosi antiche come mo-
derne, libri XVIII ne' quali si con-
tengono i magistrali, gli officii, e
469
GOV
j^li ordini propri! ce. di Francesco
Sanso vino. = la fine := p^cìiezia,
appresso Io stesso Soiisovhio, 1 5G i ,
/«-4." ; ed altre volte, Ivi.
Sebbene il Sansovino nel suo Secretarlo {pfig-
220) ponga nel numero delie sue opere ((ue-
sla , pure dalia dichiarazione messa dopo l'av-
viso ai i(!ttori,la quale spiega le rose contenute
ne! volume, si vede come per confessione delio
stesso Sansovino vada collocata fia quelle da lui
raccolte. Infatti non vi ha propriamenle di suo
che i liini XII, XIV e XVH. A tale osserva-
zione aggiungeremo pur anco; — l.°Clie nella
repubhca e magistrati di Vinegia, del Conla-
rini inserita nel IX libro di questa collezione
e che è divisa nelle edizioni del Contarini in
cinque libri, il Sansovino ha lascialo fuori
molte cose, e ve ne incastrò altre del suo
sacco. — 2." Egli ha detto che il libro quin-
dicesimo della presente raccolta contiene i ma-
gistrati d''Atene d'autore incerto, ma era allo
stesso Sansovino noto esserne autore quel Gu-
glielmo PosTELLO, da lui tradotto sotto il nome
di Giovanni Tatti, come vedrassi a suo luogo.
— ó." Il sesto libro che comprende la Corte
del Turco non è tratto dai commenlarj del-
l' origine e de' costumi de' turchi di Teodoro
Spandugino, ma è il secondo libro delle cose
de' Turchi di Benedetto Ramberti, del qual
libro si parlerà.
l^'dij Libri- tre ec.
Governo (Del) de' regni, sotto morali e-
sempi di animali ragionanti tra loro.
Fedi, LELO DEMNO , saraceno.
Governo (II) della Toscana sotto il
regno del granduca Leopoldo. IMi-
lanOj pei Jlatelli Pirola^ i 790, /«-8."
Dicesi opera dello stesso granduca Leopoldo
d'Austri.4., poi imperatore. Fu ristampala nel-
l'anno medesimo 1790 due volle in Firenze.
per Gaetano Cambiagi, infogl., e nella tip.
Bonducciana, Ì7i-&.°; indi in /^e/iezia,per Gio.
Antonio Berlini, I79i, parti 2, i?i-i." Avvi
in questa edizione una prefiizione dell' abate
Saverio Serafini, siciliano. In lode del presente
libro l'abate Bettinelli fece alcuni sciolti stam-
pati in Firenze, pel Camhiagi, che si leggono
anche nel tomo XVII delle sue opere nelF e-
dizione veneta.
Governo di Brescia antico e moderno,
estratto dalle iscrizioni lapidarie,
dalle croniche, da diarj mss. e dalle
storie bresciane. Brescia ^ per Pietro
Vescovi, 1790, m-i2."
GR/E
Quest'opera non è- che una riproduzione del ca-
talogo dei Rappresentanti A'eneli spediti al go-
verno di I$res(ia, dalia sua dedizione lino al 1740^
di Jacopo Bonetti. Fu proseguilo il lavoro dal
17ì;o al J7»o da Dillico Trocliismo, cioè dal-
Fabale Gio. Ballista BoDELLA, e dal 1790 al
lai 7 dall'autore dell'almanacco La iMhien'a
Bresciaim, cioè da Gaetano Fornasi.m.
Governo generale di sanità nel regno
di Sicilia, e istruzioni del Lazza-
retto della città di Messina ce. Pa-
leriiiOj per Pietro Bcntiveiiga, '749>
i'i fos^L
il compilatore delle Novelle Ictter. di t'enezia
scrive che seld)ene l'autore di quest'opera non
si nomina, pure si congettura che possa es-
sere Carlo Antonio Broccia.
G. P. F. J. M. (Glottochrysius Petrus
Fidentius Junt.eus Monlaguensis).
Gbn queste iniziali si trovano due epigrammi la-
tini nelle Composizioni dii'erse in morte di
madonna Lucia dal Sole. Padova, Fabriano,
13'19, in-4.°pic.,c colle medesime iniziali altri
due nel libro - Pctri Fioloi Ficentini oratio
iìi funere Ilieronjmi Gagnoli. Ibidem, per
ewìidcm , issi.
GRADERÒ. Fedi, ANSALDI (Antonio).
GRADOjNICUS (Joan. Augustinus). Ec-
clesia^ Venetce antiquis monumentis
illustratse ac in decades (XVI) distri-
buire. Auctore Flaminio Cornelio.
Fenetiisj 1799 et an. secj. cuni sup'
plein., voi. 18, in-^.°
La versione latina della narrazione della trasla-
zione di Missier Ilierom'mo Vallaresso che sta
a lianco del testo italiano, e che leggesi nei
tomo oliavo a pagina l«3 venne dal suddetto
senatore Flaminio Cornaro attribuita a Gio.
Agostino Gradenigo; ma questi in una lettera
mss. a Giovanni Chiaramonti (io febbrajo 1768)
assicura che non è sua, e che anzi si vergo-
gnerebbe d' averla fatta.
Groccaruin (De) syllabarum apud la-
tinos dimensione libellus prò grnec3e
linguae imperitis (auctore Alexan-
dre Rota). FenetiiSj apud Lovisam,
17 19, m-i2.°
Grffici theologi de Christo Pasclm
suum praemature alque in pane fer-
mentato celebrante dissertatio a
tlieologo latino censoriis notis dis-
puncta et confutata. Patavii, ex,
typ. Scniinariij, 1730, //i-8.°
470
GRA
Il teologo greco rredesi SisiMO Per asti ano, ili
Cefalonia; ed autore della censura il P. Serry.
Grammatica et picecipui idiotismi lin-
gule graecec (auclore Sebastiano Zap-
pali). Catince, lyp. Serninariij 1778,
voi. 2, in- 11°
La seconda parte destinata a' piìi provetti è in-
titolata - Sjnopsis lingticB grcecce.
Grammatica Francese di xnJ Vaillj^
esposta ad uso degli italiani da L.
C. F. (cioè Luigi Carlo Fedeiuci).
Napoli j i8o4; ^ di nuovo, 1808,
m-8.*'
Grammatica latina in volgare. Ve-
rona, per Maestro Stefano Nicolini
e fratelli da Sabbio, a dì a 3 de-
cembre iSag, in-^.
Lo stampatore nel breve avviso a' lettori accenna
aver T autore impresse altre tre opere nelle
lingue cosi greca come latina, e l'una e l'al-
Ira così volgare come non volgare. Il Zeno ci
dice intorno all'autore che forse fu veronese,
e forse fu quel Bernardino Donato, che tanto
si segnalò in quel tempo con opere greche e
latine da lui publicate. Pare, che dal mede-
simo abbia Francesco Priscianese, fiorentino,
presa non solo V idea, ma moltissime cose per
la compilazione del suo trattato della lingua
romana, diviso in sette libri.
Grammatica ragionata della lingua
italiana (del P. Francesco Soave,
chierico regolare somasco). Parinaj
Faurej 1771, m-8."
Questa prima edizione è anonima ; non cosi le
susseguenti ristampe a cui 1" autore fece nota-
bili ed infiniti cambiamenti.
Grammaticali principi pi'oposti a' fan-
ciulli per introduzione all'Emma-
nuele (Alvaro) (di Lodovico Bevi-
lacqua, da Argenta). Ferrara, Gigli j
1720, in-\i.^
GRAMOLATO (IL), Acad." della Cru-
sca (Bernardo Canigiani, fiorentino).
A M. Bernardo Vecchietti. Can-
zone a ballo. Verona^ iSpg.
GRAN CACCIATORE DI LAGÒSCURO.
Frugnolo degli influssi del ec.
Questo è il titolo dun almanacco che verso il
1B77 cominciò a publicare in Bologna Gemi-
niano Montanari, celebi-e matematico, in-
sieme col can." Ulisse Giuseppe Gozzadini, col
conte Prospero Filippo Castelli . e col Gl'-
GRA
r.LlELMINi, a" quali, trasferitosi poi m Padova
il principale autore, succederono Marsilio Pa-
PAFAVA, Lbertino Discalzi, e molti altri.
Gran (Al) Consiglio, gli antichi ori-
ginar] di Valcamonica. Mdano ,
stanip. italiana e francese a S. ZenOj
ainio VI rep., inS.'^
Scrittura stesa dall' arciprete Guadagmni.
Gran (II) giornale d'Europa, o sia
Bibliografìa Universale in cui ven-
gono a compendiai'si i giornali ol-
tramontani più rinomati dall'anno
1666 al 1672. Venezia, 1720, /«-4."
Ne fu compilatore il conte Cattaneo, che pu-
blicò il solo primo volume diviso in due parti,
non essendosi proseguito.
Gran (Del) mondo (del conte Ben-
venuto RoBBio di S. Raffaele). To-
ri/io, presso G. M. Briolo, 1792,
ìn-?>.^ pie.
Edizione accresciuta; la prima h ti\ Milano, per
Cesare Orena. nella stamperia Malatesta,
178C, /«-s."
Gran (11) pianto. Esequie al Re Carlo
II in San Fedele dalla insigne Con-
gregazione dell'Entierro (del P. Giu-
seppe Corradi, gesuita, nobile mi-
lanese). Milano, per gli eredi Giti-
solfi, 1701.
Gran (II) Zoroastro, o sia astrolo-
giche predizioni per l'anno 1758,
estratie da un manoscritto in pie-
tra, e dall'egiziano in volgar fa-
vella a publica utilità tradotte.
Milano j per Carlo Ghis hindi, in- 1 2.°
— per l'anno 17^9 ec. di molto ac-
cresciuto in quest' anno di osserva-
zioni spettanti gl'influssi, di no-
tizie pratiche toccanti Zoroastro
ec. , ed in fine di un trattato delle
malattie e rimedi! che competono
ai denti. Opera antipocondriaca
non mai più stampata. Milano, per
Carlo Ghislandi, in-i'2.^
Fu ristampato a Pisa. Benché non sia ne possa es-
sere nostro scopo in generale di smascherare i
nomi degli scrittori d'almanacchi, pure essendo
i due sopra nominati lavoro ilei celebre nostro
concittadino Pietro Verri, crediamo cf indicar-
ne 1" autore, perchè , al dire di Isidoro Bianehi
474
GRA
{Elo^. (li P. l'erri, pag. 70) li sodo di ([ucllc
" podie salire che mescolamlo 1" utili; al dolrc,
»il riso colla verità, e l'ironia coiringegiio,
«possono piacevolmente essere lette dagli uo-
jjmini anche più serj . e mirabilmente istruire
»anclie i più idioti; ne il Verri si i; degra-
»5 dato facendo un lavoro, che non hanno sde-
»> gnato di fare il gran Leibnitz ed il dottore
»sSwift >?. Fu attribuito questo almanacco da
principio a certo Giorgio Ghclll , il quale lo
aveva presentato al revisore delle stampe dot-
tore Giulio Cesare Bersani.
— per l'anno bisestile 1764, per
servire di contrapelo al nuovo al-
manacco publicato col titolo Ji Mal
di Milza. Luccaj 1764, in-io..^
ti In tempo che molli e d'ogni classe di persone
» mormoravano contro l'ardito almanacco del
"Mal di Milza (del conte Pietro Verri ), men-
tire da molti si credeva proibito, e da altri
»si spacciava che l'autore fosse perciò stato
»» posto in castello , ecco di nuovo comparve
»il Gran Zoroastro (dello stesso conte Verri)
jjin aria di confutare il Mal di Milza >»
(Bianchi, Elogio, pag. 291).
— o sia astrologiche osservazioni su
i veri principi della scienza aionc-
taria in soccorso della risposta ad
un amico. Lugano j per gli agnelli j
1762, m-8."
Lo stesso conte Pietro Verri si ride del mar-
chese Carpani e de' suoi aderenti con queste
osservazioni.
f^ecliy Risposta ad un amico sopra
le monete ec.
Granadilla (La), volgarmente detta
Fior della Passione, a Licori. Ode
di F. S. R. {Francesco Saverio Ro-
gati). Napoli j, in-\i.^
Grand commentaire sur un petit ar-
ticle (par m.i' l'abhé Louis Arcorio
Gattinara de Breme).
È in confutazione d\in articolo della Biogr. des
lìoinmes vivants, stampata in Ginevra, i8l7.
Grand (Le) dictionuaire de Louis
Moreri Paris ( Fenise ) , 1 74«^-
1749 ■= Se vend à Fenise , chez
Francois Pilleri. = toni. 8 , in fogl.
Nelle aggiunte ebbe molla parte il dottore Gian-
nandrea Barditi, ferrarese, che nelle sue Me-
morie de' lett. Ferraresi {toni. I, pag. 568)
corregge un fallo ivi da se fatto, asserendo
che Firenze registri il Lollio fra' suoi scrittori.
GRA
GRANDE (Joannes). De bello e.xuluni,
praxis.
Ristampato colle addizioni di Gio. Battista Toro
in Napoli, appresso Francesco Savio, 1684,
in fogl. Si asserisce da taluno essere lavoro
di Scipione Martello.
Grande (II). Orazione funerale per
la morte di Fili|)po IV Re delle
Spagne. Napoli j appresso il De Bo-
nisy 167 I, in- 11.^'
Ci assicura il 3Iongitore {tom. I, pag. sto) che
fu composta dal P. Gio. Paolo dell'Epifania,
carmelitano scalzo, palermitano, che al secolo
chiamavasi Antonio Parisi.
Grandezza (Della), rovina e ristora-
mento della città di Ravenna. O-
pera di Desiderio Spreti (tradotta
da Bonifacio Spreti, discendente
dall'autore). Pesaro j i574, in-^°
Trovasi alla fine dell'istoria di Ravenna di Tom-
maso Tomai impressa colà nello stesso anno
1374. Questa edizione dicesi scorretta; è per-
ciò da preferirsi la ristampa fattane in Ma-
venna nel 1380.
Grandezze (Le) di Dio ombreggiate
in un' Oda dalla penna del P. D.
G. O. C. R. (P. D. Giuseppe Ori-
GO.\E, chier.° reg.^), e da lui reci-
tata nell'Academia de' Faticosi li
3i maggio 1676. Dlilano y nella
stamp. del BeltraniinOj 1676, in-^°
Grandezze (Le) di Gesù Cristo e la
difesa della sua divinità. Boina,
1757.
Questa è versione d'un' opera del P. Pruden-
zio Mairan , falla , o falla fare da monsignor
BOTTARi, insieme con Francesco FoGGi.M, sic-
come usarono in molti altri scritti risguar-
danti la condanna della Storia del popolo di
Dio del P. Berruyer , gesuita.
GRANDI (Giulio Cesare). Fedij Epo-
peja (L' ) ec.
GRANDORGEO (Andrea) (P. Andrea
Gallano, filippino, veneziano, di
famiglia proveniente dalla Francia).
Fu editore, sotto tal nome, d'una ristampa del-
l'opera del proposto Lodovico Antonio Mura-
tori intitolata - De ingenioruni tnoderatione
in religionis negotio.
GRANOZIO ( Doni izio ).
Nome finto dell'abate Garofalo.
472
GRA
GRAPPA.
i,*' Cicalatnento del Grappa intorno
al sonetto - Poiché mia speme è
lunga a venir menOj - dove si ciarla
a lungo delle lodi delle donne, e
del mal francese. Mantova, XXXXV
{sic, per MDXXXXF), in-S°
Si volle da alcuno che fosse opera deirAretino,
e ciò perchè è libro poco onesto; ma per varj
argomenti addotti in contrario dal Mazzuchelli,
non devesi alio stesso attribuire. Soggiunge
poi il medesimo biografo ^ senza dirne di più:
«che non mancano congetture da porsi in
«campo per indovinare il vero autore >?.
2.° Commento del Grappa alla
canzone del Firenzuola in lode
della salsiccia. Senza luogo e nome
di tip. Stampato nel MDXXXXr,
m-8.° Fedi, FIRENZUOLA (Agnolo).
GKAPPOLINO ( Messer ) ( Tommaso
Grapputo, avvocato veneto).
i.° Il Convito Borgliesiano di ec.
Jìomaj Isac Jacson ( forse Milano ) ,
1800, m-8.°5 m-4-" ed in fogl.
Avvi qualche rarissimo esemplare col nome
dell'autore, fra' quali uno in carta azzurra
presso di noi.
2." Masetto ed Agnoletta, novella.
Senza luogo e nome di slamp. [Mi-
lano, per Luigi Mussi), 1806, //i-8."
ed m-4.°
GRASSERIUS (Jo. Bapt.). Propugnatio
adnotationum criticarum in sermo-
nem de Maria Renata. Venetiis, a-
pud Valvasensem, iy52.
Se ne crede autore, non G. B. Grasser, ma bensì
Girolamo Tartarotti.
GRASSI (Carolus de). Tractatus de
exceptionibus ad materiam statuti
excludentis omnes exceptioncs. Au-
ctore Carolo de Grassi. Fenetiis,
apud JSìcolawn Misserinuni, 1601,
in-^.^; ed Ivi, appresso il medesimo ,
i6o3, m-4."; Panarmi, apud Joan.
Bapt. 31 aringo , 1609, '" fi^'^ ^
Marsp u rgi, 1 6 o ** , in-S . °
li Mongitore {Bibl. Sic, ioni. I, pcii^. 123) re-
stituì quest'opera a Carlo de' Grassi, giure-
consulto palermitano, la quale era stata rico-
nosciuta in vece da molti autori di storia let-
GRA
tcrana per lavoro del card." Carlo de' Grassi,
bolognese.
Grati (1) ossequi i della conca d'oro
a S. Rosalia, vergine palermitana,
nel rinnovare l'anno 1664 la festa
del suo ritrovamento (del P. Bal-
dassare Marsara, della comp.'* di
Gesù ). Palermo , appresso Pietro
Dell'Isola, 1664, jVz-4-°
GRATIANUS DOCTOR BRIXIENSIS ,
ORD. MIN. OBS. Era della famiglia
Buccio.
GRATIANUS (Publius Augustus).
Così fecesi chiamare Agostino Gero.mmianO, let-
terato udinese, secondo il costume del secolo
XV, alludendo forse con questo al suo vero
nome di Agostino, ed al cognome della con-
trada della città , ove era la sua abitazione ,
detto Borgo Graziano.
GRATIANUS (Prosper), instrumentum
doctrinarum Aristotelicum, in usum
Christianarum scholarum exemplis
theologicis illustratum. Losci in Li-
thuania, i586, m-8.°
Il Sand.o dubita a ragione che sia tutta opera
di Fausto Soci?<o, e crede che vi abbia avuto
mano Giovanni LiciMO, il quale la compilasse
sopra i materiali somministrali dal primo.
GRATIOSUS (Autonius). Fide, Dis-
serlatio de servitutibus realibus.
GRATIOSUS EREMICOLA (P. Hippoly-
tus Sangiorgius, soc. Jesu). Imma-
culatum Rosarium quindena conten-
tum decade, sive quinquaginta saprà
centuni anagra minata o nini no elc-
mentaria et pura ex Angelicis ver-
bis ^ve. Maria, gratia piena, Domi-
nus tccnni. Auctore Gratioso Ere-
micola. Taurini, apud Bapt. Zapat-
tam, 1662.
Gratulatio Seren. Venetorum Reipubl.
prò triumphata felici ter ad Pho-
C3eam,pcr fortissimos duces, Turca-
rum classe, liabita ab Acad. Rhe-
tore (scilicet P. Annibale Leonar-
DELLo, soc. Jesu, arimincusi). Bono-
nioì , 4 /"^" 1659; Ibidem, t/pis
Benatii, in 4."
Gravami contro la sentenza dell'I. R.
Tribunale di I.'^ Istanza Civile di
47.3
GRA
Milano 2 scllcmbic 182^ (di iSIel-
eliiorre Gioia).
Gravami jiroposli da Francesco ZtijoUi
all' Ec(X'lso Consiglio di Trento.
Trento, Monauni, '794' "^ ./^n^-
Slesi Jal cloUor Luigi I'r.ato, tirolese, ì)oi coii-
siglicre.
GRAVIiM NEGR[^'[ (Giovanni Ntcni).
Pensieri sull'uomo virtuoso dedicati
alla virtuosa dama la marchesa Gli-
dora Ligelina [marchesa Gridonia
AcSELLi) da ec, IJarlein (data
finta), 17(36, in-i'ì.^
Grazia (Della) divina. Dissertazione
oratoria (di D. Luigi Friuli, can.'^
reg.^). Venezia, 1768, m-8.°
GRAZIADIO, della famiglia Valvasop.i,
medico bolognese del secolo XIV.
Si consulti il Fantuzzi (Scritt. Bolognesi, toni.
YIII, pag. 141 e 142) che ci fa sapere essere
celebre il Graziadio, o Gratiadei , per un em-
piastrOj per un cerotto, e per un unguento,
che portavano ancora il nome di lui.
Grazie dovute al glorioso martire S.
Bastiano , inviate alla divozione
della signora Priora e Sorelle della
Cintola e del Rosario da F. G. F.
( Frate Gabriele Foschi , agosti-
niano). Pisa, nella stanip. di Fran-
cesco Tanagli, (sec. X(^U) , in-L^.'^
Grazie e miracoli del Santo di Pa-
dova dall'anno 1666 sino al 1686,
con la dicliiarazione della Novena
del Santo e d'altre divozioni al me-
desimo di G. P. (Giuseppe Pasqueti,
frate convent.*^, padovano). Padova,
per Agostino Candiani, 1686, z/i-8."
Grazie (Delle) e miracoli della Beata
Versrine del monte Carmelo. Na-
poli, per Costantino Vitale, i6o5.
Dal P. Maracci nella Bihì. Marictna, toni. I,
/wg-. Sol, viene allribuila quest'operetta ad
Arrigo Bacco, di nazione tedesco.
GRAZIOSO (Basilio) (Giandomenico
De Gregory, prete dell'Oratorio).
I." Centuria di favolo di ec. , de-
dicata al medico Andrea Re. To-
rino, presso gli Ci odi Avondo, 1770,
m-iG.''
CRI
2." Altra centuria di favole dello
stesso, dedicale al suo compare
Crescenzio Unitore. Ivi, presso il
suddetto stamp., *77^> in- 16."
Il Vailauri registra un'edizione del 1778, in-Q."
iy II poema della Grazia, del si-
gnor Bacine, recato in versi sciolti
da ec. Torino, Fea, 177^, in-xi^
Gregorio (De) Papa , liujus nominis
primo, quem cognomento Magnum
appellant, et inter prrecipuos Ec-
clesise Romanse doctores annume-
rant, etc. Regionionti Bo'ussiie, ex-
cudebat Joaniies Daubniannas, armo
i556, mense oclohr. , in-'ò.^ = In
fine un intaglio in legno col testo
preso da Catullo: =r: O scecliun in-
sipiens et injicetuni!
La dedica e sottoscritta colle lettere iniziali P.
I*. V., dinotanti Pietro Paolo Vergerio.
Gregorius Ferrarius. Selecti affectus
sponsi ccelestis, et aninire devotae
excerpti ex Canticis. Vieìuice, typis
Cosnierovii , 1681, 2/?- 8."
— Vita spiritualis descripta per
Spiritum Sancturn psalmo XVII.
Viennce, typis 3Iatiìicei Forniicce,
1637, m-8."
Ambedue furono scritte dall'autore in italiano, e
tradotte in latino dal P. Giovanni Bcccellem,
bresciano, della compagnia di Gesii.
GREGORIUS 3IAGNUS (S.).
Vuole Agostino Calmet {Bibliot.sacrcc, pag. 128)
che il commento sopra il primo libro de' Re,
detto ancora di Samuele, che si legge nell 0-
pere di S. Gregorio , diviso in sci libri ( tom.
IH, part.W.cdiz. di Parigi) sia slato scritto
da Claudio Abate Classense di Ravenna, e che
Io scrivesse dopo di averne udite dalla viva
voce del Santo alcune spiegazioni, conservando
per quanlo gli fu possibile il senso, i pensieri
e le parole. L'esposizione sopra i sette salmi pe-
nitenziali, che leggesi nella medesima parie se-
conda dei tomo terzo delle Opere del medesimo
S. Gregorio, vogliono alcuni, come dice il Cave,
che sia di S. Gregorio VII (Iluebra>do).
GRIFAGjNI (Astoro) (Guidobaldo Ben-
amati). Difesa della Salmace, idillio
di Girolamo Preti, contro le consi-
derazioni di messer Fagiano. Jn-^."
Sotto questo nome di messer Fagiano si nascose
3o*
474
GRI
Nicolò Villani, clic nelle accennate Conside-
razioni si fece a criticare un idillio del Preti,
di cui r amico suo Benaraali assunse la di-
fesa. Tale difesa non fu però publicafa, ma si
serbava niss. in Ventimiglia fra' libri lasciati
dal P. Angelico Aprosio.
GRIFAGNO DEGLI IMPICCI, redi.
Nobiltà (La) dell'asino ec.
GRIFENDIUS (Josepli). Tliauraaturgus
Gallicus sivc de S. Ivone paupe-
rum advocato, oratio habita in
ejusdcn» tempio ad S. R. E. Card,
a Josepho Grifendio Romano. Ro-
mcBj ex tjp. Rev. Cam. Apost., i ^4 1 ,
m-4.''
La recitò il riferito Griiendio, ma la compose il
P. Gio. Battista Andreaisi. gesuita.
GRILLONZUCCA (Mr. J.) da Monte
Asinai-io. La Cortona convertita, o
sia la virtù trionfante nella bocca
de' minchioni. Poema burlesco di
ec, diviso in sei canti dal P. M.
Francesco Moneti, minor convent.*^
Non ignorasi eliclo stesso P. Moneti, così cela-
tosi, è autore del poema, come nelle altre edi-
zioni chiaramente apparisce, leggendosi in esse
il vero suo nome. Fu composto dalT autore in
occasione che il gesuita Petrioli fece Tanno
1677 le missioni in Cortona. Lo stesso autore
compose anche la Cortona nuovamente con-
vertita per la missione fatta in detta città
l'anno 1708, dai Padri Paolo Scgncri ed
J Scanio Simi, gesuiti missionarii , osse-
quioso tributo offerto ai molto reverendi
Padri della medesima Compagnia di Gesù.
11 componimento è in ottava rima, ed è una
ritrattazione delF altro suo poema, a cui tro-
vasi aggiunto. Consultisi la Fita del Moneti,
che sta in fronte all' edizione del 1739 della
Cortona convertita.
GRIMA (Nicodemo) {anagramma di
Domenico M.\gri , maltese). Dichia-
razione letterale degl'inni secondo
la correzione di Urbano ottavo, o-
pera di ec.
Sono pseudonime le edizioni di Viterbo, e di
Venezia, anteriori alla ristampa di Venezia,
per Domenico Occhi, 1747, in-&°, che porta
il vero nome delF autore.
GPvIMALDI (Gregorio). Istoria delle
leggi e magistrati del regno di Na-
poli di ec. Lucca [Napoli), ly'òi-
ì'jS'ì., tom. 4 , iìi-^P
GRI
«Si vuole che l'autore di qucsr opera fosse slato
"Costantino Grimaldi, padre di esso Grego-
Mrio, il quale per accreditare il liglio nella
" republica letteraria glieP avesse a tal fine in-
" testala » (Giustiniani^ Scritt. legali, pag.
ce). Generio Grimaldi, fratello del suddetto
Gregorio, continuò la presente istoria, aggiun-
gendovi altri otto volumi
GRIMAINI (Lavinio Alberto).
Ora col vero nome, ora col surriferito, publicò
il P. Gio. Maria Bertoli, o Beutolli, servita,
veneziano . alcune poesie latine e volgari e varj
componimenti, che si leggono ndìe Maccolte
del tempo.
GRIMMING (Ridolfo). Serlici pellegri-
naggi per 365 chiese di Roma. luij
pei- Egidio Ghezziy i665, m-8.°
Celasi con questo nome il P. Guglielmo GuMP-
PENBERG, gesuita, bavarese, vissuto varii anni
in Roma.
GRINDELLO FASTORI. Fedi^ GRISE-
STO FARDELLI.
GRINEJO ULIPIO. Dialogo di Zaccaria
Scolastico, tradotto ed illustrato
con note. Padova, lyoD, in-z^.^
Traduttore , ed annotatore ne è Giannantonio
Volpi, professore a Padova, che in tal modo
volle celarsi.
Grippe (La), o sia descrizione della
malattia catarrale attualmente do-
minante , e suo metodo curativo e
preservativo (del dottor fisico Mi-
chele Gkerardini). Milano j Pirotta
e MaspcrOj i8o3, m-8.°
Griselda (La), dramma eroicomico
jier il teatro di S. Samuele. Fé-
nezia, pel FenzOj 1793, in-8.^ /ig.
E poesia di Angelo Anelli, da Desenzano, e
fu posta in musica la prima volta da Nicola
Piccini, ed in séguito anche da Ferdinando
Paer.
Griselda, dramma per musica da rap-
presentarsi nel teatro di S. Cas-
siano l'anno 1701, di A. Z. (Apo-
stolo Zeno). Venezia, 1701, m-12."
Fu riprodotto varie volte, ed anche col titolo -
La virtìi in trionfo. - Il dotto autore però si
protestò di non riconoscere per suo se non
quello da noi mentovato del 1701, e T altro im-
presso e rappresentato in Vienna nel I72i>. Al-
trettanto egli fece delle edizioni publicate per
le repliche di varj suoi drammi dopo la prima
rappresentazione.
GLIA
Griselda e Gualtieri, novella tratta
dal Decamerone di Giovanni Boc-
cacci, posta in ottava rima.
Sonovi varie edizioni. 11 Oiiadi-io non esita di at-
Irilmirla ad Andrea Volpino, nolo per altri
simili lavori.
GRISF.STO FARDELLI (Fr. Sisto Gan-
DELi.i). Le opere d'Orazio tradotte
ed illustrate da ec. Livorno, iy86.
Troviamo riportato questo libro anche colP altro
quasi anagramma di Grhulelln Fastort.
GRLSIMA^'l (Dario), redi, INDRIS.
GRISO TROGIATTO (Barba).
Questi è Valerio II Chieregato, che ha un ca-
pitolo nella parte seconda àdW^i Rime di Ma-
gagnò, Menoìi e Begotto. Precede a questo
capitolo una canzone dello stesso Chieueu.\to
sotto il nome del Rustican Boaro di Chiaveu.n,
del quale abbiamo (alto già menzione.
Fedi, CHIAVELIN ( El Boaro).
GRIViUO VEZZALMI. I successi prin-
cipali della Monarchia delle Spagne
nell'anno j63c).
Opera di Virgilio Malvezzi, pnblicata sotto Fa-
nagramma di Grivilio Vezzalmi. Col medesimo
contorto nome abbiamo pure alle stampe dello
slesso autore altra opera, che lingesi tradotta
dall'italiano, ma che è originalmente scritta
in lingua spagnuola - La libra de Grivilio
J^ezzahìu traducida de Italiano c/i Icngiia
Castellana. Pesasse las ganancias y (as pcr-
didas de la Moiiarcjiiia de Espa/ja en ci fe-
licissimo Rebiado de Filipe IT ci Grande.
- En Pamplona, 1659, /«--s.**
GROSU>PUS ( Pascliasins).
Questo autore pseudonimo altri non è che Ga-
spare Sdoppio, che cos'i celato diede alla luce,
principalmente in Milano , varie opere per la
maggior parte grammaticali, ch'ebbero varie
ristampe oltramontane. Af'iìne di conoscere i
titoli delle medesime (che noi per brevità om-
mcttiamo) puossi consultare il Nicéron {Ale-
inoires, toni. XXXV, pag. 207 e scg.).
Gruppo (Sul) di Venere e di i^done
scolpito dal sig. Canova per il si-
gnor marc.^" Bei-io di Napoli. Let-
tera I, II, III (di Gaetano Ancoua,
napolitano).
inserite nel Giornale letterario di Napoli
l'ol. XXX Vili, e XLIX).
GUADAGNI (Giovanni Lorenzo) ( P.
Paolo Del Principe, gesuita). Il
tesoro della dottrina cristiana di
4 7:)
GUA
ec. Nafìoìi, i(jio.* — Con l'addi-
zione della parte terza. f\'iiczia ,
(h'id.'ani, ìG'z'r,, sempre //z-8."
Prese! abliaglio il Toppi (/?//;/. Nap., pag. znn)
di'-endo che tale trattalo l'u stampato sotto il
nome di Giuseppe Lorenzo , in vece di Gio-
vanni Lorenzo , come scrive il Sotvello.
GUAGiMÀ US (Alexander) VEROXExXSIS.
Beruin l^t)lonicarum, ld)ri Ires....,
Alexandro Guagnino equite aurato
peditumque priefcclo auclore. Fran-
cofuiti, vivcudchat Joan. irccìiclns,
"Questo titolo col nome di Alexandro Gua-
»gnino Auctore ha dalo a credere che tutta la
5? collezione fosse fatta dal Guagnino medesimo;
"è cosa diversa dalla Sarmatia opera di lui,
J5 come può vedersi dalla varietà delle materie
.'»non conteinite in quella ed anclie dclFordine
" di esse. Ma non vi si trova , fuori di quel
"che se ne accenna nel frontespizio, verun
"indizio che sia del Guagnino, il quale vi fu
5) nominato forse come autore , perchè molto
» era cavalo dal suo libro, e perchè aveva
"dato la prima idea di tale collezione "Ciampi
{Bibl. della corrispondenza dell'Italia colla
Russia, Polonia, ce, tom. \, pas. iSl).
GUALDI (Abate). Vita di Do'nna O-
limpia Waldaccliini che governò la
Chiesa durante il Pontificato d'In-
nocenlio X...., scritta dall'abate
Gualdi, con un'aggiunta considera-
bile. Rns^iisa ( Ginevra), 1 667, in- 1 6.*^
La prima edizione era comparsa Panno antece-
dente. Non si può dubitare die sia scrittura
di Gregorio Leti, poiché P anom'mo autore
(che si crede il medesirnoXe?-/) ndVAvi'ci--
tiìiiento posto avanti alla Storia della vita di
Oliviero Cromwello , composta dal suddetto
Leti, colloca questa vila, in parte romanze-
sca e satirica , nel catalogo degli scritti di lui.
Due diverse edizioni furono pidilicate in nno
slesso anno del passalo secolo, Puna col ti-
to'o di - Fita di Donna Olimpia Mahlac-
chini Pamfdi Principessa di S. Martino, co-
gnata d' Innocenzio X Sommo Ponte/ice.
{Senza luogo) , MDCCLXXXI, in-s.", - l'al-
tra - Istoria di D. Olimpia 3Ialdacchini
Secretarla d'inimcenzo X. Losanna, 1781.-
La prima, che avemmo sotP occhio, è la me-
desima vita del Leti, ristretta. e mutilata. Nulla
possiamo dire intorno alla seconda; aggiunge-
remo soltanto che abbiamo una traduzione in
francese di quella del Leli stampala a Leida
nel lG8Gj in-li."
476
GUA
GUALVANEUS FIAMMA (italicc Gual-
vaneo, Galvaneo, Galvagno e Gal-
vano).
Il suo 3[anipulns Jìorum in prosa è quasi un
compemlio dell'opera di Stefa^ardo da Vi-
mcrcato, in versi latini, delle cose accadute
in Milano sotto T arcivescovo Ottone Visconti.
Guarda (II) fogo di Udin strolic mo-
derno sóne l'an presint X'j^'ì. C/diUj
31 urèi' j in-\6P
— Lo stesso per l'anno ^"^'J- Udin,
Murèr, in-\Qi^
I/uno e l'altro (e quelli frammezzo, e prima, e
poi) sono composizione ili Domenico Murerò.
GUARIM (Cavaliere). Alceo, favola
pescatoria di Antonio Ongaro. Fer-
rava ^ per Vittorio Baldini j ^Q\^,
in-4.''
Griutermedii, che sul frontispizio sono indicati
come fattura del Cavalier Guarini, con più ra-
gione si credono di Ottavio Magnanimi, fer-
• Varese. Consultisi T edizione di Pacloi'a , j>er
il Comi/io, 1722.
GUAPxINI VERO^'ENSIS SENIORIS, de
Virgili! statua Mantu?e eversa per
Carolum Malatestam epistola ad
Ludovicum Alidosium. Ben onice j
XIF halendis oclohris ^ MCCCXFII.
Questa lettera, o piuttosto invettiva, che esi-
steva manoscritta con tale data, fu impressa
dal Martene {f^el. Script, ampliss. coìlectio,
tom. Ili, col. 868) sotto il nome di Guarino
Veronese, ma fu restituita al suo vero autore
Pietro Paolo Vergerio, seniore, dal Muratori
{Renan Hai. Scrij>t., toni. XVI, pag. aio).
Il can.** Stancovich {Scritt. Istriani , tom. II,
pag. GC) fa menzione di un opuscolo col ti-
tolo di - Invettiva contro Carlo Malatesta
Signor di Rimini, per aver fatto gittare a
terra la statua di l'^irgilio die stava sulla
piazza di Mantova, - r\\Q dice puhlicato per
la prima volta in Venezia, da Miclielangelo
Biondo, 1Ì540, e dedicalo a Marco Mantova.
Ma lo Stancovich ci lascia con ciò duhbiosi
se questa edizione produce il testo latino, op-
pure la traduzione del medesimo, come sem-
braci più probabile. Dobbiamo aggiungere, che
il vecchio Guarino diede alla luce il compendio
degli Erotemi, ossiano esercitazioni di Criso-
LORA^ cui alcuni potrebbero credere opera
interamente sua.
Vide 3 Plutarclii illustrium virorum
vi tee. etc.
GUE
GUARINUS (Jacobns)(Hieronymus Ba-
RUFFALDi).Ad Ferra rieiisis Gvmnasii
liistoriani per Ferrantem Borsettum
conscriptam supplcnientum et a-
iiimadversioncs. Pars piima et se-
cunda. Bononicc, ex tjp. Laurentii
Martelli, in-Z^J'
GUARTUCCIO Pirs'CONE ABNIPOTE.
Ragguagli di Parnaso di Guartuccio
ec. , alla maniera di Bretagna, di
Trajano Boccalini. Bengodi , da Ge-
lasio Smascella , alle spese di Bec-
chinniolle da Lacco Bosso, (circa il
1761), m-8.°
«Questi ragguagli (scritti contro il P. Branda)
"sono usciti in tre riprese, e l'autore, che si
"dice genovese, ne aveva apparecchiati molti
J5 altri da publicarsene due per settimana m
(Mazzuchelli, Scritt. d'Italia, tom.W, part.
IV, pag. 2008).
Vedi, Lingua (Della) toscana, ec.
Guerra (La) de' Genovesi a Chioggia
sotto la condotta e comando di
Vettor Pisani, con le memorie della
di lui vita. Venezia, Locatelli , 1767.
Ne è autore il patrizio Gaetano MouN.
Guerra (Della) delle Mosche e delle
Form ielle. Canti cinque ridotti in
ottava rima, con gli ajuti avuti dal-
l'una e dall'altra parte di Zenzale,
Tafani, Lucciole, Cimici, ec. Ve-
nezia, per il Ciotti, 1625, in-\^°
«(Quest'opera fu composta in vei-si latini da Na-
" tale Conti , e stampata in T^enezia , per gli
ì^ fratelli Nicolini da Sabbio, nel 1330, m-8.",
"Con altre sue poesie. 11 traduttore è ignoto
" chi fosse , se non fu Fra Serafino Croce ,
"die in iìn dell'opera, per occasione di scu-
» sare le voci Fato, e simili, si chiama Cor-
" rettore di Venezia " (Quadrio, tom. VI,
pag. 22).
Guerra di Amurat ITI con IMaomelto.
Vedi, Tesoro Politico.
Guerra (La) di Parma, nuovamente
con la giunta risiampafa, et cor-
retta (di Giuseppe Leggiadri Ga-
lani , parmigiano). Parma, appresso
di Seth Viotto, i552.
a Consiste questa poetica istoria in canti sette, in
"Ottava rima, in istile piano e affettatamente
"negligente, senza finzione poetica, ma con
47'
GUE
«pura e scmplire storica narrazione »> (Aflo.
toni. W , pag. &ì). Il Quadrio (a nit-nzione di
una edizione del 1SS7. ma crediamo siavi er-
rore; la prima comparve del pari nel mede-
simo anno liJSs, senza nome d'autore co' tor-
chi del suddetto Fiotto , e non furono publi-
cati che i soli primi quattro canti.
Guerra (La ) di Petrina.
lì deirab.* Girolamo Glelmi, che la stampò sotto
altrui nome del pari che altre poesie pscudo-
niiiie che leggonsi na' Fasti Goriziani {fedi
qiiest' articolo ).
Guerra (La) per li Principi Cristiani,
guei-reggiata contro i Saracini, cor-
i*entc A. D. I 195, in latino dichia-
rata per Ruberto Monaco, transla-
tata in volgare per uno da Pistoja.
Firenze 3 Ciardetti, iBsS, j/j-8.'*
Fingasi anlict> volgarizzamento^ ma è lavoro del
medesimo editore Sebastiano Ciampi.
Guerre (Delle) de' Goti di (jrabriello
Ghiabrera, canti quindici cogli ar-
gomenti del signor dottor Antonio
Frizzi. Venetiaj stamperia Co leti ,
i^yi, ill-ìl.^
Aveva sospettato il Poggiali (Serie de' testi di
lingua, tom.W, pag. 27) che T indice conte-
nente note filologiche e critiche di lingua fosse
fattura di Giuseppe Cavalieri, ma sembra certo
elle possa essere in vece deli' aliate Stefano
Marciieselci.
GUERRERO (Ant. Francesco). Scelta
di Miracoli della Beata Vergine ec.
Bologna j Recaldini j 1668, m-12."
Nascondesi sotto il surriferito nome il I*. Arcan-
gelo Belbo.no, delia comp.^ di Gesìi, salerni-
taiio. Quest'operetta era slata antecedentemente
publicata col titolo - Compendio de' mira-
coli, 'ec.
Guerriere (Le) conquiste di merito
e di gloria della Palermitana Eroina
S. Rosalia dichiarate valevoli a per-
petuare la pace, ed esposte nel
trionfo solennizzato nell'anno lyoi
per quattro giorni (dal P. D. Mi-
chele Del Giudice, monaco benedet-
tino casinese). Palermo, per ago-
stino Epiro j 1701, in-^y
Guerrino di Durazzo, detto il Me-
schino. P'edij Questo (In) libro
vnlgarmente se tratta alcuna hi-
storia breve de Re Karlo, ctc.
GUI
(iUEVARA (Petrus). Compendinm ma-
nnalis ^L^rtini Aspileutaj i\avarri
de quffistionibns morum et con-
scientiae.
Ristampato poi sotto il vero nome del P. Pietro
Alago.na, gesuita, siracusano.
GUFONIS (D.) DE GUFOxMBUS, ma-
gistri in Grammatica laureati, in
Poesi doctoris solemnis, et quiiufue
membris et plus si possibile fuisset
perfecti et plus quaui perfecti in
omnibus rebus et quibusdam aliis,
Epistolarum latinissimarum semi-
centuria prima dimidiata. Opus u-
tile, honeslum, delectabile et neces-
sarium non solum omnibus bona?
latinitatis studiosis, sed etiam aliis
in scholis , foris, et ubique versan-
tibus. Florentice j ex typogr. Hip-
polyti de Nave^ 1668, ovvero 1669,
I/^-I2.°
D. Gufone de' Gufoni è imo de' nomi finti che
prese 1' avv." Agostino Coltelli.m, fiorentino.
Gnia de conl'essores practica ec. En
Sncerj 16^0, in-:^.'*
'Vivente l'autore P. Gavino Carta, gesuita, di
Sassari , se ne fece I\>i, nel IG49, co' tipi dello
Scano Casteh'ì , una seconda edizione del
pari anonima con aggiunte. Avvene anche una
terza edizione del 1681, k) quale è più ricca
(Ielle due precedenti, essendo accresciuta del-
l'indille delle proposizioni condannale dai jiapi
Alessandro VII ed Innocenzo XI.
Guida al lorastiere per l'augusta città
di Perugia (di JBaldassare Oksini,
pittore ed architetto perugino), al
([uale si pongono in vista le più
eccellenti pitture ed architetture,
con alcune osservazioni. Perugiaj
presso il Costantini j 1684, in-S.^/ig.
Guida de' forestieri per la Real Città
di Torino. Ji>i j per il Bameletti j
1^53, m-8." con fi g.
V- la prima guida di quella città, e n* è autore
Gaspare Cravesi.
Guida della galleria di Firenze (del-
l'abate Luigi Lanzi). 1780.
Guida (La) delle madri amorose, al-
manacco del medesimo autore (Carlo
Antonio Pezzi) che scrisse il Dono
478
GUI
da farsi a madri e spose ec. - Mi-
lano j Ubicìnij 1829, z*/2-i6/'
Guida di Firenze. L>ij 1822.
Le correzioni e giunte sono ileirab.^ Bartolommeo
FoLUM, bibliotecario della Magliabechiana.
Guida di Piacenza (compilata da Cri-
stoforo Cattanei). hi, 1828, m-8.°
Guida ed esatta notizia a' forestieri
delle pili eccellenti pitture che sono
in molte chiese della città di Parma,
i^ggiuntovi dallo stampatore la co-
gnita fondazione delle nominate
chiese. Ivi^ nella stanip. de" Gozzi ,
1752 , Z'7Z-I2.°
Seconda edizione , le cui giunte sono di D.
Luigi Gozzi. A questa ristampa ne segui altra
per cura di Antonio Colombi, custode della
Ducale Academia di quella città ^ con giunte
di proprio conio, il quale, impedito saggia-
mente dall'autorità di stamparla in patria, la
fece comparire colla data di Milano, per Gia-
como Agnelli, 17S0, e ne introdusse in Parma
gli esemplari, che furono per ordine del Duca
sequestrati, a motivo del grandissimo rumore
levatosi alla loro comparsa , compensandosi
però l'autore di ciò che aveva bonariamente
speso.
Guida per la reale Academia della
Belle arti in Venezia. Ivij, Andreola^
1821, m-S."*
Colle sigle F. Z. (Francesco Zanotto) appiè
([eWAvviso al lettore.
Guida sacra delle chiese di Lucca
per tutti gli anni del Signore... Con
una nuova esatta correttissima cro-
nologia de' Vescovi ed Arcivescovi
di questa città... (del P. Gahricle
Grammatica, della Madre di Dio).
Luccaj Marescaìidoli j iy4h '''" ^ 2."
Alla pagina 132 e scg., leggesi una dissertazione
del I*. Gio. Domenico Mansi in difesa del pri-
mato nella cristianità di Toscana della chiesa
di Lucca.
Guida spirituale del P. Lodovico da
Ponte ec.
Con questo titolo riporta il Mazzuchelli {Scritt.
d'Italia, tom. ìl.pag. 107G) Topera suddetta
che noi riferiremo in séguito con quello di
Meditazioni del I*. Lodovico da ['onte ce.
Guida spirituale per la santa comu-
nione in ajuto della pia gioventù
GUI
di Chiari (del proposto Morcelli).
Brescia j per il Bendiscioli, 1794»
m-i2.°
GUIDI (Giuseppe). Lettera dell'abate
ec. , arciprete di Rossena , al suo
amico il cittadino Fiorenzo degli
ex-conti di Culagna, publicata per
comune intelligenza ed istruzione.
Parma, presso Luigi Mussi, i8o4,
/«-8.°
I'. fattura di Giambattista Foma?<a.
GUIDICCIOLO (Joannes a). Proposi-
tiones parallelee Michaelis Baii et
Henrici de Noris, auctore R. P.
Jeanne a Guidicciolo, Min. Obs.,
mantuano. Francojiirli (data pro-
babilmente falsa), i6y2, in-ii.^
Fu questo scritto attribuito al P. Francesco l\Ia-
cedo, francescano, ed anche al P. Onorato
Fabri, gesuita, ma credesi dai piii di colui
veramente del quale porla il nome.
GUIDONE (Fra) ZOCCOLANTE. Let-
tera di ec. a frate Zaccaria, gesuita,
nella quale si dimostra chi sieno
cpiei Religiosi che debbonsi chia-
mare frati. Cosiìtopolij all' insegna
della Stella j lySi. — Lettera se-
conda ec. , in cui si ragiona della
proibizione della Biblioteca Gian-
senistica. Filopopolij all' insegna del
Sole, inoS. — Lettera terza, la
([uale serve di apologia al Reveren-
dissimo Sccrctario deiriudice , e
altresì alla lettera precedente. i\7-
copolij, all'insegna della Luna^ '756,
sempre /?i-8.°
Benché vengano attribuite comunemente al P.
Gio. Lorenzo Berli, agostiniano, da alcuni però
ciò si nega. Il Mazzuchelli {Scritt. d'Italia,
tom. II, pag. 1048) che delle tre la prima
sola riferì, è di parere che vi abbia avuto
parte piìi d'uno, e stenta a credere che il P.
Berti possa essere stato fra questi, sembran-
dogli lavoro indegno di persona onesta, e in-
fatti si sa che il medesimo P. Berti ha prote-
stato di non averla composta. Il P. Zaccaria
(Sappi, alla Storia lett. d'Italia, tom. II,
pag. 54S, e fo?n. \l\l, pag 302) le dice im-
presse a Massa per cura di certo Reggente
Pappalardo, agostiniano. Anche dal carteggio
GUI
Chiaramonli, inedito, si ritrac che al Berti non
appartengono.
Guitloiiis Paucii'oli, tic claris Icgum
intcrpretibus , libri IV. F^cìietiis ,
1637, in-^°', e di nuovo, colla
giunta di alivi scrittori dello stesso
argomento. Franco fur ti j 1721, in-^°
«Quest'opera fu data alla Iure da Ottavio 1*A.\'-
"CIROLI, nipote dell'autore, il quale dovette
>j porvi la mano , come Ik-u si conosce e alla
55 disuguaglianza dello stile, ed alla sconnessione
>5 delle cose che spesso s'incontra, e piìi ancora
» al vedere che vi si rammentano alcuni morti
'5 dopo il 1599 in cui Guido mori »» (Tiraboschi,
Bibl. iMocL, tom. II, pag. 17).
GUIDOTTO, o GALEOTTO DA BOLO-
GNA (Galeotti GuiDOTTO di Mar-
tino, frate gaudente, bolognese).
Fiore di Rettorica di ec.
Esistono antiche edizioni, eduna più recente ne
puljlicò in Venezia, co' tipi d'Alvisopoli, nel
1821, il hencmerito Bartolommeo Gamba. Ben-
cliè questo libro aljbia molta discordanza da
quello di simile argomento compilato col ti-
tolo di Rettorica di Tullio, o a meglio dire
Ammaestramenti de' dicitori, da Bono Giam-
boni, e sia stato da Fra Giiidotto da Bologna
per diyersi modi alterato, ed inverso il suo
ordine, pure apparendo che la più gran parte
dei capitoli è letteralmente trattata in entrambi
con un' istessa ed egual dettatura, particola-
rità rilevantissima, che promove il duliio chi
di questi due compilatori di una medesima
opera con somigliarne andamento composta, il
vero originale scrittore riguardar si debba ,
può esso dubio fondatamente risolversi a fa-
vore del GiAMBOM, siccome tenta di provare
il dottor Tassi nella prefazione ad alcuni testi
inediti da lui publicati ( Firenze , Piatti ,
1036).
Fedi, Etica (L') d'Aristotile, ce.
GUIDUCCI (Mario). Discorso delle co-
479
GUS
mete di ce. fatto da lui nell'Aca-
demia Fiorentina nel suo Consolato.
Firenze, pel Ceccuncclli , 1 69 1 , m-4."
Secondo la Bibl. i'olunte del Cinelli ebbe gran
parte nella composizione di detto discorso il
celebre Galilei.
GUILIELMUS PLACENTINUS.
H Guglielmo Saliceto, celel)re chirurgo de" suoi
tempi. Saliceto poi è villaggio nel Piacentino,
dal quale egli prese il cognome per esservi forse
nato. Visse nel secolo XIII. Le sue opere scritte
in latino furono impresse nel secolo XV, ed in-
sieme con opere altrui nel seguente secolo. Del
trattato della Chirurgia, tradotto in italiano, esi-
ste un'edizione rarissima di Venezia, del H74.
GUISCONI ( Anselmo ). Fedi, Cose
(Delle) notabili che sono in Venezia.
Gumari Huygens Lyranì, raethodus
remittendi et retinendi peccata.
Fide, Usum (Ad) confessariorum
Tridentina dioecesis institutiones.
Gundenberga (La), tragicomedia sa-
cra per i signori Academici della
Rettorica di S. Giovannino nel-
i' anno delle nozze de' serenissimi
sposi Ferdinando terzo e Violante
Beatrice di Baviera (del P.Ferdi-
nando Zucconi , della comp.^ di
Gesù). Firenze, per Pier Matini ,
1690 , in-i^.P
GURALMO ( Fabrizio ) {anagramma
di Fra Girolamo Buzi , ei-emitauo
di S. Agostino ).
Si consulti la Bibl. Picena , tom. Ili, pag. 119.
Gustavo, tragedia di M. Piron, tra-
dotta in prosa (dal marc.^ Alfonso
Vincenzo Fontaaelli ). Bologna j
FmE DEL TOMO PIUMO.
ERRATA
CORRIGE
Vg-
col.
Un.
'7
1.=*
i4
2.^
48
19
I.«
37
20
I.«
16
24
18
24
36
2/''
45
25
35
29
I.^
26
3i
■
48
—
2.^
40
34
33
44
42
45
I.^
28
49
24
5o
2.^
16
5i
12
52
36
57
3i
58
1.°
^48
61 - 44
— 7
63
72
81
Adriano del conto
Camenti
Rainaldus
^Eterne rerum auditor.
AGNELLUS FRANCISCUS.
Dopo le orazioni
Venezia pel Rusconi nel 1S98;
Al: Li:Aieq — (Alexandri
Lische aequitis
sacras excuvins
sett'' anni.
Tommaso Denostero
In Aristothelis
AMENUS
Pandettarice
Po^TA^o
Bartoloniseo
ambedne
Delal
Hyacinto
aspernendffi ,
Oaneponti
Herempertus Langobardus,
33 Questa edizione , per lo meno
quinta, fu procurata
4 I Nella Bibl. Aprosiana {pag. 454
e seg.) dassi
45 TENAGLIA
— 2.^ 20 di Fortunius Gallindus,
— — 5i obviae questione
gì i.^ 34 compendiato
93 — 9 ^^- i'e§-
94 2.^ 37 ASTI ANATE
— — 43 secouomia
95 I.''' i4 ASUMPTIONE
— 2.^ 4*^ Jubilei
Adriano Del Come
Camerti
Raynaudus (e così altre volte)
.Eterne rerum conditor.
AGNELLUS (Franciscus).
Dopo r orazione
Venezia , per il Rusconi, i»o«;
Al: Li: Eq..., (Alex. Lisce equitis
sacras exuvias
sett' anni,
Tommaso Dempstero
In Aristotelis
AMOENUS
Pandatarice
PONTONO
Bar tli o Iftnj aeà. : V-i \ -•*%'■ J , »,;, •- » -^
ambedue
Della aVr*>;*l
Hyacintho
aspernandse,
Oeiiip oriti
Herempertus , vel Hercbempertus Lan-
gobardus,
Questa edizione fu procurata
Nella Visiera alzata del Villani, cioè del P.
Aprosio, {pag. 46 e seg) dassi
TANAGLIA
di Fortunius Gallindus, di Safictius Ga-
LINVUS,
obvia quBestionc
compendiata
ci. rag.
ASTIANATTE
ceconomia
ASSU3IPTI0NE
jubileei
P"^-
col. Un.
96
2.^42
Felice e Adanto
97
- 4i
Verrà to
98
I.^ 16
Jacynti
■ —
— '9
Academiae Trevisensis
io4
2.^ 5
Isocate,
107
--- 16
Can. Apost.^
108
~ 26
di seta
1 1 1
i.^ 8
benedectino
1 12
2.^ 20
di Val Brambana,
i3i
I.^ 25
L'abate
175
2.^ 19
CARETTO ( Del ).
196
1.^34
1828
270
2.- 4
SCAVELLA
275
1.^46
Baldo
3o2
2.^ 22
Fenezia, Baia,
3o4
i.^3o
Herculis Francisci
3io
2.^46
Bernardo
336
1.^8-9
la- cune
340
2.-47
Carisara
408
I.- 12
FILAIETE
4i3 2.- 16 SCIPIO GLAREANO. -
Scudo di Rinaldo ec.
Felice e Adauto
Verato {così l'altre v>oll£)
Hiacynthi
Academise Trevirensis
Isocrate,
Cam. jépost.j
da seta
benedictino
di Val Brembana ,
L' avvocato
CARRETTO (Del).
1827
SCARELLA
Balbo
Venezia^ per il Baba^
Hercules Franciscus
Bernardino
al- cune
Geresara
così scrive V Horangyi, ma dovrebbe
leggersi FILALETE.
GLAREANO (Scipio). Scudo di Ri-
naldo ec.
\ V
-^'ù
jxt^^
v^.
, H
PLEASE DO NOT REMOVE
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imn ^®-'-^^' Gaetano
lOVO Dizionario di opere anonime e
^^^ pseudonime di scrittori italiani
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